La fede del bambino e del pre-adolescente dinanzi alla prova e alla sfida della fragilità

Beatrice Mazzanti

UNO SGUARDO AL CONTESTO SOCIALE

• Pre-occuparsi della fragilità, perché?

• La prova della fragilità, ovvero la fragilità dei bambini ci mette alla prova.

• La sfida della fragilità: quali modalità di riparazione?

• L’accoglienza della fragilità

PRE-OCCUPARSI DELLA FRAGILITÀ

• Bambini a rischio nel mondo degli adulti

• Per una serie di situazioni negative non prevedibili (malattie gravi, perdita del lavoro, separazione conflittuale) che possono alterare il clima familiare;

• a causa dell’uso ed abuso di sostanze psicotrope da parte dei genitori o degli adulti di riferimento;

• le dipendenze da gioco d’azzardo, possono indurre uno stato di povertà;

• per contro, anche l’ipercura (accanimenti alimentari, educativi, terapeutici) può rendere fragile il bambino.

PRE-OCCUPARSI DELLA FRAGILITÀ

Mondo degli adulti sembra smarrito

• Sgretolamento degli ideali crisi dei valori morali, politici e religiosi, vedi la «società liquida» teorizzata da Z. Bauman;• Negazione del limite, anche della morte;• Cambiamento repentino delle strutture sociali: nuove

divisioni dei ruoli con meccanismi confusi;• Crescente fiducia nella scienza, ma sempre meno

possibilità per i bambini di fare esperienza diretta;• La famiglia si ritrova ad essere soggetto in una realtà

senza punti di riferimento.

PRE-OCCUPARSI DELLA FRAGILITÀ

Dove porta questo smarrimento?

• Si stima che nel 2020 la depressione sarà la seconda causa di invalidità a livello mondiale e che nel 2025 il 10% dei bambini presenterà sintomi psichici;• Reazioni estreme e drammatiche oggi in età sempre

più basse (spesso per insuccessi scolastici);• Crescente difficoltà di costruzione di relazioni stabili,

soddisfacenti a partire dall’infanzia;• Vita quotidiana dei bambini troppo virtuale e poco

reale con la conseguente difficoltà ad affrontare situazioni concrete.

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ

• Bambino difficile: è un bambino che reagisce negativamente e piange spesso, costringe l’adulto a routine quotidiane irregolari, è lento ad accettare i cambiamenti. Il 10% dei bambini.

• Bambino “lento a scaldarsi”: ritmi biologici vari, scontrosi verso la novità, lenti ad adattarsi, reattività un po’esagerata, umore non ottimale. Dopo un certo tempo si comportano come bambini facilmente gestibili. Il 15% dei bambini.

Alcuni bambini mettono alla prova l’adulto:

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ: CONTESTO SOCIORELAZIONALE

La fragilità degli adulti si ripercuote su adolescenti e

bambini:

• Venir meno di certezze

• Mancanza di radicamento e continuità, specialmente

per i bambini immigrati

• Vita in uno stato di emergenza continua

• Crisi del ruolo educativo genitoriale

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ TRA ADULTO E BAMBINO

• Influenze genitoriali: i genitori sono i principali agenti di socializzazione. I bambini riproducono verso i coetanei lo stesso meccanismo relazionale che mettono in atto coi propri genitori.

• Stili educativi e ruoli sociali differenti: le madri sono ritenute responsabili del nutrimento e della cura fisica del bambino. I padri di solito mettono in atto interazioni di gioco e hanno la responsabilità di assicurare che i bambini e le bambine si conformino alle norme culturali esistenti: danno le regole di comportamento.

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ TRA ADULTO E BAMBINO

• Padri e madri tendono a proiettare sui figli le proprieaspettative: oggi queste incombenze sono dirette verso un solo figlio, al massimo due. I bambini sono già stressati da piccoli.

• Laddove poi il bambino dovesse fallire nelle aspettative, i genitori tendono a vivere questo come insuccesso come unproprio fallimento ma di cui è ritenuto responsabile il bambino.

• Di nuovo un carico di ansia sul bambino.

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ TRA ADULTO E BAMBINO

• L’attuale epoca e società rendono particolarmente difficile stare con i bambini, ad ascoltare, comprendere e soddisfare i loro reali bisogni e ad avere quindi una relazione autentica con loro.

• Altro problema è la precoce adultizzazione del bambino ed il conseguente raggiungimento della parità nella relazione adulto-bambino.

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ TRA ADULTO E BAMBINO

• È necessario comprendere che la sofferenza del bambino è strutturalmente diversa da quella dell’adulto.

• Per esempio, nel bambino (almeno fino ai 10 – 11 anni) non è ancora sviluppato “il concetto” della morte.

• Il bambino fragile, che soffre, ha quindi bisogno di uno sguardo accogliente, di contenimento, d’amore. Quando ciò non avviene, si sente in colpa perché è egocentrico, pensa infatti di essere responsabile di tutto ciò che accade attorno a lui.

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ TRA ADULTO E BAMBINO

• L’adulto può cercare, per quanto gli è possibile, di rivivere i sentimenti e le emozioni che ha vissuto nella propria infanzia.

• Se ciò avviene, se riesce ad avere sempre presenti le proprie esperienze essenziali, i muri iniziano a cadere.

• In questo modo il bambino sente di non avere innanzi a sé degli adulti che appartengono ad un altro mondo, ma figure umane nelle quali cogliere qualcosa di comune a sé.

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ TRA ADULTO E BAMBINO

• Quando ciò accade, la sofferenza e il dolore si smorzano, mentre se questo non avviene il dolore e la sofferenza si fanno sempre più acuti e insopportabili.

La fragilità non è solo segno di negatività, ma anche di accoglienza e, soprattutto, di grande

necessità di essere ascoltato. Cerchiamo di vederla come una opportunità

di crescita per tutti.

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ: UN POSSIBILE ATTEGGIAMENTO

• Gli sguardi, i sorrisi, anche le lacrime risultano essere strumenti essenziali per trasmettere al bambino quella partecipazione e ascolto di cui ha bisogno.

• Dunque, non vergognarsi del proprio turbamento, non vergognarsi delle proprie lacrime, senza però mai perdere di vista l’importanza della speranza. È davvero importante,nell’accogliere la sofferenza del minore, offrirgli l’ottica della SPERANZA, fargli comprendere che può esserci sempre un aiuto.

Walter Benjamin:

solo per coloro che non hanno più

speranza ci è data la speranza.

Fattori di protezione: ovvero strategie che possono accogliere e sostenere la fragilità del bambino

�Apertura alle relazioni sociali: inserimento in relazioni positive

�Autonomia: piccole conquiste che aumentano l’autostima

�Abilità di problem solving: aiutare il bambino a decidere da solo

�Competenza emotiva: facilitare il riconoscimento delle emozioni, soprattutto della rabbia

�Aiutare i bambini a raggiungere gli obiettivi per tappe

�Sostegno familiare affettivo

�Buona relazione col gruppo dei pari

�Concordanza educativa tra famiglia, scuola, parrocchia, sport,…

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ: PROTEZIONE E RISCHIO

LA PROVA DELLA FRAGILITÀ: PROTEZIONE E RISCHIO

Fattori di rischio: ovvero elementi che possono accrescere la fragilità del bambino

� bassa autostima

� scarso attaccamento alle figure parentali

� richiesta di «compiti» inadeguati per quel bambino

� iperattività, isolamento sociale, insuccesso scolastico

� totale assenza del padre

� livello familiare socioculturale particolarmente basso, soprattutto per i bambini immigrati

� città a misura di adulto e non di bambino: ci sono pochi luoghi sicuri in cui sperimentare l’autonomia anche nella gestione del conflitto tra pari.

LA SFIDA DELLA FRAGILITÀ: L’EDUCAZIONE

Don Bosco riassume così la sua prassi pastorale e lo stile pedagogico verso i ragazzi:

RAGIONE, ovvero la ragionevolezzaRELIGIONE, cioè l’educazione ai valori fondamentali della vitaAMOREVOLEZZA, che permea la relazione tra gli educatori ed i bambini/ragazzi.

ESSERE PRESENTI, ESSERCI

LA SFIDA DELLA FRAGILITÀ: CONVEGNO ECCLESIALE DI VERONA (2006)

La fragilità ci interpella, ci scuote e ci richiama:

1) a riconoscere e valorizzare i frammenti di umanità presenti in ogni persona fragile.La Chiesa deve raccogliere e ripartire a ricostruire, da questi frammenti, perché in essi è racchiusa l'immagine di Dio;

2) a una condivisione diretta che ci chiama ad accogliere nelle nostre famiglie, nelle comunità religiose e parrocchiali, le fragilità emergenti, con la pedagogia della Carità;

3) a mettere in comune le esperienze e i carismi in un cammino di comunione, superando la frammentarietà della Chiesa.Come dice San Paolo, le membra che sembrano più fragili sono le più necessarie alla Chiesa, perché nell'esercizio della carità essa assume la coscienza di popolo di Dio;

4) a riconoscere la propria fragilità e la propria corresponsabilità nel rendere fragile la relazione.Fragilità che si manifesta nella coppia, nelle scelte di vita;

5) a uno stile di vita sobrio, essenziale, umile e povero;6) a cercare luoghi e tempi di ascolto per riuscire a intercettare le domande di fragilità non espresse;7) a valorizzare la testimonianza di «pietre scartate» che diventano «pietre angolari» e sono per tutti segno di speranza;8) a mettere in luce gli aspetti positivi nell'essere fragili: nella società civile la fragilità è un peso, nel Vangelo è una risorsa.

Le persone fragili ci muovono alla solidarietà, alla fraternità.

È la forza del debole (2 Cor 12, 9-10).

Amoris Laetitia, 291-295

Accompagnare• mettersi accanto nello stile di Emmaus (Lc 24, 13-35

Accompagnare significa condividere.Discernere• implorare la luce dello Spirito per poter avere uno sguardo che si lascia

illuminare dalla Parola e diviene capace di cogliere la via da percorrere in quel particolare caso.

Integrare

• riportare al centro dalla periferia: “Partirono senza indugio e fecero ritorno a

Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali

dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!" (Lc 24,33-34).

Ci propone un percorso sulla fragilità di coppia che possiamo sperimentare nell’approccio e nell’accoglienza di ogni tipologia di fragilità.

L’ACCOGLIENZA DELLA FRAGILITÀ

I figli.

Vorrei soffermarmi un po’ su questo punto.

Nonostante la nostra sensibilità apparentemente evoluta, e tutte le

nostre raffinate analisi psicologiche, mi domando se non ci siamo

anestetizzati anche rispetto alle ferite dell’anima dei bambini.

Quanto più si cerca di compensare con regali e merendine, tanto più

si perde il senso delle ferite – più dolorose e profonde –

dell’anima.

Parliamo molto di disturbi comportamentali, di salute psichica,

di benessere del bambino, di ansia dei genitori e dei figli…

Ma sappiamo ancora che cos’è una ferita dell’anima?

L’ACCOGLIENZA DELLA FRAGILITÀ

Sentiamo il peso della montagna che schiaccia l’anima di un bambino, nelle famiglie in cui ci si tratta male e ci si fa del male, fino a spezzare il legame della fedeltà coniugale?

Quale peso ha nelle nostre scelte l’anima dei bambini?

Quando gli adulti perdono la testa, quando ognuno pensa a se stesso, quando papà e mamma si fanno del male, l’anima dei bambini soffre molto, prova un senso di disperazione.

E sono ferite che lasciano il segno per tutta la vita.

Papa Francesco, Omelia a Santa Marta 2015