introduzione - webdiocesi · – ascolto dell’‘io’profondo ... alla sorgente inesauribile...
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È con grande gioia e con spirito di fraternità che poniamo nelle vostre mani questo sussidio
che accompagnerà questo anno pastorale 2008–2009, dedicato alla famiglia e in modo
particolare all’ascolto.
Oggi più che mai la Chiesa e il mondo si interrogano sulla famiglia e sul disegno che Dio
ha su di essa. I cambiamenti del tessuto sociale sollecitano e rimettono in discussione
l’istituto familiare, determinandone la crisi e l’indebolimento, come si evince anche dai
documenti della Conferenza Episcopale Italiana.
Proprio in questo momento siamo portati a riscoprire i valori di cui la famiglia è custode e
avvertiamo l’urgenza di una rinnovata proposta del Vangelo.
È dunque su questa linea che l’opera pastorale della nostra diocesi e delle nostre parrocchie
a favore delle famiglie intende seguire il suo percorso.
Dal discernimento della chiesa locale e consapevoli del fatto che “la futura evangelizzazione
dipende in gran parte dalla chiesa domestica” è nato un progetto pastorale triennale
(2008–2011) dal titolo Famiglia diventa ciò che sei.
Il nostro cammino parte da lontano, e precisamente dal Sinodo diocesano del 1996, che ha
dedicato un’ampia parte al tema della famiglia. Al Sinodo ha fatto seguito l’Assemblea
diocesana del 2001: Divenire Famiglia.
Le ultime due lettere del Vescovo, Amatevi intensamente e Alla riscoperta della nostravocazione, hanno portato a ricercare l’identità e la vocazione del battezzato, e di
conseguenza della famiglia cristiana.
Da queste sollecitazioni è scaturita la necessità di una verifica che ci ha aiutato nella lettura
della realtà famiglia nel nostro territorio. Dalla comune riflessione sono emerse delle
necessità primarie:
– il recupero della capacità di ascolto per ritrovare un dialogo più intenso tra genitori e figli,
tra famiglie, tra pastori e fedeli; per condividere il vissuto e approfondire l’esperienza della
fede
– la valorizzazione della centralità della persona attraverso un’opera educativa che aiuti
ciascuno dei componenti della famiglia a vincere i più grandi nemici delle relazioni:
l’egoismo, l’individualismo e l’indifferenza
– la riscoperta dell’identità propria della famiglia cristiana fondata sull’amore trinitario,
pertanto immagine e scuola di comunione.
Introduzione
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In questo anno pastorale grazie al progetto che vi proponiamo cercheremo di rispondere
alla prima delle necessità.
Tutto il progetto è basato sulla concezione dell’educazione come offerta a tutti di possibilità
diverse per “crescere” nella ricerca e realizzazione della propria identità e non mediante la
trasmissione di conoscenze e “verità” confezionate, ma grazie alla scoperta personale di
ciascuno.
Nel sussidio troverete lo schema generale dei tre anni, la chiave di lettura degli obiettivi, le
ipotesi di realizzazione, gestione e attuazione del progetto in riferimento ai responsabili, agli
operatori e ai destinatari dello stesso. Troverete anche il calendario delle attività per questo
anno pastorale.
Alcune iniziative – attività – esperienze programmate dalle singole realtà operative, e altre
proposte da noi a livello di ipotesi, risultano registrate più volte nella tabella del progetto,
perché rispondono a dimensioni diverse della persona, ed essendo l’uomo una “unità” di
dimensioni, ogni intervento è centrato su alcuni obiettivi specifici, ma ne mette in moto altri.
Questo effetto dimostra come gli obiettivi si intreccino e come il processo di crescita sia
circolare e segua un movimento a spirale.
Tutti gli interventi indicati nel progetto possono essere programmati e attuati in modo
diverso secondo la finalità di fondo che si privilegia: è importante ricordare che in questo
anno siamo invitati a focalizzare quella dell’ascolto
Possa lo Spirito suscitare un vento nuovo di speranza nel riscoprire e riproporre alle famiglie
di questo nostro tempo tutti quei valori umani e cristiani che fanno delle famiglie un vero
“cenacolo”, dove l’amore sponsale sia sempre più l’immagine dell’amore trinitario.
don Mirko Orsinie i collaboratori della Segreteria
del Consiglio Pastorale Diocesano
• Ascolto di se stessi– ascolto del corpo
– ascolto della mente
– ascolto del cuore
– ascolto dell’ ‘io’ profondo
• Ascolto dell’altro(uguale e diverso, vicino e lontano…)
– ascolto dei suoi bisogni e delle potenzialità
– ascolto del suo vissuto e dei suoi “sogni”
– ascolto della sua mente e del suo cuore
– ascolto del suo io profondo
• Nell’unità e nella totalitàdella persona ogni uomo – si riconosce “figlio”, consapevole del proprio
battesimo
– rinnova la propria fede
– “rinnova” la relazione di amore con la Trinità
– lascia vivere lo Spirito che abita in lui =
diventa immagine di Dio nel mondo
• In relazione con l’altro– scopre chi è– riconosce nell’altro un dono
– si apre all’altro per comunicare vita
– inizia rapporti nuovi
– vive la nuova umanità
– si conosce e si realizza secondo l’interiore
verità del suo essere e del suo agire storico
– riversa l’amore nelle relazioni familiari ed
esterne: realtà comunitaria – mondo intero
• Educazione della propria umanità– educazione del corpo
– educazione del cuore
– educazione della mente
• Educazione della dimensione orizzontaleeducazione del rapporto con l’altro “vicino”:– rapporto fra gli sposi
– rapporto genitori–figli
– rapporti fra i diversi componenti della
famiglia
– rapporto con altre persone presenti nella
famiglia
– rapporto con i parenti
– rapporto con i vicini di casa
– rapporto con gli amici
– rapporto con i componenti la comunità di
appartenenza
– rapporto con i colleghi di lavoro
educazione al rapporto con l’altro “lontano”:– rapporto con gli appartenenti a culture
diverse
– rapporto con il mondo socio–culturale nel
quale vivo
– rapporto con l’umanità intera
educazione al rapporto con il creato:– rapporto con l’ambiente naturale nel quale
vivo
– rapporto con l’universo intero
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Formazione ed educazione permanente
Poniamoci in ascolto per scoprire la nostra identità e
“facciamo il punto sulla nostra strada”
Educhiamoci a vivere la nostra identitàlasciando che lo Spirito del Risortoplasmi in noi un “cuore nuovo”
Proviamo ad essere l’immaginedi Dio – Amore nel mondo,
realizzando la “nuova umanità”
Famiglia diventa ciò che sei
• Ascolto della Chiesa– ascolto del magistero e dei pastori
• Ascolto di Dio– ascolto della Sua Parola
– ascolto della sua presenza viva nella nostra
vita e nella storia
– ascolto del “mistero” che abita in noi
• Nella famiglia– vive una relazione intima permeata
dell’amore trinitario– scopre, custodisce, esprime, comunica amore
quale riflesso vivo e reale dell’amore di Dio
per l’umanità e di Cristo per la Chiesa
– contempla e celebra il mistero di Dio che
inabita la relazione sponsale
– sperimenta la forza comunionale divina
come sorgente di fecondità e di vita, oltre la
fertilità
– vive la tensione a rifornirsi ed alimentarsi
alla Sorgente inesauribile dell’amore e della
vita: la Parola del Signore e l’Eucaristia
– vive il matrimonio suscitando negli altri
stupore per il mistero che anima e alimenta
la propria unione sponsale
– rende il suo amore soggettivo, diffusivo e
comunicativo della relazione Cristo – Chiesa
– vive la propria missione in forme e contenuti
nuovi, secondo lo stile coniugale e nelle
realtà quotidiane
– esprime nel servizio e nel dono l’esperienza
di gioia e di “salvezza” del proprio amore
• Educazione della dimensione verticalerapporto con l’“io” profondo = “cuore”recupero e educazione della dimensione
spirituale
rapporto con Dio – Sorgente della Vita– rapporto personale di figliolanza
– rapporto di gratitudine per i doni ogni giorno
elargiti
– rapporto con lo Spirito che abita in noi
– rapporto di fratellanza con ogni uomo,
immagine di Dio e tempio dello Spirito
– rapporto di amore
– rapporto con la Chiesa, corpo di Cristo
– rapporto di salvaguardia con il Creato – dono
di Dio a tutti gli uomini
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Nella elaborazione di questo progetto, sia nella fase dell’ascolto delle diverse necessità, sia nella costruzione delle singole parti, è stato naturale procedere
seguendo tre strade diverse ma complementari.
Si è posta l’attenzione a quelle finalità, a quegli obiettivi che sono propri del lavorare secondo il metodo del progetto, ne costituiscono l’essenza e la struttura
e sono definiti obiettivi impliciti.
Essi riguardano le dimensioni generali della pastorale e gli interventi a livello diocesano, da tradurre nelle singole realtà zonali e/o parrocchiali.
Sono individuati e definiti secondo i seguenti parametri:
lavorare in reterilevare ed impegnare le risorse presenti nella realtà diocesana
interagirecamminare insieme
In questo cammino comune non potevano mancare dei traguardi sempre più avanzati da conseguirsi da parte degli operatori o responsabili del progetto, che
seguono ed animano l’attività pastorale secondo un percorso da considerarsi nello stesso tempo di guida e di crescita.
Per questo alcune finalità sono legate a quelle proprie di coloro per i quali il progetto stesso è stato pensato e che sono stati definiti come destinatari: ovvero
alla famiglia considerata nella sua identità comunitaria e nei singoli componenti. Riguardano tutte le dimensioni della persona e sono perseguibili mediante
interventi specifici e di dimensioni circoscritte, studiati ed elaborati in risposta ai bisogni dei destinatari nel loro insieme e nella loro individualità.
Volti a conseguire l’evoluzione armoniosa dell’individuo verso la maturità, gli obiettivi sono fondamentalmente uguali per i due gruppi di soggetti interessati,
ma presentano sfumature diverse relative al ruolo e all’ipotetico diverso grado di maturità raggiunto da parte di chi è coinvolto nel conseguirli.
Alcuni sono dunque suddivisi in due blocchi, ma in stretta relazione tra loro, e parte di essi richiede ai responsabili del progetto un impegno precedente per
poter poi organizzare le proposte da offrire agli utenti.
Gli obiettivi seguono una sequenza progressiva che prevede un cammino di tre anni: il primo dedicato all’ascolto (prendere consapevolezza), il secondo
all’educazione o formazione (esercitarsi per progredire), il terzo alla testimonianza (vivere l’identità).
Tali obiettivi vanno scelti e ordinati secondo le necessità proprie di ogni realtà particolare e in base alle esigenze degli interventi che si programmano, tenendo
presente che ciascun obiettivo va rimesso in circolo ai fini di una “formazione permanente” seguendo un percorso a spirale.
I tre blocchi di finalità proposte, sistemate secondo i criteri sopra descritti, costituiscono una pista di lavoro e interagiscono tra loro, e comunque mirano ad
acquisire la capacità di camminare insieme, secondo lo spirito che anima l’attività pastorale della nostra diocesi.
Chiave di lettura degli obiettivi
OBIETTIVIRELATIVI AGLI OPERTORI
• Revisione del proprio cammino
• Rilievo dei bisogni
• Crescita della persona in tutte le dimensioni:
– personale o dell’identità
– orizzontale o delle relazioni
– verticale o del rapporto con Dio – “Sorgente della Vita”
• Formazione al ruolo e all’impegno cui si è chiamati.
OBIETTIVIRELATIVI AGLI UTENTI O DESTINATARI DEL PROGETTO
• Scoperta o puntualizzazione della propria identità umana e cristiana
• Rilievo dei bisogni
• Crescita della persona in tutte le dimensioni:
– personale o dell’identità
– orizzontale o delle relazioni
– verticale o del rapporto con Dio – “Sorgente della Vita”
• Formazione graduale a scoprire la “chiamata” e a vivere l’impegno.
OBIETTIVIRELATIVI AGLIUTENTI DELPROGETTO
OBIETTIVIIMPLICITI NEL
PROGETTO
Rapporto congli altrivicini
LontaniAmbienteUniversoChiesa
Rapporto conil corpoMenteCuore
Io profondo
Rapporto conl’io profondo
e con laSorgentedella vita
Spirito cheabita in meParola delSignore
Risposta allachiamata
del Signorea lavorarenella sua“vigna”
ORIZZONTALERELAZIONALE
IDENTITÀ OPERSONALE VERTICALE IMPEGNO
Rapporto congli altrivicini
LontaniAmbienteUniversoChiesa
Rapporto conil corpoMenteCuore
Io profondo
Rapporto conl’io profondo
e con laSorgentedella vita
Spirito cheabita in meParola delSignore
Risposta allachiamata
del Signorea lavorarenella sua“vigna”
Rilevareed
impegnare“risorse”
Preparareoperatori
Lavorarein
rete
Interagire Camminareinsieme
ORIZZONTALERELAZIONALE
IDENTITÀ OPERSONALE VERTICALE IMPEGNO
OBIETTIVIRELATIVI AI
RESPONSABILI DELPROGETTO
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ASCOLTO DI DIO
ASCOLTO DI SE STESSI
ASCOLTO DELLA CHIESA
• ascolto della Sua Parola
• ascolto della sua
presenza viva nella
nostra vita e nella storia
• ascolto del “mistero”
che abita in noi
ASCOLTO DELL’ALTROuguale e diversovicino e lontano
Poniamoci in ascoltoper scoprire
la nostra identitàe “facciamo il puntosulla nostra strada”
• ascolto del corpo
• ascolto della mente
• ascolto del cuore
• ascolto dell’ “io” profondo
• ascolto del magistero
e dei pastori
• ascolto dei suoi
bisogni e potenzialità
• ascolto del suo vissuto
e dei suoi “sogni”
• ascolto della sua
mente e del suo cuore
• ascolto del suo
io profondo
mistero”
oi
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Ef 1, 3–23 (Il piano divino della salvezza)
Mt 13, 31–32 (granello di senapa)
1 Cor 12, 12–30 (Paragone del “corpo”)
• Il lavoro educativo per progetti e in rete
• Elementi costitutivi e requisiti di unpercorso formativo, es:– L’essenzialità dell’ascolto– L’esperienza educativa centrata sui
destinatari– La rispondenza agli obiettivi
• Organizzazione di un ciclo di incontriper lo studio del progetto e la
metodologia d’uso
• Organizzazione e gestione di uno
“sportello” di ascolto, consultazione,confronto, … nelle necessità e “raccolta
delle risorse”
• Organizzazione di uno “strumento dicontatto” fra le diverse realtà operative
(es: foglio periodico come
“Camminiamo”, posta elettronica, …)
• Costituzione di un gruppo diresponsabili del lavoro in rete con
l’impegno di
– studiare e organizzare il “lancio” del
progetto
– raccogliere i piani di lavoro elaborati
dalle singole realtà,
– studiare i modi e mezzi per
comunicarli e renderli patrimonio di tutti
– studiare, proporre e realizzare incontri
periodici di tutti gli operatori pastorali
della diocesi per la “verifica in itinere”, il
confronto, la condivisione …
– preparare e organizzare le modalità di
verifica finale
• Organizzazione di un ciclo di incontriper “entrare” nella modalità del “lavoro
per progetti”
1a–1 Offrire a tutte le realtà operativedella diocesi la possibilità di studiare ilprogetto pastorale diocesano, come pistadi lavoro comune1a–1a conoscere e fare proprie le
motivazioni di un lavoro per
progetto
1a–1b conoscere e studiare il progetto
pastorale diocesano come pista di
lavoro comune
1a–1c avere, se necessario, chiarimenti,
consigli, informazioni,… sul modo
di utilizzarlo per programmare il
lavoro nella propria realtà
1a–1d programmare il piano pastorale
parrocchiale o zonale o della realtà
in cui si opera, in raccordo con il
progetto
1a–1e avere possibilità di confronto e
revisione del piano di lavoro
programmato
1a–1f comunicare il piano di lavoro
programmato ai responsabili del
progetto, così che diventi
patrimonio di tutti
1c Interagire1c–1b organizzare incontri periodici o altre
iniziative che permettano di
condividere le esperienze di
interazione
1c–1c organizzare modalità di verifica
periodica e finale comune
1a–3 Offrire a tutte le realtà operativedella diocesi la possibilità di1a–3a contattarsi e conoscere le esperienze
e le iniziative programmate e
realizzate da ciascuna
1a–3b incontrarsi periodicamente,
raccontarsi, confrontarsi,
condividere gioie, delusioni,
aspettative, perplessità, scoperte,
difficoltà…
1a–3c Comunicare i risultati del lavoro
attuato
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1a. LAVORARE IN RETE / 1c. INTERAGIRE
Ipotesi di realizzazione e gestione del progettoEsempi di riferimento alla
“Parola” del SignoreTemi di lavoro Iniziative, attività, esperienze,
progetti possibiliVerifica della rispondenza
agli obiettivi
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Mt 18,19 (unione nel nome del Signore)
Mc 3,14; 6, 7–13; Mc 8, 34–37; Mt 20,22;
Gv 12, 24ss, (I Dodici partecipi della
missione di Gesù)
Fil 1, 5 (cooperazione nella diffusione del
Vangelo)
Att 4, 32 (un cuore e un’anima sola) – 1
Cor 12, 12–30 (Paragone del “corpo”)
2 Cor 1, 7; Eb 10, 33; (condividere le
difficoltà)
At 15, 26 Paolo e Barnaba
Gv 14, 17; 1Gv 2, 27; 3,24; 4,13;
(comunione realizzata dallo Spirito Santo)
Mc 13, 11 (non siete voi a parlare)
Rm 16,17; 1 Cor 1, 10 ss; 11, 18ss
(divisioni)
2 Cor 12, 19 (apprensioni e inquietudini di
Paolo)
Num12, 6; Ger 1,4; Num 12, 8; Ebr 1, 1;
Mt 15, 6;(Dio parla agli uomini) – Mt 8,
8.16; Gv 4, 50–53 Mc 4,33; Mt 22,16…
(Gesù e la parola) – At 4,29ss …(la Chiesa
e la parola)
Prov 18,21; Eclli 27, 4–7; 28,17 ssMt 5,33;
giac 5,12 Cor 1,17s …Gc 3,2–12 (la parola
umana: attenzione nel parlare) –Prov 15,
23 Eccl 1,24; Prov 31, 26; 18,4; Lc 6,45 1
Cor 14, 3 (il buon uso della parola)
• La “comunione operativa”: il sensoprofondo, le difficoltà, gli effetti.
• La comunicazione come fondamentodelle relazioni, dell’interazione, dellacomunione e della condivisione
• Costituzione di un gruppo diresponsabili e referenti di tutto il lavoro
pastorale, in ogni realtà operativa (es:
Consiglio Pastorale Parrocchiale), …
con chiara distribuzione di ruoli
• Attivazione di una rete di possibilità di
contatti fra i responsabili dei diversi
settori
• Organizzazione di un programma di
lavoro ben definito e completo da parte
dei suddetti soggetti
• Organizzazione di un “archivio dellerisorse” da condividere
• Organizzazione di un ciclo di incontrisulla comunicazione:
– elementi costitutivi, requisiti, di una
buona comunicazione, con particolare
attenzione all’ascolto– elementi di disturbo della
comunicazione
– tipi e modalità diverse di
comunicazione
– effetti di una buona comunicazione
con metodologia esperienziale
1a–2 organizzare all’interno di ognirealtà operativa una modalità di lavoro1a–2a interattiva fra i diversi ambiti
pastorali
1a–2b di equipe all’interno di ogni settore
1a–2c di collaborazione nello studio e
nella ricerca di soluzione alle
difficoltà
1a–2d di verifica comune
1b scoprire risorse1b–2 elaborare un quadro dei “bisogni”
emergenti nella vita della Chiesa
nella sua identità globale, e
concretamente, a livello diocesano e
nella realtà parrocchiale di
appartenenza
1b–3 far conoscere l’intero ventaglio di
possibilità che la vita della Chiesa
offre per esprimere e spendere le
proprie risorse e per rispondere alla
chiamata all’impegno
1b–4 organizzare un piano operativo che
dia a ciascuno la possibilità di
metterei in gioco
1c interagire1c–1a organizzare contatti che permettano
lo scambio “in campo” di
competenze e risorse a livello
zonale diocesano
1c–1b organizzare incontri periodici o altre
iniziative e attività che permettano
di condividere le esperienze di
interazione
1c–1c organizzare modalità di verifica
periodica e finale comune
2a–1 vivere opportunità chefavoriscano la revisione dellapropria identità
2a–1c come “chiamato” ad un servizio
2b dimensione orizzontale2b–1 vivere esperienze che permettano
di prendere consapevolezza delproprio modo di vedere e“sentire” l’altro…
2b–2 “leggere” il vissuto per verificareil proprio modo di vivere la
1a. LAVORARE IN RETE / 1c. INTERAGIRE
Col 3, 12 (sentimenti di umiltà)
At 10, 26 (Pietro e Cornelio)
Fil 2,3 (unità nell’umiltà)
Gc 3,1 (nessuno è maestro)
Lc 17, 7–10 (servire con umiltà)
Rm 12, 3 (umiltà e carità nella comunità)
Mc 9, 35 (chi è il più grande?)
1Pt 3, 8–15
1Ts 2, 8 (pronto a dare la vita …)
Fm (Giocare la vita avvinto dallo Spirito)
Eb 11, 8 (affidarsi al Signore)
Gal 2, 20 (Paolo si gioca sul suo legame
con Gesù )
Gv 13,1 (li amò sino alla fine)
At 20, 22–24 (incontro alle tribolazioni)
Mc 8, 35 (chi perderà la propria vita)
Mt 7, 13 (la porta stretta)
Lc 14, 12ss; Mt 12,32s; Mt 5, 42; 10,8; 1
Pet 4, 10s (dono gratuito)
1Gv 3,16; Gv 15,13 (donare la vita)
At 21, 13 (pronto a morire)
At 15, 26 (Paolo e Barnaba)
2 Cor 9, 12–15; 2 Cor 8, 1; 1 Gv 3, 14–18
At 20, 35; (effetti del donare e donarsi)
• Abbracciamo la nostra umanità: limiti erisorse di ciascuno
• Conoscersi, discernere, decidersi,giocarsi
• Le difficoltà del giocarsi: paure e“sclerocardie”
A livello diocesano
• Organizzazione di uno o più cicli diincontri finalizzati all’acquisizione della
capacità di “attenzione” ai doni ed alla
“mano” di Dio nella persona e nella vita
degli uomini
Nelle realtà operative particolari(zone pastorali, parrocchie, associazioni,
movimenti…)
• Organizzazione di esperienze che
chiamino tutti a partecipare come
protagonisti
• Organizzazione di giornate di “lettura”delle esperienze finalizzate
– al rilievo dell’importanza di tutti,
secondo il ruolo, i carismi, le
competenze di ciascuno, per l’esito
positivo di un’iniziativa
– all’ascolto delle difficoltà del
“mettersi” in gioco
– alla proposta di modalità di
superamento delle difficoltà e dei
possibili riscontri
dimensione orizzontale2b–6 verificare la propria capacità di
“comunicazione” come elementobase per rapportarsi con l’altro…
2b–7 conoscere gli elementi di disturbo,i fattori, i requisiti di una buonacomunicazione
1b scoprire risorse1b–1 lanciare stimoli e provocazioni che
suscitino il desiderio di far
conoscere e mettere in gioco le
competenze, i carismi, le
aspirazioni… di ciascuno
1b–4 organizzare un piano operativo che
dia a ciascuno la possibilità di
mettersi in gioco
2a dimensione identità–crescita umana2a–1 vivere opportunità che
favoriscano una revisione dellapropria identità
2a–1a come “persona” (essere umano
“soggetto” pluridimensionale
2a–1b come “cristiano” = battezzato
2a–1c come “chiamato” ad un servizio
2a–2 vivere esperienze o impegnarsi inattività che stimolino a prendereconsapevolezza della propriacorporeità…
2a–3 “leggere il vissuto” o impegnarsi inattività ed esperienze specifiche per farechiarezza nel complesso mondo del“cuore”…
2a–4 “leggere” il vissuto o impegnarsi inattività ed esperienze specifiche perapprofondire la consapevolezza delladimensione intellettiva nelle suericchezze e potenzialità e nei limiti
2a–5 approfondire la consapevolezzadella complessa ricchezza della persona
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SCOPRIRE RISORSE
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Iniziative, attività, esperienze,progetti possibili
Verifica della rispondenzaagli obiettivi
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1 Cor 10, 17(un solo corpo)
Gv 17, 21 ( …perché tutti siano una cosa
sola)
1 Cor 1, 5 (ricchezza di doni)
1 Cor 7,7 (ciascuno ha il proprio dono)
Rm 12, 6–8 (diversità dei doni)
1 Cor 12, 4 (diversità di carismi, un solo
Spirito)
1 Pt 4, 10 –11 (ciascuno viva secondo la
grazia ricevuta)
1 Ts 5, 1 ss (attenzione e aiuto reciproco)
At 8, 26 – 30 (Filippo e l’etiope)
• Donarsi invece di pretendere: i“risvolti” positivi del mettersi in gioco
• La “comunione operativa”: il sensoprofondo, le difficoltà, gli effetti
• Significato e specificità dellacollaborazione, condivisione,corresponsabilità
• Organizzazione di una o più giornate oserate a carattere di laboratorio –approccio al lavoro di equipe
• Costituzione di un gruppo diresponsabili e referenti di tutto il lavoro
pastorale, in ogni realtà operativa (es:
Consiglio Pastorale Parrocchiale), …con chiara distribuzione di ruoli ,
impegnati in un’esperienza di lavoro di
equipe (v. sez. “Lavorare in rete” )
e del rapporto interdipendente fra lediverse dimensioni nel loro essere e nelloro esprimersi
2a–6 riconoscere tale ricchezza in ognipersona
2b–5 “leggere” la realtà umana, sociale,culturale e spirituale in cui si vive e siopera, nelle sue ricchezze, nei suoibisogni e povertà
3a dimensione identità personale e dellafamiglia3a–1 offrire ad ogni membro della
famiglia la possibilità diconoscere, riscoprire oapprofondire (in modi diversi,
secondo l’età e la realtà di ciascuno)
la consapevolezza della propriaidentità umana…
3a–1a la conoscenza del propria corporeità
in tutte le sue espressioni, ricchezze
e potenzialità
3a–1b la consapevolezza della propria
dimensione “sensibile”–affettiva
(sfera del cuore) in tutte le sue
reazioni e forme di espressione
3a–1c la consapevolezza della ricchezza di
potenzialità della mente
(intelligenza, memoria…) e delle
molteplici possibilità di ricezione e
di espressione
1d–1 formarsi al ruolo e all’impegno alquale si è chiamati1d–1a offrire agli operatori pastorali
stimoli e possibilità di chiarire a se
stessi
– il ruolo al quale sono chiamati =
essere “compagni di viaggio”– il servizio specifico nel quale
ciascuno sente di potere e dover
impegnarsi
1d–1b leggere e verificare la rispondenza
della “chiamata” alle “risorse”
personali
CAMMINARE INSIEME
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Iniziative, attività, esperienze,progetti possibili
Verifica della rispondenzaagli obiettivi
Lc 10, 38 – 42 (Marta e Maria)
Gv 2, 1–11 (le nozze di Cana)
Mt 13, 1–23 (parabola del seme)
Ger 49,20 (ascoltate il progetto del
Signore)
1Cor 3, 6–7 (Dio educa il suo popolo)
Col 1, 15–20 (primato di Cristo,
partecipazione dei Colossesi alla salvezza)
At 21, 8–14 (sia fatta la volontà del
Signore)
1 Gv 4, 1(mettete alla prova le
ispirazioni…)
At 1, 2(consapevolezza dell’essere “scelti
da Dio)
Dt 20, 4 (il Signore cammina con voi)
• “Educarsi educando”
• Il tu che mi rivela e mi fa “crescere”
• Ascoltare e ascoltarsi: fondamento del“camminare insieme”
• “Lampada ai miei passi è la tua Parola”(Sal 119, 105)
• Dio educa il suo popolo
• Scuola per educatori – animatori che
dia garanzia di una formazione graduale,
progressiva e mai conclusa, globale e
specifica secondo l’ambito di impegno,
organizzata secondo la metodologia del
laboratorio
• Organizzazione di esperienzeperiodiche, a partire dalla consegna –
lancio del progetto, fino alla verifica
conclusiva, per i responsabili e per tutti
coloro che sono coinvolti nella sua
realizzazione, finalizzate a misurarel’impegno comune, le scelte operative,la metodologia di attuazione … allaluce della “Parola” del Signore.
1d–1c sensibilizzare gli operatori a
– verificare la qualità del proprio
servizio
– ad una eventuale necessità di
migliorarlo,
– prendere consapevolezza dei
propri “bisogni”
1d–1d suscitare negli operatori la
consapevolezza della necessità di
“leggere” criticamente e
costruttivamente la realtà in cui si
vive e si opera
2b dimensione orizzontale2b–3 conoscere l’importanza dell’altro
(chiunque altro) e di un rapportocostruttivo con la realtà umana, eambientale, vicina e lontana… perconoscere e realizzare la propriaidentità…
2b–4 vivere esperienze e attività chepermettano di verificare la qualitàdella conoscenza dell’altro…
2d dimensione impegno partecipazione2d–1 interrogarsi sulla qualità della
propria risposta alle Chiamate2d–2 verificare la propria chiamata e le
scelte operative nell’ascolto dellaParola del Signore
2d–3 rafforzare la consapevolezzadell’importanza dell’essere piùche del “fare”
2d–4 cercare un rapporto costruttivocon i destinatari del proprioservizio e con chiunque siincontra sulla strada delquotidiano
2d–5 leggere il “vissuto” e le esperienzedi ogni giorno per scoprire le conquiste,i progressi, le difficoltà personali e dei“compagni di viaggio”, e prenderecoscienza dei propri “bisogni”, in vistadi migliorare la qualità del nostroservizio
3e–2 proporre esperienze ed iniziativeche offrano la possibilità di sperimentarela bellezza e la gioia dell’impegnarsi inprima persona, del donarsi, del porsi a
~ 14 ~
CAMMINARE INSIEME
~ 15 ~
Ef 4, 15 (crescere in ogni cosa verso Lui)
Gv 2,17; 2,1; Ebr 4,15 (Gesù servo dei
suoi discepoli, uomo fino in fondo)
Mt 15,27 (Gesù impara dall’uomo)
Gn 1, 26 ss; 2, 7 (Creati maschi e femmina
a sua immagine e somiglianza … vivificati
da un alito di vita)
2 Cor 4,10s; Rom 1,24; 4,19; 1 Cor 6, 13–
20; (dignità del corpo)
Col 2,11; Fil 3,21; 1Cor 15,44 (il corpo del
cristiano)
Sap 1, 13; Rm 5, 12; (origine della morte)
Gv 11, 25–26; 6, 54; 5, 24; (non morrà in
eterno)
1 Gv 3,4 (passati dalla morte alla vita per
l’amore)
2Cor 3,18 (trasfigurati)
Rm 12, (i1 corpo culto gradito a Dio)
1 Cor 3, 16; 16, 17; 2 Cor 6, 16 ; (l’uomo
tempio dello Spirito)
• “Educarsi educando”
• La conoscenza sensibile:– il corpo soggetto di tutte le nostre
azioni– il corpo teatro dei sentimenti e delle
sensazioni– il corpo sorgente di ogni forma di
sensitività
• Il corpo ”specchio” della nostrainteriorità, espressione concreta edocumento del nostro vissuto– le potenzialità espressive del corpo– il linguaggio del corpo– le voci segrete del corpo
• Scuola per educatori – animatori…(vedi 1d)– percorso di auto – appropriazione
– ricerca dell’ “io” profondo– scoperta dell’altro– incontro con l’Altro Assoluto– preparazione al ruolo e all’impegno
• Cicli di incontri programmati e
realizzati in modo completo (tutte le fasi
di un ciclo), secondo la metodologia
empirica e corredati di tracce per
esercitarsi nell’ascolto del proprio corpo
• Attività di cineforum periodica
• Attività di libroforum periodica
servizio, del raccontarsi e raccontare lemeraviglie operate dal Signore nellapropria vita
3e–3 proporre esperienze rispondentialle possibilità dei partecipanti, chespingano a mettersi in gioco
3e–4 proporre la “lettura” obiettiva delleesperienze che permetta di appropriarsidel vissuto, evidenziare i “requisiti” diun buon servizio, acquisire laconsapevolezza di quanto comporta larisposta positiva alla “chiamata” delSignore
2a–1 vivere opportunità che favoriscanouna revisione della propriaidentità
2a–1a come persona = essere umano
“soggetto pluridimensionale”
2a–1b come “cristiano” = battezzato
2a–1c come “chiamato” ad un servizio
2a–2 vivere esperienze o impegnarsi inattività che stimolino a prendereconsapevolezza della propria corporeità2a–2a “porsi in ascolto” del proprio corpo,
per conoscerne i segreti, le
potenzialità, i limiti…
2a–2b impegnarsi nella verifica della
padronanza del proprio corpo
2a–2c prendere consapevolezza del modo
di sentire e “vivere” il proprio corpo
2a–2d verificare la propria attenzione al
corpo come dono di Dio
2c–1b vivere esperienze che guidino eaiutino a raggiungere l’ioprofondo e ne favoriscano l’ascolto
2c–1d vivere esperienze o impegnarsi inattività che favoriscano laconsapevolezza della propriadimensionespirituale–soprannaturale
RESPONSABILI DEL PROGETTO / 2° DIMENSIONE IDENTITÀ–CRESCITA UMANA = ESSERE, SAPERE, SAPER FARE
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Iniziative, attività, esperienze,progetti possibili
Verifica della rispondenzaagli obiettivi
Ipotesi di attuazione del progetto / Responsabili del progetto – Operatori Pastorali
Sal 16, 9; 31, 10; 84, 3; 32, 11; 64, 11
(sentimenti di esultanza, di gioia, di pianto
…)
Sal 63, 2 (desiderio di infinito)
Mt 26, 37 – 38; Mc 6, 32–34; 8, 2; Col 3,
12; Mt 20, 34; Mc 10, 21; Mc 14, 34; Gv
5, 11; (sentimenti di Gesù: compassione,
affetto, angoscia, tristezza, misericordia,
commozione, amore …)
Es 34, 6; sal 103, 8; (Dio lento all’ira
misericordioso e pietoso …)
Sir 27, 6 ; Lc 19, 41; Gv 11, 33–38; sal 2,
12 (modi di espressione dei sentimenti)
Mc 7, 22; Mt 15, 19; (ciò che esce dalla
bocca proviene dal cuore)
At 4, 32; 1 Pt 3, 8; Gv 20, 20; (sentimenti
dei discepoli)
Rm 15, 5; Fil 2, 5; (avere gli stessi
sentimenti di Gesù)
• La salute e la fragilità del corpoespressione della nostra umanità
• Modi di sentire e vivere il corpo(simpatia, diffidenza, rifiuto, cura…)
• Il destino del corpo
• Il corpo dono di Dio
• Il corpo tempio dello Spirito
• Il cuore sede dei desideri, deisentimenti, dei “sogni”, delle paure, deiconflitti, delle emozioni, degli affetti …
• Ascoltare, “ leggere”, esprimere isentimenti
• La sfera del cuore “ cerniera” tra ilfisico e lo spirituale
• Il cuore “scrigno” dell’ identità
• Il “cuore” centro di accoglienza e diorientamento della vita
• Esperienze di teatro
• Esperienze di “ritiro” o esercizispirituali per scoprire la dimensione
spirituale della nostra identità e quindi la“realtà preziosa” del corpo
• Scuola per educatori – animatori…(vedi 1d)– percorso di auto – appropriazione
– ricerca dell’ “io” profondo– scoperta dell’altro– incontro con l’Altro Assoluto– preparazione al ruolo e all’impegno
• Cicli di incontri finalizzati a prendere
consapevolezza della propria vitalità
sensibile e intellettiva, anche mediante
esercitazioni e “lettura” delle esperienze
• Attività di cineforum
• libroforum
• Giornate di ritiro finalizzate a
“leggere” il rapporto personale con ilproprio “cuore”
2a–3 “leggere” il vissuto quotidiano oimpegnarsi in attività ed esperienzespecifiche, per fare un po’ di chiarezzanel complesso mondo del“cuore” (=sentimenti, affetti, emozioni,
“sogni”, desideri, aspirazioni…)
2a–3a porre attenzione alle reazioni del
“cuore” in situazioni diverse, di
fronte a persone diverse…
2a–3b cercare le motivazioni e le
conseguenze di ogni tipo di reazione
2a–3c valutare l’importanza della
dimensione affettiva nella nostra
vita e per il nostro benessere, nei
rapporti, nel ruolo che abbiamo nel
mondo
~ 16 ~
RESPONSABILI DEL PROGETTO / 2° DIMENSIONE IDENTITÀ–CRESCITA UMANA = ESSERE, SAPERE, SAPER FARE
~ 17 ~
Sir 14, 20 ss (beato l’uomo che ragiona
con intelligenza)
Pr 19, 21 (molte sono le idee nella mente
dell’uomo)
Pr 15, 14 ; Lc 24, 45; Rm 7, 23; Dt 6, 5;
Mc 12, 33; Lc 10, 17 (la mente per cercare
la verità, servire Dio, amarlo)
Dt 29, 3; Dn 1, 17; (la mente dono per
comprendere)
2 Tm 2, 7 (il Signore ti darà intelligenza
per ogni cosa)
Lc 24, 45; Col 1, 9 ; Eb 5, 13–14; 1 Gv 5,
20;
(conoscere Dio, comprendere le cose di
Dio, distinguere il buono dal cattivo)
Is 11, 2 (lo Spirito di Dio: spirito di
sapienza e di intelligenza)
Sap 2, 2 (il pensiero: scintilla nel palpito
del cuore)
Gn 2, 18.21–23 (Non è bene che l’uomo
sia solo)
1Pt 3, 8–15
• La mente e le sue facoltà: intelligenza,fantasia, memoria, immaginazione …
• Le potenzialità infinite della menteumana
• La mente e il suo rapporto con lafisicità e l’affettività
• Conoscere la propria vitalità intellettivaper orientarla verso la “vita”
• La “mente” dono di Dio
• Conoscere, unificare, orientare leproprie energie e potenzialità
• L’ascolto condizione essenziale perprendere consapevolezza di sé
• Il silenzio habitat dell’ascolto
• Requisiti per un buon ascolto di sestessi
• L’uomo e la sua dimensione orizzontale
• Il “tu “che mi rivela e mi completa:l’altro figura essenziale per la miaidentità
• Il corpo strumento privilegiato dicontatto con gli altri, con il mondo conciò che è “oltre”
• Il cuore centro propulsore dellerelazioni
• Scuola per educatori – animatori…(vedi 1d)– percorso di auto – appropriazione
– ricerca dell’ “io” profondo– scoperta dell’altro– incontro con l’Altro Assoluto– preparazione al ruolo e all’impegno
• Cicli di incontri finalizzati a prendere
consapevolezza della propria vitalità
sensibile e intellettiva, anche mediante
esercitazioni e “lettura” delleesperienze
• Attività di cineforum o libroforum
• Giornate di ritiro finalizzate a “leggere”
il rapporto personale con la propria
dimensione intellettiva
• Cicli di incontri di tipo empirico
• Giornate di ritiro
• Esperienze di teatro
• Esercizi di “lettura delle esperienze”
• Scuola per educatori – animatori…– percorso di auto – appropriazione
– ricerca dell’ “io” profondo– scoperta dell’altro– incontro con l’Altro– preparazione al ruolo e all’impegno
• Cicli di incontri finalizzati a prendere
consapevolezza dell’altro nella sua
unicità
2a–4 “leggere” il vissuto o impegnarsi inattività ed esperienze specifiche perapprofondire la consapevolezza delladimensione intellettiva (intelligenza,
memoria, fantasia, razionalità,…), nelle
sue ricchezze e potenzialità, e nei limiti
2a–4a porre attenzione alle “infinite”
possibilità offerte dalla dimensione
intellettiva ed alle operazioni che ci
permette di compiere ogni momento
2a–4b valutare l’importanza di ogni
componente di tale dimensione nella
nostra vita, per il nostro benessere,
nel ruolo che abbiamo nel mondo
2a–5 approfondire la consapevolezzadella complessa ricchezza della personadel rapporto interdipendente e dell’unitàinscindibile fra le diverse dimensioni, nelloro essere e nel loro esprimersi
2a–6 riconoscere tale ricchezza in ognipersona
2b–1 cercare e vivere esperienze oiniziative che permettano di prendereconsapevolezza del proprio modo divedere e “sentire” l’altro– come una “ricchezza”?
– come un ostacolo ?
– come un rivale?
– come un dono?
2b–2 “leggere il vissuto per verificare ilproprio modo di vivere la dimensioneorizzontale o delle relazioni
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE ORIZZONTALE: RAPPORTO CON GLI ALTRI
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Iniziative, attività, esperienze,progetti possibili
Verifica della rispondenzaagli obiettivi
Mt 5, 46 Gv 13, 34; Rm 12, 10; ( il
comandamento nuovo)
Mt 5, 44 (amate i vostri nemici)
1 Pt 5,5 (umiltà gli uni verso gli altri)
• Le possibilità di “incontro” con l’altro:– “mettersi a nudo” e abbracciare la
propria umanità– conoscere l’altro– vedere l’altro da un’altra angolazione– ascoltare le parole e il “cuore”
dell’altro– guardarsi negli occhi– orientare all’incontro tutte le
dimensioni della persona,– accogliere e rispettare la diversità
• L’essenzialità dell’ascolto e della“sintonia” delle diverse dimensioni
• L’altro: un dono per me
• L’altro “compagno di viaggio”
• La comunicazione: base di rapporto conl’altro
• Attività di cineforum
• o libroforum
• Giornate di ritiro finalizzate a
“leggere” il modo di sentire l’altro e divivere il rapporto con lui
2b–2a verificare e valutare il modo di
rapportarsi con l’altro “vicino” :
– familiari, parenti,
– altre persone presenti nella
famiglia
– vicini di casa, amici
– compaesani, colleghi, compagni di
scuola…
– dirigenti del lavoro, abitanti in
altre città, nazioni, continenti
– persone che non conosco da
vicino e non incontro di persona
2b–2b verificare e valutare il proprio modo
di “sentire” e rapportarsi con
– l’altro “lontano”;– appartenenti ad altre culture
presenti negli ambienti di vita e di
lavoro quotidiani
2b–6 verificare la propria capacità dicomunicazione, come elemento base per
rapportarsi con l’altro
2b–7 conoscere2b–7a i fattori che disturbano o
impediscono la comunicazione, in
particolare quelli tipici del mondo di
oggi
2b–7b i requisiti, le condizioni ed icaratteri di una buona
comunicazione
~ 18 ~
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE ORIZZONTALE: RAPPORTO CON GLI ALTRI
~ 19 ~
Gn 2, 15 (consegna del mondo in custodia
all’uomo)
Gn 4, 9; 9, 5; (responsabilità del fratello)
Mt 5, 13; 25, 9; (luce del mondo, sale della
terra)
Mt 25, 1–41; Lc 12, 48; 1Cor 3, 10–15; (i
talenti)
Gv 17, 15–18; 17, 14;(destino dei discepoli
nel mondo)
Is 49, 6; Lc 2, 30; 3, 6; Gv 12, 47 (la
salvezza del mondo)
Rm 5, 15–21 (la grazia riversata su tutti gli
uomini)
1 Tm 2, 4 (Dio vuole la salvezza di tutti gli
uomini )
Lc 24, 43–46 (tutti chiamati ad annunciare
la salvezza)
Gv 9, 1–41 (il cieco nato); Gv 3, 1–21
(Nicodemo); Mc 7, 27 – 37 (briciole)
1Cor 3, 16 (tempio dello Spirito)
Mt 13,20; Mc 4,15;Lc 8,12 (l’uomo che
ascolta la parola)
Lc 2, 46–49 (Gesù in ascolto dei Dottori)
• La trama ecologica della realtà:relazione fra l’umano, la terra e ilcosmo
• L’animatore: un uomo o una donna inascolto della realtà e in “dialogo”critico e costruttivo con la modernità
• La comunicazione fondamento dellerelazioni: elementi di disturbo e fattoripositivi nel mondo attuale
• Il cristianesimo come provocazione etrasgressione
• In ascolto del “grido che è dentro dinoi” e cerca di esprimersi
• La sete di “bellezza” e di “infinito”,sintesi di ogni ricerca dell’uomo
• L’io profondo e la scoperta dell’AltroAssoluto, “sorgente della Vita”
• Scuola per educatori – animatori …– percorso di auto – appropriazione
– ricerca dell’ “io” profondo– scoperta dell’altro– incontro con l’Altro– preparazione al ruolo e all’impegno
• Ciclo di incontri specifici sulla tematica
corredati di esperienze di comunicazione,
di osservazione – contatto diretto con la
natura e il cosmo,
• Attività di cineforum o libroforum a
tema
• Giornate di ritiro o laboratori diosservazione e “ascolto” della natura e
dell’universo
• Esperienze di educazione al silenzio eall’ascolto:
– giornate di ritiro
– giornate o settimane di esercizi
spirituali
– esercizi guidati
• Ricerca di aiuto in una “guidaspirituale”
2b–2 “leggere il vissuto per verificare ilproprio modo di vivere la dimensioneorizzontale o delle relazioni2b–2c verificare e valutare il proprio modo
di sentire l’umanità intera
2b–2d verificare e valutare il rapporto con
l’ambiente naturale in cui si vive
2b–2e “leggere” il proprio modo di sentireil cosmo
2b–2f verificare e valutare il proprio
rapporto con il mondo sociale e
culturale cui si appartiene
2b–3 conoscere l’importanzafondamentale– dell’altro (chiunque altro)
– di un rapporto costruttivo con la realtà
umana, ambientale, vicina e lontana,
fino all’universo… per conoscere e
realizzare la propria identità
2b–4 vivere esperienze ed attività chepermettano di2b–4a verificare la qualità della
conoscenza– dell’altro (chiunque altro),
– della natura,– del mondo
2b–4b acquisire la consapevolezza di una
eventuale necessità di migliorarla
2b–4c acquisire la consapevolezza di
attrezzarsi a tal fine
2b–5 “leggere” la realtà umana, sociale,culturale spirituale in cui si vive e siopera, nelle ricchezze e nei suoi bisogni o“povertà”
2c–1 vivere esperienze che permettano diinterrogarsi e “fare il punto sulla strada”che porta all’incontro con la “Sorgentedella Vita”:– da dove vengo?
– chi sono?
– dove sono diretto?
– dove mi trovo?
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE ORIZZONTALE: RAPPORTO CON IL MONDO
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Iniziative, attività, esperienze,progetti possibili
Verifica della rispondenzaagli obiettivi
Gv 8, 26; 8, 40; 12,50; 17,8 (Gesù dice le
“parole” udite dal Padre)
Is 1, 10; Ger 17,20; 31,10; Os 4,1; Am
8,11; Lc 5,2; Mt 4,18; Mc 1,16; Gv 21,4;
At 13, 44; Ef 1,13 Mc 4, 24–25 (l’uomo e
l’ascolto della parola di Dio)
Ger 9,19; Lc 8,21; 11,28; Gv 5,24; 8,31 At
17,11; 1Ts 1,6 (accogliere a Parola di Dio)
Gv 12, 47; 1Gv 2,5 (vivere la Parola)
Sal 119,42; 119,81; At 20,35 (custodire la
Parola)
Mt 4, 4 non di solo pane
Gv 6,63 Ef 5,26; Col 3,16 Gv 8, 51ss;
Lc 11, 27–28; 6, 46–49
(azione della parola)
1Cor 6, 12 – 20 (il corpo non è per
l’impudicizia ma per il Signore
…glorificate Dio con il vostro corpo)
1Cor 3,16; 2Cor 6,16; Ef 2,21; Eb 3,6 (noi
tempio di Dio)
• Il rapporto con l’Altro Assoluto: la sua“Parola”
• L’incontro con la “Parola fatta carne”:Gesù Cristo
• Scoprire e vivere la figliolanza di Dio
• “Io sarò con voi fino alla fine”: abitatie vivificati dallo Spirito del Risorto
• Le dimensioni della persona e lerelazioni alla luce di questa Verità:– il corpo abitato dallo Spirito– il cuore “plasmato” dallo Spirito– la mente illuminata dallo Spirito– l’altro “volto” dello Spirito– il mondo creato e mantenuto in vita
dallo Spirito– la storia “costruita” dallo Spirito
• Esperienza di lectio divina guidata
• Esperienza di lectio divina quotidianapersonale
• Esperienza di “collatio” periodica
• Scuola di formazione teologica“Sant’Ubaldo”
2c–1a vivere esperienze che favoriscano
una revisione della consapevolezza della
propria identità di
–“creati a immagine e somiglianza di Dio”–battezzati2c–1b vivere esperienze che guidino e
aiutino a raggiungere l’io profondo
e ne favoriscano l’ascolto
2c–1c vivere esperienze o impegnarsi in
attività che permettano di verificare
la propria fede
2c–1d vivere esperienze o impegnarsi in
attività che favoriscano la
consapevolezza della propria
dimensione spirituale–
soprannaturale
2c–2 cercare e vivere esperienze chepermettano di verificare e migliorare ilproprio rapporto con la “Parola delSignore2c–2a “leggere”
– il proprio modo di “sentire” la
Parola del Signore (nel quotidiano e
nella vita di fede
– il tipo di rapporto con la “Parola”
2c–2b ravvivare la consapevolezza
– dell’importanza fondamentale
della Parola del Signore per la
nostra “vita”
– del suo significato e valore
2c–2c conoscere le possibilità e i modi
diversi di “ascolto” della Parola del
Signore
2c–2d conoscere le condizioni e i requisiti
per un buon “ascolto”
2c–2e conoscere la preghiera come
risposta alla Parola ascoltata
~ 20 ~
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE ORIZZONTALE: RAPPORTO CON IL MONDO
~ 21 ~
Rm 12, 2 (rinnovare la mente)
Mt 13, 51–52; Ef 1, 18 (illuminare gli
occhi della mente)
Ger 17, 10; Ger 1, 6–8; Lc 5, 4–11; Eb, 4,
12 (Il Signore scruta la mente e il cuore)
Eb 10, 16 (imprimerò le mie leggi nella
mente)
Gc 4, 8 (santificare il cuore)
Rm (la circoncisione è quella del cuore)
Mt 16, 1–3Mt 25, 31–46
Lc 24, 13–36 (Emmaus)
Sal 1, 126; At 12, 24; 19,20 (la parola di
Dio cresceva e si diffondeva )
Mt 13, 32; 2 Ts 1 – 3 ( la crescita della
fede)
Col 2, 19 (crescere secondo il volere di
Dio)
Eb 2, 6; Sal , 5 (la cura di Dio per l’uomo)
v. citazioni pagina precedente, relative alla
Parola
vedi pag. precedenti
• Conoscere la Sacra Scrittura
• La “Parola” creatrice di Dio e loSpirito: guida della nostra vita per lafelicità personale e la realizzazione delRegno
• Oltre le parole, la Parola: la lectiodivina e la lettura orante della Parola
• “Non di solo pane vive l’uomo”: laspiritualità nutrita dall’ascolto
• Il silenzio: habitat dell’ascolto
• Il silenzio profondo e l’incontro con loSpirito
• Annuncio, esperienza dell’Amore di Dio
• La lettura dei “segni dei tempi” el’ascolto di Dio nella storia e nel creato
• L’altro: possibile messaggero delloSpirito
• L’ascolto della Parola: rapportocostante con l’Assoluto
• Incontri settimanali diapprofondimento della conoscenza dialcune parti e libri della sacraScrittura a cura del Parroco(Parrocchia di Santa Maria in Umbertide
• Corsi di preparazione alla “lectiodivina”
• Esperienza di lectio divina guidata
• Esperienza di lectio divina quotidianapersonale
• Esperienza di collatio periodica
• Incontro mensile di formazionepermanente dei Diaconi, centrata
– sull’”ascolto”
– sulla proclamazione della Parola,– mediante “lectio” personale e
“collatio”
• Seminario di Vita Nuova nello Spirito(a cadenza annuale a cura delMovimento “Rinnovamento nelloSpirito Santo
• Esperienza di “collatio” settimanale –Parrocchia di san Venanzio in Semonte
2c–3 “Leggere” la presenza del Signorenella propria vita e nella storia2c–3a vivere esperienze o impegnarsi in
attività che permettono di verificare
la capacità di riconoscere tutto
come “dono”:– il proprio esistere
– il corpo con tutte le sue
potenzialità
– il cuore in tutta la sua ricchezza e
profondità
– la mente, nelle sue infinite
capacità e nei suoi limiti
– gli altri (chiunque altro) come
completamento e condizione di
realizzazione di se stessi
– la natura, il mondo, l’universo
intero, in tutte le bellezze e
ricchezze
– la “vita” come dono quotidiano a
noi e a tutti gli esseri viventi
dell’universo
2c–3b “leggere” la propria capacità di
– vedere in ogni essere umano un
“figlio amato dell’unico Padre”– riconoscere l’immagine di Dio
impressa in lui da sempre
– riconoscere lo Spirito del Risorto
che abita in lui e tutti i suoi doni
2c–3c “leggere” la realtà e la storia,
cercando e riconoscendo la “mano”
di Dio in tutti gli eventi che
esprimono libertà, giustizia,
condivisione, amore…
2c–3d verificare la capacità di leggere e
accogliere il Suo Amore infinito per
ciascuno dei suoi figli
2c–3e verificare la qualità della propria
risposta a questo Amore
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE VERTICALE: RAPPORTO CON DIO – SORGENTE DELLA VITA
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Iniziative, attività, esperienze,progetti possibili
Verifica della rispondenzaagli obiettivi
• Dove due o più sono riuniti nel mionome: la Parola di Vita
• La famiglia Salesiana crescenell’ascolto e nella condivisione dellaParola di Dio
• Apertura all’infinito e al mistero
• La celebrazione dei sacramenti segnidel rapporto personale e comunitariocon Dio
• La preghiera: risposta dell’uomo allaParola di Dio
• Insieme per riflettere e pregare
• A tu per tu con il Signore
• In ascolto della Parola di Dio e alservizio dello Spirito
• Incontro mensile di Ascolto dellaParola e condivisione delle esperienzea cura del Movimento dei Focolari diGubbio
• Incontro formativo con “lectio” su temi
proposti dalla sede centrale a cura del
Gruppo Salesiane Cooperatrici di
Gubbio, prima domenica del mese da
ottobre a giugno; tema di questa prima
parte dell’anno: “Un vasto movimentoformativo di persone, per la salvezza deigiovani”
• Ritiri zonali nei tempi di Avvento e
Quaresima a cura dell’Ordine Secolare
Francescano
• Corso di formazione ai ministeri
• Scuola di preghiera
• “Rosario per la vita”: esperienza dipreghiera mensile (25 di ogni mese) acura dell’Ordine Francescano Secolare
• “Preghiamo con il Rosario” (24 di ognimese) a cura delle SalesianeCollaboratrici
• Adorazione eucaristica settimanale conpossibilità di celebrare il sacramentodella Confessione (giovedì pomeriggio)Parrocchia di santa Maria inUmbertide)
• Formazione permanente deipresbiteri: momento mensile diAdorazione (guidata)
• Momenti di incontro in preparazioneal Natale e alla Pasqua a cura delGruppo Salesiane Collaboratrici
2c–4 verificare la propria accoglienza e ilrapporto personale con il mistero cheabita in noi2c–4a interrogarsi su
– la qualità della fede nel dono dello
Spirito del Risorto
– il proprio modo sentirlo presente
nel “cuore” e di rapportarsi con Lui
– la capacita di riconoscerlo e
ascoltarlo
2c–4b approfondire la consapevolezza del
senso e dell’importanza di questa
presenza
– nella nostra vita
– nel mondo e nella storia
– nel progetto di Dio
2c–4c conoscere le possibilità e le
condizioni che favoriscono e
permettono il rapporto
2c–4d rilevare le difficoltà e i fattori che
ostacolano
– il porsi in ascolto dello Spirito
– il riconoscerlo nel suo agire nellanostra nella Chiesa, nella storia
~ 22 ~
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE VERTICALE: RAPPORTO CON DIO – SORGENTE DELLA VITA
~ 23 ~
Gn 12 (la chiamata di Abram)
Lv 11, 44 (la chiamata alla santità)
Gv 11, 16 (andiamo anche noi a morire
con lui)
Rm 12, 4s Ef 1,22; 2, 19–22; 4 , 2–6; 4,25;
Col 1,18; ( la chiesa come corpo)
Mt 28, 18–20; “Cor 11,2; Ef 5,32; Ap 19,
7; ( la chiesa sposa di Cristo)
• La preghiera profonda: trovare ilproprio grido ed elaborare il Salmopersonale
• La celebrazione del quotidiano:preghiera silenziosa e continua
• Il volto divino e umano dellacelebrazione liturgica domenicale
• Preparazione e cura comunitaria dellaliturgia domenicale
• Il progetto di Dio e la chiamata diciascuno a realizzarlo:– “Il Signore chiama tutti”
• San Paolo
• Le chiamate di Dio e le difficoltà dellarisposta: paure e sclerocardie
• Affidarsi allo Spirito che educa il cuore
• È Dio che educa il suo popolo: modi estrumenti educativi di Dio
• Chiamati– all’esistenza– alla santità– a “restituire l’uomo a Dio”: impegno
personale e comunitario– a partecipare alla costruzione del Suo
Regno– a fare Chiesa
• Preghiera comunitaria carismatica:
incontri settimanali aperti a tutti in clima
di lode e adorazione a cura del
Movimento Rinnovamento delloSpirito zona pastorale Umbertide –Camporeggiano
• Preparazione comunitaria o di gruppodelle celebrazioni
• Costituzione del Gruppo Liturgico alivello diocesano
• Costituzione di un Gruppo liturgico –parrocchia di santa Maria inUmbertide
• Esperienza di preparazionecomunitaria o di gruppo dellecelebrazioni
• Cineforum su San Francesco a curadell’Ordine Secolare Francescano
• Formazione permanente deipresbiteri: incontro mensile dicatechesi
A livello diocesano• Scuola per educatori – animatori …
– percorso di auto – appropriazione
– ricerca dell’ “io” profondo– scoperta dell’altro– incontro con l’Altro– preparazione al ruolo e all’impegno
2c–5 essere attenti a “leggere” lereazioni del “cuore” (io profondo) difronte alla scoperta del mistero che abitain noi
2c–6 esprimere quello che l’io profondosuggerisce =– preghiera– contemplazione– celebrazione
2d–1 interrogarsi2d–1a su
– la capacità di riconoscere
– la disponibilità ad accogliere le
“chiamate” del Signore
– la qualità della propria risposta
2d–1b sul modo di “sentire” la chiamata
del Signore
– per la propria vita
– per la vita degli altri
– nella vita della Chiesa
– nel progetto di Dio
1d–1 “camminare insieme1d–1e ravvivare negli operatori
l’appartenenza alla Chiesa nella sua
globalità e nella sua realtà
universale, che non ha confini
1d–1f suscitare o rinforzare negli operatori
l’attenzione ai documenti del
Magistero e l’ascolto dei pastori
della Chiesa
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE VERTICALE: RAPPORTO CON DIO – SORGENTE DELLA VITA
1 Sam 10, 9 (Dio cambia il cuore)
Ger 24, 7; Ez 18, 31; (darò un cuore
capace di conoscermi)
Bar 2, 31 (darò un cuore e orecchi che
ascoltano)
At 16, 14 (il Signore aprì il cuore)
1 Sam 2, 21 (Samuele cresceva presso il
Signore
Sal 40, 18; 68, 20 Sap 12, 13; 1 Pt 5, 7( La
cura di Dio per ogni uomo e per tutte le
cose)
Ef 4, 16 ; 1 Ts (da Cristo tutto il “corpo”
riceve forza per crescere)
Lc 24, 13 (Emmaus)
At 8, 27 (Filippo e l’etiope)
• La Chiesa “corpo” e sposa di Cristo
• L’educatore e la coscienza de proprilimiti
• L’importanza dell’essere più che del“fare”
• Uno solo è Maestro: la pedagogia diGesù
• Il Maestro interiore– universalità dello Spirito– lo Spirito guida nel discernimento– lo Spirito anima del progetto di Dio– possibilità e modalità di ascolto dello
Spirito
A livello diocesano
• Scuola per educatori – animatori …– percorso di auto – appropriazione
– ricerca dell’ “io” profondo– scoperta dell’altro– incontro con l’Altro– preparazione al ruolo e all’impegno
Nelle parrocchieo nelle circoscrizioni di zona
• Cicli di incontri periodici, programmati
secondo la metodologia empirica
• Organizzazione di laboratori diautoformazione forniti di materiali e
strumenti idonei
1d–2 “crescere nella fede” e diventarne“testimoni”1d–2a organizzare esperienze ed iniziative
che suscitino nei destinatari la
consapevolezza della dimensione
comunitaria e dell’appartenenza di
ciascuno alla
– comunità umana,
– comunità cristiana = famiglia
universale dei figli di Dio
2d–2 imparare a verificare sempre lapropria chiamata e le scelte operativenell’ascolto della Parola del Signore
2d–3 rafforzare la consapevolezzadell’importanza dell’essere più che del
“fare”, in particolare del
2d–3a essere testimoni gioiosi del
Risorto
2d–3b essere “compagni diviaggio”
2d–4 cercare un modo nuovo dirapportarsi con gli “utenti” delproprio “servizio” e con chiunquesi incontra sulla strada delquotidiano:
2d–4a vedendo ogni persona nella sua
ricchezza
2d–4b vedendo in ciascuno un “fratello in
Cristo”
2d–4c riconoscendo in ciascuno un dono di
Dio per la nostra “vita”
2d–4d ponendosi in ascolto fraterno e
amichevole
2d–4e sentendo l’altro non come qualcuno
da convincere o costringere ma
come un “compagno di viaggio” al
quale offrire la possibilità di
scoprire la “bellezza” e la “gioia”
della vita cristiana e con il quale
vivere ogni giorno lo stupore di
nuove “scoperte”
~ 24 ~
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE IM PEGNO, CPRRESPONSABILITÀ, SERVZIO
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Iniziative, attività, esperienze,progetti possibili
Verifica della rispondenzaagli obiettivi
~ 25 ~
Mosè educatore
2 Pt 1, 4 Sap 1, 7; Dominum et
vivificantem 46, 47;
Rom 12, 2; 8, 14; Fil 1,10…; 2 Cor 5, 17;
Gal 5, 1; Dei Verbum 25
1 Gv 1,3; Is 58, 1– 9; Es 3, 7–10
Lc 8, 15 (custodire la parola nel cuore)
Mc 1 (Giovanni Battista)
Gv 17, 11; 17, 15 (affidati da Gesù alla
custodia del Padre)
Lc 10, 42; Evangeli Nuntiandi 76;
Gc 1, 16–25; Fil 3, 8; Dei Verbum 25;1 . 2
Lc, 24–48; At 1, 18; At 2, 42–47; 4, 32–33;
10, 38; Gv 1, 1; 10, 25; Cor 13, 1–2; Tim
2, 6–7; 5, 10; Gc 2, 14
Mt 13, 1–9; 18, 23; Mc 4, 1–9; Lc 8, 4–8
Lc 24, 13 (Emmaus)
At 8, 27 (Filippo e l’etiope)
Rm 10, 14 (come potranno credere senza
averne sentito parlare)
2 Cor 4,13
• Lo stile dell’educatore cristiano:– a servizio come “compagno di
viaggio”– amante e accogliente– testimone della“Parola” di Dio– guida alla “scoperta”– attento agli “ultimi”– capace di vedere gli altri e il mondo
con gli “occhi”di Dio– capace di farsi da parte e rendere
l’altro protagonista della propriacrescita
– in costante “ascolto” dell’altro– in rapporto con tutte le agenzie
educative– in rapporto con la storia
• “Quello che abbiamo visto e udito loannunciamo a voi”: costantementediscepoli dell’unico Maestro,– restando ancorati alla “Parola” del
Signore– preghiera– sacramenti
• Esperienze di preparazione deglioperatori
• Catechesi per giovani e adulti a
cadenza annuale nell’ambito del
Cammino Neocatecumenale (zona
Pastorale di Umbertide Camporeggiano
• “Educarsi educando”: progetto diformazione degli educatori
• Esperienze di formazione dei giovani(dai piccoli ai grandi (GEN 4, GEN 3,
GEN 2) a cura del Movimento deiFocolari di Gubbio
• Animazione sportiva e formazionecristiana dei ragazzi e
• Incontri formativi periodici pergiovani, a cura della Polisportiva Agape2000 della zona pastorale UmbertideCamporeggiano
• Esperienze di ascolto della parola –Gruppo Missionario “LaboratorioSuor Emma”
2d–4f facendo attenzione ai “bisogni” e alrispetto dei ritmi di “cammino e di
crescita di ciascuno
2d–3 rafforzare la consapevolezzadell’importanza dell’essere più che del“fare”, in particolare del2d–3a essere testimoni gioiosi del Risorto
2d–3b essere “compagni di viaggio”
2d–4 cercare un modo nuovo dirapportarsi con gli “utenti” del proprio“servizio” e con chiunque si incontrasulla strada del quotidiano:2d–4a vedendo ogni persona nella sua
ricchezza
2d–4b vedendo in ciascuno un “fratello in
Cristo”
2d–4c riconoscendo in ciascuno un dono di
Dio per la nostra “vita”
2d–4d ponendosi in ascolto fraterno e
amichevole
2d–4e sentendo l’altro non come qualcuno
da convincere o costringere ma
come un “compagno di viaggio” al
quale offrire la possibilità di
scoprire la “bellezza” e la “gioia”
della vita cristiana e con il quale
vivere ogni giorno lo stupore di
nuove “scoperte”
2d–4f facendo attenzione ai “bisogni” e alrispetto dei ritmi di cammino e di
crescita di ciascuno
2d–5 “leggere” il vissuto e le esperienzedi ogni giorno2d–5a per scoprire le “conquiste”, i
“progressi”, le difficoltà… personali
e dei “compagni di viaggio”
2d–5b prendere coscienza dei propri
“bisogni” (pedagogici,
metodologici, di comunicazione,
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE IM PEGNO, CPRRESPONSABILITÀ, SERVZIO
At 2, 42–47 4,32; (unione)
1Cor, 14,13 ; 14,23 edificazione e vita
della comunità
At 2,44; 4,32 (condivisione dei beni)
Dt 1,6–18 (condivisione delle
responsabilità)
At 9, 31; 16,5; At, 6,7; Ef 4,12s (crescere
nella Chiesa e della chiesa)
Rm 8,4s; Gal 5,6; (camminare secondo lo
Spirito)
2Gv 6; Sal 119, 105; (camminare secondo
la parola)
Ef 5,2 (camminare nella carità)
Gv 3 (camminare nella verità)
Lc 24, 13; At 9, 7 camminare con il
Signore)
Sal 37, 23 (il Signore veglia sul cammino
dell’uomo
• Vivere la Chiesa
• Crescere insieme su una “strada” chenon ha fine
• Momenti di dialogo e collaborazionecon altri Movimenti e Associazioni (alivello locale e più ampio) a cura del
Movimento dei Focolari di Gubbio
• Incontro con appartenenti ad altrereligioni (a livello locale e più ampio:
Perugia) a cura del Movimento deiFocolari)
• Esperienza annuale di “Mariapoli” =bozzetto temporaneo di una societàrinnovata dall’amore evangelico a cura
del Movimento dei Focolari di Gubbio
• Festa di Maria Ausiliatrice e di sanGiovanni Bosco per bambini, ragazzi
che frequentano i cammini di catechismo
e l’oratorio, e le loro famiglie a cura
delle Salesiane Cooperatrici
• Esperienza di ritiro, verifica per lachiusura dell’anno sociale e per vivereun momento di fraternità a cura delle
Salesiane Cooperatrici
• Collaborazione con altri movimenti da
parte delle Salesiane Cooperatrici
• Ritiro mensile del Clero con un
incontro, alla presenza del Vescovo, di
condivisione e comunicazione sulla vitae le iniziative della Diocesi
• “In contatto con i fratelli di missione,così lontani e così presenti nel nostrocuore per crescere nella comunione enell’amicizia”: esperienza di carità e dicondivisione del Gruppo missionario“Laboratorio Suor Emma”:– vendite e pesche di beneficenza
spirituali…), in vista di migliorare
sempre la qualità del proprio
impegno
1d–1 “camminare insieme1d–1e ravvivare negli operatori
l’appartenenza alla Chiesa nella sua
globalità e nella sua realtà
universale, che non ha confini
1d–1f suscitare o rinforzare negli operatori
l’attenzione ai documenti del
Magistero e l’ascolto dei pastori
della Chiesa
1d–2 “crescere nella fede” e diventarne“testimoni”1d–2a organizzare esperienze ed iniziative
che suscitino nei destinatari la
consapevolezza della dimensione
comunitaria e dell’appartenenza di
ciascuno alla
– comunità umana,
– comunità cristiana = famiglia
universale dei figli di Dio
~ 26 ~
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE IM PEGNO, CPRRESPONSABILITÀ, SERVZIO
~ 27 ~
– preparazione dei prodotti destinati alla
vendita, con lavoro completamente
gratuito
– contatto con 7 missioni (2 in India –2
in Brasile – 2 in Cile – 1 in
Thailandia)
– collaborazione con don Bruno Paeselli
(Zambia)
• Incontri periodici di confronto fra glioperatori pastorali
Tutto il “progetto”è una esperienzadi Chiesa edi cammino insieme
RESPONSABILI DEL PROGETTO / DIMENSIONE IM PEGNO, CPRRESPONSABILITÀ, SERVZIO
Ipotesi di attuazione del progetto – Destinatari del progettoEsempi di riferimento alla
“Parola” del SignoreTemi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,
progetti possibiliObiettivi di riferimento
Gn 1, 27. 28. 31 (creati a sua immagine e
somiglianza)
Gn 3, 9 (Adamo dove sei?)
Mt 6, 21 “là dove è il tuo tesoro sarà anche
il tuo cuore
Mt 6,22 (l’occhio lucerna del corpo)
Dn 2, 30 (conoscere i pensieri del cuore)
Mt 15, 18 (quel che esce dalla bocca
proviene dal cure)
Ger 20, 12 (il Signore scruta la mente e il
cuore)
Pr 19, 21 (molte sono le idee nella mente
dell’uomo)
Pr 15,14 (una mente retta ricerca il sapere)
• Ascoltare se stessi– ascoltare il corpo– ascoltare il cuore– ascoltare la mente– ascoltare il “grido” profondo
• Ascoltare, interiorizzare – esprimere
• Corsi o ciclo di esperienze per laconoscenza di se stessi, in tutte ledimensioni
• Cammini formativi parrocchiali ozonali, a carattere esperienziale,calibrati sulle caratteristiche e leesigenze dei singoli gruppi e centratisulle modalità e tecniche di “ascoltoprofondo”
• Esperienze di teatro
3°–1 offrire ad ogni membro dellafamiglia la possibilità di conoscere,riscoprire o approfondire (in modi
diversi, secondo l’età e la realtà di
ciascuno) la consapevolezza dell’identitàumana mediante3°–1° la conoscenza del propria corporeità
in tutte le sue espressioni, ricchezze
e potenzialità
3°–1b la consapevolezza della propria
dimensione “sensibile”–affettiva
(sfera del cuore) in tutte le sue
reazioni e forme di espressione
3°–1c la consapevolezza della ricchezza di
potenzialità della mente
(intelligenza, memoria…) e delle
molteplici possibilità di ricezione e
di espressione
3°–2 offrire ad ogni membro dellafamiglia (in rapporto all’età ed allarealtà di ciascuno), la possibilità diprendere consapevolezza3°–2° del proprio modo di sentire e
“vivere” le diverse dimensioni della
persona:
– corpo, cuore, mente3°–2b della complessa ricchezza della
“persona”
3°–2c del rapporto interdipendente e
dell’unità inscindibile fra le diverse
dimensioni della persona, nel loro
essere e nel loro esprimersi
3°–2d dell’importanza di stabilire un
rapporto positivo con ogni
dimensione della propria persona,
nelle ricchezze e nei limiti.
3°–3 offrire ad ogni membro dellafamiglia (in rapporto all’età ed alla realtà
di ciascuno) la possibilità di acquisire laconsapevolezza3°–3° dell’unicità di ogni persona3°–3b della necessità di rispettare tale
unicità
~ 28 ~
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE IDENTITÅ: “CRESCERE” NELL’IDENTITÀ DEI SINGOLI MEMBRI
~ 29 ~
Sal 128 (il Signore benedice la famiglia del
giusto)
Lc 3, 23 ss (genealogia di Gesù)
La famiglia di Gesù
I Vangeli dell’infanzia
Ef 5, 22 ss cura della moglie
Es 20, 12; Lv 19, 3; Sir 3, 1–16; 2 Cor 12,
14; 1Tm 5, 4 (doveri reciproci genitori
figli)
Ef 5, 21–33; 1Pt 3,7; Pr 12, 4; 31 11; Sir
(rapporti tra moglie e marito)
• Essere famiglia oggi: chi, come …
• Condividere la vita o coabitare?
• Genitori non si nasce …
• Per capire il linguaggio dei figli ecrescere con loro
• Scuola di famiglia: costruire benesserenelle relazioni
• La famiglia: caratteristiche, dinamiche,problematiche, ricchezze diun’appartenenza
• Esperienze di riflessine e confronto apartire dal vissuto dei partecipanti
• Esperienze di riflessione e confronto
• Cicli di incontri formativi sull’ identitàe il ruolo del genitore, per giovanicoppie in attesa e genitori
• Scuola per genitori:I ciclo da 0 a 5 anniII ciclo 6 – 12 annia cura del Ufficio Diocesano per la
Pastorale Familiare
• Cicli di incontri corredati da giornatedi uscita con esperienze “forti” di vitafamiliare e interfamiliare, intervallati,nell’arco dell’anno, da settimane o finesettimana stile “campo scuola” con
spazi e attività comuni a tutta la famiglia,
e altri specifici per i diversi membri, in
rapporto all’età
• Ciclo di incontri a partire dalla letturadell’esperienza dei partecipanti
3b–1 offrire possibilità di riscoprire o difocalizzare le dimensioni fondamentalidell’essere “famiglia” (aspetto umano,
sociale, culturale, economico…)
3b–2 proporre esperienze ed attività chespingano a3b–2° interrogarsi sul proprio modo di
sentire e vivere la famiglia
3b–2b verificare la qualità dei rapporti
all’interno della famiglia
3b–2c acquisire la consapevolezza
dell’importanza dei ruoli all’interno
della famiglia
3b–2d acquisire la consapevolezza dell’
impegno fondamentale
– dell’accoglienza,– del rispetto– della difesa della vita, in tutte le
sue fasi
3b–3 acquisire la consapevolezza3b–3° dell’identità del genitore
3b–3b del ruolo del “genitore” e delle
“competenze” che esso richiede
3b–3c del “compito primario
dell’educazione” dei figli
3b–3d dell’impegno fondamentale della
“crescita” comune e della
formazione reciproca di tutti i i
membri e di tutte le dimensioni
della persona
3b–3e della responsabilità di ciascuno di
garantire il “benessere” globale di
tutti i componenti (benessere fisico,
mentale, culturale, affettivo,
spirituale…)
3b–4 offrire possibilità di acquisire laconsapevolezza dei fattori chefavoriscono e alimentano i rapporti3b–4° l’incontro e lo stare insieme
3b–4b la condivisione delle esperienze e
del tempo tempo libero
3b–4c la comunicazione profonda
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE ORIZZONTALE: “CRESCERE” NEI RAPPORTI ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
Col 3, 23 (qualunque cosa facciate fatela
col cuore)
Mt 5, 8; 11, 29 puri di cuore; mite e umile
di cuore)
Gv 13, 35; 15, 12–17 Ef 4,2 Fil 2, 1 Eb
13,11 Gv 3,11 (rapporti fraterni)
Qo 4, 9–12 (vivere insieme)
• Ogni incontro è “comunicazione”…
• Ascoltarsi per crescere insieme:itinerari, tempi, modalità di ascoltodell’altro
• Costruire rapporti è mettere in gioco il“cuore”
• Se questo è amore: educazioneall’affettività
• Oltre la famiglia: alla scoperta diun’appartenenza più ampia
• Costruire rapporti oltre la famiglia
• Quanto sono italiano
• Ciclo di incontri sulla comunicazione,come base dei rapporti: fattori,requisiti, ostacoli, linguaggi…
• Corso di educazione all’ “ascolto”dell’altro in tutte le sue dimensioni
• Incontri esperenziali di ascolto delcuore a tu per tu con l’altro, diversificati
per fasce di età
• Progetto di educazione all’affettivitàdei giovani, con il coinvolgimento dellascuola, a cura di Suor Roberta Vinerba
• Esperienze di vita comunitaria (grandigiochi, feste…) con il coinvolgimentoda protagonisti mediante l’affidamentodi ruoli e lettura del vissuto
• Idem
• Incontri di riflessione e confronto apartire dall’esperienza dei partecipantio da attività specifiche quali ilcineforum
2b–6 offrire possibilità di verificare lacapacità di comunicazione, comeelemento base per rapportarsi conl’altro
3b–5 offrire possibilità di acquisire laconsapevolezza dei fattori chedisturbano o impediscono lacomunicazione
3b–6 offrire possibilità di conoscere glielementi costitutivi di unacomunicazione costruttiva in ricezioneed in produzione
3b–7 offrire possibilità di acquisire laconsapevolezza dell’importanzafondamentale della dimensione“sensibile” dell’uomo (sensibilità,
affettività…)
7b–1° come “cerniera” degli altri due
piani, indispensabile per una
“crescita” armonica della persona,
7b–1b come fonte delle relazioni (qualsiasi
tipo di relazione), con tutti gli altri
esseri viventi, con il cosmo, con la
sorgente della Vita
3b–8 offrire possibilità di impegnarsi inattività o vivere esperienze chefavoriscano l’esercizio e lo sviluppoequilibrato di questa dimensione, per lacrescita personale e per la qualità dellavita
3b–9 organizzare esperienze ed iniziativefinalizzate alla consapevolezza delladimensione comunitaria edell’appartenenza ad una realtà umanae sociale oltre i legami di sangue e diamicizia3b–9° comunità in cui si risiede
3b–9b popolo e nazione
3b–9c umanità intera
~ 30 ~
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE ORIZZONTALE: “CRESCERE” NEI RAPPORTI INTERNI ED ESTERNI DELLA FAMIGLIA
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
~ 31 ~
Gn 2,15 (Dio affida l’universo all’uomo)
Tb 8, 6; Sir 33, 10; At 17, 26; (il genere
umano)
• Cittadini senza confini
• A te il mondo per goderne e custodirnele ricchezze
• A tu per tu con “l’altro”
• Incontri di riflessione e confronto apartire dall’esperienza dei partecipantio da attività specifiche quali ilcineforum
• Outdoor : esperienze di contatto con lanatura (escursioni, passeggiate, vegliealle stelle, osservazione del cielo,rafting, leef peeping, campi scuola… digruppo o per famiglie) e lettura delleesperienze finalizzate all’osservazionee all’ascolto della natura (animali,piante…) e alla scoperta del rapportodi interazione con l’uomo
• Organizzazione di incontri di tipodiverso (di festa, conviviali, diconfronto, di conoscenza…) conappartenenti ad altre culture;esempi:
– “Festa dei popoli” a cura della Caritas
Diocesana
• Incontro con appartenenti ad altrereligioni (a livello locale e più ampio:
Perugia) a cura del Movimento dei
Focolarini
3b–10 proporre iniziative che3b–10° stimolino ad interrogarsi sul modo
di rapportarsi personalmente e come
famiglia
– con la comunità in cui si risiede,
– con la realtà sociale di
appartenenza,
– con gli appartenenti ad altre
culture presenti nella nostra realtà,
con l’umanità intera
3b–11 proporre esperienze favorevoli a3b–11° porsi in atteggiamento critico nei
confronti della realtà umana,
sociale, culturale, nella quale
viviamo
3b–11b “leggerne” ricchezze, bisogni e
povertà
3b–11c individuare eventuali elementi
responsabili delle difficoltà di
– una comunicazione profonda
– rapporti di comunione, di
amicizia, di condivisione
3b–12 proporre esperienze che offranopossibilità di sperimentare
– la bellezza,– la positività– la necessità di vivere in modocostruttivo l’alterità, anche con ilmondo esterno alla famiglia, nellasua varietà di componenti(=famiglia aperta)
3b–12 proporre esperienze che permet-tano alla famiglia nel suo insieme e aisingoli componenti, (in rapporto all’età ed
alle possibilità di ciascuno) di acacquisireo approfondire la consapevolezza3b–12° dei legami che ci uniscono alla
natura e a tutti gli elementi del
creato
3b–12b del nostro essere in interazione
con l’universo
3b–12c della necessità di stabilire un
rapporto positivo di cura e
salvaguardia
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE ORIZZONTALE: “CRESCERE” DEI SINGOLI MEMBRI E DELLA FAMIGLIA
NEL RAPPORTO CON IL MONDO, CON LA NATURA, CON L’UNIVERSO
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
Lc 18, 35(cieco di Gerico)
Gv 1,35–36 “Che cercate”
Gv 5,6 (paralitico di Gerusalemme)
1 Cr 28,9 (il Signore scruta il cuore)
Sal 4, 3 (cuore duro come pietra)
Ez 36, 26 ez 11, 19 (il Signore cambia il
cuore)
Lc 11, 9–13 (chiedete e vi sarà dato)
Dt 6 (Shema’ Israel)
(Ef 2, 19 familiari di Dio)
Is 43,1; 1Cor 3,23; Gal 6,17 (appartenenza)
• C’è in me un grido profondo
• Conoscere Colui che grida e Colui cheaccoglie il grido
• Verso l’ascolto di Dio: il silenzio e ilritorno a se stessi
• Vita nuova nello Spirito
• Scoprire e vivere la figliolanza di unDio di Amore
• Esperienze di educazione al silenzio eall’ascolto:– giornate di ritiro– esercizi guidati
• Giornate di ritiro• Esercizi spirituali per animatori e
giovani
• Esperienze e attività di preparazione eguida ad aprirsi “all’Infinito e alMistero”
• Esperienze e attività nell’ambito del“cammino di catechesi per adulti,giovani, ragazzi, bambini”
• Ritiri zonali nei tempi di avvento equaresima a cura dell’Ordine Secolare
Francescano
• Proposta di annuncio ed esperienzadell’Amore di Dio a cura Movimento
Rinnovamento dello Spirito della zona
Pastorale di Umbertide – Camporeggiano
• Conoscere la Sacra Scrittura: Scuola di
formazione teologica “Sant’Ubaldo
• Incontri settimanali per la conoscenzadi parti o libri della Sacra Scrittura a
cura del Parroco– parrocchia di Santa
Maria in Umbertide
• Esperienze e attività nell’ambito del“cammino di catechesi per adulti,giovani, ragazzi, bambini”
3c–1 offrire ad ogni componente dellafamiglia la possibilità di acquisire oriscoprire o approfondire laconsapevolezza
– dell’ identità cristiana che nascedal Battesimo– delle realtà dinamiche implicitein essa
3c–2 proporre ad ogni componente dellafamiglia esperienze, attività… chepermettano di esprimere il bisogno diinfinito che porta in sé, ponendosi ledomande esistenziali: da dove vengo,dove vado, chi sono, dove mi trovo…
3c–3 offrire a ciascun componente dellafamiglia, possibilità rapportate allasituazione di ciascuno, di scoprire il“mistero” che abita in lui e che lo unisceall’Assoluto–Sorgente della Vita
3c–4 proporre esperienze, attività… chepermettano di acquisire laconsapevolezza3c–4a della possibilità di ciascuno di
rapportarsi con il “mistero” e con la
Sorgente della Vita come realtà
vicina, presente…
3c–4b della qualità di tale rapporto =
rapporto di amore3c–4c della necessità di “costruire” giorno
per giorno tale rapporto,
rispondendo al Suo Amore, che si
esprime in forme diverse, in modo
gratuito, ogni momento della vita
~ 32 ~
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE ORIZZONTALE: “CRESCERE” DEI SINGOLI MEMBRI, DELLA COPPIA E DELLA
FAMIGLIA NEL RAPPORTO CON DIO SORGENTE DI VITA – CONSAPEVOLEZZA DELLA DIMENSIONE SPIRITUALE
~ 33 ~
Lc 2, 41 – 52; 3, 51 – 52 (Gesù “ascolta”
20 anni)
Dt 4,1 (Ascolta Israele)
Lc 10, 39 (Marta e Maria)
Ef 1,13; Gv 5,24… (ascoltare la parola)
Os 4,1 (ascoltare la Parola)
Os 2,16 (Dio parla al cuore)
• Apertura all’infinito e al mistero
• Oltre le parole, la Parola: ascoltare Dioche ci interpella e ci parla
• In ascolto della parola, al servizio delloSpirito
• Ascoltarti è una festa
• Dove due o più sono riuniti nel mionome: la Parola di Vita
• “Una parola Dio ha detto, due ne hoascoltate” (Sal 62,12): l’ascolto dellaParola, rapporto costante con l’Assoluto
• La famiglia Salesiana crescenell’ascolto e nella condivisione dellaParola di Dio
• Ritiri zonali nei tempi di Avvento e
Quaresima a cura dell’Ordine Secolare
Francescano
• Esperienze e attività nell’ambito del“cammino di catechesi per adulti,giovani, ragazzi, bambini”
• Esperienza di iniziazione alla “lectio
divina”
• Esperienze di ascolto della Parola –
Gruppo Missionario “Laboratorio Suor
Emma
• Incontri settimanali aperti a tutti perl’ascolto della parola del Signore a cura
del Movimento Rinnovamento dello
Spirito zona Pastorale Camporeggiano –
Umbertide
• Esperienza di lectio divina settimanalea cura di don Angelo Fanucci, presso la
chiesa di Santa Maria – Gubbio
• Incontro mensile di ascolto dellaparola e di condivisione delleesperienze a cura del Gruppo dei
Focolari di Gubbio
• Esperienza di “collatio” settimanale –Parrocchia di san Venanzio in Semonte
• Incontro formativo con “lectio” su temi
proposti dalla sede centrale a cura del
Gruppo Salesiane Cooperatrici di
Gubbio, prima domenica del mese da
ottobre a giugno; tema di questa prima
parte dell’anno: “Un vasto movimentoformativo di persone, per la salvezza deigiovani
3c–5 offrire ai singoli membri dellafamiglia esperienze, iniziative,informazioni… adeguate all’età e algrado di formazione di ciascuno, chefacilitano “l’apertura e il rapporto conl’infinito e il mistero”3c–5a conoscenza delle condizioni di
fondo
– fede nella Sua presenza in ogni
persona
– silenzio
– capacità di “ritorno in se stessi”
– ricerca e ascolto del “cuore” = l’ioprofondo
3c–5b guida all’ascolto dell’io profondo3c–5c consapevolezza della necessità di un
“esercizio” personale quotidiano
3c–5d consapevolezza dell’aiuto prezioso
che viene dall’ascolto costante della
“Parola”3c–5e tentativi di stabilire un rapporto di
comunione e comunicazione, in
modo particolare in alcuni momenti
della vita
3c–5f “conoscenza” progressiva del
“mistero”
3c–6 proporre ai singoli componentidella famiglia esperienze (rapportate
all’età ed alle possibilità di ciascuno) di“ascolto della Parola del Signore” che
3c–6a favoriscano un rapporto nuovo con
la Parola
3c–6b permettano di conoscere le
possibilità e i modi diversi di
“ascolto”
3c–6c suscitino il desiderio di un incontropersonale quotidiano
3c–6d facciano conoscere le condizioni e i
requisiti di un buon “ascolto”
3c–6e aprano il cuore all’ascolto profondo
e alla accoglienza della Parola
3c–6f guidino progressivamente a sentirla
– un “dono”
– un “nutrimento” indispensabile
per la “vita” di ciascuno e della
famiglia
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE VERTICALE: “CRESCERE” DEI SINGOLI MEMBRI, DELLA COPPIA E DELLA
FAMIGLIA NEL RAPPORTO CON DIO SORGENTE DI VITA – IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Gv 11 (la parola di Gesù rivelatrice del
Padre
Lc 9, 11(regno di Dio)
Gv 14, 15 (parola da osservare)
Parole di vita eterna
Lc 24, 13 (Gesù spiega le Scritture)
Gv 3, 1–21 (dialogo con Nicodemo)
Rm 8, 4s (camminare secondo lo Spirito)
Gs 24, 23 conversione del cuore
Ez 11, 19; 36, 26 cuore nuovo
Gal 4, 6 ha mandato nel nostro cuore lo
Spirito
Ef 3, 17 Il Cristo abiti nei vostri cuori
Rm 5, 5 l’amore di Dio riversato nei vostri
cuori
1Cr dedicatevi con tutto il cuore alla
ricerca di Dio
2Cor 15,12
• Nell’ascolto della parola l’incontroinaspettato con Gesù, “parola” fattacarne
• Conoscere Gesù per conoscere il Padre
• La morte e la resurrezione di Gesù:punti nodali della nostra fede
• Per crescere nella fede riscoprendo ilnostro Battesimo
• In ascolto dello Spirito che dimora innoi
• L’altro: possibile messaggero delloSpirito
• Vita nuova nello Spirito
• Leggere i “segni dei tempi” ericonoscere la presenza di Dio nellastoria e nel creato
• Esperienze di lectio divina guidata
• Esperienze e attività nell’ambito del“cammino di catechesi per adulti,giovani, ragazzi, bambini”
• Esperienze forti personali o di gruppoquali– partecipazione alla giornatamondiale della gioventù in diocesi
– giornata di chiusura dell’agorà deigiovani
• Cammino neocatecumenale: catechesiper giovani e adulti a cadenza annuale– Zona pastorale di Umbertide
Camporeggiano
• Esperienze di ritiro o esercizi spirituali
• Incontri di sensibilizzazione e dieducazione a “guardare” l’altro conocchi “nuovi”
• Seminario annuale di annuncio e diesperienza dell’Amore di Dio a cura del
Movimento Rinnovamento dello Spirito
– zona pastorale Umbertide –
Camporeggiano
• Incontri sperimentali di “lettura” dellarealtà
– il punto di riferimento per le
scelte quotidiane e lo stile di vita
della famiglia
– l’elemento costitutivo del rapporto
di Amore con l’Altro Assoluto
3c–7 guidare o aiutare ciascun membrodella famiglia, con esperienze e
metodologie adeguate alle diverse
possibilità, alla scoperta che l’ “ascolto
della Parola” permette l’incontro3c–7a l’incontro
– con la “Parola fatta carne”: Gesùil Cristo– con tutto quello che Lui Figlio di
Dio, ha portato nel mondo,
facendosi uomo
– in particolare con la Sua mortee Resurrezione, “fuoco” dellanostra fede e della nostra salvezza
3c–7d il rapporto con lo Spirito che Lui ciha donato e che abita in noi
3c–8 organizzare esperienze o attivitàche stimolino i partecipanti a “leggere”
la presenza dello Spirito del Risorto e ditutti i suoi doni3c–8a nella propria vita
3c–8b in ogni persona
3c–8c nella realtà “comunionale” di ogni
famiglia
3c–8d nella storia
3c–9 proporre esperienze che suscitino orafforzino la consapevolezza che tutto èdono gratuito, rinnovato ogni giorno,
espressione di un Amore senza limiti
3c–9a la vita
3c–9b le ricchezze e le potenzialità di tutte
le dimensioni della persona
3c–9c le persone che incontro sulla strada
della vita, prima fra tutti lo sposo o
la sposa, i figli…
3c–9d le bellezze e le ricchezze
dell’universo
3c–9e in particolare– la Parola del Signore, creatrice,dinamica, viva
~ 34 ~
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE VERTICALE: “CRESCERE” DEI SINGOLI MEMBRI, DELLA COPPIA E DELLA
FAMIGLIA NEL RAPPORTO CON DIO SORGENTE DI VITA – INCONTRO CON GESÙ, SCOPERTA DELLO SPIRITO
~ 35 ~
At 4, 32 (un cuor solo)
Mt 18, 20 (due o tre riuniti nel mio nome)
• Scuola di Comunità: ascoltiamo,confrontiamo la nostra vita,condividiamo
• Per crescere nella fede enell’appartenenza
• Cammino di conversione aperto a tuttia cura della Comunità Comunione e
Liberazione
• Cammino per singoli e famiglie, alivello regionale cadenzato sui tempiliturgici a cura del movimento
“Fraternità di Comunione e Liberazione”
• Esperienze di formazione dei giovani(dai più piccoli ai grandi GEN 4, GEN 3,
GEN 2) a cura del Movimento dei
Focolari di Gubbio
• Corsi parrocchiali o zonali dicatechesi, a carattere sperimentale, perogni fascia di età, a partire dai genitori
– lo Spirito che abita in ciascuno,guida , accompagnacostantemente, conforta… nelcammino della vita, opera nellastoria, rinnova la faccia della terra
3c–10 proporre iniziative o attività chesuscitino o rafforzino la consapevolezzadel significato e della “grandezza” diquesta presenza e di tutti i doni3c–10a per la “vita” di ogni famiglia e dei
singoli componenti
3c–10b per costruire rapporti nuovi,
all’interno e all’ esterno della
famiglia, a livello personale e di
nucleo familiare
3c–11 lanciare stimoli che permettano diverificare la qualità della rispostapersonale e familiare a questo Amore
1d–2a cogliere l’opportunità di vivereesperienze ed iniziative che permettonodi porsi in atteggiamento critico neiconfronti della realtà socio–culturalenella quale viviamo e dei modelli di vitache ci propone e di interrogarsi sulproprio stile di vita in rapportoall’identità ed alla realtà scoperta
1d–2c acquisire al consapevolezza– della necessità di rivedere ilproprio modo di sentire Dio e divivere la fede– di cercare opportunità percrescere come persone e comefamiglia
1d–2d scoprire la realtà di non esseremai soli ma di avere dei compagni diviaggio con i quali condividere la gioia diessere cristiani, l’aiuto e la guida delloSpirito, dono gratuito sempre rinnovato
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE VERTICALE: “CRESCERE” NEL RAPPORTO CON DIO
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
Mt 6,7; 6,9; Lc 12,2; Mt 26, 42
Lc 5, 16 (luoghi dela preghiera Lc 11, 1
(Signore insegnaci a pregare)
Gv 14, 13 (pregare nel nome di Gesù)
Lam 2, 18 (preghiera = grido del cuore)
Sal 106 preghiera di lode; Col 1,3
preghiera di ringraziamento; Mt 6,6
(pregare in solitudine); Ef 6,18 preghiera
continua…
• La preghiera come risposta al parlare diDio
• “Signore insegnaci a pregare”:cammino di educazione alla preghiera
• La celebrazione del quotidiano:preghiera silenziosa e continua
• Insieme per riflettere e pregare
• Preghiera comunitaria carismatica
• A tu per Tu con il Signore
• Scuola di preghiera
• Ciclo di incontri sulla preghiera delcuore
• Esperienze, attività… nell’ambito deicammini di catechesi per le diversefasce di età
• Momenti di preghiera e di riflessionein preparazione al Natale e allaPasqua a cura del Gruppo Salesiane
Cooperatrici
• Veglia di preghiera in occasione dellafesta dell’Immacolata a cura dei
Movimenti, Associazioni e Giovani
• “Rosario per la vita”: esperienza dipreghiera mensile (25 di ogni mese) a
cura dell’Ordine Francescano Secolare
• Preghiamo con il Rosario: incontromensile (24 di ogni mese) a cura del
Gruppo Salesiane Cooperatrici
• Incontri settimanali aperti a tutti inclima di lode e adorazione in ascoltodella parola, al servizio dello Spirito –a cura del Movimento Rinnovamento
dello Spirito zona pastorale Umbertide
Camporeggiano
• Adorazione eucaristica settimanale(giovedì pomeriggio) con possibilità dicelebrare il sacramento dellaConfessione –Parrocchia di santa Maria
in Umbertide
• Adorazione mensile a cura dell’Ufficio
di Pastorale Familiare
3c–12 proporre attività o esperienze cheguidino
3c–12a a “leggere” le reazioni del “cuore”
(= io profondo) di fronte alla
scoperta del mistero che ci inabita,vive con noi, alimenta l’Amore dellafamiglia, ci accompagna nellaquotidianità, compie prodigi
3c–12b esprimere ciò che l’io profondosuggerisce =
– preghiera– celebrazione– “contemplazione”– risposta alle “chiamate” delSignore– nuovo stile di vita
3c –13 conoscere e sperimentare la
preghiera
3c–13a come risposta personale,familiare, comunitario– alla Parola del Signore ascoltata e
accolta
– ai doni gratuitamente ricevuti
3c–13b come “grido” dello Spirito che
abita in noi
3c–14 esercitarsi nel3c–14a “guardare la realtà umana, sociale,
culturale, ambientale… con occhi
diversi
3c–14b cercare un rapporto nuovo con i
singoli e con il tutto
3c–15 offrire ai singoli membri dellafamiglia possibilità diverse, rapportateall’età ed alle possibilità di ciascuno, diapprofondire la consapevolezza3c–15a della dimensione
spirituale–soprannaturale di
ciascuno
3c–15b della realtà familiare comunionale,
abitata dallo Spirito Santo
~ 36 ~
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE VERTICALE: LA PREGHIERA – RISPOSTA AL PARLARE DI DIO
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
~ 37 ~
Mt 12, 46–50; Mc 3, 31–35 (la famiglia di
Gesù)
1Pt 3, 1–7 (doveri vicendevoli degli sposi)
At 1, 14; 2, 1… (comunità cristiana)
Sap 10, 20 (celebrare il nome del Signore)
1Cor 5, 8; Eb 11, 28 (celebrare la Pasqua)
Ef 1, 13; 2Tm 1,6; Gv 2, 27… celebrare il
sacramento del dono dello Spirito
Mc 8, 6; 14, 22–24; Lc 22, 19… (celebrare
ul sacramento di alleanza)
• La Spiritualità dell’unità nella vita dicoppia
• Giovani verso il matrimonio
• Celebrare consapevolmente e congratitudine il sacramento delmatrimonio
• Vivere l’identità di famiglia cristiana
• Chiediamo il battesimo per nostro figlio
• Famiglie Nuove: incontri mensili diformazione per le famiglie a cura del
Gruppo Focolarini di Gubbio
• Elaborazione di un modello diocesanodi riferimento per i corsi inpreparazione al matrimonio a cura
dell’Ufficio di Pastorale Familiare
diocesano
• Corsi di preparazione al matrimonio
• Corsi in preparazione al matrimonioper coppie di fidanzati a cura delle
Famiglie – Parrocchia di santa Maria in
Umbertide zona pastorale Umbertide
Camporeggiano
• Incontri di riflessione e confronto apartire dall’esperienza dei partecipanti
• Organizzazione di esperienze einiziative di accompagnamento dellegiovani coppie
• Incontri in preparazione alsacramento del Battesimo per lesingole famiglie a cura del Parroco –
Parrocchia di Santa Maria in Umbertide
• Preparazione della celebrazione delbattesimo come esperienza e festa dellacomunità
1d–2e scoprire– la dimensione parrocchiale ecomunitaria della famiglia– l’appartenenza alla famigliauniversale dei figli di Dio = laChiesa
3d–1 proporre esperienze che suscitinointerrogativi e permettano di verificare ilmodo di vivere3d–1a l’identità cristiana a livello
personale, da parte dei singoli
membri, in rapporto all’età ed alle
possibilità di ciascuno,
3d–1b l’identità di famiglia basata sul
sacramento del matrimonio
3d– 2 offrire agli sposi possibilità dirafforzare, o riscoprire il senso ed ilvalore3d–2a del sacramento del matrimonio3d–2b del “matrimonio sacramento”3d–2c delle dinamiche implicite in questa
realtà
3d–3 offrire possibilità di conoscere oriscoprire3d–3a il significato dell’essere “famiglia
cristiana”
3c–3b la bellezza e la ricchezza di vivere
tale realtà
3d–4 essere attenti alle possibilitàofferte dalla Chiesa (comunitàparrocchiale diocesana…) di “crescerenella fede”, personalmente, come coppia,come famiglia
3d–5 essere guidati alla scoperta dellapossibilità di rispondere all’Amore delSignore con la “celebrazione della vita”
– personalmente– comunitariamente
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE VERTICALE: “CRESCERE” E CELEBRARE LA FEDE
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
Gn 3, 8–10 (“Adamo dove sei”)
1Re 19, 11–13; 1 Sam 3,4
Ger 1, 4–10 chiamata di Geremia,
Sauuele
Sam 3
Is 6
Osea vieni con me là nel deserto…
2Pt 1, 3–10 anche voi non dimenticate mai
che Dio vi ha scelti e vi ha chiamati
Mc 1, 16 –20; Lc 5 primi discepoli
• La celebrazione dei sacramenti segnidel rapporto personale e comunitariocon Dio
• In comunione con tutta la comunitàcristiana celebriamo “Cristo presentequi e ora”
• Il volto divino e umano dellacelebrazione liturgica domenicale
• Celebrare insieme la vita
• La chiamata come, chi, quando…
• “Chiamati a che cosa?– essere pietre vive”– lavorare per il progetto di Dio– realizzare la propria identità
• Il Signore chiama tutti
• Il Signore chiama tutti: comericonoscere la voce?
• Cicli di incontri sul senso deisacramenti
• Esperienze o attività nell’ambito dellacatechesi per le diverse fasce di età
• Messa settimanale – Comunità
Comunione e Liberazione
• Ciclo di incontri per conoscere il sensoprofondo della Messa
• Preparazione comunitaria o di gruppodelle celebrazioni
• Celebrazione del mandato ai catechisti
• Esperienze di ritiro, esercizi spirituali,settimane di studio di tipo esperenziale
• Incontri di ascolto reciproco,riflessione confronto sull’esperienzapersonale
• Cineforum su Francesco a cura
dell’Ordine Francescano Secolare
• Esperienze di ritiro, esercizi spirituali,settimane di studio di tipo esperenziale
3d–6 acquisire la consapevolezza delsignificato e del valore
– del “celebrare”– dei diversi tipi di celebrazione– della celebrazione domenicale– della celebrazione dei sacramenti
3d–7 imparare ad ascoltare la voce delloSpirito che “chiama” all’impegno e alservizio
1b–1 essere attenti e accogliere stimoli eprovocazioni a conoscere e mettere ingioco le competenze, i carismi, diciascuno, per il bene di tutti e dirispondere così
– ai desideri profondi del cuore– alle chiamate del Signore
1b–2 essere attenti alle possibilità chevengono offerte, di conoscere il quadrodei “bisogni” urgenti della Chiesa, nellasua globalità e, concretamente, a livellodiocesano e nella realtà parrocchiale cuisi appartiene
1b–3 essere attenti e valutare il ventagliodi possibilità che la vita della Chiesaoffre per esprimere e spendere le proprierisorse e per rispondere alla “chiamata”del Signore all’impegno e al servizio
1d–2f essere attenti alle possibilità chevengono offerte di
– conoscere il Magistero dellaChiesa nel suo valore e ruolo– vivere esperienze di ascolto dei
~ 38 ~
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / DIMENSIONE VERTICALE:
“CRESCERE” NELLA FEDE PONENDOSI IN ASCOLTO ALLE CHIAMATE DI DIO
~ 39 ~
At 9 (la vocazione di Saulo)
Mc 12 L’obolo della vedova
At 1,12 Mc 3, 14; Lc 5, 10 10, 1–20; 4, 38;
At 1, 8; 1Cor 4, 1–4; 2Cor 4, 5 (missione
degli apostoli)
• Sentirsi responsabili e dare ciò chepossiamo
• Conoscersi, decidersi, giocarsi
• I giovani per i giovani
• La famiglia risorsa pastorale
• Animazione sportiva e formazionecristiana
• Gettare semi di rinnovamento,testimoniando spirito di comunione esolidarietà nei vari ambiti della vitasociale (economia, salute, educazione,cultura, comunicazione sociale) e dellaChiesa
• Incontri di ascolto reciproco,riflessione confronto sull’esperienzapersonale
• Corso di formazione ai ministeri
• “Educarsi educando”: Scuola pereducatori–animatori…
• Progetto di educazione dei giovaniall’impegno e al servizio – a cura delle
Suore di Sant’Ambrogio
• Percorso di formazione “Evangelizzarein parrocchia con le comunità fami-liare” – Scuola di Evangelizzazione a
cura del Ufficio Diocesano per la Pasto-
rale Familiare
• Incontri formativi periodici pergiovani a cura della polisportiva Agape
2000 – zona pastorale Umbertide
Camporeggiano
• Iniziative di sensibilizzazione eincontri periodici di approfondimentoe formazione a cura del Movimento dei
Focolarini
pastori che guidano la comunitàin cui si vive
3d–8 partecipare ad esperienze che– spingano a decidersi di mettersiin gioco– permettano la gratificazione esuscitino entusiasmo– diano la consapevolezza che nonsi è mai soli
1b–4 conoscere e considerareattentamente il piano operativodiocesano o parrocchiale per entrarcicome protagonisti mettendo in gioco sestessi, secondo le proprie possibilità ed ipropri bisogni
1d–1a offrire a tutti la possibilità dichiarire a se stessi il ruolo al quale si èchiamati, il servizio nel quale ciascuno sisente di potere e dover impegnarsi
1d–1b offrire possibilità e strumenti perverificare la rispondenza della“chiamata” alle risorse personali e perrilevare i “bisogni”
1c–1a organizzare contatti chepermettano a tutti di “mettersi in rete”
1c–1b organizzare incontri periodici oaltre iniziative che permettano dicondividere le esperienze
1c–1c organizzare modalità di verificacomune, periodica e finale
2d–5 leggere personalmente e insieme ilvissuto e le esperienze2d–5a per scoprire le “conquiste”, i
“progressi”, le difficoltà personali e
dei “compagni di viaggio”.
2d–5b per prendere coscienza dei propri
“bisogni”
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / VIVERE L’IDENTITÀ PERSONALE E L’APPARTENENZA ALLA CHIESA
Esempi di riferimento alla“Parola” del Signore
Temi di lavoro Esperienze, iniziative, attività,progetti possibili
Obiettivi di riferimento
At, 2,44; 4, 34–35; Rm 12,13 2Cor 8,14
(condivisione dei beni)
Lc 15, 6 (condivisione della gioia)
At 5, 12 Rm 15, 31… (la comunità
cristiana)
Gv 15, 15 (non servi ma amici)
At 9, 31; 12,24; 2Ts 1,3 (crescere nella
fede, nell’ascolto della parola…)
Ef 4,12s (edificare il corpo di Cristo)
• In ascolto delle problematiche dellafamiglia
• “Sentire l’altro”: in ascolto dei bisognidegli anziani, e delle famiglie e di chivive con loro
• Per aiutare a scoprire l’Amore
• L’essere famiglia all’interno dellacomunità parrocchiale alla luce dellaParola di Dio
• Famiglia luogo di evangelizzazioneattraverso la testimonianza della carità
• Il diacono e la famiglia: famigliapropria e famiglia ecclesiale
• “In contatto con i fratelli di missione,così lontani e così presenti nel nostrocuore per crescere nella comunione enell’amicizia”
• Educhiamoci alla condivisione e allagratuità, rispondendo ai bisogni primariper la vita
• Consultorio familiare Gubbio –Umbertide
• Corso di formazione per assistentifamiliari (badanti)
• Rilievo dei bisogni dei fidanzati a cura
dell’Ufficio di Pastorale Familiare
• Incontri mensili di condivisione per lefamiglie (famiglie giovani e anziane) conil sostegno del parroco – Parrocchia di
Santa Maria in Umbertide
• Incontri di sensibilizzazione nei“Gruppi caritas” parrocchiali o zonali a
cura dei responsabili della Caritas
Diocesana
• Formazione permanente dei diaconi:incontri mensili centrati sull’ascolto
• Esperienza di carità e di condivisionedel Gruppo missionario “Laboratorio
Suor Emma”:
* vendite e pesche di beneficenza– preparazione dei prodotti destinati alla
vendita, con lavoro completamente
gratuito
– contatto con 7 missioni (2 in India –2
in Brasile – 2 in Cile – 1 in Tailhandia)
– collaborazione con don Bruno Pauselli
(Zambia)
* Adozioni di famiglie, seminaristi…
• Colletta alimentare e giornata dellaraccolta del farmaco a cura del
Movimento Comunione e Liberazione
con la collaborazione delle realtà
assistenziali locali
2d–5c per crescere e migliorare il proprio
servizio
2d–5d per “camminare” e “crescere”insieme
3d– 9 impegnarsi nella “lettura”obiettiva delle esperienze per
– “appropriarsi” del vissuto– verificare i carismi e i limiti diciascuno– evidenziare i requisiti di unbuon “servizio”– acquisire la consapevolezza diquanto comporta la rispostapositiva alla “chiamata” delSignore
3d–10 aprirsi all’ascolto dei bisogni deglialtri
– in famiglia– nella comunità– nei luoghi di vita– nelle realtà più o meno lontane
3d–11 aprirsi alla conoscenza, alrispetto, all’accoglienza dell’altro, comericchezza
3d–12 fare esperienza di condivisionedelle “cose”
– delle esperienze,– delle gioie,– delle difficoltà,– delle scoperte,– delle capacità…– … della vita
3d–13 impegnarsi nell’ascolto del cuoreriguardo a tali esperienze
~ 40 ~
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / VIVERE L’IDENTITÀ PERSONALE E L’APPARTENENZA ALLA CHIESA
~ 41 ~
• Tende di natale
• Carnevale di solidarietà
• Famiglie per l’accoglienza
• Crescere insieme condividendo la vita
• Crescere insieme condividendo la vita
• Iniziative per lo sviluppo umano neipaesi poveri, con particolare atten-zione all’educazione ed alla promo-zione della persona in tutte le dimen-sioni, nella sua unicità a cura dell’AVSI
• Rete di famiglie presente in Umbriache fa esperienza dell’accoglienza
• Collaborazione con altri movimenti da
parte delle Salesiane Cooperatrici
• Esperienza di ritiro, verifica econdivisione fraterna a chiusuradell’anno sociale a cura delle Salesiane
Cooperatrici
• Festa di santa Maria Ausiliatrice e sanGiovanni Bosco per bambini e ragazzie con il coinvolgimento delle famiglie acura delle Salesiane Cooperatrici
• Esperienza annuale di “Mariapoli” =bozzetto temporaneo di una societàrinnovata dall’amore evangelico a cura
del Movimento dei Focolari di Gubbio
• “Gruppetti di fraternità”: esperienza di
incontro e condivisione di alcuni aderenti
al movimento Comunione e Liberazione
• Momenti di dialogo e collaborazionecon altri Movimenti e Associazioni (alivello locale e più ampio) a cura del
Movimento dei Focolari di Gubbio
• Incontri di dialogo con rappresentantidi altre religioni (a livello locale, in
particolare i musulmani a Perugia) a cura
del Movimento dei Focolarini
• Incontri periodici a livello parroc-chiale, zonale o diocesano per“raccontarsi” e “leggere” insieme leesperienze
• Iniziative periodiche di “vita”comunitaria
• Esperienza di piccola catechesi in
DESTINATARI DEL PROGETTO FAMIGLIA / VIVERE L’IDENTITÀ PERSONALE E L’APPARTENENZA ALLA CHIESA
famiglia e in parrocchia per lefamiglie, in occasione dellapreparazione alla celebrazione deisacramenti dell’iniziazione cristianadei figli – Parrocchia di San Secondo
• Esperienza di coinvolgimento di alcunigenitori nella catechesi, dopoun’attenta preparazione insieme alparroco e ad altre catechiste –Parrocchia di San Secondo
• Preparazione e celebrazionepenitenziale congiunta: genitori e figli– Parrocchia di San Secondo
• Animazione liturgica domenicale acura dei fanciulli, ragazzi e dei lorogenitori, organizzata insieme aiCatechisti – Parrocchia di San Secondo
• Esperienze di campi scuola, feste(inizio dell’anno catechistico …) emomenti di vita insieme a cura del
Gruppo Catechisti – Parrocchia di San
Secondo
• Organizzazione e gestione di un“ambiente di ascolto” (ascolto della
“parola” di Dio – ascolto dei genitori…),di preghiera, di “vita insieme”, daparte di alcuni laici, con la presenzadel sacerdote, per i genitori deibambini che frequentano il camminodi iniziazione cristiana (soprattutto delle
prime classi) – esperienza in fase di
programmazione a cura di Pia Romanzi –
Parrocchia di San Secondo
• Organizzazione di un “cammino”parallelo di educazione alla fede pergenitori e figli – esperienza in fase di
programmazione a cura di Pia Romanzi –
Parrocchia di San Secondo
• Costituzione di un gruppo liturgicoallargato (genitori, figli, chierichetti,
anziani…) impegnato nellapreparazione e cura delle celebrazioni– (incontro sabato pomeriggio o
~ 42 ~
1a. LAVORARE IN RETE / 1c. INTERAGIRE
~ 43 ~
domenica mattina) parrocchia di San
Secondo
• Esperienza di coinvolgimento deigenitori ai “momenti di vita” che ifigli vivono durante il camminodell’iniziazione cristiana – parrocchia di
San Secondo
impliciti nel progettoCAMMINARE INSIEMEverso la realizzazione dell’identità alla quale siamo chiamati,come persone uniche ed irripetibili e come “famiglia dei figli di Dio”
relativi ai destinatari o utentidel progetto – famigliaVIVERE L’IDENTITÀdi figli di Dio,creati a Sua immagine e somiglianzadi famiglia–comunità di amore,icona della Trinità
relativi ai “soggetti”responsabili del progettoESSERE“COMPAGNI DI VIAGGIO”
1a. Lavorare in rete
1a–1 offrire a tutte le realtà operative nelladiocesi la possibilità di1a–1a conoscere e studiare il progetto
pastorale diocesano, come pista di
lavoro comune
1a–1b avere, se necessario, chiarimenti,
informazioni, consigli… sul modo
di utilizzarlo per programmare il
lavoro nella propria realtà
1a–1c programmare il piano pastorale
parrocchiale o zonale o della realtà
in cui si opera, in raccordo con il
progetto
1a–1d avere possibilità di confronto e
revisione del piano di lavoro
programmato
1a–1e comunicare il piano di lavoro
programmato ai responsabili del
progetto così che diventi patrimonio
di tutti
3a. Dimensione identità personale e dellaFamiglia
3a–1 offrire ad ogni membro della famiglia lapossibilità di conoscere, riscoprire oapprofondire (in modi diversi, secondo
l’età e la realtà di ciascuno) laconsapevolezza dell’identità umanamediante3a–1a la conoscenza della propria
corporeità in tutte le sue
espressioni, ricchezze e potenzialità
3a–1b la consapevolezza della propria
dimensione “sensibile”–affettiva
(sfera del cuore) in tutte le sue
reazioni e forme di espressione
3a–1c la consapevolezza della ricchezza di
potenzialità della mente
(intelligenza, memoria…) e delle
molteplici possibilità di ricezione e
di espressione
2a. Dimensione identità – crescita umana= essere, sapere, saper fare
2a–1 vivere opportunità che favoriscano unarevisione della propria identità2a–1a come “persona” (essere umano
“soggetto” pluridimensionale),
2a–1b come “cristiano” = battezzato
2a–1c come “chiamato” ad un servizio
Distribuzione degli obiettivi nei tre percorsi
primo percorso: ASCOLTO ~ obiettivi
1a–2 organizzare all’interno di ogni realtàoperativa una modalità di lavoro1a–2a interattiva fra i diversi ambiti
pastorali
1a–2b di equipe all’interno di ogni settore
1a–2c di collaborazione nello studio e
nella ricerca di soluzione alle
difficoltà
1a–2d di verifica comune
1a–3 offrire a tutte le realtà operative delladiocesi la possibilità di1a–3a contattarsi e conoscere le esperienze
e le iniziative programmate e
realizzate da ciascuna
1a–3b incontrarsi periodicamente,
raccontarsi, confrontarsi,
condividere gioie, aspettative,
delusioni, perplessità, scoperte,
difficoltà, …
1a–3c comunicare i risultati del lavoro
attuato
1a–4c …
3a–2 offrire ad ogni membro della famiglia (inrapporto all’età ed alla realtà di ciascuno)la possibilità di prendere consapevolezza3a–2a del proprio modo di sentire e
“vivere” le diverse dimensioni
della persona:
– corpo,
– cuore,
– mente
3a–2b della complessa ricchezza della
“persona”
3a–2c del rapporto interdipendente e
dell’unità inscindibile fra le diverse
dimensioni della persona, nel loro
essere e nel loro esprimersi
3a–2d dell’importanza di stabilire un
rapporto positivo con ogni
dimensione della propria persona,
nelle ricchezze e nei limiti
3a–3 offrire ad ogni membro della famiglia (inrapporto all’età ed alla realtà di ciascuno)la possibilità di acquisire laconsapevolezza3a–3a dell’unicità di ogni persona
3a–3b della necessità di rispettare tale
unicità
3a–3c di accoglierla come un dono
2a–2 vivere esperienze o impegnarsi in attivitàche stimolino a prendere consapevolezzadella propria corporeità2a –2a “porsi in ascolto” del proprio corpo
per conoscerne i segreti, le
potenzialità, i limiti
2a–2b impegnarsi nella verifica della
padronanza del proprio corpo
2a–2c prendere consapevolezza del modo
di sentire e “vivere” il proprio corpo
2a–2d verificare la propria attenzione al
corpo come dono di Dio
2a–3 “leggere” il vissuto quotidiano oimpegnarsi in attività ed esperienzespecifiche, per fare un po’ di chiarezzanel complesso mondo del “cuore” (=
sentimenti, affetti, emozioni, “sogni”,
desideri, aspirazioni …)
2a–3a porre attenzione alle reazioni del
“cuore” in situazioni diverse, di
fronte a persone diverse …
2a–3b cercare le motivazioni e le
conseguenze di ogni tipo di
reazione
2a–3c valutare l’importanza della
dimensione affettiva nella nostra
vita e per il nostro benessere, nei
rapporti, nel ruolo che abbiamo nel
mondo
2a–4 “leggere” il vissuto o impegnarsi inattività ed esperienze specifiche perapprofondire la consapevolezza delladimensione intellettiva (intelligenza,
memoria, fantasia, razionalità, …), nelle
sue ricchezze e potenzialità, e nei limiti
~ 44 ~
1b. Scoprire risorse
1b–1 lanciare stimoli e provocazioni che
suscitino il desiderio di far conoscere e
mettere in gioco le competenze, i carismi, i
desideri … di ciascuno
1b–2 elaborare e presentare un quadro dei
“bisogni” emergenti nella vita della Chiesa
nella sua identità globale e, concretamente,
a livello diocesano e nella realtà
parrocchiale nella quale si vive
3b. Dimensione orizzontale o dell’ alterità =(relazioni all’interno e fuori della famiglia)
3b–1 offrire possibilità di riscoprire o difocalizzare le dimensioni fondamentalidell’essere “famiglia” (aspetto umano,
sociale, culturale, economico…)
3b–2 proporre esperienze ed attività chespingano a3b–2a interrogarsi sul proprio modo di
sentire e vivere la famiglia
3b–2b verificare la qualità dei rapporti
all’interno della famiglia
3b–2c acquisire la consapevolezza della
importanza dei ruoli all’interno
della famiglia
2a–4a porre attenzione alle “infinite” pos-
sibilità offerte dalla dimensione in-
tellettiva ed alle operazioni che ci
permettono di compiere ogni
momento
2a–4b valutare l’importanza di ogni
componente di tale dimensione
nella nostra vita, per il nostro
benessere, nel ruolo che abbiamo
nel mondo
2a–5 approfondire la consapevolezza– della complessa ricchezza della
persona– del rapporto interdipendente e
dell’unità inscindibile fra lediverse dimensioni, nel loro esseree nel loro esprimersi
2a–6 riconoscere tale ricchezza in ognipersona
2b. dimensione orizzontale o delle relazioni =essere–sapere–saper faresaper essere, saper far fare …
2b–1 cercare e vivere esperienze o iniziativeche permettano di prendereconsapevolezza del proprio modo divedere e “sentire” l’altro– come una “ricchezza”?
– come un ostacolo ?
– come un rivale?
– come un dono?
2b–2 “leggere il vissuto per verificare ilproprio modo di vivere la dimensioneorizzontale o delle relazioni2b–2a verificare e valutare il modo di
rapportarsi con l’altro “vicino” :
– familiari, parenti,
– altre persone presenti nella
famiglia
– vicini di casa, amici
~ 45 ~
1b–3 far conoscere l’intero ventaglio di
possibilità che la vita della Chiesa offre per
esprimere e spendere le proprie risorse e
per rispondere alla chiamata all’impegno
1b–4 organizzare un piano operativo che dia a
ciascuno la possibilità di mettersi in gioco
3b–2d acquisire la consapevolezza dell’
impegno fondamentale
– dell’accoglienza,– del rispetto e– della difesa della vita, in tutte le
sue fasi
3b–3 acquisire la consapevolezza3b–3a dell’identità del genitore
3b–3b del ruolo del “genitore” e delle
“competenze” che esso richiede
3b–3c del “compito primario
dell’educazione” dei figli
3b–3d dell’impegno fondamentale della
“crescita” comune e della
formazione reciproca di tutti i
membri e di tutte le dimensioni
della persona
3b–3e della responsabilità di ciascuno di
garantire il “benessere” globale di
tutti gli altri componenti (benessere
fisico, mentale, culturale, affettivo,
spirituale)
3b–4 offrire possibilità di acquisire laconsapevolezza dei fattori chefavoriscono e alimentano i rapporti3b–4a l’incontro e lo stare insieme
3b–4b la condivisione delle esperienze e
– compaesani, colleghi, compagni
di scuola …
– dirigenti del lavoro, abitanti in
altre Città, nazioni, continenti
– persone che non conosco da
vicino e non incontro di persona …
2b–2b verificare e valutare il proprio modo
di “sentire” e rapportarsi con l’altro
“lontano”:
– appartenenti ad altre culture
presenti negli ambienti di vita e di
lavoro quotidiano
2b–2c verificare valutare il proprio modo
di di sentire l’umanità intera
2b–2d verificare e valutare il rapporto con
l’ambiente naturale in cui si vive
2b–2e “leggere” il proprio modo di sentireil cosmo
2b–2f verificare e valutare il proprio
rapporto con il mondo sociale e
culturale cui si appartiene
2b–3 conoscere l’importanza fondamentale– dell’altro (chiunque altro)
– di un rapporto costruttivo con la realtà
umana, ambientale, vicina e
lontana, fino all’universo… per
conoscere e realizzare la propria
identità
2b–4 vivere esperienze ed attività chepermettano2b–4a di verificare la qualità della
conoscenza– dell’altro (chiunque altro),
~ 46 ~
del tempo libero
3b–4c la comunicazione profonda
3b–5 offrire possibilità di acquisire laconsapevolezza dei fattori chedisturbano o impediscono lacomunicazione
3b–6 offrire possibilità di conoscere glielementi costitutivi di unacomunicazione costruttiva in ricezioneed in produzione
3b–7 offrire possibilità di acquisire laconsapevolezza dell’importanzafondamentale della dimensione“sensibile” dell’uomo (sensibilità,
affettività)
3b–7a come “cerniera” delle altre due
dimensioni
3b–7b come fonte delle relazioni (qualsiasi
tipo di relazione), con tutti gli esseri
viventi, con il cosmo, con la
“Sorgente della Vita”
3b–8 offrire possibilità di impegnarsi inattività o vivere esperienze chefavoriscano l’esercizio e lo sviluppoequilibrato di questa dimensione, per lacrescita personale e per la qualità dellavita.
3b–9 organizzare esperienze ed iniziativefinalizzate alla consapevolezza delladimensione comunitaria edell’appartenenza ad una realtà umana esociale oltre i legami di sangue e diamicizia3b–9a comunità in cui si risiede
– della natura,– del mondo
2b–4b di acquisire la consapevolezza di
una eventuale necessità di
migliorarla
2b–4c di acquisire la consapevolezza di
attrezzarsi a tal fine
2b–5 “leggere” la realtà umana, sociale,culturale spirituale in cui si vive e siopera, nelle sue ricchezze e nei suoibisogni o “povertà”
2b–6 verificare la propria capacità dicomunicazione, come elemento di baseper rapportarsi con l’altro (capacità di
ascolto, chiarezza di espressione…)
2b–7 conoscere2b–7a i fattori che disturbano o
impediscono la comunicazione, in
particolare quelli tipici del mondo
di oggi
2b–7b i requisiti, le condizioni ed icaratteri di una buonacomunicazione
~ 47 ~
3b–9b popolo o nazione
3b–9c umanità intera
3b–10 proporre iniziative che3b–10a stimolino ad interrogarsi sul modo
di rapportarsi personalmente e come
famiglia,
– con la comunità in cui si risiede,
– con la realtà sociale di
appartenenza
– con gli appartenenti ad altre
culture presenti nella nostra realtà,
– con l’umanità intera
3b–11 proporre esperienze favorevoli a3b–11a porsi in atteggiamento critico nei
confronti della realtà umana,
sociale, culturale nella quale si vive
3b–11b “leggerne” ricchezze, bisogni,
povertà
3b–11c individuare eventuali elementi
responsabili delle difficoltà di
– una comunicazione profonda
– rapporti di comunione, amicizia,
condivisione
3b–12 proporre esperienze che offranopossibilità di sperimentare– la bellezza,– la positività– la necessitàdi vivere in modo costruttivo l’alteritàanche con il mondo esterno alla famiglianella sua varietà di componenti(= famiglia aperta)
3b–13 proporre esperienze che permettanoalla famiglia nel suo insieme e ai singolicomponenti, (in rapporto all’età ed alle
possibilità di ciascuno) di acquisire oapprofondire la consapevolezza3b–13a dei legami che ci uniscono alla
natura e a tutti gli elementi del
creato
~ 48 ~
1c. Interagire
1c–1a organizzare contatti che
permettano lo scambio “in campo”
di competenze e risorse a livello
zonale e diocesano
1c–1b organizzare incontri periodici o
altre iniziative e attività che
permettano di condividere le
esperienze di interazione
1c–1c organizzare modalità di verifica
periodica e finale comune
3b–13b del nostro essere in interazione con
l’universo
3b–13c della necessità di stabilire un
rapporto positivo di cura e
salvaguardia
3c: Dimensione verticale =rapporto con Dio “ Sorgente della Vita”
3c–1 offrire ad ogni componente della famigliala possibilità di acquisire o riscoprire oapprofondire la consapevolezza– dell’ identità cristiana che nasce dal
Battesimo
– delle realtà dinamiche implicite in essa
3c–2 proporre ad ogni componente dellafamiglia esperienze, attività … chepermettano di esprimere il bisogno diinfinito che porta in sé, ponendosi ledomande esistenziali: da dove vengo,
dove vado, chi sono, dove mi trovo…
2c. Dimensione verticale = rapporto conDio–Sorgente della Vita
2c–1 vivere esperienze che permettano diinterrogarsi e “fare il punto sulla strada”che porta all’incontro con la “Sorgentedella Vita”:da dove vengo?chi sono?dove sono diretto?dove mi trovo?2c–1a vivere esperienze che favoriscano
una revisione della consapevolezza
della propria identità di
– “creati a immagine e somiglianzadi Dio”– battezzati
2c–1b vivere esperienze che guidino e
aiutino a raggiungere l’io profondoe ne favoriscano l’ascolto
2c–1c vivere esperienze o impegnarsi in
attività che permettano di verificare
la propria fede
2c–1d vivere esperienze o impegnarsi in
attività che favoriscano la
consapevolezza della propria
dimensionespirituale–soprannaturale
2c–2 cercare e vivere esperienze chepermettano di verificare e migliorareil proprio rapporto con la “Parola delSignore”2c–2a “leggere”
– il proprio modo di “sentire” la
Parola del Signore (nel quotidiano e
nella vita di fede)
– il tipo di rapporto con la “Parola”
~ 49 ~
3c–3 offrire a ciascun componente dellafamiglia possibilità rapportate allasituazione di ciascuno, di scoprire il“mistero” che dimora in lui e che lo unisce
all’Assoluto–“Sorgente della Vita”
2c–2b ravvivare la consapevolezza
– dell’importanza fondamentale
della Parola del Signore per la
nostra “vita”
– del suo significato e valore
2c–2c conoscere possibilità e modi diversi
di “ascolto” della Parola del
Signore
2c–2d conoscere le condizioni e i requisiti
per un buon “ascolto”
2c–2e conoscere la preghiera come
risposta alla Parola ascoltata
2c–3 “leggere” la presenza del Signore nellapropria vita e nella storia2c–3a vivere esperienze o impegnarsi in
attività che permettono di verificare
la capacità di riconoscere tutto
come un “dono”:
– il proprio esistere
– il corpo con tutte le sue
potenzialità
– il cuore in tutta la sua ricchezza e
profondità
– la mente, nelle sue infinite
capacità e nei suoi limiti
– gli altri (chiunque altro) come
complemento e condizione di
completamento di noi stessi
– la natura, il mondo, l’universo
intero, in tutte le bellezze e
ricchezze
– la “vita” come dono quotidiano a
noi e a tutti gli esseri viventi
dell’universo
2c–3b “leggere” la propria capacità di
–vedere in ogni essere umano un
“figlio amato dell’unico Padre”– riconoscere l’immagine di Dio
impressa in lui da sempre
– riconoscere lo Spirito del Risorto
che abita in lui e tutti i suoi doni
2c–3c “leggere” la realtà e la storia,
cercando e riconoscendo la “mano”
~ 50 ~
3c–4 proporre esperienze, attività … chepermettano di acquisire laconsapevolezza3c–4a della possibilità di ciascuno di
rapportarsi con il “mistero” e con la
“Sorgente della Vita, come realtà
vicina e presente …
3c–4b della qualità di tale rapporto =
rapporto di Amore3c–4c della necessità di “costruire” giorno
per giorno tale rapporto,
rispondendo al Suo Amore, che si
esprime in forme diverse, in modo
gratuito, ogni momento della vita
3c–5 offrire ai singoli membri della famigliaesperienze, iniziative, informazioni…adeguate all’età e al grado di formazionedi ciascuno, che facilitano “l’aperturaall’infinito e al mistero”3c–5a conoscenza delle condizioni di fondo
di Dio in tutti gli eventi che
esprimono libertà, giustizia, amore,
condivisione …
2c–3d verificare la capacità di leggere e
accogliere il Suo Amore infinito per
ciascuno dei suoi figli
2c–3e verificare la qualità della propria
risposta a questo Amore
2c–3f …
2c–4 verificare la propria accoglienza e ilrapporto personale con il mistero cheabita in noi2c–4a interrogarsi su
– la qualità della fede nel dono
dello Spirito del Risorto
– il proprio modo di sentirlo presen-
te nel “cuore” e di rapportarsi con
Lui
– la capacita di riconoscerlo e
ascoltarlo
2c–4b approfondire la consapevolezza del
senso e dell’importanza di questa
presenza nella
– nella nostra vita
– nel mondo e nella storia
– nel progetto di Dio
2c–4c conoscere le possibilità e le
condizioni che favoriscono e
permettono il rapporto
2c–4d rilevare le difficoltà e i fattori che
ostacolano
– il porsi in ascolto dello Spirito– il riconoscerlo nel suo agire nellanostra vita, nella Chiesa, nellastoria
2c–5 essere attenti a “leggere” le reazioni del“cuore” (io profondo) di fronte allascoperta del mistero che abita in noi
~ 51 ~
– fede nella Sua presenza in ogni
persona
– silenzio
– capacità di “ritorno in se stessi”
– ricerca e ascolto del “cuore” =
l’io profondo3c–5b guida all’ascolto dell’io profondo3c–5c consapevolezza della necessità di un
“esercizio” personale quotidiano
3c–5d consapevolezza dell’aiuto prezioso
che viene dall’ascolto costante della
“Parola”3c–5e tentativi di stabilire un rapporto di
comunicazione, in modo particolare
in alcuni momenti della vita
3c–5f “conoscenza” progressiva del
“mistero”
3c–6 proporre ai singoli componenti dellafamiglia esperienze (rapportate all’età ed
alle possibilità di ciascuno) di “ascoltodella Parola del Signore”, che
3c–6a favoriscano un rapporto nuovo con
la Parola
3c–6b permettano di conoscere le
possibilità e i modi diversi di
“ascolto”
3c–6c suscitino il desiderio di un incontropersonale quotidiano
3c–6d facciano conoscere le condizioni e i
requisiti di un buon “ascolto”
3c–6e aprano il cuore all’ascolto profondo
e alla accoglienza della Parola
3c–6d guidino progressivamente a sentirla
– un “dono”
– un “nutrimento” indispensabile
per la “vita” di ciascuno e della
famiglia
– il punto di riferimento per le
scelte quotidiane e lo stile di vita
della famiglia
– l’elemento costitutivo del rapporto
con l’Altro Assoluto3c–7 guidare o aiutare ciascun membro della
2c–6 esprimere quello che l’io profondosuggerisce =– preghiera– contemplazione– celebrazione
~ 52 ~
famiglia, con esperienze e metodologieadeguate alle diverse possibilità, allascoperta che l’ “ascolto della Parola”permette3c–7a l’incontro con
–con la “Parola fatta carne”: Gesùil Cristo–con tutto quello che Lui, Figlio di
Dio, ha portato nel mondo
facendosi uomo
–in particolare con la Sua morte eResurrezione “fuoco” della nostrafede e della nostra salvezza
3c–7b il rapporto con lo Spirito che Lui ci
ha donato e che abita in noi
3c–8 organizzare esperienze o attività chestimolino i partecipanti a “leggere” lapresenza dello Spirito del Risorto e di tuttii suoi doni3c–8a nella propria vita
3c–8b in ogni persona
3c–8c nella realtà “comunionale” di ogni
famiglia
3c–8d nella storia
3c–9 proporre esperienze che suscitino orafforzino la consapevolezza che tutto èdono gratuito, rinnovato ogni giorno,
espressione di un Amore senza limiti3c–9a la vita
3c–9b le ricchezze, le potenzialità di tutte
le dimensioni della persona
3c–9c le persone che incontro sulla strada
della vita, prima fra tutti lo sposo o
la sposa, i figli …
3c–9d le bellezze e le ricchezze
dell’universo
3c–9e in particolare
– la Parola del Signore, creatrice,
dinamica, viva
– lo Spirito che abita in ciascuno,
guida, accompagna costantemente,
conforta … nel cammino della vita,
~ 53 ~
opera nella storia, rinnova la facciadella terra
3c–10 proporre iniziative o attività chesuscitino o rafforzino la consapevolezzadel significato e della “grandezza” diquesta presenza3c–10a per la “vita” di ogni famiglia e dei
singoli componenti
3c–10b per costruire rapporti nuovi,
all’interno e all’esterno della
famiglia, a livello personale e di
nucleo familiare
3c–11 lanciare stimoli che permettano diverificare la qualità della rispostapersonale e familiare a questo Amore
3c–12 proporre attività o esperienze cheguidino3c–12a a “leggere” le reazioni del “cuore”
(io profondo) di fronte alla scoperta
del mistero che ci inabita, vive connoi, alimenta l’Amore dellafamiglia, ci accompagna nellaquotidianità, compie prodigi
3c–12b esprimere ciò che l’io profondosuggerisce =
– preghiera– celebrazione– “contemplazione”– risposta alle “chiamate”– nuovo stile di vita
3c–13 conoscere e sperimentare la preghiera3c–13a come risposta personale,
familiare, comunitario–alla Parola del Signore ascoltata e
accolta
–ai doni gratuitamente ricevuti
3c–13b come “grido” dello Spirito che
abita in noi
~ 54 ~
1d. “Camminare insieme”
1d–1 formarsi al ruolo e all’impegno al qualesi è chiamati:1d–1a offrire agli operatori pastorali
stimoli e possibilità per chiarire a
se stessi
– il ruolo al quale sono chiamati =
“essere compagni di viaggio”– il servizio specifico nel quale
ciascuno sente di potere e dovere
impegnarsi
1d–1b offrire agli operatori pastorali
stimoli e strumenti per
– leggere e verificare la
rispondenza della “chiamata” alle
“risorse” personali
1d–1c sensibilizzare gli operatori a
– verificare la qualità del proprio
servizio
– ad una eventuale necessità di
migliorarlo
– prendere consapevolezza dei
propri “bisogni”
1d–1d suscitare negli operatori la
consapevolezza della necessità di
“leggere” criticamente e
3c–14 esercitarsi nel3c–14a “guardare” la realtà umana,
sociale, culturale, ambientale …“con occhi diversi”
3c–14b cercare un rapporto nuovo con isingoli e con il tutto
3c–15 offrire ai singoli membri della famigliapossibilità diverse, rapportate all’età edalle possibilità di ciascuno, diapprofondire la consapevolezza3c–15a della dimensione spirituale–
soprannaturale di ciascuno
3c–15b della realtà familiare comunionale,
inabitata dallo Spirito Santo
3d: dimensione impegno, partecipazione –corresponsabilità–servizio
3d–1 proporre esperienze che suscitinointerrogativi e permettano di verificare ilmodo di vivere3d–1a l’identità cristiana a livello
personale, da parte dei singoli
membri, in rapporto all’età ed alle
possibilità di ciascuno,
3d–1b l’identità di famiglia basata sul
sacramento del matrimonio
2d. dimensione impegno,partecipazione–corresponsabilità–servizio
2d–1 interrogarsi2d–1a su
– la capacità di riconoscere
– la disponibilità ad accogliere le
“chiamate” del Signore
– la qualità della propria risposta
2d–1b sul modo di “sentire” la chiamata
del Signore
– per la propria vita
– per la vita degli altri
– nella vita della Chiesa
– nel progetto di Dio
~ 55 ~
costruttivamente la realtà in cui si
vive e si opera
1d–1e ravvivare negli operatori
l’appartenenza alla Chiesa nella
sua globalità e nella sua realtà
universale, che non ha confini
1d–1f suscitare o rinforzare negli
operatori l’attenzione ai documenti
del Magistero e l’ascolto dei
pastori della Chiesa
1d–2 “crescere nella fede” e diventarne“testimoni”1d–2a organizzare esperienze ed iniziative
che suscitino nei destinatari la
consapevolezza della dimensione
comunitaria dell’appartenenza di
ciascuno alla:
– comunità umana,
– comunità cristiana = famiglia
universale dei figli di Dio
1d–2b suscitare nei destinatari del
progetto il bisogno di
– porsi in atteggiamento critico nei
confronti della realtà
socio–culturale nella quale viviamo
e dei modelli di vita che propone
– di interrogarsi sul proprio stile di
vita in rapporto all’identità di
cristiani
1d–2c offrire ai destinatari del progetto la
possibilità di acquisire la
consapevolezza
– della necessità di rivedere il
proprio modo di sentire Dio e di
vivere la fede
– di avere un’opportunità per
“crescere” sia personalmente sia
come famiglia
1d–2d suscitare negli utenti del progetto
la certezza di non essere soli ma di
avere dei compagni di viaggio con
i quali condividere la gioia dell’es-
sere cristiani la fatica del cammino
3d–2 offrire agli sposi possibilità di rafforzare,o riscoprire il senso ed il valore3d–2a del sacramento del matrimonio3d–2b del “matrimonio sacramento”3d–2c delle dinamiche implicite in questa
realtà
2d–2 imparare a verificare sempre la propriachiamata e le scelte operative nell’ascoltodella Parola del Signore
~ 56 ~
1d–2e offrire la possibilità di acquisire la
consapevolezza
– della dimensione parrocchiale
– comunitaria della famiglia
– dell’appartenenza alla famiglia
universale dei figli di Dio = la
Chiesa
1d–2f offrire la possibilità di
– conoscere il Magistero della
Chiesa nel suo valore e ruolo
– vivere esperienze di “ascolto” dei
pastori che guidano la comunità di
appartenenza
3d–3 offrire possibilità di conoscere oriscoprire3d–3a conoscere o riscoprire il significato
dell’essere “famiglia cristiana”3d–3b scoprire la bellezza e la ricchezza di
vivere tale realtà
3d–4 essere attenti alle possibilità offerte dallaChiesa (comunità parrocchiale,diocesana …) di “crescere” nella fede,personalmente, come coppia, comefamiglia
2d–3 rafforzare la consapevolezza dellaimportanza dell’essere più che del “fare”in particolare del2d–3a essere testimoni gioiosi del Risorto
2d–3b essere “compagni di viaggio”
2d–4 cercare un modo nuovo di rapportarsi congli “utenti” del proprio “servizio” e conchiunque si incontra sulla strada delquotidiano:2d–4a vedendo ogni persona nella sua
ricchezza
2d–4b vedendo in ciascuno un “fratello in
Cristo”
2d–4c riconoscendo in ciascuno un dono
di Dio per la nostra “vita”
2d–4d ponendosi in ascolto fraterno e
amichevole
2d–4e sentendo l’altro non come qualcuno
da convincere o costringere, ma
come un “compagno di viaggio” al
quale of-frire la possibilità di
scoprire la bel-lezza e la gioia della
vita cristiana e con il quale vivere
ogni giorno lo stupore di nuove
“scoperte”
2d–4f facendo attenzione ai “bisogni” eal rispetto dei ritmi di “cammino” e
di crescita di ciascuno
~ 57 ~
3d–5 essere guidati alla scoperta dellapossibilità di rispondere all’Amore delSignore con la “celebrazione della vita”– personalmente– comunitariamente
3d–6 acquisire la consapevolezza delsignificato e valore– del “celebrare”– dei diversi tipi di celebrazione– della celebrazione domenicale– della celebrazione dei sacramenti
3d–7 imparare ad ascoltare la voce delloSpirito che “chiama” all’impegno e alservizio
3d–8 partecipare ad esperienze che– spingano a mettersi in gioco– permettano la gratificazione e suscitinoentusiasmo– diano la consapevolezza che non si èmai soli
3d–9 offrire possibilità di3d–9a acquisire la consapevolezza della
“chiamata” di tutti ad essere“pietre vive” della Chiesa
3d–9b riconoscere la propria “chiamata”all’impegno di testimoniare leproprie “scoperte” e di spendere ipropri doni per la “vita”
3d–10 proporre esperienze ed iniziative cheoffrano la possibilità di sperimentare labellezza e la gioia3d–10a dell’impegnarsi in prima persona,
2d–5 “leggere” il vissuto e le esperienze diogni giorno2d–5a per scoprire le “conquiste”, i
“progressi”, le difficoltà …
personali e dei “compagni di
viaggio”
2d–5b prendere coscienza dei propri
“bisogni” (pedagogici,
metodologici, di comunicazione,
spirituali …), in vista di migliorare
sempre la qualità del nostro
impegno
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3d–10b del “donarsi”,
3d–10c del porsi a servizio
3d–10d del raccontarsi e raccontare le
meraviglie operate dal Signore nella
propria vita
3d–9 impegnarsi nella “lettura” obiettiva delleesperienze che permetta di– “appropriarsi” del vissuto– verificare i carismi e i limiti di ciascuno
– di evidenziare i requisiti di un buon
“servizio”
– acquisire la consapevolezza di quanto
comporta la risposta positiva alla“chiamata” del Signore
3d–10 aprirsi all’ascolto dei bisogni degli altri– in famiglia– nella comunità– nei luoghi di vita– nelle realtà più o meno lontane
3d–11 aprirsi alla conoscenza, al rispetto,all’accoglienza dell’altro, come dono ecome ricchezza
3d–12 fare esperienza di condivisione– delle “cose”– delle esperienze– delle gioie– delle difficoltà– delle scoperte– delle capacità …– …della vita
3d–13 impegnarsi nell’ascolto del cuoreriguardo a tutte le esperienze
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