le infezioni del sito chirurgico- camponovo - copia · in ospedale interessa pazienti ricoverati in...
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L.Camponovo
L.Camponovo
“Può sembrare strano di dover
enunciare
come primo requisito di un
ospedale
quello di non arrecare danno al
malato”Florence Nightingale 1823 - 1910
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L.Camponovo
O.Piazza et al, Le infezioni nosocomiali in terapia intensiva. 2008
- Le infezioni ospedaliere (IO) o correlate all’assistenza (ICA) hanno un’incidenza che si attesta tra il 5 e 10%, - nei reparti di rianimazione, di chirurgia d’urgenza, per grandi ustionati o politraumatizzati, nelle strutture di emodialisi, oncologia, ematologia, divengono assai più frequenti e l’incidenza può raggiungere il 4040--50%50%. - la frequenza più elevata di infezioni si rileva in pazienti gravi pazienti gravi e nei quali si effettuano interventi assistenziali invasiviinterventi assistenziali invasivi.
Frequenza I.O./ICA
Stime dei tassi di infezioni correlate all’assistenza (ICA)
Paesi Industrializzati 5-10% dei pazienti acquisisce una o più infezioni ICA
Paesi in via di sviluppo la proporzione di pazienti affetti da ICA può superare il 25%
Italia 5-8% dei pazienti acquisisce una o più infezioni ICA (ISS 2009)
Episodi IO/ANNO: 450.000-700.000
Episodi IO prevenibili/ANNO 135.00-210.000
Decessi IO prevenibili/ANNO 1350-2100
Spesa 900 milioni €/anno (ML Moro 2001)
(Ministero della salute, 2008 )
Background
L.Camponovo
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L.Camponovo
I reparti di Terapia Intensiva rappresentano in assoluto le aree ospedaliere in cui la frequenza di ICA è più elevata:
• i pazienti ricoverati in Terapia Intensiva rappresentano in media il 5-19% dei pazienti ricoverati in ospedale, • sviluppano un quarto circa di tutte le infezioni acquisite nell’ambito di un determinato presidio ospedaliero. • il 90% degli eventi epidemici che si verificain ospedale interessa pazienti ricoverati in terapia intensiva, • la mortalità attribuibile a tali infezioni è altissima
Frequenza ICA
O.Piazza et al, Le infezioni nosocomiali in terapia intensiva. 2008
L.Camponovo
I pazienti ricoverati in UTI presentano un altorischio di contrarre un’infezione sostenuta da ceppi resistenti agli antibiotici: il rischio di acquisire un patogeno resistente è più elevato e varia dal 3% al 25%, a seconda del tipo di microrganismo, rispetto a pazienti ricoverati in aree non intensive
Fridkin et al., 1999
ICA da MDRO
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L.Camponovo
�severità delle patologie, �il prolungato ricovero , �l’età dei pazienti >60 anni, �le procedure terapeutiche (nutrizione parenterale, prolungata terapia antibiotica), �i numerosi dispositivi medici (cateteri vascolari, tracheotomia, ventilazione artificiale, ecc.) di cui i pazienti sono spesso portatori, �la prolungata esposizione a farmaci antimicrobici, �la postura,�i frequenti accessi clinico/assistenziali
Fattori di rischio di ICA
Dossier 203/2011. Agenzia Sanitaria Regione Emila Romagna
P.Lanfranco
Siti più frequenti di infezione e
fattori di rischio correlati
34%
17%
13%
14%
L.Camponovo
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Background
� 1% dei pazienti che contrae un’infezione muore successivamente come effetto diretto dell’insorgenza di infezione, mentre nel 3% dei casi l’infezione contribuisce attivamente al decesso, anche se non è la sola causa di morte.
Ma l’aderenza degli operatori sanitari all’igiene Ma l’aderenza degli operatori sanitari all’igiene delle mani delle mani raramente raramente supera il 50supera il 50%!!%!!
� Le mani sono il veicolo più frequentemente implicato nella trasmissione di microrganismi patogeni in ambito assistenziale
� Il 20-40% delle infezioni ospedaliere è dovuto a germi trasmessi dalle mani!!!!!!
� L’igiene delle mani è la misura più efficace per ridurre le infezioni correlate all’assistenza sanitaria e aumentare quindi la sicurezza dei pazienti
L.CamponovoML Moro, 2001
Rapporto uomo-microrganismi
L'organismo umano, in condizioni normali, è formato da
1013 cellule = 10.000 miliardi
Nell’organismo , in condizioni normali,
1 CELLULA umanaospita
10 CELLULE microbiche
L’organismo umano ospita una popolazione microbica di
1014 cellule = 100.000 miliardi
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SEMMELWEISIl “debellatore” della febbre puerperale (Vienna 1846).
. . .Osservò che morivano principalmente le puerpere che
venivano visitate dai medici che avevano appena sezionato dei
cadaveri e al termine dell’attività necroscopica e prima di
visitarle , non ritenevano necessario lavarsi le mani.
La grande scoperta di Semmelweis, apparentemente scontata,
evidenziò per la prima volta che “le mani, per semplice contatto,
possono infettare”.
Impose agli studenti di disinfettarsi le mani con cloruro di calce.
Dimostrò cosi un’altra grande verità « la pulizia con un agente
antisettico delle mani contaminate dai contatti con pazienti può
ridurre la trasmissione ospedaliera di malattie contagiose».
La mortalità calò dal 20% all’1% circa.
L.Camponovo
Tassi di mortalità puerperale,
I e II clinica ostetrica,
Vienna General Hospital
02
46
810
1214
1618
1841 1842 1843 1844 1845 1846 1847 1848 1849 1850
FirstSecond
Semmelweis IP, 1861
InterventionMay 15, 1847
Mortalitàpuerperale
L.Camponovo
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Siti più frequenti di infezione
La mancanza di igiene
delle mani può
contribuire alla loro
insorgenza fino al 30%
34% 14%
17%
INFEZIONI TRATTO
URINARIO
INFEZIONI SITO
CHIRURGICO
BATTERIEMIE
INFEZIONI BASSO
TRATTO RESPIRATORIO
13%
L.Camponovo
La trasmissione avviene attraverso 5 fasi
Le mani degli operatori attraverso il contatto con il paziente e l’ambiente circostante si contaminano ripetutamente
L.CamponovoLinee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
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Trasmissione attraverso le mani:
Fase 1I germi sono presenti sulla cute del paziente e sulle superfici intorno al paziente
L.CamponovoLinee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
Fase 2Attraverso il contatto diretto e indiretto, i germi del paziente
contaminano le mani degli operatori
Fase 3I germi sopravvivono e si moltiplicano sulle mani degli operatori
sanitari Fase 4
Se l’igiene è inadeguata, le mani rimangono contaminate
La trasmissione crociata di germi dal paziente A al paziente B avviene attraverso le mani dell'operatore
Fase 5
L ’Adesione ai “5 momenti di igiene mani” è in grado di ridurre significativamente le infezioni
ospedaliere
L’igiene nei momenti‘PRIMA’ del contatto,protegge il paziente
L.Camponovo
L’igiene nei momenti‘DOPO’ il contatto,protegge l’operatore,l’ambiente e gli altripazienti
Linee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
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QUANDO È PREFERIBILE IL LAVAGGIO?QUANDO È PREFERIBILE IL LAVAGGIO?
3 situazioni richiedono il lavaggio delle mani con acqua e sapone e non
la frizione:
1- Mani visibilmente sporche o contaminate con materiale biologico
Linee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
2- Utilizzo dei servizi igienici
3- Esposizione fortemente sospetta o accertata a microrganismi sporigeni (es. Clostridium difficile) e parassiti (es. scabbia)
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I LUOGHI E I MOMENTI DELL’IGIENE DELLE MANI
1. Prima del contatto col paziente
• Accoglienza, identificazione, controllo lato e sito chirurgico del paziente
• Monitoraggio elettrocardiografico, pressorio, rilievo saturazione
L.Camponovo
Linee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
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2. Prima di una procedura pulita o asettica2
L.Camponovo
Linee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
• Inserimento catetere venoso periferico
• Intubazione endotracheale• Inserimento catetere venoso
centrale• Anestesia spinale • Anestesia peridurale• Cateterismo vescicale
3. Dopo il rischio di esposizione a fluidi biologici
Dopo il rischio di
esposizione a fluidi
biologici
3
L.Camponovo
Linee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
• Prelievo e manipolazione liquido biologico.
• Disconnessione sistema di drenaggio • Rimozione tubo endotracheale.• Smaltimento urine, sangue,
secrezioni• Manipolazione tamponi e garze.• Sanificazione aree contaminate e
sporche• Raccolta e fissaggio campioni
istologici e citologici
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4. Dopo il contatto col paziente
Dopo il contatto col paziente
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L.Camponovo
Linee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
• Monitoraggio elettrocardiografico, pressorio e rilevazione saturazione
• Posizionamento chirurgico del paziente
• Posizionamento elettrodo neutro (piastra per elettrochirurgia)
• Assistenza infermieristica all’anestesia spinale e peridurale
5. Dopo il contatto con l’ambiente che circonda il paziente
Dopo il contatto con l’ambiente intorno al paziente
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L.Camponovo
Linee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
Contatto con:
• letto del paziente/letto operatorio
• ventilatore meccanico
• pompa di perfusione
• centralina/ sistemi di allarme
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COME EFFETTUARE LA CORRETTA IGIENE DELLE MANI
30 secondi
1,5 minuti
Solo le mani
Mani + avambracci
Routinariaper l’igiene sociale e per procedure asettiche di livello intermedio
Chirurgica e antisetticaper gli interventi chirurgici, ma anche per manovre ad alto rischio in sala operatoria e nei reparti : es.
1.Posizionamento CVC2.Drenaggio pleurico3.Puntura evacuativa
FRIZIONE ALCOLICA di 2 tipi:
L.Camponovo
Linee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
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palmo contropalmo
L.Camponovo
Linee Guida OMS sull’Igiene delle mani nell’assistenza sanitaria -2007
Come effettuare l’igiene delle mani
dorso delle mani
spazi interdigitali
Zona ungueale e peri-ungueale
pollici di entrambele mani
punta delle dita strofinate nel palmo dell’altra mano (igiene zone peri-unguealie sotto-ungueali)
E’ fortemente raccomandato mantenere le unghie pulite, corte, naturali e prive di smalto
L.Camponovo OMS, 2016
Igiene chirurgica delle mani con frizione alcolica
E’ fortemente raccomandato coprire tagli e abrasioni con medicazioni impermeabili.
E’ fortemente sconsigliato l’uso di orologi, bracciali e anelli
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Preparazione chirurgica delle mani: primo step
L.Camponovo
OMS, 2016
Preparazione dell’operatore alla frizione alcolica chirurgica
L’operatore deve indossare correttamente:la divisa, il copricapo, la mascherina, presidi di protezione individuali se necessario
Gli avambracci vanno lasciati scoperti (maniche corte o rimboccate prima di igienizzarsi le mani).
L.CamponovoOMS, 2016
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Non praticare in sequenza il lavaggio con acqua e sapone e la frizione idroalcolica
E’ preferibile dissociare le due pratiche di almeno 10 minuti
� Non è utile né necessario� Può causare dermatiti
PERCHÉ?
L.Camponovo OMS, 2016
frizione alcolica chirurgica
L.Camponovo
OMS, 2016
Non asciugare le mani con una salvietta dopo la frizione.
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…COME FACCIO A CAPIRE SE NON ESEGUO CORRETTAMENTE LA
PROCEDURA?
La macchina della verità
L.Camponovo
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L.Camponovowww.corriere.it/salute/malattie_infettive 10 ottobre 2017
L.Camponovowww.corriere.it/salute/malattie_infettive 10 ottobre 2017
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SICUREZZA
Il prodotto idroalcolico è INFIAMMABILEPer la SICUREZZA ANTINCENDIO è raccomandato:
� Frizionare le mani lontano da fonti di calore, fiamme osigarette e non fumare subito dopo l’utilizzo
� Non utilizzarne in eccesso� Frizionare fino a completa evaporazione� Posizionare i flaconi lontani da fonti di calore,
interruttori, prese elettriche, prese di ossigeno o altrigas medicali
� Evitare la dispersione o colatura del prodotto suivestiti, lenzuola, articoli, tasche, borse, ecc.
L.Camponovo OMS, 2016
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ISC: Definizioni
• Le infezioni del sito chirurgico (ISC) sonoclassificate, secondo criteri standardizzati,sviluppati dal Sistema di SorveglianzaStatunitense (NNIS), in:
- ISC superficiali (interessano solo il tessutocutaneo e sottocutaneo)
- ISC profonde (coinvolgono i tessuti molli profondilimitrofi all’incisione)
- ISC di organo/area (coinvolgono un qualsiasidistretto anatomico – organo o spazio – che siastato inciso o manipolato durante l’intervento)
L.CamponovoOMS, 2016
Epidemiologia
• Le infezioni del sito chirurgico interessano dal 2 al 5% dei pazientisottoposti ad interventi chirurgici. (NIH, 2014)
• Il “European point prevalence survey of HAIs and antimicrobial” (ECDC-PPS) condotto nel 2011-2012 mostra che le ISC sono le seconde infezionipiù frequenti in ospedale. (OMS, 2016)
• In Italia, il tasso di ISC riportato dal “Sistema Nazionale di Sorveglianzadelle Infezioni del Sito Chirurgico” (SIChER) da 355 unità operativechirurgiche italiane, tra il 2009 e il 2011, era di 2.6% episodi per 100procedure; il 60% delle ISC erano diagnosticate attraverso unasorvaglianza post dimissione di 30 giorni. (OMS 2016)
• Il 60% delle ISC sono prevenibili usando linee guida basate sulleevidenze. (NIH, 2014) L.Camponovo
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OMS, 2016L.Camponovo
Costi
• Negli Stati Uniti ogni anno si verificano almeno780.000 ISC ogni anno: queste infezioni causano3.7 milioni di giorni di degenza in più ogni anno ecostano costi aggiuntivi per 1.6–3 billioni didollari .
• Nel Regno Unito I costi in eccesso per le ISC sonostati calcolati in circa 1594 sterline in più perinfezione.(13.000 euro circa)
• Nell’Unione Europea, le ISC causano un caricoeconomico stimato fra i 1.5–19.1 billioni di europer anno. (LG OMS SAFE SURGERY 2006)
1 bilione = mille miliardi = 1. 000. 000. 000. 000L.Camponovo
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Fattori di rischioLE
GA
TI A
L PA
ZIEN
TE
•Diabete mellito
•Stato nutrizionale
• Degenza preoperatoria prolungata•Uso di tabacco
•Terapia steroidea
•Colonizzazione da microrganismi
•Infezioni a distanza
•Trasfusioni intraoperatorie
•Ossigenazione tissutaleLE
GA
TI A
LL’IN
TER
VEN
TO
• Colonizzazione del sito chirurgico
• Tricotomia preoperatoria
• Durata dell’intervento e tecnica chirurgica
• Contaminazione del sito chirurgico (antibioticoprofilassi)
• Corpi estranei nel sito chirurgico (suture e drenaggi)
• Ipotermia
• Abbigliamento del team chirurgico
• Ambiente in sala operatoria
L.Camponovo
OMS, 2016
Classe di intervento
L.CamponovoOMS, 2016
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LEGGE 8 marzo 2017 , n. 24 - Legge Gelli-Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona
assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie
Articolo 5: Gli esercenti le professioni sanitarie, nell’esecuzione delleprestazioni sanitarie con finalità preventive, diagnostiche, terapeutiche,palliative, riabilitative e di medicina legale, si attengono, salve le specificitàdel caso concreto, alle raccomandazioni previste dalle linee guida pubblicateai sensi del comma 3 ed elaborate da enti e istituzioni pubblici e privati
nonché dalle società scientifiche e dalle associazioni tecnico-scientifiche delle
professioni sanitarie iscritte in apposito elenco istituito e regolamentato con
decreto del Ministro della salute, da emanare entro novanta giorni dalla data
di entrata in vigore della presente legge, e da aggiornare con cadenza
biennale. In mancanza delle suddette raccomandazioni, gli esercenti leprofessioni sanitarie si attengono alle buone pratiche clinico-assistenziali
L.Camponovo
La prevenzione: le Linee Guida • LG OMS 2016 : Global guidelines for the
prevention of surgical site infection
• NIH UPDATE (APIC/SHEA) 2014: Strategies to
Prevent Surgical Site Infections in Acute Care
Hospitals
• LG OMS 2009: Safe surgery (obiettivo n°6)
• LG NICE 2008: Surgical site infection Prevention
and treatment of surgical site infection
• LG CDC 1999: Guideline for prevention of surgical
site infection
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La prevenzione : le evidenze COCHRANE
• Dressings for the prevention of surgical site infectionDumville, 2016
• Surgical hand antisepsis to reduce surgical siteinfection Tanner, 2016
• Early versus delayed dressing removal after primaryclosureof clean and clean-contaminated surgicalwounds Toon CD, 2015
• Preoperative bathing or showreing with skinantiseptics to prevent surgical site infection Webster,2015
• Preoperative hair removal to reduce surgical siteinfection Tanner, 2011
• Peri-operative glycaemic control regimens forpreventing surgical site infections in adults Kao, 2010
L.Camponovo
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Le linee guida OMS 2016: qualche riflessione
• Affrontano 23 argomenti ed esprimono 29raccomandazioni (per ogni raccomandazione èstata effettuata una revisione sistematica dellabibliografia)
• Solo 4 di queste raccomandazioni riguardano ilpost operatorio
• Il gruppo di ricerca (GDG: Guideline DevelopmentGroup) ha considerato le evidenze disponibili nonsufficienti per lo sviluppo di 5 raccomandazionispecifiche
L.Camponovo
La forza delle raccomandazioni
• La forza delle raccomandazioni è catalogata come“forte” (il panel degli esperti concorda che i beneficidell’intervento sono superiori ai rischi; oppure“condizionale” (il panel considera che i beneficidell’intervento probabilmente superano i rischi);
• In alcune raccomandazioni condizionali, il gruppo diricerca ha deciso di usare la terminologia “ il panelsuggerisce di considerare..” per stimolare una presa didecisone più flessibile, anche perchè questeraccomandazioni implicano importanti conseguenze surisorse e fattibilità per i paesi in via di sviluppo
OMS, 2016L.Camponovo
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Misure pre operatorie (I)
• Decolonizzazione con mupirocina per la prevenzione daStaphilococcus aureus (cardiochirurgia e ortopedia)
• Preparazione intestinale meccanica nella chirurgica delcolon-retto solo se associata ad antibiotici orali
• Tricotomia (solo con rasoi elettrici e poco prima dell’int.)• Preparazione chirurgica delle mani (sapone antis./ gel alc)• Preparazione del sito chirurgico con clorexidina in alcool • Tempistica ottimale per l’inizio della profilassi antibiotica
chirurgica (entro 120 min. prima dell’intervento- entro 60 min per penicilline)
• Attuare protocolli per la profilassi chirurgica elaborati secondo linee guida
LG OMS 2016
LG NICE 2008
LG OMS 2009
NIH 2014
LG CDC 1999
COCHRANEraccomandazione forte
L.Camponovo
L.Camponovo
Altre indicazioni dalla letteratura italiana
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Altre indicazioni dalla letteratura
Approfondimento: tricotomia
OMS, 2016L.Camponovo
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L.Camponovo
Altre indicazioni dalla letteratura italiana
Misure pre operatorie (II)condizionato alla valutazione locale
• Supporto nutrizionale intensificato in pazienti sottopeso
• Non sospendere i farmaci immuno-soppressivi prima della chirurgia
• Bagno o doccia pre-operatoria del paziente (sia con sapone non medicato che con sapone antisettico)
LG OMS 2016
LG NICE 2008
LG OMS 2009
NIH 2014
LG CDC 1999
COCHRANE
•Stop al fumo di sigaretta almeno 30 giorni prima dell’intervento•Eliminare infezioni preesistenti prima di un intervento programmato
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• Una revisione Cochrane pubblicata nel 2007 ha valutato 6 studi clinici per un totale di 10.000 pazienti.
• Nessuna chiara differenza di efficacia nell’uso di saponi a base di clorexidina rispetto ai saponi privi di disinfettante
APPROFONDIMENTO: DOCCIA PREOPERATORIA
Misure perioperatorie (I)
• Lo staff e i pazienti devono indossare vestiario specifico non sterile all’ingresso del blocco operatorio
LG OMS 2016
LG NICE 2008
LG OMS 2009
NIH 2014
LG CDC 1999
COCHRANE
• Disinfezione delle superfici: le superfici del blocco operatoriodevono essere tenute pulite con acqua e detergenti. L’utilizzo deidisinfettanti, sotto forma liquida o vaporizzati, non è statacorrelato a tassi inferiori di ISC.•L’uso di coperture per le scarpe per l’accesso al blocco operatorioo durante gli interventi è una pratica frequente, sebbene larelazione tra la contaminazione del pavimento e i tassi di infezionechirurgica non è stato stabilito
Limitare il numero di accessi alla camera operatoria e tenere le porte chiuse L.Camponovo
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Misure intra operatorie (II)
• Il team chirurgico deve rimuovere monili , unghie artificiali e smalto prima dell’intervento
• Non utilizzare sistemi di ventilazione a flusso laminare nella camera operatoria
• Utilizzo di teli e camici sterili, nessuna differenza tra TNT e TTR• Non utilizzare pellicole adesive da incisione, con o senza
antimicrobico• Considerare l’utilizzo di dispositivi di protezione della ferita • Utilizzare fili di sutura rivestiti di triclosan
LG OMS 2016
LG NICE 2008
LG OMS 2009
NIH 2014
LG CDC 1999
COCHRANE
Il team chirurgico deve indossare mascherina e copricapo
L.Camponovo
Misure peri operatorie (III)
• Ossigenazione peri-operatoria
• Mantenimento della normale temperatura corporea
• Utilizzo di protocolli per il monitoraggio intensivo della glicemia perioperatoria
• Mantenere un adeguato monitoraggio del volume circolante/normovolemia
• Irrigazione della ferita incisionale con iodiopovidone/ no antibiotici
LG OMS 2016
LG NICE 2008
LG OMS 2009
NIH 2014
LG CDC 1999
COCHRANE
raccomandazione forte
L.Camponovo
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Misure post operatorie (I)LG OMS 2016LG NICE 2008LG OMS 2009NIH 2014LG CDC 1999
COCHRANE
•Alla fine dell’intervento non effettuare una seconda antisepsidella cute dopo la chiusura della ferita ma coprirla con unamedicazione sterile appropriata•Utilizzare una tecnica asettica non touch per sostituire orimuovere le medicazioni chirurgiche•Utilizzare fisiologica sterile per lavare le ferite chirurgiche sino a48 ore dopo l’intervento;• Dopo 48 ore le ferite possono essere lavate con acqua delrubinetto e il paziente può fare la doccia
Coprire le ferite chirurgiche con una medicazione sterile per 24/48 ore dopo l’intervento
In questa fase si forma un ponte di fibrina che imp ermeabilizza la ferita all’ambiente esterno e ripristina la funzion e protettiva della cute
L.Camponovo
Early versus delayed dressing removal after primary closure of clean and clean-contaminated surgical wounds (Review)
ConclusioniLa rimozione precoce delle medicazioni dalle ferite chirurgiche puliteo pulite/contaminate non sembra avere effetti negativi suglioutcomes.Comunque deve essere considerato che le evidenze che supportanoquesta raccomandazione sono di qualità molto bassa (3 RCT) e che gliintervalli di confidenza sono molto ampi. La rimozione precoce dellemedicazioni causa degenze più brevi e costi molto più bassi, rispettoal coprire le ferite oltre le 48 ore dopo l’intervento (1 piccolo RCT diqualità molto bassa). Sono necessari unteriori RCT di buona qualitàper comprendere se le medicazioni chiurgiche sono necessarie dopo48 ore dall’intervento nei differenti interventi e con diversi livelli dicontaminazione. Toon CD, Cochrane Database Syst Rev, 2015
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Misure post operatorie (II)
• Non utilizzare medicazioni avanzate
• Terapia profilattica della ferita mediante pressione topica negativa in pazienti adulti ad alto rischio di infezione
•Fare riferimento ad un infermiere specialista in wound care per le ferite che guariscono per seconda intenzione, al fine di individuare una medicazione adeguata•Se si sospetta una infezione, somministrare un antibiotico per via sistemica secondo antibiogramma
LG OMS 2016LG NICE 2008LG OMS 2009NIH 2014LG CDC 1999
COCHRANE
L.Camponovo
AD
VA
NC
ED D
RES
SIN
G
OMS, 2016 L.Camponovo
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Misure post operatorie (III)
• No al prolungamento della profilassi antibiotica chirurgica oltre le 24 h
• No alla profilassi antimicrobica in presenza di un drenaggio e rimozione del drenaggio da una ferita quando clinicamente indicato
LG OMS 2016
LG NICE 2008
LG OMS 2009
NIH 2014
LG CDC 1999
COCHRANE
raccomandazione forte
L.Camponovo
NA: evidenze insufficienti• Screening per la colonizzazione da ESBL ed
impatto sulla profilassi antibiotica• Cambio degli strumenti chirurgici per la chiusura
degli strati superficiali• Utilizzo del doppio guanto chirurgico/
cambiamento dei guanti chirurgici• Utilizzo dei ventilatori/ sistemi di
raffreddamento/ ventilazione naturale• Irrigazione con fisiologica della ferita prima della
chiusura
L.CamponovoOMS, 2016
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E ancora…
L.Camponovo
f) garantire una formazione adeguata e aggiornata dei medici e degli altri operatori sanitari, così come lo scambio di migliori pratiche, al fine di restare al passo con le tecnologie più recenti e con le migliori pratiche di igiene ospedaliera, e istituire sistemi di monitoraggio per verificare che le loro competenze siano aggiornate, soprattutto per quanto riguarda l'attuazione dell'elenco di controllo dell'OMS sulla sicurezza chirurgica; tali misure ridurrebbero l'incidenza di errori medici (comprese le IAA) causati da una conoscenza parziale e dal non aggiornamento in merito ai nuovi progressi tecnologici;
E ancora…
L.Camponovo
5. invita gli Stati membri a garantire che, in questo periodo di crisi economica, la sicurezzadei pazienti non sia compromessa dalle misure di austerità e che i sistemi sanitari continuino a essere finanziati in maniera adeguata e, in particolare, a non far ricorso a misure fortemente pregiudizievoli, come i tagli a breve termine, suscettibili di comportare costi elevati nel medio e lungo periodo, bensì a concentrare i loro sforzi sul proseguimento dello sviluppo di sistemi sanitari di elevata qualità e altamente performanti; invita gli Stati membri a garantire un numero sufficiente di operatori sanitari formati o specializzati nel controllo e nella prevenzione delle infezioni nonché l'igiene ospedaliera, a favore di un approccio più incentrato sul paziente.