iniqua inefficace e ingiusta le tre i della manovra

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Iniqua Inefficace e Iniqua Inefficace e Ingiusta Ingiusta Le tre “i” della manovra

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Page 1: Iniqua Inefficace e Ingiusta Le tre i della manovra

Iniqua Inefficace e IngiustaIniqua Inefficace e Ingiusta

Le tre “i” della manovra

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I NUMERI DELLA MANOVRA

L´emergenza finanziaria e la necessità di approvare rapidamente una manovra di stabilizzazione dei conti pubblici da oggi fino al 2014 non può condurre a sottovalutare gli errori fatti dal governo nella gestione della politica economica degli ultimi mesi.

A regime gli aumenti delle tasse contano per il 60% dell’aggiustamento e sono regressivi. Questo potrebbe accentuare gli effetti recessivi della manovra riducendone l’impatto sui conti pubblici. Legittimo interrogarsi sulla fattibilità politica di questi inasprimenti fiscali che andranno a colpire soprattutto i ceti più deboli.

Articolazione della manovra per settore di intervento (milioni di euro) 2011 2012 2013 2014 Maggiori Entrate 2.065 7.054 13.825 29.581 Addizionale bollo auto 50 49 49 49 Lotta all'evasione fiscale 80 602 1.057 1.017 Bollo conto deposito titoli 725 1.323 3.800 2.525 Accise benzina 2.092 2.002 2.041 Agevolazioni fiscali 4.000 20.000 Altre entrate 223 1.554 1.936 1.657 Giochi 443 481 501 501 Minori spese 2.345 3.079 12.427 20.784 Incremento ticket 382 Patto stabilità interno 3.200 6.400 Previdenza 611 1.363 1.880 Razionalizzazione ministeri 1.850 2.152 4.692 5.992 Spesa sanitaria 5 2.570 5.070 Altro 652 1.879 2.415 4.544 Totale risorse 4.410 10.133 26.252 50.365 Maggiori Spese 2.107 4.110 1.340 1.640 Spesa sanitaria 492 70 70 Trasporto pubblico locale 400 400 400 400 Altro 1.216 3.710 870 1.170 Minori Entrate 194 444 506 752 Previdenza 6 202 437 442 Altre entrate 188 242 69 310 Totale impieghi 2.301 4.554 1.846 2.392

TOTALE MANOVRA 2.109 5.579 24.406 47.973

SÌ ALLA COESIONE NAZIONALE, NO AGLI ERRORI CONTABILI E ALLA MACELLERIA SOCIALE

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CLAUSOLA DI SALVAGUARDIARIDUZIONE AGEVOLAZIONI SU CASA, IMPRESE E FAMIGLIETAGLIO DI 4 MLD DI BONUS FISCALI NEL 2013 E 20 MLD NEL 2014La manovra stabilisce l’abbattimento lineare del 20 per cento dei regimi di agevolazione fiscale vigenti in Italia, e elencati in una tabella allegata al testo della manovra.

Il 20 per cento di 161 miliardi di costi derivanti dai regimi di agevolazione contenuti nella tabella equivale ad un abbattimento lineare di 32 miliardi di euro. Emerge un grossolano errore contabile nel testo il quale, se applicato così come scritto, produrrebbe ben più dei 20 miliardi di obiettivo.

103 miliardi sono relativi alle agevolazioni alle persone fisiche: famiglia (carichi familiari, figli, sanità, istruzione, ecc.), lavoro dipendente, pensioni. E´ una totale assurdità pensare di decurtarle in via automatica del 20 per cento, chiedere cioè alle famiglie, al lavoro e alle pensioni un contributo di 20 (venti!) miliardi, che passerebbero per un drammatico aumento della tassazione personale sui redditi. La quale già oggi è per più del 90 per cento a carico dei soli redditi da lavoro dipendente e da pensione. Questo non è rigore, è macelleria sociale!

Non ci può essere duratura coesione nazionale se i comportamenti non sono leali e se le scelte di chi ha in mano le redini dell´attività di governo sono così abborracciate, ottuse e miopi.

Il taglio lineare potrà essere evitato solo se saranno adottati provvedimenti tali da ridurre la spesa sociale e assistenziale di 4 miliardi per il 2013 e 20 miliardi dal 2014. La spesa complessiva per l'assistenza in Italia è pari a circa 65 miliardi di euro, detratta la spesa per le pensioni sociali, le integrazioni al minimo e le pensioni di invalidità, residuando circa 45 miliardi di euro.

Alla luce della clausola di salvaguardia appare difficile poter ridurre tali spese in modo sufficiente per ottenere i risparmi previsti, peraltro in presenza di dinamiche demografiche che faranno lievitare la spesa per la non autosufficienza. Un taglio di tale entità alla spesa per l'assistenza, non risulta credibile ed è plausibile che scatterà inevitabilmente l'applicazione della clausola di salvaguardia.

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TAGLIO AI MINISTERIINVECE DI RILANCIARE LA CRESCITA, CON L’ARTICOLO 10 IL GOVERNO TAGLIA LE DOTAZIONI DEL MINISTERO PER LO SVILUPPO ECONOMICO, IL PIÙ COLPITO DALLA MANOVRA.

  SALDO NETTO DA FINANZIARE INDEBITAMENTO NETTO

MINISTERI 2012 2013 2014 2012 2013 2014

ECONOMIA E FINANZE 711,7 735,2 1.390,1 409,2 735,2 1.390,1

SVILUPPO ECONOMICO 95,3 1.880,2 1.963,4 47,6 1.880,2 1.963,4

LAVORO E POLITICHE SOCIALI 22,2 22,9 42,7 14,3 22,9 42,7

GIUSTIZIA 54,5 66,7 124,4 41,8 66,7 124,4

AFFARI ESTERI 42,6 49,0 91,3 29,7 49,0 91,3

ISTRUZIONE, UNIVERSITA' RICERCA 30,0 33,7 62,9 25,9 33,7 62,9

INTERNO 113,0 141,6 263,8 96,7 141,6 263,8

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 25,7 30,8 57,5 13,1 30,8 57,5

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI 46,0 55,4 103,2 26,4 55,4 103,2

DIFESA 299,6 413,5 769,1 249,4 413,5 769,1

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI 33,1 40,5 74,6 22,1 40,5 74,6

BENI ATTIVITA' CULTURALI 12,5 14,9 27,8 11,7 14,9 27,8

SALUTE 13,7 15,7 29,3 12,1 15,7 29,3

TOTALE 1.500 3.500 5.000 1.000 3.500 5.000

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TAGLIO AI MINISTERICON L’ARTICOLO 40, COMMA 1-BIS DELLA MANOVRA SCATTERÀ UNA ULTERIORE RIDUZIONE LINEARE DI 2,5 MILIARDI DI EURO DELLE DOTAZIONI FINANZIARIE ISCRITTE NEL BILANCIO DELLO STATO NELL’AMBITO DELLE SPESE RIMODULABILI DELLE MISSIONI DI SPESA DI CIASCUN MINISTERO CHE COPRIRÀ IL MANCATO GETTITO DERIVANTE DELLA PROCEDURA DI ASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE.

MINISTERO2011

RIDUZIONI

MINISTERO ECONOMIA E FINANZE 579,1

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 1.012,0

MINISTERO DEL LAVORO E POLITICHE SOCIALI 42,5

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 55,0

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 39,3

MINISTERO ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA 165,5

MINISTERO DELL'INTERNO 107,2

MINISTERO AMBIENTE TUTELA DEL TERRITORIO E MARE 25,1

MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI 78,0

MINISTERO DELLA DIFESA 235,1

MINISTERO POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI 36,9

MINISTERO BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI 11,3

MINISTERO DELLA SALUTE 13,0

TOTALE 2.400,0

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TAGLIO AGLI ENTI LOCALI

    2011 2012 2013 2014

78/2010 REGIONI S.O. 4.000 4.500 4.500 4.500

MANOVRA       800 1.600

TOTALE       5.300 6.100

78/2010 AUTONOMIE SPECIALI 500 1.000 1.000 1.000

MANOVRA       1.000 2.000

TOTALE       2.000 3.000

78/2010 PROVINCE 300 500 500 500

MANOVRA       400 800

TOTALE       900 1300

78/2010 COMUNI >5.000 AB. 1.500 2.500 2.500 2.500

MANOVRA       1.000 2.000

TOTALE       3.500 4.500

78/2010 TOTALE 6.300 8.500 8.500 8.500

MANOVRA       3.200 6.400

TOTALE   6.300   8.500   11.700 14.900

LA MANOVRA STABILIZZA I TAGLI DISPOSTI DAL DL 78/2010 E NE AGGIUNGE DI ULTERIORI: 3,2 MLD PER IL 2013 E 6,4 MLD DAL 2014 COSÌ SUDDIVISI: REGIONI S.O. 800 ML. PER IL 2013 E 1,6 MLD DAL 2014, PER LE REGIONI S.S. 1 MLD PER IL 2013 E 2 MLD DAL 2014, PER LE PROVINCE 400 ML PER IL 2013 E 800 ML DAL 2014, PER I COMUNI > 5.000 AB. 1 MLD PER IL 2013 E 2 MLD DAL 2014.

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ENTI LOCALI (Altre disposizioni)

Patto di stabilità: Modifiche ai parametri di virtuosità (inseriti riferimenti a convergenza e a dismissioni di partecipazioni societarie). Successivamente alla determinazione dei LEP tra i parametri di virtuosità saranno inseriti anche i livelli dei servizi offerti.

Esercizio associato funzioni: accelerazione della tempistica per l’esercizio associato delle funzioni fondamentali da parte dei comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti.

Fondo di riequilibrio: per compensare la soppressione della riduzione del fondo di riequilibrio presente nel DL approvato in CdM si riducono le risorse destinate ai rimborsi e alle compensazioni relative alle imposte per 700 milioni nel 2013 e 1,4 miliardi dal 2014.

Altre disposizioni di carattere ordinamentale finalizzate ad accrescere l'efficacia della disciplina del patto di stabilità interno riguardano: le assunzioni di personale da parte degli enti locali (comma 9, che modifica il comma 7 dell'articolo 76 del dl 112/2008); disposizioni di carattere antielusivo inerenti la disciplina del patto di stabilità interno (commi 10-12, che introducono i commi 111-bis e 111-ter dell'articolo 1 della legge 220/2010); obbligo, da parte dei comuni, di scioglimento delle società in perdita (comma 13, che modifica il comma 32 dell'articolo 14 del decreto legge 78/2010); obbligo di adeguamento, da parte delle regioni, della propria normativa a seguito di sentenze della Corte costituzionale. Modalità applicative delle riduzioni di trasferimenti agli enti locali nell'ambito nuovo regime di 'federalismo fiscale municipale' dettato dal D.lgs 23/2011. Accertamenti di somme relativi a Roma capitale: si precisa che tutte le entrate del comune di Roma di competenza dell'anno 2008 e dei successivi anni sono attribuite alla gestione corrente di Roma Capitale, e vi comprende espressamente quelle riferibili ad atti e fatti antecedenti all'anno 2008, purché accertate successivamente al 31 dicembre 2007.

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PENSIONI

Il Governo sul tema delle pensioni, è stato costretto ad alcune modifiche in Parlamento che risultano insufficienti rispetto a quelle sarebbero state necessarie.

L'esecutivo è intervenuto sulla fascia di reddito significativamente più bassa: colpire gli assegni pensionistici a partire da cinque volte il minimo, significa coinvolgere una fascia media di lavoratori che hanno già sofferto la perdita del loro potere di acquisto a causa della debole indicizzazione delle pensioni rispetto all'andamento del costo reale della vita.

Inoltre, l'anticipo al 2013 dell'aggancio del pensionamento alla cosiddetta “aspettativa di vita”, sarà collegato anche a chi ha già maturato i 40 anni di contributi: questi lavoratori sommeranno all'inaccettabile ritardo di 12 mesi, già precedentemente voluto dal governo, altri 3 mesi di attesa.

Sono necessari interventi che salvaguardano le pensioni che non raggiungono la soglia di otto volte il minimo.

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TICKET E SANITÀ

La Manovra prevede riduzioni della spesa sanitaria per 2,5 miliardi nel 2013 e per 5,4 miliardi nel 2014.

I cittadini non esenti dovranno pagare un ticket di 10 euro su ogni ricetta per prestazioni di specialistica ambulatoriale e uno di 25 euro per il pronto soccorso. Il ticket si aggiunge a quello sulla prestazione, rendendo così spesso più costoso per il paziente ricorrere alle strutture pubbliche anziché rivolgersi direttamente ai centri privati.

Il PD ha presentato una proposta di legge firmata da Franceschini e Bersani per sopprimere i ticket e chiederà che sia calendarizzata al piú presto.

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PRIVATIZZAZIONILa Manovra prevede che entro il 31 dicembre 2013, il Ministro dell’economia e finanze, previo parere del Comitato di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni, approvi, su conforme deliberazione del Consiglio del Ministri, uno o più programmi di dismissione di partecipazioni azionarie dello Stato e di enti pubblici non territoriali che sono immediatamente trasmessi al Parlamento.

Le modalità di alienazione sono stabilite con uno o più decreti del Ministro dell’economia e finanze, nel rispetto del principio di trasparenza e di non discriminazione.

Il Ministro riferisce sullo stato di attuazione delle procedure di dismissione in esame entro il 30 giugno di ogni anno.

Dietro questa procedura si nasconde l'insidia di privatizzazioni che rischiano di svendere aziende pubbliche che sono il fiore all'occhiello del Paese con una procedura opaca e discrezionale.

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COSTI DELLA POLITICA

LA MANOVRA FA MOLTO POCOLivellamento remunerativo Italia-Europa: Il trattamento economico dei titolari di cariche elettive ed incarichi di vertice non può superare la media degli analoghi trattamenti economici percepiti annualmente negli Stati dell’Area Euro. La norma però decorrere dalla prossima legislatura e la media, oltre ad essere ponderata sul PIL, è relativa solo ai sei principali Stati dell’Area Euro.

Election day: A decorrere dal 2012 tutte le consultazioni elettorali ad eccezione del referendum si svolgono in un’unica data nell’arco dell’anno: se fosse stato fatto quest’anno sarebbero stati risparmiati 300 milioni.

Finanziamento dei partiti politici: A decorrere del primo rinnovo di Senato, Camera, del P.E. e dei consigli regionali, sono ridotti del 10 % i rimborsi ai Partiti. La riduzione complessiva in combinato disposto con alter norme è del 30%.

Stretta su Auto blu, Aerei blu

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COSTI DELLA POLITICA

LE PROPOSTE DEL PD

Riduzione del numero dei parlamentari: 400 deputati e 200 senatori.

Vitalizi: rivedere entro la legislatura i vitalizi dei parlamentari riportandoli al sistema previdenziale in vigore per tutti gli altri cittadini iscritti all’Inps.

Riduzione della spesa collegata agli immobili (affitti) per garantire maggiore trasparenza e risparmiare sui servizi offerti.

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IMPOSTA DI BOLLO SUI DOSSIER TITOLI

La manovra aumenta l'imposta di bollo sulle comunicazioni relative ai depositi di titoli inviati dagli intermediari finanziari.

Il nuovo superbollo colpisce in maniera progressiva i depositi titoli sopra i 50.000€. Per importi inferiori a 50.000€ l’imposta annuale rimarrà di 34,20€; per importi tra 50.000€ e 150.000€ l’imposta annuale salirà a 70€ dal 2011 e 230€ dal 2013; per importi tra 150.000€ e 500.000€ l’imposta annuale salirà a 240€ dal 2011 e 780€ dal 2013; per importi superiori a 500.000€ l’imposta annuale salirà a 680€ dal 2011 e 1.100€ dal 2013.

L’imposta sui depositi titoli è proporzionata ai patrimoni. Si presenta dunque come una vera e propria patrimoniale. Ci si può interrogare sul significato di questa operazione in un momento in cui si dovrebbe incoraggiare gli italiani a comprare titoli di Stato.

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DOVE SONO LE 16 AZIONI PER LO SVILUPPO?

Il Ministro Tremonti nel presentare la manovra al Senato ha parlato di 16 azioni per lo sviluppo contenute nella manovra.

Francamente non le vediamo!

La liberalizzazione degli ordini professionali è stata bloccata dagli avvocati-parlamentari e ministri della maggioranza.

Con il provvedimento il Governo si impegna a presentare proposte di riforma in materia di liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche entro 8 mesi dalla conversione della manovra trascorsi i quali tali servizi si intenderanno liberalizzati, salvo quanto espressamente regolamentato con apposite norme. Queste disposizioni non riguarderanno le professioni per le quali è prescritto un esame di Stato abilitante all’esercizio.

L’Italia ha bisogno di una nuova stagione di liberalizzazioni per la crescita e l'equità

La maggioranza di Governo non solo non ha accolto le proposte del PD riguardanti le urgenti liberalizzazioni, con le quali si volevano ridurre i costi delle famiglie in molti campi (banche, assicurazioni, carburanti, farmaci, servizi professionali), ma con le modifiche approvate alla manovra ha ulteriormente appesantito la situazione economica dei cittadini.

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ACCISE BENZINA:CONFERMATI GLI AUMENTI

Gli aumenti delle aliquote delle accise disposte il 28 giugno 2011 «restano confermate a decorrere dal primo gennaio 2012».

Sono indenni dall’incremento dell’aliquota d’accisa gli esercenti l’attività di autotrasporto.

L’aumento delle accise era stato disposto temporaneamente fino al 31 dicembre 2011 a copertura degli oneri finanziari derivanti dell'incremento del Fus e degli stanziamenti per la cultura previsti dal decreto legge 31 marzo 2011, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011 n. 75.

La manovra ha reso permanente l’aumento dell’accisa portando il prezzo alla pompa di benzina e diesel al record storico.

Con l'inflazione ai massimi dal 2008, questo intervento rappresenta un'ulteriore tassa sui consumatori che interviene a Pil quasi fermo e con disoccupazione e cassa integrazione in aumento.

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CONCESSIONARI E IRAP

DEDUCIBILITÀ DELLE QUOTE DI AMMORTAMENTO E AUMENTO IRAP PER I CONCESSIONARI.

AMMORTAMENTI: QUOTA MASSIMA DI DEDUCIBILITÀ FISCALE 2 PER CENTO.

La legge di conversione ha modificato i contenuti della versione originaria del decreto legge 98/2011 mitigando la stretta sugli ammortamenti finanziari dei beni gratuitamente devolvibili alla scadenza di una concessione. La quota massima di deducibilità fiscale del costo dei beni passa dall’1% al 2%; ciò equivale a dire che la durata della concessione deve essere comunque pari o superiore ai 50 anni necessari per ammortizzare completamente il costo dei beni.

La norma sembra destinata a produrre effetti finanziari pesantissimi sulle società di capitali e degli enti commerciali esercenti attività di imprese concessionarie che subiscono anche un aumento dell’Irap da 3,9 a 4,2% (articolo 23 commi 5 e 6), ad eccezione delle società di costruzione e gestione di autostrade e trafori che però vedono limitata la deducibilità delle somme accantonate nel cosiddetto fondo di ripristino che scende dall’attuale 5 all’1 per cento (articolo 23 commi 10 e 11).

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A cura dell’Ufficio legislativoGruppo PD – Camera dei deputati