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MAGGIO 2010

NUMERI TELEFONO ED E-MAIL UTILIParrocchia 035 910056don Luciano 348 9049113Oratorio 035 912078don Loris 328 3932361Centro Pr. Ascolto 035 910916Sala Giochi-Meulì 035 912107Sala Junior 035 910916Centro Quader 035 912420Centro Famiglia 035 911252Casa di Riposo 035 911385Il Battello 035 914421Carabinieri Sarnico 035 910031Emergenza sanitaria 118Guardia Medica 035 914553

Ospedale Sarnico 035 306 2111Il Portale: sito della Parrocchia:www.parrocchiasarnico.itE-mail SITO WEB:[email protected] Redazione de “IL PORTO”:[email protected] Parroco:[email protected] don Loris:[email protected] Corrente Postale Parrocchia:N. 49089303

Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIOCasa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Collaboratori: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, don Valentino Salvoldi, A. Arcangeli,P.L. Billi, A. Belussi, L. Cuni, M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, P. Gusmini, S. Marini, R. Modina, G. Schivardi -Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056 -Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292

11 SSAABB ore 06:30 Peregrinatio a Stella Maris 22 DDOOMM ore 10:00 PRIME SANTE COMUINIONI

ore 18:00 Messa con il coro di Adrara S.Rocco:“Messa di Schubert”

44 MMAARR ore 20:30 a Villongo S.F.: Incontro gruppo “La casa” per separati, divorziati e risposati.

ore 21:00 Preparazione genitori battezzandi66 GGIIOO ore 20:45 Incontro catechisti99 DDOOMM ore 11:00 Battesimi comunitari1122 MMEERR ore 20:45 Consiglio Pastorale Parrocchiale1155 SSAABB ore 19:00 Inizio Open Day Oratorio

ore 21:00 Commedia Crazy Company al teatroJunior (registrazione di Bergamo TV)

1166 DDOOMM ASCENSIONEore 14:30 Continuazione Open Day

1177 LLUUNN ore 17:00 Ministri straordinari dell’Eucarestia1199 MMEERR ore 20:00 Ufficio comunitario2211 VVEENN ore 16:45 Redazione de “Il Porto”2222 SSAABB Ordinazioni presbiteriali

Ritiro spirituale adulti e chiusura scuoladi preghiera presso l’Opera Ritiri (FIES)

2233 DDOOMM PENTECOSTEore 11:00 Festa regionale e 50° Aeronauticaore 17:00 Cresime

2255 MMAARR ore 21:00 Serata in preparazione festa degli anniversari2299 SSAABB ore 18:00 Messa chiusura anno catechistico e mese di

maggio a Stella Maris3300 DDOOMM SANTISSIMA TRINITA’

ore 11:00 Anniversari matrimonio 25-30-35-40-45-50 e oltre (Corale Callido)

ore 15:00 Associazione Santo RosarioFestivo8.00-9.30-11.00-18.00-20.00Feriale8.00-16.00-20.00-7.00 (Ospedale)Vigilia di Festa16.00 (Casa di Riposo) 18.00 - 20.00 (Parrocchia)

ORARIO SANTE MESSE

1 Copertina (foto Alessandro Bellini)

2 Calendario parrocchiale

3 Editoriale: La Primavera di Maggio

4 Orari messe nei quartieri

5 Questione di soldi

5 Madre Teresa - Ama la vita meravigliosa così com’è!

6 Fotocronaca

8 Chiesa Universale - Chiesa Diocesana

12 Riflettiamo: i proverbi

13 Riceviamo e pubblichiamo

14 Croce: collocazione provvisoria

16 Dal Convegno Missionario Diocesano

18 E che l’Aquila torni a volare (ultima parte)

21 Don Giovanni Lanza: un sacedote fedele

22 Occhi puntati sulle cose buone

23 Briciole sparse senza pretese 2

24 Associazione Anziani e Pensionati -XXX di fondazione

28 Gli aristogatti: le provocazione / Adunata Alpini

29 Ospedale di Sarnico / Un grazie dal Seminario

30 Sarnicese puro sangue

31 Appuntamenti di maggio

32 50° di fondazione dell’Arma Aeronautica

33 Neolaureate

34 A Suor Giuliana con affetto

35 Come eravamo

36 Le pagine del Comune

44 Le dieci mete più romantiche

45 Incantesimo in fa

46 Tutti giù le mani per terra

47 Trasferta nei parchi per la nostra Biblioteca

48 A.S.D. Judo Sarnico

49 La foto curiosa

50 Anagrafe parrocchiale

Il prossimo numero de “il Porto”, sarà in distribuzione dal 29 maggio 2010.Si raccomanda la consegna degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad altarisoluzione, entro e non oltre Lunedì 17 maggio 2010. Il materiale pervenuto oltreil limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione.

SOMMARIO

A cura di don Luciano

EDITORIALE

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ilPORTO

Nella nostra comunità il mese di maggio è tutto partico-lare e ha un’importanza notevole nella spiritualità. Inquesto mese in cui la natura si risveglia nel suo splendo-re: i giardini fioriscono, i prati si ammantano di fiori e lavita esplode, noi celebriamo i Sacramenti che rendonobella la vita e danno un significato profondo al nostroessere chiesa oggi. Il 2 le Prime Comunioni, momenti di emozioni per ibambini e specialmente per le loro famiglie; il 23 le S.Cresime che confermano nella fede i ragazzi che si apro-no all’adolescenza; il 30 le coppie che festeggiano il 25-30-35-40-45-50 e oltre, ringraziano per il sacramentodel matrimonio e rinnovano le loro promesse di amore

reciproco. Nel Duomo il 22 vengono ordinati sacerdotiper il servizio della Diocesi. In continuità con la tradizione pasquale accoglieremo ildono della benedizione delle famiglie del paese nellevarie contrade e vie, con la celebrazione della S. Messache è il centro di tutta la vita cristiana. Fiorisce così la vitanelle nostre case per tutti, perché la benedizione arrivaa tutti, anche alle persone che fan fatica a credere; inquesto mese è il Signore che viene a rinnovare la suapresenza in mezzo a noi, nelle nostre case, là dove sisvolge la vita e, spesso, si affrontano tutti i tipi di problemi. Qualunque sia il credo e la religione, qualunque sia lasituazione morale e fisica, noi cristiani dobbiamo parte-cipare tutti a queste Messe perché Cristo, come diceSan Paolo, sia davvero “tutto in tutti”.Ma è innegabile che un motivo per cui Maggio è unmese speciale è perché è dedicato alla Madonna.Maggio, mese del rifiorire della natura, ci ricorda lo sboc-ciare dei fiori e la Madonna certamente è il fiore piùbello, dopo Cristo, creato da Dio. Ho trovato in un’inter-vista al professor don Luigi Gambero, noto mariologo,un passaggio interessante che vi ripropongo. Professor Gambero, ci parli dell’origine storica delladevozione del mese di maggio dedicato alla Madonna:“Ha un’origine abbastanza recente tenuto conto deitempi lunghi della Chiesa. La si può far risalire, grosso modo, al settecento”. Ma perché proprio il mese di maggio?: “L’idea dalla qualequesta devozione popolare, poi fatta propria dallaChiesa, è partita, deriva dal fatto che maggio, general-mente segna il tempo anche dal punto di vista climatico,della ripresa, del risveglio della natura. Insomma, ci indi-ca l’idea dei fiori e nel giardino creato da Dio, dopoCristo, il fiore più bello e profumato è appunto Maria. Ecco spiegato il nesso maggio-Maria” e aggiunge: “la cosanon deve stupire molto in quanto, anche tra i pagani, vierano delle feste dedicate ad eventi stagionali e climati-ci, quindi non ci trovo assolutamente nulla di strano erivoluzionario”. Stranamente la liturgia della Parola diquesto mese non si incentra molto su Maria, a che cosasi deve?: “Intanto al fatto che la liturgia è antica e la devo-zione mariana del mese di maggio, come dicevo, è piut-tosto recente. Poi anche al fatto che la stessa Sacra

La Primavera di Maggio

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EDITORIALEilPORTO

Scrittura parla poco di Maria, lei è una protagonistaimportante, ma silenziosa e comunque poco portata allaparola, alle affermazioni. Maria è la donna del silenzio edella meditazione”. Ecco allora che siamo invitati:1°- a pregare Maria e attraverso di lei arrivare a SuoFiglio. Maria è una potente mediatrice, basta ricordare lenozze di Cana! Lei è il ponte principale tra l’uomo e Cristo: in questomese a lei dedicato, sprigioniamo la grinta della fede,senza perderci nei fronzoli che rasentano forme super-stiziose, ma andando alla radice che è il rapporto vivocon lei per arrivare più facilmente a Gesù: per questobisogna credere in lei ed amarla come si addice. 2°- a recitare il rosario, o almeno una parte, anche se sisa che il mese del Rosario è Ottobre, ma ci inseriscenella storia della salvezza attraverso Maria e ci accompa-gna sempre nella vita.3°- si potrebbe dedicare un pensiero mariano al gior-no, una preghiera o una meditazione. La nostraParrocchia lo fa appunto in queste celebrazioni rionali. Mi sembra una pratica da seguire e da incentivare. Mariaè pur sempre madre nostra, ma anche madre della

Chiesa. “Maria medita la Parola di Dio. Dice ancora ilProfessor Gambero: “Ecco appunto un altro dei puntinodali di Maria. In un tempo nel quale domina tantobaccano, tanta confusione, Maria sa meditare ed apprez-zare in silenzio il mistero del Figlio e non dubita mai. Maria è un esempio da imitare e da seguire con assolu-ta certezza”. 4°- Ogni sera delle nostre celebrazioni prepareremo uncestino in cui verranno messi dei biglietti con quelle indi-cazioni che una volta si chiamavano “fioretti” e alla paceciascuno sarà invitato a sceglierne uno e si impegnerà aviverlo il giorno seguente…qualunque cosa capiti! Mi pare che anche questo sia un bel proposito.Tanti i motivi per vivere bene questo Mese, ma soprat-tutto l’impegno a far fiorire la vita e l’amore in tutte lenostre famiglie e nelle realtà del nostro paese che si pre-para con un cuore grande e una passione all’estate e aportare la statua della Madonna sulle acque del nostrolago il prossimo 17 luglio.

A tutti, di cuore, un abbraccio e un invito a onorare laMadonna perché lei è la mamma di tutti!

Orari Sante Messe nei quartieriDiamo il programma per lo svolgimento delle Sante Messe nei quartieri che si terranno nel mese di maggio.Le Messe non si celebreranno nei giorni: venerdì 7 (primo venerdì del mese) e mercoledì 19 (celebrazione del-l’ufficio comunitario).

Lunedì 3 maggioCorso Europa n. 1

Martedì 4 maggioVia Cortivo 22

Mercoledì 5 maggioVia Spartana 20

Giovedì 6 maggioVia Orgnieri 1

Lunedì 10 maggioParco Baden Powell

Martedì 11 maggio Via Buelli Antonio (contrada alta)

Mercoledì 12 maggioLungolago Garibaldi “CondominioRiviera”

Giovedì 13 maggio Via Mons. Pietro Bonassi

Venerdì 14 maggioVia Faletto 20

lunedì 17 maggio Via Vittorio Veneto 22

Martedì 18 maggio Via Rocca

Giovedì 20 maggio Via del Mille 12

Venerdì 21 maggioPiazza SS Redentore (Lissandrì)

Lunedì 24 maggiofrazione Fosio (presso AgriturismoCascina Oglio)

Martedì 25 maggioVia Crodarolo

Mercoledì 26 maggio Via Vittorio Veneto 11

Giovedì 27 maggioVia Calchera 8

Venerdì 28 maggioVia Ghiacciaia 9

Sabato 29 maggioConclusione alle ore 18.00 pressola chiesetta Stella Maris

a cura del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici

...Questione di soldiOpere di restauro e conservazione Chiesa Parrocchiale

Durante i mesi di febbraio - marzo 2010 le offerte pervenute allaParrocchia registrano l’importo di

€ 4.970,00

che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di € 444.083,00

ammontano complessivamente al 3311 mmaarrzzoo 22001100 a: € 449.053,00

Degna di nota l’offerta dell’Associazione Nazionale Alpini - Gruppo di Sarnico e quelle di anonimi, compresialcuni ammalati

Giornata del SeminarioLa raccolta per la“Giornata del Seminario”(già consegnata) è stata di EEUURROO 33..000000,,0000

(vedi i ringraziamenti a pag. 21)Un sentito ringraziamento ai benefattori, confidando sempre nella Divina Provvidenza e nella generosità di tutti,affinché anche in futuro non manchi il sostegno finanziario.

Ama la vita così com'è

Amala pienamente, senza pre-tese;amala quando ti amanoo quando ti odiano,amala quando nessuno ticapisce, o quando tutti ticomprendono.

Amala quando tutti tiabbandonano,

o quando ti esaltano comeun re.

Amala quando ti rubano tutto,o quando te lo regalano.

Amala quando ha sensoo quando sembra

non averlo nemmeno un pò.

Amala nella piena felicità,o nella solitudine assoluta.

Amala quando seiforte,o quando tisenti debole.

Amala quando hai paura,o quando haiuna montagna di coraggio.

Amala non soltanto per i grandi piacerie le enormi soddisfazioni;amala anche per le piccolissime gioie.

Amala seppure non ti daciò che potrebbe,amala anche se non ècome la vorresti.

Amala ogni volta che nascied ogni volta che stai per morire.Ma non amare mai senza amore.Non vivere mai senza vita!

M. Teresa di Calcutta

Ama la vita meravigliosa così com’è! A cura di don Luciano

RESTAURIPREGHIERA

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ilPORTO

FOTOCRONACAA cura di Silvano Marini - Foto Silvano6

FOTOCRONACAilPORTO

Via Crucis dei bimbi dell’Asilo

Veglia Pasquale

Processione del Venerdì

La Domenica delle Palme

Lavanda dei piedi

Sabato Santo: il cero pasquale

FOTOCRONACA

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ilPORTO

FOTOCRONACAPrima Confessione dei ragazzi Battesimo e Prima Comunione di Elisa

Sabato Santo: il coro Effatà Sabato Santo: Benedizione del fuoco

Visita a Pejo Visita a Pejo: Santa Messa

Convegno Metodo alla salute

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CHIESA

UNIVERSALE

ilPORTO

Sono stati gli Ulivi di Puglia a ricreare nell’abbrac-cio del colonnato del Bernini l’atmosfera dellaDomenica delle Palme di circa 2000 anni fa inPalestina. Così decine di migliaia di fedeli hanno vis-suto in una piazza san Pietro addobbata per l’oc-casione l’inizio della Settimana Santa. Il Papa habenedetto le Palme e gli ulivi e, al termine dellaprocessione, ha celebrato la Messa della Passionedel Signore. Un appuntamento solenne che da 25anni coincide con la proclamazione della GiornataMondiale della gioventù voluta da Giovanni PaoloII ed ereditata con convinzione da papa Ratzinger.L’importante anniversario offre così l’occasioneper ricordare quella che qualcuno ha definito «lapiù bella invenzione del pontificato di PapaWojtyla»L’apertura del messaggio del Papa per laGmg edizione 2010 è una mano tesa alla storiarecente. «Ricorre quest’anno - scrive, infatti,Bendetto XVI - il venticinquesimo anniversario diistituzione della Giornata Mondiale della Gioventù,voluta dal venerabile Giovanni Paolo II comeappuntamento annuale dei giovani credenti delmondo intero» È il 1985, Anno internazionale dellagioventù, a segnare la nascita vera e propria del-l’esperienza pastorale della Gmg. Il 30 marzo i gio-

vani sono a Roma per un altro incontro con ilPapa, questa volta davanti alla Basilica di SanGiovanni in Laterano. E la piazza non riesce a con-tenere le migliaia di ragazzi e ragazze provenientinon solo dall’Italia ma da ogni parte del mondo. Aloro Giovanni Paolo II dedica una lettera, quasi unammaaggnnaa ccaarrttaa della pastorale giovanile degli anni avenire. E la mano tesa di Benedetto XVI non affer-ra soltanto la ricorrenza ma anche i contenuti diquella lettera: «Vorrei proporvi - leggiamo nelmessaggio - alcune riflessioni sul tema di quest’an-no: “Maestro buono, che cosa devo fare per averein eredità la vita eterna? (Mc 10,17), tratto dall’epi-sodio evangelico dell’incontro di Gesù con il giova-ne ricco; un tema già affrontato, nel 1985, dal PapaGiovanni Paolo II in una bellissima Lettera, direttaper la prima volta ai Giovani». Citando ancora laLettera ai giovani, il Papa augura ai giovani del 2010«di sperimentare la verità che Egli, il Cristo, vi guar-da con amore! Un amore, manifestatosi sullaCroce in maniera piena e totale…diventa unfermo punto di sostegno per tutta la nostra esi-stenza umana e ci permette di superare tutte leprove: la scoperta dei nostri peccati, la sofferenza,lo scoraggiamento».

Gmg, da Wojtyla a Ratzinger25 anni di festa senza confini

Chiesa UniversaleDa "Avvenire" Quotidiano di ispirazione Cattolica

Ragazzi, cittadini con l’anima

Dalla settimana sociale dei cattolici italiani diReggio Calabria scaturirà un’agenda di priorità chechiami in causa non solo le istituzioni, ma tutticoloro che hanno a cuore il bene comune. Untesto che recepirà gli imput di numerosi soggetti eassociazioni sparsi sul territorio e in cui troveran-no spazio le attese e le proposte dei giovani, chia-mati per la prima volta a dare ufficialmente il lorocontributo prima negli incontri regionali e ora alForum nazionale. «Dalla raccolta del materiale,sono emerse sei macro aree» ha spiegato il viceresponsabile per la pastorale giovanile, donDomenico Benedenti, sottolineando che «nonrisultano grandi differenze tra Nord e Sud nell’in-

dividuazione delle esigenze maggiormente sentitedai giovani». C’è ovviamente grande attenzione altema del lavoro e alle possibilità reali di realizzarela vocazione professionale senza necessariamentelasciare la propria regione. È molto sentita ladistanza tra il percorso formativo e l’effettivo inse-rimento nel mondo lavorativo. Insieme alla famigliae all’educazione, hanno poi un posto importante lapolitica, sia a livello formativo che di assunzione diun impegno e la cittadinanza, intesa come capacitàdi abitare e servire il territorio nelle varie declina-zioni sociali quali ad esempio la legalità, il sensocivico, la cultura ambientale.

«Chiamati a un impegno di speranza che ha in Cristo il suo fondamento»Famiglia, Educazione, Lavoro nel cuore dell’«Agenda» delle nuove generazioni

«La più bella invenzione del pontificato di Giovanni Paolo II» : Così è stata ribattezzata l’iniziativa cheda un quarto di secolo chiama i ragazzi di tutto il mondo attorno al Papa e ai pastori delle Chieselocali. Un’avventura della fede giovane cha da allora, grazie ai raduni mondiali, ha toccato l’Europa,l’Asia e le Americhe.

CHIESAUNIVERSALE

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ilPORTO

Gli «uomini del nostro tempo» chiedono ai credenti«non solo di parlare di Gesù, ma di far vedere Gesù».Di «far risplendere il volto del Redentore in ogniangolo della terra». Per «promuovere un umanesimonuovo» fondato sul Vangelo, ispirato a quella «leggefondamentale della umana perfezione» e «della tra-sformazione del mondo» che è «il nuovo comanda-mento dell’amore» insegnato da Cristo. Se questo èl’orizzonte della missione, l’Eucaristia è la sua «fonte eculmine», la «comunione ecclesiale» la sua «chiave».«In una società multietnica che sempre più sperimen-ta solitudine e indifferenza, i cristiani devono offriresegni di speranza e divenire fratelli universali, perchéil pianeta sia la casa di tutti i popoli». Sono, questi,alcuni passi del messaggio di Bendetto XVI per l’84aGiornata Missionaria mondiale che quest’anno verràcelebrata domenica 24 ottobre sul tema: LLaa ccoossttrruu--zziioonnee ddeellllaa ccoommuunniioonnee eecccclleessiiaallee èè llaa cchhiiaavvee ddeellllaa mmiiss--ssiioonnee. Il messaggio, ricorda come il «mandato missio-nario» ricevuto da «tutti i battezzati e l’intera Chiesa»

richieda una «profonda conversione, comunitaria epersonale» che apra all’«incontro con l’Amore diDio» per giungere ad una «fede adulta»…«Carissimi, in questa Giornata missionaria mondia-le in cui lo sguardo del cuore si dilata sugli immensispazi della missione, sentiamoci protagonisti dell’im-pegno della Chiesa di annunciare il Vangelo. La spintamissionaria è sempre stata segno di vitalità per lenostre Chiese e la loro cooperazione è testimonian-za singolare di unità, fraternità e di solidarietà, cherende credibili annunciatori dell’Amore che salva!Rinnovo, pertanto, a tutti l’invito alla preghiera e,nonostante le difficoltà economiche, all’impegno del-l’aiuto fraterno e concreto sostegno delle giovaniChiese. A conclusione dell’annuale messaggio per laGiornata missionaria mondiale, desidero esprimere ,con particolare affetto, la mia riconoscenza ai missio-nari e alle missionarie, che testimoniano nei luoghi piùlontani e difficili, spesso anche con la vita, l‘avvento delRegno di Dio».

«Testimoni di Dio amore per un nuovo umanesimo»Giornata missionaria mondiale: il messaggio del Papa

«Mitezza e umiltà lo stile del dialogo

Il dialogo continua. Ebrei e cristiani, a Milano, sisono ritrovati ancora una volta insieme per «Unasera diversa da tutte le altre» come recitava il tito-lo dell’incontro che ha chiuso i dialoghi diQuaresima 2010. Portando i saluti del rabbinocapo di Milano, fino a pochi giorni fa presidentedel Comitato scientifico della neonata FondazioneMaimonide, Guido Borella, rappresentante dellacomunità ebraica milanese, è partito dal Librodella Genesi («Dio creò l’uomo a sua immagine»)per sottolineare come l’uomo sia «l’obiettivo daperseguire sempre, da parte di tutti» nell’ambitodella fede.Il Cardinale Tettamanzi è tornato più volte sull’im-portanza del dialogo che non sia «sincretismo». Ildialogo è vano, ha detto l’arcivescovo, «se in noinulla cambia ed è dannoso se produce forme di“meticciato” religioso. E “cambiare” significa «esse-re meno apologetici, meno arroccati sulle difese,più coscienti dei propri limiti. Soprattutto - haaggiunto il cardinale - diventare più se stessi.

Più consapevoli della propria fede e più innamo-rati di essa». Dal dialogo ebraico-cristiano «l’ebreodovrà uscire più ebreo e il cristiano più cristiano».«Mitezza ed umiltà di cuore sono condizione perogni forma di dialogo, in particolare quando siincontrano rappresentanti di altre fedi, depositariedi antica sapienza e di preziosi doni spirituali». Edecco perché mitezza e umiltà sono «all’origineanche di quella necessaria revisione autocritica dicui ha bisogno sia la singola persona, sia la comu-nità di fede, sia ogni istituzione religiosa». A Milano il dialogo continua pressoché ininterrot-to da quel ottobre 1990, anche grazie alla «sensi-bilità» espressa reciprocamente da arcivescovo erabbino. «Resto convinto che sia di grande importanza earricchimento ascoltare sempre la sapienza spiri-tuale ebraica, come avviene in questi incontri adue voci» ha detto il cardinale Tettamanzi, che haricordato come «siamo divenuti più consapevoli,rispetto al passato, dell’ebraicità di Gesù».

Milano, Il cardinale Tettamanzi riflette sul rapporto tra ebrei e cristiani a partire dallaPasqua

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CHIESADIOCESANA

ilPORTO

A un anno dal suo ingresso a Bergamo, il vescovomonsignor Francesco Beschi, ha accettato di parlaredella sua esperienza pastorale incontrando, in unclima colloquiale, la redazione de «L’Eco diBergamo». Che bilancio ne trae?«Un bilancio è impossibile farlo. La mia sensazioneoggi è quasi quella di conoscere meno Bergamo diquando sono arrivato, nel senso che più si entra nelmerito delle questioni e più ci si rende conto diquanto resta da imparare: Il desiderio di capire nonè diminuito, ma io non sono qui semplicemente perconoscere Bergamo e la sua Chiesa: sono qui perservirle entrambe e ho cercato di farlo soprattuttorendendomi disponibile agli incontri (forse c’è statoaddirittura un eccesso in tal senso). Molto umilmen-te, l’elemento che mi sembra di aver rilevato è la ric-chezza di esperienza dei bergamaschi: Questa cittàdà di se stessa una rappresentazione essenziale, lo siavverte nel tratto, nelle dichiarazioni, nelle valutazio-ni. In realtà è una provincia ricca di relazioni, di inte-ressi, di problemi che la pongono nel vivo dei grandidinamismi del mondo di oggi. Non siamo ai margininé sotto il profilo culturale e sociale, né sotto quelloreligioso e cristiano». «L’eredità più positiva del cattolicesimo bergamasco?La parrocchia e l’oratorio manifestano una vivacitàindiscutibile. Un altro pregio è il numero imponentee la qualità umana dei sacerdoti. E poi c’è stato ilgrande evento del Sinodo.»

Il ruolo dei laici. «Il grosso interrogativo è sul ruolodei laici. È stato anzitutto un limite mio, in questoprimo anno, e lavorerò per superarlo: finora ho dedi-cato molto tempo all’incontro con le comunità par-rocchiali, ho prestato attenzione ai sacerdoti (sonoconvinto dell’importanza di questa scelta e continue-rò a farla) ma il mio desiderio è interloquire, cono-scere e, se possibile, far crescere una presenza laica-le, le cui potenzialità sono molto rilevanti»La secolarizzazione… «Il vero problema è la secola-rizzazione della coscienza, anche della coscienza deicredenti che partecipano all’Eucaristia tutte le dome-niche. Il problema sono, appunto, i “cristiani atei” . Io però sono molto fiducioso. Anzitutto perchécredo fortemente a Cristo, che ritengo più vivente dime, capace di dare vita al mondo. In secondo luogopenso all’enorme attesa di rapporti veri, di relazionisignificative, di quello che in termini cattolici si chia-ma “comunione”». Gli immigrati… «Il fenomeno del-l’immigrazione ci sfida a stare nella realtà. Gli immi-grati non sono capri espiatori: la nostra civiltà è bendisposta all’accoglienza e un quadro di legalità favori-sce l’integrazione»Lei ha molto a cuore la famiglia e ha scelto di vivereancora con suo padre e sua sorella…?«È vero . Vivo con mio Padre e con mia sorella nonsposata, che insegna a Brescia. Sono molto grato a loro e al Signore di questapossibilità.»

Il vescovo: «No al moralismo - Essere cristiani convie-ne perché si gusta di più la vita»Un anno dopo l’ingresso monsignor Beschi parla della sua esperienza pastorale: «Bergamo è nel vivo dei grandi dinamismi di oggi»

Chiesa DiocesanaDa “l’Eco di Bergamo”

E IL CRE TOCCA TERRA

Platea gremita all’auditorium del Seminario vescovile di Bergamoper la presentazione del Cre-Grest 2010 dal titolo: «Sotto sopra.Come in cielo così in terra».La serata presentata da don Michele Falabretti, direttoredell’Upee (Ufficio pastorale età evolutiva) ha riunito più di 1000persone, per un totale di circa 100 parrocchie. Il tema quest’an-no permette di riprendere e dare continuità all’esperienza estivaintrapresa lo scorso anno, quando a farla da padrone era il cielo- ha spiegato don Michele Falabretti-. «Quest’anno il cielo scen-de e si impasta con la terra e gli uomini». A far da filo condutto-re in quest’esperienza estiva ci sarà soprattutto il tema della Terracome dono che Dio ci ha fatto non perché la dominassimo, maperché la custodissimo.

«Sottosopra» indica invece la nostra condizione e il desiderio diricercare la disponibilità del cuore che ci può permettere di tra-sformare la terra in un’anticipazione di cielo, in quanto luogo incui si svolge la nostra vita di uomini e in cui possiamo sperimen-tare l’immensità di Dio.Non è mancato un momento di preghiera e di raccoglimento,guidato dal vescovo Francesco Beschi, che così si è rivolto allaplatea: «Il gusto e il sale del Cre è la felicità, quella vera, quella chesi prova quando si può fare qualcosa per gli altri - ha affermato -. L’espressione tratta dal Padre nostro presente nel titolo del Cre-Grest di quest’anno richiama questa bellissima preghiera cheGesù stesso ci ha insegnato e che esprime la volontà di ricreareil cielo in terra, cosa che siamo sempre chiamati a fare».

Don Falabretti: «L’anno scorso a farla da padrone era il cielo, quest’anno il cielo scende e si impasta con la terra».

CHIESADIOCESANA

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ilPORTO

Caritas, banca dati per le opere sociali

«Nella Resurrezione la miglior risposta all’individualismo»Il vescovo la mattina di Pasqua: Cristo risorto è la possibilità radicale di vivere le relazioni tra gli uomini.

«Cristo risorto dona la possibilità di costruireun mondo nuovo con relazioni familiari e socia-li nuove». Nella mattinata della solennità dellaPasqua di Risurrezione, il vescovo FrancescoBeschi ha presieduto una solenneConcelebrazione Eucaristica in Cattedrale, allapresenza di una folla numerosa. «Come com-menta l’evangelista nella parola letta - ha esor-dito il vescovo all’omelia - gli apostoli non ave-vano compreso che il Signore doveva risorge-

re. Questa difficoltà a capire ci accompagneràper tutta la vita. Non tutti dicono che Cristo èrisorto, ma i cristiani lo credono».Il vescovo ha sottolineato i tre «doni-impegni»offerti da Cristo risorto. Il primo è «la consape-volezza della dignità di ogni essere umano. Ogni uomo è superiore all’intera umanità, ci siguarda in faccia senza percepirci come possibilinemici o esseri conflittuali». Il secondo dono impegno è «l’importanza dellaparola, cioè l’urgenza di un linguaggio rinnovato,Gli uomini e le donne non possono viveresenza tornare a coltivare una Parola vera, cheper i cristiani è Cristo risorto». Il terzo donoimpegno è la «gratuità. Nella nostra società chiusa all’individualismospasmodico, bisogna tornare all’unica gioia cheviene dal bene compiuto, per vivere e celebra-re una vita che accantona il lievito vecchio perlasciare spazio al lievito nuovo». Al termine, prima di impartire la benedizionepapale con annessa l’indulgenza plenaria ilvescovo ha porto gli auguri pasquali: «Vi augu-ro che il rinnovato incontro con Cristo alimen-ti la speranza e la testimonianza cristiana».

Censimento delle strutture di proprietà della diocesi Don Visconti: mappatura al via nei prossimi giorni

Un censimento di tutti i servizi ecclesiali sanitari,socio-sanitari e socio assistenziali della diocesi diBergamo. Prenderà il via nei prossimi giorni e si concluderàa fine giugno la mappatura completa delle opereecclesiali bergamasche dedite alla cura delle per-sone in situazione di malattia e sofferenza: si trat-ta di un progetto promosso a livello nazionaledall’Ufficio nazionale per la pastorale della Sanitàdella Cei (Conferenza episcopale italiana). «LaConferenza episcopale italiana - spiega donClaudio Visconti, direttore della Caritas diocesanabergamasca - ha avviato una riflessione approfon-dita sul ruolo che le istituzioni ecclesiali sanitarie esociali operanti nel nostro Paese possono ricopri-

re nel promuovere una rete di assistenza più pros-sima ai bisogni delle persone e, nel contempo,maggiormente orientate al bene comune». «Èessenziale - spiega don Visconti . che le diverseattività e iniziative assistenziale portate avanti dallestrutture ecclesiali trovino la necessaria integrazio-ne, anche a livello di singola diocesi… nasce daqui la necessità di disporre di dati aggiornati ecompleti sul numero e la tipologia dei servizi sani-tari, sociosanitari, socio assistenziali direttamenteo indirettamente collegati alla Chiesa cattolica,attivi sul territorio nazionale. «Per realizzare il censimento - spiega don Visconti-che guiderà la macchina organizzativa a livello dio-cesano - è necessaria la collaborazione di tutti».

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RIFLETTIAMOilPORTO

Ho sempre amato i proverbi, ne sono andato sempre allaricerca perché ogni proverbio è un frammento di saggez-za popolare, una sapienza fatta di conoscenze storiche,d’indagine profonda e di un impegno vivo, pronto e sotti-le, di un’intensa sensazione o sentimento. I proverbi sonodei detti brevi e spesso arguti, molto diffusi, che contengo-no massime, consigli fondati sull’esperienza. È meglio che spieghi il termine arguto. L’arguto mostraprontezza e vivacità d’ingegno, miste ad uno spirito sottile,garbato e spesso brillante. I proverbi sono brevi e di formaincisiva e sentenziosa, quasi lapidari, come delle iscrizioni sulapidi. Sono tramandati dalla memoria collettiva oppure informa scritta. Sono verità ricavate dall’esperienza e pre-sentati come conferma di una regola ricavata dai fatti equindi dall’esperienza. Hanno una tradizione antica e sisono diffusi nel tempo. I proverbi sono antichissimi e si tro-vano nelle culture primitive come parte fondamentale delsapere, dei più diversi aspetti del sapere: religioso, morale,commercio, lavoro, caccia, gioco e così via. Esiste un proverbio dell’antica Mesopotamia, la terra tra ilTigri e l’Eufrate che dice: “Chi possiede molto denaro puòessere felice, chi possiede molto orzo può essere felice,ma colui che non ha nulla può dormire!”Sapienza popolare giusta e valida per sempre. Ho fatto una piccola ricerca su proverbi che riguardanoDio, che è onnisciente, che sa tutto, controlla tutto e spes-se volte i suoi disegni divini sono in contraddizione con icalcoli e le attese degli uomini.Un proverbio dice: “Non cade foglia che Dio non voglia”.Tutto quello che avviene nel mondo, cade sotto il gover-no di Dio, anche i nostri capelli sono contati, perché nullasfugge a Colui che tutto ha creato. “Dio anche se vecchio non ha bisogno di occhiali”. Dagli

antichi pittori Dio è rappresentato comeun maestoso vecchio con la barba fluente,ma Egli vede ugualmente con estremalucidità e visione.“Bisogna sempre dire: se Dio vuole”. Nonbisogna fare progetti; nel prendere deci-sioni bisogna sempre aggiungere: se Diovorrà, perché tutto dipende dalla suavolontà. Quando i miei amici mi chiedono:“Come stai Billi?” Rispondo: “Fino a questomomento sto bene, questa sera non lo so,dipende tutto da Colui che è lassù”.“Dio manda il freddo secondo i panni”. Dio misura le pene, i disagi e quando sot-topone l’uomo ad una prova, dà anche laforza per sostenerla. Dio manda ciò che sipuò sopportare. Prima che l’uomo apra labocca, Dio sa già ciò che gli manca. “Dio

quando chiude una finestra, apre una porta”: Dio quandotoglie una possibilità, ne offre poi una migliore. “Chi da Dioè amato, da Dio è visitato”.Dio spesso mette alla prova colui che ama. Nella Sacra Bibbia, abbiamo l’immagine di Giobbe dolen-te. “Dio non paga il sabato”. Dio non segue le regole del-l’uomo, ma è certo che a tempo debito rimette il conto.Dio cammina piano, ma ha buona memoria. La giustizia di Dio quindi, non arriva in fretta ma, come diceil proverbio, ha i piedi di piombo.“Dio dà il vino ma non i fiaschi” È il lavoro e l’impegno del-l’uomo che rende possibile lo sfruttamento dei meraviglio-si doni di Dio. “È nulla ogni fortuna, ogni desìo, se non comincia e finiscein Dio”. In sostanza vuol dire questo: è vano ogni pensie-ro, ogni atto che non ha consapevolezza dell’esistenza edella presenza di Dio. “Con il gallo o senza gallo, Dio fa giorno”. Quello che Diodecide di fare, lo fa anche senza l’aiuto e l’intervento degliuomini. Dio risponde solo alla propria volontà. “È meglioquel Dio che manda, di quell’uomo che domanda”.L’uomo non conosce il suo vero bene e spesso chiede aDio quello che potrebbe essere la sua rovina. Quindi ènecessario affidarci a Lui. “Più Dio fa grandi doni, meno siapprezzano”. Infatti la vita, la salute, l’amore, la pace sonodoni dei quali raramente si ringrazia il Signore”.Termino con questa quasi filastrocca che ho trovato.“Gennaio zappatore, febbraio potatore, marzo amoroso,aprile carciofaio, maggio ciliegiaio, giugno fruttaio, luglioagrestaio, agosto pesciaio, settembre ficaio, ottobremostaio o bottaio, novembre vinaio e dicembre favaio”.Spero che vi sia piaciuta, andrò avanti con i proverbi.

A cura di Pier Luigi Billi

Riflettiamo: i proverbi

LETTEREallaRedazione

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ilPORTO

Riceviamo e pubblichiamo

a cura della Redazione

Casa famiglia - Mozzo 31-3-2010

Ricevo da tempo e con regolarità il bollettino par-rocchiale “il Porto”. La ringrazio sentitamente di questo dono che mitiene sempre in affettuosa relazione con tutti voi ecosì gioisco e prego con voi e per voi. Rinnovo ilmio ringraziamento e porgo a Lei gli Auguri diPasqua.

Cesarina Tiraboschi

Sentitamente ringraziamo per l’articolo che ciavete dedicato sul “Porto” e auguriamo al parrocodon Luciano, alla redazione e a tutta la comunitàuna felice e Santa Pasqua di Resurrezione.Mario e Teresina Tagli

Carissimo don Luciano,con tutta la Comunità Missionaria di Villaregia cheha sede a Pordenone le porgo i più sinceri Auguriper questa Pasqua.Il mio cammino di formazione nella comunità pro-cede nella Gioia di constatare giorno dopo giornola bellezza della vita donata a Dio e agli altri.In modo particolare in questa Quaresima il Signoremi ha accompagnato in un più profondo rapportocon la sua Parola, fonte continua di Fede e Amore.Continuo a ricordare tutta la comunità parrocchia-le di Sarnico con la preghiera e in modo particola-re lei, don Loris e suor Giuliana perché possiatesenza sosta trasmettere la GIOIA della RESURRE-ZIONEBuona PasquaRoberta Parigi c.m.

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RIFLETTIAMOilPORTO

Il crocefisso in restauro, nella sagrestia,porta la scritta: “Collocazione provvisoria”.Il vescovo don Tonino Bello supplica il par-roco di non rimuovere mai quel cartello,perché per il credente la croce non è lameta del nostro pellegrinare. Siamo fattiper camminare verso la resurrezione. IlCalvario non ammette soste prolungate:dopo tre ore c’è la rimozione forzata. Con questa immagine inizio l’omeliapasquale, durante la messa solenne, nelmio paese natale, grato a Dio per il privile-gio di celebrare i riti sacri là dove fui bat-tezzato, dove fin da bambino servivo all’al-tare, e poi ricevetti i sacramenti dell’inizia-zione cristiana … fino alla prima messa, che

rivivo sempre con trepidazione ad ogniritorno dai paesi in terra di missione. Icompaesani mi accostano con familiarità,non nascondendo i loro problemi. Mi infor-mo di figli, nipoti, amici e trovo una costan-te che mi preoccupa: troppe persone nontornano più in paese, perché hanno fattodegli sbagli e non hanno più il coraggio diaffrontare l’opinione pubblica. Qui, come altrove. E mi pongo una doman-da: perché i cristiani non perdonano sestessi? Peccano contro la speranza in quel Dioche non è interessato al nostro peccato,ma al nostro benessere integrale, alla salu-te dell’anima e del corpo, all’accettazione

A cura di don Valentino Salvoldi

Croce: “collocazione provvisoria”

della Resurrezione che è un inno allavita, che esplode nella convinzione: èrisorto! Possiamo ricominciare con gioia.

E’ risorto per chi cerca senza maitrovare, per chi dubita o è scettico,per chi chiede senza trovare rispo-ste, per chi sembra indifferentementre ha un cuore che scoppia, perchi ha tradito e non si sente perdona-to. E’ risorto e ha una parola di spe-ranza da dire al giovane che cerca lalibertà, all’adulto che aspira ad esse-re autentico, all’anziano cui basta l’es-senziale, al morente che intravedecieli nuovi e terra nuova.E’ risorto e la sua morte genera vita,paradosso possibile solo a Dio chevuole far brillare il suo volto sulnostro volto e comunicarci la pace.

“A che serve sognare il giorno diPasqua – mi chiede un compaesano– se domani comincerò ancora lastessa vita, con le stesse rogne e lestesse croci?”. Torna il concetto di“croce” non vista come trampolinodi lancio verso la resurrezione, mapietra di inciampo, pietra di scanda-lo, per chi non si allena a vivere conquella speranza che caratterizzò lavita di Fabrizio De Andrè e che glifaceva cantare: “Gioia e dolorehanno un confine incerto”.Con questa obiezione in mente,nella messa vespertina di pasqua, illu-stro “La buona Novella”di De Andrè,dalla quale mi sembra di capire chela fede è un dono, l’amore è un biso-gno e la speranza è la virtù pereccellenza che ha reso grande Mariae ha fatto ritenere Gesù “Figlio diDio”. Alla Mamma del Salvatore ilCantautore consacra versi stupendi:“Ave Maria, adesso che sei donna, |ave donne come te, Maria, | femmi-ne un giorno per un nuovo amore |povero o ricco, umile o Messia. |Femmine un giorno e poi madri persempre | nella stagione che stagioninon sente. …Sai che fra un'ora forse piangerai |poi la tua mano nasconderà un sor-riso: | gioia e dolore hanno il confineincerto | nella stagione che illuminail viso”. Maria tutti noi riassume e rappre-senta, lì, ai piedi della croce, dove lasua fede è messa alla prova, nel con-fronto tra suo Figlio che muore perrisorgere e gli altri suoi figli, come iladroni, che sembrano morire persempre, agli occhi delle loro madri. Assieme a loro piange Maria:

"Piango di lui ciò che mi è tolto, le braccia magre, la fronte, il volto,

ogni sua vita che vive ancora, che vedo spegnersi ora per ora.

Figlio nel sangue, figlio nel cuore, e chi ti chiama - Nostro Signore -,

nella fatica del tuo sorriso

cerca un ritaglio di Paradiso.

Per me sei figlio, vita morente, ti portò cieco questo mio ventre, come nel grembo, e adesso in croce,ti chiama amore questa mia voce.

Non fossi stato figlio di Dio t'avrei ancora per figlio mio".

Meglio un figlio dell’uomo vivo o unfiglio di Dio morto? Povera donna,Maria, quanto le è costata la suafede! Ma è la speranza di Maria cheaffascina il Cantautore che non temedi affermare: “Io nel vedere quest’uo-mo che muore, madre io provodolore; nelle pietà che non cede aldolore, madre ho imparato l’amore”.Grande è Maria per la speranzainsegnata a suo Figlio che vive,muore e risorge per far vivere l’uma-nità alla luce del discorso della mon-tagna. Discorso che i suoi discepoliporteranno in tutto il mondo: “Lasemineranno per mare e per terra/tra boschi e città la buona novella”. Equesta avrà come uditori privilegiati“gli umili e gli straccioni”: “Sono palli-di al volto/ scavati al torace,/ nonhanno la faccia di chi si compiace/dei gesti che ormai ti propone ildolore,/ eppure hanno un postod’onore”.Con De Andrè canto la speranza deipoveri. Poveri di beni materiali maricchi di quella fede che li rende feli-ci al pensiero che Cristo era uno diloro. I poveri non si sentono schiac-ciati dai loro peccati: sanno cheCristo ha pagato per loro. I poverinon hanno nulla da perdere con lamorte: sperano, anzi credono chedue braccia li attendono “oltre ilmuro d’ombra”. I poveri si possonopermettere il lusso di cantare: “Diodel cielo, se mi vorrai /in mezzo agliuomini mi cercherai … Dio del cielo,se mi vorrai amare/ scendi dalle stel-le e vienimi a cercare … Senza di tenon so più dove andare/ come unamosca cieca che non sa volare”.

RIFLETTIAMO

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ilPORTO

Dal Convegno missionario diocesanoSabato 20 e domenica 21 marzo si èsvolto a Bergamo l’annuale Convegnomissionario diocesano, rivolto sia agliadulti sia ai ragazzi che animano i grup-pi missionari parrocchiali, contrassegna-to dal titolo “Segno particolare: missio-nario. Profeti nella missionarietà”.Agli adulti sono stati presentatidomenica mattina due interventi diriflessione, preceduti dalle parole diaccoglienza pronunciate da donMaurizio Gervasoni, che ha sottoli-neato come il senso profondo della“missionarietà” sia l’invito ad abban-donare la casa materiale e simbolica,rappresentata dalle mura domesti-che, dalla cultura di nascita, dal lin-guaggio, dal credo ideologico, perabitare invece la casa di Dio, ossia ilmondo. A seguire, nel primo intervento suorRitafranca Vezzoli, madre provincialedelle Suore delle Poverelle, ha ricor-dato l’opera e il pensiero del fonda-tore dell’ordine, il Beato Palazzolo,guidato nella sua esistenza dall’inten-to di «rendere visibile al mondo ilproprio incontro con Dio ». SecondoPalazzolo infatti l’impegno missiona-

rio non poteva limitarsi al rapportoindividuale con il Padre, bensì dovevaesprimere il senso di tale rapportoattivando relazioni con il prossimofondate sulla gioia, sul rispetto, sul-l’aiuto materiale e spirituale, sullatestimonianza di fede.Il vescovo Francesco Beschi ha con-dotto il secondo intervento dellamattinata, delineando l’identikit deigruppi missionari parrocchiali. Inprimo luogo, ha affermato, ognigruppo deve essere consapevole dirappresentare il segno della missio-

narietà della Chiesa all’interno dellacomunità e deve operare in modoche, attraverso la presenza, i compor-tamenti e le iniziative, sia possibileper la comunità avvertire e com-prendere chiaramente i caratteridella missionarietà. A qualificare il gruppo non sono gliobiettivi o i destinatari dell’operato,bensì il mandante e il mandato, dun-que la Chiesa e la natura missionariache le è propria. L’esistenza del grup-po è quindi di per sé importantequale primo segno di missionarietà eugualmente importante diviene inquest’ottica la vita del gruppo, chedeve essere impostata su tre fonda-menti: la Parola di Dio, l’annuncio e lospirito fraterno, esercitato sia al pro-prio interno che verso qualunquealtra persona, appartenente allacomunità ed esterna ad essa.Rispetto alle diverse aggregazioni cheoperano nelle parrocchie per laChiesa, il gruppo missionario assumecaratteri specifici che derivano daquesti tre fondamenti, poiché è chia-mato a viverli come tratti costitutivi.A guidare i gruppi missionari deve

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ASSOCIAZIONIilPORTO

a cura del Gruppo Missionario

ASSOCIAZIONI

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ilPORTO

essere un sentimento profondo eduraturo di simpatia verso il mondo,verso la storia e la vita degli uominioltre che verso il pianeta e i suoiaspetti naturalistici, le sue risorse: unsecondo segno di missionarietà. Ilvescovo ha rilevato la profonda disil-lusione sentita oggi rispetto a questomandato: ci si sofferma sulle perples-sità, l’azione profetica viene confusacon la critica dura, si teme che ilrispetto per culture diverse sia inter-pretato come giustificazione del pec-cato, del materialismo, dell’ateismo,della violenza. È necessario e urgenteriscoprire la vera natura del mandatomissionario: rapportarsi all’altro conrispetto e cautela, ma affermandocon le parole e l’azione i contenutidell’annuncio evangelico, i fondamen-ti della Fede cristiana. L’aiuto materia-

le, la preghiera e l’amore per il pros-simo sono solo alcune espressionidel mandato, spesso considerateinvece dai gruppi uniche direttrici diazione; ad esse deve accompagnarsicostantemente l’annuncio dellaParola di Dio, tradotto ad esempionell’aperta ribellione al male, cheassume le forme della violenza, del-l’emarginazione e dello sfruttamento,nonché nell’impegno ad influire sulledecisioni politiche che ne sono l’origine.Il terzo segno di missionarietà indica-to dal vescovo è costituito dalle scel-te compiute dai gruppi missionari. Lapiù importante è diventare dinamici,curando e riesaminando la Fede el’azione, i sentimenti e le esperienze.È indispensabile mettere in discussio-ne lo stile di vita in vista della sobrie-tà; seguire l’informazione missionariae diffonderla, poiché essarappresenta uno sguardolucido sul mondo, una vocedissonante nell’ambito dellacomunicazione; verificarecontinuamente le motivazio-ni e il clima interno, affinché isingoli e il gruppo siano coe-renti con i principi della mis-sionarietà; vivere frequentioccasioni di formazione, perarricchire la Fede e sostan-ziare l’operatività.Infine il vescovo ha richiama-to l’attenzione sull’importan-

za delle relazioni con i non cristiani,che danno vivacità e senso all’azionedei gruppi se assumono il valore ditestimonianza e di annuncio, e sullagioia quale sentimento indispensabilealla vita dei gruppi, fondata in primoluogo sull’esperienza missionaria vis-suta e solo secondariamente sugliesiti raggiunti.A conclusione della mattinata ilvescovo ha guidato la celebrazioneeucaristica, animata da canti e gestisimbolici condivisi da tutti i parteci-panti al convegno. Al termine ha dedicato un breveintervento ai ragazzi, sintetizzando ilsenso della missionarietà in un’alter-nanza di sguardi: da Dio al propriocuore e al mondo per riconoscerenel prossimo il volto di Cristo.

Il Gruppo missionario invita tutta la comunità al consuetoappuntamento conviviale presso la Chiesa degli Alpini, che sisvolgerà venerdì 11 giugno, alle ore 19. Dopo un momento diriflessione guidato dai sacerdoti della parrocchia, la cena e lalotteria daranno l’opportunità ai presenti di contribuire al pro-getto di sostegno per i giovani disabili avviato da Padre AngeloBesenzoni in Angola.

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dall’ABRUZZOilPORTO

a cura di don Michele Chioda

...e che L’Aquila torni a volare seconda e ultima parte

Problemi diversi, invece, per chi ha fatto la scelta di andare avivere in alberghi, per lo più dislocati lungo la costa adriatica.Oltre alla disgregazione dei nuclei familiari e alla fatica di rag-giungimento dei luoghi di lavoro, l’altro aspetto pesante èstato il senso di perdita ulteriore verso la propria terra d’ori-gine, con l’insinuarsi a volte di sensi di colpa per il sentimen-to di abbandono e di fuga da luoghi amati. La caritas ha atti-vato una serie di servizi di ascolto e di accompagnamentonegli alberghi, tuttavia è stato difficile consentire alla gente disperimentare la vicinanza delle proprie parrocchie d’origine.Diverse persone da Bergamo o da Roma mi chiedevanocome fosse L’Aquila dopo il terremoto. Per scelta, mai sonostato a visitare la città distrutta, perché mi pareva di fare il turi-sta, il curioso morboso che si accanisce sul dramma degli altri.L’opportunità, invece è arrivata a settembre, quando si è trat-tato di andare ad aiutare il parroco della cattedrale a ripren-dersi i sui libri dalla sua casa, collocata a fianco del Duomo.Per la prima volta ho visto «L’Aquila bella mè», L’Aquila bella

mia, così come la cantano gli abruzzesi. La città devastata dal-l’onda sismica si presentava custodita dai vigili del fuoco chene controllavano l’accesso, ingabbiata da impalcature, le cuicase e chiese appaiono lacerate, e al cui interno appare unapesante coltre di polvere ancora adagiata su ogni cosa. Pareancora di respirare l’aria di quella notte. La visione del tran-setto distrutto del duomo dall’interno della sagrestia, mi hacomunicato un senso profondo di pesantezza e di oppressio-ne: è come se il pesante trave di cemento armato penzolan-te tra i muri e il soffitto facesse sentire tutta la sua forte incer-tezza anche su di me. Forse, per la prima volta, ho potutointuire qualcosa in più delle emozioni di questa città ferita.Perdere la propria casa, non è perdere solo il luogo che perciascuno di noi rappresenta protezione e sicurezza, ma signi-fica anche la perdita del luogo della propria intimità, dellamemoria, il risultato delle proprie fatiche e dei propri rispar-mi, il frutto di progetti e di attese. Il fatto che la terra, il fon-damento su cui costruiamo le nostre case e viviamo, abbiatremato e continui a tremare, mette a repentaglio gli schemisoliti su cui fondiamo il nostro pensiero e le nostre azioni. Cisi sente perduti, smarriti. Ciò che c’è in gioco è molto di piùche la distruzione di edifici, ma è chiamata in causa la nostra“stabilità”, la possibilità di avere dei punti fissi di riferimento,che sono stati scardinati e rimangono continuamente incerti.Una delle testimonianze raccolte la scorsa estate, è proprioquella di chi, nonostante i divieti e i seri rischi, non si lasciavaintimorire dagli edifici inagibili e pericolanti delle “zone rosse”,ma pur di raccogliere qualche effetto personale, qualchealbum di fotografie o semplicemente qualche soprammobiledella propria casa, si avventurava dentro le mura di casa pro-pria per recuperare un pezzo della propria storia. A maggiorragione, le case diroccate e depredate da sciacalli, lasciano nelcuore dei padroni di casa la sensazione di essere profonda-mente violentati nella propria intimità. Suona davvero strano sentire ridotta la propria casa a unalettera dell’alfabeto. «La mia casa è A», che sta per agibile.Oppure: «Il mio appartamento è F», perché pur essendo agi-bile, sta in una zona rossa, pericolante, quindi non è raggiun-gibile. O ancora: «La mia casa è E, è da abbattere». Più tuttele altre lettere in mezzo con le varie sfumature di inagibilità.Non è indifferente essere titolare di una lettera piuttosto cheun’altra, perché da diritto ad avere una casa promessa dalgoverno, oppure un contributo per sistemarla.Sta di fatto che molti, che ne avevano la possibilità, già nelcorso dell’estate, hanno cominciato a sistemarsi nel proprio

dall’ABRUZZO

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ilPORTO

giardino o in un pezzo di terra di proprietà, una casetta inlegno. Diversi, anche chi possiedeva una casa A, pur abitandodi giorno nella propria casa, la notte tornava a dormire intenda (prima dell’autunno) o in una casetta in legno.A settembre sono cominciati i primi freddi, in cui la tempera-tura notturna raggiungeva facilmente lo zero termico. Il disa-gio del vivere nelle tendopoli andava risolto al più presto. Lecostruzioni del progetto C.A.S.E., le piattaforme antisismichecon appartamenti su più piani, in acciaio, legno e cartonges-so… sono iniziate tardi a causa della difficoltà di reperire i sitigeologici più adatti. A partire dalla fine del mese di settembre,scaglionate nel tempo, sono arrivate le “new town” volute dalgoverno. Le ultime sono ancora in fase di ultimazione.Il mese di settembre è stato un mese di tensioni. L’ordine dichiudere le tendopoli entro la fine del mese a causa del fred-do, si scontrava con la volontà della gente di non essere allon-tanata dalla propria terra e “sbattuta” in luoghi lontani, con cri-teri non sempre attenti ai bisogni delle persone. C’è chi hapreferito il disagio del freddo alla comodità di un albergo lontano. Un poco per volta, con scadenze diverse, si è cominciato adentrare nelle nuove case.Tuttavia sono cominciati i problemi dei criteri di assegnazio-ne delle abitazioni, che continuano tutt’oggi: chi ha la prece-denza? Spesso si ha la sensazione che i criteri scelti dal com-puter siano alquanto arbitrari. La gente frequentemente sichiede: se il criterio principale è la territorialità, perché hannola precedenza persone che provengono da altri paesi? Perchéuna famiglia composta da tre persone sta in un appartamen-to con cinque vani, e una famiglia con quattro/cinque si trovasolo un soggiorno piccolo e con due camere da letto? La pre-cedenza poi, data ai nuclei familiari numerosi di stranieri, susci-ta ulteriori tensioni e fatiche di rapporti.Entrare in una nuova casa è una grande conquista. È un passoverso il ritrovare un poco di speranza per il proprio futuro. Èiniziare a pensare di poter ricominciare… Tuttavia si avverteche in quella tua nuova casa si mantiene qualcosa di estraneo.

È una casa che non hai costruito tu, non c’è niente di tuo, cisono mobili uguali per tutti. Ti viene offerto persino il televi-sore, ti forniscono un corredo nuovo di lenzuola, un set diposate, pentole e stoviglie varie… Ti sembra tutto bello, cer-tamente, ma non è casa tua. Per di più, sono case costruite infretta, che avvertono già qualche piccolo problema di manu-tenzione. Sono piccole, senza spazi comuni, con l’ingresso daun unico terrazzo come le vecchie case di ringhiera, ma a cuinon siamo più abituati perché creano un senso di insicurez-za, non avendo inferriate o tapparelle. Sembra tutto strano…Inoltre, ci si ritrova in uno spazio solido, uno spazio che dasicurezza e che protegge - sono case costruite con tutti i cri-teri antisismici -, ma nello stesso tempo non permettono didimenticare il dramma del terremoto. Infatti, sono più sensi-bili a ogni minima oscillazione. E la terra non ha smesso di tre-mare dal 6 aprile. Le scosse continuano, anche se menointense, ma ci sono ancora. Ad ogni scossa si continuano arinnovare le sensazioni di quella notte. Dentro la testa lo saiche sei al sicuro, ma le tue emozioni continuano a dire altro,continuano a rinnovare l’insicurezza. Ormai gli aquilani sonodiventati esperti di misurazione dell’intensità delle scosse:sanno riconoscere il grado di intensità della scala Richter asecondo degli oggetti che si muovono. I siti addetti a rilevaregli eventi sismici non sempre riportano in internet i vari epi-sodi sismici, ma qui ormai si sa con precisione l’intensità di unevento. Non si riesce a stabilire l’epicentro o la profondità, mal’intensità di sicuro la si conosce. Un dato però preoccupante è che migliaia di personesono ancora senza casa. Rimangono spesso escluse lepersone anziane sole e i nuclei familiari composti da unao due persone.Se l’esperienza vissuta nelle tendopoli aveva consentito ilritrovarsi insieme e lo sperimentare una maggiore condivisio-ne dei vissuti, l’abitare nelle nuove case ha di nuovo chiuso lagente in una dimensione di solitudine e di individualismo.Nelle nuove costruzioni mancano spazi d’incontro e di con-divisione, mancano luoghi che fanno comunità. Tutto ripor-ta alla privatezza, rinchiude di nuovo nell’isolamento. Inoltre, il

NUMERI UTILI

UFFICI COMUNALI: tel. 035 924111 Fax 035 924165Uffici amministrativi (anagrafe) 035 924126da lunedì a venerdì 9.00-12.30lunedì martedì giovedì 17.30-18.30Ufficio tecnico Urbanistica tel. 035 924145mercoledì venerdì 9.00 - 12.30Ufficio tecnico comunaleUrbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 924148

Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00-18.00Ufficio assistente sociale tel.035 924152lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì9.00 12.30Ufficio tributi tel.035 924 112lunedì mercoledì venerdì 9.00 - 12.30 giovedì 17.30 - 18.30Biblioteca Comunale Tel. 035 912 134Lunedì chiuso

Martedì 14.30-19.00Mercoledì 15.00-19.00 Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00Venerdì 15.00-19.00 Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00

PROTEZIONE CIVILE: tel. 035 911893Responsabile operativo tel 338 5467160 Vice responsabile operativo tel. 338 2404173

più delle volte, la soluzione di costruzione di questi grandicondomini, è situata in zone esterne ai centri abitati antichi,rendendoli di difficile raggiungimento. Non ci sono servizi ospazi comuni, non ci sono negozi… Solo da Natale è stata consegnata, messa in sicurezza, alme-no una chiesa oppure un tendone per ogni paese. Spesso èl’unico luogo di incontro comune. Consentire la partenza dicammini di fede per ragazzi o adulti è molto difficoltoso. Pergli adolescenti ormai l’unico luogo di ritrovo il pomeriggio èil grande centro commerciale all’Aquila Ovest.Ecco perché come Caritas si avverte l’urgenza di creare, dauna parte occasioni d’ascolto e d’incontro ponendosi vicinoalla gente nelle diverse abitazioni, e dall’altra a creare proget-ti di animazione per i ragazzi e i giovani.E in particolare la Caritas diocesana di Bergamo sta investen-do su due progetti a Paganica:- la costruzione di una palestra, come luogo di aggregazionesportiva e di animazione per i giovani del territorio;- la collaborazione con la provincia di Trento per la costruzio-ne di una chiesa e di un piccolo centro pastorale.La Lombardia invece ha contribuito sostanzialmente per lacostruzione di una scuola nel comune di Ocre e dovrebbepartire invece un progetto per un centro polifunzionale cheaccoglierebbe un centro di accoglienza caritas e un ambula-torio per disabili.Se durante l’estate, celebrare nelle tende poteva dare il tonodi rivivere l’esperienza del popolo nel deserto con la presen-za del Signore che cammina in mezzo alla sua gente, tuttaviail deserto della provvisorietà e della fatica a raccogliersi insie-me come comunità, ha fatto cercare soluzioni diverse pertrovare il modo di celebrare.I disagi delle tende-chiese sono tanti. A partire dalla pioggiabattente, che fa un rumore scrosciante sul tetto e rende dif-ficile la comunicazione, sino al difficile isolamento acustico dairumori delle strade esterne e dal caldo o dal freddo. Nella tendopoli di Bazzano, gli abitanti si sono attrezzati peravere come chiesa una costruzione in legno già dalla fine del-l’estate, grazie anche al contributo di una parrocchia diBergamo. Tuttavia, con lo smantellamento del campo agli inizi

di dicembre, è stato staccato, senza avvisare, anche il collega-mento elettrico. Per diversi giorni abbiamo celebrato a lumedi candela e al freddo. Mi è rimasto impresso il volto di alcu-ne anziane con le lacrime agli occhi pieni di commozione peril ritorno della luce. Ci siamo trovati ad apprezzare cose chefanno parte ormai della nostra vita quotidiana e si danno perscontate. È stato sicuramente uno dei più bei momenti dipreparazione al Natale.Dal 23 dicembre scorso è ritornata a Paganica la comunitàmonastica delle sorelle clarisse, dopo più di otto mesi di lon-tananza. La notte del 6 aprile hanno perso la loro madrebadessa e anche qualcun’altra di loro è stata tratta in salvodopo essere rimasta sotto le macerie. Da allora celebro quasiquotidianamente l’eucaristia con loro. Per me è un granderegalo. Sono davvero delle sorelle che mi stanno accompa-gnando con la loro fede, il loro senso profondo della pover-tà e della provvidenza, il loro sorriso che non nasconde tuttoil dramma che stanno vivendo ma che insieme trasmettefiducia e letizia. La loro chiesa in legno rappresenta un’oasi dipace.Oltre a questo piccolo servizio, il mio ministero in questi ulti-mi mesi si caratterizza nella disponibilità a sostituire i parrociche rientrano nei loro paesi per le vacanze e nel sostenerealcuni momenti delle attività pastorali a Paganica, soprattuttocon i giovani. Questo mi ha consentito di conoscere un pocopiù a fondo alcune comunità oltre a quella di Paganica, comequelle di Bazzano e di Tempera, o quelle di Onna e diMonticchio, oppure le suore di S. Gregorio con la loro scuo-la materna e la casa famiglia. Ci sarebbero tante storie da rac-contare, tanti incontri che porto nel cuore…Il Papa ha nominato vescovo ausiliare per la diocesidell'Aquila monsignor Giovanni D’Ercole, che ha fatto il suoingresso in diocesi il 20 dicembre scorso. La sua presenza hasaputo catalizzare attorno a lui le attese e le speranze dipoter vedere la Chiesa come strumento che sa rialzare dalloscoraggiamento, rianimare con determinazione e raccoglierenell’unità, i passi di questa comunità ferita. L’augurio che sirivolgono gli aquilani, e a cui mi unisco anch’io, è che L’Aquilatorni a volare.

dall’ABRUZZO

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ilPORTO

inRICORDO

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ilPORTO

a cura di don Luciano Ravasio

Don Giovanni Lanza: sacerdote fedeleNell'anno del Giubileo Sacerdotale ringraziamo il Signore e laVergine Maria per il dono del sacerdozio.Nel XX anniversario (12 maggio 1990) del ritorno alla casadel Padre di:

ddoonn GGiioovvaannnnii LLaannzzaa..

Programma delle celebrazioni:MMaarrtteeddìì 1111 mmaaggggiioo oorree 1166::0000Celebrazione Eucaristica nella parrocchia di SarnicoMMeerrccoolleeddìì 1122 mmaaggggiioo oorree 1144,,3300::S. Rosario e Celebrazione Eucaristica presso il SantuarioMariano di Adro (seguirà un rinfresco in fraternità)GGiioovveeddìì 1133 mmaaggggiioo oorree 1188::Celebrazione Eucaristica nella parrocchia nativa di Predore.La partecipazione, rivolta a tutti, vuole essere un'occasione perricordare Don Giovanni e invocare la sua intercessione pertutti coloro che lo hanno conosciuto, stimato e amato.Ringraziamo quanti vorranno parteciparvi, certi che dal cieloegli ci benedice tutti.

RIFLESSIONE

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ilPORTO

Un tempo era tutto più semplice: c'era il Diavolo, punto ebasta. Il male capitava, come capita sempre. O forse anchepiù di quanto capiti adesso, non saprei dire. La colpa era delDiavolo. Di quel grande calunniatore che si metteva inmezzo (diaballo) tra il creato e la luce di Dio, oscurandola.Ora, vi sembrerà un paradosso, ma del Diavolo sento lamancanza: tante volte il passato è più moderno del futuro.Era un'allegoria potente, di chiarezza esemplare. Si sapevache lui c'era, con tutte quante le sue diavolerie. Che eraforte e seduttivo, e che lo sguardo andava distolto il piùrapidamente possibile. Che non si doveva dargli importan-za, per non restare incatenati. Oggi il Diavolo non c'è più. Così pare, almeno. Ma il male resta. E resta anche la sua fascinazione potente.Quando lo vediamo in azione - basta sfogliare i quotidiani

o guardare i tg, che ren-dono conto di ognigenere di nequizie - nerestiamo in qualchemodo incantati. E ci fac-ciamo cogliere di sorpre-sa: com'è possibile checapitino certe cose? Eperchè? Perchè c'è il dia-volo, avrebbero detto untempo. Non è un modo pertagliare corto. se ci cre-dessimo ancora, al fattoche il diavolo c'è, forsenon ci tratterremmocosì a lungo al cospettodel male. Forse non cene lasceremmo tentare,circuire, infiacchire. Forsesapremmo ancora comesi fa a difendersi: oppo-nendo la più perfetta

indifferenza, come i santi e gli illuminati di ogni tempo. Unacaratteristica del Diavolo, infatti, è quella di pretendereattenzione esclusiva, in modo che il nostro sguardo non siposi sulle cose buone. Eppure ne capitano ogni giorno. Cisono i corrotti, ma anche tanta gente perbene. Ci sono cru-deltà e sopraffazione, ma anche molti slanci generosi. C’èl’onnipotenza del denaro, ma anche l’”assurdo” della gratui-tà. E nel piccolo delle nostre vite il matrimonio è una fatica,certo, ma è anche il miracolo di due che fanno uno; ci sonomadri violente con i bambini, ma è ben più grande il nume-ro di quelle che, contro tutto e tutti, rispondono amorosa-mente alla chiamata di un figlio. Se a quello che capita di buono non riserviamo attenzionee vicinanza, il Diavolo, come l’avrebbero chiamato untempo, l’avrà vinta, sempre.

a cura di Miriam Gaspari - articolo di Marina Terragni da “Io donna” del 10 Aprile 2010

Occhi puntati sulle cose buone

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ilPORTOEVENTI

“Briciole sparse ...senza pretese 2”Il poeta di casa nostra

Gianfranco Gaspari

In fondo l’ultimapoesia, non presente

nel volumetto.

Si è tenuta sabato 24 aprile presso il CentroCulturale “Sebinia”, la presentazione di“Briciole sparse ...senza pretese 2” il secon-do libro di poesie in dialetto bergamascodel nostro concittadino Gianfranco Gaspari. Un libro che si conclude con alcune rifles-sioni in italiano che l’autore stesso ha scrittonel corso di un ricovero ospedaliero.Presenti il sindaco Franco Dometti conl’Assessore alla cultura Romy Gusmini e lapresidente dell’Associazione anziani e pen-sionati Emy Ruggeri.Gianfranco Gaspari ha quindi ringraziatotutti coloro che hanno reso possibile lastampa del volumetto che andrà a far partedei “Quaderni della Biblioteca”, sottolinean-

do con emozioneche questa sua ulti-ma fatica in ordinedi tempo la vuolededicare a tutti isuoi nipoti e proni-poti.L’autore ha poiletto alcune poesiecontenute nel libroche sono state poiriproposte in lin-gua italiana dagliattori e registiSilvia Barbieri eOreste Castagna.“Ringrazio di cuore

il Cav. Gianfranco Gaspari - afferma il sinda-co Franco Dometti - perchè è stato unpunto di riferimento importante sia per meche per l’amico Alessandro Arcangeli all’ini-zio della nostra attività amministrativa. Le poesie in dialetto bergamasco toccanotanti aspetti del nostro paese che vengonotramandati attraverso questo libro”.“Briciole sparse ...senza pretese 2” è dispo-nibile dalla prossima settimana presso laBibblioteca Comunale.

Ed ora perché porre limiti alla provvidenza?Chissà che fra qualche anno GianfrancoGaspari non ci sorprenda con “Briciole spar-se ...senza pretese 3!

“GRASSIE”…..che fadiga!“SCUSA”…..l’è piö de moda!L’è prope issé a ardas in giro ‘n cö,issé la scricc öna rivista di nostee me dò parole in bergamasc scrìe apostaperché basta indà ‘nacc a ‘sta manéra storta.

“Grassie e scüsa: i è dò paroline apénama tat bèle che a mia üsale ‘l fa pénal’è mia apéna per edücassiu, i è per amur fra nòterper turnà ai bei tép zuegn, per vecc come nòter.

Granda la gioia che proe a sentim di ü grassie,forta strenze la mà a chi ma domanda scüsa:l’è bröta ‘nvece a mia sentì parole per l’ocasiù,l’è ü gros dispét a èt ol bé desmentegat.

Oh quate nocc passade sensa dormìper ü grassie o scüsa mia dicc, forse dai tò visìü to amis e ü to paret magàre, al vé de piansìöna sberla forta che tat mal la ta fà patì.

“Grassie e scüsa”: dò parole sante semper de dovrà,la pàs a te e a chi la ricef la darà;i picinì söbet dai genitur i gh’à de ‘mparàissé töt ol mond, co ‘sté parole, piö bèl al turnerà.

a cura di Civis

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ASSOCIAZIONIilPORTO

a cura di Gianfranco Gaspari

Avremmo voluto aprire la nostra rubrica di aprile ricor-dando con gioia il nostro 30° anniversario di fondazio-ne, ma il grave furto messo a segno presso la nostrasede nella notte del Giovedì Santo ci addolora ancora eci fa rabbia, anche se ci sono giunti messaggi di solidarie-tà da parte delle autorità e da tanta popolazione. Ma continuiamo sulla nostra strada.

AASSSSEEMMBBLLEEAA GGEENNEERRAALLEEIniziamo parlando della nostra Assemblea generaletenutasi il pomeriggio di venerdì 9 aprile scorso.Abbiamo avuto il piacere di avere con noi il sindacoDometti e l’Assessore Romy Gusmini; il sindaco ci haanticipato l’inizio dei lavori del percorso ciclo-pedonaleda Villa Bassi alla frazione Fosio, mentre l’assessore ci haanticipato l’avvio (presso l’Auditorium) del “Corso pervolontari assistenti agli anziani in riabilitazione pressol’ospedale e la Casa di riposo”. Una iniziativa che ci augu-riamo abbia grande successo. Ha poi aperto la seduta larelazione sull’attività svolta nel 2009 con significativi datied accenni alle tante iniziative programmate per il 2010.E’ stato quindi approvato il Conto Consuntivo 2009, ilBilancio di previsione 2010 e la riconferma per l’annocorrente del Collegio dei Revisori dei conti, prendendo

atto infine del programma predisposto per la celebrazio-ne del 30° di fondazione di cui riferiremo a parte. Cipreme però chiudere il capitolo assemblea ripetendo ilpressante invito della Presidente ai giovani pensionatiperché vengano a dare una mano per la gestionedell’Associazione. Facciamo nostro l’invito e lo giriamoalle tante persone di buona volontà.

CCEELLEEBBRRAAZZIIOONNEE DDEELL 3300°° AANNNNIIVVEERRSSAARRIIOO DDII FFOONNDDAAZZIIOONNEENonostante il maltempo le cerimonie previste si sonosvolte regolarmente. Verso le ore 9.30 una delegazionesi è recata al cimitero con una composizione floreale perricordare i soci e i benefattori defunti. Nella sala comu-nitaria era stato approntato il rinfresco per i soci e per ibandisti; verso le 10.40 il corteo, preceduto dal CorpoMusicale, ha raggiunto la Parrocchiale dove Don Loris, insostituzione del prevosto trattenuto a Roma dalla nubeislandese, ha celebrato la messa solenne unitamente aibattesimi comunitari. All’omelia ha avuto parole appropriate anche per ilnostro trentesimo; alla cerimonia hanno presenziato ilsindaco Franco Dometti ed il nostro primo Presidenteeletto Everardo Marini, che ha seguito la cerimonia par-

ASSOCIAZIONE ANZIANI E PENSIONATI

ASSOCIAZIONI

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ilPORTO

UUNNOO....DDUUEE....TTRREE....PPRROONNTTII.. ..VVIIAA!!IINNAAUUGGUURRAATTAA LLAA ““BBIIBBLLIIOOTTEECCAA”” DDEEGGLLII AANNZZIIAANNIIa cura di Giusy, Emilia e Marisa

Venerdì 16 aprile ha aperto i battenti, pres-so la nostra sede di via Libertà, la“Biblioteca degli Anziani e Pensionati”, natagrazie alla collaborazione della sig.ra Giusy

Giupponi con le colleghe Emilia e Marisa. Sono a disposizione un nutrito numero di volumi per quanti trovano nella lettura l’oppor-tunità di un arricchimento interiore: “le avventure”…”le storie di vita”…”le esperienze vis-sute” in altri luoghi, altri tempi e da altre generazioni ci inducono alla scoperta e alla con-divisione dei sentimenti e delle emozioni dei protagonisti. La biblioteca dispone di testi di“narrativa” di autori italiani e stranieri, testi di storia, geografia, saggistica e argomenti variche verranno distribuiti agli utenti, e in seguito ritirati, ogni VENERDI’ dalle ore 14.30 alleore 16.30 presso la nostra Sede.

ticolarmente commosso insieme alla Presidente EmyRuggeri ed al Presidente onorario G.Franco Gaspari.Prima della benedizione finale la Presidente Emy haletto una commovente preghiera dell’Anziano apposita-mente composta, chiudendo così le celebrazioni delnostro 30°, ricordato anche da un inserto de “Il Porto”distribuito per l’occasione agli ingressi della chiesa.Concludiamo infine con il nostro motto: ANZIANINON È LASCIARE LA SOCIETÀ, MA È INCIDERE SUDI ESSA. E con il nostro logo: due coniugi anziani, manonella mano, verso uno splendido tramonto. A tutta laComunità di Sarnico il nostro grazie per la benevolaaccoglienza riservataci.

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EVENTIilPORTO

“Un invito a una festa di compleanno può agitare glianimi di un tranquillo gruppo di adolescenti? Sì, se laserata di svolge in discoteca e per loro si tratta di entrar-ci per la prima volta. Ma si tratta di un posto esclusivo,dove ci si deve presentare vestiti e preparati in un certomodo. E qui sorge un problema: Elena, l’animatrice delgruppo insieme a Titti, non si sente adeguata a parteci-pare in quanto..troppo grassa! Come finirà? I ragazziandranno comunque in discoteca a vivere la loro espe-rienza? Di certo capiranno molte cose su come vivere

un sentimento importantissimo, l’AMICIZIA…” Questa è la trama del musical “Liberi di essere” messoin scena con impegno e professionalità dai ragazzi degliOratori di Villongo S. Alessandro e S. Filastro.Invitare ad una rassegna dove il tema dominante è “ride-re” nel senso più completo del “gregnà” un gruppocome gli “Aristogatti”, è stata sicuramente una “piacevo-le provocazione” che, purtroppo, ancora una volta i gio-vani di Sarnico non hanno saputo raccogliere. Un gruppo teatrale formato da una quindicina di ragaz-zi,nato un anno e mezzo fa per offrire un’opportunità diaggregazione in più all’interno degli Oratori ad adole-scenti e giovani portando avanti proposte di spettacolimusicali.Entusiasmo e voglia di fare li stanno accompagnando inquesta esperienza, ma è soprattutto la volontà di far pas-sare una bella serata ai coetanei che, come si sperava,potessero andarli a vedere. Di Sarnico non ce n’eranemmeno uno! Peccato! Un’altra opportunità sprecata.Grazie a Elena, Rocco, Lisa, Mauro, Marta, Daniele. Krizia,Davide, Giorgio, Annalisa, Giuliano e Matteo e a tutticoloro che da dietro le quinte hanno collaborato.IIll pprroossssiimmoo aappppuunnttaammeennttoo ccoonn SSaarrnneekk cchhee ggrreeggnnaa èè ppeerrvveenneerrddìì 3300 aapprriillee ccoonn llaa ccoommppaaggnniiaa IIssoollaabbeellllaa ddii VViilllloonnggoocchhee pprrooppoorrrràà llaa ccoommmmeeddiiaa ddiiaalleettttaallee ““BBeegghhee iinn bbüüttiiggaa””..L’incasso andrà a favore della ristrutturazione della chiesa

A cura di Civis

Sarnek che gregna: gli aristogatti di Villongo“Liberi di essere” ...una piacevole provocazione

83a Adunata Nazionale AlpiniNei giorni 8 e 9 Maggio, dopo 24 anni di attesa, ritornaa Bergamo l’Adunata dell’Associazione Nazionale Alpini, un’Adunata destinata a “polverizzare” le cifre di tutte leprecedenti, con una presenza prevista di oltre mezzomilione di Penne Nere in arrivo da tutta l’Italia.In merito già si è letto e sentito molto su giornali e tele-visioni, ci limitiamo dunque solo a dare due consigli:Evitate gli inevitabili disagi dovuti ai blocchi stradali attua-ti in quei giorni, raggiungendo Bergamo città con i tantitreni in partenza dalla stazione Fs di Palazzolo.Esponete con orgoglio ai vostri balconi, le bandiere tri-colori in segno di accoglienza alle migliaia di Alpini cheraggiungeranno la nostra Provincia in quei giorni.Sabato 88 mmaaggggiioo presso il Teatro Junior alle ore 21.00(ingresso gratuito), avremo il piacere di allietare la sera-ta, ospitando ben tre cori Alpini:CCoorroo BBaarrbbaaggiiaa (Sardegna), CCoorroo AANNAA Limbiate e ilCCoorroo AAnnggeelloo Villongo.

SANITÀ

COMUNITÀ29

ilPORTO

Prosegue l’attività di ristrutturazionedell’Ospedale di Sarnico con l’intentodi migliorare la capacità di rispostasanitaria all’utenza del Basso Sebino.Nel reparto di riabilitazione è in pre-visione la tinteggiatura delle pareti, ilmiglioramento del comfort climaticonella stagione estiva e la produzione diacqua sanitaria con pannelli solari ter-mici, una soluzione moderna ed eco-logica, valida alternativa ai classici siste-mi di riscaldamento.A maggio è prevista la riasfaltaturadelle vie di accesso interno dell’ospe-dale. Sempre in un’ottica di customersatisfaction è in fase di miglioramentola segnaletica interna dell’ospedale perfacilitare l’orientamento dell’utenza.

Attualmente l’ospedale è in attesa diadottare e certificare un nuovo siste-ma di gestione per la qualità confor-me al modello UNI EN ISO9001:2008. Nell’agosto del 2006, ilnosocomio aveva comunque ottenu-to la certificazione di qualità UNI ENISO 9001:2000 da parte dell’organi-smo di certificazione SINCERT BVQI. La certificazione di qualità promuovelo sviluppo e l’attuazione di un sistemadi gestione per la qualità attraverso lapianificazione di processi, integrati edinteragenti fra di loro, che determina-no il funzionamento dell’azienda, l’otti-mizzazione delle risorse, la definizionedi audit interni, l’analisi di indicatori diproduttività e di qualità, la pianificazio-

ne di azioni di miglioramento dell’or-ganizzazione e dei servizi erogati.Ma cosa significa per il malato entrarein un ospedale “certificato”? L’assistitoha la garanzia di ricevere un’assistenzacorretta e codificata, correlata daesaurienti informazioni sulla degenza,sulla diagnosi e sulle cure; in pratica,che le attività rispondano a precisi cri-teri di efficacia ed efficienza ricono-sciuta.Ottenere la certificazione di qualità èun obiettivo ambizioso poiché signifi-ca dimostrare di adempiere a norme,valori nel rispetto delle risorse asse-gnate e soprattutto in coerenza con leaspettative dei cittadini e pazienti. Talepassaggio non è un obbligo, ma costi-tuisce un obiettivo auspicabile perqualunque organizzazione. Come sostiene il Direttore Sanitariodell’Ospedale di Sarnico, dr. GiovanniTaveggia «L’attività di verifica e con-trollo costituisce per noi una ricchez-za come per ogni organizzazione poi-ché offre l’opportunità di guardare alproprio lavoro ed ai servizi offerti conun occhio attento e consapevole perraccogliere elementi utili a migliorare».

L’ospedale di Sarnico al traguardo della certificazione di qualità

a cura della dott.ssa Elena Raspini

Un grazie dal Seminario VescovileCarissimo confratello, abbiamo ricevuto l'offerta della sua Parrocchia per la Giornata del Seminario di quest'anno.Desideriamo ringraziarla di vero cuore. Ci pare che essa assuma un significato particolare nel contesto dell'annosacerdotale che stiamo vivendo, seguendo le indicazioni del Papa. L'amore per il Seminario aiuta ogni comunità cristiana, infatti , a riscoprire l'importanza e il valore grande del sacer-dozio e aiuta a capire che le vocazioni non nascono dal nulla, ma dall'impegno corale di tutta la Chiesa.In questo momento storico particolare contrassegnato purtroppo anche a Bergamo da un forte calo delle voca-zioni, l'aiuto e il sostegno delle parrocchie diventa ancora più urgente e più prezioso...Mentre la ringrazio di vero cuore, anche a nome di tutto il Seminario, le chiedo di estendere l'espressione dellamia riconoscenza a tutti i membri della sua comunità.Provveda il Signore a ricompensarvi e a colmarvi della sua benedizione.

Don Filippo Tomasellidirettore dell’Opera S.G. Barbarigo

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TRADIZIONIilPORTO

Sarnicese puro sangue

a cura di Sandro Arcangeli

Orgoglioso di essere italiano, bergamasco, atalantino e diSarnico. Sono figlio di un passato immenso ed erede di unfuturo migliore

Perché?1. I Sarnicesi hanno da sempre deciso, nella bellezza, diessere uniti anche essendo diversi.2. Hanno sempre dato importanza a Dio nella loro vita cheè unica vera dignità finale dell’uomo: senza la reticenza dellaicista mascherata da religioso.3. Abbiamo sempre avuto “capi” che hanno dato bellezza,armonia, una visione positiva e speranza in tutte le cose

E soprattuttoHanno sentito il compito di essere esempio vivente e cre-dibile nel dare fondamenta alte e gioiose alla nostra amatacittadina di Sarnico che non è solo un bel paese, ma ancheun gran paese. E il “suo” lago? E’ elegante e romantico: unmeraviglioso giardino naturale. Sono poi suggestivi i pano-rami di cui si godono la bellezza dall’alto dei suoi colli chelo racchiudono come un gioiello.E’ il Caput Mundi.

EVENTI

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ilPORTO

PPOOLLIISSPPOORRTTIIVVAA ““bbiikkee””…… ggiittaa iinn bbiicciicclleettttaa iinn FFrraanncciiaaccoorrttaa

ccoonn vviissiittaa aallllaa CCaannttiinnaa CCaa’’ DDeell BBoossccooAAPPEERRTTAA AA TTUUTTTTII

Sabato 1 maggio 2010

PROGRAMMA:8:30 Ritrovo presso il Palazzetto dello SportOre 9:00 Partenza in bicicletta per un percorso dicirca 30 Km (complessivi) tra i sentieri e iluoghi più caratteristici dellaFranciacortaore 11:00 Visita guidata Cantina “CA’DEL BOSCO”ore13:00 Pranzo presso ristorante “Madonna dellaneve” a Adro

ore16:30 Rientro a Sarnico con sosta per la merendadi “torte e gelato” al Parco Lido Nettuno.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE:• Adulti € 20,00 comprensivi di: magliettaPolisportiva+visita guidata cantina + menucompleto al ristorante.• Bambini € 10,00 – fino a 14 anni –(accompagnati da adulto responsabile)comprensivi di: maglietta con logoPolisportiva+ingresso visita guidata canti-na+menu Baby al ristorante.

Info e prenotazioni: Mussinelli Maurizio335/1384162

Appuntamenti di maggioAAZZAALLEEAA PPEERR LLAA RRIICCEERRCCAA

Come tradizione, in occasione della Festa della Mamma, con l'Azalea della RicercaAIRC offre un modo unico e ricco di significati per festeggiare tutte le mamme.Basta un contributo associativo minimo di 15,00 euro per ricevere un’Azalea dellaRicerca. E’ questo da sempre un momento di grande partecipazione collettiva e ilsuo successo è dovuto alla generosità dei cittadini italiani e alla disponibilità deglioltre 20.000 volontari che permettono all'AIRC una distribuzione capillare dellepiante in tutta Italia.

a cura della Redazione

ASSOCIAZIONI

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ilPORTO

a cura del Presidente Enrico Polini

Associazione Arma Aeronautica50° Anniversario e raduno regionale

Il direttivo della sezione G. Moleri diSarnico unitamente ai nuclei di Gorlago,Clusone e Trescore B. festeggeranno il 23maggio il 50° anniversario di costituzionedella sezione con raduno Regionale.PPRROOGGRRAAMMMMAA DDEELLLLAA MMAANNIIFFEESSTTAAZZIIOONNEEOOrree 99..0000Ritrovo presso la sede in via Libertàoorree 1100..0000Sfilata in corteo per le vie cittadine con allatesta il medagliere nazionale, gonfaloni, laba-ri, fanfara del 1° Regione Aerea, autoritàcivili e militari e il corpo musicale cittadino.

oorree 1111..0000Celebrazione S.Messa officiata nella chiesaparrocchiale dal parroco don LucianoRavasio oorree 1122..0000Riformazione del corteo verso il monume-to dell’Aeronautica in P.zza magg. PilotaEnrico Mosca. Deposizione della corona difiori, discorsi celebrativi delle autorità.oorree 1133..0000 Pranzo all’Hotel Eurovil, in Via Sarnico aPredore.

Per informazioni e prenotazionitelefonare entro il 10 maggio

al: 035 928267 - 348 2841295oppure al:

035 911571 - 339 1257533.

“Il 29 marzo 2010CCaatteerriinnaa BBrriioolliinnii si èbrillantemente laureatapresso la facoltà die c o n o m i adell’Università Bocconidi Milano, corso di lau-rea in “Economics andmgm in arts, culture,media and entertain-ment” sostenendo latesi dal titolo:”Collecting and otherconnections betweenbusiness and contem-porary art from theForties to theEighties”.

Complimenti per l’importante traguardo raggiunto eauguri per mille altri successi!

LAUREE

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ilPORTO

a cura della Redazione

Due nuove laureate: Serena e CaterinaNonostante i suoifaticosi impegnisportivi, il 23 marzoscorso SSeerreennaaDDaanneessii ha consegui-to la laurea in“Scienze dellac o m u n i c a z i o n einterculturale per laCooperazione el’Impresa” presso laFacoltà di Lingue eLetterature Stranieredell’Università di

Bergamo discutendo la tesi: “Arte Sella”. Gioiose felicita-zioni da parte di mamma, papà, fratello, fidanzato, nonni eda tutti i parenti a cui si aggiungono i complimenti anchedella redazione de “Il Porto”.

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AUGURIilPORTO

a cura di Civis

A suor Giuliana con affetto

La redazione de “il Porto” vuole fare,anche a nome della comunità, unomaggio a Suor Giuliana per i suoiottant’anni compiuti il 28 febbraioscorso, pubblicando la fotografia dellasua famiglia nel giorno del 50° dimatrimonio dei suoi amati genitori.

Cara suor Giuliana, anche a nome ditante persone della tua Sarnico, voglio

inviarti un piccolo messaggio chespero gradirai.

Preghiera e lavoro sono due compo-nenti che in te si sono armonizzatemolto bene facendoti crescere spiri-tualmente. Sei per tutti una suora credibile per-ché hai saputo stare sulla breccia diun’esistenza di vita religiosa, esterior-

mente monotona, ma carica di pro-fonda fede e di umile servizio agli altri,con gratuità, carità e gioia. Noi ti consideriamo nel cuore una“vera regina”, perché hai servito e staiservendo con grande generosità Dio,e la regalità di una religiosa sta proprionel servizio di Dio e del prossimo congesti apparentemente semplici comel’affettuoso l’abbraccio che con com-mozione ho ricevuto da te il SabatoSanto. Grazie, lo aspettavo da tempo. Suor Giuliana, ogni giorno ci dai laprova della tua fedeltà agli impegnispirituali, comunitari e di carità e tuttoquesto con una nota di semplicità econ la serenità di chi è convinto cheogni cosa ha risonanza nel Cielo, nelquale, speriamo il più tardi possibile, cisarà la dovuta ricompensa.

Ti vogliamo bene.

Nella foto del gennaio 1958Da sinistra: Lucia, Angela, Santì,mamma Maria, Gina, Suor Giuliana,papà Abele e Catì.

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RICORDIilPORTO

Come eravamo il secolo scorsoLLaa ccuurrtt ddii LLiissaannddrrììI lettori ci hanno segnalato, in merito alla fotodella “Curt di Lisandrì”, già pubblicata il mesescorso, che alcuni nomi delle persone raffigurateci sono pervenuti in modo errato. Con piacere rettifichiamo (in neretto i nomicorretti).Dietro da sinistra: Olga Duci, Rossana Biffi, OdiliaViviani, LLiinnaa SSaavvoollddii e Pièri Guerini. Davanti a sini-stra (seminascosta) SSiillvvaannaa FFaacccchhiinneettttii, Ezio Vicini,GGiiaann FFrraannccoo Rossi, Roberto Duci, Luisa Rossi,Giovanni Busi, Tina Busi, GGiiggii Guerini, GGiinnìì VViicciinnii,RRiinnaa VViivviiaannii e Graziella Guerini.

AAggoossttoo 11995522

Lasciate a casa mogli e morose, questi baldigiovanotti sono partiti con le moto per unagita al Passo Rolle sulle Dolomiti.

In alto da sinistra:Alfredo Ghidoni, Quinto Boffelli, FaustoGhidoni Giovanni Viviani e Quinto Viviani

In ginocchio da sinistra:Lorenzo Viviani, Giuseppe Bertelli e BattistaValsecchi

77 sseetttteemmbbrree 11996699

Un omaggio della Redazione de “il Porto” ainostri alpini per la loro 83a adunata nazionaleche si terrà a Bergamo.

La foto è stata scatta il giorno dell’inaugurazio-ne della chiesetta degli alpini il 7 settembre1969. Ben visibile con la fascia tricolore tra leautorità militari e civili il sindaco di alloraPreneste Gusmini...Grazie mitici alpini.

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A cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa Comune di Sarnico

Riapre il “Lido Nettuno”: ecco gli orari

Sono state le scorse vacanze pasquali a segnare la ria-pertura del Lido Nettuno, la meravigliosa area verderecentemente riqualificata per tutti i sarnicesi e non solo.Per il riavvicinarsi della stagione estiva l’amministrazioneha programmato un calendario di aperture ad hoc.Di seguito gli orari dal 3 Aprile fino all’8 Novembre.

DDaall 33 AApprriillee aall 2233 MMaaggggiiooLunedì chiusoMartedì-Mercoledì- Giovedì-Venerdì 13.00-19.00Sabato-Domenica-Festivi 9.00-20.00

DDaall 2244 MMaaggggiioo aall 2277 GGiiuuggnnooLunedì chiuso

Martedì- Mercoledì -Giovedì 10.00-20.00Venerdì 10-22.00Sabato 29 Maggio, Domenica 30 Maggio chiusura ore20.00Sabato- Domenica- Festivi 9.00-22.00

DDaall 2288 GGiiuuggnnoo aall 2255 LLuugglliiooLunedì 14.00-20.00Martedì- Mercoledì -Giovedì 9.00-20.00Venerdì- Sabato- Domenica- Festivi 9.00-22.00

DDaall 2266 LLuugglliioo aall 2288 AAggoossttooLunedì 9.00-20.00Martedì- Mercoledì - Giovedì 9.00-20.00Venerdì- Sabato- Domenica- Festivi 9.00-22.00

DDaall 2299 AAggoossttoo aall 1199 SSeetttteemmbbrreLunedì chiusoMartedì- Mercoledì- Giovedì 9.00-20.00Venerdì- Sabato- Festivi 9.00-22.00Domenica 9.00-20.00

DDaall 2200 SSeetttteemmbbrree aall 2244 OOttttoobbrreeLunedì chiusoMartedì- Mercoledì- Giovedì-Venerdì 13.00-19.00Sabato-Domenica-Festivi 9.00-20.00

DDaall 2255 oottttoobbrree aall 88 NNoovveemmbbrreeSabato-Domenica-Festivi 9.00-20.00

IIll LLiiddoo NNeettttuunnoo ddaallll''aallttoo

Sarnico premia gli studenti e il mondo della scuola

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dalCOMUNEilPORTO

Saranno 10 gli studenti sarnicesi che riceveranno unaborsa di studio dall’Assessorato all’istruzione del nostroComune. L’amministrazione comunale ha infatti messo a disposi-zione degli studenti più meritevoli 6.000 Euro così distri-buiti: 4 borse di studio dell’importo di 1.000 Euro cia-scuna, due del valore di 500 Euro e quattro pari a 250Euro. Si tratta di un aiuto concreto ai ragazzi che fre-quentano scuole diverse ma che hanno in comune, oltread un reddito ISEE adeguato, anche una media scolasti-ca invidiabile.Il supporto che il nostro Comune offre agli studenti è incostante aumento: se nel 2004 erano state assegnate 2borse di studio del valore di 520 Euro ciascuna e nel2005 3 borse per un importo totale di 3.000 Euro, dal2006 in poi l’amministrazione si è impegnata a stanziareogni anno 6.000 Euro a favore dell’istruzione.“Si tratta di un aiuto importante - ha sottolineatol’Assessore Romy Gusmini - che dimostra la volontà delComune di stare dalla parte del diritto/dovere all’istru-zione per tutti. Questo tipo di finanziamento aiuta con-cretamente i ragazzi a sostenere le spese per i propristudi, togliendo preoccupazioni o riducendo le spesedelle famiglie degli studenti, oltre che essere un incenti-vo alla formazione individuale che prepara i ragazzi acostruire il loro futuro.Il nostro Comune lavora da sempre a favore dell’istru-

zione, oltre che con borse di studio e altri finanziamen-ti, anche con il sostegno economico e non solo a favo-re degli istituti scolastici sarnicesi. In questi anni siamoriusciti a rendere l’offerta didattica delle nostre scuole diottima qualità, senza nulla da invidiare a cittadine di piùgrandi dimensioni”. L’aiuto da parte del Comune in tema di istruzione nonavviene solo attraverso le borse di studio ma ancheattraverso l’assistenza alla compilazione della DoteScuola, il finanziamento stanziato dalla RegioneLombardia per sostenere le famiglie dei ragazzi studentie che ammonta ad un massimo di 230 Euro per ciascunrichiedente.“Anche questo tipo di servizio - ha continuatol’Assessore Gusmini - di notevole impegno, viene svoltocon estrema responsabilità, consapevoli che offrire aglistudenti e alle loro famiglie un supporto anche in termi-ni economici è di primaria importanza.”L’ufficio dei Servizi Sociali di Sarnico è infatti un vero eproprio punto di riferimento: il personale impiegato è adisposizione completa di chi necessita aiuto, consulenzanella compilazione della richiesta o anche nella semplicetrasmissione telematica.Nel 2009 sono state 93 le domande presentate mentrenell’anno corrente ben 101 persone hanno usufruito deiservizi offerti dall’ufficio comunale per presentare larichiesta Dote Scuola.

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SI APRE IL CANTIERE PER GLI ALLOGGI DEGLI ANZIANII mini appartamenti saranno pronti nel 2012

E’ stato consegnato ufficialmente il 30 Marzo il cantiere perla realizzazione dei nuovi alloggi per la terza età voluti dallanostra amministrazione comunale.Nello specifico ad aprire i lavori sarà la demolizione dell’at-tuale palazzina di Via Montegrappa, ormai fatiscente e nonconforme alle più recenti misure di sicurezza, che da quasitrent’anni (per la precisione dagli anni ’80) ospita famiglie dianziani sarnicesi.In base alla convenzione con l’A.L.E.R, l’azienda lombardaper l’edilizia residenziale della provincia di Bergamo, appro-vata nel consiglio comunale del 17 Marzo 2009, il vecchioedificio lascerà posto ad una nuova e moderna strutturache oltre ad ospitare alloggi per gli anziani, avrà anche unasala comune per i residenti.Grazie alla nuova soluzione, verranno aumentati significati-vamente gli spazi per la terza età: se infatti fino ad ora vierano 5 mini-appartamenti nella palazzina di ViaMontegrappa più 6 in Via Suardo, quindi 11 in tutto, ilnuovo edificio porterà 17 mini appartamenti, tutti ubicatinella nuova palazzina in Via Montegrappa.Insomma, la solu-zione adottata dall’amministrazione consente di ottenereda un lato un aumento degli alloggi destinati agli anziani,

ben 6 in più, e dall’altro una strutturamoderna di qualità ovviamente supe-riore rispetto alla precedente.“Abbiamo deciso di costruire un edificioex novo poiché il costo della riqualifica-zione degli appartamenti esistenti sareb-be stato davvero molto alto - ha fattosapere il Sindaco - e non avrebbecomunque consentito di avere una strut-tura nuova e estremamente sicura per inostri anziani.L’accordo con l’A.L.E.R e l’apertura diquesto cantiere è sono solo uno dei tantipassi che la mia amministrazione ha fattoa favore della terza età. Basti ricordare iltaxi sanitario, la distribuzione dei pasti adomicilio, la compilazione di documenti epiù in generale la compagnia alla persona.Ecco, queste sono state solo alcune dellemisure che il nostro assessorato ai servizisociali, insieme all’associazione anziani epensionati e ai volontari dell’Avis

Autoambulanza ha potuto offrire ai nostri concittadini nonpiù giovanissimi.”E l’amministrazione ha curato con particolare sensibilità eattenzione anche il trasferimento degli attuali inquilini dellapalazzina di Via Montegrappa in alcuni strutture “transito-rie”: “Ci siamo occupati personalmente della sistemazionedegli anziani che attualmente risiedevano nella palazzina -ha precisato l’Assessore Romy Gusmini - verificando chequesto passaggio fosse il più delicato possibile.Due anziani sono stati sistemati in alcuni appartamenti diVia Ghiacciaia, altri due nella palazzina adiacente allaParrocchia gentilmente messa a disposizione dalla stessa, euno invece è stato trasferito alla casa di riposo. Insomma,abbiamo dato la priorità alla loro tranquillità, in attesa chelo spazio nuovo, gradevole e sicuro che abbiamo progetta-to per loro sia pronto”.I lavori di costruzione della nuova struttura dovrebbero ter-minare entro un paio di anni.Dopo la chiusura dei lavori, l’assegnazione degli alloggi verràfatta con regolare bando gestito dal Comune, dando natu-ralmente priorità agli inquilini che già abitavano la vecchiastruttura.

IIll SSiinnddaaccoo aall ccaannttiieerree

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Partirà il prossimo 8 Maggio la prima esperienza sperimentale con il Piedibus, ilnuovo simpatico mezzo di trasporto che già in molte cittadine accompagna i più pic-coli a scuola.Per iniziare, il nostro Comune insieme al Comitato dei genitori dell’IstitutoComprensivo Eugenio Donadoni, ha deciso di organizzare questo speciale bus per

tutte le giornate di sabato a partire dall’8 Maggio fino al 5 Giugno.Cinque saranno i percorsi che questo pulmino di bambini effettuerà.Il primo, la linea gialla, da Via Calchera si fermerà nei pressi del negozio Axevo, ViaMarinai, Via Alpini, all’imbocco del sottopasso di fronte all’ingresso del cimitero, perfinire a scuola. Il secondo invece, la linea arancio, avrà come luogo di ritrovo il piaz-zale della Posta, e si fermerà in Via Verdi 52, al Passaggio Petrelluzzi, in Via Spartana,in Via Libertà di fronte alla BCC Basso Sebino, per terminare alla scuola.La linea azzurra partirà da Via Vittorio Veneto ed effettuerà le seguenti fermate: ViaPiccinelli, Via Albricci, Via Buelli, Via Bortolotti.Partirà invece da Via Colombo n. 8 il quarto percorso, la linea verde, che prima diportare i bimbi a scuola si fermerà anche in Via Bonassi 15 e nel piazzale della caser-ma dei Carabinieri in Via Cortivo, per scendere percorrendo la scaletta delle scuolesuperiori e raggiungere la scuola attraverso il percorso pedonale che termina in viaNikolajewka.Da ultimo la tratta rossa che parte da Via Cerro Alto, sosta al Parco Baden Powelled effettua capolinea a scuola.Ad accompagnare gli alunni, che saranno dotati di una simpatica pettorina con il logodel Piedibus e di una corda per seguire il “bus”, circa 30 genitori, oltre ai volontaridella Protezione Civile e dell’Associazione degli Alpini, che si sono messi a disposi-zione soprattutto per gli attraversamenti pedonali.Per ora sono già oltre cento le richieste da parte dei bambini di salire su questo

TUTTI A SCUOLA CON IL PIEDIBUS

EEccccoo iill ppeerrccoorrssoo ddeellllee lliinneeee ddeell PPiieeddiibbuuss

nuovo mezzo di trasporto.“Abbiamo pensato chequesta iniziativa richiestacon entusiasmo dalComitato Genitori - hafatto sapere l’Assessorealla cultura Rony Gusmini-potesse essere davveroutile per molti genitori sar-nicesi che non hanno lapossibilità di accompagna-re i propri bambini a scuo-la, oltre che educativasotto ogni aspetto: civico,ambientale ed aggregativo.Per questo abbiamoaccolto questa prima ini-ziativa in via sperimentale,per poi dare una formapiù stabile per l’anno sco-lastico 2010/2011.Questo servizio è un’otti-ma alternativa: gratuita,sicura, ecologica e di certoanche divertente per i piùpiccoli. Un ringraziamento parti-colare va al ComitatoGenitori, che tanto si èadoperato per promuove-re il Piedibus, alla scuola,che lo ha sostenuto ancheoffrendo la sua disponibili-tà nella distribuzione delmateriale prodotto, agliAssessori Augusto Savoldie Laura Cadei e alComandante dei VigiliMarco Zerbini che insie-me a me hanno studiato ipercorsi e la loro messa insicurezza.Proprio perché la nostraamministrazione tiene inparticolar modo a questaopportunità la partenzadel Piedibus sarà una par-tenza speciale, con tantodi Sindaco a bordo!”.

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COMUNE E FORZE DELL’ORDINE UNITI DALL’ASSESSORATO PER LA SICUREZZA

Rapporti quotidiani con le forze del-l’ordine, report delle criticità delpaese, controlli serrati con le tecnolo-gie più moderne: sono solo alcunedelle attività che il nostro Assessoratoalla Sicurezza svolge dal giorno delsuo insediamento, subito dopo le ele-zioni dell’estate 2009.“Abbiamo creato un assessorato chelavori per garantire le condizioni dimassima sicurezza del nostro paese-spiega il Sindaco-. La tranquillità deinostri cittadini è sempre stata al cen-tro della nostra attenzione e delnostro lavoro. E con l’insediamento diquesto assessorato abbiamo la possi-bilità di monitorare con maggiore pre-cisione la situazione a Sarnico sotto ilprofilo della sicurezza che, devo dire,è oggi di grande serenità.”“Proprio per fare in modo che si con-tinui a vivere con estrema tranquillità-ha continuato il primo cittadino- que-sto assessorato lavorerà nella direzio-ne del controllo e della prevenzionein particolare”.

E di lavoro in programma per la sicu-rezza ce n’è molto. A partire dall’installazione di 5 nuovetelecamere che controllino tutte lezone di accesso al paese: una teleca-mera posizionata sul lato del pontetra Paratico e Sarnico (il Comune diParatico ha provveduto a installarneuna sull’altro lato del ponte), due sulconfine tra Sarnico e Predore in ViaPredore (una in ingresso, una in uscitadal paese), una in ingresso da Villongoin Via Suardo (il Comune di Villongoha provveduto a installarne una inuscita da Sarnico), una nella zona delladiga in Via Fosio.Questi apparecchi avranno la possibi-lità di registrare le targhe dei veicoli inentrata e in uscita dal nostro paese eavvisare la polizia nel caso transitinoveicoli le cui targhe sono state segna-late dalle forze dell’ordine. Un con-trollo davvero preciso dei flussi ditransito nella nostra cittadina checompleta un piano di sorveglianza giàmesso in atto negli scorsi anni con 8

telecamere installate in zone interne aSarnico, per controllare la situazioneall’interno del paese. Peraltro a questi8 apparecchi se ne aggiungerà un altroposizionato al Parco Lazzarini, per sor-vegliare la zona particolarmente sensi-bile vista la presenza di bambini.Insomma: controllo interno e con-trollo esterno al paese, entrambirealizzati.Ma l’assessorato si occupa anche disicurezza, in senso stradale.Per porre fine infatti ad una criticitàlegata all’elevata velocità dei veicoliche percorrono la zona tra Sarnico ePredore, l’Assessorato alla Sicurezzaha già reperito i finanziamenti per l’ac-quisto di un autovelox. “Si tratta diuna misura - ha specificatol’Assessore Laura Cadei - che vuolecontrastare gli autisti imprudenti,troppo spesso causa di incidenti inquella zona. Ci teniamo a sottolineare che non sitratta di una misura punitiva nei con-fronti dei nostri concittadini, cheperaltro saranno debitamente infor-mati non appena il dispositivo sarà infunzione, ma di una presa di posizio-ne netta contro il pericolo dell’altavelocità”.E a testimoniare la tranquillità delpaese da questo punto di vista ci sonoanche i dati forniti dalla PoliziaMunicipale locale, per quanto riguardala sicurezza stradale.Infatti, se nell’arco del 2007 eranostate 510 le violazioni accertate e1833 i punti detratti (di cui 1725 daiconducenti con la patente da più di 3anni e 108 dai neo-patentati) nel2009 le violazioni sono passate a 337con 1354 punti sottratti ( di cui 1222dai conducenti con la patente da più

LL''AAsssseessssoorree CCaaddeeii iinnssiieemmee aall ccoorrppoo ddeellllaa PPoolliizziiaa MMuunniicciippaallee

In programma 6 nuove telecamere, un autovelox, nuova segnaletica e i ”nonni vigili”

di 3 anni e 132 dai neo-patentati). Insomma una riduzio-ne significativa con ben 173 violazioni del codice dellastrada in meno, nel corso di due anni.Ma per tornare al programma dell’apposito assessorato,già finanziati anche alcuni dissuasori di velocità da posizio-nare in diverse zone del paese, e il rifacimento di segna-letica stradale sia orizzontale che verticale.In cantiere anche il rifacimento dell’impianto di illumina-

zione di alcune zone del paese, che già dal 2009 può con-tare su 1.300 corpi illuminanti e 450 pali della luce nuovi.Inoltre, nell’ambito del progetto “Obiettivo sicurezza”, è

stata recentemente approvata una convezione con ilComune di Paratico, grazie alla quale pattuglie della poli-zia di Sarnico e di Paratico vigileranno nelle ore serali,durante il fine settimana e in periodi festivi, oltre al nor-male orario di lavoro, a partire dal 1 Aprile fino al 30Settembre 2010.L’assessorato guidato da Laura Cadei ha infine propostola possibilità di introdurre una nuova figura, quella dei

“nonni vigili”, per impiegare dei volontari in fascia d’età“matura” in compiti di sorveglianza attorno a zone parti-colarmente sensibili, come gli edifici scolastici.

dalCOMUNE

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LE PIAZZE DEL “BIO” A SARNICOUn mercatino “bio” quello che il nostro Comune organizza insieme a Legambiente nelle giornate di domeni-ca 18 Aprile, domenica 20 giugno e domenica 19 settembre 2010.Tre date in cui le piazze di Sarnico saranno invase da prodotti dell’agricoltura biologica e dell’artigianato loca-le. Sarà infatti possibile trovare frutta e verdura, formaggi, olio, pane, riso, vino, pasta dura e fresca, cereali,miele, marmellate, infusi di erbe aromatiche. E ancora: detersivi, cosmetici, oli essenziali, capi di abbigliamen-to, giocattoli e libri. “Si tratta di un’occasione interessante per la nostra cittadina- ha sottolineato l’Assessore Cadei- che da sem-pre è legata al mondo del mercato in generale.Perché quindi non continuare questa tradizione, unendo le peculiarità di un mercatino biologico, che oltre afare da calamita per centinaia di turisti porta nelle nostre piazze prodotti di indubbia qualità. E non solo: offrela possibilità a tantissimi coltivatori della nostra zona di farsi conoscere, di fare apprezzare il proprio lavoro, edare un’alternativa invitante ai consumatori. Ben venga quindi questa iniziativa, che accompagnerà tutta l’esta-te di Sarnico”.E di vantaggi a proposito di biologico parla anche il Presidente di Legambiente Basso Sebino Dario Balotta: “La maggior parte dei produttori che saranno presenti al mercatino di Sarnico sono della nostra zona. Questocomporta un vantaggio plurimo: l'accorciamento della filiera di vendita (senza intermediazione), la riduzionedei costi di trasporto, zero imballaggi, la valorizzazione assoluta dei prodotti locali e, con essi, delle tipicità delterritorio.Questa è un'occasione per diffondere e promuovere una nuova cultura ambientale- continua Balotta- attra-verso incontri e approfondimenti tematici dei quali si faranno carico Legambiente e l'amministrazione comunale”.

dalCOMUNE

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Una vera e propria full immersionnel mondo dello sport quella che ibambini della scuola materna PierAntonio Faccanoni stanno vivendoda ormai qualche settimana.L’Assessorato allo Sport del Comuneinsieme alla Polisportiva locale hainfatti avviato, su richiesta dell’asilo, unprogetto grazie al quale i bambini pos-sono conoscere tutte le attività spor-tive presenti nella nostra cittadina.E la risposta da parte dei più piccoli èstata davvero entusiasmante.Talmente entusiasmante che, benchél’iniziativa fosse rivolta ai soli bambinidella categoria “grandi”, i cosiddetti“mezzani” hanno preteso a tutti i costidi poter prendere parte ai corsi.Durante il mese di marzo, il mese diaprile e con ogni probabilità anche

per il primo periodo del mese di mag-gio, gran parte delle associazioni spor-tive sarnicesi si recheranno pressol’asilo Faccanoni con due addetti ailavori per far conoscere ai più piccinilo sport che rappresentano.E’ stato così per la pallavolo, la scher-ma (la cui associazione è tornataall’asilo per ben 2 volte per le conti-nue richieste dei bimbi!), il karate esarà così nelle prossime settimaneanche per danza, calcio, judo, tennis,basket e tante altre discipline.Due ore, dalle 9 alle 11, di sport allostato puro: dopo una breve descrizio-ne tecnica con una storia naturalmen-te semplificata della disciplina sportivae delle sue origini, tutti alle prese conpalloni e palline, fioretti, sciabole, kimo-no e ginocchiere.

E se il calcio non poteva che cattura-re le attenzioni dei maschietti, anche lealtre discipline, tradizionalmentemeno conosciute, come la scherma,hanno suscitato grande interesse.“Per noi - ha sottolineato l’AssessoreFacchinetti - è un piacere svolgerequesta iniziativa. Ci sembra un mododavvero intelligente di avvicinare i piùpiccoli al mondo dello sport: facendo-ne conoscere loro le emozioni, ildivertimento ma anche le regole chelo governano.I ragazzi che crescono a Sarnico sonodavvero fortunati da questo punto divista: la nostra cittadina offre un ven-taglio di discipline di tutto rispetto e, inquesti anni, l’amministrazione ha lavo-rato seriamente per offrire loro strut-ture e attrezzature adeguate, allo stes-so tempo moderne e estremamentesicure”. “In realtà la nostra amministra-zione non ha mai smesso di lavorareper lo sport- ha precisato il nostroSindaco - Stanno infatti procedendo aritmo serrato i lavori del nuovo centrosportivo di Via Olimpia che saràdestinato a quelle discipline sportiveche fino ad ora avevano utilizzato ilPalazzetto dello sport, pur necessitan-do in realtà di spazi meno ampi.Nello stesso tempo stiamo anche stu-diando attentamente il progetto del“Palatenda” che vorremmo realizzarenella nostra cittadina, per creare ungrande contenitore che dia ospitalità amanifestazioni sportive di rilievo, insie-me a iniziative di carattere artisticoculturale”.

SPORTIVI SI DIVENTA, A SARNICO!

L'Assessore Fabrizio Facchinetti all'asilo

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VIAGGIAREilPORTO

a cura di Fabiana Zani

Questo articolo è dedicato a tutti coloro che sono incerca di una vacanza romantica da trascorrere con ilproprio partner. Il magazine Life ha stilato la classificadelle dieci località più romantiche del mondo, tra cuisono state annoverate anche delle meraviglie italiane, leCinque Terre. Il primo posto è stato assegnato a WWiilldd FFlloowweerr HHaallll, inIndia, una stazione termale che gode di un panoramamozzafiato, immersa in una natura incontaminata.Al secondo posto la CCaammaarrgguuee, in Francia, con le suespiagge bianche, le cittadine di origine medievale, le cat-tedrali e un parco naturale in cui vivono fenicotteri rosae pony bianchi.Sul podio in terza posizione c’è KKyyoottoo, in Giappone, conscenari quasi surreali grazie agli altari e ai tantissimi tem-pli di colori vivaci, circondati da giardini e laghetti.Al quarto posto troviamo l’unica località italiana: leCCiinnqquuee TTeerrrree, formate dai paesi di Monterosso,Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Patrimoniodell’Unesco dal 1997 e Parco Nazionale, le Cinque Terrenon sono solo mare ma offrono anche passeggiate tra iborghi, gite in barca, visite a santuari, una cucina e vini diprima qualità e la famosa Via dell’Amore. Segue nella classifica MMoonnttrreeaall, in Canada, città dalle millesfaccettature: un vero crogiolo di culture che trovariscontro nel variegato mosaico di quartieri e nellavarietà dei ristoranti. Al sesto posto c’è BBrruuxxeelllleess, in Belgio: vialetti in pietra,

piccole botteghe, negozi e ristoranti intimi danno un’at-mosfera romantica a tutta la città. Settima è SSaannttaa LLuucciiaa, isola dei Caraibi, dalle spiaggebianche, altissime palme e una vasta foresta pluviale.All’ottavo posto c’è NNaappaa VVaalllleeyy, in California, conimmensi vigneti, ristoranti dai cibi pregiati e attrezzatissi-me Spa, seguita in classifica dal paesino di IInnnn aa LLiittttlleeWWaasshhiinnggttoonn e, in ultimo, dal LLaaggoo WWaannaakkaa in NuovaZelanda.

CCOONNSSIIGGLLIIOO DDII VVIIAAGGGGIIOOQualunque sia la vostra destinazione portate nel baga-glio a mano una piccola farmacia pronta all’uso in casodi necessità. Prima di partire ricordatevi anche di fare scorta deimedicinali che assumete abitualmente (antidiabetici,antipertensivi, antiepilettici, ecc.) e che potrebbe esseredifficile procurarsi all’estero. Al vostro medico chiedete eventualmente di firmarviuna dichiarazione con l’elenco dei medicinali che dove-te portare in viaggio, onde evitare possibili difficoltà a uncontrollo doganale.Controllate la scadenza delle medicine che avete già incasa. E non sottovalutate lo stato dei vostri denti,soprattutto nel caso di viaggi lunghi, e ricordate di por-tare con voi un paio di occhiali da vista di riserva o unapiccola scorta di lenti a contatto…non si sa mai!

Le dieci mete più romantiche del mondo

EVENTI

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Sarnico (BG) via Cortivo 32, tel. 334/6607641. Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per:gadgets aziendali - oggettistica per negozi - bombo-niere per matrimoni e altre importanti occa-

sioni - regali personalizzati - specchi, cornici, oro-logi, svuota tasche, posacenere - crocifissi, bijou - oggetti che soddisfano la vostra fantasia.

INCANTESIMO IN FAA cura di Giacomo Schivardi

Il Cine-teatro Junior, riprendendo la propria attività, cioffre la possibilità ed il piacere di poter ospitare nellaserata di sabato 22 maggio alle ore 21.00, un musical:“Incantesimo in fa”, un cocktail di sentimenti, di musica edi melodie intramontabili, presentato dalla Associazione

culturale “Il sempre Magico Baule”, diretto da MarcelloMerlini, grande “mattatore” dello spettacolo, promossodall’ANTO - Associazione Nazionale Trapiantati Organi.“Una fata annoiata e delusa dal mondo moderno, aset-tico e senza più fantasia, si ritrova in uno stato depressi-vo e ingrassa inevitabilmente . Cercherà con l’aiuto dei suoi “Bianchetti“ di trovare unasoluzione rapida ed efficace per dimagrire, combinando-ne di ogni colore!”Uno spettacolo “colossal” per i numerosi interpreti traattori, cantanti, ballerini, musicisti e figuranti, un escamo-tage per riproporre la musica spagnola, gli evergreen disempre e le canzoni romantiche in modo divertente espensierato.Si confida in una nutrita partecipazione di pubblico peruna ragione ambivalente: avere la possibilità di assisteread un piacevolissimo spettacolo e, nello stesso tempo,avere l’opportunità di aderire ad un alto scopo umanita-rio a favore dell’ANTO, l’Associazione che ha comeobiettivo primario quello di salvare la vita, di migliorarela qualità dell’assistenza ai pazienti trapiantati.Un grazie riconoscente all’Amministrazione Comunale,alla Parrocchia ed a tutti coloro che, generosamente,hanno accolto il nostro invito.Mi piace chiudere questa breve presentazione semprecon la stessa frase, che sembra molto emblematica,appropriata e auspicante: “Una donazione d’organo edun trapianto è vita, è bellezza di una rinascita ed il sapo-re di una vittoria!”

TUTTI GIU’ LE MANI NELLA TERRA

Mettere le mani nella terra, stupirsi per la vita di una pian-tina che nasce da un piccolo seme, prendersi cura concostanza e attenzione di piccole creature, seguire i lororitmi e osservarne i mutamenti sono esperienze favolosee aiutano i bambini a vivere in armonia con il mondo cheli circonda.E’ proprio così , con “le mani giù per terra” che è prose-guito il nostro viaggio nel mondo dell’orto.Dopo la riunione di presentazione per i genitori di tutti ibambini (piccoli, mezzani e grandi) e dopo aver raccolto leloro disponibilità ad aiutarci nella giornata dedicata al pro-getto sono iniziate le uscite nella nostra “OASI VERDE”.Inizialmente i bambini, insieme alle insegnanti, hanno affron-tato alcune sedute di manipolazione di terra e semi cono-scendone le principali caratteristiche, forme svariate e con-sistenza.In un secondo momento bambini e insegnanti con il vali-dissimo supporto di nonni espertissimi e mamme volente-rose hanno preparato il terreno adibito all’orto ripulendo-lo completamente da sassi ed erbe infestanti e con l’aiutodi zappa, rastrello e vanga lo hanno reso morbido e friabile.Tutto ciò ha permesso ai bambini di avere un primoapproccio realistico con questo mondo e di conoscerealcuni dei suoi abitanti quali lumache e lombrichi, tutti conun ruolo ben preciso nell’ecosistema di un orto.Finalmente è arrivato il momento della semina, fase appa-rentemente semplice che ha invece bisogno di molta curae attenzione; i bambini hanno seguito e partecipato conentusiasmo praticando i solchi nel terreno, disponendo isemi e ricoprendoli con delicatezza e attenzione.Quindi abbiamo seminato lattuga, piselli, carote, cipolle,prezzemolo, ravanelli, sedano e fragole.Le insegnanti hanno costruito dei piccoli cartelli, rappre-

sentanti figura e nome del prodotto coltivato e li hannoposizionati nel terreno mentre i bambini hanno costruitodei fantastici spaventapasseri con cd e carte delle uova diPasqua.Bambini e insegnanti hanno poi preparato anche dei car-telli (regalati da una famiglia) con le indicazioni per raggiun-gere l’orto così che i visitatori lo possano raggiungere confacilità.Nel frattempo si è deciso di ampliare il progetto e sul vialed’entrata dell’asilo sono state realizzate sette vasche cheverranno pian piano decorate dai bambini e nelle qualisono stati piantati i bulbi di alcuni fiori quali MuscariArmeniacum, mughetto, calla, croco, narciso, margherita egladiolo (gentilmente regalati dai genitori) e alcune piantearomatiche.Con l’aiuto della Comunità Montana sono stati inoltreacquistati e piantati alberi da frutto come albicocchi, ciliegie piante di lamponi, ribes, more e mirtilli.Ora non ci resta che aspettare di vedere i primi frutti delnostro lavoro. In questo periodo i bambini dovranno impegnarsi concostanza ad annaffiare le loro piante e proteggerle dalleerbe infestanti; dovranno mettere a dura prova la loropazienza cercando di capire che ogni essere ha bisogno delsuo tempo per svilupparsi e dovranno prepararsi ad uneventuale fallimento legato alla morte delle piantine.Certi che in poco tempo il nostro orto e le nostre vaschesaranno ricche di fiori, verdura e frutta cogliamo l’occasio-ne per ringraziare di cuore tutte le mamme, i nonni e lepersone che ci stanno aiutando con tanto impegno e invi-tiamo nuovamente chiunque ne avesse voglia ad accom-pagnare i bambini in questo lungo viaggio.

a cura del Collegio Docenti della Scuola Materna46

SCUOLAilPORTO

CULTURA

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ilPORTO

Trasferte nei parchi per la nostra Biblioteca

Torna la bella stagione e torna anche la biblioteca neiparchi! Per tutti coloro che non vogliono rinunciare alpiacere della lettura nemmeno nei mesi più caldi, labiblioteca del nostro Comune propone la II edizionedella fortunata iniziativa “la biblioteca nei parchi”, a par-tire da sabato 8 Maggio.I servizi che l’ente comunale potrà offrire a tutti coloroche aderiranno all’iniziativa nel parco Plan de Cuques,nel parco Lazzarini e al Lido Nettuno sono numerosi: laconsultazione di libri e periodici, scelti tra decine di tito-li di narrativa e saggistica sia per adulti che per bambinie tra riviste di vario contenuto, il prestito vero e proprioeffettuato direttamente dal parco e inoltre la consulta-zione di 4 quotidiani, due italiani e due stranieri (moltoprobabilmente uno inglese e uno tedesco).Lo staff della biblioteca allestirà un gazebo e metterà adisposizione dei lettori numerose sedie.Insomma, un vero e proprio servizio completo a benefi-cio di tutti coloro che vogliono godere del meravigliosobinomio lettura ed aria aperta!Di seguito riportiamo il calendario delle uscite en plein

air della biblioteca, che avverranno nelle sole giornate disabato dalle ore 15.00 alle ore 18.00.MMAAGGGGIIOOsabato 8 Parco Plan de Cuquessabato 15 Parco Lazzarinisabato 22 Parco Plan de Cuquessabato 29 Lido NettunoGGIIUUGGNNOOsabato 5 Parco Plan de Cuquessabato 12 Parco Lazzarinisabato 19 Parco Plan de Cuquessabato 26 Parco NettunoLLUUGGLLIIOOsabato 3 Parco Plan de Cuquessabato10 Parco Lazzarinisabato 17 Parco Nettunosabato 24 Parco Plan de Cuquessabato 31 Parco NettunoAAGGOOSSTTOOsabato 7 Parco Lazzarinisabato 28 Parco Nettuno

Classe 1940Ci troviamo domenica 30 maggio 2010 alle ore 12.30 a pranzo presso il ristorante ”al TRAM”, perfesteggiare il traguardo dei 70 anni.Gli interessati possono prenotare entro il 15 maggio presso: Foresti Maria (Magiòna) 035-913638, Arcangeli dott. Sandro 035-910307, Giusy Giupponi 035-910323, RosaliaModina 348-7845636

A cura della Commissione Biblioteca

Diego Cressi è stato l’indiscusso prota-gonista del mese agonistico appenatrascorso: dopo una lunga e puntiglio-sa preparazione ha affrontato iCampionati Assoluti Italiani di Judo2010.Il tutto è cominciato sabato 20 Marzoal Palazzetto di Ciserano dove si sonosvolte le fasi regionali di qualificazione.Diego ha fronteggiato nella categoriafino a 66 kg altre 13 cinture nere pro-venienti dai dojo di tutta la regione inun torneo ad eliminazione diretta. Il sarnicese ha piazzato tre vittorienette, tutte prima del limite, conqui-stando in scioltezza il primato e quindila qualificazione per la fase finale.Strabiliante l’ultimo incontro vinto perippon in meno di un minuto con un TaiOtoshi fulminante.Venerdì 26 marzo Diego è partito,accompagnato dal Maestro MarioGalimberti, con direzione Ravenna,sede prescelta per la fase finale deicampionati italiani. Un gruppetto diappassionati guidati dal presidente del-l’associazione Enrico Cancelli e dall’ar-bitro nazionale Franco Zucchetti haseguito la spedizione il sabato mattinadesiderosi di assistere ad una compe-tizione ad alto livello ma soprattutto di

poter sostenere Diego in questaimportante competizione.Al Pala de Andre’ di Ravenna tutto èpronto come nelle grandi occasioni edil colpo d’occhio sui 4 tatami appron-tati per l’occasione, suggestivo.Dopo il controllo del peso, il sorteggioper gli abbinamenti: pieni di trepidazio-ne ci lanciamo al desk dell’organizza-zione per avere una copia del tabello-ne e sapere con chi dovrà vederselaDiego.Uno sguardo e subito un po’ diapprensione: Diego si trova un girone“di ferro” pieno di atleti provenienti dagruppi sportivi militari. Non c’è nemmeno il tempo di scorre-re la lista dei 35 atleti in gara: Diego èil primo atleta ad essere chiamato sultatami ed affronta il ligure PaoloMartini.Breve fase di studio, un po’ di bagarresulle prese e poi Diego piazza un per-fetto Tai Otoshi che sorprendeMartini: è ippon!! Bravo Diego ottimomodo per iniziare la gara.Gli incontri si susseguono; Diego ènuovamente chiamato in materassinaper affrontare il laziale Marco D’Auria,del G. S. Fiamme Oro, atleta moltoostico. L’incontro è teso: i due conten-

denti si conoscono; ognuno cerca dipiazzare l’attacco vincente ma senzamai esporsi. Diego in effetti attacca unpo’ di più ma il piccolo vantaggio con-quistato non lo mette al riparo da sor-prese. E’ il minuto finale e bisogna dareil tutto per tutto: D’Auria si lancia in unattacco di uchi mata, Diego capisce eprima manda a vuoto l’avversario poi,con movimento rapidissimo, piazza uncontroattacco: D’Auria vola. Waza-ari(mezzo punto). Gli ultimi secondi del-l’incontro sembrano non passare piùper noi spettatori ma finalmentesuona il segnale di fine incontro: Diegoha superato il turno.Per gli ottavi di finale Cressi incontraun altro atleta del G.S. Fiamme Oro,Giancarlo Caiazzo, anche questo unatleta conosciuto e già molte volteaffrontato. L’incontro è molto tattico eportato avanti con la massima concen-trazione da entrambi gli atleti: le fasi diattacco si susseguono ma nessuno rie-sce a piazzare il colpo vincente; i 5minuti dell’incontro si concludono conDiego che ha portato un maggiornumero di attacchi ma senza che nes-suno dei contendenti sia riuscito adacquisire un vantaggio. Si procede al“Golden Score”, il combattimentoprosegue finchè uno dei due conten-denti acquisisce un punto. Diego parteall’attacco e costringe l’avversario aduna difesa passiva che dopo qualchefase di combattimento viene punita daigiudici con una sanzione: vittoria!.Siamo ai quarti; l’avversario è di tuttorispetto: si tratta di Marco Caudana,del G.S. Fiamme Azzurre, già campioneitaliano nel 2006 e con grande espe-rienza internazionale. Diego non si faintimorire e cerca di condurre l’incon-tro. Caudana è imbrigliato da Diegoed è costretto ad agire di rimessa masenza successo. Diego continua a por-tare attacchi che, sebbene non riesca-no ad essere efficaci ai fini del punteg-

A.S.D. Judo Sarnico: Diego Cressi ai vertici nazionali

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ASSOCIAZIONIilPORTO

a cura di Giovanni Cadei

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gio, costringono Caudana alla difesa. Finalmente i giudicidecidono di penalizzare la passività di Caudana con unasanzione: Diego ha finalmente un vantaggio che riesce aconservare fino alla fine. Al suono del gong l’esultanza deisostenitori è alle stelle: Diego è in semifinale.Giorgio Leccese del C.R.S. Akyama di Settimo Torinese èl’avversario che Diego si trova di fronte in semifinale.L’incontro è anche in questo caso molto bilanciato eLeccese, nonostante la sua giovane età, molto preparato.Noi tifosi speriamo che Diego riesca a sfruttare il fatto chel’avversario è molto alto per riuscire a piazzare il suo mici-diale Tai Otoshi ma vediamo che Leccese si difende ordina-tamente. L’incontro prosegue a fasi alterne ma nessuno rie-sce a marcare il punto. Diego viene sanzionato per passi-vità: un attimo di stanchezza. La reazione al richiamo spin-ge Diego in una serie di attacchi che costringono Leccesesulla difensiva: è lui questa volta ad essere sanzionato perpassività. Di nuovo pari. Siamo a pochi secondi dalla fine,ormai convinti che l’incontro proseguirà con il GoldenScore: Leccese però esegue un paio di attacchi in più ed igiudici sanzionano nuovamente Diego per passività. Diegoparte alla carica ma non c’è più tempo per recuperare.

L’incontro è perso e con esso la possibilità di accedere allafinale. Grande lo sconforto in tutti noi sostenitori, ma anco-ra di più in Diego.L’ultimo incontro in programma, la finale per il 3° e 5°posto, Diego lo combatte con Ludo Coronese, del JudoFrascati. Si vede subito che Diego subisce l’avversario: paredeconcentrato. Passano un paio di minuti e Diego porta unattacco: “sei troppo lontano” pensiamo tutti! Coronese nonsi lascia sfuggire l’occasione e piazza una controtecnica di OSoto Gari: Ippon ed addio alla medaglia di Bronzo.Il campionato italiano è terminato, per la cronaca con la vit-toria di Elio Verde, Giorgio Leccese al 2° posto, MarcoCaudana e Ludovic Coronese terzi, Yuri Contegreco ed ilnostro Diego Cressi al 5° Posto. Durante la giornata, trascinati dalle strepitose vittorie inizia-li di Diego, ci eravamo lasciati andare a sogni di medaglia edil 5° posto ci ha lasciato l’amaro in bocca. A mente fredda dobbiamo riconoscere che il risultato otte-nuto è di grande prestigio e proietta Diego tra gli atletiitaliani più competitivi.Grazie Diego per le belle emozioni che ci hai regalato edauguri per i prossimi impegni.

La foto curiosa A cura della redazioneA occhio pensiamo che l’aiuola, oggetto della fotografiascattata dalla signora Olga Grassi Sora a Portorose, nonabbia un diametro superiore al metro e mezzo e quindil’idea che qualcuno vi si sdrai a prendere il sole sulla sabbiadella stessa - in una zona trafficata - è piuttosto remota. Se a questo aggiungiamo che il solerte giardiniere ha inse-rito quattro cespugli di rose, le probabilità di un “bagno disole” in questo parco diventano problematiche.Che la cittadina slovena sia forse frequentata da fachiri oasceti in grado di sottoporsi a prove particolarmente gra-vose quali dormire su letti irti di chiodi, non è dato saper-si, rimane comunque una foto piuttosto curiosa.

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ANAGRAFEilPORTO

Nella casa del Padrea cura di Rosalia Modina

Non si perdonomai coloro cheamiamo, perché

possiamo amarli inColui che non si

può perdere.Sant’Agostino

13)Cucchi Maddalena di anni 85.Deceduta il 16.03.2010.

14) Montagna Antoniadi anni 72.Deceduta il 12.03.2010.

15) Terzi Maria Ernesta(Eugenia)di anni 94.Deceduta il 16.03.2010.

16) Arcangeli Arcibano di anni 79.Deceduto il 19.03.2010.

17) Carrara Graziosadi anni 70.Deceduta il 27.03.2010.

Maddalena Antonia Eugenia

Arcibano Graziosa