la paura della morte nel xiv secolo. per comprendere la reazione di uomini e donne di fronte alle...
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La paura della morte La paura della morte nel XIV secolonel XIV secolo
Per comprendere la reazione di uomini e donne di fronte
alle ripetute carestie ed epidemie verificatesi nel
Trecento, sono molto utili, oltre alle fonti scritte, le fonti
iconografiche che attestano come, nel corso del XIV
secolo, la percezione e la rappresentazione della vita e
della morte abbiano subito profonde trasformazioni.
LE FONTI ICONOGRAFICHELE FONTI ICONOGRAFICHE
Come ha rilevato lo storico Arsenio Frugoni, questo affresco va letto come
una predica "per immagini". Al centro è rappresentata la Morte che con le
mani regge due iscrizioni in volgare, nell'intento di richiamare i cristiani ai
doveri di una vita corretta e ispirata ai valori morali. Sulla fascia in basso
dell'affresco è raffigurato un tema ricorrente nelle immagini dell'epoca:
la danza macabra. In essa vivi e morti si intrecciano in un destino comune a
tutti gli uomini, come testimonia il fatto che siano rappresentate tutte le
classi sociali, tutte le professioni e tutte le età.
L'affresco è composto come una gigantesca pagina miniata, dove in un lussureggiante giardino incantato, bordato da una siepe, irrompe la Morte su uno spettrale cavallo scheletrito. Essa inizia a lanciare frecce letali che colpiscono personaggi di tutte le fasce sociali, uccidendoli. Il cavallo, di prorompente vitalità, occupa il centro della scena, con le sue costole e la macabra anatomia della testa scarnificata, che mostra denti e lingua.
Bartolo di Fredi è stato un pittore italiano della scuola senese, soprannominato anche Bartolo Battiloro. Qui sotto abbiamo un particolare di un suo affresco in stile gotico, il "Trionfo della morte", situato a Lucignano,in provincia di Arezzo, nella chiesa di San Francesco. La peste nera, rappresentata come una creatura a cavallo, si accinge a mietere vittime, visibilmente interessata alle figure giovanili, bramose di vita, distaccandosi quindi dalle figure anziane a sinistra,che invece chiedono di passare a miglior vita.
L'emblematico incontro fra tre nobili cavalieri e tre morti a causa della peste.
I medici ritenevano che questo abbigliamento proteggesse dal contagio. Indossavano un mantello cerato, una sorta di occhiali protettivi e guanti. Nel becco si trovavano sostanze aromatiche.
FINEFINE
Presentazione a cura della Prof.ssaPresentazione a cura della Prof.ssaMaria Grazia MassariMaria Grazia Massari
Istituto Alberghiero “F. Martini”Istituto Alberghiero “F. Martini”Montecatini Terme (PT)Montecatini Terme (PT)