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Lavorare coI Lavorare coI Lavorare coI Lavorare coI METAPROGRAMMIMETAPROGRAMMIMETAPROGRAMMIMETAPROGRAMMI
Breve storia dei Metaprogrammi
I metaprogrammi si basano ampiamente sul lavoro di lsabel Myers Briggs, che ha creato
l'indice dei Tipi Myers-Briggs, metodo
ambito politico per tracciare il profilo psicologico delle persone. La Briggs ha preso avvio
dal pensiero di Carl Jung, che, all’interno della sua vasta attività, si è occupato di
definire a quale tipo apparteng
personalità e quindi il suo comportamento. (
Tre elementi corrispondono direttamente alle distinzioni tracciate da Jung riguardo alla
personalità e sono Introverso l Estroverso
Sentimento. Il quarto elemento è implicito nel lavoro di Jung e compare nell'opera di
Myers Briggs come la preferenza dei
Queste quattro tipologie di base sono considerate
diverse ed in contesti diversi: Myers Briggs usa circa 25 domande per stabilire ciascuna
delle quattro preferenze, in modo che il risultato abbia una certa attendibilità.
Altri hanno lavorato sulle tipologie, come a
gli ectomorfi (magri, sviluppano pelle e cervello), i mesomorfi (sviluppano soprattutto i
muscoli) e gli endomorfi (sviluppano organi interni, tessuto connettivo e grasso); questi
tipi sono correlati anche a certi ambienti di vita.
Edward T. Hule (La dimensione nascosta
esempio all'uso dello spazio, del tempo, orientamento al lavoro, matrimonio, crescita
dei figli.
Spesso i filtri culturali sono comportamenti
l'adulto non ne è consapevole.
METAPROGRAMMIMETAPROGRAMMIMETAPROGRAMMIMETAPROGRAMMI
Breve storia dei Metaprogrammi
I metaprogrammi si basano ampiamente sul lavoro di lsabel Myers Briggs, che ha creato
Briggs, metodo largamente usato sul mercato del lavoro e in
ambito politico per tracciare il profilo psicologico delle persone. La Briggs ha preso avvio
dal pensiero di Carl Jung, che, all’interno della sua vasta attività, si è occupato di
definire a quale tipo appartenga una persona, con l'intento di prevedere la sua
quindi il suo comportamento. (Tipi psicologici- 1923).
Tre elementi corrispondono direttamente alle distinzioni tracciate da Jung riguardo alla
Introverso l Estroverso - Sensoriale l Intuitivo
Il quarto elemento è implicito nel lavoro di Jung e compare nell'opera di
Myers Briggs come la preferenza dei Judger / Perceiver (Giudicante / Percepiente).
Queste quattro tipologie di base sono considerate una preferenza, filtri usati in maniere
diverse ed in contesti diversi: Myers Briggs usa circa 25 domande per stabilire ciascuna
delle quattro preferenze, in modo che il risultato abbia una certa attendibilità.
Altri hanno lavorato sulle tipologie, come ad esempio Sheldon che ha definito tre gruppi:
gli ectomorfi (magri, sviluppano pelle e cervello), i mesomorfi (sviluppano soprattutto i
muscoli) e gli endomorfi (sviluppano organi interni, tessuto connettivo e grasso); questi
rti ambienti di vita.
La dimensione nascosta) ha lavorato molto sui filtri culturali, relativi ad
esempio all'uso dello spazio, del tempo, orientamento al lavoro, matrimonio, crescita
Spesso i filtri culturali sono comportamenti introiettati prima dei tre anni, tanto che poi
l'adulto non ne è consapevole.
I metaprogrammi si basano ampiamente sul lavoro di lsabel Myers Briggs, che ha creato
largamente usato sul mercato del lavoro e in
ambito politico per tracciare il profilo psicologico delle persone. La Briggs ha preso avvio
dal pensiero di Carl Jung, che, all’interno della sua vasta attività, si è occupato di
a una persona, con l'intento di prevedere la sua
Tre elementi corrispondono direttamente alle distinzioni tracciate da Jung riguardo alla
nsoriale l Intuitivo - Pensiero l
Il quarto elemento è implicito nel lavoro di Jung e compare nell'opera di
(Giudicante / Percepiente).
una preferenza, filtri usati in maniere
diverse ed in contesti diversi: Myers Briggs usa circa 25 domande per stabilire ciascuna
delle quattro preferenze, in modo che il risultato abbia una certa attendibilità.
d esempio Sheldon che ha definito tre gruppi:
gli ectomorfi (magri, sviluppano pelle e cervello), i mesomorfi (sviluppano soprattutto i
muscoli) e gli endomorfi (sviluppano organi interni, tessuto connettivo e grasso); questi
) ha lavorato molto sui filtri culturali, relativi ad
esempio all'uso dello spazio, del tempo, orientamento al lavoro, matrimonio, crescita
introiettati prima dei tre anni, tanto che poi
E' interessante osservare come i modelli di Jung e Myers Briggs si adattino al modello
della PNL. La PNL si occupa di
processi interni riguardano il
stati emotivi sperimentati dall'individuo, da cui scaturisce il
facciamo; il comportamento esterno è ciò che viene
combinazione tra i primi due. Un'ulteriore distinzione riguarda l'influenza derivante a
ciascuna persona dalla memorizzazione del tempo e quindi dal suo rapporto col
cambiamento. La corrispondenza con i tipi psicologici di Jung e Myers Briggs
piuttosto evidente.
E' possibile ipotizzare anche che questi quattro metaprogrammi di base vadano a
formare quelli complessi attraverso una loro interazione.
PNL e Metaprogrammi
Il primo a parlare esplicitamente e lungamente di
libro Come ottenere il meglio da sé e dagli altri
come «le chiavi delle modalità con cui un individuo elabora le informazioni, moduli
interni che lo aiutano a formare le sue interne rappresentazioni e a
comportamento. I metaprogrammi sono insomma i programmi interni di cui ci serviamo
per decidere a cosa fare attenzione
Robbins li paragona al "tono giusto" grazie al quale si può dire tutto. Essendo per lui
preminente lo scopo di c
metaprogrammi uno strumento potente per costruire comunicazioni a misura della
mappa degli interlocutori, nella convinzione che «gli individui dispongono di moduli in
base ai quali organizzano la propria e
tenendo conto di ciò, si potrà "andare a segno" nella comunicazione. Passa poi in
rassegna le caratteristiche dei principali metaprogrammi. Certe persone si orientato
secondo ciò che desiderano ottenere, altre
persone preferiscono ricevere prove e conferme da persone o fatti esterni, altre
soprattutto da se stesse; alcune rilevano primariamente somiglianze, altre
primariamente differenze; alcune hanno bisogno inizialment
comprendono meglio a partire da un quadro generale; e così via.
E' interessante osservare come i modelli di Jung e Myers Briggs si adattino al modello
della PNL. La PNL si occupa di Processi Interni, Stati Interni e Comportamenti Estern
processi interni riguardano il come facciamo ciò che facciamo; gli stati interni sono gli
stati emotivi sperimentati dall'individuo, da cui scaturisce il perché
facciamo; il comportamento esterno è ciò che viene prodotto come risult
combinazione tra i primi due. Un'ulteriore distinzione riguarda l'influenza derivante a
ciascuna persona dalla memorizzazione del tempo e quindi dal suo rapporto col
cambiamento. La corrispondenza con i tipi psicologici di Jung e Myers Briggs
E' possibile ipotizzare anche che questi quattro metaprogrammi di base vadano a
formare quelli complessi attraverso una loro interazione.
Il primo a parlare esplicitamente e lungamente di metaprogrammi
e il meglio da sé e dagli altri (1986). Definisce i metaprogrammi
le chiavi delle modalità con cui un individuo elabora le informazioni, moduli
interni che lo aiutano a formare le sue interne rappresentazioni e a
I metaprogrammi sono insomma i programmi interni di cui ci serviamo
per decidere a cosa fare attenzione».
Robbins li paragona al "tono giusto" grazie al quale si può dire tutto. Essendo per lui
preminente lo scopo di comunicare per persuadere, considera l'utilizzo dei
metaprogrammi uno strumento potente per costruire comunicazioni a misura della
mappa degli interlocutori, nella convinzione che «gli individui dispongono di moduli in
base ai quali organizzano la propria esperienza per istituire quei comportamenti»;
tenendo conto di ciò, si potrà "andare a segno" nella comunicazione. Passa poi in
rassegna le caratteristiche dei principali metaprogrammi. Certe persone si orientato
secondo ciò che desiderano ottenere, altre secondo ciò che vogliono evitare; alcune
persone preferiscono ricevere prove e conferme da persone o fatti esterni, altre
soprattutto da se stesse; alcune rilevano primariamente somiglianze, altre
primariamente differenze; alcune hanno bisogno inizialmente di molti particolari, altre
comprendono meglio a partire da un quadro generale; e così via.
E' interessante osservare come i modelli di Jung e Myers Briggs si adattino al modello
Processi Interni, Stati Interni e Comportamenti Esterni. I
facciamo ciò che facciamo; gli stati interni sono gli
perché facciamo ciò che
prodotto come risultato di una
combinazione tra i primi due. Un'ulteriore distinzione riguarda l'influenza derivante a
ciascuna persona dalla memorizzazione del tempo e quindi dal suo rapporto col
cambiamento. La corrispondenza con i tipi psicologici di Jung e Myers Briggs risulta così
E' possibile ipotizzare anche che questi quattro metaprogrammi di base vadano a
metaprogrammi è Robbins nel suo
(1986). Definisce i metaprogrammi
le chiavi delle modalità con cui un individuo elabora le informazioni, moduli
interni che lo aiutano a formare le sue interne rappresentazioni e a scegliere il proprio
I metaprogrammi sono insomma i programmi interni di cui ci serviamo
Robbins li paragona al "tono giusto" grazie al quale si può dire tutto. Essendo per lui
omunicare per persuadere, considera l'utilizzo dei
metaprogrammi uno strumento potente per costruire comunicazioni a misura della
mappa degli interlocutori, nella convinzione che «gli individui dispongono di moduli in
sperienza per istituire quei comportamenti»;
tenendo conto di ciò, si potrà "andare a segno" nella comunicazione. Passa poi in
rassegna le caratteristiche dei principali metaprogrammi. Certe persone si orientato
secondo ciò che vogliono evitare; alcune
persone preferiscono ricevere prove e conferme da persone o fatti esterni, altre
soprattutto da se stesse; alcune rilevano primariamente somiglianze, altre
e di molti particolari, altre
Robbins conclude il capitolo ribadendo la forza dei metaprogrammi nella comunicazione
e la possibilità di cambiarli, per sé o per gli altri, per favorire il
Anche nel libro Oltre la vendita
definendoli "schemi di funzionamento" poiché secondo gli autori noi «tendiamo a
prendere le nostre decisioni nello stesso modo con il quale le abbiamo g
passato»; «questi schemi sono basati primariamente sul modo con il quale le persone
selezionano mentalmente le informazioni».
Scegliamo un certo acquisto in base al nostro sistema di valutazione interna personale, o
in base alla conferma di altre persone o documentazioni. Confrontiamo il prodotto o la
nostra scelta in base principalmente alle somiglianze o alle differenze che rivela con
altri prodotti o scelte. Consideriamo maggiormente i risultati ottenuti nel passato o le
possibilità che un prodotto ci offrirà nel futuro. Ciò che scegliamo, lo scegliamo in
funzione di ottenere qualcosa o di evitare un inconveniente.
Gi autori concludono il capitolo con esempi anche dettagliati relativi all'uso dei
metaprogrammi nel contesto della vendita: ciò
osservazioni sul cliente (linguaggio e comportamento) e domande da rivolgergli.
In Convincere ... per vendere meglio
metaprogrammi per ricondurre i diversi comportamenti
modo da consentire una migliore comprensione e previsione dei criteri del cliente.
Esemplifica idealmente con le figure del guerriero, del pastore, dello scriba e del
mercante le caratteristiche dei possibili clienti rel
informazioni. E ricorda comunque di non generalizzare e dare per scontato un certo
schema.
I ricercatori PNL hanno raccolto il materiale riguardante i metaprogrammi in periodi e
rielaborazioni successive; tra i primi Ta
numerosi filtri, avvalendosi del fatto che gli strumenti della PNL quali ad esempio il
rapport, la calibrazione, l'attenzione al linguaggio permettono di raccogliere molte
informazioni a fronte di un esiguo num
direzione, la motivazione, il riferimento, la persuasione, alcune caratteristiche del
lavorare in gruppo, altre riguardanti il formato dell'informazione, il confronto e il
tempo.
Robbins conclude il capitolo ribadendo la forza dei metaprogrammi nella comunicazione
e la possibilità di cambiarli, per sé o per gli altri, per favorire il cambiamento personale.
Oltre la vendita (1987) Bagley e Reese parlano di metaprogrammi,
definendoli "schemi di funzionamento" poiché secondo gli autori noi «tendiamo a
prendere le nostre decisioni nello stesso modo con il quale le abbiamo g
questi schemi sono basati primariamente sul modo con il quale le persone
selezionano mentalmente le informazioni».
Scegliamo un certo acquisto in base al nostro sistema di valutazione interna personale, o
re persone o documentazioni. Confrontiamo il prodotto o la
nostra scelta in base principalmente alle somiglianze o alle differenze che rivela con
altri prodotti o scelte. Consideriamo maggiormente i risultati ottenuti nel passato o le
rodotto ci offrirà nel futuro. Ciò che scegliamo, lo scegliamo in
funzione di ottenere qualcosa o di evitare un inconveniente.
Gi autori concludono il capitolo con esempi anche dettagliati relativi all'uso dei
metaprogrammi nel contesto della vendita: ciò che viene messo in luce riguarda
osservazioni sul cliente (linguaggio e comportamento) e domande da rivolgergli.
Convincere ... per vendere meglio (1989) anche C. Cudicio sottolinea l'importanza dei
metaprogrammi per ricondurre i diversi comportamenti ad alcune categorie di criteri, in
modo da consentire una migliore comprensione e previsione dei criteri del cliente.
Esemplifica idealmente con le figure del guerriero, del pastore, dello scriba e del
mercante le caratteristiche dei possibili clienti relative al loro modo di elaborare le
informazioni. E ricorda comunque di non generalizzare e dare per scontato un certo
I ricercatori PNL hanno raccolto il materiale riguardante i metaprogrammi in periodi e
rielaborazioni successive; tra i primi Tad James ha lavorato sul modo di inventariare
numerosi filtri, avvalendosi del fatto che gli strumenti della PNL quali ad esempio il
rapport, la calibrazione, l'attenzione al linguaggio permettono di raccogliere molte
informazioni a fronte di un esiguo numero di domande. I "filtri" considerati riguardano la
direzione, la motivazione, il riferimento, la persuasione, alcune caratteristiche del
lavorare in gruppo, altre riguardanti il formato dell'informazione, il confronto e il
Robbins conclude il capitolo ribadendo la forza dei metaprogrammi nella comunicazione
cambiamento personale.
(1987) Bagley e Reese parlano di metaprogrammi,
definendoli "schemi di funzionamento" poiché secondo gli autori noi «tendiamo a
prendere le nostre decisioni nello stesso modo con il quale le abbiamo già prese in
questi schemi sono basati primariamente sul modo con il quale le persone
Scegliamo un certo acquisto in base al nostro sistema di valutazione interna personale, o
re persone o documentazioni. Confrontiamo il prodotto o la
nostra scelta in base principalmente alle somiglianze o alle differenze che rivela con
altri prodotti o scelte. Consideriamo maggiormente i risultati ottenuti nel passato o le
rodotto ci offrirà nel futuro. Ciò che scegliamo, lo scegliamo in
Gi autori concludono il capitolo con esempi anche dettagliati relativi all'uso dei
che viene messo in luce riguarda
osservazioni sul cliente (linguaggio e comportamento) e domande da rivolgergli.
(1989) anche C. Cudicio sottolinea l'importanza dei
ad alcune categorie di criteri, in
modo da consentire una migliore comprensione e previsione dei criteri del cliente.
Esemplifica idealmente con le figure del guerriero, del pastore, dello scriba e del
ative al loro modo di elaborare le
informazioni. E ricorda comunque di non generalizzare e dare per scontato un certo
I ricercatori PNL hanno raccolto il materiale riguardante i metaprogrammi in periodi e
d James ha lavorato sul modo di inventariare
numerosi filtri, avvalendosi del fatto che gli strumenti della PNL quali ad esempio il
rapport, la calibrazione, l'attenzione al linguaggio permettono di raccogliere molte
ero di domande. I "filtri" considerati riguardano la
direzione, la motivazione, il riferimento, la persuasione, alcune caratteristiche del
lavorare in gruppo, altre riguardanti il formato dell'informazione, il confronto e il
In stretto collegamento, James propone osservazioni riguardanti i valori, la loro
evoluzione durante la vita di una persona, i loro quadri di riferimento, il modo per
scoprirli, per attribuirvi un ordine di importanza e per effettuarne il cambiamento.
La PNL sostiene che la comprensibilità di messaggi, inviati all'interno di una cornice di
rapport, è legata a filtri sensoriali (
culturali e sociali ed alla capacità di riconoscere la mappa dell'altro.
Definisce i metaprogrammi come una serie di filtri selettivi che si collocano a livello
meta rispetto a quelli sensoriali, sociali e culturali. Attraverso di essi le persone
strutturano la percezione del "reale", le danno significato costruendo la propria mappa
del mondo in base alla quale agiscono e reagiscono senza esserne spesso consapevoli.
Sono in pratica i programmi interni di cui ci serviamo per decidere a cosa, come e
perché fare attenzione in un determinato contesto.
determinante alla genesi dei nostri stati e processi interni, delle nostre scelte di
interazione col mondo esterno, del nostro comportamento.
Fino ad ora sono stati individuati circa un’ottantina
Metaprogrammi e Valori
I valori sostengono la nostra attività e i nostri comportamenti, sono il perché delle
nostre scelte, il modo per sapere quando abbiamo a sufficienza di una certa cosa. Sono
i criteri attraverso i quali sappiamo se siamo soddisfatti e costituiscono il carburante
motivazionale per giungere ad un certo obiettivo
Riconoscere un valore non significa necessariamente condividerlo; i valori hanno anche
una dimensione agita (il valore del rispetto si trasmette con un'azione che ne è la
traduzione pratica - secondo la mappa di ciascuno).
vanno slegati dalla sola dimensione linguistica: odio e amore nella quotidianità sono
azioni ben concrete.
In un certo senso i valori operano come un sistema di filtro a livello superiore; i
metaprogrammi sono la cornic
valori danno senso alla nostra esperienza, i metaprogrammi la rendono possibile e ne
costituiscono il confine.
o, James propone osservazioni riguardanti i valori, la loro
evoluzione durante la vita di una persona, i loro quadri di riferimento, il modo per
scoprirli, per attribuirvi un ordine di importanza e per effettuarne il cambiamento.
comprensibilità di messaggi, inviati all'interno di una cornice di
rapport, è legata a filtri sensoriali (visivi, auditivi, k cenestesici,
culturali e sociali ed alla capacità di riconoscere la mappa dell'altro.
metaprogrammi come una serie di filtri selettivi che si collocano a livello
meta rispetto a quelli sensoriali, sociali e culturali. Attraverso di essi le persone
strutturano la percezione del "reale", le danno significato costruendo la propria mappa
ondo in base alla quale agiscono e reagiscono senza esserne spesso consapevoli.
Sono in pratica i programmi interni di cui ci serviamo per decidere a cosa, come e
perché fare attenzione in un determinato contesto. Contribuiscono
ante alla genesi dei nostri stati e processi interni, delle nostre scelte di
interazione col mondo esterno, del nostro comportamento.
ono stati individuati circa un’ottantina di metaprogrammi.
nostra attività e i nostri comportamenti, sono il perché delle
nostre scelte, il modo per sapere quando abbiamo a sufficienza di una certa cosa. Sono
i criteri attraverso i quali sappiamo se siamo soddisfatti e costituiscono il carburante
r giungere ad un certo obiettivo.
Riconoscere un valore non significa necessariamente condividerlo; i valori hanno anche
una dimensione agita (il valore del rispetto si trasmette con un'azione che ne è la
secondo la mappa di ciascuno). l valori sono nominalizzazioni, ma
vanno slegati dalla sola dimensione linguistica: odio e amore nella quotidianità sono
In un certo senso i valori operano come un sistema di filtro a livello superiore; i
metaprogrammi sono la cornice di questa struttura di valori, filtri percettivi elevati.
valori danno senso alla nostra esperienza, i metaprogrammi la rendono possibile e ne
o, James propone osservazioni riguardanti i valori, la loro
evoluzione durante la vita di una persona, i loro quadri di riferimento, il modo per
scoprirli, per attribuirvi un ordine di importanza e per effettuarne il cambiamento.
comprensibilità di messaggi, inviati all'interno di una cornice di
cenestesici, olfattivi, gustativi),
culturali e sociali ed alla capacità di riconoscere la mappa dell'altro.
metaprogrammi come una serie di filtri selettivi che si collocano a livello
meta rispetto a quelli sensoriali, sociali e culturali. Attraverso di essi le persone
strutturano la percezione del "reale", le danno significato costruendo la propria mappa
ondo in base alla quale agiscono e reagiscono senza esserne spesso consapevoli.
Sono in pratica i programmi interni di cui ci serviamo per decidere a cosa, come e
Contribuiscono quindi in misura
ante alla genesi dei nostri stati e processi interni, delle nostre scelte di
di metaprogrammi.
nostra attività e i nostri comportamenti, sono il perché delle
nostre scelte, il modo per sapere quando abbiamo a sufficienza di una certa cosa. Sono
i criteri attraverso i quali sappiamo se siamo soddisfatti e costituiscono il carburante
Riconoscere un valore non significa necessariamente condividerlo; i valori hanno anche
una dimensione agita (il valore del rispetto si trasmette con un'azione che ne è la
l valori sono nominalizzazioni, ma
vanno slegati dalla sola dimensione linguistica: odio e amore nella quotidianità sono
In un certo senso i valori operano come un sistema di filtro a livello superiore; i
e di questa struttura di valori, filtri percettivi elevati. I
valori danno senso alla nostra esperienza, i metaprogrammi la rendono possibile e ne
Definizione di metaprogramma: dall’algoritmo al costrutto
In generale i metaprogrammi sono pensati in stretta correlazione con la mappa; le
definizioni che ne sono state date continuano ad essere oggetto di ricerca, poiché il
modo di definirli è strettamente correlato al loro utilizzo, ai presupposti impliciti cui si
rifanno ed in definitiva al loro valore e collocazione nell’ambito della PNL.
Sono stati considerati ad esempio
portano ad un certo risultato e qui finiscono, cioè una procedura reiterata e
riproducibile; l’algoritmo fondamentale potrebbe essere la
La storia dei nostri metaprogrammi comincia molto prima di noi: si tratta di una
coelaborazione, che risale ben oltre i genitori. Trovare gli algoritmi significa capire
come le persone si procurano il mate
realizzare la loro costruzione. In genere il bambino elabora in modo diverso, cambia
idea più facilmente. L'adulto ha una traccia cognitiva ben definita: ad esempio sa già
come finirà una storia che ha gi
lo stesso cartone animato "non sa" come finirà.
L'abitudine è fatta da tracce cognitive, costruite con i metaprogrammi; è difficile perciò
cambiare abitudine, è più facile mantenerla introducendo però d
I metaprogrammi sono strettamente connessi tra loro, tanto che si potrebbero definire
a grappoli; se prendo un algoritmo che è una tessera, scopro che intorno si allacciano
altre tessere - algoritmo; per farne emergere uno, blocco questa re
fissare un metaprogramma fa emergere costellazioni di relazioni; porre l'attenzione su
un certo punto già "genera" un metaprogramma.
I metaprogrammi sono stati definiti
comprendono le informazioni dentro ad alcune categorie
attorno ai quali si vanno a configurare le informazioni.
I metaprogrammi sono contestualizzati
persona è fatta così" ma dicono semplicemente ch
più sensibile a quel certo tipo di configurazione.
Svolgono la funzione di orientare nella scelta e quella di creare un equilibrio tra valori,
criteri, convinzioni, capacità.
Definizione di metaprogramma: dall’algoritmo al costrutto
metaprogrammi sono pensati in stretta correlazione con la mappa; le
definizioni che ne sono state date continuano ad essere oggetto di ricerca, poiché il
modo di definirli è strettamente correlato al loro utilizzo, ai presupposti impliciti cui si
ed in definitiva al loro valore e collocazione nell’ambito della PNL.
Sono stati considerati ad esempio algoritmi, definiti come somma di operazioni che
portano ad un certo risultato e qui finiscono, cioè una procedura reiterata e
o fondamentale potrebbe essere la comparazione.
La storia dei nostri metaprogrammi comincia molto prima di noi: si tratta di una
, che risale ben oltre i genitori. Trovare gli algoritmi significa capire
come le persone si procurano il materiale, come lo preparano e come lo assemblano per
realizzare la loro costruzione. In genere il bambino elabora in modo diverso, cambia
idea più facilmente. L'adulto ha una traccia cognitiva ben definita: ad esempio sa già
come finirà una storia che ha già letto precedentemente, mentre il bambino che rivede
lo stesso cartone animato "non sa" come finirà.
L'abitudine è fatta da tracce cognitive, costruite con i metaprogrammi; è difficile perciò
cambiare abitudine, è più facile mantenerla introducendo però delle modifiche.
I metaprogrammi sono strettamente connessi tra loro, tanto che si potrebbero definire
; se prendo un algoritmo che è una tessera, scopro che intorno si allacciano
algoritmo; per farne emergere uno, blocco questa re
fissare un metaprogramma fa emergere costellazioni di relazioni; porre l'attenzione su
un certo punto già "genera" un metaprogramma.
I metaprogrammi sono stati definiti come strutture formali astratte che organizzano e
azioni dentro ad alcune categorie; sono una sorta di attrattori
attorno ai quali si vanno a configurare le informazioni.
contestualizzati e non sono una struttura rigida del tipo “quella
persona è fatta così" ma dicono semplicemente che in quel momento quella persona è
più sensibile a quel certo tipo di configurazione.
Svolgono la funzione di orientare nella scelta e quella di creare un equilibrio tra valori,
criteri, convinzioni, capacità.
metaprogrammi sono pensati in stretta correlazione con la mappa; le
definizioni che ne sono state date continuano ad essere oggetto di ricerca, poiché il
modo di definirli è strettamente correlato al loro utilizzo, ai presupposti impliciti cui si
ed in definitiva al loro valore e collocazione nell’ambito della PNL.
, definiti come somma di operazioni che
portano ad un certo risultato e qui finiscono, cioè una procedura reiterata e
comparazione.
La storia dei nostri metaprogrammi comincia molto prima di noi: si tratta di una
, che risale ben oltre i genitori. Trovare gli algoritmi significa capire
riale, come lo preparano e come lo assemblano per
realizzare la loro costruzione. In genere il bambino elabora in modo diverso, cambia
idea più facilmente. L'adulto ha una traccia cognitiva ben definita: ad esempio sa già
à letto precedentemente, mentre il bambino che rivede
L'abitudine è fatta da tracce cognitive, costruite con i metaprogrammi; è difficile perciò
elle modifiche.
I metaprogrammi sono strettamente connessi tra loro, tanto che si potrebbero definire
; se prendo un algoritmo che è una tessera, scopro che intorno si allacciano
algoritmo; per farne emergere uno, blocco questa relazione perché
fissare un metaprogramma fa emergere costellazioni di relazioni; porre l'attenzione su
come strutture formali astratte che organizzano e
; sono una sorta di attrattori
e non sono una struttura rigida del tipo “quella
e in quel momento quella persona è
Svolgono la funzione di orientare nella scelta e quella di creare un equilibrio tra valori,
Come abbiamo già rilevato, il valore si espri
collegato a migliaia di azioni, situazioni, persone; è legato alle convinzioni, che lo
uniscono ad un comportamento, un'esperienza, un fatto.
Metaprogrammi e sistema
Una possibilità consiste nel pensare ai
individuale, sorta di filtro personale che può modificarsi nel tempo a seguito di
esperienze sufficientemente forti e significative ma che, nei suoi aspetti principali, si
instaura nel bambino molto piccolo, tendenzia
Un'ulteriore possibilità consiste nel pensare ai
sistema. Non si tratterebbe di una modalità di elaborazione e di scelta puramente a
carattere personale, ma di un posizionamento che il soggetto
altri soggetti facenti parte dello stesso sistema, quindi di un posizionamento in
relazione agli altri posizionamenti.
Non funziona più come esclusione, del tipo "se sono qui non posso essere là" ma come la
scelta di un punto sulla linea che conduce da qui a là e che inevitabilmente comprende
entrambi. L’ipotesi di V. Ugazio sostiene che,
com-pongono in una cornice discorsiva che si aggrega attorno a salienze, rilevanze
tipiche per ogni famiglia. Queste salienze sono definite tramite polarità semantiche,
del tipo buono/cattivo, giusto/sbagliato
modo in cui la PNL definisce i
I due poli opposti possono venire pensati come progressiva differ
interazione cumulativa, in cui
Tramite il com-posizionamento lungo l'asse semantico (nel caso della polarità
buono/cattivo: io sono buono, tu buonissimo, lei un po' cattiva...) si crea co
l'interrelazione. Può essere quindi un
considerare i metaprogrammi come derivanti da una com
semantico, definita dall'interrelazione dei soggetti all'interno di un sistema
Ciò può definire meglio anche la
i metaprogrammi possano variare col variare del contesto a cui si riferiscono, poiché in
contesti differenti e con persone differenti la com
diversa.
Come abbiamo già rilevato, il valore si esprime attraverso una nominalizzazione, ma è
collegato a migliaia di azioni, situazioni, persone; è legato alle convinzioni, che lo
uniscono ad un comportamento, un'esperienza, un fatto.
Metaprogrammi e sistema
Una possibilità consiste nel pensare ai metaprogrammi come preferenza/modalità
individuale, sorta di filtro personale che può modificarsi nel tempo a seguito di
esperienze sufficientemente forti e significative ma che, nei suoi aspetti principali, si
instaura nel bambino molto piccolo, tendenzialmente prima dei tre anni.
Un'ulteriore possibilità consiste nel pensare ai metaprogrammi all'interno di un
. Non si tratterebbe di una modalità di elaborazione e di scelta puramente a
un posizionamento che il soggetto com
altri soggetti facenti parte dello stesso sistema, quindi di un posizionamento in
relazione agli altri posizionamenti.
Non funziona più come esclusione, del tipo "se sono qui non posso essere là" ma come la
a che conduce da qui a là e che inevitabilmente comprende
L’ipotesi di V. Ugazio sostiene che, all'interno della famiglia, i membri si
pongono in una cornice discorsiva che si aggrega attorno a salienze, rilevanze
Queste salienze sono definite tramite polarità semantiche,
del tipo buono/cattivo, giusto/sbagliato, e sono descritte sostanzialmente allo stesso
modo in cui la PNL definisce i metaprogrammi.
I due poli opposti possono venire pensati come progressiva differ
interazione cumulativa, in cui ciascuno è il presupposto per l'esistenza dell'altro.
posizionamento lungo l'asse semantico (nel caso della polarità
buono/cattivo: io sono buono, tu buonissimo, lei un po' cattiva...) si crea co
Può essere quindi un modo interessante e ricco di prospettive quello di
considerare i metaprogrammi come derivanti da una com-posizione lungo l'asse
semantico, definita dall'interrelazione dei soggetti all'interno di un sistema
può definire meglio anche la contestualizzazione, il fatto che per
i metaprogrammi possano variare col variare del contesto a cui si riferiscono, poiché in
contesti differenti e con persone differenti la com-posizione avverrebbe in manie
una nominalizzazione, ma è
collegato a migliaia di azioni, situazioni, persone; è legato alle convinzioni, che lo
metaprogrammi come preferenza/modalità
individuale, sorta di filtro personale che può modificarsi nel tempo a seguito di
esperienze sufficientemente forti e significative ma che, nei suoi aspetti principali, si
lmente prima dei tre anni.
metaprogrammi all'interno di un
. Non si tratterebbe di una modalità di elaborazione e di scelta puramente a
com-pone assieme agli
altri soggetti facenti parte dello stesso sistema, quindi di un posizionamento in
Non funziona più come esclusione, del tipo "se sono qui non posso essere là" ma come la
a che conduce da qui a là e che inevitabilmente comprende
all'interno della famiglia, i membri si
pongono in una cornice discorsiva che si aggrega attorno a salienze, rilevanze
ueste salienze sono definite tramite polarità semantiche,
, e sono descritte sostanzialmente allo stesso
I due poli opposti possono venire pensati come progressiva differenziazione per
ciascuno è il presupposto per l'esistenza dell'altro.
posizionamento lungo l'asse semantico (nel caso della polarità
buono/cattivo: io sono buono, tu buonissimo, lei un po' cattiva...) si crea così
modo interessante e ricco di prospettive quello di
posizione lungo l'asse
semantico, definita dall'interrelazione dei soggetti all'interno di un sistema.
, il fatto che per una stessa persona
i metaprogrammi possano variare col variare del contesto a cui si riferiscono, poiché in
posizione avverrebbe in maniera
Metaprogrammi e Costruttivismo
Secondo il pensiero costruttivista, noi non siamo passivi e neutrali registratori di una
realtà esterna, ma al contrario la “costruiamo” attivamente con i nostri filtri sensoriali,
psicologici e culturali. Ciò non implica beninteso che la realtà sia un’invenzione del
soggetto, quanto piuttosto il fatto che ognuno di noi, attraverso i suoi filtri, dà senso e
forma a “quel qualcosa là fuori” che in sé è inconoscibile.
Per questo troviamo particolarmente interessan
partire da una serie di affermazioni espresse da G.Kelly
Costrutti Personali: la mente di ogni persona funziona come quella di uno scienziato
poiché costruisce ipotesi anticipatorie basate su
per dare senso a ciò che succede; quindi “costruisce” un esperimento di cui anticipa gli
esiti in base al modello che sta utilizzando. Attribuire un significato negativo ad una
malattia ad esempio avviene grazie all’
correlati. In sostanza, per dare significato a ciò che può riguardarci, noi costruiamo una
rappresentazione (corporea e/o mentale e/o linguistica) di tale evento basata su
elementi di somiglianza e contrasto con a
Queste strutture di somiglianza e contrasto formano il sistema di costrutti personali di
una persona: ogni costrutto pertanto si definisce in forma bipolare come simile a
qualcosa e differente da qualcos’altro.
Il sistema dei costrutti ci serve non solo ad anticipare gli eventi, ma anche a delimitare
il campo degli eventi che possiamo anticipare.
I Metaprogrammi, con la loro struttura bipolare, potrebbero essere considerati costrutti
di ordine molto elevato in grado di governare un
Rifacendoci al modello T.O.T.E. potremmo osservare che i Metaprogrammi sono
generatori di criteri per la costruzione di T.O.T.E. di vario genere: per descrivere,
decidere, scegliere, relazionarsi e così via. Mentre i
uguali per tutti gli individui che li manifestano, per Kelly sono strettamente personali: la
polarità “Adeguante/Disadeguante” potrebbe quindi manifestarsi come
Antipatico o vs Maleducato…
All’interno di una certa cultura è altamente probabile che molti costrutti di ordine
generale siano largamente diffusi e condivisi. È questo il caso dei numerosi
Metaprogrammi e Costruttivismo
Secondo il pensiero costruttivista, noi non siamo passivi e neutrali registratori di una
realtà esterna, ma al contrario la “costruiamo” attivamente con i nostri filtri sensoriali,
non implica beninteso che la realtà sia un’invenzione del
soggetto, quanto piuttosto il fatto che ognuno di noi, attraverso i suoi filtri, dà senso e
forma a “quel qualcosa là fuori” che in sé è inconoscibile.
Per questo troviamo particolarmente interessante una lettura dei Metaprogrammi a
partire da una serie di affermazioni espresse da G.Kelly nel suo libro
: la mente di ogni persona funziona come quella di uno scienziato
poiché costruisce ipotesi anticipatorie basate su veri e propri modelli teorici personali
per dare senso a ciò che succede; quindi “costruisce” un esperimento di cui anticipa gli
esiti in base al modello che sta utilizzando. Attribuire un significato negativo ad una
malattia ad esempio avviene grazie all’anticipazione di eventi spiacevoli ad essa
correlati. In sostanza, per dare significato a ciò che può riguardarci, noi costruiamo una
rappresentazione (corporea e/o mentale e/o linguistica) di tale evento basata su
elementi di somiglianza e contrasto con altri eventi conosciuti.
Queste strutture di somiglianza e contrasto formano il sistema di costrutti personali di
una persona: ogni costrutto pertanto si definisce in forma bipolare come simile a
qualcosa e differente da qualcos’altro.
utti ci serve non solo ad anticipare gli eventi, ma anche a delimitare
il campo degli eventi che possiamo anticipare.
I Metaprogrammi, con la loro struttura bipolare, potrebbero essere considerati costrutti
di ordine molto elevato in grado di governare un grande numero di costrutti subordinati.
Rifacendoci al modello T.O.T.E. potremmo osservare che i Metaprogrammi sono
generatori di criteri per la costruzione di T.O.T.E. di vario genere: per descrivere,
decidere, scegliere, relazionarsi e così via. Mentre i Metaprogrammi sono definiti come
uguali per tutti gli individui che li manifestano, per Kelly sono strettamente personali: la
polarità “Adeguante/Disadeguante” potrebbe quindi manifestarsi come
erta cultura è altamente probabile che molti costrutti di ordine
generale siano largamente diffusi e condivisi. È questo il caso dei numerosi
Secondo il pensiero costruttivista, noi non siamo passivi e neutrali registratori di una
realtà esterna, ma al contrario la “costruiamo” attivamente con i nostri filtri sensoriali,
non implica beninteso che la realtà sia un’invenzione del
soggetto, quanto piuttosto il fatto che ognuno di noi, attraverso i suoi filtri, dà senso e
te una lettura dei Metaprogrammi a
nel suo libro Psicologia dei
: la mente di ogni persona funziona come quella di uno scienziato
veri e propri modelli teorici personali
per dare senso a ciò che succede; quindi “costruisce” un esperimento di cui anticipa gli
esiti in base al modello che sta utilizzando. Attribuire un significato negativo ad una
anticipazione di eventi spiacevoli ad essa
correlati. In sostanza, per dare significato a ciò che può riguardarci, noi costruiamo una
rappresentazione (corporea e/o mentale e/o linguistica) di tale evento basata su
Queste strutture di somiglianza e contrasto formano il sistema di costrutti personali di
una persona: ogni costrutto pertanto si definisce in forma bipolare come simile a
utti ci serve non solo ad anticipare gli eventi, ma anche a delimitare
I Metaprogrammi, con la loro struttura bipolare, potrebbero essere considerati costrutti
grande numero di costrutti subordinati.
Rifacendoci al modello T.O.T.E. potremmo osservare che i Metaprogrammi sono
generatori di criteri per la costruzione di T.O.T.E. di vario genere: per descrivere,
Metaprogrammi sono definiti come
uguali per tutti gli individui che li manifestano, per Kelly sono strettamente personali: la
polarità “Adeguante/Disadeguante” potrebbe quindi manifestarsi come Adeguante vs
erta cultura è altamente probabile che molti costrutti di ordine
generale siano largamente diffusi e condivisi. È questo il caso dei numerosi
Metaprogrammi rilevati dai diversi autori di PNL. Quindi potrebbe rivelarsi utile, prima
di etichettare l’interlocutore/cliente, fare alcune domande di verifica sulle polarità
implicite nei suoi criteri.
Infatti se valori e convinzioni sono poli emergenti di un costrut
un’estremità sommersa e per me è importante ad esempio la sincerità, cosa sarà allora
da evitare? La disonestà? O l’ambiguità, o la reticenza?
La Teoria dei costrutti personali
liberare una volta di più i Metaprogrammi da quella fissità diagnostica che contrasta
decisamente con i presupposti ed i metodi della PNL.
rilevati dai diversi autori di PNL. Quindi potrebbe rivelarsi utile, prima
di etichettare l’interlocutore/cliente, fare alcune domande di verifica sulle polarità
Infatti se valori e convinzioni sono poli emergenti di un costrut
un’estremità sommersa e per me è importante ad esempio la sincerità, cosa sarà allora
da evitare? La disonestà? O l’ambiguità, o la reticenza?
Teoria dei costrutti personali ci offre una chiave importante e maneggevole per
olta di più i Metaprogrammi da quella fissità diagnostica che contrasta
decisamente con i presupposti ed i metodi della PNL.
rilevati dai diversi autori di PNL. Quindi potrebbe rivelarsi utile, prima
di etichettare l’interlocutore/cliente, fare alcune domande di verifica sulle polarità
Infatti se valori e convinzioni sono poli emergenti di un costrutto bipolare con
un’estremità sommersa e per me è importante ad esempio la sincerità, cosa sarà allora
ci offre una chiave importante e maneggevole per
olta di più i Metaprogrammi da quella fissità diagnostica che contrasta
Elenco di metaprogrammi
Filtro di direzione
1. VERSO
2. VERSO con componente VIA DA
3. VERSO + VIA DA
4. VIA DA con componente VERSO
5. VIA DA
Filtro di direzione nei rapporti
1. VERSO
2. VIA DA
3. CONTRO
Usiamo questo tipo di metaprogramma per orientare l’attenzione, per ottenere qualcosa
o evitare inconvenienti, per avvicinarci o
relazione con le persone. Si tratta di un filtro di relazione con la nostra mappa.
Filtri di motivazione
1. OPERATORI MODALI
2. PRO SE’
3. PRO ALTRI
1. PROCESSO
2. OBIETTIVO
1. PROCEDURE
2. OPZIONI
Elenco di metaprogrammi
2. VERSO con componente VIA DA
componente VERSO
Filtro di direzione nei rapporti
Usiamo questo tipo di metaprogramma per orientare l’attenzione, per ottenere qualcosa
o evitare inconvenienti, per avvicinarci o allontanarci da un valore, per gestire la nostra
relazione con le persone. Si tratta di un filtro di relazione con la nostra mappa.
1. possibilità / volontà
ORI MODALI → 2. necessità
3. entrambe
Usiamo questo tipo di metaprogramma per orientare l’attenzione, per ottenere qualcosa
allontanarci da un valore, per gestire la nostra
relazione con le persone. Si tratta di un filtro di relazione con la nostra mappa.
Questi filtri sono connessi alle nostre
dobbiamo o ciò che possiamo scegliere che risulta più attraente per noi. Se ci muoviamo
per noi stessi o per gli altri prima di tutto. Se dedichiamo maggiore attenzione
all’obiettivo da raggiungere o al processo per reali
procedure o ricercare opzioni per ciò che facciamo.
Possibilità e necessità: avere familiarità con una o con l'altra delle due parti porta a
differenti cornici di percezione e di orientamento nelle interazioni. Procedure e
come si incontrano in una riunione d'affari due partners di cui uno molto “procedurale”
e l'altro molto “opzionale”? Non si tratta solo di un legame col contesto, ma anche con
la finalità.
Rapporto con gli altri
Adeguante
Matching
Questo tipo di filtro riguarda il modo di conformarsi, o di non conformarsi, agli altri.
Adeguante può essere considerato chi si adatta alla scelta alt
elevati in quel contesto e quindi è disposto ad accettare anche scelte su cui al momento
non è d’accodo. Disadeguante è chi, pur non amando in sé il disaccordo, non accetta le
decisioni altrui ritenendole rischiose o prese a fronte
questo comportamento a volte è risolutivo e comunque aggiunge informazioni a quelle
prese in considerazione dagli altri.
linea.
Filtri di riferimento
1. INTERNO
2. INTERNO con controllo esterno
3. EQUILIBRATO
4. ESTERNO con controllo interno
5. ESTERNO
Questi filtri sono connessi alle nostre modalità per motivarci ad agire
dobbiamo o ciò che possiamo scegliere che risulta più attraente per noi. Se ci muoviamo
per noi stessi o per gli altri prima di tutto. Se dedichiamo maggiore attenzione
all’obiettivo da raggiungere o al processo per realizzarlo. Se preferiamo seguire le
procedure o ricercare opzioni per ciò che facciamo.
avere familiarità con una o con l'altra delle due parti porta a
differenti cornici di percezione e di orientamento nelle interazioni. Procedure e
come si incontrano in una riunione d'affari due partners di cui uno molto “procedurale”
e l'altro molto “opzionale”? Non si tratta solo di un legame col contesto, ma anche con
Disadeguante
Mismatching
Questo tipo di filtro riguarda il modo di conformarsi, o di non conformarsi, agli altri.
Adeguante può essere considerato chi si adatta alla scelta altrui, o chi ha valori più
elevati in quel contesto e quindi è disposto ad accettare anche scelte su cui al momento
non è d’accodo. Disadeguante è chi, pur non amando in sé il disaccordo, non accetta le
decisioni altrui ritenendole rischiose o prese a fronte di informazioni insufficienti;
questo comportamento a volte è risolutivo e comunque aggiunge informazioni a quelle
prese in considerazione dagli altri. Il posizionamento scorre variabilmente lungo la
con controllo esterno
4. ESTERNO con controllo interno
r motivarci ad agire: se è ciò che
dobbiamo o ciò che possiamo scegliere che risulta più attraente per noi. Se ci muoviamo
per noi stessi o per gli altri prima di tutto. Se dedichiamo maggiore attenzione
zzarlo. Se preferiamo seguire le
avere familiarità con una o con l'altra delle due parti porta a
differenti cornici di percezione e di orientamento nelle interazioni. Procedure e opzioni:
come si incontrano in una riunione d'affari due partners di cui uno molto “procedurale”
e l'altro molto “opzionale”? Non si tratta solo di un legame col contesto, ma anche con
Disadeguante
Mismatching
Questo tipo di filtro riguarda il modo di conformarsi, o di non conformarsi, agli altri.
rui, o chi ha valori più
elevati in quel contesto e quindi è disposto ad accettare anche scelte su cui al momento
non è d’accodo. Disadeguante è chi, pur non amando in sé il disaccordo, non accetta le
di informazioni insufficienti;
questo comportamento a volte è risolutivo e comunque aggiunge informazioni a quelle
Il posizionamento scorre variabilmente lungo la
Questo gruppo di filtri riguarda il modo di compiere scelte, di prendere decisioni, di
sapere quando abbiamo compiuto un buon lavoro o portato a termine con soddisfazione
un’attività. Lo sappiamo “dentro di noi” o conta anche il parametro altrui; e fino a che
punto.
Filtri di Persuasione
SELEZIONE DEL SISTEMA
RAPPRESENTAZIONALE
1. AUTOMATICO
2. N° DI VOLTE / ESEMPI
3. PERIODO DI TEMPO
4. COSTANTE
Come fa una persona a convincersi di qualcosa?
Il convincimento sottende una strategia, che ha a che vedere coi sistemi
rappresentazionali, con il tempo e con valori di riferimento.
Possiamo chiederci se preferiamo vedere, sentire o provare sensazioni per verificare il
nostro convincimento. Quante volte una situazione deve presentarsi nello stesso modo,
perché la verifica abbia esito positivo. Ad esempio, quante volte deve essere svol
un lavoro, da noi stessi o da altri, perché siamo convinti che sia stato fatto bene? Una
volta… Cinque volte… Per sei mesi… Ogni volta…
Filtri di selezione
Contenuto:
FILTRO DI INTERESSE
PRIMARIO
Questo gruppo di filtri riguarda il modo di compiere scelte, di prendere decisioni, di
sapere quando abbiamo compiuto un buon lavoro o portato a termine con soddisfazione
un’attività. Lo sappiamo “dentro di noi” o conta anche il parametro altrui; e fino a che
SELEZIONE DEL SISTEMA
RAPPRESENTAZIONALE
VOLTE / ESEMPI
3. PERIODO DI TEMPO
Come fa una persona a convincersi di qualcosa?
Il convincimento sottende una strategia, che ha a che vedere coi sistemi
rappresentazionali, con il tempo e con valori di riferimento.
Possiamo chiederci se preferiamo vedere, sentire o provare sensazioni per verificare il
nostro convincimento. Quante volte una situazione deve presentarsi nello stesso modo,
perché la verifica abbia esito positivo. Ad esempio, quante volte deve essere svol
un lavoro, da noi stessi o da altri, perché siamo convinti che sia stato fatto bene? Una
volta… Cinque volte… Per sei mesi… Ogni volta…
Persone
Luoghi
FILTRO DI INTERESSE Cose
Attività
Informazioni
Visivo, Auditivo,Kinestesico
Questo gruppo di filtri riguarda il modo di compiere scelte, di prendere decisioni, di
sapere quando abbiamo compiuto un buon lavoro o portato a termine con soddisfazione
un’attività. Lo sappiamo “dentro di noi” o conta anche il parametro altrui; e fino a che
Il convincimento sottende una strategia, che ha a che vedere coi sistemi
Possiamo chiederci se preferiamo vedere, sentire o provare sensazioni per verificare il
nostro convincimento. Quante volte una situazione deve presentarsi nello stesso modo,
perché la verifica abbia esito positivo. Ad esempio, quante volte deve essere svolto bene
un lavoro, da noi stessi o da altri, perché siamo convinti che sia stato fatto bene? Una
Visivo, Auditivo,Kinestesico
Modalità:
FILTRO D’ACCOPPIAMENTO
E/O CONTRAPPOSIZIONE
Utilizziamo gerarchicamente questi elementi per compiere scelte all’interno
contesto, dedicando ad alcuni maggiore attenzione e connettendone ognuno con valori e
convinzioni importanti per noi.
Comparazione/ Contrapposizione
Somiglianze
Somiglianze con differenze
Somiglianze e differenze (in uguale misura)
Differenze con somiglianze
Differenze
Questo metaprogramma riguarda il modo di dare attenzione e valorizzare soprattutto le
uguaglianze o le differenze rispetto al contesto, alle altre persone, alle informazioni in
generale; si tratta di modalità con cu
modo di percepire le informazioni per aspetti simili o differenti, trovando o non
trovando una relazione tra elementi. La propensione di ciascuno a trovare prima e più
somiglianze o differenze risulta
Filtro d’azione
1. SUPERATTIVO
2. ATTIVO
3. RIFLESSIVO / REATTIVO
4. ENTRAMB
5. INATTIVO soddisfatto/apatico
6. PASSIVO
FILTRO D’ACCOPPIAMENTO
E/O CONTRAPPOSIZIONE
Utilizziamo gerarchicamente questi elementi per compiere scelte all’interno
contesto, dedicando ad alcuni maggiore attenzione e connettendone ognuno con valori e
convinzioni importanti per noi.
Comparazione/ Contrapposizione
Somiglianze con differenze
Somiglianze e differenze (in uguale misura)
Differenze con somiglianze
Questo metaprogramma riguarda il modo di dare attenzione e valorizzare soprattutto le
uguaglianze o le differenze rispetto al contesto, alle altre persone, alle informazioni in
generale; si tratta di modalità con cui vengono colte le configurazioni. Ciascuno ha il suo
modo di percepire le informazioni per aspetti simili o differenti, trovando o non
trovando una relazione tra elementi. La propensione di ciascuno a trovare prima e più
risulta anche dal linguaggio.
1. SUPERATTIVO
3. RIFLESSIVO / REATTIVO
5. INATTIVO soddisfatto/apatico
Utilizziamo gerarchicamente questi elementi per compiere scelte all’interno di un
contesto, dedicando ad alcuni maggiore attenzione e connettendone ognuno con valori e
Questo metaprogramma riguarda il modo di dare attenzione e valorizzare soprattutto le
uguaglianze o le differenze rispetto al contesto, alle altre persone, alle informazioni in
i vengono colte le configurazioni. Ciascuno ha il suo
modo di percepire le informazioni per aspetti simili o differenti, trovando o non
trovando una relazione tra elementi. La propensione di ciascuno a trovare prima e più
Questo filtro riguarda le convinzioni sulla propria capacità di influenzare persone e
situazioni o sull’impossibilità a farlo sentendosi spesso vittime degli eventi.
Filtri relativi al tempo
Orientamento nel tempo
Organizzazione/
memorizzazione del tempo
Accesso al tempo
Questi filtri descrivono le nostre modalità di rapportarci con il tempo, il nostro modo di
orientarci in esso, di accedere ai ricordi e di averli disponibili, di collocare nel futuro i
nostri progetti, di sentirci più o meno immersi nel presente.
Dentro a quale durata di tempo la persona tende a collocarsi.
Le persone si sbilanciano sul
lontano? 1000 km. o 10 ore. Quando torno? Tra 2 giorni o tra 2300 km. Il tipo di
domanda orienta (quando? orienta al tempo e
risposte sono indipendenti (ha fatto un viaggio lungo tre ore). A volte la preferenza è
stabile, a volte è legata al contesto.
Filtro di dimensione del chunk
Piccolo chunk (
Dal piccolo al grande chunk
Dal grande al piccolo chunk
Grande chunk (
Questo filtro riguarda le convinzioni sulla propria capacità di influenzare persone e
o sull’impossibilità a farlo sentendosi spesso vittime degli eventi.
Passato
Orientamento nel tempo Presente
Futuro
Organizzazione/ In time
memorizzazione del tempo Through time
Accesso al tempo Casuale
Sequenziale
ri descrivono le nostre modalità di rapportarci con il tempo, il nostro modo di
orientarci in esso, di accedere ai ricordi e di averli disponibili, di collocare nel futuro i
nostri progetti, di sentirci più o meno immersi nel presente.
durata di tempo la persona tende a collocarsi.
Le persone si sbilanciano sul tempo e sullo spazio. Vado a fare un viaggio: quanto
lontano? 1000 km. o 10 ore. Quando torno? Tra 2 giorni o tra 2300 km. Il tipo di
orienta al tempo e dove? orienta allo spazio), ma spesso le
risposte sono indipendenti (ha fatto un viaggio lungo tre ore). A volte la preferenza è
stabile, a volte è legata al contesto.
Filtro di dimensione del chunk
Piccolo chunk (specifico)
Dal piccolo al grande chunk
Dal grande al piccolo chunk
Grande chunk (globale)
Questo filtro riguarda le convinzioni sulla propria capacità di influenzare persone e
o sull’impossibilità a farlo sentendosi spesso vittime degli eventi.
ri descrivono le nostre modalità di rapportarci con il tempo, il nostro modo di
orientarci in esso, di accedere ai ricordi e di averli disponibili, di collocare nel futuro i
Vado a fare un viaggio: quanto
lontano? 1000 km. o 10 ore. Quando torno? Tra 2 giorni o tra 2300 km. Il tipo di
orienta allo spazio), ma spesso le
risposte sono indipendenti (ha fatto un viaggio lungo tre ore). A volte la preferenza è
Il formato dell’informazione riguarda il modo in cui la “spezzettiamo” e la nostra
preferenza a gestire prevalentemente informazioni specifiche e ricche di dettagli oppure
globali e generali, più “astratte”. Il chunk riguarda anche la quantità di implicito che
posso mettere in un discorso: posso generalizzare il mio discorso nella misura in cui ciò
che è implicito è condiviso dagli altri; quanto analogico mi posso permetter
digitale dovrò inserire perché il mio discorso sia comprensibile?
Filtro dell’obiettivo
Perfezione
Quando una persona si fermerà? Chi tende alla perfezione difficilmente
preciso risultato che si è prefisso e spesso rimane insoddisfatto; chi tende
all’ottimizzazione fa del suo meglio con ciò che ha. La questione poi riguarda il senso
del “fare del proprio meglio”.
Filtro di affiliazione
giocatori indipendent
giocatori di squadra
giocatori prossimi o dirigenti
Si tratta di una preferenza sulle modalità operative: in che modo gestiamo le attività e
le relazioni con le persone che possono svolgerle con noi. Interessante da valutare a
fronte di tutte le attività di team (sport, azienda….)
Filtro delle posizioni percettive (risposta emotiva)
Associato scelta
Dissociato
Il formato dell’informazione riguarda il modo in cui la “spezzettiamo” e la nostra
preferenza a gestire prevalentemente informazioni specifiche e ricche di dettagli oppure
globali e generali, più “astratte”. Il chunk riguarda anche la quantità di implicito che
posso mettere in un discorso: posso generalizzare il mio discorso nella misura in cui ciò
che è implicito è condiviso dagli altri; quanto analogico mi posso permetter
digitale dovrò inserire perché il mio discorso sia comprensibile?
Perfezione Ottimizzazione
Quando una persona si fermerà? Chi tende alla perfezione difficilmente
preciso risultato che si è prefisso e spesso rimane insoddisfatto; chi tende
all’ottimizzazione fa del suo meglio con ciò che ha. La questione poi riguarda il senso
del “fare del proprio meglio”.
giocatori indipendenti
giocatori di squadra
giocatori prossimi o dirigenti
Si tratta di una preferenza sulle modalità operative: in che modo gestiamo le attività e
le relazioni con le persone che possono svolgerle con noi. Interessante da valutare a
fronte di tutte le attività di team (sport, azienda….)
percettive (risposta emotiva)
scelta
Il formato dell’informazione riguarda il modo in cui la “spezzettiamo” e la nostra
preferenza a gestire prevalentemente informazioni specifiche e ricche di dettagli oppure
globali e generali, più “astratte”. Il chunk riguarda anche la quantità di implicito che
posso mettere in un discorso: posso generalizzare il mio discorso nella misura in cui ciò
che è implicito è condiviso dagli altri; quanto analogico mi posso permettere e quanto
Quando una persona si fermerà? Chi tende alla perfezione difficilmente raggiunge il
preciso risultato che si è prefisso e spesso rimane insoddisfatto; chi tende
all’ottimizzazione fa del suo meglio con ciò che ha. La questione poi riguarda il senso
Si tratta di una preferenza sulle modalità operative: in che modo gestiamo le attività e
le relazioni con le persone che possono svolgerle con noi. Interessante da valutare a
Il tipo di risposta emotiva da parte di ciascuno di noi può essere prevalentemente in
forma strettamente associata alla rappresentazione che ci stiamo facendo, oppure
prevalentemente dissociata; può riguardare anche il modo di gestire lo stress. La terza
possibilità è quella di scegliere e cambiare modalità
all’obiettivo. Questo aspetto entra a far parte di alcune tecniche PNL.
Filtro di direzione dell’attenzion
Sé Altri
Alcune persone mentre dialogano si concentrano molto su ciò che stanno pensando, fino
ad arrivare a volte a perdere il contatto con l’interlocutore; altre persone
attente a ciò che avviene nell’interlocutore e lo sostengono con segnali e a volte
arrivano a dimenticare ciò che era loro intenzione dire. In che modo prestiamo
attenzione agli altri? Possiamo scoprire se la nostra attenzione è sempre rivolta
all’esterno o anche all’interno; quanto lo sia; se filtriamo le informazioni
autonomamente o in base agli altri; se mandiamo segnali di attenzione e di
incoraggiamento a chi ci sta parlando, e ne riceviamo da chi parla con noi. Il
posizionamento su uno dei due può variare nel caso in cui il soggetto sia emittente o
ricevente.
Filtro di confronto
Quantitativo
Qualitativo
Natura del confronto
Permette di riconoscere il modo di fare paragoni ai fini di una scelta/decisione:
numerici, qualitativi (bene/male)
rapporto agli altri; gli altri in rapporto agli altri; in rapporto ad un passato o ad un
futuro idealizzati.
Il tipo di risposta emotiva da parte di ciascuno di noi può essere prevalentemente in
forma strettamente associata alla rappresentazione che ci stiamo facendo, oppure
ta; può riguardare anche il modo di gestire lo stress. La terza
scegliere e cambiare modalità conforme alla situazione e
all’obiettivo. Questo aspetto entra a far parte di alcune tecniche PNL.
Filtro di direzione dell’attenzione (centratura)
Sé Altri
Alcune persone mentre dialogano si concentrano molto su ciò che stanno pensando, fino
ad arrivare a volte a perdere il contatto con l’interlocutore; altre persone
attente a ciò che avviene nell’interlocutore e lo sostengono con segnali e a volte
arrivano a dimenticare ciò che era loro intenzione dire. In che modo prestiamo
attenzione agli altri? Possiamo scoprire se la nostra attenzione è sempre rivolta
all’esterno o anche all’interno; quanto lo sia; se filtriamo le informazioni
autonomamente o in base agli altri; se mandiamo segnali di attenzione e di
incoraggiamento a chi ci sta parlando, e ne riceviamo da chi parla con noi. Il
due può variare nel caso in cui il soggetto sia emittente o
Natura del confronto
Permette di riconoscere il modo di fare paragoni ai fini di una scelta/decisione:
numerici, qualitativi (bene/male) oppure del tipo: se stessi in rapporto a se stessi / in
rapporto agli altri; gli altri in rapporto agli altri; in rapporto ad un passato o ad un
Il tipo di risposta emotiva da parte di ciascuno di noi può essere prevalentemente in
forma strettamente associata alla rappresentazione che ci stiamo facendo, oppure
ta; può riguardare anche il modo di gestire lo stress. La terza
conforme alla situazione e
all’obiettivo. Questo aspetto entra a far parte di alcune tecniche PNL.
Alcune persone mentre dialogano si concentrano molto su ciò che stanno pensando, fino
ad arrivare a volte a perdere il contatto con l’interlocutore; altre persone invece sono
attente a ciò che avviene nell’interlocutore e lo sostengono con segnali e a volte
arrivano a dimenticare ciò che era loro intenzione dire. In che modo prestiamo
attenzione agli altri? Possiamo scoprire se la nostra attenzione è sempre rivolta
all’esterno o anche all’interno; quanto lo sia; se filtriamo le informazioni
autonomamente o in base agli altri; se mandiamo segnali di attenzione e di
incoraggiamento a chi ci sta parlando, e ne riceviamo da chi parla con noi. Il
due può variare nel caso in cui il soggetto sia emittente o
Permette di riconoscere il modo di fare paragoni ai fini di una scelta/decisione:
oppure del tipo: se stessi in rapporto a se stessi / in
rapporto agli altri; gli altri in rapporto agli altri; in rapporto ad un passato o ad un
Filtro di conoscenza
modelli/concetti
dimostrazioni
esperienza
autorità
Riguarda il modo di recuperare la conoscenza che qualcosa sia effettivamente in un
certo modo. Quando decidiamo che possiamo fare qualcosa, da dove prendiamo questa
conoscenza?
Filtro di completamento
Fase iniziale
Fase intermedia
Fase finale
Nel lavoro, nei progetti, nelle relazioni interpersonali, spesso le preferenze sono rivolte
ad una sola di queste fasi, oppure una è prevalentemente sgradita.
Filtro di preferenza del lavoro
cose
sistema
persone
Indica la preferenza da parte di una persona a lavorare
interessato al sistema, dedica attenzione al
persone.
modelli/concetti
odo di recuperare la conoscenza che qualcosa sia effettivamente in un
certo modo. Quando decidiamo che possiamo fare qualcosa, da dove prendiamo questa
Fase intermedia
progetti, nelle relazioni interpersonali, spesso le preferenze sono rivolte
ad una sola di queste fasi, oppure una è prevalentemente sgradita.
Filtro di preferenza del lavoro
Indica la preferenza da parte di una persona a lavorare con uno di questi gruppi:chi è
interessato al sistema, dedica attenzione al modo in cui lavorare e può farlo con cose o
odo di recuperare la conoscenza che qualcosa sia effettivamente in un
certo modo. Quando decidiamo che possiamo fare qualcosa, da dove prendiamo questa
progetti, nelle relazioni interpersonali, spesso le preferenze sono rivolte
con uno di questi gruppi:chi è
in cui lavorare e può farlo con cose o
Filtro di direzione manageriale
Se stessi e gli altri
Solo se stessi
Solo gli altri
Se stessi ma non gli altri
Questo filtro è utile nel lavoro e nell’ambito della famiglia;
è predisposta alla gestione di sé e degli altri.
Filtro di direzione manageriale
Se stessi e gli altri
Se stessi ma non gli altri
filtro è utile nel lavoro e nell’ambito della famiglia; descrive quanto una persona
alla gestione di sé e degli altri.
descrive quanto una persona