la rivista - intervista a brenno canevascini

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45 Per lo Sci Club Cardada quella che sta per iniziare è la stagione del 60°, un tempo che – sul vostro sito www.sciclubcardada.ch – annunciate ricco di eventi e di sorprese. Presidente Canevascini, cosa ci può anti- cipare? La grande novità è rappresentata dall’acquisto di un nuovo battipista che va ad affiancare per poi sostituire quello in uso finora vecchio di 27 anni ed ormai allo stremo. Il nuovo veicolo rappresenta per noi un impegno finanziario non indif- ferente che possiamo sopportare grazie al sussidio dello Sport-Toto e investendo parte del ricavato della recente vendita della Capanna Cardada. Ora potremo garantire una ancor migliore preparazio- ne delle già eccellenti piste grazie anche alla possibilità di convertire il mezzo per la sistemazione e la pulizia estiva dei se- dimi. La perizia e l’esperienza del nostro «pilota ufficiale» Paride Paglia (un vero fuoriclasse del battipista) farà il resto. Inoltre siamo intensamente impegnati nel progetto di ristrutturazione completa della Capanna Cimetta. Un’opera estre- mamente impegnativa, sia tecnicamente sia finanziariamente, che diviene neces- saria non solo per le nostre esigenze, ma anche e soprattutto nell’ottica dell’offerta turistica. Interessante anche il potenzia- mento delle immagini provenienti dalla webcam. Detto della stagione, passiamo al program- ma di attività vero e proprio del vostro so- dalizio. Che cosa proponete? Proporremo inoltre le classiche ga- re Lui+Lei e i campionati sociali questa volta assieme ai «cugini» dello SC Loso- ne con i quali condividiamo già il settore competizione attraverso il Maggiore Ski Team. Riproporremo inoltre il discesino popolare che tantissimo successo ha ri- scosso nelle prime due edizioni. La Scuo- la sci (con il nuovo direttore Madian Mi- noggio) proporrà i tradizionali corsi che permettono di insegnare lo sci a circa 500 ragazzi ogni anno sia tramite lezioni di gruppo che individuali. Infine stiamo or- ganizzando un fine settimana di sci-test, avvenimento che ricordo per l’ultima vol- ta quando ero ragazzino. E se penso che fra 3 mesi compio 52 anni… Nelle associazioni sportive il volontariato detiene una quota di maggioranza per il buon andamento delle attività. Presumia- mo sia così anche per lo Sci Club Cardada. È vero? Direi che è la nostra caratteristica fon- damentale che ci permette di tenere viva la stazione sciistica dopo che nel 2005 sia- mo più o meno stati costretti (proprio per non far morire una tradizione che meri- tava e merita di essere continuata) a rile- vare la proprietà delle sciovie ed i diritti di transito sui sedimi sciabili. Compiano comunque dei veri e propri salti mortali se penso che i membri di comitato lavorano a titolo gratuito per il bene della stazione per moltissime ore ogni anno investendo buona parte del proprio tempo libero e delle proprie vacanze. Ma lo facciamo con piacere e con molta motivazione. Anche perché la maggior parte di noi è nata e cresciuta in loco, ha compiuto la trafila dell’apprendimento, della competizione e dell’insegnamento. Ed ora il lavoro di- rigenziale. Affascinante ma estremamen- te impegnativo. Ma la squadra è unita e motivata e quindi si lavora bene. Per chi sale in Cimetta, nei prossimi mesi si riproporrà l’eterno problema dei posteggi a Orselina. L’ultimo progetto è bloccato. Cosa ne pensa? Ho due sentimenti estremamente for- Il presidente dello Sci Club Cardada, avv. Brenno Cavevascini. Nella pagina seguente, la scuola di «snow» sullo sfondo del Trosa. Sopra, il nuovo battipista è giunto a destinazione; ora aspetta che nevichi per «tirare fuori le unghie». Lo Sci Club Cardada dice «gatto» perché adesso ce l’ha nel sacco Intervista al presidente Brenno Canevascini all’inizio della 60ª stagione

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Intervista a Brenno Canevascini

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Page 1: La Rivista - Intervista a Brenno Canevascini

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Per lo Sci Club Cardada quella che sta per iniziare è la stagione del 60°, un tempo che – sul vostro sito www.sciclubcardada.ch – annunciate ricco di eventi e di sorprese. Presidente Canevascini, cosa ci può anti-cipare?

La grande novità è rappresentata dall’acquisto di un nuovo battipista che va ad affiancare per poi sostituire quello in uso finora vecchio di 27 anni ed ormai allo stremo. Il nuovo veicolo rappresenta per noi un impegno finanziario non indif-ferente che possiamo sopportare grazie al sussidio dello Sport-Toto e investendo parte del ricavato della recente vendita della Capanna Cardada. Ora potremo garantire una ancor migliore preparazio-ne delle già eccellenti piste grazie anche alla possibilità di convertire il mezzo per la sistemazione e la pulizia estiva dei se-dimi. La perizia e l’esperienza del nostro «pilota ufficiale» Paride Paglia (un vero fuoriclasse del battipista) farà il resto. Inoltre siamo intensamente impegnati nel progetto di ristrutturazione completa della Capanna Cimetta. Un’opera estre-mamente impegnativa, sia tecnicamente sia finanziariamente, che diviene neces-saria non solo per le nostre esigenze, ma anche e soprattutto nell’ottica dell’offerta turistica. Interessante anche il potenzia-mento delle immagini provenienti dalla webcam.

Detto della stagione, passiamo al program-ma di attività vero e proprio del vostro so-dalizio. Che cosa proponete?

Proporremo inoltre le classiche ga-re Lui+Lei e i campionati sociali questa

volta assieme ai «cugini» dello SC Loso-ne con i quali condividiamo già il settore competizione attraverso il Maggiore Ski Team. Riproporremo inoltre il discesino popolare che tantissimo successo ha ri-scosso nelle prime due edizioni. La Scuo-la sci (con il nuovo direttore Madian Mi-noggio) proporrà i tradizionali corsi che permettono di insegnare lo sci a circa 500 ragazzi ogni anno sia tramite lezioni di

gruppo che individuali. Infine stiamo or-ganizzando un fine settimana di sci-test, avvenimento che ricordo per l’ultima vol-ta quando ero ragazzino. E se penso che fra 3 mesi compio 52 anni…

Nelle associazioni sportive il volontariato detiene una quota di maggioranza per il buon andamento delle attività. Presumia-mo sia così anche per lo Sci Club Cardada. È vero?

Direi che è la nostra caratteristica fon-damentale che ci permette di tenere viva la stazione sciistica dopo che nel 2005 sia-mo più o meno stati costretti (proprio per non far morire una tradizione che meri-tava e merita di essere continuata) a rile-vare la proprietà delle sciovie ed i diritti di transito sui sedimi sciabili. Compiano comunque dei veri e propri salti mortali se penso che i membri di comitato lavorano a titolo gratuito per il bene della stazione per moltissime ore ogni anno investendo buona parte del proprio tempo libero e delle proprie vacanze. Ma lo facciamo con piacere e con molta motivazione. Anche perché la maggior parte di noi è nata e cresciuta in loco, ha compiuto la trafila dell’apprendimento, della competizione e dell’insegnamento. Ed ora il lavoro di-rigenziale. Affascinante ma estremamen-te impegnativo. Ma la squadra è unita e motivata e quindi si lavora bene.

Per chi sale in Cimetta, nei prossimi mesi si riproporrà l’eterno problema dei posteggi a Orselina. L’ultimo progetto è bloccato. Cosa ne pensa?

Ho due sentimenti estremamente for-

Il presidente dello Sci Club Cardada, avv. Brenno Cavevascini. Nella pagina seguente, la scuola di «snow» sullo sfondo del Trosa. Sopra, il nuovo battipista è giunto a destinazione; ora aspetta che nevichi per «tirare fuori le unghie».

Lo Sci Club Cardada dice «gatto»perché adesso ce l’ha nel sacco

Intervista al presidente Brenno Canevascini all’inizio della 60ª stagione

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ti: il primo è legato alla fine degli anni ’90 quando venne ristrutturata la funivia e qualcuno ebbe azzardatamente a dire che il problema posteggi non esisteva in quanto vi è l’autosilo Largo Zorzi che era la soluzione idonea. L’altro sentimento è legato alla volontà di ingrandire la strut-tura esistente bloccata da una questione pianificatoria ridicola visto che quel se-dime è già a PR per quel tipo di struttura. Il problema posteggi penalizza la stazione durante l’intero anno in modo pesantis-simo. Per fortuna che il Comune di Lo-carno dimostrando notevole sensibilità durante la stagione sciistica concede la messa in funzione del semaforo tra la Po-sta dei Monti e l’autosilo così da poter da-re dimora temporanea a circa 40 auto. Lo stesso dicasi per il Comune di Orselina che «sospende» la zona blu durante i tre mesi invernali.

Qualche tempo fa è stato presentato uno studio incentrato sulla valorizzazione del-la Montagna locarnese. Siete stati coinvol-ti? Qual è la sua valutazione?

Siamo stati coinvolti come del resto tutti gli «attori» attivi sulla montagna. Ricordo che lo SC Cardada oltre che delle sciovie è proprietario della Capan-na Cimetta e fino a fine ottobre lo era anche della Capanna Cardada. Siamo quindi una presenza fondamentale non solo d’inverno, ma durante tutto l’anno. Il progetto è estremamente interessante ed ambizioso, ma necessario se si vuole dare una svolta decisiva alla vita di Cardada, svolta che non c’è stata con l’avvento della nuova funivia e di tutto quello che avreb-be dovuto ruotarle attorno.

Che rapporti intrattenete con la Cardada Impianti turistici?

I rapporti sono più che eccellenti, so-no volti alla massima collaborazione in quanto remiamo nella stessa direzione. Con il direttore Jardini ma soprattutto con il presidente Vetterli e con il vVice-presidente Nessi abbiamo molteplici con-tatti settimanali.

Lei è presidente dello Sci Club da 2 anni. Che bilancio trae da questa sua nuova esperienza?

Più che altro dovrebbe essere l’utenza e dire se il lavoro che svolgiamo è apprez-zato oppure no. Personalmente sento che c’è interesse attorno a noi visto che le ini-ziative intraprese sotto la mia presidenza hanno permesso di incrementare sia il numero delle risalite sia il numero di soci.

Noi tutti diamo il massimo per il be-ne della stazione e della comunità. Ri-maniamo comunque fedeli alla nostra politica di stazione mirata sui giovanis-simi, sulle famiglie e sugli anziani. Non dimentichiamo che sciare a Cardada non comporta nessuna spesa di trasferta e che i costi delle risalite sono estremamen-te competitivi. Disporre una stazione a pochi minuti dal salotto di casa propria è quanto di meglio si possa avere. È un messaggio che cerchiamo di «far passa-re» anche verso quei Locarnesi che forse non si sono mai accorti di quale opportu-nità viene loro offerta.

«I have a dream». Se pensa alla Montagna locarnese, che sogni fa il presidente Cane-vascini?

Io non sogno mai, sono un pratico ed un concreto e quindi invece che di sogni parlerei di obbiettivi. Prioritario è quel-lo di mantenere viva questa terrazza sul lago e di incrementare l’offerta a bene-ficio dei turisti ma anche e soprattutto della popolazione indigena. Se penso che moltissimi Ticinesi (Locarnesi compresi) non sono stati a Cardada, significa che dovremo far capire loro che hanno perso qualcosa di veramente speciale a livello di natura di vista e di ambiente.

A molti sfugge la particolarità che da Cimetta si vedono contemporaneamente il punto più basso (Ascona) ed il punto più alto del territorio elvetico (la Punta Dufour del massiccio del Monte Rosa), oltre che buona parte del Sopraceneri e nei giorni particolarmente limpidi anche il Monviso.

a cura di Maurizia Campo-Salvi

1951-1961: I PRIMI SCILIFT«UN’INTUIZIONE GENIALE»

Quello che si sta concludendo è stato, per lo Sci Club Cardada, un anno giubilare. Nel 1951 fu costruito il primo scilift che dall’Alpe Cardada portava in Cimetta. Nel 1961 ci fu l’inaugurazione della sciovia dell’Alpe Vegnasca. Presidente Canevascini, andiamo un po’ a spasso nel tempo. Che cosa possiamo ricordare di quei tempi e, soprattutto, come possiamo leggere – oggi – quella storica iniziativa?Indubbiamente questi pionieri con alla testa l’indimenticato Ulisse Del Grande ebbero un’intuizione a dir poco geniale ma anche lungimirante sfruttando una zona strategicamente e geografi camente impareggiabile. Senza dimenticare chi a cavallo degli anni ’30 fondò lo SC Locarno (1928) e lo SC Solduno (1936) e costruì le prime Capanne divenute poi con il passare degli anni dei veri e propri punti di riferimento. A queste persone non si può che rivolgere ancora oggi un affettuoso pensiero di stima e di gratitudine.

1951-1961: I PRIMI SCILIFT«UN’INTUIZIONE GENIALE»

Quello che si sta concludendo è stato, per lo Sci Club Cardada, un anno giubilare. Nel 1951 fu costruito il primo scilift che dall’Alpe Cardada portava in Cimetta. Nel 1961 ci fu l’inaugurazione della sciovia dell’Alpe Vegnasca. Presidente Canevascini, andiamo un po’ a spasso nel tempo. Che cosa possiamo ricordare di quei tempi e, soprattutto, come possiamo leggere – oggi – quella storica iniziativa?Indubbiamente questi pionieri con alla testa l’indimenticato Ulisse Del Grande ebbero un’intuizione a dir poco geniale ma anche lungimirante sfruttando una zona strategicamente e geografi camente impareggiabile. Senza dimenticare chi a cavallo degli anni ’30 fondò lo SC Locarno (1928) e lo SC Solduno (1936) e costruì le prime Capanne divenute poi con il passare degli anni dei veri e propri punti di riferimento. A queste persone non si può che rivolgere ancora oggi un affettuoso pensiero di stima e di gratitudine.