istituto regionale ville venete dicembre 2014

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ISTITUTO REGIONALE VILLE VENETE

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Il magazine dell'Istituto Regionale Ville Venete

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ISTITUTO REGIONALEVILLE VENETE

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LA VILLA dAI dUE VOLTIVilla Nani Loredan, a Sant’Urbano

un“Giano bifronte” tra i tesori del territorio racconta la cultura veneta tra ieri e oggi nella bassa padovana

ant’Urbano, un pugno di case immerse nel verde della bassa pa-dovana. Così, almeno,

sembra all’occhio del passante frettoloso, perchè basta anda-re appena oltre le apparenze della sua bucolica semplicità per ritrovare un fascino e una ric-chezza unici. In fondo, è la stessa natura dicotomica della cultura cresciuta nella campagna della Repubblica di Venezia, che ha fatto grandi queste terre di fatica e di lavoro impreziosendole di gemme – basti pensare ai lavori del Palladio, eleganza unità a solida funzionalità – destinate a divenire immortali. Andare oltre le apparenze, si diceva. Lo stes-so invito che rivolge Villa Nani Loredan a chi l’ammira distratto. L’edificio sorge all’estremità di un grande prato – ciò che oggi resta degli infiniti appezzamenti agrico-li che lo circondavano - lungo l’alveo abbandonato del Cana-le della Rottella, poco lontano dall’Adige. Sobria compostezza negli esterni, tipici della dimora signorile cinquecentesca, ma una volta varcata la soglia, un trionfo di affreschi e decori da lasciare

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senza fiato. La capacità di saper racchiudere contemporaneamente aspetti così differenti si vede al primo sguardo, osservando come la forma presenti le caratteristiche sia della villa veneta, sia della casa dominicale. La villa veneta, oltre che nella simmetria della pianta, si trova soprattutto sulla facciata, che incornicia una leggera serlia-na, la caratteristica finestra a tre aperture di cui quella centrale arcuata e le due laterali archi-

travate; a margine, si notano poi alcuni resti ormai illeggibili degli affreschi esterni. La casa domi-nicale si riconosce invece sulla facciata posteriore: assolutamente priva di decorazioni, essa domina i campi che furono dei Nani, suoi primi proprietari. Proprio loro la vollero sul finire del ‘500, in un’area di possedimenti campa-gnoli vicini a quelli della famiglia Loredan, che poco dopo la metà del ‘700 acquisiranno interamente

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dica di riprodurre la realtà come se essa fosse davvero presente all’interno di quegli spazi. Le due stanze dell’ala sinistra sono ornate di grottesche. Nel 1962 la Villa, la cui storia conserva intatti fascino e mistero, venne acqui-stata dall’allora Ente Regionale per le Ville Venete, che attivò il complesso progetto di restauro attraverso cui gli affreschi furo-no restituiti all’antico splendore. Oggi è meta d’obbligo per i tanti visitatori alla scoperta dei gioielli meno noti della cultura legata alle ville venete, oltre che ambientazione di pregio per eventi e manifestazioni di cultu-ra popolare legati alle tradizioni medioevali, aperti al pubblico, e promossi dalle locali associazioni di promozione del territorio.

la dimora. Il portale reca ancora oggi sull’architrave il motto “In-genuitate”, col quale nell’antica Roma veniva definita la condizio-ne di chi era nato libero: secondo diverse interpretazioni si può trattare di un richiamo alle nobili origini dei Nani - origini che la tradizione fa risalire addirittu-ra a prima del cristianesimo - o anche, considerando il termine come sinonimo di “semplicità d’animo”, “spontaneità”, di un richiamo alla sobrietà della Villa e della vita che in essa ci conduce-va. All’interno, nel salone centrale del primo piano, sono visibili gli splendidi affreschi attribuiti alla Scuola del Veronese, e precisa-mente a Carletto Caliari. Fra di essi spiccano i quattro riquadri del “Ratto di Europa”, che narra-no la vicenda mitologica del rapi-mento di questa giovane, da parte di Zeus, allo scopo di averla come sposa. Sempre nel salone centrale, si possono ammirare due impo-nenti figure mitologiche, Minerva ed Apollo, e la raffigurazione allegorica delle Quattro Stagioni. In un’altra sala si possono osser-vare le quattro Virtù Cardinali: Giustizia, Fortezza, Temperanza, Prudenza, raffigurate secondo la

simbologia più consueta. Eviden-te la differenza passando nella Sala dei Paesaggi, dove scene di vita quotidiana agreste, con continui richiami alla tradizione veneziana, estendono all’infinito la profondità degli sfondi, dila-tando le dimensioni dell’ambiente ed esaltandone la luminosità. Assiduo il ricorso alla tecnica del trompe-l’œil, nella ricerca spasmo-

Villa Nani, Loredanvia Priula 1, 35040 Sant’Urbano (Pd)

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2hCASTELLO CINI, dETTO “CA’ MARCELLO” (A)Il complesso architettonico si erge ai piedi del Colle della Rocca, vicino al centro urbano di Monselice e si compone di quattro nuclei princi-pali: la casa romanica, il castelletto, la torre ezzeliniana e Ca’ Marcello. Costruito tra l’XI e il XVIII secolo il castello è stato dimora signorile e torre difensiva, fino a diventare villa veneta. Dal 1981 è passato in proprietà alla Regione, divenendo museo regionale con opere d’arte del medioevo e del rinascimento.

ORaRI d’apERtuRa: Da marzo a novembre partenze: visite guidate con partenza 9 – 10 – 11; 14 – 15 – 16 (ora legale); 15 – 16 – 17 (ora solare).Mesi invernali: su prenotazione

INfORmazIONIVia del Santuario, 11 - 35043 Monselice (PD)tel. 0429 72931 - [email protected]

pASSAGGIO A NORd-ESTProposte alternative per provare in autonomia nuove rotte attraverso i gioielli del territorio

Pranzo libero o nei ristoranti/trattorie della zona.12

.30

Partenza dal Castello di MonseliCe Visita GUidata del CoMPlesso e del MUseo10

.00

A

bc

sant’UrbanoFratta Polesine

MonseliCe

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arriVo a Fratta Polesine e Visita a Villa badoer

rientro

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PassaGGio a Villa nani, loredan a sant’Urbano

VILLA NANI, LOREdAN (B)Sorge isolata in un’area compresa tra un fosso e il fiume Adige, ap-pena a sud degli antichi possedimenti agricoli dei proprietari. Viene edificata sul finire del ‘500 dalla famiglia Nani, ma già un secolo più tardi passa ai Loredan, proprietari di una parte dell’area su cui è costruita. La struttura, nel complesso molto semplice, presenta in facciata alcune tracce di antichi affreschi, ripresi anche nelle stanze interne, e in questo caso attribuiti all’artista Carletto Caliari.

ORaRI d’apERtuRa: Apertura al pubblico il martedì e il giovedìVisite su prenotazione

INfORmazIONIVia Priula, 1 – 35040 Sant’Urbano, loc. La Priula (PD)tel. 0429 693332 – 0429 693355 - www.comune.santurbano.pd.it

1h

VILLA BAdOER (C)Eretta nel luogo ove originariamente si trovava l’antico castello di “Salinguerra da Este” è commissionata da Francesco Badoer ad Andrea Palladio, che la menziona anche nei suoi celebri Quattro libri del 1570. La data di costruzione non è certa, ma nel 1557 doveva esistere già il corpo padronale. L’edificio si erge al centro di un verde prato chiuso da rustici, inserito in un complesso di borgata. Dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è proprietà della Provincia di Rovigo.

ORaRI d’apERtuRa:Giovedì, sabato e domenica 10 - 12 e 15.30 - 18.30

INfORmazIONI Via Giovanni Tasso, 37 - 45025 Fratta Polesine (RO)tel. 0425 3863810 – 329 8328670 [email protected] [email protected]

pASSAGGIO A NORd-ESTProposte alternative per provare in autonomia nuove rotte attraverso i gioielli del territorio

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1h

.30

.30

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SmARRITE E RITROVATELe Ville del nostro territorio oggi non accessibili o in cattivo stato

e quelle che invece hanno saputo resistere al tempotornando a essere un tesoro per tutti

Sorge in località “Motta”, nome che secondo alcune interpretazioni indica l’altura che un tempo ospitava una delle cinque torri di guardia erette nel medioevo a difesa della campagna estense. Proprio dalle rovine della struttura di vedetta, situata a ridosso del canale Bisatto, viene eretta l’attuale Villa Mattiolo, che nel corso degli anni ha dato vita a un dinamico centro abitato attorno a sé, come scuola e come asilo. Oggi versa in stato di abbandono e degrado, con il Comu-ne, attuale proprietario, che punta alla vendita del complesso, in attesa di forze che possano garantirle il rilancio che merita.

VILLa mattIOLO, Via Chiesa 27 – 36042 Este, loc.motta (pd)

Si inserisce nello splendido complesso che per 600 anni è stato corte benedettina, durante i fasti della Serenissima. Nel 1797 Napoleone segna il tramon-to dell’egemonia della Repubblica, ed è aiutato qui dai duchi lombardi Melzi, che ottengono in cambio proprio l’ormai ex monastero. Abbandonato dopo la seconda guerra mondiale, a partire dagli anni ‘90 è oggetti di un restauro pezzo per pezzo, che prose-gue fino ai nostri giorni. L’aspetto odierno colloca la villa e il resto del complesso al centro del paese con funzioni di municipio, biblioteca, alloggio, scuola e anche bellissimo centro d’aggregazione per la popola-zione.

VILLa mELzI, Via melzi 5 – 35020 Correzzola (pd)

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UN’OTTImA ANNATAGiuliana Fontanella, presidente IRVV, traccia il bilancio del 2014.Impegno e soddisfazione hanno contraddistitno l’operato dell’Istituto

che si prepara a un nuovo anno di grandi occasioni di sviluppo

ome descriverebbe l’anno che va a con-cludersi?La fine dell’anno è

sempre un’occasione per guardar-si indietro e fare un bilancio, e il 2014 si chiude con grande soddi-sfazione: la sinergia tra il nostro Istituto e la Regione Veneto, in particolar modo con la Presiden-za, la Vice Presidenza e l’Assesso-rato al Turismo, è stata costante, preziosa e incisiva, e insieme alla collaborazione con i privati ha permesso un rilancio a 360 gradi delle Ville Venete. Quali sono i risultati che più l’hanno soddisfatta e perché?Voglio ringraziare innanzitutto il Consiglio di Amministrazione, il Direttore e tutta la struttura per l’impegno profuso al fine di raggiungere i risultati voluti: un esempio è il Festival delle Ville Venete che, giunto alla sua setti-ma edizione, continua ad avere grande successo e un pubblico sempre entusiasta. Un altro risul-tato è indubbiamente l’attenzione costante al tema dell’accessibilità, obiettivo caro al nostro Istituto, e la collaborazione con la Fonda-zione Cini, con cui è nato il primo catalogo in Italia delle statue da giardino, con IUAV di Venezia, in

C

particolare per il nuovo videogio-co Le mille e una villa, Fondazione Aida per Sorsi d’Autore, attraver-so il quale abbiamo valorizzato il legame tra ville, territorio e pro-duzioni vitivinicole di alta qualità, Confartigianato e Università di Verona per studi e ricerche sulla civiltà delle Ville Venete in area veronese. Quali sono i progetti e le iniziative da valorizzare per il 2015?Un anticipo di alcune attività

dell’Istituto previste per il 2015: sostegno ai privati, in termini di contributi e mutui; lavoro di cata-logazione scientifica, in particolar modo con la presentazione del volume sugli affreschi in Villa dell’800; attività didattica con le scuole, attraverso la presentazione di un libro e un videogioco per ragazzi; le tante manifestazioni e gli eventi previsti in occasione di EXPO2015, attività che Regione Veneto ha intenzione di affidare all’Istituto con lo scopo di valoriz-

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Ville Venete, Bimestrale, in attesa di registrazione presso il tribunale di competenza Numero 0 Dicembre 2014 direttore Responsabile: Mario Piotto Redazione: Mario Piotto Grafica: Amos Montagna

foto di Villa Nani Loredan: Pro Loco di Sant’Urbano (PD)progetto editoriale e grafico: Hassel Comunicazione | www.hassel.it

zare la bellezza del nostro patri-monio culturale; la collaborazione già rodata con Sorsi d’Autore, che promuove l’eccellenza vitivinicola, agroalimentare e paesaggistica del Veneto. tra i tanti tesori del territo-rio, qual è quello che più la riempie d’orgoglio dal punto di vista del recupero e della valorizzazione?La valorizzazione dei tesori del territorio, anche attraverso lavori di restauro, è un obiettivo dell’Istituto: in questo momento l’attenzione è rivolta in particolar modo a Villa Venier Contarini, sede ufficiale dell’IRVV, e Villa Pojana, un vero gioiello del Palla-dio nel vicentino.Quale invece il gioiello “per-duto” su cui intendete presto mettere mano?Un gioiello non tanto “perduto” ma sicuramente da valorizzare, lo abbiamo conosciuto nelle prime pagine di questo numero del magazine, ed è Villa Nani Lore-

dan di Sant’Urbano, un prezioso esempio di architettura del Sedi-cesimo secolo con affreschi della Scuola del Veronese.Che augurio intende rivolgere agli amici e agli appassionati delle Ville Venete? Il mio augurio è di guardare a questo immenso patrimonio cul-

turale con la consapevolezza della storia che ha alle spalle, della vita che questo tesoro ha visto scor-rere nei secoli, degli eventi che si sono succeduti: è un patrimonio da cui traspaiono ancora armonia e bellezza, date anche dallo stret-to legame con la storia.

Il Presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete Giuliana fontanellaIl Vicepresidente Giampi zanata

i Consiglieri di Amministrazione michele Carpinetti, franco dusi, angelo Grella, Nazzareno Leonardi

il direttore Carlo Canato e tutti i dipendenti augurano

bUONE FESTE

“L’armonia dei luoghi ci rasserena portando un augurio di pace e gioia”