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L’anno scolastico è stato inaugu- rato dal Vescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte. Egli, con entusiasmo e passione ha rivolta un’attenzione particolare ai giova- ni, invitandoli a credere nel pro- prio futuro e a non perdere mai la speranza nel domani. Ciò che mi ha maggiormente colpito è stata la frase: ―… Abbiate dei sogni … non smettete mai di sognare‖. E il sogno più bello è quello di un mondo migliore, dove tutti posso- no avere un ruolo professionale nella società e nella vita. Questo sarà possibile, solo se gli adulti affiancheranno i giovani, in questo percorso riuscendo a sostenerli anche quando i ―linguaggi‖ sembrano incomprensibili. Grazie , Padre Bruno , per- ché ci hai regalato, come solo un padre sa fare, una speranza, gra- zie Padre Bruno. Mozzillo Vincenza - 2^ A Saluto del Vescovo A proposito della nuova scuola Qual è il tuo giudizio sulla nuova esperienza scolastica e in quella del convitto ? 1. Mi sono trovato bene 2. Mi piace la scuola 3. Disponibilità e gentilezza dei professori 4. Presenza di vari laborato- ri 5. Disagio nel viaggio 6. Mi aspettavo una scuola meno impegnativa Sul convitto hanno risposto 1. L’esperienza è stata positi- va perché gli istitutori aiu- tano nello studio e per ogni problema personale 2. Negativo manca la fami- glia e gli amici della pro- pria città 3. Positivo si è più maturi perché aumenta l’autonomia nel gestire la propria vita DicembreGennaio 2010/11 Anno I Numero 1 Saluto del Dirigente Scolastico Dott.ssa Filomena Zanfardino L’Istituto Tecnico per il settore Tecnologico ―Cosimo Ridolfi‖ è una scuola con caratteristiche che la rendono eccezio- nale ed unica nella Regione Abruzzo. Prima di tutto, per la sua posizione geografi- ca, si può ben dire che essa rappresenta una vera e propria oasi naturalistica incon- taminata inserita nel Comune di Scerni: nato nel 1876 per consentire la formazione di una figura professionale che si è evoluta nel tempo, nella sua lunga storia ha contri- buito allo sviluppo del settore agrario della Regione Abruzzo e anche di quelle vicine. L’Azienda è il fiore all’occhiello della scuola per le attività e le produzioni ottenute, anche attraverso la trasformazione (olio, vino, piante). L’ottima qualità dei vini prodotti dall’annessa azienda, è confermata, ogni anno, dalla manifestazione nazionale enologica ―Bacco e Minerva‖. L’Istituto è cresciuto negli anni anche per la validità delle proposte dell’ O.F., e per la capacità di adattarsi ai cambiamenti della società e del mon- do del lavoro in evoluzione. Si è sempre connotato come realtà presente, aperta, con una forte credibilità in tutta la Regione e anche al di fuori di essa, a cui si sono rivolti con fiducia genitori e generazioni di giovani. Esso ha formato competenze ed eccellenze nel territorio (alcuni ex allievi occupano posti di rilievo), ha permesso a molti studenti di trovare occupa- zione in loco (come dipendenti o come moderni imprenditori agricoli). Ha svolto un ruolo sociale, così come spetta ad una istituzione pubblica, è stato punto di riferimento della tradizione e dell’innovazione, valorizzando risorse umane e mezzi nell’interesse generale del territorio. Molti dei periti agrari che si sono diplomati uscendo dall’Istituto sono poi ritornati nella stessa scuola nelle vesti di docente. Dopo il conseguimento del diploma è possibile accedere a tutti i corsi uni- versitari. Inoltre, l’attività di progettazione della scuola consente il raggiun- gimento dell’obbiettivo fondamentale di agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro di tutti gli studenti: già da quest’a.s., oltre 25 allievi hanno con- cluso una esperienza formativa, lavorativa e di approfondimento linguistico all’estero ricevendo l’Europass, ossia l’attestato di partecipazione al ―Progetto Leonardo‖, riconosciuto dall’Unione Europea, spendibile nei curri- culum e, dunque, utile per l’inserimento del mercato del lavoro. La nuova legge di riforma restituisce un’identità forte agli Istituti tecnici e migliora la qualità della formazione tecnica. L’istruzione tecnica è una real- tà vitale e dinamica che si lega a settori d’eccellenza, come quello dei pro- dotti tipici e di qualità, del made in Italy che resiste alla globalizzazione. giornale del “Ridolfi” di Scerni IT@Snews

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L’anno scolastico è stato inaugu-

rato dal Vescovo di Chieti-Vasto

Bruno Forte. Egli, con entusiasmo

e p a s s i o n e h a r i v o l t a

un’attenzione particolare ai giova-

ni, invitandoli a credere nel pro-

prio futuro e a non perdere mai la

speranza nel domani. Ciò che mi

ha maggiormente colpito è stata

la frase: ―… Abbiate dei sogni …

non smettete mai di sognare‖. E il

sogno più bello è quello di un

mondo migliore, dove tutti posso-

no avere un ruolo professionale

nella società e nella vita.

Questo sarà possibile, solo se gli adulti affiancheranno i giovani, in

questo percorso riuscendo a sostenerli anche quando i

―linguaggi‖ sembrano incomprensibili. Grazie , Padre Bruno , per-

ché ci hai regalato, come solo un padre sa fare, una speranza, gra-

zie Padre Bruno.

Mozzillo Vincenza - 2^ A

Saluto del Vescovo

A proposito della nuova scuola

Qual è il tuo giudizio sulla

nuova esperienza scolastica e

in quella del convitto ?

1. Mi sono trovato bene

2. Mi piace la scuola

3. Disponibilità e gentilezza

dei professori

4. Presenza di vari laborato-

ri

5. Disagio nel viaggio

6. Mi aspettavo una scuola

meno impegnativa

Sul convitto hanno risposto

1. L’esperienza è stata positi-

va perché gli istitutori aiu-

tano nello studio e per

ogni problema personale

2. Negativo manca la fami-

glia e gli amici della pro-

pria città

3. Positivo si è più maturi

perché aumenta

l’autonomia nel gestire la

propria vita

Dicembre—Gennaio 2010/11

Anno I Numero 1

Saluto del Dirigente Scolastico Dott.ssa

Filomena Zanfardino

L’Istituto Tecnico per il settore Tecnologico ―Cosimo Ridolfi‖ è una scuola

con caratteristiche che la rendono eccezio-

nale ed unica nella Regione Abruzzo.

Prima di tutto, per la sua posizione geografi-

ca, si può ben dire che essa rappresenta

una vera e propria oasi naturalistica incon-

taminata inserita nel Comune di Scerni:

nato nel 1876 per consentire la formazione

di una figura professionale che si è evoluta

nel tempo, nella sua lunga storia ha contri-

buito allo sviluppo del settore agrario della

Regione Abruzzo e anche di quelle vicine.

L’Azienda è il fiore all’occhiello della scuola

per le attività e le produzioni ottenute, anche attraverso la trasformazione

(olio, vino, piante). L’ottima qualità dei vini prodotti dall’annessa azienda, è

confermata, ogni anno, dalla manifestazione nazionale enologica ―Bacco e

Minerva‖.

L’Istituto è cresciuto negli anni anche per la validità delle proposte dell’

O.F., e per la capacità di adattarsi ai cambiamenti della società e del mon-

do del lavoro in evoluzione. Si è sempre connotato come realtà presente,

aperta, con una forte credibilità in tutta la Regione e anche al di fuori di

essa, a cui si sono rivolti con fiducia genitori e generazioni di giovani.

Esso ha formato competenze ed eccellenze nel territorio (alcuni ex allievi

occupano posti di rilievo), ha permesso a molti studenti di trovare occupa-

zione in loco (come dipendenti o come moderni imprenditori agricoli). Ha

svolto un ruolo sociale, così come spetta ad una istituzione pubblica, è

stato punto di riferimento della tradizione e dell’innovazione, valorizzando

risorse umane e mezzi nell’interesse generale del territorio. Molti dei periti

agrari che si sono diplomati uscendo dall’Istituto sono poi ritornati nella

stessa scuola nelle vesti di docente.

Dopo il conseguimento del diploma è possibile accedere a tutti i corsi uni-

versitari. Inoltre, l’attività di progettazione della scuola consente il raggiun-

gimento dell’obbiettivo fondamentale di agevolare l’inserimento nel mondo

del lavoro di tutti gli studenti: già da quest’a.s., oltre 25 allievi hanno con-

cluso una esperienza formativa, lavorativa e di approfondimento linguistico

all’estero ricevendo l’Europass, ossia l’attestato di partecipazione al

―Progetto Leonardo‖, riconosciuto dall’Unione Europea, spendibile nei curri-

culum e, dunque, utile per l’inserimento del mercato del lavoro.

La nuova legge di riforma restituisce un’identità forte agli Istituti tecnici e

migliora la qualità della formazione tecnica. L’istruzione tecnica è una real-

tà vitale e dinamica che si lega a settori d’eccellenza, come quello dei pro-

dotti tipici e di qualità, del made in Italy che resiste alla globalizzazione.

giornale del “Ridolfi” di Scerni

IT@Snews

Dopo l’esperienza svolta con la

vendemmia, si è fatta quella

della raccolta delle olive.

Quest’ultima si effettua durante

le ore scolastiche e ogni giorno

partecipano classi diverse del

triennio. Si esegue con abbac-

chiatori facendo i turni tra gli

alunni per l’utilizzo.

I ragazzi si dedicano all’uso de-

gli attrezzi, o al posizionamento

delle reti, o ancora, al raccogli-

mento delle olive che vengono

versate dentro ai binz (cassoni).

A fine giornata questi vengono

portate al frantoio dell’istituto,

dove inizia l’estrazione dell’olio.

I ragazzi, come nella raccolta

dell’uva si cimentano in questi

giorni nella raccolta delle olive.

Il lavoro è meno pesante della

vendemmia, ma è pur sempre

impegnativo e bisogna prestare

molta attenzione alle macchine

operatrici.

Queste sono state lezioni diver-

se dal solito; in quanto si è riu-

sciti a coniugare la teoria con

la pratica,lasciando in ogni ra-

gazzo un insegnamento indele-

bile.

Di Siro Fabiola, Acquaviva Mar-

co, Finipaterra Marino

Alla scoperta dell’olio

che ha svolto :

i processi di vinificazione con

e senza vinaccio.

Questo corso si è concluso

con alcune lezioni, svolte in

cantina.

Ho trovato questa esperienza

coinvolgente, poiché ho spe-

rimentato l’attività laborato-

riale, con strumenti specifici

ed imparando la loro funzio-

ne.

Di Siro Fabiola — Classe IV b

A scuola… di enologia

In questo Istituto

sono state fatte

molte attività, una

di queste è il corso

di enologia con il

professore di chimi-

ca Pellegrini Nicola.

A questo corso po-

che sono le classi e

le persone che vi

hanno partecipato;

infatti, sono stati

coinvolti solo la

classe IV B e la clas-

se V A. Il lavoro è stato diviso in

due fasi:

la prima è stata quella dove si

sono svolte le analisi dell’uva,

le curve di maturazione

dell’uva, insieme all’analisi del

colore.

In seguito a queste analisi si

sono fatti i controlli della fer-

mentazione (zuccheri, alcool e

acidità volatile) e il controllo

della fermentazione manolatti-

ca (controllo dell’acido malico

e L – lattico).

Una seconda parte, invece, è

stata realizzata dalla classe VA

Pagina 2

Si è da poco conclusa la vendemmia 2010, le uve ormai già disposte nelle nostre

cantine, si avviano sempre di più alla fine di quello che è il processo di

trasformazione che ci permette di ottenere il famoso e rinomato vino. Ci sono fasi

molto importanti che descriverò di seguito.

Innanzitutto c’è la vendemmia che

inizia dalla fine del mese di agosto con

le uve Chardonnay per poi proseguire

a scalare, in base agli standard di

maturazione, con la raccolta delle altre

uve bianche: Pinot grigio, Pecorino,

Moscato, Sauvignon, R ies l ing,

Falanghina e il Trebbiano d’Abruzzo

DOC (denominazione di origine

controllata), e si arriva così alla metà

del mese di Settembre con la raccolta

delle uve rosse. Qui abbiamo il

Sangiovese, Merlot, Cabernet, Syrah ed arrivare poi alla fine del mese con la

vendemmia del Montepulciano d’Abruzzo DOC famoso in alcune parti del mondo

come USA, Giappone, Canada, ecc…

La modalità di raccolta delle uve varia a seconda della forma di allevamento,

abbiamo il tendone, il guyot, il cordone libero e speronato e il GDC, i piu diffusi nelle

nostre zone, e quindi possiamo avere una raccolta meccanica e una raccolta

manuale. Per quanto riguarda la raccolta meccanica possiamo dire che viene

effettuata con apposite vendemmiatrici dotate di diraspatore e defogliatore, queste

ultime vengono utilizzate per i filari. Il macchinario passando a cavallo dei filari

scuote la vegetazione consentendo agli acini di staccarsi e di venire aspirati dal

meccanismo di aspirazione, mentre i raspi vengono lasciati attaccati ai tralci, e

vengono poi depositati nella vasca di raccolta. Una volta piena,l’uva raccolta viene

scaricata all’interno di un rimorchio apposito che agganciato ad una trattrice

gommata che provvederà al trasporto e conferimento in cantina. Esistono anche

delle vendemmiatrici per tendone però nelle nostre zone sono poco diffuse; inoltre,

c’è da dire che l’uva durante tutta questa serie di passaggi, in parte viene schiacciata

e quindi nel rimorchio abbiamo una notevole quantità di mosto, che, nel viene

lasciato all’interno di esso per un po’ di tempo, si corre il rischio che inizi la

fermentazione e che il prodotto vada a male. Per evitare ciò occorre depositare il

prodotto immediatamente subito dopo la raccolta. Quest’ultima pratica ci permette di

abbattere i costi sostenuti per la manodopera.

Per quanto riguarda la raccolta manuale è richiesta una notevole quantità di

manodopera,qui l’ operazione di raccolta vengono effettuate prevalentemente a

mano con forbici e vaschette, a differenza della raccolta meccanica dove si

asportano solo gli acini lasciando i raspi nel vigneto, qui vengono asportati anche

questi ultimi.

L’uva può essere trasportata con trattori e rimorchi oppure grazie a vasche a forbice

trainate da trattrici e azionate da pistoni idraulici che permettono di trasferire il

prodotto all’interno di camion dotati di teloni alimentari, che, provvederanno al

conferimento in cantina. C’è da dire che questa pratica di raccolta, grazie alle

tecnologie moderne andrà sempre più scomparendo, anche se per molti è tradizione

vendemmiare a mano.

Arriviamo così al momento in cui l’uva deve essere lavorata, in base al tipo di

prodotto (bianco o rosso) possiamo una vinificazione con vinaccie e senza vinacce.La

prima viene utilizzata per le uve rosse (Montepulciano): l’uva arrivata in cantina

subisce il processo di pigidiraspatura dove si separano gli acini, i vinaccioli e il mosto

dai raspi, che in seguito verranno poi caricati e utilizzati come biomasse , il diraspato

viene poi messo all’interno di vinificatori per circa 8-10 giorni, in questo arco di

tempo avvengono le fermentazioni; vengono aggiunti enzimi pectolici che servono ad

estrarre colore, vengono effettuati degli arricchimenti per aumentare il grado

zuccherino, e si inseriscono dei lieviti per la fermentazione e si attuano anche dei

rimontaggi, dato che le vinacce essendo piu leggere si posizionano nella parte alta

del vinificatore, quindi galleggiano formando un ―cappello‖, il mosto-vino viene

prelevato dal fondo e tramite una pompa viene mandato nella parte alta e sparso su

questo cappello, il liquido passando attraverso le bucce e i vinaccioli acquisiscono

altro colore. Passati questi giorni si

procede a quella che e la svinatura:

consiste nello svuotare il vinificatore,

cioè togliere il mosto-vino che viene

sgrondato e poi, avviene l’apertura

dello sportello sottostante e per

mezzo di pale idrauliche tiriamo fuori

le vinacce,

SEGUE A PAG. 3

IT@Snews

DALL’UVA AL VINO

Vorrei presentarvi un progetto

che ha come base un semina-

rio svoltosi mercoledì 1-12-10

nell'aula magna della scuola.

Questo incontro è servito per

gli studenti, con lo scopo di

approfondire le loro informa-

zioni sulle fonti energetiche

alternative, abbiamo potuto

notare che gli alunni si sono

molto interessati in quanto è

un tema riguardante il loro fu-

turo scolastico, si è affrontato

così il tema delle "serre con

apporti energetici da biomassa

e fotovoltaico". Tale incontro

rappresenta una finestra in un

momento di riflessione rispet-

to al progetto intrapreso con

lega ambiente ed edison. Il

progetto ha una durata trien-

nale, avviato in tutta Italia ed

in abruzzo ha coinvolto l'itas

―Cosimo Ridolfi‖. Gli allievi del

quinto anno, dovranno redige-

re un progetto che i ragazzi

utilizzeranno anche nel collo-

quio all'Esame di Stato. Di qui

l'idea di progettare ed even-

tualmente realizzare, una ser-

ra fotovoltaica (produzione

agricola + produzione energeti-

ca).

1. Interventi passivi in gran

parte già sviluppata lo scorso

anno, dopo aver effettuato

un’indagine termografica del

Convitto evidenziando le ano-

malie presenti;

2. Interventi attivi: autosuffi-

cienza energetica e produzioni

pilota (della nostra azienda

agricola) a basso impatto am-

bientale

3. costruzione di una mappa

relazionale e valutazioni di tipo

economico per realizzare ap-

provvigionamenti in filiera cor-

ta (entro 70 km.) per L'uso del-

le energie rinnovabili.

Ricoprire le falde del tetto di

una serra con dei pannelli fo-

tovoltaici non compromette la

produttività delle colture in

ambiente protetto e permette

di rendere energeticamente

indipendente la struttura. Il

grande surplus di elettricità

disponibile potrà essere im-

messo in rete ricavando degli

introiti a vantaggio dell'istituto.

l’uso dell’energia elettrica e

termica è uno dei fattori critici

di maggiore importanza e peso

economico per le imprese.

Malgrado infatti le favorevoli

condizioni climatiche, molte

colture richiedono l’intervento

del riscaldamento di soccorso

nei mesi centrali dell’inverno,

con consumi di energia che

negli ultimi anni, complici i co-

sti crescenti, sono diventati

sempre più rilevanti. La proget-

tazione non si limiterà solo

all'aspetto di realizzare un con-

tenitore più o meno efficiente

o carino, ma in maniera inter-

disciplinare con i colleghi di

tecniche di produzione vegeta-

le, estimo, ecc. stiamo tentan-

do di realizzare un oggetto più

complesso.

RICERCA & SVILUPPO

DALL’UVA AL VINO

Pagina 3 Anno I Numero 1

L'obiettivo finale è quello di

abbattere di un 15% il costo

complessivo necessario per la

produzione, sfruttando tutto

quanto offerto oggi dalle ener-

gie rinnovabili e dall'attuale

tecnologia.

Il nostro Istituto, ha una pro-

pria identità culturale profon-

damente intersecata con le

attività tipiche del settore agri-

colo, la nostra Azienda agrico-

la si estende per circa 20 ha.

In più, come a voi noto, alcuni

dei nostri ragazzi vivono in

Convitto. L'idea è tentare di

utilizzare le biomasse (scarto

di lavorazione per l'Azienda

agricola) per produrre energia

al fine di essere autosufficienti

energeticamente. Inoltre il pro-

dotto secondario (calore) po-

trebbe essere utilizzato per:

1) riscaldare le classi e i diver-

si ambienti dell'Istituto Scola-

stico;

2) riscaldare le camere e gli

ambienti comuni del convitto;

3) riscaldare/raffrescare la

serra fotovoltaica per le produ-

zioni pilota e di ricerca.

Inoltre alcune attività svolte

all'interno dell'Istituto Scolasti-

co richiedono energia elettrica

per il loro normale funziona-

mento (si pensi alla cantina

che deve conservare i mosti

ad un temperatura inferiore ai

6°C ed all'oleificio che nel pe-

riodo autunnale svolge le atti-

vità di molitura e trasformazio-

ne delle olive).

Le biomasse necessarie per

rispondere alle esigenze ener-

getiche sopra riportate, ver-

rebbero quasi integralmente

soddisfatte dalla nostra stessa

azienda agricola che produce

cippato, sia per la produzione

vitivinicola che per quella olea-

ria. Per la restante quota, si

creerebbe un circuito virtuoso,

dove gli imprenditori agricoli

locali si vedrebbero ripagati

della somma di circa 40 euro

per tonnellata, se eventual-

mente conferissero i loro scar-

ti di produzione (attualmente

senza valore nel mercato).

DA PAG. 2

che vengono immediatamente sottopo-

ste al processo di torchiatura, infine lo

sgrondato e il torchiato vengono messi

all’interno di serbatoi dove si trasfor-

mano in vero e proprio vino.

Passiamo ora alla vinificazione senza

vinacce che consiste sempre nella

pigidiraspatura delle uve, però e un

processo utilizzato esclusivamente per

le uve bianche ma in alcuni casi anche

per le uve rosse, il diraspato viene

messo all’interno di presse soffici che

pressano la massa delicatamente e il

liquido ottenuto dalla pressatura viene

trasferito all’interno di serbatoi dove

avvengono le fermentazioni, e il mosto

poi si trasformerà in vino. Le vinacce

vengono poi ammucchia-

te in cumuli e poi caricate

su tir che provvederanno

al trasporto presso la

distilleria per ottenere la

famosa grappa.

Vorrei augurare a tutti voi

lettori un buono studio e

un buon lavoro e che

l’annata 2011 possa

portare buoni frutti

Domenico Della Penna VA

Poteva sembrare un giorno come tanti,invece risultò essere un sor-prendente ed entusiasmante mo-mento di crescita. Si, perchè nel nostro Istituto Agra-rio è noto a tutti che si fa esperien-za "in campo", invece di importan-ti ma a volte noiose lezioni teori-che. E così la classe 3B, indossando stivali, tute e grembiuli, si avvia con una vaschetta di plastica ap-pesa al petto e forbici in mano, nelle nostre terre per attuare un giorno di vendemmia. Come spesso accade, i professori che ci accom-pagnavano erano particolarmente solerti ad insegnarci : " Fate co-sì...mettete le forbici in questo

Un giorno diverso a scuola

modo..." e qualcuno di noi com-mentava : " Prof. venga a farci vedere da vicino come si fa!!" Ma che vuoi... i Proff. insegnano e gli alunni eseguono, scherzi a parte la mattinata tra una battu-ta, il lavoro, la colazione offerta dal convitto è passata in un baleno... Chi era già avvezzo alla vendem-mia l'ha trovata solo un pò ripeti-tiva, ma chi non aveva mai prova-to a stare in mezzo ai filari è arrivato alla conclusione che vendemmiare non è solo stare in mezzo al verde, con il sole che ti brucia il viso e i polmoni che si riempiono di ossigeno, ma è fati-coso ed impegnativo. Si deve avere una sufficiente forza fisica, oltre che una resistenza alla fati-ca, un buon equilibrio sulle zolle e una discreta abilità con le cesoie, per non rischiare di mettere nel recipiente, le viti insieme ai raspi d'uva. Forse qualcuno troverà il tutto inutile e superfluo per gli obiettivi di una scuola, ma a noi è servita questa giornata, perchè, abbiamo capito quanto sia piace-vole rientrare nella classe e ma-gari sonnecchiare durante la lezioni.

Classe 3B

SERRA— PRIMA ESPERIENZA IDROPONICA ALL'ITAS

Pagina 4 IT@Snews

-:colture protette sistema fuori suolo a ciclo aperto per allevamento coltu-

re: insalata , pomodoro.

-LA NOSTRA ESPERIENZA IN SERRA

La nostra esperienza in serra si è basata soprattutto sulla sperimentazione

di tale sistema,quindi nel capire il bilancio di un sistema prendendo in

considerazione in primis vari aspetti tra cui l’aspetto economico e di con-

venienza,oltretutto abbiamo aquisito conoscenze relative alla gestione del

softwere (fertirrigatore computerizzato) e la gestione della fertirrigazione

e in modo particolare anche l’impatto ambientale che è da considerarsi

minimo anche rispetto un normale piano di coltivazione su terra nuda;

l’ultimo aspetto considerato è quello riguardante la quantità della produ-

zione e la qualità che verrà considerata comunque rilevante. Le colture

che abbiamo deciso di coltivare anche in base alle varie condizioni clima-

tiche della serra (quindi temperatura,illuminazione,umidita ecc..) sono

l’insalata come prima coltura e il pomodoro come seconda; Diciamo che

l’insalata è stata una coltura che non ci ha soddisfatto in modo rilevante

sotto l’aspetto produttivo in genere la scelta di eseguire la prima esperien-

za con questa coltura ci ha consentito successivamente di essere gia pre-

parati per il pomodoro. Per quanto concerne l’insalata è sicuramente una

coltura che non si presta bene al sistema idroponico a differenza del po-

modoro che ha dato risultati eccellenti.

- IDROPONICA : Il termine idroponica comprende tutte le tecniche di coltivazione fuori il terreno agrario, il quale è sostituito da substrato natu-

rale o artificiale, oppure in soluzione nutritiva. Consente di ovviare i pro-

blemi di stanchezza del terreno ed eccessivi trattamenti fitosanitari. Sono tecniche tipiche dell’ortofloricoltura e floricoltura, non solo in serra ma

anche in piena aria.

-Situazione attuale delle colture fuori suolo in Italia

IDROPONICA :

-Le varie tipologie di sistemi idroponici

RADICI A CONTATTO

CARATTERISTICHE DEL NOSTRO IMPIANTO:L’impiano da

noi adottato presenta un sistema a ciclo aperto (ovvero un sistema

dove non avviene il recupero della soluzione) le colture vengono

allevate all’interno di vasi plastici con un diametro di 16 cm questi

contenitori sono immessi all’interno di una canalina in materiale

plastico(PVC) per assicurare la raccolta delle soluzioni drenate dal

sustrato .Il substrato impiegato è rappresentato da un complesso di

Torba piu pomice in rapporto del 50:50.

1° COLTURA INSALATA 2° COLTURA POMODORO

PROGETTO A.S. 2010/2011: Per il progetto serra 2010/2011

si prevede la coltivazione di 2 nuove colture ; La Fragola e il

Cetriolo al momento stiamo procedendo alla coltivazione

dell’insalata e della fragola dimostrando risultati accettabili.

A mio avviso l’esperienza in serra sta sempre più suscitando

ampio interesse da parte tutti gli alunni dell’Istituto, nel mio

piccolo ho ottenuto delle conoscenze fondamentali ,” toccando

con mano” le varie problematiche sorte durante i vari processi

produttivi, naturalmente tutto si è realizzato con un ampio suc-

cesso e soprattutto è stato molto apprezzato da tutti, in partico-

lare dalla nostra Dirigente. Concludo ringraziando in modo

particolare i docenti : Prof. Michele Di Candilo e Prof. Gae-

tano Pedone, che ci hanno sempre accompagnato durante il

processo, permettendo la realizzazione di questo progetto pre-

stigioso.

FRANCESCO FIORITI 5° A

Principali colture: rosa, gerbera, pomodoro e fragola;

98 % sono coltivate in substrato

Torba, pomce, perlite , lana di roccia sono i substrati mag-

giormente impiegati.

Pagina 5 Anno I Numero 1

Articoli Sull’amore

Il diritto penale definisce l’aborto come interruzione della gravi-

danza, che si verifica prima che il feto abbia raggiunto uno svi-

luppo tale da consentirgli di vivere in modo autosufficiente al di

fuori dell’utero materno e cioè entro la ventiseiesima settimana

di gestazione. In Italia, dopo un forte dibattito e dopo un referen-

dum è stato approvata la legge 194 del 18 maggio 1978, con la

quale sono state abrogate le norme del codice penale che ritene-

vano illecito l’aborto. La legge cerca di uguagliare il diritto alla

vita del nascituro e la tutela del benessere fisico, psichico e so-

ciale della madre. Per evitate la nascita del piccolo, una pratica

molto frequente, è la ―pillola abortiva‖ (RU 486), il cui principio

attivo blocca la produzione dell’ormone progesterone, impeden-

do la continuità della gravidanza, e successivamente, determi-

nando il distacco dell’ embrione dalla mucosa endometriale in

cui è ―annidato‖. Il farmaco è efficace entro i primi 50 giorni di

postazione e non

viene applicato dopo

il 63° giorno. Dopo

questo giorno, au-

mentano i rischi per

la salute della donna

e aumenta la proba-

bilità che essa deb-

ba sottoporsi a un

intervento chirurgico.

In Italia la legge 194

ha fissato a 90 giorni

di gestione il termine

per effettuare

l’interruzione volonta-

ria della gravidanza: l’aborto provocato non costituisce reato, se

è compiuto entro tale lasso di tempo e se vi è pericolo per la

salute fisico della donna o se si ritiene che la sopravivenza di

questo possa venire gravemente compromessa dalla precarietà

delle condizioni sociali ed economiche della famiglia. Dopo que-

sta termine, l’aborto è praticabile solo nei casi in cui il fato muoia

o se vengono riscontrate gravi malformazioni fetali tale da mette-

re in pericolo la solute della donna. Nel caso in cui la donna gra-

vida abbia meno di 18 anni, l’interruzione volontaria della gravi-

danza deve avvenire con il consenso del genitore oppure, in

mancanza di questo, del giudice tutelare. La legge prevede che il

personale sanitario, possa esercitare mediante dichiarazione,

l’obiezione di coscienza con esonero delle procedure di aborto.

Una donna prima di procedere alle pratiche per l’aborto si do-

vrebbe porre alcune domande, una fra tante posta qui di seguito:

-L’essere che si sviluppa nel seno materno è un essere umano

fin dall’ inizio?

Nella fecondazione, attraverso l’unione dei geni forniti dall’uomo

e dalla donna, il nuovo ―uomo ― viene dotato fin dall’inizio di tutto

il suo patrimonio ereditario. L’uomo fecondato,è fin dall’inizio un

essere umano autonomo, nonostante la sua dipendenza dalla

madre. Purtroppo per molte donne, soprattutto se giovani,

l’aborto è un mezzo di contraccezione e di limitazione delle na-

scite, piuttosto che un atto estremo a cui si ricorre in situazioni

disperate.

Di Santo Valentina 3^ A

L’amore è un volere bene forte ed esso è presente sempre in un rapporto di coppia. Dalle mie esperien-ze vissute, bisogna prima osservare, nel senso che la persona che ti colpisce, la devi saper vivere fin dall’inizio, starle accanto sempre nei momenti più difficili, ma anche in quelli facili. Bisogna però tenere p r e s e n t e s o p r a t t u t t o l’aspetto estetico, perché se la persona che ti sta accanto non piace, è tutto inutile; cioè non c’è nemmeno voglia di frequentarla, anzi è da ritenere solo amica. Questa persona se piace, invece, ci si impegna a fare di tutto per conquistarla, anche le cose più banali. Il rapporto potrebbe essere infinito, considerando anche l interiorità, cioè il carattere dolce che ti fa innamorare, se veramente c’è cuore; si riesce ad andare d’accordo su tutto, però deve esserci anche la libertà senza essere oppressivi Per le mie esperienze ero oppressivo sem-pre,; bisogna essere liberi anche per quanto riguarda l’amicizia cioè se hai degli amici non si deve pensare soltanto all’amata, ma si possono coltiva-re ambedue i rapporti. Un altro elemento importante è il rispetto recipro-co e non per ultimo è il sesso. Nel senso che l’attività sessuale la si ritiene importante ,perché la ami quella persona e, quindi, di conseguenza la desideri e si arriva al matrimonio, cioè una vita insieme finchè morte non separi; nonostante questo si può continuare ad amare all’aldilà della vita fisica. Concludo dicendo che, l’amore deve essere una vita da attraversare insieme, essere socievoli con tutti ed essere sorridenti, senza essere troppo legati.

Secondo alcuni l’amore è solo sessualità, invece per altri è unione spiri-

tuale, ma anche avere una certa libertà.

Nella coppia secondo me, bisogna aprire una certa armonia e tranquilli-

tà, che permetta ad entrambi di fidarsi ognuno dell’altro e ,quindi biso-

gna avere una fiducia reciproca, senza ostacolare la libertà dell’altro e

obbligarlo a fare cose contro la sua volontà, anche perché il partner si

rende conto da solo di cosa sia giusto o sbagliato e di cosa possa ferire

l’altro.

L’amore riesce ad unire due persone facendo provare le stesse emozio-

ni, ma non lo stesso pensiero.

Quindi, spiritualmente ,l’amore unisce due persone, facendo sentire

un’unica persona come se l’uno avesse sempre bisogno dell’altro, e,

quando ne ha bisogno ,può sempre contare sull’appoggio morale del

partner e sulla fiducia che ha verso di esso.

L’amore,per me ,è anche importante dal punto di vista sessuale, perché

in parte riesce a completare il rapporto (come il punto di vista spirituale

e della fiducia), riesce anche ad intensificare le emozioni di una coppia

facendo sentire ancora di più una cosa sola, completandoli.

Il matrimonio è un avvenimento che secondo me è importante e dovreb-

be unire eternamente due persone; ma ,oggi ,non è così perché il rap-

porto nella famiglia è diverso da come era una volta. Io credo che per

sposarsi ci voglia molta fiducia ,perché il matrimonio può diventare

anche solo per interesse economico e non per amore.

Andrea Capanna - 5°A

Sollevare le Mani Insieme

ABORTO

Il Ridolfi coinvolto in una ricerca europea

nella prima settimana di novem-

bre ho cominciato un’avventura

entusiasmante in un Paese euro-

peo da me sconosciuto. Tutto era incentrato sull am-

biente e sulla sua salvaguar-

dia, infatti, le nostre giornate si

sono susseguite con impegni

legati a convegni, riunioni,

lezioni, sul riciclo dei rifiuti,

sull’ effetto serra e sull’ impor-

tanza di tutelare l’ecosistema.

Giorni intensi e ricchi di infor-

mazioni, anche riguardanti la

cultura del luogo, e, la partico-

larità è stata legata alla cono-

scenza di ragazzi provenienti

da tutta l’Europa. Per me e

Sylvia la difficoltà maggiore è

stata quella di parlare in inglese

davanti ad un grande pubblico

molto più competente di noi; ma

modestia a parte…… ce la siamo

cavata egregiamente!

Oltre all’ aspetto prettamente

scolastico ho potuto gustare un’

arte culinaria, che pensavo non

potesse appartenere ad un

Paese dell’ est. Certo per i miei

gusti è un po’ troppo calorica e

speziata, però sono contento di

aver provato una cucina diversa

da quella tradizionale.

Come ragazzo di 16 anni, consi-

Un’ esperienza unica: viaggio in Romania

Grazie al progetto Comenius ab-

biamo potuto allargare i nostri

orizzonti culturali, partecipando

ad uno scambio con Baia Mare

città della Romania. Insieme alla

mia compagna di classe Sylvia,

alla Dirigente Zanfardino ed al

professore d’inglese Carlucci,

Pagina 6 IT@Snews

Si è svolto presso l’Università di

Newport (Galles) il 1^ incontro del

Progetto Europeo biennale ―Caldys

2 ” nell’ambito del Programma LLP

- EACEA (Education, Audiovisival &

Culture Executive Agency ), con la

presenza di diversi paesi della

comunità europea, compresa

l’Italia rappresentata dall’Istituto

agrario (una delle 50 scuole italia-

ne autorizzate a svolgere un presti-

gioso Progetto EACEA.

Il progetto, che si pone anche

come ricerca, i cui esiti saranno

pubblicati alla fine dei due anni,

considera le difficoltà di apprendi-

mento, in particolare i disturbi

specifici di apprendimento, ( DAS ),

come la di dislessia, discalculia,

disgrafia che presentano gli allievi,

sin dal loro ingresso nella scuola

primaria.

È noto che i tradizionali metodi di

insegnamento non consentono

agli allievi di superare tali difficol-

tà, che possono essere agevol-

mente e notevole migliorate con

l’utilizzo dei moderni sussidi multi-

mediali.

Il D.S. Filomena Zanfardino, pre-

sente all’incontro con il docente

Riccardo Carlucci, ha testimoniato

come l’Istituto agrario, nella sua

spinta all’innovazione e al cambia-

mento, da quest’anno realizza

progetti con diversi Paesi membri

della Comunità Europea, anche

per garantire una migliore forma-

zione dei propri studenti, in un

contesto europeo, con l’obiettivo-

commenta il D.S.- di accrescere

negli alunni la consapevolezza

della propria cultura e di sviluppa-

re una miglior conoscenza della

cultura di altri Paesi europei, di

migliorare la qualità

dell’insegnamento- apprendimento

e non solo della lingua inglese.

Il progetto, inoltre, per la sua va-

lenza europea, consente di miglio-

hanno contemporaneamente

aspetti positivi e aspetti negativi.

Le giornate qui si susseguono con

una serie di attività che

scandiscono il tempo.

Dopo il trillo della campa-

nella a scuola, noi convitto-

ri ci rechiamo a mensa per

poi, fino alle 15:30, avere

un’ora a disposizione per

riposarci. Dalle 15:30 alle

19:30, escluso l’intervallo

dalle 18:00 alle 19:00,

svolgiamo le attività di

studio insieme

Vivere in una comunità residenzia-

le, come il convitto di Scerni ,è

come quelle cose nella vita che

all’educatore. Poi, ceniamo e la

sera ci dedichiamo alle attività

ricreative proposte dall’educatore

in servizio.

Bene, ogni giorno è così, fino al

venerdì, giorno in cui facciamo

rientro a casa.

Apparentemente, quindi, sembra

tutto monotono e pesante, ma in

realtà non è così. Ogni giorno

stiamo in compagnia di 55 ragazzi

e si istaurano rapporti di amicizia

veri e profondi. Il condividere la

stanza con un compagno, il settore

del convitto con il gruppo dei pari,

rappresenta una importante espe-

rienza che ci rende più forti e auto-

nomi. I lati negativi sono ovvia-

Una giornata in convitto

THE ILLUSTRATED EUROPA NEWS

mente legati al distacco dalla fami-

glia, dagli amici dei nostri paesi di

provenienza, dal nostro ambiente

culturale.

In definitiva credo che l’esperienza

di vita convittuale sia altrettanto

importante rispetto alla formazione

che acquisiamo nei cinque anni di

studio:ne usciamo più autonomi e

consapevoli, pronti ad affrontare

con più mezzi le difficoltà che la

vita ci presenterà.

Acquaviva Marco 4^B

glio a tutti i miei coetanei, se

dovessero essere in condizioni di

fare la mia stessa scelta, di pro-

vare questa esperienza, perché

arricchisce da un punto di vista

formativo, facendo cadere stere-

otipi e pregiudizi che provengono

da una non conoscenza dello

straniero…..sì si torna colmi di

più umanità.

D’Alonzo Lorenzo 3°a

Università di Newport

rare l’offerta formativa per gli

alunni e di creare occasioni per

sviluppare e scambiare ―buone

pratiche‖ tra le scuole coinvol-

te.

Tutto è iniziato l’anno scorso,

quando la mia professoressa

di religione Maria Giuseppina

Cieri mi convinse a partecipa-

re ad un concorso indetto dall’

organizzazione sociale

“Movimento per la vita”.

L’obiettivo era quello di elabo-

rare un tema, un disegno, una

canzone il cui argomento da

affrontare era la dignità della

vita umana. Nel mio caso ho

realizzato un tema incentrato

sulla tematica dell’aborto

secondo un punto di vista

etico, religioso e sociale.

Dopo aver inviato il mio elabo-

rato alla sede principale di

questa associazione, sono

risultato tra i primi vincitori

in tutto l’Abruzzo e successi-

vamente ho ricevuto il premio

presso il municipio di Pescara.

Il riconoscimento consisteva

in un viaggio di una settimana

presso la città di Strasburgo

in Francia con visita al Parla-

mento Europeo, assieme agli

altri vincitori provenienti da

tutta Italia; tutto ciò si sa-

rebbe svolto nel mese di otto-

bre e saremmo stati accom-

pagnati dai tutor.

Dopo mesi di attesa,il

“fatidico” giorno è finalmente

arrivato.

Insieme a ragazzi dell’ Abruz-

zo e del Molise con il treno

abbiamo raggiunto Milano e

poi con l’autobus tra racconti

e risate siamo giunti a Stra-

sburgo per raggiungere

l’ostello dove avremmo per-

nottato per tutto il soggiorno.

Sono stato in camera con

altri ragazzi , trascorrendo

serate indimenticabili a parla-

re,ridere e scherzare . Inol-

tre la sera potevamo uscire a

visitare i locali tipici , accom-

pagnati dai nostri tutor, ai

quali ci siamo affezionati

molto.

Le giornate successive sono

state cariche d’impegni e di

attività; abbiamo visitato la

città in battello e la sede del

Parlamento Europeo che è

enorme e molto suggestivo ed

abbiamo partecipato ad una

simulazione di seduta

all’interno di esso , dove cia-

scuno di noi ha proposto degli

emendamenti già elaborati e

questi venivano approvati o

meno dagli altri ragazzi con il

voto elettronico utilizzato

normalmente dagli euro parla-

mentari. In tale occasione

abbiamo conosciuto

l’onorevole Carlo Casini che ci

ha accompagnato nella visita

al Parlamento ed , inoltre,

fornito delle indicazioni

sull’organizzazione della con-

ferenza da parte nostra.

Il giorno seguente abbiamo

assistito alla conferenza

presieduta dal presidente del

partito di maggioranza del

governo europeo , al quale

abbiamo rivolto delle doman-

de inerenti le problematiche

sociali,economiche e politiche

dell’Unione Europea. Il tutto

si è concluso con una cena di

gala in un tipico ristorante di

Strasburgo insieme

all’onorevole ed ai suoi colla-

boratori più stretti.

La mattina seguente siamo

ripartiti prendendo il pulman

che ci ha portati a Milano da

dove abbiamo ripreso il treno

per Pescara,dove c’erano le

nostre famiglie ad aspettarci

con trepidazione. Alla stazio-

ne nei nostri occhi sono com-

parse delle timide lacrime

poiché anche se con grande

dispiacere era arrivato il mo-

mento dei saluti e del distac-

La mia esperienza a Strasburgo

Pagina 7 Volume 1, Numero 1

co dai nostri “nuovi amici”…….

e così ci siamo scambiati gli

indirizzi e-mail, numeri tele-

fonici, ect. per continuare a

sentirci e ad essere “amici “.

Questa esperienza è stata

stupenda e molto istrutti-

va,perché ho avuto modo di

conoscere nuovi ragazzi con

cui confrontarmi e discutere

delle problematiche attuali

ma anche persone con cui

scherzare e divertirsi un

mondo. E poi la possibilità di

visitare il Parlamento Europe-

o,di partecipare ad una simu-

lazione di seduta e soprattut-

to conoscere degli eurodepu-

tati come l’Onorevole Carlo

Casini che è una persona e-

stremamente simpatica, di-

sponibile e sicuramente aper-

to alle idee dei giovani……non

è da tutti. Purtroppo le gior-

nate sono trascorse veloce-

mente ed io mi auguro di

avere altre possibilità per

partecipare a questa meravi-

gliosa esperienza.

A tal proposito vorrei ringra-

ziare , di cuore, la prof.ssa

Cieri per avermi convinto a

partecipare al concorso dan-

domi un forte sostegno

nell’elaborazione del tema. Un

particolare ringraziamento va

anche al dirigente scolastico

dell’Iistituto Tecnico Agrario

di Scerni “Cosimo Ridolfi”

Prof.ssa Filomena Zanfardino

per aver permesso alla scuola

di partecipare al concorso e a

me di partecipare a tale even-

to.

Per concludere vorrei solleci-

tare gli altri ragazzi

dell’Istituto a partecipare a

questo concorso, perché per

me è stata sicuramente

un’esperienza magnifica che

rifarei all’infinito.

ALESSANDRO DEL RE V° A

Strasburgo

L’anno scorso partecipando al

concorso indetto in movimento

per la vita.Ho vinto il secondo

premio con la presentazione

grafica sui clochard.Tale premio

consisteva a una visita guidata

di un giorno a Roma . Il 10 otto-

bre alle 4 di mattina siamo parti-

ti da Vasto.Durante il viaggio ho

fatto nuove conoscenze, erava-

mo tutti i ragazzi nell’età com-

presa tra i 16 e 19 anni.Ero

molto assonnato,

ma nello stesso tempo emozio-

nato per la nuova esperienza

che mi aspettava alle ore 9:00

siamo arrivati a destinazione e ci

è cominciata la nostra avventu-

ra. Appena arrivati abbiamo

visitato una mostra all’ interno

del parlamento,che ripercorreva

il periodo storico da Garibaldi a

Mussolini ed abbiamo trovato l’

ebrezza di partecipare dal vivo

ad una simulazione di approva-

zione di legge nel parlamento.Ci

siamo recati in piazza di spagna

e da li ci siamo mossi per visita-

re la parte storica-archeologica

di Roma come ad esempio il

Colosseo e la Fontana di Trevi.

Ho sicuramente imparato da

questa esperienza molto, poiché

sono riuscito a cognugare l’

aspetto storica delle nozioni

apprese a scuola, con quello,

pratico della realtà vissu-

ta.Nonostante tutto è stato un

ottimo viaggio interessante e

colturale, se avro la possibilità lo

rifarei di nuovo ,anche perché

soprattutto a quest’ età non

bisogna farsi sfuggire alcune

occasioni

Vincenzo Marcianelli –4^ A

L’ ESPERIENZA EUROPEA…A ROMA

Dalla Parte degli animali — Barzellette

Un film …. insegna

Sono Alessandro D’Agosto frequento alla classe 4^ b e mi piace venire a scuola per imparare nuove cose. Ho partecipato insieme ad altri com-pagni alla corsa cam-pestre a Lanciano. Mi sono molto divertito e mi è piaciuto molto le premiazio-ne del giudice. Alessandro D’Agosto – 4 B

Cosa ci fa un moscerino dentro lo zucchero? La setti-

mana bianca

Un uccellino sta girando per il bosco e a un certo punto

trova un cane e gli dice "E tu chi sei?" e il cane "Un

cane-lupo" e l'uccellino "Perché cane-lupo?" il cane

"Perché mia mamma era un cane e mio papà un lu-

po"... L'uccellino va avanti e trova un pesce "E tu chi

sei?" il pesce "Una trota-salmonata" l'uccellino "Perché

una trota-salmonata?" il pesce "Perché mia mamma

era una trota e mio papà un salmone"... L'uccellino va

avanti e trova una zanzara e gli dice "E tu chi sei?" la

zanzara "Una zanzara-tigre" l'uccellino "Eeh no... non mi

prendete mica in giro!!!"

Pierino va dalla mamma e le fa "Mamma mamma ho

una notizia buona e una cattiva..." "Inizia da quella

buona, caro!" "Allora quella buona è che ho preso dieci

in classe!" "Bravissimo!!! E quella cattiva?" "Quella

cattiva è che non è vero!!!"

Pierino e la nonna vanno al supermercato . dopo un po

che camminano pierino vede un soldatino e lo vuole

prendere e la nonna lo ferma e gli dice che le cose a

terra non si raccolgono. al ritorno la nonna casca a

terra e dice: pierino aiutami e pierino risponde: no tu

mi hai detto che le cose per terra non si raccolgono.

Ci sono due carabinieri che camminano sulla spiag-

gia... Ad un certo punto uno dei due, guardando a terra,

dice con compassione: "Oh, un gabbiano morto... ". E

l'altro, scrutando il cielo: "DOVE? !?"

Il giorno 22 ottobre 2010,noi ragazzi della 2^A,insieme alla professoressa

D’Amico,abbiamo visto il film ―basta guardare il cielo‖.

Questo film parla di due adolescenti:Max e Storpio.

Max era un ragazzo molto alto e robusto;aveva avuto una vita difficile fin

da piccolo, perché suo padre aveva ucciso la madre davanti a lui.

In seguito,venne adottato dai nonni materni,però i suoi giorni erano cir-

condati dal timore per il padre. A scuola era un tipo chiuso,molto riserva-

to,non aveva e non voleva amici!Ogni giorno a scuola e nel pulman veniva

preso in giro da tutti;lo chiamavano ―figlio di assassino‖. Era un analfabe-

ta:infatti,era stato bocciato due volte. Max incontra Storpio a delle lezioni

di recupero d’italiano. Comincia a leggere la favola di Re Artù. Successiva-

mente Storpio chiese a Max se voleva vedere i fuochi d’artificio della

città. Non riusciva a vedere i fuochi,perché era basso a causa della sua

malformazione fisica,quindi ,Max decise di metterselo sulle spalle. Subito

dopo i due vengono visti dai bulletti e scappano attraversando il lago.

Divennero subito amici,facevano tutto insieme,Max era i piedi e Storpio

era la mente. Addirittura Storpio riuscì anche a fare educazione fisica

perché Max lo teneva sulle

spalle .

Un giorno i bulli rubarono il

portafoglio ad una signora e

lo nascosero in un tombino.

Max e Storpio decisero di

recuperare il portafoglio di

notte per poi restituirlo alla

signora. Quando lo ripresero

arrivarono i bulli che prete-

sero il portafoglio. Storpio

riuscì ad arrampicarsi su

un’impalcatura,Max affrontò

da solo i bulli;li fece spaven-

tare lanciando il coperchio

del tombino. Cosi restituirono il portafoglio alla proprieta-

ria che era un amica del vero padre di Max. Appena entra-

rono nell’appartamento,Max fu subito riconosciuto dalla

signora.

Fu rapito dal padre e fu portato nell’appartamento accanto

della proprietaria del portafoglio. Storpio raggiunse Max e

lo liberò. Il padre fu subito catturato dalla polizia e rimesso

il prigione.

Dopo pochi giorni,arrivo il natale e in quella notte Storpio

era morto, perché i suoi organi erano cresciuti notevol-

mente e il suo corpo non era in grado di sostenere.

All’inizio Max rimase molto traumatizzato,ma poco tempo

dopo capì che doveva scrivere una storia tutta sua;e cosi

scrisse il libro della sua vita.

Questo film ci ha insegnato due cose importantissime:

-aiutare i più deboli,senza prendere in giro;

-a volte i più deboli,appaiono più forti su cose dove i più

forti non riescono ad arrivare.

D’Annunzio – D’Ercole – Ciancaglini 2^A

Il comitato di redazione:

Cieri Maria Giuseppina - Di Siro Fabiola

- Ricci Gabriele - Acquaviva Marco -

Silvestri Samantha - Moretti Luigi -

Romantini Pietro - Gallo Lorenzo -

Di Santo Valentina - Stefano Elisa -

D’Ercole Melania - D’Annunzio Maria

Aurora