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Conferenze del Comitato Scientifico di PLEF Società Umanitaria di Milano 23 ottobre 2012 Le molteplici dimensioni dell’equità Andrea Brandolini Servizio Studi di Struttura Economica e Finanziaria Banca d’Italia

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Conferenze del Comitato Scientifico di PLEF

Società Umanitaria di Milano

23 ottobre 2012

Le molteplici dimensioni dell’equità

Andrea Brandolini Servizio Studi di Struttura Economica e Finanziaria

Banca d’Italia

Preambolo

Vi mostro coppie di distribuzioni immaginarie del reddito, dove le persone hanno identiche caratteristiche socio-demografiche e si differenziano solo per livello di reddito.

È possibile stabilire una graduatoria?

Quale distribuzione è più disuguale?

NB: l’esercizio riguarda giudizi di valore personali e non vi è una risposta “giusta”

50

7080 80

100 100

140

160 160

200

Paese

A

Paese

B

Redditi di B = Redditi di A 2

Preambolo

50

7080 80

100 100

120130 130

150

Paese

A

Paese

B

Redditi di B = Redditi di A + 50

Preambolo

50

90

120130

190

70

90

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170

Paese

A

Paese

B

Redditi di B = Redditi di A & 20 da 5° a 1°

Preambolo

50

90

120130

190

50

100110

130

190

Paese

A

Paese

B

Redditi di B = Redditi di A & 10 da 3° a 2°

Preambolo

• Nell’esempio astratto:

– pochi individui

– caratteristiche demografiche ‘omogenee’

– conta solo il reddito

• Nelle analisi empiriche del mondo reale:

– necessità di usare ‘indici statistici’

– correzioni dei dati per renderli ‘equivalenti’

– molteplici indicatori di ‘benessere’

• Differenze valutative

Preambolo

Indice

1. Fondamenti e metodi • Perché interessarsi di disuguaglianza? • Spazio valutativo • Strumenti di valutazione e questioni di metodo • Povertà

2. Grande recessione e distribuzione del reddito • Recessioni e distribuzione: teoria ed evidenze • Redditi aggregati delle famiglie • Distribuzione del reddito

3. La situazione dell’Italia

Perché interessarsi di disuguaglianza?

Does this imply that inequalities are irrelevant for central bankers? Not at all,

as first, monetary policy may have an impact on inequalities, and second,

stability is conducive to equity. To the extent that it stabilises economic

activity, monetary policy can help shield from poverty the lowest income

classes of society, especially during recessions.

I would like to bring to this discussion a central banker’s perspective on the

theme of inequality. Inequality is a cause for concern for all European

institutions, since social cohesion is one of the statutory objectives of the

EU. For the ECB, the question naturally arises as to whether monetary policy

can make a difference, and whether it is mandated to do so. …

Perché?

• Interesse per la variabilità di un fenomeno, così

come ci occupiamo di medie

• Interesse strumentale

– Effetto su altre variabili economiche o sociali, es.

crescita economica

• Interesse normativo

– Persone hanno giudizi sulla giusta distribuzione

delle risorse

Spazio valutativo

Spazio valutativo (1)

Consumi

Reddito

Ricchezza

Indicatori di privazione materiale

Functionings (funzionamenti), capabilities (capacità)

Reddito e spesa per consumi Scelta non neutrale

Quota di persone povere nel 2009 in Italia: 18,2% per Eurostat con reddito 13,1% per Istat con consumi

“Code” meno spesse nella distribuzione dei consumi anche con reddito nullo, consumi non comprimibili sotto sussistenza consumi aumentano meno che proporzionalmente con reddito

Quale utilizzare?

Consumi miglior indicatore sintetico dell’utilità

Consumi proxy del reddito permanente studente universitario/giovane operaio reddito elevato 30 anni fa non compensa pensione sotto necessità oggi imperfezioni mercati dei capitali e vincoli di liquidità

Reddito corrente: capacità di spesa, indipendentemente da scelte

Giudizio del ricercatore + valutazioni pratiche

Spazio valutativo (2)

Funzionamenti e capacità

Critica di Sen (1992)

“L’uguaglianza dei redditi può lasciare ancora un’estesa disuguaglianza nelle nostre abilità di fare ciò che per noi ha valore fare. Una persona disabile non può esplicare le proprie funzioni allo stesso modo di una persona abile, anche se entrambe hanno lo stesso reddito. Valutare la disuguaglianza rispetto a una variabile (per esempio, il reddito) ci può quindi condurre in una direzione molto diversa dal valutare la disuguaglianza nello spazio di un’altra variabile (per esempio, le capacità funzionali di stare bene)”

Spazio valutativo (3)

Utilità (soddisfacimento dei bisogni)

risultato delle azioni, ignora processo decisionale e aspetti motivazionali: stessa utilità se liberamente scelto o ottenuto per costrizione

Risorse primarie (reddito …)

presupposto non fine del processo decisionale, ma trascurate modalità con cui gli individui convertono beni primari in benessere

Funzionamenti (functionings)

insieme delle azioni e condizioni che una persona ritiene importante fare o essere nella vita (da adeguata nutrizione a prendere parte alla vita della comunità)

valutazione non limitata a functionings effettivamente vissuti, ma a combinazioni alternative di funzioni tra le quali una persona sceglie (capabilities) incorporare la nozione di libertà

Spazio valutativo (4)

Strumenti di valutazione e questioni di metodo

Strumenti di valutazione

• Distribuzione – Percentili e quote di reddito

• Curve di Lorenz

• Misure sintetiche di disuguaglianza – Indice di Gini

– Indice di Theil

– Deviazione logaritmica media

– Indice di Atkinson

– Indice di Kolm

• Anonimità o simmetria

• Principio della popolazione

• Principio del trasferimento di Pigou-Dalton

il valore dell’indice diminuisce quando un ammontare di reddito è trasferito da un ricco a un povero, senza mutarne le posizioni relative, indipendentemente dai redditi delle altre persone.

• Indipendenza rispetto alla scala:

• Indipendenza rispetto a traslazioni

• Scomponibilità

Approccio assiomatico

Notazione Yi reddito della persona i n numero di persone reddito medio redditi in ordine crescente: Y1 Y2 … Yn

Indici di disuguaglianza (1)

Gn

Y Yi jj

n

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n

1

2 211

Indice di Gini

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nYYnnY

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Indice di Atkinson

An

Y

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=1

,

: coefficiente di avversione alla disuguaglianza se solo Y1 conta

Indici di disuguaglianza (2)

Parigi, Maggio 1968

Serge Kolm (1976) “In May 1968 in France, radical students triggered a student

upheaval which induced a workers’ general strike. All this was ended by the Grenelle agreements which decreed a 13% increase in all payrolls. Thus, laborers earning 80 pounds a month received 10 pounds more, whereas executives who already earned 800 pounds a month received 100 pounds more. The Radicals felt bitter and cheated; in their view, this widely increased income inequality. … In other countries (I have been quoted examples from England and The Netherlands), trade unions are more clever and often insist on equal absolute, rather than relative, increases in remuneration, so as to avoid the above effect. And I have found many people who feel that it is an equal absolute increase in all incomes which does not augment inequality”

: coefficiente di avversione alla disuguaglianza se solo Y1 conta

0 1

ln1

1

)(

κen

Kn

i

yi

Indice di Kolm

Indici di disuguaglianza (3)

Questioni di metodo

Nella realtà:

persone differiscono per sesso, età e altre caratteristiche, non vivono sole ma in famiglie diverse

redditi percepiti in varie forme: salari, stipendi, pensioni, altri trasferimenti pubblici e privati, rendite finanziarie

consumi possono includere o meno auto-consumi

In pratica, nella misurazione della disuguaglianza va definito:

unità elementare di aggregazione di redditi o consumi

metodi per rendere confrontabili famiglie diverse per bisogni ed economie di scala nel consumo

unità di riferimento nella valutazione del benessere

distribuzione intra-familiare

Povertà

Povertà (1)

Grande dizionario della lingua italiana (Battaglia)

“mancanza più o meno completa o accentuata insufficienza dei mezzi necessari per vivere; la condizione di chi ha a disposizione insufficienti mezzi di sussistenza” (1961, p. 1136).

Cos’è necessario?

Povertà (2)

Carlo Cattaneo, su Il Politecnico (1839) “Qual è il grado di stento al quale una famiglia può

resistere? Quali sono le necessità della vita? Un selvaggio si sdraja in una spelonca, va nudo alle intemperie, si nutre d’ogni schifezza, manomette perfino la carne umana. Ma in seno alla civiltà, in mezzo a campagne ridenti e città sfarzose e liete, il povero deve avere un tetto, qualche suppellettile, un po’ di foco, un po’ di lume; e per essere accolto fra’ suoi simili alle opere della vita, deve mostrarsi vestito com’essi. … Ora, il punto che divide questi gradi d’infortunio, varia per ogni paese, per ogni tempo, per ogni persona”.

Povertà (3)

Alfred Marshall, Principii di economia (1890) “Il necessario per l’efficienza di un agricoltore ordinario,

o di un operaio cittadino non qualificato è … una casa con buoni impianti igienici e parecchie stanze, vestiti che tengano caldo, e biancheria di ricambio; acqua pura, una quantità abbondante di alimenti a base di cereali, una modesta quantità di carne e di latte, un po’ di tè, ecc., qualche mezzo di istruzione e di svago, e infine la possibilità che la moglie sia abbastanza libera da altre occupazioni, per poter compiere adeguatamente i doveri di madre e gli altri obblighi domestici”.

Lowest class. Vicious, semi-criminal.

Very poor, casual. Chronic want.

Poor.

Mixed. Some comfortable, others poor.

Fairly comfortable. Good ordinary earnings.

Middle class. Well-to-do.

Upper-middle and Upper classes. Wealthy.

Le mappe di Londra di Charles Booth, 1886-1903

Un esempio di descrizione di una classe di popolazione:

“The LOWEST CLASS consists of some occasional labourers, street sellers, loafers, criminals and semi-criminals. Their life is the life of savages, with vicissitudes of extreme hardship and their only luxury is drink.”

per altre informazioni e mappe cfr. http://booth.lse.ac.uk

Povertà (4)

Povertà (5)

Inchiesta sulla miseria della Camera dei deputati nei primi anni cinquanta in Italia

Poveri coloro che avevano un basso tenore di vita misurato con un indicatore sintetico della qualità dell’abitazione, del consumo di carne, zucchero e vino e dello stato delle calzature.

Il 7,5 per cento delle famiglie dichiarò di non consumare nessuno dei tre beni alimentari, mentre il 4,7 per cento viveva in abitazioni sovraffollate con oltre 4 persone per stanza e il 2,8 in “abitazioni improprie” quali cantine, soffitte, magazzini, baracche, grotte; nel complesso, le famiglie misere erano stimate in 1.357.000, pari all’11,8 per cento del totale (Cao-Pinna 1953).

Fonte: elaborazioni su dati ECHP, Wave 8.

%

Persone

adulte

Poveri di

salute

Poveri di

reddito

Poveri di

salute e di

reddito

Poveri di

salute o di

reddito

Germania 19.0 11.2 3.1 27.1

Italia 11.5 19.5 2.7 28.3

Povertà di reddito e di salute

Due problemi distinti (Sen 1976)

1. Identificazione → soglia di povertà

standard assoluti

standard relativi

standard assistenziali pubblici

standard soggettivi

2. Aggregazione → indici di povertà

Misurazione della povertà

Indice di diffusione o incidenza (head-count ratio) quota dei poveri sulla popolazione totale

Divario di povertà (poverty deficit) ammontare di reddito addizionale necessario ai poveri per oltrepassare la linea di povertà

Indice di intensità (poverty gap) di quanto il reddito dei poveri è in media sotto la soglia di povertà

Indici di povertà

)(ZFn

qH

q

q

ii ZqYZD

1

ZZ

YZ

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i

11

1

F() densità cumulata Z soglia di povertà n numero di persone q numero di persone con Y<Z q reddito medio dei poveri

La Grande Recessione

Inizio nel 2007, … fallimento di Lehmann Bros nel settembre 2008 (USA), crisi finanziaria, bolla immobiliare in alcuni paesi, crollo del commercio internazionale, … caduta considerevole dell’output nei paesi dell’OCSE

– ‘The first contraction in the global world economy since the Second World War’ (Keeley e Love 2010)

– In gran parte dei paesi dell’OCSE, la peggiore caduta del PIL dalla Grande Depressione degli anni Trenta …

– … ma andamento macroeconomico eterogeneo

La Grande Recessione

Fonte: elaborazione su dati OCSE.

PIL reale (2008:1=100)

90

92

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106

Q1 Q2 Q3 Q4 Q1 Q2 Q3 Q4 Q1 Q2 Q3 Q4 Q1 Q2 Q3 Q4 Q1 Q2 Q3 Q4

90

92

94

96

98

100

102

104

106

US

UK

Italy

Germany

France

2008 2009 2010 2011 2012

Sweden

Finland

Spain

Inizio nel 2007, … fallimento di Lehmann Bros nel settembre 2008 (USA), crisi finanziaria, bolla immobiliare in alcuni paesi, crollo del commercio internazionale, … caduta considerevole dell’output nei paesi dell’OCSE

– ‘The first contraction in the global world economy since the Second World War’ (Keeley e Love 2010)

– In gran parte dei paesi dell’OCSE, la peggiore caduta del PIL dalla Grande Depressione degli anni Trenta …

– … ma andamento macroeconomico eterogeneo

Cosa è accaduto ai redditi delle famiglie, alla povertà e alla disuguaglianza?

→ Distinguere breve periodo da medio e lungo periodo

La Grande Recessione

Recessioni e distribuzione: teoria ed evidenze

• In forti contrazioni dell’attività produttiva:

– aumento tassi di povertà assoluti

– ripercussioni ambigue su povertà relativa e disuguaglianza, perché dipendono da come effetti si ripartiscono lungo la distribuzione dei redditi

• Effetti multipli su distribuzione dei redditi

– Sale disoccupazione e cadono redditi da lavoro, ma anche redditi da capitale possono contrarsi, per riduzione dei dividendi o dei tassi di interesse

– Redistribuzione pubblica attraverso imposte e trasferimenti

– Ricomposizione delle entrate all’interno delle famiglie per presenza di più fonti di reddito o di più percettori

– Formazione famiglie endogena (doubling-up negli USA)

Recessioni e distribuzione (1)

• Doubling-up negli USA

– Aumento del numero di famiglie in cui è presente almeno un adulto non studente oltre al capofamiglia e al suo partner

– Ha riguardato soprattutto i giovani, con un incremento della quota di individui tra i 25 e i 34 anni che vivono con i genitori dall’11,8% nel 2007 al 14,2% nel 2011

– Quasi metà di questi giovani sarebbe stata povera se avesse scelto di vivere autonomamente, contando solamente sul proprio reddito

Recessioni e distribuzione (2)

• Studi econometrici per USA, UK, Canada e Svezia:

– aumento della disoccupazione ha effetti regressivi e aumenta povertà assoluta (riduzione quota di reddito maggiore per classi più povere)

– R. Blank: una solida crescita economica è il fattore che più conta nel contrasto della povertà

• Studi più recenti hanno conclusioni meno nette; contano struttura del mercato del lavoro e configurazione della rete di protezione sociale

• Improprio estrapolare gli effetti distributivi della Grande Recessione dalle dinamiche stimate per il passato, a causa della sua eccezionale intensità rispetto alle altre recessioni del dopoguerra

Recessioni e distribuzione (3)

• Grande Depressione degli anni Trenta:

–informazioni scarse e frammentarie

–per USA, H. Mendershausen su 33 città grandi e medie

• disuguaglianza aumentò tra 1929 e 1933, a causa della concentrazione della disoccupazione tra i lavoratori meno qualificati e meno pagati

• molti tra i più ricchi risentirono però della caduta dei redditi da capitale

–statistiche fiscali di A. Atkinson, T. Piketty e E. Saez:

• quota di reddito imponibile dei contribuenti più ricchi diminuì negli USA, come in Australia, Francia, Paesi Bassi e UK; aumentò in Canada, India, Indonesia e Irlanda; rimase stabile in Finlandia e Germania

Recessioni e distribuzione (4)

Redditi aggregati delle famiglie

AT

BECA

DK

FI

FR

DE

GR

IE

IT

NL

NO

PT

SE

CHUK

ES

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007

-9

-10 -8 -6 -4 -2 0 2Percentage change in real GDP, 2007-9

Variazione % del PIL e del reddito delle famiglie in alcuni paesi dell’OCSE, 2007-09

Fonte: Jenkins, Brandolini, Micklewright e Nolan, 2013.

Prodotto interno lordo

Red

dit

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isp

on

ibil

e d

elle

fam

igli

e

Variazione % del reddito delle famiglie in alcuni paesi dell’OCSE, 2007-09

-10

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0

2

4

6

8

10

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Reddito disponibile

Reddito disponibile al netto della

variazione di imposte e trasferimenti

Fonte: Jenkins, Brandolini, Micklewright e Nolan, 2013.

Prestazioni per abitazione, disoccupazione ed esclusione sociale (SPA pro capite)

Fonte: Eurostat.

0

100

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1.000

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Spagna

Francia

Germania

UE15

Regno Unito

Italia

Distribuzione del reddito

Grande Recessione e distribuzione del reddito (variazione 2007-09, p.p.)

Fonte: elaborazione su dati EU-SILC. (1) Quota di individui con reddito equivalente inferiore al 60% del reddito

equivalente mediano (scala di equivalenza dell’OCSE modificata). (2) Quota di individui con reddito equivalente

inferiore al 60% del reddito equivalente mediano del 2005, rivalutato negli anni successivi per la variazione dei

prezzi (scala di equivalenza dell’OCSE modificata).

-4

-3

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-1

0

1

2

3

4

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Paesi B

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Spagna

Indice di Gini Povertà relativa (1) Povertà pseudo-assoluta (2)

Grande Recessione e povertà relativa (variazione 2007-09, p.p.)

Fonte: elaborazione su dati EU-SILC. Quota di individui con reddito equivalente inferiore al 60% del reddito

equivalente mediano (scala di equivalenza dell’OCSE modificata).

-6

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0

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6

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o

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Spagna

Fra

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Norv

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Germ

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Meno di 18 anni 18-24 anni 25-54 anni 55-64 anni 65 anni e più

Fonte: elaborazione su dati EU-SILC. Quota di individui con reddito equivalente inferiore al 60% del reddito

equivalente mediano (scala di equivalenza dell’OCSE modificata).

-3

-2

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0

1

2

3

Regno U

nito

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Fra

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Svezia

Danim

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Famiglie senza figli a carico Famiglie con figli a carico

Grande Recessione e povertà relativa (variazione 2007-09, p.p.)

• Difficile predire a priori effetti distributivi delle crisi

• Nel confronto internazionale dei paesi OCSE

– Forte caduta del PIL, ma calo minore o aumento del reddito disponibile delle famiglie

– Redditi familiari sostenuti da imposte e trasferimenti per stabilizzatori automatici e interventi discrezionali

– Complessivamente impatto limitato nel breve periodo su povertà e disuguaglianza, data la dimensione della caduta del PIL

Grande recessione e reddito

• In Italia:

– Redditi familiari hanno avuto dinamica peggiore che altrove; peggio dipendenti e autonomi

– Peggioramento indicatori di disagio economico

– Più colpite famiglie con figli

– Ma comunque impatto complessivamente limitato, considerata l’entità della caduta del PIL

Quindi, tutto bene? Che ne è della distribuzione del reddito italiana dopo la Grande Recessione?

– Medio-lungo periodo

– Caratteri strutturali

Grande recessione e reddito

La situazione dell’Italia

La situazione dell’Italia

• Sostanziale stabilità degli indici aggregati negli

ultimi venti anni …

13.0 13.0 13.113.9 13.6

12.412.0

13.2 13.1 12.9 12.813.6

13.113.8 13.6

4.14.9 5.2 5.2

5.7

20 20

19

18 18 18

19 19.1 18.919.6 19.9

18.7 18.4 18.2

0

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16

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1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Basso reddito

Povertà relativa

Fonte: Istat, Eurostat.

Quota di persone povere (%)

Povertà assoluta

La situazione dell’Italia

• Sostanziale stabilità degli indici aggregati negli

ultimi venti anni …

• … ma dinamica differenziata tra classi sociali

0

5

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15

20

25

30

35

40

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Fonte: stime su dati Banca d’Italia.

Famiglie di operai

Famiglie di pensionati

Famiglie di autonomi

Famiglie di impiegati

Quota di persone a basso reddito (%)

La situazione dell’Italia

• Sostanziale stabilità degli indici aggregati negli

ultimi venti anni …

• … ma dinamica differenziata tra classi sociali

• … ma quota elevata in Italia di persone a rischio

di povertà o esclusione sociale

Popolazione a rischio di povertà, 2009 (%)

Fonte: Eurostat.

9

10

12 12 12 13 13 13 13 13

15 15 1516 16 16 16

1718 18 18

20 2021 21 21 21

10

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15

21

0

5

10

15

20

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No

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La situazione dell’Italia

• Sostanziale stabilità degli indici aggregati negli

ultimi venti anni …

• … ma dinamica differenziata tra classi sociali

• … ma quota elevata in Italia di persone a rischio

di povertà o esclusione sociale

• … ma differenze generazionali

Salari di ingresso e profili retributivi per generazioni successive: età di ingresso 21-22 anni (1976=1)

Fonte: Rosolia e Torrini (2007), elaborazione su dati dell’Archivio INPS.

8

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20

20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95Età

Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Indagine sui bilanci delle famiglie italiane.

L’età si riferisce al maggior percettore di redditi della famiglia.

1910-14

1920-24

Anno di nascita

Reddito disponibile equivalente (migliaia di euro ai prezzi del 2005)

8

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20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95Età

1910-14

1920-24 1940-44 1930-34

1950-54 1960-64

Reddito disponibile equivalente (migliaia di euro ai prezzi del 2005)

Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Indagine sui bilanci delle famiglie italiane.

L’età si riferisce al maggior percettore di redditi della famiglia.

8

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18

20

20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95Età

Reddito disponibile equivalente (migliaia di euro ai prezzi del 2005)

Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Indagine sui bilanci delle famiglie italiane.

L’età si riferisce al maggior percettore di redditi della famiglia.

Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Indagine sui bilanci delle famiglie italiane.

La persona di riferimento è il maggior percettore di redditi della famiglia.

-1.0

-0.5

0.0

0.5

1.0

1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990

Anno di nascita

Persone di riferimento

Reddito disponibile equivalente: effetto coorte (coefficienti in regressione logaritmica)

-1.0

-0.5

0.0

0.5

1.0

1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990

Anno di nascita

Persone di riferimento

-2.0

-1.5

-1.0

-0.5

0.0

1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990

Anno di nascita

Individui

Reddito disponibile equivalente: effetto coorte (coefficienti in regressione logaritmica)

Fonte: stime su dati Banca d’Italia, Indagine sui bilanci delle famiglie italiane.

La persona di riferimento è il maggior percettore di redditi della famiglia.

La situazione dell’Italia

• Sostanziale stabilità degli indici aggregati negli

ultimi venti anni …

• … ma dinamica differenziata tra classi sociali

• … ma quota elevata in Italia di persone a rischio

di povertà o esclusione sociale

• … ma differenze generazionali

• … ma differenze tra nativi e immigrati

1.1 1.3 2.0 2.53.3

4.3 5.16.9

8.3

0

5

10

15

20

25

30

35

1993 1995 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Incidenza della povertà per nazionalità (%)

Fonte: stime su dati IBFI; ponderazione per individuo e scala di equivalenza

dell’OCSE modificata; soglia al 50% della mediana.

Persone in famiglie con capo-

famiglia nato all’estero

Persone in famiglie con capo-

famiglia nato in Italia

Quota di

stranieri

La situazione dell’Italia

• Sostanziale stabilità degli indici aggregati negli

ultimi venti anni …

• … ma dinamica differenziata tra classi sociali

• … ma quota elevata in Italia di persone a rischio

di povertà o esclusione sociale

• … ma differenze generazionali

• … ma differenze tra nativi e immigrati

• … in modo preoccupante tra i minori

Quota di persone a basso reddito (%)

5.2

28.1

50.1

3.5

20.4

31.0

3.0

10.813.5

0

10

20

30

40

50

Centro-Nord Mezzogiorno Stranieri

Minori (0-17 anni)

Adulti (18-64)

Anziani (oltre 64 anni)

Fonte: stime su dati Istat e Banca d’Italia. Redditi a parità di potere d’acquisto regionali.

Grazie per l’attenzione!