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Indice

1 Dati Tecnici di Progetto ..................................................................................................................... 2

1.1 Dati Funzionali Principali ................................................................................................................... 2

1.2 Caratteristiche della struttura ........................................................................................................... 3

1.3 Impianti progettati ............................................................................................................................ 3

1.4 Classificazione degli ambienti ............................................................................................................ 3

2 Documentazione tecnica di progetto ................................................................................................ 4

2.1 Codifica degli elaborati ...................................................................................................................... 4

2.2 Condizione generali di lavorazione .................................................................................................... 5

2.3 Normativa di Riferimento .................................................................................................................. 5

3 Caratteristiche progettuali ................................................................................................................ 6

3.1 Caratteristiche dei materiali .............................................................................................................. 6

3.2 Gradi di protezione e quote d’istallazione ........................................................................................ 6

4 Criteri di dimensionamento e calcoli ................................................................................................. 7

4.1 Caduta di tensione massima .............................................................................................................. 7

4.2 Sezione e tipo di cavi ......................................................................................................................... 7

4.3 Dimensionamento conduttori di neutro ........................................................................................... 8

4.4 Dimensionamento conduttori di protezione ..................................................................................... 8

4.5 Coefficienti di contemporaneità e utilizzazione ................................................................................ 9

4.6 Protezione da sovracorrenti .............................................................................................................. 9

4.7 Protezione contro i contatti diretti .................................................................................................. 10

4.8 Protezione contro i contatti indiretti ............................................................................................... 10

4.9 Impianto di messa a terra ................................................................................................................ 11

4.10 Livelli di illuminamento .......................................................................................................... 12

4.11 Corpi illuminanti d’emergenza............................................................................................... 13

4.12 Quadri elettrici ....................................................................................................................... 13

4.13 Impianti nei locali contenenti vasche da bagno o docce ....................................................... 13

5 Note di sicurezza nei cantieri temporanei ....................................................................................... 14

6 Conclusioni ...................................................................................................................................... 15

7 Allegati ............................................................................................................................................. 15

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INTERVENTO DI ADEGUAMENTO A CENTRO SOCIALE PIANO 1° | Relazione Illustrativa impianto elettrico - rev_1 | Comune di Montepulciano (SI)

Ing. Francesco Orsini | tel.: 0578.337500 | fax : 0578.809900| Cell.: +39.338.1604646 | acusticaenergetica.it | Pagina 2 di 15

1. Dati Tecnici di Progetto

Il presente elaborato descrive i dati funzionali degli impianti elettrici da realizzarsi a servizio del

Piano Primo oltre a una ristretta parte del piano terra vale a dire l’ingresso compreso il nuovo

vano ascensore e gli esterni di un immobile situato in Via F.lli Braschi, Acquaviva di

Montepulciano (SI) denominato Ex Cocconi di proprietà del Comune di Montepulciano.

Secondo quanto richiesto dalla Committenza il piano primo di tale fabbricato sarà destinato a

centro civico di Acquaviva e funzionalmente diviso in 3 unità:

1) Studi Medici

2) Circolo Ricreativo

3) Locali per Associazionismo

Ogni unità funzionale sarà servita da proprio impianto elettrico alimentato dalla rete attraverso

utenza indipendente. Di seguito quindi i dati funzionali saranno espressi per le diverse utenze.

1.1. Dati Funzionali Principali

Unità 1 - destinazione prevalente d’uso 1) Studi Medici

Classificazione secondo norma CEI -

Potenza contrattuale presunta 3 kW

Sistema alimentazione TT

Caratteristiche alimentazione Monofase

Corrente di cortocircuito al punto di consegna 6 kA trifase - 3.5 kA neutro

Caduta di tensione massima ammessa 4% (illuminazione 3%)

Gestore di rete: Enel Distribuzione S.p.A.

Vincoli ambientali Nessuno

Tensione nominale di alimentazione 230 V

Frequenza 50 Hz

Unità 2 - destinazione prevalente d’uso 2) Circolo ricreativo

Classificazione secondo norma CEI -

Potenza contrattuale presunta 15 kW

Sistema alimentazione TT

Caratteristiche alimentazione Trifase

Corrente di cortocircuito al punto di consegna 10 kA trifase - 6 kA neutro

Caduta di tensione massima ammessa 4% (illuminazione 3%)

Gestore di rete: Enel Distribuzione S.p.A.

Vincoli ambientali Nessuno

Tensione nominale di alimentazione 400 – 230 V

Frequenza 50 Hz

Unità 3 - destinazione prevalente d’uso 3) Locali per associazionismo

Classificazione secondo norma CEI -

Potenza contrattuale presunta 12 kW

Sistema alimentazione TT

Caratteristiche alimentazione Trifase

Corrente di cortocircuito al punto di consegna 10 kA trifase - 6 kA neutro

Caduta di tensione massima ammessa 4% (illuminazione 3%)

Gestore di rete: Enel Distribuzione S.p.A.

Vincoli ambientali Nessuno

Tensione nominale di alimentazione 400 – 230 V

Frequenza 50 Hz

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1.2. Caratteristiche della struttura

Dall’esame della documentazione e dai sopralluoghi effettuati per l’attività oggetto del

presente progetto emergono i seguenti dati:

Denominazione Edificio Ex Cocconi

Indirizzo Via F.lli Braschi, Acquaviva di Montepulciano (SI)

Anno di costruzione Ante 1970

Superficie totale lorda Unità 1 100 m2

Superficie totale lorda Unità 2 120 m2

Superficie totale lorda Unità 3 340 m2

Elementi costruttivi Edificio in muratura portante e CLS

Piano totali 2

Affollamento delle unità max 50 pp

Posizione della struttura Interno centro abitato

1.3. Impianti progettati Il presente progetto ha lo scopo di fornire tutti gli elementi necessari alla realizzazione

dell’impianto elettrico luce, forza motrice, speciali e di terra , relativi alle unità funzionali

realizzate al piano primo dell’edificio denominato Ex Cocconi. Di seguito viene riportato

l’elenco degli impianti progettati:

• Quadro generale sotto contatori

• Linea di alimentazione principale BT

• Distribuzione luce F.M. principale in BT

• Impianto illuminazione generale

• Impianto di illuminazione di sicurezza

• Impianto di illuminazione esterna

• Impianto forza motrice generale

Le considerazioni e le scelte progettuali fatte, si basano sulle esigenze e le dichiarazioni

rilasciate dall’Utilizzatore degli impianti e sottoscritto dalla Committenza.

Le varie opere da eseguire saranno di seguito descritte per semplicità senza specificare tutti i

dettagli e gli accessori che comunque servono per dare il lavoro finito e a regola d’arte.

La scrivente, declina ogni responsabilità sulla fornitura di dati inesatti, incompleti, od omessi da

parte della Committenza-Utilizzatore, o variazioni apportate senza autorizzazione o

successivamente alla stesura del presente documento.

1.4. Classificazione degli ambienti

Gli ambienti interessati dall’intervento fanno parte di una struttura da adibire a 3 attività

funzionali non soggette ad oggi a rilascio di permessi da parte del Comando Provinciale dei

VV.F. Secondo la Committenza è previsto un affollamento minore 100 unità. Nell’insieme gli

ambienti NON viene considerato a maggior rischio in caso di incendio secondo quanto

contenuto nelle Norme CEI 64-8/7 sez. 751.03.1 e 751.03.03.

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Gli ambienti particolari da classificare all’interno dell’attività sono:

• Bagni e docce

In particolare per l’Unità funzionale 1) Studi Medici negli ambulatori l’utilizzo di apparecchi

elettromedicali con parti applicate al paziente in zone limitatate. Non esiste quindi il pericolo di

microshock né pericolo di vita per il paziente in caso di mancanza di alimentazione dell’energia.

Quanto sopra in riferimento alla norma CEI 64-8/7; sez. 710, porta a definire gli ambulatori

appartenenti al gruppo 1. I rimanenti locali come la zona di attesa e passaggio non sono

interessati da attività medica e quindi sono definibili ambienti ordinari.

In particolare per l’Unità funzionale 2) Circolo ricreativo gli apparecchi per il riscaldamento

degli alimenti nella zona ristoro non sono alimentati a gas bensì ad energia elettrica quindi non

ricadono nella classificazione dei luoghi a maggior rischio in caso d’incendio. La norma non

richiede collegamenti equipotenziali supplementari, né altri provvedimenti particolari per la

presenza di acqua.

Bagni e docce questi locali vengono considerati ordinari salvo la presenza di bagni o docce, nel

qual caso i locali sono suddivisi in zone di pericolosità decrescente man mano che ci si allontana

dal bordo della vasca o della doccia. Gli impianti rispetteranno le prescrizioni contenute nelle

norme CEI 64-8/7 sez. 701.

Nei servizi dedicati ai disabili , oltre ai normali accorgimenti strutturali previsti per legge

verranno predisposti appositi circuiti per la chiamata e segnalazione, con ripetizione fuori porta

ed in reception e dotati di apposito pulsante di tacitazione posto all’interno del locale WC. Lo

schema funzionale è rappresentato nelle tavole allegate.

L’utilizzatore dell’impianto in accordo con la Committenza ha dichiarato che i dati forniti sono

reali e rispondenti alle attuali procedure di utilizzazione.

2. Documentazione tecnica di progetto

2.1. Codifica degli elaborati Sono parte integrante del presente progetto , i seguenti documenti:

ELE_R01.1 – Fascicolo dei calcoli Verifiche Illuminotecniche

ELE_QE1 – Quadri Zona Ambulatori Medici

ELE_QE2 – Quadri Zona Circolo Ricreativo

ELE_QE3 – Quadri Zona Associazioni

ELE_TAV1 – Planimetria Spazi Esterni

ELE_TAV2 – Planimetria Piano Primo – Insieme

ELE_TAV3 – Planimetria Piano Primo – Forza Motrice

ELE_TAV4 – Planimetria Piano Primo – Illuminazione e Ausiliari

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2.2. Condizione generali di lavorazione

Una volta aggiudicate le opere la Ditta appaltatrice dovrà dar corso ai lavori di installazione

degli impianti entro i termini stabiliti dal contratto (non oggetto di questo progetto). I lavori

dovranno essere condotti con continuità ed essere conclusi nel minor tempo possibile, e

comunque inderogabilmente entro le date stabilite dal contratto stesso.

2.3. Normativa di Riferimento

Gli impianti elettrici in oggetto sono progettati e dovrà essere verificato che siano stati eseguiti

in conformità a quanto prescritto dalle vigenti norme CEI, dalla Legge 01/03/1968 n° 186, DM

37/08 del 22/01/2008 e dal DLgs 81/08 che tratta la prevenzione infortuni nei luoghi di lavoro.

Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro elementi e materiali costituenti, devono

corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione

dell’offerta ed in particolare essere conformi:

• norme CEI 0-2: Guida alla documentazione di progetto

• norme CEI 3-23: Segni grafici e schemi per impianti elettrici

• norme CEI 11-1: Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata;

• norme CEI 11-27: Lavori su impianti elettrici in tensione;

• norme CEI 11-48: Esercizio degli impianti elettrici;

• norme CEI 17-13/1/2/3: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per BT

quadri;

• norme CEI 20-13: Cavi con isolamento estruso in gomma per tensioni da 1 a 30 kV;

• norme CEI 20-14: Cavi con isolamento in polivinilcloruro;

• norme CEI 23-3: Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti;

• norme CEI 23-5 e CEI 23-12: Prese a spina;

• norme CEI 23-8: Tubi protettivi rigidi in PVC e loro accessori;

• norme CEI 23-9: Apparecchi di comando non automatici per uso domestico e similare;

• norme CEI 23-14: Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori;

• norme CEI 23-18: Interruttori differenziali con e senza sganciatori di sovracorrente;

• norme CEI 23-19: Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa;

• norme CEI 23-31: Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e

portapparecchi;

• norme CEI 23-44: Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente;

• norme CEI 34-21: Apparecchi di illuminazione Parte1: Prescrizioni generali e prove;

• norme CEI 34-22: Apparecchi di illuminazione Parte II: Prescrizioni particolari. Apparecchi di

emergenza;

• norme CEI 34-33: Apparecchi di illuminazione Parte 2-3: Prescrizioni particolari. Apparecchi di

Illuminazione stradale;

• norme CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in

corrente alternata e a 1500 V in corrente continua;

• norme CEI 64-12: Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per l’uso

residenziale e terziario;

• norme CEI 64-50: Edilizia residenziale. Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti

elettrici utilizzatori

• norme CEI 64-52: Edifici scolastici

• norme CEI 81-10: Protezione contro i fulmini;

• norme CEI 81-1,2,3,4: Valutazione rischio fulmine;

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• tab. CEI-UNEL 35375: Cavi per energia isolati in gomma di qualità G7, sotto guaina di PVC,

non propagante l'incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi;

• UNI EN 12464-1 Luce e illuminazione – Illuminazione dei posti di lavoro;

• UNI 10779 Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti – Progettazione, installazione ed

esercizio ;

• Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81: Testo Unico in materia di tutela della salute e della

sicurezza nei luoghi di lavoro, e successive modifiche e/o integrazioni;

• Decreto 22 gennaio 2008, n. 37 ,norme per la sicurezza degli impianti;

• prescrizioni delle autorità locali: VVFF,ASL,ENEL,Comune,…;

• D.M.26/08/92;

• Decreto 22 gennaio 2008, n. 37 ,norme per la sicurezza degli impianti;

3. Caratteristiche progettuali

3.1. Caratteristiche dei materiali

Tutti gli apparecchi devono essere costruiti e/o montati a regola d’arte secondo la normativa

vigente, in particolare conformi alle Norme UNI-CEI, alle tabelle UNEL ed essere provvisti del

marchio IMQ in tutti i casi in cui ne sia previsto il regime di ammissione o di equivalente

contrassegno qualitativo, se di produzione estera; tutto il materiale deve comunque essere

dotato della marcatura CE per le apparecchiature soggette alla direttiva di Bassa Tensione

(73/23/CEE, 93/68/CEE e successive direttive o varianti) e alla direttiva Compatibilità

elettromagnetica (89/336/CEE e successive direttive o varianti).

Sono state privilegiate soluzioni tecniche tali da garantire un adeguato comfort, un’elevata

affidabilità e che facilitano la ricerca guasti, vista la vasta distribuzione delle apparecchiature

elettriche e/o elettroniche nel presente progetto.

In ogni quadro sono riportate in apposita targhetta le indicazioni richieste dalle norme di

prodotto come CEI 17-13 e CEI 23-51.

3.2. Gradi di protezione e quote d’istallazione

Gli impianti elettrici verranno realizzati con i seguenti gradi di protezione minimi:

IP 55; per impianti realizzati all’esterno e cucina

IP 4X; per gli impianti realizzati nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio

IP 21; per gli impianti realizzati nei luoghi ordinari e nei servizi igienici

IP X5; per gli impianti realizzati negli stessi servizi igienici se è previsto l’uso di getti d’acqua per

la pulizia.

IPX4; per impianti realizzati in zona 1 o zona 2 nei bagni

IPX1; per impianti realizzati in zona 3 nei bagni

Come regola generale le apparecchiature saranno installate alle seguenti altezze dal pavimento

finito:

Interruttori da incasso 0,9 ÷ 1,1 m

Interruttori da parete 1,2 ÷ 1,5 m

Prese da incasso 0,3 ÷ 0,4 m

Prese da parete 1,5 m

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Altre indicazioni saranno presenti direttamente sulle tavole grafiche.

4. Criteri di dimensionamento e calcoli

4.1. Caduta di tensione massima

La caduta di tensione sarà misurata dall’origine dell’impianto di bassa tensione (Contatore di

fornitura) all’utilizzatore più distante con inseriti tutti gli apparecchi che potranno funzionare

simultaneamente, fermo restando il coefficiente di contemporaneità. Le misure faranno

riferimento alla tensione nominale. Il valore percentuale massimo ammesso sarà 4% secondo la

norma CEI 64-8.

4.2. Sezione e tipo di cavi

La sezione dei cavi sarà determinata dal luogo dal tipo di posa e dalla portata del cavo stesso.

Saranno utilizzati cavi isolati in gomma etilpropilenica (EPR) con guaina in PVC del tipo N07-VK.

Per le modalità di posa ci si riferirà alla norma CEI 64-8/5 nelle pose interne a tubazioni. Il

coefficiente di riduzione applicato per la presenza contemporanea di più circuiti sarà pari a 0,7

questo per introdurre un’ulteriore coefficiente di sicurezza. Le tabelle riportate nelle norme CEI

UNEL 35024/1 contengono le portate di conduttori e cavi multipolari . Al fine di aumentare il

grado di sicurezza di ottenere un buon rendimento dell’impianto i cavi sono stati dimensionati

ammettendo una caduta di tensione limitata al 2% per i circuiti luce e al 3% per i circuiti F.M.

le altre grandezze che hanno concorso alla determinazione del dimensionamento sono:

• Valori della tensione di esercizio dell’impianto;

• Valore della corrente che il cavo sarà destinato a trasmettere;

• Caduta di tensione;

• Condizioni di corto circuito e sovraccarico previste nel cavo;

• Ambiente di posa del cavo;

• Coefficiente di contemporaneità

Una volta stabilito il tipo di posa in base alle Norme CEI UNEL35024/1 e CEI UNEL 35026 si

determina il tipo di cavo necessario. In base a vari fattori prima citati si risale alla sezione più

adatta.

Una volta stabilito ciò, è necessario verificare che la caduta di tensione rientri nei valori

stabiliti.

Le cadute di tensione sono valutate in base alle tabelle UNEL 35023-70.

In accordo con queste tabelle la caduta di tensione di un singolo rame vale:

∆V = K x Ib x L x (Rcavo x cosϕ + Xcavo x senϕ)

Dove:

K = 2 per sistemi monofasi

K = 1,73 per sistemi trifasi

Ib = corrente di impiego

L = lunghezza della linea in oggetto

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I parametri Rcavo e Xcavo sono ricavati dalla tabella UNEL in funzione al tipo di

cavo(unipolare/multipolare, e dal tipo di isolamento) e in base alla sezione dei conduttori; i

valori della Rcavo riportate sono riferite a 80°C, mentre la Xcavo è riferita a 50Hz, entrambe

sono espresse in Ohm/Km.

La cdt(∆V) viene valutata analogamente alla corrente In.

La caduta di tensione da monte a valle (totale) di un’utenza viene determinata tramite la

somma delle cadute di tensione, assolute di un solo conduttore, dei rami a monte all’utenza in

esame, da questa viene successivamente determinata la caduta di tensione percentuale

riferendola al sistema (trifase o monofase) e alla tensione nominale della utenza in esame.

Una volta stabilita la sezione del cavo idoneo, si procederà a verificare la lunghezza massima

protetta da corto circuito in base all’interruttore installato.

Se entrambe le grandezze sono sufficienti per la protezione verrà confermata la sezione,

altrimenti si passerà alla sezione superiore e si ripeteranno le verifiche.

4.3. Dimensionamento conduttori di neutro

La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei conduttori di fase. Per i

circuiti polifasi con sezione superiore a 16mmq, la sezione del conduttore neutro può essere

ridotta a metà di quella dei conduttori di fase, con minimo 16mmq purché siano soddisfatte le

condizioni del paragrafo 524 delle Norme CEI 64-8/5.

4.4. Dimensionamento conduttori di protezione

Le Norme CEI 64.8 (par. 543.1) prevedono due metodi di dimensionamento dei conduttori di

Protezione:

- Determinazione in relazione alla sezione di fase

- Determinazione tramite calcolo

Il primo criterio consiste nel calcolare la sezione secondo il seguente schema:

- Spe= Sf se Sf<16mmq;

- Spe= 16mmq se 16<= Sf <= 35;

- Spe= Sf/2 se Sf > 35mmq

Il secondo criterio consiste nel determinare il valore tramite l’integrale di Joule.

Per questo progetto il conduttore di protezione è stato scelto della stessa sezione del

conduttore di fase salvo qualche eccezione nella quale si è adottato il primo dei due criteri

sopra descritti.

La tipologia di ogni cavo da usare nell’impianto e la sezione calcolata come sopra descritto, è

riportata negli schemi elettrici dei quadri dove viene descritta ogni linea in partenza.

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4.5. Coefficienti di contemporaneità e utilizzazione

Per il calcolo delle potenze assorbite, per il calcolo e dimensionamento delle apparecchiature di

protezione e delle linee principali, sono disponibili i coefficienti di contemporaneità Kc e Ku

direttamente in calce agli elaborati degli interruttori di protezione.

4.6. Protezione da sovracorrenti

Tutti i conduttori attivi saranno protetti individualmente contro gli effetti delle sovracorrenti

mediante interruttori automatici magnetotermici o fusibili di taglia adeguata, tali da garantire il

rispetto delle relazioni a,b.

I conduttori sono contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle CEI-UNEL.

Le cadute di tensione massime ammesse sugli impianti distributori sono tutte inferiori al 4%;

tutti i conduttori sono protetti secondo quanto stabilito dalle CEI 64.8 verificando l’integrale di

Joule “I2t” in relazione al tipo e alla taratura dell’interruttore di protezione.

La condizione di protezione per i cavi si esprime nella seguente relazione:

If ≤ 1,45 Iz (a)

Ib ≤ In ≤ Iz (b)

dove:

Iz : portata massima del conduttore correlata alle condizioni di posa [A] ;

If : corrente convenzionale di funzionamento dell’interruttore [A] ;

In: corrente nominale o di taratura dell’interruttore [A] ;

Ib: corrente d’impiego dell’utilizzatore [A] ;

La protezione contro il cortocircuito è assicurata da interruttori magnetotermici o fusibili

aventi potere di interruzione superiore al valore presunto di corrente di corto circuito nel punto

della linea in cui saranno inseriti o comunque risulteranno a valle di un dispositivo di protezione

e limitazione coordinato (protezione in serie).

I conduttori delle linee sono tutti di sezioni adeguate a quanto richiesto dalla norma CEI 64-8 ed

inoltre ognuno verificherà la relazione:

dtit

∫0

2 ≤ K

2 ∙ S

2 (c)

dove:

dtit

∫0

2: energia passante dal dispositivo di protezione [J] ;

K2 ∙ S

2 : energia specifica massima tollerabile dal cavo [J] ;

Le sezioni dei conduttori di terra e di protezione sono state scelte in base ai minimi indicati

dalla stessa norma. Nel nostro caso la protezione da sovraccarichi e cortocircuiti è stata

ottenuta con l’installazione di interruttori automatici magnetotermici posizionati nei quadri

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elettrici. Gli interruttori dovranno avere il potere di interruzione adeguato alla corrente di

cortocircuito calcolata nel punto di installazione.

Nel nostro caso avremo una corrente di cortocircuito presunta immediatamente a valle della

linea proveniente dal contatore ENEL :

Icc < 16 kA

Gli interruttori posti nel quadro sotto contatore avranno pertanto potere di interruzione

almeno pari a 10kA, così come quelli presenti nel quadro generale . I quadri a valle del Q.E.G.

potranno utilizzare interruttori con P.I. pari a 6kA. (da verificare di caso in caso a seconda della

sezione e lunghezza della linea e naturalmente della filiazione)

Le caratteristiche specifiche di ogni interruttore sono riportate negli elaborati dove sono

riportati tutti gli schemi dei quadri e le caratteristiche salienti delle protezioni e delle linee

(Allegato 2).

4.7. Protezione contro i contatti diretti

La protezione dai contatti diretti, come da CEI 64-8 è stata prevista mediante l’isolamento delle

parti attive o l’adozione di involucri in materiale isolante con grado di protezione superiore o

uguale a IP4XB fissati saldamente e di materiale che garantisce una durata nel tempo della

protezione. Dovranno essere prese tutte le misure necessarie a proteggere le persone contro i

pericoli derivanti da contatti diretti con parti attive.

A tal merito i conduttori sono protetti da qualsiasi sollecitazione di tipo meccanico e quindi

saranno installate tubazioni e canalizzazioni per il contenimento dei cavi.

Il diametro delle tubazioni permetterà una corretta sfilabilità dei conduttori ed in particolare il

diametro interno del tubo sarà uguale almeno a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al

fascio di conduttori contenuti.

Nessuna parte attiva accessibile sarà priva di isolante; le barriere di separazione dalle parti

attive saranno invece smontabili solamente mediante l’utilizzo di chiavi o opportuni attrezzi.

Le aperture di prodotti elettrici necessarie alla sostituzione di parti, (come portalampada o

fusibili) avranno grado di protezione superiore a IP2XB (in accordo con le relative norme di detti

prodotti). Saranno inoltre installati interruttori differenziali con corrente di intervento Id

minore o uguale a 30mA che sono considerati protezione addizionale contro i contatti diretti da

impiegare unitamente alle altre misure di protezione.

4.8. Protezione contro i contatti indiretti

Dovranno inoltre essere prese tutte le misure necessarie a proteggere le persone dai pericoli

derivanti da contatti accidentali con parti conduttrici che potrebbero andare in tensione in

seguito al cedimento dell’isolamento principale (contatti indiretti). Tutte le parti metalliche che

accidentalmente possono entrare in tensione sono collegate al conduttore di protezione, in

particolare, le strutture metalliche esterne ed interne e in tutto quanto previsto dalla CEI

11.8 e T.U. sulla sicurezza (D.Lgs.81/08 e succ.mod.e/o integr.). Sarà utilizzata, in alternativa, la

protezione utilizzando componenti elettrici di classe II, ovvero a doppio isolamento. In

particolare saranno installati interruttori differenziali sui circuiti terminali per ottenere

l’interruzione automatica e istantanea del circuito. Se un circuito risulta protetto da più

differenziali in cascata particolare attenzione sarà posta per garantire la selettività. La

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protezione contro i contatti indiretti sarà ottenuta con il coordinamento tra impianto di terra e

protezione differenziale.

4.9. Impianto di messa a terra

L’impianto di terra della costruzione è esistente, tuttavia dovrà essere verificato.

La ditta installatrice durante le fasi di adeguamento delle strutture edili e degli impianti dovrà

provvedere al collegamento dei dispersori di fatto, controllare l’integrità dei collegamenti,

realizzare la misura della resistenza dell’impianto di terra, per poter procedere al

coordinamento con le protezioni.

L’impianto di messa a terra sarà costituito da elementi idonei tali che possano soddisfare le

seguenti prescrizioni:

• Avere sufficiente resistenza meccanica e resistenza alla corrosione.

• Essere in grado di sopportare, gli effetti termici indotti dalle più elevate correnti di

guasto prevedibili

• Evitare danni a componenti elettrici ed a beni

• Garantire la sicurezza delle persone contro le tensioni che si manifestano sugli impianti

di terra per effetto delle correnti di guasto a terra.

Caratteristiche della resistenza meccanica e alla corrosione per i dispersori:

• per piatto di acciaio zincato a caldo la norma prevede un minimo di 90mm2 con

spessore variabile da 3 a 5mm

• per tondino di acciaio zincato Φ 10 mm

• Corda rame nuda minimo 25mm2

Sezioni minime dei conduttori equipotenziali; tenuto conto della resistenza meccanica e della

stabilità alla corrosione, le sezioni minime sono:

• Rame 16mm2 ( 2,5mm

2 se protetto meccanicamente, 4 mm

2 se privo di protezione

meccanicamente, purché non vi sia alcuna possibilità di scollegamento inavvertito)

• Alluminio 35mm2

• Acciaio 50 mm2

L’impianto di messa a terra, ha un ruolo fondamentale nella protezione contro i contatti

indiretti e pertanto dovrà essere verificato il coordinamento tra questo e le protezioni. La

sezione minima del conduttore di protezione principale prima citato sarà di 16mm2 in

conformità a quanto contenuto nelle Norme CEI 11-1 nona edizione sez. 9.2.2.2. essendo

questa una fornitura in bassa tensione , con il neutro distribuito, abbiamo un sistema di tipo TT

dove:

Ra x Ia < 25/50

Dove:

25/50 = è il valore della tensione massima in c.a. ammessa dalla norma a cui fare riferimento

per il tempo di intervento delle protezioni terminali massimo 0,4 s;

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Ra = è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in

ohm;

Ia = è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, in

ampere;

Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo di protezione a corrente differenziale, Ia è

la corrente nominale differenziale Idn.

Quindi nel nostro caso:

Ra < 25-50/Idn

Esso dovrà essere verificato, con metodo della misura dell’anello di guasto, preventivamente

in fase di rilievo e dovrà essere ripetuto dalla ditta installatrice al termine delle opere.

Una volta ottenuta la dichiarazione di conformità degli impianti il datore di lavoro invierà

(entro trenta giorni dall’inizio dell’attività) copia degli elaborati all’ISPESL e all’ASL o ARPA

competente per territorio come denuncia di inizio attività. L’omologazione avviene tramite

ARPA che effettua la prima verifica accertando gli elementi denunciati. Successivamente

l’efficienza dell’impianto dovrà essere verificata ai sensi della normativa CEI ogni tre anni

mentre ogni due anni si dovrà far richiesta all’organo competente per territorio ASL, ARPA o

tramite organismo notificato del Ministero, di eseguire la misura della resistenza dell’impianto

di terra, secondo quanto previsto dall’art. 5 del DPR 462 del 22 Ottobre 2001.

4.10. Livelli di illuminamento

La posizione, il numero ed il tipo di corpi illuminanti saranno scelti in modo da assicurare i livelli

di illuminamento previsti dalla normativa per le diverse funzioni, misurati come valore medio

ad altezza di 90 cm dal pavimento (sul piano di campagna per l’illuminazione delle aree

esterne) e dopo un invecchiamento di sei mesi.

Il livello di illuminamento da mantenere Em e le caratteristiche dell’illuminazione sono indicate

nelle norme EN 12464-1.

Oltre all’illuminamento, alla resa del colore e alla limitazione dell’abbagliamento, per una

buona qualità dell’illuminazione occorre tener presenti anche: la tonalità del colore, il tipo di

lampade, l’uniformità di illuminamento. Il livello di illuminamento degli ambienti considerati

sono quelli riportati in ELE_R01.1.

I corpi illuminanti saranno del tipo idoneo al punto d’installazione, cioè presenteranno

caratteristiche meccaniche ed elettriche confacenti all’ambiente al quale saranno destinati.

Saranno del tipo per lampade fluorescenti da 7 a 58W corpo in Acciaio in colore grigio RAL

7035, guarnizione di tenuta iniettata. Schermo in vetro temperato, con ganci di serraggio a

scomparsa in acciaio inox, il grado di protezione sarà IP40. Negli ambienti esterni verranno

utilizzati faretti da incasso con lampade a basso consumo IP55. Tali apparecchi potranno essere

sostituiti con componenti a led secondo i dettami della Committenza. Maggiori indicazioni

riguardanti le caratteristiche degli apparecchi sono riportate negli elaborati grafici.

Tutti gli apparecchi illuminanti, saranno completamente cablati e rifasati in modo da non

presentare un fattore di potenza inferiore a 0,9, saranno completi di filtro antidisturbo radio e

presenteranno caratteristiche idonee alle direttive per la compatibilità elettromagnetica (EMC).

Il grado di protezione verrà scelto in funzione delle condizioni ambientali del punto di

installazione.

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4.11. Corpi illuminanti d’emergenza

Per illuminazione di emergenza si intende l’illuminazione necessaria per la sicurezza delle

persone in caso di mancanza dell’illuminazione ordinaria.

Il servizio di illuminazione di emergenza può essere affidato anche a singole lampade, ad

accumulatori o ad altri apparecchi di illuminazione autonomi purché assicurino il

funzionamento per almeno 1 h. L’illuminamento minimo non deve risultare, su un piano

orizzontale ad 1 mt. di altezza dal piano di calpestio, inferiore a 5 lux in corrispondenza delle

scale, delle porte e vie di esodo e in ogni altro ambiente al quale abbia accesso il pubblico, Il

grado di protezione di detti apparecchi sarà minimo IP40. Le plafoniere indicanti le uscite di

sicurezza dovranno essere del tipo sempre acceso e munite di adeguati pittogrammi. Per

l’impianto di illuminazione di emergenza si è scelto un sistema centralizzato per il controllo e la

gestione di ogni singola lampada.

4.12. Quadri elettrici

I quadri elettrici di bassa tensione dovranno essere realizzati in conformità alla norma CEI 17-

13/1. Negli elaborati grafici sono descritti i principi costruttivi ai quali rifarsi per una corretta

realizzazione delle apparecchiature assiemate non di serie.

4.13. Impianti nei locali contenenti vasche da bagno o docce

L’installazione delle apparecchiature elettriche, specificate nella planimetria allegata alla

presente, nei locali con doccia o vasca da bagno, dovrà avvenire conformemente alla CEI 64-

8/7;

in particolare, si ricordano alcune indicazioni importanti:

Uno o più interruttori differenziali con una corrente differenziale nominale non superiore a 30

mA devono proteggere tutti i circuiti situati nelle zone 0, 1, 2 e 3 (si veda Figura 1); restano

esclusi circuiti SELV o protetti mediante separazione elettrica.

Nelle zone 1 e 2 non è consigliabile l’uso di cavi in vista, a meno che non appartengano a

sistemi SELV o che siano tratti limitati al collegamento di apparecchi utilizzatori.

I componenti elettrici devono avere almeno i seguenti gradi di protezione:

- nella zona 0: IPX7

- nella Zona 1: IPX4

- nella Zona 2: IPX4.

Nei bagni pubblici o destinati a comunità, quando sia prevista per la pulizia l’uso di getti

d’acqua, i componenti elettrici devono avere almeno il grado di protezione IPX5.

Nella zona 1 si potranno installare solo interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non

superiore a 12 V in c.a. o a 30 V in c.c., e con la sorgente di sicurezza installata al di fuori delle

zone 0, 1 e 2.

In particolare, il pulsante di chiamata bagno verrà installato ad un’altezza superiore ai 2,25 Mt.,

così da non rientrare nei limiti implicati dall’ installazione in zona 1.

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Classificazione zone CEI 64-8/7

Nella zona 2 si potranno installare solo:

- scaldacqua elettrici;

- apparecchi di illuminazione di Classe I e II, apparecchi di riscaldamento di Classe I e II ed unità

di Classe I e II per vasche da bagno per idromassaggi che soddisfino le relative Norme, previste

per generare per es. aria compressa per vasche da bagno per Idromassaggi;

- interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12 V in c.a. o a 30 V in c.c. e

con la sorgente di sicurezza installata al di fuori delle zone 0, 1 e 2;

- prese a spina, alimentate da trasformatori di isolamento di Classe II di bassa potenza

incorporati nelle stesse prese a spina, previste per alimentare rasoi elettrici.

Nella zona 3 si potranno installare apparecchi di tipo SELV oppure protetti tramite separazione

elettrica o mediante interruttore differenziale con una corrente differenziale nominale non

superiore a 30 mA.

5. Note di sicurezza nei cantieri temporanei Come previsto dalla vigente normativa, in particolare D.Lgs.81/08 (e succ.mod. e/o integr.) la

ditta installatrice dovrà rispettare le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

La stessa dovrà mettere a disposizione tutti i documenti ivi previsti, inoltre è facoltà del D.L.

interrompere i lavori se questi non avvengono con le procedure prescritte dalle norme.

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6. Conclusioni Nel caso in cui in fase di realizzazione delle opere si rendessero necessarie variazioni

dell’impianto originariamente previsto, verranno inoltrate le varianti relative previste dal DM

22/01/2008 n. 37.

Nel momento della messa in servizio delle installazioni verranno eseguite tutte le prove di

collaudo delle apparecchiature e delle parti di impianto, finalizzate alla verifica della regolare

esecuzione e della sicurezza elettrica. Ad ultimazione dei lavori la Ditta installatrice dovrà

rilasciare la certificazione di conformità alle vigenti normative delle opere eseguite, corredata

di copia di certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali, degli elaborati grafici

delle opere eseguite, di una descrizione di tutti i principali materiali utilizzati, in conformità a

quanto richiesto dal DM 37/08.

Chiusi, 2 maggio 2016

Ing. Francesco Orsini Tecnico Competente in acustica ambientale ai sensi

dell'art. 2 comma 7 della L.Q. n 447/95 abilitato con

Determinazione Dirigenziale n° 9344 del 18/10/2006 dalla

Giunta Regionale Umbra

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Siena A1077

7. Allegati ELE_R01.1 – Fascicolo dei calcoli Verifiche Illuminotecniche

ELE_QE1 – Quadri Zona Ambulatori Medici

ELE_QE2 – Quadri Zona Circolo Ricreativo

ELE_QE3 – Quadri Zona Associazioni

ELE_TAV1 – Planimetria Spazi Esterni

ELE_TAV2 – Planimetria Piano Primo – Insieme

ELE_TAV3 – Planimetria Piano Primo – Forza Motrice

ELE_TAV4 – Planimetria Piano Primo – Illuminazione e Ausiliari