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La nascita della repubblica romana 11.1 I conflitti di Roma nel Lazio
Tarquinio il superbo cacciato da Roma Vuole riprendere il trono
Fomenta i nemici di Roma
Lotte dei romani contro gli • Etruschi di Tarquinia e Veio •Etruschi di Chiusi (re Porsenna)
Roma perde momentaneamente il primato sulle genti latine
Roma vince l’attacco dei Latini riuniti in una Lega (lago Regillo 496 a.C.)
Roma inizia la ripresa
Romani e Latini stipulano il Foedus Cassianum (493 a.C.) Patto di alleanza difensivo
Reciproco soccorso contro i nemici (Volsci, Equi, Sabini)
Roma ha il diritto di trattare da pari a pari con la confederazione latina
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11.2 I primi contrasti sociali della repubblica
Dalla MONARCHIA
alla REPUBBLICA ARISTOCRATICA
Lotte per liberarsi dal predominio degli Etruschi e dei popoli confinanti
Espansione di Roma Roma ha crescenti bisogni civili e militari
Il re deve servirsi di collaboratori aristocratici
Gli aristocratici impongono la loro volontà
Nuovo sistema di governo:
o CONSOLI (2 magistrati) potere militare e esecutivo
o PRETORI potere giudiziario
o PONTEFICE MASSIMO potere religioso
o COMIZI (assemblee popolari) potere legislativo
o SENATO potere consultivo
Patrizi = nobili Antiche famiglie proprietarie
terriere Discendenti dei padri fondatori
di Roma Hanno accesso esclusivo a tutte
le cariche politiche Accentrano il potere
Plebei = non nobili Agricoltori, commercianti, artigiani Esclusi dalla politica
Minoranza di ricchi: aspirano a cariche e vantaggi politici
Maggioranza di poveri: aspirano a liberarsi dalla grave miseria
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Obbligo di partecipare alle guerre
Progressivo impoverimento dei plebei
Devono comprare armi e attrezzatura Devono abbandonare il lavoro nei campi
Accumulano debiti con i patrizi Severe leggi sui debiti i debitori insolventi diventano proprietà dei creditori; possono diventare schiavi
Possono permettersi le armi Fanno lavorare le terre da schiavi e clienti
Hanno uso esclusivo dell’agro pubblico Territorio sottratto ai nemici vinti
Fanno prestiti a usura ai contadini debitori
Progressivo arricchimento dei patrizi
PATRIZI PLEBEI
DIVARIO POLITICO ECONOMICO SOCIALE
Nel V sec lotte tra patrizi e plebei I plebei chiedono:
• leggi più giuste sui debiti • distribuzione dell’agro pubblico • equa amministrazione della giustizia • accesso alle cariche pubbliche
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494 a.C. Secessione plebea I plebei si ribellano e fondano sull’Aventino una comunità opposta a quella dei patrizi
I patrizi sono preoccupati di perdere il lavoro di contadini e soldati Inviano il plebeo Menenio Agrippa (eroe militare) a pacificare i secessionisti Menenio Agrippa sana i contrasti tra patrizi e plebei (racconta l’apologo)
Occorre cooperazione
• Elezione di 2 tribuni Hanno potere di veto = opporsi all’approvazione delle leggi sfavorevoli alla plebe
Hanno diritto all’inviolabilità personale
Possono affiancare i consoli nelle funzioni militari
• Concili plebei Assemblea popolare presieduta dai tribuni
Stabilisce plebisciti = decisioni vincolanti per la plebe
La plebe ottiene:
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11.3 Le riforme e il risanamento della frattura sociale
Leggi delle XII tavole (451 a.C.) Da leggi orali gestite dai patrizi a un codice di leggi scritte
Elezione dei decemviri (10 magistrati straordinari) Incaricati della composizione di leggi scritte uguali per tutti Hanno autorità assoluta per un anno
Nel nucleo più antico (metà del V sec): • lingua arcaica • concezioni giuridiche e morali arretrate
divieto di matrimonio tra patrizi e plebei
Nuove disposizioni su: • diritto di proprietà • testamento • famiglia sottratte all’arbitrio dei patrizi
Legge Canuleia (445 a.C.) • Validità giuridica del
matrimonio tra patrizi e plebei Leggi Licinie-Sestie (367 a.C.) • Nessun cittadino può possedere più di
500 iugeri di agro pubblico, • il rimanente è ripartito tra i plebei • i plebei possono accedere al consolato
Legge Petelia-Papiria (326 a.C.) • Abolita la schiavitù per debiti
Legge Ortensia (287 a.C.) • I plebisciti sono validi per tutto
il popolo romano
Legge Ogulnia (300 a.C.) • I plebei possono accedere alla
carica di pontefice massimo
Graduale equiparazione tra patrizi e plebei
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11.4 l’ordinamento politico della Roma repubblicana
Cursus honorum Percorso dei cittadini romani per accedere alle cariche pubbliche (magistrature)
compiuto il servizio militare dall’età di 30 anni
Questore a 30 anni
Tribuno a 40 anni
Console a 43 anni
- Amministrano l’erario (tesoro pubblico) - Accompagnano consoli e pretori in
guerra come tesorieri
Questori
- Sorvegliano mercati e pubblici spettacoli - Costruzione e manutenzione delle opere
pubbliche
Edili
- Inviolabilità - Diritto di veto - Sono veri e propri magistrati
Tribuni della plebe
- Ministri di giustizia nei processi civili - Governano le province con potere civile
e militare
Pretori
- Carica più alta della repubblica romana - Hanno poteri militari e politici - Hanno diritto di veto uno sull’altro
2 Consoli
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- Eletti ogni 5 anni tra i senatori - In carica per 18 mesi - Compiono i censimenti:
registrano liste dei cittadini e delle loro ricchezze
- Scelgono i membri del senato tra gli ex-magistrati
- Vigilano la moralità dei costumi
Censori
- Nominato dai consoli per incarico del senato solo in caso di grave pericolo per la repubblica
- In carica per 6 mesi - Ha potere assoluto (imperium
maximum) - Non è soggetto al veto dei
tribuni
Dittatore
Caratteristiche delle magistrature
Gratuità = assenza di retribuzione
Annualità = in carica per un anno (esclusi censori e dittatori) - Non può essere revocata sino a
fine mandato Scopo: impedire l’accentramento del potere e l’interesse privato
Collegialità = controllo reciproco tramite il “diritto di veto” Scopo: evitare eccessi di potere e il ritorno della monarchia
Promagistratura - i consoli continuano a comandare l’esercito, con il titolo di proconsoli
(al termine del loro consolato) - è una proroga decisa dal senato
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11.5 Le massime istituzioni dello stato Funzioni militari Funzioni politiche e civili
2 Consoli Capi dello stato Godono dell’imperium Danno il nome all’anno in cui sono in carica
Senato . Massimo organo consultivo (senatoconsulto) . Formato da tutti gli ex magistrati e dai più nobili . In carica a vita . Riuniti nella curia (nel foro) . Presieduto dal magistrato convocante (multa gli assenti)
Comando dell’esercito in guerra Arruolamento truppe, nomina ufficiali,
imposizione di tributi per necessità militari
Governo delle città con potere esecutivo Convocazione del senato Riunione dei comizi per far approvare le leggi
Controllo della pubblica amministrazione Da pareri su pace, guerra, richiamo alle
armi, sospensione delle attività civili o politiche
Facoltà di deliberare feste e sacrifici Permettere la pratica di nuovi culti Condurre trattative diplomatiche Presiedere alla stipula degli appalti Riscossione delle imposte Giudicare l’operato dei magistrati a fine
incarico
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Comizi curiati - Funzioni simboliche (investitura dei magistrati e letti) - Funzioni religiose - Poco importante in epoca repubblicana
COMIZI - Assemblee convocate e presiedute da un magistrato - Partecipano tutti i cittadini - Competenze: • legislativa votano le leggi • elettorale eleggono i magistrati • giudiziaria giudicano i
condannati a morte che si appellano al popolo
Comizi centuriati - La più importante assemblea romana - Ha funzioni legislative e elettorali; elegge consoli, pretori, censori - Possiede libertà decisionale su questioni politiche e militari - Formata da tutti i cittadini divisi in 6 classi in base al censo (calcolato in assi) e quindi all’equipaggiamento militare posseduto a ogni centuria corrisponde un voto - Censimento ogni 5 anni tutti possono migliorare le condizioni economiche ed essere ammessi alle classi superiori
Comizi tributi - Elegge edili e questori - Deliberazioni valide per tutta la comunità (legge Ortensia) - Organizzata in base alle tribù (= distretti territoriali) 4 Tribù urbane (territorio di Roma) A ogni tribù corrisponde un voto 31 Tribù rustiche (resto del territorio) prevalenza di plebei
Classi divise in 193 centurie (gruppi di 100 uomini) 18 cavalieri 80 armati pesanti tot 98 (più ricchi) 90 armati leggeri 4 operai militari tot 95 (resto dei cittadini) 1 proletari
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Limiti della democrazie romana
Esclusi dalla vita politica donne, schiavi e stranieri
Non c’è retribuzione per le cariche pubbliche Solo i ricchi possono dedicarsi alla politica
Molti cittadini che vivono lontano da Roma • non ricevono in tempo le convocazioni • non possono lasciare il lavoro Solo i ricchi possono dedicarsi alla politica
I ricchi possono permettersi di • far lavorare i loro campi • contare su amici, clienti, sostenitori • usare mezzi illegali (corruzione,
minacce, violenza)
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11.6 Famiglia e religione nella Roma repubblicana
Donna romana • Non ha i diritti civili e politici dell’uomo inferiorità giuridica per
“limiti naturali” • Sottomessa all’autorità del pater familias (potere di vita o morte in caso
di adulterio e se beve vino) • Per sposarsi, ereditare, fare testamento deve avere il consenso del tutore • Relegata al ruolo di madre • Si occupa della casa, delle faccende quotidiane, dell’educazione dei figli • Le matrone (ricche) hanno schiave per svolgere i lavori domestici
Matrimonio Strumento per stringere alleanze Il padre sceglie il marito in base a interessi economici e politici I riti sono: o Confarreàtio spartizione della focaccia di farro o Coèmptio vendita simbolica tra padre e sposo o Ùsus il padre dello sposo acquista il potere sulla sposa La donna passa sotto l’autorità del marito (o del suocero) È obbligata a fedeltà, ubbidienza e non interferenza negli affari
Sacerdotesse della dea Vesta Uniche donne che godono di privilegi - sono figure sacre - hanno funzione sociale e politica importante
Religione politeista adorano molti dèi dominati da Giove - Carattere razionale, pratico e utilitaristico
o Gli dèi sono venerati con offerte e preghiere in cambio di assistenza e protezione
o Si praticano sacrifici e arte divinatoria C’è anche una religione “privata” ogni famiglia venera geni tutelari - Lari e Penati : protettori della casa e dei suoi abitanti - Mani : anime dei parenti defunti