la malattia. tra mente e corpo

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La malattia, tra mente e corpo Appunti per un percorso di integrazione Mario D’Andreta La malattia, tra mente e corpo Mario D’Andreta 20/07/07 1/47

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Page 1: La malattia. tra mente e corpo

La malattia, tra mente e corpo

Appunti per un percorso di integrazione

Mario D’Andreta

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Page 2: La malattia. tra mente e corpo

Integrazione mente - corpo

Passaggio da normalità a patologia

Modello psicofisiologico integrato di Ruggieri

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Page 3: La malattia. tra mente e corpo

Indice

1. Malattie organiche e funzionali

2. Somatizzazione

3. Integrazione mente-corpo

4. Stimoli

5. Istinti, energia e pulsioni

6. Motivazione

7. Emozioni, affetti e sentimenti

8. Attività bioelettrica del sistema nervoso

9. Attivazione, arousal e omeostasi

10. Riflessi condizionati, vegetativi, viscero-somatici e somato-viscerali

11. Comportamenti integrati

12. Processi cognitivi e comportamentali

13. Sistema funzionale di Anochin

14. Modello psicofisiologico integrato di Ruggieri

15. Immagine corporea

16. Modello di Alexander

17. Protomentale di Bion

18. Inibizione e patologia

19. Fissazione e cronicizzazione delle emozioni

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Malattie organiche e funzionalidefinizioni

� Le malattie organiche dipenderebbero dalla lesione di un organo (ben documentabile sul piano anatomo-patologico) che determina secondariamente un’alterazione della funzione. Le cause riconosciute di tali malattie vanno dagli agenti fisici e chimici (radiazioni, traumi, azione di sostanze tossiche, etc.) agli agenti batterici e virali, secondo lo schema:

agente batterico (o fisiologico o chimico)

Lesione dell’organo o dell’apparato

Impedimento alla corretta funzione dell’organo

� La causa delle cosiddette malattie funzionali, invece, sarebbe individuabile in un disturbo nella regolazione (da parte del sistema nervoso) della funzione di quel determinato organo o apparato, secondo lo schema:

Cattiva regolazione del sistema nervoso

Disfunzione dell’organo

lesione

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Page 5: La malattia. tra mente e corpo

Somatizzazionedefinizioni

La somatizzazione viene per lo più considerata come un processo per cui un contenuto psichico, in particolari

circostanze assume per cosi dire sembianze fisiche, manifestandosi sotto forma di una patologia biologica.

Secondo la distinzione tra malattie organiche e funzionali, quindi le somatizzazioni rientrerebbero nelle malattie

Funzionali.

In alcuni casi quindi la medicina accetta l’idea che alcuni fenomeni morbosi possano derivare da fenomeni

psichici, seppure con la difficoltà di individuarne e trattare le cause.

Da qui la necessità di differenziare tra psichico e fisico, per chiarire come lo “psichico”, si faccia “somatico”,

liberando il campo da due “tentazioni”:

� quella di rendere tutto psichico (come nelle parole di Groddeck, secondo il quale l’inconscio sarebbe capace di produrre malattie come la sifilide, la flebite etc.)

� e sul versante biologico, la tendenza a cercare di annullare la differenza tra psichico e fisico, facendo coincidere lo psichico con il sistema nervoso.

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Page 6: La malattia. tra mente e corpo

Fisico e Psichicodefinizioni

La separazione tra psichico e fisico ricalca la distinzione cartesiana tra res cogitans e res extensa, tra

la cosa pensante e la materia, che esprime una confusione tra struttura e funzione (l’affermazione

cartesiana:” io sono un essere pensante, quindi io sono il pensiero”), che si traduce nella confusione,

diffusa in ambito biologico e fisiologico, da cui nasce l’identificazione tra cervello e pensiero

(annullandone la differenza, quale struttura e funzione).

Separazione tra psichico e fisico

Res cogitans e res extensa (sostanza pensante e sostanza materia)

Confusione tra Struttura e funzione

Cartesio: ” io sono un essere pensante, quindi io sono il pensiero”

in ambito biologico e fisiologico: “il cervello è il pensiero”

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Page 7: La malattia. tra mente e corpo

Fisico e Psichicolivelli di organizzazione anatomo-funzionali

L’organismo può essere considerato come un insieme di funzioni che si sviluppano sulla base di determinate strutture. Nello stesso organismo coesistono diversi livelli di organizzazione anatomo-funzionale

L’organismo come integrazione funzionale di più sistemi

� cellulare� tissutale� d’organo � sistemico� intersistemico (sistema nervoso)

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L’interazioni tra elementi di uno stesso livello crea una nuova struttura di livello superiore,caratterizzata da una nuova specializzazione funzionale.

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Fisico e Psichicopsiche

La psiche o mente, può essere intesa come un insieme di funzioni; un

complesso di comportamenti integrati.

Poiché tali funzioni possano esistere, sono necessarie le strutture, e quindi il

rapporto mente-corpo si può intendere come un rapporto tra strutture e funzioni

integrate.

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Stimolodefinizioni

Modificazione interna o esterna al soggetto, che, agendo su determinate strutture, è in grado di

provocare delle risposte

Differenze tra punti di vista specialistici:

Stimoli fisici e psichici

� Stimoli fisici: stimoli semplici che agiscono isolatamente rispetto al contesto, su strutture elementari, circoscritti spazio-temporalmente e ben definiti quantitativamente e qualitativamente (per es. uno spillo che tocca la cute, stimoli elettrici, meccanici, elettromagnetici, etc., )

� Stimoli psichici: stimoli complessi che agiscono su strutte integrate, configurazioni, gestalt, collocate nel contesto ambientale; situazioni-stimolo (per es. stimoli verbali).

In realtà di tratta di distinzione a volte artificiose, in quanto stimoli fisici possono provocare delle

risposte psicologiche e viceversa,stimoli psicologici possono provocare risposte somatiche (es. una

carezza, che induce sensazioni tattili, fisiche, ma anche affettive, psicologiche, ed uno stimolo verbale,

che può provocare reazioni somatiche, come il rossore in caso di un rimprovero)

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Stimoli psichico e somatico

Somatico e psichico, non come realtà diverse, ma come diversi livelli di integrazione che sono presenti

tanto sul versante delle funzioni che degli stimoli. In realtà la maggioranza degli stimoli agisce

contemporaneamente su diverse unità funzionali a diversi livelli di integrazione.

La difficoltà della comprensione del reciproco rapporto è dovuta ad una non chiarezza e a una

artificiosa distinzione tra psichico e fisico.

Confusione tra:

� Struttura e funzione (si tende a chiamare fisico la struttura e psichico la funzione)

� Livelli di organizzazione funzionale (si tende a chiamare psichico il livello di organizzazione superiore e fisico il livello più basso)

� Stimoli e trasformazioni dell’organismo (si tende a chiamare psichico il complesso dei processi che originano dall’organizzazione di stimoli di tipo superiore (per es. linguistici) e fisici stimoli tattili o termici.

� Talvolta viene definito psichico la componente soggettiva dei processi emozionali e cognitivi.

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Istintidefinizioni

Abbandonando gli stimoli esterni – le variazioni dell’ambiente in cui si colloca l’organismo – ed entrando nello

spazio tra stimolo e risposta, compaiono una serie di stimoli interni, che possono essere risposte a stimoli

esogeni, e a loro volta, talvolta, costituiscono stimoli per eventi interni, ossia quelli che nella tradizione

psicoanalitica sono definiti istinti.

In tale ambito essi hanno un particolare significato ai fini dell’insorgenza di manifestazioni patologiche

Freud nei “tre saggi sulla sessualità” (1905), scriveva: “per istinto si intende provvisoriamente una sorgente

continua di stimoli proveniente dall’interno del corpo che distinguiamo dallo stimolo provocato da singole

eccitazioni che provengono dall’esterno.

Successivamente Bowlby (1979), si domanda a quale entità vada applicato il sostantivo di istinto, visto che

diversi studiosi lo hanno applicato di volta in volta al comportamento, al sistema comportamentale, alle

condizioni causali che attivano un sistema comportamentale, al risultato prevedibile o alla funzione a cui esso

adempie: ad un estremo èusato in riferimento ad azioni a schema relativamente fisso che si manifestano alla

fine di una lunga sequenza di comportamento istintivo, dall’altro, il termine è usato in riferimento più ampio a

forze considerate come fattori causali che portano a stati generali come la morte o la vita (eros e thanatos).

Per definire queste forze è stato spesso utilizzato anche il termine energia (con un significato molto differente

per biologi e psicologi).

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EnergiadefinizioniIn fisiologia il termine energia indica l’energia legata ai processi chimici dell’organismo (considerati come

l’unica sorgente energetica di tutte le reazioni biologiche).

In psicologia Freud parla di energia psichica, con differenti accezioni nel corso dell’evoluzione della sua

teoria:

� Nella prima fase intende per energia l’affetto, il carico d’affetto

� Nella seconda fase indica la pulsione istintuale, ad indicare stimoli endogeni che il sistema nervoso riceve dall’elemento somatico stesso. Il comportamento pulsionale sarebbe una risposta dell’organismo tendente a ristabilire l’equilibrio alterato dagli stimoli, secondo lo schema seguente:

1. Stimoli

2. Innalzamento dell’eccitazione interna (per Freud, livello energetico)

3. Modificazioni psichiche e somatiche

4. Scarica motoria che ha la funzione di ridurre il livello di eccitazione (energia) riportando l’organismo alle condizioni di prestimolo (quindi con una funzione omeostatica)

L’eccitazione interna è posta in relazione all’esperienza soggettiva di piacere e di dispiacere che

l’accompagna, che deriverebbero dalle oscillazioni dell’eccitazione interna: il crescere oltre un certo livello

dell’eccitazione provocherebbe una sensazione di dispiacere, mentre il ridursi dell’eccitazione provocherebbe

una sensazione di piacere.

Secondo Freud: “Il lavoro dell’apparato psichico mira a tenere bassa la quantità di eccitamento e tutto ciò che

ha la proprietà di aumentare tale quantità di eccitamento deve essere avvertito come contrario al buon

funzionamento dell’apparato e cioè come spiacevole”.

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Pulsionidefinizione

La pulsione indica, in psicoanalisi, l'eccitazione di tipo somatico che promuove i processi psichici.

Nel descrivere le pulsioni, Freud esamina un complesso processo comportamentale dal suo momento

genetico a quello fenomenologico.

In ogni pulsioni si distinguono diversi elementi:

� SpintaCostituisce l’elemento motore, la somma di forze che la compongono, la misura delle operazioni richieste

� Fontela zona corporea dove ha luogo il processo somatico che la pulsione rappresenta nello psichico

� MetaSoddisfacimento che consiste nella soppressione dello stato di stimolazione determinato dalla spinta

� OggettoElemento attraverso il quale la pulsione può raggiungere la sua meta

Tutti questi elementi hanno sia una componente psichica che somatica, che secondo il modello

psicofisiologico di Ruggieri sono costituite da modificazioni corporee e vissuti soggettivi, dove lo psichico

rappresenta una percezione soggettiva di alcune modifiche somatiche, che possono essere di natura

muscolare o essere legate a modificazioni neurovegetative e viscerali.

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Page 14: La malattia. tra mente e corpo

Motivazionedefinizione

Nella psicologia contemporanea i concetti di libido, energia e pulsione, sono stati sostituiti dai concetti di

motivazione, eccitazione, arousal.

� La motivazione è l'espressione dei motivi che hanno indotto un individuo a una determinata azione. Essa

svolge fondamentalmente due funzioni: attiva e orienta specifici comportamenti. Nel primo caso si fa

riferimento alla componente energetica di attivazione del costrutto di motivazione. Nel secondo caso si

far riferimento alla componente direzionale di orientamento.

� La motivazione può essere definita dal punto di vista psicologico, l'insieme dei fattori dinamici aventi una

data origine che spingono il comportamento di un individuo verso una data meta.

� E' possibile fare una prima distinzione tra motivazioni biologiche, innate, che fanno riferimento a elementi

fisiologici, ed elementi motivazionali di tipo psicologico-cognitivo, il cui dispiegamento è avvenuto durante

l'esperienza. Il meccanismo motivazionale è costituito dal continuo interagire di questi due elementi.

Un'altra distinzione fondamentale avviene attraverso il concetto di motivazione intrinseca, o motivo, non

sempre o pienamente consapevole alla coscienza del soggetto, e motivazione estrinseca, quella che il

soggetto dichiara verbalmente.

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Emozioni, Affetti e Sentimenti definizioniIl termine emozione è applicato ad eventi molto differenti (Hinde, 1972):

� categorie di input (stimoli emotigeni)

� esperienze soggettive� particolari condizioni corporee

� una fase di un processo fisiologico

� una risposta

Nella sua radice etimologica c’è un’idea di movimento, l’andare in una direzione.

Reich interpreta l’etimologia ex-movere come portar fuori, sottolineando la componente espressiva del fenomeno.

Per Bowbly (1979) Le emozioni costituiscono dei complessi pattern comportamentali come rabbia, gioia, in cui il sentimento è accompagnato all’azione. Invece l’affetto indicherebbe una vasta gamma di esperienze vissute, come il

sentirsi a proprio agio, a disagio, tristi, innamorati, e sarebbe caratterizzato da una marcata presenza di sentimento. La

sua etimologia rimanda a esser preso da, colpito da un determinato oggetto stimolo.

In generale nella letteratura sul tema si può individuare un certo accordo nel valutare il sentimento come una modalità

percettiva che valuta le sensazioni di piacevolezza-spiacevolezza che accompagnano le diverse forme di esperienze.

Per emozioni Ruggeri fa riferimento a:

� Comportamenti direttamente osservabili sia come manifestazioni espressive dell’individuo (somatico e viscerale), che come attività manipolativa, miranti a modificare la relazione dell’individuo con l’ambiente

� Il sentimento soggettivo che si accompagna a queste manifestazioni

Ci sarebbero quindi due piani: uno soggettivo (delle modifiche somatiche e viscerali e del sentimento) ed uno relazionale

(dell’azione che modifica il rapporto con l’ambiente/contesto, attraverso specifichi pattern comportamentali, attacco, fuga,

ricerca del cibo, comportamento sessuale.Quindi l’emozione costituirebbe un regolatore del rapporto con l’ambiente,

attraverso l’azione.

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Page 16: La malattia. tra mente e corpo

Emozioni, Affetti e sentimentiteorie classiche sulle emozioni

� James-lange: emozione come processo di valutazione di un complesso di modificazioni corporee, quindi i

cambiamenti indurrebbero le emozioni

� Lazarous-Schachter: emozioni come processo di interpretazione cognitiva delle modificazioni somatiche,

quindi sarebbe l’etichettamento cognitivo a dare il senso del vissuto emozionale

� Izard-Tomkins: emozione come interpretazione delle modificazioni mimiche del volto prodotte in risposta a

particolari stimoli.

Le espressioni facciali universali delle emozioni

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Le emozioni rappresentano innanzitutto un

comportamento di risposta in rapporto a

determinati stimoli e quindi si distingue

nettamente dalla motivazione, ma a sua

volta, per il complesso di sensazioni

positive o negative che produce, un

importante ruolo motivazionale (Ruggieri

1988).

Page 17: La malattia. tra mente e corpo

Attività bioelettrica del sistema nervosodefinizioni

La trasmissione degli stimoli avviene attraverso i recettori sensoriali, che trasformano le variazioni dell’ambiente (gli

stimoli), in attività bioelettrica (potenziale d’azione, impulso nervoso), secondo il seguente schema:

Stimolo (che agisce sulla prima cellula) impulso bioelettrico (nella cellula trasmettitrice) mediatore chimico impulso bioelettrico

La trasmissione delle informazioni avviene quindi esclusivamente attraverso impulsi della stessa ampiezza, che segnalano

l’intensità tramite la frequenza di scarica.

“Il sistema nervoso centrale ha la funzione di decodificare gli stimoli ed i messaggi provenienti dall’ambiente e di

programmare ed elaborare risposte. Tali risposte si realizzano attraverso la stimolazione sia di muscoli (lisci e striati) che di

ghiandole, che a loro volta producono elementi funzionali che si combinano tra loro a formare figure comportamentali

integrate (Ruggieri ’88).

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Page 18: La malattia. tra mente e corpo

Attivazione - Arousaldefinizione

Come le singole cellule possono presentare variazioni di attività espressa da differenze frequenze di scarica, il sistema

nervoso nel suo insieme può presentare diversi livelli di eccitazione (arousal).

Secondo Duffy (1972), “la descrizione di un comportamento in un dato momento richiede la considerazione di due

aspetti fondamentali:

� La direzione del comportamento (approach o evitamento) in rapporto a persone, oggetti, idee o altri aspetti

dell’ambiente,

� L’attivazione (activation o arousal) o intensità.

Con il termine arousal si indica in psicofisiologia l’intensità dell’attivazione

fisiologica e comportamentale dell’organismo, caratterizzata dai seguenti aspetti:

� aumento della vigilanza e dell’attenzione (attivazione del sistema nervoso centrale)

� i muscoli si preparano allo sforzo (attivazione del sistema muscolo-scheletrico)

� cuore e polmoni si attivano per sopportare lo sforzo (sistema vegetativo simpatico)

In questa attività risulta implicata la formazione reticolare

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Page 19: La malattia. tra mente e corpo

Attivazione - Arousalsistemi specifico e aspecifico di elaborazione dello stimolo Stati psicofisiologici quali l’eccitazione, il rilassamento, il sonno sono prodotti da sistemi relativamente indipendenti da

quelli che portano l’informazione sensoriale specifica. Nel sistema nervoso centrale esistono cellule nervose che

modulano il livello di eccitazione e di inibizione delle cellule della corteccia celebrale preposte all’analisi ed alla sintesi

dell’informazione sensoriale (Ruggieri ’88).

Qualsiasi stimolo, quali stimolazioni sensoriali elementari (tattili, ottiche, acustiche), o complesse (messaggi cognitivi),

agisce contemporaneamente su sistema specifico preposto al suo riconoscimento, che sul sistema di attivazione

aspecifico, che facilita o inibisce il riconoscimento stesso.

Secondo la legge di Yerkes Dodson la qualità della prestazione cresce man mano che cresce il livello di attenzione, fino ad un determinato livello critico, oltre il quale, se l’attenzione continua a crescere, la qualità della prestazione tende

progressivamente a peggiorare. Il livello medio di attenzione consente la migliore prestazione.

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Page 20: La malattia. tra mente e corpo

Attivazione e Omeostasiconcetti generali

Alcuni parametri biologici, come la temperatura, il pH, il tasso di zucchero nel sangue, la pressione arteriosa devono

essere relativamente stabili, cioè non superare un certo range di oscillazioni. A tal scopo esistono dei sistemi che

neutralizzano l’azione degli stimoli dell’ambiente attraverso meccanismi ormonali e/o attraverso comportamenti integrati

per il mantenimento dell’omeostasi. Questa regolazione avviene per lo più attraverso meccanismi di feedback (l’attivitàdi una sorgente di stimolazione è regolata retroattivamente dagli effetti della stimolazione stessa).

L’arousal ha una relazione con l’omeostasi. Essa infatti ha una funzione di facilitazione della risposta fornita dai sistemi

specifici, legata all’abbassamento di soglia di eccitabilità delle cellule nervose dei diversi sistemi specifici. Le cellule che analizzano l’informazione sensoriale sono più facilmente attivate per l’azione del sistema di arousal, cosi come più

facilmente attivate sono le strutture nervose che producono risposte motorie. Questo modello vale a tutti i livelli

dell’attività umana che regolano i rapporti con l’ambiente.

“La realizzazione del programma comportamentale costituisce, agendo retroattivamente, il segnale di stop della stessa attività nervosa delle aree in esso coinvolte, quindi un segnale riequilibratore dell’omeostasi”.

Quello che differenzia la regolazione a feedback del sistema ormonale o del sistema circolatorio da quella dei

comportamenti integrati è essenzialmente il fatto che in questi ultimi l’attivazione del sistema di arousal si accomagna

a sensazioni soggettive di piacere-dispiacere.

L’arousal costituisce un’espressione neurologica dell’alterazione omeostatica provocata dagli stimoli, che ne amplifica

le potenzialità disomeostatiche, abbassando le soglie di eccitabilità delle cellule corticali e di diversi sistemi di risposta

comportamentale e creando una condizione di alterato equilibrio interno che induce una risposta riequilibrativa sia

cognitiva che comportamentale (Ruggieri ’88).

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Page 21: La malattia. tra mente e corpo

Dai riflessi ai comportamenti integratisviluppo della complessitàRapporto tra sviluppo della complessità dai riflessi ai comportamenti complessi e sviluppo “filogenetico”

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Intense

sensazioni

emozionali

soggettive quali

fame, sete,

paura, rabbia

etc.

Sensazioni soggettive

Attività di autoconservazione:

soddisfacimento delle necessità

metaboliche e riproduttiove

(comportamenti oro-alimentari, attività

sessulai, comportamenti parentali) e di

proteggere l’integraità dell’individuo

(attività di evitamento, attacco, fuga)

Respiratorie, circolatorie, alimentari,

posturali, sessuali

Funzioni

discriminative, integrate e

adattative

Strutture più

complesse

Neoencefaliche

Riflessi, figure

comportamentali complesse

istintive preformate, emergenti

in risposta a complesse

configurazioni-stimolo e figure

comportamentali di nuova

formazione

Mesencefalo e

formazione reticolare,

tetto, tegmento,

ipotalamo

Paleoencefaliche,

diencefaliche e

limbiche

Riflessi“strutture più

elementari”

Midollo spinale e

bulbo

Spinomidollari

Attività prevalenteCentriStrutture del sistema nervoso

Salendo dalle strutture spinomidollari al neoencefalo crescono i gradi di libertà delle risposte, per cui si

riduce la stereotipia e la rigidità del riflesso e compare la componente soggettiva emotiva con una

crescita progressiva di consapevolezza e di coscienza. Le pulsioni ed i comportamenti istintivi

(paura attacco fuga fame comportamento sessuale, etc.) sono funzioni modulate dal

paleoencefalo: schemi comportamentali predeterminati geneticamente, relativamente fissi

che si differenziano dall’atto riflesso elementare per la complessità delle risposte

che interessano l’organismo nel suo insieme, diversa organizzazione temporale della risposta

(programma articolato nel tempo) .Tali schemi presentano un ampia variabilità per l’organizzazione

spazio-temporale dell’attività motoria. La reazione istintiva è messa in atto da configurazioni di

stimoli aventi particolare significato (Componente soggettiva emozionale).

Adattamento da: Ruggieri, 1988

Page 22: La malattia. tra mente e corpo

Pacemaker del comportamentodefinizione

I centri ipotalamici possono essere considerati delle aree generatrici dei diversi comportamenti istintivi (pulsionali nel senso di Freud), che a loro volta sono sotto il controllo inibitorio e stimolante dei centri encefalici. Ogni comportamento pulsionale va inquadrato nell’ambito di rapporti ottimali di eccitazione e inibizione entro rapporti gerarchicamente organizzati di più centri nervosi.

Questi centri encefalici (specie l’ipotalamo) sono punti di partenza di vie neurali, che raggiungoendo la periferia producono comportamenti integrati, ma anche punti di arrivo di altrettante stimolazioni a partenza dalla periferia, che agiscono sia attraverso vie nervose che umorali.

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Le sensazioni soggettive di piacere e/o dispiacere hanno un ruolo fondamentale, quali condizioni psicofisiologiche intermendie nella

sequenza stimolo–risposta, che agiscono come potenti stimoli.

Questi centri come sintetizzatori di stimoli e produttori di risposte

comportamentali integrate (e cosi ci ricolleghiamo agli elementicostituenti le pulsioni di Freud, individuati nell’attività circolare di

centro e periferia nervosa.

Per esempio il comportamento aggressivo che compare in risposta

a stimoli minacciosi esterni o interni, è ulteriormente facilitato dalla sensazione soggettiva dell’esperienza di rabbia che precede

l’attacco. Quindi in questi comportamenti istintivi la condizione di eccitazione arousal aspecifica si accompagna a sensazioni

emozionali che hanno la funzione di abbassare le soglie di eccitabilità delle aree preposte all’organizzazione delle risposte motorie.

Page 23: La malattia. tra mente e corpo

Dai riflessi ai comportamenti integraticoncetti base

Il riflesso costituisce l’elemento base dell’attività del sistema nervoso centrale.

Nella scala biologica si passa da schemi comportamentali rigidi, di cui la struttura riflessa è l’unico elemento

costitutivo, a schemi comportamentali complessi (risultato per lo più dell’interazione di più riflessi) in cui crescono

progressivamente i gradi di libertà sia sul versante dello stimolo che su quello della risposta, per arrivare ai

comportamenti cosiddetti superiori (volontari, etc.)

Riflesso:

Un’unità funzionale del sistema nervoso che mette in connessione l’attività dei recettori, che raccolgono e trasducono

gli stimoli dell’ambiente esterno (input), con l’attività degli effettori che costituiscono la base anatomica per la

produzione della risposta (output) agli strimoli stessi.

L’attività riflessa è funzione dell’arco riflesso: recettore sensoriale, cellula nervosa recettrice, cellula effettrice e un

effettore (di solito un muscolo o un ormone). Individua un tipo di rapporto abbastanza rigido organismo-ambiente,

senza alternative nelle risposte agli stimoli che raggiungono i livelli soglia (regolazione della vita vegetativa: cuore,

Digestione, etc.)

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Page 24: La malattia. tra mente e corpo

Dai riflessi ai comportamenti integratiriflessi condizionati

Segnano il passaggio da un processo rigidamente determinato, in cui lo stimolo cui l’organismo risponde è prefissato

geneticamente, ad un processo di nuova acquisizione, legato all’esperienza individuale in cui l’individuo risponde a

stimoli che normalmente non elicitano risposte riflesse.

Es. uno stimolo alimentare, come la carne, che rappresenta uno stimolo incondizionato, posto nel cavo orale

dell’animale, provoca una reazione riflessa della secrezione salivare, se lo stimolo incondizionato è preceduto da uno

stimolo sonoro (condizionato) dopo un certo numero di ripetizioni, la sola somministrazione dello stimolo sonoro sarà in

grado di provocare anche in assenza di cibo, la rispota motoria.il suono ha acquisito il ruolo di segnale del cibo.

A livello spiniomidollare e troncoencefalico centro dell’arco, a livello corticale si trovano icentri che analizzano gli stimoli

e controllano le risposte.

Tipi di riflessi, per livello di complessità (aumento del range di stimoli, numero delle vie afferenti, moltiplicazione dei

centri, e delle vie efferenti): monosinaptici, polisinaptici, semplici e complessi. Questi ultimi possono avere un centro (di

solito in corrispondenza delle aree paleoencefaliche) che collega una via afferente con piu vie efferenti (più archi

diastaltici) o viceversa più vie afferenti confluiscono su un’unica via efferente, o situazione in cui ai centri affluiscono più

vie afferenti e da cui partono più efferenze che riguardano differenti distretti corporei.

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Page 25: La malattia. tra mente e corpo

Dai riflessi ai comportamenti integratiriflessi vegetativi

� Riflessi indispensabili per l’assunzione di materiali necessari per la sopravvivenza (riflessi inspiratori e digestivi)

� Riflessi indispensabili per l’eliminazione dei metaboliti (minzione, defecazione e espiratori)

Archi diastaltici con recettori o effettori localizzati in corrispondenza di un viscere (es: tensiocettori posti nella parete

dello stomaco sono stimolati dalla pressione esercitata dal contenuto dello stomaco sulla parete stessa. Le fibre

efferenti terminano in corrispondenza della muscolatura liscia dello stomaco e provocano la risposta di contrazione

delle pareti gastriche).

Sistema nervoso autonomo

Simpatico e parasimpatico

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Ognuno costituito da una serie di archi

diastaltici con centri localizzati, per il

simpatico in corrispondenza del

midollo spinale toracico e lombare, e

per il parasimpatico in corrispondenza del tronco encefalico e del midollo

sacrale. Questi due sistemi hanno su

uno stesso organo effettore effetti

opposti.

Page 26: La malattia. tra mente e corpo

Dai riflessi ai comportamenti integratiriflessi viscero – somatici e somato - viscerali

Alcuni archi riflessi hanno un recettore in corrispondenza di un viscere ed effettori in corrispondenza

della muscolatura somatica e viceversa. In questo caso la stimolazione cutanea può provocare delle

risposte Viscerali. Alcune ricerche hanno documentato che le risposte pressorie sono in rapporto al

tipo di fibra nervosa cutanea stimolata ed alla frequenza di stimolazione (Johansson, 1962).

Allo stesso modo sono documentati in medicina, riflessi di tipo opposto, riflessi viscero-somatici, a

partenza dagli organi interni, come: le contratture muscolari somatiche che compaiono durante le

coliche renali o epatiche ed il dolore riferito nelle ischemie cardiache.

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Page 27: La malattia. tra mente e corpo

Dai riflessi ai comportamenti integratiriflessi di orientamento, difesa e termoregolazione

L’attività di singoli archi dialstatici può entrare a far parte di risposte globali che si riferiscono a più organi e distretti

contemporaneamente, perché aree superiori operano successive integrazioni (sintesi di diverse afferenze provenienti da diverse parti del sistema nervoso centrale ed alla coordinazione delle risposte che interessano contemporaneamente

le vie efferenti di diversi archi diastaltici vegetativi).

Ad es: informazioni dalle vie respiratorie concorrono insieme a quelle circolatorie a produrre risposte integrate che si

riferiscono ad entrambi i sistemi.

Tra i riflessi elementari ed i comportamenti istintivi si collocano alcuni riflessi che hanno un alto significato adattativo e

che si riferiscono a tutto l’organismo (secondo Sokolov, 1963):

� Riflesso di orientamento (in risposta a stimoli avente carattere di novità o che presentano variazioni di intensità o di intensità particolarmente bassa): deviazione e rotazione del capo verso la sorgente di stimolo, decelerazione cardiaca, desincronizzazione EEG, vasocostrizione digitalica, vasodilatazione cefalica e variazione della conduttivitàcutanea (con componenti quindi sia vscerali che somatiche); con un altissimo grado di attivazione arousal, legato al senso adattativo di questa risposta.

� Riflesso di difesa (e/o evitamento): in risposta a stimoli dolorifici o troppo intensi. La risposta è caratterizzata da tachicardia, aumento della frequenza respiratoria, ridotta resistenza cutanea e vasocostrizioni sia cefalica che digitalica (viscerale) e allontanamento dalla sorgente dello stimolo (comportamentale). Si è verificata la presenza di tale risposta anche in rapporto a parole stimolo come violenza, aggressività e stupro (Ruggieri, Borsò, Sabatini, 1981), dimostrando quindi la presenza di risposte vegetative a rappresentazioni di eventi o situazioni stimolo di carattere psicologico.

� Riflesso di termoregolazione, dove a stimoli termici si risponde con vasodilatazione digitalica e cefalica e riduzione della frequenza cardiaca

Questi riflessi rappresentano un’integrazione di risposte viscerali (vegetative) e somatiche (muscolari e di relazione)

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Page 28: La malattia. tra mente e corpo

Dai riflessi ai comportamenti integrati processi cognitivi e comportamentali

L’ulteriore passaggio dai riflessi ai comportamenti istintivi è dovuto all’aumento del numero delle unità riflesse

costitutive, poiché man mano che si sale nella struttura del sistema nervoso centrale, compaiono aree funzionali

caratterizzate da un aumento del numero delle afferenze (convergenza di informazioni e ampliamento dei piani dei livelli di risposta (riflessi, comportamenti istintivi, processi superiori es: cognitivi etc.)

I comportamenti integrati più complessi non sono altro che ulteriori aggiunte funzionali che si collocano sul percorso

dello stimolo dal suo ingresso alla produzione della risposta (Ruggieri 1988). Per certi versi c’è un’analisi più complessa dello stimolo e delle sue caratteristiche, prima della messa in atto di risposte comportamentali.

Uno stimolo in entrata che richiede l’analisi da parte della corteccia cerebrale provoca a livello della sostanza reticolare

una attivazione che comporta un aumento dell’eccitazione (frequenza di scarica innalzata) ed una sua diffusione

(aumento del numero delle cellule interessate). In queste risposte che rientrano nell’ambito dei processi cognitivi si produce un rallentamento della frequenza cardiaca. A questo livello avviene anche una prima valutazione della

componente soggettiva-emozionale aspecifica che lo stimolo porta con sé.

La programmazione di comportamenti integrati parte dalla corteccia cerebrale che è sede di attività cosiddetta

volontaria.

I comportamenti cognitivi più complessi rappresentano quindi delle modulazioni di riflessi integrati.

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Page 29: La malattia. tra mente e corpo

Sistema funzionaleconcetti generaliLa relazione tra stimoli e risposte si fa sempre più complessa man mano che si va verso livelli superiori. Si produce una convergenza di stimoli

su una stessa struttura che elabora risposte che interessano contemporaneamente diversi distretti e presentano un ampio sviluppo temporale.

Ci sarebbe quindi un’identità strutturale tra riflessi e comportamenti per cui le differenze starebbero nel numero delle afferenze e delle efferenze

da integrare ed elaborare, ma ci sono anche differenze qualitative tra i due ordini di fenomeni.

Queste valutazioni possono essere sviluppate con riferimento al modello del sistema funzionale di Anochin (1975) secondo cui:

� I comportamenti non sono eventi casuali ma il risultato di un processo che inizia con la sintesi delle afferenze sensoriali (secondo un

modello di analisi della figura e sintesi delle informazioni dello sfondo)

� Raggiunto un certo livello critico dell’eccitazione si ha una presa di decisione

� Ad essa seguono tre fasi: la programmazione della risposta, la realizzazione del programma, e la verifica della corretta esecuzione del

programma (manipolazione dell’ambiente e attesa degli effetti, che costituiscono a loro volta delle afferenze di ritorno alle strutture centrali

per la verifica degli effetti dell’azione); la discordanza tra aspettative e risultati provocherebbe una reazione biologica negativa che

avrebbe il significato di stop e di inibizione del comportamento programmato.

Anochin definisce il sistema funzionale come un insieme di determinate manifestazioni fisiologiche connesse con una determinata funzione

(atti di respirazione, deglutizione, locomotori etc). Ogni sistema che costituisce un sistema chiuso, agisce grazie ad un costante legame con gli

organi periferici ed in particolare con la costante afferenza proveniente da questi organi. ogni sistema funzionale dispone di un determinato

complesso di segnalazioni afferenti che indirizza e corregge l’adempimento di questa funzione. I singoli impulsi possono partire dagli organi più

diversi e lontani gli uni dagli altri, ma nonstante la loro diversa origine gli impulsi si uniscono nel sistema nervoso centrale grazie alle fini

regolazioni temporali degli stessi. (1975)

Si può quindi immaginare l’organismo come un insieme di sistemi funzionali che possono essere innati o acquisiti nel corso dell’esperienza

individuale. In teoria infatti in questo schema potrebbero rientrare anche schemi di riferimento psicologico, come i modelli culturali e i valori (uno

schema psicologico, come quelli biologici, sceglie in partenza gli stimoli di sua pertinenza e modula le risposte in rapporto ad esse). Il sistema

funzionale ha quindi anche la funzione di contribuire a mantenere i livelli di arousal, evitando di attivare reazioni di “orientamento” per ogni

stimolo (Ruggieri 1988).

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Page 30: La malattia. tra mente e corpo

Modelli funzionali neurofisiologiciapproach, immobilizzazione, attacco-fuga

Secondo il modello di Gray (1972) i comportamenti di risposta istintivo-emozionali possono essere ricondotti a tre tipi:

� Approach: tendenze di avvicinamento ad uno stimolo (comportmanto oro-alimentare, sessuale etc), caratterizzati

da una fase appetitiva e una consumatoria (la prima dotata di più gradi di libertà, la seconda più rigida nella sua sequenza). Le strutture anatomiche coinvolte sarebbero: i nuclei laterali dell’ipotalamo, il fascicolo proencefalico

mediale, la corteccia frontale e i nuclei del setto e l’amigdala dorso-mediale.

� Immobilizzazione: inibizione comportamentale

chje comparirebbe in risposta a segnali di

punizione o di ricompensa attesa non ottenuta,

con il coinvolgimento dell’ippocampo, dell’area

settale e della corteccia frotno-orbitale, l’area

limbica ed il nucleo caudato.

� Attacco-fuga, distinta in due fasi di allerta e di

attacco o fuga e mediato dall’amigdala e

dall’ipotalamo mediale.

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Page 31: La malattia. tra mente e corpo

Modelli funzionali neurofisiologicimotivazione ed emozioniIn questa prospettiva possiamo considerare la motivazione come una forma particolare di sistema funzionale (che

sintetizza stimoli, formula un programma e lo mette in atto, verificandone l’esecuzione), quindi tra motivazioni

biologiche e sociale resta solo una differenza di tipo di sistema funzionale implicato, e nella sua maggiore o minore

complessità progettuale.

Anche le emozioni possono essere considerate come il prodotto di sistemi funzionali che talvolta entrano a far parte dei

sistemi funzionali delle motivazioni e si collocano sul piano delle risposte, caratterizzate da una forte componente

soggettiva, che deriva da un modo particolare di organizzare le sensazioni corporee (oltre alle modificazioni corporee,

vegetative e somatiche). Le afferenze a recettori del piacere-dolore provengono oltre che dal sistema nervoso centrale (immagini, rappresentazioni etc), anche dal sistema nervoso periferico, che conduce informazioni provenienti da più

parti del corpo (somatico e vegetativo); informazioni che costituiscono la base del sentire emozionale (Ruggieri ’88)

Le emozioni hanno un doppio ruolo di segnale interno intrasoggettivo dello stato psicofisologico personale e di segnale

relazionale avente significato di comunicazione interpersonale.

Nella maggior parte dei casi le emozioni rappresentano la fase appetitiva (che precede quella consumatoria) di

comportamenti istintivi e di risposte riflesse complesse, es: rabbia e attacco (Ruggieri ’88).

Come abbiamo visto il tipo di risposta dipende dal tipo e complessità dello stimolo e a sua volta si articola in livelli sempre più complessi, entro i quali è possibile incorrere in una sorta di vero e proprio conflitto tra risposte concorrenti

(attacco-fuga), che producono un ulteriore innalzamento del livello di arousal-attivazione con sensazioni soggettive

intense che può esitare in veri e propri stati di ansia, in tutte le sue gradazioni, fino all’angoscia (quale blocco nella fase

appetitiva di comportamenti istintivi che non riescono a raggiungere la fase consumatoria).

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Page 32: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizione livelli e formePossiamo distinguere tra diversi livelli di inibizione:

� Inibizione a livello dei processi superiori (cognitivi, emozionali),

� Inibizione a livello dei processi biologici più semplici (inibizione di riflessi)

� Inibizione cellulare (neuronale)

� Inibizione comportamentale

L’inibizione comportamentale può essere espressione di inibizione cellulare particolarmente estesa o di un conflitto tra due

eccitazioni/programmi comportamentali; può riferirsi a processi che interessano tutto l’organismo o a singoli frammenti di pattern

comportamentali, o a singoli atti riflessi.

L’inibizione di processi globali può intervenire sul livello di eccitazione aspecifica del soggetto (attivazione-arousal) o su

specifici schemi comportamentali globali (es: inibizione del comportamento alimentare)

� Inibizione tonica di lunga durata

� Inibizione fasica, temporanea

Nell’inibizione tonica i meccanismi inibitori possono agire su comportamenti già messi in atto o impedendo preventivamente lo

sviluppo di nuovi comportamenti, attraverso:

� Meccanismi centrali (encefalici)

� Meccanismi periferici (che agiscono come riduttori dell’eccitazione centrale o inibiscono specifiche risposte comportamentali)

Il sistema muscolare interviene sia a modulare tonicamente i livelli di eccitazione centrale aspecifica che ad inibire risposte

vegetative (riflessi somato-viscerali)

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Page 33: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizione meccanismi inibitoriInibizione cellulare

A livello sinaptico ci può essere un processo inibitorio che impedisce il passaggio dell’eccitazione da una cellula all’altra

nel suo percorso lungo il sistema nervoso centrale, bloccando i comportamenti (forma più elementare di inibizione).

L’innalzamento della soglia di eccitabilità delle cellule stimolabili può agire sia all’interno dei circuiti nervosi che a livello

dei recettori sensoriali che mediano il rapporto dell’organismo con l’ambiente (per cui la persona può “non sentire” onon “vedere uno stimolo)

Commutazione

In altri casi l’organismo può inibire un comportamento producendo un comportamento alternativo (es: la muscolatura

impegnata a produrre un comportamento di immobilità). L’inibizione potrebbe anche comparire per un conflitto tra due

diverse eccitazioni

Riduzione dell’eccitamento

Questa terza situazione si iscrive nel quadro della bilancia vegetativa tra ergotropismo (condizione di consumoenergetico che appare in diversi contesti come l’ansia e la rabbia, caratterizzata da una prevalenza dell’attività del

sistema simpatico, da un alto tono muscolare, da una tendenza alla desincronizzazione dell’attività elettrica corticale,

segno di disequilibrio omeostatico) e trofotropismo (condizione di recupero energetico, che compare in diversi contesti

quali il sonno, la veglia rilassata). Si possono cioè avere situazioni in cui una condizione trofotropa inibisce una

condizione di arousal-attivazione e viceversa attività eccitatorie inibiscono attività di tipo trofotropo.

Riflessi inibitoriL’inibizione può passare attraverso una via afferente adrenergica su cui confluiscono diversi tipi di stimolazione di tipo

riflesso e a partenza encefalica.

Ad esempio, l’inibizione dell’attività gastrica può partire sia dallo stesso sistema digerente (aree reflessogene situate a

valle dello stomaco), che aree encefaliche in cui si programma una reazione generale di difesa. Le vie reflessogene

possono avere anche punti di partenza esterni al sistema digerente (Furness e Costa, ’74, “ la stimolazione di vieafferenti somatiche o autonomiche modificano i movimenti intestinali”)

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Page 34: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizione meccanismi centrali e periferici

Ruolo inibitorio della periferia somatica

Le informazioni a partenza dalla periferia del corpo e specificamente dalla cute e dal sistema muscolare, svolgono una

funzione inibitoria tonica e quindi modulano attraverso vie centripete il livello di arousal centrale, innalzandone la soglia

per impedire che possibili stimoli esterni o interni alterino l’omeostasi.

Modello di Pavlov (1973) sul rapporto eccitazione-inibizione in rapporto agli stimoli e alla loro intensità:

� Stimoli di bassa intensità determinerebbero un’eccitazione corticale che tende a diffondersi a tutta la corteccia

cerebrale (secondo Sokolov sarebbe qui implicata la sostanza reticolare)

� Stimoli di media intensità produrrebbero un’eccitazione circondata da un’area di inibizione (secondo Sokolov

sarebbe implicata qui il talamo)

� Per stimoli più intensi comparirebbe di nuovo un’eccitazione diffusa

� Stimoli troppo intensi provocherebbero una inibizione

Quindi un alto livello di eccitazione ha un effetto inibitorio e tali eccitazioni possono partire anche dalla periferia del corpo.

Reazione biologica negativa

La reazione biologica negativa di Anochin svolge un ruolo inibitorio attraverso un’intensa reazione eccitatoria alternativa,

che avrebbe lo scopo di inibire processi eccitatori elevati presenti nell’organismo in un determinato momento. La periferia

del corpo acquista la capacità di produrre segnali di stop per il sistema nervoso centrale. In altre parole la fine dell’atto

non produrrebbe l’eccitazione degli organi effettori ma di meccanismi particolari che inibiscono il movimento – eccitazione

(Anochin,’75).

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Page 35: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizione attività muscolare e inibizione Contratture e inibizione

In base alle esperienze cliniche della scuola Reichiana possiamo considerare anche la contrattura muscolare (in

rapporto alla contrazione isometrica cronica) quale ulteriore meccanismo fisiologico di tipo inibitorio.

La contrattura infatti può rappresentare una risposta riequilibrante che abbassa il livello di arousal-attivazione proprio di

una tensione isometrica che si protrae nel tempo, rappresentando un segnale di stop retroattivo per i centri nervosi da

cui partono i comandi per la contrazione.

La contrattura potrebbe comparire sia negli stessi muscoli impiegati nella realizzazione del comportamento, che neimuscoli antagonisti che fanno parte di schemi motori antagonisti.

A tale proposito Reich evidenziava come tali contratture presenti in alcuni suoi pazienti, costituissero una sorta di

corazza ed erano legate ai meccanismi di difesa in atto nel soggetto, rispetto alle funzioni dei distretti che costituivano

le usuali vie di scarico dell’eccitazione libidica (muscoli del distretto oro-alimentare e sessuale)

La contrattura inibisce un processo emozionale istintivo (composto di una fase appetitiva e consumatoria) e

quindi sia il comportamento programmato che la sua componente soggettiva di piacere-dispiacere.

Questo costituisce un esempio di somatizzazione

Non si tratta però di eventi psichici che diventano somatici, ma di eventi somatici che inibiscono il manifestarsi diprocessi psichici integrati, del corporeo che non si riesce ad elaborare a livello mentale.

Qualsiasi punto del sistema funzionale si può inibire: la sintesi afferente, la programmazione comportamentale e

l’esecuzione del programma. Si può inibire l’arousal e/o attivazione con o senza inibizione delle componenti emozionali

soggettive e sentimentali. Quindi l’inibizione può o spegnere l’eccitazione o bloccarla in un punto della catena di eventiche dal recettore porta fino ai centri nervosi e da questi agli effettori per poi ritornare ai centri (Ruggieri, 1988).

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Page 36: La malattia. tra mente e corpo

Dallo stimolo al vissuto esperienzialeil modello della riproduzione imitativa di Ruggieri

Lo stimolo è analizzato dal sistema nervoso centrale secondo due diverse modalità:

� Denotativa: riconoscimento delle proprietà strutturali dello stimolo (es stimolo visivo: lunghezza d’onda, intensità,

luminanza, etc.)

� Connotativa: riconoscimento delle proprietà emotigene dello stimolo

Dalla sintesi centrale dell’informazione si passerebbe ad una fase di riproiezione dell’eccitazione alla periferia

recettoriale del corpo e quindi allo stimolo stesso. Quindi uno stimolo che entra nell’organismo, per essere riconosciuto

e analizzato cognitivamente, si trasforma in vissuto esperienziale, che costituisce il supporto della componente

semantico-connotativa. Lo stimolo si trasforma cosi in una specifica esperienza corporea (Ruggieri, ’88)

Es: vissuto di freddo o caldo associato ai colori, con implicazione nel processo di decodifica, di diversi sistemi

funzionali, visivo e termoregolatorio.

Attraverso ulteriori ricerche (Ruggieri et al., 1986) si è documentato che anche nella decodificazione di pattern mimico-

espressivi il soggetto riproduce, anche se in modo appena evidenziabile, lo stesso schema mimico da decodificare. Si

tratterebbe dunque di un processo di riproduzione imitativa presente nella decodificazione (Ruggieri, ’88)

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Page 37: La malattia. tra mente e corpo

L’immagine corporea il modello di RuggieriIl processo ipotizzato per la decodificazione dei segnali esterni è estensibile anche al processo tonico della costruzione

dell’immagine corporea. La rappresentazione unitaria del corpo operata dal sistema nervoso centrale (aree di

associazione del lobo parietale) non va intesa come la presenza di un’immagine fissa e statica, né come uno schema

preformato e rigido, ma come un processo in continuo divenire. Il sistema di costruzione dello schema corporeo può

essere considerato come una variante del sistema funzionale in cui si sintetizzano ed integrano tutte le informazioni:

somestetiche, visive, acustiche, gustative, olfattive, viscerali, etc. Si producono cosi degli schemi centrali che

determinano a loro volta dei cambiamenti tonici alla periferia del corpo (es: la regolazione del tono muscolare). La

periferia del corpo, modificata, a sua volta, contribuisce a ristrutturare l’immagine corporea in base alle sue reafferenze

di ritorno, secondo un’attività circolare che lega il centro alla periferia (periferia-centro-periferia-centro). L’unificazione

continua del flusso delle informazioni dalla periferia produce una rappresentazione del corpo unitaria, apparentemente

stabile, legata alle continue modificazioni periferiche del corpo (Ruggieri, 1988).

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In questo processo di sintesi dell’informazione tocnica proveniente dal corpo sono

coinvolti i tre sistemi fisiologici impegnati nel processo di decodificazione sensoriale:

1. modale specifico

2. attivazione-arousal

3. piacere-dolore

Quest’ultimo processo servirebbe a mantenere insieme il sistema delle afferenze

Corporee. Quindi la costruzione dell’immagine corporea è di natura sensorial-

percettiva ed emozional-affettivo.

Page 38: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizionela conversione isterica e l’equivalente d’angoscia di Freud nel modello di Ruggieri

Secondo il modello di Ruggieri Il punto di partenza del processo di conversione sarebbero gli stimoli (per eccesso o

carenza) che determinano un aumento di eccitazione proprio delle risposte di carattere pulsionale. Tali risposte sono

caratterizzate da una fase appetitiva in cui cresce il livello di arousal ed una consumatoria in cui tale eccitazione

decresce. Quando il passaggio tra la prima e la seconda fase è impedito dalla presenza di processi inibitori, la ipereccitazione centrale dovuta ad una elevata attività neurocellulare, eccita (stimola) altre aree nervose vicinorie

(commutazione). In tal modo si cerca di creare nuovi legami tra processo pulsionale parzialmente avviato ed altri

schemi di risposta percettivi e/o motori. In tal modo si tenta di ridurre, anche se non sempre con successo, la

ipereccitazione disomeostatica.

Considerando che il processo percettivo-sensoriale (secondo Pribram), si svolge in due tempi con un doppio percorso

centripeto, dalla periferia recettoriale ai centri nervosi e centrifugo, dal centro alla periferia in cui si ha una riproiezione

sui recettori, è possibile che una modificazione neuronale possa agire sia sulla prima fase, modificando l’azione dei

Recettori, dando luogo a rappresentazioni centrali alterate, sia sulla seconda, in cui si altera la riproiezione sugli stimoli.

L’equivalente d’angoscia (sintomi somatici come aumento di frequenza del respiro, tremori, sudorazioni diffuse, diarree,

vertigini, che si accompagnano o spesso sostituiscono l’attacco d’angoscia) può essere considerato uno schema di

risposta alternativo completo o incompleto (reazione biologica negativa di Anochin, immobilizzazione, ansia-allarme, etc.); è possibile anche che l’organismo inibisca soltanto una delle due componenti della sequenza eccitatoria

(oggettive-somatiche e soggettive-emozionali/cognitive), ed in tal modo essere presenti solo le componenti

organiche o somatiche (la cosiddetta somatizzazione). In tal caso l’equivalente di angoscia sarebbe un pattern di

risposta inibito in alcune sue parti.

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Page 39: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizione il modello di Alexander

Alexander ha evidenziato due condizioni psicofisiche di iperattività da cui si svilupperebbero patologie cosiddette

psicosomatiche nell’ambito del sistema digerente e cardio-circolatorio, legate alle aree dell’oralità e dell’aggressività.

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� Nel primo caso, l’adulto “orale” richiederebbe di essere nutrito, con un bisogno

continuo ed inappagato che comporterebbe una iperattivazione cronica del

sistema digerente, che si manifesta attraverso ipersecrezione ghiandolare e ipercontrattilità delle pareti gastriche. La percezione della propria dipendenza

infantile produrrebbe dei sensi di colpa che spingono il soggetto verso

atteggiamenti aggressivi che a loro volta provocherebbero un’iperattività del

sistema digerente, da cui scaturirebbe la patologia (ulcera gastrica)

� Nel secondo caso, il soggetto che manifesta gli impulsi aggressivi, si troverebbe

in un ambiente che ne impedisce ogni manifestazione. Il comportamento

aggressivo determina un’iperattivazione del sistema neuro-endocrino (ipotalamo,

ipofisi, surrene) e la sua inibizione esterna, a sua volta determinerebbe un

ulteriore innalzamento dell’attività del sistema circolatorio, determinando la comparsa di patologie come l’ipertensione arteriosa. Anche in questo caso, come

nell’equivalente d’angoscia si avrebbe una scissione tra le componenti somatiche

vegetative (che risultano l’unica fenomenologia evidente) e la consapevolezza

soggettiva dell’aggressività (sia dello stimolo che del vissuto associato).

Page 40: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizione livelli di applicazione

Nella sequenza di eventi che va dallo stimolo alla risposta, l’inibizione può applicarsi a diversi livelli:

1. Agli stimoli sensoriali

2. Alle afferenze sensoriali (lungo le vie afferenti) ed alla loro sintesi

3. Ai programmi formulati dai pacemaker centrali (centri nervosi regolatori e programmatori dell’attività)

4. All’esecuzione dei programmi (alle funzioni somatiche che ne consentono l’esecuzione)

5. Agli effetti finali dovuti alla realizzazione del programma

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Page 41: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizione il protomentale di Bion

Secondo Bion (1972, 1973), le attività elementari e basilari, presenti anche nella vita uterina, sono legate ad originarie

attività biologiche integrate, come ad esempio nella dimensione trattenere-espellere, intesa come più generale modo di

funzionamento della mente. Questa processualità, da lui definita protomentale, rappresenta l’aspetto mentale

delle attività originariamente biologiche.

Per recuperarne l’aspetto corporeo integrato, possiamo rileggere il termine mentale come “complesso di funzioni

integrate che interessano tutto il corpo nel suo insieme e come processo fiosiologico che si accompagna ad un vissuto

soggettivo particolarmente intenso” (Ruggieri ’88).

I meccanismi inibitori possono modificare gli stili protomentali nell’individuo adulto, mentre stili protomentali

particolarmente rigidi e sterotipati, possono interferire – attraverso un’inibizione da conflitto – con l’acquisizione di nuovi

schemi adattativi comportamentali.

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Page 42: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizionealterazione della bilancia eccitazione-inibizione, ergotrofotropismo-stress

� La malattia, tra mente e corpo Mario D’Andreta 20/07/07 42/47

Secondo il modello psicofisiologico integrato di Ruggieri, la patologia psicosomatica può ricondursi ad uno spostamento

della bilancia eccitazione-inibizione in una delle due direzioni.

L’inibizione agirebbe alterando alcuni schemi comportamentali, quali i comportamenti istintivi (oroalimentare, sessuale e

aggressivo) - di cui le emozioni possono costituite la fase appetitiva - i riflessi integrati (orientamento e difesa) e gli schemi riflessi (che possono comparire nell’ambito di comportamenti istintivi, come il disgusto nel comportamento oroalimentare.

Ogni individuo ha un suo proprio livello di eccitazione tonica, determinato dalla propria storia biologica e culturale, quale

equilibrio tra processi di ergo e trofotropismo.

La dimensione eccitazioni-inibizione ha un andamento circolare, in quanto livelli particolarmente elevati di eccitazione

mettono in moto proporzionali reazioni di tipo inibitorio, quindi condizioni di alta inibizione possono mascherare un alto

livello di eccitazione.

Ad un estremo dell’eccitazione possiamo collocare i comportamenti di ansia e le risposte stress. Al polo dell’inibizione il

quadro è più vario, poiché di volta in volta possono essere inibite o le componenti comportamentali o quelle soggettive

Emozionali (a loro volta legate alle variazioni somatiche).

Le risposte stress, dovute ad agenti sia fisici che psichici, possono articolarsi secondo la seguente sequenza:

1. Fase di shock (inibizione) dominata da un quadro di trofotropismo (es:calo pressione arteriosa)

2. Ipereccitaizione ergotropica con interessamento sia degli ormoni ipofisari (es: ACTH, Somatotropo) che della corteccia surrenalica, come controbilanciamento della fase iniziale di frofotropismo.

3. controshock, rimbalzo eccitatorio, che nel caso di stress continui, tende a protrarsi nel tempo (fase di resistenza)4. Stato inibitorio diffuso (fase di esaurimento) caratterizzato da una prevalenza trofotropa o meglio da una inibizione

del sistema ergotropo.

Page 43: La malattia. tra mente e corpo

L’inibizioneinibizione di comportamenti pulsionali e patologia psicosomatica

� L’inibizione crea una situazione paradossale in cui una continua eccitazione afferente (provocata dagli

stimoli) produce un’attività effettrice massima, che blocca l’evoluzione del processo ma non è in grado

di manipolare gli stimoli. Questi ultimi, continuando ad agire, generando un processo inibitorio

cronico.

� L’inibizione può agire sia sulle componenti oggettive (somatiche e viscerali) che sulle componenti

soggettive dei processi psicofisici (piacere-dolore). In tal senso attraverso l’analisi dei vissuti

soggettivi di piacere-dolore nei soggetti con patologia psicosomatica è possibile ricavare delle

informazioni utili sulla specificità dei processi inibitori in atto (Ruggieri, 1988)

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Page 44: La malattia. tra mente e corpo

La patologia tra psiche e corpoalterazione eccitatoria-inibitoriaLa realizzazione dei sistemi funzionali dei comportamenti istintivi-emozionali ed appresi implica una precisa regolazione

di processi di eccitazione-inibizione sia fasica, che tonica (regolando a riposo le soglie di eccitabilità delle cellule

nervose e definendo lo stile di risposta a stimoli fasici che possono intervenire).

L’alterazione dell’attività di alcuni sistemi funzionali può dipendere da:

� Carenza dell’inibizione, che normalmente controbilancia i processi di eccitazione (patologia da carenza di modulatori inibitori centrali e periferici)

� Eccesso di inibizione che altera i sistemi funzionali attraverso la fissazione di un comportamento parzialmente inibito (cronicizzazione) e la frammentazione del pattern comportamentale

Nel primo caso la mancanza di schemi funzionali appresi, non determinando una gerarchizzazione tra gruppi cellulari,

può dar ruolo a risposte disorganizzate in risposta agli stimoli (es: oscillazioni troppo ampie dei livelli di arousal, che

possono tradursi in ansia libera ed angoscia, o reazioni automatiche di tipo inibitorio come reazione a condizioni di

ipereccitazione da mancanza di schemi centrali ). Un esempio di patologia prodotta da questo tipo di processi può essere l’obesita con i relativi comportamenti bulimici.

Nel caso in cui prevale l’inibizione, questa può alterare le normali funzioni sia a livello centrale che periferico (attraverso

concrete modificazioni d’organo e tissutali che interessano le componenti muscolari, vascolari e metaboliche). Inoltre l’alterazione della bilancia eccitazione-inibizione può cronicizzarsi e diventare un atteggiamento stabile del soggetto.

Chiaramente questa mancanza di schemi si iscrive entro la storia biologica e culturale-relazionale del soggetto

In tal senso, ad esempio, una fissazione alla fase orale (secondo la classica organizzazione freudiana dello sviluppo secondo le fasi: orale, anale e genitale), potrebbe essere attribuita alla mancanza di adeguate esperienze di tipo

Sensomotorio, in grado di produrre adeguati segnali di stop retroattivi.

� La malattia, tra mente e corpo Mario D’Andreta 20/07/07 44/47

Page 45: La malattia. tra mente e corpo

La patologia tra psiche e corpocronicizzazione e fissazione delle emozioni

Normalmente uno stimolo evoca un programma di risposta che si realizza alla periferia del corpo attraverso il sistema

neurovegetativo e della muscolatura somatica (determinando un’inibizione dell’eccitazione centrale attraverso una

modificazione della relazione con lo stimolo e la produzione di segnali retroattivi di stop).

Nel caso di cronicizzazione delle emozioni si determina una situazione paradossale in cui gli stimoli continuano ad agire

evocando continuamente delle risposte che il soggetto cerca contemporaneamente di inibire (ad es: la messa in atto di

risposte aggressive in risposte a stimoli minacciosi e la contemporanea inibizione degli stessi), bloccando la sequenza

in un punto della sua evoluzione o attraverso messa in atto di schemi motori contrapposti o contratture muscolari.

Un’emozione cronicamente fissata crea interferenze nella statica e nell’organizzazione dell’equilibrio, producendo

caratteristiche deviazioni degli atteggiamenti posturali del corpo (sia nel corpo nel suo insieme che nei singoli distretti)

modificando per esempio i rapporti reciproci testa-collo, collo-tronco, tronco-arti, etc.

Questo tipo di processo fornisce anche una spiegazione, in chiave psico-corporea, dell’ampia tematica del conflitto.

“Gli atteggiamenti corporei di un individuo adulto, sono espressione non solo dello sviluppo somatico legato al sistema

di crescita (genetico-ereditari, ormonali, etc.), ma anche della specifica storia individuale del soggetto; delle proprie

tematiche intra-psichice, che rappresentano la forma concreta assunta dai rapporti di eccitazione-inibizione” (Ruggieri,

1988).

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Page 46: La malattia. tra mente e corpo

La patologia tra psiche e corpoframmentazione di pattern comportamentali

Attraverso le diverse forme di inibizione si possono anche avere delle deformazioni dello schema di risposta

emozionale, che rendono irriconoscibile la risposta emozionale, staccando i nessi che legano il complesso degli stimoli

alla risposta (situazione che rientra in quello che viene comunemente definito somatizzazione).

La frammentazione del pattern può prodursi anche attraverso l’inibizione di uno solo dei due sistemi muscolare-

somatico e viscerale, coinvolti nella risposta.

Se per esempio il sistema muscolare è fissato nella contrattura, il sistema neurovegetativo può continuare ad inviare i

suoi impulsi agli effettori periferici.

La componente soggettiva delle emozioni legata alle reafferenze di ritorno può cosi scomparire (Ruggieri, ’88)

Passaggio dalla normalità alla patologia

� Situazione stimolo esterne o interne

� Risposte emozionali su cui intervengono i meccanismi di inibizione

� fissazione della risposta emozionale in un punto della sequenza e frammentazione del pattern comportamentale

che inibisce anche la consapevolezza soggettiva della presenza di una risposta emozionale cronica in atto

� Modificazione dei normali processi fisiologici che preludono all’insorgenza di patologia

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Page 47: La malattia. tra mente e corpo

La patologia tra psiche e corpocontesto di sviluppo della patologia

“La patologia nasce sempre in un contesto favorente, sia psicologico che biologico, in cui

di volta in volta svolgono un ruolo determinante stimoli detonatori psicologici e/o biologici.

Secondo il modello di Anochin, il processo di risposta che abbiamo definito malattia

compare dopo una sintesi afferente di numerosi stimoli con peso differente: talvolta lo

stimolo determinante può essere costituito da batteri, in altri casi da sostanze tossiche, in

altri ancora da stimoli psicologici. Comunque nell’insorgenza di una malattia non c’è

quasi mai un meccanismo unico” (Ruggieri, ’88)

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