laverda world n. 1 anno 2010_ita

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1 MAGGIO 2010 Scatta da settembre l’incremento della produzione grazie agli accordi con Agco BREGANZE E FEUCHT UN ANNO POSITIVO NONOSTANTE LA CRISI DEI MERCATI pag. 3 REPUBBLICA CECA AL GRANDE SALONE DI BRNO PRESENTATI I MODELLI DI PUNTA pag. 8 PRONTO SOCCORSO OVVERO IL SERVICE ECCO COME FUNZIONA A 360 GRADI pag. 12 IN GRAN BRETAGNA CRESCE LA RETE DISTRIBUTIVA DELLE “ROSSE” pag. 8 QUANDO VOLO’ IL FALCO: L’AVVENTURA AERONAUTICA DEGLI ANNI SESSANTA pagg. 14-15 In caso di mancato recapito il mittente si impegna al pagamento dei resi che dovranno essere spediti a VICENZA 36100 C.P.O. Mietitrebbie, è a Breganze il polo europeo NE/VI0048/2008 DAL 28/04/2008 Il giornale dello specialista del raccolto ANNO X

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Laverda World n. 1 anno 2010_ita

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Page 1: Laverda World n. 1 anno 2010_ita

n° 1 MAGGIO 2010

Scatta da settembre l’incremento della produzionegrazie agli accordi con Agco

BREGANZE E FEUCHTUN ANNO POSITIVO

NONOSTANTE LA CRISI DEI MERCATI

pag. 3

REPUBBLICA CECAAL GRANDE SALONE

DI BRNO PRESENTATII MODELLI DI PUNTA

pag. 8

PRONTO SOCCORSOOVVERO IL SERVICE

ECCO COMEFUNZIONA A 360 GRADI

pag. 12

IN GRAN BRETAGNACRESCE LA RETE

DISTRIBUTIVADELLE “ROSSE”

pag. 8

QUANDO VOLO’ IL FALCO:

L’AVVENTURAAERONAUTICA

DEGLI ANNI SESSANTA

pagg. 14-15

Gruppo Industriale ARGO

In caso di mancato recapito il mittente si impegna al pagamento dei resi che dovranno essere spediti a VICENZA 36100 C.P.O.

Mietitrebbie, è a Breganzeil polo europeo

NE/VI0048/2008DAL 28/04/2008

Il giornale dello specialista del raccolto

ANNO X

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� Il punto di Mario Scapin

Cari lettori, con grande soddisfazione ho l’opportunità di comunicarvi che “Laverda è stata eletta dai propri azionisti come la sede più adeguata per concentrare le attività delle mietitrebbie in Europa”, visto che accoglierà presto anche la produzione dei modelli rea-lizzati nello stabilimento danese. È una conferma molto importante per la no-stra realtà, maturata grazie alle capacità che l’azienda ha dimostrato nel gestire e svilup-pare tutte le attività proprie del settore delle macchine da raccolta.La pronta reattività e la grande adattabilità alle condizioni di mercato, mani-festata anche in momenti difficili come l’attuale, hanno ulterior-mente facilitato le scelte. Si tratta di un progetto di notevole portata e rilevanza che comporta non solo il trasferimento della produzione delle macchine ad “8 scuotipaglia ed ibride“ all’interno del sito pro-duttivo di Breganze, ma soprattut-to una integrazione completa di queste famiglie di mietitrebbie nel “sistema” Laverda.Tutto il processo di sviluppo dei nuovi prodotti, incluso quello re-lativo alle nuove famiglie di mac-chine, verrà realizzato a Breganze e ciò è reso possibile da un potenzia-mento delle strutture dedicate alla progettazione, alla costruzione dei prototipi ed alle prove funzionali sia in laboratorio che in campo. Già da settembre sarà avviata la fab-bricazione di queste macchine in Laverda le quali verranno progres-sivamente prodotte alla stregua delle attuali 5 e 6 scuotipaglia, co-struendo buona parte dei compo-nenti essenziali in casa. Alla stessa maniera le barre caratterizzate dal sistema di alimentazione con tap-peti mobili saranno realizzate nel nostro stabilimento utilizzando la nuova linea di assemblaggio ap-pena entrata in funzione per la realizzazione delle barre “free flow”.Il montaggio delle mietitrebbie sarà effet-tuato sull’attuale linea di assemblaggio e la produzione sarà organizzata a “model mix”. Saranno rispettate alcune regole di base pen-sate per garantire l’efficienza produttiva ma si vedranno uscire nello stesso giorno mac-chine ad 8 scuotipaglia o ibride alternate a macchine a 5 o 6 scuotipaglia di qualsiasi tipo: fisse, levelling system o autolivellanti.

I montaggi dei vari gruppi funzionali saran-no effettuati, come oggi, ai lati della linea di montaggio principale; si è provveduto e si sta provvedendo ad allargare le aree interessate trasferendo altrove altre lavorazioni per crea-re le stazioni dedicate ai preassemblaggi del-le nuove macchine. Le specificità della nuova famiglia di macchine hanno richiesto la crea-zione di nuove isole dedicate al montaggio, ad esempio, del gruppo rotori delle ibride o della cassa scuotipaglia per le convenziona-li. E’ evidente che stiamo lavorando molto affinché i principi del kai-zen, che rappre-

sentano le fondamenta della nostra logica produttiva, siano applicati fin da subito e ci stiamo adoperando per progettare i metodi produttivi secondo questa filosofia.L’esperienza Laverda si sta dimostrando fon-damentale ed è accompagnata dall’entusia-smo che contraddistingue il nostro persona-le: questa sfida è percepita come una grande occasione per dimostrare le reali potenzialità dell’azienda. Come anticipato, i processi di fabbricazione sono oggetto di rivisitazione e

di potenziamento per preparare la fabbrica a questa nuova attività; il nuovo robot che va a integrare e completare l’isola esistente dedi-cata alla costruzione dei componenti saldati di grande dimensione è diventato pienamen-te operativo già ad inizio anno.Nuovi impianti per l’equilibratura degli orga-ni rotanti sono in fase di installazione, così come un altro magazzino robotizzato a torre per la gestione dei particolari di piccola di-mensione. Contemporaneamente tutte le aree della fabbrica sono interessate da lavo-ri in corso e il lay-out dei reparti è in fase

di grandi cambiamenti. L’intenso lavoro viene sviluppato senza ge-nerare alcun impatto sulla produ-zione corrente ma, osservando i reparti, anche a distanza di pochi giorni, si ha quasi l’impressione di trovarsi in un nuovo ambiente. Allo stesso tempo è in corso uno specifico programma di forma-zione on the job di tutte le mae-stranze che saranno preposte alla produzione delle nuove macchine; la garanzia di massima qualità dei prodotti che usciranno dallo stabi-limento di Breganze è una priorità assoluta per la quale stiamo inve-stendo ingenti risorse. Lo stesso dinamismo anima Fella: dopo le anticipazioni della scorsa Fiera Agritechnica di Hannover, è stata avviata la produzione del-le nuove macchine destinate alle grandi estensioni quali il voltafieno della famiglia TH 13010 o il ran-ghinatore a doppio rotore per an-dana centrale della famiglia TS 880 PRO. Si tratta di macchine caratte-rizzate da un’elevata produttività e dalla massima adattabilità alle diverse condizioni dei terreni, ma disegnate anche nell’ottica della riduzione dei tempi di trasferimen-to. Argomento di grande rilevanza poiché avrà sempre maggior peso

nell’economia generale di gestione delle macchine. Anche in questo caso l’azienda sta effettuando investimenti importanti allo scopo, come per la casa madre Laverda, di generare i presupposti migliori per un pronto rilancio non appena la domanda dai mercati tornerà a crescere, come tutti ci auguriamo. L’auspicio è che la oramai vicina stagione di raccolta riservi a tutti delle sorprese positive, all’insegna di un generale recupero per il set-tore dell’agricoltura.

Breganze, polo europeo delle mietitrebbieMario Scapindirettore generaleLo stabilimento si prepara ad accogliere e integrare

la produzione dei nuovi modelli

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Il giornale dello specialista del raccolto

Anno X, n. 1, maggio �010Periodico trimestrale

Registrazione Tribunale di Vicenzan. 1017 del 5 marzo �00�

direzione editorialeMario Scapin

Simonetta Lambrocco

direttore responsabileClaudio Strati

progetto graficoAndrea Rosset

Piergiorgio Laverda

hanno collaborato:

Pietro Dal Santodirettore assistenza post-vendita

e servizio ricambi Laverda spa

Daniel Szipinaresponsabile vendite VPP

Fabrice Rondeaudirettore commerciale Laverda Francia

Piergiorgio Laverdacuratore dell’Archivio Storico

“Pietro Laverda”

fotografie:

Archivio Laverda spa

Archivio Storico“Pietro Laverda”

© by Laverda spa3604� Breganze (VI) Italy

via F. Laverda, 15/17tel. +39.0445.385311fax +39.0445.873355

[email protected]

Stampa G.N.G.

Via Galvani, 58 - 36066 Sandrigo (VI)

Proprietà letteraria riservata. È permessa la riproduzionedi articoli e immagini solo citando la fonte.

L’ Italia di Simonetta Lambrocco

Ai destinatari della rivista

INFORMATIVA A NORMA DELL’ART. 13 D. LGS. 30.6.�003, n° 196

I vostri dati identificativi sono stati acquisiti da Laverda S.p.A. presso i diretti interessati o comunque presso elenchi e registri pubblici quindi do-cumenti conoscibili da chiunque per svolgere in futuro la nostra attività di marketing. Verranno trattati da Laverda S.p.A. in forma cartacea e/o informatica o telematica e verranno utilizzati esclu-sivamente presso la nostra società o soggetti nostri ausiliari che collabo-rano alla postalizzazione in relazione alle nostre esigenze, anche future, di acquisizione di nuovi clienti mediante invio di proposte commerciali. Laverda S.p.A. garantisce la massima riservatezza nel trattare i dati e la pos-sibilità di richiedere gratuitamente la cancellazione (o la rettifica) dei vostri dati contenuti nel nostro archivio. È a voi pertanto garantita la facoltà di esercitare tutti i diritti dell’art. 7 del d.lgs.vo n. 196/�003 ed in partico-lare di opporvi in tutto o in parte al trattamento.

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Simonetta Lambroccoresponsabile comunicazione e pubbliche relazioni

Le “rosse” in salute nonostantela crisi dei mercati

Il �009 di Laverda, nonostante il forte calo della domanda che ha investito i mercati di riferimento e il clima di diffu-sa incertezza generato dalla perdurante crisi economica e finanziaria, si è chiuso con un fatturato di 93 milioni di euro.Un risultato estremamente apprezzabile, vista la congiun-tura internazionale. L’assemblea degli azionisti di Laverda spa ha recentemente approvato il bilancio dell’esercizio �009, annata nella quale, grazie alla specializzazione nella produzione di macchine per la raccolta, Laverda, joint ven-ture paritetica fra il gruppo italiano Argo e la corporation americana Agco, ha commercializzato ben 74� mietitreb-bie: un numero significativo anche se in riduzione rispetto al risultato di vendite del �008 che però, va ricordato, è stato un anno eccezionale per le condizioni di mercato estremamente favorevoli.Durante l’anno scorso le difficoltà dei clienti finali nell’ac-cedere al credito e il basso prezzo dei prodotti agricoli non hanno certo sostenuto il settore, costringendo an-che Laverda a un’attenta revisione al ribasso delle stime di vendita.“E’ grazie alla grande flessibilità di Laverda - ha dichiara-to il direttore generale Mario Scapin - che siamo riusciti a gestire la situazione con efficienza. Abbiamo saputo adattarci con rapidità alle mutate richieste del mercato, e questo ci ha consentito di raggiungere un positivo risul-tato netto prima delle imposte, con valori percentuali in linea con l’andamento degli anni precedenti”.Le previsioni per l’esercizio in corso suggeriscono di muo-

versi ancora con prudenza, dato che permangono molti dei fattori che già l’anno scorso hanno limitato la pro-pensione all’investimento in nuovi macchinari agricoli.I mercati dell’Europa centrale manifestano ulteriori non trascurabili contrazioni, mentre qualche debole segnale di ripresa s’intravvede in Russia e nelle aree legate al dol-laro. “In queste circostanze, auspichiamo un minimo recupero del volume d’affari nel breve, supportato dall’introduzio-ne delle novità adottate per i prodotti offerti nell’attuale campagna vendite. Lo scenario si presenta comunque più positivo nel medio termine, anche grazie al contribu-to che deriverà dal trasferimento a Breganze della pro-duzione delle mietitrebbie a 8 scuotipaglia e ibride” ha concluso Scapin.Un ulteriore fattore positivo per Laverda è determinato dal contenimento degli stock mietitrebbie presso impor-tatori e concessionarie. Infatti la filosofia distributiva del-l’azienda di Breganze consiste, da sempre, nel considera-re effettuata la vendita nel momento in cui la mietitrebbia è a casa del cliente finale.Il �009 è stato un anno più complesso per Fella-Werke GmbH, azienda controllata di Laverda e specializzata nel-la produzione di macchine per la fienagione con sede in Baviera a Feucht, a causa della crisi generale e del prezzo del latte. Nonostante ciò, ha dichiarato Reinhard Brunner, direttore generale a Feucht, “Fella ha chiuso il proprio bi-lancio in attivo con un’apprezzabile riduzione dei prodotti finiti a stock, sia in casa madre sia nella rete di vendita”.

Laverda, fatturato a 93 milioni e oltre 740 mietitrebbie commercializzate Anche Fella ha chiuso in attivo

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La Sicilia riscopre i suoi legumiLaverda e la concessionaria Volatile si aggiudicano il bando per avviare il recupero della coltivazione di lenticchie e ceci

Legumi da riscoprire e rivalutare, in Sicilia. Uno specifico progetto, denominato “Recupero e valorizza-zione delle leguminose da granella secca ad uso alimentare nel terri-torio siciliano”, e promosso dal Di-stretto Palermitano Alto Belice Soat 64 di Monreale (Palermo), che è una costola dell’Assessorato regionale per le risorse agricole ed alimentari, si ripropone di sviluppare risorse al-ternative secondo un attento studio mirato al territorio.L’idea ha preso corpo dal tentativo di riscoprire i prodotti alimentari di nicchia del suolo siciliano, puntando in particolare sul rilancio dei legumi quali ceci, lenticchie, cicerchia, fa-gioli.Prima dell’ultima guerra i legumi rappresentavano il piatto principale della mensa nelle masserie isolane, quale valida alternativa proteica alle carni, allora appannaggio delle tavole dei nobili e delle classi più abbienti. Dopo gli anni Cinquanta, invece, la diffusione della carne nel-l’alimentazione quotidiana subì un incremento esponenziale, facendo regredire la coltivazione delle legu-minose a favore delle produzioni cerealicole.Oggi, di conseguenza, l’importazio-ne di legumi per la Sicilia fa numeri ingenti.E per invertire la tendenza il progetto del Distretto Alto Belice è diventato un bando di gara. Qui l’alleanza tra la tecnologia di Laverda e gli opera-tori locali è stata essenziale: infatti Laverda, rappresentata dalla propria concessionaria Volatile Bernardo snc, ha fatto suo il bando sbaragliando la concorrenza con l’esperienza, la competenza e soprattutto la versati-lità del prodotto offerto e sancendo il primato con la relativa consegna di due mietitrebbie Laverda AL Rev ai comodatari, cioè l’azienda agricola Diquattro Doroteza e il Sementificio Riggi srl. Queste due realtà impren-ditoriali, entrambe leader nella pro-duzione e nella selezione di sementi di alta qualità, oggi intraprendono anche la via della coltivazione di len-ticchie, ceci e altre varietà di legumi per uso alimentare.Da sempre, nel territorio siciliano, l’azienda di Breganze si è dimostrata

ideale per agricoltori e contoterzisti. Nella concessionaria Volatile Bernar-do snc, Laverda ha trovato un valido partner commerciale che ha saputo contribuire al successo raggiungen-do quote di mercato ragguardevoli e sfiorando il 70 per cento delle vendi-te fra tutti i marchi presenti. Oggi la mietitrebbia autolivellante in Sicilia per antonomasia è infatti Laverda.La prima parte del progetto di recu-pero delle leguminose da granella secca ad uso alimentare si è conclu-so: l’estate vedrà all’opera le mac-chine rosse, capaci di arrampicarsi in luoghi impensabili per mietere e raccogliere le fatiche di un’intera stagione di lavoro.Le mietitrebbie Laverda AL Rev, op-portunamente allestite, consentiran-no di gustare i buoni legumi siciliani che sicuramente sapranno conqui-stare i palati, anche quelli più fini.

A fianco: semi di cece e fagiolo raccolti con mietitrebbia.Sotto: una Laverda AL Rev in piena azione.

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Quarant’anni di amore per Laverda, iniziati durante il viaggio di nozze!

Grasselli, dall’Umbria con amore

“Pure in luna di miele ha in mente la Laverda”. Così deve aver pensato, molto probabilmente, la signora Mi-rella più di un trentennio fa quando si vide costretta a tornare in antici-po dal suo viaggio di nozze in modo che il novello sposo potesse seguire un corso tecnico organizzato dal-l’azienda di Breganze. Troppo forte, infatti, era il desiderio del marito, Avelio Grasselli, di sco-prire tutte le caratteristiche della sua nuova mietitrebbia M 100 da poco acquistata.E da allora l’amore, sia per la moglie, sia per la Laverda, è cresciuto col tem-po. Lo dimostrano l’arrivo dei due fi-gli Luca e Simone, oggi al fianco del padre nella gestione dell’azienda di Colombella di Perugia, e la crescita del parco macchine Laverda. Infatti, alla M 100 del ‘71, quella che interferì con il viaggio di nozze, acquistata come “macchina perso-nale” pochi anni dopo la prima M 84 del ‘69 con la quale ebbe inizio l’attività di raccolta, si sono aggiun-te nel tempo varie Laverda, tra cui di recente una �350 MCS LS (�001), una �55 LCS LS (�009) e l’ultima ar-rivata, una AL Rev con trinciapaglia in previsione della prossima stagio-ne, ulteriore investimento, com’è nella filosofia aziendale, nonostante una fase dell’economia non sma-

gliante. E’ lunga la storia dell’azienda, nata come F.lli Grasselli nel 1965 per oc-cuparsi di lavorazioni agricole. Una storia scandita dai gioielli di Bregan-ze, perché molte altre sono state le Laverda entrate nel parco macchine aziendale: una M1�0 nel ‘77, una M13� nel 1980, una 3700 nell’84, una 3790 nell’87, una L 5�1 nel ‘93. Ma ebbero un ruolo in azienda anche una TX 34 e una 8060.Oggi alla Grasselli snc c’è una vera passione per macchine performanti e dalla grande versatilità, capaci di lavorare �00 ore per trebbiare i più diversi prodotti: �00 ettari di orzo, 500 di frumento, 150 di mais, 100 di girasole oltre a colza e sorgo. Tut-to questo, però, senza influire molto sul budget aziendale, avendo infatti dei costi di trasformazione macchi-na, per passare dal lavoro su un pro-dotto al lavoro su un altro prodotto, attorno ai 400 euro, e con un con-sumo medio di gasolio di 18-�0 litri all’ora. Risultati che per Avelio Grasselli sono il frutto di ottime prestazioni della macchina, soprattutto per quanto riguarda l’agilità nelle manovre di trebbiatura e il livello qualitativo del taglio del prodotto trebbiato, e che bene rispondono alle esigenze di performance dell’azienda umbra.

La passione per le “rosse”scritta sulla pelle Un grande tatuaggio fra collo e schiena, ecco che cosa ha fatto Loris Luciani per non scordarsi mai e poi mai che nel petto ha un cuore “rosso Laverda”.E al grande amore che nutre per la sua attività in agricoltura, ha dedicato due spighe di grano e un girasole che completano la L, logo di Laverda, tatuata sul collo.Non c’è che dire Loris, questa è passione vera!

La famiglia Grasselli in posa davanti alla nuova �55 LCS LS.

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Dal primo febbraio scorso è entrato nel comparto vendite di Fella-Werke GmbH, con l’incarico di export manager, il trentacinquenne Sven Niels. Sostituisce van Mierlo, giunto alla pensione

Fella: ora c’è Niels nella stanza dei bottoniper i principali mercati europei

Originario dello Schleswig-Holstein, l’ingegner Niels, che ha approfondito le proprie co-noscenze tecniche con gli studi all’Università delle Scienze Appli-cate di Oldenburg / Ostfriesland / Wilhelmshaven, vanta un’espe-rienza pluriennale nel settore delle macchine dedicate alla rac-colta del foraggio. Ha lavorato precedentemente come export e marketing manager e, nella sua nuova posizione in Fella, Niels è oggi responsabile per diversi mer-cati strategicamente importanti nel Nord Europa e per la Spagna. Niels supporta la squadra dedica-ta alle vendite con l’obiettivo di

promuovere la crescita internazio-nale dell’azienda di Feucht.Dal �00� ha lavorato per la socie-tà B. Strautmann & Söhne GmbH & Co. KG nel settore della pro-mozione vendite e come respon-sabile del marketing, assumendo nel �009 anche l’incarico di re-sponsabile export. Ciò gli ha con-sentito di conseguire una visione ragguardevole nel settore dell’in-dustria specializzata nella produ-zione di macchine per la raccolta del foraggio.“Malgrado la situazione di mer-cato piuttosto tesa, o più pro-babilmente proprio per questo, abbiamo incrementato la squadra

e siamo molto soddisfatti di ave-re trovato in Niels il nostro nuovo export manager. Niels ha un buon background di esperienza sia nel settore agricolo che in quello del-la produzione delle macchine da fienagione” ha dichiarato Stefan Sprock, direttore export di Fella-Werke GmbH.Con la nuova squadra, ora raf-forzata, Fella intende espandere ulteriormente la sua crescita sui mercati internazionali.

Sven Niels

I mercati a cura di Simonetta Lambrocco

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Le macchine per l’agricoltura al centro dello sviluppo di un settore che si aspetta crescita produttiva e rispetto dell’ambiente

Francia, un mercato attento alle innovazioni

In questi ultimi 60 anni la mecca-nizzazione agricola ha contribuito all’evoluzione delle attività agri-cole del XX secolo, offrendo le risposte e le soluzioni necessarie alle necessità di approvvigiona-mento a di sicurezza alimentare. Ora, a XXI secolo avviato, occorre individuare i maggiori protagoni-sti in grado di rispondere alle sfide dell’agricoltura francese.

Un settore in costanteinnovazione

L’avvenire e le performance del settore sono oggi più che mai le-gate alle tecnologie e alla capacità di innovazione che la filiera delle attrezzature e delle macchine de-dicate all’agricoltura è in grado di proporre.Anche l’adattamento permanen-te degli strumenti dedicati alla coltivazione e alla raccolta è, e sarà, un fattore determinante per la conservazione e la durata del-l’attività. Va tenuto conto che la popolazione aumenta e, contem-poraneamente, i terreni coltivabili diminuiscono.La necessaria modernizzazione deve essere resa possibile mo-bilitando i mezzi occorrenti e la volontà della pubblica ammini-strazione di conferire al settore delle attrezzature agricole la giu-

sta considerazione all’interno del dibattito politico e della program-mazione economica.Allo stesso modo i produttori e i distributori di macchine e attrez-zature agricole dovranno rendere conto di una professionalità ca-pace di essere responsabile e di saper preservare il modello agri-colo nella sua funzione di sfrutta-mento razionale dei terreni e del mantenimento di un servizio che sia vicino e consapevole delle esi-genze dell’uomo e del territorio: entrambe condizioni indispensa-bili per buone performance sia nella salvaguardia dell’ambiente, sia nella ricerca di soddisfacenti risultati economici.

Le prospettive sono solide

Per rispondere a bisogni sempre più esigenti in materia di sviluppo sostenibile e durevole, di preser-vazione ambientale e di risparmio energetico, il settore della mec-canizzazione agricola persegue i propri sforzi in ambito di ricerca e sviluppo, di sicurezza e di for-mazione.

La conservazione di un’agricoltura efficiente e razionale dipende dal-la redditività delle colture e dalla capacità di anticipare a monte i cambiamenti e le esigenze dei

mercati.Il settore della meccanizzazione agricola, grazie alla sua capacità innovativa, contribuisce piena-mente alla competitività econo-mica di una agricoltura moderna in grado di resistere alle sfide fu-ture.Il bisogno di attrezzature e mac-chinari, l’esigenza di curarne la manutenzione e il rinnovo sono fondamentali sul mercato fran-cese e le prospettive del settore sono solide nel medio e nel lungo termine,Gli influssi della filiera delle attrez-zature e dei macchinari agricoli, tanto per le funzioni alimentari e nutrizionali, quanto per la cura del paesaggio e il rispetto del-l’ambiente, sono la testimonian-za di un settore a cui sta a cuore un’agricoltura innovativa e strate-gica per il futuro della Francia.

Fabrice Rondeau

“Laverda, values in the field”è disponibile il nuovo Dvd Nato da un più ampio progetto di comunicazione realizzato da Laverda in collaborazione con Canale Italia, è oggi disponibile il nuovo dvd istituzionale “Values in the field” (Valori in campo, ndt.).E’ una narrazione per immagini e voce dell’azienda Laverda. Che cosa è Laverda, la sua storia, la sua organizzazione oggi, i processi produttivi, le fasi di lavorazione delle macchine all’interno dello stabilimento, l’idea, il progetto da cui nascono i nuovi prodotti, le idee di marketing, l’organizzazione del comparto vendite e della rete distributiva... Il racconto di un organismo vivo e pulsante, il racconto di un’azienda che crea “valori” e li mette “in campo”.

Fabrice Rondeau

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Per Laverda, grazie al proprio distri-butore Biso Cz, la Fiera TechAgro di Brno, svoltasi di recente, è stata una vetrina eccezionale. Le mietitrebbie hanno avuto grande evidenza in un’area specificamente loro dedicata all’interno di uno spa-zio di 1.850 metri quadri, dove Biso e il suo partner P&L hanno presentato, oltre alle “rosse” di Breganze, anche un’ampia gamma di prodotti e at-trezzature agricole.Due le macchine presentate, la �96 LCS LS, equipaggiata con barra da 6 metri e kit colza Biso, e la nuova M 306 Special Power, quest’ultima equipaggiata con una barra Biso va-rio della serie VX da 6,5 metri.La fiera è stato un momento di in-contro importante con i clienti per l’export manager di Laverda, Andrea Ugatti, il quale ha dichiarato che gli investimenti messi in campo dal distributore sono rilevanti: i clienti Laverda possono infatti contare sulla presenza di una rete di vendita de-dicata alle macchine di Breganze e su un servizio post vendita e ricambi specializzato nelle macchine da rac-colta che garantiscono il massimo in termini di efficienza e di servizio ai clienti finali. TechAgro, una fra le principali fiere in Europa Centrale, ha luogo ogni due anni e occupa una superficie espositiva di circa 63 mila metri qua-dri. L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di 713 espositori

provenienti da oltre �1 Paesi e i dati confermano la presenza di oltre cen-tomila visitatori. I primi padiglioni, i più antichi, risal-gono agli anni Venti e ancora oggi rappresentano il fulcro del centro fieristico.La Fiera TechAgro si tiene a Brno che, con i suoi quasi 370 mila abi-tanti, è il secondo centro nella Re-pubblica Ceca dopo la capitale Pra-ga. La città si trova al centro della provincia della Moravia ed è col-legata da una rete di autostrade a grandi città europee come Vienna, Bratislava e Praga.

Con Biso e P&L Laverda si presenta al grande salone di Brno

TechAgro, biglietto da visita per la Repubblica Ceca

Laverda si affaccia sulle spiagge di AlbioneDlc Equipment distribuirà le “rosse” in Galles Settentrionale, North West England e Irlanda

Si è concretizzato a marzo l’accordo di rappresentanza di Laverda con DLC Equipment. La David Lloyd Contractors Ltd , che ha sede a Colwyn Bay, nel distretto unitario di Conwy, Galles del Nord, annuncia nel suo sito web di essere davvero onorata per l’incarico recentemente ricevuto dall’azienda di Breganze. DLC Equipment distribuirà le “rosse” di Breganze non solo nel Galles settentrionale, ma anche nella regione del North West England e in Ir-landa.“Il know-how progettuale, l’esperienza e la capacità industriale - ha dichiarato David Jones, titolare della DLC Equipment – sono le fonda-menta sulle quali si basa l’evoluzione del prodotto, ed è questo ciò che permette a Laverda di rispondere in modo efficace e puntuale alle esi-genze alle richieste di un mercato globalizzato”.

Il focus puntato sulle macchine da raccolta ha permesso all’azienda di Breganze di raggiungere una fama internazionale nel settore e David Jones ha dichiarato da subito il proprio entusiasmo nell’entrare a far parte della squadra Laverda.DLC Equipment è specializzato nella distribuzione di macchine e attrez-zature dedicate all’agricoltura ed è in grado di offrire un servizio ricambi rapido ed efficiente. Molti i marchi rappresentati.Il distretto di Conwy è un’amministrazione unitaria. Nato nel 1996 in attuazione delle leggi per il governo locale del 1994 (Galles), deve il suo nome al suo fiume più importante che scorre da sud a nord e sfocia con un lungo estuario nell’omonima baia di Conwy. La città più importante è Colwyn Bay.

A sinistra il direttore vendite Laverda della Biso CZ Ales Klement. A destra: due immagini delle macchine Laverda esposte alla fiera di Brno.

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Laverda si fa conoscere in SlovacchiaDal 2007 è rappresentata da VPP, con sede a Jelenec, nel cuore della regione agricola. Le “rosse” al centro dell’attenzione in due grandi fiere

Dal �007 Laverda è rappresentata nel-la Repubblica Slovacca dalla società VPP, un’azienda fondata nel 1994 dal-l’ingegner Jozef Szipina e che, con il passare del tempo, si è trasformata in un’impresa a conduzione familiare.Già nel 1995 VPP iniziò l’importazio-ne dei trattori finlandesi Valtra. Oggi l’azienda slovacca rappresenta diversi marchi prestigiosi, principalmente ita-liani e finlandesi. Fra questi, Laverda, Dieci, Valtra, Junkkari, Kesla, Cabe, Faresin, Seppi M. ”Poiché i marchi da noi rappresentati aumentavano - spiega Daniel Szipina, responsabile vendita di VPP -, a un certo punto si è reso necessario trasfe-rire l’attività in una nuova e più gran-de sede. Per il nostro nuovo quartier generale abbiamo scelto la località di Jelenec, anche in considerazione del fatto che negli ultimi tempi la vicina città di Nitra è diventata la capitale di fatto dell’agricoltura in Slovacchia, essendo situata nel centro della regio-ne agricola del Paese. E’ proprio lì che hanno luogo le principali manifesta-zioni fieristiche dedicate all’agricoltu-ra e alla meccanizzazione agricola. A Nitra sono situati anche gli uffici delle autorità agricole del Paese e la sede dell’Università Slovacca per l’Agricol-tura”.Contemporaneamente al trasferimen-to, VPP ha iniziato a costruire una rete commerciale e di servizi su tutto il ter-ritorio della Repubblica per migliorare la qualità del servizio e per renderlo più accessibile da parte di tutti i suoi clienti.“Questa rete è uno dei fattori decisivi per il nostro successo - prosegue Szi-pina - e ha contribuito a rendere la no-stra società un partner più attraente e appetibile agli occhi dei costruttori di macchinari, attrezzature e tecnologie per l’agricoltura, per l’ingegneria fore-stale e per la cura del verde. Attual-mente abbiamo altri centri di servizi in aggiunta a quello della sede, un ma-gazzino centrale per le parti di ricam-bio a Jelenec, mentre ci prepariamo a insediarci nel centro commerciale vicino a Nitra, con un’area destinata all’esposizione permanente. Abbiamo inoltre dei centri dedicati alla vendita e al servizio clienti anche a Krupina, Ružomberok e Humenné”.Come detto, nel �007 anche Laver-

da è entrata a far parte del gruppo di marchi che la VPP rappresenta. All’ini-zio degli anni Novanta Laverda aveva commercializzato i propri prodotti sul mercato slovacco, ma il marchio venne poi parzialmente dimenticato perché mancarono aziende in loco che lo rap-presentassero e offrissero il servizio di assistenza alla clientela. Ma dal �007 tutto è cambiato, e VPP ha riavviato il servizio ai clienti ricollocando il mar-chio Laverda nella posizione che esso merita nel mercato slovacco.“Proprio per farlo meglio conoscere - dice Daniel Szipina - abbiamo parteci-pato a molte attività dimostrative dal-l’inizio della nostra collaborazione con Laverda ad oggi, organizzando dimo-strazioni pratiche su grano, girasole e mais mietendo con una mietitrebbia M 304 SP. Nel �008 abbiamo visita-to lo stabilimento Laverda a Breganze con alcuni clienti potenziali e stiamo già pianificando altre visite da realiz-zare a breve. Inoltre abbiamo presen-tato il marchio, l’azienda e i prodotti Laverda sulle riviste specializzate e in occasione di fiere del settore.Lo scorso anno, ad agosto, abbiamo partecipato alla 36a edizione di Agro-komplex, l’esposizione internazionale dell’industria agricola e alimentare più antica della Slovacchia per il settore, esponendo una M 304 SP. E ad ot-tobre, sempre lo scorso anno, siamo stati presenti alla fiera Agrosalón, spe-cializzata in macchinari e attrezzature agricole e per l’ingegneria forestale e la cura del verde, una rassegna a cui prendono parte tutte le categorie pro-fessionali della Slovacchia e che ci ha offerto un’ottima opportunità per pre-sentare i marchi da noi rappresentati. Nella grande area espositiva a nostra disposizione, nell’occasione, abbiamo esposto una M 304 SP e una M 306 SP”.Quest’anno VPP intende aprire un’al-tra area nel centro commerciale re-centemente ristrutturato a cinque chilometri da Nitra, lungo la principale via di comunicazione sulla direttri-ce ovest-est. Lì è già costantemente esposta per le dimostrazioni alla clien-tela una Laverda M 304 SP.Oltre a promuovere e vendere i pro-dotti Laverda, VPP conta naturalmen-te su un’esperta squadra dedicata alle vendite e al servizio post vendita.

“Essa è il cuore della nostra azienda ed è preparata per rispondere anche alle richieste più complicate della clientela - conclude Szipina -. Proprio per essere sempre pronti ed efficienti, i nostri dipendenti frequentano rego-larmente corsi di addestramento e di aggiornamento, anche a Breganze. Sappiamo infatti che solo un servizio di elevata qualità e prodotti di alta classe possono attrarre nuovi clienti e soddisfare i clienti affezionati. Con questo approccio, abbiamo contribui-to a stabilire nella Repubblica Slovacca il clima favorevole che Laverda, il suo marchio e i suoi prodotti meritano”.

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La Germania meridionale pro-muove il “Latte equo e solidale”. In Baviera e dintorni la campagna è coordinata dal MVS Milchver-marktung Süddeutschland, il di-rettivo per la commercializzazione del latte dell’organizzazione dei produttori del latte dei Länder del-la Germania del Sud.E la bavarese Fella-Werke GmbH, l’azienda specialista di macchine e attrezzature per la fienagione, controllata da Laverda, è in prima fila a sostenere il progetto. L’industria di Feucht intende offrire un supporto ai propri clienti pro-teggendo così l’esistenza e la con-tinuità delle fattorie tradizionali per la produzione del latte. “L’industria della tecnologia appli-cata all’agricoltura è conscia che oggi le fattorie tradizionali dedica-te alla produzione del latte stanno vivendo una situazione difficile - spiega Erhard Klamer, responsa-bile marketing e vendite di Fella per la Germania -. Perciò abbiamo deciso di sostenere il programma: con questo progetto che aiuta in particolare le fattorie a conduzio-ne familiare della regione, Fella vuole venire in aiuto dei produttori del latte, cioè i nostri clienti”.Il “Latte equo e solidale” proviene esclusivamente da fattorie degli stati federali del Baden- Württem-berg, della Baviera e dell’Hessen, ed è disponibile nei mercati dei prodotti alimentari come quello di Rewe e Tegut. Il consumatore rice-ve un latte assolutamente sano e di alta qualità, prodotto nel rispet-to dell’ambiente e della sostenibili-tà. Il progetto offrirà beneficio alle aziende agricole regionali che si dedicano alla produzione del latte e contribuirà a rendere possibile la loro esistenza e il loro futuro. Per lo stesso motivo, Fella utilizza “Latte equo e solidale” anche con il pro-prio servizio di catering dedicato ai gruppi di visitatori.Fella dimostra così di essere un’azienda al 100% al fianco dei propri clienti, a sostegno di un messaggio inequivocabile: il siste-ma economico deve garantire equi compensi alle fattorie impegnate nella produzione del latte.

In Baviera Fella appoggia la campagna per le fattorie produttrici della Germania meridionale

Sostegno alla filiera del latte di qualità10

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ML 800 Ars, l’assiale tuttofare

La situazione economica mondiale consiglia prudenza e oculatezza negli investimenti in ogni settore dell’economia e Laverda, da sem-pre attenta all’andamento dei mercati e apprezzata per le doti di robustezza, affidabilità ed economicità di gestione delle proprie mie-titrebbie, offre agli operatori del settore agricolo e agroindustriale anche una nuova e ulteriore opportunità.Grazie alle sinergie derivate dall’accordo di joint venture con il terzo gruppo mondiale della meccanizzazione agricola, l’americana Agco Corporation, l’offerta di Breganze si è ampliata con l’introduzione della mietitrebbia assiale Laverda ML 800 Ars. Ogni specialista potrà giudicare la valenza di questa proposta, rivolta ai professionisti che operano nel campo dell’agricoltura e dell’agro-meccanica e investo-no guardando al futuro in modo imprenditoriale.L’essenzialità del prodotto, la cura dei dettagli e l’efficiente realizza-zione tecnica, oltre al design accattivante, fanno della ML 800 ARS una mietitrebbia di riferimento per chi mira soprattutto alla qualità del prodotto trebbiato. Conclusa la stagione su riso, possiamo tirare le somme con alcuni dati: su riso, resa del 65% con consumi energetici davvero contenuti (0,4 litri di gasolio per quintale di riso raccolto) e grande produttività in ogni condizione (3�0 quintali all’ora). Un ulteriore importante dettaglio: la ML 800 Ars è pronta “sempre” per ogni prodotto. Non servono infatti trasformazioni per passare da grano a mais, soia o riso, tutto è disponibile a bordo macchina. Agli utilizzatori un’unica avvertenza: se si va in risaia nel corso di una stagione molto umida, sarà preferibile calzare gli stivali e, a Laverda ML 800 Ars, mettere i cingoli, se necessario…

Competitiva anche nelle risaie e pronta a trasformarsi per ogni tipo di prodotto

I prodotti

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I servizi1�

Service, sempre al fianco delle “rosse”

Per Laverda il servizio post vendita da sem-pre è un momento fondamentale della propria “mission”. Ed è considerato dal-l’utilizzatore di mietitrebbie, in Italia e nel mondo, un punto di riferimento per consigli e indicazioni, ma in modo particolare è apprezzato per la disponibilità dello staff, consapevole dell’importanza di fornire un adeguato supporto ai clienti che credono e investono in un marchio di rilevanza mon-diale.

L’organizzazione Service e Ricambi Laverda lavora con efficienza e tempestività. Punti di forza dimostratisi vincenti nel livello di sod-disfazione del cliente, il quale può contare su tecnici dell’assistenza che, oltre a fornire il servizio, sono anche disponibili per sug-gerimenti sulla manutenzione ordinaria e di fine campagna e per soluzioni d’assistenza.

La squadra del Service, nel corso degli ulti-mi anni, si è potenziata con l’inserimento di alcuni giovani che vi hanno apportato fre-schezza, entusiasmo e dinamismo. Questi giovani, preparati nel tempo con l’affian-camento ad altri tecnici esperti con oltre vent’anni di servizio in molteplici missioni in Italia e all’estero, sono le nuove risorse umane pronte a rispondere al meglio alle aspettative di una clientela sempre più ag-giornata ed esigente.

Ma com’è organizzato il servizio? Tre area service manager sono i referenti di conces-sionari e importatori: Gianfranco Dal Santo segue i Paesi dell’Est, la Spagna e il Centro e Sud America; Fabrizio Brazzale si occupa di Nord Italia, Francia e Svizzera; Paolo Mulina-ri, recentemente nominato area service ma-nager dopo alcuni anni di specializzazione al Service, è dedicato al Centro e Sud Italia oltre che ai Paesi del Nord Europa. Oltre ad essere i referenti tecnici per concessionari e importatori, i tre referenti si occupano an-che di ricambi e seguono la formazione dei tecnici di concessionari e importatori delle loro aree di competenza. La formazione è vissuta con grande interesse dagli operatori del settore: lo prova il fatto che ben 385 tecnici provenienti da varie parti del mondo hanno partecipato ai corsi tenuti da Laverda nella stagione �008/�009.

Il Service si occupa inoltre della manuali-stica tecnica e delle garanzie con personale qualificato dalla pluriennale esperienza ma-turata nel settore.

Il Servizio Ricambi in Laverda ha preso av-

vio nel �000 con uno staff molto giovane e dinamico, motivato da un forte spirito di appartenenza all’azienda. Vi si respira un clima di squadra: gli operatori all’accetta-zione materiali, gli addetti ai prelievi con i loro carrelli elevatori sempre in movimen-to, il personale dedicato alle verifiche e alle spedizioni, tutti operano con dinamismo e sincronia per garantire al concessionario e al cliente il miglior servizio, la cui qualità fa la differenza. Ciò significa anche garantire la reperibilità il sabato e la domenica du-rante il periodo di raccolta, oltre al suppor-to tecnico on-line con personale di grande esperienza in grado di offrire una consulen-za perfino su macchine con venticinque o trenta anni di lavoro alle spalle. Una figura centrale in questo ruolo è Silvano Vitacchio, memoria storica del Servizio Ricambi, spes-so consultato da concessionari e importato-ri per informazioni sui ricambi di macchine recenti e meno recenti.

Un ruolo strategico è svolto poi dall’uffi-cio programmazione e ordini, che consen-te l’approvvigionamento del materiale con tempistiche adeguate, mentre il servizio di collaudo assicura che il materiale in ingres-so corrisponda ai requisiti tecnici e qualita-tivi richiesti. Lo staff del comparto vendite, estremamente disponibile e dinamico, assi-cura l’evasione degli ordini con la massima tempestività.L’attività, nel suo complesso, è un gioco di squadra: quando non si dispone del parti-colare a scaffale è il personale addetto al sollecito e alla rintracciabilità a rendere il tutto disponibile in tempi molto rapidi.

Un altro punto chiave del servizio è l’attività svolta da chi si occupa di politica dei prez-zi per garantire la qualità e la competitività del ricambio originale, in un mercato in cui il ricambio non originale può creare non po-che turbative.

Il nostro è un lavoro che implica precisione e la disponibilità anche di lunghe trasferte in giro per l’Italia e il mondo. Per questo, dopo trent’anni al Service, è sempre motivo di grande soddisfazione l’incontro con un cliente che mi saluta con stima perché sono stato al suo fianco nei campi con la massima disponibilità. Personalmente sono convinto che il senso di appartenenza sia un valore prezioso da trasmettere e da coltivare nel tempo. A Breganze lo vedo presente e forte e credo sia una garanzia per tutti.

Pietro Dal Santo

Com’è organizzato il servizio post vendita, a 360 gradi per i clienti in Italia e nel mondo

Pietro Dal Santo, direttore assistenza post-vendita e servizio ricambi.

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Fabbriche Aperte, Breganze al centro

Ritorna, in grande stile, “Fabbri-che Aperte”. Domenica 13 giu-gno �010 si svolgerà la quinta edizione della manifestazione alla quale partecipa anche, come sempre, Laverda. Questa volta la provincia di Vicenza non ha volu-to mancare, visto il successo che l’ormai collaudata manifestazione riscuote da anni sul territorio bre-ganzese e dell’Alto Vicentino.Quest’anno, poi, l’evento si carica di nuovi contenuti, primo fra tutti il decimo anniversario della “nuo-va” Laverda. Infatti il rilancio del marchio e dei prodotti di questa storica e al contempo modernis-sima azienda risale proprio allo stesso periodo di 10 anni fa.E visitando lo stabilimento produt-tivo, si potranno notare i cambia-menti in fase di realizzazione per il conferimento della produzione in Laverda, da parte di Agco, di mietitrebbie a 8 scuotipaglia e ibride, destinate alla perfetta inte-grazione con i modelli della gam-ma Laverda. E allora auguri, Laverda per questi 10 anni!Quest’anno il Consorzio “Vicen-za è”, con l’obiettivo di attirare visitatori anche di là del proprio territorio e di promuovere il turi-smo industriale oltre i confini del-

la provincia, ha aderito facendosi promotore di iniziative di comu-nicazione ad hoc e coinvolgen-do oltre ai Comuni di Vicenza e Breganze, anche quelli di Nove e Montecchio Maggiore, d’intesa con le principali associazioni di categoria, Associazione Industria-li, Apindustria, Associazione Arti-giani e CNA.Il meccanismo è per Laverda ben collaudato, e anche questa volta si prevede una buona affluenza.La visita allo stabilimento produt-tivo (orari 10.30-1� e 15-18) è sempre interessante: non capita tutti i giorni l’opportunità di visi-tare una fabbrica che copre una superficie di �� ettari (60.000 me-tri quadrati coperti), al cui interno si producono macchine così im-portanti per l’uomo quali le mie-titrebbie, e così tecnologicamente affascinanti, composte da oltre cinquemila pezzi e particolari.Dalla linea di montaggio princi-pale, che misura 1�0 metri, esce una macchina completa ogni due ore e mezza. Al fianco della linea principale, sono collocate le linee di mon-taggio sottogruppi e, a mano a mano che la macchina si sposta da una stazione all’altra, si arric-chisce di nuovi particolari sino ad

uscire dall’ultima stazione del tut-to completa, pronta ad affrontare un severo collaudo nell’apposita cabina, ove ogni mietitrebbia è sottoposta per circa tre ore agli accurati controlli che ne attestano la conformità.

La manifestazione del 13 giugno abbraccia la provincia: nello stabilimento Laverdasi lavora per fare spazio ai nuovi prodotti

Gli eventi

Concorso: i disegni dei ragazzi per celebrare i dieci anni della “nuova” Laverda guardando al futuro

“�000-�010, 10 anni: Laverda è futuro”. Questo lo slogan ideato per il concorso di disegno proposto ai figli dei dipendenti Laverda per celebrare il decimo compleanno della “nuova” Laverda e, con questo, guardare al futuro.Preparate allora pennelli e matite colorate per i vostri ragazzi e metteteli all’opera perché i disegni verranno esposti in Laverda, domenica 13 giugno, in occasione di Fabbriche Aperte.Le opere realizzate vanno consegnate in azienda entro venerdì 4 giugno.I tre disegni selezionati dalla giuria verranno pubblicati nel prossimo numero di Laverda World e ci ricorderanno, nel tempo, questo compleanno.

Sopra e a fianco due immagini della precedente edizione di Fabbriche Aperte svoltasi nel �008.

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Breganze, giardino di villa Ronzani-Laverda, estate 1964. Due figure suonano al cancello della grande casa a due passi dalla piazza, dove abita Francesco Laverda con la sua numerosa famiglia. Sono Flaminio Piccoli e Mariano Rumor, a quel tempo leader politici rispettivamente della provincia di Trento e di quella di Vicenza. A Francesco, che li acco-glie all’ombra dei grandi pini, propongono di rilevare la gestione dello stabilimento ae-ronautico e motociclistico Caproni di Trento, in grave crisi finanziaria, di cui la provincia autonoma di Trento è proprietaria.Francesco, che si appresta a lasciare al figlio Massimo le redini della Moto Laverda sas, azienda da lui fondata con successo quin-dici anni prima, accetta con il consueto en-tusiasmo valutando, tra sé e sé, le possibili soluzioni.Nasce così la Laverda Trento spa, il cui azio-

nariato fa capo alle cinque figure familiari già proprietarie delle altre due aziende del gruppo.Oggetto dell’acquisizione è il cantiere ae-ronautico di Gardolo, alla periferia nord di Trento, dove duecento dipendenti, oltre ad effettuare il montaggio delle motolegge-re Capriolo, costruiscono, su licenza della Aviamilano, l’aereo da turismo veloce Falco F8L. Da subito Francesco valuta le possibilità produttive dello stabilimento e, sfruttando le tecnologie di tipo aeronautico, in partico-lare l’uso del legno, dei compensati e del-le leghe leggere con cui erano realizzati gli aerei, avvia la produzione di roulotte per il campeggio. Contemporaneamente, il grup-po Laverda installa a fianco degli hangar una nuova e più grande fonderia in sostituzione di quella breganzese, ormai obsoleta.Tra il 1964 e il 1968, prosegue così a Gar-

dolo la costruzione della IV serie dei velivoli Falco F8L, in tutto �0 esemplari, che si ag-giungono ai �0 inizialmente costruiti dal-la Aviamilano e ai 35 già prodotti a Trento dalla Aeromere-Caproni. Completata que-sta serie però, gli elevati costi di costruzione, dovuti soprattutto alla particolare struttura in legno, e le difficoltà del mercato del setto-re spingono l’azienda a chiudere con la pro-duzione aeronautica concentrando i propri interessi nel campo dei veicoli per il tempo libero, allora in forte espansione, e nelle pro-duzioni collegate con Breganze. Si avvia infatti, in quegli anni, la produzione a Trento della gamma di ranghinatori vol-tafieno a nastro Velox e prosegue l’attività della fonderia che fornisce tutte le fusioni in ghisa per le nuove mietitrebbie. La presenza Laverda a Trento si protrarrà per un venten-nio, con modelli di roulotte e camper che fa-ranno scuola in Italia per il design innovativo e l’elevata qualità del prodotto.

L’aereoIl Falco F8L è un monoplano biposto ad ala bassa da gran turismo e scuola, adatto anche al volo acrobatico, disegnato dall’ingegner Stelio Frati, uno dei più noti progettisti aero-nautici italiani del dopoguerra, padre, tra l’al-tro, del velivolo Siai Marchetti SF �60, il più diffuso aereo italiano da addestramento. Per il suo design elegante e razionale, il pro-getto vinse il “Compasso d’oro” nel 1961. Realizzato quasi interamente in legno, con ala in un solo pezzo solidale con la fusoliera, carrello retrattile e motore Lycoming da 160 hp che gli consente di raggiungere i 3�5 km/h, a pieno carico può coprire la trasvolata Roma-Parigi senza scalo in poco più di 4 ore, superando in linea retta le Alpi a �90 km/h di crociera. Date le sue caratteristiche spor-tive, il Falco F8L è stato, ed è tuttora, prota-gonista in gare e manifestazioni per aerei da turismo con brillanti risultati. L’abitacolo ospita due passeggeri affianca-ti con doppi comandi più un terzo posto posteriore di fortuna con funzioni di baga-gliaio. Le finiture sono di alta classe, come si addice ad ogni fuoriserie, e il cockpit è un capolavoro di razionalità nella disposizione della strumentazione.Basta ricordare la definizione che è stata data del Falco, “la Ferrari del cielo”, per in-quadrare le caratteristiche e i pregi di questo velivolo nel suo settore. A tutt’oggi, mezzo secolo dopo il suo primo volo, esso rappre-senta uno dei mezzi più ambiti dagli appas-sionati. Dopo la cessazione della produzione

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Dalla terra al cielo: il Falco F8LL’avventura aeronautica di Laverda negli anni Sessanta

L’ album

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Sopra: gli stabilimenti Aero Caproni-Laverda a Gardolo (TN) con l’annessa pista di volo.

Sotto, il Falco F8L in volo sulle montagne trentine.

italiana, nel 1977 la licenza viene ceduta da Stelio Frati alla Sequoia Aircraft Company di Richmond, Virginia (Usa) che, dopo alcuni anni di preparazione, avvia la produzione di kit di montaggio per l’autocostruzione.Così, oltre ai 75 esemplari originari, centinaia di velivoli sono stati successivamente realiz-zati da appassionati, in particolare nel Nord America, utilizzando disegni e componenti prefabbricati. In Italia si è costituito nel 1978 il “Falco Club” che organizza periodicamen-te manifestazioni e raduni tra cui quello del �006 all’aeroporto di Trento, durante il qua-le 19 Falco sono atterrati a poca distanza dal luogo che li ha visti nascere.

Piergiorgio Laverda

CARATTERISTICHE TECNICHEDELL’AEREOLAVERDA FALCO F8L IV SERIE

Posti n. �+1Lunghezza 6,5 mApertura alare 8.0 mSuperficie alare 10,00 mqPeso a vuoto 550 kgPeso massimo al decollo 8�0 kgMotore Lycoming O-3�0-B3B quattro cilindri orizzontali contrap-posti, potenza 160 hpElica Hartzell a passo variabile

Velocità massima 3�0 km/hVelocità di crociera �90 km/hVelocità minima 95 km/hAutonomia 1400 kmSpazio di decollo 170 mSpazio di atterraggio �00 mTangenza 6000 m

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16 La storia, le storie

Turismo in fattoria, business che cresceFunziona il modello agrituristico italiano. Trainato dalle donne e con “regina” la Toscana

Agricoltura in flessione, eppure agricoltura alla base di diversi nuovi business: lancio delle produzioni di nicchia, rivalutazione dei prodotti a “chilometro zero” dopo tanti anni di elogio della globalizzazione, turismo lega-to al mondo dei campi.Proprio quest’ultimo settore, non certamente “nuovo” ma avviato a nuovi traguardi grazie all’incontro tra un’offerta alternativa e una gastronomia ricercata e molto localizzata, è in crescita in Italia. Passi da gigante quelli fatti in pochi anni: quasi ventimila strutture oggi, quando la so-glia delle diecimila venne superata appena nel �001. Un’avanzata che ha mutuato an-che modelli europei, visto che in Paesi come Austria, Svizzera e Francia l’abitudine della cultura dell’ospitalità legata all’agricoltura è ben sviluppata, ma che si è anche conforma-ta intorno a modelli originali. E che proba-bilmente si è affermata sia per il fascino del soggiorno rurale, sia per la competitività di quel mondo rispetto a standard alberghieri italiani non sempre abbordabili.La fotografia scattata dall’Istat al settore è de-cisamente positiva. Se guardiamo ad esempio ai dati del �008, notiamo che l’incremento delle aziende agricole autorizzate all’eserci-zio dell’agriturismo ha avuto uno scatto del + 4,3%, dalle 17.7�0 strutture dell’anno pri-ma alle 18.480 dell’anno di rilevazione, con un aumento di 760 unità. Nel particolare, “tirano” la ristorazione (+ 4,8% con 41� unità) e l’alloggio (+ 3,5%, con 51� unità), mentre in complesso altre attività che riguar-dano offerte squisitamente turistico-sportive (equitazione, escursionismo, osservazioni na-turalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport) hanno visto perfino un + 6,6%, con 639 nuove autorizzazioni.Il 45 per cento delle aziende agrituristiche si trova nel Nord, il 35 nel Centro e il restante �0 nel Mezzogiorno. E la presenza femminile nella conduzione delle aziende agrituristiche è molto significativa, raggiungendo il 35 per cento.In questo panorama italiano la Toscana si conferma la “regina” per numero di strutture agrituristiche presenti, ben oltre le quattromi-la, circa una su 4 in Italia.E qui si concentra anche il maggior numero di aziende con ristorazione e che offrono at-tività sportive e naturalistiche. La Toscana poi

conferma il primato delle “quote rosa” nella conduzione, con circa 1.700 strutture gestite da donne, oltre il �5 % del totale nazionale.Il modello toscano è tutto da osservare, per-ché indica molti dati guida per il settore. In-tanto dopo un lungo periodo di boom ha re-gistrato una crescita degli arrivi ma non delle presenze (cioè i giorni effettivi di ospitalità): la famiglia italiana si orienta su soggiorni più brevi. E negli ultimi anni la congiuntura diffi-cile ha fatto notare un calo degli stranieri, in parte però compensato dagli italiani. Resta il fatto che se la vacanza media è passata in alcuni anni dalle 5,6 notti (�003) a circa 5

notti, la permanenza in agriturismo rimane sempre più elevata di una notte rispetto alla media del totale delle strutture ricettive.In sostanza più turisti, ma per periodi più brevi. Quanto alle provenienze dall’estero, sono un po’ calate quelle dei tedeschi, che restano sempre gli ospiti numero uno con il 30 per cento del totale. In compenso negli ultimi anni si è assistito all’aumento di turi-sti francesi, svizzeri, olandesi e, in maniera esponenziale, degli arrivi da oltreoceano: dagli Stati Uniti e dal Canada si vola in Italia per soggiornare in un agriturismo, meglio se toscano.

Laverda S.p.A. via F. Laverda, 15/17 - 3604� Breganze [VI] Italia t. +39.0445.385311 f. [email protected] www.laverdaworld.com

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