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Anno 2 N. 51 / MAGGIO 2012 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011. autore 51 numero o Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! In copertina, opera di Anna LaStella Nel tempo dei girasoli La casa del sonno Amore e Guerra Vampirandia

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Rivista dedicata agli autori

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Anno 2 N. 51 / mAggio 2012 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.i. : 07193470965-REA: mi-1942227.iscr. Tribunale di milano n. 324 del 10.6.2011.

autore 51num

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oIl socialnetworkper la cultura

è già on-line

raggiungici ora!

in copertina, opera di

Anna LaStella

● Nel tempo dei girasoli ● La casa del sonno ● Amore e Guerra ● Vampirandia

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❥ “femme”, new york 2009

anna lastellaartista

nata a Milano, giornalista, fotografo dagli anni settanta. Dai primi ritratti in bianco e nero il mio obiettivo si è spostato gradualmente su scorci del vivere urbano e, in particolare, sul paesaggio duro e irriverente delle periferie… e proprio da allora i miei soggetti preferiti sono diventati i muri: luoghi tanto esposti da non essere più visti. reti di messaggi d’amore, di denunce e utopie che, nel loro essere di tutti e di nessuno, raccontano rivincite refrattarie all’omologazione.

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Anna LaStella

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iorubriche

Ilaria Goffredo | 6Un viaggio tra gli ultimi della terraVincenzo Monfregola | 10Nel tempo dei girasoli

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l’angolo della poesia | 8di Paola Concilioletture in semibreve | 14di Laura e Paola CaponettiBooktomovie | 18di Giorgio GinelliPollicino | 24di Pina Varrialenon solo pietre | 28di Natale Barca

eventi | 32Eventi per i vostri cinque sensi

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editoriale

Mi perdonerete, ma questa volta la mia breve e piccola riflessione partirà da un episodio accaduto nel mondo del calcio, sport che ho sempre amato in maniera viscerale e che tuttavia osservo con sem-pre crescente perplessità. Partirò dunque dal gesto incontrollato dell’ormai ex tecnico della Fiorentina Delio Rossi. Che si scaglia contro un suo giocatore, appe-na sostituito e che gli aveva appena rivolto gesti e parole sprezzanti. Un gesto che sa tanto di goccia che fa traboccare il vaso, un gesto che non gli appartiene, un gesti di pura esasperazione. La goccia, la punta dell’iceberg. Quello da qui spesso partite anche voi, scrittori. La rottura di un equilibrio che poi, pazientemente, con la tecnica che più preferite, con la vostra bravura, andate a dipana-re. Voi, che ci insegnate come l’episodio eclatante non è poi così tale, perché dentro chi lo compie ha già scavato un solco profondo quanto un fossato; perché erano già numerosi i sintomi. Perché il gesto altro non è che il punto finale di un lungo processo. Le vostre storie non sono altro che tante piccole tessere del complesso e contraddittorio mosaico che compone la nostra cultura. Un elefante invisibile che impiega decenni per trasformarsi e che è parte irrinunciabile di noi. Ecco perché leggervi non può che arricchirci. Non può che inse-gnarci, ancora una volta, qualcosa.

sabrina Carrozza

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Mi chiamo Ilaria Goffredo, sono nata nel 1987 e vivo in Puglia,

in provincia di Taranto. Sono laurea-ta e ho due figli. Nel 2005 sono di-ventata socia dell’associazione Onlus “Amici di Malindi e dintorni” che ha sede nella città di Taranto e ho avuto la possibilità di lavorare come volon-taria in una scuola professionale di Malindi, in Kenya. lì mi sono inna-morata di quella terra meraviglio-sa e di quella gente straordinaria, e non passa giorno in cui io non pensi all’africa. La volontà di scri-vere nasce come un’idea al ritorno della mia esperienza di volontariato, ma inizia a tramutarsi in parole su carta nell’estate del 2010.

Da quel momento non sono più riu-scita a staccarmi dalla scrittura, mi appassiona profondamente; scrivo fino a tarda notte con foga, annotan-do ogni minimo particolare del mio viaggio in Kenya; ricordando i colori, i profumi, le sensazioni e le emozio-ni profonde di un’esperienza vera e profonda che ha cambiato la mia vita. È stato un viaggio dall’altra parte del mondo, un viaggio tra gli ultimi della Terra, un viaggio nella natura selvag-gia e incontaminata come non l’ave-vo mai vista, un viaggio alla scoperta della miseria e delle responsabilità della povertà che affligge il sud del mondo.Una volta terminata la stesura del primo romanzo mi sono armata di pa-

zienza e ho cominciato la ricerca di editori. Ne ho contattati tantissimi e i primi a rispondermi (alcuni addirittu-ra dopo tre giorni!) erano però edito-ri a pagamento.Me ne sono arrivati tanti contratti con la richiesta di contributo o con l’obbligo di acquisto copie ma ho ri-fiutato senza pensarci due volte. Sono fermamente convinta che sono gli editori a dover pagare noi scrittori per il nostro lavoro e non il contrario! Comunque alla fine mi ha contattata anche la Zerounoundici Edizioni, una casa editrice piuttosto giovane ma to-talmente free che organizza anche un sacco di iniziative.

La maggior parte dei romanzi che ho scritto finora (sette in tutto) sono sto-rie ispirate al continente africano e a tutto ciò che ho visto e vissuto in Kenya, durante la profonda esperien-za di volontariato che mi ha cambiato la vita.

Un pensiero a cui tengo particolar-mente e che non credo sia solo un’u-topia è che Un altro mondo è possi-bile. Bisogna crederci e impegnarsi.

Autrice

Amore e Guerra un viaggio tra gli ultimi della Terra

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51Ilaria Goffredo

Non vorrei che le mie fossero solo belle storie, vorrei riuscire a trasmet-tere qualcosa con i miei scritti, che tutti noi possiamo fare qualcosa di utile per salvare tanta gente e riusci-re a far comprendere almeno in parte cos’è il mal d’Africa.

Proprio per questo vorrei che molti leggessero i miei scritti, magari qual-cuno si affezionerà di più alla causa del continente africano e deciderà di fare anche piccoli ma importanti ge-sti e perché no, potrà anche apprez-zare di più le cose che ha già e vivere con più consapevolezza. ♥

Rwanda, 1994. L’odio dell’etnia Hutu verso i fratelli rwandesi Tutsi tocca il suo apice e sfocia in un terribile geno-cidio. Tutti lottano per la sopravviven-za tra terribili razzie e bombardamenti. Siria, una giovane educatrice italiana, incontra un attraente giornalista new-yorkese. Intanto un coraggioso tenen-te delle Nazioni Unite si avvicina alla ragazza. Chi avrà il suo cuore? E so-prattutto, riuscirà l’amore a sbocciare e trionfare in un luogo dilaniato dalla morte e dalla guerra?

AMORE E GUERRAAutore: Ilaria GoffredoEditore: Zerounoundici Edizioni ISBN: 9788863074093Anno: 27 gennaio 2012 Pagine: 144 - € 15,00È disponibile anche in formato ebook al costo di € 8,99 sulle principali librerie online.

Blog:http://ilariagoffredoromanzi.wordpress.com/Il booktrailer di AMORE E GUERRA:http://ilariagoffredoromanzi.wordpress.com/

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No, NoN lo sei

Uomo,con che coraggio fai ciò?Uomo,non ti vergogni?Lei, la tua donnastesa lì,per terra,la colpa è tua.Piange,si sentiva protettatra le tue bracciae invece tu la tradisci,non ti vergogni?Piange,scappa per non vederti più,perché hai fatto ciò?Tu,uomo,messo al mondo per protegger le donneperché le maltratti?Uomo,no, non lo sei.

Paola Concilio nasce a Mercato san severino, in provincia di salerno, il 10-10-1994. Da poco partecipa a concorsi let-terari, vincendo già vari premi e pubblicazioni. Ha ricevuto i compli-menti da parte di artisti come Mogol e Carote-nuto. Oltre che alla po-esia si dedica anche al giornalismo.

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Paola Conciliol’angolo della poesia

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Cosa ti ha portato a scrivere?Difficile risponderti, proverò a spiegarti…la voglia di raccontare le mie emozioni è nata sin dal pri-mo giorno che la penna ha posa-to su di un foglio; posso dirti che inconsapevolmente ho iniziato a farlo senza darmi una dimensione precisa, un po’ come il vagare tra i versi ma non saperne ancora valu-tare lo spessore… per me era solo un raccontare le mie emozioni.

Quando hai deciso di scrivere il tuo primo libro?In verità tutto nacque per puro caso. Mi ricordo che nel 2000 par-tecipai ad un Concorso di lette-ratura internazionale bandito dal Centro Studi di Michelangelo di Marigliano, provincia di Napoli. Vinsi classificandomi al terzo po-sto con l’opera La mia perla. Fu un anno dopo che nacque l’idea di pubblicare, dopo che il presi-dente del Centro Studi Michelan-gelo lesse le mie poesie e ritenne opportuno proporle ad alcune case editrici.

È stato facile trovare un edito-re, ti sei affidato ad un agente letterario? se no, descrivi il tuo percorso per arrivare alla pub-blicazione.A me è successo tutto così d’im-provviso che forse solo a distanza di anni riesco a concretizzare cosa realmente mi sia accaduto in quel 2001. Ricordo con chiarezza che

presentai le mie poesie senza al-cuna speranza sull’eventualità di pubblicazione, ero convintissimo che sarebbero state cestinate e in-vece alla fine furono due le case editrici a voler pubblicarmi e così scelsi la LER. Il mio intento, con questa pubblicazione, era di po-ter aiutare i bisognosi, e donare parte del ricavato a chi realmente ne avesse bisogno e la LER è una delle poche case editrici che nasce con questo obiettivo, quindi colsi l’opportunità a volo e decidemmo di pubblicare in tempi rapidissimi Nel tempo dei girasoli.

Come nascono i tuoi libri?Il mio è semplicemente un raccon-to di me stesso e lo faccio metten-do a nudo le mie emozioni, i per-corsi di vita che mi hanno portato a vivere sfumature e sfaccettature diverse del mio “essere” che muta nel tempo. L’idea di raccogliere le mie opere in testi mi rende entusia-sta ogni qualvolta mi si presenta la possibilità di farlo, perché è come se mi confrontassi continuamente con il lettore, e il solo fatto di arri-vare a loro rende unica la mia sod-disfazione. Negli anni ho aderito a parecchie pubblicazioni in antolo-

Autore

Poesie Nel tempo dei girasoli

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51Vincenzo Monfregola

gie e collane di autori esordienti, ho persino pubblicato con Carello Editore nel 2002 per un’antologia scolastica Nuove gemme lettera-rie, ma molteplici sono i testi che mi hanno offerto la possibilità di presenziare con le mie poesie, nel 2000 posso citare Millennium e Voci e cadenze del terzo Millennio della Casa Editrice Anselmi; poi c’è stato nel 2002 Poetic@ di Ca-rello Editore e Protagonisti del XXI secolo della Casa Editrice LER.

Come ti descriveresti?Credo di potermi definire il “poeta del popolo”, perché amo trattare tutte le tematiche che abbracciano una vita normale e comune a tan-ti, amo farlo nel modo più diretto, non adoro pormi al lettore con i paroloni, per carità l’essere sofi-sticato proprio non mi appartiene, sono per le parole semplici e i ver-si brevi… per il messaggio diretto, anche se in alcune poesie solo chi conosce il mio vissuto può inter-pretare nel modo giusto, sono nate da emozioni e dolori intimi, che ov-viamente non tutti possono sapere se pur intuirne l’entità.

il tuo motto personale?Lo ripropongo spesso, è una frase di Alda Merini: “I poeti non si redi-mono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a mori-re”. In così poche parole c’è l’intera dimensione dell’essere poeta.

Vivi per…Godermi a 360° tutte le sfumature che la vita voglia regalarmi, perché sia in bene che in male nulla viene a caso; amo ogni battito di questa vita e il solo pensiero di respirarne l’essenza rende il mio cuore pieno, tanto da crearne un’esplosione di emozioni irrefrenabili.

Perché dovrei acquistare la tua opera?Perché ti ritroverai protagonista in ogni verso che la compone, perché le emozioni sono autentiche e co-muni a quanti le rivivono leggendo i miei versi. ●

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nel tempo dei girasoli è una raccolta di poesie.

Di scritti che altro non sono che i primi passi verso questo un univer-so rivolto ad un continuo racconta-re le proprie emozioni.

Il libro nacque con un intento ben preciso e del tutto rivolto alla soli-darietà, infatti tutt’oggi è disponi-bile l’acquisto su Amazon, e parte del ricavato andrà all’AIMPS, as-sociazione ONLUS di genitori di bambini affetti da mucopolisacca-ridosi. L’obiettivo è di soddisfare le esigenze di informazione e di age-volare lo scambio di esperienze sulla malattia.

Lo scambio di esperienze tra pa-zienti serve a rompere l’isolamento e allevia la convivenza quotidiana con la malattia. Se questi trovano facile accesso alle informazioni so-cio-assistenziali e mediche, vivran-no più serenamente queste gravi e rare malattie genetiche del meta-bolismo (malattie da accumulo li-sosomiale). ●

Autore

NEl tEMPO dEI GIRASOlIAutore: Vincenzo MonfregolaEditore: lER ISBN - 10: 8882641813ISBN - 13: 9788882641818Anno: 2001 Pagine: 128

Nel tempo dei girasoli

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Evento

ORARI: dOMENICHE dalle 15,00 alle 18,00:da domenica 6 maggio a domenica 5 agosto e da domenica26 agosto a domenica 7 ottobre. SABAtI: dalle 21,15 alle 22,30: da sabato 2 giugno a sabato 4 agosto; dal 25 agosto al 22 settembre (esclusi 30 giugno e 14 luglio).Rievocazione storica: percorso nel Ninfeo in abito d’epoca, sabato 1 settembre dalle ore 17,00 alle 22 e domenica 2 settembre dalle 15,30 alle 21,30, orario continuato.

IMMAGINE: Fotoclub Fotoinfuga

Giochi e scherzi d’acqua a Lainate (mi)

Si è inaugurata domenica 6 maggio 2012 la stagione delle visite guidate e dei gio-chi d’acqua presso la Villa Visconti Bor-romeo Arese Litta di Lainate (Mi).La particolarità di questa Villa manieri-sta è di essere l’unica, nel Nord Italia, ad avere ancora i giochi d’acqua funzio-nanti; nonché, di conservare all’interno del Ninfeo, mosaici di ciottoli dipinti con colori ad acqua, ad opera di Camillo Pro-caccini, opera considerata un unicum.Luogo fulcro del Ninfeo è l’Atrio dei 4

Venti, ove la rappresentazione delle stagioni altro non è altro che la rappre-sentazione del trascorrere del Tempo, del passare delle ore, riprodotto nella sfera che viene passata di mano in mano. Elemento chiave di tutto il Ninfeo, oltre che il “passare delle stagioni”, è anche il cerchio: simbolo di perfezione, il cerchio inteso come cielo, è collegato al ciclo perenne della vita. E sotto forma di cerchio, si potranno ammirare i giochi d’acqua dell’anello centrale.Rapidi guizzi che colpiranno il visitatore meno accorto …

consigliamo

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di Laura Caponetti

“La casa del sonno” il roman-zo dell’amore ai tempi della Tatcher, in realtà viene dal-

la penna dello scrittore Jonathan Coe definito come lo scrittore della gene-razione Blair. Questo è pure il titolo dello stesso romanzo che leggono alcuni dei protagonisti della storia, nonché il nome di una clinica spe-cializzata nella cura dei disturbi del sonno. Quella stessa clinica era stata un tempo un residence per studenti, lì si sono conosciuti i protagonisti del libro, le cui storie s’incastrano, si se-parano e poi ritornano ad incontrarsi in due diversi periodi, dapprima negli anni ottanta e poi nella seconda metà degli anni novanta.

Si tratta di un gruppo di studenti che vivono ad Ashdown: Gregory studia medicina e ha la strana abitudine di spiare il sonno altrui; Terry dorme quattordici ore al giorno, fa sogni meravigliosi e da sveglio progetta di girare un film, che richiederebbe cin-quant’anni di riprese; Veronica è una

Letture in Semibreve...il giusto mix di parole e musica

“La casa del sonno”di Jonathan Coe

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lesbica attiva politicamente e appassiona-ta di teatro; Robert è un romantico e tra-sognato studente di lettere innamorato di Sarah, la ragazza narcolettica, attorno alla quale girano e si sviluppano le vite di tutti gli altri. Dodici anni dopo il loro incontro, Ashdown diventa una clinica, in cui si cerca di curare la narcolessia. A prescindere dalla trama e dai perso-naggi, ciò che più cattura è l’atmosfera ambigua del ro-manzo in cui storie normali nascondono la pazzia e l’assurdo e in cui il tema del sonno, con tutti i suoi misteri e le sue mille sfaccettature, fa da filo con-duttore e da motore del romanzo.

Lo dice lo stesso Coe : “Volevo che il letto-re si sentisse spaesato, non proprio per-so, ma che provasse un senso di disagio, che non sapesse esattamente dove collo-care gli eventi o quale fosse l’identità dei personaggi. Il senso di disorientamento che si prova nella fase tra il sonno e la veglia è la condizione in cui vivono mol-ti dei miei personaggi. Si trovano anche in uno stato di confusione emotiva e non hanno ancora scoperto qual è il loro po-sto nella vita, non hanno ancora trovato la loro strada”.

Direi che è un libro ansioso, nervoso, o meglio, nevrotico.In ogni caso avvince, i personaggi amma-liano, nessuno lascia indifferente, al limi-te, vi potrebbe venire voglia di prendere a sassate Gregory, o di urlare a Robert di cercarsi un’altra donna. Tutti sono osti-nati nel voler realizzare i loro sogni, ma,

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ognuno di loro, resterà ciò che era stato in gioventù, con gli stessi difetti e le stesse ossessioni. Alcuni hanno individuato una sor-ta di metafora tra il mood del libro e la parallela storia inglese di que-gli anni, che sia così o non lo sia è assolutamente indifferente rispetto all’immensa bravura di questo illu-minato scrittore contemporaneo. A parte i premi ricevuti in tutto il mon-do, ogni romanzo è stato un successo dopo l’altro, del resto, una volta as-saporato, vedrete che vorrete legge-re ancora ed ancora Coe. I titoli non mancano, “La famiglia WInshaw” o “La banda dei brocchi” sono libri al-trettanto interessanti.

Vi piacerà, questo è sicuro, del resto con Jonathan Coe non si può sbaglia-re, non è noioso nemmeno nelle accu-rate elencazioni delle fasi del sonno, nelle diagnosi dei pazienti della cli-nica, alla fine del libro vi sarete fatti inconsapevolmente una cultura me-dica su disturbi come la narcolessia, cataplessia, ipersonnia etc. Del resto ad un pubblico di lettori abituato alla visione di Dr House, Grey’s Anatomy e via dicendo, tutto ciò non darà il minimo disturbo. ●

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paola4quArtI

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eroLetture in Semibreve

questa settimana consiglia l’ascolto di

The Cure, album Disintegration,

(1989)

Autore: Jonathan CoeTitolo: La casa del sonno Editore: FeltrinelliIsbn: 978880781563Pag.: 306Prezzo: € 7,00

...il giusto mix di parole e musica

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All’inizio vi fu “Dracula”, quello di Bram Stoker; si era nel 1897 e l’ispirazione era abbastanza chia-

ramente una risposta all’austera rigidità e all’ossessione fobica sessuale dell’e-tà vittoriana. È proprio con Stoker che la figura del morto-non-morto acquista fama e notorietà. Dal suo Dracula in poi è un susseguirsi di successi sia letterari che filmografici. E fino a qualche tempo fa tutto è stato canonico, nel solco trac-ciato dallo scrittore irlandese con il suo capolavoro di ossessione gotica e tetra mi-naccia. Perfino un bellissimo e inquietante film come “Miriam si sveglia a mezzanotte” (The Hunger, prima prova del regista Tony Scott) del 1983, interpretata da Catherine Deneuve, David Bowie e Susan Sarandon, non è riuscito a deviare più di quel tanto la strada tracciata a colpi di morsi infaticabili.

Ma alle soglie del terzo millennio qualcosa dev’essere cambiato. Libreria, televisione, sala cinematografica: ovunque cada lo sguar-do è un tripudio di vampiri che però, a ben guardare, spostano di molto l’obiettivo inizia-le. Dalla necessità liberatoria imposta dalla ri-gidità vittoriana e dal bisogno psicotico di cre-are un’alternativa più cattiva all’umanità (non siamo noi i cattivi, ma bensì loro, i “diversi”), siamo arrivati alla necessità della loro integra-zione. Ma per farlo dovevano essere operati anche dei profondi cambiamenti al concetto canonico di vampiro, altrimenti i nuovi lettori non ti si filano.L’esempio più clamoroso è senz’altro il ciclo

VampirandiaVita grama

bookTOmovie

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di romanzi “Twilight” di Stepha-nie Meyer (2005/2006), nella qua-le un’adolescente (americana) si innamora di un vampiro e vie-ne integrata nella loro famiglia. Un prodotto letterario creato ad hoc per gli adolescenti del terzo millennio che è subito diventato una saga cinematografica, la qua-le ha amplificato oltre ogni misura il successo della serie: da qui blog, fanclub e isterismi adolescenziali sotto tutte le bandiere del mondo. Gli ingredienti ci sono tutti, fonda-mentalmente vampiri e licantropi, che non vivono però in armonia (in molte pellicole il vampiro è il signo-re dei lupi, ma non qui di sicuro). In Twilight lo scontro fra le due specie è sul piano fisico-sociale: o si preferisce

l’efebico ed esangue Edward, oppure il muscoloso, ipertrofico e peloso Jacob. Il tutto ammantato di una bambagia sessual-psicotropica tipicamente ame-ricana (niente sesso esplicito, un bacio

ogni due film/libri, i cattivi poco vestiti, i buoni con il maglione a collo alto e che coprono i jeans attillati e, solo per qualche frazione di secondo, i licantro-pi che si allenano correndo in pantalon-cini nel bosco umido...). Ma attenzione: stiamo parlando di vam-piri, che dovrebbero sventrare le vergi-ni dalla zona carotidea al decolté! Ma niente, altrimenti niente messaggio po-sitivo agli adolescenti: l’umanità deve uniformarsi in una grande amalgama di pace e serenità. E in questo univer-so i vampiri sono vegetariani e non si inceneriscono al sole ma bensì sbarluc-cicano, e non so bene per quale stra-na alchimia riescono anche a generare figli, mentre i licantropi si trasforma-no in un microsecondo (“a comando” e alla barba della luna piena). Successo universale.Inaugurato un filone così proficuo (di compensi per autori, sceneggiatori, registi e agenti, naturalmente) non si può certo pensare di esaurirlo, così nel

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2009 qualcuno si ricorda che alla fine de-gli anni ‘90 la scrittrice americana Lisa Jane Smith aveva scritto una trilogia che poteva essere recuperata: “Il diario del vampiro”. Oh, bene. Si ritorna alle ori-gini: un vampiro che scrive un diario è molto Bram Stoker! Credo che le similitudini però, si fermino più o meno a quello. Qui i vampiri ritor-nano a dover stare attenti alla luce del sole, finalmente, ma esiste la deroga: i vampiri protagonisti, grazie ad anelli e pendagli magici, passeggiano allegra-mente (gli altri sono naturalmente un po’ infastiditi della cosa) e nella narra-zione frequentano anche la high school locale. Ancora ambiente adolescenziale, dunque, in cui solo il vampiro principale (quello che scrive il diario) si astiene dal bere il sangue umano, mentre tutt’in-torno si scatena la ridda di umani che

da più di cent’anni cercano di farli fuo-ri e di vampiri che a loro volta cercano assetati la vendetta. Qui non ci sono li-cantropi, sostituiti dalle streghe; quel-le vere, che sanno fare incantesimi e hanno poteri psichici. E che ovviamente hanno instaurato un clima con i vampiri di belligeranza controllata.Si tratta di una saga molto lunga, della quale la Smith ha scritto parecchi volu-metti e che sono serviti per la trama di un serial televisivo americano che per ora ha visto tre stagioni. Tecnicamente più spinto: qualche scena di sesso qua e là, molto bla-bla esplicito in materia, una strizzata d’occhi al fenomeno gay. Insomma, un prodotto confezionato a dovere per accogliere gli adolescenti più “maturi” che prima o poi si stuferan-no delle azioni platoniche di Twilight. Adolescenti che, senza disturbare mol-

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to le loro abitudini, possono qui trovare un’altra adolescente (sempre americana, ma maliziosamente più sexy) innamorata di un vampiro ultracentenario ma poco più che adole-scente nell’aspetto, che fa di tutto per rinnegare la sua condizione e redimere l’orgia di sangue che ha con-traddistinto la sua vita di un tempo. E naturalmente il buon vampiro ha anche il suo doppio nel fratello, più birbantello, che pure lui non è immune al fascino della bella adolescente problematica, alle spalle della quale si dipana ovvia-mente un filo che conduce a loro. Un filo intrigante e molto poco political correctly: guardatevi la serie e fate fin-ta di essere adolescenti, se non lo siete.Se invece pensate di essere qualcosa di diverso, fate come me e ripetete ad alta voce: fortuna che ci sono gli inglesi.Nel 2008 Toby Whithouse (al suo attivo come sceneggiatore il più recente Doc-tor Who, per intenderci, e Torchwood, interessante serie di sci-fi) confeziona “Being Human”; ambientata inizial-

stePHanie MayerSi tratta di un ciclo di quattro romanzi composto da opere scritte e pubblicate tra il 2005 e il 2008: Twilight, New Moon, Eclipse e Breaking Dawn. Sono stati presto trasformati in film, amplifican-do a dismisura il fenomeno.

2008 - Twilight, diretto da Catherine Hardwicke.2009 - The Twilight Saga: New Moon, diretto da Chris Weitz.2010 - The Twilight Saga: Eclipse, diretto da David Slade. 2011 - The Twilight Saga: Breaking Dawn, diretto Bill Condon.

mente nella cittadina inglese di Bristol, mi-gra poi a Cardiff, di-venuta orami il vero crogiolo del mondo fantascientifico; se tutte le storie di orrore e mistero si devono svol-gere nel Maine, la sci-fi degli

ultimi anni è tut-ta nel Galles.

Protagonisti: un vampiro, un licantropo e una fantasma im-

pegnati in una problematica convivenza nell’appartamento dove quest’ultima è spirata. Una serie molto ben curata, in-telligente, ironica (che gli americani si sono impegnati a rovinare, con il loro re-make ambientato nel nuovo mondo) che ancora una volta vede un gruppo di “di-versi”, di “mostri”, impegnati ognuno a modo suo a cercare di umanizzarsi, ma per scoprire forse che i veri mostri sono gli umani. Chi è diventato un mostro ha dovuto scoprire a proprie spese che si è anche beccato un bel po’ di tormenti esi-stenziali; man mano si guardano le pun-tate, i protagonisti perdono la loro carica ironica e la storia diventa forse un po’

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tHe VaMPire DiariesSerie televisiva americana del 2009 basata sull’omonima serie di libri di Lisa Jane Smith, dal titolo italiano “Il diario del vampiro”. La serie è ambientata a Mystic Falls, una cittadina con un passato ricco di vicende soprannaturali. Elena Gilbert e il fratello Jeremy hanno da poco subito la perdita dei loro genitori, morti in un incidente stradale, e sono andati a vivere insieme alla loro giovane zia, Jenna. Il vampiro centenario Stefan Salvatore torna nella sua città natale, e incontrando Elena si accorge che la ragazza assomiglia in modo impressionante a Katherine, la donna che vampirizzò lui e suo fratello Damon durante gli anni della guerra civile. Elena e Stefan iniziano a frequentarsi, ma la loro relazione è ostacolata dal fratello di lui, tornato a Mystic Fall per vendicarsi della morte di Katherine.La serie si articola in tre stagioni, realizzate tra il 2009 e il 2011, per un totale di 66 episodi.

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Giorgio Ginelli

Being HuManSerie televisiva britannica del 2009 ambientata nella cittadina inglese fra Bristol e Cardiff. La storia si dipana tra le vite dei tre protagonisti: da poco trasferitisi in un vecchio appartamento di periferia, Mitchell e George fanno ben presto un’inaspet-tata conoscenza con Annie, il fantasma agorafobico della precedente occupante, morta in circostanze misteriose nel suddetto appartamento. Ne consegue una pro-blematica convivenza. La serie si compone di quat-tro stagioni tra il 2009 e il 2012, per un totale di 30 episodi.Nel 2011 gli americani de-cidono di non essere da meno, è fanno il remake, ambientando il tutto a Bo-ston; sono americani e in qualche modo ne fanno un prodotto più appetibi-le per il grande pubblico (a discapito dell’origina-lità) ma oltre ai primi 13 episodi della prima stagio-ne, nel 2011 ne riescono a fare altri 13 della seconda stagione e a iniziarne una terza nel 2012 che termi-nerà nel 2013.

troppo carica di simbolismo. Comunque, a differenza delle serie americane, in “Being Human” non ci sono mezze misure o ipocrite scene pa-ludate: il sangue è sangue, il sesso è sesso, il licantropo è un lupo solo ogni 28 giorni e si trasforma nei tempi che ci aveva già fatto vedere John Landis nel 1981. Il sole, però, anche qui non incenerisce più i vampiri, ma per for-tuna non ci sono talismani a decretare in modo classista quali sono i fortunati che possono passeggiare liberamente di giorno. Complice forse l’inquinamen-to, ma il sole non è dopotutto quel gran fastidio e un bel paio di occhiali risolve

il problema. Poi a Bristol mica ci sono spiagge dove un vampiro è costretto a passeggiare; la vita si svolge al pub. E nemmeno i gallesi vanno molto alla spiaggia.

Ancora una volta, dunque, gli inglesi fanno centro: non solo per la sci-fi (sia scritta che filmica) ma anche con il ge-nere horror. Fanno centro forse perché, a differenza degli americani, sono abi-tuati a guardare il centro quando mira-no e non la periferia. O forse perché in quanto a vita grama ne hanno passate di peggio che non i cugini a stelle e stri-sce. ●

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Lo scopo di questa rubrica è, soprattutto, quello di fornire una indicazione utile a tutti gli

educatori e a quei genitori che con-siderano importante diffondere tra i ragazzi il “vizio di leggere”.Se è vero, però, che oggi sono in molti a proporre, per svariati moti-vi, libri ai ragazzi è anche vero che, spesso, non vengono tenute nella debita considerazione le strategie opportune affinché i giovanissimi si appassionino alla lettura. Qualcuno penserà che potremmo già conside-rare un buon risultato avere fatto leggere ai ragazzi almeno qualche libro. Non basta!Certa di non allontanarmi affatto dallo spirito di questa rubrica e sen-za la pretesa di essere un’esperta, mi permetterò di tanto in tanto di trattare proprio questo argomento: i libri ovvero come farli amare.È un dato acclarato che i ragazzi, so-prattutto in Italia, costituiscano la percentuale più rilevante di lettori. In un Paese dove si scrive molto e si legge poco, diventa fondamentale, comprendere le esigenze, i gusti, gli interessi e le passioni dei bambini e degli adolescenti. Diversamente, lo

Il mondo non si ferma a Calvino

scotto da pagare è quello dell’insuc-cesso nonché di un impoverimento culturale sempre più drammatico.

Ma chi sono questi “lettori forti” e dove vengono reclutati? Spes-so la platea di elezione è la Scuola, in seconda battuta ci sono le Biblio-teche e, come fanalino di coda, c’è la famiglia. È naturale dunque, visto che è la Scuola ad avere il ruolo più importante, che il mondo dell’edito-ria punti soprattutto a conquistare la platea scolastica. Ma una volta che il testo è stato proposto e accettato dagli insegnanti, che cosa accade? È a questo punto che dovrebbero essere messe in atto strategie e metodi adeguati affinché la lettura si trasformi in amore, passione, coinvolgimento emotivo così che i ragazzi non siano soltan-to dei fruitori obbligati e occasiona-li. Mi capita spesso, incontrando gli alunni di moltissime scuole italiane, di imbattermi in ragazzi annoiati, demotivati e assolutamente privi di interesse. L’incontro con l’Autore rappresenta una mera formalità, un momento non troppo diverso dalla classica lezione frontale.

Pollicinoper non perdersi tra i libri

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di Pina Varriale numero

51Alla domanda: perché abbiano scelto proprio quel testo e non un altro, la risposta è che, molte volte, il libro è stato imposto dall’insegnante e che viene utilizzato genericamente per “l’ora di narrativa”. Non c’è niente di più sconfortante, per un autore, che vedersi trasformare in un “compito in classe” fatto di sterili riassunti, di noiosi questionari, di domande a ri-sposta multipla.

Sono convinta che non è questa la strategia per far appassionare i ra-gazzi alla lettura e che promettere un incontro con l’autore non serva a rendere più piacevole un esercizio che, fin da subito, si rivela infruttuo-so. Cosa dobbiamo chiedere, allo-ra, a tutti coloro che si imbarcano nei cosiddetti “progetti lettura”? Innanzitutto è auspicabile un po’ di buona volontà: cominciate, ad esem-pio, a leggere il libro che avete pro-posto alla classe. Vi sembrerà strano, ma capita (e non tanto di rado) che, tra i promotori del progetto lettura” molti non abbiano la minima idea di ciò che è scritto nel libro (non lo han-no neppure sfogliato!). se i primi a non leggere sono gli insegna-ti, come si può pretendere che lo facciano i ragazzi?

Il primo passo, cari prof, è dunque questo: leggete e aggiornatevi! Il mondo letterario non è finito nell’ot-tocento ed è soltanto un pretesto, tra l’altro palesemente falso, sostene-re che i buoni autori siano soltanto i “classici”, considerati da molti di voi

ben più rassicuranti di uno scrit-tore contemporaneo (del resto, sui “classici” c’è tanto materiale e non bisogna neppure sforzarsi di cercarne dell’altro!).

Chi scrive si è nutrito delle opere immortali di Verne, di Salgari, di Dumas, di Manzoni, di De Amicis, di Verga, di Pirandello e conside-ra un enorme valore il patrimonio culturale del passato ma ritiene, senza paura di smentita, che il mondo dei buoni libri non si fermi a Calvino.

le librerie sono piene di otti-mi libri, da anna lavatelli a Ornella Della libera, da luigi garlando a Paola Zannoner, da nino Ferrara a lia levi (e l’elenco sarebbe lunghissimo, vi assicuro) non c’è che l’imba-razzo della scelta.

Non abbiate paura: i nuovi auto-ri non hanno nulla da invidiare ai “classici” e poi, sapete, parlano di argomenti che toccano la realtà in cui viviamo. non è già questo un buon motivo per cominciare a leggerli? Il passo successivo è, senza dubbio, l’esercizio di fan-tasia, ma di questo parleremo la prossima volta.

Buona lettura. ●

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num

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MUSEUM BOOKSSono sulla Great Russell Street, sul marciapiede opposto a quello del British Museum, nel tratto antistante all’ingresso di quest’ul-timo, che si apre in una pesante cancellata. Il traffico automobili-stico è intenso, i passanti camminano a passo svelto. Pioviggina. Richiudo l’ombrello mentre spingo una porta a vetri dipinta di bianco, facendo squillare un campanello. Entro in una stanza dal soffitto basso, foderata di libri; il negozio è piccolo ed è tutto lì. Una commessa sta servendo dei clienti. Provo a orientarmi, leggendo le targhette sugli scaffali. Scorro con attenzione i titoli dei libri esposti. Sono tutti libri di archeo-logia. Passo da uno scaffale all’altro, da un ripiano all’altro. Gli altri clienti vanno via, la commessa mi si avvicina. È bassina, minuta, ha i capelli rossi e le lentiggini sul viso, non è più tanto giovane. “May I help you”, mi chiede con garbo. E io: “Yes ple-

ase, I’m looking for this book: Evans, ‘Excavations at Saliagos’ “Non ha il libro che cerco, “Unfortunately”. È dispiaciuta: “I’am sorry”. Il libro è vecchio di qualche anno fa e ormai fuori com-

ingresso del British Museum a londra

Non solo vecchie pietre

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Natale Barca

natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei po-poli antichi.Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Saha-ra orientale e all’Asia Occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica(www.natalebarca.it).blog: http://natalebarca.blogspot.it

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mercio, difficile da trovare. Mi indicherà una libreria antiquaria a cui potrò rivolgermi con qualche probabilità di successo. Non solo mi scrive su un foglietto l’indirizzo dove andare, ma apre sul banco una mappa della città e mi indica il posto. Si accerta che io abbia capito, mi augura di trovare quello che cerco. È molto gentile, di quella cortesia che non è solo formale. “Tank you, tank you very mutch, endeed”, le dico mentre ripiego il foglietto e lo metto in tasca. La saluto, “Good bye”. Sto per andare via quando lei mi dice: “Spero che tornerà a trovarci con il suo li-bro”. Mi arresto, sorpreso. “Quale libro?”, le chiedo con un filo di voce. “Il libro che scriverà”, mi risponde, sicura. E io, emozionato: “Come sa che scriverò un libro?”. E lei, sorridendo: “Si vede”.

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Non troverò “Excavations at Saliagos” a Londra, ma a Oxford, nella Biblioteca dell’Ashmolean Museum. Ricordo l’emozione provata all’ingresso. Chiedo del libro a una bibliotecaria vestita di scuro e con una crocchia di capelli annodati sulla nuca. Lei consulta uno schedario per autori e lo trova. “Yes, we have it”, e subito mi domanda: “Lei è un docente o uno studente universi-tario?”. Non sono né l’uno né l’altro. Glielo dico e penso: “Addio, non mi fa entrare”. Invece lei: “It doesn’t matter. Do you have passport?”. Le dò il documento, di nuovo speranzoso. La bibliotecaria mi invita a seguirla in un breve tragitto verso una stanza piena di scaffali, carichi di libri. Scorro i titoli e ricevo una scossa, mi trattengo dal fare salti di gioia. Tanti libri importan-ti, della cui pubblicazione ero al corrente, ma ai quali non avrei mai pensato di poter avere accesso, sono lì, sono tutti lì davanti a me. “ ‘Excavations at Saliagos’ is here”, dice la bibliotecaria, e con il dito indice formato a uncino lo tira via dalla fila. Me lo dà

the ashmolean Museum, Oxford. Photograph by george P. landow 1977.

di Natale BarcaNon solo vecchie pietre

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interno dell’ashmolean Museum a Oxford

in mano. Mi dice che posso consultare anche altri libri, tutti quelli che desidero, e che posso frequentare la Biblioteca, basterà che una volta alla settimana metta una firma. Faccio mentalmente un confronto, e mi pare di sognare. Sfoglio e leggo “Excavations at Saliagos”, prendo appunti, poi mi perdo in altri pensieri, e scrivo d’altro. Nasce in quei giorni, a un tavolo della sala di lettura della Biblioteca dell’Ashmolean, davanti a una finestrona a riquadri che dà sulla nebbia, il mio primo libro. Lo pubblicherò nel 2004 con il titolo “La Notte dei Tempi”. Sono passati molti anni. È il 2010 e in Italia sta per uscire il mio quarto libro. Cerco lungo la Great Russell Street il luogo dove mi è stata fatta la profezia. Non ho chiaro dove si trovi esattamente la libreria archeo-logica, ma ricordo l’insegna: “Museum Books”. “Dev’essere qui, lungo questo marciapiede”, mi ripeto, ma non la vedo. Percorro più volte quel tratto di strada, andata e ritorno. Purtroppo l’esercizio non c’è, non c’è più. Ci rimango male. Mi riporto indietro le copie dei miei libri, che te-nevo sottobraccio.A quella commessa tanto gentile, minuta, con i capelli rossi e le lentig-gini sul viso, che non conosco se non per averla vista una sola volta e che non saprei come rintracciare: “Tank you, tank you very much, en-deed”. Ovunque lei sia. ●

natale Barca

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi

lunatiCa, Fiera Del Fantasy2 e 3 giugno 2012Maxicinema andromeda,via Bozzano, 2 BrinDisi

Torna per la sua terza edizione la fiera dedicata agli amanti del fantasy e dintorni. Tornei, stand e bancarelle dedicati a giochi di ruolo, cosplay, fumettisti, illustratori, incontri culturali, tornei di carte collezionabili, prodotti artigianali, culinari, oggettistica ed esposizioni di ogni tipo. Workshop di fumetti e proiezioni di gran-di capolavori. Nel corso dell’evento verranno proiettati l’ultima fatica di Hayao Miyazaki, Arrietty, e il capolavoro di Tim Burton Edward Mani di Forbice. Lunatica, rivolta a persone di ogni età e cultura, ci trasporterà per ben due giorni in un universo paralle-lo, dove l’unico limite è la fantasia. La fiera è libera sia negli ideali che nel prezzo, infatti, pur offrendo più spazio e divertimento in ogni edizione, l’ingresso è libero!

Per informazioni il blog: http://lunaticafierafantasy.blogspot.it/ o la mail [email protected]

Osserva!

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numero

51I nostri eventi per i vostri 5 sensi

la COKa nOstra (u.s.a.)

31 maggio 2012 Brancaleone (rOMa)

lunatiCa, Fiera Del Fantasy2 e 3 giugno 2012Maxicinema andromeda,via Bozzano, 2 BrinDisi

Il 31 maggio 2012 arriva finalmente a Roma La Coka Nostra, collettivo musicale hip hop statunitense di fama internazionale formatosi a Los Angeles nel 2005 e comprendente Danny Boy degli House Of Pain, Ill Bill dei Non Phixion, Slaine degli Spe-cial Teamz e Dj Eclipse. La storia del Rap, un gruppo che vanta collaborazioni con Snoop Dogg, B Real dei Cypress Hill, Sick Jaken dei Psyco Realm e ad altri componenti dei Soul Assassins e di tutti i più influenti gruppi musicali americani ed internazio-nali. Portano in Italia il nuovo prodotto discografico “Masters of the dark arts” e promettono scintille sul palco del Brancale-one. In apertura il fenomento del dark rap italiano, Noyz Nar-cos (Propaganda Records), reduce da un tour in tutta Italia con Live Nation. Con lui sul palco il pluripremiato dj Gengis Khan e i blood brothers, ovvero Chicoria e Gast.

saPOri e PrOFuMi Di PriMaVeraFesta Del FungO sPignOlO e Del MOnte Catria - FrOntOne (Pu)sabato 19 e domenica 20 maggioUna miscela inebriante di sapori e profumi di primavera inva-derà Frontone (PU), il suggestivo centro ai piedi del Monte Catria, comunemente denominato la Svizzera delle Marche per il suo clima salubre e le sue temperature miti. È questo il week end di “sapori e Profumi di Primavera – Festa del fungo spignolo e del Monte Catria”.

Ascolta!

Annusa!

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi

25, 26, 27 maggioauDitOriuM, Via aurOra,

santO steFanO tiCinO (Mi)Nella provincia milanese torna un evento che si ripete

di anno in anno: la Festa della Birra. Un gruppo di giova-ni consolidato nel tempo che da oltre 10 anni, con il patrocinio dell’Amministrazione e nell’ambito dell’Estate Stefanese orga-nizza un evento che offre buona birra, ottimo cibo e musica per tutti i gusti. ecco il programma: ➜ venerdi’ 25 maggio 50’s american

night: dalle ore 19.30 apertura cucina con possibilità di mangiare pizza, pa-nini con salamelle, patatine, tagliere di affettati misti e menù (solo su pre-notazione) mixed grill - grigliata mista di carne con patatine e dolce 12€, op-pure usa cheeseburger menu’ - chee-seburger con patatine e dolce 8€. ore 22.00 esibizione live de back seat bo-ogie.➜ sabato 26 maggio rock night. in cu-cina pizza, panini con salamelle, pata-tine, tagliere di affettati misti. sul pal-co alle 21.45 apertura concerto con la band alleways e a seguire esibizione live la prima volta nel magentino dei vanilla sky.➜ domenica 27 maggio grigliamo su due ruote: mixed grill - grigliata mista di carne con patatine e dolce 12€ (solo su prenotazione)…e dalle ore 21.45 esibizione live della band no fly zone

Gusta!

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi

19 maggio ore 20,00 – 2,00la notte dei Museiingresso gratuito alla rocca di gradara (Pu)Per il terzo anno consecutivo il MiBAC aderisce all’iniziativa Eu-ropea la “Notte dei Musei”. Il 19 maggio porte aperte in musei ed aree archeologiche in orario serale e notturno, dalle 20.00 alle 2.00, per un’emozionante e insolita fruizione del patrimonio artistico italiano dedicata a tutti e in particolar modo a coloro che non riescono a farlo nei consueti orari di visita. Ovviamen-te la Rocca di Gradara non poteva mancare! La stessa sera è in programma un’apertura straordinaria della mostra “Vietato non toccare”, allestita al Palazzo Rubini Vesin. Il personale di Gradara Innova vi aspetterà con “Emozioni a cinque sensi…” una coinvol-gente visita guidata alla mostra d’arte contemporanea, accessibi-le e multisensoriale, dove le opere e le sculture esposte non sono solo da ammirare ma anche da sentire, toccare, annusare… Un percorso emozionante alla scoperta dell’Arte che coinvolge tutti i sensi in modo interattivo e stimolante, un’occasione unica per entrare in contatto con la parte più nascosta e sorprendente di noi stessi…

info e prenotazioni: 0541.964115 - 340.1436396 - “Vietato non toccare” - 0541.964673 - 3341286640 - [email protected] - www.comune.gradara.pu.it

Tocca!

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Io Come Autore

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