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Istituto Comprensivo Statale “22 Alberto Mario” P.O.F. 2015/2016
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PIANO OFFERTA FORMATIVA Prot. n. 8405/A7 del 16/11/2015
Approvato con delibera del Collegio dei Docenti n. 13 e 14 del 30/09/15 e n. 18 del 30/10/15
e del Consiglio d’Istituto n. 1 del 8/10/15 e n. 17 del 11/11/15
ISTITUTO COMPRENSIVO
“22 ALBERTO MARIO”
di NAPOLI P.ZZA S. EFRAMO VECCHIO, 130
ANNO SCOLASTICO 2015/16
“ LA SCUOLA DEL SAPERE CREATIVO…
… scuola di tutti e per tutti ”
(La qualità della formazione)
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PREMESSA Il piano dell’offerta formativa dell’Istituto Comprensivo “22 A. Mario” nasce dalla consapevolezza di una tradizione culturale molto forte, da un passato che si vuole conservare, rinnovare e potenziare per ottimizzare la qualità ed il livello del servizio, partendo e riflettendo sui bisogni socio-culturali del territorio.
Si intende utilizzare in coerenza l’autonomia scolastica, per offrire risposte precise all’utenza, che in una società complessa e multiculturale, deve acquisire capacità di orientamento e decisionalità, oltre al possesso di una solida cultura di base.
Il P.O.F. evidenzia in modo esplicito la progettualità organizzativa, curricolare ed extra curricolare della Nostra Istituzione, documento flessibile e modificabile, in parte o in tutto, se i bisogni formativi degli alunni muteranno producendo nell’utenza e nei docenti esigenze diverse.
Il presente piano è disponibile all’indirizzo internet www.22ddalbertomario.gov.it dove verrà aggiornato costantemente ed è pubblicato all’albo.
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Capitolo primo LETTURA DEL TERRITORIO
IL QUARTIERE NELLA CITTA’
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• Municipalità 1
1. San Ferdinando 2. Chiaia 3. Posillipo
• Municipalità 2 1. San Giuseppe 2. Montecalvario 3. Avvocata 4. Mercato 5. Pendino 6. Porto
• Municipalità 3 1. Stella 2. San Carlo Arena
• Municipalità 4 1. Vicaria 2. San Lorenzo 3. Poggioreale 4. Zona Industriale
• Municipalità 5
1. Vomero 2. Arenella
• Municipalità 6 1. Ponticelli 2. Barra 3. San Giovanni a Teduccio
• Municipalità 7 1. Miano 2. Secondigliano 3. San Pietro a Patierno
• Municipalità 8 1. Chiaiano 2. Piscinola-Marianella 3. Scampia
• Municipalità 9 1. Soccavo 2. Pianura
• Municipalità 10 1. Bagnoli 2. Fuorigrotta
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SITUAZIONE GEOGRAFICA Essendo il quartiere San Carlo all’Arena, per estensione e densità abitative, uno dei più vasti della nostra città, prenderemo come riferimento il seguente territorio delimitato da: via Foria, via Tenore, via Veterinaria, via S. Eframo Vecchio, Piazza G.B. Vico, Via Bernardo Tanucci, Piazza Carlo Terzo, via Arenaccia, piazza Ottocalli, Ponti Rossi.
ANALISI DEL TERRITORIO L’Istituto opera su un territorio molto vasto nel quartiere San Carlo all’ Arena, uno dei più vasti della città di Napoli, territorio che a distanza di poche centinaia di metri presenta forti problematiche e differenze socio- economiche e culturali, ad alta densità urbanistica, privo di spazi verdi attrezzati e di strutture socio-ricreative: mancano piscine,biblioteche, centri sportivi attrezzati ecc. L’Istituto comprensivo “22 Alberto Mario” abbraccia una platea molto ampia con alunni provenienti anche da zone “difficili” del quartiere come via Filippo M. Briganti, via S.S. Giovanni e Paolo, via Arenaccia ecc. e dei quartieri limitrofi come Borgo S. Antonio Abate. L’area è interessata da un intenso sviluppo demografico attestato anche dall’enorme numero di iscrizioni, in esubero, per la scuola dell’infanzia e primaria. Le risorse economiche della zona si fondano sul terziario e sull’artigianato. L’esistenza dei centri commerciali comporta una densa circolazione di mezzi privati e pubblici che causano un alto tasso di inquinamento ambientale ed acustico, quest’ultimo causato in particolar modo dalla vicinanza con l’aeroporto di Capodichino. La platea scolastica risulta numerosa e frammentaria per provenienza territoriale ed eterogenea per composizione socio-economica. Dai dati raccolti qualche anno fa il livello culturale delle famiglie è medio (licenza elementare 24% , licenza media inferiore 29%, diploma di licenza media superiore 26%, analfabeti 1,54%, senza alcun titolo di studio 10.36%) Il tasso di disoccupazione totale è del 30%. Le famiglie collaborano abbastanza con la scuola, ma negli ultimi anni sta acquisendo sempre più carattere di delega delle funzioni genitoriali alla scuola. Dalle indagini e dalle analisi effettuate è emersa una situazione di disagio che caratterizza una parte della nostra scolaresca . Tale disagio si manifesta come scarso rendimento scolastico, scarsa motivazione ed assunzione di atteggiamenti di intolleranza delle regole e della “fatica scolastica”, richieste continue di uscite anticipate dalla scuola e frequenti ritardi, fino ad arrivare ad assenze saltuarie giustificate dai genitori i quali, però, non sempre adducono la vera motivazione dell’assenza per non denunciare la loro incapacità di far rispettare ai propri figli la frequenza scolastica. Le cause che generano tale situazione sono da ricercarsi: − nell’eccessivo carico di richieste che il mondo degli adulti pone ai bambini; − nella difficoltà dei genitori di creare un <<contatto>> affettivo positivo; − negli atteggiamenti educativi contraddittori della coppia che determinano nei bambini confusione e
disorientamento; − nella massiccia esposizione ai messaggi mass-mediali; − nella mancanza di esperienze ludico-motorie. − in circuiti comunicativi e relazionali poveri e monotoni;
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− in un approccio prevalentemente contenutistico dei curricoli; − nella carenza di strategie individualizzate,; − nella mancanza di strutture e di specifici laboratori specifici dove esprimere le proprie capacità. La Nostra Istituzione è riuscita negli anni ad accogliere tali utenze creando situazioni ottimali attraverso un offerta formativa cadenzata ai singoli bisogni e rispondente alle esigenze del singolo, evitando così situazioni di disagio che spesso confluiscono in una inevitabile dispersione scolastica. Ciò è stato possibile anche grazie ad attività pomeridiane quali corsi di potenziamento e recupero, laboratori P.O.N., progetti di educazione alla legalità, di educazione stradale ecc. e all’apertura continua e costante della scuola al territorio.
ANALISI DEI BISOGNI
Le famiglie, generalmente, partecipano con attenzione alla vita scolastica e ripongono nei percorsi formativi e culturali che la scuola offre ai loro ragazzi molte aspettative. Da un'attenta analisi dei dati rilevati dal personale della scuola nel corso dei colloqui con le famiglie, nei questionari di percezione compilati dai genitori a fine anno scolastico, i bisogni prioritari espressi risultano i seguenti:
· promozione dell'autonomia e del senso di responsabilità nel lavoro scolastico;
· conoscenza e interiorizzazione delle fondamentali regole di convivenza civile;
· promozione di atteggiamenti di rispetto nei confronti dell'ambiente, delle persone e del loro ruolo, delle cose e del patrimonio collettivo;
· potenziamento della conoscenza del territorio e individuazione delle sue problematiche;
· facilitazione dei processi di inclusione e ambientamento;
· acquisizione di abilità relazionali adeguate all'età di riferimento;
· attivazione di percorsi di recupero e sostegno al fine di ridurre gli insuccessi formativi;
· utilizzo in modo funzionale e razionale delle nuove tecnologie;
· attivazione di una didattica di qualità per la formazione e lo sviluppo della personalità;
· potenziamento delle lingue straniere;
· potenziamento delle attività sportive;
· aumento delle attività di orientamento formativo e informativo;
·piano di inclusività per alunni B.E.S.
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Capitolo secondo
CHI SIAMO L’istituzione scolastica
Scuola dell’Infanzia – Primaria e Secondaria di I grado “22 Alberto Mario”
Piazza S. Eframo Vecchio, 130 80137 Napoli Distretto 46
Quartiere S. Carlo all’Arena Codice Scuola C.M. NAIC8BT00N
Codice fiscale 80022520631 Dirigente Scolastico: Dott.ssa Cesira Foà
D.S.G.A. Dott. Salvatore Della Monaco
COME CONTATTARCI
TEL. 081/7519375 FAX 081/7512716 E-MAIL: e-mail: [email protected] [email protected]
INDIRIZZO WEB: www.22ddalbertomario.gov.it
LOCALIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO
L’Istituto “22 A. Mario” è costituito da un unico plesso situato in Piazza S. Eframo Vecchio, 130. L’edificio scolastico si affaccia sulla via M. Guadagno, proprio nel punto in cui essa confluisce nella piazza che ospita la monumentale Chiesa di Sant’Eframo Vecchio, alla sommità di una collinetta. La zona è raggiungibile con la linea urbana 12 che collega la piazza con via M. Guadagno, v. G. Profumo, v. Veterinaria, v. Foria, pz G.B. Vico.
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LA STORIA DELL’ISTITUTO
L’istituto 22 Alberto Mario, intitolato al patriota e giornalista emiliano, nasce nel 1960 e da allora è ubicato
nell’attuale sede.
Nasce come scuola primaria e dell’infanzia e nel corso degli anni vi sono stati apportati numerosi lavori di
miglioramento ed ampliamento.
La platea scolastica è costantemente cresciuta.
Nell’a.s. 2012/2013 per effetto della legge sul dimensionamento scolastico, ai sensi della delibera n. 11
del 30/01/12 della giunta regionale della Campania è diventato Istituto Comprensivo Statale.
ALBERTO MARIO NACQUE A LENDINARA, NEL POLESINE, NEL 1825. STUDIÒ LEGGE, DIVENTÒ SCRITTORE E GIORNALISTA. DIRESSE GIORNALI CHE DIFFONDEVANO E DIFENDEVANO LA LIBERTÀ E L’INDIPENDENZA D’ITALIA IN UN PERIODO IN CUI IL NOSTRO PAESE ERA GOVERNATO DAGLI AUSTRIACI. NON SOLO DIFESE LA LIBERTÀ A PAROLE, SCRIVENDO LE SUE IDEE, MA COMBATTÈ COME VOLONTARIO NELLA PRIMA GUERRA D’INDIPENDENZA NEL 1848. MENTRE ERA IN ESILIO A GENOVA CONTRIBUÌ ALL’ORGANIZZAZIONE DELLA SPEDIZIONE DI SAPRI. SPOSÒ JESSIE WHITE, ARDENTE MAZZINIANA, CHE LO AFFIANCÒ SEMPRE NELLE LOTTE PER LA LIBERAZIONE NAZIONALE. CON LA MOGLIE PARTECIPÒ ALLA SPEDIZIONE GARIBALDINA NEL MERIDIONE E FURONO TRA I PRIMI AD ENTRARE A NAPOLI, INSIEME A GARIBALDI STESSO. SEMPRE INSIEME PARTECIPARONO ALLA III GUERRA D’INDIPENDENZA PER LA
LIBERAZIONE DEL VENETO. NEL 18883 MORÌ A LENDINARA, DOVE È SEPOLTO NEL CIMITERO COMUNALE
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Capitolo terzo STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’ISTITUTO STRUTTURA EDILIZIA DELL’ISTITUTO
Il Circolo insiste su 3 blocchi fabbricati:
1. Il primo blocco fabbricato (A), strutturato su due livelli, ospita:
a) direzione;
b) segreteria;
c) sala archivio;
d) sala insegnanti;
e) 2 aule;
f) servizi.
2. Il secondo blocco fabbricato (B), strutturato su tre livelli, ospita:
a) Piano terra, con 3 entrate e diversi ampi corridoi, comprende 16 aule, di cui 7 per la scuola dell'infanzia con 1 gruppo di servizi igienici e 9 per la scuola primaria con 2 gruppi di servizi igienici.
b) Primo piano con 4 aule per la scuola secondaria di primo grado11 aule per la scuola primaria, un laboratorio multimediale, 3 gruppi di servizi igienici e ampi corridoi.
c) Deposito laboratori mobili: scientifico e musicale.
3. Il terzo blocco fabbricato (C) ospita:
a) 3 aule ;
b) un vano in cui sono conservati vari sussidi didattici;
c) la palestra;
d) biblioteca;
e) servizi igienici;
L'esterno é costituito da un cortile con giardino, suddiviso in tante aiuole recintate, e di un’area recentemente ristrutturata.
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SPAZI UTILIZZABILI
Aule complessivamente disponibili: 39 Laboratori:
• Laboratorio di informatica. • Aule L.I.M. • n. 2 aule 2.0 • Biblioteca • Palestra
QUADRO CLASSI SCUOLA DELL’INFANZIA
Sezioni: 7 Ubicazione: aule al pian terreno n° 9-11-12-13-14-15-16. Orario funzionamento su 5 giorni settimanali:
• orario compattato: dalle ore 8,30 alle ore 13,30 • orario intero: dalle ore 8,30 alle ore 16,30 • pre scuola( fino a capienza): dalle ore 8,15 alle ore 8,30
SCUOLA PRIMARIA
Classi: 20 Ubicazione: 9 al pian terreno(n° 1-2-3-4-5-6-7-8-10) 11 al piano superiore (n. 17-18-19-20-21-22-23-24-25-26-28). Orario funzionamento su 5 giorni settimanali:
• orario compattato: dalle ore 8,15 alle ore 13,15(13,10 per le classi prime)
• orario prolungato(CLASSI 1A-1B-1D-2A-2B-2D-3A-3B-3D-4A-4B-4D-5A-5B-5C-5D)
− lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8,20 alle ore 13,00 (12,55 per le classi prime)
− martedì e giovedì dalle ore 8,20 alle ore 15,30 • orario a tempo pieno (CLASSI 1C-2C-3C-4C):
− dal lunedì al venerdì dalle ore 8,20 alle ore 16,20 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Classi: 9 Ubicazione:
• classi prime nel blocco fabbricato C (AP 3, AP4, AP5) • classi seconde nel blocco fabbricato B al primo piano (aulen. 29-
30-32) • classi terze
− nel blocco fabbricato B primo piano (n. 31) − nel blocco fabbricato A primo piano(AP1 e AP2).
Orario funzionamento su 5 giorni settimanali:
− dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 14,00
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Capitolo quarto
RISORSE INTERNE ALLA SCUOLA
Risorse umane e professionali Struttura organizzativa
Staff dirigenziale
DIRIGENTE SCOLASTICO
Dr.ssa Cesira Foà
DIRETTORE SERVIZI GENERALI E
AMMINISTRATIVI Dr. Salvatore Della Monaco
COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prima Collaboratrice Ins. Pacca Margherita
Attività di coordinamento Scuola dell’Infanzia
Cugnetto Anna Maria
Cesarano Rossaria
Attività di coordinamento tempo pieno Scuola Primaria
Cantisani Michela
Luongo Maria Rosaria
Attività di coordinamento Scuola Secondaria di I Grado
Casiello Stella
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Le funzioni Strumentali
COLLEGIO DOCENTI
AREA 1: Supporto al lavoro dei docenti e degli studenti per i tre ordini di scuola
Ins. Mariotto Gianna
AREA 2: Curricolo, valutazione e autovalutazione per i tre
ordini di scuola
Ins. Liguori Fiorenza
AREA 3: Alunni per i tre ordini di scuola
Ins. Vertucci Emma
AREA 3: Alunni Scuola Secondaria di I Grado
Ins. Casiello Stella
AREA 4: Rapporti Scuola e Territorio per i tre ordini di scuola
Ins. Cinquegrana Giovanna
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Le Commissioni
Commissione per la formazione classi:
Ins. Cantisani Michela, Cugnetto Anna Maria
Assistente Amministrativo: Sibilla Almerinda
Commissione Elettorale:
Componente docente: Caldara Laura, Cugnetto Anna Maria.
Componente genitori: Casiello Stella, Antinolfi Cinzia.
Componente ATA: Notaro Lucianna
Commissione P.O.F.:
Insegnanti: Cugnetto Anna Maria, Grappone Alessandra, Liguori Fiorenza, Mariotto Gianna, Pacca Margherita, Pedicino
Silvana.
Nucleo Interno di Valutazione:
Dirigente Scolastico: Dott. ssa Cesira Foà
Insegnanti: Cugnetto Anna Maria, Grappone Alessandra, Liguori Fiorenza, Mariotto Gianna,
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I Referenti
Referente per la sicurezza:
R.S.P.P. Ins. Margherita Pacca
Referente per il sito web istituzionale:
Ins. Margherita Pacca
Referente per la legalità:
Ins. Nicoletta Rodorigo
Referente per i sussidi ed i laboratori:
Subconsegnatario Ins. Laura Caldara
Referente progettazione istituto Scuola secondaria di I Grado
Ins. Grappone Alessandra
Animatore Digitale
Ins. Grappone Alessandra
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Il Comitato di valutazione
Componente docente:
Componente Genitori:
Componente esterno(U.S.R.):
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ORGANI COLLEGIALI La gestione democratica dell’istituto e la partecipazione dei genitori alla vita della scuola sono attuate attraverso gli organi collegiali della scuola, che sono tra gli strumenti che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra la scuola e il territorio.
Il Consiglio di Istituto
Prevede al suo interno, di norma, la presenza di rappresentanti di tutte le realtà operanti nella scuola Ha funzione di ratifica sulle delibere del collegio dei docenti
− delibera il Programma Annuale e il conto consuntivo e dispone in ordine all’impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico dell’Istituto
− delibera l’adozione del POF e del regolamento interno, l’adattamento del calendario scolastico, l’acquisto e il rinnovo delle attrezzature tecnico-scientifiche e sussidi didattici, la promozione di rapporti con altre scuole, forme di iniziative assistenziali;
− indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altre iniziative scolastiche, parascolastiche ed interscolastiche;
− esprime parere sull’andamento didattico e amministrativo dell’Istituto; − autorizza l’utilizzo dei locali scuola da parte di operatori esterni in collaborazione con il Comune.
Il Consiglio di Istituto, dura in carica tre anni ed è composto da 18 componenti: n. 8 docenti, n. 2 personale amministrativo tecnico e ausiliario, n. 8 genitori e il Dirigente scolastico.
Fanno parte per la componente docenti: Cantisani M., Cembalo M., Cesarano R., Persico M., Garberini R., Liguori F., Pacca M., Vertucci E.
Fanno parte per la componente ATA:
Fanno parte per la componente genitori: Careri M., Ausanio D., Favaloro N., Irace G., Sacco D.,
Il Collegio dei Docenti
SCUOLA "22
ALBERTO MARIO"
SCUOLA DELL'INFANZIA DOCENTI N. 18
SCUOLA PRIMARIA
DOCENTI N.43 SCUOLA
SECONDARIA DI 1° GRADO DOCENTI N.23
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Il Collegio è composto dal Dirigente Scolastico, che lo presiede, e dal personale docente, a tempo indeterminato o determinato, in servizio nella Scuola. Le funzioni di segretario sono attribuite dal Presidente ad uno dei docenti eletti come collaboratori. Delibera in materia didattica e pianifica le programmazioni educative Ha potere deliberante per tutto quanto attiene alla programmazione didattica nel rispetto della libertà d’insegnamento garantita a ciascun docente; elabora il Piano dell’Offerta Formativa; sceglie 2 docenti per la costituzione del comitato di valutazione; promuove le attività di formazione dei docenti; cura le iniziative di sostegno per gli alunni diversamente abili; assicura la continuità tra gli ordini di scuola; favorisce attività mirate per l’orientamento; delibera l’adozione dei libri di testo; valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica; si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dalle leggi e dai regolamenti alla sua competenza. I consigli di classe, interclasse, intersezione Il Consiglio di intersezione (Scuola dell’Infanzia) è costituito da:
• Dirigente scolastico (o un suo delegato) e tutti i docenti • Un rappresentante dei genitori per sezione
Il Consiglio di Interclasse (Scuola Primaria) • Dirigente scolastico (o un suo delegato) e tutti i docenti • Un rappresentante dei genitori di ciascuna classe
Il Consiglio di classe (Scuola Secondaria di I grado) • Dirigente scolastico (o un suo delegato) e tutti i docenti della classe • Quattro rappresentanti dei genitori
I consigli di classe, interclasse, intersezione sono finalizzati ad assicurare i raccordi interdisciplinari e ad adottare gli interventi educativi più idonei per promuovere la formazione civile, sociale e morale. Si avvalgono del contributo propositivo ed operativo di tutti i docenti e dei rappresentanti dei genitori. A scansione quadrimestrale, rilevano l’andamento didattico-educativo della classe/sezione, definiscono azioni di potenziamento/recupero, per garantire ad ogni alunno il successo formativo, valorizzando le potenzialità individuali. Con tale cadenza, si procede anche alla regolazione dei percorsi didattici. Il Consiglio di Intersezione, il Consiglio di interclasse, il Consiglio di classe hanno la funzione di:
§ Formulare al Collegio dei docenti proposte in ordine all’azione educativa didattica e a iniziative di sperimentazione
§ Agevolare i rapporti reciproci tra docenti, genitori e alunni § Decidere in merito ai provvedimenti disciplinari a carico degli studenti § Procedere alla valutazione periodica degli studenti (con la sola presenza dei docenti e del dirigente scolastico)
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Il Dirigente Scolastico
• Assicura la gestione unitaria dell’istituzione di cui ha la legale rappresentanza • Gestisce le risorse finanziarie e strumentali • Ha autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane,
avvalendosi della collaborazione di alcuni docenti dei tre ordini di scuola
Il Direttore dei servizi generali ed amministrativi Coadiuva il D.S. Coordina e organizza il servizio e l’orario del personale A.T.A. Cura gli aspetti relativi alla gestione finanziaria dell’Istituto
SPAZI RISORSE E MATERIALI
Laboratori:
• Laboratorio di informatica. • Aule L.I.M. • n. 2 aule 2.0 • Biblioteca • Palestra
Laboratori mobili:
− musicale − scientifico − informatico
La scuola dispone inoltre di sussidi didattici per le diverse discipline, per alunni diversamente abili, sussidi audio visivi e di amplificazione.
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ORGANIGRAMMA DELL’ISTITUTO
Area Didattica
Collegio dei docenti
Dirigente Scolastico
Consiglio d’Istituto
Funzioni strumentali
Commissioni
Consigli di classe
Coordinatori di classe
Docenti
Docenti Collaboratori
Coordinatori
Area Organizzativa
Staff della Dirigenza
Giunta Esecutiva
Area Partecipativa
Consiglio Intersezione
Consiglio d’Interclasse
Referenti Sicurezza
DSGA
Area Amministrativa
Assistenti Amministrativi
Collaboratori scolastici
R.S.U.
Referenti
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Capitolo quinto RISORSE ESTERNE ALLA SCUOLA
• Scuole primarie, dell'infanzia e secondarie di primo grado statali: I.C. 22 A. Mario: P.zza S. Eframo Vecchio, 130 I.C. Nicolini – Di Giacomo: Via Sogliano, 45; Vico S. Eframo Vecchio, 11/A, Via M. A. Severino, 28 C.D. 24 D. Alighieri: P.zza Carlo III
• Scuole dell'infanzia e Asili nido comunali: Cecilia de Luna Folliero (6° circolo): Via M. Guadagno, 130 Filangieri (5° circolo): Salita Ritiro Purità a Foria, 11 (ang. Vico S. Maria a Lanzati 5)
• Centri religiosi: Salesiani Don Bosco (Oratorio – Centro Giovanile – Comunità di accoglienza per ragazzi e adolescenti in difficoltà – Semiconvitto): via Don Bosco 8 Figlie di S. Anna ( Comunità Animazione Vocazionale): Via Abate Minichini, 2 Fondazione in nome della Vita: Via S.Maria degli Angeli alle Croci, 12/G
• Vigili del fuoco: Vigili del Fuoco: Via Arenaccia, 236
• Protezione Civile: Organizzazione Volontariato Dipartimento Protezione Civile: P.zza di Vittorio, 32 A Associazione Base Condor Volontariato: Via SS. Giovanni e Paolo, 36
• Ufficio anagrafico: Servizi Municipalità 3 (quartieri Stella - S. Carlo all'Arena): Via Santi Giovanni e Paolo, 125
• Servizi Sociali: Centro Servizi Sociali ( municipalità 3): Via Santi Giovanni e Paolo, 125
• Università: Dipartimento di biologia vegetale: Via Foria, 223 (Orto Botanico) Medicina Veterinaria: Via F. Delfino, 1
• Musei: Museo Nazionale Archeologico: P.zza Museo, 19 Cimitero delle Fontanelle: Via Fontanelle. 80 ( Sanità) Museo del Sottosuolo: P.zza Cavour, 140 Catacombe di S. Gennaro: Via Capodimonte, 13 Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica: Via Foria, 223 (Orto Botanico)
• Parchi Cittadini: Real Orto Botanico di Napoli: Via Foria, 223 Bosco di Capodimonte: Via Miano, 4
• Osservatorio Astronomico: Osservatorio Astronomico di Capodimonte: Sal. Moiariello, 16
• Biblioteche: Biblioteca Flora: Via Nicola Nicolini, 54
• Asl Napoli 1 Distretto 29: Distretto sanitario: Via Don Bosco 4/F
• Presidi ospedalieri ( Pronto Soccorso) Ospedale S. Giovanni Bosco: Via F. M. Briganti, 255
• Consultori: Consultorio Familiare ASL Napoli 1: Via A. Sogliano, 19
• Uffici postali: Ufficio postale: Via Abate Minichini, 31
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• Postazione taxi: Noleggio con coducente “Santolini Savio “: Piazza Garibaldi
• Postazione autobus: Capolinea ANM: C47 e 202: P.zza Giambattista Vico
• Monumenti rilevanti: Convento Frati Cappuccini “Parrocchia dei SS. Efebo, Fortunato e Massimo”: P.zza S. Eframo Chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci: Via della Veterinaria, 2 Palazzo Fuga “Real Albergo dei Poveri”: piazza Carlo III Ponti Rossi (resti dell'acquedotto romano): via Ponti Rossi
• Circoli culturali: Centro culturale teatrale ARCAS: Via della Veterinaria, 63
• Associazioni: Associazione Centro Studi Equilibrium: Via Michele Guadagno, 32
• Ludoteche: Ludoteca Club House: Via Giacomo Profumo, 15 Ludoteca To Play: Via F. Persico, 57/61
• Palestre: New Universal Center: Via Pier delle Vigne, 31
New Salus Club: Via Pier delle Vigne, 5 Ego Fit: Via Giacomo Profumo, 15 ASD Eclipse: Via Abate Minichini, 28 H
Kodokan judo club: Piazza Carlo III, 5 Associazione Polisportiva Dilettantistica Star Top Line Dimensione 3: Via G. Palmieri, 21 A.S.D. Palextra & Fitness: Via Milano, 57
Stadio Militare Albricci: Via Gen. F. Pignatelli • Forze dell'Ordine e Istituzioni:
Commissariato San Carlo all'Arena: Calata Capodichino, 9 Poliziotti di quartiere: Calata Capodichino, 9/11 Polizia Municipale: via Bernardo Tanucci, 7 Stazione dei Carabinieri: Piazzetta Stella 1
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PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ
CALENDARIO SCOLASTICO 2015-2016
Inizio attività didattiche
Lunedì, 14 settembre 2015
Calendario regionale
Giorni/periodi di sospensione
delle lezioni/attività per ogni ordine/grado
di scuola
Termine attività didattiche
Lunedì, 2 novembre 2015 Calendario regionale
Lunedì, 7 dicembre 2015 Calendario regionale
Martedì, 8 dicembre 2015 Immacolata Concezione
da mercoledì 23 dicembre 2015 a mercoledì 6 gennaio 2016
Vacanze natalizie (calendario regionale)
Lunedì 8 e martedì 9 febbraio 2016
Carnevale
(calendario regionale)
da giovedì 24 marzo2016 a martedì 29 marzo 2016
Vacanze Pasquali (calendario regionale)
lunedì 25 aprile 2016
Festa della Liberazione
Giovedì, 2 giugno 2016 Festa nazionale della Repubblica
martedì 30 giugno 2016
scuola Infanzia
calendario regionale
Il calendario scolastico è stato predisposto in ottemperanza: -al calendario scolastico della Regione C a m p a n i a che tiene conto delle festività nazionali fissate dalla normativa statale.
Come da delibere del collegio dei docenti n. 2 del 8/09/15, n. 6 del 9/09/15 e n. 10 del 10/09/15 si è pervenuti, a seguito delle innovazioni in atto(L. 107/2015), alla decisione di definire di volta in volta a seconda delle urgenze e necessità emergenti, le date degli incontri. Gli orari e le date delle varie attività, dei collegi e dei consigli saranno comunicati previo avviso. Nell’articolazione complessa delle rispettive quote potrebbe verificarsi una compensazione
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Piano Annuale delle Attività Scuola dell’Infanzia
CALENDARIZZAZIONE ATTIVITA’ di cui all’art. 29
ART. 29 c. 3 Attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti lettera a)
COLLEGIO DEI DOCENTI
Totale ore 12 I Collegi si terranno in orario pomeridiano dalle ore 16,30 in poi.
INFORMAZIONE ALLE FAMIGLIE SULL’ANDAMENTO DELLE ATTIVITÀ’ EDUCATIVE
ATTIVITÀ PERIODO ORARIO TOTALE
INFORMAZIONE ALLE FAMIGLIE SULL’ANDAMENTODELLE ATTIVITÀ’ EDUCATIVE 1° Q
febbraio Ore17/19
INFORMAZIONE ALLE FAMIGLIE SULL’ANDAMENTODELLE ATTIVITÀ’ EDUCATIVE 2° Q
giugno Ore17/19
Totale ore 4
PROGRAMMAZIONE E VERIFICA INIZIO E FINE ANNO
PROGRAMMAZIONE E VERIFICA, PREPARAZIONE LAVORI INIZIO E FINE ANNO
ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE
settembre
VERIFICA FINALE OFFERTA FORMATIVA A.S. 2015/16 PROGETTAZIONE OFFERTA FORMATIVA A.S. 2016/17
giugno
Totale ore 2 22 Art. 29 c. 3 - Attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti lettera b)
INCONTRI COLLEGIALI CON LE FAMIGLIE NON INERENTI ALL’ANDAMENTO DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVE QUADRIMESTRALI E FINALI
INCONTRI COLLEGIALI CON LE FAMIGLIE
PERIODO SCUOLA DELL’INFANZIA
O.d.g.:
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Incontri collegiali di accoglienza
settembre 10,30/12,30 Presentazione docenti Verifica dati disponibili in merito alle procedure di prelievo degli alunni, deleghe, somministrazione farmaci, allergie, non avvalentisi I.R.C., presenza di BES, DSA, alunni diversamente abili
Incontri collegiali perelezione dei rappresentanti dei genitori
ottobre
Ore 17/19 Presentazione attività della scuola: • fornire indicazioni sulle funzioni del rappresentante di
classe (vedi nota allegata) • Concorsi • visite guidate • interventi di esperti esterni • PON
Incontri collegiali per colloqui generali
dicembre Ore 17/19
Totale ore 6
PARTECIPAZIONE AD ATTIVITÀ COLLEGIALI DEI CONSIGLI DI INTERSEZIONE
SCUOLA DELL’INFANZIA Consigli mensili
ORE 14
Consigli finalizzati a concertazione e rivisitazione di metodologie, strategie, interventi integrativi e programmatici
ORE 20
TOTALE ORE ORE 40 I consigli mensili avranno la durata di 2 ore ciascuno con la presenza, negli ultimi 30 minuti (ove previsto), dei rappresentanti di classe. Art. 29 c. 2 Adempimenti individuali dovuti Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; b) alla correzione degli elaborati; c) ai rapporti individuali con le famiglie.
COLLOQUI INDIVIDUALI RICEVIMENTO GENITORI DA PARTE DEI DOCENTI DI SCUOLA DELL’INFANZIA I genitori degli alunni di scuola dell’infanzia, oltre che nei previsti incontri scuola famiglia, saranno ricevuti dai docenti, per colloqui individuali, previo appuntamento, su richiesta del docente o del genitore, al termine del turno pomeridiano il martedì, durante l’orario di ricevimento dei singoli docenti che sarà comunicato alle famiglie.
DOCENTI IN SERVIZIO SU PIÙ SCUOLE I docenti in servizio in più scuole devono garantire una presenza agli impegni collegiali programmati dal piano annuale delle attività (20+20 ore) proporzionale al loro orario di lezione settimanale svolto in ciascuna scuola.
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Docente: I.R.C. con orario di 12,30 ore (1/2 dell’orario settimanale impegni scolastici 20+20 ore)
Piano Annuale delle Attività Scuola Primaria
CALENDARIZZAZIONE ATTIVITA’ di cui all’art. 29
ART. 29 c. 3 Attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti lettera a)
COLLEGIO DEI DOCENTI
Totale ore 12 I Collegi si terranno in orario pomeridiano dalle ore 16,30 in poi. INFORMAZIONE ALLE FAMIGLIE SUI RISULTATI DEGLI SCRUTINI QUADRIMESTRALI E
FINALI
ATTIVITÀ PERIODO SCUOLA
PRIMARIA O.D.G.:
Consegna documenti valutazione 1° Q
febbraio Ore17/19
Consegna documenti valutazione 2° Q
giugno Ore17/19
Totale ore 4
PROGRAMMAZIONE E VERIFICA INIZIO E FINE ANNO
PROGRAMMAZIONE E VERIFICA, PREPARAZIONE LAVORI INIZIO E FINE ANNO
ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE
settembre
VERIFICA FINALE OFFERTA FORMATIVA A.S. 2015/16 PROGETTAZIONE OFFERTA FORMATIVA A.S. 2016/17
giugno
Totale ore 2 22 Art. 29 c. 3 - Attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti lettera b)
INCONTRI COLLEGIALI CON LE FAMIGLIE NON INERENTI AI RISULTATI DEGLI SCRUTINI QUADRIMESTRALI E FINALI
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ATTIVITà PERIODO SCUOLA
PRIMARIA O.d.g.:
Incontri collegiali accoglienza
settembre 11,30/13,30 Presentazione docenti Verifica dati disponibili in merito alle procedure di prelievo degli alunni, deleghe, somministrazione farmaci, allergie, non avvalentisi I.R.C., presenza di BES, DSA, alunni diversamente abili
Incontro collegiale per Elezione dei rappresentanti dei genitori
ottobre
Ore17/19 Presentazione attività della scuola: • fornire indicazioni sulle funzioni del rappresentante di classe
(vedi nota allegata) • Concorsi • visite guidate • interventi di esperti esterni • PON
Incontro collegiale per colloqui generali
dicembre Ore17/19
Totale ore 6
PARTECIPAZIONE AD ATTIVITÀ COLLEGIALI DEI CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLASSE SCUOLA PRIMARIA Consigli mensili
ORE 14
Consigli finalizzati a concertazione e rivisitazione di metodologie, strategie, interventi integrativi e programmatici
ORE 20
TOTALE ORE ORE 40 I consigli mensili avranno la durata di 2 ore ciascuno con la presenza, negli ultimi 30 minuti (ove previsto), dei rappresentanti di classe. I consigli programmatici potranno prevedere la presenza, oltre che della componente docente, anche della componente AVOG per l’integrazione di alunni BES, DSA, svantaggiati.
Art. 29 c. 3 - lettera c)
E’ attività di carattere collegiale lo svolgimento degli scrutini e degli esami compresa la compilazione degli atti relativa alla valutazione (scrutini ed esami non rientrano nelle ore di cui alle lett. a e b)
Gli scrutini intermedi si concluderanno entro il 31/01/2016, gli scrutini finali inizieranno il giorno 8/06/16 e saranno pubblicati entro il 20/06/2016. Art. 29 c. 2 Adempimenti individuali dovuti Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; b) alla correzione degli elaborati; c) ai rapporti individuali con le famiglie.
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COLLOQUI INDIVIDUALI
RICEVIMENTO GENITORI DA PARTE DEI DOCENTI DI SCUOLA PRIMARIA I genitori, oltre che nei previsti incontri scuola famiglia, saranno ricevuti dai docenti, per colloqui individuali e previo appuntamento, su richiesta del docente o del genitore, al termine del turno pomeridiano il martedì, durante l’orario di ricevimento dei singoli docenti che sarà comunicato alle famiglie.
PROGRAMMAZIONE SETTIMANALE SCUOLA PRIMARIA (art. 28 c. 5)
Dalle 13,45/15,45 in orario compattato il lunedì, a partire dal 14/09/15 e fino ad inizio dell’orario prolungato. Dalle ore 16,30 alle 18,30 in orario prolungato il martedì, dal 6/10/15 al 7/06/15
DOCENTI IN SERVIZIO SU PIÙ SCUOLE I docenti in servizio in più scuole devono garantire una presenza agli impegni collegiali programmati dal piano annuale delle attività (20+20 ore) proporzionale al loro orario di lezione settimanale svolto in ciascuna scuola.
Piano Annuale delle Attività Scuola Secondaria di Primo Grado
CALENDARIZZAZIONE ATTIVITA’ di cui all’art. 29
ART. 29 c. 3 Attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti lettera a)
COLLEGIO DEI DOCENTI
Totale ore 12 I Collegi si terranno in orario pomeridiano dalle ore 16,30 in poi. INFORMAZIONE ALLE FAMIGLIE SUI RISULTATI DEGLI SCRUTINI QUADRIMESTRALI E
FINALI
ATTIVITÀ PERIODO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
O.D.G.:
Consegna documenti valutazione 1° Q
febbraio Ore17/19
Consegna documenti valutazione 2° Q
giugno Ore17/19
Totale ore 4
PROGRAMMAZIONE E VERIFICA INIZIO E FINE ANNO
PROGRAMMAZIONE E VERIFICA,
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PREPARAZIONE LAVORI INIZIO E FINE ANNO ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE settembre VERIFICA FINALE OFFERTA FORMATIVA A.S. 2015/16 PROGETTAZIONE OFFERTA FORMATIVA A.S. 2016/17
giugno
Totale ore 2 22 Art. 29 c. 3 - Attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti lettera b)
INCONTRI COLLEGIALI CON LE FAMIGLIE NON INERENTI AI RISULTATI DEGLI SCRUTINI QUADRIMESTRALI E FINALI
attività periodo SCUOLA
SECONDARIA DI I GRADO
O.d.g.:
Incontri collegiali accoglienza
settembre 11,15/13,15 Presentazione docenti Verifica dati disponibili in merito alle procedure di prelievo degli alunni, deleghe, somministrazione farmaci, allergie, non avvalentisi I.R.C., presenza di BES, DSA, alunni diversamente abili
Incontro collegiale per Elezione dei rappresentanti dei genitori
ottobre
Ore17/19 Presentazione attività della scuola: • fornire indicazioni sulle funzioni del rappresentante di
classe (vedi nota allegata) • Concorsi • visite guidate • interventi di esperti esterni • PON
Incontro collegiale per colloqui generali
dicembre Ore17/19
TOTALE ORE 6 (2 PER DOC. SU
9 CLASSI)
PARTECIPAZIONE AD ATTIVITÀ COLLEGIALI DEI CONSIGLI DI CLASSE
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Consigli mensili
12 per i docenti su 2 classi 18 per i docenti su 3 classi 30 per i docenti impegnati su 5 classi 36 per i docenti impegnati su 9 classi
Consigli per dipartimenti 22 per i docenti su 2 classi 16 per i docenti su 3 classi 4 per i docenti impegnati su 5 classi 2 per i docenti impegnati su 9 classi
I docenti impegnati su 9 classi: tecnologia, arte, Ed. Fisica, Musica, Spagnolo saranno impegnati soltanto nei consigli dei mesi di ottobre, gennaio, marzo e maggio per un totale di 36 ore, nei consigli programmatici per n. 4 ore, nonché negli scrutini intermedi e finali.
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Il docente di I.R.C. sarà impegnato nei consigli dei mesi di gennaio e maggio per un totale di 18 ore, nei consigli programmatici per n. 2 ore, nonché negli scrutini intermedi e finali. I consigli mensili avranno la durata di 2 ore ciascuno con la presenza, negli ultimi 30 minuti (ove previsto), dei rappresentanti di classe. I consigli per dipartimenti potranno prevedere la presenza, oltre che della componente docente, anche della componente AVOG per l’integrazione di alunni BES, DSA, svantaggiati.
Art. 29 c. 3 - lettera c)
E’ attività di carattere collegiale lo svolgimento degli scrutini e degli esami compresa la compilazione degli atti relativa alla valutazione (scrutini ed esami non rientrano nelle ore di cui alle lett. a e b)
Gli scrutini intermedi si concluderanno entro il 31/01/2016, gli scrutini finali inizieranno il giorno 8/06/16 e saranno pubblicati entro il 20/06/2016. Art. 29 c. 2 Adempimenti individuali dovuti Tra gli adempimenti individuali dovuti rientrano le attività relative: a) alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; b) alla correzione degli elaborati; c) ai rapporti individuali con le famiglie.
COLLOQUI INDIVIDUALI RICEVIMENTO GENITORI DA PARTE DEI DOCENTI DI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO I genitori, oltre che nei previsti incontri scuola famiglia, saranno ricevuti dai docenti, per colloqui individuali, su richiesta del docente o del genitore durante l’orario di ricevimento dei singoli docenti che sarà comunicato alle famiglie.
DOCENTI IN SERVIZIO SU PIÙ SCUOLE I docenti in servizio in più scuole devono garantire una presenza agli impegni collegiali programmati dal piano annuale delle attività (20+20 ore) proporzionale al loro orario di lezione settimanale svolto in ciascuna scuola. Docente: I.R.C. e inglese 9 ore (1/2 dell’orario settimanale impegni scolastici 20+20 ore)
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Capitolo sesto
IL CONTRATTO FORMATIVO Alunni, famiglie, docenti e territorio costituiscono le fondamenta di un sistema formativo integrato. Questo richiede un modo di procedere che impegna l’Istituto a formulare la propria attività formativa rispondendo alla specificità del proprio ambiente d’appartenenza, nel riconoscimento di quelle che risultano essere le esigenze di sviluppo dei propri alunni, d’intesa con le famiglie e nella migliore utilizzazione delle risorse presenti all’interno e sul territorio. Priorità decisiva dell’Istituto è quella di promuovere e garantire il successo formativo degli alunni. Tutti i soggetti coinvolti nell’interazione educativa mirano ad assicurare per tutti gli alunni il raggiungimento del successo formativo che è, certamente, il risultato di una scuola attenta ai bisogni e impegnata nella realizzazione del dettato costituzionale della piena formazione della persona umana nel rispetto della identità personale, sociale e culturale dell’alunno, offrendo dei percorsi personalizzati ed articolati. Il progetto educativo dell’Istituto si realizza attraverso una programmazione concordata, trasparente e verificabile. Il dialogo costante tra scuola, famiglia e territorio, è certamente la condizione indispensabile per ottenere un processo formativo di qualità. Risulta, pertanto, essenziale la creazione di un adeguato clima sociale nella quotidianità scolastica, rispondente ai bisogni degli alunni, al fine di favorire la loro maturazione globale in relazione all’acquisizione dell’autostima e di una positiva immagine di sé, tappe fondamentali per lo sviluppo di personalità equilibrate.
I soggetti del contratto formativo Gli alunni La scuola dovrà garantire agli alunni: lo sviluppo di tutte le loro potenzialità e la capacità di orientarsi nella realtà in cui vive, per poter raggiungere un equilibrio attivo e dinamico con essa; lo sviluppo della capacità di comprendere, criticare argomentazioni e discorsi, per dare significato alle proprie esperienze. In un contesto caratterizzato da rapidi cambiamenti, come quello attuale, risulta esigenza profonda e costante l’orientamento nei suoi importanti significati di trovare e riconoscere le direzioni giuste verso le quali muovere, far emergere le proprie attitudini, capacità, motivazioni e interessi. La scuola che orienta deve essere ricca di esperienze per creare le condizioni che permettano all’alunno di far emergere se stesso e di dare senso al proprio essere ed agire. Gli alunni avranno i doveri rilevanti di: obbligo di frequenza regolare; impegno costante nello studio; rispetto delle persone e dell’ambiente. In tale contesto si inseriscono il Regolamento d’Istituto e il Regolamento di disciplina che costituiscono l’insieme di regole che vanno comprese, condivise e rispettate in coerenza con i principi fondamentali della vita all’interno della scuola. La scuola deve essere considerata dagli alunni come comunità fondata sul dialogo, come luogo di formazione e di educazione alla convivenza democratica. Le famiglie L’Istituto cercherà di comprendere quelle che sono le aspettative delle famiglie nei suoi confronti, utilizzando ogni occasione d’incontro che sarà programmata e che caratterizzerà la vita scolastica. È necessario, dunque, un rapporto positivo con le famiglie, basato sulla condivisione delle finalità del progetto formativo e sulla collaborazione educativa. Le finalità dell’Istituto, nei rapporti con le famiglie, sono le seguenti: · creare un clima sereno e produttivo per la crescita dell’alunno; · sensibilizzare ed informare le famiglie sui percorsi formativi offerti;
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· informare le famiglie riguardo al comportamento e all’apprendimento; · favorire il coinvolgimento nel processo educativo; · coinvolgere le famiglie in progetti ed attività; · comunicare con le famiglie attraverso assemblee, colloqui individuali, informazioni scritte sui diari.
I docenti L’attuazione del contratto formativo richiede che i singoli docenti operino in modo collaborativo. Collegialità e condivisione debbono caratterizzare lo stile di lavoro nelle attività che coinvolgono gli insegnanti a diversi livelli: · nel Collegio docenti e nelle commissioni; · nella gestione educativa e didattica all’interno dei consigli di classe per la scuola media, nella programmazione settimanale per la scuola primaria, ed in quella per la scuola dell’infanzia; · a livello interistituzionale con le famiglie, con gli operatori socio – sanitari dell’ASL e con altri operatori del territorio. L’aggiornamento e la formazione in servizio costituiranno carattere essenziale della professionalità docente, per approfondire contenuti disciplinari e tematiche psicopedagogiche e didattiche.
Finalità istituzionale delle scelte educative Le attività scolastiche programmate dall’Istituto si ispirano ai principi espressi nelle leggi e nei decreti riguardanti l’istruzione: legge n. 1859 del 31 – 12 – 1962; legge n. 348/77; legge n. 517/77; DM 9 – 2 – 1979; DM 26 – 8 1981; legge n. 53/2003; DPR 122/2009; Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2012 e integrazioni. Tali principi ispiratori sono identificabili in: · Uguaglianza: la scuola deve favorire pari opportunità tra gli alunni senza alcuna discriminazione legata alla lingua, alla religione, alla condizione socio – economica, per favorire la convivenza civile; · Accoglienza ed integrazione: la scuola favorirà l’accoglienza di alunni e genitori sia nella fase d’ingresso, sia quando si presenterà l’esigenza di inserire alunni figli di stranieri o con particolare situazione di svantaggio; · Imparzialità e Regolarità: il personale scolastico agisce secondo criteri di obiettività e di equità; in caso di sciopero, la scuola garantisce la massima vigilanza sui minori; · Obbligo scolastico e frequenza: la regolarità della frequenza sarà costantemente controllata al fine di prevenire l’evasione e la dispersione scolastica; · L’informazione completa e trasparente. Le scuole dell’Istituto garantiscono il diritto di ogni alunno:
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· al rispetto della propria identità personale; · alla costruzione di un sapere personale; · allo sviluppo dell’autonomia come possibilità di crescere, di rendersi gradualmente indipendente e di sapersi orientare nelle scelte; · alla creatività, intesa come libertà di espressione e di interpretazione della realtà; · alla socializzazione intesa come progressivo ampliamento della sfera affettiva dell’alunno, sia come possibilità di intrecciare relazioni con persone e contesti culturali diversi.
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Finalità formative dell’istituto
Identità e Autonomia: operare scelte personali ed assumersi responsabilità. Orientamento: maturare la capacità di scelta per costruire un proprio progetto di vita.
· Rafforzare l’identità e l’autonomia; · Favorire il pieno sviluppo delle potenzialità cognitive di ogni bambino nel rispetto della sua identità personale, culturale, sociale per lo sviluppo delle competenze di base. · Favorire un positivo sviluppo affettivo – relazionale. · Promuovere la conoscenza di sé intesa come: - consapevolezza della propria identità cognitiva, emotiva, affettiva e sociale; - scoperta delle proprie potenzialità e dei propri limiti per favorire l’autovalutazione; - individuazione dei propri interessi, riconoscimento delle proprie aspirazioni, dei sogni che possono essere da stimolonella vita quotidiana; - riconoscimento delle attitudini e delle abilità personali per una corretta ed efficace continuazione del percorso scolastico maturando una graduale capacità di scelta e di progettualità.
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Convivenza civile e Democratica: maturare abilità sociali, cooperare, condividere, essere corresponsabili
1. Favorire la creazione di relazioni significative. 2. Favorire la conoscenza, l’accettazione e il rispetto delle specificità di ciascuno. 3. Promuovere la disponibilità a capire le motivazioni dell’altro senza necessariamente condividerle. 4. Essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, percontribuire con il proprio apporto alla realizzazione di una società migliore. 5. Promuovere un’interazione responsabile e consapevole con l’ambiente. 6. Promuovere il senso di appartenenza a comunità sempre più ampie (dalla famiglia al mondo). 7. Promuovere la capacità di orientarsi nella realtà in cui si vive. 8. Assumere comportamenti rispettosi delle regole nei diversi contesti. 9. Rispettare l’ambiente, curarlo, conservarlo e migliorarlo. 10. Riflettere sui propri diritti e doveri di cittadini.
Strumenti culturali Per leggere e governare l’esperienza.
· Favorire il passaggio dai vissuti personali ai saperi culturali. · Riflettere ed operare sui dati della realtà per selezionarli, leggerli, interpretarli e riorganizzarli in concetti e conoscenze. · Promuovere la capacità di comprendere e di esprimersi con linguaggi diversi. · Sviluppare la competenza nell’utilizzo dei linguaggi specifici delle singole discipline. · Sviluppare atteggiamenti di curiosità, attenzione e rispetto dellarealtà naturale, di riflessione sulle proprie esperienze, di interesse per l’indagine scientifica.
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Patto educativo di corresponsabilità Premessa Il Patto di Corresponsabilità è l'insieme delle norme che le componenti scolastiche concordano per il corretto e proficuo svolgimento della vita scolastica. 1. Il Patto di Corresponsabilità riguarda tutte le attività dell' Istituto, che vengono proposte, selezionate e coordinate per la realizzazione delle finalità specifiche della scuola, nella prospettiva della centralità dell'alunno nel processo formativo. 2. Il Patto di Corresponsabilità interessa tutte le attività curriculari, extracurriculari e integrative e richiede la piena osservanza del Regolamento d'Istituto e del Regolamento di disciplina nel rispetto dello Statuto delle studentesse e degli studenti. 3. Il principio fondamentale a cui si ispira il Patto è l'assunzione di responsabilità sia individuale che collettiva, che deve contraddistinguere la vita della scuola come comunità formativa. Pertanto saranno fermamente ripresi e puniti i comportamenti negativi dei singoli alunni e/o di intere classi, secondo le modalità previste dal Regolamento di disciplina, oltre alla eventuale esclusione da visite d'istruzione e attività integrative. 4. Il Patto di Corresponsabilità regola, in modo particolare, l'attività didattica, che, nei suoi due momenti fondamentali dell' insegnamento e dell' apprendimento, non può essere lasciata al caso o all'arbitrio del singolo. L'attività del docente in classe è il momento conclusivo di un rigoroso processo di programmazione che passa attraverso il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Classe. L'Istituto Fornisce indicazioni chiare e complete sui progetti dell'offerta formativa dell’Istituto (P.O.F.). Comunica, quando necessario, alla famiglia la situazione di ogni alunno in merito ai suoi apprendimenti e comportamenti. Si impegna a rilevare aspettative ed esigenze particolari degli studenti e delle famiglie e a fornire un servizio corrispondente alle richieste. Mette in atto attività sistematiche di recupero per la soluzione di eventuali problemi di apprendimento o per soggetti in situazione di svantaggio e disagio. Promuove attività di potenziamento e sviluppo delle capacità degli alunni anche al di fuori della programmazione curricolare.
Interviene nel caso di comportamenti non accettabili con provvedimenti di carattere disciplinare a scopo principalmente educativo, preferibilmente dopo consultazione con la famiglia. Non autorizza nessuna forma di protesta, contestazione o sciopero degli studenti ma, al contrario si adopera: 1. per assicurare il regolare servizio agli alunni; 2. per evitare che esista alcun problema di “picchettaggio” che possa impedire ad alcuno di entrare nella scuola; 3. per convincere gli studenti che la frequente interruzione della continuità didattica è fatto preoccupante, che può incidere in modo decisivo sugli alunni. Gli Insegnanti Organizzano i percorsi didattici e formativi degli studenti, scegliendo modalità di lavoro e metodologie di insegnamento commisurate alla situazione della classe. Illustrano ai propri studenti gli obiettivi didattici ed educativi dell'Istituto e della propria disciplina. Rendono noti gli obiettivi delle prove dì verifica. Illustrano i criteri di misurazione delle prove di verifica. Somministrano ogni quadrimestre almeno tre prove di verifica per alunno (le prove possono essere di diverso tipo: scritte, orali, test, prove oggettive, prove pratiche, relazioni).
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Dosano i carichi di lavoro in modo che non risultino eccessivi, anche coordinando le loro attività. Si impegnano a prendere in considerazione le richieste della classe sulla data delle prove scritte entro i limiti imposti dall'orario e dalle esigenze didattiche. Avvertono la classe sulla data delle verifiche scritte e pratiche con un congruo anticipo. Distribuiscono il carico di lavoro casalingo tenendo conto delle esigenze degli alunni, con particolare riferimento ai giorni successivi a quelli con lezioni pomeridiane. Chiariscono con l'interessato i motivi di un eventuale provvedimento disciplinare. Per le classi a tempo pieno, per rispondere alle istanze di alcune famiglie, che hanno chiesto che i propri figli non debbano essere occupati dopo l’impegno scolastico in ulteriori lavori didattici, il consiglio d’interclasse ha strutturato l’orario riservando dei momenti giornalieri, ad attività di consolidamento, recupero, approfondimento e potenziamento degli argomenti affrontati. Gli insegnanti ritengono, comunque, che durante la settimana, a casa, gli alunni possano dedicare del tempo ad attività di lettura per consolidare l’apprendimento strumentale della letto-scrittura per le classi prima e seconda e, per favorire il piacere della lettura soprattutto per la terza, quarta e quinta. I docenti reputano sia opportune, specialmente per le classi III e IV, assegnare dei compiti da svolgere a casa durante il fine settimana per raggiungere i seguenti obiettivi:
• favorire un consolidamento degli apprendimenti • incentivare atteggiamenti di responsabilità e di autonomia • acquisire un efficace metodo di studio • coinvolgere le famiglie nel lavoro scolastico • fornire agli alunni competenze utili per affrontare positivamente il percorso scolastico nella scuola
secondaria di primo grado Per i genitori i compiti a casa sono un’occasione per seguire i lavori svolti nella scuola, per verificare i progressi del figlio, per trasmettergli il valore del suo impegno scolastico e per stabilire un legame con la vita scolastica del proprio figlio. Risulta difficoltoso quantificare il tempo da dedicare all’esecuzione dei lavori dati per casa, perché dipende dai ritmi e dalle modalità del loro svolgimento tipiche di ogni alunno. L’assegnazione dei compiti verrà, quindi, concordata collegialmente dai docent, facendo in modo che l’assegno sia fatto per un solo ambito alla volta, per evitare un eccessivo carico di lavoro. Gli Studenti a) Si impegnano: 1. A prestare attenzione durante la lezione e collaborare attivamente con impegno e serietà allo svolgimento della stessa. 2. A lavorare a scuola e a casa, tenendo conto delle indicazioni degli insegnanti. 3. A rispettare i tempi e le scadenze previsti per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Consiglio di classe. 4. A conoscere e a conseguire gli obiettivi educativi e cognitivi concordati con il Consiglio di classe, in armonia con il P.O.F. 5. A non disertare le lezioni per “sciopero”. Un’adesione allo sciopero deve essere, comunque, presa dagli alunni e dalle Famiglie in modo assolutamente consapevole e non come occasione per un giorno di vacanza dai propri impegni. 6. Ad inserirsi costruttivamente nel contesto sociale dell'Istituto, nel rispetto dei suoi comportamenti e delle sue regole.
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b) Utilizzano il diario scolastico per: 1. Far firmare puntualmente le comunicazioni scuola - famiglia. 2. Far giustificare le assenze e/o i ritardi in ingresso 3. Trascrivere quotidianamente i compiti assegnati dall’insegnante 4. Far giustificare le impreparazioni dovute a validi motivi c) Rispettano gli orari 1. Mantengono un comportamento corretto all'entrata e all'uscita dalla scuola, durante l'intervallo, il cambio dei docenti, nell’orario di mensa e di interscuola, gli spostamenti nell'edificio e durante le uscite didattiche e i viaggi d'istruzione. 2. Si impegnano al rispetto di tutti gli operatori della scuola e dei propri compagni di classe e di istituto. 3. Si impegnano ad accettare consapevolmente gli altri e a tollerare e rispettare opinioni e modi diversi di essere. 4. Rispettano le decisioni della maggioranza e le idee di chi è in minoranza. 5. Si impegnano al rispetto e al corretto uso delle attrezzature e del materiale della scuola e a rispondere di eventuali danni arrecati. 6. Sono responsabili dell'ordine e della pulizia della propria aula e dei laboratori frequentati. 7. Si attengono alle norme di sicurezza ed antinfortunistiche. Prestano attenzione durante la lezione e collaborano attivamente con impegno e serietà allo svolgimento della stessa. 9. Partecipano al lavoro in aula e/o laboratorio ascoltando, segnalando dubbi o difficoltà, chiedendo spiegazioni ed aiuto. 10. Si assumono le proprie responsabilità e non si arrendono di fronte alle difficoltà. 11. Rispettano il "Patto di Corresponsabilità". I genitori Si impegnano a: 1. Conoscere l'offerta formativa della scuola. 2. Partecipare al progetto formativo, con proposte e critiche migliorative e ad intervenire costruttivamente nelle riunioni, nelle assemblee, nei consigli e nei colloqui. 3. A far frequentare tutte le attività progettuali ed extracurricolari (PON, POR ecc..) posti in essere dall’Istituzione Scolastica, come arricchimento dell’offerta formativa. 4. Contribuire ad instaurare un clima di comprensione, rispetto e fiducia tra scuola e famiglia, anche in presenza di situazioni problematiche a carico dei figli. 5. Controllare ed eventualmente documentare le assenze dei figli. 6. Seguire il processo formativo e l’andamento scolastico dei figli. 7. Rivolgersi con fiducia, in presenza di problemi, a docenti e DS. Il personale non docente Si impegna a:
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1. Conoscere l'offerta formativa della scuola e a collaborare a realizzarla, per quanto di competenza. 2. Garantire il necessario supporto alle attività didattiche, con puntualità e diligenza. 3. Segnalare a docenti e DS eventuali problemi o anomalie. 4. Favorire un clima di collaborazione e rispetto tra tutte le componenti presenti e operanti nella scuola (A.T.A., studenti, genitori e docenti). 5. Fornire interventi di Primo Soccorso (a cui molti sono stati formati). Il Dirigente Scolastico Si impegna a: 1. Garantire e favorire l'attuazione dell'offerta formativa, ponendo studenti, genitori, docenti e non docenti nella condizione di esprimere al meglio il loro ruolo, valorizzando le competenze di ciascuno. 2. Garantire e favorire il dialogo, la collaborazione e il rispetto tra le diverse componenti della comunità scolastica. 3. Cogliere le esigenze formative degli studenti e della comunità in cui la scuola opera, e ad avanzare in risposta alle medesime proposte ed iniziative adeguate. Il coordinatore di classe Si impegna: 1. ad illustrare il presente Patto di Corresponsabilità al Consiglio di Classe, che lo condivide e lo adotta. 2. A condividere con il C.d.C. al completo, e successivamente con la classe di cui è coordinatore, le “Disposizioni riguardanti la vita scolastica” e “L’Organizzazione del Calendario Scolastico”. 3. Ad illustrare a genitori ed alunni compiti e funzioni connessi ai rispettivi ruoli. Il Patto di Corresponsabilità può essere sospeso solo per gravi motivi disciplinari o didattici nel rispetto delle seguenti modalità: · Il Consiglio di classe può autorizzare i singoli insegnanti a sospendere il Patto di Corresponsabilità con uno o più alunni o addirittura con l'intera classe. Tale decisione dovrà essere verbalizzata, precisando i gravi motivi che hanno indotto ad assumerla e a comunicarla al Dirigente Scolastico e alle famiglie degli alunni interessati; · La sospensione del Patto di Corresponsabilità con l'intera classe da parte di tutti i docenti può essere determinata direttamente dal Consiglio di Classe, come provvedimento disciplinare. · La sospensione del Patto di Corresponsabilità deve essere sempre temporanea e comunque cessa quando vengono a cessare i gravi motivi che l'hanno determinata, previa verbalizzazione da parte del Consiglio di Classe.
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Capitolo settimo
ORGANIZZAZIONE DELL’AZIONE DIDATTICA E FORMATIVA DELL’ISTITUTO Linee guida del progetto d'istituto Il Collegio Docenti, si è articolato in gruppi di lavoro e dipartimenti disciplinari, costituiti da gruppi misti di docenti di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado, con il preciso compito di effettuare una accurata analisi dei bisogni formativi, individuando nella pregressa progettazione i punti forti di conservare e ripercorrere con continuità ed i punti deboli da recuperare e potenziare:
• Organizzare un ambiente di apprendimento adeguato alle caratteristiche via via mutevoli degli allievi accompagnando la crescita e lo sviluppo dei ragazzi con uno “sguardo lungo”, dai 3 ai 14 anni, che invita a far pesare di più le loro caratteristiche nella progettazione.
• Offrire agli alunni una continuità nel frequentare la stessa scuola insieme ai propri compagni, usufruendo degli stessi servizi, dai 3 ai 14 anni.
• Consolidare la continuità dei percorsi formativi attraverso la prosecuzione delle attività nei diversi ordini di scuola presenti nell’Istituzione.
• Ottimizzare l’uso degli spazi e la gestione logistica degli stessi.
• Perseguire la soddisfazione dell’utenza per l’offerta dell’istituzione scolastica che ad oggi ha risposto egregiamente alle richieste del territorio con un’offerta formativa curricolare ed extracurricolare confacente alle esigenze formative, creando spazi ed opportunità di aggregazione all’interno dell’Istituzione attraverso attività laboratoriali, attività motorie e sportive, insegnamento delle lingue straniere con docenti madre lingua, iniziative nell’ambito dell’informatica, dell’educazione alla legalità, alla salute, all’ambiente, all’educazione alimentare, alla sicurezza, all’educazione stradale.
• Conservare l’identità dell’offerta formativa della nostra Istituzione sul territorio, considerato che da anni le famiglie del territorio ne riconoscono la validità e la rispondenza alle esigenze formative dei loro figli.
• Consolidare il “senso di appartenenza” attraverso la conservazione della memoria storica e la riflessione sulla buone pratiche.
• Migliorare la definizione del curricolo disciplinare verticale al fine di prevenire salti e/o ripetizioni superflui di segmenti formativi.
• Migliorare la contestualizzazione nella definizione del profilo educativo, culturale e professionale dello studente in uscita dai singoli ordini di scuola in rapporto al profilo in uscita.
• Migliorare i dislivelli tra le cassi riferiti agli esiti degli studenti nelle varie discipline.
• Superare il disorientamento nel passaggio da un ordine all’altro di scuola per gli allievi ed in particolar modo per gli alunni con bisogni educativi speciali.
• Migliorare la rispondenza dei percorsi formativi ai parametri di valutazione degli esiti formativi degli alunni, la congruenza e la coerenza nella definizione unitaria degli stessi .
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Nel R.A.V. è stato richiesto alla scuola di individuare nella sezione esiti degli studenti le priorità e i traguardi da raggiungere; il gruppo di autovalutazione, sulla base anche dei giudizi assegnati, ha individuato come criticità sul quale focalizzare l’attenzione quello del potenziamento delle competenze chiave e di cittadinanza e, attraverso tale potenziamento, giungere anche ad un miglioramento dei risultati nelle prove standardizzate (INVALSI)
Di seguito sono indicate le priorità e i traguardi
ESITI DEGLI STUDENTI PRIORITA’ TRAGUARDI
Competenze chiave e di cittadinanza
Risultati nelle prove standardizzate nazionali
Attivare processi di cooperazione e socializzazione, valorizzare la creatività e la partecipazione, lo sviluppo del senso di appartenenza ad una comunità.
Acquisizione di rispetto tra pari e verso l’adulto. Collaborare e responsabilizzarsi nel gruppo di gioco e di lavoro.
Sviluppare capacità operative, progettuali e manuali da utilizzare in contesti di esperienza –conoscenza per un approccio scientifico ai problemi con la guida dell’insegnante, in collaborazione con i compagni e da solo (osservare, argomentare, dedurre, prospettare soluzioni e interpretazioni
Rinforzare alcune abilità che risultano di fondamentale importanza per l’acquisizione di una sempre maggiore autonomia nella vita quotidiana.
Acquisire un personale metodo di studio. Migliorare l’autostima.
Ridurre la variabilità tra le classi attraverso l’adozione di strumenti omogenei.
Migliorare le performance degli alunni della scuola nelle prove INVALSI.
Gli obiettivi vanno invece individuati nelle aree di processo, di seguito sono indicati gli obiettivi individuati:
AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO Curricolo, progettazione, valutazione
Sensibilizzare i docenti alla ricerca di fonti e materiali, nonché all’uso delle tecnologie. Sensibilizzare i docenti ad una rivisitazione delle metodologie e strategie ad oggi intraprese .
Uniformare le linee metodologico-‐didattiche attraverso una progettazione per classi parallele con l’utilizzo di prove di verifica omogenee e condivise (modello INVALSI)
Migliorare la progettazione curricolare interdisciplinare con l’applicazione di una didattica laboratoriale in orario curricolare ed extracurricolare con possibilità di apertura pomeridiana della scuola per attività extracurricolari
Utilizzo dello stesso codice da parte di tutti i docenti del consiglio di classe (tabelle, grafici, mappe concettuali, questionari)
Ambiente di apprendimento Rivisitazione dell’orario disciplinare e degli ambiti con attività di
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consolidamento, recupero e potenziamento per le varie discipline con rafforzamento della lingua straniera e delle nuove tecnologie
Tali priorità hanno ispirato l’azione del Dirigente scolastico che attraverso il piano d’indirizzo prot. n. prot. n. 6980/A7 del 30/09/15(allegato 1) ha orientato la progettualità, individuando specifici interventi da inserire nel Piano di Miglioramento per offrire risposte precise all’utenza, che in una società complessa e multiculturale, deve acquisire capacità di orientamento e decisionalità, oltre al possesso di una solida cultura di base.
ORGANICO POTENZIATO: ELABORAZIONE ED INDICAZIONI IN ORDINE A INDIVIDUAZIONE DI PREFERENZE CIRCA LE AREE D’INTERVENTO(Circolare prot. AOODGPER n. 30549 del 21/09/15)
Per le scuole del primo ciclo sono stati individuati sei campi per il potenziamento dell’offerta formativa e le istituzioni scolastiche sono state chiamate ad individuare, in ordine di preferenza, tale ordine di preferenza indica le priorità che la scuola intende perseguire per il potenziamento dell’offerta formativa.
Per meglio realizzare gli obiettivi prefissati nel RAV ed il conseguente Piano di Miglioramento occorre potenziare, infatti, quelle aree che rendono più attraenti ed accattivanti le attività per gli alunni, come le attività laboratoriali, l’inglese, la musica, l’attività motoria, l’educazione alla cittadinanza attiva, che consentono di porre l’alunno in situazione, rendendolo protagonista del processo di apprendimento, in un’ottica di inclusività, favorendo l’acquisizione di competenze metacognitive indispensabili agli alunni che, nel progressivo svolgimento del loro “progetto di vita”, dovranno inserirsi nel sociale.
L’organico aggiuntivo confluirà successivamente nel più ampio organico dell’autonomia volto al potenziamento dell’offerta formativa.
I docenti assegnati saranno utilizzati per attività di consolidamento, potenziamento e supplenze dei docenti assenti, così come si apprende dalle circolari.
La D.S. premette che quest’anno sarà, quindi, periodo di sperimentazione di un nuovo assetto che si proietterà nel futuro.
Il Collegio dei Docenti, con delibera n. 14 del 30/09/15, ha individuato la priorità dei campi secondo un ordine di preferenza di seguito riportato:
1 Potenziamento laboratoriale*
h Sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale , all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché nella produzione.
2 Potenziamento linguistico**
a Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’UE, anche mediante l’utilizzo della metodologia del Content language integrated learning.
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3 Potenziamento artistico e musicale
c potenziamento delle competenze nella pratica e
nella cultura musicali, nell’arte e nella storia
dell’arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di
produzione e di diffusione delle immagini e dei
suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei
e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali
settori
4 Potenziamento motorio g Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati ad uno stile di vita sano , con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica
5 Potenziamento umanistico socio economico e per la legalità
e
sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla
conoscenza e al rispetto della legalità, della
sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del
patrimonio e delle attività culturali
6 Potenziamento scientifico b potenziamento delle competenze matematicologiche
e scientifiche
IL POF E IL CONSIGLIO DI ISTITUTO Il presente Piano dell'Offerta Formativa si pone come documento che:
Ø esplicita alle famiglie le scelte educative e organizzative della scuola; Ø codifica i momenti di ascolto, di scambio, di proposta, necessari per operare scelte condivise.
Al Consiglio di Istituto spetta il compito di adottare il POF, elaborato dal Collegio dei Docenti.
MISSION DELL’ISTITUTO Nel corso dell’anno scolastico 2011/12 si è giunti all’avvio, all’interno dell’Istituzione scolastica “Alberto Mario”, di una nuova modalità di organizzazione che prevede la verticalizzazione dei tre ordini di scuola: Scuola dell’Infanzia, Scuola primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado all’interno di un unico Istituto scolastico detto “Comprensivo”.
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Questa trasformazione istituzionale consente a noi tutti di realizzare ancor meglio l’idea di una scuola intesa come comunità educante al servizio del cittadino, senza perdere la propria identità che è stata ad oggi fattore di qualità e distinzione sul territorio.
Con questa iniziativa abbiamo ancor più rafforzato il rapporto con gli Enti Locali e valorizzato l’insieme delle risorse professionali presenti nella scuola, dal Dirigente Scolastico agli operatori tutti. L’istituto comprensivo, infatti, sperimenta una gestione innovativa nella direzione dello scorrimento verticale delle professionalità ed offre una maggiore flessibilità nelle scelte didattiche (moduli formativi, gruppi interclasse, laboratori curricolari ed extracurricolari). L’Istituto Comprensivo “22 Alberto Mario” racchiude in sé l’idea di una scuola che gode della fiducia della comunità perché si impegna in un progetto educativo, visibile e coerente, attraverso un’attenta valutazione delle scelte, con un continuo lavoro di approfondimento ed autoanalisi, con la formulazione di un’ipotesi organizzativa, metodologica e didattica, complessivamente già prefigurata, che permette di porre in essere un’offerta formativa già calibrata sul territorio da diversi anni, proiettata verso il futuro, tenendo sempre presente la propria “mission”: la qualità a portata degli allievi.
L’Istituto Comprensivo in sede si presta ad una vocazione “sperimentale” di ricerca delle migliori condizioni per rafforzare i livelli di apprendimento dei ragazzi personalizzarne i percorsi educativi, arricchire di opportunità l’offerta formativa, utilizzare in modo integrato le risorse educative del territorio.
Obiettivo saliente della nostra istituzione è quello di prevenire l’insuccesso, deve essere in grado di identificare segni, segnali e sentori dell’insuccesso scolastico riconoscendo le differenze individuali basate su personali profili d’intelligenza. Attribuire importanza allo studio nelle funzioni cognitive e meta cognitive. Seguendo anche gli orientamenti di ordine psicologico e neurologico per favorire l’educazione cognitiva come educazione di pensiero. Organizzare e creare nuove soluzioni didattiche, rispettando e valorizzando le differenze assumendosi la responsabilità di compiere scelte ispirate a criteri di oggettività etica.
L’ISTITUZIONE SCOLASTICA “22 ALBERTO MARIO ”
È SCUOLA DEL SAPERE CREATIVO, … SCUOLA DI TUTTI E PER TUTTI ”
è suo compito disegnare per i suoi utenti sentieri didattici flessibili e stimolanti, corrispondenti alle loro potenzialità e alle loro esigenze, perché divengano adulti responsabili e consapevoli, capaci di migliorarsi e contribuire al cambiamento positivo del loro ambiente socio-culturale. La nostra scuola è “Laboratorio culturale…” per noi pensare è…fare, operare, inventare, elaborare per orientare il futuro di ogni bambino
attraverso:
− Costruzione di percorsi individualizzati.
− Valorizzazione delle diversità nel rispetto delle pari opportunità e dell’equivalore dei risultati.
− Accoglienza e integrazione dei portatori di handicap.
− Continuità.
− Educazione alla legalità
− Educazione alla salute ed all’ambiente.
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− Educazione alimentare.
− Pratica curricolare ed extracurricolare dell’attività motoria e di avviamento alla pratica sportiva.
− Insegnamento curricolare ed extracurricolare delle lingue comunitarie(inglese e spagnolo)
− Esperienze teatrali e di drammatizzazione.
− Esperienze manipolative e pratica artigianale in presenza di esperti.
− Esperienze di strumento musicale
− percorsi multimediali con le nuove tecnologie.
− Visite guidate.
OBIETTIVI FORMATIVI A. Scolarizzazione. B. Socializzazione. C. Educazione alla legalità e alla cooperazione. D. Consolidamento della propria identità. E. Motivazione allo studio e alla cultura. OBIETTIVI COGNITIVI A. Sviluppo delle strumentalità di base delle conoscenze. B. Sviluppo delle capacità di comunicazione ed espressione. C. Acquisizione delle capacità di pianificare di elaborare e di ricercare per rielaborare. D. Potenziamento delle capacità logiche. E. Potenziamento dei mezzi espressivi non verbali e metacomunicazionali. OBIETTIVI COMPENSATIVI E INTEGRATIVI A. Promuovere l’autonomia personale e sociale del soggetto. B. Sviluppare capacità collaborative con i compagni e le insegnanti. C. Motivare, organizzare ed arricchire l’esperienza espressiva dell’alunno. D. Rafforzare la fiducia nelle proprie capacità e nei propri mezzi di comunicazione, rimuovendo i blocchi psicologici.
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IL CURRICOLO
Criteri generali del curricolo In ogni scuola dell’Istituto la pratica educativa fa riferimento ai seguenti criteri: - Rispetto dell’unità psico - fisica dell’alunno. Nella scuola di base la formazione deve tendere ad uno sviluppo integrale e armonico della persona, mirando tanto agli aspetti cognitivi, quanto a quelli fisici, affettivi e relazionali. - Centralità educativa della corporeità dell’alunno. Poiché l’alunno entra in relazione con il mondo attraverso il corpo si condivide con la commissione dei cosiddetti “saggi” la messa in discussione di una visione esclusivamente “conoscitiva”, “verbale” dell’apprendimento e si afferma la promozione di un sapere pratico, manuale e operativo. - Funzione educativa dell’esempio I valori fondamentali (tolleranza, rispetto, amicizia, giustizia,.....) a cui l’Istituto intende educare non possono essere semplicemente “trasmessi” dall’adulto all’alunno; per essere credibili e desiderabili tali valori devono innanzitutto essere concretamente praticati dagli adulti nel contesto della relazione educativa che devono comportarsi in modo coerente rispetto ai valori ai quali intendono educare. - Atteggiamento di ricerca La cultura e la scienza concordano sul fatto che in nessun campo è possibile scoprire una verità sicura e assoluta; la scuola non è depositaria della VERITA’, ma può e deve fornire agli alunni gli strumenti per costruirsi una propria interpretazione del mondo e della realtà da mettere a confronto con l’interpretazione degli altri; in questo contesto anche l’errore diventa elemento di riflessione e discussione nell’ambito del gruppo – classe. - Rilevanza del gruppo Il piccolo gruppo, il gruppo - classe e la comunità scolastica rappresentano luoghi fondamentali per la crescita degli alunni; la discussione e il confronto sono strumenti per la costruzione condivisa della conoscenza così come lo sviluppo sociale e affettivo si realizzano nel gruppo e attraverso il gruppo. - Differenziazione della proposta educativa A ciascuno vanno garantite le opportunità formative necessarie per raggiungere i risultati finali previsti dal progetto di scuola; ciò significa che si opererà per favorire il recupero dello svantaggio socio - culturale e delle difficoltà individuali, attenendosi al principio educativo che la proposta formativa deve essere differenziata e proporzionale alle difficoltà e alle esigenze di ciascuno. Finalità generali Acquisizione da parte dell’alunno di un personale metodo di studio attraverso l’adozione di diverse metodologie quali il cooperative learning, problem solving ecc. per l’acquisizione di competenze da spendere nel sociale. Costruzione di competenze metacognitive indispensabili all’alunno che nel progressivo svolgimento del proprio progetto di vita gli permettano di inserirsi nel sociale. Sviluppare capacità operative, progettuali e manuali da utilizzare in contesti di esperienza –conoscenza per un approccio scientifico ai problemi con la guida dell’insegnante, in collaborazione con i compagni e da solo . Diffondere metodi innovativi e didattiche attraenti per migliorare e diversificare i processi di apprendimento. Promuovere la progettazione di un’offerta formativa ampia e diversificata adeguata ai bisogni degli alunni della scuola nel rispetto delle loro diversità (B.E.S.)
Finalità rivolte ai bisogni formativi emergenti · Scuola dell’infanzia · Formazione integrale della personalità dei bambini, nella prospettiva di soggetti liberi, responsabili, critici ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale, europea ed internazionale;
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· Valorizzazione al massimo livello possibile delle capacità affettive, psicomotorie, cognitive, operative, sociali, estetiche, morali e religiose dei bambini; · Trasformazione delle capacità in competenze che appartengono al loro essere personale e che, essi impiegano con naturalezza nelle diverse situazioni di vita. · Scuola Primaria · Acquisire tutti i fondamentali tipi di linguaggio e un primo livello di padronanza dei quadri concettuali, delle abilità, delle modalità d’indagine essenziali alla comprensione del mondo umano, naturale e artificiale. · Acquisire le varie modalità espressive di natura artistico- musicale, dell’approccio scientifico e tecnico, delle coordinate storiche, geografiche ed organizzative della vita umana e della convivenza civile. · Migliorare il concetto di sé e della realtà in cui vivono. · Essere consapevole delle varie forme di disagio, diversità ed emarginazione esistenti nel mondo e nel loro ambiente, ed avere la competenza necessaria ad affrontarle con autonomia di giudizio. · Sperimentare l’importanza dell’impegno personale e di gruppo, accettare l’altro e dialogare e partecipare in maniera costruttiva alla realizzazione di obiettivi comuni. · Secondaria di I grado · Educare al sapere trasversale e fornire competenze nell’ambito della comunicazione attraverso l’uso di una pluralità di codici; · Educare i giovani a gestire i nuovi strumenti tecnologici; · Sensibilizzare i giovani all’importanza della conoscenza delle lingue straniere come strumento di lavoro, ma soprattutto di nuovi abiti mentali per comunicare, per capire il lontano e il diverso, per superare stereotipi e per non cedere a forme di etnocentrismo culturale; · Educare a scelte consapevoli; · Educare ad una lettura problematica della realtà, evitando l’improvvisazione e sapendo gestire l’imprevisto (breakdown, problem posing e problem solving) al fine di sviluppare la creatività; · Integrare gli alunni svantaggiati, gli extracomunitari e i diversamente abili; recuperare le abilità di base, potenziare le abilità acquisite, sviluppare le capacità di critica e di scelta per il successo formativo; · Educare alla programmazione: stabilire obiettivi, definire processi, controllarne le fasi, stimare tempi, individuare risorse, affrontare eventuali imprevisti con percorsi alternativi; · Educare alla conoscenza di sé, della propria identità culturale, attraverso la conoscenza del proprio territorio e della propria storia; · Sviluppare negli alunni la coscienza storica e di appartenenza alla comunità locale, nazionale e alla civiltà europea.
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Il Curricolo. Impianto organizzativo Il CURRICOLO ha come punti di riferimento le finalità espresse nel Piano dell’Offerta Formativa dell’istituzione scolastica e vuole disegnare il cammino che la scuola, come agenzia preposta alla formazione e all’istruzione, intende seguire per aiutare ogni allievo, a lei affidato, nella sua crescita culturale e morale, stimolandolo a dare il meglio di sé e potenziandone le capacità in ogni campo, perché sia preparato ad affrontare qualsiasi difficoltà.
L’I.C. “22 Alberto Mario” è istituto scolastico che accoglie bambini dai tre ai quattordici anni (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado).
La scuola dell’infanzia è segmento importante nella vita sociale del bambino, rappresenta il primo momento comunitario didatticamente strutturato ed ha il compito di favorire la maturazione di quei prerequisiti necessari ad ogni discente per proseguire il suo percorso formativo di alfabetizzazione culturale, stimolando tutte le potenzialità cognitive e attivando l’apprendimento.
Pertanto è necessario costruire un curricolo d’istituto in continuità verticale che faccia superare nell’operatività quotidiana le contraddizioni tra aspetti cognitivi e quelli operativi, che determini in modo specifico quali mete si vogliono raggiungere e i tempi opportuni al loro svolgimento.
Fondamentale procedere alla costruzione e al coordinamento del curricolo, sia sul piano teorico che su quello metodologico-operativo, alla luce delle Indicazioni Nazionali del 4/09/2012 e delle competenze-chiave europee.
L’elaborazione del curricolo verticale permette pertanto di evitare frammentazioni, segmentazioni, ripetitività del sapere e di tracciare un percorso formativo unitario contribuendo, in tal modo, alla costruzione di una “positiva” comunicazione tra i diversi ordini di scuola dell’Istituto. Le Indicazioni Nazionali costituiscono il quadro di riferimento delle scelte affidate alla progettazione delle scuole nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche.
Poiché anche la verifica e la valutazione delle competenze acquisite ricopre un ruolo fondamentale nella programmazione del percorso formativo, sono previste verifiche standardizzate (test d'ingresso, prove intermedie e finali ) da somministrare periodicamente nelle classi parallele di scuola primaria e secondaria.
Quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente
1. Comunicazione nella madre lingua
2. Comunicazione nelle lingue straniere
3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
4. Competenza digitale
5. Imparare ad imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturale
Impostazioni metodologiche comuni ai tre ordini di scuola
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Le impostazioni metodologiche sono comuni a tutti gli ordini di scuola e mirano alla partecipazione attiva e consapevole di ogni alunno, in modo che questi sia coinvolto nel proprio processo di apprendimento, verifichi i progressi conseguiti e possa maturare la coscienza di sé e delle proprie capacità. Compito degli insegnanti è quello di valorizzare le inclinazioni e le abilità individuali, di fornire agli alunni gli strumenti di conoscenza necessari per comprendere i contesti naturali, sociali, culturali, antropologici nei quali essi si trovano a vivere ed operare.
I metodi ai quali generalmente si ricorrerà sono i seguenti:
• realizzazione di percorsi in forma di laboratorio che favoriscono l’operatività, il dialogo e la riflessione su quello che si fa;
• didattica per problemi (problem solving) che consente all'allievo di ricercare dati ed informazioni; fare stime e calcoli; formulare ipotesi risolutive; proporre soluzioni; prendere decisioni ed acquisire, autonomamente, conoscenze nuove;
• attività di esplorazione e scoperta ; • apprendimento collaborativo, che consente di sviluppare anche alcuni aspetti fondamentali della
personalità quali: la responsabilità, l’autonomia, la fiducia in sè, la stima di sé, la cooperazione con gli altri, la solidarietà, le capacità decisionali;
• attività di tutoring che valorizzano le conoscenze degli alunni, aumentano la considerazione di sé e incrementano le interazioni positive tra i membri della classe;
• didattica della comunicazione, attraverso la discussione libera o guidata tutti gli studenti vengono stimolati ad esprimere le proprie idee nel gruppo;
• didattica individualizzata, mirata al singolo alunno per fargli acquisire abilità e competenze;
Il Curricolo verticale
Per ciò che concerne i contenuti disciplinari, gli obiettivi di apprendimento, i traguardi per lo sviluppo delle competenze si rimanda al curricolo(Allegato n. 1).
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SCUOLA DELL’INFANZIA: OFFERTA FORMATIVA
Finalità ed azioni nella scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia è segmento importante nella vita sociale del bambino, rappresenta il primo momento comunitario didatticamente strutturato ed ha il compito di favorire la maturazione di quei prerequisiti necessari ad ogni discente per proseguire il suo percorso formativo di alfabetizzazione culturale, stimolando tutte le potenzialità cognitive e attivando l’apprendimento.
La scuola dell’infanzia è scuola di reale apprendimento, non solo passaggio dalla famiglia alla scuola di base, con una sua specificità pedagogica, dove i risultati raggiunti, i prerequisiti per la scuola primaria, non sono da considerare solo preparazione al segmento formativo che segue ma la realizzazione di compiti educativo – didattici, relativi ad una progettualità propria.
La Scuola dell’infanzia, articolazione del sistema scolastico di formazione e di istruzione, concorre, a promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini dai 3 ai sei anni, nella prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili ed attivamente partecipi.
Essa persegue sia l’acquisizione di capacità e di competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo, sia una equilibrata maturazione ed organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali della personalità, apportando con questo il suo specifico contributo alla realizzazione della uguaglianza delle opportunità educative.
La scuola dell’infanzia ha il compito di consentire ai bambini, in una situazione di pari opportunità, di raggiungere traguardi significativi in ordine:
• all’ IDENTITA’, per accrescere sicurezza, fiducia nelle proprie capacità, senso di appartenenza, autostima.
• all’AUTONOMIA come scoperta della realtà che li circonda, capacità di scelta, rispetto e cura di sé, degli altri, dell’ambiente.
• alla COMPETENZA intesa come sviluppo di abilità linguistiche, motorie, intellettive, espressive, sociali e relazionali, attraverso specifici itinerari formativi nei quali sono presenti situazioni efficaci di apprendimento.
• Alla CITTADINANZA, come scoperta degli altri, dei loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise.
La Scuola realizza necessari collegamenti con la Scuola Primaria Attua la prevenzione del disagio.
Tenendo conto dei bisogni educativi del bambino, la scuola si propone di realizzare un servizio scolastico che cercherà di soddisfare le richieste delle famiglie. Per organizzare al meglio le attività, il tempo scuola è suddiviso in fasce orarie, finalizzato a mantenere sia una struttura per sezioni, con riferimento personalizzato, sia di realizzare momenti d’intersezione. All’interno delle due ore di contemporaneità didattiche, che si colloca dalle ore 11,30 alle ore 13,30, si realizzeranno attività specifiche e interventi individualizzati in piccoli gruppi. Attraverso progetti trasversali ci si propone di far accadere intenzionalmente molti eventi che promuovono il processo di apprendimento e, partendo dal vissuto dei bambini, si tenderà ad ampliare e promuovere nuove esperienze per far crescere e affinare molteplici competenze.
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Modello organizzativo TEMPI ATTIVITA’ SPAZI
Primo periodo Accoglienza Attività routinarie e attività organizzate in sezione
Giochi liberi in piccoli gruppi Appello, il cartellone delle presenze, ginnastica, settimana, merenda, bagno
Sezione
Secondo periodo Attività curriculare
Attività espressive, cognitive motorie, manipolative, giochi, filastrocche ecc.
Sezione
Terzo periodo Grande routine Post pranzo
Pulizia personale, pranzo, riordino Gioco e attività libere
Bagni, Sezione
Quarto periodo Attività organizzata Uscita
Giochi organizzati Lettura di storie, drammatizzazioni, attività grafico-pittoriche. Il racconto della giornata Riordino e saluti
Sezione
L’orario di funzionamento settimanale della scuola dell’infanzia è di 40 ore articolato su cinque giorni dal lunedì al venerdì.
I bambini usufruiscono del servizio di refezione erogato dal comune da ottobre a giugno.
Nei periodi in cui non e’ attivo il servizio di refezione ingresso ore: 8.30-9.00 uscita ore 12.30-13.30
Nei periodi in cui è attivo il servizio di refezione ingresso ore 8.30- 9.00 uscita ore 16.30
Le sezioni sono 7: 2 formate da alunni di 3 anni, 3 da alunni di 4 anni, 2 da alunni di 5 anni
In tutte le sezioni, inoltre, l’insegnamento della religione cattolica è affidato a personale specializzato. La scuola dell’Infanzia consolida nel bambino attività motorie, linguistiche, espressive, logiche, intellettuali, creative e sensoriali utilizzando specifici campi di esperienza, che diventano, pertanto, elementi essenziali per la programmazione e la valutazione. Ogni campo di Esperienza ha una sua specificità contrassegnata dagli obiettivi Formativi, dai contenuti, dalle strategie di intervento, dagli indicatori di verifica. Nella scuola dell’infanzia si sollecita il raggiungimento degli obiettivi formativi valorizzando: - I tempi e i momenti specifici della giornata scolastica; - Gli spazi, i materiali e le attrezzature disponibili; - Il gioco nelle sue varie forme; - Progetti ed attività didattiche specifiche. Metodologia
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La metodologia privilegerà: · Il gioco in tutte le sue manifestazioni: creativo, cognitivo, socializzante; · L’esplorazione e la ricerca, ponendo esperienze che muovono dalla curiosità del bambino e che lo stimolano a confrontare situazioni, a formulare ipotesi, ad adattarsi alla realtà; · La vita di relazione, proponendo attività nel piccolo e grande gruppo.
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SCUOLA DEL PRIMO CICLO PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO: OFFERTA FORMATIVA Il primo ciclo d’istruzione ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e per la costruzione dell’identità dell’alunno, nel quale si pongono le basi e si sviluppano le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita. La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzarla la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità, previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema d’istruzione. La scuola Primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base sviluppando le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose. La scuola secondaria di primo grado rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle discipline come ponti di vista sulla realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e rappresentazione del mondo favorendo una più approfondita padronanza delle discipline, una articolata organizzazione delle conoscenze nella prospettiva della elaborazione di un sapere integrato attraverso le esperienze interdisciplinari. In questa prospettiva la scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura attraverso: Ø Il senso dell’esperienza Fin dai primi anni del percorso formativo, la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento:
• fornendo all’alunno le occasioni per capire se stesso, per prendere consapevolezza delle sue potenzialità e risorse, per progettare percorsi esperienziali e verificarne gli esiti conseguiti in relazione alle attese;
• favorendo lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle; • promuovendo il senso di responsabilità che si traduce nel far bene il proprio lavoro e nel portarlo a termine,
nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano, sia naturali che sociali; • sollecitando gli alunni a sperimentare pratiche collaborative nel rispetto reciproco; • facilitando le condizioni di fruizione e produzione della comunicazione tra coetanei e dei messaggi provenienti
dalla società nelle loro molteplici forme; • stabilendo con i genitori rapporti non episodici, ma costruttivi dentro un progetto educativo condiviso, continuo
e corresponsabile. Ø L’alfabetizzazione culturale di base. Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione di linguaggi simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura. Ø La cittadinanza. L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà. Obiettivi irrinunciabili sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità. Ø L’ambiente di apprendimento. Il primo ciclo persegue efficacemente le finalità che le sono assegnate nella misura in cui si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni nel:
• Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti;
• Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità per fare in modo che non diventino disuguaglianze;
• Favorire l’esplorazione e la scoperta al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove conoscenze;
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• Incoraggiare l’apprendimento collaborativo perché imparare non è solo un processo individuale favorendo
forme di interazione e collaborazione sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di classi e di età diverse;
• Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere al fine di imparare ad apprendere;
• Realizzare percorsi in forma di laboratorio per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la
riflessione su quello che si fa, incoraggiando la sperimentazione e la progettualità, coinvolgendo gli alunni nel pensare – realizzare – valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con gli altri.
Finalità e azioni nella scuola primaria
La Scuola Primaria ha la durata di cinque anni e accoglie bambini dai sei ai dieci anni e possono accedere anche i bambini che compiono i sei anni d’età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Accogliendo e valorizzando le diversità individuali, essa promuove lo sviluppo della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base, comprese quelle relative all’alfabetizzazione informatica, fino alle prime sistemazioni logico-critiche; di fare apprendere i mezzi espressivi, la lingua italiana e l’alfabetizzazione nella lingua inglese; di porre le basi per l’utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni, delle sue leggi; di valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo, di educare ai principi fondamentali della convivenza civile. Durante questo ciclo scolastico ai bambini va offerta l’opportunità di sviluppare le capacità necessarie per imparare a leggere e a gestire le proprie emozioni, per aver cura di sé, degli oggetti e degli ambienti in cui vivono e per acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità. Si pongono, altresì, le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva che viene promossa attraverso esperienze significative di forme di cooperazione e solidarietà. Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono l'acquisizione del senso di legalità e di responsabilità, che portano gli studenti a far bene il proprio lavoro, a portarlo a termine e ad agire in modo consapevole.
Scelte didattiche Compito della "didattica" è quello di predisporre le leggi unitarie del sapere nelle forme tipiche dell'apprendimento: attivo - iconico - simbolico. L'alunno è considerato protagonista del processo d'insegnamento - apprendimento per favorire la motivazione, l'interesse e la curiosità verso il sapere. Si promuove nel bambino un atteggiamento che lo porti, partendo dal proprio vissuto, ad ampliare le proprie conoscenze, ponendo domande, formulando ipotesi e proponendo soluzioni. Il bambino viene guidato attraverso la discussione mirata ed il confronto con i compagni e l'adulto ad una maggiore consapevolezza di se e del proprio sapere. Le attività di insegnamento - apprendimento avvengono all'interno del gruppo classe ma si prevedono anche per piccoli gruppi eterogenei e di livello ed interventi individualizzati mettendo in pratica le metodologie e le strategie più opportune.
Ruolo dell'insegnante Compito dell'insegnante è creare un clima favorevole all'apprendimento attraverso: § Il dialogo e la comunicazione interpersonale; § La ricerca di un clima relazionale positivo all'interno del percorso formativo; L'insegnante non è uno "speaker", è indispensabile che esso porti l'alunno ad agire con le conoscenze ovvero in modo da permettere di maturare e consolidare competenze trasversali e trasferibili, pertanto il docente deve assumere il ruolo di "facilitatore" dell'apprendimento.
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Modello organizzativo scuola Primaria
Nella scuola primaria 22 Alberto Mario, le classi 1C, 2C, 3C E 4C funzionano a tempo pieno con un orario di 40 ore su cinque giorni, le e 16 classi funzionano a tempo prolungato (28 ore e 20 minuti settimanali), l’insegnamento della lingua inglese su tutte le classi è curato da insegnanti specializzati, l’insegnamento di religion è curato da specialisti. I bambini usufruiscono del servizio di refezione erogato dal comune da ottobre a giugno.
Organizzazione oraria del tempo pieno (classi IC, IIC, IIIC, IVC)
La scuola a tempo pieno prevede 40 ore settimanali distribuite dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 16.20 così ripartite:
• in attività disciplinari
• attività laboratoriali
• attività di approfondimento, consolidamento e recupero
• ricreazione e tempo mensa.
La giornata scolastica è ripartita in tre momenti:
1. attività disciplinare e ricreazione
2. attività disciplinare e approfondimento, consolidamento e recupero
3. mensa e attività disciplinare pomeridiana o laboratori
I laboratori possono variare di anno in anno in base alle competenze professionali di ogni insegnante e ai possibili agganci con l’attività curricolare.
Saranno strutturati i seguenti possibili laboratori: musicale, artistico, manuale, d’informatica, alimentare, stradale, lettura creativa attività sportive…
Attività possibili durante la settimana a casa
Per rispondere alle istanze di alcune famiglie, che hanno chiesto che i propri figli non debbano essere occupati dopo l’impegno scolastico in ulteriori lavori didattici, il consiglio d’interclasse ha strutturato l’orario riservando dei momenti giornalieri, ad attività di consolidamento, recupero, approfondimento e potenziamento degli argomenti affrontati.
Gli insegnanti ritengono, comunque, che durante la settimana, a casa, gli alunni possano dedicare del tempo ad attività di lettura per consolidare l’apprendimento strumentale della letto-scrittura per le classi prima e seconda e, per favorire il piacere della lettura soprattutto per la terza, quarta e quinta.
Compiti per il fine settimana
I docenti reputano sia opportune, specialmente per le classi III e IV, assegnare dei compiti da svolgere a casa durante il fine settimana per raggiungere i seguenti obiettivi:
• favorire un consolidamento degli apprendimenti
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• incentivare atteggiamenti di responsabilità e di autonomia
• acquisire un efficace metodo di studio
• coinvolgere le famiglie nel lavoro scolastico
• fornire agli alunni competenze utili per affrontare positivamente il percorso scolastico nella scuola secondaria di primo grado
Per i genitori i compiti a casa sono un’occasione per seguire i lavori svolti nella scuola, per verificare i progressi del figlio, per trasmettergli il valore del suo impegno scolastico e per stabilire un legame con la vita scolastica del proprio figlio.
Risulta difficoltoso quantificare il tempo da dedicare all’esecuzione dei lavori dati per casa, perché dipende dai ritmi e dalle modalità del loro svolgimento tipiche di ogni alunno.
L’assegnazione dei compiti verrà, quindi, concordata collegialmente dai docenti, facendo in modo che l’assegno sia fatto per un solo ambito alla volta, per evitare un eccessivo carico di lavoro.
Organizzazione oraria del tempo prolungato
Nei periodi in cui non è attivo il servizio di refezione: ingresso ore: 8.15 uscita ore 13.15
Nei periodi in cui è attivo il servizio di refezione
• lunedì –mercoledì- venerdì: ingresso ore 8.20 uscita ore 13.00 (12,55 per le classi prime) • martedì e giovedì: ingresso ore 8.20 uscita ore 15.30(15,25 per le classi prime)
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Quadro orario settimanale
CL. I
CL. II
CL. III-IV-V TEMPO PIENO
Con doc spec. inglese
Con doc non spec. inglese
CLASSI III-IV CL. II
CL. I
ITALIANO 8 7 8 8 8 8 STORIA E GEOGRAFIA 3 3 3 3 3 3 MATEMATICA 7 7 7 8 7 8 SCIENZE 1 1 1 2 2 2 TECNOLOGIA 1 1 1 1 1 1 ARTE E IMMAGINE 1 1 1 2 2 2 MUSICA 1 1 1 1 1 1 EDUCAZIONE FISICA 1 1 1 2 2 2 INGLESE 1 2 3 3 2 1 IRC 2 2 2 2 2 2 PROGETTO 2,20 2,20 0,20 3 5 5 MENSA 5 5 5
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Finalità e azioni nella Scuola Secondaria di primo grado
La Scuola Secondaria di Primo Grado rappresenta il percorso formativo degli studenti dagli undici ai tredici anni e si conclude con l’esame di stato il cui superamento costituisce titolo di accesso al sistema dei licei e al sistema dell'istruzione e della formazione professionale. Essa costituisce un ponte tra la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di Secondo Grado, accompagna i ragazzi nel delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza ed in quanto tale è un periodo significativo per lo sviluppo educativo, cognitivo e sociale. Le finalità generali da perseguire nel triennio dell'obbligo, mirano alla formazione della personalità del ragazzo in tutte le direzioni, in particolare nella realtà sociale in cui vive, e a favorire l'acquisizione di capacità logiche, metodologiche, linguistiche, scientifiche, tecnico-operative e all’acquisizione e sviluppo di un adeguato metodo di studio. Tutti gli interventi educativi e formativi, devono tendere a sviluppare le competenze e le capacità di scelta, a fornire strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione, al rafforzamento delle attitudini ed alla interazione sociale. É caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell'allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi.
Scelte metodologiche
Ogni Consiglio di classe, tenuto conto dei bisogni e delle finalità educative del P.O.F., elaborerà la programmazione annuale di classe. Nel corso dell’anno verificherà i metodi e le attività proposte nonché le strategie di intervento necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati .
Strategie d’intervento
• Esercizi di recupero, consolidamento, lettura comprensione, esposizione orale. • Produzione di schemi di sintesi. • Uso della sottolineatura. • Indicazioni di procedimenti e tecniche. • Correzioni individuali e collettive. • Interventi individualizzati o a piccoli gruppi. • Controllo quotidiano dei compiti e del materiale. • Verifiche orali e scritte sistematiche. • Elaborazione del Piano educativo individualizzato/personalizzato, con l’insegnante di sostegno, adeguato
ai bisogni degli alunni con bisogni educativi speciali. Atteggiamenti dell’insegnante in situazione educativa
• Definizione di regole esplicite per gli interventi e le attività in classe. • Comunicazione all’allievo degli obiettivi da raggiungere. • Coinvolgimento dell’alunno negli obiettivi da raggiungere. • Richiesta di ordine e puntualità nei lavori assegnati. • Gratificazione. • Richiamo all’autocontrollo e al senso del dovere. • Richiami, verbali e scritti, per scarso impegno o/e comportamenti inadeguati.
Metodi
• Metodo della lezione espositiva, • Conversazioni e discussioni guidate. • Esercitazione ripetitiva. • Lavoro in coppie d’aiuto.
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• Lavoro di gruppo eterogenei o omogenei, di livello, a seconda delle attività proposte. • Attività di laboratorio: operatività, progettazione. • Metodo della ricerca (metodo scientifico). • Utilizzo delle nuove tecnologie (LIM…)
Modello organizzativo Scuola Secondaria di Primo Grado
La Scuola Secondaria di I Grado dell’istituto Comprensivo “22 A. Mario” comprende tre corsi per complessive nove classi funzionanti per 30 ore settimanali, dalle ore 8,00 alle ore 14,00 su cinque giorni settimanali, in concerto con l’organizzazione della scuola primaria.
Quadro orario settimanale
Discipline 30 ore
Italiano 5 +1 di approfondimento linguistico Storia e geografia 4 Inglese 3 Spagnolo 2 Matematica 4 Scienze 2 Tecnologia 2 Educazione fisica 2 Arte e immagine 2 Musica 2 Religione o materia alternativa 1
I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI Sono articolazioni funzionali del Collegio dei docenti che elaborano unità di apprendimento. Periodicamente ne verificano il percorso.
COORDINATORI DI CLASSE Un ruolo di rilievo è svolto dai coordinatori di classe; essi sono punto di riferimento per il consiglio, raccolgono dati e informazioni sull’andamento delle attività didattiche, sul profitto ed il comportamento degli alunni, svolgono funzioni di guida, orientamento e assistenza agli alunni, tengono informati i genitori, predispongono tabelle di sintesi utili per le valutazioni periodiche, soprattutto quadrimestrali e finali, si fanno promotori di attività educative rilevanti, redigono le relazioni finali. COORDINATORE I A prof. Casiello Stella COORDINATORE I B prof. D’Angelo Clorinda COORDINATORE I C prof. Bruschini COORDINATORE II A prof. Grappone Alessandra COORDINATORE II B prof. Santoro Marisa COORDINATORE II C prof. Zambrano Emilia COORDINATORE III A prof. Giustiniani Mariarosaria
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COORDINATORE III B prof. Bennio Lucia COORDINATORE III C prof. Cappetta Maria Battista
Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione Al termine del I ciclo di istruzione lo studente, attraverso gli apprendimenti maturati a scuola, lo studio a casa, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, deve essere in grado di:
− esprimere idee personali, emozioni, sentimenti e conoscenze in modo coerente, dimostrando padronanza della lingua italiana e adottando un registro linguistico adatto alle diverse situazioni;
− affrontare una comunicazione elementare in lingua inglese su argomenti di vita quotidiana e in una seconda lingua comunitaria;
− ascoltare in modo attivo, rispettando le regole della comunicazione; − orientarsi nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; − osservare ed interpretare ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. − usare con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni,
per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.
− possedere un patrimonio di conoscenze e nozioni di base e nello stesso tempo essere capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.
− in relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento di impegnarsi in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali.
− orientare le proprie scelte in modo consapevole, rispettare le regole condivise, collaborare con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. impegnarsi per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
− aver cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. − assimilare il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Dimostrare originalità e spirito di
iniziativa. − assumersi le proprie responsabilità e chiedere aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo
chiede. − analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti .
Criteri per l’elaborazione dei piani di studio personalizzati Ø Analisi diagnostica strutturata per fasce di livello. Ø Organizzazione del curricolo in riferimento alle Indicazioni Nazionali: § Finalità; § Traguardi per lo sviluppo delle competenze; § Obiettivi di apprendimento tarati per fasce di livello; § Articolazione attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’infanzia
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e le discipline nella scuola del primo ciclo. Ø Progetti curriculari e/o extracurriculari. Ø Strategie operative e tecniche di lavoro: lavori di gruppo, gestione laboratori, incontri dell’equipe pedagogica, incontri con i genitori. Ø Valutazione, cura della documentazione didattica e scelta dei relativi strumenti. · La valutazione precede, accompagna e segue tutto il percorso curricolare, attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine; · La valutazione assume una preminente funzione formativa di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Autovalutazione del sistema scolastico che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, ai fini del suo continuo miglioramento, anche attraverso dati di rendicontazione sociale e/o dati che emergono da valutazioni esterne dell’utenza. Scelte metodologiche e didattiche Per raggiungere gli obiettivi prefissati nella programmazione si adotteranno strategie metodologiche flessibili ed adattabili alla reale situazione del gruppo classe ed alle attività programmate. Si cercherà di: · Rispettare i ritmi e le modalità di apprendimento di ogni alunno; · Favorire un ambiente educativo di apprendimento in cui ogni ragazzo trovi proposte di attività, persone e luoghi che favoriscano la sua crescita personale; · Valorizzare i saperi e le capacità individuali di ognuno, nel rispetto delle singole personalità; · Scegliere tra i contenuti disciplinari quelli che meglio si ricollegano agli interessi e ai bisogni dell’età; · Dare spazio alla comunicazione, alla relazione, all’ascolto mettendo gli alunni al corrente del progetto didattico che si intende realizzare insieme, fornendo loro gli strumenti per autonome e responsabili scelte valutative; · Riflettere attentamente sulle dinamiche del gruppo valorizzando la diversità di ognuno, promuovendo la consapevolezza in ogni alunno di considerarsi parte integrante di esso, in previsione di una crescita individuale strettamente collegata alla crescita collettiva; · Adottare strategie specifiche per l’integrazione degli alunni portatori di handicap; · Utilizzare le risorse disponibili - interne e quelle offerte dalle altre Istituzioni ed Enti Territoriali, quali Istituti di credito, Provincia, ASL, Associazioni, - promuovendo attività curricolari, nel rispetto di una programmazione mirata e di un progetto educativo concordato; · Favorire l’educazione alla legalità attraverso la promozione e diffusione di una cultura rispettosa dei valori democratici e dei principi Costituzionali quali giustizia sociale, solidarietà, uguaglianza, tolleranza, nonviolenza, trasparenza, verità; Fornire esempi e proporre modelli morali, etici e comportamentali concreti relativi al rispetto delle regole in un patto di convivenza che sancisca l’esigenza di essere cittadini, soggetti di diritti e doveri.
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Le scelte didattiche si avvalgono di strategie diversificate, frontali e di gruppo, per favorire sia i diversi tipi di intelligenza, i diversi modi di apprendimento, la progressiva acquisizione dell’autonomia personale e scolastica, sia condizioni di lavoro individualizzato per l’attività di potenziamento, consolidamento e recupero. L'alternanza delle diverse strategie consente, agli alunni, di fruire di maggiori opportunità di esperienze formative adeguate alle reali potenzialità di ciascuno, di acquisire capacità di valutazione, autovalutazione e riflessione continua sul proprio percorso e sulle proprie inclinazioni e potenzialità.
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Capitolo ottavo
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO CURRICOLO COMPETENZE CHIAVE Vedi Allegato 2
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Capitolo nono
LA VALUTAZIONE Valutazione finale dei processi di apprendimento
La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni didattiche, senza cui non si potrebbero seguire i progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi ed ai fini raggiungere durante la sua permanenza a scuola. Tra questi vi sono: l’acquisizione e la trasmissione dei contenuti disciplinari (il sapere), la capacità di trasformare in azione i contenuti acquisiti (il saper fare) e la capacità di interagire e di tradurre le conoscenze e le abilità in razionali comportamenti (saper essere). La scuola valuta anche le competenze cosiddette trasversali che attengono, oltre che agli obiettivi cognitivi, anche agli obiettivi comportamentali riferiti cioè al comportamento sociale, o area socio – affettiva e relazionale, e al comportamento di lavoro.
La valutazione è uno degli elementi fondamentali della programmazione didattico – educativa e può essere definita come il confronto tra gli obiettivi prefissi (ciò che si vuole ottenere dall’alunno) ed i risultati conseguiti (ciò che si è ottenuto dallo stesso alunno). Il processo di valutazione consta di tre momenti:
1) la valutazione diagnostica o iniziale. Serve a individuare, attraverso la somministrazione di prove d’ingresso, il livello di partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei pre-requisiti e a predisporre eventuali attività di recupero. Accerta anche, attraverso la compilazione di questionari motivazionali e socioculturali, le caratteristiche e le attitudini degli alunni, utili per la progettazione delle attività scolastiche e extrascolastiche, con particolare riferimento al loro inserimento nelle attività laboratoriali.
2) la valutazione formativa o in itinere. È finalizzata a cogliere, informazioni analitiche e continue sul processo di apprendimento. Favorisce l’autovalutazione da parte degli studenti e fornisce ai docenti indicazioni per attivare eventuali correttivi all’azione didattica o predisporre interventi di rinforzo/recupero. Non prevede nessuna forma di classificazione del profitto degli studenti. Non è pertanto selettiva in senso negativo, ma in senso positivo e compensativo.
3) la valutazione sommativa o complessiva o finale. Consente un giudizio sulle conoscenze e abilità acquisite dallo studente in un determinato periodo di tempo o al termine dell’anno scolastico. La valutazione è un processo dinamico molto complesso, il cui fine principale deve essere quello di favorire la promozione umana e sociale dell’alunno, la stima verso di sé, la sua capacità di auto valutarsi e di scoprire i punti di forza e i punti di debolezza, di auto-orientare i suoi comportamenti e le sue scelte future. La valutazione numerica delle verifiche, sia orali che scritte, è espressa in decimi. Il voto numerico può essere accompagnato da un breve giudizio motivato, per esplicitare brevemente il perché la prova è sufficiente o insufficiente. Al fine di ottenere omogeneità nelle valutazioni disciplinari, di rendere trasparente l’azione valutativa della scuola e di avviare gli alunni alla consapevolezza del significato attribuito al voto espresso in decimi, i docenti della stessa disciplina concordano ad inizio di anno scolastico ed esplicitano in forma scritta, attraverso griglie di misurazione predisposte per i diversi tipi di verifiche e per le singole discipline, i criteri di valutazione delle prove scritte sulla base di indicatori e descrittori condivisi, informando gli alunni.
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Criteri di valutazione Criteri di valutazione della Scuola dell’Infanzia
La valutazione degli alunni viene effettuata periodicamente. All’inizio dell’anno prevede momenti di osservazione degli alunni: • durante il gioco libero; • nelle attività strutturate; • nella routine della giornata scolastica. In itinere tiene conto: • dell'interesse con cui ogni bambino ha accolto le varie proposte educative; • degli elaborati prodotti dai bambini, sia individualmente che in gruppo; • della capacità di verbalizzazione delle esperienze vissute. La valutazione finale misura la maturazione globale dei bambini e viene documentata con una scheda, che é utilizzata come documento di passaggio alla Scuola Primaria.
COMPETENZE INDICATORI
Socio-affettivo-relazionali (Il sé e l’altro )
− Interagisce spontaneamente con i compagni − Coopera in gruppo per un fine comune − Rispetta le regole − Collabora alle proposte dell’adulto − Esprime i propri bisogni − Esprime emozioni − È consapevole delle differenze e le rispetta − Sa seguire regole di comportamento e assumersi
responsabilità − Riconosce e distingue comportamenti positivi o
negativi sia su se stesso che sugli altri − Compie scelte proprie
Motorie (Il corpo in movimento)
− Esprime autonomia personale, nelle attività e nella gestione degli spazi
− Conosce il proprio corpo − Raffiura in modo completo e strutturato lo
scema corporeo − Coordina il proprio movimento con quello degli
altri − Esprime sicurezza negli schemi motori di base − Ha acquisito i concetti topologici − Esegue un percorso correttamente − Consolida I movimenti della mano e del
coordinamento oculo-manuale − Organizza lo spazio del foglio in funzione del
contesto da rappresentare − Rispetta le regole di un gioco
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Espressive (I discorsi e le parole)
− Ascolta e comprende − Sintetizza e rielabora − Risponde in modo pertinente − Utilizza la lingua per raccontare le proprie
esperienze, esprimere necessità e interagire con gli altri
− Possiede un repertorio lessicale adeguato − Compie lettura di immagini − In ambito grafico, pittorico e manipolativo si
esprime in modo creativo − E’ interessato alla scoperta e all’uso di tecniche
pittoriche diverse Logico – scientifiche (la conoscenza del mondo)
− Percepisce relazioni di tipo quantitative − Opera classificazioni in base ad un attributo − É capace di ordinare – seriare − Ricostruisce una sequenza logico – temporale − Stabilisce strutture logiche in base ad
un’esperienza − Formula ipotesi − Si pone problemi e ne ricerca la soluzioni − Osserva il suo corpo, gli esseri viventi e i loro
ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti
− Individua la posizione di oggetti nello spazio usando termini spaziali corretti; esegue correttamente percorsi sulla base di indicazioni verbali
Condizioni per l’apprendimento (Attenzione, memoria, interessi, curiosità, impegno)
− È motivato nei confronti dell’esperienza − Partecipa con entusiasmo − Porta a termine un lavoro rimanendo
concentrato − Ripercorre nella giusta sequenza le azioni della
giornata
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Criteri di valutazione della Scuola Primaria e secondaria di I Grado
La valutazione tiene presenti i seguenti criteri generali:
a) Livello di partenza; b) Condizioni socio - ambientali; c) Capacità individuali; d) La proprietà del lessico; e) Capacità di comunicazione e socializzazione; f) Conoscenza degli argomenti e capacità di elaborazione; g) Maturità e autonomia operativa; h) Motivazione ed impegno; i) Capacità di integrazione sia con i più capaci che con gli svantaggiati ed i portatori di handicap.
Griglia di corrispondenza tra voti e conoscenze, abilità e competenze disciplinari Scuola Primaria
La delicatezza del momento valutativo degli alunni di Scuola Primaria delle classi prime e seconde, in età evolutiva e ai primi passi dell’approccio con il sapere, induce a non attribuire voti inferiori al sei, mirando a promuovere maggiormente l’autostima e la fiducia in sé, mentre per gli alunni delle classi superiori viene introdotto il voto cinque.
Prime e seconde classi GIUDIZIO DI PROFITTO in riferimento a: conoscenze, abilità competenze disciplinari
LIVELLO DI PROFITTO VOTO
Abilità corrette, complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e approfondita, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, ricca e ben articolata, capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale
OTTIMO 10
Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, precisa e ben articolata, capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali
DISTINTO 9
Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in situazioni via via più complesse, esposizione chiara e precisa, capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili
BUONO 8
Abilità di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi puntuale di semplici testi, applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione chiara e abbastanza precisa, sintesi parziale con alcuni spunti critici
PIU’ CHE SUFFICIENTE 7
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Abilità essenziali di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi elementare di semplici testi, applicazione delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata
SUFFICIENTE 6
Terze, quarte e quinte classi
GIUDIZIO DI PROFITTO in riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari
LIVELLO DI PROFITTO
VOTO
Conoscenze ampie e particolarmente approfondite, abilità complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e pertinente, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione rigorosa, ricca e ben articolata, capacità di sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale, autonoma organizzazione delle conoscenze acquisite
OTTIMO 10
Conoscenze complete e approfondite, abilità corrette e sicure di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e puntuale, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara e ben articolata, capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali
DISTINTO 9
Conoscenze complete, abilità corrette di lettura e scrittura, capacità di comprensione precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in situazioni via via più complesse, esposizione chiara, precisa e articolata, capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili
BUONO 8
Conoscenza corretta dei nuclei fondamentali delle discipline, abilità solide di lettura e scrittura, capacità di comprensione/analisi puntuale, applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione chiara e abbastanza precisa, sintesi parziale con alcuni spunti critici
PIU’ CHE SUFFICIENTE 7
Conoscenza accettabile dei contenuti disciplinari, abilità essenziali di lettura e scrittura, capacità di analisi/comprensione elementare,
SUFFICIENTE 6
Conoscenza parziale dei minimi contenuti disciplinari ma tali da consentire un graduale recupero, abilità di lettura e di scrittura ancora incerte ma in graduale miglioramento rispetto alla situazione di partenza, capacità di comprensione scarsa e di analisi esigua o inconsistente, applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con errori, esposizione ripetitiva e imprecisa, povertà lessicale
NON SUFFICIENTE 5
Scuola Secondaria di Primo Grado GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari
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LIVELLO DI PROFITTO
VOTO
Conoscenze complete, organiche, particolarmente approfondite, senza errori, ottima capacità di comprensione e di analisi, corretta ed efficace applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati esaurienti, esposizione fluida, rigorosa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, sicurezza e competenza nell’utilizzare le strutture morfosintattiche, autonomia di sintesi, di organizzazione e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici originali e creativi, capacità di operare collegamenti tra discipline e di stabilire relazioni
10 con possibilità di lode agli esami di Stato di fine 1° ciclo
Conoscenze ampie, complete e approfondite, apprezzabile capacità di comprensione e di analisi, efficace applicazione di concetti, regole e procedure anche in situazioni nuove, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati apprezzabili, esposizione chiara, precisa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, competenza nell’utilizzare le strutture morfosintattiche, autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici originali, capacità di operare collegamenti tra discipline
9
Conoscenze sicure, complete e integrate con qualche apporto personale, buona capacità di comprensione e di analisi, idonea applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati soddisfacenti, esposizione chiara e articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, buona correttezza ortografica e grammaticale, autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti personali
8
Conoscenze generalmente complete , adeguata capacità di comprensione e di analisi, discreta applicazione di concetti, regole, procedure e orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati largamente sufficienti, esposizione chiara e sostanzialmente corretta con uso di terminologia appropriata e discretamente varia, ma con qualche carenza nel linguaggio specifico, sufficiente correttezza ortografica e grammaticale, parziale autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite
7
Conoscenze semplici e sostanzialmente corrette dei contenuti disciplinari più significativi, elementare ma pertinente capacità di comprensione e di analisi, accettabile e generalmente corretta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro se guidato nell’analisi e nella soluzione di un problema, esposizione semplificata sostanzialmente corretta con qualche errore a livello linguistico e grammaticale, lessico povero ma appropriato, imprecisione nell’effettuare sintesi con qualche spunto di autonomia di rielaborazione delle conoscenze acquisite
6
Conoscenze generiche e parziali, limitata capacità di comprensione e di analisi, modesta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento difficoltoso e incerto nell’analisi e nella soluzione di un problema, esposizione non sempre lineare e coerente, errori a livello grammaticale, bagaglio minimo di conoscenze lessicali con uso della lingua appena accettabile, scarsa autonomia di rielaborazione delle conoscenze acquisite.
5
Conoscenze frammentarie e incomplete, stentata capacità di comprensione e di analisi, difficoltosa applicazione di concetti, regole e procedure, esposizione
4
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superficiale e carente, gravi errori a livello grammaticale, povertà lessicale con utilizzo di termini ripetitivi e generici non appropriati ai linguaggi delle singole discipline
Valutazione comportamento
La Scuola oltre che all’istruzione e all’educazione degli alunni è impegnata in un costante processo di formazione che aiuti l’alunno a diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza civile in una comunità. Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di valutare l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita scolastica e di suggerirgli un ripensamento di eventuali comportamenti negativi.
Il voto di comportamento tiene conto:
−del comportamento dello studente durante le attività didattiche ed educative;
−della capacità di rispettare i docenti e tutto il personale scolastico;
−del modo di rapportarsi con i coetanei;
−della capacità di avere cura degli strumenti e delle suppellettili della scuola;
−della capacità di osservare il regolamento dell’Istituto;
−della frequenza e puntualità alle lezioni, intese come indicatori di impegno e partecipazione.
La valutazione del comportamento degli alunni della scuola primaria e secondaria di I grado viene espressa con un voto in decimi secondo la seguente tabella:
Griglia di corrispondenza tra voti e comportamento Scuola Secondaria
GIUDIZIO DI COMPORTAMENTO VOTO Assenze irrilevanti, interesse costante e curioso e partecipazione assidua alle lezioni, responsabilità e autodisciplina nel lavoro scolastico e domestico, regolare e serio svolgimento dei compiti scolastici, comportamento corretto, eccellente socializzazione e interazione attiva e costruttiva nel gruppo classe da leader maturo e responsabile, pieno rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, consapevole accettazione della diversità, scrupoloso rispetto delle regole di classe, del regolamento d’Istituto, delle norme di sicurezza
10
Assenze minime, vivo interesse e attiva partecipazione alle lezioni, costante adempimento dei lavori scolastici, comportamento corretto ed educato, ottima socializzazione e ruolo positivo e collaborazione nel gruppo classe, pieno rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, consapevole accettazione della diversità, scrupoloso rispetto delle regole di classe, del regolamento d’Istituto, delle norme di sicurezza
9
Assenze saltuarie non frequenti ma sempre giustificate, essenziale attenzione e 8
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partecipazione alle attività scolastiche, regolare svolgimento dei compiti assegnati, comportamento per lo più corretto ed educato, soddisfacente socializzazione e normale partecipazione al funzionamento del gruppo classe, discreto rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente e adeguata accettazione della diversità, osservanza regolare delle norme relative alla vita scolastica
Episodi di inosservanza del regolamento interno limitata partecipazione alle attività scolastiche, saltuario disturbo delle lezioni, comportamento sostanzialmente corretto nel rapporto con compagni e personale scolastico, socializzazione e funzione collaborativa all’interno della classe
7
Episodi frequenti di inosservanza del regolamento interno completo disinteresse e scarsa partecipazione alle attività scolastiche, assiduo disturbo delle lezioni rapporti problematici e comportamento poco corretto verso compagni e personale scolastico, scarsa socializzazione e non collaborativa nel gruppo classe
Criteri comuni per l'ammissione degli alunni alla classe successiva/ agli esami di stato conclusivi del primo ciclo di istruzione
Nella Scuola Primaria: la non ammissione è un evento eccezionale e comprovato da specifica motivazione (art.3, comma 1 bis L. 169/ 2008). L’alunno non ammesso deve avere conseguito in tutte le discipline una votazione di insufficienza piena (inferiore a cinque decimi), unita ad una valutazione negativa del comportamento.
Nella Scuola Secondaria:
sono ammessi alla classe successiva o all’esame di Stato gli alunni che hanno frequentato le lezioni per almeno i ¾ del monte orario richiesto dall'art.11 del D.Lgs. n.59/2004, che dimostrano di possedere delle conoscenze di base relative agli argomenti trattati nelle varie discipline, uso di un linguaggio chiaro e corretto, capacità di operare anche semplici collegamenti e hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di Classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e nel comportamento. Tuttavia in presenza di gravi motivi di salute o di famiglia, debitamente giustificati, si può derogare al suddetto limite di assenze, sempre che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. In ogni caso, la non ammissione viene concepita:
- come costruzione delle condizioni per attivare/riattivare un processo positivo, con tempi più lunghi e più adeguati ai ritmi individuali;
-come evento condiviso il più possibile dalle famiglie e accuratamente preparato per l'alunno, anche in riferimento alla classe di futura accoglienza;
- quando siano stati adottati, documentati interventi di recupero e di sostegno che si siano rivelati poco produttivi.
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO per la scuola secondaria di I grado (D. Ministro Istruzione Università e Ricerca. n. 5/2009).
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Ai sensi dell’art. 1 del decreto in oggetto la valutazione del comportamento degli studenti risponde alle seguenti finalità:
- Accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;
- Verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica;
- Diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri.
La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità, da parte degli studenti.(art. 1 co.2)
La valutazione del comportamento nella scuola secondaria di I grado viene espressa in decimi. Viene espressa collegialmente dal Consiglio di classe e a decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente. (art. 2 co. 1 e 2)
La valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente in sede di scrutinio finale, comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo di studi (art. 2 comma 3).
Ai fini della valutazione del comportamento il Consiglio di classe tiene conto dell’insieme dei comportamenti posti in essere dallo studente durante il corso dell’anno. Essa non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico. Tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio di classe tiene in debita considerazione i progressi ed i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell’anno (art. 3 co. 4).
Criteri per l’attribuzione di una votazione insufficiente: premessa la scrupolosa osservanza di quanto sopra, la valutazione del comportamento in sede di scrutinio finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio del Consiglio di classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti ed i singoli regolamenti d’istituto prevedano l’irrogazione di sanzioni che comportino l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a 15 giorni (art. 4 co. 1). L’attribuzione di una votazione al di sotto di 6/10 in sede di scrutinio finale presuppone che il Consiglio di classe abbia accertato che nel corso dell’anno lo studente sia stato destinatario di almeno una delle gravi sanzioni disciplinari di cui sopra (allontanamento) e che successivamente non abbia dimostrato apprezzabili e concreti miglioramenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente miglioramento nel suo percorso di crescita (art. 4 co. 2).
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La valutazione di insufficienza del comportamento deve essere sempre adeguatamente verbalizzata in sede di scrutini ordinari e straordinari e soprattutto in sede di scrutinio intermedio e finale (art. 4 co. 3). ORGANO DI GARANZIA (ART. 38 del regolamento d’istituto)
Contro le sanzioni disciplinari impugnabili è ammesso ricorso scritto da parte dei genitori o del legale rappresentante dello studente, nei termini di 15 gg. dall’irrogazione della sanzione, all’Organo di Garanzia formato dalla Dirigente Scolastica che lo presiede, da un docente individuato dal Consiglio di Istituto e da due genitori eletti nel Consiglio di Istituto e da esso individuati, con i seguenti compiti: -Tutelare lo studente assicurandogli, anche con l’aiuto della famiglia, la possibilità di discolparsi facendo valere le proprie ragioni; -Decidere in merito ai ricorsi presentati contro le sanzioni disciplinari. La decisione in merito deve essere assunta entro 10 gg.
Disposizioni comuni ai due ordini di scuola RELIGIONE CATTOLICA
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica è espressa senza l’attribuzione di voto numerico, cioè con giudizio (TU 297/94).
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’
La valutazione degli alunni con disabilità è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato (PEI) ed è espressa con voto in decimi.
I docenti di sostegno sono contitolari della classe e partecipano alla valutazione di tutti gli alunni.
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)
Valutazione degli alunni con specifici disturbi di apprendimento La legge 8 Ottobre 2010 n. 170 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali Disturbi Specifici di Apprendimento, denominati DSA
Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tal fine nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame sono adottati gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Il diritto allo studio degli alunni con DSA è garantito attraverso la realizzazione di percorsi personalizzati nell’ambito scolastico. Le istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono all’alunno o allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle
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modalità di strutturazione delle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.
Gli alunni con DSA saranno valutati nel rispetto dei criteri stabiliti dalla normativa in materia, tenendo conto dei seguenti parametri integrativi:
· tener conto del contenuto e non della forma;
· non sottolineare gli errori ortografici e non valutarli;
· non valutare gli errori di spelling;
· le prove orali hanno maggiore rilievo delle corrispondenti prove scritte;
· valutare le conoscenze e non le carenze.
ATTIVITÀ DI VERIFICA ALUNNI
La verifica, parte integrante della programmazione e della valutazione, è uno strumento che comprende tutte le modalità che i docenti ritengono idonei per registrare fedelmente i risultati degli apprendimenti conseguiti dagli alunni e per questo motivo le verifiche elaborate debbono avere la funzione di :
· Accertare il livello di apprendimento degli alunni su specifici obiettivi cognitivi proposti nella prova;
· Misurare il livello di apprendimento quantificandolo con punteggi preventivamente stabiliti;
· Esprimere un giudizio di valutazione sull’analisi dei dati rilevati.
Una prova di verifica, pertanto, per essere valida e significativa deve:
· Essere chiara nella consegna;
· Strutturata in riferimento a ciò che si intende rilevare;
Le prove di verifica sono classificate, a seconda della loro tipologia in tre categorie: prove non strutturate; prove strutturate; prove semi strutturate.
Per attuare le modalità e i criteri di valutazione previsti dal comma 3 dell'art.4 del DPR n.275/99 e adottati nel sistema di valutazione di Istituto occorre, per ciascuna classe di scuola primaria e secondaria, programmare per classi parallele e concordare test di ingresso, prove intermedie e finali strutturate, da somministrare nella stessa giornata nelle classi parallele dell'Istituto.
Per realizzarle si potrà ricorrere, per esempio, a:
a) test oggettivi precompilati, di completamento, a scelta multipla (da biffare), di riordino, con difficoltà graduata, etc.;
b) test con sequenze temporali;
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c) test tipo "saggio" che richiedono una risposta aperta e costruita liberamente; d) questionari diversificati scritti e orali; e) rappresentazioni grafiche e compilazione di tabelle da somministrare “in itinere” durante
l'attività didattica formativa.
SCRUTINI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
In sede di scrutinio finale per il passaggio alla classe successiva all’interno dello stesso periodo didattico (biennio) e per l’ammissione all’esame di licenza i docenti terranno conto:
• dei giorni di assenza che non devono superare i ¾ dell’orario personale previsto (art. 11 D.L.13/02/04 n°59);
• un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina di studio;
• un voto non inferiore a sei decimi nel comportamento;
• l’ammissione all’esame di stato di fine ciclo è disposta dal consiglio di classe con giudizio di ammissione/idoneità per gli alunni che hanno conseguito in ogni disciplina di studio e nel comportamento un voto non inferiore a sei decimi.
Saranno considerati anche i seguenti aspetti:
• l’effettivo livello di partenza; • l’ impegno, interesse, applicazione nello studio; • i progressi nell’apprendimento; • la situazione socio- familiare; • le effettive possibilità di recupero nelle classi successive.
L’eventuale non ammissione alla classe successiva e all’esame di stato di fine ciclo, è deliberata a maggioranza dal C.d.C.
Il Collegio Docenti stabilisce di valutare gli alunni, caso per caso, ma in linea di massima, di prendere in considerazione, per la possibile promozione, gli alunni che hanno avuto un miglioramento nel corso dell’anno scolastico e che presentano tre insufficienze non gravi.
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Capitolo decimo CONTINUITÀ ED ORIENTAMENTO Lettera aperta della Dirigente Scolastica del 01/09/2012 Nel corso dell’anno scolastico 2011/12 si è giunti all’avvio, all’interno dell’Istituzione scolastica “Alberto Mario”, di una nuova modalità di organizzazione che prevede la verticalizzazione dei tre ordini di scuola: Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado all’interno di un unico Istituto scolastico detto “Comprensivo”. Questa trasformazione istituzionale consente a noi tutti di realizzare ancor meglio l’dea di una scuola intesa come comunità educante al servizio del cittadino, senza perdere la propria identità che è stata ad oggi fattore di qualità e distinzione sul territorio. Con questa iniziativa abbiamo ancor più rafforzato il rapporto con gli Enti Locali e valorizzato l’insieme delle risorse professionali presenti nella scuola, dal Dirigente Scolastico agli operatori tutti. L’istituto comprensivo, infatti, sperimenta una gestione innovativa nella direzione dello scorrimento verticale delle professionalità ed offre una maggiore flessibilità nelle scelte didattiche(moduli formativi, gruppi interclasse, laboratori curricolari ed extracurricolari). L’Istituto Comprensivo “22 Alberto Mario” racchiude in sé l’idea di una scuola che gode della fiducia della comunità perché si impegna in un progetto educativo, visibile e coerente, attraverso un’attenta valutazione delle scelte , con un continuo lavoro di approfondimento ed autoanalisi, con la formulazione di un’ipotesi organizzativa, metodologica e didattica, complessivamente già prefigurata, che permette di porre in essere un’offerta formativa già calibrata sul territorio da diversi anni, proiettata verso il futuro, tenendo sempre presente la propria “mission”: la qualità a portata degli allievi. L’Istituto Comprensivo in sede si presta ad una vocazione “sperimentale” di ricerca delle migliori condizioni per rafforzare i livelli di apprendimento dei ragazzi personalizzarne i percorsi educativi, arricchire di opportunità l’offerta formativa, utilizzare in modo integrato le risorse educative del territorio. La Dirigente Scolastica
dott. ssa Cesira Foà
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Continuità educativa scuola dell’infanzia-primaria-secondaria La continuità nasce dall'esigenza di garantire il diritto del bambino/ragazzo a un percorso formativo organico e completo a livello psicologico, pedagogico e didattico. Continuità è sinonimo di unità, linearità, organicità: unità intesa come collegialità, corresponsabilità e condivisione, linearità come prosecuzione dei percorsi e delle esperienze, organicità come coerenza progettuale e armonia metodologica. La continuità ha l’importante funzione di evitare che nei processi di apprendimento si verifichino pericolose fratture. La continuità come “rete”, come scambio di esperienza di apprendimento e relazione stimola e accelera i processi di integrazione tra i soggetti – alunni, docenti – e Istituzioni – scuola – all’interno di un unico processo educativo. Continuità prevede anche discontinuità, che si traduce nel rispetto delle specificità dei vari ordini di scuola e implica elementi di differenziazione strettamente correlati con il modificarsi delle strutture cognitive dei ragazzi. Continuità e discontinuità costituiscono i due volti di queste problematiche e garantiscono piena libertà e pari dignità educativa ai vari gradi dell'istruzione scolastica. Ciò trova il suo fondamento teorico anche nei più recenti studi psico-pedagogici sul rapporto apprendimento-sviluppo che hanno evidenziato come l'apprendimento proceda in modo dinamico secondo tempi personali, caratterizzati da anticipazioni, accorciamenti, salti di fase, dovuti alla qualità culturale dell'ambiente sociale di appartenenza e dell'educazione intenzionale scolastica. Il raccordo operativo, tra i diversi ordini di scuola, deve rispettare le identità e le potenzialità delle fasce di età degli alunno di ciascun segmento. Orientamento L’orientamento è parte integrante delle attività curriculari e delle finalità dell’Istituto. Il processo orientativo si attua guidando i bambini/ragazzi alla conoscenza di sé, alla conoscenza della realtà sociale in cui vivono, favorendo lo sviluppo di una capacità critica, della capacità di operare scelte consapevoli, personali e autonome. Per agevolare i ragazzi nell’orientamento personale e professionale vengono programmati e attuati interventi di carattere informativo quali:
§ Incontri con operatori ed esperti dei vari settori lavorativi; § Incontri con personale educativo degli Istituti superiori; § Visite a scuole; § Visite ad aziende presenti nel territorio.
La continuità educativa assume rilevanza giuridica in base alla legge n° 148 del 5/06/1990 ed è raccomandata dalla Circolare Ministeriale n° 338 del 16/11/1992. Essa è, infatti, in aderenza alle linee pedagogiche dei Nuovi Orientamenti del ’90, che considerano il bambino come soggetto di diritto all’educazione/formazione integrale della personalità. Questa deve coinvolgere sia la famiglia sia la scuola dell’Infanzia fino a giungere ai tre attuali gradi della scuola dell’obbligo.
Il bambino riceve la prima forma di educazione nella famiglia, da cui apprende i primi rudimenti di cultura, le prime norme di condotta. È in essa che si formano le coordinate della sua personalità, che gli consentono di maturare i fondamentali valori morali e sociali.
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Talvolta l’azione educativa della famiglia è negativa, in quanto non aiutata, per motivi diversi, da un adeguato senso di responsabilità nei confronti dei figli; ecco, quindi, l’importanza della scuola che interviene per affiancare l’opera familiare, per correggerne gli errori, cercando di neutralizzare giudizi ed abitudini negative.
L’educazione scolastica non è spontanea come quella familiare, ma intenzionale, perché basata su determinate tecniche educative, essendo legata ad una maggiore razionalità di fini ed obiettivi.
Alla scuola dell’Infanzia compete un’iniziazione all’acquisizione delle varie cognizioni mediante attività ludiche ed attività guidate e programmate; alla scuola primaria spetta l’approccio sistematico ai vari ambiti disciplinari, e infine alla scuola media una progettazione analitica.
I Nuovi Orientamenti prevedono che la realizzazione della continuità con la scuola primaria deve essere finalizzata “al coordinamento dei curricoli degli anni ponte, alla comunicazione di informazioni utili sui bambini e sui percorsi didattici effettuati, alla connessione fra i rispettivi impianti metodologici e didattici e all’organizzazione di attività comuni”.
Pertanto si è stabilito di coordinare la programmazione su questi punti fondamentali:
Ø le necessarie informazioni sull’alunno:
si tratta di conoscenze finalizzate all’elaborazione di curricoli flessibili in collegamento con la famiglia e l’extrascuola (continuità orizzontale); notizie sulle abitudini domestiche del bambino, sui suoi punti di forza o sulle sue difficoltà, sulle aspettative che la famiglia ha verso la scuola ecc.;
Ø la comunicazione dei dati sull’alunno:
si tratta di elementi d’informazione sul rendimento scolastico del singolo alunno e della documentazione relativa agli accertamenti ed alle osservazioni sistematiche dei docenti (fascicolo personale dell’alunno);
Ø il coordinamento dei curricoli degli anni iniziali e finali:
in particolare l’attenzione va posta su:
− identificazione di campi di esperienza particolarmente significativi nell’intervento educativo della scuola;
− collaborazione incrociata degli insegnanti dei due gradi di scuola;
− armonizzazione delle metodologie e strategie didattiche;
Ø il sistema di valutazione degli alunni:
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oltre alle comunicazioni di cui si è detto in precedenza, si tratta di dare corso a concordanze nella predisposizione di verifiche e accertamenti tramite di osservazioni sistematiche
Continuita’ educativa
VERTICALE ORIZZONTALE
1)FAMIGLIA
− Accoglienza dei bambini − Inserimento nella scuola − Osservazione sistematica del
comportamento − Equilibrata formazione delle sezioni − Flessibilità dei tempi in relazione alle
esigenze dei bambini. − Predisposizione degli spazi − Scansione delle attività
2) ASILO NIDO
− Predisposizione di programmazioni educativa e didattiche concordate
− Confronto e verifiche di esperienze didattiche
− Occasioni di incontro e di confronto − Modalità comuni di osservazione del
comporta- − mento del bambino.
3)SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA
− Coordinamento dei curricoli degli anni ponte
− Comunicazione di informazioni utili sui bambini e sui percorsi didattici effettuati ed eventuale organizzazione di attività comuni
4)SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
− progetti di orientamento con le scuole secondarie del territorio
− coordinamento dei curricoli disciplinari nell’ambito di specifici progetti in continuità verticale
− progetti di orientamento con altre agenzie
1)FAMIGLIA
− Organizzazione della vita scolastica − Individuazione degli orari − Progettazione didattica − Coordinamento di atteggiamenti
comportamentali comuni 2)ALTRE SCUOLE
− Per il confronto e la verifica della programmazione didattica
3)ASSOCIAZIONI CULTURALI
− Per coordinare e utilizzare le risorse culturali e inserirle nel progetto educativo
4)LA COMUNITA’ DEL TERRITORIO (ENTI LOCALI)
− Per dare vita ad uno stile educativo rispondente alle esigenze della realtà sociale e dei bambini
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secondarie del territorio − con Enti ed Istituzioni
Sintesi progetto orientamento Scuola Secondaria di I Grado – Scuola Secondaria di II Grado
PROGETTO ORIENTAMENTO
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivi
• Promuovere la conoscenza, i percorsi, l’organizzazione e le materie di studio della Scuola Secondaria di II grado
• Favorire la costruzione di un progetto personale di scelta Destinatari Alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado
Rapporti
con esterni
Referenti delle Scuole Secondarie di II grado del territorio
Docenti coinvolti
Insegnanti delle classi terze dell’Istituto e docente incaricato della Funzione Strumentale della Scuola Secondaria di I grado
Percorso Il progetto prevede attività di tipo informativo sull’organizzazione delle Scuole Secondarie di II grado del territorio, incontri con i vari referenti e visite presso gli Istituti
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Capitolo undicesimo LA SCUOLA CHE PROGETTA
Miglioramento offerta formativa ORGANIZZAZIONE DEI PROGETTI CHE STANNO A FONDAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA La nostra scuola, al fine di ottemperare a quanto sopra esposto avvia la realizzazione di progetti curriculari ed extracurriculari che costituiscono una grande ricchezza per i discenti in quanto, permettono a ciascuno di valorizzare le proprie attitudini ed i propri interessi, di accrescere l’autostima e di avere maggiore possibilità di successo a scuola e nel contesto sociale. La finalità ultima verso cui tende il nostro progetto di scuola per l’anno scolastico in corso è la formazione dell’uomo e del cittadino. La Scuola persegue il miglioramento dell’offerta formativa attraverso una specifica progettazione curricolare unitaria d’Istituto(delibera n. 18 del collegio docenti del 30/10/15 e n. 17 del Consiglio d’Istituto del 11/11/15), progetto “Io vivo la mia città”, trasversale a tutte le discipline(italiano, matematica, scienze,arte, musica, educazione alimentare, storia, geografia, inglese, tecnologia), che si attua in un’ottica di continuità dalla Scuola dell’Infanzia alla classe III di Scuola Secondaria di Primo Grado, articolata per nuclei tematici in diversi segmenti. Il progetto è finalizzato al consolidamento delle competenze chiave e metacognitive, attraverso l’uso di metodologie innovative e strumentazioni attraenti, strategie motivanti, con l’adozione di obiettivi minimi per alunni con B.E.S., D.S.A, diversamente abili e con problematiche varie, nell’ottica della massima inclusività. Il progetto sarà realizzato da ciascun docente nelle proprie ore di attività, avvalendosi, laddove presente della compresenza per approfondire maggiormente gli interventi didattici. Sintesi progetti curricolari d’istituto
PROGETTI CURRICOLARI DESTINATARI PROGETTO ACCOGLIENZA
Alunni iscritti alle classi iniziali dell’Istituto
PROGETTO CONTINUITA’
Alunni di cinque anni della scuola dell’Infanzia Alunni delle classi quarte e quinte della scuola Primaria Alunni di Scuola secondaria di I Grado
PROGETTO ORIENTAMENTO
Alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado
PROGETTO PER L’HANDICAP E IL DISAGIO
Alunni iscritti nell’Istituto
PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’
Alunni delle classi V di scuola primaria e I-II-III di scuola secondaria di primo grado
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PROGETTO “LA SCUOLA MAESTRA DI VITA”
Alunni delle classi 1A, 1C, 2A, 2C,3C, 4B, 5A, 5B, 5C, 5D di Scuola Primaria. Alunni della classe 1B di Scuola Secondaeia di I Grado
PROGETTO ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’ORA DI RELIGIONE
Alunni iscritti nell’Istituto che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica la Religione Cattolica
PROGETTO QUADRIFOGLIO Alunni classi a tempo pieno 2C-3C-4C
PROGETTO IMPLEMENTAZIONE LABORATORIALE Alunni classi a tempo pieno 1C-2C-3C-4C Alunni delle classi 4B-5A-5B-5C-5D
PROGETTO SICUREZZA – “SCUOLA SICURA” Alunni iscritti nell’Istituto
PROGETTO DI AVVIAMENTO ALLA LINGUA LATINA Alunni della Scuola Secondaria di I grado
PROGETTO VISITE GUIDATE Alunni iscritti nell’Istituto
PROGETTO IMPLEMENTAZIONE SCIENTIFICA Alunni della Scuola Secondaria di I grado
PROGETTO IMPLEMENTAZIONE ARTISTICA Alunni della Scuola Secondaria di I grado
PROGETTO IMPLEMENTAZIONE MUSICALE Alunni della Scuola Secondaria di I grado
PROGETTO IMPLEMENTAZIONE TECNOLOGICA Alunni della Scuola Secondaria di I grado
PROGETTO IMPLEMENTAZIONE EDUCAZIONE FISICA E SPORTIVA Alunni della Scuola Secondaria di I grado
Schede sintesi progetti
PROGETTO ACCOGLIENZA
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Agevolare l’ingresso degli alunni nei diversi ordini di scuola, creando particolari condizioni affinché si possano instaurare positivi rapporti relazionali e di apprendimento.
Favorire occasioni di incontro con le famiglie.
Obiettivi • Promuovere il dialogo e la convivenza costruttiva tra soggetti diversi • Favorire lo scambio di esperienze • Rafforzare la fiducia in se stessi e negli altri • Accettare serenamente il distacco dai genitori. • Attivare processi di autonomia, di sicurezza e responsabilità personale. • Comprendere l’appartenenza alla sezione e al gruppo, riconoscendo i simboli che li
identificano • Stabilire relazioni positive con i coetanei e gli adulti. • Accettare e condividere le regole. • Controllare ed esprimere le proprie emozioni. • Rafforzare la propria autostima.
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Destinatari Alunni iscritti alle classi iniziali dell’Istituto
Docenti coinvolti
Insegnanti dell’Istituto
Percorso La nostra scuola si propone di accogliere adeguatamente i neo iscritti ai tre ordini di scuola (infanzia, primaria e secondaria di I grado) predisponendo un clima adatto e rassicurante per studenti e genitori ma anche di rendere piacevole il ritorno a scuola di quelli che hanno già frequentato.
Essa quindi predispone di
• diffondere le informazioni presso i genitori prima delle iscrizioni, per presentare il POF e la scuola
• accoglienza dei bambini il primo giorno di scuola a cura degli alunni e dei docenti delle altre classi;
• inserimento “dolce” mediante una frequenza ridotta dei primi giorni di scuola • colloqui con i genitori nei primi giorni. • momenti di compresenza dei docenti per una osservazione più attenta durante i primi
giorni di scuola • avvio di una politica di dialogo, ascolto, attenzione con i genitori mediante colloqui
individuali e/o a piccoli gruppi, al fine di migliorare la collaborazione scuola/famiglia e la qualità del servizio
• gli allievi delle classi 2° e 3° della scuola secondaria di primo grado accolgono i ragazzi delle 1°classi
• scambio di informazioni tra docenti delle quinte della scuola primaria e docenti della scuola secondaria a settembre.
PROGETTO CONTINUITA’
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Il progetto si propone di favorire l’inserimento di tutti gli alunni nella nuova realtà scolastica superando così le difficoltà che l’alunno incontra nei passaggi tra i diversi ordini di scuola. Inoltre intende favorire il confronto e lo scambio di esperienze fra insegnanti dei tre ordini di scuola, e coinvolgere le famiglie nel progetto educativo e formativo che la scuola propone.
Obiettivi • Promuovere e sviluppare, in alunni di età diverse, la capacità di lavorare insieme su obiettivi e contenuti comuni
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• Favorire una transizione serena tra i vari ordini di scuola • Promuovere il senso di appartenenza nella nuova comunità scolastica; • Promuovere nell’alunno un atteggiamento di fiducia e di sicurezza in sé, verso i pari e gli
adulti del nuovo ambiente; • Favorire la conoscenza e la socializzazione tra gli alunni delle “ classi ponte” dei vari
ordini di scuola
Destinatari Alunni di cinque anni della scuola dell’Infanzia
Alunni delle classi quarte e quinte della scuola Primaria
Rapporti
con esterni
Docenti coinvolti
• Insegnanti delle classi uscenti della Scuola dell’Infanzia e primaria e delle classi iniziali di Scuola primaria e Secondaria di I Grado
• Docenti facenti parte della Commissione Continuità • Fascicolo per passaggio informazioni
Percorso Il progetto mira a supportare gli studenti nell’approccio con la scuola Primaria e Secondaria di I grado, mettendoli a contatto con gli ambienti fisici in cui andranno ad operare, con gli insegnanti e con un metodo di lavoro sempre più intenso e produttivo. A tal fine saranno programmati momenti di lavoro”insieme”, in cui i bambini uscenti dalla scuola dell’infanzia parteciperanno con gli scolari della prima primaria, ad attività didattiche-‐ laboriatoriali, in cui i grandi aiutano e collaborano con i più piccoli nella produzione di piccoli manufatti.
Analogamente, gli alunni delle quarte e quinte primaria parteciperanno ad attività progettuali con gli allievi della prima classe della scuola secondaria di primo grado.
Per quanto riguarda il corpo docenti, questi avranno cura di conoscere, comparare e confrontare i reciproci programmi per la pianificazione di attività didattiche comuni.
Le docenti avranno cura di predisporre un fascicolo informativo per il passaggio delle notizie sugli alunni
PROGETTO ORIENTAMENTO
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivi
• Promuovere la conoscenza, i percorsi, l’organizzazione e le materie di studio della Scuola
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Secondaria di II grado • Favorire la costruzione di un progetto personale di scelta
Destinatari Alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado
Rapporti
con esterni
Referenti delle Scuole Secondarie di II grado del territorio
Docenti coinvolti
Insegnanti delle classi terze dell’Istituto e docente incaricato della Funzione Strumentale della Scuola Secondaria di I grado
Percorso Il progetto prevede attività di tipo informativo sull’organizzazione delle Scuole Secondarie di II grado del territorio, incontri con i vari referenti e visite presso gli Istituti
PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi • Prevenire il disagio, la devianza, i comportamenti a rischio per la costruzione del benessere con se stesso, con gli altri, con l’ambiente
• Promuovere e rafforzare la consapevolezza che la legalità è il pilastro della convivenza civile e le diverse educazioni non sono compartimenti stagni che non comunicano tra di loro, ma ambiti, sfere, aspetti di una realtà unica che abbraccia la vita dell’individuo in modo completo e continuo
• Mettere in sinergia le istituzioni, le associazioni le agenzie educative del territorio in un percorso di convergenza verso la Scuola
Destinatari Alunni delle classi V di scuola primaria e I-‐II-‐III di scuola secondaria di primo grado
Rapporti
con esterni
Polizia di Stato
Polizia Municipale
Guardia di Finanza
Carabinieri
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Operatori Operatori della Polizia di Stato, della Polizia Municipale e della Guardia di Finanza
Docenti coinvolti
Docenti delle classi e docente incaricato della Funzione Strumentale alunni….
Argomenti trattati
Promozione della cultura della legalità (importanza del rispetto delle regole e delle leggi, riconoscimento del valore delle Istituzioni Pubbliche)
Strumenti LIM, DVD a tema, PC
Metodologie Strategie metodologiche metacognitive, learning by doing, cooperative learning
Percorso L’attività in classe sarà potenziata da momenti di approfondimento trasversale e da interventi di esperti esterni di supporto ai diversi ambiti disciplinari e formativi.
PROGETTO “LA SCUOLA MAESTRA DI VITA”
PER LA PREVENZIONE DEL DISAGIO SOCIALE
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi specifici
Prevenire il disagio, la dispersione e l’abbandono scolastico
Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
con esterni
Avog
Operatori Volontari Avog
Docenti coinvolti
Docenti delle classi I A, I C, II A, IIC, IIIC, V A, VB, VC, VD e I B scuola sec. I grado
Argomenti trattati
Consolidamento e potenziamento di competenze di base
Strumenti Libri di testo, materiale strutturato, L.I.M..
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Metodologie Metodo ripetitivo (ripetizione delle informazioni date), metodo operativo (laboratoriale), metodologia ludico-‐funzionale, esemplificazioni, tutoring.
Percorso Il progetto prevede attività di tutoraggio agli alunni che presentano difficoltà cognitive e metodologiche
PROGETTO “IO VIVO LA MIA CITTÀ” SULLA CONOSCENZA DELLA CITTA’ DI NAPOLI
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
• Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi specifici
• consolidare delle competenze chiave e metacognitive, attraverso l’uso di metodologie innovative e strumentazioni attraenti, strategie motivanti, con l’adozione di obiettivi minimi per alunni con B.E.S., D.S.A, diversamente abili e con problematiche varie, nell’ottica della massima inclusività.
• Conoscere in maniera approfondita i vari aspetti della realtà territoriale in cui i nostri alunni vivono
• Valorizzare le risorse umane, culturali, economiche e ambientali della città attraverso la ricerca, lo studio, le inchieste
Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
con esterni
Docenti coinvolti
Tutti i docenti dell’Istituto
Argomenti trattati
I vari aspetti della città di Napoli come i monumenti, il cibo, la musica, le filastrocche, le poesie, i parchi, le chiese ecc.
Strumenti Materiali strutturati e non, Lim, laboratorio informatico, sussidi audiovisivi, strumenti musicali, registratore, fotocopiatrice, materiale di facile consumo, pc-‐stampante-‐scanner
Metodologie Discussione, conversazioni guidate, letture, studio di elaborati, ricerche su internet, lavoro di gruppo, tutoring, cooperative learning. Affiancamento di alunni meno esperti a quelli più esperti per favorire il lavoro cooperativo e lo scambio di conoscenze. Esplorazione di nuovi ed alternativi canali di comunicazione. Sperimentazione delle nuove tecnologie per la didattica.
Percorso Il progetto costituisce un percorso avvincente, pensato per avviare i ragazzi alla conoscenza della città di Napoli dal punto di vista culturale, artistico, musicale, linguistico, culinario, naturalistico, teatrale e letterario.
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PROGETTO ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’ORA DI RELIGIONE
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica la Religione Cattolica
Rapporti
con esterni
Nessuno
Docenti coinvolti
Docente di religione dei gruppi classe ai quali appartengono gli alunni non avvalentesi
Argomenti trattati
Ambiente naturale: rispetto e tutela; amicizia: valore da condividere; festa: valore nell'esperienza personale, famigliare e sociale; lavoro; valore da apprezzare nella vita dell'uomo di ogni tempo;
Strumenti Giochi didattici e non, libro di lettura, schede strutturate, sussidi audiovisivi e interattivi
Metodologie Incoraggiare i rapporti di collaborazione interpersonale fra alunni e docenti. Metodologia della comunicazione delle varie forme possibili: iconica (disegni, immagini, audiovisivi), verbale (lezione espositive, letture, conversazioni e discussioni), grafica (brevi composizioni, rielaborazioni e test liberi).
Percorso Il percorso prevede attività didattiche, svolte in classe o in laboratorio, che favoriscano negli alunni l’acquisizione di competenze didattico-‐disciplinari.
PROGETTO SICUREZZA
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi • acquisire e sviluppare stili di vita sani e sicuri
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specifici • adottare dei comportamenti sicuri ed evitare quelli non sicuri, sottolineandone la pericolosità e le possibili conseguenze
• valutare in modo obiettivo le proprie capacità e i propri limiti per la propria e altrui sicurezza
Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
con esterni
Ing. Goglia Salvatore
Docenti coinvolti
R.S.P.P. Pacca
Docenti dell’Istituto
Argomenti trattati
Procedure da adottare in caso di sisma, incendio, evacuazione.
Informative sui rischi in aula, in palestra, in laboratorio
Strumenti L.I.M.(lavagna interattiva multimediale)
Vademecum della sicurezza personalizzati per ciascun ordine di scuola
Metodologie Braim storming, simulazione
Percorso Il percorso prevede attività di formazione e informazione attraverso proiezione e fruizione di vademecum personalizzati per ciascun ordine di scuola, assunzione responsabile del ruolo di aprifila e chiudifila ed esercitazioni nelle prove di evacuazione dell’edificio scolastico, nonché attività didattiche trasversali finalizzate all’acquisizione di comportamenti sicuri ed evitare quelli non sicuri, sottolineandone la pericolosità e le possibili conseguenze ed all’osservazione dell’ambiente per l’individuazione di possibili rischi.
PROGETTO DI AVVIAMENTO ALLA LINGUA LATINA
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
• Comprendere lo stretto rapporto esistente tra lingua, cultura, civiltà latina-‐italiana
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• Conoscere le fondamentali strutture morfologiche e sintattiche della lingua latina
Destinatari Alunni della Scuola Secondaria di I grado
Rapporti
con esterni
Docenti coinvolti
Insegnanti di lettere della Scuola Secondaria di I grado
Argomenti trattati
Classi I : Influenza del latino nella lingua italiana
Elementi della lingua latina
Classi II : Verbo SUM – casi : nominativo – genitivo – dativo – accusativo
Classi III : casi : vocativo – ablativo – il modo indicativo delle quattro coniugazioni
Strumenti LIM -‐ TABLET -‐ SUSSIDI DIDATTICI – SUSSIDI AUDIO VISIVI -‐ PC
Metodologie Lezione frontale-‐ gare-‐lavori di gruppo – lettura – traduzione – costruzione di un testo latino
Percorso Il percorso prevede l’avviamento alla lingua latina per far padroneggiare meglio ai nostri alunni la lingua italiana, per arricchire il loro bagaglio di mezzi espressivi e la capacità di comunicazione.
PROGETTO VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
La scuola considera i viaggi di istruzione, le visite guidate a musei, mostre, manifestazioni culturali, di interesse didattico o professionale, lezioni con esperti e visite a enti istituzionali amministrativi, la partecipazione a concorsi comunali, provinciali, regionali, nazionali, a campionati o gare sportive, a manifestazioni culturali o didattiche, i gemellaggi con scuole estere, parte integrante e qualificante dell’offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione.
Le Uscite didattiche, le Visite guidate e i Viaggi di istruzione costituiscono esperienze di apprendimento e di maturazione della personalità che rientrano generalmente in progetti più ampi di tipo disciplinare ed interdisciplinare quali: Ed. alla Salute, Ed. Ambientale, Ed. alla Legalità. L’esperienza del viaggio consente agli alunni di conoscere il territorio nei vari aspetti, culturali, sociali, ambientali, storici, artistici.
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Consente, inoltre, di condividere, in una prospettiva più ampia, le norme che regolano la vita sociale e di relazione.
Obiettivi specifici
• Acquisire le competenze di base e trasversali in contesti informali • Far acquisire agli alunni la capacità di osservazione, di conoscenza e di azione, abituandoli
a porsi in modo critico nei confronti della realtà circostante. • Sviluppare la socializzazione, la cooperazione e l’autonomia personale fuori dall’ ambiente
scolastico • condividere, in una prospettiva più ampia, le norme che regolano la vita sociale e di
relazione Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
con esterni
Associazioni del territorio e guide turistiche
Docenti coinvolti
Insegnanti dell’Istituto e docente incaricata della Funzione Strumentale
Argomenti trattati
Linguaggi diversificati di arte, storia, geografia, scienze, legalità, lingua straniera
Strumenti Predisposizione di materiale didattico che permetta di preparare il lavoro da fare “sul campo” e fornisce informazioni relative alla visita.
Metodologie Sia la metodologia didattica del laboratorio sia quella della visita animata, entrambe uniscono due tipi di competenze specifiche: una teorico-‐estetica relativa alla percezione sensibile e alla comprensione dell’immagine artistica; e una creativa, un “saper fare” consistente nella capacità di tradurre le sensazioni e i contenuti in azioni e prodotti.
Percorso Il percorso sarà suddiviso in tre momenti, il primo prevede l’acquisizione di informazioni relative ai luoghi da visitare, il secondo l’uscita sul territorio, il terzo la riflessione sull’esperienza effettuata.
PROGETTO SULLA PREVENZIONE DENTALE
Attività annuale in attesa di autorizzazione
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi Prevenire le patologie dentali
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specifici
Destinatari Alunni delle classi ….. della scuola Primaria
Rapporti
con esterni
A.S.L.
Operatori Odontoiatra dell’A.S.L.
Docenti coinvolti
Argomenti trattati
Strumenti
Metodologie
Percorso Saranno effettuate lezioni nelle classi e visite specialistiche da parte di un odontoiatra per accertare la salute dei denti degli alunni.
PROGETTO QUADRIFOGLIO
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base delle leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi specifici
Promuovere corretti stili di vita negli alunni per farli diventare sempre di più cittadini consapevoli e partecipi.
Ridurre l’incidenza delle malattie legate ad una scorretta alimentazione, in particolare l’obesità.
Acquisire i concetti di dispendio energetico, fabbisogno, nutriente e alimento.
Aumentare il consumo di frutta e verdura e limitare il consumo di merendine confezionate.
Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
Con esterni
Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 -‐ Centro
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Operatori Medici
Docenti coinvolti
Insegnanti Di Vaio, Di Rubba, Castaldo
Argomenti trattati
Consigli per una corretta alimentazione.
L’importanza dell’attività fisica per stare in buona salute.
Strumenti Libri, LIM, schede operative, materiale cartaceo e di facile consumo
Metodologie Discussioni, osservazioni, esperimenti, giochi, interviste, letture di favole, filastrocche e canzoncine, rappresentazioni grafiche, uscite didattiche
Percorso Il progetto didattico è suddiviso in due livelli. Il primo livello (cognitivo) prevede delle subunità strutturate in modo tale da suscitare l’interesse del gruppo-‐classe; dare informazioni, proporre esperienze, stimolare discussioni e favorire riflessioni affinché gli alunni acquisiscano nuove conoscenze e rivedano i loro comportamenti. Il secondo livello (affettivo -‐ simbolico) comprende fiabe, filastrocche, canzoncine ecc. per incidere sulle componenti affettive e simboliche che orientano la preferenza o meno verso determinati cibi.
PROGETTO IMPLEMENTAZIONE SCIENTIFICA
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi specifici
• Imparare a costruire il proprio sapere con interesse e motivazione • Appropriarsi del metodo scientifico
Destinatari Alunni della Scuola Secondaria di I grado
Rapporti
con esterni
Visite guidate proposte relative alla programmazione svolta.
Docenti coinvolti
Insegnanti di matematica e scienze della Scuola Secondaria di I grado
Argomenti trattati
Primo anno:
La materia e le sue proprietà: densità, massa, volume, cambiamenti di stato. La cellula animale e vegetale: analogie e diversità. Composizione chimica della materia.
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Secondo anno:
Il corpo umano e le sue caratteristiche chimiche e morfologiche. Argomenti di salute ed ambiente. Alimentazione e malattie. Problematiche adolescenziali legate all’alimentazione.
Terzo anno:
Fisica e sue leggi nell’universo. Composizione chimica e fisica del pianeta Terra. Fenomeni endogeni ed esogeni: vulcani e terremoti, bradisismo. Particolare riferimento alla realtà campana.
Pianeti e corpi celesti. Connessione con le attuali conoscenze ed ultime scoperte nello spazio.
La genetica e le sue leggi. Malattie genetiche e sperimentazione.
L’interruzione di gravidanza: legge, aspetto scientifico ed etico dell’aborto.
Strumenti Utilizzo del Laboratorio Informatico per realizzare lavori in word di approfondimento degli argomenti trattati mediante mappe concettuali, tabelle, grafici. Utilizzo di Power point.
Utilizzo degli strumenti di Laboratorio scientifico: microscopi, bilance, provette ed altro.
Utilizzo della LIM.
Metodologie Lezione frontale, ricerche guidate, esperimenti in classe con relazione scientifica, lavori di gruppo finalizzati a ricerca, verbalizzazione e realizzazione di power point per presentare i lavori realizzati dagli alunni con la guida dell’insegnante.
Utilizzo della LIM per visionare filmati e realizzare test di verifica individuali o di gruppo.
Percorso Il percorso ha la finalità di migliorare la qualità dell’insegnamento scientifico per il successo formativo degli alunni.
PROGETTO IMPLEMENTAZIONE ARTISTICA
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi specifici
• Stimolare la capacità di osservazione e percezione visiva attraverso l’analisi dal vero e la riproduzione grafica
• Sviluppare le capacità espressive di tutti gli alunni • Sollecitare la creatività, prendere consapevolezza delle proprie capacità artistiche • Conoscere e comprendere i caratteri essenziali della produzione artistica.
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• Apprendere un metodo di lettura delle opere d’arte Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
con esterni
Docenti coinvolti
Insegnanti di Arte e Immagine dell’Istituto
Argomenti trattati
-‐I beni culturali e ambientali.
-‐Viaggio nella storia dell’arte dalla Preistoria al secondo Novecento e oltre, attraverso lo studio delle principali espressioni artistiche e la lettura degli elementi del linguaggio visivo nelle opere d’arte.
-‐La comunicazione visiva. La Percezione. Iconografia e iconologia.
-‐La grammatica visiva:
Il punto, la linea, la superficie, la forma, il colore, la composizione, il movimento, lo spazio, la luce e l’ombra .
-‐Percorsi tematici:
le forme della natura, il paesaggio, natura morta, figura umana, il volto, riprodurre un’ immagine.
-‐Le tecniche:
matite, pastelli, pennarelli, collage, tempera, acquerello, gessetti, pastelli a cera.
-‐ I mezzi di comunicazione visiva. Il fumetto, la pubblicità, il design.
Strumenti Libri di testo, LIM, video, schede, testi di approfondimento, uscite didattiche.
Metodologie Attività operative individuali e di gruppo, lezioni frontali, lettura guidata di opere d’arte, visite guidate, laboratori.
Percorso Il percorso è organizzato in attività di laboratorio centrate sul “fare”, volte al riconoscimento e alla cura delle intelligenze di ciascuno, all’acquisizione di capacità, abilità e competenze inerenti ad attitudini specifiche e al rafforzamento di rapporti interpersonali.
PROGETTO IMPLEMENTAZIONE MUSICALE
Attività annuale
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Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi specifici
• Sviluppare le capacità espressive e creative di tutti gli alunni. • Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali
di diversi generi. • Sviluppare la comprensione e l’uso dei linguaggi specifici.
Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
con esterni
Docenti coinvolti
Insegnanti di Musica dell’Istituto
Argomenti trattati
Lettura e scrittura di semplici partiture.
Gli elementi della musica: ritmo-‐melodia-‐armonia.
Lo strumento voce: uno strumento a portata di mano.
Musica d’insieme: esecuzione di brani scelti dal repertorio di
vari generi musicali attraverso l’uso dello strumentario didattico.
Strumenti Si utilizzeranno strumenti musicali di facile uso, a percussione e
melodici, libro di testo, quaderno pentagrammato, lettore cd, Lim.
Metodologie Gli argomenti programmati verranno affrontati soffermandosi su
esperienze particolarmente motivanti e arricchenti, adeguando le
varie fasi operative alle reali necessità della classe e dei singoli
alunni. Inoltre verrà proposto un percorso didattico dove il “fare”
costituisca una integrazione con “l’ascoltare” e viceversa, così da
rendere la lezione varia, sfruttando al meglio i tempi di attenzione
dei ragazzi.
Percorso Il percorso è organizzato in attività di laboratorio centrate sul “fare”, volte al riconoscimento e alla cura delle intelligenze di ciascuno, all’acquisizione di capacità, abilità e competenze inerenti ad attitudini specifiche e al rafforzamento di rapporti interpersonali.
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PROGETTO IMPLEMENTAZIONE EDUCAZIONE FISICA E SPORTIVA
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi specifici
• Favorire la consapevolezza della propria corporeità, la coordinazione motoria, lo sviluppo dell'equilibrio psico – fisico
• Sviluppare la capacità di affrontare le difficoltà e la consapevolezza delle proprie possibilità
• Soddisfare le esigenze di gioco e di movimento in un clima collaborativo e cooperativo Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
con esterni
Docenti coinvolti
Insegnante di Scienze Motorie dell’Istituto
Argomenti trattati
La motricità, unità di base del movimento-‐ Le capacità coordinative e condizionali-‐ Schema corporeo, equilibrio.-‐ La motricità come linguaggio non verbale-‐ Indicazioni su corpo, movimento e sport-‐ Uso degli spazi e dei piccoli attrezzi-‐ Apprendimento delle abilità tecniche dei principali giochi sportivi.
Strumenti Palestra dell’Istituto-‐ Lim-‐Supporti audiovisivi
Metodologie Lezioni teoriche e pratiche applicative. Esercitazioni individuali e di gruppo-‐ Conversazioni guidate-‐ Coinvolgimento di tutti gli alunni, più e meno capaci, nel lavoro di cooperazione e scambio di informazioni.
Percorso Il percorso vuole promuovere negli alunni la pratica motoria, fisica e sportiva, inoltre intende diffondere una maggiore consapevolezza e cultura del movimento
PROGETTO PER L’HANDICAP E IL DISAGIO
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del
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generale leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi specifici
• Accogliere e sostenere gli alunni diversamente abili o con disagio • Favorire la capacità di socializzare, di rispettare, di accettare, di capire l’altrui diversità
Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
con esterni
ASL, COMUNE, Coperativa Napoli Sociale
Operatori
Docenti coinvolti
Docenti dell’Istituto e docente incaricata della Funzione Strumentale.
Argomenti trattati
L’uso continuato di strumenti tecnologicamente avanzati rappresenterà la prima scommessa didattica che la scuola dovrà affrontare. Ad esempio, per migliorare le capacità di lettura e scrittura, saranno utilizzate le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (la videoscrittura), che consentiranno un primo e fondamentale mezzo per ridurre la fatica del bambino con problemi di grafia ed ortografia. Ma l’uso del computer, delle LIM, dei tablet, produrrà anche il passaggio fondamentale da una didattica individualistica ad una didattica partecipativa, laddove tutti lavorano insieme, con il docente che dovrà assumere una funzione di regia. Ma tali prospettive devono realizzarsi nel più ampio principio di inclusione di tutti i differenti soggetti che popolano la nostra scuola, così da:
1. facilitare l’inserimento dei singoli alunni partendo dalla loro situazione personale ma aiutandoli ad acquisire un efficace metodo di studio;
2. ridurre o, laddove possibile, eliminare eventuali situazioni di disagio, anche mediante l’acquisizione di una buona autonomia di lavoro a scuola e a casa;
3. aiutare gli alunni nel recupero e nel potenziamento scolastico per lo sviluppo del linguaggio, per la comprensione dei testi di studio e per la individuazione delle proprietà logiche, per lo sviluppo delle capacità logiche che consentono l’applicazione di regole matematiche;
aiutare i docenti negli interventi educativi, consegnando loro strumenti innovativi, che facilitino l’attivazione di strategie, azioni e modalità organizzative finalizzate all’inclusione di tutti e al ben-‐essere degli allievi, con particolare riferimento a quelli a rischio di esclusione.
Strumenti Informatici: computer, LIM, tablet
Metodologie Gli studi più recenti sull’apprendimento scolastico hanno affermato senza ombra di dubbio che il bambino apprende con gli altri, in un contesto partecipativo. Conseguentemente, la scelta metodologica non potrà che privilegiare e realizzare tale assunto, nell’ottica della didattica laboratoriale, supportata da strumenti informatici, che stanno assumendo sempre più un ruolo fondamentale specialmente per gli alunni disabili, per quelli con difficoltà specifiche di apprendimento, per quelli con disturbi dell’attenzione nonché per tutti gli alunni in genere, anche perché strumenti già abbondantemente utilizzati nell’apprendimento informale e non formale, che
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si realizzano al di fuori della scuola (sede dell’apprendimento formale).
Percorso La durata è limitata ad un anno scolastico, perché servirà da primo approccio alla sperimentazione di nuove modalità didattiche ed alla costruzione del curricolo verticale sul metodo di studio. Se le valutazioni finali dovessero consentirlo, sarà riproposto negli anni a venire come fase di consolidamento delle esperienze già effettuate.
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PROGETTO IMPLEMENTAZIONE TECNOLOGICA
Attività annuale
Finalità Coinvolgimento e partecipazione del gruppo classe a prescindere dai prerequisiti di base e dalle differenziazioni culturali.
Obiettivo generale
Implementare nel curricolare le discipline fondamentali per l’acquisizione dei saperi di base del leggere, scrivere e far di conto attraverso l’uso di varie strumentazioni.
Obiettivi specifici
Nozioni base di informatica
Conoscere le nozioni fondamentali per l’uso del PC. Conoscere l’architettura e il funzionamento del computer. Conoscere i principi del sistema operativo WINDOWS
Conoscere ed usare i programmi applicativi per l’elaborazione dei testi, foglio di calcolo e presentazione. In particolare:
Programma elaborazione testi MS WORD
Conoscere cos’è un programma di scrittura per PC. Conoscere le caratteristiche fondamentali di WORD Saper scrivere con WORD Saper dare ai documenti di WORD l’aspetto voluto. Saper inserire nel documento di WORD tabelle, immagini ed altri elementi accessori.
Programma foglio di calcolo MS EXCEL
Conoscere cos’è e come è strutturato un Foglio di calcolo per PC. Conoscere le caratteristiche fondamentali di EXCEL. Saper costruire fogli di calcolo con EXCEL. Saper dare l’aspetto voluto ai fogli di EXCEL. Acquisire nozioni base sull’uso di formule e funzioni in EXCEL.
Programma di presentazione MS POWER POINT
Conoscere cos’è una presentazione su diapositive. Saper progettare una presentazione su diapositive. Conoscere le caratteristiche fondamentali di POWER POINT. Saper costruire una presentazione con POWER POINT Saper arricchire una presentazione POWER POINT con effetti di transizione e animazione. Saper visualizzare su PC una presentazione di POWER POINT.
Destinatari Alunni iscritti nell’Istituto
Rapporti
con esterni
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Docenti coinvolti
Insegnanti di tecnologia e informatica dell’Istituto
Argomenti trattati
Informatica di base, sistema operativo, e programmi applicativi del pacchetto MS Office quali in particolare WORD – EXCEL – POWER POINT..
Strumenti Lezioni frontali in classe uso della L.I.M. uso del laboratorio informatico
Metodologie La didattica sarà svolta attraverso metodologie di lavoro appropriate, tenendo in debito conto le caratteristiche proprie della disciplina, le competenze da acquisire e le caratteristiche dello studente. L’attività didattica e formativa tenderà pertanto a:
valorizzare le esperienze umane, culturali e professionali dello studente in tutte le situazioni didattiche in cui ciò sia possibile;
motivare alla partecipazione fattiva e propositiva; mettere in evidenza il valore formativo e l’apporto professionale di ciascuna proposta
didattica; coinvolgere lo studente attraverso la chiara indicazione di traguardi raggiungibili e di
compiti realizzabili, rispetto ai quali il docente si pone soprattutto come facilitatore di apprendimento e consulente formativo;
utilizzare le lezioni frontali oltre che servirsi di tutti i supporti didattici che risultino strettamente funzionali nell’agevolare l’approfondimento quali il laboratorio informatico e la LIM;
utilizzare il problem solving come strategia finalizzata alla risoluzione in maniera autonoma di problemi specifici relativi ad una precisa casistica;
utilizzare le attività di laboratorio come strumento atto a favorire un efficace processo di verifica degli aspetti teorici e metodologici dei concetti;
favorire il lavoro di ricerca e studio sia di gruppo che individuale. Percorso Il percorso scelto è adatto a tutti gli studenti che non hanno particolari problemi di frequenza. È
caratterizzato dalla sequenzialità della scansione modulare delle lezioni. Il percorso offre la possibilità di partecipare all’attività formativa in modo graduale, e progressivo, godendo dei vantaggi di una presenza diretta del docente che attua il processo di apprendimento/insegnamento in modo da semplificare il lavoro dello studente, organizzando le attività didattiche di classe, incluse le esercitazioni in laboratorio.
Ø Progetto “Mens sana in corpore sano” in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Napoli
Ø Progetto “Educare alla lettura tra ragioni ed emozioni” in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Napoli
Ø Progetto"Hydration at school",concorso; Ø "A scuola di Pet Care (IV A/B/C/D) Ø Adesione e partecipazione al progetto “Scuole storiche napoletane” finalizzato alla
conoscenza e valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Ø VISITE GUIDATE a musei , parchi naturali e archeologici, organizzate dai docenti per
permettere agli alunni di fare esperienze dirette di osservazione e fruizione dei beni ambientali e culturali del territorio.
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Ø VIAGGI D’ISTRUZIONE per la scuola secondaria di I Grado. La Dirigente scolastica accompagnerà i gruppi nel viaggio per rassicurare docenti e famiglie in questa prima fase di sperimentazione di tale esperienza.
Adesione a progetti in attesa di autorizzazione:
• Progetto Frutta nelle scuole • “Sportivamente a scuola” Progetto per il potenziamento dell’Educazione Motoria e
Sportiva – Rif. Decreto n. 980 del 30/09/2015 • “Amico PC ed il piacere di studiare” SOSTEGNO – Rif. D.M. 435 del 16/06/2015 • “…………………….”Prot. AOODPIT.REGISTRO DECRETI DIPARTIMENTALI n. 990
dell’1 ottobre 2015 - “Piano nazionale per la cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità” • “ Lassammo fa ‘ Dio” – Progetto per la promozione del teatro in classe - Rif. Decreto n.
981 del 30/09/2015
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Sintesi progetti extracurricolari d’istituto
Avviamento alla pratica sportiva – circ. AOODRCA. Uff. Dir. 12466/U del 6/11/2015 – destinato agli aluni di Scuola Secondaria di I Grado
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Monitoraggio Progetti Il monitoraggio dei progetti, in itinere e finale, sarà effettuato tramite appositi questionari da somministrare a docenti e alunni. Esso verterà sui seguenti argomenti:
1. Scelta dell’alunno di aderire al progetto;
2. Conoscenza da parte dell’alunno degli obiettivi del progetto e delle competenze da acquisire;
3. Frequenza degli alunni iscritti (a metà percorso e alla fine);
4. Raggiungimento degli obiettivi programmati all’inizio:
a. Comportamentali;
b. Cognitivi ;
5. Influenza del progetto nel rendimento scolastico degli alunni:
a. miglioramenti comportamentali;
b. miglioramenti nel profitto;
c. miglioramenti nei rapporti con i compagni, con i docenti, con il personale della scuola;
6. Miglioramento dei rapporti (da parte dei docenti coinvolti nel progetto):
a. Docente - alunno;
b. Docente - genitore;
c. Docente - docente;
d. Docente - operatori della scuola;
7. In che misura gli obiettivi del progetto sono sincronizzata con la programmazione disciplinare e col POF;
8. Coinvolgimento del Consiglio di Classe;
9. Aggiustamenti in relazione ai bisogni degli alunni;
10. Coinvolgimento dei genitori;
11. Soddisfazione dei genitori;
12. Soddisfazione dei docenti sull’andamento e sul risultato finale;
13. Realizzazione di un prodotto e/o una manifestazione;
Gli esiti del monitoraggio costituiranno la base di partenza per la programmazione dell’anno successivo.
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QUESTIONARIO MONITORAGGIO PROGETTI QUESTIONARIO RIVOLTO AI DOCENTI
Anno scolastico 2015/2016
Questionario finalizzato al monitoraggio del
Progetto:_____________________________________________________
Numero di alunni che hanno, inizialmente, aderito al progetto:___
In base agli iscritti quanti alunni frequentano in modo:
Costante__________
Saltuario__________
Non frequentano_____
SI NO IN
PARTE
1 Gli alunni sono consapevoli delle finalità educative del progetto?
2 Gli obiettivi del progetto sono sincronizzati con la programmazione disciplinare e con il POF?
3 In riferimento agli obiettivi programmati ci sono stati miglioramenti nel rendimento degli alunni relativamente a:
COMPORTAMENTO
PROFITTO
RAPPORTI CON I COMPAGNI
RAPPORTI CON I DOCENTI
4 C’è stato un miglioramento dei rapporti tra:
DOCENTE-DOCENTE
DOCENTE-ALUNNO
DOCENTE-GENITORI
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DOCENTE-OPERATORI DELLA SCUOLA
5 C’è stato un coinvolgimento dei genitori?
QUESTIONARIO MONITORAGGIO PROGETTI QUESTIONARIO RIVOLTO AGLI ALUNNI
Anno scolastico 2015/2016
Questionario finalizzato al monitoraggio del
Progetto:_____________________________________________________
SI
NO
IN PARTE
Sei soddisfatto del laboratorio che hai frequentato?
I contenuti del corso hanno rispecchiato le tue aspettative?
Ti senti soddisfatto dei risultati raggiunti?
Hai imparato nuove cose ?
Hai scoperto particolari capacità che non credevi possedere?
Hai partecipato volentieri al laboratorio?
Sono state interessanti e simpatiche le attività svolte?
Pensi di essere migliorato (portare a termine il lavoro scolastico, saper lavorare in gruppo, rispettare regole, etc )?
Il tutor è stato disponibile?
L’esperto è stato disponibile?
Rifaresti questa esperienza?
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Capitolo dodicesimo
INTEGRAZIONE ED INCLUSIVITA’ Premessa
La scuola realizza la propria funzione pubblica impegnandosi per il successo scolastico di tutti gli studenti, con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità e di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone. Nella scuola, pertanto, le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, rimuovendo gli ostacoli che possono impedire il pieno sviluppo della persona umana “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 e C.M. n.8 marzo 2013), evitando così che la differenza si trasformi in disuguaglianza.
Infatti, proprio la Direttiva Ministeriale emanata il 27 dicembre 2012 “Strumenti d'intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica” delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all'apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. Successivamente, la Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 e la nota del 22 novembre 2013 estendono il diritto all'integrazione all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali nella loro totalità, andando oltre la certificazione di disabilità, per abbracciare il campo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento ma anche lo svantaggio sociale e culturale e le difficoltà linguistiche degli alunni stranieri.
Quindi, l’ottica è quella della presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni per permettere loro di avere un pieno ed effettivo accesso agli apprendimenti. Questo traguardo può essere realizzato solo attraverso una didattica realmente personalizzata intesa come riconoscimento delle differenze individuali e diversificazione delle mete formative volte a favorire la promozione delle potenzialità.
Di conseguenza, l’Inclusione scolastica diventa il processo attraverso il quale gli impedimenti vengono rimossi in modo che ciascun individuo possa essere valorizzato, incontrando le condizioni più favorevoli per esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Ciò non significa negare il fatto che ognuno di noi è diverso o negare la presenza di disabilità che, comunque e necessariamente devono essere trattate in maniera adeguata, ma vuol dire spostare l’analisi e l’intervento dalla persona al contesto, per individuarne gli ostacoli ed operare per la loro rimozione. La Direttiva, infatti, ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di
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intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES).
Quindi, nell’ottica di una scuola sempre più equa ed inclusiva (Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012; C.M n. 8 del 6 marzo) è necessario accogliere, integrare e valorizzare le molteplici differenze che si ritrovano nella popolazione scolastica; queste differenze, infatti, se non integrate nel tessuto scolastico, possono sfociare in quello che è stato definito disagio scolastico, uno stato emotivo negativo che si manifesta in comportamenti disfunzionali, i quali non permettono all’alunno di partecipare alla vita scolastica adeguatamente e di apprendere con successo. Il disagio, in ambito scolastico, si può ricondurre alla sfera relazionale (aggressività, tendenza all’isolamento, incapacità a comprendere il valore delle regole condivise, violenza verso i compagni, bullismo, iperattività alternata a momenti di apatia); o agli apprendimenti specifici (difficoltà di lettura, calcolo e comprensione, incapacità d’ascolto, nessuna motivazione all’apprendimento scolastico).
Quindi, una scuola Inclusiva è capace di definire il curricolo in direzione inclusiva, è capace di rispondere ai bisogni di tutti e di ciascuno tenendo conto dei due criteri della individualizzazione e della personalizzazione, come prescritto anche, ad esempio per la scuola del primo ciclo, dalle Indicazioni Nazionali (2012).
L’ Istituto Comprensivo A. Mario, di conseguenza, si posiziona secondo tali criteri e persegue il principio dell’inclusività nella realizzazione di una programmazione di interventi educativo-didattici in cui la principale indicazione pedagogico-didattica seguita porta verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi nel rispetto della peculiarità di approccio, metodo/stile e livello di apprendimento afferente a tutti gli alunni e, in particolare, ai BES. Inoltre, si precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, in sede di programmazione e di successiva effettuazione del percorso didattico-educativo in classe, si opera con piena consapevolezza delle specificità delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile considerazioni aspecifiche e generiche. Infatti, per ogni docente, il riferimento è alle prassi, alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta sul campo, in relazione a individuate categorie di BES. Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:
• individualizzazione;
•personalizzazione;
• strumenti compensativi;
• misure dispensative.
In sintesi, pertanto, l’integrazione e l’inclusione degli alunni in situazione di handicap o di disagio può essere realizzata solo in una scuola che si fa a misura di tutti gli alunni, perché tutti, non solo i disabili, sono diversi. La diversità è caratteristica peculiare dell’uomo.
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Finalità
Il nostro istituto si pone come finalità prioritaria quella di un’integrazione globale anche assicurando continuità nel passaggio tra i vari ordini di scuola e in quello indispensabile tra il mondo della scuola e quello sociale, inteso nel senso più ampio. La nostra scuola pone tra le sue priorità:
• Finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un “progetto di vita” che tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno della società
• Rendere le famiglie più consapevoli e quindi orientarle verso progetti realistici sul futuro dei propri figli
• Offrire agli alunni diversamente abili la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità
• Favorire l’accoglienza o l’integrazione degli allievi diversamente abili attraverso percorsi comuni o individualizzati che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento
• Elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, integrazione, orientamento.
• Organizzare l'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità in relazione alla programmazione scolastica individualizzata.
Iniziative e progetti per l’integrazione
Il “Gruppo di lavoro” di Istituto ha stabilito una serie di obiettivi generali e trasversali che connotano in senso formativo ed educativo il percorso d’apprendimento degli alunni BES. Pertanto, operativamente, il nostro Istituto predispone un piano di intervento per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, tenendo conto del PAI e di quanto elaborato nei singoli Consigli di classe.
Obiettivi generali
Gli obiettivi di seguito individuati riguardano tutti gli alunni ai quali il piano dell’inclusività è rivolto. Successivamente, nella contestualizzazione specifica di ogni singolo percorso individualizzato, vengono inseriti gli obiettivi specifici che i team di intersezione e i consigli di classe definiscono nei singoli PEI:
• Definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno del nostro istituto
• Facilitare l’ingresso a scuola degli alunni e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente
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• Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola ed enti territoriali (comune, ASL, provincia, cooperative, enti di formazione)
• Promuovere la socializzazione finalizzandola al miglioramento dell’asse relazionale
• Favorire la creazione di una situazione interattiva piacevole ed emotivamente calda, per stimolare, incoraggiare e coinvolgere l’alunno nelle attività didattiche ed operative
• Facilitare la sussistenza di una cosciente relazione di apprendimento tra alunno, docenti e compagni di classe
• Incrementare le reali possibilità dell'alunno nel poter superare le sue difficoltà specifiche
• Consentire all’alunno di raggiungere un positivo livello di autonomia, stima e sicurezza, attraverso la progressiva consapevolezza delle difficoltà e dei bisogni individuali e del percorso necessario per conseguire stabili e positivi risultati
• Promuovere e valorizzare la capacità di trasferire le abilità cognitive ed operative acquisite durante il progetto educativo nell’ambito di contesti di vita quotidiana
• Ipotizzare un progetto di vita compatibile con le potenzialità e le difficoltà proprie del soggetto.
Obiettivi trasversali
• Migliorare le capacità e i tempi di attenzione e di concentrazione
• Utilizzare il computer
• Conoscere linguaggi diversi
• Sviluppare l’autonomia e la motivazione
• Sviluppare le capacità di autocontrollo e di modulazione delle emozioni
• Acquisire maggiore fiducia nelle proprie capacità e in se stessi (autostima)
• Favorire la relazione con la classe attraverso attività di gruppo.
Obiettivi cognitivi individuati come fondamentali ai fini di un’effettiva integrazione:
• Capacità di ascoltare e di comprendere
• Capacità di utilizzare le conoscenze acquisite in altri contesti
• Acquisire consapevolezza dell’errore
• Capacità di risolvere problemi.
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Metodologia
Per raggiungere gli obiettivi, il progetto è strutturato in diversi percorsi:
• Programmazione degli obiettivi nei PEI per ogni team docenti ed individuazione delle strategie di intervento più idonee al raggiungimento degli obiettivi programmati nei diversi piani educativi personalizzati
• Monitoraggio e rilevamento delle difficoltà oggettive nei vari campi dell’apprendimento che l’alunno manifesta ed eventuale rimodulazione del “Piano educativo individualizzato”
• Aggancio del lavoro dell’alunno a quello del gruppo classe in seno al necessario intervento individualizzato, privilegiando comunque le attività a piccoli gruppi e/o laboratoriali senza mai perdere di vista le finalità dell’integrazione
• Cura dei rapporti con le diverse istituzioni locali (ASL, Comune, Enti Locali) sia per la realizzazione di eventuali “Progetti integrati”, sia per la stesura congiunta del P.D.F e del P.E.I., sia per particolari situazioni problematiche che eventualmente si potranno creare
• Organizzazione degli incontri di continuità tra i vari ordini di scuola: scuola dell’infanzia-scuola primaria; scuola primaria-scuola secondaria di primo grado, con particolare attenzione alla realizzazione di attività idonee agli alunni in situazione di handicap
Fasi del progetto
Le tappe di realizzazione del progetto sono: • Iscrizione • Raccolta dati • Accoglienza • Analisi della situazione individuale • Piano dinamico funzionale • Incontri con esperti ASL e famiglia • Piano educativo individualizzato • Relazione di fine anno scolastico.
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B. E. S. Bisogni Educativi Speciali Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva di
funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari fattori di salute secondo il modello ICF dell’OMS per i bambini disabili e che necessita di educazione speciale individualizzata. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali vivono una situazione particolare che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo: questa situazione negativa può essere a livello organico, biologico, oppure familiare, sociale, ambientale, o in combinazioni di queste. In questi casi, i normali bisogni educativi, propri di tutti gli alunni (bisogno di sviluppare competenze, bisogno di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione, solo per citarne alcuni) si «arricchiscono» di qualcosa di particolare, di «speciale». I Bisogni Educativi Speciali sono, dunque, molti e diversi: una scuola davvero inclusiva dovrebbe essere in grado di leggerli tutti. Le nuove disposizioni ministeriali in materia di inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali (BES) sono:
1. Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali ed organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.
2. Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 - Indicazioni operative
3. Indicazioni nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione.
Il 27 dicembre 2012 è stata firmata dall’On. le Ministro, la Direttiva recante Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica, che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, lo amplia, estendendo a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003. La Circolare del 6 marzo fornisce indicazioni alle scuole circa l’applicazione della succitata direttiva affinché anche gli alunni con BES entrino subito, a tutti gli effetti, nel sistema e precisa che la presa in carico dei BES deve essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia.
INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI BES
L’individuazione degli alunni BES spetta ai Consigli di classe che motiveranno opportunamente le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche (non cliniche), definendo anche gli interventi di integrazione e di inclusione. È necessario che l’attivazione di un percorso personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia
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deliberata in seno al Consiglio di classe, dando luogo al PDP firmato dal Dirigente scolastico, dai docenti e dalla famiglia.
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP), ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee ed i criteri di valutazione dell’apprendimento. Esso è lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita, strumenti programmatici flessibili, utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense. Invece, la progettazione per gli alunni con DSA deve essere riferita agli obiettivi della classe, non differenziata ma con azioni compensative e dispensative e va condivisa dall’intero C.d.C, dalla famiglia e dagli specialisti.
BES (Bisogni Educativi Speciali) a scuola
L’area dei Bisogni Educativi Speciali è rappresentata da tre grandi sotto-categorie:
1. La disabilità (studenti con disabilità fisica o psichica, certificati in base alla Legge n. 104/92);
2. I disturbi evolutivi specifici (certificati in base alla legge n. 170/2010: DSA- ADHD- funzionamento cognitivo limite, invece, rappresenta il limite di separazione fra disabilità e disturbo specifico);
3. Lo svantaggio socioeconomico, linguistico, compresi gli alunni stranieri, e culturale la cui gravità deve essere tale da compromettere, in maniera significativa, il percorso scolastico.
LA DOCUMENTAZIONE
A. Per gli studenti con disabilità certificata ai sensi della legge n° 104/92 la documentazione è raccolta nel FASCICOLO PERSONALE e comprende: la certificazione medica (ai sensi della legge104/92), la Diagnosi Funzionale, il Profilo Dinamico Funzionale, il Piano Educativo Individualizzato, la relazione di fine anno scolastico ed eventuali altri documenti. Il fascicolo può essere consultato, all’interno dell’edificio scolastico, da tutti gli operatori coinvolti nel processo educativo che sono tenuti al rispetto della privacy. Il fascicolo viene consegnato in forma completa, nel passaggio agli ordini e gradi di scuola successivi, o direttamente alla famiglia o alla scuola previo consenso della famiglia.
ü DIAGNOSI FUNZIONALE (D.F.)
Per ciascun alunno con disabilità certificata ai sensi della Legge n°104/92, lo specialista di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL di riferimento, produce una Diagnosi Funzionale (D.F.). Essa deve contenere: • I dati anamnestici, clinico-medici, familiari e sociali • Il livello di funzionalità e di sviluppo dell’alunno in diverse aree di base • I livelli di competenza raggiunti rispetto agli obiettivi e ai percorsi didattici della classe • Gli aspetti psicologici, affettivo-emotivo, comportamentali che
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devono determinare la qualità del rapporto educativo con l’alunno. Atto successivo alla D.F. è il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.).
ü PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F.)
E’ un documento conseguente alla “Diagnosi funzionale” e preliminare alla formulazione del PEI. Esso prende in considerazione lo stato attuale del bambino/ragazzo con disabilità e il suo prevedibile livello di sviluppo in relazione alle diverse aree d’intervento (cognitiva, relazionale, linguistica, etc) è a cura dell’Unità Multidisciplinare dell’ASL, dei docenti curriculari e di sostegno, dei familiari dell’alunno. Aggiornato periodicamente in relazione all’evoluzione dello studente, (anche in corso d’anno se si verificano cambiamenti notevoli), in linea di massima ogni due anni, e nel passaggio da un grado di scuola all’altro, esso funge da strumento di raccordo tra la conoscenza dell’alunno prodotta dalla D.F. e la progettazione degli interventi che si andranno ad inserire nel Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.).
ü PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P.E.I.)
Infatti, atto successivo al PDF, è il PEI, documento redatto all'inizio di ogni anno scolastico (entro fine ottobre-novembre), dopo un’attenta e curata osservazione, dal GLH operativo (team/consiglio di classe, ASL, genitori) ed è sottoposto a verifiche ed aggiornamenti periodici. Il PEI non coincide con il solo progetto didattico, ma consiste in un vero e proprio progetto di vita in cui vengono definiti gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'integrazione scolastica. Deve contenere: • Situazione iniziale, dedotta dall’osservazione iniziale dei docenti e dall’analisi sistematica svolta nelle seguenti aree: comportamento con gli adulti, con i compagni, verso le attività proposte • Autonomia personale • Attenzione • Motivazione • Apprendimento • Progetto di intervento per obiettivi generali (educativi e didattici), concordati con il team/consiglio di classe • Gli obiettivi specifici(riconducibili o non riconducibili ai programmi ministeriali, agli obiettivi minimi stabiliti in sede collegiale) e i contenuti per aree disciplinari • La metodologia di intervento che si intende attuare • Gli eventuali progetti • Le modalità di verifica e valutazione (non differenziata o differenziata) che si intendono utilizzare. Parte integrante del P.E.I., come già precisato, è il Progetto Di Vita (P.d.V.), che riguarda la crescita personale e sociale dell’alunno con disabilità. Il fine principale di tale documento è la predisposizione di percorsi volti a sviluppare il senso di autoefficacia e sentimenti di autostima da parte dell’alunno con disabilità, nonché a mediare il conseguimento delle competenze necessarie a vivere in contesti sociali. Il P.E.I.- P.d.V. ha validità annuale.
B. Per gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento la documentazione è raccolta nel FASCICOLO PERSONALE e comprende la diagnosi e la relazione clinica del neuropsichiatra e/o dello psicologo esperto dell’età evolutiva, nonché il Piano Didattico Personalizzato.
C. Per gli studenti in situazione di svantaggio la documentazione comprende: un eventuale documento recante il parere di uno specialista in psicologia e/o neuropsichiatria o della famiglia, in
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merito all’opportunità di istituire un percorso personalizzato, nonché il Piano Didattico Personalizzato.
INCLUSIONE ALUNNI CON DISABILITA’ Nel nostro Istituto sono presenti 31 alunni con disabilità (5 alunni nella Scuola dell’Infanzia,
15 nella Scuola Primaria, 11 nella Scuola Secondaria di primo grado). La normativa di riferimento, che ancora una volta sistematizza l’inserimento dei bambini in condizioni di disabilità nella scuola dell’obbligo, in ottemperanza a quanto previsto dagli articoli 3 e 34 della Costituzione, è costituita principalmente dalla legge n° 517/1977, dalla C.M. n°258/1983, dalla C.M. n°250/1985, dalla Legge 104/1992 e, in ultimo, dalle recenti Linee Guida per l’integrazione scolastica degli Alunni con disabilità (Miur-2009). In una scuola inclusiva, dove l’attenzione viene focalizzata ed orientata ai Bisogni Educativi Speciali di ciascuno, l’orientamento sociale e culturale ci invita a prendere atto del nuovo “modello sociale della disabilità” secondo cui la disabilità è dovuta all’interazione tra il deficit di funzionamento della persona e il contesto sociale in cui essa vive. Condividere questo principio, significa leggere i Bisogni Educativi Speciali nell’ottica dell’I.C.F. (International Classification of Functoning), e considerare la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Nella prospettiva del modello diagnostico I.C.F., la partecipazione alle attività sociali di una persona con disabilità è determinata dall’interazione della sua condizione di salute (a livello di strutture e funzioni corporee) con le condizioni ambientali, culturali, sociali e personali (definite fattori contestuali) in cui essa vive. In linea con questi principi si trova l’impegno del nostro Istituto che mira alla “presa in carico” del bambino/ragazzo con disabilità attraverso un percorso formativo individualizzato e/o personalizzato, al quale partecipano, nella condivisione e nella corresponsabilità, più soggetti istituzionali: famiglia, scuola, territorio, Asl di riferimento. Dare risposte precise ad esigenze educative individuali rappresenta un’occasione di crescita, di scambio, di interazione per tutti.
SCHEMA DI RIFERIMENTO ICF
Progettazione di interventi, definizione di obiettivi, G.L.I.O.
Al fine dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità è indispensabile ricordare che l’obiettivo fondamentale della L. 104/1992, art 12 comma 3, è: lo sviluppo degli apprendimenti mediante la comunicazione, la socializzazione e la relazione interpersonale. Il comma 4 precisa, inoltre, che l’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento, né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all’handicap. Una considerazione corretta di questo concetto porta ad interpretare la socializzazione come uno strumento di crescita da integrare attraverso il miglioramento degli apprendimenti con buone pratiche didattiche individualizzate e di gruppo. Riemerge, dunque, la centralità della progettazione
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educativa individualizzata che, sulla base del caso concreto e delle sue esigenze, dovrà individuare interventi equilibrati fra apprendimento e socializzazione, preferendo in linea di principio che l’apprendimento avvenga nell’ambito della classe e nel contesto del programma in esso attuato. Si è integrati/inclusi in un contesto, infatti, quando si effettuano esperienze e si attivano apprendimenti insieme agli altri, quando si condividono obiettivi e strategie di lavoro. Una progettazione educativa che scaturisca dal principio del diritto allo studio e allo sviluppo non può che definirsi all’interno di Gruppi di Lavoro (G. L. I.O.).
CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA E STRATEGIE DI LAVORO
Un sistema inclusivo considera l’alunno protagonista del suo apprendimento, qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità, i suoi limiti, e quindi, favorisce percorsi di costruzione attiva della conoscenza, mette in campo strategie personalizzate di approccio al sapere, rispetta i ritmi e gli stili di apprendimento di ciascuno.
Tutto ciò implica lavorare su tre direzioni:
1. Clima classe - Per l’integrazione reale dell’alunno disabile la scuola ha il compito fondamentale di assumere comportamenti non discriminatori, essere attenta ai bisogni dell’alunno, accettare le diversità e valorizzarle come arricchimento per l’intera classe, favorire la strutturazione del senso di appartenenza, costruire relazioni socio-affettive positive;
2. Utilizzo di strategie didattiche inclusive quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi personalizzati, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici;
3. Collaborazione, comunicazione e partecipazione attiva tra i vari interlocutori della scena educativa prima fra tutti la famiglia.
Organizzazione per l'inclusione competenze del G.L.I. Il G.L.I. di Istituto svolge le seguenti funzioni, ad esso attribuite dalla C.M. n. 8 del 06 marzo 2013: • rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola • raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere (P.D.P.), anche in rapporto con reti di scuole o in base ad azioni strategiche • raccolta delle proposte formulate dai singoli G.L.I. Operativi in sede di definizione del PEI- P.d.V.; • elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività da sottoporre al Collegio docenti, anche per l’assegnazione delle risorse di sostegno (da redigere entro il 30 giugno) • interazione con i servizi sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.) • formulazione di progetti inclusivi per la continuità fra vari ordini di scuole. I
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rappresentanti dei genitori degli alunni disabili e le figure specialistiche di supporto e di riferimento presenti nel GLI di Istituto esprimono valutazioni e proposte relativamente all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità e all’inclusività realizzata dalla scuola.
COMPETENZE DEL G. L. I. O.
Le riunioni dei singoli Gruppi di Lavoro Operativi sono indette dal dirigente scolastico e presiedute dallo stesso e/o dai docenti incaricati di funzioni strumentali. Di ogni riunione deve essere redatto apposito verbale. Le riunioni si svolgono, di norma, nella sede scolastica, previa informazione scritta. A titolo orientativo, si indicano 3/4 incontri. I l G. L .I. O si occupa di: • gestire e organizzare le attività riguardanti gli alunni con disabilità; • elaborazione di progetti specifici: interventi didattici- educativi di tipo inclusivo; • iniziative di accompagnamento di alunni con disabilità nella scuola successiva; • progettazione e verifica con gli operatori sanitari e/o con le famiglie dei singoli alunni per l’elaborazione, la stesura e la condivisione di PDF, PEI- P. d.V. Gli incontri di progettazione e verifica con gli operatori sanitari e/o con le famiglie dei singoli alunni per l’elaborazione, la stesura e la condivisione di PDF e PEI, sono equiparati a riunioni del GLIO in seduta dedicata.
PERSONALE PREPOSTO ALL’INTEGRAZIONE
Dirigente scolastico
Partecipa alle riunioni del “Gruppo di lavoro H”, è messo al corrente dalla Funzione strumentale/referente sostegno sul percorso scolastico di ogni allievo diversamente abile ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornisce al Collegio dei docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le scuole e tra scuola e territorio. • Ha compiti: consultivi, di formazione delle classi, di assegnazione degli insegnanti di sostegno • Cura i rapporti con gli enti locali (comune, provincia, ASL, ecc…) • Coordina tutte le attività.
Consiglio di classe/Team
In presenza di allievi diversamente abili il Consiglio di classe/Team dedica, ad ogni convocazione, uno spazio adeguato alla progettazione e verifica progressiva del PEI. Per esigenze particolari è possibile la richiesta al dirigente scolastico di convocazione di Consigli di classe/Team straordinari. Relativamente al PDF, al PEI ed al “progetto di vita” dell’alunno diversamente abile, il Consiglio di classe/Team ed ogni insegnante in merito alla sua disciplina, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno, prendono visione dei documenti sopra indicati riguardanti l’anno scolastico precedente (e della Diagnosi Funzionale) in modo da poter metter in atto, già dalle prime settimane del nuovo anno, le strategie metodologiche necessarie ad un’osservazione iniziale attenta (test, lavori di
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gruppo, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione del PDF e del PEI e dell’intero progetto di vita.
Gruppo di lavoro handicap
È composto dal dirigente scolastico, dagli insegnanti di sostegno, dalla Funzione strumentale, e quando necessario dagli operatori dei servizi, dai genitori. E’ un gruppo di studio e di lavoro composto dall’insieme di quelle figure che operano nell’istituto e nelle strutture del territorio ad esse collegate, che sono direttamente interessate nella gestione dei casi di alunni diversamente abili. Esso è formato da una componente stabile e da una componente variabile, in base alle esigenze contingenti e si perfeziona per diventare operativo ogni volta che siano presenti all’interno dell’istituto alunni in situazione di handicap. Propone e discute il progetto di integrazione d’istituto che indica, in merito alle situazioni di handicap presenti nella scuola, gli interventi, i ruoli, i tempi, le modalità, gli strumenti e le risorse strutturali.
Compiti e competenze:
• Esaminare i casi dei singoli alunni in situazione di handicap inseriti o da inserire nella scuola
• Formulare proposte al dirigente scolastico per la richiesta degli insegnanti di sostegno
• Ripartire con criteri congruenti le ore complessive di sostegno, assegnate all’inizio dell’anno scolastico alla scuola, tra gli alunni in situazione di handicap
• Formulare richieste motivate, tramite l’istituto, per il fabbisogno urgente (attrezzature particolari, sussidi scolastici, contatti con centri di riabilitazione, con ASL, accordi d’orario ecc.)
• Concorrere alla formulazione del “Profilo dinamico funzionale” (PDF)
• Concordare i criteri per la valutazione degli alunni in situazione di handicap.
Referente H/Funzione strumentale all’handicap
• Collabora con il dirigente scolastico alla designazione degli insegnanti di sostegno da attribuire agli alunni diversamente abili tenendo conto delle garanzie di continuità che gli stessi possono dare
• Comunica al dirigente scolastico l’andamento dei progetti relativi agli alunni e collabora alla realizzazione del PDF, PEI nei tempi previsti
• Coordina gli incontri con l’ASL e le famiglie
• Organizza eventuali progetti con le realtà scolastiche e lavorative territoriali esterne alla scuola
• Controlla la documentazione in ingresso, in itinere e predispone quella in uscita
• Tiene i contatti con gli operatori dell’ASL e dei Servizi sociali del territorio.
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Insegnante curriculare
• Pone attenzione al potenziale dell’alunno e non solo al suo handicap
• Adatta, quando è possibile gli obiettivi minimi concordati in sede di riunione di materia alla situazione particolare dell’alunno disabile, altrimenti prevede un programma differenziato, non riconducibile agli obiettivi minimi
• Prevede di acquisire una formazione sulle tematiche attinenti l’integrazione per attivare strategie metodologiche e didattiche che si possano attuare in classe anche senza l’intervento dei docenti specializzati
• E’ coinvolto nella conduzione di strategie e di attività per l’integrazione
• Utilizza, quando è possibile, modelli modulari o unità didattiche definiti con chiarezza e in modo analitico, da consegnare con anticipo all’insegnante di sostegno, che sarà facilmente in grado di programmare i suoi interventi.
Insegnante di sostegno
L'insegnante di sostegno: è un docente, fornito di formazione specifica, assegnato alla classe in cui è presente l'alunno disabile. Non deve essere considerato l'unico docente cui è affidata l'integrazione (C.M. 250/1985; Nota n. 4088 2/10/02). La legge 104/1992 nell’art. 13 comma 6 cita: “Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti (1 bis)”. Da cui emerge che: l’insegnante di sostegno è una risorsa per l’intera classe, non è l’unico assegnatario dell’allievo in situazione di handicap
• E’ assegnato alla classe quando è possibile assicurando la continuità educativa
• Partecipa alla programmazione didattico-educativa della classe
• Partecipa a pieno titolo alle operazioni di valutazione con diritto di voto per tutti gli alunni
• E’ di supporto alla classe nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche integrative e nell’adozione di metodologie individualizzanti
• Deve effettuare la conduzione diretta di interventi specializzati, centrati sulle caratteristiche e sulle risorse dell’allievo, a partire dalla conoscenza di metodologie particolari che non sono in possesso dell’insegnante curriculare
• Si occupa dell’orientamento dell’alunno disabile
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Famiglia
La famiglia deve essere coinvolta attivamente nel processo educativo dell’alunno. Il docente e coordinatore del “Gruppo H” dell’istituto, congiuntamente agli operatori dell’ASL, convocano la famiglia e si confrontano sui diversi aspetti del percorso attivato.
Esperti ASL
Partecipano agli incontri periodici, collaborano alle iniziative educative e di integrazione predisposte dalla scuola, verificano il livello e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’istituto.
O.S.A.
Segue l’allievo nelle attività a seconda delle indicazioni fornite nel P.E.I. Normalmente tali attività consistono in un aiuto didattico, di socializzazione, di acquisizione di maggiore autonomia nel muoversi anche all’interno del territorio, di attuazione di progetti con associazioni ed enti.
Dispersione scolastica Gli interventi educativi e didattici mirano a creare nella scuola un ambiente propositivo di aggregazione e integrazione, attraverso il superamento dei conflitti sia nelle relazioni tra alunni, che tra scuola e genitori o all’interno dei team docenti. Da sempre, ma in particolar modo con la nascita dell’Istituto Comprensivo, particolare attenzione viene destinata ai casi di drop-out che spesso si evidenziano nella fascia di età adolescenziale. I risultati di indagini statistiche evidenziano che la decisione di abbandonare la scuola risulta associata in modo non trascurabile al livello culturale della famiglia di appartenenza, al livello di reddito e della sua variabilità. Altri fattori di rischio sono il basso livello di autostima, la convinzione di avere scarsa attitudine verso lo studio, la presenza di problemi nel rapporto con la scuola nel suo complesso e/o l’incomprensione con gli insegnanti. Problematiche differenti tra loro, di natura personale, familiare, sociale, culturale, scolastica, che rendono la situazione particolarmente complessa e difficili le azioni da mettere in campo. Pertanto elevata è la responsabilità della scuola, che deve tenere in debito conto il contesto esistenziale con cui interagire, anche in vista dei processi di frantumazione e di disseminazione che creano mancanza di punti di riferimento e disorientamento. Soprattutto è necessario “intercettare” i segnali premonitori di una possibile futura dispersione, che si manifestano già in tenerissima età, con assenze frequenti, ritardi nell’ingresso a scuola, richieste continue di uscita anticipata, malessere latente nella relazione con coetanei e adulti, scarso impegno nello studio, livelli bassi di attenzione in classe.
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Capitolo tredicesimo
AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO A partire dall’anno scolastico 2014/15 tutte le Istituzioni scolastiche, statali e paritarie, effettueranno, secondo quanto previsto dalla Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014 e la Circolare AOODGOSV-DG per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del S.N.I. prot. n. 1738 del 2/03/15, l'autovalutazione mediante l'analisi del servizio offerto e la redazione in formato elettronico di un Rapporto di autovalutazione (RAV) contenente gli obiettivi di miglioramento da perseguire in base alle priorità strategiche individuate. La finalità principale dell’autovalutazione d’Istituto è verificare il funzionamento interno del sistema scolastico per orientare le scelte curriculari, organizzative e didattiche. I momenti dell’autovalutazione devono diventare occasioni di confronto e fattori di crescita, così che si possa procedere speditamente e/o rimuovere gli ostacoli che si frappongono alle attività didattiche durante tutto il cammino scolastico. Si tratta di una rilevazione di dati che rendano leggibile, catalogabile, aggiornabile e utilizzabile il processo di autonomia in atto in ogni istituzione scolastica. Il prodotto scolastico è costituito dall'offerta formativa intesa in modo più ampio rispetto al livello di apprendimento che conclude un corso di studi. Occorre ampliare lo sguardo su tutta l'organizzazione della scuola, individuandone le variabili e le responsabilità. C'è infatti un rapporto organico tra la formazione del soggetto e le modalità di organizzazione della struttura nella quale questa formazione si realizza. L'autovalutazione presuppone tre tipi di obiettivi di impostazione:
• riflettere in modo articolato, mediante uno strumento di lavoro comune, sulle proprie pratiche e sulla propria organizzazione;
• individuare i punti di forza e quelli di debolezza, consolidando le esperienze di auto-
analisi già avviate;
• elaborare le strategie più appropriate per rafforzare la propria azione educativa, di rendere conto della propria “produttività culturale” in modo trasparente, rafforzando al contempo la propria specifica identità.
Mediante la valutazione interna ed esterna la nostra scuola individua:
A. gli aspetti positivi da mantenere e consolidare; B. gli elementi di criticità in relazione ai quali realizzare azioni di miglioramento.
Attori del processo é stato costituito il N.I.V.(Nucleo per la valutazione d’Istituto), presieduto dalla Dirigente Scolastica e dai docenti Cugnetto A., Grappone A., Liguori F., Mariotto G. con i compiti di
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• favorire e sostenere il coinvolgimento diretto d tutta la comunità scolastica; • incoraggiare la riflessione attraverso la riprogettazione; • alimentare costantemente il processo di autovalutazione
Il Rapporto Autovalutazione(RAV) è inserito nella Piattaforma operativa unitaria appositamente predisposta. Il RAV è diviso in diverse sezioni: a) Contesto b) Esiti c) Processi: pratiche educative e didattiche d) Processi: pratiche gestionali e organizzative e) Priorità Si ritiene utile, per accedere ad una conoscenza sistematica ed oggettiva della qualità del sistema procedere alla somministrazione di questionari (allegati ) costruiti sull’osservazione puntuale delle problematiche apparenti. L’indagine è svolta su due canali, uno interno ed uno esterno: i rappresentanti dei genitori da una parte, docenti ed alunni dall’altra. Ai rappresentanti dei genitori si chiede di riferire sul funzionamento e sull’utilità:
• Delle strutture scolastiche; • Dei colloqui con i docenti, collaboratori e con il Dirigente; • Degli strumenti didattici adoperati per la formazione dell’alunno; • Della comunicazione scuola –famiglia; • Dei progetti e corsi di recupero; • Dei viaggi e visite d’istruzione; • Dei progetti volti ad indirizzare l’alunno alle scelte future (orientamento, collegamenti con gli
istituti superiori e con gi operatori del territorio). Ai docenti l’autoanalisi servirà a monitorare alcuni aspetti di due diverse dimensioni:
• Dimensione relazionale; • Docente – docente; • Docente – alunni; • Docente – genitore; • Docente – operatori della scuola • Dimensione logistico - organizzativa • Conoscenza del POF • Organizzazione dell’orario settimanale; • Utilità della compresenza;
Rapporti con le famiglie e il territorio. • I dati raccolti, in qualità di punti deboli e forti del sistema scuola, saranno comunicati in
Collegio perché ciascuno possa discutere e proporre eventuali correttivi.
Agli alunni l’autoanalisi servirà a riflettere sul percorso effettuato, indicando: gradimento difficoltà
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Il Piano dell'offerta formativa della Nostra Istituzione Scolastica prevede momenti di monitoraggio in itinere e finale Il monitoraggio in itinere si svolge nel corso dell'anno scolastico, per permettere un puntuale coordinamento ed adeguamento delle diverse attività in corso. Le componenti del Collegio Docenti (commissioni, gruppi di lavoro, docenti incaricati delle funzioni strumentali, collaboratori ecc.) si riuniscono periodicamente, su convocazione del Dirigente Scolastico, oppure autonomamente, per fare il punto sullo stato di attuazione del P.O.F. e apportare le modifiche che via via si rendono necessarie, definendo azioni e tempi. Il monitoraggio finale prevede:
• monitoraggio e valutazione delle attività di progettazione, programmazione, verifica e valutazione elaborate dai docenti per il P.O.F.
• Valutazione quantitativa finale (monitoraggio) degli alunni che hanno raggiunto gli obiettivi programmati nella scuola dell'infanzia ed elementare.
• Annotazione dei cambiamenti apportati alla programmazione didattica ed educativa al fine di migliorare gli interventi e stabilire descrittori più adeguati.
• Tabulazione di griglie e questionari preposti all'autovalutazione. • Tabulazione, monitoraggio ed analisi di un questionario socio -economico - culturale
individuante anche i bisogni e le aspettative degli alunni nuovi iscritti. • Tabulazione, monitoraggio ed analisi di un questionario rivolto ai genitori.
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Capitolo quattordicesimo COLLEGIALITÀ
La collegialità è un principio cardine della scuola dell’autonomia e una risorsa educative ed organizzativa. È da questo principio che scaturisce il Piano dell’Offerta Formativa della scuola che viene elaborato dal Collegio dei Docenti. La collegialità si articola nella definizione di:
− curricoli d’Istituto comuni; − programmazione; − verifica; − ricerca delle strategie di miglioramento; − formazione continua; − attività di ricerca didattica.
La collegialità si concretizza nella condivisionedelle decisioni adottate e nella messa a disposizione nella comunità educante delle personali risorse professionali. La collegialità richiede la pianificazione di spazi decisionali e di momenti di formazione. La collegialità prevede modalità professionali di documentazione e di formalizzazione delle esperienze didattiche condotte, al fine di condividerle all’interno della comunità professionale. La collegialità prevede momenti di confront sul successo formative dei nostril alunni che si avvale anche di strumenti di valutazione sommativi e condivisi.
RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA L’educazione e l’istruzione degli alunni avviene attraverso un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia. Scuola e famiglia definiscono un patto di corresponsabilità che sottoscrivono all’atto dell’iscrizione nel quale definiscono diritti e doveri dei soggetti del patto formative: student, scuola e genitori. Eventuali percorsi didattici personalizzati finalizzati a migliorare il successo formative degli alunni prendono forma di patti formativi tra scuola e famiglia (Pei, Pdp). La condivisione delle finalità educative e dei percorsi didattici tra scuola e famiglia è presupposto del successo formative degli student. La comunicazione tra scuola e famiglia è il canale attraverso il quale la condivisione delle finalità educative si genera. è fondamentale che la famiglia si informi, in un clima di rispetto reciproco dei ruoli, circa la proposta formative della scuola ed è indispensabile sia un atteggiamento di ascolto che di confront sostenuto da un’attitudine al dialogo per giungere a delle sintesi condivise. La scuola individual nel Piano dell’Offerta Formativa delle occasioni strutturate che facilitino il dialogo ed il confront con i genitori. La scupola pevede nel P.O.F. momenti di condivisione con alunni e genitori delle finalità educative e dei valori che ritiene rilevante condividere, strutturando momenti comunitari con alunni e genitori relative ai temi dell’accoglienza, della solidarietà e della pace, del rispetto dell’ambiente, del rispetto della legalità e del ricordo. Questi momenti di condivisione con il Territorio delle finalità educative rappresentano per gli alunni delle occasioni
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formative, nelle quali mettere in gioco le competenze acquisite e darle significato sociale. La partecipazione dei genitori è favorite dalla scuola attraverso la partecipazione agli organi collegiali previsti dai decreti Delegati: Consiglio d’Intesezione, consiglio di classe e di interclasse, consiglio d’Istituto. Nella scuola dell’infanzia sono previsti momenti di confronto durante i consigli d’interclasse, nella scuola primaria e secondaria di I Grado durante i consigli di classe, nonchè durante la convocazione delle assemblee di classe e di sezione. Si istituisce inoltre un momento di raccordo annual del Dirigente scolastico con i rappresentanti di classe per verificare insieme l’andamento della scuola e ricevere suggerimenti e rinforzi positive. La scuola riconosce l’importanza della partecipazione dei genitori negli organismi di verifica della qualità della mensa e nelle sue dimensioni cittadine. La scuola prevede momenti di ricevimento pomeridiano per favorire la partecipazione dei genitori. La scuola secondaria di I Grado pubblica l’inizio dell’anno un calendario con gli orari di ricevimento di tutti gli insegnanti. La scuola entro il termine dell’anno scolastico prevede strumenti di raccolta del grado di soddisfazione degli utenti e ne pubblica i risultati e provvede a favorire occasion di lettura dei risultati e di confront tra le varie component, al fine di individuare gli obiettivi di miglioramento sui quali impegnarsi nei successive anni scolastici. Il Registro elettronico è uno strumento di comunicazione tra scuola e famiglia che non sostituisce alle occasioni di incontro previste tra insegnanti e genitori, ma che è finalizzato a migliorare la qualità della comunicazione. Patto di corresponsabilità(vedi allegato)
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Capitolo quindicesimo ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E
AGGIORNAMENTO - Progettazione e realizzazione di percorsi di formazione per il personale della scuola. - Formazione del personale sulle problematiche legate all’attuazione del Piano dell'Offerta
Formativa; - aggiornamento delle documentazioni e delle planimetrie relative alla sicurezza sui luoghi di
lavoro relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro; - elaborazione e aggiornamento D.V.R. e D.U.V.R.I, piano emergenza; - specifica informazione e formazione sulla sicurezza ai sensi del D. Lgs. 81/08 per tutto il
personale e specifica formazione per le figure sensibili, formazione agli alunni delle classi prime.
- Aggiornamenti sulla Privacy 196/2003. Nel comma 121, L.107/2015 viene stabilito che “ Al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, e' istituita, nel rispetto del limite di spesa di cui al comma 123, la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
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Capitolo sedicesimo COMPENDIO DI TUTTI I REGOLAMENTI, DELLE PROCEDURE, DELLE DIRETTIVE E DEGLI ORDINI DI SERVIZIO IN ATTO NELL’ISTITUTO DEBITAMENTE DELIBERATI E PUBBLICIZZATI CARATTERI GENERALI DELLA SCUOLA La scuola come comunità aperta al territorio e finalità generali L’istituzione scolastica si presenta come una comunità che interagisce col contesto socio-culturale in cui è inserita ed ha come finalità fondamentali l’educazione e l’istruzione degli alunni; essa mira alla formazione e allo sviluppo delle varie dimensioni della personalità (corporea, emotivo-affettiva, relazionale, cognitiva, etica, valoriale ed estetica), rispetta e valorizza le differenze individuali (sociali, culturali, etniche, religiose, stili di pensiero e di relazione interpersonale, ritmi di apprendimento, attitudini e interessi). Le regole: elaborazione condivisa e rispetto Per poter funzionare efficacemente e raggiungere le proprie finalità, la scuola ha bisogno di regole che devono essere il più possibile condivise e fatte rispettare. Ogni componente deve responsabilmente rispettare le regole stabilite. In caso di trasgressione delle stesse, sono previste delle sanzioni o delle procedure riparatrici. DIRITTI E DOVERI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO E DEL PRIMO COLLABORATORE Rappresentanza e dirigenza Il dirigente scolastico rappresenta legalmente l’Istituto, dirige gli organi collegiali di cui è Presidente (Collegio Docenti, Consigli di Intersezione, Interclasse, Classe, Giunta Esecutiva, Comitato di Valutazione del Servizio docenti) e le riunioni che promuove; stipula contratti, convenzioni e accordi, nel rispetto della normativa nazionale e in attuazione delle deliberazioni adottate dal Consiglio d’Istituto. Viene coadiuvato e sostituito, in caso di sua assenza, dal docente vicario. Organizzazione servizi Il dirigente scolastico ha il dovere di provvedere all’organizzazione complessiva e al buon funzionamento dei servizi scolastici, avvalendosi anche del contributo dello staff di coordinamento e dei collaboratori prescelti. Cura il rispetto della normativa scolastica nazionale e delle disposizioni contenute in questo Regolamento da parte di tutti i soggetti che operano nelle scuole dell’Istituto. Piano Offerta Formativa Il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell’istituzione scolastica e la finalizza all’obiettivo della qualità dei processi formativi, predisponendo gli strumenti attuativi del piano dell’offerta formativa.
Valorizzazione personale
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Il dirigente scolastico deve cercare di valorizzare al massimo il personale (docente e non docente) e promuovere iniziative atte a migliorare la preparazione professionale. Rapporti interpersonali Il dirigente scolastico ha il compito di curare che, tra le varie componenti scolastiche e i singoli soggetti, si stabiliscano relazionali interpersonali basate sul rispetto, sulla comprensione e sulla valorizzazione reciproca. Responsabilità Sul dirigente scolastico incombono responsabilità di tipo civile, penale, disciplinare, amministrativo, contabile, dirigenziale. Sanzioni e procedure disciplinari Le sanzioni e le procedure disciplinari sono stabilite nel Testo Unico n. D.lgs n. 297/1994. DIRITTI E DOVERI DOCENTI Codice Etico-Deontologico degli Insegnanti L’Etica verso la professione 1. L’insegnante agisce come professionista della formazione, si impegna a valorizzare la professione docente e a tutelarne l’integrità. 2. Cura la propria preparazione attraverso l’aggiornamento e l’approfondimento delle conoscenze e competenze professionali della docenza, che sono teoriche e operative. 3. Sostiene il principio dell’autonomia professionale, privilegiando la progettualità cooperativa rispetto all’adeguamento ai programmi, la cultura della responsabilità rispetto al formalismo degli adempimenti, l’adesione al codice deontologico rispetto all’allineamento passivo alle regole. 4. Si impegna a salvaguardare il proprio lavoro, anteponendo l’azione educativa, il metodo collegiale sostanziale e le fattive relazioni umane agli inutili ritualismi. 5. Sostiene i valori del merito e della competenza. 6. Sa mettersi in discussione e pratica l’autovalutazione. 7. Rifiuta la legge del silenzio e interviene, per quanto di sua competenza, nei confronti di colleghi che non rispettino le regole dell’etica professionale e possano nuocere agli allievi. 8. Evita atteggiamenti autorefenziali, è aperto alle problematiche sociali e del mondo del lavoro. 9. Ricerca pareri o aiuti esterni se si trova in difficoltà. 10. Si oppone a qualsiasi imposizione di natura politica, ideologica o religiosa. 11. Non abusa del potere che la sua professione gli conferisce. L’Etica verso gli allievi 1. L’insegnante rispetta i diritti fondamentali dell’allievo praticando i valori della “Convenzione
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internazionale sui diritti dell’infanzia” e della Costituzione italiana. 2. Evita ogni forma di discriminazione per razza, sesso, credo politico e religioso, provenienza familiare, condizioni sociali e culturali, orientamento sessuale, infermità e si adopera per valorizzare le differenze. 3. Si impegna a far conoscere agli allievi i diversi punti di vista sulle questioni trattate, nel rispetto del pluralismo delle idee. Si guarda da ogni fanatismo o proselitismo, opera con spirito di tolleranza e si sforza di comunicarlo ai suoi allievi. 5. Favorisce la realizzazione della personalità dell’allievo, promuove la sua autostima e si adopera perché raggiunga significativi traguardi di sviluppo in ordine all’identità. 6. Si sforza di capire le inclinazioni dell’allievo, ne favorisce l’orientamento verso quei settori della conoscenza e della vita pratica che più corrispondono ad esse e ne valorizza le capacità creative e ideative. 7. Contribuisce alla sua socializzazione e alla sua integrazione nel gruppo-classe e nella collettività. 8. Lo coinvolge nell’elaborazione delle regole necessarie alla vita in comune e le fa rispettare. 9. Si adopera per sviluppare sia lo spirito di collaborazione che il valore del merito, considera la solidarietà e la competizione come valori non contrapposti. 10. Ascolta l’allievo ed è attento a tutte le informazioni che lo concernono; mantiene riservatezza su ciò che apprende e non rivela ad altri fatti o episodi che possano violare la sua sfera privata. 11. Assiste l’allievo se la sua integrità, fisica o morale, è minacciata. 12. Valuta ciascun allievo con regolarità, equanimità e trasparenza; si astiene dal giudicare in maniera definitiva, valorizza gli aspetti che possono offrire prospettive di sviluppo, presta attenzione alle componenti emotive ed affettive dell’apprendimento; aggiusta la propria azione educativa in relazione ai risultati. 13. In sede di valutazione finale giudica con obiettività ed imparzialità le conoscenze e competenze acquisite da ciascun allievo in base agli standard concordati, prescindendo da qualsiasi condizionamento di tipo psicologico, ambientale, sociale o economico. 14. Considera il rendimento medio degli allievi un obiettivo importante, ma non trascura né il recupero di quelli con difficoltà né la valorizzazione dei più dotati. L’Etica verso i colleghi 1. Si impegna a promuovere la collaborazione con i colleghi, anche attraverso la raccolta, la sistematizzazione e lo scambio delle esperienze didattiche più significative, contribuendo a creare un circuito virtuoso nella comunità scientifica e professionale. Quando si tratta di esperienze e ricerche altrui chiede l’autorizzazione alla loro divulgazione e ne cita la provenienza.
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2. Favorisce il lavoro in team, al fine di progettare e coordinare l’azione educativa, di sviluppare il collegamento disciplinare ed interdisciplinare, di promuovere criteri omogenei di valutazione e adempie alle risoluzioni collegialmente assunte. 3. Sostiene forme di aggiornamento collegate alla ricerca ed alla pratica didattica. 4. Favorisce l’autovalutazione fra gruppi di colleghi per migliorare la professionalità. 5. Tiene conto con obiettività delle opinioni e delle competenze dei colleghi, rispetta il loro lavoro ed evita di rendere pubbliche eventuali divergenze. 6. Sostiene i colleghi in difficoltà, agevola l’inserimento dei supplenti e dei neo-assunti. L’Etica verso l’Istituzione Scolastica 1. Contribuisce a creare nella propria scuola un clima collaborativo, impegnato ed accogliente, si oppone ad eventuali atteggiamenti discriminatori o lassisti. 2. Concorre a costruire una buona immagine della scuola e a farla apprezzare dalla collettività. 3. Partecipa all’elaborazione delle regole della propria istituzione e si adopera per farle rispettare. L’Etica nelle relazioni con i Genitori e il Contesto esterno 1. L’insegnante collabora il più strettamente possibile con i genitori sul piano educativo, si impegna a favorire una varietà di comunicazioni formali ed informali al fine di sviluppare un clima costruttivo fra famiglia e scuola e creare un virtuoso circuito relazionale. 2. Si astiene da ogni forma di discriminazione nei confronti della loro nazionalità, appartenenza etnica, livello sociale e culturale, religione, opinione politica, infermità o altro. 3. Espone chiaramente ai genitori i suoi obiettivi educativi e culturali, rende conto dei risultati, favorisce il confronto, considera attentamente i problemi che gli vengono presentati, ma respinge imposizioni attinenti alla specifica sfera di competenza tecnico-professionale della docenza. 4. L’insegnante collabora con altri professionisti (psicologi, medici, ecc.) per affrontare situazioni particolari di malessere degli allievi che richiedono l’intervento di diverse competenze professionali. 5. Partecipa, per quanto possibile, al miglioramento dell’ambiente e all’integrazione della scuola nel territorio, attraverso l’utilizzo delle Istituzioni Culturali locali, nazionali e internazionali.
1. Ordine di servizio n. 1 prot. n. 6075/A1 del 1/09/2015 -Codice di comportamento dei dipendenti pubblici - Adempimenti ed obblighi per i dipendenti della scuola introdotti dal nuovo Codice di comportamento di cui al DPR n. 62 del 2013 ad integrazione procedimenti e sanzioni disciplinari nel comparto scuola
2. Ordine di servizio n. 2 prot. 6076/A1 del 01-09-2015 –Modalità diffusione circolari, procedure, regolamenti
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3. Direttiva dirigenziale n. 1/2015 al Collegio dei Docenti per l’a. s. 2015/16
4. Piano annuale attività(Collegio Docenti del. n. 2 del 8/09/15; n. 6 del 9/09/15;n. 10 del 10/09/15)
DIRITTI E DOVERI DEL PERSONALE ATA
1. Direttiva dirigenziale n. 2/2015 al Personale ATA per l’a. s. 2015/16 2. Regolamento Personale ATA a tempo indeterminato e determinato ai sensi del CCNL inclusivo
delle materie di informazione preventiva vagliata in sede di riunione sindacale del giorno 9/11/15 prot. 8237/B10 del 9/11/15
DIRITTI E DOVERI DEGLI ALUNNI
1. Direttiva dirigenziale per il buon andamento scolastico 2. Regolamento Scuola Primaria 3. Regolamento Scuola Secondaria di I Grado 4. Integrazione Regolamenti Scuola Primaria e Secondaria di I Grado 5. Regolamento Scuola dell'infanzia 6. Patto corresponsabilità Scuola Primaria e dell'Infanzia 7. Patto di corresponsabilità Scuola Secondaria di I Grado 8. Prelievo anticipato alunni 9. Procedura uscita da soli minori 10. Regolamento viaggi d'istruzione e visite guidate -‐ Prot. 3768/A37 del 11/05/2015 11. Organizzazione oraria Scuola dell’Infanzia – Prot. n. 8123/B19 del 6/11/15
ORGANIZZAZIONE SERVIZI E ATTIVITA’
Piano delle attività
Carta dei servizi
Direttiva 5/2015 sull’uso dei fotocopiatori
Direttiva 6/2015 patrimoniale
Diretttiva 7/2015 sull’uso dei laboratori
Direttiva 8/2015 sull’uso della palestra
Direttiva 14//2011 “Adempimenti per l’applicazione delle disposizioni in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive di cui all’art. 15 della legge 12.11.2011 n. 183”.
Prot. n. 5240/A1 del 23/06/2015 - Regolamento sul controllo delle autocertificazioni
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Prot. n. 5238/A1 del 23/06/2015 - Regolamento accesso agli atti amministrativi - Modulistica (Allegato 1 - Allegato 2)
Regolamento per l'istituzione e la tenuta dell'Albo delle disponibilità per formazione Prot. n. 5239 A1 del 23/06/2015 - MODULISTICA ISCRIZIONE
Regolamento per l'istituzione e la tenuta dell'Albo delle ditte di fiducia Rev. n. 2 Prot. n. 5242 A1 del 23/06/2015 - MODULISTICA ISCRIZIONE
Regolamento viaggi d'istruzione e visite guidate - Prot. 3768/A37 del 11/05/2015
Regolamento Iscrizioni – Prot. n. 8281/B19 del 11/11/2015 COMUNICAZIONI/RAPPORTI ESTERNI Comunicazioni con le famiglie Gli strumenti di comunicazione tra scuola e famiglia possono essere vari: - Sito dell’Istituto www.22ddalbertomario.gov.it - assemblea dei genitori di classe: serve ad affrontare i problemi di carattere generale relativi alla classe - Colloqui individuali: settimanalmente sono previsti, in caso di necessità, colloqui a livello di singolo docente; ogni docente, all’inizio dell’anno scolastico, deve comunicare alle famiglie gli orari di ricevimento destinati ad essi. - Diario e quaderni: per trasmettere avvisi di carattere ordinario si utilizza, in via normale, il diario (nel caso della scuola dell’infanzia si usa la comunicazione diretta interpersonale o tramite avviso cartaceo); annotazioni possono essere poste dai docenti anche sui quaderni di lavoro degli allievi. - Bacheca: al cancello d’ingresso è affissa una bacheca alla quale vengono affissi gli avvisi più rilevanti - Spettacoli, mostre e manifestazioni: possono essere organizzati spettacoli e mostre a cui invitare i genitori per presentare particolari attività (teatrali, musicali...) e lavori (ricerche, disegni, oggetti costruiti....). - Circolari e avvisi: il dirigente scolastico prepara appositi avvisi o circolari per fornire informazioni su iniziative o problemi particolari. - Sito Internet: nel sito Internet dell’Istituto IGIENE E SALUTE: PREVENZIONE E SICUREZZA
1. Procedura infortuni 2. Procedura somministrazione farmaci 3. Direttiva n. 8 – Procedura uscita in caso di pioggia 4. Regolamento vigilanza divieto fumo - allegati 5. Documento di valutazione rischi(DVR) 6. Piano di emergenza e di evacuazione
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DOCUMENTI ALLEGATI AL P.O.F. 1. Atto d’indirizzo del Dirigente scolastico P.O.F. 2015/16 2. Curricolo verticale 5. Curricolo per competenze chiave 6. Ordine di servizio n. 1 prot. n. 6075/A1 del 1/09/2015 -Codice di comportamento dei dipendenti
pubblici - Adempimenti ed obblighi per i dipendenti della scuola introdotti dal nuovo Codice di comportamento di cui al DPR n. 62 del 2013 ad integrazione procedimenti e sanzioni disciplinari nel comparto scuola
7. Ordine di servizio n. 2 prot. 6076/A1 del 01-09-2015 –Modalità diffusione circolari, procedure, regolamenti
8. Direttiva dirigenziale n. 1/2015 al Collegio dei Docenti per l’a. s. 2015/16
9. Piano annuale attività(Collegio Docenti del. n. 2 del 8/09/15; n. 6 del 9/09/15;n. 10 del 10/09/15)
10. Direttiva dirigenziale n. 2/2015 al Personale ATA per l’a. s. 2015/16 11. Regolamento Personale ATA a tempo indeterminato e determinato ai sensi del CCNL inclusivo
delle materie di informazione preventiva vagliata in sede di riunione sindacale del giorno 9/11/15 prot. 8237/B10 del 9/11/15
12. Direttiva dirigenziale per il buon andamento scolastico 13. Regolamento Scuola Primaria 14. Regolamento Scuola Secondaria di I Grado 15. Integrazione Regolamenti Scuola Primaria e Secondaria di I Grado 16. Regolamento Scuola dell'infanzia 17. Patto corresponsabilità Scuola Primaria e dell'Infanzia 18. Patto di corresponsabilità Scuola Secondaria di I Grado 19. Prelievo anticipato alunni 20. Procedura uscita da soli minori 21. Regolamento viaggi d'istruzione e visite guidate -‐ Prot. 3768/A37 del 11/05/2015 22. Organizzazione oraria Scuola dell’Infanzia – Prot. n. 8123/B19 del 6/11/15 23. Piano delle attività 24. Carta dei servizi 25. Direttiva 5/2015 sull’uso dei fotocopiatori 26. Direttiva 6/2015 patrimoniale 27. Diretttiva 7/2015 sull’uso dei laboratori 28. Direttiva 8/2015 sull’uso della palestra 29. Direttiva 14//2011 “Adempimenti per l’applicazione delle disposizioni in materia di certificati e
dichiarazioni sostitutive di cui all’art. 15 della legge 12.11.2011 n. 183”. 30. Prot. n. 5240/A1 del 23/06/2015 -‐ Regolamento sul controllo delle autocertificazioni 31. Prot. n. 5238/A1 del 23/06/2015 -‐ Regolamento accesso agli atti amministrativi -‐ Modulistica
(Allegato 1 -‐ Allegato 2) 32. Regolamento per l'istituzione e la tenuta dell'Albo delle disponibilità per formazione Prot. n.
5239 A1 del 23/06/2015 -‐ MODULISTICA ISCRIZIONE 33. Regolamento per l'istituzione e la tenuta dell'Albo delle ditte di fiducia Rev. n. 2 Prot. n. 5242 A1
del 23/06/2015 -‐ MODULISTICA ISCRIZIONE
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34. Procedura infortuni 35. Procedura somministrazione farmaci 36. Direttiva n. 8 – Procedura uscita in caso di pioggia 37. Regolamento vigilanza divieto fumo - allegati 38. Documento di valutazione rischi(DVR) 39. Piano di emergenza e di evacuazione 40. Progetto d’Istituto “Io vivo la mia città” 41. Progetto accoglienza 42. Progetto per i non avvalenti I.R.C. 43. Progetto continuità 44. Progetto orientamento.
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INDICE Premessa .............................................................................................................................. - 2 -
Capitolo primo..................................................................................................................... - 3 -
Situazione socio-ambientale ................................................................................................ - 3 -
Lettura del territorio e rilevazione dei bisogni ................................................................ - 5 -
Capitolo secondo ............................................................................................................... - 7 -
L’identità del nostro istituto .............................................................................................. - 7 -
Capitolo terzo .................................................................................................................... - 9 -
Struttura organizzativa dell’istituto ................................................................................... - 9 -
Quadro classi ..................................................................................................................... - 10 -
Capitolo quarto .................................................................................................................. - 11 -
Risorse interne alla scuola ................................................................................................. - 11 -
Le funzioni strumentali ................................................................................................. - 12 -
Le Commissioni ............................................................................................................ - 13 -
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I Referenti ..................................................................................................................... - 14 – Organi Collegiali ........................................................................................................... - 16 - Spazi risorse e materiali ................................................................................................ - 25 -
Organigramma dell’istituto ........................................................................................... - 19 -
Capitolo quinto .................................................................................................................. - 20 -
Risorse esterne alla scuola................................................................................................. - 20 -
Piano annuale delle attività ........................................................................................... - 22 -
Capitolo sesto .................................................................................................................... - 30 -
Il contratto formativo ........................................................................................................ - 30 -
I soggetti del contratto formativo: ................................................................................. - 30 -
Finalità istituzionale delle scelte educative ................................................................... - 31 -
Finalità formative dell’istituto ....................................................................................... - 33 -
Patto educativo di corresponsabilità .............................................................................. - 35 -
Capitolo settimo ................................................................................................................ - 39 -
Organizzazione dell’azione didattica e formativa dell’istituto ......................................... - 39 -
Curriculo........................................................................................................................ - 44 -
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Criteri generali del curricolo ......................................................................................... - 44 -
Finalità generali ............................................................................................................. - 44 – Finalità rivolte ai bisogni educative emergent .............................................................. - 44 - Il Curricolo. Impianto organizzativo ............................................................................. - 46 -
Curriculo verticale ......................................................................................................... - 47 -
Scuola dell’Infanzia............................................................................................................ - 48 -
Offerta formativa ......................................................................................................... - 48 -
Modello organizzativo................................................................................................. - 49 -
Scuola del Primo Ciclo Primaria e Secondaria di 1° grado ........................................ - 51 -
Offerta Formativa ........................................................................................................ - 51 -
Scuola Primaria ........................................................................................................... - 52 -
Scuola Secondaria di 1° grado .................................................................................... - 57 -
Profilo dello studente al termine del primo ciclo d’Istruzione. Criteri per l’elaborazione dei piani di studio personalizzati .................................................................................................................................... - 58 -
Capitolo Ottavo ............................................................................................................... - 61 - Scuola dell’Infanzia, primaria e secondaria di primo grado
Curricolo competenze chiave ........................................................................................... - 61 -
Capitolo nono .................................................................................................................. - 62 -
La valutazione ................................................................................................................. - 62-
Valutazione finale dei processi di apprendimento ...................................................... - 62 -
Capitolo decimo .............................................................................................................. - 74 -
Continuità e Orientamento .............................................................................................. - 74 -
Capitolo undicesimo ........................................................................................................ - 79 -
La scuola che progetta ..................................................................................................... - 79 -
Progetti curricolari ...................................................................................................... – 79 -
Progetti extracurricolari............................................................................................... - 99 -
Monitoraggio Progetti ................................................................................................. - 100 -
QUESTIONARI MONITORAGGIO PROGETTI .................................................... - 100 -
Capitolo dodicesimo ........................................................................................................ - 102 -
Integrazione ed inclusività................................................................................................ - 102 -
Attività di sostegno per gli alunni diversamente abili, B.E.S. e D.S.A. ....................... - 107 -
Capitolo tredicesimo ......................................................................................................... - 116 -
Autovalutazione di Istituto ................................................................................................ - 116 -
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Capitolo quindicesimo ………………………………………………………………… - 122
Attività di formazione ed aggiornamento ………………………………………...……. - 122 -
Capitolo sedicesimo ……………………………………………………………………. - 123 -
Compendio di tutti i regolamenti, delle procedure, delle direttive e degli ordini di servizio in atto nell’istituto debitamente deliberati e pubblicizzati ………………………………………………..… - 123 –
Codice etico-deontologico……………………………………………………………… - 124 -
ALLEGATI ……………………………………………………………………………. - 127
Capitolo quattordicesimo ................................................................................................ - 119 – Collegialità ...................................................................................................................... – 119- Regolamento d’istituto .................................................................................................... - 295 -
ISTITUTO COMPRENSIVO “22 ALBERTO MARIO” Piazza Sant’Eframo Vecchio, 130 - 80137 NAPOLI
Tel. 0817519375 FAX: 0817512716 C.M. NAIC8BT00N Codice fiscale 80022520631
e-mail: [email protected]@pec.istruzione.it
Prot. N. 6980/A7 Napoli, 30/09/2015
Al Collegio dei Docenti
Alla Commissione P.O.F.
Cugnetto A.
Grappone A.
Liguori F.
Mariotto G.
Pacca M.
Pedicino S.
DETERMINA DIRIGENZIALE
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
-‐ VISTA la Legge 13 luglio 2015, n. 107, “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, in particolare il comma 14, punto 4;
-‐ VISTO l’art. 21 della Legge 15 marzo 1997, n. 59; -‐ VISTO il DPR 275/1999 “Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni
scolastiche”, ed in particolare gli artt. 3, come modificato dalla Legge 107/2015 , 4, 5, comma 1;
-‐ VISTE le Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione(D.M. 254 del 16 novembre 2012
-‐ VISTO il comma 7 della Legge 107/2015 che descrive gli obiettivi formativi individuati come prioritari, le cui aree d’intervento sono ricondotte, a titolo esemplificativo, ai campi suggeriti dalla Nota del MIUR n. 30549 del 21/09/15;
-‐ VISTO il D.M.22 agosto 2007, n. 139 – Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo d’istruzione;
-‐ VISTI i commi 4 e 5 dell’art. 1 L.107 del 13/07/2015 ed il mandato da essi conferito al Dirigente Scolastico, in particolare “definizione degli indirizzi per le attività e le scelte di gestione e attività”;
-‐ TENUTO CONTO delle proposte e delle iniziative promosse dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio;
-‐ TENUTI IN CONSIDERAZIONE i piani dell’offerta formativa degli anni scolastici precedenti;
-‐ TENUTO CONTO delle sollecitazioni e delle proposte formulate dalle famiglie sia in occasione degli incontri informali e formali(ricevimenti scuola famiglia, riunioni organi collegiali), sia degli esiti della valutazione annuale della qualità percepita promossa dalla scuola;
-‐ ASCOLTATO il Consiglio d’Istituto nella seduta del 8/10/2015, delibera n. 1; -‐ ASCOLTATO il Collegio dei docenti nella seduta del 30/09/2015 delibere n. 13 e 14; -‐ CONSIDERATE le criticità rilevate nei Consigli di Classe e i risultati di apprendimenti
registrati nelle classi -‐ VISTI i risultati dell’attività di monitoraggio realizzata nel nostro Istituto negli anni
scolastici scorsi; -‐ VISTI gli esiti del R.A.V. e considerate le priorità ed i traguardi ivi individuati; -‐ CONSIDERATO che la comunità professionale sarà impegnata nella redazione del Piano
di Miglioramento e la conseguente incidenza che tale Piano avrà nella successiva implementazione dell’offerta formativa;
-‐ VISTI i risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti nella nostra scuola, in rapporto alla media nazionale e regionale;
-‐ COSIDERATA la struttura dell’Istituto, articolato in tre ordini di scuola , dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado;
-‐ TENUTO CONTO delle risorse professionali, strumentali e finanziarie di cui l’istituzione dispone, nonché delle esperienze professionali maturate nel corso degli anni;
-‐ RICHIAMATO l’art. 1, commi da 1 a 4, della L. 107/2015; -‐ CONSIDERATI i compiti affidati al dirigente scolastico dall’art. 25 D. Lgs. 165/2001 e
dalla L. 107/2015, ed in particolare dai c. 78 e seguenti; -‐ RICHIAMATE le norme a tutela della libertà d’insegnamento dei docenti e quelle relative
alle competenze degli OO.CC.; -‐ RICHIAMATE le scelte di amministrazione, di gestione ed organizzazione del lavoro
declinate nella Direttiva impartita al DSGA prot. n. 6306 del 09/09/15 e in particolare i principi di tutela della privacy delle persone e degli altri soggetti; accoglienza, ascolto attivo e orientamento dell’utenza; chiarezza e precisione nell’informazione; potenziamento dell’informatizzazione dei servizi, anche al fine di abbreviare i tempi di lavorazione e ridurre, di conseguenza, i tempi di attesa dell’utenza; funzionale organizzazione del lavoro di tutte le unità di personale ATA; valorizzazione della professionalità di tutto il personale; costante monitoraggio dei procedimenti amministrativi.
EMANA
il seguente piano d’indirizzo per l’elaborazione del P.O.F. 2015/16
Il Dirigente Scolastico indica al collegio dei docenti per quanto ad esso compete, le seguenti linee di indirizzo per la formulazione del Piano dell’Offerta Formativa.
Ad integrazione dell’impianto strutturale già in essere da diversi anni all’interno dell’Istituto ed a seguito illustrazione nel collegio dei docenti del 30/09/2015 di quanto emerso dalla
stesura del R.A.V. 2014/15 punti di forza, punti di debolezza, priorità, traguardi ed obiettivi, la Dirigente Scolastica condivide con i docenti la rilevazione di un quadro nel complesso positivo nell’ambito del quale è necessario intervenire con precise linee procedurali e di indirizzo, nelle aree che saranno di seguito elencate, in modo tale da lavorare sulle modalità organizzative attualmente in uso con la finalità di rendere la nostra scuola in sintonia con le esigenze, le problematiche, le caratteristiche della società, la famiglia, gli alunni a cui offriamo il nostro servizio.
PRINCIPI GENERALI PER L’ELABORAZIONE DEL P.O.F.
Il P.O.F. sarà orientato all’innalzamento dei livelli d’istruzione e delle competenze degli studenti, nel rispetto degli stili di apprendimento. L’azione dell’istituzione scolastica è orientata all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze. Il metodo di lavoro sarà improntato a collaborazione e partecipazione, nel rispetto della libertà d’insegnamento e delle competenze degli Organi Collegiali.
Si ritiene fondamentale la chiara definizione delle priorità condivise all’interno della comunità scolastica.
Il Collegio dei docenti è invitato a considerare:
− lo sviluppo delle competenze di cittadinanza, in particolare il sostegno all’assunzione di responsabilità e autodeterminazione;
− la previsione di strategie orientate all’inclusione degli studenti con disabilità nel gruppo dei pari e per sostenere gli studenti stranieri di recente immigrazione, per il potenziamento degli studenti con particolari attitudini disciplinari, per l’individuazione dei talenti, il potenziamento delle eccellenze e l’adozione di iniziative educative e didattiche secondo quanto indicato dalle Linee Guida sui B.E.S.(L. 170/2010). Si ritiene importante prevedere progettazioni che favoriscano alleanze tra i docenti curricolari, di sostegno, tutor, famiglie, enti locali, associazioni;
− l’organizzazione di un ambiente di apprendimento che consenta riflessione e capacità critica, partecipazione e cooperazione, creatività ecc. in particolare attraverso:
o la diffusione di metodologie didattiche attive(apprendimento per problem solving, ricerca, esplorazione e scoperta), individualizzate e personalizzate che valorizzino stili e modalità affettive e cognitive individuali;
o la promozione di situazioni di apprendimento collaborativo(aiuto reciproco, apprendimento collaborativo e tra pari, lavoro per gruppo, realizzazione di progetti e ricerche come attività ordinaria della classe) e approcci metacognitivi (modi di apprendere individuai, autovalutazione e miglioramento, consapevolezza, autonomia di studio);
− fondamentale è l’adozione di specifiche strategie per la promozione di competenze sociali( asolo titolo di esempio, assegnazione di ruoli e responsabilità, collaborazione e spirito di gruppo ecc.);
− il raccordo tra attività di ampliamento dell’offerta formativa e il curricolo d’Istituto, la chiara individuazione di obiettivi, abilità, competenze;
− la progettazione di segmenti del curricolo e la realizzazione di attività in continuità tra docenti dei diversi ordini di scuola;
− la previsione di attività di monitoraggio e di momenti di riflessione sullo sviluppo delle attività previste, per introdurre piste di miglioramento, migliorando i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio.
Si ritiene necessario che il Collegio sia articolato in strutture di riferimento(es.: dipartimenti) per la progettazione didattica e perla realizzazione di programmazioni periodiche comuni per ambiti disciplinari e per classi parallele.
CONTENUTI DEL P.O.F.
Il piano dell’offerta formativa deve contenere:
• Il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa – Il collegio ha individuato, nella seduta del 30/09/2015 con delibera n. 14, obiettivi prioritari tra quelli indicati dal comma 7, definendo i campi di potenziamento(come da C.M. 0030549 del 21/09/15) in relazione alle azioni di miglioramento da porre in atto a seguito dell’individuazione delle criticità come emerse nel R.A.V. e delle priorità e traguardi.
• Il Piano di Miglioramento dell’Istituzione scolastica, piano che costituisce uno dei punti di riferimento centrali per la progettazione dell’attività della nostra istituzione scolastica(art. 3, c. 3 del DPR 275/99, come modificato dal c. 14 della L. 107/2015).
• Le attività inerenti i percorsi di orientamento. • Eventuali attività extrascolastiche e in collaborazione con il territorio, attività che
dovranno essere caratterizzate da coerenza e continuità con l’azione formativa svolta durante l’attività curricolare.
• riflessioni sulla relazione e azioni di miglioramento(che si allega al presente piano)
Il Piano dell’Offerta Formativa per gli aspetti di progettazione didattica e formativa approfondisce i seguenti aspetti.
-‐ Area del curricolo:
perfezionamento della pianificazione curricolare introducendo il curricolo per lo sviluppo delle competenze trasversali, promozione dell’innovazione della didattica educativa e della didattica per competenze;
-‐ Autovalutazione d’Istituto:
implementazione del sistema di valutazione con elaborazione di dati utili all’analisi della qualità del servizio scolastico.
-‐ Flessibilità organizzativa:
Introduzione di elementi di flessibilità didattica ed organizzativa finalizzata ad una valorizzazione delle risorse professionali.
-‐ Orientamento e continuità:
Revisione degli strumenti per l’orientamento e la continuità educativa tra i diversi ordini di scuola.
-‐ Successo formativo degli alunni:
Definizione di azioni di recupero delle difficoltà, di supporto nel percorso scolastico e di valorizzazione delle potenzialità per la promozione del successo formativo di tutti gli alunni.
-‐ Miglioramento ed ampliamento dell’offerta formativa:
Elaborazione di un percorso progettuale e di proposte riconducibili alle priorità definite nel P.d.M. e attinenti alla programmazione didattica.
-‐ Dotazioni strumentali (area tecnologica):
Diffusione dell’offerta di formazione per la promozione dell’uso della tecnologia nella didattica quotidiana.
-‐ Sicurezza:
Proposta di formazione per la sicurezza ed il primo soccorso per gli alunni di scuola secondaria di primo grado in concomitanza con le possibilità offerte dal territorio.
-‐ Formazione:
definizione di proposte di formazione collegate alla didattica per competenze e all’elaborazione del curricolo relativo alle competenze trasversali.
-‐ Organico potenziato:
L’organico potenziato è stato richiesto con riferimento alle priorità individuate nel R.A.V..
Traguardi per l’a.s. 2015/16
− Potenziamento delle attività di inclusione individuando con chiarezza le aree dei BES e i conseguenti interventi di personalizzazione dei percorsi formativi nell’ambito di una inclusività degli alunni che coinvolga tutto l’istituto in un unico indirizzo educativo.
− Inserimento di tutte le attività della scuola nell’ambito di due diversi settori in cui gli apprendimenti formali - non formali - informali vengano tutti equamente e regolarmente monitorati attraverso griglie di rilevazione.
− -Programmazione di attività che hanno diretta incidenza sulle discipline curricolari ordinarie.
− -Potenziamento di attività formative. − -Personalizzazione delle attività della scuola riferite alle azioni di recupero degli
studenti in difficoltà e di potenziamento degli studenti. Applicazione di principi di trasparenza e tempestività nella valutazione riferita al percorso individualizzato dell’alunno, tenuto conto della finalità unica della scuola dell’obbligo (apprendimento dello studente) in cui le procedure valutative costituiscono mero sostegno all’apprendimento e non elemento a sé stante.
− Realizzazione di attività inserite all’interno di curricoli verticali utili al soddisfacimento degli obiettivi per fasce di livello.
− Progettazione d’Istituto. − Sviluppo di una verticalità per aree e azioni didattiche di assoluta continuità
all’interno dell’Istituto comprensivo. Attuazione di orari didattici e di attività che flessibilizzino l’orario dei docenti sulle esigenze degli studenti e dell’apprendimento con avvio di percorsi modulari per gruppi di livello.
− Miglioramento ed ampliamento delle attività attinenti all’organico potenziato, qualora venga assegnato, con le seguenti priorità:
1 potenziamento di attività laboratoriali;
2 potenziamento delle lingua inglese;
3 potenziamento artistico e musicale;
4 potenziamento dell’attività motoria;
5 potenziamento della lingua madre;
6 potenziamento matematico-scientifico.
− Sviluppo di attività didattiche e formative connesse con l’utilizzo sistematico delle tecnologie sia a livello individuale che laboratoriale con potenziamento della strumentazione (PON AVVISO PROT.N. AOODGEFID/9035).
− Integrazione dell’offerta territoriale con quella dell’Istituto. Apertura della scuola per attività extracurricolari.
− Potenziamento, sviluppo delle competenze nei settori amministrativi finalizzate alla semplificazione di tutta l’attività dell’Istituto.
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Le azioni di monitoraggio sulla realizzazione delle attività previste nel Piano dell’Offerta Formativa sono ritenute essenziali per adeguare la progettazione e per introdurre eventuali interventi correttivi.
La valutazione degli alunni, che deve essere trasparente e tempestiva(D. Lgs. 129/09, art. 1), ha valore sia formativo che amministrativo ed è uno strumento essenziale di articolazione delle azioni didattiche e di supporto all’orientamento personale dell’allievo.
Indirizzi orientativi per l’attività di progettazione della valutazione degli alunni:
− definizione di criteri comuni di valutazione per ambiti/discipline; − costruzione di prove comuni per classi parallele e definizione di criteri comuni di
correzione; − inserimento, accanto alle prove tradizionali, di strumenti diversificati per la
valutazione degli studenti, coerenti con la certificazione di competenza e atti alla rilevazione anche di condotte cognitive ed affettivo – motivazionali( a solo titolo di esempio: rubriche di valutazione, diari di bordo, rubriche di valutazione per compiti autentici, portfoli, ecc.);
− progettazione di interventi didattici specifici. I risultati della valutazione degli studenti saranno utilizzati in modo sistematico per ri-orientare la programmazione e progettare interventi didattici mirati(recupero, consolidamento, potenziamento).
Il presente atto di indirizzo, contenente i principi generali e gli indirizzi necessari per la stesura del P.O.F. potrà essere oggetto di revisione, modifica o integrazione.
Si ritiene essenziale che il Collegio sia articolato in strutture di riferimento (es. dipartimenti9 per la progettazione didattica e che i docenti effettuino una programmazione periodica comune per ambiti disciplinari e/o classi parallele(vedi piano attività).
Si suggeriscono inoltre al Collegio alcuni principi e strategie da declinare:
− migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti;
− generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza;
− migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche; − migliorare l’ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica).
La Dirigente Scolastica
Dr.ssa Cesira Foà
Firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell’art.3, comma 2, del D.Lgs n.39/93