libero 11 mag 2010 - giorno di follia nelle sale operative. «a breve il contrattacco all’euro»

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6 Martedì 11 maggio 2010 PRIMO PIANO @ commenta su www.libero-ne ws.it LISTINI Piazza Affari è salita dell’11,2 per cento. Madrid del 14. Londra del 5,16. E Atene quasi del 10. I titoli bancari, soprattutto quelli italiani hanno recuperato le perdite la crisi dell’euro Le Borse fanno festa Ma il piano europeo porterà altri debiti L’operazione anti-specula tiva dei governi è riuscita Ma il costo sarà alto in termini di tasse o spesa pubblica Moody’s è di nuovo all’attacco di Grecia e Portogallo ::: NEL MIRINO PORTOGALLO Ie ri co n un comun ica to Moody’sannuncia il prossi- mo possibile taglio del ra- ting sul debito pubblico por- toghese. Il declassamento, pro babile al livell o Aa3 , po- trebbe e ssere anc he di due gra dini(da Aa2 ad A1 entr o le prossime quattro settima- ne). Sempre di ieri la notizia del p robabile ulterior e de- classamento «molto sostan- zial e ver so il livell o Baa » (ti- toli spaz zatura) del debi to pubblico greco. ITALIA Lo scor so 6 mag gio, un rap- porto di M oody’s - oltra a quelli di Portogall o, Spagna e Irlanda - indi ca «a risc hio contagio» anche i sistemi ba nca ri di Ita lia e Re gno Unito. G ià in serata, però, con la confer ma della valu- taz ione (Aa 2) as segn ata al deb ito italiano arr iva una parziale retromarcia. Com- pletata il giorno successivo, quando l’agenzia afferma: «I conti pubblici italiani non sono a rischio soprattutto per merito del sistema ban- cario». GRECIA Il 23aprileEurost atrivedeal ria lzo le stime del def icit pu bb lico gr ec o e so lleva nuovi dubbi sull’attendibili - tà dei cont i pubbl ici di Ate- ne. Moody’s declassa l’affi - dabilità del debito greco dal livello A2 al livello A3. :::CLAUDIO ANTONELLI  La spec ulaz ione ave va in- fattiaggredito imercati europeifi- no a venerdì. Ieri l’enorme massa monetaria mess a a s oste gno dell’euro da parte del l’Europa e a fir ma di Tri che t, il num ero uno della Bce, ha av uto il s uo effe tto immediato. E i gove rni hanno cont rast ato c on un’al tro t ipo di speculazione quella d’oltreocea - no. P iazza Affari è salita dell’11, 2 per cento. Madrid del 14. Londra del 5,16. E Atene quasi del 10. I tito- libancari, soprattuttoquelliitalia- ni hanno rec upe rat o le per dit e dell’ulti mo mese e sfruttato il so- ste gno de i sold i pub bl ici . Tu tto bene, insomma, quel che finisce bene. Per ora. Infatti l’intervento da 600 miliardi di euro più i 150 del Fmi ha soll evat o due gros si punt i interrogativi . Ilprimo è come rea- giran no i pote ri fo rti degl i Stat i Uniti, compr ese le agenzie di ra- ti ng. Il second o è chi pa gh er à il conto di un maxi stanziament o da 600 miliar di. Alla primadomanda abb iam o già avut o ris po sta . Ier i Moody ’s ha di ffu so un rep ort . «Nonci sono in prog rammatagli di rat in g per Irl and a, Ita liae Spa - gna, siamo, invece, orientati a far arretrare il Portogallo dall’attuale  Aa2 a Aa3 , e la Grec ia dall ’attu ale  A3 a un probabile Baa». Nel comu- nicato dal titolo «Rating G over- nmen ts Through Extra ordi nary Times» (Valutare igoverni in mo- ment i fuor i dall 'ord inar io), pub- blicato alla chiusura delle Borse, così come richiesto dalla Consob, l’ag enz ia di rat ing parl a pure dell’Italia. «Roma», si legge nel re- port, «rappresentaun’importante eccezione rispettoal deficitdi altri Paesi sotto osservazione per i disa- va nz i ele vat i di bil ancio, com e Grecia,Portogallo,SpagnaeIrlan- da e ha più in generale una miglior posizion e». Un messaggio positi- vo che nasconde una serie di av- vertimenti. InnanzituttoMoody’s bast ona un a serie di nazi oni e di fatto dice: bene i l piano di soste- gno da 600 miliardi ma non serve a molto. Inoltre elogia l’Italia ma è come se dice ss e: ora se rve una manovra correttiva. Insomma, i poteri forti Usa godranno dei rally di Bo rsa e poitorneranno a scom- mettere in negativo.L’altro inter- rogativo -chi paga- èal momento insoluto . Il piano europeo è fatto di debito . Un ottimo inte rvento tampone,maalungoterminefini- sce con l’aggiung ere una monta- gna di denaro a una massa già enorme didebiti. Almomento so- no disponib ili solo 60 miliardi.Al- tri 440 sara nno comp osti da tito li di debito negoziati o acquistati dall a Bce.Piùo meno150miliar di dov rebb ero arriv are dal Fmi. Ma nessunoha dettocome equando. Il rimanente sarà racimolato dalla nuove regole (imposte domenica durante il vertice dell’Eco fin) sugli scambieuro-dollaro. Cosìa paga- re saranno i contribuenti se i debiti diventeranno tasse o i consuma- tori e i lavoratori dipe ndentise di- venteranno inflazione. LE MOSSE E I DUBBI DI TRICHET La Bce capitanat a da Jean Claude Trichet ha già iniziat o ad acquistare titoli e bond di singoli Paesi Ue. Andando paleseme nte contr o i para metri di Maas tric ht Lapresse TRADER IN CERCA DI BUSSOLA Giorno di follia nelle sale operative «A breve il contrattacco all’euro» «È stato come se fossi andato al casinò di Campione e avvessi puntato tutt o sul rosso o sul nero. L’impo rtant e è esser ne consa pevol i». Il commento di un traderdi Borsa è illuminante su quelloche è succes- so ieri a Piazza Affari. Una seduta di “ordinaria follia”secondo gli ope- ratori che dalle primissime ore del mattino si sono incollati davanti ai monitor pervedere la reazione del mercato al piano salva euro. Già nell’ asta che prece de le contr attaz ioni il rimbal zo era evidente con Intesa, che,poco primadelle 9, segnavagià unteorico +26per cento. Poisono scoppi atii veri fuochid’artif icio. «Non riuscia mo a entra re sulmercato degl i Etf- si lament a un altrotrader- e peri primiventi minut i dellasedutamoltissimititoli,soprattu ttobancari,sono stati sospesi per eccesso di rialzo». Fra gli esperti sono così circolate alcune interpretazioni: « Un rimbalzo così potente e surreale mi fa venire qualche sospetto», scrive l’autor e del blog “Il Grande Bluff”, Stefano Bassi . «Domen ica, più che una risp osta strutturale e duratura, siè messa in piedi una "rappresaglia contingente" contro chi scommet- teva alribasso e contro chimetteva a nudogli errori, le debolezzee le contraddizioni dell’area euro. Non solo. La virulenza dei rialzi, fuori da ognicanone di norma lità,mi fa pensa re che i ribas sististianofa- cendo una rapidissimaritirata strategica per minimizzarele perdite. Ritirata troppo precipitosa, mi fa pensare che vogliano risparmiare le forze per riprovarci quanto prima anche perchè i problemi struttura- lisonoancorasultavolo».Dalle interpretazioniaiconsiglipergliac- quisti: «Devono operaresolo gli amanti del trading e delle emozioni fort i.È ovviochei guada gni o leperditesono propor zional i alrischio chesi prend e»,spiega il consu lente indipe ndent e Paolo Barr ai. Che poi chiude con una battuta: «Quella di oggi è la speculazione “buona”, perché fa salire imercati e fa comodo ai governi. Ma ricordatevi che è pur sempre speculazione». ::: L’analisi Senza la politica, perfino 750 miliardi possono non bastare :::GERONIMO  Fanno un po’ ride re quan ti in ques ti gior ni hanno cominciato ad avanzare dubbi sulle modalità concui fu introdo tta la mone ta unica allafine degl i anni Novan ta e si interrogano addirittura sulla sua util ità. Per quanto ci riguard a l’ad esio ne all’eu ro è stata una scelta gius ta. Senzadi esso già da qualche anno la lira sarebbe statatravolta visto che in questi 15anni siamo cr esci utipoco e male nelmentrede- ficit e debito aumentavano. Detto questo bisogn a dare atto all’Europa che questa volta si è mossa bene e hadato ai mercati ealla specul azioneun messag- gio forte e chiaro. Il fondo di 750 miliardi, infatti, altro non è che una misura utile a evitare negli Stati sovra- ni emerg enze comequell a greca e a spie gare a i de- linquen ti che girano nei mercati che l’Europa non consentirà che un Paese membro venga messo in gi- nocchiodaforzespeculative.Èfuord’operaricorda- reche iPaesi membri,afronte diqueste decisionidi reciproca s olidarietà, devono mettersi sulle spalle l’onere di una politica di bilancio funzionale a rimet- tere sotto controllo la propria finanza pubblica. Il chiamarsi fuori della Gran Bretagna amareggia perch édà lariconfermadi un euros cetticismoche a distanza di anni sembra quasi un residuato bellico. Il nost roauspicio èche il Paes e diSua Maestàbritan- nica non abbia prima o poi a pentirsene visti il suo bilancio pubblico e i suoi problemi di crescita dopo aver contribuito a piene mani alla fibrillazione dell’intero sistema bancario internazion ale. È dav- veroincomprensibile,infatti,l’atteggiamentoingle- se chenon ha battu to cig lio quan do siè trattato di salv are banch e i cui verti ci aveva no comme sso di tutto e di più, consentend o da parte della Bce l’im - missione di immense liquidità nei mercati finanzia- rieautorizzandoGordonBrowna nazionali zzareal- cune banche sull’orlo del fallimento. Detto questo, però,bisog na ess eremolto attenti a nonintrapre n- dereuna strad a lun go la qual e debi ti e debo lezz e si trasferiscano daisingoli Stati all’intera Europae alla Bce gius tamen te chi amata a un ruol o non d i poco conto nell’a ttualecrisi finanziaria cominciata conle banche e proseguita conalcuni Stati membri. Quel cheabbiamogiàdettoalcunigiornifa anticipandole conclusioni del vertice è che sin da questo momento biso gna metter mano a un più inci sivo coor dina- mento dell e politiche ec onomiche dei 27 Paes i dell’Europa comunitaria. Un coordinamento non significa una sola po litica economica. Questa potrà essere l’obiettivo cui tendere ma oggi, politicamen- te, è praticabile solo un coordinamento delle singole politiche nazionali che dev ono mettere al cent ro l’innovaz ione, la ricerca e le politiche dellavoro per aumentare la competitività dell’intero sistema eu- ropeo efarne così a un tempo un mercatounico ma anche un’area con un tassodi crescita significativo . Sarà questo ancheil modo per far avanzare sempre più l’unità politi ca dell’Europa bat tendo tentazioni dei singoli Paesi di farsi concorrenza. Questa strada è lunga ed accidentata ma è l’unica possibile nella stagione della globalizzazione per evitare effetti domino che partendo da Paesi ad eco- nomiadebole sitrasferiscano, intermini didoman- da di consumi, sui Paesi ad economia più forte. Oggi il fondo di 750 miliardi è solo una rete di protezione finanziaria ma sarà la conv ergen za dell e poli tiche economiche ad evitare crisi contagiose del tipo di quella greca. Imercati hanno dato ieri una risposta posi tivaalle deci sion i dei capi d i Stato . Ciò no n to- glie , però,cheaccanto alcoordin ament o del lepoli- tiche economiche si facciano concreti passi in avan- ti anch e su una nuov a disc ipli na deimercati fina n- ziari incoraggiando e sostenendo l’ottimo lavoro di Mario Draghi con una politica prevalente mente di divieti e su di un nuovo ordine monetario mondiale. Ques t’ul timoda 5 anniè unanostraideaosses sivae congioiaabbiamovisto che,nell’ultimoincontrotra Sarko zye HuJintao, ques toproblem a hafattofinal- mente capolino. Avremo modo di riparlarne presto on de ev ita re che alt re teg ol e ci cadan o sull a tes ta senza neanche aver dato un avviso ai naviganti. [email protected]

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8/9/2019 Libero 11 Mag 2010 - Giorno di follia nelle sale operative. «A breve il contrattacco all’euro»

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6 Martedì 11 maggio 2010 PRIMOPIANO

@ commenta su www.libero-news.it

LISTINI Piazza Affari è salita dell’11,2 per cento. Madrid 

del 14. Londra del 5,16. E Atene quasi del 10. I titoli bancari,

soprattutto quelli italiani hanno recuperato le perdite la crisi dell’euro

Le Borse fanno festaMa il piano europeoporterà altri debitiL’operazione anti-speculativa dei governi è riuscita

Ma il costo sarà alto in termini di tasse o spesa pubblica

Moody’s è di nuovo all’attacco di Grecia e Portogallo

::: NEL MIRINO

PORTOGALLO

Ieri con un comunicatoMoody’sannuncia il prossi-mo possibile taglio del ra-ting sul debito pubblico por-toghese. Il declassamento,probabile al livello Aa3, po-trebbe essere anche di duegradini(da Aa2 ad A1entrole prossime quattro settima-ne). Sempre di ieri la notiziadel probabile ulteriore de-classamento «molto sostan-ziale verso il livello Baa» (ti-toli spazzatura) del debitopubblico greco.

ITALIA

Lo scorso 6 maggio, un rap-porto di Moody’s - oltra aquelli di Portogallo, Spagnae Irlanda - indica «a rischiocontagio» anche i sistemibancari di Italia e RegnoUnito. Già in serata, però,con la conferma della valu-tazione (Aa2) assegnata aldebito italiano arriva unaparziale retromarcia. Com-pletata il giorno successivo,quando l’agenzia afferma: «Iconti pubblici italiani nonsono a rischio soprattuttoper meritodel sistema ban-cario».

GRECIA

Il 23aprile Eurostatrivedealrialzo le stime del deficitpubblico greco e solleva

nuovi dubbi sull’attendibili -tà dei conti pubblici di Ate-ne. Moody’s declassa l’affi -dabilità del debito grecodallivello A2 al livello A3.

:::CLAUDIO ANTONELLI

  La speculazione aveva in-fattiaggredito imercati europeifi-no a venerdì. Ieri l’enorme massamonetaria messa a sostegnodell’euro da parte dell’Europa e afirma di Trichet, il numero unodella Bce, ha avuto il suo effettoimmediato. E i governi hannocontrastato con un’altro tipo dispeculazione quella d’oltreocea -no. Piazza Affari è salita dell’11,2per cento. Madrid del 14. Londradel 5,16. E Atene quasi del 10. I tito-libancari, soprattuttoquelliitalia-ni hanno recuperato le perditedell’ultimo mesee sfruttato il so-

stegno dei soldi pubblici. Tuttobene, insomma, quel che finiscebene. Per ora. Infatti l’interventoda 600 miliardi di euro più i 150 delFmi ha sollevato due grossi puntiinterrogativi. Ilprimo è come rea-giranno i poteri forti degli StatiUniti, comprese le agenzie di ra-ting. Il secondo è chi pagherà ilconto di un maxi stanziamento da600 miliardi. Alla primadomandaabbiamo già avuto risposta. IeriMoody’s ha diffuso un report.«Nonci sono in programmataglidi rating per Irlanda, Italiae Spa-gna, siamo, invece, orientati a fararretrare il Portogallo dall’attuale Aa2 a Aa3, e la Grecia dall’attuale A3 a un probabile Baa». Nel comu-nicato dal titolo «Rating Gover-

nments Through Extraordinary Times» (Valutare igoverni in mo-menti fuori dall'ordinario), pub-blicato alla chiusura delle Borse,

così come richiesto dalla Consob,l’agenzia di rating parla puredell’Italia. «Roma», si legge nel re-port, «rappresentaun’importanteeccezione rispettoal deficitdi altriPaesi sotto osservazione per i disa-vanzi elevati di bilancio, comeGrecia, Portogallo, Spagna e Irlan-da e ha più in generale una migliorposizione». Un messaggio positi-vo che nasconde una serie di av-vertimenti. InnanzituttoMoody’sbastona una serie di nazioni e difatto dice: bene il piano di soste-gno da 600 miliardi ma non serve amolto. Inoltre elogia l’Italia ma ècome se dicesse: ora serve unamanovra correttiva. Insomma, i

poteri forti Usa godranno dei rally di Borsae poitorneranno a scom-mettere in negativo.L’altro inter-rogativo -chi paga- èal momentoinsoluto. Il piano europeo è fattodi debito. Un ottimo interventotampone, ma a lungo termine fini-sce con l’aggiungere una monta-gna di denaro a una massa giàenorme didebiti. Almomento so-no disponibili solo 60 miliardi.Al-tri 440 saranno composti da titolidi debito negoziati o acquistatidalla Bce.Più o meno150miliardidovrebbero arrivare dal Fmi. Manessunoha dettocome equando.Il rimanente sarà racimolato dallanuove regole (imposte domenicadurante il vertice dell’Ecofin) sugliscambieuro-dollaro. Cosìa paga-

re saranno i contribuenti se i debitidiventeranno tasse o i consuma-tori e i lavoratori dipendentise di-venteranno inflazione.

LE MOSSE E I DUBBI DI TRICHET

La Bce capitanata da Jean Claude Trichet ha già iniziato adacquistare titoli e bond di singoli Paesi Ue. Andando palesementecontro i parametri di Maastricht Lapresse

TRADER IN CERCA DI BUSSOLA

Giorno di follia nelle sale operative«A breve il contrattacco all’euro»

«È stato come se fossi andato al casinò di Campione e avvessi puntatotutto sul rosso o sul nero. L’importante è esserne consapevoli». Ilcommento di un traderdi Borsa è illuminante su quelloche è succes-so ieri a Piazza Affari. Una seduta di “ordinaria follia”secondo gli ope-ratori che dalle primissime ore del mattino si sono incollati davanti ai

monitor pervedere la reazione del mercato al piano salva euro. Già nell’asta che precede le contrattazioni il rimbalzo era evidente conIntesa, che,poco primadelle 9, segnavagià unteorico +26per cento.Poisono scoppiatii veri fuochid’artificio. «Non riusciamo a entraresulmercato degli Etf- si lamenta un altrotrader- e peri primiventiminuti della sedutamoltissimititoli,soprattutto bancari,sono statisospesi per eccesso di rialzo». Fra gli esperti sono così circolate alcuneinterpretazioni: «Un rimbalzo così potente e surreale mi fa venirequalche sospetto», scrive l’autore del blog “Il Grande Bluff”, StefanoBassi. «Domenica, più che una risposta strutturale e duratura, si èmessa in piedi una "rappresaglia contingente" contro chi scommet-teva alribasso e contro chimetteva a nudogli errori, le debolezzee lecontraddizioni dell’area euro. Non solo. La virulenza dei rialzi, fuorida ognicanone di normalità,mi fa pensare che i ribassististianofa-cendo una rapidissimaritirata strategica per minimizzarele perdite.Ritirata troppo precipitosa, mi fa pensare che vogliano risparmiare leforze per riprovarci quanto prima anche perchè i problemi struttura-lisonoancorasultavolo».Dalle interpretazioniaiconsiglipergliac-quisti: «Devono operaresolo gli amanti del trading e delle emozioniforti.È ovviochei guadagni o leperditesono proporzionali alrischio

chesi prende»,spiega il consulente indipendente Paolo Barrai. Chepoi chiude con una battuta: «Quella di oggi è la speculazione “buona”,perché fa salire imercati e fa comodo ai governi. Ma ricordatevi che èpur sempre speculazione».

:::L’analisi

Senza la politica, perfino 750 miliardi possono non bastare:::GERONIMO

 Fanno un po’ ridere quanti in questi giornihanno cominciato ad avanzare dubbi sulle modalitàconcui fu introdotta la moneta unica allafine deglianni Novanta e si interrogano addirittura sulla suautilità. Per quanto ci riguarda l’adesione all’euro èstata unascelta giusta. Senzadi esso già da qualcheanno la lira sarebbe statatravolta visto che in questi15anni siamo cresciutipoco e male nelmentrede-ficit e debito aumentavano. Detto questo bisognadare atto all’Europa che questa volta si è mossa benee hadato ai mercati ealla speculazioneun messag-gio forte e chiaro. Il fondo di 750 miliardi, infatti, altronon è che una misura utile a evitare negli Stati sovra-ni emergenze comequella greca e a spiegare ai de-linquenti che girano nei mercati che l’Europa nonconsentirà che un Paese membro venga messo in gi-nocchio da forze speculative. È fuor d’opera ricorda-reche iPaesi membri,afronte diqueste decisionidi

reciproca solidarietà, devono mettersi sulle spallel’onere di una politica di bilancio funzionale a rimet-tere sotto controllo la propria finanza pubblica.

Il chiamarsi fuori della Gran Bretagna amareggiaperchédà lariconfermadi un euroscetticismoche adistanza di anni sembra quasi un residuato bellico. Ilnostroauspicio èche il Paese diSua Maestàbritan-nica non abbia prima o poi a pentirsene visti il suobilancio pubblico e i suoi problemi di crescita dopoaver contribuito a piene mani alla fibrillazionedell’intero sistema bancario internazionale. È dav-vero incomprensibile, infatti, l’atteggiamento ingle-se chenon ha battuto ciglio quando siè trattato disalvare banche i cui vertici avevano commesso ditutto e di più, consentendo da parte della Bce l’im -missione di immense liquidità nei mercati finanzia-ri e autorizzando Gordon Brown a nazionalizzare al-cune banche sull’orlo del fallimento. Detto questo,però,bisogna esseremolto attenti a nonintrapren-dereuna strada lungo la quale debiti e debolezze si

trasferiscano daisingoli Stati all’intera Europae allaBce giustamente chiamata a un ruolo non di pococonto nell’attualecrisi finanziariacominciata conlebanche e proseguita conalcuni Stati membri. Quelche abbiamo già detto alcuni giorni fa anticipando leconclusioni del vertice è che sin da questo momentobisogna metter mano a un più incisivo coordina-mento delle politiche economiche dei 27 Paesidell’Europa comunitaria. Un coordinamento nonsignifica una sola politica economica. Questa potràessere l’obiettivo cui tendere ma oggi, politicamen-te, è praticabile solo un coordinamento delle singolepolitiche nazionali che devono mettere al centrol’innovazione, la ricercae le politiche dellavoro peraumentare la competitività dell’intero sistema eu-ropeo efarne così a un tempo un mercatounico maanche un’area con un tassodi crescitasignificativo.Sarà questo ancheil modo per faravanzare semprepiù l’unità politica dell’Europa battendo tentazionidei singoli Paesi di farsi concorrenza.

Questa strada è lunga ed accidentata ma è l’unicapossibile nella stagione della globalizzazione perevitare effetti domino che partendo da Paesi ad eco-nomiadebole sitrasferiscano, intermini didoman-da di consumi, sui Paesi ad economia più forte. Oggiil fondo di 750 miliardi è solo una rete di protezionefinanziaria ma sarà la convergenza delle politicheeconomiche ad evitare crisi contagiose del tipo diquella greca. Imercati hanno dato ieriuna rispostapositivaalle decisioni dei capi di Stato. Ciò non to-glie, però,cheaccanto alcoordinamento dellepoli-tiche economiche si facciano concreti passi in avan-ti anche su una nuova disciplina deimercati finan-ziari incoraggiando e sostenendo l’ottimo lavoro diMario Draghi con una politica prevalentemente didivieti e su di un nuovo ordine monetario mondiale.Quest’ultimoda 5 anniè unanostra ideaossessivaecon gioia abbiamo visto che, nell’ultimo incontro traSarkozye HuJintao, questoproblema hafattofinal-mente capolino. Avremo modo di riparlarne prestoonde evitare che altre tegole ci cadano sulla testasenza neanche aver dato un avviso ai naviganti.

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