la follia!

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La coscienza di Zeno nasce in un-determinato periodo della storia culturaleeuropea: è il primo romanzo ital-iano psicoanalitico, che non sareb-be mai stato scritto se in quegli anni non ci fosse stato lo sviluppo di una nuova scienza, la psicoanalisi: divi-so in capitoli, a ciascuno dei quali è dedicato un tema fondamentale della sua vita (vizio del fumo, morte del padre, storia del proprio matri-monio, rapporto con la moglie e la giovane amante, storia dell’associ-azione commerciale con il cognato Guido Speier, psicoanalisi).Bruno Veneziani, il cognato di Sve-vo, si era rivolto direttamente a Freud per una cura. Freud giudica ilcaso di Bruno “incurabile”, e questofatto suscita in Svevo la convinzionedell’inutilità della psicoanalisi comecura, e dell’estrema utilità che ques-ta pratica può avere in letteratura. Questo romanzo infatti viene scrittoin netta contrapposizione e come critica alla psicoanalisi freudiana. La coscienza di Zeno è scritta in forma di autoanalisi, il personaggiopresentato è Zeno Cosini, ma l’in-tera opera deriva naturalmente da un’autoanalisi di Svevo stesso. Ser-vendosi della psicoanalisi, Svevo riesce a tirare fuori, passo dopo passo, i segreti di Zeno.Il racconto, nonostante l’impostazi-one autobiografica, non presenta gli eventi nella loro successione cronologica lineare, inseriti in un tempo oggettivo. La narrazione vacontinuamente avanti e indietro neltempo, seguendo la memoria del protagonista. Leggendo tale tes-to, non si riesce mai a capire se Zeno dica il vero, se tutto ciò che racconta sono fatti realmente acca-duti oppure episodi creati dalla sua fantasia. Questo accadde perché il protagonista non si fida del suo dot-tore e di conseguenza è possibile che non gli dica la verità dei fatti, oppure per il semplice motivo che avendo più di 50 anni Zeno non si

ricordi come i fatti siano realmenteaccaduti. Inoltre a Zeno, durante tutto il racconto, accadono episodi per lui positivi, anche se in realtà desidera altro. Ciò che desidera è caratterizzato dal suo conscio, e quindi non accade, mentre i fatti belli che gli succedono sono causati dal suo inconscio (come l’episodio con Ada), che attraverso sue prece-denti azioni prendono forma.Nell’ultimo capitolo dell’opera inti-tolato Psicoanalisi, Zeno guarisce grazie alla pratica del commercio che gli fa acquisire consapevolezzadelle sue qualità. La riflessione sul sano e sul malato che Svevo pro-pone esprime un nuovo relativismo,la salute e la malattia come convin-zioni. “La malattia è una convinzi-one ed io nacqui con quella con-vinzione”, così Zeno parla nei primi capitoli, ma non si ferma qui, Zeno dice anche che “La salute nasce da un paragone”, non esistono per-sone sane e malate, esistono per-sone “convinte” di essere malate e persone “persuase” dalla massa e dalla società a considerarsi sane. Inparticolare possiamo dire che forse,per Svevo, è meglio essere convintidi essere malati che illudersi di es-seresani.

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