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Le infezioni dell’apparato genito-urinario Prof. Piergiorgio Catalanotti marzo 2015 1/3

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Le infezioni dell’apparato genito-urinario

Prof. Piergiorgio Catalanotti

marzo 20151/3

Infezioni che generalmente sono trasmesse per via sessuale

Infezioni dell’apparato genito-urinario

Infezioni sessualmente trasmesse, IST

Malattie sessualmente trasmissibili, MST

Le infezioni sessualmente trasmesse costituiscono un

importante problema socio-comportamentale e

medico-epidemiologico.

Infezioni sessualmente trasmesse

Ogni persona sessualmente attiva ha contratto almeno una volta una IST.

I microrganismi responsabili di IST evadono le difese dell’immunità innata.

La co-trasmissione e le co-infezioni sono eventi comuni.

Sono disponibili solo pochi vaccini.

Ecosistema vaginale

Insieme dei microrganismi presentiabitualmente a livello vaginale in equilibrio

dinamico tra loro e con l'ambiente

L’ambiente vaginale è protetto contro le infezioni da:

barriera epiteliale;pH vaginale; livello di glicogeno;sistema immunitario;ormoni ovarici;enzimi batteriostatici e battericidi.

Ecosistema vaginale

Ecosistema vaginale

enterobatterino> 8climaterio

lattobacillisi3,3-4,5fertile

rari e varino7-8prepubere

lattobacillisiacido7-8

microrganismiglicogenopHetà

Ecosistema vaginale

Almeno il 95% della normale popolazione batterica della vagina in età riproduttiva èrappresentata da lattobacilli.

Gruppo eterogeneo di bat-teri Gram-positivi, aerobi facoltativi, di varie dimen-sioni, di forma bastoncel-lare.

Ecosistema vaginale

Lactobacillus acidophilusL. crispatusL. jenseniiL. gasseriL. iners

Il 95 % dei ceppi produce H2O2

Circa 60 specie

Ecosistema vaginale

I lattobacilli

degradano il glicogeno ad acido lattico;

producono perossido di idrogeno (H2O2), batteriocidine e arginina deaminasi.

competono con gli altri batteri nell’ade-renza alle cellule epiteliali vaginali;

Inibizione dell’adesione dei patogenialla mucosa vaginale

I lattobacilli si legano in modo specifico e aspecificoalle cellule epiteliali della mucosa vaginale...

Recettore

Microrganismipatogeni

Legami specificicon recettori epiteliali

Legami aspecifici(forze elettrostatiche)

… ed impediscono ai microrganismi patogenidi trovare liberi i siti di legame e quindi aderire alla mucosa vaginale.

Celluleepiteliali

Mucosavaginale

Lattobacilli

Lattobacilli

J. P. Lepargneur et al. - J. Gynecol. Biol. Reprod., 31: 485-494,2002

I lattobacilli si legano alla fibronectina del fluido vaginalee producono biosurfattante...

Fibronectinadel fluido vaginale

LattobacilliMicrorganismi

patogeni

Secrezione di biosurfactante

… ulteriori meccanismi che impediscono ai microrganismi patogenidi aderire alla mucosa vaginale.

Lattobacilli

Mucosa vaginale Mucosa vaginale

Legame specifico

J. P. Lepargneur et al. - J. Gynecol. Biol. Reprod., 31: 485-494,2002

Inibizione dell’adesione dei patogenialla mucosa vaginale

I lattobacilli sintetizzano sostanze fondamentaliper il mantenimento di un corretto equilibrio

nell’ecosistema vaginale...

…in quanto agiscono come fattori di difesa contro l’insorgenza di infezioni microbiche.

Lattobacilli

Acido lattico

Bassi valori di pH

3,5 - 4,0

H202

Effetto battericida

su alcuni ceppi

Competizione per fonti nutrizionali

Proprietàantibiotiche

Ad es. privazionedi arginina

(anaerobi)

Batteriocine

estrogeni ±

J. P. Lepargneur et al. - J. Gynecol. Biol. Reprod., 31: 485-494,2002

Inibizione della crescita dei patogeni

I lattobacilli interagiscono con diversi ceppidi microrganismi patogeni (es. C. albicans, E. coli )...

… e rilasciano un fattore (APF)che favorisce la co-aggregazione tra lattobacilli e patogeni.

Inibizione della proliferazionedi alcuni microrganismi patogeni

per CO-AGGREGAZIONE

Microrganismopatogeno

APF

Rilascio di APF(Aggregation Promoting Factor)

Lattobacilli

APF

+

Lattobacilli

Microrganismopatogeno

J. P. Lepargneur et al. - J. Gynecol. Biol. Reprod., 31: 485-494,2002

Inibizione della moltiplicazione dei patogeni

Lattobacilli

La diminuzionedella presenza di lattobacilli

e dell’ azione antagonista contro i germi patogeni...

…favorisce l’instaurarsi di infezioni opportunistiche.

germi potenzialmente

patogeni* alloctoni* autoctoni

Ecosistema vaginale

Effetti della stimolazione ormonale sull’epitelio vaginaleEstrogeni

Proliferazione e maturazione dell’epitelio

Disponibilità di glicogeno

Glicogeno libero

Glucosio

Acido lattico pH 3,3 – 4,5

Sfaldamento dell’epitelio

Citolisi

Progesterone

Popol. batterica

Lattobacilli

Ecosistema vaginale

Effetti della stimolazione ormonale sull’epitelio vaginaleEstrogeni

Proliferazione e maturazione dell’epitelio

Disponibilità di glicogeno

Glicogeno libero

Glucosio

Acido lattico pH 3,3 – 4,5

Sfaldamento dell’epitelio

Citolisi

Progesterone

Popol. batterica

Lattobacilli

pH vaginale

range di normalità3,3 – 4,5

Popolazione lattobacillare

Candida

Gardnerella, MobiluncusTrichomonas vaginalis

Mycoplasma, UreaplasmaChlamydia trachomatisNeisseria gonorrhoeae

4,0

3,3 – 4,0

> 4,5

Le IST compaiono in forma acuta, ma cronicizzano, se mal curate.

Trenta diverse IST dovute a circa venti agenti eziologici tra batteri, protozoi, miceti e virus.

Infezioni sessualmente trasmesse

Forme classiche batteriche Neisseria gonorrhoeae

Treponema pallidum

gonorrea (uretrite, cervicite),epididimite,salpingite, congiuntivite, artrite, sepsi,S. di Reiter, periepatite, ophtalmia neonatorum (*)

sifilide acquisita e congenita(*)

Haemophilus ducreyi Klebsiella

(Calymmatobacterium) granulomatis

ulcera molle (cancroide)

granuloma inguinale o g. venereo (donovanosi)

linfogranuloma venereo

Classificazione eziologica

(*) infezione connatale Chlamydia trachomatis

L1-L2-L3

Phtirius pubis

Sarcoptes scabei

Forme classiche da ectoparassiti

Classificazione eziologica

Chlamydia trachomatis D-K

NGI (uretrite, cervicite), epididimite, salpingite, congiuntivite da inclusi, S. di Reiter, periepatite, ophtalmia neonatorum*, polmonite, otite media neonatale*

(*) infezione connatale

Forme batteriche di seconda generazione

Classificazione eziologica

Mycoplasma genitalium

Mycoplasma hominisvaginosi batterica, PID, poliabortività, febbre post-partum, sterilità

NGI, PID (?)

Forme batteriche di seconda generazione

NGI, calcolosi urinaria, vaginosi, PID, sterilità

Classificazione eziologica

Ureaplasma urealyticum

Gardnerella vaginalis vaginosi batterica

(*) infezione connatale

Streptococcus agalactiae sepsi e meningite neonatale*

proctite, enterite Salmonella, Shigella Campylobacter spp.

Enterococchi Stafilococchi

vulvo-vaginiti

Listeria monocytogenes vulvo-vaginiti in gravidanza

Streptococcus pyogenes Haemophilus influenzae

vulvo-vaginiti in etàpediatrica

vulvo-vaginite, balano-postite

Forme micotiche di seconda generazione

Candida albicans

Candida glabrata Candida tropicalis Candida krusei Candida pseudo-tropicalis Candida stellatoidea Candida guillermondii

Classificazione eziologica

Trichomonas vaginalis vulvo-vaginite, balanite

Entamoeba histolytica amebiasi

giardiasi Giardia lamblia

Isospora belli isosporidiosi

Cryptosporidium spp. criptosporidiosi

Forme protozoarie di seconda generazione

Classificazione eziologica

HSV herpes genitale, herpes neonatale

cervicite, mortalità infantile*, ritardo mentale del bambino*

CMV

HPV condilomi genitali, carcinoma del collo dell’utero, papilloma laringeo neonatale*

MCV mollusco contagioso genitale

HBV, HCV, HDV epatite virale, carcinoma epatico

HIV AIDS(*) infezione connatale

Forme virali di seconda generazione

Classificazione eziologica

uretrite/cervicite

• Neisseria gonorrhoeae• Chlamydia trachomatis (D-K) • Mycoplasma hominis• Mycoplasma genitalium (?)• Ureaplasma urealyticum• Trichomonas vaginalis (uomo)

vulvo-vaginite• Trichomonas vaginalis• Candida albicans• Batteri aerobi Gram positivi

e Gram negativi

Classificazione sindromica

Forme essudative

Dismicrobismi

vaginosi batterica • Gardnerella vaginalis• M. hominis• M. urealyticum

Classificazione sindromica

vaginosi citolitica • Lactobacillus

ulcere genitali

Treponema pallidumHaemophilus ducreyiC. trachomatis (L1, L2, L3)Klebsiella granulomatisHSV

verruche genito-anali HPV

Forme ulcero-proliferative

mollusco contagioso MCV

Classificazione sindromica

AIDS

epatiti virali

infezioni congenite/connatali

HBV, HCV, HDV

Forme sistemiche

HSV, CMV Treponema pallidumNeisseria gonorrhoeaeChlamydia trachomatis (D-K)HIV, HBVStreptococcus agalactiae

HIV

Classificazione sindromica

sindromi intestinali (in omosessuali maschi)

Forme extragenitali

SalmonellaShigellaCampylobacter spp.Entamoeba histolyticaGiardia lamblia

artrite acuta con infezione vaginale/uretrale

Sindrome di ReiterNeisseria gonorrhoeae Chlamydia trachomatis HIV, HBV

Classificazione sindromica

epidemiologica insorgenza di nuovi patogeni

socialeS. giovani in piena attività produttiva

clinicacomplicanze e sequele

Rilevanza

Complicanze e sequele

Complicanze e sequele

Comportamenti sessualinumero di partner partner occasionalimancato uso del preservativoprecoce inizio dei rapporti sessuali

ProstituzioneImmigrazioneSesso

Fattori di rischio

Non circoncisioneAlcoolismoTabagismoUso di drogheComportamento igienico-sanitario

tardiva consultazione del medicomancata notificazione al partnermancata compliance della terapia uso di lavande vaginali

Fattori di rischio

Giovane età

Fonte. WHO, 2005

448 milioni di nuovi casi/annoInfezioni casi/anno

Trichomoniasi 248 milioniClamidiosi 102 milioniGonorrea 87 milioni

Sifilide 10 milioniErpete 26 milioni

Epidemiologia

In Occidente negli anni ’70 e fino alla fine del secolo scorso emergenza delle IST virali (HPV, HHV e HIV) e diminuzione di incidenza delle forme batteriche (sifilide, gonorrea, LGV).

In questo secolo, al persistere dell’alta incidenza di forme virali si associa la riemergenza delle forme batteriche.

La riemergenza di tali forme interessa centri metropolitani e popolazioni a rischio (omosessuali, minoranze etniche, dediti alla prostituzione, tossicodipendenti).

Epidemiologia

L’incidenza media delle IST nei paesi dell’Esteuropeo è in media 100 volte più alta che non nei paesi europei occidentali (da 62,8-164,1 per 100.000 a 1,46 per centomila).

In Russia c’è stata un’epidemia di sifilide nel1990 che ha iniziato a declinare solo verso il1998, mentre è in aumento la sifilidecongenita, trasmessa da madri infette ai feti.

Epidemiologia

Fonte: Ufficio Regionale Europeo WHO

Le epidemie di IST nelle regioni dell’Esteuropeo sono potenzialmente un problemache riguarda l’intera Europa.

Aumento dei casi di sifilide anche in Finlandia, a partire dal 1994, in gran parte contratta in Russia e in Estonia.

Epidemiologia

Fonte: Ufficio Regionale Europeo WHO

Paesi in via di sviluppo* Paesi industrializzati

HPV

Neisseria gonorrhoeaeHaemophilus ducreyiTreponema pallidumTrichomonas vaginalisHBVHIVChlamydia trachomatisCalymmatobacterium

granulomatisHSV

HSVChlamydia trachomatisNeisseria gonorrhoeaeMycoplasma hominisUreaplasma urealyticumTrichomonas vaginalisHBVTreponema pallidumHIV

* scarsità di dati e presumibile sottostima delle IST non veneree classiche

Epidemiologia

Fonte: Ufficio Regionale Europeo WHO

Linee guida per la gestione e il trattamentonel 60 % dei Paesi europei.

Sistema di sorveglianza delle IST in quasi tutti i Paesi europei.

Nel 56% dei Paesi, i servizi relativi alle IST fanno parte delle cure primarie.

Solo il 30% dei Paesi europei ha un programma nazionale strutturato di controlloe trattamento.

Epidemiologia

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Protocollo diagnostico

Prescrizione sintomatologia

• gravidanza, ciclo mestruale

trattamenti antibiotici segnalazione di particolare rischio biologico

quesito diagnostico in rapporto all’anamnesi

• terapia estro-progestinica• diabete, interruzioni di gravidanza, infertilità

• età della paziente

• abitudini sessuali• uso abituale o saltuario di droghe• notizie sul soggiorno in aree a rischio per

l’elevata incidenza di particolari IST.

Fonte: Linee Guida SIU 2012

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Protocollo diagnostico

Prelievo

rappresentativo e idoneo

non in periodo mestruale

lontano (24 h) da irrigazioni vaginali

prima o dopo 5 gg dal trattamento antibiotico o antimicotico

lontano (24 h) da rapporti sessuali

• Introdurre il tampone fino al collo dell’utero

• Utilizzare uno speculo bivalve sterile monouso• Evitare di toccare le zone esterne

1. Cervice

2. Vagina

3. Retto

4. Vescica

5. Tampone

6. Speculo

7. Utero

Inserire il tampone per 1-2 cm e ruotareper 10-30 sec

Tampone di secrezione vaginale

• Fastidioso e talvolta doloroso

• Utilizzare tamponi sottili e flessibili

• Prelievo lontano almeno 2 h dall’ultima minzione

• Inumidire il tampone

• Inserire il tampone per 3- 4 cm e ruotare per 10-30 sec

Tampone di secrezione uretrale

Tampone per PAP test e HPV test

•Le cellule prelevate non vengonostrisciate e fissate su un vetrino, ma sono raccolte in un terreno di trasportoliquido per essere inviate in laboratori specializzati.

•Garantisce una diagnosi citologica piùprecisa e definita.

•Consente di effettuare il Test per l’HPVsulle stesse cellule ancora conservate nel terreno di trasporto liquido.

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Protocollo diagnostico

Trasporto

Terreno di Stuart• Streptococchi• Neisseria• Miceti

Terreno di Amies• Gardnerella vaginalis• Enterobacteriaceae

Soluzione fisiologica sterile

• Trichomonas vaginalis

Le fibre di nylon perpendicolari al bastoncinoagiscono come un soffice “spazzolino” epermettono il prelievo di una maggiorequantità di materiale cellulare. Le fibre dinylon esercitano un’azione capillare cheaumenta l’assorbimento dei campioni liquidiche rimangono in superficie e possonoessere eluiti più facilmente.

cellule prelevate liquido raccolto

Tamponi floccati

campione raccolto

I tamponi di nylon floccato assorbono e rilasciano un

maggior volume di campione

Tamponi floccati

campione raccolto

campione intrappolatonella matrice

Dispersione, diluizione e mancato rilascio del campione

Trasporto

Terreno per micoplasmi

Tampone per Chlamydia

Utilizzare idonei terreni di trasporto con -lattamici e sulfamide

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Protocollo diagnostico

Es. microscopico

Ricerca colturale

Ricerca diretta rapida

Test di biologia molecolare

Esame diretto

Fonte: Linee Guida SIU 2012

Il protocollo diagnostico prevede indaginicolturali, sierologiche, molecolari su varimateriali biologici in rapporto al sospettodiagnostico, sia sul(la) paziente che sul(la) partner.

SINDROMI ESSUDATIVE

Le infezioni dell’apparato genito-urinario

muco-purulento Neisseria gonorrhoeae

Chlamydia trachomatis (D-K)

aspecifico, scarso, mucoide Mycoplasma, Ureaplasma

schiumoso, bianco verdastro Trichomonas vaginalis

leucorrea abbondante , cremosa, con esacerbazioni premestruali

Miceti

abbondanti e mucose Lactobacillus (vaginosi citolitica)

Caratteristiche dell’essudato

bianco grigiastro o giallastro, fluido, aspecifico

Gardnerella vaginalis

Mobiluncus

SINDROMI ESSUDATIVE

uretriti e cerviciti

Le infezioni dell’apparato genito-urinario

Gonorrea

Caratteristiche morfologiche diplococchi Gram negativi disposti a chicco di caffè

immobili

asporigeni

spesso capsulati

Neisserie

Caratteristiche metaboliche catalasi e ossidasi positivi

Caratteristiche metaboliche aerobi e anaerobi facoltativi

Caratteristiche colturali delle N. patogene batteri esigenti terreno arricchito con sangue riscaldato,

selettivo per VCN (Thayer Martin)

Neisseria

Meningite cerebro-spinaleN. meningitidis

N. flavescensN. mucosa

GonorreaN. gonorrhoeae

N. subflavaCommensali

delle prime vie aeree

Occasionalmente opportunisti

N. sicca

patologiaspecie

Antigenicamente omogeneo

Antigeni comuni anche a N. meningitidis

Antigene capsulare polisaccaridico

(antigene K)

N. gonorrhoeaeCaratteristiche antigeniche

FimbrieAdesine(colonizzazione)

Impedine

IgA Proteasifacilita la sopravvivenza e lamoltiplicazione sulla superficiedelle mucose

Capsulaantigene polisaccaridico K

Moduline (danno indiretto) LPS

attiva il complemento, causanecrosi endoteliale e infiammazione disseminata

N. gonorrhoeaeCaratteristiche antigeniche

Gonorrea o blenorragianell'uomo è altamente sintomatica(essudazione uretrale muco-purulentaassociata a dolore)nella donna è asintomatica o paucisintomatica (scarsità di secrezioni)

N. gonorrhoeaeQuadri clinici

Oftalmoblenorragia del neonatopatologia connatale

N. gonorrhoeaeQuadri clinici

Lesioni cutanee da N. gonorrhoeae

N. gonorrhoeaeQuadri clinici

pustola da N. gonorrhoeae(colorazione Gram)

Blenorragia in Italia

Blenorragia in Europa

Dall’80 importante riduzione dell’incidenza dellagonorrea, soprattutto nei Paesi scandinavi(Germania, Gran Bretagna, Austria e Olanda). Tuttavia negli ultimi anni si sta osservando in molti

paesi Europei un incremento del numero dei casi digonorrea.Nel 2006 i casi segnalati nei 27 Stati Membri

(esclusi Germania, Grecia e Liechtenstein) sonostati 30 534, pari ad 8,9 per 100.000 abitanti(escludendo Austria e Francia, i cui dati non eranorappresentativi dell’intera nazione).

Blenorragia in Europa

L'incidenza più elevata è stata osservata in Lettonia(32,5 casi ogni 100 abitanti), Gran Bretagna (31,5), ed Estonia (20,8).

Portogallo (0,47), Italia (0,67), Spagna (0,83) e Lussemburgo (0,85) sono i Paesi che hanno segnalato ilminor numero di casi.

Blenorragia in Europa

Nel 2011 i casi riportati in 28 Stati Membri EU (escluse Germania e Liechtenstein) sono stati 39.179, con un incremento del 22% (Rapporto ECDC 2011, settembre2013).

Blenorragia nel Mondo

Negli Stati Uniti i nuovi casi di contagio sono circa 700.000/anno, di cui solo la metà vengono segnalati al CDC. Dopo un sensibile calo della diffusione della malattia nel Paese, da alcuni anni le infezioni sono nuovamente aumentate, fino ad arrivare, nel 2006, a un picco di 120,9 casi di malattia ogni 100 mila persone.

Anche l'Australia ha segnalato un incremento della malattia tra il 1999 e il 2000. La situazione è rimasta stabile fino al 2004 ed ènuovamente peggiorata tra il 2004 e il 2005. Almeno un terzo delle infezioni sono contratte da adolescenti..

Terapia

Fonte: Linee guida SIU, 2012

Resistenze

Incremento delle farmacoresistenza.

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto

Ricerca colturale

Ricerca diretta rapida

Test di biologia molecolare

Ricerca colturale

Test di biologia molecolare

Es. microscopico

Protocollo diagnostico

forma, dimensioni e disposizione• colorazione di Janet

Neisseria gonorrhoeaeColor. monocromatica di Janet (bleu di metilene)

Esame microscopico dopo colorazione

Neisseria gonorrhoeaeColorazione dicromatica di Gram

forma, dimensioni, disposizione eaffinità tintoriali

• colorazione di Gram

Esame microscopico dopo colorazione

L’esame microscopico è sensibile e specifico nellablenorragia acuta e sintomatica.

È rapido ed economico.

Nelle forme asintomatiche e nelle forme cervicali e rettali è di scarsa utilità.

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Ricerca diretta rapida

Test di biologia molecolare

Es. microscopico Es. microscopico

Test di biologia molecolare

Ricerca colturale

Protocollo diagnostico

Test catalasi

catalasi2H2O2 2H2O + O2

ThayerMartin

37°C, 24 hCO2

Test ossidasi

N. gonorrhoeae Identificazione

L’esame colturale è altamente specifico e pococostoso.

Ha il vantaggio di consentire la determinazionedell’antibiogramma.

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Ricerca diretta rapida

Test di biologia molecolare

Es. microscopico Es. microscopico

Test di biologia molecolare

Ricerca colturale

Protocollo diagnostico

I NAAT sono più sensibili (>90%) rispetto alla coltura.

Possono essere eseguiti su tamponi vaginali, endocervicali e uretrali.

La sensibilità è ancor più elevata rispetto alla colturanei tamponi rettali e faringei.

I NAAT sulle urine non sono indicati nella donna, perché a bassa sensibilità.

Clamidiosi

MO

MP

Cysteine Rich Protein grande

LPS

CRP piccola

Membrana esterna

Strato proteico

Membrana citoplasmatica

Chlamydia = mantello

Batteri Gram negativi

Parassiti intracellulari obbligati

Phylum BVII – Chlamydiae phy. nov.Classe I – Chlamydiae

Ordine I – ChlamydialesFamiglia I – Chlamydiaceae

Genere I – ChlamydiaC. trachomatis

Genere II – ChlamydophilaC. pneumoniaeC. psittaci

NeisseriaChlamydia

uretrite/cervicite, LGVcongiuntivite, tracomauomoC. trachomatis

patologiaospite naturalespecie

NeisseriaChlamydia

ovini e boviniC. pecorum

malattia respiratoria acutaaterosclerosiuomoC. pneumoniae

polmonite interstizialeuccelli, mammiferi,uomo (occasionalmente)

C. psittaci

NeisseriaChlamydophila

Chlamydia trachomatis

Linfogranuloma venereoAfrica, Asia,

America Centrale e del Sud

L1, L2, L3

IST di seconda generazioneU.S.A.D, E, F, G, H, I , J, K

tracoma endemicopaesi in via di sviluppoA, B, Ba, C

patologiadiffusionesierotipi

nucleo

5. divisione dei RB

1. infezione2. EB penetrano

nella cellula per endocitosi

4. Fissione binaria dei RB(4 h)

3. EB RB6. RB EB(48 h)

EB = Corpo elementare, forma infettiva, metabolicamente meno attiva (spora)

RB = Corpo reticolare, metabolicamente attivo

7.liberazione degliEB per esocitosi(72 h)

C. trachomatis: ciclo vitale

dopo 18-22 h dall’infezione, i corpi reticolati si differenziano in corpi elementari

4 corpi elementari

C. trachomatis: ciclo vitale

Epidemiologia

La clamidiosi si è confermata anche nel 2011 la piùdiffusa IST (Rapporto ECDC 2011, settembre 2013).

346.911 casi in 25 Stati Membri (Rapporto ECDC 2011, settembre 2013).

Epidemiologia

L’incidenza è in continuo aumento in Europa (RapportoECDC 2011, settembre 2013).

Epidemiologia

La clamidiosi colpisce prevalentemente soggetti di etàcompresa tra i 20 e i 24 anni di età (Rapporto ECDC 2011, settembre 2013).

Epidemiologia

La clamidiosi è più diffusa nella donna che negli uomini(Rapporto ECDC 2011, settembre 2013).

Rate (per 100,000 population)

0

60

120

180

240

300

1984 86 88 90 92 94 96 98 2000

Casi riportati in USA. 1984–2001

Epidemiologia

Incidenza per sesso in USA 1984–2001

Rate (per 100,000 population)

Men

Women

0

90

180

270

360

450

1984 86 88 90 92 94 96 98 2000

Epidemiologia

Fattori di rischio

Contatti con persone affette da IST.

Contatti sessuali in paesi con IST endemiche.

Contatti con un nuovo partner negli ultimi 2 mesi.

Contatti con più di 2 partner negli ultimi 12 mesi.

Non uso di preservativo.

Street youth, uso di droghe IV, prostituzione.

Omosessualità maschile.

Diffusione attraverso le secrezioni a contat-to con piccole lesione della mucosa oculare, oculare, faringea, genitale (uretra, cervice)e rettale.

Attacco ai recettori di acido sialico. Persistenza nel sito di attacco, inaccessibile

ai fagociti, ai linfociti T e B. La diffusione avviene ad opera di maschi

etero- ed omosessuali. La trasmissione agli occhi può aversi per

contatto con le mani.

.

Patogenesi

Asintomatica nel 75 % dei casi

donna

Cervicite perdite vaginali irritazione perivaginale bruciore alla minzione sanguinamento dopo i

rapporti sessuali dolore addominale basso

Quadri clinici

donna

Quadri clinici

Endometrite

Salpingite infertilità

donna

Quadri clinici

Normale flusso degli ovociti dall’ovario all’utero

Chlamydia può ostruire le trombe di Falloppia

Endometrite

Salpingite infertilità

Malattia infiammatoria pelvica (PID) dolori diffusi alla pelvi febbre leucorrea

Periepatite (S. di Fitz-Hugh-Curtis)

donna

Quadri clinici

Asintomatica nel 25 % dei casi Uretrite non gonococcica scarsamente purulenta

Uretrite post-gonococcica

uomo

Quadri clinici

Asintomatica nel 25 % dei casi Uretrite non gonococcica scarsamente purulenta

Uretrite post-gonococcica Epididimite

Prostatite (raramente)

Proctite (omosessuali maschi)

Congiuntivite da inclusioni (paratracoma)

uomo

Quadri clinici

Congiuntivite da inclusioni

neonato

Quadri clinici

Terapia

Fonte: Linee guida SIU, 2012

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Ricerca colturale

Ricerca diretta rapida

Test di biologia molecolare

Es. microscopico

Protocollo diagnostico

Inclusioni di Chlamydia trachomatisColorazione di Giemsa

Foto: Eiko Petersen, Friburgo

Esame microscopico dopo colorazione

Inclusioni di Chlamydia trachomatis(Papanicolaou test)

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Ricerca diretta rapida

Test di biologia molecolare

Es. microscopico

Ricerca colturale

Protocollo diagnostico

Esame colturale

Mc Coy

Colorazione di Lugol

Esame colturale

Mc Coy

Anticorpi fluorescenti

HeLa 299-24

BHK21 o L929

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Ricerca colturale

Test di biologia molecolare

Es. microscopico

Protocollo diagnostico

Ricerca diretta rapida

Immunofluorescenza diretta

Protocollo diagnostico

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Ricerca colturale

Es. microscopico

Ricerca diretta rapida

Test di biologia molecolare

Test di biologia molecolare

PCR (Polymerase Chain Reaction)

LCR (Ligase Chain Reaction)

PACE (Probe Assay ChemoluminescentEnhanced)

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Ricerca colturale

Ricerca diretta rapida

Protocollo diagnostico

Titolazioni anticorpali

Fissazione del complemento

ELISA (IgG, IgM, IgA)

Micro IF

Sensibilità Specificità Fattibilità Economicità

Giemsa + +++ +++ +++

DFA ++ ++ ++ ++

Coltura +++ +++ + +

PCR +++ +++ + +

Sierologia + + +++ ++

ELISA ++ ++ ++ ++

Metodo

Micoplasmosi

Micoplasmi 0,2 – 0,3 m.

Assenza di parete cellulare (Mollicutes).

Membrana citoplasmatica ricca di steroli.

Micoplasmi

Ubiquitari.

Parassiti di diverse specie animali.

Si moltiplicano sulla superficie delle cellule

senza invaderle.

Micoplasmi

• Ordine Mycoplasmatales

• Famiglia Mycoplasmataceae

• Generi Mycoplasma e Ureaplasma

Mycoplasmataceae

NGI, PID (?)M. genitalium

NGI, PID (?)M. genitalium

Isolabili dalle vie genitali dell’uomoM. fermentansM. spermatophilumM. primatum

NGI, vaginosi, PID, sterilitàU. urealyticum

vaginosi batterica, PID, poli-abortività, febbre post-partum, sterilitàM. hominis

commensali delle prime vie aeree dell’uomo

M. salivariumM. oralM. buccaleM. fauciumM. lipophilum

polmonite atipica primariaM. pneumoniaepatologiespecie

Cervicite

Endometrite o salpingite infertilità, poliabortività sterilità tubarica

Malattia infiammatoria pelvica (PID) dolori diffusi alla pelvi febbre leucorrea

Vaginosi batterica

donna

Quadri clinici

Uretrite non gonococcica

Prostatite

uomo

Quadri clinici

Terapia

Fonte: Linee guida SIU, 2012

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Allontanare il muco cervicale

Tampone endocervicale

Prelievo con tamponi di dacron o raschiamento con citospazzole

Accurata pulizia della sede del prelievo

Protocollo diagnostico

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Test di biologia molecolare

Protocollo diagnostico

Ricerca colturale

Ricerca colturale tradizionaleArricchimento in Mycoplasma broth

• Peptone batteriologico• Estratto di carne• Sodio cloruro • Supplemento minerale • Siero di cavallo• Estratto di lievito• Tallio acetato• Penicillina• Urea • Rosso fenolo

Incubazione a 37°C• Microaerofilia• Colonie a “uovo fritto” (M. hominis) • Colonie a “riccio” (U. urealyticum)

Colonie di micoplasmi in terreno solido, osservate al microscopio ottico a piccolo ingrandimento

Mycoplasma pneumoniae

Ureaplasma urealyticum

Mycoplasma hominis (a uovo fritto)

Semina in terreno UMM

Incubazione in gallerie miniaturizzate, sotto paraffina

Ricerca colturale miniaturizzata

Estratto di lievito Siero di puledroΒ-lattamici e sulfamideUrea e arginina Rosso fenolo

Valutazione della carica batterica

Ricerca colturale miniaturizzata

basata su un principio di cinetica enzimatica:

la velocità di idrolisi dell’urea o dell’arginina

(viraggio dell’indicatore) è proporzionale alla

carica

si esprime in UCC/mL sensibilità del test:

U. urealyticum da 103 a ≥ 105 UCC/mL

M. hominis ≥ 104 UCC/mL

Identificazione

basata sulla sensibilità (S) o resistenza (R) del ceppo a lincomicina, trimethoprim-sulfametossazolo ed eritromicina

il profilo di sensibilità è indicato dal viraggiodell’indicatore al giallo

il profilo di resistenza è indicato dal viraggiodell’indicatore al rosa-fucsia

Ricerca colturale miniaturizzata

specie lincomicinatrimethoprim-

sulfametossazolo eritromicina

U. urealyticum R R S

M. hominis S R R

Ricerca colturale miniaturizzata

v Doxiciclina (8 μg/mL)v Roxitromicina (4 μg/mL)v Ofloxacina (4 μg/mL)

il profilo di sensibilità è indicato dal viraggiodell’indicatore al giallo

il profilo di resistenza è indicato dal viraggiodell’indicatore al rosa-fucsia

Determinazione della sensibilità agli antibiotici

Ricerca colturale miniaturizzata

Protocollo diagnostico

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Test di biologia molecolare

Ricerca colturale

PCR (M. genitalium)

Ibridazione molecolare (alti costi)

Test di biologia molecolare

Prescrizione

Prelievo Trasporto Esame diretto Esame indiretto

Ricerca colturale

Ricerca diretta rapida

Protocollo diagnostico

Titolazioni anticorpali

Fissazione del complemento

ELISA