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L’infiammazione (o flogosi) costituisce una risposta dei tessuti vascolarizzati a stimoli endogeni o esogeni che causano danno.

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  • L’infiammazione (o flogosi)

    costituisce una risposta dei

    tessuti vascolarizzati a stimoli

    endogeni o esogeni che causano

    danno.

  • INFIAMMAZIONE

    - Processo locale (con ripercussioni generali)

    - che si sviluppa nei tessuti viventi vascolarizzati

    - come reazione a un danno

    - caratterizzato da modificazioni della struttura e funzione del

    sistema microvascolare

    - che “tende” a eliminare l’agente lesivo

    - ed a riparare il danno subìto

    L’ infiammazione, a secondo della natura del danno (ma non

    solo!) può essere:

    ACUTA – di breve durata

    CRONICA – prolungata nel tempo

  • Qualsiasi agente in grado di dare un danno locale può

    essere causa di infiammazione.

    Le principali cause di infiammazione sono:

    • Cause fisiche: termiche (alte o basse temperature);

    radiazioni; traumi meccanici; corpi estranei; corrente

    elettrica; variazioni pressorie.

    • Cause chimiche: qualsiasi sostanza, endogena o

    esogena, in grado di indurre morte (necrosi) cellulare e/o

    liberazione di mediatori chimici dell’infiammazione.

    • Cause biologiche: comprendono sia organismi viventi –

    virus, rickettsie, batteri, protozoi, funghi, metazoi – che i

    loro prodotti metabolici: tossine, enzimi. Comprendono

    anche le reazioni immunologiche.

    EZIOLOGIA

  • Sono segni del processo infiammatorio:

    - rubor (rossore)

    - calor (aumento della temperatura)

    - tumor (edema)

    - dolor (dolore)

    - functio laesa (alterazione funzionale)

    Si definisce aggiungendo il suffisso –ite al nome

    dell’organo o tessuto interessato (appendicite,

    polmonite, epatite ecc.)

  • Segni Cardinali della Infiammazione

    Rossore:

    Iperemia.

    Calore: Iperemia.

    Dolore: Nervi,

    Mediatori chimici

    Gonfiore:

    Essudazione

    Perdita di

    Funzione: Dolore

  • Problemi conseguenti ad una ferita:

    • PERDITA DI SANGUE: necessario intervento immediato

    • PERDITA DI TESSUTO: ci vuole tempo per riparare

    • INGRESSO DI MICROBI: necessario intervento immediato

    - Il tempo di raddoppio dei comuni patogeni è dell’ordine di 20 min.

    - Il numero di batteri patogeni mediamente necessario per produrre

    un’infezione clinicamente evidente è di circa 105/gr di tessuto

    - In linea teorica, in assenza di meccanismi di difesa, un singolo batterio

    potrebbe raggiungere quel numero in circa 6 ore

    Che significato ha il processo infiammatorio?

    = ?

  • Come garantire in tutto l’organismo una difesa molto

    rapida ed efficiente nei confronti di un’invasione

    microbica?

    • La maggior parte dei sistemi difensivi sono

    concentrati nel torrente circolatorio

    • E’ necessario far fuoriuscire tali sistemi difensivi dal

    circolo nelle zone in cui sono necessari, senza

    interrompere il flusso sanguigno. Questo è il

    principale scopo dell’infiammazione.

  • Le difese fornite dall’infiammazione sono di

    due tipi:

    • LEUCOCITI, alcuni dei quali sono altamente

    specializzati nel combattere i batteri.

    • PROTEINE DEL PLASMA, quali:

    – OPSONINE

    – Proteine del COMPLEMENTO

    – ANTICORPI

  • L’INFIAMMAZIONE ACUTA E’ LA RISPOSTA AL DANNO DEI TESSUTI VASCOLARIZZATI.

    IL SUO SCOPO E’ QUELLO DI RECAPITARE MATERIALI DIFENSIVI (CELLULE EMATICHE E LIQUIDI)

    NELLA SEDE DEL DANNO.

    NON E’ UNO STATO, MA UN PROCESSO.

    1) Rottura vasi e emorragia

    2) Perdita cellule

    3) Ingresso di microrganismi

    patogeni

  • I componenti delle risposte infiammatorie acuta e cronica: cellule e proteine circolanti, cellule dei vasi sanguigni, cellule e proteine della matrice extracellulare.

  • INFIAMMAZIONE ACUTA

    INFIAMMAZIONE CRONICA

    ________________________________

    ANGIOFLOGOSI

    ISTOFLOGOSI

  • • L’angioflogosi è caratterizzata da imponenti

    fenomeni vasculo-essudativi: i)modificazioni

    emodinamiche del microcircolo, ii) aumento della

    permeabilità del microcircolo con formazione

    dell’essudato, iii) migrazione dei leucociti dai vasi

    nell’interstizio.

    • Nella istoflogosi i fenomeni vasculo-essudativi sono molto attenuati, mentre prevale la migrazione di

    cellule mononucleate (monociti e linfociti) nell’interstizio

    e la loro moltiplicazione e differenziazione in elementi

    morfologicamente e funzionalmente diversi (macrofagi,

    cellule epitelioidi, linfoblasti, plasmacellule)

  • Noxa lesiva

    Danno tissutale (necrosi cellulare)

    Formazione di MEDIATORI

    (molecole biologicamente attive)

    Modificazioni vascolari e cellulari

    PATOGENESI

  • RECETTORI ATTIVATORI DELLA

    RISPOSTA INNATA E

    DELL’INFIAMMAZIONE

    I microorganismi patogeni e i

    tessuti danneggiati vengono

    riconosciuti grazie ad un sistema

    di molecole recettoriali dette

    Pattern Recognition Receptors

    (PRR)

  • • I recettori circolanti sono in grado di

    riconoscere strutture della membrana di

    agenti microbici

    ( ad esempio la proteina C reattiva è stata

    identificata perché capace di legarsi al

    polisaccaride C dello pneumococco)

    • Oltre a riconoscere strutture “non self”, alcuni

    recettori circolanti riconoscono strutture

    alterate del “self”. Ad es. le pentrassine

    riconoscono cellule apoptotiche e materiale

    nucleare di cellule morte.

  • Damage-associated molecular patterns (DAMPs), note

    anche come allarmine, sono molecole rilasciate dalle cellule

    stressate in fase di necrosi e agiscono come segnali di pericolo

    endogeni per promuovere e esacerbare la risposta

    infiammatoria.

    I più noti DAMPs sono il gruppo ad elevata mobilità box-1

    (HMGB1), S100A8 (MRP8, calgranulin A) e S100A9 (MRP14,

    calgranulin B) e la siero amiloide A (SAA).

    HMGB1 è una proteina nucleare non istonica che ha doppia

    funzione.

    In condizioni normali, HMGB1 si lega al DNA e facilita la

    trascrizione genica.

    In condizioni di stress, ad esempio lesioni o infezioni, HMGB1

    viene rilasciato e favorisce l'infiammazione.

  • Funzioni

    I TLRs legano DAMPs e PAMPs

    Infezione (PAMPs) Danno tissutale (DAMPs)

    Microrganismi e danni tissutali

    patogenici e non patogenici

    (MAMPs e DAMPs)

  • Dopo il riconoscimento dei PAMPs o dei DAMPs, i recettori

    della risposta innata, TLR, RLR e NLR possono innescare una

    serie di trasduzioni del segnale e programmi genetici per

    avviare risposte immunitarie innate.

    Queste risposte immunitarie innate possono controllare

    direttamente la replicazione o la diffusione di batteri e virus.

    Inoltre, la risposta innata può anche innescare l'attivazione

    dell'immunità adattativa attraverso l'induzione di presentazione

    dell'antigene e molecole co-stimolatorie.

    Difetti in qualsiasi fase del processo della risposta innata o

    adattativa, possono aumentare la suscettibilità alle infezioni da

    patogeni, mentre le risposte immunitarie eccessive possono

    portare anche a molte malattie infiammatorie e sindromi

    metaboliche

  • ANGIOFLOGOSI

    • Modificazioni vascolari a livello del

    microcircolo : variazioni del calibro

    vascolare e del flusso ematico.

    • Modificazione degli scambi sangue-

    interstizio ( modificazioni della

    permeabilità) : ESSUDAZIONE

    • Migrazione dei leucociti dai vasi verso

    l’interstizio

  • Triplice reazione di Lewis: 1. Lo sfregamento della cute produce una

    linea bianca che in seguito diventa rossa a causa della vasodilatazione.

    2. Dopo 15-30 secondi compare un alone rosso intorno alla linea rossa, dovuto ad una dilatazione delle arteriole intorno alla linea rossa.

    3. La linea rossa diventa bianca e rilevata per la formazione di un ponfo, prodotto dall’accumulo di liquido nello spazio extravascolare.

  • Come si spiega una risposta

    così veloce?

    Occorre un segnale (mediatore)

    già disponibile, pronto per agire

    L’Istamina è un mediatore con queste

    caratteristiche, perché è preformato

  • Qualsiasi sostanza presente naturalmente nell'organismo dotata di un'intensa

    attività farmacologica.

    *autacoide deriva dal greco "autos" (sestesso) e "acos" (droga)

    L'istamina è uno dei più importanti autacoidi* ed è formata dalla istidina: essa è immagazzinata in concentrazioni elevate nei mastociti e basofili. Istamina si trova anche in diversi tessuti, compreso il cervello, dove funziona come neurotrasmettitore. Può giocare un ruolo in molte funzioni cerebrali come il controllo neuroendocrino, regolazione cardiovascolare, termoregolazione, ed eccitazione.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Grecia

  • Mastociti

  • MASTOCITI e

    BASOFILI:

    RILASCIO DI ISTAMINA

    (mediatore chimico

    dell’infiammazione

    preformato)

  • AZIONE DELLE AMINE VASOATTIVE

    (ISTAMINA)

    • Vasodilatazione del microcircolo locale

    • Aumento locale del flusso sanguigno in

    arrivo (iperemia attiva) – aumento della

    pressione idrostatica

    • Diminuzione locale del deflusso sanguigno

    (iperemia passiva) – aumento della

    pressione idrostatica

  • AZIONE DELL’ISTAMINA:

    Vasodilatazione ed Alterazione della

    Permeabilità Vasale

  • RECETTORI H

  • ALTERAZIONE DELLA PERMEABILITA’ VASALE

  • Quindi l’Istamina è un mediatore chimico

    dell’infiammazione….

    …ma come si definisce un “mediatore”?

  • MEDIATORI CHIMICI dell’INFIAMMAZIONE

    Gli eventi della reazione infiammatoria sono

    dovuti alla liberazione di mediatori chimici.

    Con questo termine intendiamo qualsiasi

    sostanza che, liberata nel focolaio di flogosi,

    sia responsabile, direttamente o

    indirettamente, di uno o più dei fenomeni

    della risposta infiammatoria.

  • Per essere qualificato come mediatore

    chimico dell’infiammazione, un composto

    deve rispondere ad alcune condizioni,

    quali:

    • reperibilità nel focolaio infiammatorio

    • capacità di riprodurre in tutto o in parte

    gli eventi dell’infiammazione

    • inibizione degli effetti infiammatori

    evocati dal mediatore da parte di

    antagonisti specifici

  • Si tratta di criteri abbastanza difficili da

    applicare in tutti i casi.

    Basti pensare che non possediamo

    inibitori specifici per tutti i supposti

    mediatori e che, se l’emivita del composto

    è molto breve (come spesso succede), le

    probabilità di determinarne la presenza

    nei focolai di infiammazione sono molto

    scarse.

    Per es. l’istamina ha un’emivita molto breve e viene

    rapidamente metabolizzata dalle diaminossidasi.

  • ISTAMINA

    La degranulazione dei mastociti può avvenire in seguito a numerosi

    stimoli:

    • Stimoli fisici, come traumi, freddo e calore

    • Frammenti del complemento chiamati anafilotossine (C3a, C5a)

    • Citochine (IL-1 e IL-8)

    • Proteine derivanti dai leucociti

    • Neuropeptidi (es. sostanza P)

    • Reazioni immunitarie tramite IgE legate ai mastociti

    Principali effetti:

    • Costringe le arterie più grandi

    • Dilata le arteriole

    • Aumenta la permeabilità delle venule

  • Le modificazioni vascolari dell’angioflogosi

    Iperemia attiva

    RUBOR CALOR

    Vasodilatazione

    Arteriolare e venulare Apertura sfinteri

    precapillari

    flusso locale