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LA PALA CASTELFRANCO DI GIORGIONE e LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE DI RAFFAELLO GIORGIOPPI 2011-15 n° 6

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Page 1: La Pala Castelfranco di Giorgione

LA PALA CASTELFRANCO DI GIORGIONE e LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE DI RAFFAELLO

GIORGIOPPI 2011-15 n° 6

Page 2: La Pala Castelfranco di Giorgione

Parte dei testi ed immagini di questo libro, sono tratti da vari siti web e da http:/it.wikipedia.org

QUADERNO DI SCHEDE PDF in elaborazione

2015

Questo materiale è liberamente utilizzabile, purché ne venga citata la fonte e l’autore. Materiale rilasciato sotto Licenze Creative Commons CC BY-SA.

Page 3: La Pala Castelfranco di Giorgione

Emeriti Professori e Sovrintendenti. Se la regola del gioco è: “Nascondere e Mentire”, dovevate coinvolgermi, non boicottarmi. Nel 2008 con la Ricostruzione

della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, credevo di aver trovato la chiave del “sistema Piero”. Oggi posso dire di aver trovato “la soluzione valida per ogni tipo di problema”. Fino a quando non avrete riconosciuto

corretta la mia ricostruzione della “Pala Montefeltro”, andrò avanti con le rivelazioni del Vostro sistema.

Ricostruzione della Pala Montefeltro, di Piero della Francesca, Giorgioppi 2008.

Immagini tratte dal PDF Il segreto di Pulcinella

LA PALA MONTEFELTRO numero in codice: 19.71.72.82.33

LA GIOCONDA numero in codice: 52.103.106.114.33

Giorgioppi 2014

Page 4: La Pala Castelfranco di Giorgione

Nel biennio 1971 - 73, ho frequentato il Magistero di Grafica di Urbino con il prof. Carlo Ceci nella sezione di Litografia. I corsi si tenevano nel Palazzo Ducale. Abitavo in via Veterani, a 100 metri dalla mia Scuola (del Libro). Il 6 dicembre

2008, offrivo (regalavo) al comune di Urbino, i miei studi originali della ricostruzione della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, a ricordo dei miei studi urbinati. Mi fu chiesto dall’Assessore alla Cultura di

Urbino, Lella Mazzoli, se poteva far vedere il mio lavoro al Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, che in quel giorno riceveva la cittadinanza onoraria di Urbino.

Il 31 dicembre 2008, mi veniva risposto:

”Siamo a fine legislatura e non ci sono risorse economiche per approfondire gli studi da lei presentati, posso però segnalare la Soprintendenza

per il patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche – Urbino, organo del Ministero per

i Beni e le attività Culturali sicuramente idoneo ad analizzare i risultati

delle sue ricerche”. Urbino

Sono passati 8 anni e non avendo avuto risposta dal Ministero dei Beni Culturali, ho voluto fare personalmente l’esame

ai suoi massimi rappresentanti e sovrintendenti, che hanno trattato l’opera in questione.

Se in futuro non si dovesse più vedere la “Pala Montefeltro intera” (1471-72), di Piero della Francesca, lo si dovrà a Carlo Bertelli, ad Antonio Paolucci, alla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Urbino, e all’Università “Carlo Bo” di Urbino.

Emeriti Professori dei Ministeri. Pensavate che bastasse mettermi in castigo, perché buttassi nel cesso la ricostruzione della Pala Montefeltro? Le Vostre ricostruzioni (Battisti, Bertelli), come “informazioni” sono corrette ma come geometria, sono delle

autentiche porcherie. La Pala non è stata “ricostruita” per Voi. Volevo solo conoscere il procedimento usato da Piero della Francesca per la costruzione dell’opera. Avendo riconosciuto nel formato

originale del dipinto il pensiero logico di Piero, del Vostro giudizio, non me ne frega niente.

Giorgioppi, 17 maggio 2016.

Page 5: La Pala Castelfranco di Giorgione

In queste pagine non troverete nessuna scoperta ma vedrete rappresentate con dei disegni (diagrammi), le soluzioni di alcuni rebus, che tutti i Ministeri Internazionali e milioni di persone conoscono da sempre.

IL TESTO E’ DA CORREGGERE MA I DISEGNI SONO PERFETTI

Questo lavoro deve essere giudicato esclusivamente per le soluzioni dei diagrammi. La soluzione corretta di ogni rebus o problema, si trova nel disegno (diagramma).

Avrei tanto desiderato che le mie schede contenessero solo delle immagini. Io ho riconosciuto la bellezza di un sistema dal quale ero stato escluso.

Solo attraverso delle immagini posso risolvere i problemi che “altri” hanno inventato con soluzioni matematiche.

IL GIOCO DEL 33 Il più grande gioco della storia

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33 (anni), all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

Page 6: La Pala Castelfranco di Giorgione

Ricostruzione della Pala Montefeltro (intera e tagliata), di Piero della Francesca, all’interno del “Calendario Cristo-Piero”, di 104 x 104,5 cm.

Immagine tratta dal libro Pala Federico da Montefeltro Codice Piero della Francesca

Giorgioppi 2009

Page 7: La Pala Castelfranco di Giorgione

Raffaello ha datato lo Sposalizio della Vergine, anno 1504. Raffaello aveva 21 anni. Quasi tutti gli studiosi concordano che la data della Pala Castelfranco, di Giorgione, è legata indissolubilmente alla Lastra tombale di Matteo Costanzo.

In questo PDF dimostrerò che tutti gli studiosi e storici dell’arte che hanno un potere decisionale all’interno dei Ministeri, conoscono l’anno di esecuzione delle opere di Raffaello, di Giorgione e l’anno di messa in opera

della lastra tombale di Matteo Costanzo. Le tre opere in questione sono dell’anno 1504.

Raffaello, SPOSALIZIO DELLA VERGINE, 1504 numero in codice: 83.21.104.33

Giorgione, PALA DI CASTELFRANCO, 1504

numero in codice: 76.28.104.33

LASTRA TOMBALE DI MATTEO COSTANZO, 1 agosto 1504 numero in codice: 46.58.104.33

Page 8: La Pala Castelfranco di Giorgione

Gesù nato il 25 dicembre 753 a.C., è morto in croce a 33 anni, il “venerdì” 3 aprile 33 d.C. ed è risorto “domenica” 5 aprile 33 d.C.

Gesù Cristo, numero in codice: 753.33

Per i romani, Gesù è nato il 25 dicembre del 753 dalla fondazione di Roma, è stato crocifisso ed è morto, il venerdì 3 aprile del 786 ab Urbe còndita (33 d.C.)

ed è risorto domenica 5 aprile del 786 a.U.c. (33 d.C.).

Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date (all’interno del calendario romano e solare), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. L’età di vita, è messa sempre nella data di nascita.

Gesù Cristo

Nascita-età: 33 anni, numero chiave: 23. Morte-età: 33 anni, numero chiave: 2.

Resurrezione-età: 33 anni.

1° diagramma. Rapporto della data di nascita di Gesù, 25 dicembre (359° giorno del calendario giuliano), con l’anno 753 dalla fondazione di Roma, l’età di Cristo, 33 anni ed il numero chiave: 23.

2° diagramma. Rapporto della data di morte di Cristo, 3 aprile (93° giorno del cal. giuliano), con l’anno 786 dalla fondazione di Roma (33 d.C.), il calendario giuliano, l’età di Cristo, 33 anni ed il numero chiave: 2. 3° diagramma. Rapporto della data di resurrezione di Cristo, 5 aprile (95° giorno del calendario giuliano), con l’anno 786 dalla fondazione di Roma (33 d.C.), il calendario giuliano e l’età di Cristo morto a 33 anni.

Page 9: La Pala Castelfranco di Giorgione

Maria, numero in codice: 19.50.69.33 La madre di Gesù, è nata l’8 settembre del 734 dalla fondazione di Roma (19 a.C.) ed è morta a 69 anni, il 15 agosto dell’803 dalla fondazione di Roma (50 d.C.). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date (all’interno del calendario romano e solare), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. L’età di vita, è messa sempre nella data di nascita.

Maria. Nascita-età: 69 anni, numero chiave: 19. Morte-età: 69 anni, numero chiave: 20.

1° diagramma. Rapporto della data di nascita di Maria, 8 settembre (251° giorno del calendario giuliano), con l’anno 734 dalla fondazione di Roma (19 a.C.), il calendario giuliano, l’età di vita, 69 anni ed il numero chiave: 19. 2° diagramma. Rapporto della data di morte di Maria, 15 agosto (227° giorno del calendario giuliano), con l’anno

803 dalla fondazione di Roma (50 d.C.), il calendario giuliano, l’età di vita, 69 anni ed il numero chiave: 20.

ANNUNCIAZIONE, 25 marzo 753 a.U.c. L'Annunciazione della Beata Vergine Maria o del Signore, è l'annuncio del concepimento verginale e della

nascita verginale di Gesù (33 anni), che viene fatto a sua madre Maria (19 anni) dall'arcangelo Gabriele. Per i romani il 25 marzo del 753 a.U.c., Maria aveva 19 anni e suo figlio Gesù, morirà a 33 anni.

Sistema romano. Rapporto del giorno dell’annunciazione a Maria, 25 marzo (84° giorno del calendario giuliano), con l’anno 753 dalla fondazione di Roma, il calendario giuliano di 365 giorni, l’età di Maria, 19 anni, l’età di Cristo, morto a 33 anni ed il numero chiave: 15.

Page 10: La Pala Castelfranco di Giorgione

LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE, RAFFAELLO, 1504. Tre misure diverse e ufficiali, ci devono dare le stesse “informazioni” e queste si devono trovare nel numero in codice: 83.21.104.33.

LA PALA DI CASTELFRANCO, GIORGIONE, 1504. Tre misure diverse e ufficiali, ci devono dare le stesse “informazioni” e queste si devono trovare nel numero in codice: 76.28.104.33.

LA PALA MONTEFELTRO, PIERO DELLA FRANCESCA, TAGLIATA NEL 1482. Cominciata nel 1471 come richiesta di grazia per l’erede del casato del Montefeltro ed abbandonata alla morte di

Battista Sforzanel 1472, è stata tagliata da Piero nel 1482, alla morte di Federico da Montefeltro. Le misure della Pala Montefeltro “tagliata”, devono avere le informazioni dell’anno 1482.

Tre misure diverse e ufficiali, ci devono dare le stesse “informazioni” e queste si devono trovare nel numero in codice: 19.82.33.

248 x 170 cm (Millard Meiss) 251 x 172 cm (Eugenio Battisti) 251 x 173 cm (Filippo Trevisan)

Le tre misure (trasformate in millimetro) della Pala Montefeltro, sono composte con la somma dei numeri di Piero della Francesca: 19, 82 e di Cristo: 33.

Page 11: La Pala Castelfranco di Giorgione

Ricostruzione della Pala Montefeltro di Ragghianti (1954), Bertelli (1981) e Giorgioppi (2008).

“LA PALA MONTEFELTRO INTERA”, PIERO DELLA FRANCESCA, 1471 - 1472

Cominciata nel 1471 come richiesta di grazia per l’erede del casato del Montefeltro, è stata abbandonata alla morte di Battista Sforza nel 1472.

Le misure originali della Pala, devono avere le informazioni di Piero della Francesca, degli anni 1471 e 1472.

Pala Montefeltro intera, “inizio-abbandono”, numero in codice: 19.71.72.33

Tre ricostruzioni, ci devono dare le stesse “informazioni” e queste si devono trovare con il numero in codice: 19.71.72.33.

Carlo Ragghianti: 345 x 190 cm. Carlo Bertelli: 284 x 170 cm. Giorgioppi: 299 x 184 cm.

Le misure (trasformate in millimetri) delle tre ricostruzioni della Pala Montefeltro, sono composte con la somma dei numeri di Piero della Francesca: 19, 71, 72 e di Cristo: 33.

La regola del gioco è “MENTIRE”. Regola: Si devono dare “tutte le informazioni corrette” (numero in codice) e la “soluzione finale sbagliata” (misure della tavola). In questo modo il gioco rimane nelle mani di pochissime persone

ed è ripetibile all’infinito. Nella storia della Pala Montefeltro, Giorgioppi che non conosceva la regola del gioco, ha dato “tutte le informazioni corrette” e la “soluzione finale perfetta”.

A questo punto il giocattolo è rotto ed il gioco è chiuso definitivamente.

Page 12: La Pala Castelfranco di Giorgione

Raffaello nato nel 1483 (83), dipinge lo Sposalizio della Vergine, all’età di 21 anni, nel 1504 (83+21=104). Cristo è morto a 33 anni.

Raffaello, SPOSALIZIO DELLA VERGINE, 1504 numero in codice: 83.21.104.33

Page 13: La Pala Castelfranco di Giorgione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Lo Sposalizio della Vergine è un dipinto a olio su tavola (174 x 121 cm) di Raffaello Sanzio, datato 1504 e conservato

nella Pinacoteca di Brera a Milano. È firmato "Raphael Vrbinas" e datato "MDIIII". Si tratta di una delle opere più celebri dell'artista, che chiude il periodo giovanile e segna l'inizio della fase della maturità artistica.

L'opera venne commissionata dalla famiglia Albizzini per la cappella di San Giuseppe nella chiesa di San Francesco a Città di Castello. Si trattava dell'ultima importante opera commissionata al giovane artista nella città tifernate, dopo lo stendardo della Santissima Trinità, la Pala Baronci e la Crocifissione Gavari. Per quest'opera Raffaello si ispirò a un'analoga tavola che proprio in quegli anni

Perugino stava dipingendo per il Duomo di Perugia, vedendola in tutta probabilità in una fase ancora intermedia, essendo terminata solo nel 1504. Il confronto con l'opera di Perugino, che a sua volta si ispirava nello sfondo all'affresco della

Consegna delle chiavi dipinta dallo stesso autore nella Cappella Sistina, dimostra l'acuirsi delle divergenze tra maestro e allievo, verso un generale superamento, da parte di Raffaello, dei modi quattrocenteschi all'insegna

di una rappresentazione più coinvolgente e realistica. Nel 1798 il municipio di Città di Castello fu praticamente obbligato a far rimuovere la pala, per donarla al generale napoleonico Lechi, che tre anni dopo la vendette per 50.000 lire al mercante

Sannazzari. Quest'ultimo la lasciò poi in eredità all'Ospedale Maggiore di Milano nel 1804. Nel 1806 fu acquistata da Beauharnais, che la destinò all'Accademia di Belle Arti milanese, le cui collezioni sono poi confluite nella Pinacoteca, inaugurata nel 1809.

Fu restaurata a fine dell'800 da Molteni, poi negli anni sessanta dopo un attentato vandalico infine in tempi recenti, con conclusione nel 2009. All'opera sono state dedicate due mostre presso la Pinacoteca di Brera (Raffaello e Brera, 1984

e Raffaello.Lo Sposalizio della Vergine restaurato, 2009).

Page 14: La Pala Castelfranco di Giorgione

Storia dei passaggi di proprietà e dei restauri dello Sposalizio della Vergine, messi in rapporto con il numero in codice: 83.21.104.33

La pala fu realizzata nel 1504 da Raffaello per la Cappella Albizzini nella chiesa dei Minori Conventuali a Città di Castello, e vi rimase fino al 1798, quando il generale bresciano Giuseppe Lechi, giunto a capo del Corpo di Spedizione Cisalpino contro lo Stato Pontificio,

la ottenne in dono dalla Municipalità di Castello il 24 gennaio 1798. Nel 1803 il Lechi vendette la tavola al milanese Giacomo Sannazzari, il quale l'anno successivo la lasciò in eredità all'Ospedale Maggiore di Milano. Il 30 ottobre 1805 fu stipulato il contratto d’acquisto dello Sposalizio tra il Generale del Demanio del Regno d’Italia e l’Ospedale Maggiore di Milano. Il 28 marzo 1806 Napoleone re d’Italia emanò il decreto con il quale si consegna lo Sposalizip a Brera. Del ritiro venne incaricato quattro giorni dopo Andrea Appiani, il 1° aprile 1806. Infine, grazie all'interessamento di Giuseppe Bossi e

Gaetano Cattaneo, il dipinto venne acquistato e consegnato all'Accademia di Brera il 26 aprile 1806. Il 4 dicembre 1856 si tenne una seduta della Commissione Speciale di Pittura della I. R. Accademia per

constatare lo stato di conservazione del dipinto. Dal verbale si evince come la tavola fosse stata già sottoposta a restauro, e presentasse problemi di deformazione del supporto e distacco degli strati pittorici. Il 20 novembre 1857

l'opera fu quindi affidata al celebre restauratore Giuseppe Molteni. Molteni lasciò al termine del suo intervento un'accurata relazione, datata giugno 1958, da cui si ricavano molte informazioni sullo stato di conservazione e sugli interventi effettuati

sul dipinto. Il 2 luglio 1858 fu collaudato il restauro terminato nel giugno 1858 (commissione: Hayez, Brocca, Mongeri).

Tutte le date, sono composte con la somma dei numeri di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33.

Page 15: La Pala Castelfranco di Giorgione

Lo Sposalizio della Vergine è un dipinto ad olio su tavola di Raffaello Sanzio, datato 1504 e conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano. È firmato "Raphael Vrbinas" e datato "MDIIII".

Le tre misure ufficiali del supporto dello Sposalizio della Vergine di Raffaello.

174 x 121 cm, 170 x 118 cm (misure: mostra Brera, Milano 1984), 173,5 x 120,7 cm (mostra Brera, Milano 2009).

Tre misure diverse ci devono dare le stesse “informazioni” e queste si devono trovare nel numero in codice: 83.21.104.33.

Diagrammi con le misure (trasformate in millimetri) dello Sposalizio: 1740, 1210, 1700, 1180, 1735, 1207,

composte con la somma dei numeri di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33.

La cornice ha le seguenti misure: altezza: cm 204 cm, larghezza: 152 cm, spessore: 15 cm (altezza della fascia cm 19). Misura interna: 166 x 114 cm (pubblicazione: Brera, Milano 2009).

Progetto del restauro steso da Patrizia Fumagalli, Brugherio, 10 gennaio 2008.

Diagrammi con le misure (trasformate in millimetri) della cornice (esterna ed interna) dello Sposalizio: 2040, 1520, 150, 1660 1140,

composte con la somma dei numeri di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33. Diagramma con la data 10 gennaio 2008, composta con la somma dei numeri di Raffaello e di Cristo.

Page 16: La Pala Castelfranco di Giorgione

Raffaello Sanzio (Urbino, 1483 – Roma, 1520)

Lo sposalizio della Vergine, Pinacoteca di Brera, Milano (Inv. Nap. 201; Inv. Gen. 89; Reg. Cron. 336)

Diagramma con i numeri di inventario: 201, 336,

composto con la somma dei numeri di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33.

Due francobolli dedicati allo Sposalizio della Vergine di Raffaello. Francobollo, Viet-nam, emesso: 30 aprile 1983

Francobollo, Sovrano Militare Ordine di Malta, emesso: 15 aprile 2014.

Diagrammi con le date di emissioni dei francobolli, composte con la somma dei numeri di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33.

Page 17: La Pala Castelfranco di Giorgione

Raffaello nato nel 1483 (83), dipinge Lo Sposalizio della Vergine, all’età di 21 anni, nel 1504 (83+21=104). Cristo è morto a 33 anni.

Raffaello, SPOSALIZIO DELLA VERGINE, 1504 numero in codice: 83.21.104.33

"RAPHAEL URBINAS - M - DIIII"

"14 lettere - 1000 - 504"

Rapporto delle 14 lettere del nome “Raphael Urbinas”,

con la data 1000 (M), 504 (DIIII).

Diagramma con le 14 lettere, gli anni 1000 e 504, composto con la somma dei numeri di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33.

Page 18: La Pala Castelfranco di Giorgione

Raffaello nato nel 1483 (83), dipinge Lo Sposalizio della Vergine, all’età di 21 anni, nel 1504 (83+21=104). Cristo è morto a 33 anni.

Raffaello, SPOSALIZIO DELLA VERGINE, 1504 numero in codice: 83.21.104.33

Raffaello e Brera, catalogo della mostra, Pinacoteca di Brera 16 maggio 1984 - 1 luglio 1984, a cura di Mariolina Olivari, Milano, Electa, 1984.

Diagramma con le date della mostra: 16 maggio (136° giorno del calendario gregoriano) 1984 e 21 luglio (182° giorno del calendario gregoriano) 1984,

composte con la somma dei numeri di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33.

Raffaello, Lo sposalizio della Vergine Mostra, Presentazione del restauro, Pinacoteca Brera di Milano.

19 marzo 2009 - 31 dicembre 2009

Diagramma con le date della mostra: 19 marzo (78° giorno del calendario gregoriano) 2009 e 31 dicembre (365° giorno del calendario gregoriano) 2009,

composte con la somma dei numeri di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33.

Page 19: La Pala Castelfranco di Giorgione

MOSTRA Perugino e Raffaello, lo Sposalizio della Vergine. Dialogo tra maestro e allievo.

Pinacoteca di Brera, Milano, 6 ottobre 2015 - 10 gennaio 2016

Per la prima volta giunge in Italia dal Museo di Caen lo Sposalizio della Vergine di Pietro Vanucci detto il Perugino, realizzato tra il 1499 e il 1504 per il Duomo di Perugia. Il grande dipinto su tavola sarà posto a confronto

con il capolavoro dell’allievo Raffaello in un emozionante dialogo.

Perugino nato nel 1449 (49), dipinge Lo Sposalizio della Vergine, all’età di 52 anni, nel 1501 (49+52=101). Cristo è morto a 33 anni.

Perugino, SPOSALIZIO DELLA VERGINE, numero in codice: 49.52.101.33 Raffaello nato nel 1483 (83), dipinge Lo Sposalizio della Vergine, all’età di 21 anni, nel 1504 (83+21=104).

Cristo è morto a 33 anni. Raffaello, SPOSALIZIO DELLA VERGINE, numero in codice: 83.21.104.33

Numero in codice della mostra: Perugino e Raffaello, lo Sposalizio della Vergine. Dialogo tra maestro e allievo.

101.52/104.21/33

Diagrammi con le date di esposizione delle due opere “Lo Sposalizio della Vergine”: 6 ottobre (279° giorno del calendario gregoriano) 2015 e 10 gennaio (279° giorno del calendario gregoriano) 2016, composti con la

somma dei numeri del Perugino: 49, 52, 101, di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33.

Page 20: La Pala Castelfranco di Giorgione

RAFFAELLO SANZIO 2 date di nascita e quella della morte, ci danno la stessa soluzione.

Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo o 6 aprile 1483 - Roma, 6 aprile 1520)

è stato un pittore e architetto italiano, tra i più celebri del Rinascimento italiano.

Raffaello nato nel 1483 (83), muore a 37 anni, nel 1520 (83+37=120). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. L’età di vita, è messa sempre nella data di nascita.

Anno 1520 (120). Raffaello, età: 37 anni, numero chiave: 10, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre sempre il numero: 33, con la somma dei numeri: 37 - 120 ed il numero chiave: 10.

Le date: 28 marzo (87° giorno del calendario giuliano) 1483 (2236 dalla fondazione di Roma) e 6 aprile (96° giorno del calendario giuliano) 1483 (2236 dalla fondazione di Roma),

sono composte con la somma dei numeri di Raffaello: 37, l’anno: 120, il numero chiave: 10 e l’età di Cristo: 33.

Page 21: La Pala Castelfranco di Giorgione

MORTE DI RAFFAELLO SANZIO 2 date di nascita e quella della morte, ci danno la stessa soluzione. Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo o 6 aprile 1483 - Roma, 6 aprile 1520)

Raffaello nato nel 1483 (83), muore a 37 anni, nel 1520 (83+37=120). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1520 (120). Raffaello, età: 37 anni, numero chiave: 10, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 37 - 120 ed il numero chiave: 10.

La data: 6 aprile (96° giorno del calendario giuliano) 1520 (2273 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Raffaello: 37, l’anno: 120, il numero chiave: 10 e l’età di Cristo: 33.

Page 22: La Pala Castelfranco di Giorgione

Lastra tombale di Matteo Costanzo

1° agosto 1504 Numero in codice: 46.58.104.33

Page 23: La Pala Castelfranco di Giorgione

GIORGIONE

PALA CASTELFRANCO - 1504 Numero in codice: 76.28.104.33

Page 24: La Pala Castelfranco di Giorgione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La Pala di Castelfranco è un dipinto a tempera su tavola di pioppo (200 x 152 cm) di Giorgione, databile al 1504 circa, e conservato nella sua collocazione originaria nel Duomo di Castelfranco Veneto. La straordinarietà dell'opera, che tanta influenza ebbe

nell'arte veneta successiva, è data anche dal fatto che si tratta dell'unica pala d'altare realizzata dall'artista. Fu commissionata dal condottiero Tuzio Costanzo per la cappella di famiglia nel duomo di Santa Maria Assunta e Liberale a Castelfranco, in occasione della morte del figlio Matteo, occorsa tra la primavera del 1504 e l'estate del 1505 nel corso di

una campagna militare. Il defunto si trova ancora oggi raffigurato in un bassorilievo sulla lapide tombale, ora posta ai piedi dell'altare, ma originariamente murata al lato della cappella. Come tutte le altre opere di Giorgione, anche

questa è stata realizzata per una famiglia dalla classe sociale elevata: non si tratta di una committenza ecclesiastica. Il dipinto raffigura la Madonna col Bambino su un alto trono, a sua volta sopra un basamento che poggia su un sarcofago di porfido, con lo stemma della famiglia Costanzo. Probabilmente la volontà di far rivolgere uno sguardo triste e assorto al reale sarcofago, che

idealmente racchiudeva il figlio morto del committente, condizionò l'organizzazione iconografica della scena, creando quella che potrebbe essere definita come un'altissima piramide, con al vertice la testa della Vergine e alla base i due santi che si trovano in

basso davanti ad un parapetto: a destra Francesco (ripreso dalla Pala di San Giobbe di Giovanni Bellini) e a sinistra Nicasio (identificabile dall'insegna dei cavalieri di Malta). In passato si erano fatti i nomi per quest'ultimo di san Giorgio o san Liberale,

patrono della città di Treviso: più realisticamente si tratta di Nicasio venerato, spesso insieme a Francesco, soprattutto a Messina, città natale di Tuzio (il fratello e un figlio erano cavalieri dell'ordine gerosolimitano); entrambi i santi

rivolgono il loro sguardo all'ipotetico osservatore, facendo da tramite tra il mondo reale e quello divino. L'artista abbandonò, rispetto ai modelli lagunari, il tradizionale sfondo architettonico, impostando un'originale partizione: una metà terrena inferiore, con il pavimento a scacchi in prospettiva e un parapetto liscio di colore rosso come fondale (in realtà

sembrerebbe un telone srotolato attorno alla struttura di sostegno cilindrica) e una metà celeste superiore, con un paesaggio ampio e profondo, formato da campagne e colline e popolato a destra da due minuscole figure armate

(allusione al tema della guerra e della pace) e a sinistra da un villaggio turrito in rovina. La continuità è però garantita dall'uso perfetto della luce atmosferica, che unifica con toni morbidi e avvolgenti i vari piani e le figure, pur nelle differenze dei vari materiali: dalla lucidità dell'armatura di san Nicasio, alla morbidezza dei panni della Vergine.

Stilisticamente la pala è costruita attraverso un tonalismo dato dalla progressiva sovrapposizione di velature a strati colorati, che rendono il chiaroscuro morbido e avvolgente. La forma piramidale, qui portata a un'estrema purezza compositiva,

deriva da opere come la Pala di San Cassiano di Antonello da Messina, oggi a Vienna, o la Pala dei Santi Giovanni e Paolo di Giovanni Bellini, perduta in un incendio, già nella Basilica di San Zanipolo.

Tuzio Costanzo (1446 - 1517) commissiona la lastra tombale (a Pirgotele?) e la Pala di Castelfranco a Giorgione ed inaugura la Cappella mortuaria nel 1504.

Tuzio Costanzo nato nel 1446 (46) a 58 anni, commissiona la lastra tombale per il figlio Matteo,

nel 1504 (46+58=104). Cristo è morto a 33 anni.

LASTRA TOMBALE PER IL FIGLIO MATTEO COSTANZO, 1504, numero in codice: 46.58.104.33

Giorgione nato nel 1476 (76) dipinge la Pala di Castelfranco all’età di 28 anni,

nel 1504 (76+28=104). Cristo è morto a 33 anni.

Giorgione, PALA DI CASTELFRANCO, 1504, numero in codice: 76.28.104.33

Page 25: La Pala Castelfranco di Giorgione

Queste sono alcune date riportate nel CODICE COSTANZO. Tuzio Costanzo - il celebre committente della Pala Castelfranco del Giorgione -, iniziò a compilare il Codice il 2 gennaio 1488

more veneto (1489) mentre l’ultimo documento è del 27 luglio 1517. Il testamento è del 16 ottobre 1510. In ogni documento risulta che Tuzio Costanzo è nato nel 46 (1446).

Due date dell’anno 1504 (commissione della lastra tombale per il figlio Matteo). Diagrammi con le date: 16 aprile (106° giorno del calendario giuliano) 1504 e 14 maggio (134° giorno del

calendario giuliano) 1504, composte con la somma dei numeri di Tuzio Costanzo: 46, 58, 104 e di Cristo: 33.

Tutti i documenti che non sono stati datati con questo sistema, sono stati datati con il “sistema romano”, con l’uso del calendario cristiano, sommato al calendario solare di 365 giorni (calendario giuliano, intero).

Page 26: La Pala Castelfranco di Giorgione

Le tre misure della Pala di Castelfranco

Giorgione nato nel 1476 (76). dipinge la Pala di Castelfranco all’età di 28 anni, nel 1504 (76+28=104). Cristo è morto a 33 anni.

Giorgione, PALA DI CASTELFRANCO, 1504, numero in codice: 76.28.104.33

Giorgione (1476 - 1510), Pala di Castelfranco, tempera su tavola, 200 x 152 cm / 200,5 x 145,5 cm / 200 x 144 cm. Castelfranco Veneto, Duomo di Santa Maria Assunta e San Liberale, Cappella Costanzo.

Tre misure diverse ci devono dare le stesse “informazioni”

e queste si devono trovare nel numero in codice: 76.28.104.33.

Diagrammi con le misure della Pala Castelfranco (trasformate in millimetri) 2000, 1520 / 20005, 1445 / 2000, 1440, composti con la somma dei numeri di Giorgione: 76, 28, 104 e di Cristo: 33.

Page 27: La Pala Castelfranco di Giorgione
Page 28: La Pala Castelfranco di Giorgione

Nella ‘vecchia’ cappella, la tomba di Matteo Costanzo, figlio di Tuzio, era scavata in un muro laterale e chiusa dalla lastra oggi deposta ai piedi dell’altare. Matteo era morto di febbri a Ravenna, all’età di 23 anni (1498-1499 /1503-1504?), nel corso di una campagna bellica condotta dalla Serenissima. Il bassorilievo mostra l’immagine di un giovane guerriero, in armatura completa, con la spada al fianco e un copricapo sui capelli fluenti. Ai lati della

testa: lo stemma dei Costanzo (nello stesso dipinto di Giorgione sul ‘sarcofago’ alla base del trono), sei costole umane, sovrastate da un leone rampante, e lo stemma dei Verni. L’iscrizione posta alla base della lapide celebra la bellezza e il valore di Matteo Costanzo e sigla una data,

agosto 1504, riferibile all’allestimento della cappella. Sul muro opposto, si trovava il sepolcro di Tuzio (come da testamento del 1510).

[A Matteo Costanzo di Cipro, di rara Bellezza nel corpo e di insigne virtù nell’animo, strappato da immatura morte, il padre Tuzio, figlio di Muzio, pose con somma pietà al carissimo figlio, per aver bene compiuto

il suo ufficio di soldato, nel mese di agosto 1504].

MATHEO CONSTANTIO CYPRIO EGRE (26 lettere) GIA CORPORIS FORMA INSIGNI ANIMI (28 lettere) VIRTUTE IMMATURA MORTE SUBLATO (27 lettere) OB BENE GESTAM MILITIAM TUCIUS PATER (31 lettere) MUTII FILIUS CHARISIMO FILIO PIENTIS (32 lettere) SIME POSUIT MDIIII MENSIS AUGUSTI (29 lettere)

Totale: 173 lettere.

Rapporto delle 173 lettere (26+28+27+31+32+29) con:

l’anno di nascita di Tuzio Costanzo, 46 (1446), la sua età, 58 anni, l’anno 1504 (46+58=104) e l’età del figlio Matteo morto a 23 anni.

Page 29: La Pala Castelfranco di Giorgione

La data: 1° agosto ed il numero di lettere del testo: 173, ci devono dare la stessa soluzione. 6.

1° livello Tuzio Costanzo nato nel 1446 (46) a 58 anni, nel 1504 (46+58=104)

commissiona la lastra tombale per il figlio Matteo. Cristo è morto a 33 anni.

LASTRA TOMBALE PER IL FIGLIO MATTEO COSTANZO, 1504, numero in codice: 46.58.104.33

2° livello

Tuzio Costanzo nato nel 1446 (46) a 58 anni, nel 1504 (46+58=104) commissiona la lastra tombale per il figlio Matteo morto a 23 anni . Cristo è morto a 33 anni.

LASTRA TOMBALE DI MATTEO COSTANZO, 1504, numero in codice: 58.23.33

Page 30: La Pala Castelfranco di Giorgione

Se la Pala di Giorgione è dell’anno 1504, lo deve essere anche la lastra tombale di Matteo Costanzo.

Lastra tombale di Matteo Costanzo, marmo bianco, 209 x 103 cm, Duomo di Castelfranco.

1° livello Tuzio Costanzo nato nel 1446 (46) a 58 anni, nel 1504 (46+58=104)

commissiona la lastra tombale per il figlio Matteo. Cristo è morto a 33 anni.

LASTRA TOMBALE PER IL FIGLIO MATTEO COSTANZO, 1504, numero in codice: 46.58.104.33

1) Diagramma con le misure della lastra tombale di Matteo Costanzo (trasformate in millimetri) 2090, 1030. 2) Diagrammi con le 173 lettere del testo con l’anno 1504 scritto sulla lastra tombale e

la data corretta dell’allestimento della Cappella Costanzo, il 1° agosto 1504. I diagrammi sono composti con la somma dei numeri di Tuzio Costanzo: 46, 58, 104 e di Cristo: 33.

Page 31: La Pala Castelfranco di Giorgione

Lastra tombale di Matteo Costanzo marmo bianco, 209 x 103 cm, Duomo di Castelfranco.

Il numero di lettere (173) e la data 1504 sono opera del lapicida e di chi gli ha imposto il testo. La data 1° agosto 1504 fa parte del gioco delle 173 lettere (due operazioni devono dare le stesse informazioni). Le misure che noi oggi conosciamo, 209 x 103 cm (2090 x 1030 mm),

non sono reali ma informative e sono opera dei Ministeri Internazionali della Cultura.

2° livello Tuzio Costanzo nato nel 1446, a 58 anni, nel 1504, commissiona la lastra tombale per il figlio Matteo morto a 23 anni . Cristo è morto a 33 anni.

LASTRA TOMBALE DI MATTEO COSTANZO, 1504, numero in codice: 58.23.33

Diagrammi con le 173 lettere del testo, l’anno 1504 scritto sulla lastra tombale e la data corretta dell’allestimento della Cappella Costanzo, il 1° agosto 1504.

I diagrammi sono composti con la somma dei numeri di Tuzio Costanzo: 58, del figlio Matteo: 23 e di Cristo: 33.

Page 32: La Pala Castelfranco di Giorgione

La pagina seguente è tratta dal PDF

Giocare con il 33, Leonardo

e la corte di Urbino. Giorgioppi 2015-16

Page 33: La Pala Castelfranco di Giorgione

LASTRA TOMBALE DI MATTEO COSTANZO, 1° agosto 1504 Nella ‘vecchia’ cappella, la tomba di Matteo Costanzo (1481-1504), figlio di Tuzio (1446-1517), era scavata in un muro laterale e chiusa dalla lastra

oggi deposta ai piedi dell’altare. Matteo era morto di febbri a Ravenna, all’età di 23 anni (1498-1499 /1503-1504?), nel corso di una campagna bellica condotta dalla Serenissima. Il bassorilievo mostra l’immagine di un giovane guerriero, in armatura completa, con la spada al fianco

e un copricapo sui capelli fluenti. Ai lati della testa: lo stemma dei Costanzo, sei costole umane, sovrastate da un leone rampante. L’iscrizione posta alla base della lapide celebra la bellezza e il valore di Matteo Costanzo e sigla una data, agosto 1504,

riferibile all’allestimento della cappella. Sul muro opposto, si trovava il sepolcro di Tuzio (come da testamento del 1510).

[A Matteo Costanzo di Cipro, di rara Bellezza nel corpo e di insigne virtù nell’animo, strappato da immatura morte, il padre Tuzio, figlio di Muzio, pose con somma pietà al carissimo figlio, per aver bene compiuto

il suo ufficio di soldato, nel mese di agosto 1504].

Il committente Tuzio Costanzo, nato nel 1446 (46), nel 1504 (46+58=1504) ha 58 anni.

Il figlio defunto, Matteo Costanzo, nato nel 1481 (81), muore a 23 anni, nel 1504 (81+23=1504). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1504 (104). Tuzio, età: 58 anni, Matteo, età: 23 anni, numero chiave: 5, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre sempre il numero: 33 1) Con la somma dei numeri: 58 - 104 ed il numero chiave: 5. 2) Con la somma dei numeri: 23 - 104 ed il numero chiave: 5.

La data: 1° agosto (213° giorno del calendario giuliano) 1504 (2257 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Tuzio: 58, Matteo: 23, l’anno: 104, il numero chiave: 5 e l’età di Cristo: 33.

Page 34: La Pala Castelfranco di Giorgione

Mi ero chiesto quale fosse il motivo che permettesse al Professore Salvatore Settis, Rettore della Scuola Normale Superiore di Pisa e Professore di Archeologia romana e greca, di manomettere (aggiungendo una lettera) e pubblicare un testo originale latino senza

che un solo professore o sovrintendente d’arte o direttore di museo lo contestasse. Ho fatto quello che avevo già fatto con i professori Carlo L. Ragghianti e Carlo Bertelli, per le loro ricostruzioni della Pala Montefeltro di Brera, di Piero della Francesca. Avendo il Professore Settis dato dell’incompetente al lapicida della lastra tombale (doveva solo

scrivere 173 lettere) e non avendo preso in considerazione il fatto che il committente della lapide, trovando un errore nel testo avrebbe rifiutato il lavoro, ho voluto sapere perché dovevo essere preso in giro.

© 2010 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino. Il brano è tratto da Artisti e committenti fra Quattro e Cinquecento di Salvatore Settis con postfazione di Antonio Pinelli in uscita il 9 febbraio (234 pp., Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 2010, e 21,00) di Salvatore Settis ,

da Il Giornale dell'Arte numero 295, febbraio 2010.

I gialli dell'arte Una Pala, una data

Salvatore Settis, nel libro Artisti e committenti, appena pubblicato da Einaudi, dopo una minuziosa ricostruzione dei fatti,

suggerisce una soluzione al mistero della data della Pala di Castelfranco di Giorgione.

… Cominciamo col rileggere accuratamente l’iscrizione: matheo• constantio• cyprio• egre

gia• corporis• forma• insigni• animi virtvte• immatvra• morte• sublato

ob bene• gestam• militiam• tvcius• pater mvtii• filivs• charissimo filio• pientis

sime• posvit mdiiii mensis avgusti

Nonostante l’ipercorrettismo charissimo, è un’epigrafe scritta in buon latino …

Testo originale MATHEO CONSTANTIO CYPRIO EGRE (26 lettere)

GIA CORPORIS FORMA INSIGNI ANIMI (28 lettere) VIRTUTE IMMATURA MORTE SUBLATO (27 lettere)

OB BENE GESTAM MILITIAM TUCIUS PATER (31 lettere) MUTII FILIUS CHARISIMO FILIO PIENTIS (32 lettere) SIME POSUIT MDIIII MENSIS AUGUSTI (29 lettere)

Totale: 173 lettere.

La parola CHARISIMO è scritta con una S maiuscola soltanto.

Con l’aggiunta di una -s- il testo di Settis è composto da 174 lettere.

Page 35: La Pala Castelfranco di Giorgione

La recente lettura di Calvesi 2008, p.8, POSUIT MDIIII MENSIS AUGUS II (1504 agosto 2), dove la S avrebbe il segno di abbreviazione, è sbagliata: le ultime tre lettere STI (compresa l’incisione del tratto superiore della T) sono evidenti e inequivocabili alla verifica

visiva e tattile dell’iscrizione. ((Francesca Cortesi Bosco, GIORGIONE, catalogo mostra , p.121, Skira 2010).

2° livello Tuzio Costanzo nato nel 1446, a 58 anni, nel 1504, commissiona la lastra tombale per il figlio Matteo morto a 23 anni . Cristo è morto a 33 anni.

LASTRA TOMBALE DI MATTEO COSTANZO, 1504, numero in codice: 58.23.33

Il Professor Salvatore Settis ed il Professor Maurizio Calvesi, confermano di conoscere il sistema del numero in codice ed entrambi dichiarano che la lastra tombale è datata 1504.

Il professor Settis modificando il numero di lettere, conferma l’età di Tuzio Costanzo (58 x 3 = 174 lettere) nell’anno 1504.

Il professor Calvesi conferma i 58 anni di Tuzio Costanzo, trovando l’età di Tuzio nella somma delle età del figlio Matteo e di Cristo nell’anno 1504.

23x 41=943. 33x17=561.

943+561=1504. 41+17=58

Entrambi i professori concludono il gioco con la somma di 66, due volte 33, l’età di Cristo.

Come da regolamento tutte le informazioni sono rispettate e corrette ma le due soluzioni finali sono delle fesserie.

Page 36: La Pala Castelfranco di Giorgione

Nel 1914 la Pala di Castelfranco viene trasferita a Firenze. Il 13 luglio 1919 fu restituita al Duomo di Castelfranco Veneto. L’8 dicembre 1931 il restauratore Mauro Pellicioli fu incaricato dalla Soprintendenza di restaurare e radiografare la tavola.

Il restauro fu eseguito in Milano a Brera nel 1934. La Pala ritornò nel Duomo di Castelfranco il 22 settembre 1935.

Diagrammi con le date: 13 luglio (194° giorno del calendario gregoriano) 1919, 8 dicembre (342° giorno del calendario gregoriano) 1931 e 22 settembre (265° giorno del calendario gregoriano) 1935,

composte con la somma dei numeri di Giorgione: 76, 28, 104 e di Cristo: 33.

Francobollo, Poste Italiane, ricorrenza per i 500 anni dalla nascita di Giorgione “Madonna col Bambino”, emesso: 8 novembre 1978.

Diagramma con la data: 8 novembre (312° giorno del calendario gregoriano) 1978, composta con la somma dei numeri di Giorgione: 76, 28, 104 e di Cristo: 33.

Page 37: La Pala Castelfranco di Giorgione

MOSTRA Ricorrenza per i 500 anni dalla nascita di Giorgione.

Giorgione : La Pala di Castelfranco Veneto, Castelfranco Veneto, 29 maggio 1978 - 30 settembre 1978 catalogo / a cura di Lorenzo Lazzarini, Filippo Pedrocco, Terisio Pignatti, Paolo Spezzani, Francesco Valcanover.

Le due date della mostra, sono composte con la somma dei numeri di Giorgione: 76, 28, 104 e di Cristo: 33.

Nel 1504 Giorgione dipinge la Pala di Castelfranco e Raffaello dipinge e data lo Sposalizio della Vergine.

Raffaello nato nel 1483 (83), dipinge Lo Sposalizio della Vergine, all’età di 21 anni, nel 1504 (83+21=104). Cristo è morto a 33 anni.

Raffaello, SPOSALIZIO DELLA VERGINE, 1504 numero in codice: 83.21.104.33

Due francobolli dedicati allo Sposalizio della Vergine di Raffaello. Francobollo, Viet-nam, emesso: 30 aprile 1983

Francobollo, Sovrano Militare Ordine di Malta, emesso: 15 aprile 2014.

Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, composte con la somma dei numeri di Raffaello: 83, 21, 104 e di Cristo: 33.

Page 38: La Pala Castelfranco di Giorgione

LA PALA TORNA ALLA SUA CITTA’ 8 dicembre 2005, Cerimonia solenne per il ritorno della Pala: Duomo di San Liberale.

17 dicembre 2005, Convegno “La Pala di Giorgione torna alla sua città”. Teatro Accademico, Castelfranco.

11 dicembre 2009, venerdì ore 21.00 Duomo cittadino, concerto di musica sacra dedicato alla Pala (Madonna, 19) di Giorgione

Gaudens gaudeboSoli, coro, ensemble del CONSERVATORIO "A. STEFFANI".

Giorgione nato nel 1476 (76). dipinge la Pala di Castelfranco all’età di 28 anni, nel 1504 (76+28=104). Cristo è morto a 33 anni.

Giorgione, PALA DI CASTELFRANCO, 1504, numero in codice: 76.28.104.33

Diagrammi con le date: 8 dicembre (342° giorno del calendario gregoriano) 2005,

17 dicembre (351° giorno del calendario gregoriano) 2005, 11 dicembre (345° giorno del calendario gregoriano) 2009,

composte con la somma dei numeri di Giorgione: 76, 28, 104 e di Cristo: 33.

Page 39: La Pala Castelfranco di Giorgione

C. Scardellato “Attuale stato della Pala di Giorgione;

interazioni ambientali sullo stato di conservazione dell’opera”, Tavola rotonda “Giorgione e Castelfranco Veneto: impegni e prospettive”,

Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, 7 marzo 1998.

C. Scardellato “Lo stato di conservazione dell’opera, cause endogene, storiche

ed ambientali alla base del suo degrado, soluzioni operative”, Convegno “Giorgione e la Pala di Castelfranco”,

Treviso Casa dei Carraresi, 19 giugno 1998.

Giorgione nato nel 1476 (76). dipinge la Pala di Castelfranco all’età di 28 anni, nel 1504 (76+28=104). Cristo è morto a 33 anni.

Giorgione, PALA DI CASTELFRANCO, 1504, numero in codice: 76.28.104.33

Diagrammi con le date: 7 marzo (66° giorno del calendario gregoriano) 1998,

19 giugno (170° giorno del calendario gregoriano) 1998, composte con la somma dei numeri di Giorgione: 104, 28 e di Cristo: 33.

Page 40: La Pala Castelfranco di Giorgione

Alberto Ongarato

Conferenza: “I baffi alla Pala” Teatro Accademico, Castelfranco, giovedì 27 maggio 2010, ore 20,45.

Conferenza: “I baffi alla Pala”

Museo Casa Giorgione, Castelfranco, venerdì, 20 settembre 2013, ore 18,30.

Oggi la Pala di Castelfranco è un'opera famosa, ma quali erano le conoscenze che si avevano di questo dipinto prima della diffusione della fotografia e dei moderni procedimenti di stampa? Quanti, nel passato, erano disposti a recarsi nella città murata in assenza di comodi e veloci

mezzi di trasporto? La conferenza sul tema: "I baffi alla Pala, la riscoperta di Giorgione attraverso gli itinerari del Veneto minore" si pone di indagare il ruolo che il capolavoro castellano ha avuto negli anni a cavallo tra Otto e Novecento, quando tutta la pittura di Giorgione venne rivalutata dalla sensibilità romantica e dallo scrupolo scientifico

della critica positivistica. Tutto ciò ha permesso di percepire la Pala (e la città murata) attraverso un'ottica che appare oggi completamente

diversa rispetto alla nostra sensibilità.

Giorgione nato nel 1476 (76). dipinge la Pala di Castelfranco all’età di 28 anni, nel 1504 (76+28=104). Cristo è morto a 33 anni.

Giorgione, PALA DI CASTELFRANCO, 1504, numero in codice: 76.28.104.33

Diagrammi con le date: 27 maggio (147° giorno del calendario gregoriano) 2010 e

20 settembre (263° giorno del calendario gregoriano) 2013, composte con la somma dei numeri di Giorgione: 104, 28 e di Cristo: 33.

Page 41: La Pala Castelfranco di Giorgione

Antonio Paolucci Castelfranco Veneto (TV), Teatro Accademico, 25 gennaio 2010

Presentazione del volume Giorgione - Madonna in trono con il Bambino tra i Santi. Editore: Bozzetto edizioni srl, dicembre 2009.

Città del Vaticano, Musei Vaticani, Sala Conferenze, 12 maggio 2010

Conferenza su La Pala del Giorgione di Castelfranco Veneto.

Diagrammi con le date: 25 gennaio 2010 e 12 maggio 2010, composte con la somma dei numeri di Giorgione: 76, 28, 104 e di Cristo: 33.

GIORGIONE E’ MORTO A 34 ANNI NEL 1510

Comune di Castelfranco Veneto. Comitato V° centenario della morte di Giorgione

Paolucci, Puppi, Pozzolo. Conferimento: 24 settembre 2008

Diagramma con la data: 24 settembre 2008, composta con la somma dei numeri di Giorgione: 34 e di Cristo: 33.

Page 42: La Pala Castelfranco di Giorgione

…. Bisognerà aspettare il rifacimento totale del Duomo avvenuto alla fine del XVIII secolo a firma dell’architetto Francesco Maria Preti, per vedere l’opera del Giorgione di nuovo appesa sul muro. Fu inserita nell’arredo della Cappella di destra,

attigua all’altar maggiore, rivolto non più a Bisanzio ma a mezzogiorno. Esattamente dal 22 ottobre 1935 la Pala di Castelfranco fu destinata in una nuova cappella aperta (quella attuale) a cura della “Soprintendenza ai

Monumenti di Venezia, su disegno dell’architetto Vittorio Invernizi, a lato dell’altare dell’Assunta. Intervista ad Alfio Micheletto, della Sovrintendenza speciale del Polo museala veneziano, 2010)

Giorgione nato nel 1476 (76). dipinge la Pala di Castelfranco all’età di 28 anni, nel 1504 (76+28=104). Cristo è morto a 33 anni.

Giorgione, PALA DI CASTELFRANCO, 1504, numero in codice: 76.28.104.33

Diagramma con la data: 22 ottobre (295° giorno del calendario gregoriano) 1935, composta con la somma dei numeri di Giorgione: 28, 104 e di Cristo: 33.

Page 43: La Pala Castelfranco di Giorgione

Giorgione da Castelfranco

numero in codice: 76.34.110.33

Prossimamente: Documenti. Tutte le mostre di Giorgione, il numero record di visitatori,

i Convegni Internazionali, il Museo Casa Giorgione, i Consorzi, i francobolli, le monete, l’asteroide Castelfranco 78661.

(1476 - 1510)

Page 44: La Pala Castelfranco di Giorgione

LAURA 1 giugno 1506 (GIORGIONE) Il ritratto femminile detto Laura è un dipinto a olio su tela incollata su tavola di Giorgione, firmato e datato: 1 giugno 1506, sul retro,

e conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. Si tratta dell'unica opera autografata dall'artista datata. «1506 adì primo zugno fo fatto questo da man de maistro Zorzi de Chastelfr… cholega de maistro

Vizenzo Chaena ad istanzia de misier giacomo»

Giorgione nato nel 1476 (76), nel 1506 (76+30=106) ha 30 anni. Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1506 (106). Giorgione, età: 30 anni, numero chiave: 17, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 30 - 106 ed il numero chiave: 17.

La data: 1 giugno (152° giorno del calendario giuliano) 1506 (2259 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Giorgione: 30, l’anno: 106, il numero chiave: 17 e l’età di Cristo: 33.

Page 45: La Pala Castelfranco di Giorgione

DOCUMENTO 13 febbraio 1508 (GIORGIONE)

13 febbraio 1508 una lettera autografa sottoscrive l’impegno d’eseguire “quattro quadri in quadrato” con le vicende di Daniele. Per questo lavoro non è fissato un compenso, perché il pittore desidera che il committente veda prima il risultato finale

e decida da se’ il valore. Poco dopo il doge Leonardo Loredan, entusiasta del ritratto appena ultimato (perduto anche questo, inutile dirlo) gli commissiona la decorazione esterna del Fondaco dei Tedeschi,

iniziando dalla facciata che da sul Canal Grande.

Giorgione nato nel 1476 (76), nel 1508 (76+32=108) ha 32 anni. Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1508 (108). Giorgione, età: 32 anni, numero chiave: 21, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 32 - 108 ed il numero chiave: 21.

La data: 13 febbraio (44° giorno del calendario giuliano) 1508 (2261 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Giorgione: 32, l’anno: 108, il numero chiave: 21 e l’età di Cristo: 33.

Page 46: La Pala Castelfranco di Giorgione

Documenti per gli affreschi di Giorgione al Fondaco dei Tedeschi

L’8 novembre 1508 gli affreschi sono terminati, ma l’artista non è contento del compenso e promuove una causa per la valutazione del proprio lavoro.

L’11 dicembre il suo vecchio maestro, Giovanni Bellini nomina una commissione d’esperti, tra cui il Carpaccio, che decide un pagamento di 150 ducati. In realtà gliene saranno corrisposti soltanto 130.

Giorgione nato nel 1476 (76), nel 1508 (76+32=108) ha 32 anni. Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1508 (108). Giorgione, età: 32 anni, numeri chiave: 21, 13, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 32 - 108 ed i numeri chiave: 21, 13.

Le date: 8 novembre (312° giorno del calendario giuliano) 1508 (2261 dalla fondazione di Roma) e 11 dicembre (345° giorno del calendario giuliano) 1508 (2261 dalla fondazione di Roma),

sono composte con la somma dei numeri di Giorgione: 32, l’anno: 108, i numeri chiave: 21, 13 e l’età di Cristo: 33.

Page 47: La Pala Castelfranco di Giorgione

Documenti per la commissione a Giorgione del teler di Palazzo Ducale

Il 14 agosto 1507 la tesoreria di Palazzo Ducale registra un acconto di 20 ducati per un telero (grande dipinto ad olio su tela), destinato alla sala delle Udienze, cui seguirà il pagamento di 25 ducati il

24 gennaio 1508 (24 gennaio 1507 more veneto) seguente ed il saldo di 35 lire e 18 soldi il 23 maggio 1508.

Quest’opera è perduta.

Giorgione nato nel 1476 (76), nel 1507 (76+33=107) ha 31 anni. Giorgione nato nel 1476 (76), nel 1508 (76+32=108) ha 32 anni.

Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1507 (107). Giorgione, età: 31 anni, numeri chiave: 26, 3, Cristo: 33 anni.

Anno 1508 (106). Giorgione, età: 32 anni, numero chiave: 3, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 32 - 108 ed i numeri chiave: 21, 13.

Le date dei tre documenti, sono composte con la somma dei numeri di Giorgione: 31, 32, gli anni: 107, 108, i numeri chiave: 26, 3 e l’età di Cristo: 33.

Page 48: La Pala Castelfranco di Giorgione

Monumento a Giorgione, del signor Augusto Benvenuti, inaugurato il 5 ottobre 1878 a Castelfranco Veneto.

Diagramma con la data 5 ottobre (278° giorno del calendario gregoriano) 1878, composta con la somma dei numeri di Giorgione: 76 (nascita), 104 (anno di esecuzione della Pala di Castelfranco), 110 (anno della morte) e di Cristo: 33.

Monumento a Tiziano, inaugurato il 5 settembre 1880 a Pieve di Cadore.

Diagramma con la data 5 settembre (248° giorno del calendario gregoriano) 1880, composta con la somma dei numeri di Tiziano: 89 (nascita), 87 (età), 176 (anno della morte) e di Cristo: 33.

Page 49: La Pala Castelfranco di Giorgione

Tiziano Vecelio nato nel 1489 (89), muore a 87 anni, nel 1576 (89+87=176). Cristo è morto a 33 anni.

TIZIANO VECELIO numero in codice: 89.87.176.33

QUATTRO MOSTRE STORICHE DEDICATE A TIZIANO

Immagini tratte dal manoscritto (6 quaderni) TUTTO CARAVAGGIO, Giorgioppi 2013.

Tutte le due date della mostra, sono composte con la somma dei numeri di Tiziano: 89, 87, 176 e di Cristo: 33.

Page 50: La Pala Castelfranco di Giorgione

TIZIANO

Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1489 - Venezia, 27 agosto 1576), morto a 87 anni, è stato un pittore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia.

Nella data di morte di Tiziano (27 agosto 1576) si trova la sua età.

Sistema romano

I romani usavano mettere nelle loro date [all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano], soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

La soluzione di ogni problema si trova, scoprendo l’età del protagonista ed il numero chiave. Tiziano: 87 anni, numero chiave: 19.

La data: 27 agosto (239° giorno del calendario giuliano) 2329 dalla fondazione di Roma, è composta con la somma dell’età di Tiziano: 87 (anni) ed il numero chiave: 19.

(tratto dal PDF: IN SEGRETO SI USA ANCORA IL CALENDARIO ROMANO, 2015, Giorgioppi)

Page 51: La Pala Castelfranco di Giorgione

TIZIANO, ORDINE DELLO SPERON D’ORO L'Ordine della Milizia Aurata, meglio conosciuto con il nome di Ordine dello Speron d'Oro, è un ordine cavalleresco pontificio

conferito a coloro che si siano prodigati per diffondere il messaggio della Chiesa, o a coloro che abbiano contribuito alla gloria della Chiesa con le armi, gli scritti, o con altri atti illustri.

Il 10 maggio 1533, Tiziano fu creato "Conte Palatino e Cavaliere dello Sperone d'Oro" per sé e i suoi discendenti m/f e gli ascendenti

di entrambi i rami fino alla seconda generazione (nonni) con diploma di Carlo V, dato a Barcellona (conservato a Pieve di Cadore). La catena d'oro con medaglione che porta al collo in molti autoritratti, si riferisce proprio a questa dignità.

Tiziano nato nel 1489 (89), ha 44 anni nel 1533 (89+44=133).

Cristo è morto in croce a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1533 (133). Tiziano, età: 44 anni, numero chiave: 14, Cristo, età: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 44 - 133 ed il numero chiave: 14.

La data: 10 maggio (130° giorno del calendario gregoriano) 1533 (2286 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Tiziano: 44, l’anno: 133, il numero chiave: 14 e l’età di Cristo: 33.

Page 52: La Pala Castelfranco di Giorgione

AFFRESCHI DEL SANTO A PADOVA (TIZIANO) "Gli affreschi della scuola del Santo a Padova" appartengono ad una serie di tre dipinti autografi di Tiziano Vecellio, realizzati nel 1511.

Tiziano iniziò gli affreschi il 23 aprile del 1511 (fonti: Grazzini Cocco, "Bollettino del Museo Civico di Padova" Ed. 1927; Sartori, "L'Arciconfraternita del Santo, Ed. 1955). L'ultima ricevuta "a saldo" – con la dicitura "li tre quadri",

firmata "TlCIAN DI CADOR" – riporta la data del 2 dicembre 1511.

Tiziano nato nel 1489 (89), nel 1511 (89+22=111) ha 22 anni. Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1511 (111). Tiziano, età: 22 anni, numeri chiave: 10, 5, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 22 - 111 ed i numeri chiave: 10, 5.

Le date: 23 aprile (113° giorno del calendario giuliano) 1511 (2264 dalla fondazione di Roma)

e 2 dicembre (336° giorno del calendario giuliano) 1511 (2264 dalla fondazione di Roma), sono composte con la somma dei numeri di Tiziano: 22, l’anno: 111, i numeri chiave: 10, 5 e l’età di Cristo: 33.

Page 53: La Pala Castelfranco di Giorgione

ASSUNTA 20 marzo 1518 (TIZIANO) L'Assunta è un dipinto a olio su tavola di Tiziano, datato: 1516-1518. Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia.

Nel 1516 il priore del convento francescano dei Frari, a Venezia, commissionò una pala a Tiziano per l'altare maggiore. Il 20 marzo 1518, come ricorda il Sanudo, l'opera fu solennemente inaugurata, collocandola in una

monumentale edicola marmorea appositamente costruita.

Tiziano nato nel 1489 (89), nel 1518 (89+29=118) ha 29 anni. Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1518 (118). Tiziano, età: 29 anni, numero chiave: 21, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 29 - 118 ed il numero chiave: 21.

La data: 20 marzo (79° giorno del calendario giuliano) 1518 (2271 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Tiziano: 29, l’anno: 118, il numero chiave: 21 e l’età di Cristo: 33.

Page 54: La Pala Castelfranco di Giorgione

PALA PESARO 24 aprile 1519 (TIZIANO) La Pala Pesaro è un dipinto a olio su tela di Tiziano, datata: 1519-1526. Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia.

Era nata come ringraziamento per la vittoria nella battaglia di Santa Maura (1502), come ricordano i turchi prigionieri e il vessillo con le insegne dei Pesaro e dei Borgia, promotori, col defunto papa Alessandro VI, dell'iniziativa.

L'opera venne commissionata il 24 aprile 1519 da Jacopo Pesaro, il vescovo di Pafo, a Cipro, La Pala fu saldata, il 26 maggio 1526 e solennemente inaugurata l'8 dicembre 1526.

Tiziano nato nel 1489 (89), nel 1519 (89+30=119) ha 30 anni. Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1519 (119). Tiziano, età: 30 anni, numero chiave: 24, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 30 - 119 ed il numero chiave: 24.

La data: 24 aprile (114° giorno del calendario giuliano) 1519 (2272 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Tiziano: 30, l’anno: 119, il numero chiave: 24 e l’età di Cristo: 33.

Page 55: La Pala Castelfranco di Giorgione

PALA PESARO 26 maggio - 8 dicembre 1526 (TIZIANO) La Pala Pesaro è un dipinto a olio su tela di Tiziano, datata: 1519-1526. Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia.

Era nata come ringraziamento per la vittoria nella battaglia di Santa Maura (1502), come ricordano i turchi prigionieri e il vessillo con le insegne dei Pesaro e dei Borgia, promotori, col defunto papa Alessandro VI, dell'iniziativa.

L'opera venne commissionata il 24 aprile 1519 da Jacopo Pesaro, il vescovo di Pafo, a Cipro, La Pala fu saldata, il 26 maggio 1526 e solennemente inaugurata l'8 dicembre 1526.

Tiziano nato nel 1489 (89), nel 1526 (89+37=1526) ha 37 anni. Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1526 (126). Tiziano, età: 37 anni, numeri chiave: 20, 16, Cristo: 33 anni.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 37 - 126 ed i numeri chiave: 20, 16.

Le date: 26 maggio (146° giorno del calendario giuliano) 1526 (2279 dalla fondazione di Roma) e 8 dicembre (342° giorno del calendario giuliano) 1526 (2279 dalla fondazione di Roma),

sono composte con la somma dei numeri di Tiziano: 37, l’anno: 126, i numeri chiave: 20, 16 e l’età di Cristo: 33.

Page 56: La Pala Castelfranco di Giorgione

Il Cristo alla colonna è un dipinto a tempera e olio su tavola, 93 × 62 cm (93,7 x 62,5 cm), di Donato Bramante, databile al 1480-1490 circa e conservato nella Pinacoteca di Brera di Milano. La tavola venne commissionata dall'abbazia di Chiaravalle nei pressi

di Milano. Si tratta dell'unico dipinto su tavola conosciuto di Bramante ed è considerato il suo miglior saggio in pittura.

Francobollo, Poste Italiane, Cristo alla colonna, V° centenario della morte di Bramante, emesso: 22 marzo 2014.

Donato Bramante nato nel 1444 (44), a 37 anni dipinge il Cristo alla colonna, nel 1481 (44+37=81). Cristo è morto a 33 anni.

Bramante, CRISTO ALLA COLONNA, 1481, numero in codice: 44.37.81.33

Diagrammi con le misure del dipinto (trasformate in millimetri): 930, 620, 937, 625, composte con la somma dei numeri di Bramante: 44, 37, 81 e di Cristo: 33.

Page 57: La Pala Castelfranco di Giorgione

L'incisione Prevedari è un'incisione su lastra di ottone, realizzata nel 1481, a Milano, da Bernardo Prevedari su disegno di Donato Bramante il cui nome è riportato sull'incisione stessa in caratteri lapidari (“BRAMANTUS FECIT IN MEDIOLANO”).

Un contratto del 24 ottobre 1481 documenta l'impegno dell'incisore Bernardo Prevedari a "fabricare [...] stampam unam cum hedifitijs et figuris [...] secundum designum in papiro factum per magistrum Bramantem de

Urbino...". Si tratta del primo documento autobiografico di Bramante delle cui vicende prima dell'arrivo a Milano e prima di questo documento, non si posseggono dati certi.

Donato Bramante nato nel 1444 (44), ha 37 anni nel 1481 (44+37=81). Cristo è morto a 33 anni.

Bramante, L’INCISIONE PREVEDARI, 1481, numero in codice: 44.37.81.33

Bernardo Prevedari, Interno di tempio con figure, detta Incisione Prevedari, 1481, bulino 705 x 513 mm (due fogli incollati). Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, Castello Sforzesco.

Diagrammi con la data: 24 ottobre (297° giorno del calendario giuliano) 1481 e le misure dell’incisione: 705, 513, composte con la somma dei numeri di Bramante: 44, 37, 81 e di Cristo: 33.

Page 58: La Pala Castelfranco di Giorgione

Mostra BRAMANTE A MILANO Le arti in Lombardia 1477-1499. Pinacoteca di Brera, Milano

4 dicembre 2014 - 22 marzo 2015

A cinquecento anni dalla morte di Donato Bramante (1443/44 - 1514), la Pinacoteca di Brera celebra l’artista con una mostra, curata da Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Emanuela Daffra, Mauro Natale e Cristina Quattrini, con Maria Cristina Passoni

e Francesca Rossi, che nel tratteggiarne la poliedrica personalità (“cosmografo, poeta volgare, et pittore valente… et gran prospettivo “ lo dice fra’ Sabba da Castiglione) ricostruisce il suo lungo soggiorno in Lombardia e a Milano (almeno dal

1477 fino al 1499), e l’impatto che la sua opera ha avuto sugli artisti lombardi.

La mostra su Bramante alla Pinacoteca di Brera di Milano è un'occasione unica per scoprire una delle personalità più poliedriche e geniali del Rinascimento italiano. Donato Bramante si forma a Urbino, città tra le più moderne del Quattrocento, dove

imparerà la grande arte del Rinascimento stando a contatto con artisti come Piero Dalla Francesca, Perugino e Pinturicchio. Giunto a Milano nel 1478, Bramante - insieme a Leonardo da Vinci - porterà nel capoluogo lombardo un'arte nuova,

rinnovata, destinata a creare alcuni tra i maggiori capolavori architettonici della città e a influenzare l'arte lombarda dei tempi a venire. Tra i suoi capolavori milanesi si ricordano alcuni progetti per il tiburio del Duomo di Milano, la tribuna di Santa Maria

delle Grazie, la chiesa di Santa Maria presso San Satiro, e i chiostri e la canonica della Basilica di Sant'Ambrogio, cui Milanoguida dedicherà alcuni itinerari complementari alla mostra di Brera. Bramante a Milano non fu solo architetto, ma anche grafico

(si veda la famosa Incisione Prevedari) e pittore: la Mostra di Bramante a Brera infatti espone alcune tra le sue più alte realizzazioni, quali gli Uomini d'arme e il Cristo alla Colonna, proveniente dall'Abbazia di Chiaravalle. Accanto ai

capolavori milanesi, la mostra su Bramante a Brera presenterà importanti opere di confronto ed opere bramantesche provenienti da altre città italiane, facendo luce su un artista che seppe letteralmente trasformare il volto di una

Milano ancora legata a stilemi tardogotici, trasformandola in una città rinascimentale ed influenzando molti artisti milanesi. Bramante a Milano fu pittore, architetto, incisore, poeta, trattatista e apprezzato musicista, incarnando

appieno quell'ideale tipicamente Rinascimentale dell'artista come "uomo universale", cui la mostra della Pinacoteca di Brera rende un doveroso omaggio in occasione del cinque centenario della morte dell'artista.

La Pinacoteca di Brera non poteva non usare il numero in codice del Cristo alla colonna (uno dei suoi quadri più famosi).

Nel sottotitolo della mostra “le arti in Lombardia 1477-1499”, si nasconde la chiave del gioco. Tra il 77 e il 99, si trova l’88. 88 : 2 = 44

Donato Bramante nato nel 1444 (44), a 37 anni dipinge il Cristo alla colonna, nel 1481 (44+37=81). Cristo è morto a 33 anni.

Bramante, CRISTO ALLA COLONNA, 1481, numero in codice: 44.37.81.33

Diagrammi con le date: 4 dicembre (338° giorno del calendario gregoriano) 2014 e : 22 marzo (81° giorno del calendario gregoriano) 2014, composte con la somma dei numeri di Bramante: 44, 37, 81 e di Cristo: 33.