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RICOMINCIAMO? MA-KE Retail 07 — 20 IL MAGAZINE DI CEAN

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RICOMINCIAMO?

MA-KERetail

07 — 20

IL MAGAZINE DI CEAN

Page 2: MA-KE · Fino a qualche mese fa progettare un punto vendita significava renderlo un luogo funzionale ma anche e soprattutto un luogo accogliente, coinvolgente, che permettesse al

INDICE Direttore responsabile

Paola Armenia

Coordinamento editoriale

Stefania Panetta

Contatti

[email protected]

Ha collaborato

Gianni Oliva

Impaginazione

Cean

Foto

Cean, AdobeStock, Unsplash

EDITORIALERICOMINCIAMO?

Di: Cean

Ricominciare.

Quante volte abbiamo sentito questo verbo nelle ultime setti-mane. Ricominciare a vivere, a lavorare, a sperare, a pensare al futuro. Ci siamo “bloccati” per due mesi o poco più.Tutto il mondo è stato messo in pausa, mentre a muoversi era solamente la sanità, sopraffatta da una situazione che nessu-no avrebbe mai potuto immaginare.

La fase due ci ha fatto tornare a respirare, nella fase tre biso-gnerà tornare ad agire e, come sempre, a cambiare.

Fino a qualche mese fa progettare un punto vendita significava renderlo un luogo funzionale ma anche e soprattutto un luogo accogliente, coinvolgente, che permettesse al cliente una pia-cevole esperienza di acquisto. Oggi progettare un punto vendi-ta significa prima di tutto renderlo un luogo sicuro: protezioni per clienti e addetti e percorsi consigliati, maggiore spazio ai prodotti confezionati (in loco dagli addetti) per una spesa più rapida, ingressi contingentati, interventi sugli impianti di aere-azione, integrazione dei servizi online e tanto altro.

Torneremo alla stessa situazione pre-covid?

Probabilmente no. È probabile che dovremo abituarci a fare la spesa in maniera diversa, ma anche a vivere i momenti di socialità diversamente.

L’economia deve ripartire dalla fiducia.

In quest’ottica la comunicazione gioca un ruolo fondamentale per rassicurare il cliente. Per questo molti messaggi, che pri-ma venivano dati per scontati, adesso vanno messi in eviden-za e valorizzati. Come valorizzate devono essere le persone che hanno lavorato ininterrottamente durantel’emergenza. Esse sono state il vero anello di congiunzione con il cliente, hanno assorbito le tensioni della clientela e le loro paure. Ce ne ricorderemo?

Comunicazione e sicurezza diventano un binomio di cui i retai-ler non possono più fare a meno.I punti vendita dovranno rispondere rapidamente alle nuove esigenze dei consumer, potenziando i canali di vendita onli-ne, riducendone la complessità di utilizzo e rinnovando il loro modo di lavorare.

Insomma, bisogna giocare in attacco.

Lo avresti mai immaginato? Di dover uscire di casa con la ma-scherina sempre indosso. Di usare i guanti usa e getta ogni giorno. Di non poter abbracciare o toccare nessuno.

Per questo ricominciare significa trovare un modo nuovo di stringersi la mano. Perché mai come ora siamo stati distanti eppure uniti.

EDITORIALE

TOPIC

NEWS &REALIZZAZIONI

SPECIALE

Ricominciamo?

CEAN Si.cura Perchè la sicurezza delle persone ci sta a cuore!

E-Commerce Facciamo il punto della situazione

consegnalaspesa.it Il tuo negozio di quartiere è online!

COVID-19: l'innovazione deve essere rinnovata!

Trasformare il dramma in opportunità

Emergenza COVID-19 Una task force per la ripartenza

La nuova ristorazione: il cliente diventa chef

I social media durante la pandemia e le nuove leve del marketing

Le 5 tendenze dei consumi con l'emergenza Covid

Il mercato del food tech vola con le startup!

Quando conoscere le potenzialità di una location aiuta il business

EUROSHOP 2020 The best of

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Siamo pronti a ripartire anche noi con Ma-Ke Retail. Questo è il primo numero uscito in seguito al lockdown. Eravamo confusi e spaventati come tanti. Erava-mo intenti a lavorare per cercare di im-maginare come si sarebbero trasformati

i punti vendita e come il cliente avrebbe vissuto l'acquisto.Ci scusiamo per il silenzio ma ritornia-mo ora più carichi che mai. Nell'ultimo numero anticipavamo che avremmo visi-tato l'Euroshop di Dusseldorf.

Abbiamo raccolto diversi spunti interes-santi e ve li vogliamo proporre in un in-serto speciale dove alcune proposte an-dranno riviste e adattate. Il food retail è cambiato e con esso stanno cambiando i criteri di progettazione.

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CEAN SI.CURA

Nessuno si sarebbe immaginato di do-versi mettere in coda fuori da un super-mercato per fare la spesa. Nessuno avrebbe mai pensato di indos-sare la mascherina chirurgica tutti i gior-ni. Eppure oggi è questa la nostra quo-tidianità. Ed è strano constatare come le azioni possano diventare abitudini accettate in così poco tempo. Forse si tratta di spirito di adattamento o forse, semplicemente, siamo sociologicamen-te guidati dalla leva del “tutti fanno così” e quindi ci uniformiamo per la paura di essere emarginati. Siamo cambiati e abbiamo mutato le no-stre abitudini, cambiando persino i piatti che eravamo soliti portare in tavola.I clienti prima cercavano una spesa che fosse anche esperienza, emozione.Ora invece cercano un luogo in cui po-tersi sentire sicuri e guidati in un pro-cesso di acquisto che diviene sempre più veloce.

Ecco le aree su cui siamo intervenuti: Cosa chiedono i clienti?

— SICUREZZA: del luogo in cui fanno la spesa, ma anche dei prodotti che ac-quistano.

— CONVENIENZA: perché questa pan-demia ha provocato un impoverimento della società che difficilmente potrà es-sere fronteggiato nel breve periodo

— SHOPPING EXPERIENCE (ANCHE ONLINE): anche le fasce meno avvezze sono pronte ad imparare a far la spesa online, purché il proprio retailer di fiducia offra loro una piattaforma per farlo che sia anche facile da utilizzare.

Di: Cean

Il progetto Cean Si.cura è una risposta concreta al bisogno di sicurezza delle persone. Oggi diventa prioritario rendere il supermercato un luogo più sicuro ope-rando scelte progettuali che semplifichi-no ancora di più il percorso di spesa e valorizzino il lavoro degli addetti.Una sicurezza che passa anche attraver-so i canali digitali di acquisto sfruttando il senso di comunità e di fiducia del pun-to vendita.

La sicurezza parte prima di tutto dall’e-secuzione dei lavori di adeguamento e realizzazione. Nel progetto Cean Si.cura, infatti, rientrano tutte le procedure di si-curezza dei cantieri grazie alla realizza-zione di una web app dedicata.

Nel pensare ad un punto vendita più sicuro abbiamo deciso di affrontare il progetto in maniera completa, intervenendo sullo spazio fisico affinché il cliente possa ritrovare un ambiente familiare, anche se vissuto e percepito in modo differente.

Perchè la sicurezza delle persone ci sta a cuore!

Spazi ancora più funzionali per gli opera-tori e per i clienti che dovranno muoversi in una superficie ben delineata e utiliz-zare le protezioni necessarie. Il reparto ortofrutta rimane il centro foca-le del supermercato. Anche qui la spesa è all’insegna della sicurezza: è possibile trovare gli stessi prodotti sfusi, già por-zionati e confezionati dagli operatori.Un servizio che, oltre ad evitare code e attese di fronte alle bilance, ha l’obiet-

Le misure relative alla protezione di clienti ed operatori sono molteplici.Dalla segnaletica a pavimento, al per-corso di spesa consigliato, l’installazio-ne di protezioni in plexiglas nella linea dei banchi, l’inserimento di dispositivi e

PROGETTAZIONE SPAZI—

PERCORSI E PROTEZIONI—

tivo di evitare gli assembramenti in un reparto molto frequentato nel punto ven-dita di prossimità.Nell’ottica di soddisfare il bisogno di un pasto veloce, è stata pensata l’isola dei

menù, dove il cliente potrà acquistare soluzioni di pasto già pronte, gustose e convenienti. L’esperienza di spesa cam-bia ma alcune semplificazioni possono persino renderla migliore.

totem per la sanificazione (sanificazio-ne carrelli, igienizzanti, guanti monouso, etc…). Abbiamo provato a rendere que-ste integrazioni più armoniose e meno invasive possibile.

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SOLIDARIETÀ—

COMUNICAZIONE—

VETRINA DIGITALE—

Un negozio sicuro è anche un negozio at-tento e solidale, per questo motivo sono disponibili delle gift card che permetto-no di offrire una “spesa sospesa” che le associazioni del territorio doneranno a coloro che ne hanno più bisogno.

La sicurezza deve essere percepita in maniera forte e in questo la comunica-zione gioca un ruolo decisivo. Questa parte dall’esterno e si sviluppa lungo tutto il percorso di acquisto con messag-gi relativi alle procedure di protezione, buone norme per la spesa in sicurezza, informazioni relative alla sanificazione degli ambienti, valorizzazione dei prodot-ti locali per aiutare le realtà territoriali.

L’acquisto online viene valorizzato.Con l’utilizzo della web app www.conse-gnalaspesa.it il cliente può decidere se farsi recapitare la spesa direttamente a casa oppure ritirarla all’esterno del pun-to vendita nell’area del click&collect.

CONTROLLO DEGLI ACCESSI E RIDUZIONE DI ASSEMBRAMENTI—

PAGAMENTO / CASSE—

Il flusso dei clienti viene regolato da ap-positi sistemi di controllo degli accessi. Gli eliminacode digitali vengono posti all’ingresso per evitare assembramenti nei reparti serviti (ortofrutta, banchi ser-viti, murali a libero servizio). I prodotti freschi vengono confezionati e porzionati dagli addetti per velocizzare la spesa. Stiamo chiedendo un grande sforzo al nostro cliente: facciamo il possibile af-finchè la sua permanenza all’interno si trasformi in un momento piacevole.

Protezione dei banchi cassa per operato-re e cliente, sistemi di pagamento veloci, procedure per velocizzare l’imbustamen-to della spesa, punti di ritiro della spesa in esterno.Il self checkout rimane in questo perio-do sicuramente il sistema più adatto per velocizzare la spesa e per garantire uno standard di sicurezza ottimale (non si maneggiano contanti o tastiere).Bisogna considerare però due aspetti fondamentali: da un lato spesso si tratta

di sistemi economicamente non soste-nibili da medie/piccole realtà commer-ciali e dall’altro questi sistemi necessi-tano sempre e comunque di un addetto che assista in caso di poca padronanza delle tecnologie e/o in caso di disser-vizio.Un costo ancora troppo alto da soste-nere. Soluzioni ibride (casse tradizionali e self checkout), sistemi di pagamento veloci sono un elemento importante per snellire un punto nevralgico.

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Garantire una spesa sicura per i tuoi clienti significa anche permettere loro di ordinare i prodotti diretta-mente da casa, aprendo un canale di vendita online, se ancora non lo hai fatto.

Per questo abbiamo pensato di realizzare una web app che potesse permettere ai commercianti di attivare in pochi passi la loro vetrina online. Tante le funzionalità disponibili:

Rassicurare i nostri clienti nello svolgimento dei lavori di realizzazione o ristrutturazione di un punto vendita è il nostro obiettivo primario. Nasce così Cean Si.cura, un’applicazione mobile che semplifica la gestione delle procedure legate alla sicurezza all’interno dei cantieri. Infatti in seguito alla pandemia tali procedure sono diventate molto rigide e questa applicazione permette di snellire il processo di verifica.

TRACCIARE GLI ACCESSI IN CANTIERE

MONITORARE LA PRESENZA IN CANTIERE

ANALIZZARE I DATI E OTTENERE UNA REPORTISTICA

ACCREDITARE I FORNITORI IDONEI, VERIFICATI IN FASE DI APPALTO

STILARE UN REPORT DELLE ATTIVITÀ IN CANTIERE COSÌ DA AVERE UNO

STORICO CHE POSSA ESSERE INVIATO ALLE AUTORITÀ COMPETENTI

COSA PUOI FARE CON QUESTA WEB APP?

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E-COMMERCE

Il 2020 è l’anno in cui gli italiani scopro-no di poter acquistare anche online.Lo studio sull’e-commerce in Italia, ef-fettuato dallo studio Casaleggio Associa-ti ogni anno, ha messo in evidenza dei temi importanti:

- I settori che risultavano in crescita ne-gli ultimi anni e che invece, causa Co-vid, hanno registrato un netto calo nelle vendite sono quelli di turismo e abbiglia-mento.

- Al contrario, il settore alimentare, che era quello meno performante sull’online, ha registrato una crescita a tre cifre.

- I retailer hanno capito di dover esse-re online e lo saranno per due motivi: smaltire le eccedenze di magazzino e fronteggiare una situazione in cui, ormai, non essere presenti equivale ad essere concepiti in maniera negativa dal cliente.

Una frase racchiude perfettamente il senso di questo studio: “Se fino a ieri eravamo abituati a ricevere la pizza a casa, da domani ci sembrerà altrettanto normale ricevere un cacciavite”. Il valore del fatturato e-commerce in Ita-

lia nel 2019 è stimato in 48,5 miliardi di euro, con una crescita del 17% sul 2018.

Poi è arrivata la pandemia.Nei primi venti giorni di limitazioni, a dispetto di quanto si pensa, i canali di acquisto online hanno subito una fles-sione. Questo perché, probabilmente, le persone erano più occupate ad informar-si sui contagi oppure a dotarsi degli stru-menti adatti per poter lavorare da casa, piuttosto che a fare acquisti sul web. Chiaramente questa tendenza è profon-damente cambiata con il protrarsi della pandemia, portando ad un’impennata del traffico online nei giorni successivi. Carrefour per esempio ha dichiarato che le consegne a domicilio di verdura sono aumentate del 600% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La sfida più grande per le aziende è quel-la di riuscire a rispondere in maniera ra-pida ad una crescita della domanda così importante, strutturando il proprio siste-ma logistico in maniera sicura.Per le consegne infatti sono state adot-tate soluzioni “contactless” come ordini lasciati sulla porta senza necessità di firma o utilizzo dei locker posti al di fuori

L’INCREMENTO MAGGIORE SI È VISTO NELL’UTILIZZO DEI CANALI SOCIAL CHE VENGONO CONSULTATI PIÙ SPESSO DAGLI UTENTI PER INFORMARSI.

Di: Cean

Facciamo il punto della situazione

dei punti vendita. Lo spaccato italiano vede un aumento del traffico sul web del 72% che, nel caso del settore alimentare è aumentato anche fino al +250% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Adattarsi a questi numeri, anche per i colossi come Carrefour ed Esselunga, non è stato semplice. Nelle prime settimane infatti, le code sono aumentate fuori dai punti vendita, ma anche online in cui era ne-cessario rimanere in coda (davanti allo schermo) prima di poter effettuare il pro-prio ordine. La situazione si è poi adat-tata ed è stata resa più snella grazie ad un incremento delle risorse adibite allo smistamento e consegna degli ordini. Chi pensa che questo fenomeno andrà a scemare, lasciando il posto ad una metodologia di acquisto più tradizionale, sbaglia. Chi ha capito che il mondo di vendere cambierà radicalmente si è già mosso per adattarsi.Da dove partire?In primis dalla promozione del brand. Molte aziende hanno investito tempo e risorse per dialogare con i clienti, per coinvolgerli con la finalità di consolidare la propria reputation.

Ecco qualche esempio:- Chicco ha lanciato l’iniziativa #Nex-t2you per supportare i genitori che sono a casa con i figli, fornendo suggerimen-ti per l’intrattenimento e indicazioni su come spiegare l’emergenza ai bambini.- Decathlon utilizza l’hashtag#sportacasa per raggruppare tutti i post sull’utilizzo delle sue attrezzature a casa e per i video di training.- Ikea ha continuato a pubblicare imma-gini di case arredate con i suoi prodotti aggiungendo l’hashtag#RipartiamoDaCasa e puntando sulla creazione in casa di un angolo per lo smart working.- Sky Italia ha lanciato due iniziative di comunicazione: la prima,#SmartAmbassador, per promuovere lo smart working attraverso i propri dipen-denti; la seconda, #iorestoacasa, coin-volge personaggi famosi (come Bruno Barbieri, Ivana Lotito, Daniele Aldani) per raccogliere fondi per la Protezione Civile.L’incremento maggiore si è visto nell’u-tilizzo dei canali social che vengono consultati più spesso dagli utenti per informarsi. Le piattaforme che hanno

beneficiato di più della quarantena sono quelle dedicate all’intrattenimento come YouTube o Tik Tok.Le aziende che sono riuscite a sfruttare molto bene i vantaggi dei Social Media sono quelle del settore fitness, renden-do le palestre digitali. Tra queste, GetFit ha lanciato il suo programma di allena-mento in streaming, Allenati con Me, chiedendo ai suoi istruttori delle diverse sedi di fare corsi attraverso dirette Insta-gram. In questo modo, alla riapertura, dovrebbero aver fidelizzato gli abbonati e spinto verso il mondo fitness diversi utenti. Quali strategie adottare a livello di mar-keting? Il 69% dei clienti oggi si aspetta delle esperienze di acquisto senza osta-coli, completamente connesse. Il 75% dei business online che hanno adottato strategie di vendita multicanale, hanno aumentato le vendite. Il 64% di queste ha incrementato la fedeltà dei clienti e il 62% ne ha guadagnato vantaggi com-petitivi. La strategia principale è quindi quella di conoscere il proprio cliente e i suoi com-portamenti per poterli agevolare.

LA PERCENTUALE DEI CLIENTI CHE SI ASPETTA ESPERIENZE DI ACQUISTO COMPLETAMENTE CONNESSE

Tutte le aziende si struttureranno per poterlo fare entro i prossimi due anni. Il 14% delle aziende pensa di promuove-re il click & collect, mentre il 10% si sta organizzando per accettare instore i resi degli ordini effettuati online. Altre strategie saranno:- Aumentare lo storytelling sui prodotti, finalizzato alla vendita

- Integrazione di app mobile

- Favorire checkout più rapidi grazie a software digitali (come Satispay)

- Personalizzare l’offerta online grazie allo studio approfondito dei dati di ac-quisto

- Pianificare una strategia di fidelizzazio-ne attraverso i social media

- Ottimizzare o restaurare i siti web nell’ottica di offrire una user experience migliore

IL NOSTRO PUNTO DI VISTA

LA PERCENTUALE DEI BUSINESS ONLINE CHE HANNO AUMENTATO LE VENDITE DOPO AVER ADOTTATO STRATEGIE DI VENDITA MULTICANALE

BUSINESS ONLINE CHE HANNO INCREMENTATO LA FEDELTÀ DEI CLIENTI

BUSINESS ONLINE CHE HANNO GUADAGNATO VANTAGGI COMPETITIVI

Non tutte le attività sono pronte per attivare un e-commerce perchè l'inve-stimento è sicuramente importante. Si tratta di un'integrazione che potrebbe essere preceduta da una fase prelimi-nare, meno impegnativa ma ugualmente efficace. Si tratta del marketplace (con-segnalaspesa.it ne è un esempio).In questo caso si tratta di avere una piat-

taforma che funziona da infrastruttura reggente, su cui i retailers/commercian-ti possono “costruire la propria vetrina digitale” e iniziare ad aprire un canale di vendita online! Un servizio meno per-sonalizzato e meno strutturato per so-stenere ingenti volumi di referenze, ma un primo passo per gettare il cuore oltre l’ostacolo!

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CONSEGNALASPESA.ITIl tuo negozio di quartiere è online

Tra i nuovi trend in ascesa per i consu-matori abbiamo rilevato un “bisogno” di vicinanza che potremmo tradurre come la necessità, da parte dei clienti, di po-ter continuare ad acquistare i prodotti nei propri punti vendita di fiducia.Forse perché la pandemia ha già scom-bussolato la nostra comfort zone, questo bisogno risulta essere più accentuato, per non doversi quindi preoccupare an-che della qualità di ciò che acquistiamo, per sentirci già in partenza più sicuri. Ecco perché quindi siamo disposti a di-gitalizzarci, pur di poter continuare ad acquistare il pane ai cereali dalla nostra panettiera di fiducia o la carne dal nostro macellaio di zona.

Lo abbiamo visto, tante attività stanno rispondendo a questo bisogno, cercando di posizionarsi sul web, ma a fronte della necessità percepita, c’è una mancanza di know-how da parte dei retailer che non sempre sono disposti a sostenere le spese che comporta strutturare un e-commerce vero e proprio.La giusta via di mezzo risulta essere quindi il marketplace, che può essere un buon punto di partenza, un passo inter-medio per arrivare poi all’e-commerce vero e proprio.

Consegnalaspesa.it è stato realizzato per rispondere rapidamente a questa esigenza, permettendo ai commercian-ti di registrarsi su una piattaforma già strutturata e creare la propria “vetrina” sul web in pochi e semplici passi.La piattaforma è pensata per valorizzare il negozio di vicinato, la piccola attività commerciale che, in questo momento, si trova di fronte ad un bivio: adeguarsi alle nuove modalità di acquisto oppure assistere al crollo totale del proprio fat-turato.

Registrarsi è semplice e gratuito.Al retailer vengono richiesti i dati di ri-

SI POTRANNO INSERIRE UN VOLANTINO E LE PROMOZIONI ATTIVE OLTRE CHE LA MODALITÀ DI CONSEGNA TRA RITIRO INSTORE O A DOMICILIO.

Di: Cean

Il cliente invece potrà effettuare la spesa in tre step:

- Registrazione- Ordine- Prenotazione

Dopo aver inserito il proprio codice di avviamento postale, al consumatore verranno mostrate tutte le attività nelle vicinanze che sono registrate sulla piat-taforma. Potrà quindi scegliere quella più utile e scrivere la propria lista della spesa. Potrà poi selezionare la modalità di consegna, la data e l’ora preferita per il ritiro.

La user experience è stata studiata per rispondere a criteri come semplicità, velocità e fluidità per ogni tipologia di utente, così che la piattaforma possa es-sere davvero alla portata di tutti. Vuoi saperne di più?Clicca su www.consegnalaspesa.it!

ferimento della propria attività e, una volta sottoscritta la propria iscrizione, potrà procedere con l’allestimento della propria vetrina ovvero l’inserimento dei prodotti da promuovere.Potrà inserire un volantino e le promozio-ni attive oltre che la modalità di conse-gna tra ritiro instore o a domicilio.

Al commerciante viene inoltre offerto un servizio di consulenza gratuito con dei professionisti del settore che, dopo aver valutato lo stato dell’arte dell’attività, offriranno dei consigli personalizzati per rendere il business performante anche online.

LUOGO / DOMICILIO CONSEGNAA DOMICILIO

COME NASCE IL LOGO DI CONSEGNALASPESA.IT

FIDUCIA / RITORNO AL CONTATTO

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COVID-19: L'INNOVAZIONE DEVE ESSERE (R)INNOVATA

CRISI

NEI MOMENTI DIFFICILI RESTARE NELLA PROPRIA “COMFORT ZONE” CI RESTITUISCE UNA SENSAZIONE DI SANA PROTEZIONE, COMODA E TRANQUILLA INCONSAPEVOLI DI ESSERCI MESSI, IN QUESTO CASO, NELLE MANI DI UN KILLER SILENTE CHE CI PORTERÀ VERSO UN DESTINO INELUDIBILE.

Di: Cean

Ciò che si è abbattuto sul mondo intero in questi ultimi mesi ha chiaramente de-lineato uno scenario futuribile comples-so, che qualcuno non esita a definire post bellico.Le certezze di alcuni si sono sgretolate ed i dubbi di molti stanno sempre più prendendo piede, imbrigliando di fatto lo sviluppo delle idee e delle azioni, prima fiorenti ed incontenibili, con una raziona-lità al limite del pessimistico.È in momenti come questi che vale la pena porsi interrogativi esistenziali e rivalutare, visto che è la vita stessa ad esser messa in discussione, modelli e paradigmi che ci accompagnano nella nostra quotidianità.

Il lockdown ci ha razionalmente ed emo-tivamente posti di fronte al fatto che una “CHIUSURA”, ancorché inaspettata, è comunque un evento che SUCCEDE, tangibile e che porta con sé tutte le paure possibili.L’inevitabile crisi che ne consegue coin-volge dunque tutti gli ambiti entro i quali muoviamo i nostri passi e viviamo la no-stra vita.Non può scampare a ciò il mondo del lavoro, con impatti sull’economia delle Imprese e del Paese Italia.Ma ripartendo dalla crisi e dal suo signi-ficato originario (sia dal latino crisis o dal greco krisis: scelta, decisione) possiamo cogliere opportunità che solo uno sce-nario così eccezionale ci può offrire.

La crisi ci pone e ci porrà di fronte alla necessità di vedere con occhi nuovi, ma anche di cercare nuove terre; ci impone e ci imporrà ancora di più di ripensare al modo in cui facciamo alcune cose, talune decisamente banali, ma fonda-mentali.

In questo scenario, quindi, dobbiamo necessariamente scegliere e decidere se continuare a percorrere in lungo e in largo la nostra comfort zone, oppure se avventurarci verso sentieri inesplorati con un po’ di sana incoscienza, identifi-cando i GIUSTI strumenti a supporto del-la nostra crescita o semplicemente della nostra sopravvivenza sul mercato. L’approccio innovativo richiede dedizio-ne e fiducia, ancora di più oggi perché è questa crisi che ci porterà ad un bivio: crederci e crescere, sfiduciarsi e soc-combere.

È chiaro che la razionalità giochi un ruolo decisivo e propenda ad inquinare la fidu-cia anche degli innovatori più incalliti. Il paradosso è rappresentato dal fatto che tale sfiducia, che serpeggia in questo momento, coinvolga sia Il mondo del Re-tail Food, che non ha subito un tracollo di revenues, e ad esempio l’Ho.Re.Ca. che ne esce invece falcidiato. Si corre infatti il rischio che per motivi diversi ed oppo-sti (l’Ho.Re.Ca. deve rialzarsi e rinascere ed il Retail Food ha messo più “fieno in cascina” rispetto ad altri settori) si resti fermi immobili sulle proprie posizioni, op-pure, ancor peggio, si compiano pericolo-sissimi passi indietro a ricalcare modelli

di business ormai superati o superabili con una sola certezza: ben che vada si sopravvivrà nel mercato, ma nel me-dio lungo termine si tenderà ad essere spazzati via perché il modello di busi-ness non sarà più sostenibile.Nei momenti difficili restare nella propria “comfort zone” ci restituisce una sen-sazione di sana protezione, comoda e tranquilla (la famosa strada vecchia in luogo di quella nuova…) inconsapevoli di esserci messi, in questo caso, nelle mani di un killer silente che ci porterà verso un destino ineludibile.L’approccio auspicabile parte dalla resi-lienza, che ci dovrà consentire di tenere dritta la barra dell’innovazione.In fin dei conti l’innovazione VERA non è fare le cose di sempre in modo nuovo, ma fare cose nuove in modo nuovo.È imprescindibile un salto culturale, una revisione dei processi aziendali, dell’or-ganizzazione, del peso della ricerca e sviluppo interna e delle professionalità. Questo concetto oggi resta ancora una chimera, spesso nascosta da proclami sensazionalistici e buone intenzioni. Nei fatti però la vera innovazione è osteg-giata, in generale sul territorio italiano e dunque anche nel mercato della Distri-buzione Food, fatta eccezione per alcuni

fulgidi esempi tipicamente organizzati però sempre di più in modalità “Enter-prise”. Osservare come si evolve la User Expe-rience dei consumatori (Customer Jour-ney) con la consapevolezza che tale trend potrà solo che essere confermato, consentirà di gestire importanti innova-zioni e vivere il mercato del futuro da protagonista.Pensare al fatto che la distanza tra la casa del consumatore ed il PDV sia sem-pre e solo coperta dal consumatore me-desimo ci sta dimostrando quanto sia li-mitativa per la domanda, ma soprattutto per l’offerta che i Retailer potrebbero e dovrebbero porre in essere.Ritenere strategica la gestione dell’ulti-mo miglio da parte dei Retailer Food in tutti i modi che il consumatore si aspetta è imprescindibile. L’innovazione, dopo il Codiv-19 ne esce rinfrancata e rinforzata. Dovremo rinno-vare la fiducia che avevamo posto nel processo innovativo, consapevoli di vi-vere, a breve, un’accelerazione ed una facilitazione all’applicazione di gestioni innovative, che utilizzano la tecnologia come abilitatore ma si spingono a revi-sionare l’intero modello.Bisognerà prenderne atto!

dal lat. crisis, gr. κρίσις «scelta, decisione, fase decisiva di una malattia», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»

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TRASFORMARE IL DRAMMA IN OPPORTUNITÀ

I DRAMMI HANNO UN INIZIO MA ANCHE UNA FINE E STA AGLI UOMINI TRASFORMARLI IN OPPORTUNITÀ.

QUANDO UNA SOCIETÀ DEVE RICOSTRUIRSI, INVESTE DENARO PUBBLICO IN INFRASTRUTTURE E SERVIZI AL CITTADINO: QUESTO CREA POSTI DI LAVORO E CIRCOLAZIONE DI DENARO (...)

Di: Gianni Oliva

La storia insegna: dalla crisi le società industriali sono sempre uscite con il rilancio. Dopo la spagnola di un seco-lo fa (milioni di morti in tutto il mondo) ci sono stati i “roaring twenties”, i rug-genti Anni Venti della modernizzazione, dove si sono diffusi il cinema, le auto, i transatlantici, le metropoli illuminate; dopo la grande crisi del 1929, gli Stati Uniti hanno conosciuto il “New Deal” del presidente Roosevelt, gli investimenti massicci in opere pubbliche che hanno rivitalizzato l’economia; dopo la seconda guerra mondiale (che tante volte è sta-ta evocata in questi mesi come termine di paragone), l’Europa occidentale ha conosciuto la stagione del “boom eco-nomico”, quando un paese come l’Italia ha visto per un decennio il proprio PIL aumentare del 7-8% annuo.

Se la crisi del Covid 19 avesse riguarda-to solo l’Italia sarebbe stato diverso per-ché quando una banca può scegliere tra un’economia vincente e una in difficoltà, opta ovviamente per la prima.Ma il Covid 19 ha fermato l’economia mondiale ed oggi nessuno è “vincente”. Di qui i meccanismi che la Comunità Europea sta mettendo in moto per “ri-partire”, con i prestiti agevolati a lungo termine, l’utilizzo del fondo salva-stati, le strategie che politici ed economisti stanno elaborando; e di qui le analoghe iniziative che coinvolgono gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone, la Russia.

Il futuro dirà se queste nostre generazio-ni saranno state all’altezza delle sfide: ma le possibilità ci sono, come ci sono state per i nostri genitori e i nostri nonni settant’anni fa. Loro avevano capito che i drammi hanno un inizio ma anche una fine e che sta agli uomini trasformarli in opportunità.Mi piace pensare che dopo aver para-gonato questi mesi bui al periodo della guerra, si possa un giorno paragonare il decennio 2021-2030 a quello del “boom economico”, quando si cantava “Volare nel blu dipinto di blu” perché tutto sem-brava possibile!

Gianni Oliva

Storico, politico e giornalista italiano

Eppure, che cos’erano l’Europa e l’Italia del 1945? ...rovine di città bombardate, ponti e viadotti distrutti, campagne ab-bandonate…assai peggio di come sia-mo messi oggi!Non si tratta di far dell’ottimismo gra-tuito, ma di comprendere il passato. Quando una società deve ricostruirsi, investe denaro pubblico in infrastrutture e servizi al cittadino: questo crea posti di lavoro e circolazione di denaro, che a loro volta fanno aumentare i consumi e rimettono in moto l’economia. Certo, per fare tutto questo servono i prestiti: ma gli investitori, i grandi gruppi finanziari che controllano il risparmio, sono i primi ad aver interesse a fare prestiti perché i loro guadagni sono legati ad una so-cietà prospera e non ad una depressa.

Il presidente americano Theodore Roosevelt

Immagine simbolo dei cosiddetti "Roaring Twenties", i ruggenti anni '20 della modernizzazione

IL PARERE DELLO STORICO

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EMERGENZA COVID-19

Era metà marzo quando il Politecnico di Torino iniziava a lavorare insieme ad esperti tecnico-scientifici delle universi-tà piemontesi, centri di ricerca, imprese pubbliche e private ad un progetto che potesse fornire un quadro di riferimento scientifico e tecnologico volto a minimiz-zare le probabilità di contagio tra perso-ne che non presentano sintomi, così da consentire, non appena i dati epidemio-logici lo avessero consentito, un rientro controllato ma pronto sui luoghi di lavoro e di aggregazione sociale.

L’obiettivo del progetto era quello, nel concreto, di delineare le indicazioni con-tenute nel Protocollo condiviso di regola-mentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro - sottoscritto dal Primo Ministro e dai Mi-nistri competenti in materia in data 14 marzo 2020 - in prassi e metodologie applicative che potessero favorire una rapida implementazione nei contesti di riferimento. Si parla quindi di luoghi di lavoro non aperti al pubblico (azien-de manifatturiere, magazzini), teatri e

altri luoghi di aggregazione sociale con biglietto nominativo ed esercizi commer-ciali, aeroporti, cinematografi e altri luo-ghi ad accesso libero o comunque non completamente tracciato.

Cinque gruppi operativi, composti da do-centi e personale del Politecnico e degli altri Atenei piemontesi, insieme a decine di soggetti qualificati (pubblici e privati) che hanno voluto aderire all’iniziativa, con il compito di predisporre analisi e proporre strumenti e procedure in altret-tanti campi di interesse: valutazione e mitigazione del rischio di contagio nei mezzi di trasporto e nei luoghi lavorati-vi; definizione di politiche di welfare e di gestione della privacy dei lavoratori, che per le caratteristiche del virus COVID19 dovranno con ogni probabilità essere trattati diversamente in base alla loro età e stato di salute; definizione di ade-guati protocolli e strumenti di informazio-ne e formazione dei lavoratori, ad ogni livello (operai, quadri, manager, ecc.); de-finizione di adeguate misure di supporto economico e logistico alle imprese per il loro adeguamento alle prescrizioni per

LA FREQUENZA DELLA SPESA A CONFRONTO:PRIMA E DURANTE IL COVID-19

L'ANALISI DEI FLUSSI E DEI DATI DI FREQUENZA DELLA SPESA HA PERMESSO DI PROPORRE SOLUZIONI PER RIDURRE GLI ASSEMBRAMENTI ALL'INTERNO E ALL'ESTERNO DEL PUNTO VENDITA

Di: Cean

Una task force per la ripartenza

UNO DEGLI ASPETTI SU CUI ABBIAMO LAVORATO

il contenimento del rischio di contagio; convalida della resilienza delle misure, prescrizioni e protocolli definiti dai tavoli di lavoro sopra citati, nella loro applica-zione rispetto ad alcune aziende esem-plari di diversi settori produttivi, merceo-logici, commerciali selezionate anche in modo da coprire dimensioni di organico variabili da piccole a grandi imprese.

Cean, come azienda che da 40 anni opera nel settore della progettazione e realizzazione di punti vendita e super-mercati, è stata contattata e si è messa a disposizione per dare il proprio contri-buto partendo dalle esigenze dei propri clienti nel periodo dell’emergenza.

Nello specifico Cean si è fatta portavoce delle difficoltà, economiche e burocrati-che, riscontrate dalle attività commercia-li nel periodo dell'emergenza.Il nostro contributo ha riguardato anche la disponibilità a testare nuove proce-dure anti-contagio nei punti vendita e a espandere i nuovi protocolli di sicurezza nell'ambito formazione e informazione dei lavoratori.

DATI E STATISTICHEScontrini per fascia oraria

PRE-COVID19

COVID19

ORARIO

NU

ME

RO

SC

ON

TR

INI

Nel periodo COVID19 meno affluenza

ma passaggio più costante.

MEDIA

MEDIA

Elaborazione dati in collaborazione con l'azienda Flexcon

Il lavoro di concerto tra università, imprese ed enti si è concluso con la stesura di un documento il cui obiettivo è stato quello di stabilire un quadro di riferimento procedurale, organizzativo e tecnologico volto a minimizzare le probabilità di trasmissione del contagio delle persone asintomatiche una volta che ci fossero stati i presupposti per il rientro.

Scarica il documento qui:

http://www.impreseaperte.polito.it/i_rapporti

VERSIONE 3 del 27/04/2020

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LA NUOVA RISTORAZIONEIl cliente diventa chefPartiamo da un assunto semplice quan-to fondamentale: per non tirare giù le serrande, i ristoratori dovranno rischia-re. È un’affermazione diretta, forse un po’ dura, ma vera.

Non possiamo pensare di tornare a se-derci comodamente a cena in un risto-rante, come facevamo prima.Non possiamo pensare alle pizzate di classe, alle tavolate di venti persone o ad aspettare in piedi che il prossimo ta-volo si liberi per soddisfare la nostra vo-glia di pizza. Quello che sarà invece pos-sibile, potrebbe essere l’aumento del delivery con la drastica riduzione della quantità di persone presenti nel locale. La ristorazione è il settore che, dopo il turismo, ha patito maggiormente la chiu-sura dei locali, ma forse soffrirà ancora di più nella riapertura. Questo perché la ristorazione si basa sul contatto con i clienti, sulle parole, sui gesti e ora che tutto questo è venuto a mancare, gli addetti ai lavori si sono trovati quanto meno spiazzati.

Come affrontare questa nuova quotidia-nità?In prima battuta attrezzandosi per offri-re un servizio di ritiro o di consegna a casa dei piatti. Cambiando i metodi di cottura, per non perdere le qualità orga-nolettiche degli alimenti, ma soprattutto per rispettare le norme sanitarie e di si-curezza per i clienti.

Il raggio di consegna diventa un punto importante da valutare sulla base del mantenimento degli alimenti. Per rispet-tare i tempi di consegna molti hanno dovuto studiare un menù ad hoc, che po-tesse adattarsi alle nuove esigenze dei clienti che diventano protagonisti.Chi ordina da mangiare, dovrà poi termi-nare la cottura, secondo le indicazioni dello chef di riferimento. Viene quindi chiesto al cliente di mettersi in gioco in prima persona, per garantire la corretta riuscita del piatto.

Di: Cean

Coinvolgimento e fidelizzazione sono i pilastri di un cambiamento che non può più esimersi dall’online. Moltissimi risto-ratori hanno approfittato del momento di pausa per dare una rinfrescata al proprio sito web, per crearne uno nuovo oppure per iniziare a capire come muoversi sui social. Bisogna considerare, infatti, che proprio attraverso questi canali il cliente selezionerà il ristorante: l’online diventa la vera vetrina dell’attività di ristorazio-ne.Anche qui il cliente sarà al centro della comunicazione. Tramite messaggi mirati gli verranno indicate le nuove misure di sicurezza, le norme di comportamento e, per lasciare un po’ di spazio al di-vertimento senza essere troppo rigidi, i nuovi piatti e, perché no, anche qualche trucchetto mostrato direttamente dalle cucine!

Ci sono poi quei ristoranti che dell’inno-vazione hanno fatto il loro punto forte, che hanno preso sottobraccio una situa-zione critica, inserendola sulla pila delle opportunità. Come il ristorante milanese Lucca che ha lanciato il suo servizio di delivery con accompagnamento musi-cale: dopo aver effettuato l’ordine su whatsapp, il cliente riceve una traccia au-dio della durata di 30 minuti circa (quel-li ipotizzati per consumare un pranzo o una cena), composta direttamente dalla Dj Disway, Manuela Littardi.

Altro esempio di innovazione che ha trasformato il delivery in experience è il progetto “San Salvario a casa tua” che, in collaborazione con l’associazione cul-turale Baretti, ha portato la movida a casa dei torinesi con menù studiati ad hoc che vanno dall’aperitivo alla cena, mettendo in collaborazione ristoranti e locali della zona.E se il giorno dopo ci sentiamo in colpa?Bè si può scegliere tra sostegno nutri-zionale, ordinando un piatto salutare studiato apposta per noi su piattafor-me quali Nutribees oppure un sostegno emotivo con il menù della poesia di Tori-no che offre ai suoi clienti la possibilità di ascoltare al telefono una poesia così da alleviare le preoccupazioni di mente e spirito.

PROPOSTA DI "RISTOMARKET"

BY CEAN

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I SOCIAL MEDIA DURANTE LA PANDEMIA E LE NUOVE LEVE DEL MARKETINGIl periodo del lockdown ha bloccato mol-te attività, ma non quelle che hanno fat-to del web la propria sede operativa.Nonostante questo l’attenzione di tutti era più concentrata sul bollettino gior-naliero dedicato ai contagi piuttosto che sui contenuti proposti sulle bacheche dei social. Per questo molte aziende si sono trovate in dubbio: che cosa comu-nicare? Con quale frequenza? Secondo una ricerca effettuata da Tolu-na, i social hanno effettuato, nel periodo del lockdown, una funzione di ponte.Un ponte con gli amici e gli affetti, un modo di rimanere in contatto.L’altra grande funzione è quella di tenere compagnia, specialmente alle persone che si sono ritrovate da sole. Chiaramente i contenuti più seguiti sono stati quelli dedicati al covid, ma anche le storie pubblicate da amici, familiari e parenti. Grande spazio è stato dato poi

2. I CONTENUTI SOCIAL PIÙ SEGUITI NEL PERIODO DI QUARANTENA

1. I MOTIVI PER I QUALI I SOCIAL SONO STATI UTILIZZATI DURANTE LA QUARANTENA

Di: Cean

alla sfera dell’intrattenimento di stampo ironico (non a caso, uno dei social più usati è stato proprio YouTube). In generale i brand si sono mossi su due fronti:coloro che hanno preferito non pubblica-re nulla o quasi, offrendo contenuti tecni-ci in termini di aperture o nuove modali-tà di lavoro; quelli che hanno continuato con la propria programmazione, facendo finta di nulla, e quelli che hanno voluto “sfruttare” il periodo per dare sostegno o far sentire la propria vicinanza alle per-sone colpite dal virus.

Non c’è una strategia più corretta di un’altra, purché tutto venga fatto secon-do un piano non improvvisato.Come sempre, non è necessario comuni-care qualcosa per forza. Non è obbligato-rio. Difatti non sono mancati gli spot iro-

nici sul fatto che i messaggi fossero un po’ tutti uguali. Ci sono invece aziende come Ogilvy Italia che, invece di dare un sostegno morale, ha deciso di redigere un vero e proprio ebook su come gestire la comunicazione in casi di emergenza come quello ancora in corso. In questo caso si ribadisce che il conte-nuto, se pubblicato, debba essere utile e quindi incentrato su tematiche quali: come ripartire, come essere produttivi da casa e così via...

Non sono poi mancate le iniziative di intrattenimento proposte da artisti, mu-sicisti, cantanti o illustratori, che hanno approfittato della quarantena per mo-strare il proprio talento offrendolo gra-tuitamente a coloro che sono rimasti a casa.

Che ruolo avranno nel futuro i social me-dia? Fondamentale. Il lockdown ha fatto comprendere a molti l’importanza di es-sere presenti online. Molti sono partiti dal sito, tanti altri dai canali social, di cui hanno iniziato a voler comprendere le dinamiche. I dati pre-covid comunque parlavano chiaro: per quanto possiate considerare i social una tendenza, sono uno strumento che difficilmente andrà a sparire, anzi. Assumerà nuovi significati. I colossi di Zuckerberg, infatti, si sono

spostati dal puro intrattenimento a stru-mento di supporto alle piccole-medie imprese, che da oggi potranno vendere i loro prodotti attraverso i social con la funzione di Facebook Shops o la funzio-ne "acquista" sulle Instagram Stories.

Visto che il mondo formativo ha poi su-bito un ulteriore incremento, è stata im-plementata la funzione “guide” di Insta-gram, grazie alle quali i guru di settore possono insegnare anche tramite i loro

canali social. È evidente che la velocità di fruizione dei contenuti sia aumentata oltre che semplificata. Vedremo quindi chi riuscirà a stare al passo e chi, inve-ce, dovrà inevitabilmente prepararsi a cambiare.

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LE 5 TENDENZE DEI CONSUMI CON L'EMERGENZA COVIDProbabilmente uno degli aspetti più posi-tivi del lockdown è stato il cambiamento del cliente nel concepire il cibo.Un grande passo avanti che ha visto le persone non acquistare il cibo come so-stituto di altri svaghi, ma come strumen-to di amplificazione del proprio benesse-re personale.

Secondo i dati forniti dal rapporto #io-restoacasa 2020 condotto dall’Osser-vatorio Waste Watcher di Last Minute Market, l’acquisto degli alimenti in fase di quarantena non ha portato a sprechi, né tantomeno ha generato un aumento di rifiuti.Un italiano su tre ha fatto la spesa con una frequenza maggiore e acquistando più cibo, ma il 34% degli italiani ha au-mentato anche la qualità dei prodotti scelti. Insieme alla qualità è aumentato anche il tempo trascorso ai fornelli.Un trend assolutamente contrario rispet-

UN ITALIANO SU TRE HA FATTO LA SPESA CON UNA FREQUENZA MAGGIORE E ACQUISTANDO PIÙ CIBO, AUMENTANDO ANCHE LA QUALITÀ DEI PRODOTTI SCELTI

Di: Cean

to a quanto aveva prospettato il Rap-porto Coop a inizio anno. Sette italiani su dieci, durante la quarantena, hanno dichiarato di aver speso una quantità di tempo maggiore ai fornelli, mentre quattro italiani su dieci dichiarano non solo di aver speso più tempo, ma di aver aumentato il momento dedicato alla pre-parazione dei pasti in maniera davvero considerevole.Altro dato importante riguarda il food de-livery che, a dispetto delle aspettative, non è cresciuto nella fase di lockdown. Molti italiani si sono dichiarati contrari ad utilizzarlo, altri di utilizzarlo solo in maniera sporadica, solo un italiano su cinque ha dichiarato di usufruire di que-sti servizi con una cadenza settimanale più frequente. Un trend che, a nostro parere, potrebbe cambiare in ragione del fatto che, oggi come oggi, alla cena fuo-ri si preferisce una cena a casa con gli amici.

Altro aspetto importante è quello messo in evidenza dalla ricerca “Social distan-cing and new retail experience models” condotta dalla società Kpmg. La ricerca ha delineato un nuovo sistema di con-nessione tra clienti e brand, all’interno del quale il consumatore diventa omni-customer ossia può essere ovunque du-rante le sue scelte di acquisto. Il rapporto con il cliente e la gestione del-lo stesso, si evolve, passando dal CRM (Customer Relationship Management) al CPM (Customer Partnership Manage-ment), in cui il cliente assume un ruolo proattivo e la relazione con il personale del punto vendita diventa fondamentale.

Secondo le ultime ricerche sono cinque le tendenze che si stanno convalidando a livello di consumi:

ACQUISTO ONLINESe è vero che durante la quarantena, il 75% degli utenti che ha acquistato online lo ha fatto per la prima volta, è altrettanto vero che chi ha scoperto gli acquisti online non potrà più rinunciar-ci. Questo fenomeno quindi continuerà a crescere.

ITALIANITÀL’acquisto dei prodotti del territorio gui-derà senz’altro le scelte dei consumatori solidali verso l’economia di un paese che ha bisogno di ripartire.

CONDIVISIONEGli italiani si sono riscoperti un popolo attento alla solidarietà. Continueranno quindi le catene di azioni legate al sup-porto delle fasce più deboli come gli anziani e i consumatori saranno parti-colarmente attenti al “non essenziale”, incrementando il ricorso alla sharing economy, a beneficio di un pianeta meno inquinato.

CONVENIENZALa crisi porterà ad un incremento della disparità economica che porterà i clienti a ricercare sempre di più la convenienza. Un fattore fondamentale che però dovrà andare a braccetto con la qualità dei pro-dotti acquistati.

FAMIGLIAUn fenomeno che ci ha stupiti, quello per cui finito il lockdown, molte persone hanno scelto di non tornare ad una vita frenetica, ma anzi di godersi di più la pro-pria casa. Questo perché essere costret-ti a fermarci forse ci ha fatto rivalutare il bello di godersi una cena a tavola con i propri cari o di cucinare per le persone a cui vogliamo bene.

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IL MERCATO DEL FOOD TECH VOLA CON LE START UP!

Un altro tema molto discusso, accanto alla crisi, è quello dei bonus. Si parla di ecobonus, bonus ristrutturazioni, ma soprattutto di piani di rilancio per le pmi italiane e soprattutto incentivi per le startup. Sono proprio queste realtà che stanno rivoluzionando il mercato del food tech.Dalla ricerca di ristoranti, alla vendita di prodotti locali, passando per le etichette intelligenti, lo scenario che ci si è aperto davanti agli occhi è senz’altro sconfinato e se pensando alle startup ambito food vi viene in mente solamente la consegna a domicilio, bè vi sbagliate di grosso.Secondo “The State of European Food Tech 2019“, realizzato da Five Seasons Ventures, nel 2019 gli investimenti nel food-tech europeo sono più che raddop-piati, attestandosi a 2,3 miliardi di euro. In particolare il valore degli unicorni glo-bali (un unicorno è una realtà innovativa che ha superato il miliardo di euro di va-lore) è cresciuto di 92 miliardi (+75%). A sua volta il valore degli unicorni della tech alimentare europea ha raggiunto i 43 miliardi di euro, con un incremento del 39% rispetto all’anno precedente.

1. AGRICOLUS

4. EATSREADY

5. EDOAPP

6. FOODY

7. ALTRE...

2. CLICK'N'PIZZA

3. DISHCOVERY

Di: Cean

Ma vediamo, in Italia, come sta andando avanti il mercato delle Startup legate al food e quali sono le realtà da tenere sott’occhio:

L’agricoltura e la tecnologia, due mondi che sembrerebbero non potersi incrocia-re mai. Eppure lo fanno e anche bene in questo modello di business che valo-rizza l’agricoltura di precisione: sistemi di supporto alle decisioni, modelli previ-sionali, lotta intelligente alle fitopatie e telerilevamento.

È il primo dispositivo che si attacca di-rettamente sulla porta del frigo e che ti permette di ordinare la pizza con un semplice click. Amanti della dieta, tre-mate perché la tentazione è a portata di indice!

by La Comanda

È la risposta più immediata alle esigenze di sicurezza delle attività di ristorazione. L’app permette di digitalizzare i menù così da evitare il contatto diretto con il cliente che potrà visualizzare i piatti co-modamente dal suo smartphone, inqua-drando un QRCode.

È la prima soluzione che connette azien-de, ristoranti e persone per la gestione della pausa pranzo. L’obiettivo è sempli-ficare la gestione dei pasti aziendali: il costo degli ordini è deducibile per i datori di lavoro e non tassato per i dipendenti.

È l’app che ti spiega cosa stai mangian-do, permettendoti di identificare con un click i valori nutrizionali di un prodotto.

È la piattaforma che permette alle per-sone di vivere al meglio la loro gita fuo-ri porta, usufruendo della possibilità di mangiare direttamente nelle case degli chef. Quale modo migliore per conosce-re la cucina tipica di un posto?

L’export dei cibi italiani in giro per il mon-do con Eattiamo, MammaPack, Casa Evangelisti e tanti tanti altri ancora…

Sono stati istituiti diversi enti finalizzati a promuovere la crescita di realtà come queste e non sono poche le piattaforme che propongo diverse modalità di finan-ziamento, dall’incontro con gli investito-ri, alla richiesta di fondi a privati tramite crowdfunding. Quello che è certo è che questo esercito di innovatori sta cre-scendo e noi non vediamo l’ora di cono-scere cosa bolle in pentola!

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QUANDO CONOSCERE LE POTENZIALITÀ DI UNA LOCATION AIUTA IL BUSINESS

LE FASI DELLA RICERCA DI GEOMARKETING

Di: Cean

Con il termine geomarketing si inten-dono le informazioni riferite al territorio (dati georeferenziati) per analizzare le potenzialità di un area commerciale ed attuare delle attività di marketing.Questa metodologia di lavoro, presente ormai già da molti anni, si arricchisce di efficienti modelli predittivi, di analisi più accurate con tempi di esecuzione più brevi a supporto dei decision maker.

Da sempre Cean abbina l’analisi di un punto vendita al contesto di riferimento: ora lo attua in maniera più strutturata e con specifiche competenze. Come prepariamo un’analisi di geomar-keting?

Si parte dall’analisi della posizione com-merciale: grazie ai sistemi di geolocaliz-

zazione si possono evincere, già in re-moto, tutta una serie di informazioni che saranno poi completate dal sopralluogo fisico,se ritenuto necessario.Si procede poi con l’analisi della doman-da di quel territorio: in questa fase si acquisiscono, aggregano e studiano dati relativi alla popolazione di riferimento in termini di numerica, di reddito, di occu-pazione e si rilevano anche dati su un eventuale flusso turistico dell’area stu-diata. Questi dati permettono di stimare la miglior tipologia di punto vendita da insediare (supermercato, convenience store, discount etc..) e di prendere la mi-gliore decisione rispetto all’opportunità che quella posizione offre.L’analisi della domanda è propedeutica nella definizione del bacino d’utenza che si calcola in termini di distanza chi-lometrica oppure in termini di tempo di

percorrenza. Si fa un’analisi anche dei comuni presenti all’interno del bacino d’utenza per poi evidenziare qual è la potenziale quota di mercato, rapportata alla popolazione comunale, che il punto vendita potrebbe acquisire.Si passa quindi alla definizione di un’a-rea di prossimità (ossia come la popo-lazione pedonale possa essere attratta dal punto di vendita) e quindi si analizza la popolazione più prossima al punto di vendita medesimo che potrebbe deter-minare una quota di fatturato più o meno importante. Si fanno poi delle analisi statistiche di comparazione rispetto a dati di popola-zione comunale, provinciale, regionale, nazionale per verificare l’andamento dei trend o il posizionamento del bacino d’u-tenza rispetto a parametri ulteriormente oggettivi.

Individuazione competitor/concorrenza nell'area designata per una nuova apertura

Bacino utenza automobile nell'area analizzata

Dopo aver analizzato la domanda si pas-sa all’analisi dell’offerta, ossia la pre-senza di competitor presenti sul territo-rio facendo, anche in questo caso, delle comparazioni statistiche su più ampia scala.Grazie all’uso di strumenti matematici specifici come ad esempio i modelli gra-vitazionali, insieme ad altre considera-zioni proprie dell’analista, si determina la stima potenziale del fatturato e di conseguenza quali sono le percentuali di ottenimento del fatturato all’interno del bacino d’utenza.

L’analisi di geomarketing permette an-che di fare delle considerazioni rispetto all’apertura di un nuovo competitor valu-tando quanto questa variante potenzial-mente incida, per esempio, sul fatturato potenziale del punto vendita.

ANALISI DELLA POSIZIONE

SCENARIO DI RIFERIMENTO

ANALISI DELLA DOMANDA E DELL'OFFERTA

INDIVIDUAZIONE DELFATTURATO POTENZIALE

Location individuata per la nuova apertura

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RetailPro rappresenta una sfida.

Un’azienda innovativa che nasce proprio nel periodo del lockdown e che punta tut-to su un nuovo modo di fare business. Un team giovane, che ha voglia di fare e di posizionarsi sul mercato della GDO con un approccio volto a soddisfare i trend emergenti di ogni tipologia di clien-te. Il nuovo centro distributivo nasce in Campania, ma opera in generale nel Centro-sud e aprirà, nell’arco del prossi-mo anno, più di 100 punti vendita.

UN'INIEZIONE DI FIDUCIA

LE REALIZZAZIONI CEAN

RetailPro S.p.ACentro distribuzioneCaserta (CE)

— Progettazione immagine coordinata— Produzione supporti a marchio— Realizzazione landing page— Realizzazione elementi visuali

coerenti con l'immagine coordinata aziendale

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Pam PanoramaSanremo (IM)Via Pietro Agosti 307

— Progettazione architettonica— Posa e fornitura di pannelli di

comunicazione — Fornitura di attrezzature e arredi— Realizzazione impianto

illuminotecnico— Coordinamento lavori

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Pam localTorino (TO)Via Nizza 162

ProgettoPUNTO VENDITA SICURO

— Progettazione architettonica— Posa e fornitura di pannelli di

comunicazione — Fornitura di attrezzature e arredi— Realizzazione impianto

illuminotecnico— Coordinamento lavori

Un punto vendita sicuro è anche un punto vendita solidale: creare una rete di aiuti con un forte legame alle associazioni del territorio che conoscono le reali emergenze, è un dovere.

Con la speranza che questa rete cresca ogni giorno!Per questo abbiamo pensato di dedicare un’area alla “spesa solidale” predisponendo delle gift card, da utilizzare all'interno del negozio, con cui i clienti possono regalare un pasto a chi ne ha più bisogno.

DAL RENDER...

...ALLA REALTÀ!

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A tutti i nostri fornitori e a tutti noi, coraggio!Le prime protezioni in plexiglass

Il pranzo ai tempi del Covid

Backstage: video di sensibilizzazione per cliente e addetto del pdv

Segnali di adeguamento

Quando tutto sembracompromesso c'è chi resiste

Solidarietà (Courtesy of Fabio Sciretti) Solidarietà dalla Cina

Prima del lockdown

Le prime protezioni in plexiglass

La task force del Politecnico

Smart working

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NEWS

16/05/2020 — "STASERA ITALIA" - Mediaset, Rete4

https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/staseraitalia/2020-viaggio-nella-spesa-del-futuro_F310365301012C15

19/05/2020 — Il Corriere della Sera

https://torino.corriere.it/economia/20_maggio_19/supermercato-anti-covid-diventa-realta-prende-casa-all-universita-bab56fa2-99ca-11ea-b9f2-25b3e76a2ab9.shtml

L’impatto della pandemia sul mondo retail ha cambiato lo scenario dei consumi e del modo di fare acquisti. Usciti dalla prima fase di contenimento si è entrati nella “nuova normalità” in cui i brand e la grande distri-buzione devono ricostruire il rapporto con il consumatore. In un contesto in cui la shopping experience sarà differente dal consueto per molto tempo, la relazione uma-na diventa un fattore competitivo.

https://mcusercontent.com/ae780c2a5ed015f1a6b1eef1c/files/9a3a6b85-b332-40d0-8454-2dda4033b4b4/back2store_altavia.pdf

Abbiamo visto le ansie e le paure delle persone e, all'interno del punto vendita, dobbiamo cercare di risol-verle. Abbiamo rivisitato il progetto del supermercato per renderlo e farlo percepire più sicuro...

Sarà un test molto interessante perché apriremo uno spazio proprio accanto ad aule dove studiano 7.000 ragazzi, quindi con un’affluenza stimata molto importante». Il punto vendita disporrà di proposte per una clientela giovane, dunque venderà anche pasti già pronti, a prezzo accessibile, da consumare in modalità take away o “eat in” cioè all’interno di uno spazio refettorio. E poi porterà in dote la voglia di sicurezza che andiamo cercando nel dopo lockdown, vale a dire corsie allargate e a senso unico, prodotti freschi già impacchettati, casse automatiche e ingressi contingentati da appositi sistemi.

VIAGGIO NELLA SPESA DEL FUTURO

SUPERMERCATO ANTI-COVID PRENDE CASA ALL'UNIVERSITÀ

L'IMPORTANZA DEL FATTORE UMANO

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— The best of

INSERTO SPECIALE DELLA RIVISTAMA-KE RETAIL — LUGLIO 2020

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LIGHT DESIGN

Sappiamo bene quanta importanza ab-bia assunto la luce nel percorso di ac-quisto. Il focus di questo ambito è sicu-ramente la luce intelligente che diventa sempre più SMART e che amplia il suo spettro d'illuminazione per ridurre le zone d'ombra.Molto risalto alla personalizzazione dei corpi illuminanti e degli ambienti.

EUROSHOP 2020Cosa ci siamo portati a casa?

A CACCIA DI INNOVAZIONE!

Gli spunti che ci affollano la mente sull'aereo di ritorno da Dusseldorf sono davvero tanti. Abbiamo visto tante cose, vissuto tante esperienze e ora ci impe-gneremo a studiare nuove soluzioni per i nostri clienti.

MARKETING

Sistemi di illuminazione a scaffale dimmerabili e con cambio di colore

Massima personalizzazione dei corpi illuminanti

Massima personalizzazione degli ambienti

Sistemi di monitoraggio dei consumi

Grow-up instore

Di: Cean

I CONCETTI CHIAVE

Massima personalizzazionedei corpi illuminanti con unampia gamma di finiture(lucide ed opache)

Tramite badge o app da remotopossibilità di cambiare latemperatura cromatica della luce o l'intesità cromatica di una porzione di scaffale

Corpo illuminante orientabile chepermette di valorizzare lo scaffaleverticale ed anche la parte perimetrale senza creare macchie di luce.

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SHOP FITTING

La flessibilità delle soluzioni è un aspet-to fondamentale dei punti vendita di prossimità. A questo riguardo abbiamo trovato interessanti soluzioni relative al banco cassa ed agli allestimenti modu-lari adattabili.

Murali refrigerati o riscaldati con ripiani a temperatura variabile

Sistemi plug-in ottimizzati

Banchi e centrali CO2

Nuovi modelli di murali

Massima visibilità del prodotto

Flessibilità delle attrezzature

Percorsi esperienziali e scenografici

Sostenibilità dei materiali

Personalizzazione

I CONCETTI CHIAVE

I CONCETTI CHIAVE

Murali refrigerati con linee essenziali che valorizzano il prodotto, incremento delle soluzioni per implementare i piatti caldi nel punto vendita, nuove frontiere dei sistemi di refrigerazione a CO2.

REFRIGERAZIONE

Ampio spazio al mondo del vino che ha sempre più necessità di essere raccontato ed abbinato a nuovi mondi.

Coltivazione in-storePer alcune tipologie di prodotti la filiera si accorcia in modo tale da essere disponibile direttamente nel punto vendita.

Self check-out o check-out assistito: solo ruotando la parte centrale si adatta il mobile cassa alle diverse esigenze.

Modulo centrale ruotabile

Soluzioni di cross-selling integrate al banco servito.

Ripensare il retrobanco rendendolo più funzionale per gli operatori e con un'esposizione più accattivante per il cliente.

Salad bar per punti vendita di prossimità e convenience store

ScaffalaturaSistema modulare per realizzare allestimenti personalizzati per reparto.

Isola promozionale refrigerata completamente trasparente per punti vendita di prossimità e convenience store.

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RETAIL TECHNOLOGY

User experience, intelligenza artificiale, data analysis e velocizzazione dei paga-menti sono i concetti chiave che sono emersi nel padiglione dedicato alla tec-nologia.

Sistemi di esperienza immersiva

Ledwall

Nuove tecnologie

Andare fuori dagli schemi

Velocizzazione check out

Acquisizione dati del consumatore

Personalizzazione della user experience

Possibilità di virtualizzare servizi

I CONCETTI CHIAVE

I CONCETTI CHIAVE

VISUAL

MERCHANDISING

Illusione ottica: tutti i pannelli utilizzati sono neutri ma la tecnologia permette di visualizzare contenuti dinamici.

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