la riduzione del rischio cardiovascolare nel diabete … · 2018-02-07 · equivalenti di rischio...
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La riduzione del rischio cardiovascolare nel diabete tipo 2: prevenzione primaria e terapia farmacologica (dislipidemia/ipertensione)
FABRIZIO NEGRI
Area cardiovascolarePresidente SIMG Pavia
1
Storia naturale del diabete tipo 2
International Diabetes Centre, Minneapolis, MN.
Anni di durata del diabete
–20 –10 0 10 20 30
Iperglicemia pp
Glicemia a
digiuno
Insulino
resistenza
Insulinemia
120
100
Gli
cem
ia
(mg
/dL
)F
un
zio
ne b
-cell
resid
ua (%
)
Obesità IGT Diabete Scompenso
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
-12 -10 -8 -6 -4 -2 0 2 4 6
Anni dalla diagnosi
Fu
nzio
ne d
ell
a
-cell
ula
(%)
Adattato da UKPDS 16, Diabetes 1995
Deterioramento nel tempo della funzione
della -cellula nel diabete di tipo 2
Dall’insulino resistenza al diabete
350
300
250
200
150
100
50
Ridotta secrezione insulinica
250
200
150
100
50
0Funzio
ne ß
-cell
(%)
Glicemia a digiuno
Iperglicemia postprandiale
Glic
em
ia
(mg/d
L)
Complicanze Macrovascolari
Ins Res IGT Diabete
Anni -10 -5 0 5 10 15 20 25 30
Complicanze Microvascolari
Alterata 1 fase secrezione insulina
Equivalenti di Rischio CV
• Presenza di multipli fattori che conferiscono
un rischio a 10 anni >20% (secondo lo score di
Framingham)
• Diabete mellito
• Malattie aterosclerotiche non-coronariche:
– Arteriopatia periferica (PAD)
– Aneurisma dell’aorta addominale (AAA)
– Carotidopatia sintomatica (s-CAD)
Expert Panel on Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood
Cholesterol in Adults. JAMA 2001;285:2486-2497.
Altri …. (Sindrome Metabolica, Insufficienza Renale Cronica,
Disfunzione Erettile, Placche dell’Arco Aortico, Sclerosi Valvolare
Aortica, Arteriopatia retinica, ……)
?
La riduzione del RCV nel diabete di tipo 2
• La storia naturale evolve verso il progressivo peggioramento, indipendentemente dalla terapia
• Gli elementi patogenetici responsabili sono: l’insulino resistenza e il progressivo declino della funzione beta cellulare
• Sarebbe auspicabile un trattamento con un forte razionale patogenetico in grado di opporsi alla naturale evoluzione del diabete di tipo 2 ( fenotipizzazione )
• Esiste “un’inerzia” nell’adeguare la terapia quando peggiora il controllo metabolico
StratificazionePazienti diabetici
• per età
• Durata della malattia inferiore o superiore a 10 anni
• per BMI: Tipo 2 normopeso o magro < 24,9, o sovrappeso-obeso
• Ipertensione: si-no
• Dislipidemia: > LDL 130 mg\dl, CT > 190 mg\dl
• HbA1c > 7%, HBa1c > 8% (o sintomi di scompenso)
• Prevalente glicemia a digiuno patologica IFG o prevalente glicemia postprandiale patologica IGT
• Per tipo di terapia – nessuna terapia antidiabetica
– metformina , sulfanilure, glitazonici, associazioni met+ sulfa, met + glitazoni, glinidi, acarbose insulina
StratificazionePazienti diabetici
• Tipo 2 con già un evento CV acuto (incluso angina, ed interventi di rivascolarizzazione)
• tipo 2 con danno d’organo– Retinopatia
– Insufficienza renale cronica codificata o creatinina > 1,5 m\dl o clearance creatinina (anche con formula < 50 ml\min)
– Microalbuminuria patologica \Proteinuria
- Ulcera in Piede diabetico
• Tipo 2 con scompenso cardiaco (classe 2-4 NYHA)
• Diabetico 2 con altissimo rischio CV ma senza eventi CV acuti pregressi– con calcolo rischio cardiovascolare (ISS) > 20% (comprende fumo)
– coesistenza di• ipertensione 401.9
• dislipidemia o LDL > 130 mg\dl o Colesterolo totale > 190 mg\dl
– coesistenza di• ipertensione
• dislipidemia o LDL > 130 mg\dl o Colesterolo totale > 190 mg\dl
• Insufficienza renale cronica o creatinina > 1,5 mg\dl o Microalbuminuria > 30 mg\dl o Proteinuria
Strategie indivuduali e di popolazione
• Un sistema di archiviazione medica efficace: cartella clinica individuale CMOP
• Help e riminds sulla completezza dei dati sui fattori di rischio (prevalenza dei FRC)
• Revisione sistematica degli archivi (incidenza di eventi ischemici cerebrali)
• Preparazione dello staff (data manager coordinator )
Standard italiani per la cura del diabete mellito
Sulla base delle attuali conoscenze lo screening di massa per il diabete non è consigliato
SOGGETTO AD ALTO RISCHIO DI DIABETE
- pregresso diabete gestazionale
- familiarità di primo grado per diabete tipo 2
- IFG o IGT
- ipertensione arteriosa
- elevati livelli trigliceridi (≥ 250 mg/dl)
SCREENING
Standard italiani per la cura del diabete mellito
SOGGETTO AD ALTO RISCHIO DI DIABETE
- pregresso diabete gestazionale
- familiarità di primo grado per diabete tipo 2
- IFG o IGT
- ipertensione arteriosa
- elevati livelli trigliceridi (≥ 250 mg/dl)
SCREENING
Popolazione senza diagnosi di
diabete e GDM o parto macrosomico
classi_eta_medea F MTOTALE
14-20 0,0% 0,0% 0,0%
21-30 0,0% 0,0% 0,0%
31-40 0,2% 0,0% 0,2%
41-50 0,1% 0,0% 0,1%
51-60 0,0% 0,0% 0,0%
61-70 0,0% 0,0% 0,0%
71-80 0,0% 0,0% 0,0%
81-90 0,0% 0,0% 0,0%
90> 0,0% 0,0% 0,0%
TOTALE 0,3% 0,0% 0,3%
Standard italiani per la cura del diabete mellito
SOGGETTO AD ALTO RISCHIO DI DIABETE
- pregresso diabete gestazionale
- familiarità di primo grado per diabete tipo 2
- IFG o IGT
- ipertensione arteriosa
- elevati livelli trigliceridi (≥ 250 mg/dl)
SCREENING
Popolazione senza diabete
con familiarità 1° grado
classi_eta_medea F MTOTALE
14-20 5,0% 4,2% 4,6%
21-30 8,8% 6,9% 7,8%
31-40 12,0% 10,1% 11,1%
41-50 14,7% 13,8% 14,3%
51-60 17,9% 17,2% 17,5%
61-70 19,2% 18,4% 18,8%
71-80 16,8% 16,7% 16,8%
81-90 9,9% 10,1% 10,0%
90> 4,0% 4,8% 4,2%
TOTALE 13,6% 12,6% 13,1%
Standard italiani per la cura del diabete mellito
SOGGETTO AD ALTO RISCHIO DI DIABETE
- pregresso diabete gestazionale
- familiarità di primo grado per diabete tipo 2
- IFG o IGT
- ipertensione arteriosa
- elevati livelli trigliceridi (≥ 250 mg/dl)
SCREENING
Progressivo incremento della terapia in funzione della durata del diabete
100
0
fun
zio
ne B
eta
-cell
(%)
0 10 15–25
Terapia
Insulinica
Più AO
+/–
insulin
Anni
Diagnosi
di Diabete
Necessità
insulina
Monoterapia
Fallimento
Due AOMonoterapia
80
60
40
20
IGT
IGT=impaired glucose tolerance.
UKPDS 16. Diabetes. 1995;44:1249–1258.
Turner RC et al. JAMA. 1999;281:2005–2012; Warren RE. Diabetes Res Clin Pract. 2004;65:S3–S8; Lebovitz HE.
Med Clin N Am. 2004;88:847–863.
Popolazione senza diagnosi di
diabete e IFG o IGT
classi_eta_medea F MTOTALE
14-20 0,0% 0,0% 0,0%
21-30 0,1% 0,2% 0,1%
31-40 0,3% 0,4% 0,3%
41-50 0,8% 1,4% 1,1%
51-60 2,0% 3,2% 2,6%
61-70 3,2% 4,5% 3,8%
71-80 3,3% 4,4% 3,7%
81-90 2,1% 2,7% 2,3%
90> 1,0% 1,0% 1,0%
TOTALE 1,4% 1,9% 1,7%
Standard italiani per la cura del diabete mellito
SOGGETTO AD ALTO RISCHIO DI DIABETE
- pregresso diabete gestazionale
- familiarità di primo grado per diabete tipo 2
- IFG o IGT
- ipertensione arteriosa
- elevati livelli trigliceridi (≥ 250 mg/dl)
SCREENING
Diabete e ipertensioneclassi_eta_medea F M TOTALE
14-20 1,7% 4,5% 2,9%
21-30 6,3% 9,2% 7,6%
31-40 18,1% 25,9% 22,1%
41-50 44,9% 39,2% 41,3%
51-60 62,8% 54,3% 57,5%
61-70 68,9% 61,0% 64,5%
71-80 72,4% 63,7% 68,2%
81-90 68,8% 62,4% 66,5%
90> 58,4% 50,7% 56,5%
TOTALE 65,8% 57,5% 61,5%
Standard italiani per la cura del diabete mellito
SOGGETTO AD ALTO RISCHIO DI DIABETE
- pregresso diabete gestazionale
- familiarità di primo grado per diabete tipo 2
- IFG o IGT
- ipertensione arteriosa
- elevati livelli trigliceridi (≥ 250 mg/dl)
SCREENING
Popolazione senza diagnosi di
diabete e Trigliceridi => 250
classi_eta_medea F MTOTALE
14-20 0,2% 0,3% 0,3%
21-30 0,6% 1,4% 1,0%
31-40 1,1% 4,7% 2,9%
41-50 2,5% 10,1% 6,3%
51-60 6,3% 15,6% 10,9%
61-70 10,1% 16,6% 13,2%
71-80 11,0% 14,0% 12,3%
81-90 7,9% 7,9% 7,9%
90> 3,3% 2,5% 3,1%
TOTALE 4,7% 9,1% 6,8%
Il peso della popolazione a rischio 40%
• GDM o macrosomia 0,3%
• IFG o IGT 1,7%
• Trigliceridemia 6,8%
• Familiarità di 1° grado xDM 13,1%
• Ipertensione arteriosa 37%
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• L’incidenza è:
– 11 volte superiori nei soggetti con IFG ( Impaired Fast
Glucose:glicemia 100-125)
– 4 volte superiore nei soggetti con IGT (Impaired Glucose
Tolerance:glicemia alla 2° ora OGTT 140-200 mg/dl)
– 10 volte superiore negli obesi
– 2 volte superiore negli ipertesi
– 2 volte superiore nei dislipidemici
EPIDEMIOLOGIA
Standard italiani per la cura del diabete mellito
CRITERI DIAGNOSTICI
… in due diverse misurazioni
Glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl
oppure
Glicemia casuale ≥ 200 (indipendentemente dall’assunzione di cibo)
oppure
Glicemia ≥ 200 mg/dl dopo carico orale di glucosio (75 g)
LIVELLO DI EVIDENZA VI
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE B
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CRITERI DIAGNOSTICI
… per formulare la diagnosi di diabete non sono necessarie
la misurazione di:
- Emoglobina glicata
- Insulinemia basale
- Glicemia post-prandiale o profilo glicemico
LIVELLO DI EVIDENZA VI
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE B
Proiezioni globali dell’epidemia diabetica:
2003-2025 (milioni)
Zimmet P, Comunicazione Orale, October 2004)
10.419.788%
Nord America
America Centralee Sud America
Africa
Europa
Mondo2003=189 milioni2025=446 milioni
Aumento del 135%
Asia
Oceania
25.039.759%
38.246.218%
13.636.9
198%
81.8196.1
121%
1.11.7
59%
Associacione Medici Diabetologi
AMD
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• OBIETTIVI GLICEMICI
– Emoglobina glicata <7.0
– Glicemia a digiuno e pre-prandiale 90-130 mg/dl
– Glicemia post-prandiale* < 180 mg/dl
* si intende 2 ore dopo l’inizio del pasto
LA CURA DEL DIABETE
LIVELLO DI EVIDENZA I
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE A
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• Emoglobina glicata < 7%– 25.5% dei pazienti con diabete tipo 1
– 43.1% dei pazienti con diabete tipo 2
• Emoglobina glicata > 9%– 20.3% dei pazienti con diabete tipo 1
– 13% dei pazienti con diabete tipo 2
File AMD
Annali di Sanità Pubblica 2005
www.ministerosalute.it/normativa/annali.jsp?label=annali&id=2
LA CURA DEL DIABETE
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE
– Il calo ponderale è raccomandato in tutti gli adulti in
sovrappeso o obesi.
– Iniziare con modificazione dello stile di vita riducendo
l’apporto calorico (-300/500 kcal/die) e un modesto aumento
del dispendio energetico (-200/300 kcal/die)
LA CURA DEL DIABETE
LIVELLO DI EVIDENZA I
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE A
Interventi sullo stile di vita minimi raccomandati
• Attività fisica:
– nei soggetti molto sedentari: svolgere 30-45 minuti al giorno di moderata attività fisica (es.: una passeggiata a passo svelto di 30 minuti oppure due brevi passeggiate di 15-20 minuti l’una, per almeno 5 giorni la settimana)
– nei soggetti allenati: è possibile proporre nuoto, bicicletta, corsa un’ora tre volte la settimana (la frequenza cardiaca deve rimanere tra il 50-70% di quella massima tollerabile)
• Calo di peso (modificazioni quali-quantitative della dieta):
– anche solo del 5-7% rispetto al basale
• Fumo: smettere
DPP: prevenzione del diabete in soggetti ad alto rischio per la malattia
Diabetes Prevention Program (DPP) Research Group.
N Engl J Med. 2002;346:393-403.
Years
N = 3234 IFG e IGT, senza diabete
0
0
10
20
30
40
1.0 2.0 3.0 4.0
Placebo
Metformina
Stili di vita
Incidenza
cumulativa
di diabete
(%)
31%
58%
P*
<0.001
<0.001
*vs placebo
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE
– Vegetali, legumi, frutta e cereali (alimenti caratteristici della
dieta mediterranea) devono essere inseriti nella dieta delle
persone con diabete. E’ importante incoraggiare l’uso di cibi
ricchi in fibre e con un indice glicemico basso.
LA CURA DEL DIABETE
LIVELLO DI EVIDENZA I
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE A
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• I medici devono consigliare a tutte le persone con diabete la
sospensione del fumo di sigaretta
MALATTIA CARDIOVASCOLARE
CESSAZIONE DEL FUMO
LIVELLO DI EVIDENZA I
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE A
Due concetti importanti
1. Un intervento breve sulla dipendenza da fumo è
efficace (cessazione nel 2% dei casi) e dovrebbe
essere lo standard minimo offerto ad ogni
fumatore
2. Esiste una correlazione diretta dose-risposta tra
intensità dell’intervento (minuti di contatto) ed
efficacia
Intervento minimo (5A)Acrostico Azioni
Ask Chiedere sistematicamente ad ogni paziente visto per
qualsiasi motivo se fuma, quanto fuma e in generale
un’anamnesi completa sul fumo.
Advice Consigliare a tutti i fumatori di smettere di fumare, in
modo fermo e ad ogni visita
Assess Controllare la motivazione a smettere
Assist Offrire collaborazione a chiunque voglia smettere,
stendere un piano di cessazione, scegliere il metodo più
adatto
Arrange Concordare date e modalità di follow-up
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• TERAPIA FARMACOLOGICA
– EVIDENZE FONDAMENTALI
– Lo stretto controllo della glicemia riduce il rischio di insorgenza e/o la progressione delle complicanze.
– Retinopatia e nefropatia diabetica si riducono del 37% per ogni punto percentuale di riduzione della emoglobina glicata
LA CURA DEL DIABETE
UKPDS, Lancet 1998; 352:837-53
Shichiri M et al. Diabetets Care 2000; 23 s2: B21-29
TERAPIA FARMACOLOGICA
Dieta e stile di vita HbA1c <7%
SI
NO
METFORMINA
+ SULFANIRUREE o
GLITAZONI
SI
NO
METFORMINA +
SULFANILUREE +
GLITAZONI
INSULINA
NO
oppure
+ ACARBOSE
Obiettivi terapeutici per il Paziente diabetico
ParametroObiettivo
ADA 2005
Obiettivo
IDF 2005Studi
Evidenza
PNLG
Evidenza
ADA
Pressione arteriosa130/ 80
mm Hg
<130/ 80
mm Hg
Metanalisi,
UKPDS, HOT1 B
Hb A1c <7%; <6% <6.5% DCCT, UKPDS 1*/ 3 A*/ B
Colesterolo totale 200 mg/ dl -
4SII, CAREI,
WOSCOPSI,
HPSI, CARDSII
Colesterolo LDL <100 mg/ dl <95 mg/ dl 1A > 40 a.
B< 40 a.
Colesterolo HDL>40 mg/ dl M
>50 mg/ dl F>40 mg/ dl 2
A (prev II)
C (prev I)
Trigliceridi <150 mg/ dl <200 mg/ dlHelsinki
VA- HIT2/ 3
A (II)
C (I)
Terapia
antiaggregante-
Metanalisi, HOT
US Phys. Study1 A
*Complicanze microangiopatiche
ADA Standards of Medical Care in Diabetes;
Diab Care 2005: Suppl. 1 : s4
IDF Clinical Guidelines Task Force. Global guideline for Type 2
diabetes. Brussels: International Diabetes Federation, 2005.
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• Prevalenza dell’ipertensione arteriosa (>140/90 mmHg) nel diabete tipo 2 e’ dell’80-
85%.
• La percentuale dei soggetti in terapia è tra il 53-67% e più del 50% risultava essere
in monoterapia (Reboldi GP et. al. Il Diabete 2004)
• Solo poco più del 10% dei pazienti diabetici trattati raggiunge il controllo pressorio
soddisfacente (Studio Metascreen – 8000 pazienti che accedono ai centri antidiabetici)
• Solo il 6% dei soggetti aveva un valori pressori <130/85 e il 52% valori pressori >
160/90 (Pellegrini F et al. Arch Int Med 2003)
MALATTIA CARDIOVASCOLARE
IPERTENSIONE ARTERIOSA
Diabete e ipertensioneclassi_eta_medea F M TOTALE
14-20 1,7% 4,5% 2,9%
21-30 6,3% 9,2% 7,6%
31-40 18,1% 25,9% 22,1%
41-50 44,9% 39,2% 41,3%
51-60 62,8% 54,3% 57,5%
61-70 68,9% 61,0% 64,5%
71-80 72,4% 63,7% 68,2%
81-90 68,8% 62,4% 66,5%
90> 58,4% 50,7% 56,5%
TOTALE 65,8% 57,5% 61,5%
Attività fisica e pressione arteriosa:
esercizi aerobici riducono la pressione arteriosa
Whelton SP Metanalisi, 2002
• attività aerobica per almeno 2 settimane riduce la pressione:
– sistolica di 3,8 mmHg (IC 95% 2,7-5)
– diastolica di 2,6 mmHg (IC 95% 1,8- 3,4)
• sia in soggetti ipertesi o normotesi, normopeso o sovrappeso
Whelton SP, Chin A, Xin X, et al. Effect of aerobic exercise on blood pressure: a meta-analysis
of randomized, controlled trials. Ann Intern Med 2002;136:493–503
0102030405060708090
100
Non fumare
Frutta e Verdura
Attività Fisica
Alcol dosi moderate
Non fumo+Frutta/Verdura
+Att. Fisica
+Alcol dosi moderate
studio INTERHEARTEffect of potentially modifiable risk factors associated with myocardial infarction in 52 countries 15.152 casi,
14820 controlli
(the INTERHEART study): case-control study.
Yusuf S, et al; INTERHEART Study Investigators. Lancet. 2005 Nov 5;366(9497):1640-9
EFFETTO ADDITIVO
Tass
o d
i ri
sch
io (
99
% I
C)
RIDUZIONE DEL RISCHIO
-83%
-10%
-17%
-30%
-65%
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• I diabetici presentano un eccesso di mortalità pari al 30-40%
rispetto alla popolazione non diabetica (Bruno G et al. Diabetologia
1999; Brun F et al. Diabetes Care 2000)
• Il trattamento antiipertensivo nei pazienti diabetici ha come
obiettivo il raggiungimento di pressione arteriosa diastolica
< 80 mmHg
MALATTIA CARDIOVASCOLARE
IPERTENSIONE ARTERIOSA
LIVELLO DI EVIDENZA II
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE B
Diabete e Eventi CVclassi_eta_medea F M TOTALE
14-20 0,0% 0,0% 0,0%
21-30 1,7% 0,0% 0,9%
31-40 0,8% 0,8% 0,8%
41-50 1,6% 5,5% 4,1%
51-60 3,9% 8,8% 6,9%
61-70 7,1% 13,2% 10,5%
71-80 11,2% 17,6% 14,3%
81-90 14,7% 20,2% 16,7%
90> 14,0% 15,6% 14,4%
TOTALE 9,0% 13,2% 11,2%
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• I pazienti con nefropatia diabetica (riduzione del FG o
micro/macroalbuminuria) devono essere trattati con ACE-inibitori o
ARB (tranne che in gravidanza)
• Gli alfa-litici non sono raccomandati come farmaci di prima linea per il
trattamento dell’ipertensione arteriosa nel diabete
MALATTIA CARDIOVASCOLARE
IPERTENSIONE ARTERIOSA
LIVELLO DI EVIDENZA I
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE A
LIVELLO DI EVIDENZA I
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE E
Percentuale di controllo della PAS in pazienti diabetici con angina pectoris, infarto miocardico, ictus/TIA
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
angina
infarto
ictus
>= 160
<140
<130
Adherence to Any Antihypertensive Drug
Sturkenboom et al. ESH, Milan 2005
10
40
60
Patients
(%
)
Months after starting treatment
50
30
70
00 3 6 9 12 18 21 24
20
15
80
90
Partially adherentFully adherent100
Non-adherent
PERSISTENZA DEL TRATTAMENTOCONTINUERS % COMBINERS % SWITCHERS % DISCONTINUERS %
a-blockers 11,8 17,4 28,9 42
Diuretics 11,2 17,3 18,5 53
b-blockers 14 18,5 16,1 51,3
CCBs 23,9 21,2 17,3 37,6
ACE-inhibitors 23,3 26,2 12,2 38,3
ARBs 25,2 24,6 10,6 39,7
TOTAL 19,8 22,1 15,4 42,6
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• Il controllo del profilo lipidico completo deve essere effettuato
almeno annualmente e in tempi più ravvicinati in caso di mancato
raggiungimento del target
• Il colesterolo LDL deve essere considerato l’obiettivo primario della
terapia
MALATTIA CARDIOVASCOLARE
DISLIPIDEMIA
LIVELLO DI EVIDENZA VI
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE B
LIVELLO DI EVIDENZA I
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE A
Diabete e Dislipidemia o LDL > 130classi_eta_medea F M TOTALE
14-20 0,0% 0,0% 0,0%
21-30 1,7% 3,5% 2,5%
31-40 9,9% 16,1% 13,1%
41-50 28,0% 24,7% 25,9%
51-60 42,9% 33,0% 36,8%
61-70 47,0% 34,0% 39,8%
71-80 46,5% 31,1% 39,1%
81-90 36,7% 24,6% 32,4%
90> 20,8% 15,6% 19,5%
TOTALE 41,3% 30,6% 35,8%
Standard italiani per la cura del diabete mellito
• La terapia ipolipemizzante si è dimostrata efficace nel ridurre il rischio CV (IMA
fatale, IMA non fatale e rivascolarizzazione coronarica) nei diabetici tipo 2 in
prevenzione primaria e secondaria
• Le statine sono i farmaci di prima scelta per la prevenzione della malattia
cardiovascolare con l’obiettivo terapeutico di raggiungere i valori di LDL-
colesterolo < 100 mg/dl
MALATTIA CARDIOVASCOLARE
DISLIPIDEMIA
LIVELLO DI EVIDENZA I
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE A
LIVELLO DI EVIDENZA I
FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE A
ASTEROID VS REVERSAL:L’importanza del valore di LDL-C finale.
Nissen S. et al.. JAMA 2006;
Dislipidemia: obiettivi In diabetici di età < 40 anni e nessun fattore
aggiuntivo di rischio cardiovascolare, la terapia constatine in aggiunta alle variazioni dello stile di vitasono indicati per valori di colesterolo-LDL >130mg/dl. L’obiettivo terapeutico è ilraggiungimento di valori di colesterolo-LDL <100mg/dl.
Ulteriore obiettivi della terapia sono ilraggiungimento di valori plasmatici di trigliceridi<150 mg/dl e di colesterolo-HDL>40 mg/dl nell’uomoe >50 mg/dl nella donna.
Standard di cura italiani per i pazienti con diabete mellito, 2007,
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36
Durata di trattamento (in mesi completati)
%
Probabilità cumulata di continuazione del trattamento con statine (Dati Umbria 1997-2000) R. Da Cas
1/2
0
10
20
30
40
50
60
70
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90
100
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36
Durata di trattamento (in mesi completati)
%
Probabilità cumulata di continuazione del trattamento con statine (Dati Umbria 1997-2000) R. Da Cas
1/2
1/3
la terapia con rosuvastatina è associata con una “modesta” riduzione dell’aterosclerosi
sono necessari ulteriori studi per verificare che questi effetti sulla placca si traducano in effettivi benefici clinici maggiori di quelli osservati con altre statine
i dati attuali suggeriscono che l’effetto predominante delle statine sia l’arresto della progressione piuttosto che la regressione della placca
i dati del REVERSAL hanno avuto una conferma clinica nel PROVE-IT con una marcata riduzione degli eventi cardiovascolari
ASTEROID VS REVERSAL:E’ vera regressione?ASTEROID EDITORIAL JAMA 2006
OGNI RIDUZIONEDI COLESTEROLO LDL di 30 mg/dL
RIDUCE IL RISCHIO DI CORONAROPATIA
DEL 30%
NCEP Report
115 mg/dl LG Europee
attuali
ideali
3.7
2.9
2.2
1.7
1.3
40 70 100 130 160 190
Rela
tive R
isk f
or C
oro
nary
Heart
Dis
ease (
Lo
g S
cale
)
1.0
(Circulation, 2004;110:227-239)
Implications of Recent Clinical Trials for the
National Cholesterol Education Program
Adult Treatment Panel III GuidelinesScott M. Grundy; James I. Cleeman; C. Noel Bairey Merz; H. Bryan Brewer, Jr; Luther T. Clark;
Donald B. Hunninghake; Richard C. Pasternak; Sidney C. Smith, Jr; Neil J. Stone;
for the Coordinating Committee of the National Cholesterol Education ProgramEndorsed by the National Heart, Lung, and Blood Institute, American College of Cardiology Foundation,
and American Heart Association
70,8
79,7 78,682,1
15,4
59,3
32,4
64,8
10,3
37,5
25,7
48
3,8
29,6
12,8
39,9
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Ipertensione (senza
CV)
Ipertensione (con CV) Diabete+Ipertensione
(senza CV)
Diabete+Ipertensione
(con CV)
Pre
vale
nza (
%)
Antipertensivi AntiaggregantiIpolipemizzanti Politerapia
Prescrizione di farmaci per la prevenzione del rischio CV
Fonte: OSMED, HS 2006
78,6
32,425,7
0
20
40
60
80
100
Diabete+Ipertensione (senza CV)
Pre
vale
nza (
%)
Antipertensivi Antiaggreganti Ipolipemizzanti
Prescrizione di farmaci per la prevenzione del rischio CV
Tutti i paz. In terapia
con statine
Target: LDL <100mg/dl
Col. Tot. <175mg/dl (*)
Terapia con antiaggreganti in tutti
i paz. > 40 a. o con almeno 1 fattore
di rischio CV (*)
(*) Guidelines for management of Arterial Hypertension 2007 – ESH, ESC
(**) Standard italiani per la cura del diabete mellito 2007 – AMD, SID
Target diabete:
glicemia < 108mg/dl - Hbc < 6.5% (**)
Studio Steno-2: percentuale di pazienti, per gruppo di trattamento, che ha raggiunto gli obiettivi
di trattamento intensivo in una media di 7,8 anni
NEJM 348, 383, 2003
Emoglobinaglicata<6,5%
0
80
Pazient
i (%
)
Colesterolo<175 mg/dL
Trigliceridi<150 mg/dL
PAD<80 mmHg
70
60
50
40
30
20
10
PAS<130 mmHg
p=0,06 p<0,001 p=0,19 p=0,001 p=0,21
Trattamento intensivo Terapia convenzionale
Obiettivi di LDL in funzione del rischio cardiovascolare
70
80
90
100
110
120
130
140
150
160
170
180
190
Alto rischio Rischio alto-
moderato
Rischio moderato Rischio basso
Or optional
70 mg/dl
Target
100 mg/dlOr optional
100 mg/dl
Target
130 mg/dl
Target
160 mg/dl
Target
130 mg/dl
Range di riduzione del colesterolo LDL ottenibili con i dosaggi indicati
20-25% 26-30% 31-35% 36-40% 41-45% 46-50% 51-55% 56-60% 61-65%
Pravastatina
Fluvastatina
Lovastatina
Simvastatina
Atorvastatina
Rosuvastatina
Ezetimibe Simvastatina
20 40
10/10 10/20 10/40 10/80
20 40 80 80*
10 20 40 80
10 20 40 80
10 20 40 80
5 10 20 40
A.L.Catapano, Atherosclerosis Update 2007
Che percentuale di riduzione del C-LDL è necessaria per raggiungere il target nella
popolazione italiana? I dati dello studio CHECK.
Poli A, Catapano ALC, Filippi A et al, submitted
0-5% 5-10% 10-15% 15-20% 20-25% 25-30% 30-35% 35-40% 40-45% 45-50% 50-75%
(LDL calc - LDL target) / LDL calc
0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
Dis
trib
uzi
on
e (
%)
29,2%
10,9%10,4%
9,3%
7,8%8,4%
6,7%5,7%
5,0%
2,8%3,8%
Area “dieta, fibra, fitosteroli”50,5%
Area “resine e statine standard”37,9%
Area “statine ad alta efficacia e Simva+Eze” 11,6%
Che percentuale di riduzione del C-LDL è necessaria per raggiungere il target nella
popolazione italiana? I dati dello studio CHECK.
Poli A, Catapano ALC, Filippi A et al, submitted
Area “dieta, fibra, fitosteroli”
3,78 milioni
Area “resine e statine standard”
2,83 milioni
Area “statine ad alta efficacia e simva + eze”
0,88 milioni
Popolazione totale di età 40-79 anni: 24 milioniPopolazione “non a target”: 7,5 milioni
All’area “statine ad alta efficacia e simva + eze” vanno aggiunte circa 0,5 milioni di persone portatrici di FH o FCH e con età < 40 anni, la cui distanza dal target è in genere > 40%, per un totale di
circa 1,4 milioni.