lezioni piante officinali-2009
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PIANTE
OFFICINALI
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Impiego delle piante nella storia
L‟utilizzo risale probabilmenteall‟uomo primitivo quando cominciòad osservare il comportamento deidiversi animali, riguardante le loroabitudini, la capacità di cibarsi,l‟attitudine a scegliere i cibi buoni esani scartando quelli velenosi e,soprattutto, la loro abilità istintivaa curarsi con erbe particolari per lasalvaguardia della salute.
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È noto come i bovini e gli ovini,allevati al pascolo brado, cerchinoe bruchino la gramigna, chemalgrado goda del nomedi“erbaccia infestante epidemica”dei coltivi, è utilissima a questianimali per prevenire e(o)dissolvere eventuali calcolibiliari,nonché per mantenereefficiente l‟attività epatica esopperire nel contempo a certecarenze nutrizionali.
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Anche i cani e i gatti, quando
lasciati liberi di scorazzare
sui prati, spesso si
soffermano a consumare
foglioline tenere della stessa
gramigna e di altre
graminacee, allo scopo di
aiutare la propria digestione
o per necessità di rigettare
cibi avariati.
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• Da qui nasce la
F I T O T E R A P I A
“In herbis salus !”
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- L‟utilizzo di piante o estratti di piante per lacura delle malattie o per il mantenimentodel benessere è indicato con il termine di
- FITOTERAPIA
- Il termine fitoterapia, dal grecophyton=pianta e therapeuein=curare,definita anche “fitomedicina”;
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StoriaL‟uso delle erbe a scopo curativo è antico quanto
l‟uomo, come testimoniano alcuni reperti ritrovati nelle palafitte di fiumi e laghi scoperti nella fascia alpina.
Documentazioni certe sono state ritrovate anche in Cina, che risalgono all‟epoca dell‟Imperatore Chin-Nung (terzo millennio a.C.), in cui si catalogavano circa 360 droghe vegetali diverse (Spizzotin et al., 1985).
Gli Assiri, i Babilonesi, i Greci e i Romani, hanno tramandato per secoli la loro grande capacità di trarre dalle erbe non solo gli alimenti ma anche importanti prodotti medicinali.
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• In epoca più recente non bisognadimenticare le ricerche e l’opera preziosadei Monaci che nei loro conventi sono statii promotori degli Orti botanici e, con laloro perizia, hanno apportato valideconoscenze sulle specie di piante e sulleloro applicazioni terapeutiche.
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PIANTE OFFICINALI
Sono considerate piante officinali le speciebotaniche dotate di proprietà terapeutiche(medicinali), organolettiche (aromatiche eprofumate) e cosmetiche, oppure provviste di una,due o più peculiarità (es. pianta medicinale,medicinale-aromatica,medicinale-aromatica-cosmetica ecc.)
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• Il termine generico “pianta officinale” derivada “officina farmaceutica od officina deisemplici”che era il laboratorio farmaceutico-spezieria del Rinascimento ove eranoaccuratamente preparati prodotti-farmacida specie vegetali, da minerali ed in minimaparte da animali.
• Sul nostro pianeta sono note oltre ventimilavarietà di piante utilizzate a scopimedicinali ed ogni giorno i principi attivimedicinali estratti da nuove specie.
• Purtroppo nel nostro Paese, nonostante lerisorse della flora, l‟impiego terapeuticodelle piante è ancora completamentestudiato e utilizzato.
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Piante medicinali
• L’Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) ha definito pianta medicinale ogni
vegetale che contiene, in uno o più dei
suoi organi, sostanze che possono
essere utilizzate a fini terapeutici o
preventivi o che sono i precursori di
emisintesi chemio-farmaceutiche”.
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Piante aromatiche
• Specie vegetali che contengono sostanze pe-netranti che trasmettono particolari caratteristicheorganolettiche capaci di aumentare l‟appetibilità ditaluni alimenti o trovare impiego nell‟industria difabbricazione di cosmetici, profumi, bevande, ecc.
• Nelle piante aromatiche va incluso anche il tabacco(Nicotiana tabacum L.), specie largamentecoltivata in molti paesi per la sua rilevanteimportanza economica.
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Droghe vegetali
• Si deve intendere per droga vegetale la parte della pianta medicinale utilizzata a fini terapeutici o preventivi (OMS). (Es. malva = pianta ; foglia di malva = droga)
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Campo di interesse delle droghe vegetali
1. Farmacoterapia
2. Farmacologia
3. Tossicologia
4. Dietetica
5. Liquoreria
6. Cosmetica
7. Profumeria
8. Chimica degli intermedi
9. Applicazioni tecnologiche
10. Alimentazione
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Utilizzazione delle droghe
• Il modo più semplice d’ impiegare le piante a
scopo salutare è quella di trasferirne in
soluzione le sostanze contenute e, soprattutto, i
principi attivi.
• Si ottiene così il risultato di liberare questi
principi dalle altre parti inerti della pianta e di
renderli facilmente e prontamente disponibili.
• Queste soluzioni si utilizzano per ingestione o
per applicazione diretta sulla pelle.
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Fitocomplesso
• Insieme di tutte le sostanze presenti nella
droga,complessivamente responsabili delle
azioni terapeutiche della pianta.
• Nel fitocomplesso quindi sono presenti oltre al
principio attivo, anche sostanze inerte e
sostanze che regolano l’attività farmacologica
(es: Rabarbaro- il contenuto di tannini rende
l’azione lassativa dei sennosidi (p.attivo) meno
aggressiva perché hanno effetto astringente.
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Vantaggi del fitocomplesso
• Rispetto al singolo principio attivo singolo:
• Riduzione dei possibili effetti collaterali (soprattutto per
bambini e anziani);
• Migliore disponibilità di p. attivi per la presenza di
sostanze favorenti l‟assorbimento
• Molteplicità d‟azione per la presenza di diversi p.a. (es.
Estratto di liquirizia utilizzato per curare alcune
malattie dello stomaco ha azione
cicatrizzante,antinfiammatoria, antispastica ecc..
L‟aglio = azione ipocolesterolemizzante e
antiaggregante piastrinica anche azione ipotensiva e
antibatterica.)
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Preparati
• Dalle piante si possono ottenere molteplicipreparazioni, ma per brevità si ritiene opportunoconsiderare quelle più comuni e facilmenterealizzabili.
• Le norme per le preparazioni di tipo farmaceuticod‟infusi, decotti, tinture, ecc., sono specificate nelcodice edito dal Ministero della Salute. Ciò confermala loro validità e utilità, ma nello stesso temposuggerisce attenzione nella manipolazione esoprattutto la necessaria cautela nell‟utilizzazione ditali preparati.
• L‟utilizzazione medicinale delle piante dipende damolteplici fattori, quali epoca di raccolta, condizionipedoclimatiche, modalità d‟essiccazione econservazione, dal tipo di preparazione che nederiva, dalla quantità e dall‟uso.
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• Dai preparati di queste piante non bisognerà mai
aspettarsi azioni rapide e miracolose.
• Infatti il criterio fondamentale da seguire dovrà
essere soprattutto quello salutistico più che
terapeutico.
• Non vanno confusi i due tipi fondamentali di
utilizzazione: per “uso interno” (via orale) e per
“uso esterno” (applicazioni sulla pelle).
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Raccolta delle piante officinali
• La raccolta (delle specie spontanee) deve
essere eseguita in luoghi distanti dai centri
abitati, dai margini stradali, dai sentieri battuti,
dalle ferrovie e dai luoghi inquinati.
• Le colline, le zone boscose, i prati montuosi, i
pendii isolati forniscono essenze vegetali
migliori. Le ore più idonee per la raccolta sono
quelle subito dopo l’alba dalle 7 alle 7,30, prima
che la rugiada notturna sia stata asciugata dal
sole.
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Tempo balsamico
• Ciascuna pianta, o parte di essa, presenta
una giusta epoca di raccolta definita come
“tempo balsamico”, vale a dire periodo di
tempo in cui essa concentra tutte le sue
peculiari proprietà, periodo che varia in
funzione di diversi fattori( terreno,
clima,latitudine, altitudine, luce ecc).
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In relazione all‟epoca di raccolta indicativamente si può affermare che:
• LE CORTECCE-vanno raccolte da piante mature in primavera ;
• LE GEMME- prima che schiudano - inizio primavera• I FIORI- prima dell‟antesi (schiusura);• LE FOGLIE- in primavera quando la lamina è ben
sviluppata• (completa maturazione);• I SEMI-a completa maturazione e prima che
avvenga la disseminazione;• I FUSTI- estate, oppure autunno;• I TUBERI e LE RADICI-fine estate ed autunno del
secondo anno;• I BULBI autunno;• LE ERBE- prima o dopo la fioritura
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Accorgimenti• Durante le operazioni di raccolta bisogna rispettare
attentamente tutte le buone norme dettate dall‟ecologia:
• - non danneggiare inutilmente le piante o le parti non raccolte(rami, foglie, fiori, frutti, ecc);
• - prelevare la droga da un „unica pianta utilizzando piccoliarnesi adatti (zappette, cesoie, coltelli, falcetti, ecc.) ;
• - attenzione a non prelevare materiale vegetativo malato o discarsa qualità.
• - per mantenere meglio il materiale raccolto, è necessariosistemarlo in apposite borse o contenitori in vetro scuro.
• Si ricorda che norme della nostra Costituzione hanno trasferitoalle Regioni la tutela del patrimonio naturale, che con appositeleggi vietano o limitano la raccolta di alcune specie consideratea rischio di estinzione.
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Essiccazione e conservazione
Metodi tradizionali
• Le vecchie tecniche di collocare il materiale da essiccare sugraticci, in luoghi ben ventilati ed all‟ombra, risultano lemigliori.
• Le droghe essiccate possono essere conservate in vasi divetro o coccio oppure in appositi sacchetti di tela .
• Sul contenitore viene applicato un cartellino con il nomedella pianta, la data di raccolta e la durata dellaconservazione. Il tempo di conservazione è al massimo diun anno.
• Le preparazioni delle piante officinali, utilizzate allo statonaturale, sono facilmente eseguibili anche in casa propriacon un‟unica droga o mescolandone opportunamentediverse fra loro.
• Le piante usate (droga) generalmente sono impiegate allostato verde oppure come prodotto secco, spezzettato,grattugiato o polverizzato. In diversi casi in ogni modo lericette prevedono l‟uso della pianta esclusivamente fresca.
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Misurazione semplici delle droghe
• La misurazione dei volumi richiede buona precisione. L‟ideale èutilizzare piccoli cilindri di vetro graduati od altri recipienti taratiscelti tra quelli che si trovano in commercio.
• Con semplici operazioni di travaso si può successivamentedeterminare il volume d‟altri recipienti d‟uso domestico come:cucchiaini, cucchiai, bicchierini, tazze, ecc.
• A titolo puramente indicativo si può affermare che:
• 1 cucchiaio da minestra equivale a circa 10-12 millilitri (o g);• 1 cucchiaino da caffé equivale a circa 5-6 millilitri ( o g);• 1 cucchiaio da dessert equivale a circa 7-8 millilitri (o g)• 1 bicchierino da liquore equivale a circa 25 - 30 millilitri (o g);• 1 normale tazzina da caffè equivale a circa 45 - 50 millilitri (o g);
• 1 una tazza utilizzata per il tè equivale a circa 100 millilitri ( o g);• 1 tazza di caffellatte equivale a circa 240 millilitri (o g)• 1 bicchiere da mescita equivale a circa 120 - 130 millilitri (o g)• La variabilità delle suddette misure potrebbe dipendere dalle
diverse forma dei contenitori usati.
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Droghe essiccate
• Per misurare approssimativamente le dosi di alcune droghe essiccate e sminuzzate, si ricorre anche a sistemi molto empirici come:
• 1 pizzico, vale a dire dose prelevata con la punta delle dita pollice, indice e medio che corrisponde a circa 2-3 grammi;
• 1 manciata, dose corrispondente circa 30- 45 grammi
• Altre misure frequentemente usate in alcune località sono:
• 1 scrupolo, dose corrispondente ad 1-2 g;• 1 dramma, dose corrispondente a circa 3,5 g;• 1 oncia, dose corrispondente a circa 28 g;
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Droghe secche e verdi
• Per le ricette che consigliano l‟uso della stessa droga sia verde sia secca sarà utile ricordare che:
• 25 g di fiori secchi corrispondono a 100 g di fiori freschi;
• 25 - 30 g di foglie secche corrispondono a 100 g di foglie fresche;
• 25 g di erbe secche corrispondono a 100 g di erbe fresche;
• 30 - 35 g di radici secche corrispondono a 100 g di radici fresche;
• 40 - 50 g di cortecce secche corrispondono a 100 g di cortecce fresche
• 40 - 45 g di gemme secche corrispondono a 100 g di gemme fresche.
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Preparazione di farmaci e rimedi a partire da droghe grezze,sostanze chimiche e sostanze ausiliarie.(„Tecnologia
farmaceutica„).
• Il nome GALENICA proviene da Galeno, anticomedico greco ellenista- 129-216 d. c.). Il qualeaffermava:”Il miglior medico è la natura,perchéguarisce i tre quarti di tutte le malattie”
• Preparazioni “galeniche” possono essere fornitedalle farmacie, mentre le industrie farmaceuticheeseguono l‟estrazione dei “principi attivi” perpreparare i diversi prodotti medicinali.
Preparazioni galeniche
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• Le preparazioni “casalinghe”, per quanto possibili, sono tutt‟oggi frequentemente usate proprio per la loro praticità e semplicità
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• Considerando il materiale su cui si opera, nonsono richieste misurazioni estremamente precise.
• Per le pesate basta una comune bilancetta dacucina, invece per i volumi si possono utilizzarepiccoli recipienti graduati di vetro adoperati permisurare liquidi come acqua, latte, vino e olio.
• Nella pratica per alcune droghe deboli si fa ricorsoa misurini, piccoli contenitori, cucchiai, cucchiainio tazze dei quali si conoscono il peso o il volumedel contenuto.
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Infuso• Si ottiene facendo bollire la quantità di acqua prevista, versandola
subito sulla droga (generalmente fiori, gemme, foglie, radici tritate)posta in un recipiente. Dopo aver ben mescolato il tutto, si copre e silascia in infusione per circa 5-10 minuti. Poi si filtra attraverso uncolino a maglie strette.
• L‟infuso va consumato preferibilmente caldo o tiepido, dolcificato oaromatizzato secondo i gusti (è una comune infusione la preparazionedel té).
• Trova utilizzo anche per bagni caldi rilassanti, pediluvi (bagnimedicati) o per umettare garze da applicare sulla pelle.
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Decotto (o decozione)
• Si pone in un recipiente la quantità di droga e diacqua stabilita, si copre ed a fuoco lento si portaall’ebollizione per un tempo variabile compresofra 5 e 20 minuti. Il tempo di permanenza delladroga nell’acqua influisce molto sul colore, sulsapore sull’attività del prodotto ottenuto. Dopo lafiltrazione il decotto va bevuto caldo.
• Il decotto è preparato per droghe nonaromatiche contenenti principi stabilidifficilmente estraibili con l’acqua calda (radici,corteccia, semi, ecc.).
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Macerato• Si ottiene lasciando la droga in acqua (a
temperatura ambiente), alcol etilico, vino,aceto, ecc. per diverse ore, giorni, settimaneo mesi.
• Il recipiente (bottiglia, fiasco, damigiana,vaso di vetro) deve essere ben chiuso,tenuto al riparo dal freddo e dalla luce solare,va agitato periodicamente.
• Il macerato, dopo il filtraggio, va lasciatodecantare per alcune ore e, prima di usarlo,va nuovamente filtrato.
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Tintura idroalcolica
• La droga ben sminuzzata si pone in un recipiente divetro a chiusura ermetica e si aggiunge il solventeindicato che di solito è un buon vino (soluzioneidroalcolica). Si chiude bene il recipiente,sistemandolo in luogo al buio e a temperatura miteove si lascia per circa 8-10 giorni.
• Per una migliore qualità della tintura il contenitoreandrebbe agitato almeno ogni due giorni. Alla finedel periodo si apre il recipiente, si filtra il contenutoattraverso una tela a trama fine e si aggiunge ancoraaltro solvente sino ad ottenere il volume consigliato.
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Sciroppo• Lo sciroppo semplice è preparato sciogliendo in
100 g di acqua circa 180 g di zucchero,
• a cui viene aggiunta e mescolata la drogarichiesta in quantità determinata.
• Altro metodo di preparazione prevede:
• 1 litro di acqua,100-150 g di droga secca ofresca a seconda dei casi. Lasciare bollire per 1-2 minuti, far riposare il preparato per 2 giorni.Successivamente colare con un setaccio,spremere il composto e filtrare. Dolcificaremediante aggiunta di zucchero di canna inquantità di mezzo kg per litro di liquido.
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Succo
• Si prepara la droga (pianta fresca ben
sminuzzata con appositi mortai o frullatori)
e si pone in un telo bianco a trama fine,
ben pulito; il materiale viene strizzato per
far uscire la frazione acquosa succosa.
• L’uso prevalente è quello esterno secondo
le indicazioni consigliate.
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Olio medicinale
• Olio puro nel quale è messa a macerare opportunamente la droga di una pianta.
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Olio naturale essenziale
• Ne possiedono in buona quantità le piante che solitamente
sprigionano un forte profumo.
• Si ottiene dalla droga mediante distillazione e la sua
composizione varia inalazione alla varietà di pianta, al tipo di
terreno ed ai metodi di distillazione adoperati.
• Possiede proprietà antisettiche ed antibiotiche capaci di curare
diverse patologie.
• Per queste peculiari proprietà ha dato origine ad una nuova
branca della fitoterapia denominata “aromaterapia”.
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• Gli oli essenziali sono costituiti soprattutto
da fenoli,sostanze fenoliche più o meno
complesse
• Sintetizzati dall’enzima fenilalanina-
ammonio-liasi con il compito di deviare la
sintesi proteica verso composti che
accrescono la resistenza nei confronti
degli stress idrici, alimentari o da pesticidi.
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Tisana
• È una soluzione di diverse droghe in
acqua. Si tratta d’infuso, decotto o
macerato, generalmente a dosi ridotte.
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Cataplasma o impiastro
• Impacco di erbe racchiuse fra due
stoffe (tela) ed applicato sulla parte
esterna del corpo interessata al
trattamento.
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Fumigazione
• Si ottiene collocando in un ambiente
circoscritto un recipiente di acqua bollente
con la droga balsamica.
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Inalazione o suffumigio
• Inspirazione di vapore sprigionato da un contenitore contenente acqua bollente con droga balsamica.
• È preparato mescolando olio o altra sostanza grassa con la droga. Applicata su zone esterne del
corpo serve anche per massaggiare le parti dolenti
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Unguento
• La droga viene fatta bollire nella vaselina neutra in dosi ben prestabilite.
• Il composto viene filtrato e lasciato raffreddare, successivamente viene conservato in bussolotti di vetro con chiusura ermetica e posto in luogo riparato dalle fonti di calore.
• Utilizzato esclusivamente per uso esterno.
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Polveri
• Si ottengono dalla triturazione della droga
secca e contengono tutti i componenti
della droga vegetale anche quelli che non
hanno azione terapeutica indi la
concentrazione dei p.a. è spesso bassa.
• In relazione alla granulometria
(grossolane,grosse,semifini,fini e
finissime)
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Nel nostro Paese e in altri del
mondo ( soprattutto occidentale)
si fa spesso ricorso alle medicine
non convenzionali
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• Non convezionale;
• Alternativa;
• Complementare;
• Naturale;
• Tradizionale
• Integrata
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Definizioni• Medicina alternativa
Indica pratiche fondata su principi diversi da quelle della medicina scientifica.Termine usato soprattutto in passato prevalentemente nel mondo anglosassone;
• Medicina complementareIndica terapie associabili ad altri interventi ritenuti principali come la terapia o la terapia chirurgica.
• Interventi come la fitoterapia o l’agopuntura spesso utilizzati per affiancare in ambito oncologico la chemioterapia, radioterapia ecc..
• Medicina non convenzionaleTermine spesso utilizzato in politica sanitaria per indicare le varie discipline che sono ancora in attesa una specifica regolamentazione giuridica;
• Medicina tradizionaleTerminologia utilizzata dall’OMS (organizzazione mondiale della sanità) per definire l’insieme delle conoscenze e delle diverse pratiche basate sulle esperienze e credenze popolari appartenenti a diverse culture indipendentemente della spiegazione scientifiche;
• Medicina naturaleTermine comune utilizzato per indicare le varie discipline della medicina non convenzionale
• Medicina integrataIntegrazioni di diverse forme e strumenti di terapia al fine di migliorare la prognosi e la la qualità della vita del paziente
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Fattori che influenzano il contenuto
di principi attivi (p. a.) e la qualità
• Piante officinali spontanee e piante in
coltivazione
• Generalmente coltivazioni effettuate con
tecniche adeguate e in ambienti simili a
quelle spontanee non hanno fatto rilevare
differenze eccessive.
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• Tuttavia il confronto su alcune piante
come la Pervinca (Vinca minor L.)
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• Hanno fatto registrare una resa media di
Vincamina di:
• 0,75 g /kg di s.s. (pianta- stato spotaneo)
• 1,32 g /kg di s.s. (pianta- coltivata)
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Fattori genetici
• Come per altre piante coltivate, pare siano
state intraprese ricerche per migliorare le
cv dotate di caratteristiche qualitativi e
quantitativi dei principi attivi.
• Specie facilmente gestibili
agronomicamente ed economicamente
convenienti.
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Esempio
• Il papavero sonnifero(Papaver somniferum sp.) il miglioramento genetico è stato mirato:
• - Annullare la deiscenza della capsula;
• Produzione di alcaloidi a basso contenuto di morfina verso una elevata presenza di codeina
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• Produzioni di ibridi del Gen.
Lavandula(Lavandula hybrida-sp.) o del
Gen. Atropa (Atropa belladonna
L.) di grande interesse applicativo.
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• Altri risultati di miglioramento
• (Menta, camomilla, coriandolo ecc..)
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Influenza dovute a differenze intraspecifiche
• Nella stessa specie individui diversi
forniscono oli essenziali con composizione
chimica differente:
• Timo comune (Thymus vulgaris L.) sono
stati individuati 6 chemiotipi caratterizzati
dall’abbondanza di un solo componente
(geraniolo,linalolo,carvacrolo,timolo,tujanolo,terpineolo)
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Condizioni ecopedologiche
• Condizioni pedologiche e ambientali
condizionano il contenuto di p.a. e la qualità. Il
tempo balsamico è direttamente influenzato da
questi 2 fattori.
• Es. nella salvia il contenuto di oli essenziale
varia in relazione all’andamento climatico (alto
nelle ore calde)
• Lo stramonio ( titoli più alti in alcaloidi in
assenza di piogge e durante le ore del mattino)
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• I caratteri della pianta e con essi il
contenuto e la composizione dei principi
attivi non possono essere considerati
solo costituzione genetica bensì
interazione GENOTIPO + AMBIENTE
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AMBIENTE
• Grande importanza per la scelta della zona da destinare alla coltivazione:
• Presenza di impianti industriali inquinanti;
• Uso di acque di irrigazione inquinate;
• Terreni con metalli pesanti; (es. piombo tetraetile)
• Coltivazioni sottoposte a massicci trattamenti fitoiatrici
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Clima
• Il complesso dei fenomeni atmosferici di
una zona e la latitudine svolgono un ruolo
decisivo per le piante.
• In ogni fascia ambientale e climatica
prospera un certo numero di specie
vegetali e il contenuto dei p.a. può variare
nelle diverse zone :
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Esempio:
• Il cardo mariano (Silybum marianum G.)
• Zone meridionali - droga ricca di acido oleico;
• Zone più a Nord - maggior contenuto di
linoleico (insaturo)
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• Menta ( Mentha piperita L.)
• In zone meridionali – maggior percentuale
di oli essenziali rispetto alle piante coltivate
al Nord
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• Altri parametri del clima (valori medi di t min.
e t. max, vento, pioggia,grandine ecc. ), quindi:
• Latitudine;
• Quota (Altitudine m.s.l.m.);
• Esposizione;
• Distanza dai mari e dai grandi bacini;
• Luce;condizionano la scelta dei luoghi per la coltivazioni delle
piante officinale
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Latitudine
• Fa variare la quantità di p.a. in diverse piante
officinali (es. quantità di acidi grassi,oli
essenziali ecc.)
• Tabacco coltivato in Irlanda contiene circa la
metà di nicotina rispetto a quello coltivato in
Virginia,
• Alberi del Gen. Copaifera che producono il
Balsamo di Copaive tipiche piante del Sud-
America nei nostri ambienti non essudano
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Temperatura
• Svolge un ruolo importante a carico dei principi attivi - Es: il Trifoglio bianco (Trifolium repens L.)
• Maggior contenuto di glicosidi cianogenetici nelle aree ove le T. medie nei mesi di gennaio –febbraio è superiore a 0°C.
• Decresce via,via che questa T diminuisce sino a scomparire.
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Basse T.
• T. eccesivamente basse (sotto 0°),
possono causare ( secondo la specie) il
congelamento dell’acqua con possibile
rottura delle membrane cellulari e
coagulazione del protoplasma provocando
la precipitazione delle proteine
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T. alte
• T. ( 40-50°C) – Determinano
disidratazione dei tessuti o scottature;
• Carenze di acqua nel suolo porta a
condizioni di stress sulla pianta.
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Luce• Intensità luminosa -
metabolismo delle piante equindi sulla formazione dip.a.
• Es. Piante di Stramonio(Datura stramonium L.)coltivate al sole contengonoscopolamina (alcaloide)viceversa coltivate all‟ombranon contengono talealcaloide
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• La luce favorisce la produzione di esteri
• (piante aromatiche) dovuto alla fotosintesi
• - eliminazione dell’acqua favorendo
l’esterificazione di acido+ alcool
• (Lavandula – zone soleggiate = con oli
ricchi di esteri e quindi molto aromatici
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Terreno• Come tutte le piante, anche le specie officinali,
per esprimere la max potenzialità produttiva
richiedono un terreno idoneo per:
• Costituzione (tipo sabbioso, argilloso; limoso
ecc)
• pH ;
• Umidità
• Salinità
• Fertilità chimica,fisica e biologica;
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ES:
La droga dell‟Altea (Althaeaofficinalis L.) contiene unamaggiore percentuale dimucillagine se coltivata interreni sabbiosi anziché inquelli limosi
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• La Saponaria (Saponaria
officinalis L.)
• La Tussilago (Tussilago farfara L.
Per esprimere la max potenzialità
produttiva preferiscono terreni di
natura argilloso- calcarea.
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In relazione al pH
• La camomilla
romana (Anthemis
nobilis L.) sopporta
bene il pH molto
alto e la salinità
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Altitudine di coltivazione (s.l.m.)
• Nella stessa zona,spostando le
coltivazioni, di alcune specie, da
terreni situati a quote basse verso
quelle più alte, il contenuto di
principi attivi decresce e viceversa
(es.assenzio,lobelia,timo)
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Esposizione del terreno
• Può determinare la maggiore o minore
intensità luminosa e di ventosità e
temperatura sulla pianta e quindi di p.a.
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Allelopatia
• Sostanze emesse da vegetali o in
decomposizione(radici,foglie,semi,frutti)
possono determinare inibizione o stimolo
sulla crescita, oppure su altri processi
nelle piante, che si sviluppano in vicinanza
o in successione a quelle in grado di
emettere tali sostanze.
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Es:
• Piante del Gen. Artemisia consociate con quelle del Gen.Belladonna hanno stimolato un maggior sviluppo e produzione di alcaloidi a favore della Belladonna.
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• Il lupino (Lupinus sp.) e la Menta (Mentha sp.) hanno rispettivamente
influenza positiva e negativa sulla quantità di alcaloidi prodotti dallo Stramonio (Datura stramonium L.)
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Influenza dovuta alle tecniche agronomiche sui p.a.
Nelle singole specie officinali verranno descritte
le tecniche agronomiche più appropriate, tuttavia si può dare una visione d‟insieme:
• Scelta del genotipo;
• Epoca,densità di semina,trapianto;
• Concimazioni
• Irrigazioni;
• Difesa fitosanitaria
• Operazioni di raccolta
• Trattamenti post-raccolta
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Scelto del genotipo
• Purtroppo nel settore non è stato
effettuato un vasto lavoro da poter offrire
un buon ventaglio per la scelta di genotipi
ai coltivatori, tali da introdurli nei diversi
ambienti agricoli. Tuttavia esiste materiale
materiale di particolare interesse ottenuto
su alcune specie.(es:lavanda,coriandolo,Menta,papavero
ecc..)
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• Nella Lavanda officinalis Chaix e Lavanda latifolia Medie sono stati prodotti ibridi (es.Abrial) con buona qualità di p.a.;
• Nel Coriandolo-varietà resistenti al freddo, idonee alla produzione di foglie, di semi,altre di olio;
• Nella Menta - varietà ricche di olio essenziali con alto contenuto in mentolo;
• Per il Papavero sonnifero- varietà a semina primaverile altre estive caratterizzate da alto contenuto di morfina o codeina e con semi ricchi di sostanze grasse.
• Camomilla comune- varietà da olio o per infuso.
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• A)- L’utilizzazione del materiale genetico disponibile è spesso poco adatto ai nostri ambienti molto diversi.
• B)- Tale materiale non è facilmente accessibile perché spesso non incluso nei circuiti commerciali;
• C) – Bisognerà mettere a punto adeguate normative che regolino la commercializzazione del materiale di propagazione (es:certificazione)
84
Epoca,densità di semina,trapianto;
• La scelta è condizionata da diversi fattori
(dalla specie, latitudine,altitudine clima
ecc.)
• -colture poliennali spesso l’impianto viene
effettuato in autunno. L’epoca anticipata
mediamente fornisce rese più alte.
• La densità (p/m2) influenza la produzione
quantitativa e qualitativa;
85
Es.– L‟Aneto (Anethum
graveolens L.)coltivato in impianti densi produce olio di scarsa qualità (aumenta il contenuto in carvone –che fa diminuire quello in fellandrene, limonene e pinene)
86
Investimenti elevati invece consigliati per:
• la Menta piperita che accumula olio più
rapidamente;
• Il Papavero sonnifero - unica capsula
altrimenti la pianta ramifica e produce
capsule secondarie povere di alcaloidi
87
In alcuni casi la densità (p/m2) può essere modulata in
relazione al tipo di produzione che si vuol ottenere
• La Malva (Malva sylvestri L.) coltivata in maggior densità per la produzione di foglie; più rada per ottenere più fiori.
88
La concimazione
Importante per produzioni e qualità
• L’azoto(N) – eccesso provoca allettamento,allunga il ciclo,attacco di patogeni ecc.)
• In alcune specie come :
• Liquirizia (Glycyrrhiza glabra, L.) provoca la formazione di radici povere di p.a.
• Nella Camomilla romana (Anthemis nobilis L.) induce a formazione di fogliame e capolini piccoli di scarso valore qualitativo.
89
• Nella Valeriana (Valerianaofficinalis L.) e nella Genziana(Gentiana lutea L.) quantitàalte di azoto favoriscono losviluppo della parte aeree ascapito della radice cheinteressa come droga
90
Importante rapporto fra i tre elementi (N:P:K)
N:K – in alcune specie-Camomilla
comune (Chamomilla recutita L.)
rapporto sbilanciato a favore del
potassio = capolini più grandi
ma la qualità dell’olio è
scadente
Inoltre,con lo stesso rapporto,
nella Lavanda sp. poiché il K
incrementa il contenuto di
canfora l’olio risulta deprezzato
91
• il fosforo- in alcune officinali come la Lavandatende a deprimere la resa percentuale in olio, mentre ha effetti positivi sui semi e foglie del Coriandolo (Coriandrum sativum L.)
92
L’Irrigazione• Nei nostri ambienti è spesso
indispensabile colture: Menta,Belladonna,Malva,Digitale ecc.
• Adottare tecniche di irrigazione che non provochino dilavamento degli oli sulle parti epigee della pianta (fiori,foglie,fusti ecc.)
• L’irrigazione per aspersione è spesso sconsigliabile in molte specie officinali.
93
Difesa fitosanitaria
• L’impiego di prodotti (agrofarmaci) per la
difesa di queste colture pone il problema
di eventuali residui.
• L’impiego di prodotti chimici va effettuato
• In casi la gravità di attacco del parassita lo
rende indispensabile (es. Malva da
Puccinia spp.Belladonna da Rhizoctonia
spp.Papavero spp. da Peronospora ecc.
94
• Gli orientamenti produttivi per il futuro
vanno verso tecniche colturali
• integrate,
• biologiche
• biodinamiche
95
Modalità ed epoca di raccolta
• Grande importanza le modalità che possono influenzare la quantità (macchine che non scuotano eccessivamente le piante = caduta di semi e foglie)
• Sfalcio alto rispetto al terreno per evitare il danno alla parte dei fusti che ricacciano (es: Santoreggia perenne,Salvia officinale,Isoppo ecc.)
96
• La Melissa o erba
cedrina (Melissa
officinalis L.) può
essere sfalciata a
livello del terreno
poiché ricaccia dalle
gemme presenti sul
colletto.
97
Epoca
• Le operazioni di raccolta devono essere effettuate nella giusta epoca (TEMPO BALSAMICO)
costituisce il fattore fondamentale per l‟ottenimento di buone rese
=
QUANTITA‟ + QUALITA‟
98
Es:• Ginepro (Juniperus
communis L.)- le bacche raccolte a diversi stadi di maturazione:
• prima solo oli essenziali;
• successivamente anche la presenza di resina in bacche mature.
99
• Aneto (Anethum graveolens
L.)
• Per ricavare olio migliore
(limitare la quantità di
carvone) raccogliere i frutti
prima del viraggio verso il
rosso
100
• La Santoreggia perenne –
per olio ricco di fenoli-raccogliere in prefioritura.
• Viceversa per uso erboristico deve essere povera di fenoliquindi raccolta in piena fioritura
101
• La Salvia sclarea (Salvia
sclarea L.) quando
destinata all’uso erboristico
dovrà essere raccolta in
prefioritura
102
Trattamenti post-raccolta
• Manipolazioni che i prodotti subiscono prima del processo di trasformazione industriale possono influenzare i diversi p.a.
Trattamenti frequentemente praticati in azienda :
• -lavaggio (radici,tuberi o bulbi)
• -essiccamento (porzioni erbacee o semi)
• -periodo di tempo di conservazione del materiale dopo l’ essiccamento
103
accorgimenti
• Il lavaggio e successiva asciugatura
dovranno essere molto rapidi per
evitare perdite di p.a. e per sottrarsi
ad eventuali alterazioni causate da
muffe,batteri ecc.
104
• L’essiccamento --- il materiale (secondo i
casi) va portato ad una umidità compresa
far 5-15% ciò per fermare processi
degradativi,
• La temperatura di essiccazione -- va
valutata con la termolabilità dei processi
delle sostanze da conservare nella droga
105
Il periodo di conservazione in azienda dipende da molti fattori :
• umidità del materiale e dell’ambiente,
• temperatura,
• attacchi di insetti,
• presenza di alcune sostanze facilmente deperibili (grassi)
Il periodo di conservazione dovrebbe essere possibilmente breve ed avvenire in ambienti idonei (freschi,ventilati,secchi ecc..)
106
Situazione produttiva e commercio delle piante officinali
• Difficile tracciare una quadro ben definito poiché le notizie risultano frammentarie e in alcuni casi contraddittorie.
• L‟utilizzo delle piante nel settore erboristico,cosmetico e farmaceutico è notevolmente aumentato grazie alla professionalità dei produttori .
• Negli ultimi anni in diversi Paese del mondo sono state effettuate valutazioni di nuove tecniche di tipo agronomico-produttive, di trasformazioni,estrazioni di p.a. di maggior interesse farmacologico .
107
Situazione Mondo
• Il comparto è in continua espansione e sul mercato sono presenti piante o parti (droghe), allo stato fresco oppure essiccato,oli essenziali,estratti e succhi,gomme,resine ecc., per cui non è facile una stima della materia prima.
• Sono circa 100 le voci dei prodotti officinali
riportate nelle statistiche del commercio internazionale italiana
108
• Inoltre, queste piante sono oggetto di
coltivazione, in parte da raccolta allo stato
spontaneo come in PVS delle zone
tropicali, ove l’esportazione rappresenta
una fonte una buona fonte di guadagno
dovuto al commercio interno ed alla
grande esportazione verso Paese
industrializzati
109
• Secondo stime recenti della FAO la
superficie mondiale destinata alle più
importanti specie officinali tropicali
indicano circa 5 milioni di ettari con una
produzione di pari a 30 milioni di tonnellate
110
In base alla destinazione il comparto può suddividersi in quattro
principali filiere:
• Spezie di origine tropicale;
• Specie aromatiche delle zone temperate;
• Oli essenziali
• Medicinali di rinnovato interesse fitoterapici
111
aromatiche
• Quelle generalmente usate sono circa 70 specie impiegate in diversi settori alimentari e liquoristici ma solo una quindicina mostrano a livello mondiale un mercato di rilevante interesse (salvia,origano,rosmarino,basilico,timo ecc)
• Il mercato mondiale delle aromatiche è stimato intorno a 50.000 t (particolare interesse, in paesi come Usa e Europa Centrale)
• La domanda è orientato soprattutto verso prodotto fresco che favorito la crescita di aziende vivaistiche per la produzione di piantine in vaso o in serra.
• E‟ un settore in crescita che richiederà un cospicuo impegno della ricerca agronomica per ottenere biotipi geneticamente validi per le differenti utilizzazioni condimentarie, come nell‟industria agro-alimentari e per l‟ottenimento di prodotti surgelati.
112
Spezie
• Il settore è in continua crescita e gli scambi a livello mondiale superano i 2 milioni di tonnellate per un valore di circa 4 miliardi di dollari.
• I Paesi produttori ed esportatori dell‟area Tropicale Subtropicale sono circa 20:
• (India,Pakistan,Indonesia,Malaysia,Madagascar, ecc.)
• Altri Paesi del Sud-Est asiatico di recente commercio (Tailandia,,Bangladesh, Vitnam) .
• Il principale prodotto esportato è il pepe, curcuma,la noce moscata,lo zenzero, il cardamomo, chiodi di garafano, coriandolo,cumino,anice ecc.
113
Oli essenziali
• Il settore e‟ di rilevante importanza per l‟elevato impiego (fitoterapia,profumeria,alimentazione)
• La produzione mondiale circa 50.000 t /anno il cui valore si aggira intorno a 800 milioni di dollari
• Gli oli di arancio,limone,bergamotto,cedro,cedronella,eucalipto,lavanda,menta,tiglio,sasso-frasso,chiodi garofano rappresentano quasi 85-90% degli oli essenziali.
• Nella cosmesi e profumeria si limita a prodotti di classe
114
Produzione e commercio
• Per la valutazione del settore “Piante Officinali” si èreso necessario l„analisi delle filiere che interessanoquesto comparto, a partire dall‟area produttiva-agricola, alla quella tecnologica estrattiva sino alcomplesso meccanismo della distribuzione edell‟informazione.
• La funzionalità e sicurezza di questi prodotti finiti ecorredata dalla qualità della materia prima utilizzata.
• Quindi il legislatore ha dovuto adeguarsi alle nuoverichieste di mercato tanto che le aziende produttrici diprodotti a base di piante officinali vengono fatterientrare nel novero di Officine autorizzate dalMinistero della Salute in ottemperanza alle indicazioniComuninarie.
115
Situazione Europea
• Da indagine condotta in questi ultimi anni dall‟European Herbal Growers Association (EHGA) in Austria,Francia, Germania,Grecia,Italia,Olanda,Svezia e Regno Unito, è risultato che:
• Gli addetti alla coltivazione e alla raccolta sono circa 10.200 unità di cui circa 2.300 in Italia.
• Le aziende hanno prevalentemente carattere di impresa familiare
116
• Altre stime indicano anche una crescente
espansione nei Paesi dell’Est
(Ungheria,Romania, ex Iugoslavia) in
ciascuno dei quali spesso si registrano
mediamente coltivazioni su 20-25 mila
/ha/anno
117
• Situazione Italia
• ISAFA (2000) ha stimato che la superficie
a piante officinale era di oltre 3500 ettari.
• La Calabria (maggiore superficie investita
soprattutto bergamotto)
118Sicilia:277ha(Manna 200)
Umbria:45ha(Iperico19)
Importanza delle piante officinali nelle diverse regioni e principali specie coltivate(Vender,2001)
Romagna:64ha (lavanda 11)
Liguria 52ha(Lavanda20)
Veneto:18 ha
Echinacea 8
Sardegna: 50ha
(Zafferano 20)
Piemonte:578ha
Menta (220)
Toscana:326ha
(Lino80)
Altre regioni: <1 ha
Lombardia:45haRosmarino(16)
Puglia:73ha (Camomilla52)
Calabria:1689ha(Bergamotto 1500)
Abbruzzo:96ha (Iperico45)
Marche:64ha (Passiflora11)
119
La successioni delle Leggi 1931 sin
120
ACHILLEA (Achillea millefolium L.
• Ordine:Asterales• Famiglia:Asteraceae• Genere:Achillea; Specie millefolium
• Nomi comuni• Millefoglio montano,Erba dei
somari,SanguinellaStagnasangue,Erba formica,Erba da tagli
• Francese: Achillée Millefeuille• Inglese: Yarrow• Spagnolo: Milenrama, Aquilea• Tedesco: Scafgarbe
121
Descrizione della pianta
• Pianta erbacea rustica,rizomatosa,cespitosa.Cresce spontanea nei prati e di cui ne esistonodiverse sottospecie. Di queste alcune ( A.collina Becker ) forniscono olio essenziale blucontenenti gli azuleni con proprietàantinfiammatorie.
• Fusto – 30-40 cm,striati, pubescenti,ramificatiall‟apice.
• Le foglie alterne,pelose, frastagliate, pelose emolli. Quelle basali (8-15 cm) picciolate adifferenza di quelle cauline che sono sessili.
• I fiori sono piccoli (3-5mm di d.) di colore cheva dal bianco al rosa, riuniti in infiorescenza acorimbi compatti terminali. Nei nostri ambientifiorisce in giugno-settembre. Il frutto è unpiccolo achenio privo di pappo.
• 1000 semi pesano circa 0,12-0,15 grammi
122
123
Origine e diffusione
• Asia settentrionale è ormai diffusa in
America settentrionale ed Europa.
• Si trova dalla pianura alla montagna (2500
m.s.l.m. nei prati,pascoli, luoghi incolti e
terreni boscosi.
124
Esigenze pedoclimatiche
• Vive bene in climi temperati o temperati
freddi (-15°C). Tollera ben il pH sia acido
che calcareo. Non preferisce i terreni
pesanti o soggetti a ristagni idrici.
125
miglioramento genetico
• In commercio due varietà la tedesca
“PROA” a fiori bianchi ricca di oli
essenziali e proazulene e la slovacca
“ALBA” con fiori bianchi o rosa e
contenuto medio basso di proazulene
126
Durata della coltura
• Da 2 a 3 anni.
- Per controllare meglio le malerbe, è
preferibile rinnovare spesso gli impianti.
127
Preparazione del terreno e concimazione
• - Aratura autunnale (profondità: 25-30 cm) ed
interramento di 400-600 q di letame maturo;
• - Fresatura od erpicatura primaverile ed interramento dei concimi minerali o organici in modo da apportare: 80-100 kg di N/ha ,80-120kg/ha di P205 e 100 kg/ha di K20.
128
Impianto
• La semina diretta in campo è sconsigliabile.
Trapianto
• L'achillea si semina in marzo, in serra, in vaschette e circa un mese dopo si può effettuare il ripicchettamento in singoli contenitori alveolari. Il trapianto in pieno campo si esegue circa due mesi dopo (fine aprile-primi maggio) in file distanti 60-70 cm ed a 35-30 cm sulla fila (circa 5,5-6,5).
129
Divisione dei cespi
• Avendo a disposizione piante di una coltura precedente, si può fare la divisione dei cespi o dei rizomi, sia in primavera che in autunno.
• Quest’ultimo è il miglior sistema e si può eseguire tutto l’anno, ma l’epoca più adatta è l’autunno o a fine inverno.
130
Cure colturali
• E’ una pianta di facile coltivazione che non presenta alcun problema.
• Sarchiature interfila (con motocoltivatore) e sulla fila (a mano) per controllare sia le malerbe che i rizomi emessi dall’Achillea medesima che è una specie piuttosto invadente.
131
Malattie e Parassiti
• L’Achillea può essere
colpita dall’oidio e dalla
cercospora, inoltre sono
possibili attacchi da
parte di afidi e di un
piccolo crisomelide la
Galeruca tanaceti.
132
RACCOLTA E RESE
• Le raccolte si susseguono da giugno a
settembre, a partire dalla fase di piena
fioritura. Nel 1° anno la fioritura inizia nel
mese di giugno, mentre negli anni
successivi, si anticipa di un mese e si
prolunga fino ad ottobre.
133
• Il n° di raccolte varia in funzione della
disponibilità di acqua e della fertilità del
suolo (min.2 max. 5).
• Alla raccolta, prima si esegue un taglio
alto per raccogliere le sommità fiorite ed
una parte si stelo (3-4 cm),
• Poi un altro taglio a circa 20 cm dal suolo,
per favorire il ricaccio.
134
• La raccolta va eseguita la mattina presto,
in questo modo il contenuto di olio
essenziale è più alto.
• La temperatura di essiccazione consigliata
è di 35 °C.
135
Resa/ha
• Le rese sono di: 50 q/ha di pianta fresca il
1° anno, e di 150- 170 q/ha, gli anni
successivi, che si riduce a circa 1/3 in
peso secco.
• La resa in sommità fiorite essiccate è
invece di rispettivamente di 6-8 q/ha(1°
anno) e di 25 q/ha negli anni successivi.
136
Utilizzazione e principi attivi
• Si utilizzano le foglie e le
sommità fiorite (capolini
essiccati,staccati dal
corimbo) fresche od
essiccate, raccolte al
tempo della fioritura.
137
La droga contiene:
• oli essenziali(azulene),
• flavonoidi (rutina,apigenina,leteolina);
• Tannini,Sali minerali,resine, cumarine,
• zuccheri,alcaloidi,amminoacidi,acidi.
• -Achileina – particolare sostanza di sapore
amaro.
138
• Viene utilizzata nella medicina alternativa e tradizionale (febbre,ferite,emorraggie ed ipertensione)
• Proprietà farmaceutiche: Possiede diverse proprietà salutari.
• Trova impiego nei disturbi genitali feminili (mestruazioni irregolari, ansia da menopausa),
• Nei casi perdite sanguigne causate da emorroidi e ferite, nei problemi di circolazione.
• Proprietà digestive, amaro- toniche, antispasmodiche, antiemorragiche, emmenagoghe, diaforetiche.
139
controindicazioni
• I preparati sono controindicati nelle donne
in gravidanza e durante la fase di
allattamento.
• L’uso topico eccessivo ,della droga fresca,
• Può causare dermatiti orticarioidi
140
Dosaggio comunemente usato
• 2-3 g di sommità fiorite in infusione (150
ml di acqua bollente) 2-3 volte al giorno.
141
Uso in cucina
• L'odore intenso rispetta il sapore, amaro ma gradevole.
• Le foglioline più tenere possono essere aggiunte a insalate e minestre, facendo però attenzione a non eccedere nella dose perché sono molto aromatiche.
• Ottima anche per insaporire salse, aceti e liquori casalinghi.
• Caratteristica la frittata con le foglie.
• Fiori e foglie , essiccati all'ombra, entrano spesso nella composizione di liquori aperitivi e digestivi a base di erbe.
142
ANICE (Pimpinella anisum L.)
Ordine:Apiales
Famiglia:Apiaceae(Umbelliferae)
Genere:Pimpinella
Specie: anisum
Nomi comuni: Anice, anice
verde,anice vero, erba anicina
Inglese: Anise,
Francese:Anis
Spagnolo: Anis
Tedesco: Anis
143
Storia e curiosità
• Il suo nome significa "foglie due volte
pennate" (bis-pinella) per le foglie, mentre
il termine anisum, significa "eccitare".
Anche Pitagora ne parlava come pianto
utile quanto la scilla e la senape. L´infuso
di anice nel vino curava le morsicature di
scorpioni, mentre era sufficiente tenerne
alcuni semi nel palmo della mano per
guarire gli attacchi epilettici
144
• Dai Romani l´anice entrava come correttivo aromatico nella preparazione dell´"Anisetum“.
• Galeno la raccomandava tra le droghe da tenere in alta considerazione. E´ ricordata da Teofrasto, Dioscoride e Plinio, mentre Carlomagno la incluse nel suo Capitulare, rendendone obbligatoria la coltivazione nei poderi imperiali.
• Si diceva che l´anice corregge la vista e conforta lo stomaco e che quello migliore è quello più dolce
145
• L´Anice non deve essere confuso con l´Anice Stellato (Illicium verumL.) della Famiglia Magnoliacee, albero coltivato, originario della Cina, i cui frutti a forma di stella hanno più o meno le stesse proprietà e principi attivi.
146
Descrizione della pianta
• Pianta erbacea annuale alta 30-70 cm.
• La radice è fittonante. Il fusto è debole, cavo all’interno, di forma tondeggiante, striato e pubescente,ramificato all’apice.
• Le foglie della rosetta hanno un lungo picciolo e sono reniformi, rotonde od ovate e dentate, quelle basali sono pennate a 3-5 segmenti ovati,
le caulinari hanno un lungo picciolo e sono 2-3
pennatosette, con segmenti lineari, lanceolati.
147
• I fiori sono piccoli, di color bianco e riuniti in
ombrelle di 7-15 raggi. La corolla presenta
cinque petali smarginati con lacinia ripiegata.
• Il frutto è un diachenio di forma ovoidale o
piriforme, striato longitudinalmente, provvisto di
peli.
• I semi, lunghi da 3 a 5 mm e larghi da 1.5 a 2.5
mm, sono di colore verde tendente al giallo e
diventano scuri a maturazione.
• La fioritura si ha all'inizio dell'estate, in luglio-
agosto.
148
Semi di P.anisum
149
Origine e diffusione
• Pianta originaria dai Paesi asiatici,oggi
ampiamente coltivata in Messico,Medioriente,
Nord-Africa, Europa meridionale,India,Turchia.
Molto coltivata in Egitto,Spagna.
• Nel nostro Paese si coltiva soprattutto in
Romagna,Puglia,Sicilia e si trova
naturalizzata , dalle zone marittime fino
alle submontane (da 0 a 800 m).
150
Esigenze pedoclimatiche
• Predilige terreni profondi,leggeri,ricchi i
sostanza organica e di calcare. Sopporta
bene i terreni argillosi e l’ombreggiamento.
• Preferisce climi temperati caldi. Non
sopporta prolungati periodi di siccità né
eccessivi freddi né geli primaverili
151
Tecnica colturale
• La semina si esegue direttamente in campo, nei mesi di marzo-aprile, su terreno ben preparato,ponendo la semente alla profondità di 2 - 3 cm.
• La semina si esegue a file distanti 50 - 70 cm impiegando circa 10-15 kg/ha di semente, così da avere una densità ottimale pari a 10-12 piante per m2. Se l’investimento risulta più fitto, è consigliabile eseguire un diradamento
• L’anice teme le gelate tardive.
152
Esigenze nutritive
• Una produzione di 100 kg di frutti asporta
in media 7,6 kg di N; 2,5 di P205; circa 8
Kg di K20.
• Apporti di circa 35-40 kg di azoto,70 kg di
fosforo e 50-60 di potassio. La pianta si
avvantaggia della dotazione di calcio nel
terreno. Si può ricorrere a concimi come il
Nitrato di calcio .
153
• È preferibile eseguire in autunno, al
momento dell’aratura, una concimazione
organica (500-700 q/ha di letame) . Pollina
o altro organico.
154
Irrigazione
• Sono necessari interventi irrigui durante lo
sviluppo vegetativo sino alla fase di
fioritura.
• Stress idrici, soprattutto durante la fase di
fioritura, danneggiano la resa e la qualità
dell’olio essenziale.
155
Principali avversità
• Fra i parassiti fungini: Sclerotinia slerotiorum de
By; Plasmopara nivea U.Schroet. ( colpiscono le
foglie).
• Larve di lepidotteri: Drepressaria libanotidella
Ricci ; Papilio machaon L.
• In magzzino: Stegobium panceum L.
• N generali sono parassiti che non provocano
danni da richiedere interventi di protezione.
156
Diserbo
• In pre-emergenza :
• Pentimethalin 1-2 kg/ha;
• Linuron 0,6 kg/ha;
• Prometrin 1,5 kg/ha
157
Epoca di raccolta
• La raccolta si esegue in genere tra la fine di agosto e l‟inizio di settembre, quando i frutti dell‟ombrella principale sono ancora grigio-verdi e le piante non completamente secche.
• Questa precauzione si deve sempre adottare nella raccolta di piante appartenenti alla famiglia delleOmbrellifere la cui maturazione dei frutti è tipicamente scalare.
Le piante intere si sfalciano quando sono ancora umide.
Si essiccano e dopo alcuni giorni, si effettua la trebbiatura per separarne i semi.
158
Utilizzazione e principi attivi
I “semi” di anice tal quali, interi e in polvere, sono usati:
• •Nel settore alimentare come spezia per aromatizzare i cibi cotti, sia di gusto salato (carne e minestre) che dolce (dolci, pane e caramelle);
• Nel settore liquoristico per la produzione di bevande alcoliche come l’Anisetta, il Mistrà e la
• Sambuca di origine italiana, il Pastis provenzale, il Pernod francese, il Raki turco, l’Ouzo greco e l’Arak libanese;
• Nella medicina popolare come infuso per le proprietà espettoranti, carminative e antispasmodiche.
159
• I semi contengono anche 18-23% di sostanze grasse, 16-20% di proteine e 3.5-5.5% di zuccheri.
• L‟olio essenziale è un liquido limpido, incolore o giallo pallido. Il suo gusto è dolce e speziato, l‟odore è aromatico e piacevole.
• I suoi costituenti principali sono il trans-anetolo (80–95%) che gli conferisce il caratteristico odore gradevole, mentre l‟isomero cis-anetolo è ritenuto tossico.
• Altri coponenti:• para-metossifenilacetone, carvone, cariofillene,
estragolo, limonene, pinene, anisaldeide, cresolo ed eugenolo
160
• L‟olio essenziale trova impiego:• • nell‟industria cosmetica per aromatizzare
saponi, creme, dentifrici e lozioni, in India si usa l'acqua d'anice come profumo;
• • nell‟industria farmaceutica come carminativo, stimolante, antispasmodico, stomachico, espettorante e galattoforo.
• Per elevare le rese e diminuire i tempi del trattamento, i semi, prima della distillazione, vengono frantumati.
161
Controindicazioni e sicurezza
• Occasionalmente nei soggetti sensibilizzati all‟anetolo possono manifestarsi reazioni allergiche,respiratorie e gastrointestinali.
• Dosaggio comunemente usato negli infusi:
• 2-5 g frutti schiacciati in una tazza di acqua bollente (15oml) 2-3 volte al giorno. (adulti)
• Bambini 2-4 anni (1g)
162
Attività biocida
• Prove in vitro su microrganismi fitopatogeni si è
visto che gli oli essenziali estratti dai frutti di
anice alla concentrazione dell’1% sono in grado
di inibire completamente la crescita dei batteri :
Xanthomonas campestris pv. campestris; X.
Oxonopodis pv.alfa; Pseudonomas syringae pv.
Tomato; Pectobacterium carotovorum
subsp.carotovorum; e del fungo Botritis sp.
163
• Il suo componente principale,l’anetolo, non ha mostrato particolare attività battericida, viceversa il lanaiolo, presente nell’olio in bassa quantità ha forte azione battericida (Zaccardelli e coll. 2007)
164
ASSENZIO (Artemisia absinthium L.)
» Ordine:Asterales
Famiglia:Asteraceae(Compositae)
Genere:Artemisia
» Specie: absinthium
» Aezio maggiore,assenzio
romano
» Inglese:Wormwood
» Spagnolo:Ajenjo
» Francese:absinthe
» Tedesco: Wermut absinth
165
166
167
• Pianta di 30-130 cm, ramificata, biancastra, tomentosa,fortemente aromatica, di sapore amaro;Fusto eretto e legnoso alla baseFoglie basali 3 pennatosette, picciolate , le cauline più piccole e subsessiliCapolini emisferici, giallo-bruni, raccolti in pannocchie terminali fogliose.Acheni lisci,piccoli senza pappo.
• Fiorisce da Agosto a SettembreComune in Italia Settentrionale e Peninsulare fino alla BasilicataVegeta negli incolti e luoghi aridi,fino a 1.100 m,
168
A.Pontica L. – detto
volgarmente
pccolo assezio
coltivato in
Piemonte
169
• A. arborescens L. –
detto volgarmente
assenzio marino
presente negli incolti e
sulla costa sarda.
170
Origine e diffusione
• Pianta conosciuta sin dall’antichità. Nel
XIII si utilizzava molto come
medicamento.
• Spontanea nei luoghi incolti e
asciutti,sassosi,lungo i muri e i margini
delle strade. Si trova in Europa, Asia,
Africa. Successivamente introdotta anche
nell’America Settentrionale.
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Esigenze pedoclimatiche
• Vegeta bene in terreni permeabili,profondi,argillosi calcarei piuttosto secchi.
• Predilige i pendii permeabili sassosi e ben soleggiati
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Tecnica colturale
• Nella rotazione può succedere ad un
cereale o ad un prato stabile.
• Non deve seguire se stessa o altra
composita.
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Preparazione del terreno
• Aratura autunnale , fresatura ed erpicatura primaverile.
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Comcimazione
• Al momento dell’aratura interrare 500-700
q/ha di letame ben maturo.
• All’inizio della vegetazione circa 130-140
kg/ha di azoto da frazionare in 2-3
interventi.
• 80-100 kg/ha di fosforo; 120-150 di fosforo
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Impianto
• E‟ possibile la semina diretta in campo, tuttavia si preferisce il trapianto delle piantine ottenute dalla semina in semenzaio in febbaio-marzo (2-3 g/m2 di seme).
• Il trapianto viene effettuato in maggio-giugno.
• Da impianto di coltivazione vecchia si possono ottenere piantine dalla divisione dei cespi.
• I sesti d‟impianto : 30-40 cm x 60-70cm circa 20-25 p/m2
• Investimento di 25-30000 piante /ha
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Cure colturali
• Irrigazione post-trapianto soprattutto dopo
il trapianto dei cespi.
• Sarchiatura periodica per arieggiare il
terreno e per eliminare alcune
infestanti(altea,malva ecc..)
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Parassiti
• Cercospora absinthii,
• Cercospora olivacea;
• Puccinia tanaceti (foglie e frutti)
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Raccolta
La raccolta delle foglie (Absinthii folium) e delle sommità fiorite (Absinthii herba) va esguita nei periodi caldi e asciutti, a partire dl I° anno in cui si riesce ad ottenere un unico raccolto di foglie.
Al 2° anno la prima raccoltà può aver luogo da maggio ad agosto. La droga in questo caso è costituita da sole foglie. Per A. herba le piante vanno tagliate in piena fioritura a circa 50cm. In autunno è possibile effettuare una raccolta di sole foglie.
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Rese
• A partire dal secondo anno si possono ottenere 100 q/ha di erba secca che corrisponde a 40-60 q/ha di prodotto commerciabile (foglie e fiori)
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Principi attivi e utilizzazione
• La pianta contiene composti amari (absintina, anbsintina ecc.). I principali componenti dell‟olio essenziale (0,3-0,9%) sono: tuione, fellandrene e cadinene
• Le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate soprattutto nelle industrie liquoristici nella fabbricazione di vermouth, aperivi,amari, ecc.
• Nella medicina popolare foglie e fiori sono utilizzati come sedativi,stomachici
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