la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del fare

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La gestione dei materiali da scavo – il ruolo di ARPAV Loro Francesco Osservatorio Rifiuti e Compostaggio Via S.Barbara 5 Treviso Tel: 34806434362 email: [email protected] 1

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il decreto del fare e la sua conversione in legge la gestione delle terre e rocce é stata semplificata

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Page 1: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

La gestione dei materiali da scavo – il

ruolo di ARPAVLoro Francesco

Osservatorio Rifiuti e Compostaggio

Via S.Barbara 5 Treviso

Tel: 34806434362 email: [email protected]

Page 2: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

Un percorso tormentato

• Art. 186 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.

• Art. 266 c. 7 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.

• DM 161/2012 • D.L Fare n. 69/2013• Legge di convesione n. 71/2013

(Expo) • Legge di conversione n. 98/2013 del

D.L. 69/2013 con modifiche

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Page 3: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

La situazione attuale

• Opere soggette a VIA• Opere soggette ad AIA• Opere soggette a screening VIA

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D.M. 161/2012

• Altre opera (indipendementemente dal volume di scavo) Decreto del Fare

Circolare regionale n. 397711 del 23/9/2013

Page 4: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

Il ruolo di ARPAV• ARPAV raccoglie le comunicazioni di avvio delle attivitá di scavo e di

conferma del completo utilizzo (moduli 1 e 2)• Si riserva di eseguire i controlli (anche analitici) sulla veridicitá delle

dichiarazioni• Definirá a breve delle indicazioni operative al fine di rendere omogenea la

trasmissione delle informazioni

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Page 5: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

I criteri e le modalitá di controllo

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La definizione dei casi sui quali effettuare

approfondimenti terrá conto dei dati raccolti nelle

precedenti campagne di analisi

Il territorio veneto presenta zone intensamente

antropizzate e zone a carattere rurale

Il compito del professionista: saper valutare i diversi casi e quando/come esegueire

una eventuale caratterizzazione

Page 6: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

I criteri e le modalitá di controllo

• Verifica documentale• Richiesta di integrazioni• Verifica analitica nei

casi dubbi

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• Controlli mirati• Riduzione del carico

analitico• Efficacia

Page 7: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

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NAT>ANT VALORE DI

FONDO=NAT

ANT>NAT VALORE DI

FONDO=ANT

Art. 240 c. 1 lett. b)“…un’area interessata da

fenomeni antropici o naturali che abbiano

determinato il superamento di una o più concentrazioni soglia…”

Determinazione dei valori di fondo

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Con riferimento alla colonna A, tab. 1, Allegato 5, Titolo V, Parte IV del D.Lgs 152/2006 :

• pochi elementi non presentano superamenti: antimonio, mercurio, selenio

• alcuni presentano qualche superamento : rame (unità Piave), cadmio (calcari duri), piombo (calcari duri e marnosi, sistema Leogra-Timonchio)

• superamenti in molte unità per: arsenico, berillio, cobalto, cromo, nichel, vanadio, zinco

• superamenti in tutte le unità per lo stagno

Risultati sul territorio regionale

Page 9: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

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I° LIVELLOrisultati delle indagini ARPAV

Omogeneità di campionamento e analisi

Lavoro in progress di approfondimento nelle aree più complesse

BANCA DATI REGIONALE

II° LIVELLO Risultati delle indagini ambientali ex

DGRV 2424/08Omogeneità di indirizzi e prescrizioni

per campionamento e analisi

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Primo livello1363 CAMPIONI SUPERFICIALI

1119 PIANURA

244 MONTAGNA

1030 CAMPIONI PROFONDI

835 PIANURA

195 MONTAGNA

DENSITA’: 0,075/kmq

PIANURA: 0,093

MONTAGNA: 0,041

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II livello

FINORA ARCHIVIATE:

2152 indagini

3000 analisi

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Le modalità di trasmissione dei risultati

delle indagini ambientali

Page 13: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

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DGRV 179/2013“Al fine di garantire

pubblicità e trasparenza della qualità ambientale del

territorio regionale,l’ARPAV forma e tiene

aggiornata una cartografia che rappresenta i vari punti

di campionaturaeseguiti per le finalità del

provvedimento, associando a tale cartografia un database

dei valori delle concentrazioni di inquinanti

riscontrati dalle verifiche

analitiche.”

GESTIONE DATI INDAGINI

Delibera superata

=Concetto superato?

NO

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ARPAV ha provveduto a predisporre una struttura informativa standard (database

file) per la raccolta dei punti di campionamento e dei risultati delle verifiche analitiche che può essere scaricata dal sito

dell’ARPAVAllo stesso indirizzo è disponibile anche un file di istruzioni per la compilazione del file.

All’ente autorizzante è richiesto di far in modo che il file compilato sia inviato dal

richiedente ad ARPAV

MODALITA’ INDICATE DA ARPAVprot. 20372 del 17/02/2011

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Posizione dei punti

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1. DATABASE COMPILATO

2. BREVE RELAZIONE COMPRENSIVA DELL’INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO

3. COPIA DEL RAPPORTO DI PROVA (se del caso)

Oltre alla dichiarazione cosa bisogna inviare ad ARPAV nel caso sia

prevista la verifica del rispetto dei limiti tabellari?

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Il materiale da Il materiale da scavo può scavo può essere gestito essere gestito come come sottoprodotto (e sottoprodotto (e non come rifiuto) non come rifiuto) se risponde ai se risponde ai seguenti seguenti requisiti: requisiti: (art. 4)(art. 4)

è utilizzato, in conformità al Piano di utilizzo, nella medesima opera o in un’opera diversa o in processi produttivi

è generato durante la realizzazione di un’opera il cui scopo primario non è la produzione di tale materiale

è idoneo ad essere utilizzato direttamente, cioè senza subire ulteriori trattamenti diversi dalla normale pratica industriale

soddisfa determinati requisiti di qualità ambientale

La sussistenza La sussistenza dei requisiti dei requisiti dev’essere dev’essere dimostrata dal dimostrata dal Proponente Proponente attraverso il attraverso il Piano di UtilizzoPiano di Utilizzo

Art. 4: Disposizioni generali del DM 161

Il ruolo di Arpav nelle grandi opere

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Art. 5 – Piano di Utilizzo

CHI: Il proponenteCOSA: •deve presentare il Piano di Utilizzo all’autorità competente almeno novanta giorni prima dell’inizio dei lavori per la realizzazione dell’opera;•può presentare il Piano di Utilizzo all’autorità competente in fase di approvazione del progetto definitivo•In caso di opere soggette a VIA il Piano di Utilizzo va presentato all’autorità competente prima dell’espressione del parere di valutazione ambientale.•la presentazione del Piano può avvenire anche solo per via telematica.•Conformitá allegato 5•Dichiarazione sostitutiva atto notorietá

Page 23: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

•Supporto all’Autoritá Competente•Attivitá di controllo e verifica nel PdU

(art. 5 c. 3, 4, 5)•Richiesta motivata sulla base dei

criteri definiti all’art. 5 c. 10

Il ruolo di ARPAV nelle opera soggette a DM 161/2012

Page 24: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

L'Autorita' competente nel richiedere all'Agenzia regionale di protezione ambientale (ARPA) o all'Agenzia provinciale di protezione ambientale (APPA) le verifiche di cui al precedente comma 3, tenendo

conto dei criteri di caratterizzazione adottati nel Piano di utilizzo, dovrà motivare la sua richiesta con riferimento alla tipologia di area in cui viene realizzata l'opera e alla sua

eventuale conoscenza di pregressi interventi antropici non sufficientemente indagati nell'area di intervento.

Traduzione in casi reali?

Il ruolo di Arpav: il DM 161/2012

Page 25: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

• Area agricola• Area residenziale

mai interessata da interventi antropici non sufficientemente indagati

• Area interessata da fonti di pressione ambientale come:– Aree industriali– Serbatoi o cisterne interrate– Strutture viarie di grande

traffico– Aree di ricaduta degli

inquinanti

Le indicazioni di ARPAV

Page 26: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

L’intervento di ARPAV deve essere coordinato e

sinergico con il resto dell’iter amministrativo

Ruolo centrale della conferenza dei servizi

Le zone di bonifica/danno ambientale

Page 27: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

I riferimenti ai livelli di fondo naturaleI riferimenti ai livelli di fondo naturale

•Art. 5 c.4 “procedura per la definizione dei valori di fondo naturale”

Le linee guida ISPRALa DGRV 464/2010

Uso dei dati pregressi e fonti bibliografiche

Page 28: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

All. 8: Procedure di campionamento in fase esecutiva e per controlli ed ispezioni

All. 8: Procedure di campionamento in fase esecutiva e per controlli ed ispezioni

• Definizione di un approccio univoco al campionamento

• Stessi criteri utilizzati per il controllo in corso d’opera e definiti nel PdU

• Vanno considerate le precedenti campagne di indagine svolte sull’opera in fase di realizzazione

Page 29: la gestione delle terre e rocce da scavo dopo il decreto del Fare

Grazie per la cortese attenzione

Loro FrancescoOsservatorio Regionale Rifiuti – ARPAV

[email protected]