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Associazione EURATOM ENEA sulla FusioneUTS-FUSIONE
ITER: le sfide tecnologiche
Presentatoda
A Pizzuto
Associazione ENEA-Euratom sulla FusioneUTS-Fusione
A. Pizzuto : I Giovedì della Cultura Scientifica – UTS Fusione Casaccia 18 settembre 2003
Associazione EURATOM ENEA sulla FusioneUTS-FUSIONE
Il Progetto ITER
Il programma fusione ha avuto con l’avvio del progetto ITER (1992) un formidabile impulso che lo ha portato da un ambito di pura sperimentazione scientifica ad un complesso sistema di ricerca, tecnologia ed ingegneria orientato alla realizzazione di ITER e a quella del reattore dimostrativo che ha coinvolto EU+Canada,J,RF e US
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Associazione EURATOM ENEA sulla FusioneUTS-FUSIONE
La Macchina ITER: obiettiviScopo:
Ottenere plasmi “induttivi” con potenza di fusione (500 MW) almeno 10 volte maggiore alla potenza immessa di durata >300 s.
dimostrare lo steady-state usando “non-inductive current drive” con guadagno di almeno 5;
dimostrare la disponibilità e l’integrabilità delle tecnologie essenziali per un reattore a fusione (Magneti SC, HHFC, RH etc)
Provare componenti per il reattore (sistema di pompaggio ceneri)
Test bed per la prova dei mantelli fertili per la produzione del trizio
Dimostrare la sicurezza della fusione e la potenzialità di diventare una fonte di energia sostenibile nel periodo medio-lungodiventare una fonte di energia sostenibile nel periodo medio-lungo
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La Macchina ITER: descrizione
ITER
Cooling Pipes
Cryostat
Blanket
Poloildal Coils
Toroidal Coils
Central Solenoid
ICRF Antenna
Vacuum Vessel
Cryopump
Divertor
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I problemi (1)
ITER, dovendo dimostrare non solo la possibilità di raggiungere e controllare regimi di plasma di interesse reattoristico, ma dimostrare anche la fattibilità tecnologica ed evidenziare i vantaggi dell’energia da fusione dal punto di vista ambientale e socio-economico, ha richiesto delle estrapolazioni notevoli per adeguare le tecnologie disponibili.
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I problemi (2)
Le caratteristiche salienti sono:
Dimensioni senza precedenti per magneti e strutture; Alto flusso neutronico sulla pareteAltissimo flusso termico sul “divertore”Necessità di remote handlingApparati specifici per il reattore a fusione quali sistemi di “fuelling”, pompaggio, riscaldamento e “current Drive” e diagnostiche
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Le Tecnologie più impegnativeSuperconduttivitàComponenti ad alto flusso termicoManutenzione RemotaMaterialiMisure e Data Base NucleariCiclo del combustibileRealizzazione di componenti di grosse dimensioni
e inoltre
ProgettazioneSicurezza ed impatto ambientale
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Magneti Superconduttori: Cavo
43 m
m
Dimostrata la scalabilitàalle dimensioni di ITER senza degrado delle prestazioni
Cavo Nb3Sn sviluppato per ITER
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Magneti Superconduttori:TFMC
Con la Bobina ‘TF Model Coil’ :
Fattibilità bobine in Nb3Sn molto grandi: H=13m L=8.5 m peso totale 8700 t.
Processo ‘wind, react and transfer’
Definito sistema QA
Provata la bobina ai limiti operativi:80 kA
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Magneti Superconduttori: CS
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Magneti Superconduttori: ruolo
L’ENEA ha contributo in modo importante allo sviluppo del cavo e alla definizione e conduzione dei test sulle TFMC e CS, fornendo supporto alle industrie italiane che sono fortemente impegnate (EM e ANSALDO)
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Componenti ad alto flusso termico
I flussi termici provenienti dal plasma sotto varie forme(irraggiamento, conduzione, convenzione, particelle energetiche).
Necessario aumentare l’efficienza dello scambio termico di un fattore 10 (20MW/m2 in stazionario)
In fasi transitorie carichi di 60-100 MJ/m2 per pochi ms. L’integrità dei componenti e la compatibiltà col plasma obbligano a rivestire gli scambiatori con materiali di sacrificio idonei (armour)
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Componenti ad alto flusso termico
Flusso critico necesario (35÷40MW/m2): ⇒acqua come coolant, promotori di turbolenza.
Materiali armour (alta diffusività termica e/o resistenza a ‘sputtering’):
CFC per le zone ad altissimo flusso termico (parte bassa divertore);W per le zone ad alto flusso particellare (parte alta divertore);Be nella zona più esposta al plasma (prima parete).
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Componenti ad alto flusso termico
CFC
W
‘Vertical Target’ scala 1:1
Tecnologie di giunzione:Brasature non idonee Scelta:HotIsostaticPressingHotRadialPressing (ENEA)
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Componenti ad alto flusso termico
Le attività di R&D hanno coinvolto intensamente tutti i partner dal 1995 al 2001.
L’ENEA ha contribuito con soluzioni originali sia per la fabbricazione (HRP) che per la messa a punto dei controlli non distruttivi, e sta caratterizzando a fatica termica la prima parete
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MaterialiMateriali strutturali per ITER scelti tra quelli già sviluppati: Acciai Austenitici
Lanciato programma focalizzato sullo sviluppo e caratterizzazione di materiali a bassa attivazioneper il reattore
Due le scelte in europa:Acciai ferritici/martensitici per la prima generazione
Materiali ceramici (SiCf/SiC) compositi per gli impianti ad alta efficienza >50%
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Materiali: acciai
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Materiali: SiCf/SiC
1: 500C, HFIR2: 400C, HFIR 3: 200-500C, HFIR4: 300-500C, JMTR5: 430-500C, EBR-II
ÙoHi-Nicalon Type-S/PyC/FCVI-SiCÙqHi-Nicalon/PyC/FCVI-SiCÙsNicalon/PyC/FCVI-SiCÙnTyranno-SA/PyC/FCVI-SiCÙkMonolithic CVD-SiC
6: 300C, HFIR7: 800C, HFIR8: 800C, JMTR9: 740C, HFIR10: 630, 1020C, ETR
0
1
0.1 1 10 100Neutron Dose [dpa-SiC]
S uIr
rad. /S
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710 9
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Materiali: ruolo ENEA
L’ENEA ha concentrato le attività sullo sviluppo di dei ceramici, puntando a ottenere :
manufatti più densi (maggiore conducibilità termica);
manufatti impermeabili all’elio (condizione necessaria in un reattore)
e inoltre
a sviluppare tecniche di giunzione (brasature ad altissima temperatura)
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Manutenzione remota (1)
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Manutenzione remota (2)
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Manutenzione remota (3)
Sistema RH BlanketJAERI
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Validazione datiEFF/EAF data per W(ENEA,TUD,FZK,JSI)
(materiale per divertore armour)
DENSIMET 176 / 180 (> 92% W, Fe, Ni)peso 1.8 ton
Misure e data base nucleari
FNG Lab
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Misure: n/γ flusso & spettro, attivazione, Calore di decadimento
Analisi: MCNP & DORT, EFF-3, EAF2001
Analisi Sensibilità/Incertezza basata su Monte Carlo (MCNP) e su approccio deterministico(SUSD)
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Ciclo del combustibile
ITER sarà un test bed per il mantello fertile:
Mantello fertile moltiplicare n e produrre T
Due filiere:Metallo Liquido (Pb-17Li)Ceramico (Silicato/titanato di litio)
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Ciclo del combustibileENEA impegnata nelle due filiere:
Metallo liquido:caratterizzazione coating protettivi, sperimentazione incidenti acqua/Pb-17Li
Ceramico: processi fabbricativi (sol-gel) e recycling Li
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Componenti di grosse dimensioni
Settore di Camera da Vuoto – JAERITolleranza 5mm/18m
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Componenti di grosse dimensioniCasing TF
Forgiato AusteniticoSaldature spesse 240 mm (Belleli) con tecniche GTAW
e SAW+ E.B.
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ProgettazioneNecessarie tecniche di progettazione molto avanzate cherichiedono competenze multidisciplinari:Calcoli neutronici, Elettromagnetici, Termomeccaniciecapacità di integrazione
Progettazione divertore ITER(ENEA)
MCNP model Nuclear heatingA. Pizzuto : I Giovedì della Cultura Scientifica – UTS Fusione Casaccia 18 settembre 2003
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Sicurezza ed impatto ambientale (1)
Mediante l’analisi degli scenari operativi e l’individuazione e l’analisi gli scenari incidentali di riferimento si sono dimostrati i vantaggi della fusione:
–No evacuazione in caso di incidente (dose comparabile a quella annua naturale)
–No melting down del reattore (energia specifica immagazzinata molto inferiore a quelli a fissione)
–Waste con radiotossicità di molti ordini di grandezza inferiore a quelli da fissione (assenza di attinidi) non richiedono depositi geologici
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Sicurezza ed impatto ambientale (2)
1E-4
1E-3
1E-2
1E-1
1E+0 1E+1 1E+2 1E+3 1E+4 1E+5 1E+6 1E+7
Time (s)
Dec
ay H
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ower
Den
sity
(kW
/kg)
PM1MINERVA-WMINERVA-HPM4PM5PM6
1 m
in
1 ho
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y
1 w
eek
1.00E-07
1.00E-06
1.00E-05
1.00E-04
1.00E-03
1.00E-02
1.00E-01
1.00E+00
0.00 100.00 200.00 300.00 400.00 500.00
Time after final shutdown (years)
Rad
ioto
xici
ty in
dex
(Inha
latio
n)
CoalCoal x 10PWREFR AEFR BModel 1MINERVA-WMINERVA-HModel 4Model 5Model 6
EFR-A
EFR-B
PWR
Coal
Radiotossicità Reattori Nucleari
Decay Heat Reattore a Fusione
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Sicurezza ed impatto ambientale (3)
Contributo ENEA per analisi deterministica e probabilistica degli incidenti, validazione dei codici di simulazione, stesura dei rapporti preliminari di sicurezza per i due siti europei proposti, creazione di data base da fissione e fusione (JET)
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Conclusioni (1)Nel periodo dal 1992 al 1998 si sono raggiunti quasi tutti gli obiettivi prefissati dal programma R&D di ITER
Con la ricerca di base si sono sviluppati nuove tecnologierealizzative.
Si è passati dalla produzione di piccoli mock up ai componenti in scala reale o comunque rilevante.
I test hanno convalidato le tecnologie sviluppate
Si è dimostrato che la fusione ha grosse potenzialitàper diventare una fonte di energia sostenibile nel
periodo medio-lungo
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Conclusioni (2)
L’ENEA ha avuto un ruolo di primaria importanza nel Programma Fusione poiché ha saputo e potuto operare a livello di sistema aggregando le competenze necessarie (interne ed esterne) e attivando una rete organica di collaborazioni che coinvolge altre Unità ENEA, Le Università, altri Enti di Ricerca pubblici e privati, piccole medie e grandi industrie.
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Conclusioni (3)
Il percorso che ha portato a risolvere i grossi problemi aperti sulla strada della costruzione di ITER si è rivelato per molti una palestra ineguagliabile per formazione e crescita professionale, nonché una opportunità ormai sempre più rara per le industrie di cimentarsi nella grande impiantistica ad alto contenuto tecnologico applicabile in altri campi (nucleari e non) che interessa anche piccole e medie imprese.
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