la riabilitazione del paziente operato di stenosi aortica congenita lambulatorio di prevenzione...
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La riabilitazione del paziente operato di stenosi aortica congenita
La riabilitazione del paziente operato di stenosi aortica congenitaL’Ambulatorio di Prevenzione CardiovascolareL’Ambulatorio di Prevenzione Cardiovascolare
Carmine RICCIOCarmine RICCIO DPT di Cardiologia - UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva DPT di Cardiologia - UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva
AO “S.Sebastiano” di CASERTAAO “S.Sebastiano” di CASERTA
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Il mondo medico della Prevenzione CV in Italia
AOAO CASERTA - UO di Cardiologia Riabilitativa e PreventivaCASERTA - UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva
Adattato da Stary HC et al. Circulation. 1995;92:1355-1374.
118 UTIC
EMOD
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Riabilitazione
Ambulatori Cardiologici per la Prevenzione Cardiovascolare
Strutture di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva
U.E.C.P. (Unità di Epidemiologia e Cardiologia Preventiva)
Il ruolo clinico in Ospedale
AOAO CASERTA - UO di Cardiologia Riabilitativa e PreventivaCASERTA - UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva
•Ambulatori “ipertensione” 299
(39%) 230 (37%) cardiologie ospedaliere 25 (50%) cardiologie universitarie 44 (44%) cardiologie private
•Ambulatori cardiologia preventiva 76
(10%) 63 (10%) cardiologie ospedaliere 11 (22%) cardiologie
universitarie 2 (2%) cardiologie private
AMBULATORI DEDICATICensimento ANMCO-SIC 2000
(n.772 Strutture di Cardiologia)
UECP 71 (93%)
AOAO CASERTA - UO di Cardiologia Riabilitativa e PreventivaCASERTA - UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva
I Modelli 0rganizzativiI Modelli 0rganizzativi
Assistenza Ambulatoriale
- forma di assistenza fortemente radicata nella pratica clinica - sposta la cura e la gestione della salute su pazienti non ricoverati
- garantisce la continuità assistenziale operando come centro di raccordo tra le diverse strutture dell’Ospedale e del Territorio - richiede un consumo di risorse limitato, garantendo un buon equilibrio tra il contenimento dei costi e la qualità del servizio
Coordinamento:CENTRO STUDI
ANMCOFIRENZE
Coordinamento:Coordinamento:CENTRO STUDICENTRO STUDI
ANMCOANMCOFIRENZEFIRENZE
LA RETE ITALIANA PER
LA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE
LA RETE ITALIANA LA RETE ITALIANA PER PER
LA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARELA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE
I Modelli 0rganizzativi
AC AC -- PCPC(Ambulatorio Cardiologico per la Prevenzione Cardiovascolare)
OSPEDALEOSPEDALE TERRITORIOTERRITORIO
U. O.
SPECIALITA’
INTERNISTICA
U. O.
SPECIALITA’
INTERNISTICA
LABORATORI
CARDIOLOGICI
LABORATORI
CARDIOLOGICI
PRONTO
SOCCORSO
PRONTO
SOCCORSO
U. O.
SPECIALITA’
CHIRURGICA
U. O.
SPECIALITA’
CHIRURGICA
DEGENZE DI
CARDIOLOGIA
DEGENZE DI
CARDIOLOGIA
MEDICO
MEDICINA
GENERALE
MEDICO
MEDICINA
GENERALE
PAZIENTEPAZIENTE
CARDIOLOGI
DEL
TERRITORIO
CARDIOLOGI
DEL
TERRITORIO
AC-PC
AOAO CASERTA - UO di Cardiologia Riabilitativa e PreventivaCASERTA - UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva
La riabilitazione del paziente operato di stenosi aortica congenita
La riabilitazione del paziente operato di stenosi aortica congenita
Il ruolo dell’infermiere professionale nell’ambulatorio Il ruolo dell’infermiere professionale nell’ambulatorio cardiologico di prevenzione cardiovascolarecardiologico di prevenzione cardiovascolare
Ornella ZanniOrnella Zanni DPT di Cardiologia - UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva DPT di Cardiologia - UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva
AO “S.Sebastiano” di CASERTAAO “S.Sebastiano” di CASERTA
L’I.P. per il Codice Deontologico:
promuove la salute del singolo e della
collettività, operando per
la prevenzione,
la cura,
la riabilitazione
Riferimenti normativi
• D.M. n.739 del 1994:– l’assistenza infermieristica
preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono: la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili e l’educazione sanitaria
Nuovo profilo professionale
• l’assistenza infermieristica è un campo specifico di intervento nell’ambito dell’assistenza sanitaria
• la prevenzione,l’assistenza e l’educazione sanitaria sono funzioni proprie dell’infermiere, da svolgere in stretta collaborazione con il medico e con gli altri operatori
• l’infermiere è un professionista con specifici campi di intervento, autonomia e responsabilità professionale
• è necessario prevedere dei corsi di formazione ed aggiornamento...
Strategie di prevenzionesecondo l’OMS (1999) :
⇒sulla popolazione, cioè modificare lo stile di vita ed i fattori ambientali, responsabili dell’elevata incidenza di malattie CV
⇒ sui pazienti ad alto rischio
⇒ prevenzione secondaria
Requisiti per inserirsi in un programma di prevenzione
• Adeguata conoscenza dell’eziologia dei fattori di rischio e delle strategie attuali di correzione
• Motivazione personale• Capacità di comunicazione (linguaggio
comprensibile ed adeguato al livello culturale e all’età del paziente)
• Imparare ad ascoltare• Abilità di adattare le conoscenze teoriche
alle abitudini dei singoli individui• Abitudine a lavorare in team
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Approccio multidisciplinare
terapista riab. dietista
PAZ psicologo
medico
I.P.
Possibile ruolo del personale non medico nella Prevenzione
•Funzione tecnica•Educatore alla salute•Supporto psicologico
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Funzione tecnica
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Funzione tecnica carta del rischio coronarico
70 years
60 years
50 years
Femmine MaschiArrhythmia
NO YES
NO LVD LVD
A BC D0
1-56-10>10
01-5
6-10>10
01-5
6-10>10
01-5
6-10>10
01-5
6-10>10
01-5
6-10>10
01-5
6-10>10
01-5
6-10>10
01-56-10>1001-56-10>10
01-56-10>1001-56-10>10
01-56-10>1001-56-10>10
01-56-10>1001-56-10>10
Ischemia
NO
SISCORE
DIETA
SCORE
SCORE
SCORE
DIETA DIETA DIETA
Ischemia
NO
SI
Ischemia
NO
SI
Ischemia
NO
SI
A BC D A BC D A BCD A BC D A B C D A BC D A BCD
NO LVD LVDAritmieNO YES
AritmieNO YES
AritmieNO YES
AritmieNO YES
22.3%
11.9%
7.9%
3.7%
1.9%
Rischio a 4 anni
I.P. ruolo tecnico
• Organizzazione di un follow-up al lungo termine per -la verifica della compliance alle norme
igienico -dietetico ed il contenimento dei fattori di rischio
-verifica dell’efficacia del trattamento medico
-identificare i segni che indicano una progressione della malattia aterosclerotica
I controlli sono stabiliti in base alla caratterizzazione del rischio
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Intervento sui fattori di rischio
Ruolo dell’IP
INTERVENTO SUI FR (da AHA)ruolo dell’infermiere professionale
FUMO
Obiettivo:
cessazione
completa
• Raccogliere la storia sull’abitudine al fumo
• Incoraggiare il paz. ed i familiari a smettere di fumare
• Fornire consigli e programmi di intervento
• Inviare dal medico per eventuali terapie sostitutive (cerotti di nicotina, terapia orale)
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INTERVENTO SUI FR (da AHA)ruolo dell’infermiere professionale
COLESTEROLO
Obiettivo
primario
LDL <100 mg/dl
Obiettivo
secondario
HDL >35 mg/dl
Tg <200 mg/dl
• Conoscere le abitudini alimentari del paziente
• Fornire consigli e programmi dietetici-(riunioni di educazione sanitaria)
• invio all’ambulatorio dietologico• invio al medico per eventuale
terapia farmacologica• follow-up per la verifica
dell’aderenza
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INTERVENTO SUI FR (da AHA)ruolo dell’infermiere professionale
CONTROLLO
DELLA PA
ObiettivoPA
130/85
• Educazione sanitaria per modifica dello stile di vita (controllo del peso, attività fisica,riduzione degli alcolici e del sale).
• Programma di controllo della PA in tutti i paz. con PAS >140 mmHg e PAD > 90 mmHg
• Gestione della terapia farmacologica
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INTERVENTO SUI FR (da AHA)ruolo dell’infermiere professionale
ATTIVITA’
FISICA
Obiettivo
minimo
30 minuti per
3/4volte a sett.
• Incoraggiare almeno 30-60 min di attività di moderata intensità 3-4 volte a sett. (passeggiate, jogging, bicicletta o altra attività aerobica)
• variazioni del modello di vita (usare le scale invece dell’ascensore, giardinaggio, lavori domestici)
• massimo beneficio: 5-6 h/sett.• Inviare al medico i paz. a rischio
medio-alto.
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INTERVENTO SUI FR (da AHA)ruolo dell’infermiere professionale
CONTROLLO
DEL PESO
Obiettivo
IMC<25kg/m2
• Controllo del peso, altezza e calcolo del IMC
• Con la dietista prescrivere dieta ipocalorica intensa associata ad esercizio fisico adeguato
• Ed. Sanitaria per sottolineare l’utilità della perdita di peso specialmente in paz. con ipertensione, ipertigliceridemia, iperglicemia
• Porre obiettivi raggiungibili• Adeguata motivazione del
paziente
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I.P. Educatore alla salute
L’I.P in qualità di educatore alla salute può sfruttare il contatto continuo con le persone che si rivolgono all’ambulatorio di prevenzione cardiologica.
Il rapporto personale con il paziente rappresenta, sempre, lo strumento migliore per una strategia di prevenzione, soprattutto nelle prime fasi quando va costruito un rapporto di stima, fiducia e collaborazione
UO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva Caserta
La funzione educativa è uno strumento terapeutico e assistenziale di primaria importanza, che si affianca al “ruolo tecnico”
l’educatore alla salute
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CAMBIAMENTO
Abitudini alimentari corrette
Abitudini alimentari scorrette
COMPORTAMENTI A RISCHIO
Attività fisica inadeguata
Attività fisica regolare
Stress controllato
Stresseccessivo
COMPORTAMENTI VITALI SANI
FSM - VerunoFumo
Alimentazione sana ed equilibrata
•Peso•Controllo del colesterolo•Ipertensione•Glicemia
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riduce il peso
aumenta l’HDL colesterolo
riduce i trigliceridi
riduce il rischio di trombosi
Un attività fisica moderata (30 minuti al giorno per 3-4 volte la settimana)
Educare il pz
•All’autocontrollo del:–peso–della pressione arteriosa–della glicemia
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Educare alla saluteè anche
•Informare i pazienti sulle•terapie da assumere
Informare il paziente su:
• Scopi delle terapie• Durata della terapia• Controlli periodici (clinici e
laboratorio)• Interferenze farmacologiche• Pericolosità di variazioni
spontanee della dose• Rispetto degli orari prescritti• Effetti collateraliUO di Cardiologia Riabilitativa e Preventiva Caserta
Fornire un supporto psicologico
• Aiutare il paziente nei momenti di crisi• Incoraggiarlo al cambiamento• Sviluppare nel paziente
l’autodeterminazione e la facoltà di operare scelte autonome
• Aiutare il paziente ad anticipare, prevenire o impedire l’instaurarsi di situazioni critiche
• Sviluppare l’autodeterminazione e la facoltà di operare scelte autonome
Counseling infermieristico
• “Intervento volontario e consapevole del personale socio sanitario nei processi decisionali del paziente per il raggiungimento di un obiettivo condiviso di miglioramento dello stato di salute”
Conclusioni
• L’attività dell’infermiere professionale permette di migliorare l’approccio con il paziente e di ottimizzare i tempi dedicati all’attività ambulatoriale.
-Naturalmente è necessaria una preparazione e una formazione adeguata
-competenza professionale e gestionale-capacità di comunicazione e di
interazione
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