la guerra infinita

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La guerra infinita

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Resoconto molto sintetico dell'evoluzione e delle caratteristiche della guerra e dei conflitti, dai tempi antichi ai giorni nostri. Utile come spunto di riflessione per vari approfondimenti.

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La guerra infinita

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Guerre antiche

Tutte le grandi civiltà si sono sviluppate grazie ai successi militari:Assiri, egiziani, greci, macedoni, romani.La stessa storia che leggiamo oggi riflette l’esito delle battaglie; per cui civiltà straordinarie – come quella celtica – sono quasi dimenticate.Caratteristiche delle guerre antiche era la sostanziale parità di armi e forza militare. Inoltre le battaglie riguardavano esclusivamente gli eserciti, ad eccezione degli assalti alle città (saccheggi, razzie eccetera).Le guerre duravano decine d’anni, ma non erano combattute quotidianamente. Oltre alla mitica guerra di Troia, è celebre la battaglia navale di Salamina (480 ac) che vide i greci prevalere sui persiani.

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118 dc circa. Massima espansione dell’impero romano.Nell’antichità la ricchezza era basata sulla proprietà terriera. Naturale quindi la spintaalle conquiste territoriali.

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Il MedioevoCon la caduta dell’impero romano la guerra assume – almeno in occidente – una doppia natura:Da una parte le guerricciole locali tra i vari feudatari. Dall’altra le “leghe” composte dall’alleanza dei vari re per respingere gli assalti dei “barbari” che sopraggiungevano da nord (i vichinghi); da est (ungari e mongoli) e da sud (mussulmani).

Intorno all’anno 1000 la guerra fu ammantata dall’aurea di sacralità.Le guerre sante – o crociate – iniziarono nel 1096 e si conclusero nel 1291. Erano missioni militari per riconquistare Gerusalemme.Spesso la motivazione religiosa nascondeva altri interessi.

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LA GUERRA SANTASi affaccia sul mediterraneo una nuova civiltà, a forte carattere religioso: l’islam (622 d.c.). Nel 738 gli arabi sono fermati al confine tra Spagna e Francia, nel 1028 il Papa promulga la prima crociata. Eserciti formati da battaglioni dei vari feudatari (spesso in lotta tra sé) vanno in Terra Santa per riconquistare le terre di Gesù conquistate e convertite alla nuova religione.

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Battaglia di Lepanto (1561)

La guerra santa si protrae per cinque secoli. Il timore degli europei di essere invasi dai mussulmani finisce con l’epica battaglia di Lepanto (cittadina greca) che vide la vittoria della Lega Cristiana contro i Turchi, potenza militare giunta fino ai Balcani.

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Guerre di religione (XVI-XVII)

In seguito alla riforma protestante (metà XVI) si scatenarono nel cuore dell’Europa una serie interminabile di guerre di religione. La più feroce fu quella che coinvolse i principati tedeschi (ma interessò anche molti altri regni).

Caratteristiche di queste guerre seicentesche – combattute con le prime primordiali armi da fuoco - era la volontà di potere delle casate dinastiche. La religione era poco più che una maschera.

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Guerra dei 30 anni (1618-1648)

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L’età delle rivoluzioni

Jean-Pierre Houel, La presa della Bastiglia 14 luglio 1789

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Guerra e rivoluzione

Il Settecento insieme alle vecchie diatribe tra eserciti reali vede

irrompere sulla scena la guerra di liberazione (in America) e la

rivoluzione (in Francia). Una parte della popolazione si ribella al sistema dell’assolutismo e chiede cambiamenti

radicali (democrazia e libertà). La lotta politica interna si intreccia con

le questioni internazionali, portando l’ideologia politica tra le ragioni per fare la guerra.

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Napoleone esporta la rivoluzione

Battaglia di Waterloo, 18 giugno 1815

Generale formidabile riuscì a conquistare mezza Europa portando fuori dalla Francia alcune importanti innovazioni. Le guerre erano ancora decise da poche battaglie campali e circoscritte alla forza degli eserciti.

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Il secolo della paceCome appariva il mondo, dal punto di vista europeo, nel 1914?Innanzitutto era un mondo di “Pace”. Per gli anziani della prima parte del ‘900 “pace” significava “prima del 1914”. Dalla resa di Napoleone le guerre erano state poche, lontane e senza conseguenze. C’era stata la guerra di Crimea (1854-1856), la guerra civile americana (1861-1865), le guerre di espansione della Prussia e dell’Italia. A questi scontri si aggiunsero i conflitti coloniali e le battaglie tra paesi imperialisti: nelle città europee gli echi di queste guerre giungevano quasi come racconti d’avventura, circondati da un’aurea di leggenda ed esotismo. Tutto cambiò nel 1914.

Generali impegnati in Crimea durante un consulto 1853-1856

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1914La corsa alle colonie aveva portato le grandi potenze europee – Francia, Germania, Gran Bretagna, Austria-Ungheria e Russia – ad un passo dal conflitto.

La scintilla fu l’attentato al principe ereditario alla corona d’Austria da parte di un giovane bosniaco a favore della Serbia (ricorda bene questo particolare!!).

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La guerra di trincea

Austria-UngheriaGermaniaImpero OttomanoBulgaria

InghilterraRussiaFranciaItalia (1915)Stati Uniti (1917)

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Uno stretto e perverso gioco di alleanze portò nel conflitto questi schieramenti:Austria, Germania, Imp. Ottomano, Bulgaria da una parte, Francia, Inghilterra e Russia dall’altra. Imperi centrali contro Intesa. L’Intesa riuscì ad allargare gli alleati all’Italia (1915) e Stati Uniti (1917). La Germania pensava a una guerra lampo e a una vittoria rapida. Dopo un primo arretramento i reparti francesi, con inglesi e belgi, scavarono migliaia di trincee dalla Manica alla Svizzera formando il cosidetto “Fronte Occidentale”. Per 3 anni e mezzo i due eserciti rimasero lì a massacrarsi. Le battaglie più tragicamente note sono quelle su Verdun nel 1916 che vide impegnati 2 milioni di uomini e causò 1 milione di morti; e la controffensiva inglese sulla Somme, che costò la vita a 420.000 soldati dell’Intesa; 60.000 il primo giorno di offensiva.

I piani di guerra preparati dallo Stato Maggiore tedesco per una rapida avanzata

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La Grande GuerraSi chiamò “grande guerra” per l’immagine devastante che assunse il conflitto. Le novità assolute furono:1.Mobilitazione totale2.Tecnica e tecnologia determinanti3.Propaganda molto forte4.Guerra fino alla distruzione dell’avversario

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Il fronte occidentale e il fronte orientale La guerra si attestò lungo

due fronti, definiti dalle trincee. Non più quindi battaglie in campo aperto fatte da eserciti professionali (seguite da trattative diplomatiche), bensì eserciti popolari di milioni di giovani, spesso contadini, con tutta la potenza industriale e tecnologica alle spalle.Fecero irruzione nelle battaglie i gas tossici, i bombardamenti aerei, le mitragliatrici e le bombe.Il conto finale parla di 10 milioni di morti con classi di età decimate.

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Fallimento di pace

I vincitori della guerra non riuscirono a costruire un mondo nuovo. Malgrado da più parti si pensava che una tragedia del genere non dovesse più accadere nel giro di soli dieci anni le idee militariste, razziste, revansciste, antisemite e guerrafondaie tornarono nell’agenda di alcuni importanti paesi.Iniziò l’Italia negli anni ’20, poi la Germania di Hitler e il Giappone avviarono il conto alla rovescia per una nuova e ancora più tragica guerra:Il secondo conflitto mondiale.

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Le guerre civiliNon ci sono solo le guerre tra stati ad infiammare il Novecento.

Diventano comuni e con conseguenze tragiche le guerre civili. La conflittualità politica per decidere le modalità di governo diventano inconciliabili: si formano due veri e propri eserciti e il campo di battaglia diventa il paese stesso: le case, le piazze, i paesi e la campagna.

Le più importanti, e le più cariche di passione politica e di morti, sono state quelle di Russia che vide contrapposti i bolscevichi (che avevano preso il potere nel 1917) contro i “bianchi” e durò dal 1919 al 1921, e quella di Spagna che, dal 1936 al 1939, vide di fronte i militari di estrema destra contro il governo di sinistra che aveva vinto le elezioni. In entrambi i casi la guerra intrecciò le ideologie politiche con gli interessi geopolitici delle grandi potenze che aiutarono i contendenti. Nel primo caso l’Armata Rossa riuscì a sconfiggere i controrivoluzionari. Nel secondo l’aiuto della Germania nazista e dell’Italia fascista fu decisivo per abbattere la democrazia in Spagna. Il celeberrimo quadro di Picasso – Guernica – riferisce proprio di un episodio di questa guerra: quando la città basca fu rasa al suolo – ed era la prima volta che avveniva – dall’aviazione nazista.

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« L'avete fatto voi, maestro?»«No, l'avete fatto voi con la Luftwaffe » (Risposta di Picasso ad un ufficiale tedesco, in visita al suo studio, alla visione di Guernica)

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La Seconda Guerra

Mondiale

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Guerre a confronto

I GUERRA MONDIALE

• 33 stati partecipanti• 74 milioni di soldati• 10 milioni i morti• 208 miliardi di dollari

II GUERRA MONDIALE

• 72 stati partecipanti• 110 milioni i soldati• 50 milioni• 935 miliardi di dollari

Nella seconda guerra mondiale tutti sapevano benissimo perché combattevano. Germania, Giappone e Italia volevano dominare il mondo e riscrivere le regole. Gli altri stati si opponevano e promuovevano una idea di sviluppo (capitalista o comunista). Fu una guerra di stati, ideologica e civile. Nasce la figura del partigiano.

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Guerra dappertutto

La battaglia di Stalingrado febbraio 1943

Gli schieramenti sono gli stessi della prima guerra, ad eccezione dell’Italia che parte insieme alla Germania. Nel 1943 però l’Italia si sfila e passa dalla parte degli alleati.E’ la Germania a far entrare in guerra la Russia (diventata Unione Sovietica e guidata dal dittatore Stalin) attaccandola nel 1941. E’ invece il Giappone a far entrare in guerra gli Stati Uniti nel 1942 attaccando la base navale di Pearl Harbor.Le tantissime colonie appartenenti agli stati coinvolti portarono la guerra in tutti gli angoli del pianeta.La fine della guerra era legata alla resa totale.

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La bomba atomica

Per porre fine alla guerra contro il Giappone gli Stati Uniti utilizzarono una nuova micidiale arma: la bomba atomica. Il mattino del 6 agosto 1945 la bomba fu sganciata sulla città di Hiroshima causando 130 mila morti. Tre giorni dopo una seconda bomba fu sganciata su Nagasaki , ottenendo così la resa del Giappone.

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LA GUERRA FREDDA

Con la comparsa della bomba atomica cambiava il modo di percepire la guerra. Adesso l’uomo poteva autodistruggersi: la nuova logica è quella dell’equilibrio. Intorno alle due superpotenze Usa e Urss munite di arsenali atomici sempre più sofisticati si ridefinisce la collocazione di tutti gli stati del mondo. La guerra diventa abituale alla “periferia del mondo”.

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La guerra del Vietnam

Gli Stati Uniti furono impegnati nel Vietnam dal 1964 al 1975. Il motivo? Impedire che il Vietnam diventasse un paese comunista.Per vincere la guerra i bombardieri B-52 sganciarono sulla popolazione civile bombe al napalm, un gas tossico ufficialmente proibito (e non usato neanche dai nazisti).

Perdite Perdite Vietnam del Sud: più di 1.250.000 mortiStati Uniti: 58.226 morti e 153.303 feriti Vietnam del Nord: 1.100.000 morti e 600.000 feriti (stime ufficiali vietnamite).

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Non solo armi

Ruolo fondamentale giocò la televisione e l’informazione che diffuse le immagini e le notizie dei massacri perpetuati dai soldati americani.Fu una guerra persa prima che sul fronte militare su quello dell’opinione pubblica.

Da quel momento era chiaro che le guerre moderne si combattevano anche (e soprattutto) sul fronte dell’informazione.

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INTERMEZZO Paul HardcastleNineteen (1985)

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La guerra del Golfo (1991)Con la fine della guerra fredda le aspettative per un futuro di pace erano molte. Ma bastarono due anni per riportare il mondo in uno scenario di guerra “calda”. Per far arretrare le truppe di Saddam Hussein dal Kuwait gli Stati Uniti bombardarono per un mese le città irachene, provocando circa centomila morti e mostrando al mondo poche e confuse immagini. Il controllo sulla informazione fu strettissimo.

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La Jugoslavia in frantumi

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Gli aggrediti: Sarajevo 1992

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Gli aggressori: Belgrado 1999

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Immagini da Sarajevo(1993)

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Il nuovo secolo

Facendo leva sulla PAURA, suscitata dall’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001, il governo di G.W. Bush (figlio del presidente che fece la prima guerra del golfo) annuncia l’inizio di una “guerra infinita” contro un generico terrorismo da individuare di volta in volta dove maggiore pare la minaccia per lo stato e la società americana.Nel 2002 l’Afganistan – il paese più povero del mondo – è bombardato a tappeto per cercare due uomini Bin Laden e il Mullah Omar. Non saranno mai arrestati.Nel 2003 tocca all’Iraq, che viene bombardato e occupato sulla base di informazioni (false); ancora una volta il controllo delle notizie gioca un ruolo fondamentale nella gestione della guerra.

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Pozzi di petrolio in fiamme. Iraq 2006

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La guerra finisce ufficialmente il 1° maggio 2003 con l’occupazione militare del paese. Da quel momento inizia la guerriglia terroristica portata avanti da svariati gruppi islamici presenti nell’area del golfo. Il computo delle vittime – quasi tutte civili – è dell’ordine delle 600.000 persone (Corriere della Sera luglio 2006) e 3800 militari americani. I soldati americani che si sono suicidati una volta tornati a casa hanno superato il numero di 6000.

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La guerra dell’informazione

Giustificata con un dossier falso sulle armi di distruzioni di massa, tutte le operazioni militari sono state filtrate da spietati organi di controllo. La battaglia di Fallujabattaglia di Falluja ad esempio è stata raccontata da pochi e boicottati mezzi di informazione.

Forse non è un caso che i rapimenti dei giornalisti e volontari italiani sono stati tutti legati ad attività di informazione sulla città sunnita.

Enzo Baldoni, Simona Torretta, Simona Pari e Giuliana Sgrena.

Mai, come nella seconda guerra del golfo, l’informazione è stata usata come vero e proprio mezzo di condotta della guerra.