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D olori alle ossa e alle articolazioni, tosse e brividi di freddo. In una sola parola: influenza. Con il pri- mo freddo, le piogge improvvise e gli sbalzi di temperatura, ammalarsi è ve- ramente molto facile e mettersi al riparo è impossibile. Esistono però alcuni consigli per cercare di contrastare i sintomi in mo- do naturale. Quelli che un tempo erano de- finiti i «rimedi della nonna», che arrivano questa volta dalla Coldiretti, con l’intento di ricordare a tutti le proprietà benefiche insite in molti prodotti della terra. E allora, se contro mal di gola si consi- glia di fare gargarismi con succo di due li- moni diluiti in mezzo bicchiere d’acqua e sale, in caso di gola infiammata pare faccia bene fare i gargarismi con un infuso di ac- qua bollente e foglie di basilico fresco. Per la raucedine il toccasana è invece un centri- fugato di carote fresche e un cucchiaino di miele da bere durante la giornata. La fasti- diosa tosse può essere sedata bevendo il succo di un limone con un cucchiaio di miele, mentre sembra addirittura che ta- gliare delle fette di patata e metterle sulla fronte, fermate con un foulard, possa aiuta- re contro il mal di testa. E per la convale- scenza, nessun dubbio, mangiare pomodo- ri crudi molto maturi o berne il succo aiu- ta a tornare presto in forma. Questi alcuni rimedi naturali che possono aiutare a star meglio. Anche perché una corretta dieta a base di vitamina C e sali minerali è una va- lidissima alleata contro i raffreddori e le in- fluenze. Inoltre, non c’è dubbio che l’alto contenuto di vitamina C nella frutta, in par- ticolare negli agrumi e nei kiwi, ha un ef- fetto benefico contro le scorie (radicali li- beri) che sono prodotte dal nostro corpo in grandi quantità proprio nel periodo in- vernale. È chiaro che al di là di qualsiasi rimedio «fatto in casa» la prima cosa da fa- re quando non ci si sente bene è sempre quella di consultare il proprio medico di famiglia. L’unico che può consigliarci al meglio e prescriverci la cura più adeguata. «Quando si prende l’influenza — spiega Giovanni Arpino, presidente regionale del- la Società Italiana di Medicina Generale — la prima cosa da fare è quella di mettersi a letto. Sembra una banalità ma non lo è. Og- gi tutti si sentono un po’ dei super eroi, le pubblicità ci inducono a credere che ci sia una pillola per tutto e che in poche ore ci si possa rimettere in piedi. Quasi mai è co- sì. Imbottirsi di medicinali e far finta di nulla ha solo un effetto, quello di favorire la diffusione del virus. Quindi — continua Arpino — il mio consiglio è sempre uno: consultare il proprio medico di famiglia e restare a letto. E sarà proprio il medico di base a consigliarci la cura giusta. Solita- mente è meglio evitare di ricorrere ad anti- biotici, che andrebbero presi solo se i sin- tomi persistono o in caso di complicazio- ni. In prima battuta meglio assumere an- tinfiammatori, che danno immediato sol- lievo, senza abusarne ovviamente. In gene- re tutti ricorrono immediatamente alla ta- chipirina che invece va presa sin presenza di temperatura elevata. Infine, un ultimo consiglio è quello di rimettersi in piedi so- lo quando il nostro coprpo ci dice che sia- mo pronti a tornare alla vita di sempre. Non dimentichiamo che la febbre ci aiuta anche stare a meglio — conclude il medi- co. La febbre è infatti un potente fattore di protezione della specie». Un discorso a par- te lo meriterebbe poi il vaccino. Limitiamo- ci a dire che è bene vaccinarsi al momento giusto, tra ottobre e novembre, al massi- mo nei primi giorni di dicembre. E, infine, non bisogna mai scordare che il vaccino serve solo ai soggetti «a rischio», per tutti gli altri qualche giorno a letto, se ci si am- mala, sarà un buon pretesto per lasciarsi andare ad un pizzico di pigrizia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Speciale Salute & Benessere Lunedì 24 ottobre 2011 di RAFFAELE NESPOLI Meglio non fare i supereroi Il virus si combatte con il riposo Per i soggetti a rischio l’unica sicurezza arriva dal vaccino N ON LASCIARSI INFLUENZARE

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Page 1: Lunedì24ottobre2011 Speciale Salute & Benessere fileD olori alle ossa e alle articolazioni, tosse e brividi di freddo. In una sola parola: influenza. Con il pri-mo freddo, le piogge

D olori alle ossa e alle articolazioni,tosse e brividi di freddo. In unasola parola: influenza. Con il pri-mo freddo, le piogge improvvise

e gli sbalzi di temperatura, ammalarsi è ve-ramente molto facile e mettersi al riparo èimpossibile. Esistono però alcuni consigliper cercare di contrastare i sintomi in mo-do naturale. Quelli che un tempo erano de-finiti i «rimedi della nonna», che arrivanoquesta volta dalla Coldiretti, con l’intentodi ricordare a tutti le proprietà beneficheinsite in molti prodotti della terra.

E allora, se contro mal di gola si consi-glia di fare gargarismi con succo di due li-moni diluiti in mezzo bicchiere d’acqua esale, in caso di gola infiammata pare facciabene fare i gargarismi con un infuso di ac-qua bollente e foglie di basilico fresco. Perla raucedine il toccasana è invece un centri-fugato di carote fresche e un cucchiaino dimiele da bere durante la giornata. La fasti-diosa tosse può essere sedata bevendo ilsucco di un limone con un cucchiaio dimiele, mentre sembra addirittura che ta-gliare delle fette di patata e metterle sullafronte, fermate con un foulard, possa aiuta-re contro il mal di testa. E per la convale-scenza, nessun dubbio, mangiare pomodo-ri crudi molto maturi o berne il succo aiu-ta a tornare presto in forma. Questi alcunirimedi naturali che possono aiutare a starmeglio. Anche perché una corretta dieta abase di vitamina C e sali minerali è una va-lidissima alleata contro i raffreddori e le in-fluenze. Inoltre, non c’è dubbio che l’altocontenuto di vitamina C nella frutta, in par-ticolare negli agrumi e nei kiwi, ha un ef-fetto benefico contro le scorie (radicali li-beri) che sono prodotte dal nostro corpoin grandi quantità proprio nel periodo in-vernale. È chiaro che al di là di qualsiasirimedio «fatto in casa» la prima cosa da fa-re quando non ci si sente bene è semprequella di consultare il proprio medico difamiglia. L’unico che può consigliarci almeglio e prescriverci la cura più adeguata.

«Quando si prende l’influenza — spiegaGiovanni Arpino, presidente regionale del-la Società Italiana di Medicina Generale —la prima cosa da fare è quella di mettersi aletto. Sembra una banalità ma non lo è. Og-gi tutti si sentono un po’ dei super eroi, lepubblicità ci inducono a credere che ci siauna pillola per tutto e che in poche ore cisi possa rimettere in piedi. Quasi mai è co-sì. Imbottirsi di medicinali e far finta dinulla ha solo un effetto, quello di favorirela diffusione del virus. Quindi — continuaArpino — il mio consiglio è sempre uno:consultare il proprio medico di famiglia e

restare a letto. E sarà proprio il medico dibase a consigliarci la cura giusta. Solita-mente è meglio evitare di ricorrere ad anti-biotici, che andrebbero presi solo se i sin-tomi persistono o in caso di complicazio-ni. In prima battuta meglio assumere an-tinfiammatori, che danno immediato sol-lievo, senza abusarne ovviamente. In gene-re tutti ricorrono immediatamente alla ta-chipirina che invece va presa sin presenzadi temperatura elevata. Infine, un ultimoconsiglio è quello di rimettersi in piedi so-lo quando il nostro coprpo ci dice che sia-mo pronti a tornare alla vita di sempre.

Non dimentichiamo che la febbre ci aiutaanche stare a meglio — conclude il medi-co. La febbre è infatti un potente fattore diprotezione della specie». Un discorso a par-te lo meriterebbe poi il vaccino. Limitiamo-ci a dire che è bene vaccinarsi al momentogiusto, tra ottobre e novembre, al massi-mo nei primi giorni di dicembre. E, infine,non bisogna mai scordare che il vaccinoserve solo ai soggetti «a rischio», per tuttigli altri qualche giorno a letto, se ci si am-mala, sarà un buon pretesto per lasciarsiandare ad un pizzico di pigrizia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Speciale Salute & BenessereLunedì 24 ottobre 2011

di RAFFAELE NESPOLI

Meglio non fare i supereroiIl virus si combatte con il riposoPer i soggetti a rischiol’unica sicurezza arriva dal vaccino

NON LASCIARSI INFLUENZARE

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2 Lunedì 24 Ottobre 2011 Corriere del MezzogiornoNA

Benesseretermale

I ncastonate nello splendidoscenario dei Campi Flegrei,tra Pozzuoli e Bacoli lungo lacostiera flegrea, sorgono le

antiche terme romane Stufe di Ne-rone. Le terme Stufe di Nerone,già «Silviane», del II secolo dopoCristo, rinomate per la feconditàfemminile, seguendo lo stile degliantichi hanno impostato con tec-nologie moderne la filosofia delcurarsi per piacere, con la qualeBaia e le sue sorgenti hanno pri-meggiato per diversi secoli.

Non è un caso, dunque, che ilmotto delle terme sia «Qui se ip-sum amat in hunc locum venit»,ossia, «chi si ama non può fare ameno di frequentare questo splen-dido angolo di paradiso».

Le terme Stufe di Nerone adotta-no la filosofia del benessere tota-le. Così, cura del corpo e dellamente, così come nell’antica tradi-zione romana e orientale, trovanonaturale collocazione qui, graziead un ambiente naturale e alle pro-prietà terapeutiche delle acque.

In più, così come quelle fre-quentate dagli antichi Romani,non si limitano ad avere una fun-zione meramente curativa, ma of-frono anche un carattere ricreati-vo in virtù di quella importanza

sociale che le terme hanno sem-pre avuto.

A pochi minuti da Napoli, nellaterra ardente che è rinomata perle sue sorgenti termali sulla terra-ferma (ad Agnano) e sull’isole diIschia, le terme Stufe di Nerone sieleggono come luogo principeper ritrovare la sana forma fisica epsicologica e godersi una giornatadi relax tra la sauna naturale, le pi-scine termali, le sorgenti naturalie un piacevole massaggio. Le ac-que termali che sgorgano alla tem-peratura di ottanta gradi sono ric-che di preziosi elementi mineralinecessari al corpo per rimanere intono ed elasticità; ma sono anchericonosciute ottime alleate per lacura di reumatismi, artrosi e perla riabilitazione.

L’ampio parco termale con le

sue sorgenti naturali, le palme, gliulivi, le pergole, permettono di vi-vere una piacevole giornata di re-lax all’aperto, intervallando unasauna, un idromassaggio nella pi-scina termale nella zona calda, perquesto frequentabile anche d’in-verno. Per chi desidera effettuaremassaggi e trattamenti estetici, ilcentro benessere delle terme met-te a disposizione un team di opera-tori certificati ed esperti in gradodi consigliare e soddisfare le esi-genze di ogni cliente.

Numerosissimi sono i serviziproposti. Primo fra tutti un nuovosistema di interpretazione del ter-malismo, basato sull’identificazio-ne di percorsi termali dinamiciper raggiungere lo stato di saluteottimale. I diversi percorsi, basatisu idrochinesiterapia in acqua ter-male ed integrati con massotera-pia specifica per patologia, si dise-gnano nella splendida cornice del-le terme, con naturali luoghi di re-lax che rendono il «relax time« unmomento di intimo piacere. I pro-grammi di base, in seguito alla vi-sita medica specialistica, sono mo-dificati in base alle necessità per-sonali.

In genere la durata del singolopercorso è di due settimane (dieci

Un angolo di paradisonel cuore dei Campi Flegrei

«One day spa»Il pacchetto ha un costo minimodi quarantotto euro a persona,comprensivo di un ingressoalle terme e di un massaggioo trattamento estetico a sceltadal valore minimo di venti euro

Stufe di Nerone Tradizione e tecnologia per curarsi in modo naturale

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3Corriere del Mezzogiorno Lunedì 24 Ottobre 2011

NA

giorni di terapia più due di riposoper reazione termale): si va daquello dedicato esclusivamente al-le mani, passando per il percorsoschiena o anca, fino alla terapia an-tistress. Ce n’è per tutti i gusti eper tutte le tasche.

In particolare le terme offronola possibilità di acquistare un pac-chetto «One day Spa» che ha uncosto minimo di quarantotto euroa persona, comprensivo di un in-gresso alle terme e di un massag-gio o trattamento estetico a sceltadal valore minimo di venti euro.In questo modo ognuno può co-struire il proprio percorso termaleaggiungendo all’ordine prima l’in-gresso e poi un massaggio o untrattamento estetico a scelta traquelli a disposizione.

Tra i massaggi più richiesti dal-la clientela napoletana sicuramen-te l’«hot stone», l’«ayurwedico» eil «californiano».

Il primo viene avviene attraver-so l’interazione terapeutica dellepietre laviche riscaldate in acquatermale ed applicate sul corpo. Le

pietre sono di diversa dimensionee forma a seconda della zona sucui sono applicate. Durante il mas-saggio, l’operatore utilizza del-l’olio caldo per massaggiare me-glio il corpo. Questo tipo di mas-saggio è indicato per coloro chehanno disturbi quali mal di schie-na, dolori muscolari e reumatici.

L’Ayurveda, poi, letteralmentetradotto con «conoscenza della vi-ta», è un antichissimo sistema dicura basato sulla medicina india-na con lo scopo di prevenire le ma-lattie ma anche contribuire a cu-rarle. Questa antichissima praticaracchiude in sé la concezione delcorpo che intende integrarsi conla sfera della coscienza e degli sta-ti mentali più profondi attraversoil massaggio.

È una terapia dolce che aiuta aristabilire l’equilibrio psico-fisicoe la quiete mentale, aumentandodi riflesso le difese immunitarie.

Il trattamento viene praticatocon olii profumati e terapeuticiche variano a seconda della costi-tuzione individuale. Il massaggio

stimola la mente e la percezioneinterna del corpo e aiuta a rag-giungere un nuovo equilibrio, inrelazione alla propria personalità.

Il massaggio californiano, chia-mato anche massaggio psicosoma-tico o sensitivo, è caratterizzatoda manovre dolci e avvolgenti ditutto il corpo.

Sfioramenti e leggere pressionisui muscoli che fasciano l’interocorpo avvolgendolo in un unicomovimento ritmico e fluido. Favo-risce la circolazione sanguigna,linfatica e l’eliminazione delle tos-sine. Agisce anche sull’attivitàmentale donando una rinnovata e

ritrovata energia vitale che si tra-duce in una sensazione di benesse-re totale. Viene consigliato, per ta-li motivi, a tutti coloro che accusa-no disturbi legati allo stress comeinsonnia, tachicardie, eccesso diattivismo, spossatezza e per chivuole eliminare ansie e paure e ri-trovare l’armonia perfetta.

Tenendo ben presente che nonesiste alcun percorso stabilito al-l’interno dell’impianto, ognuno èlibero di creare per se stesso uncammino ideale per il raggiungi-mento di una perfetta condizionedi relax e di distensione fisica edell’animo.

Nelle Stufe, in cui la temperatu-ra media è circa 53 gradi, convie-ne permanere finché si resiste,senza fare gare di permanenza oforzandosi. Poiché l’ambiente èmolto caldo e umido, chi entraper la prima volta può avvertireun leggero senso di ambascia: gliesperti del centro consiglianoquindi di entrare nella stufa lenta-mente, proteggendo la bocca conun asciugamano e respirando re-

golarmente; ben presto ci si abi-tua e la spiacevole sensazione spa-risce. La doccia fredda, alternataalla permanenza in ambienti e ac-que calde, permette un'ottima gin-nastica vascolare ed ha una piace-vole azione tonificante sui musco-li. La vasca termale, dotata di di-versi idrogetti, per avere una pia-cevole azione rilassante e tonifi-cante richiede una permanenzanon superiore ai 5 o 6 minuti. In-fatti, poiché la temperatura dell'ac-qua è di circa 40 gradi, una perma-nenza troppo prolungata diventadebilitante.

In ogni caso le acque salso-bro-mo-iodiche ipertermali delle ter-me, grazie alle caratteristiche orga-nolettiche, donano una piacevolesensazione di pelle rinnovata gra-zie alla rimineralizzazione del tessu-to cutaneo ed all’eliminazione delleimpurità combinata con la sudora-zione profonda nella sauna natura-le. Non resta dunque che l’imbaraz-zo della scelta. E allora buon relax.

Mariella Accardo© RIPRODUZIONE RISERVATA

Massaggi

Veduta dall’alto di una delle piscine termali presenti nel complesso. Le termeStufe di Nerone, già «Silviane», del II secolo dopo Cristo, erano rinomate tra le donneche avevano problemi di fertilità

Tra i massaggi più richiestidalla clientela napoletana,sicuramente l’«hot stone»,l’«ayurvedico» e il «californiano»Trattamenti che assicuranoun benessere immediato

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4 Lunedì 24 Ottobre 2011 Corriere del MezzogiornoNA

Ritrovarese stessi

S empre scisse fra lavoro e famiglia, e allacontinua ricerca di conferme del propriovalore in ambito professionale, le donne

di oggi sono senza dubbio soggette a disturbicome ansia, stress e burnout. Di questi temi siè occupato recentemente il convegno «Autorea-lizzazione e qualità di vita: antidoti allo stress»promosso dall’Aidda Campania (Associazioneitaliana donne e impresa), presieduta dall’im-prenditrice Marta Catuogno nell’Hotel Excel-sior di Napoli. Con le oltre mille iscritte, l’asso-ciazione rivolta a imprenditrici e dirigentid’azienda al femminile, rappresenta sin dallasua costituzione un punto di riferimento pertutte le donne che rivestono ruoli di responsa-bilità nelle imprese italiane. Una realtà di estre-ma importanza, quella dell’imprenditoria alfemminile, non valorizzata né facilitata da unwelfare miope rispetto ad altri paesi europei eda stereotipi culturali che, soprattutto nel meri-dione, permangono incontrastati. Se l’Aidda hapiù volte promosso studi e ricerche sulle quoterosa nei settori del commercio (la presenza èdel circa il 30 per cento) dell’industria (32 percento), con forte incidenza in campi come l’ab-bigliamento, alimentari, arredamento, chimi-ca, edilizia, editoria, metalmeccanica, dai servi-zi (30 per cento, dalle assicurazioni al settore

pubblicitario) all’agricoltura (6 per cento) e al-l’artigianato (2 per cento), la giornata di studisi è concentrata sulle strategie e i metodi voltia prevenire e curare problematiche legate al so-vraccarico. Fra i relatori, introdotti dalla presi-

dente Marta Catuogno e moderati dalla giorna-lista Carmen Villani, anche il professor Anto-nio Popolizio, docente di psicosomatica pressol’Università di Bruxelles, che ha presentato unintervento sul tema «Autorealizzazione: un per-corso di crescita personale. Come incide lostress, la diversità dell’impatto negli uomini enelle donne». Fabio Fabiano, docente di neuro-logia, si è invece concentrato sui «Segnali perriconoscere in tempo lo stress, l’approccio inte-

grato medico e psicologico». Mentre l’avvoca-to Immacolata Troianiello, Consigliere dell’Or-dine degli avvocati di Napoli, ha illustrato «Lecause dello stress nella libera professione».

Infine, Patrizia del Sole, farmacista e speciali-sta in medicina omeopatica, ha offerto una pa-noramica sui «Rimedi alternativi per affronta-re lo stress», dalla medicina naturale all’alimen-tazione, per riconoscere in tempo i segnali eprevenire disturbi che, se non presi in tempo,possono diventare invalidanti.

F. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Aidda Campania L’associazione presieduta da Marta Catuogno è un punto di riferimento per le donne che rivestono ruoli di responsabilità

P er prevenire e curare ansia e stressnon esistono solo la terapia farmacolo-gica e l’approccio psicoterapico. Rime-di semplici e naturali possono essere

praticati, al bisogno, da chiunque anche a ca-sa propria. Tra questi spopolano le tecnichedi rilassamento, che richiedono uno sforzo li-mitato e possono essere svolte in qualsiasimomento. Se queste tecniche rappresentanouna risposta naturale e fisiologica allo stress,possono praticarsi anche in maniera preventi-va, alla ricerca di quel rilassamento psicofisi-co grazie al quale l’individuo si sente solleva-to dalla tensione.

Raggiungere uno stato di rilassamento si-gnifica infatti essere in grado di controllare illivello di attivazione fisiologica, in modo taleda creare i presupposti per liberarsi dalla ten-sione. Quando lo stress e l’ansia condiziona-no il normale funzionamento dell’organismoil rilassamento può essere utile al fine di rista-bilire l’equilibrio. In oriente, le tecniche di ri-lassamento sono conosciute e seguite da seco-li: i maestri di yoga le praticavano come unaspetto fondamentale della loro disciplina. Inoccidente, invece, l'interesse per queste tecni-che è stato scarso fino agli ultimi decenni,quando si è iniziato a considerare l’organi-smo come un sistema complesso costituitodall'interazione tra mente e corpo. Un contri-buto fondamentale allo studio del rilassamen-to e alla sua pratica terapeutica si deve al pro-fessor J. H. Schultz, che sviluppò un metodochiamato training autogeno. Si tratta di unostato di leggero trance autoindotto attraversotecniche di autosuggestione, che porta aduno stato di rilassamento fisico e mentale.

Dopo gli studi di Schultz, molti psicologi emedici hanno cominciato ad usare le tecnichedi rilassamento in aggiunta alle terapie di tipoconvenzionale. E grazie al crescente interesseper questo campo di studi oggi sappiamo chetecniche diverse possono essere adattate a di-versi tipi di personalità, che non vanno intesecome un’alternativa alla psicoterapia, ma co-me un’integrazione ad essa, o semplicementecome un esercizio di rilassamento da pratica-re fra le pareti domestiche quando si ha unpo’ di tempo da dedicare a se stessi. Prima diiniziare con gli esercizi, che non prevedono al-cuna controindicazione, è necessaria peròuna fase di preparazione per predisporre cor-po e mente al rilassamento. Basterà indossareabiti comodi e togliere le scarpe prima di ini-ziare l’allenamento, che si potrà svolgere se-duti su una poltrona, un divano, o sdraiartisul letto, avendo sempre l’accortezza di verifi-care che nessuna parte del corpo sia in tensio-

ne. Una volta ottenuta una posizione comoda,seduti sprofondando nella poltrona o supinicon le braccia lungo i fianchi, il training avràpiù effetto tenendo gli occhi chiusi. La tecnicadi rilassamento ideata nella prima metà delventesimo secolo dal neurologo e psichiatraoriginario di Gottingen, punta a rendere il pa-ziente meno vincolato al terapeuta e a diveni-re lui stesso, in prima persona, autore del pro-prio miglioramento e del proprio benessere.Con il termine Training Autogeno (T.A.)Schultz definì un metodo di autorilassamentoattraverso la concentrazione mentale, che con-sente di alleviare tensioni sia psichiche checorporee.

Come indica il nome stesso, il Training Au-togeno è una tecnica di allenamento che «sigenera da sé», e che l’individuo mette in prati-ca in prima persona sotto la guida di un esper-to. Una volta appresi, gli esercizi possono esse-re praticati da soli a casa propria attraverso al-cune posizioni corporee preliminari che pos-sano facilitare la successiva acquisizione de-gli esercizi di rilassamento. Questi ultimi, siriferiscono a sei distretti fisiologici (muscola-re, vascolare, cardiaco, respiratorio, addomi-

nale e cefalico), e si dividono in esercizio del-la pesantezza - che produce uno stato di rilas-samento muscolare, ovvero di rilassamentodei muscoli striati e lisci - e nell’esercizio delcalore, che produce una vasodilatazione peri-ferica con conseguente aumento del flussosanguigno. Esistono poi alcuni esercizi com-plementari. Quello del cuore, apporta un mi-glioramento della funzione cardiovascolare,mentre l’esercizio del respiro contribuisce almiglioramento della funzione respiratoria.Per aumentare il flusso sanguigno in tutti gliorgani interni c’è poi l’esercizio del plesso so-lare, e per combattere il mal di testa, poichéproduce una leggera vasocostrizione nella re-gione encefalica, è indicato l’esercizio dellafronte fresca. Se da un lato il training autoge-no si propone di ottenere un controllo musco-lare e viscerale, dall'altro comporta il raggiun-gimento di uno stato soggettivo di benesserefisico e mentale. Chi ha acquisito una certa fa-miliarità con questa tecnica di rilassamento èin grado di giungere alla modificazione di al-cuni parametri fisiologici necessari per fron-teggiare le situazione di stress, di tensione edi ansia. Con il training autogeno, inoltre, siacquisiscono maggiori sicurezza e fiducia, siè in grado di rimanere più calmi e distesi ed èpossibile scaricare in maniera minore le ten-sioni sui vari organi, ottenendo efficaci inter-venti sui disturbi psicosomatici. Appuratoche lo stress rappresenta una seria minacciaper la salute e per il benessere dell'organi-smo, producendo una lunga serie di effetti no-civi, quali ansia, irritabilità, calo del desideriosessuale, mal di testa, stanchezza diffusa e co-sì via, il training autogeno permette di preve-nire, ridurre ed eliminare molti di questi sin-tomi ed è consigliato in modo particolare perle persone che, sostenendo ritmi di vita acce-lerati e stressanti, soffrono più spesso di an-sia, attacchi di panico e insonnia.

Fuani Marino© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Autorealizzazione e qualità di vita»

Rimedi semplici e naturaliper curare ansia e stress

Le tecniche di rilassamento possonoessere praticate in modo proficuo nellatranquillità del proprio appartamento oimmersi nella natura

Rilassamento Tra le pratiche più seguite lo yoga e il training Autogeno

Secondo le statistichela presenza di donnenel commercio è del circail 30 per cento,nell’industria il 32 percento, con forte incidenzain: abbigliamento,alimentari, arredamento,chimica, edilizia, editoria

Strategie e metodi per prevenire e curarei problemi del sovraccarico lavorativo

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5Corriere del Mezzogiorno Lunedì 24 Ottobre 2011

NA

VILLAMAJONE

CASA DI CURADIRETTORE SANITARIO

DOTT.SSA VANDA CAROLEOSERVIZIO DI UROGINECOLOGIA

RESPONSABILE DOTT. DOONATO PIROLI TORELLISERVIZIO DI URODINAMICA

RESPONSABILE DOTT. PASQUALE MARIA MORELLI

INCONTINENZA URINARIADA SFORZO

In pochi minuti risolveremoinsieme il vostro problema!

L’incontinenza urinaria non è un disturbo con cui si deve convivere nè una

normale conseguenza dell’invecchiamento.

È un problema molto comune che colpisce 3 donne su 10.

La maggior parte di queste donne presenta perdita di urina durante le nor-

mali attività quotidiane (tossire, ridere, salire le scale,etc.), rendendo molto

tesa la vita di relazione e compromettendo l’autostima.

Nella nostra struttura è possibile eseguire un intervento chirurgico minin-

vasivo di pochi minuti che risolvere definitivamente il problema!

Per informazioni e prenotazioni telefonare ai numeri:

081.8941104 - 081.5064056

Via E. Fermi, 59 - Villaricca (NA)

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6 Lunedì 24 Ottobre 2011 Corriere del MezzogiornoNA

PALAZZO CETAC Viale Lincoln, 2 (Caserta)Tel. 0823 353141 - 0823 215956 - 327 9095391

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7Corriere del Mezzogiorno Lunedì 24 Ottobre 2011

NA

Ecco il progetto che allevia le sofferenze dei bambini

Bianco: Essenziale la formazione degli operatori sanitari

Confrontotra specialistiper la salutedei più piccoli

Edenlandia,happy dayper i piccoli

N el linguaggio medi-co vengono definitiDsa (Disturbi speci-fici dell’apprendi-

mento), nella pratica questidisturbi si traducono spessoin un problematica di inclu-sione sociale. Problemi co-me la dislessia o la discalcu-lia che dovrebbero essere af-frontati sin dai primi anni divita. Sono i bambini, infatti,a soffrire maggiormente perquesti disturbi. Ma le scuo-le, almeno quelle italiane, so-no spesso impreparate ad af-frontare questa tematica.«Un dramma per la mia fa-miglia — racconta CaterinaD’Errico, mamma di Gine-vra — Mia figlia ha dovutosopportare tantissimi pro-blemi, dovuti probabilmen-te ad una scarsa conoscenzadel problema da parte degliinsegnanti. È riuscita a supe-rare il primo anno al liceoscientifico solo grazie al no-

stro impegno. Ma, per con-sentirle lezioni adatte allesue difficoltà abbiamo dovu-to provvedere privatamen-te. Mi domando se questosia possibile nella scuolapubblica del 2011. Oggi Gi-nevra, demoralizzata da que-sta brutta esperienza, ha de-

ciso di cambiare istituto. Peruna mamma come me è sta-ta una sconfitta». Solo unodei tanti casi , quello dellagiovane Ginevra, ma nonper questo poco importante.Guardando ai numeri, secon-do le stime del Ministero del-l’Istruzione, questi disturbisono tra le cause principalidi abbandono scolastico. Edè per questo motivo che il Se-nato ha di recente varatouna nuova legge che defini-sce a livello nazionale i com-portamenti che le scuole de-vono adottare rispetto allaformazione degli operatori.«Quello della formazione de-gli operatori sanitari è un te-ma particolarmente delicatoe importante — spiega Fran-cesco Bianco, presidente del-l’associazione napoletanaIpertesto —. Un grande aiu-to può arrivare poi dagli au-sili che oggi sono sul merca-to, è per questo che conside-

ro fondamentale il serviziodi ausilioteca didattica e ana-lisi dei software portatoavanti da molti anni da vo-lontari della nostra associa-zione». E sul tema della di-slessia e di tutti gli altri di-sturbi dell’apprendimento,in relazione al fenomeno del-l’abbandono scolastico, esi-stono dati quantomeno in-quietanti. «Tra Napoli e pro-vincia, ad esempio, ci sonoben 680 scuole, con un nu-mero impressionante dialunni, 477 mila — spiega ildottor Luigi Marotta, logope-dista dell’Ospedale pediatri-co Bambin Gesù di Roma edocente universitario —.Per cui, calcolando un treper cento circa di giovani af-fetti da Dsa (come suggeritodagli ultimi dati) si arriva aduna cifra che sfiora i 12 milastudenti».

Raffaele Nespoli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Al di là delle parole

I dati

«Problematiche dell’età evolutiva».Questo il titolo della giornata pediatricache si è tenuta sabato 15 all’albergoHeaven di Mercogliano, organizzata daUniversità Popolare di Avellino, con ipatrocini della Confederazionenazionale università popolari italiane(Cnupi) e il Centro Studi scuola medicasalernitana, in collaborazione con KsInternational Group. L’incontro, che havisto la partecipazione di pediatri emedici operanti nel settore provenientidall’intera regione, è stato coordinatodai professori Mario Ascolese diSalerno e Luigi Amodio di Napoli. Alcentro dell’appuntamento leproblematiche ricorrenti in età

pediatrica e loro possibili soluzioni:dismorfismi e obesità, la malattiaipocinetica, il piattismo che coinvolgecirca il 30% dei bambini. «Non ènecessario ricorrere sempre esolamente a sofisticata diagnosticastrumentale - sottolinea il dottorLuciano Curto, pediatra avellinese cheha relazionato sullo sviluppo psico-motorio nell’infanzia — quanto invecead un’attenta ed empatica osservazionedel bambino e della sua famiglia,poiché quest’ultima analisi consente diformulare una diagnosi di benesserepsico-fisico del paziente in etàevolutiva». Per il dottor Luigi Amodio,primario pediatra emerito del

Santobono di Napoli, considera lamalattia ipocinetica come la malattiadel secolo «poiché dovuta all’assenza dimovimento. Oggi tutto si fa in auto,seduti davanti a una scrivania o ad uncomputer, i bambini dal canto loropassano ore con la play-station o con latv, fanno pochissima attività fisica, nonesiste quasi più giocare nel cortile dicasa. Questo comporta - continuaAmodio - la inevitabile malattiaipocinetica e tutti le pericoloseconseguenze che ne derivano, qualiscoliosi, lordosi, cifosi, piattismo deipiedi».

Raimondo Nesti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le problematiche ricorrenti in età pediatrica e le possibili soluzioni nell’appuntamento tenutosi all’Heaven di Mercogliano

L’iniziativa

«Un’isola senza dolore»

Istruzione I disurbi dell’apprendimento sono tra le maggiori cause di abbandono scolastico

In Campaniasono circa 12 milagli studentiaffetti da Dsa

N uove tecnologie al servizio della salu-te. Se è vero che oggi giorno l’impera-tivo è quello di possedere l’ultimo mo-

dello di cellulare o di tablet, altrettanto veroè che questi stessi gioiellini hi-tech non ser-vono solo per gratificare il nostro ego o a far-ci fare bella figura con gli amici; sempre piùspesso consentono anche di superare gravidifficoltà di comunicazione. Qualche esem-pio? Tra le applicazioni per iPhone che posso-no essere di aiuto c’è sicuramente «Pictello»,che permette grazie a foto e quant’altro diraccontare il proprio vissuto quotidiano.

Merita poi un cenno anche l’applicazione«ioParlo», un programma di comunicazioneassistita per iPhone, scritto in collaborazionecon Genitori e Autismo Onlus. Grazie alle ca-pacità di sintesi vocale della libreria Mbrolae alla libreria dei simboli Pecs di SymbolStix,è possibile scrivere frasi, ascoltarle con la vo-ce sintetizzata e visualizzare i simboli graficicorrispondenti. Non meno importante, sitratta di un programma totalmente gratuitocosì da garantirne una massima diffusione.Tra i software più diffusi troviamo poi clic-

ker 5, oppure sym writer e onscreen comuni-cator. «A differenza del passato — spiega lapsicologa Flavia Caretto — oggi esistono sof-tware che consentono alle persone con auti-smo di comprendere meglio le richieste am-bientali, e quindi di comunicare in manierapiù efficace. Si tratta di programmi che pos-sono essere installati anche su tablet e smar-tphone di ultima generazione e quindi posso-no essere utilizzati con una certa semplicitàin diversi contesti. L’innovazione è tutta nel-la semplificazione che questi sistemi sono ingrado di offrire. Inoltre — prosegue la specia-lista — non tutti ne sono a conoscenza, maesistono anche dei gruppi sui social networkdedicati esclusivamente a persone che vivo-no una condizione autistica. Sia chiaro chel’impiego di questi ausili costituisce un vali-do aiuto ma non è risolutivo. È importanteche tutti gli operatori che si muovono in que-st’ambito siano opportunamente formati. Eper questo è essenziale una consulenza pres-so un’ausilioteca didattica».

Renato Nappi© RIPRODUZIONE RISERVATA

U n progetto importante che presto prende-rà il via al Santobono e che mira a trasfor-mare il pronto soccorso in «un’isola» sen-

za dolore. «Si tratta di un tema molto sentito datutti noi che lavoriamo con i bimbi — spiegaVincenzo Tipo, responsabile del pronto soccor-so —. Rappresenta infatti un punto importantenella qualità delle cure». Tra gli obiettivi del pro-getto: incrementare il livello di sensibilità deglioperatori sanitari sul tema del dolore esploran-do la dimensione soggettiva. Approfondire leconoscenze sulla fisiopatologia del dolore pedia-trico e sulle scale valutative, non ché sulle stra-tegie terapeutiche del dolore pediatrico. E anco-ra, favorire l’utilizzo di scale valutative del dolo-re pediatrico adeguate a ogni unità operativa edefinire protocolli terapeutici e gestionali omo-genei per il trattamento del dolore nelle unitàoperative dedicate alla cura di bambini, e inquelle coinvolte solo occasionalmente. Ma an-che facilitare l’integrazione delle diverse profes-sionalità nell’ambito del trattamento del dolo-

re. Tutto questo per migliorare sempre più laqualità delle cure offerte ai piccoli degenti. Tra ivantaggi attesi: una maggior tempestività neltrattamento del dolore al momento dell’accessoin pronto soccorso. Una maggiore efficienza or-ganizzativa tramite la gestione di un pazienteacuto nelle migliori condizioni possibili di com-pliance, con la distribuzione del carico di lavoroe l’ottimizzazione dei percorsi. Inoltre, un incre-mento della qualità percepita dall’utenza e l’in-nalzamento degli standard di sicurezza. Il pro-getto permetterà infatti una riduzione degli er-rori di diagnosi legati all’ansia e all’agitazioneprovocata dal dolore. «Devo dire — conclude Ti-po — che abbiamo trovato una spiccata sensibi-lità in tutti i soggetti coinvolti nella fase organiz-zativa del progetto. Tutto sarà coordinato dalladottoressa Di Pace, esperta del settore, e super-visionato dal dottoressa Borrometi riferimentonazionale della sedoanalgesia in età Pediatrica».

Raimondo Nesti© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Happy Day per ilSantobono». Si chiamacosì la giornata beneficache è stata organizzataall’Edenlandia con ilpatrocinio del Comunedi Napoli. Per l’occasionenumerosi protagonistidel mondoimprenditoriale, dellospettacolo e dellatelevisione sono scesi incapo per raccoglierei fondi a favoredell’Associazione SosSostenitori OspedaleSantobono Onlus.L’obiettivo è acquistareun’apparecchiatura per lachirurgia dell’epilessia daimpiegare nel reparto dineurochirurgia pediatricadel Santobono. Unmacchinarioall’avanguardia per lachirurgia dell’epilessia inambito pediatrico a cuil’iniziativa di raccoltafondi è finalizzata.

(R. Nes.)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Santobono Prende corpo l’iniziativa coordinata dalla dottoressa Enrica Di Pace

Smartphone e tablet,l’era della «tecno-inclusione»

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8 Lunedì 24 Ottobre 2011 Corriere del MezzogiornoNA

Ripristinare l’equilibrio energetico per ritrovare il benessere

M edicina alternativa, omeopatia,agopuntura, fiori di Bach, aroma-terapia. Tutte parole che indica-no pratiche curative ancora oscu-

re alla maggioranza delle persone e che ven-gono considerate spesso con diffidenza eaddirittura contrapposte alla medicina occi-dentale. Se da un lato infatti è vero che que-st’ultima ha fatto nell’ultimo secolo passida gigante, sarebbe stupido ignorare chequesti metodi di guarigione alternativi han-no una tradizione secolare che è stata perfe-zionata da moltissimi studiosi e che in alcu-ni paesi sono tenuti in altissima considera-zione; spesso, inoltre, vengono affiancati al-l’utilizzo dei farmaci per ottenere risultatiancora più efficaci.

La medicina omeopatica si basa sull’as-sunto che il rimedio più appropriato per lacura della malattia di una persona è quellasostanza capace di produrre in un indivi-duo sintomi simili a quelli provocati dal ma-le. Dosi infinitesimali di specifiche sostan-ze del regno vegetale, animale e mineralesarebbero alla base di questi farmaci alter-nativi, sotto forma di minuscole compres-

se. L’omeopatia è particolarmente indicataper risolvere i dolori causati dal ciclo me-struale e le cefalee. L’omeopatia è l’applica-zione clinica di questa legge che stabilisceun parallelismo di azione tra il potere tossi-cologico e il potere terapeutico di una so-stanza. Curare significa per il medico omeo-pata confrontare i sintomi riferiti dal sog-getto malato con i sintomi indotti dalle so-stanze sperimentate e somministrare al pa-ziente quel rimedio che nel soggetto sanoprovoca una sindrome simile. L’omeopatia,come asserito dal fondatore Samuel Hahne-man, cura il malato, non solo la malattia.L’antichissima disciplina dell’agopunturasi basa sulla stimolazione di alcune partidel nostro corpo mediante l’utilizzo di aghi.

L’obiettivo è quello di ripristinare l’equili-brio energetico di una persona e di restituir-le così la salute. Di recente l’agopuntura èstata utilizzata, con buoni risultati, nel trat-tamento delle dipendenze come l’alcoli-smo, il fumo o i disordini alimentari. L’ago-puntura considera il corpo umano come uninsieme che coinvolge numerosi «sistemifunzionali» che sarebbero in molti casi asso-

ciabili approssimativamente ad organi fisi-ci. Alcuni di questi sistemi funzionali comeil «san jiao» non hanno però organi fisicicorrispondenti. La malattia viene interpre-tata come la perdita dell’omeostasi tra i varisistemi funzionali, ed il trattamento dellastessa viene tentato modificando l’attivitàdi uno o più di questi sistemi, mediantel’azione degli aghi, della pressione e del ca-lore in parti sensibili e di piccole dimensio-ni del corpo dette punti di agopuntura o«xue». I Fiori di Bach sono un metodo sem-plice e naturale di cura attraverso l’uso dialcune varietà di fiori selvatici. Questi fiori,che prendono in considerazione i disordinidella personalità del paziente piuttosto chela singola condizione fisica, furono studiatida Edward Bach negli anni Trenta. Nel cam-po delle cosidette medicine alternative visono tipi di terapie abbastanza in risonanzacon le scoperte del dottor Bach. I rimedi flo-reali di Bach sono essenze di trentotto pian-te e fiori, organizzate in un sistema di curanaturale mirato a trovare una specifica es-senza per ogni male; queste essenze stimo-lano il corpo ad autocurarsi, agendo sulle

emozioni e promuovendo sensazioni positi-ve. I fiori di Bach sono particolarmente indi-cati per guarire stati emozionali difficili,quali depressione, ansia, panico e incertez-za cronica. Tuttavia, è evidente che i Fioridi Bach rappresentano un approccio nuovoalla medicina, che può essere riassunto co-sì: non importa di cosa soffra il paziente nelsuo corpo (sia asma o piede d’atleta) la cau-sa prima di tale condizione potrà essereestirpata se sarà possibile risalire e riequili-brare il disequilibrio che è nella psiche delpaziente. L’aromaterapia, infine, come qua-si tutte le medicine alternative, ha una visio-ne olistica dell’essere umano e tende quin-di ad agire come un riequilibratore dell’inte-ro essere e non semplicemente alla cura delsintomo specifico; infatti agisce sulle tre di-mensioni dell’uomo: energetica, mentale efisica. Alcune tecniche usate in aromatera-pia tendono al riequilibrio dei chakra con-tribuendo ad armonizzare il flusso energeti-co. Gli olii essenziali sono prodotti ottenutiper estrazione a partire da materiale vegeta-le aromatico, ricco cioè in essenze che ven-gono prodotte dalle piante per moltepliciragioni, ed in alcuni casi forse anche comescarti. Le ipotesi più forti vogliono che leessenze svolgano funzione allelopatica, an-tibiotica, attrazione degli impollinatori, in-termediari di reazioni energetiche. In Cam-pania il massaggio aromaterapia è sicura-mente tra i più richiesti, spesso associato acure antistress. I napoletani adorano curareil proprio corpo così come amano stare atavola. In fondo il diktat è ritrovare il gustonella vita.

Mariella Accardo© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alternativa omeopaticaAgopuntura La cura si basa sulla stimolazione di alcune parti del corpo con l’utilizzo di aghi

Gli olii essenziali sonoprodotti ottenutiper estrazione da piantearomatiche. Secondo alcunile essenze svolgonouna funzione allelopatica

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9Corriere del Mezzogiorno Lunedì 24 Ottobre 2011

NA

Da sempre consideriamo strategicigli investimenti in risorse umane,al pari di quelli in innovazione tecnologica.Ecco perchè siamo tra i primi nel nostrosettore ad aver adottato un sistemadi gestione della salute e della sicurezzadei lavoratori, ottenendo la certificazioneOHSAS 18001.

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10 Lunedì 24 Ottobre 2011 Corriere del MezzogiornoNA

Montevergine Da più di quarant’anni il Centro di Mercogliano è al servizio della salute

D a più di quarant’anni al servi-zio della salute, e totalmenteconvenzionata con il Servi-zio Sanitario Regionale. Una

mission che la Clinica Monteverginedi Mercogliano persegue con determi-nazione, tanto da poter vantare diver-si primati a livello nazionale ed inter-nazionale come struttura altamentespecializzata in Emodinamica, Elettro-fisiologia, Cardiochirurgia, Cardiolo-gia e Malattie cardioreumatiche e delrespiro. La politica della clinica è fina-lizzata alla massima soddisfazionedell’utente con l’impiego di risorseprofessionali altamente qualificate edi tecnologie all’avanguardia.

L’Emodinamica invasiva è direttadal professor Paolo Rubino e l’equipeè costituita dagli specialisti VittorioAmbrosini, Salvatore Battaglia, Ange-lo Cioppa, Linda Cota, Gregory Popu-soi, Luigi Salemme, Armando Puccia-relli, Giovanni Sorropago, EugenioStabile e Tullio Tesorio. Continua aconfermarsi il primo centro italianoed è fra i primi centri d’Europa per ilnumero di procedure effettuate. Nel2010 sono state eseguite 2.190 angio-plastiche coronariche, 307 angiopla-stiche della carotide (tutte con l’im-piego di protezione cerebrale) e 473angioplastiche dei distretti periferici.Dal 2003 utilizza di routine il laser nel-l’infarto acuto per vaporizzare il trom-bo e per evitare la disseminazione em-bolica. Tecnica che, come pubblicatoanche sull’International Journal afCardiology, consente di abolire la ne-fasta complicanza del "No Reflow" egarantisce un miglioramento degli in-dici di funzione contrattile del ventri-colo sinistro a distanza di tempo. Ilprofessor Paolo Rubino e la sua equi-pe sono un punto di riferimento inter-nazionale anche nel trattamento per-cutaneo della arteriopatia ostruttivaperiferica e dell’aterosclerosi caroti-dea. Altra "eccellenza" è costituita dal-la Tavi (impianto di valvola orticatranscatetere salva-vita). Una proce-dura innovativa e costosa con la qua-le, da alcuni anni, il professor PaoloRubino interviene per rimpiazzare,senza aprire il torace, la valvola aorti-ca danneggiata. La clinica si avvaledella collaborazione di numerosiscienziati europei quali il professor

Fajadet che coordina anche corsiavanzati di interventistica coronaricasu casi complessi cui partecipano car-diologi interventisti stranieri italianie stranieri. Il Laboratorio di Elettrofi-siologia è diretto dal dottor France-sco Solimene e l’equipe è costituitadagli specialisti Natale Marrazzo, Gio-

vanni Donnici e Gergana Shopova. Intutto 1.290 le procedure nel 2010 e leablazioni rappresentano il 30 per cen-to dell’attività complessiva con un in-cremento specifico delle ablazioni del-la fibrillazione atriale che sono tratta-te con il nuovo sistema di mappaggioelettroanatomico Carto 3 in dotazio-

ne alla Clinica già da vari anni. Va det-to che il laboratorio di Elettrofisiolo-gia diretto dal dottor Francesco Soli-mene è tra i centri italiani che ha im-piantato il maggior numero di pacemaker e di defibrillatori per la resin-cronizzazione cardiaca con l’impiegodelle tecnologie più evolute ed è incontinua crescita. È il primo centro inItalia per la formazione dei specialistidella "terapia elettrica" della insuffi-cienza cardiaca. Da vari anni è tra i pri-mi centri italiani che organizza corsiteorico-pratici per l’ablazione delle ta-chiaritmie con sistemi di mappaggionon fluoroscopici cui partecipano spe-cialisti italiani e stranieri. Per questole esperienze e i risultati e della Elet-trofisiologia della Clinica Montevergi-ne sono spesso riportati dalle più im-portanti riviste nazionali ed interna-zionali quali Giac e Pace Annals ofNon invasive Electrocardiology.

Renato Nappi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fiori all’occhiello della strutturail laboratorio di Elettrofisiologiae l’Emodinamica invasiva

U n vero e proprio punto di riferimen-to per la Procreazione medicalmen-te assistita (Pma) di primo e di se-

condo livello, e per la ginecologia. Questoil modo più giusto per definire il il CentroChemis che Stefania e Mirella Iaccarino(la prima ginecologa, la secondo embriolo-ga) hanno creato per offrire alle coppiecon problemi di infertilità adeguata acco-glienza, scrupolosa valutazione, eventua-le terapia e, dove necessario, una Pma ef-fettuata con alta qualità scientifica e mas-simo rispetto della persona. Il tutto conun iter personalizzato e semplice. Il primocontatto della coppia con il centro avvie-ne infatti attraverso operatrici scelte, chelavorano con discrezione e attenzione alleesigenze degli interlocutori. Si procede in-nanzitutto un incontro esplorativo, in cuisi raccolgono tutti i dati anamnestici e cli-nici, si prende visione degli esami già ef-fettuati e si richiedono gli approfondimen-ti indicati e, su questi, si fa la diagnosi e sidefinisce il programma terapeutico. È mol-to importante coinvolgere la coppia nellapianificazione, rendendola partecipe ditutte le informazioni necessarie a una scel-ta consapevole. Una volta conosciute cosìle complicanze, i rischi, le possibilità disuccesso, i costi del trattamento, i partnerintraprendono il difficile viaggio verso lagravidanza. La Pma è spesso al centro del-l’attenzione a causa delle implicazioni eti-che che il ricorso alle diverse tecniche su-scita sull’opinione pubblica. Per questo ilCentro Chemis come operatore qualifica-to è costantemente impegnato in attività

di prevenzione e sensibilizzazione. Per farfronte a questo bisogno di conoscenza, ilChemis ha di recente pubblicato il libro«Un atto d’amore. La fecondazione assisti-ta tra scienza, etica e diritto», con il contri-buto di importanti firme, come quella delmagistrato Bruno De Filippis e del costitu-zionalista Massimo Villone. Il libro raccon-ta alcune esperienze di coppie che hannopraticato la Pma, facendo parlare diretta-mente i pazienti e mostrando come il per-corso assistito verso la gravidanza sia cer-tamente difficile, eppure al contempo cari-co di emozioni profonde. È fondamentaleascoltare la voce dei pazienti e confrontar-si con i loro vissuti, al fine di far discuteresu un tema che rappresenta ancora oggiun tabù per molti. Il libro affronta anchegli aspetti etici e sociali che investono la

fecondazione assistita e offre una disami-na delle leggi che regolano la materia, trale più restrittive in Europa. Si può anchechiedere una copia gratuita del libro chie-dendola direttamente al Centro Chemisscr ivendo al l ’ indir izzo di posta :[email protected]. Un tema quantomai attuale, quello della Pma, vista la re-cente proposta di introduzione del limitedei 43 anni per la richiesta del rimborso alServizio sanitario Nazionale, limite oltre ilquale il rimborso per le terapie non puòpiù essere richiesto.

Il Centro Chemis ha partecipato al dibat-tito esprimendo pubblicamente la sua po-sizione, ovvero la necessità di fissare unlimite d’età oltre il quale non rimborsare.Questo perché «servono limiti per opera-re senza mancare di rispetto all’essereumano. Dal punto di vista tecnico — spie-gano dal Centro —, la Pma si espone adabusi visto che le percentuali di successosi riducono con l’avanzare dell’età. La vitasi allunga e le cinquantenni somigliano al-le trentenni di un tempo. Mentre gli sper-matozoi sono generati ogni 2 mesi circa,le cellule uovo lo sono solo prima della na-scita. A differenza dello spermatozoo,l’ovocita invecchia con la donna. La meno-pausa insorge intorno ai 51 anni, tuttaviadai 35 l’ovocita riduce progressivamentesia la sua capacità di essere fecondato sia,una volta fecondato, la capacità di attec-chire e di correggere gli errori del corredogenetico del concepito. Ne risulta che dai41 anni la donna continua a ovulare, male sue cellule uovo sono meno performan-ti e il concepimento, spontaneo o assisti-to, è meno probabile, con incremento delrischio di aborto. È quindi doveroso noninfondere false speranze nelle donne ul-traquarantenni offrendo anche nel priva-to una corretta informazione».

Raimondo Nesti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Specializzazione Tecniche e trattamenti all’avanguardia per intraprendere con successo il difficile viaggio verso la gravidanza

Una scelta consapevole

Specialisti del cuore

«Un atto d’amore»

Chemis, dalla terapia dell’infertilitàal dibattito sulla procreazione assistita

Fondamentale il coinvolgimento dellacoppia nella pianificazione, rendendolapartecipe di tutte le informazioninecessarie per una scelta consapevole

Per far fronte al bisogno di conoscenza,il Chemis ha di recente pubblicato il libro«Un atto d’amore. La fecondazioneassistita tra scienza, etica e diritto»

In convenzione

Nella fotoa sinistrail dottorFrancescoSolimeneNella fotoa destrail professorPaoloRubino

O ltre 40 mila nascite,100 mila ricoveri,50 mila in-terventi chirurgici; il tutto in regime di conven-zionamento con nessun onere a carico dei cittadi-

ni. Sono questi i numeri che fanno della clinica Majoneun vero e proprio punto di riferimento per i cittadininapoletani e non solo. Da altre 50 anni la clinica svolgeun ruolo fondamentale nella risoluzione delle problema-tiche chirurgiche per i pazienti che vivono nell’area aNord di Napoli, ma anche per le future mamme che san-no di poter contare su un’assistenza specializzata e diqualità.

La clinica offre inoltre servizi ambulatoriali in conven-zione per quanto riguarda le analisi cliniche e la radio-diagnostica con i diversi servizi: dalla tomografia, allamammografia, passando per il dental scanner, l’ecogra-fia internistica e ostetrica e la radiologia tradizionale.

«Ad oggi — spiega il dottor Gioacchino Majone, so-cio di maggioranza della clinica — sono oltre 3 mila iricoveri dall’inizio dell’anno, 500 i nuovi nati, oltre1.600 gli interventi chirurgici effettuati nei diversi repar-ti di chirurgia generale, ginecologia e urologia. Molti gliinterventi effettuati in day surgery per consentire al pa-ziente di tornare a casa a fine giornata o al massimo ilgiorno seguente l’intervento. In corso di accreditamen-to definitivo, stiamo per ottenere la certificazione diqualità ‘‘Iso’’ a dimostrazione dell’alto livello raggiunto.Abbiamo provveduto anche a ‘‘ridisegnare e ristruttura-re al clinica che oggi è provvista di più attrezzature me-diche e di un nuovo complesso operatorio. Inoltre, salaparto e sala travaglio sono state messe in diretta comu-nicazione tra loro. Sono orgoglioso di affermare che lanostra clinica rappresenta oggi una solida realtà sanita-ria, dotata di 50 posti letto con tutti i comfort e di repar-ti specializzati che rispondono a una richiesta in espan-sione. Lo staff altamente qualificato segue e informa ipazienti costantemente dal momento della diagnosi alperiodo di riabilitazione post-operatoria». In più, la cli-nica Majone, da qualche anno, è un centro di riferimen-to per la uro ginecologia grazie alla messa a punto di unintervento mininvasivo con una nuova tecnica che con-sente alla donna che soffre di incontinenza urinaria dasforzo di risolvere e il problema con una sola giornatadi degenza. A disposizione degli utenti anche un nuovosito internet: villamaione.com, e tra qualche settimanasarà possibile prenotare visite e ricoveri direttamentevia internet, mentre oggi è già possibile contattare laclinica tramite e-mail all’indirizzo [email protected].

«La disponibilità e le capacità professionali di tutto ilpersonale della Casa di cura, sono il nostro fiore all’oc-chiello — continua l’avvocato Majone —, spesso ricevia-mo testimonianze di affetto e stima che ci inorgoglisco-no e ci spronano a fare sempre meglio».

R. Nes.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Majone: «La nostrastruttura? Un puntodi riferimento»

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11Corriere del Mezzogiorno Lunedì 24 Ottobre 2011

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12 Lunedì 24 Ottobre 2011 Corriere del MezzogiornoNA

L’azienda Trattamento delle acque dal commerciale all’industriale, passando per medicale, acquedottistica e tanto altro

Il cavolfiore per il colesterolo, la banana contro i tumori

C os’hanno in comuneuno spicchio d’aglio,la polpa di una bana-na e una fettina di

mela? Il colore. Ma questaconsiderazione non si limitaad una mera valutazione este-tica: il bianco, infatti, sareb-be indizio di alimento favore-vole per combattere l’ictus.Uno studio di alcuni ricerca-tori dell’Università di Wage-ningen (Olanda), pubblicatosulla rivista scientifica «Stro-ke», ha infatti dimostratoquanto sia opportuno consu-mare la verdura bianca effet-tuando questo esperimento:per un lasso di tempo lungodieci anni hanno testato unadieta ricca di alimenti chiarisu un campione di ventimilavolontari. Alla fine è risulta-to che, per ogni venticinquegrammi di frutta e verdurabianca che consumiamo ridu-ciamo del 9 per cento il ri-schio di contrarre un infarto.Questa notizia non stupisce inutrizionisti. Risapute sono,dunque, le qualità dei diver-si alimenti naturali: il cavol-fiore, per esempio, è al cen-tro di ricerche per la sua ca-pacità di ridurre il colestero-lo, grazie alla grande presen-za di zolfo, mentre la bananasarebbe efficace nella riduzio-ne del rischio di tumori rena-li. Anzi, l’avvertimento èquello sì di consumare ali-

menti chiari, ma di non ri-nunciare alle altre quattroporzioni di frutta e verduraraccomandate dalle linee gui-da nutrizionali, scegliendoledi colore diverso. Allo stessotempo però la relazione trala riduzione del rischio dicontrarre l’ictus e gli ortaggibianchi è stata fatta esami-nando i casi delle personeche facevano il più largo con-sumo di questi alimenti, su-perando i centosettantagrammi giornalieri.

Di certo se la scoperta, inverità, non è poi così sor-

prendente oppure puntatroppo il dito su alcuni ali-menti rischiando di sottova-lutare le proprietà degli altri,raramente affermare che ilbianco è di moda è stato piùsalutare. In ogni caso, quan-do parliamo di alimenti chia-ri, allarghiamo il campo an-che a funghi, cetrioli, indiviae pere: a prescindere dalle lo-ro qualità antitumorali, nonc’è dubbio che è salutare in-serirli nella nostra dieta, pre-ferendo la cottura al vaporeo bollita. Ma ora passiamo al-la verdura. Broccoli, brocco-

letti, verza, scarola, spinacisono indispensabili per il no-stro organismo. Quando arri-va il cambio di stagione nonsolo i nostri armadi si modifi-cano, ma anche il nostro mo-do di fare la spesa non è piùlo stesso. Per poter sfruttareal massimo i benefici che civengono dalla natura, però,occorre sapere quali sono leproprietà della frutta e dellaverdura di stagione.

Zucca, barbabietole, man-darini, cachi, melograno, peresempio, aiutano il fisico amantenersi tonico e asciuttoe donano luminosità al viso.

Non solo, questi frutti con-tengono un elevato numerodi antiossidanti e, quindi, ciaiutano a rimanere giovanicontrastando i radicali liberiin maniera del tutto sana enaturale (meglio prevenireche ricorrere poi alle celeber-rime «punturine», no?) La na-tura, non a caso, ha pensatoproprio a tutto: il mix in unadieta equilibrata di questiprodotti della terra è perfettoper aiutare la nostra circola-zione a mantenere un flussonormale nonostante il calodelle temperature che ne ral-lenti l’andamento. L’interoorganismo verrà rinvigoritoe, questa è la parte migliore,anche il nostro umore miglio-rerà. Sembrerà strano ma, sesi segue la cromoterapia, le

tinte di questi frutti e di que-ste verdure sono così diverseche, una volta portate sulla ta-vola e ingerite, fanno in mo-do che il nostro organismo li-beri endorfina (alias «l’ormo-ne della felicità»). Nello spe-cifico le nuance del giallo edell’arancio donano allegria,mentre quelle del verde e delviola rilassano generandospensieratezza e stabilità.

Umore a parte, il beneficioapportato al fisico da frutta everdura è molto variegato.La zucca, per esempio, è ric-ca di vitamina C ed E e di fi-

bre, inoltre ha pochissime ca-lorie. Le barbabietole, inve-ce, ci aiutano e digerire me-glio e sono ricche di ferro,potassio e sali minerali. Sem-pre per la regolarità del no-stro intestino sono preziosealleate le pere, che fanno be-ne anche per combattere ilcolesterolo. E per conclude-re, un grande classico: ilmandarino, ricco di potassioe di calcio contiene ancheuna sostanza detta bromoche aiuta a rilassarsi.

Mariella Accardo© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Esperti nella depurazione

La passionee il successo

Se il cibo fa guarire

C ulligan service Napoli, azienda diret-ta oggi da Massimiliano Bocchetti,offre risposte alle esigenze più dispa-

rate. Dal commerciale all’industriale, pas-sando per il medicale, l’acquedottistica, ildomestico e tanto altro. Un lavoro basatoda sempre sull’eccellenza del trattamentoe dell’assistenza grazie ad un personale al-tamente qualificato e sempre pronto ad of-frire risposte immediate.

«Tra i nostri clienti — spiega lo stessoBocchetti — ci sono nomi come l'hotel Par-co dei Principi di Sorrento e Le Axidie».

Al centro della politica aziendale l’assi-stenza al cliente che la Culligan service Na-poli riesce a garantire con assoluta puntua-

lità. Fondamentale nei diversi settori d’im-piego, addirittura vitale in abito sanitario.

E certamente anche questo ha contribui-to al raggiungimento di un vero record:più di 4 mila clienti su tutto il territorio.Insomma, pur mantenendo un contattoideale con le origini, la Culligan service Na-poli si presenta oggi come esempio dellerealtà imprenditoriali campane. Nata co-me centro di assistenza tecnica della Culli-gan Italiana è diventata poi anche sua con-cessionaria. E il suo fondatore, Aldo Boc-chetti, da semplice tecnico (lo era nel1969) oggi ne è diventato anche l’agenteper tutta la regione.

«Dal 1969 insieme a Culligan Italiana in

Campania ci occupiamo di acqua — prose-gue Massimiliano Bocchetti —. Che pur-troppo raramente presenta caratteristicheidonee a soddisfare le diverse esigenze delconsumatore utilizzatore finale. Renderlaadatta ad un utilizzo specifico, diventaquindi una necessità fondamentale. Nonc’è settore che non abbia precise esigenzedi acqua specifica, e non c’è esigenza perla quale Culligan non abbia una risposta.Dal ‘‘semplice’’ addolcimento ai sistemicomplessi di trattamento».

Un esempio su tutti il comparto alimen-tare, nel quale l’acqua ricopre molti ruoli,spesso contemporaneamente. Può essereinfatti ingrediente, o può essere impiegata

nella preparazione e nel processo, oltre, na-turalmente, al più generico impiego comeacqua di servizio. In ognuna di queste ap-plicazioni è necessaria un’acqua specificache ottimizzi il risultato, minimizzi i costidi produzione e preservi l’attrezzatura. Ela Culligan service Napoli ha sviluppatouna particolare esperienza nel settore, tan-to da offrire ad ogni tipo di problema unasoluzione logica e tecnologicamente ag-giornata nella sua gamma di prodotti e disistemi. Motivo per il quale le più presti-giose aziende della regione affidano allaCulligan service Napoli il compito di tratta-re la loro acqua. Non meno importante ilsettore medicale/ospedaliero. Il settore for-se più impegnativo dove l'errore o il mal-funzionamento degli impianti non è con-sentito. Dagli ospedali ai centri dialisi, dal-le cliniche ai laboratori di analisi, devesempre essere fornita acqua di ottima qua-lità, rispondente alle più severe normati-ve. «Da ormai molti anni — dice Bocchetti— Culligan è tra le aziende leader anche inquesto settore. L’ottima qualità dei prodot-ti offerti e la professionalità e competenzadello staff di assistenza, garantisce tran-quillità e prestazioni elevate ai nostri appa-recchi. Se da una parte gli specialisti evi-denziano ogni anno di più l'importanzache la purezza dell'acqua riveste per il be-nessere del malato, dall'altra assistiamo alprogressivo peggioramento qualitativodell'acqua che le reti cittadine mettono adisposizione degli ospedali, a causa delcontinuo degrado delle risorse idriche. Gliimpianti Culligan ad Osmosi Inversa ed abi-Osmosi, completati dai necessari siste-mi di pretrattamento, monitoraggio e di-stribuzione, sono il risultato della trenten-nale esperienza nel settore ospedaliero, do-ve il marchio Culligan è sinonimo di tecno-logia avanzata e di affidabilità.

Renato Nappi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Generazioni

Bocchetti: «La soddisfazione dei clienti è al centro del nostro mondo»

Il fondatore, AldoBocchetti, da semplicetecnico (lo era nel 1969)è diventato nel tempoanche l’agente per tuttala regione. La storia diun successo fattodi grande passionee determinazioe

Benefiche Secondo gli scenziati frutta e ortaggi possono combattere diverse patologie

Secondo gli esperti ilcolore degli ortaggi è

il primo segnale diproprietà benefiche,

quelli bianchisarebbero tra i più

efficaci per la salute

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13Corriere del Mezzogiorno Lunedì 24 Ottobre 2011

NA

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14 Lunedì 24 Ottobre 2011 Corriere del MezzogiornoNA

La nuova frontiera dell’eliminazione dei grassi

È la nuova frontiera della chirurgiaestetica, si chiama Slim Lipo ed èun metodo alternativo alla liposu-zione tradizionale, già approvata

dalla Fda (Food and Drug Administra-tion).

«La classica liposcultura - spiega Vin-cenzo Accardo, chirurgo plastico parteno-peo dello Studio Hv di via Chiaia - che sisvolge in anestesia locale o generale (a se-conda dell’estensione della zona da tratta-re) va ad aspirare il grasso sottocutaneointroducendo cannule di pochi millime-tri di diametro sotto pelle ed è da conside-rarsi un intervento alquanto invasivo so-prattutto per i "traumi" post-operatori(ematomi, dolori, etc.)».

A dispetto di questa metodologia, puressendo efficacissima, si pone Slim Li-po, richiestissima in Italia e negli StatiUniti. «Si tratta - continua Accardo,esperto nell’ambito di questa tecnica -

dell’eliminazione degli accumuli di gras-so localizzato tramite la fusione lipidica,eseguita in modo minimamente invasi-vo anch’essa con assistenza anestesiolo-gica, utilizzando un laser di ultima gene-razione a due lunghezze d’onda, control-late elettronicamente, che non danneg-gia le strutture attorno al grasso poichènon lo "strappa" come nella liposuzionetradizionale. Amo definirlo un sistemadolce poiché la cannula, che viene utiliz-zata durate l’operazione, entra senza al-cun traumatismo sulle strutture vascola-ri, linfatiche e fibrose».

Il laser Slim Lipo per body-sculpting,infatti, scioglie rapidamente ed efficace-mente il grasso indesiderato con un mini-mo procedimento. Le lunghezze d’ondaottimali superselettive e il design studia-to della punta offrono retrazione della pel-le e un rapido scioglimento lipidico conmaggiore comfort per il paziente e tempi

di ricovero brevissimi. Numerosi sono ivantaggi. La fusione del grasso è delicata,a temperatura controllata, pertanto iltrauma rispetto alle tecniche precedenti èrealmente minimo. Le incisioni di ingres-so alla sottile fibra laser sono, di conse-guenza, decisamente inferiori a quelledella lipo tradizionale. Il grasso vienedrenato all’esterno sempre e mai lascia-to in loco; ciò avviene dolcemente per-ché, dalle zone trattate, si estrae un flui-do non un grasso compatto e aderito al-le strutture circostanti. Il Laser che si

usa nella lipofusione, inoltre, opera uncoagulo, quindi cicatrizza i vasi sangui-gni e riduce il sanguinamento. Al contra-rio dopo l’intervento, nella liposuzioneclassica, è facile che si formino degliematomi dovuti alla rottura di capillari,delle venule e delle arteriole, oltre chedei vasi linfatici che vengono anche loroaspirati durante l’operazione.

Il calore del raggio laser, poi, nella lipo-fusione, scalda il collagene e rassoda lapelle che non rimane flaccida. «Ciò si tra-duce, a differenza di una lipoaspirazioneclassica, in un decorso post trattamentopiù agevole, meno traumatico e con unpiù rapido recupero - conclude - le zonepossibili da trattare sono le tradizionali:cosce, glutei, addome, ginocchia, cavi-glie, braccia, mento.

Questa nuova tecnica laser ci consentedi essere molto precisi e delicati così dapoter eseguire anche ritocchi su esiti sgra-

diti di precedenti liposuzioni e di ottene-re delle ottime rifiniture su zone picco-le». La nuova tecnologia laser rivoluzionail modo in cui viene eseguita la lipoaspira-zione. Il momento post-operatorio è sicu-ramente più breve ed il ritorno del pazien-te alle attività normali è rapido poiché ifenomeni infiammatori sono ridotti, le ci-catrici saranno praticamente invisibili, ildolore nei giorni successivi al laser è scar-so e le guaine contenitive si tengono lametà del tempo tradizionale. Con questaapparecchiatura è possibile, infatti, ese-guire l’intervento in day- hospital, dun-que in un’unica seduta e con dimissionein poche ore. I costi? Di certo non sonoun lusso eccessivo. Essendo, tra le proce-dure di rimodellamento del corpo, unapratica estetica molto richiesta (anche da-gli uomini), per la lipofusione si parte dai2.500 euro, che variano a seconda del-l’estensione della zona da trattare.

Liposuzione senza traumi

Dove trattare

Chirurgia estetica Una tecnica laser che consente precisione e delicatezza e ottime rifiniture su zone piccole

Le zone possibili da trattaresono quelle tradizionali: dalle cosceai glutei, dall’addome a ginocchia,caviglie, braccia e mento

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15Corriere del Mezzogiorno Lunedì 24 Ottobre 2011

NA

Abbraccie carezzeQuando la tenerezza fa bene al corpo

L e carezze provocano piacere anche sol-tanto se guardiamo qualcuno riceverle.È come se con quella persona entrassi-mo in empatia, condividendo la sensa-

zione piacevole che prova nel momento in cuiriceve quel gesto di amore o affetto. Ma da do-ve nasce questo potere così forte delle carezze?Ha provato a scoprirlo uno studio condotto daun’equipe di ricercatori svedesi dell’Universitàdi Goteborg. Lo studio, pubblicato sulla rivistascientifica «Journal of Neuroscience», ha intan-to scoperto che quando si osserva qualcuno ri-cevere delle carezze sensuali, il cervello è atti-vato in modo simile a quando si è noi stessi inpersona a riceverle. La prova? La reazione èben diversa quando è un oggetto ad essere ac-carezzato. Gli autori dello studio hanno analiz-zato tramite risonanza magnetica nucleare l’at-tività cerebrale di volontari che venivano acca-rezzati con una spazzola, dimostrando che ilcervello reagisce di più alle carezze lente e sen-suali che a quelle rapide. Lo stesso tipo di rea-zione cerebrale è stata rilevata anche mentre ivolontari osservavano video con un’altra per-sona che veniva accarezzata. «Possiamo prova-re le stesse emozioni di quando veniamo tocca-ti direttamente anche quando stiamo solo os-servando un contatto sensuale fra due pelli -ha spiegato Morrison - comprendere il signifi-cato di tipi diversi di contatto è importanteper capire se tra due persone c’è una relazioneo se sta per iniziare uno scontro». Paradossal-mente, nell’epoca di internet e delle relazionitramite computer, il contatto con le mani è di-ventato, soprattutto per le donne, ancor piùun’esigenza primaria. Le capacità analgesichedella mano della persona che amiamo sonomolto più forti di quelle che possiamo immagi-nare. In particolare per le donne, una carezza oanche solo il tocco delle dita del fidanzato odel marito sono ottimi antidolorifici, capaci dialleviare notevolmente i sintomi più dolorosidei problemi fisici. È la tesi cui sono giunti iricercatori dell’Università della California, se-condo cui anche la sola vista del partner può

anestetizzare dalle sensazioni dolorose. Dopoaver arruolato venticinque studentesse conrapporti sentimentali stabili negli ultimi seimesi, i ricercatori le hanno sottoposte a unaserie di test che prevedevano stimoli dolorosiprovocati da modeste fonti di calore. «Sologuardando le immagini della propria anima ge-mella, le donne hanno segnalato meno doloreagli stimoli di calore rispetto a quando stava-no guardando le immagini di un oggetto o diun estraneo», ha spiegato Naomi Eisenbergersu un numero della rivista scientifica «JournalPsychological Science». Stesso effetto se tene-vano le mani in quelle del partner. Per confer-mare l’influenza del legame amoroso, i ricerca-tori hanno ripetuto l’esperimento permetten-do alle studentesse di stringere la mano a unosconosciuto o di tenere una palla anti- stresstra le mani. L’unico analgesico davvero validosi è dimostrato il contatto con il partner. Ci so-no tanti modi con cui l’empatia si manifesta,non necessariamente collegati alla coppia. Peresempio accarezzare l’animale domestico pro-duce lo stesso effetto; ammirare un dipinto fasentire meno il dolore e il bacio della mammaè una delle più naturali forme di sollievo perun bambino. Tornando alla coppia, uno studiopubblicato sulla rivista scientifica «Journal ofPain» dai ricercatori della Johns Hopkins Scho-ol of Medicine, ha dimostrato come un matri-monio felice sia in grado di alleviare il doloredovuto all’artrite reumatoide. «Questa malat-tia - attestano gli autori del lavoro - si verificaquando il sistema immunitario attacca le arti-colazioni causando rigidità, dolore e gonfiore.Dallo studio, che ha coinvolto oltre duecentopazienti, è emerso che, tra i partecipanti sposa-ti, una storia d’amore salda e soddisfacente èrisultata correlata con dolore più sopportabilee con minori livelli di disabilità fisica e psicolo-gica a causa della patologia, mentre i parteci-panti non sposati soffrivano di maggiori di-sturbi».

Mariella Accardo© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cure «alternative» Ecco i cosiddetti antidolorifici naturali

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16 Lunedì 24 Ottobre 2011 Corriere del MezzogiornoNA

Dal 1973 in Campania ci occupiamo del trattamento dell'acqua, qua-lunque sia la Vostra esigenza, la Vostra problematica noi penseremoa come risolverla. Dall’Industria agli Ospedali, dal Ristorante ai Pri-

vati Culligan Service Napoli ha come obiettivo quello di soddisfare leVostre esigenze. Siamo certi della qualità del prodotto offerto e nellaserietà e competenza del nostro staff.Culligan Service Napoli nasce appunto nel 1973 dalla trasformazione del-la ditta Aldo Bocchetti in società, la Culligan Service Napoli.Ormai realtà già consolidata in Campania, la Culligan Service Napoli con-tinua ad occuparsi del trattamento dell'acqua in tutti i settori dove l'acquaè un bene primario.L'esperienza del suo titolare con il sostegno sempre importante della Cul-ligan Italiana portano in breve tempo la Culligan Service Napoli ad essere

riconosciuta come l'azienda qualitativamente al top in Campania.Oggi Culligan Service Napoli s.a.s. vanta un organico composto da 9 per-sone divise tra assistenza tecnica, logistica, settore commerciale e ammi-nistrativo. Due sedi sul territorio. Uno Show - Room e una sede principaledove si trova l'assistenza e la gestione amministrativa.La nostra forza è la conoscenza vera delle problematiche dell'acqua, lanostra certezza è quella di offrire e seguire sempre al meglio le esigenzedel cliente.Tutti sanno che in un mercato come quello di oggi, sempre più veloce eglobalizzato, ciò che può distinguere un'azienda è la qualità del prodottoofferto, la professionalità del personale, ed il bagaglio di esperienza chela società si porta con se. Beh allora possiamo dire con assoluta tranquil-lità che noi di Culligan Service Napoli siamo gli esperti dell'acqua!!!

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Su 100 litri di acqua usata nelle abitazioni, 99servono per scopi tecnologici: Lavare, lavar-si, cuocere, scaldare, pulire ... e quasi sem-

pre sono 99 litri di acqua dura, cioè ricca di calca-re.Questo è causa di notevoli problemi.Tra i più comuni ricordiamo:- Tubazioni ostruite;- Boilers incrostati;- Bollette energetiche elevateCon un addolcitore Culligan si risolvono in un colposolo tutti questi problemi, consentendovi inoltrenotevolissimi risparmi di detergenti per tutta lacasa, e di conseguenza anche minori sprechi, unfunzionamento migliore di tutti gli elettrodomesticie della caldaia. Tutto questo porta a due risultatiimportantissimi ottenuti con i nostri addolcitoriCulligan:- NOTEVOLE RISPARMIO ECONOMICO;- RIDUZIONE DELL'INQUINAMENTOBenché l'acqua distribuita dagli acquedotti sia diqualità potabile, ossia innocua per i normali usi ali-mentari, sempre più spesso i consumatori si trova-no a dover avanzare riserve o lamentele sulla qua-

lità del prodotto che i rubinetti di casa forniscono.Prova di questo fatto è l'enorme consumo di acquain bottiglia che si fa nelle case italiane. Le lamen-tele più frequenti riguardano sapori ed odori sgra-devoli, primo dei quali quello del Cloro che vieneabitualmente usato come disinfettante, ma sidenunciano anche infiltrazioni di sabbia e torbidità,molte volte imputabili ad una rete distributivadecrepita. Spesso poi, pur non presentando carat-teristiche di sgradevolezza, l'acqua può conteneresostanze disciolte non gradite o addirittura nociveper la salute: eccessiva salinità, presenza di nitra-ti, pesticidi o metalli pesanti, che certamente noncostituiscono presenze gradite nell'acqua per beree cucinare. Se i problemi dell'acqua sono solo dinatura organolettica, ossia se non dobbiamo pre-occuparci per la presenza di veri e propri elementiinquinanti, un trattamento a cartucce; può esseresufficiente per affrontare e risolvere il problemacon una spesa contenuta. I Sistemi di Filtrazione aCartuccia Culligan vi consentiranno, in manierasemplice e sicura, di avere al vostro rubinettoun'acqua di qualità, priva di odori e sapori sgrade-voli e alleggerita dal suo carico di inquinanti.

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