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  • 7/23/2019 Incremental Forming

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    Anno accademico 2003-2004

    Corso di Tecnologie Speciali

    prof.Matteo Strano

    Studio delle deformazioni nel processo di formatura incrementale

    Studente : Mattaroccia Gianluca

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    INDICE

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 1

    Capitolo 1 Introduzione2

    1.1 Obiettivo del presente studio..3

    Capitolo 2 Principio di funzionamento e parametri di processo.4

    2.1 Studio del meccanismo di deformazione42.2 Parametri di processo....8

    2.2.1 Tipo di utensile Attrito.. 112.2.2 Velocit di avanzamento 122.2.3Dimensione dellutensile..... 132.2.4Anisotropia planare 14

    Capitolo 3 Macchine, utensili e stampi...........................................................................16

    Capitolo 4 Studio del fenomeno della deflessione...214.1 Studio del materiale214.2 Parametri e cause legate al premilamiera 26

    Capitolo 5 Conclusioni.....................................................................................................29

    Bibliografia 30

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    Capitolo1 Introduzione

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/20042

    Capitolo 1.Introduzione

    La richiesta sempre pi accentuata di diversificazione dei modelli, il

    proliferare di nicchie di prodotto, la contrazione dell'orizzonte produttivo da

    prendere in considerazione hanno enfatizzato l'urgenza di maggiore flessibilit

    anche nel settore delle lavorazioni per deformazione plastica, settore

    tradizionalmente contraddistinto da elevati standarddi automazione rigida. Tra le

    tecnologie innovative di stampaggio proposte per rispondere a tali esigenze, i

    processi di formatura incrementale svolgono certamente un ruolo di grande

    importanza. Questi processi sono realizzati mediante l'azione di un utensile,

    tipicamente di piccole dimensioni e di geometria piuttosto semplice, il quale

    deforma localmente ed in modo progressivo il semilavorato in modo da conferire a

    quest'ultimo la forma finale desiderata. Nei processi di formatura incrementale

    pertanto, a differenza delle pi tradizionali operazioni di stampaggio, la geometria

    del prodotto finito dipende in modo principale non dalla geometria degli stampi,

    ma dal moto relativo assegnato all'utensile rispetto al pezzo. La deformazione,

    infatti, viene impressa progressivamente dall'utensile che agisce ad ogni istante su

    una porzione piuttosto contenuta della superficie del semilavorato e che conferisce

    a quest'ultimo la geometria finale in virt del moto relativo assegnatogli. Volendo

    evidenziare i principali vantaggi e svantaggi tipici dei processi di formatura

    incrementale si pu iniziare dicendo che si tratta di processi caratterizzati da

    condizioni di flessibilit certamente non riscontrabili nei tradizionali processi di

    stampaggio: utilizzando il medesimo utensile e modificando il moto relativo daquesto posseduto rispetto al semilavorato possibile ottenere forme finali

    del tutto diverse. Nel caso dello stampaggio tradizionale, invece, la modifica della

    geometria del componente finale richiede l'impiego di un nuovo stampo con

    conseguenti ingenti costi. Inoltre, in virt dell'azione locale esercitata dall'utensile

    sul semilavorato, la formatura incrementale richiede l'applicazione di forze molto

    contenute rispetto ai processi tradizionali e, di conseguenza, un fabbisogno assaiminore di energia necessaria per la deformazione e, pertanto, l'utilizzo di macchine

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    Capitolo1 Introduzione

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/20043

    meno potenti e costose. A fronte di questi vantaggi, il principale

    inconveniente

    connesso ai processi di formatura incrementale risiede negli elevati tempi di

    lavorazione, in particolare se confrontati con quelli tipici dello stampaggioindustriale. La loro applicazione quindi limitata a prodotti di nicchia,

    caratterizzati da volumi di produzione ridottissimi, od a componenti di geometria

    molto complessa. In questo ultimo caso, infatti, l'impiego di tecnologie di

    stampaggio tradizionale richiederebbe un ciclo di lavorazione costituito da una

    sequenza di numerosi passaggi e quindi comporterebbe un elevato costo per la

    realizzazione delle attrezzature necessarie.

    1.1 Obiettivo del presente studio

    E stato osservato che durante un processo di formatura incrementale su una

    lamiera di alluminio, si sono generate delle deflessioni indesiderate sul piano della

    lamiera. Lobiettivo fondamentale di questo elaborato essenzialmente quello di :

    Studiare il fenomeno e comprenderne le cause principali

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 4

    Capitolo 2.Principio di funzionamento e parametri di processo

    Nella formatura incrementale un

    utensile di forma semplice impone unadeformazione plastica locale sulla

    lamiera in modo progressivo. Un

    esempio del processo mostrato in Fig.

    2.1 e Fig. 2.2 , dove un utensile a testa

    sferica montato su una fresatrice a

    controllo numerico CNC. Lutensilesi muove orizzontalmente e verticalmente

    seguendo traiettorie generate dal programma

    della macchina realizzando la forma

    desiderata.

    2.1 Studio del meccanismo di deformazione

    In Fig. 2.3 schematizzata una vista

    in sezione di come avviene la formatura

    incrementale con un utensile a testasferica. Allo scopo di analizzare le

    deformazioni subite dalla lamiera,

    consideriamo un modello di

    deformazione piana (Fig. 2.4),

    ipotizzando che la lamiera a contatto con lutensile venga stirata uniformemente.

    Fig. 2. 1

    Fig. 2. 2

    Fig. 2. 3

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 5

    Il raggio dellutensile, il raggio di curvatura

    interno dello stampo, langolo di contatto, la

    distanza tra i lati opposti della cavit dello stampo,

    laltezza della gobba formata e le coordinate delcentro della sfera dellutensile sono espressi in

    termini di Rb, Rd, , 2L, h e xb.

    Da semplici considerazioni geometriche derivano le seguenti relazioni:

    ( )

    +

    +=

    x

    z

    zx

    db

    h

    h

    hh

    1

    21

    22

    1 tansin

    02

    1tRbb += 02

    1tRdd +=

    bdx xRLh += hh dbz +=

    bxl =1 bl =2

    dzx hhl += sincos3

    Utilizzando lintero arco di contatto l2, le deformazioni uniformi x, y, t, sullasse

    delle x sono pari a :

    +

    ==

    31

    2lnllRL

    l

    d

    tx 0=y

    In Fig. 2.5 viene rappresentata la forma in equilibrio

    sotto lazione della forza di formatura F e lo sforzo

    di trazione T. Nel modello di deformazione piana la

    sollecitazione derivante dalla piegatura e la forza di

    attrito possono essere trascurate.

    Fig. 2. 4

    Fig. 2. 5

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 6

    Lo sforzo di trazione a cui sottoposto il metallo pu scriversi come segue:

    n

    xxc

    n

    BtFBtT )exp(3

    20

    1

    ==

    +

    dove B( 2Rb ) e t sono la larghezza e lo spessore della lamiera stirata; n il

    coefficiente di incrudimento che rappresenta un indice di sensibilit alla

    deformazione del materiale; numericamente rappresenta la deformazione reale nel

    punto di massima tensione. Questo parametro pu essere facilmente determinato da

    una prova di trazione monoassiale. Considerando le condizioni di equilibrio, le forze

    di formatura Fx e Fy possono essere espresse come:

    Fx = T ( 1- cos )

    Fz = T sin

    Laltezza massima della gobba hmax pu essere

    calcolata utilizzando il diagramma dei limiti di

    formatura. Per esempio in figura 2.6 riportatol FLD per un foglio di alluminio ricotto ( t0 =

    0.3 mm , pz = 0.5 mm) ottenuto con il metodo

    del bulging test (Fig. 2.7).

    Il limite espresso da t = tB dove tB

    rappresenta la deformazione a cui si verifica la

    frattura, in condizioni di deformazione piana.Successivamente i risultati forniti da questa

    analisi teorica sono stati confrontati con quelli

    ricavati da unanalisi agli elementi finiti. Nelle

    figure seguenti vengono riportati alcuni

    confronti tra le due analisi.

    Fig. 2. 6

    Fig. 2. 7

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 7

    Fig. 2. 8 Distribuzione della deformazione lungo lasse x Fig. 2.9 Relazione tra la forza di formatura

    e laltezza della gobba realizzata

    Esse mostrano una buona concordanza dei risultati

    ottenuti dalle due analisi. Tuttavia queste analisi

    andrebbero condotte considerando i principali

    parametri di processo quali, dimensione e tipo di

    utensile, condizioni di contatto tra utensile e

    lamiera, velocit di avanzamento, ecc.

    Fig. 2. 10 Relazione tra la

    riduzione dello spessore e

    laltezza della gobba

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 8

    2.2Parametri di processoAllo scopo di capire quali sono i parametri di processo e come loro influenzano

    la formatura incrementale, riportiamo uno studio sperimentale svolto da due

    ricercatori Coreani dellUniversit di Hong-Ik.

    Saranno analizzati gli effetti dovuti al tipo, alla dimensione e alla velocit

    davanzamento dellutensile, lattrito tra utensile e lamiera e infine, sar analizzata

    linfluenza dellanisotropia planare sul meccanismo di deformazione.

    Sono stati testati due tipi di utensili, con e senza lubrificazione: uno a testa sferica e

    laltro a testa emisferica, con diametri di 5, 10, 15 mm e velocit davanzamento di0.1, 0.3 e 0.5 mm, riferita alla distanza tra lutensile, che si muove verticalmente, e la

    lamiera. Infine gli effetti della dimensione dellutensile saranno testati in due

    direzioni (Fig. 2.11): una (RD Rolling Direction) concorde al verso di laminazione

    della lamiera, laltra (TD Transverse Direction) in direzione ortogonale.

    Dobbiamo eseguire il test secondo due direzioni perch le propriet di un materiale

    deformato plasticamente non sono uguali in tutte le direzioni a causa del grado di

    anisotropia che il materiale ha ricevuto dalla sua deformazione.

    RD RD

    TD TD

    Solco di formaturaS Start Point

    E End Point

    Fig. 2.11

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 9

    Mentre lutensile si muove con traiettoria rettilinea su un piano orizzontale, la

    deformazione che si verifica ai punti iniziali (Start Point) e finali (End Point) di

    questo solco risulta essere biassiale. La

    deformazione che avviene, invece, tra questidue punti fondamentalmente una

    deformazione piana. E stato osservato che

    allaumentare del raggio di curvatura delle

    superfici realizzate dallutensile, la

    deformazione sempre pi biassiale. Come

    mostrato in Fig. 2.12, la FLC( Forming Limit Curve), che rappresenta la formabilit in termini di deformazione

    maggiore e minore, espressa da una retta con pendenza negativa. Specialmente per

    una lamiera di alluminio, la formabilit pu essere quantificata come un numero

    scalare di ( major + minor ). Sempre da

    questa figura si pu notare come la

    FLC, nella formatura incrementale,risulti essere pi in alto rispetto alla

    FLC dei processi di formatura

    convenzionali; questo perch il

    meccanismo di deformazione

    fortemente localizzato e progressivo.

    Allo scopo di misurare la deformazione

    della lamiera, sono state applicate su di

    essa una serie di griglie rettangolari e circolari, come mostra la Fig. 2.13.

    Durante il test lutensile si muove avanti e indietro lungo una traiettoria rettilinea di

    40 mm con una velocit davanzamento costante fino a quando non si verifica la

    rottura; dopodich, dalla lamiera viene staccata la griglia e vengono misurate le

    deformazioni maggiori e minori. Ovviamente vanno misurate le griglie lontane dai

    lati del solco deformato. I risultati ottenuti sono riportati in Fig. 2.14.

    Fig. 2. 12

    Fig. 2. 13

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

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    Fig. 2. 14

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 11

    2.2.1 Tipo di utensile-Attrito

    Quando stato usato lutensile a punta sferica, il valore di ( major + minor ) era 0.72

    con lubrificazione e 0.73 senza lubrificazione. Con lutensile a testa emisferica,

    invece, il valore era di 0.67 con lubrificazione e 0.69 senza lubrificazione. In Fig.2.15 possibile osservare gli effetti di queste prove sulla superficie della parte

    formata.

    (a) Utensile sferico con lubrificazione (b) Utensile sferico senza lubrificazione

    (c) Utensile a testa emisferica con (d) Utensile a testa emisferica senza

    lubrificazione lubrificazione

    Fig. 2.15

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 12

    I due casi limiti sono riportati in Fig. 2.15 (a) e (d); utilizzando un utensile a testa

    sferica e lubrificando le parti a contatto, la superficie del metallo risulta essere poco

    alterata. Nel caso in cui si utilizza un utensile a testa emisferica senza lubrificare, la

    superficie del metallo presenta delle forti striature. In questo caso il metallo vienestirato o addirittura strappato; infatti la formabilit degli utensili emisferici risulta

    minore di quelli sferici, proprio perch stirando la lamiera ne riducono la capacit di

    deformarsi oltre certi limiti.

    Lattrito tra utensile e lamiera fa aumentare la pressione esercitata dallutensile e

    provoca una diminuzione dello stato di stress a cui sottoposto il metallo ; il risultato

    che viene ritardato il verificarsi delle rotture e migliorata la formabilit. Tuttavialattrito non pu superare certi valori, altrimenti, come visto prima, la lamiera tende a

    strapparsi.

    2.2.2. Velocit di avanzamento

    In figura 2.16 e 2.17 sono riportate le curve FLCottenute usando tre diversi valori di velocit di

    avanzamento: 0.1, 0.3 e 0.5 mm, in direzione RD

    e TD. Si vede che quando la velocit cresce da 0.1

    a 0.5 mm, il valore di ( major + minor ) decresce da

    0.92 a 0.68 nella direzione di laminazione RD e

    decresce da 0.82 a 0.7 in direzione ortogonale TD.

    In questo modo chiara linfluenza

    dellanisotropia e che la formabilit sempre pi

    alta quanto pi bassa la velocit di avanzamento.

    Tuttavia i valori della velocit di avanzamento non

    possono essere troppo bassi altrimenti aumentano i

    tempi di formatura.

    Fig. 2. 16

    Fig. 2. 17

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 13

    2.2.3 Dimensione dell utensile

    Sono stati usati tre diversi utensili a testa emisferica : da 5,10,15 mm di diametro, con

    una velocit di avanzamento mantenuta a 0.1 mm. Dopo la formatura sono state

    misurate, sulla griglia deformata, le deformazionimaggiori e minori e i valori di ( major + minor )

    sono stati riportati in Fig. 2.18 e 2.19. Quando

    lutensile si muove parallelamente a RD, il valore

    trovato stato 0.92, 0.92 e 0.7 per un diametro

    dellutensile di 5, 10, 15 mm, rispettivamente;

    nettamente differenti,invece, risultano i valori indirezione TD: 0.82, 0.9 e 0.8, Allaumentare della

    dimensione dellutensile, la zona di deformazione

    o di contatto cresce e il livello di deformazione

    decresce; si ha, quindi, come risultato un aumento

    dellaltezza hmax di formatura. Le rotture sono

    parallele alla direzione di movimento dellutensilenei casi degli utensili di 5 e 10 mm. Invece, per

    lutensile da 15 mm, le rotture sono parallele alla

    direzione TD, quale che sia la direzione di avanzamento dellutensile.

    Allo scopo di comprendere meglio landamento delle deformazioni, stata condotta

    unanalisi agli elementi finiti con un codice commerciale : PAM-STAMP.

    Le deformazioni maggiori e minori previste dal codice sono riportate in Fig. 2.14,

    nella quale i valori ottenuti dalla superficie a contatto con lutensile sono stati

    denotati upper, mentre i valori ottenuti per le superfici opposte a quella di contatto

    con lutensile sono state denotate lower. Da questa analisi stato riscontrato che:

    - Lo spessore grande al centro e piccolo agli estremi della traiettoria. Tuttavia,la differenza di spessore diminuisce allaumentare della dimensione

    dellutensile.

    Fig. 2.18

    Fig. 2. 19

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 14

    - La deformazione pi grande sulla superficie lower che sulla superficieupper, ma la differenza diminuisce allaumentare della dimensione

    dellutensile.

    - La deformazione minore piccola al centro e grande allestremit dellatraiettoria, ma la differenza diminuisce allaumentare della dimensione

    dellutensile.

    - Nel caso dellutensile da 5 mm, la deformazione maggiore lungo Rd pigrande di quella lungo TD, come mostrano le Fig. 2.14 (a) e (b). Il contrario

    avviene per lutensile da 15 mm, dove la deformazione maggiore in TD pi

    grande di quella in RD ( Fig. 2.14 (e) e (f) ). Volendo analizzare la formabilitpossiamo dire che essa grande in RD, usando lutensile da 15 mm, inoltre la

    formabilit secondo RD e TD dovrebbe essere la stessa per lutensile da

    10mm.

    2.2.4 Anisotropia planare

    Sappiamo che le lavorazioni per deformazione plastica delle lamiere vengonocondotte su semilavorati ottenuti mediante precedenti processi di laminazione su

    tavola piana; tali processi determinano notevoli fenomeni di incrudimento sul

    materiale, in particolare lungo la direzione di laminazione. Prima di questo processo

    le caratteristiche del materiale possono essere considerate isotrope, con i grani

    cristallini orientati in modo casuale nello spazio; per effetto della deformazione

    plastica i cristalli vengono orientati secondo direzioni cristallografiche ben precise. In

    conseguenza di ci se si ricavano dalla lamiera alcuni provini orientati secondo

    direzioni diverse rispetto alla direzione di laminazione ( ad esempio a 0, a 45 ed a

    90 ) e si effettuano su di essi prove di trazione i risultati ottenuti con riferimento al

    modulo di Young, alla tensione di scorrimento, alla tensione di rottura ed

    allallungamento percentuale a rottura risulteranno anche significativamente diversi.

    Dopo il processo di laminazione, quindi, le caratteristiche del materiale sono

  • 7/23/2019 Incremental Forming

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    Capitolo2 Principio di funzionamento e parametri di processo

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 15

    fortemente anisotrope, cio

    variano al variare della

    direzione secondo cui

    vengono valutate.Indicando con l, w ed t

    rispettivamente le deformazioni lungo la direzione della lunghezza (direzione di

    laminazione), della larghezza e dello spessore del provino sottoposto a trazione,

    occorre far rilevare che la somma delle tre deformazioni deve essere necessariamente

    uguale a zero, dovendo essere in ogni caso soddisfatta la condizione di invariabilit

    del volume, condizione che governa i processi di deformazione plastica. Lindice dianisotropia viene definito dalla relazione :

    =

    ==

    00

    0

    0

    0

    ln

    ln

    ln

    ln

    lw

    lw

    w

    w

    t

    t

    w

    w

    Rff

    f

    f

    f

    t

    w

    Se un materiale, sottoposto ad uno sforzo di trazione, isotropo, le deformazioni, nel

    senso della larghezza e dello spessore, saranno tra loro coincidenti e lindice di

    anisotropia r avr valore unitario; viceversa, se il materiale ha caratteristiche

    anisotrope, le deformazioni t ed w saranno differenti ed r diverso dallunit.

    Linfluenza dellanisotropia sul meccanismo di deformazione semplice da valutare

    e quantificare, basta, infatti, osservare, nei vari grafici proposti, la differenza tra i

    valori assunti dai principali parametri di processo nelle direzioni RD ( direzione dilaminazione) e TD ( direzione ortogonale al quella di laminazione).

    t

    w

    l

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    Capitolo 3 Macchine, Utensili e Stampi

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 16

    Capitolo 3.Macchine, utensili e stampi

    Una macchina da formatura

    incrementale costituita, nella sua

    schematizzazione pi semplice, da tre

    elementi fondamentali :

    -stampo (die)-punzone (punch)-premilamiera(blankholder frame)

    Lo stampo, riproducendo la geometria delloggetto, deve avere:

    buona resistenza, per evitare rotture; buona superficie di finitura, per produrre pezzi con bassa

    rugosit superficiale.

    La presenza di uno stampo completo sotto la lamiera molto

    importante allo scopo di permettere la realizzazione di superfici

    che rispettino le tolleranze geometriche e dimensionali imposte

    dal particolare impiego e stabilite a priori.

    Il punzone costituito da un corpo cilindrico con unatesta sferica o emisferica .Il raggio della testa funzione della

    geometria del pezzo finale. A volte nella fase di pre-forming,

    possono essere impiegati utensili a testa larga allo scopo di

    incrementare la formabilit della lamiera, mentre in fase di

    finitura il raggio dellutensile sar uguale o minore del raggio di

    curvatura pi piccolo del pezzo da realizzare.

    Fi . 3. 1

    Fig. 3. 2

    Fig. 3. 3

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    Capitolo 3 Macchine, Utensili e Stampi

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 17

    Infine, il premilamiera un semplice telaio squadrato in

    acciaio che blocca la lamiera perifericamente. Durante la

    deformazione, il sistema di bloccaggio deve mantenere la

    lamiera nella giusta posizione permettendo flusso di metallosecondo la direzione del punzone, evitando rotture mentre il

    punzone si muove e formazione di grinze sulla periferia della

    lamiera. Risulta molto importante, perci, scegliere il giusto

    carico da applicare al premilamiera. Lobiettivo sarebbe quello

    di trovare un compromesso tra la necessit di bloccare la lamiera e di favorire

    lincremento del flusso di materiale durante il processo di formatura.

    A livello mondiale sono ancora pochissimi i costruttori di macchine per la

    formatura incrementale. Attualmente quelle pi sviluppate e maggiormente usate

    sono due, una (Fig. 3.5) costruita e commercializzata dalla societ giapponese

    Amino Corporation e laltra (Fig. 3.6) sviluppata dal centro IFUM (Institute For

    Metal Forming and Metal Forming Machine Tools) dellUniversit di Hannover inGermania.

    Fig. 3. 4

    Fig. 3. 5 Fi . 3. 6

  • 7/23/2019 Incremental Forming

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    Capitolo 3 Macchine, Utensili e Stampi

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 18

    La differenza sostanziale tra queste due macchine il modo in

    cui viene effettuata la formatura. In fig. 3.7 e fig. 3.8 viene

    evidenziato il principio di funzionamento della macchina

    AMINO; si nota subito che la parte da realizzare vienepraticamente spinta verso lalto da un pistone posto al di sotto

    della lamiera. Questo significa che lutensile

    non dotato di movimento verticale e

    ovviamente pu muoversi solo

    orizzontalmente. Con questa macchina si

    realizzano formature positive ed come sela geometria realizzata subisse una

    estrusione verso lalto.

    Nella macchina dellIFUM notiamo una netta differenza nel modo in cui avviene

    la lavorazione. Osservando la Fig. 3.9 possiamonotare che in questo caso il punzone pu avere

    solo spostamenti verticali, mentre tutto il

    sistema lamiera-premilamiera-stampo a

    muoversi orizzontalmente e che quindi la

    macchina realizza formature negative.

    Esiste una versione un po pi complessa di

    questa macchina, la quale, come mostrato in Fig.

    3.10, anzich avere uno stampo convenzionalmente

    statico ne possiede uno mobile capace di muoversi

    su traiettorie parallele e ortogonali alla lamiera e di

    ruotare per permettere la formatura di parti dotate di

    una certa angolatura.

    Fig. 3. 7

    Fig. 3. 8

    Fig. 3. 9

    Fig. 3. 10

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    Capitolo 3 Macchine, Utensili e Stampi

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 19

    Volendo analizzare i vantaggi e gli svantaggi dei due tipi di formatura riportiamo il

    caso di formatura di un cono rettangolare.

    Fig. 3. 11 Cono rettangolare realizzato con formatura Fig. 3.12 Cono realizzato con formatura positiva.

    negativa.

    E evidente come la diversit di questi due

    metodi di formatura comporti stati

    deformativi molto diversi tra loro. Con

    riferimento alla Fig. 3.13 possiamo affermare

    che :

    1. La formabilit del metallo in questione alta quando la deformazione piana

    2. Con il metodo della formaturanegativa, a causa di un modo di deformazione biassiale, pi difficile

    realizzare angoli e lati oltre certi limiti, in quanto facilmente si verificano dellerotture.

    3. Con il metodo della formatura positiva, invece, possibile realizzare forma conangoli abbastanza severi, in quanto il meccanismo di deformazione dominante

    quello piano.

    4. Nel metodo della formatura positiva, la colonna di supporto, appositamenteprogettata, dipende dalla complessit della forma da realizzare.

    Fig. 3. 13

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    Capitolo 3 Macchine, Utensili e Stampi

    Corso di Tecnologie Speciali Mattaroccia Gianluca A/A 2003/2004 20

    Negli anni pi recenti sono state presentate alcune applicazioni di formatura

    incrementale condotte su macchine fresatrici a controllo numerico.

    Queste applicazioni, inizialmente proposte in Giappone, hanno trovato rapido

    riscontro in Europa e negli Stati Uniti, e lasciano intravedere promettenti sviluppisoprattutto nel settore della prototipazione rapida. Il foglio di lamiera posizionato

    sulla tavola porta-pezzo della fresatrice ed incastrato lungo tutto il perimetro; in luogo

    della fresa, sul mandrino viene fissato un punzone a testa emisferica di piccolo

    diametro. La traiettoria del punzone comandata tramite controllo numerico e

    permette di imprimere sulla lamiera la deformazione necessaria per ottenere il

    desiderato prodotto finale. E evidente che ilmoto relativo nasce dalla composizione degli

    spostamenti (ed eventualmente delle

    rotazioni) del punzone lungo gli assi

    controllati della macchina utensile. La figura

    3.14 riporta una caratteristica applicazione di

    incremetal forming su una fresatrice dotata ditre assi controllati: in questo caso il moto

    relativo utensile-lamiera deriva dalla composizione delle

    traslazioni lungo i tre assi controllati (X ed Y sul piano della

    lamiera, Z in direzione perpendicolare ad esso) e dovr essere

    tale da provocare la deformazione necessaria per ottenere la

    geometria voluta sul pezzo. La figura 3.15 riporta, a titolo di

    esempio, alcuni componenti realizzati su fresatrice nel corso

    di una campagna di prove di laboratorio. a controllo

    numerico.

    Fig. 3. 14

    Fig. 3. 15

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    Capitolo 4 Studio del fenomeno della deflessione

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    Capitolo 4. Studio del fenomeno della deflessione

    A seguito di una lavorazione per formatura incrementale effettuata in laboratorio

    stato osservato il manifestarsi di un difetto superficiale caratteristico delle

    lavorazioni per deformazione plastica delle lamiere: lingobbamento o deflessione.

    Questo fenomeno stato riscontrato su fogli di Alluminio 2024 allo stato ricotto dello

    spessore di 0.3 mm. Lapparecchiatura utilizzata per svolgere la lavorazione un

    robot che monta sulla sua testa un punzone a testa sferica del diametro di 10 mm. La

    formatura realizzata in aria, vale a dire senza uno stampo.

    Nel presente lavoro saranno analizzati i fattori che potrebbero influenzare il

    fenomeno, derivanti sia dal materiale che dalle attrezzature.

    4.1 Studio del materiale

    Fig. 4.1

    Quando un metallo subisce una profonda

    deformazione a freddo (ad esempio di

    laminazione, come nel nostro caso), che lorende incrudito, gran parte dellenergia

    spesa per la deformazione plastica viene

    conservata nel metallo stesso sotto forma di

    difetti di linea, cio dislocazioni. Quindi un

    metallo incrudito ha unenergia interna pi

    elevata di uno non incrudito. Per addolcire equindi aumentare la duttilit di un metallo

    Fig. 4.2

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    Capitolo 4 Studio del fenomeno della deflessione

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    sottoposto a deformazione plastica a freddo viene eseguito un trattamento termico di

    ricottura, trattamento che consiste nel riscaldare, ad una temperatura sufficientemente

    alta e per un tempo adeguato, il metallo incrudito. Questo trattamento annulla molte

    dislocazioni oppure le porta in condizioni di minore energia. Come possiamo notaredalla Fig. 4.2 durante la fase di ricupero, diminuisce la resistenza del metallo

    incrudito, mentre di solito viene notevolmente aumentata la sua duttilit.

    Infatti, se mettiamo a confronto

    (Tabella 4.1) le caratteristiche

    meccaniche di una lega di alluminio allo

    stato TN (tempra di soluzione coninvecchiamento naturale) e una allo stato

    O (ricotto) notiamo proprio quello precedentemente detto. I valori del 2024-O, allo

    stato ricotto, sono molto incoraggianti, in quanto notiamo subito un carico di

    snervamento abbastanza basso ed un allungamento percentuale a rottura alto, il che ci

    fa pensare ad una lega adatta alle lavorazioni per deformazione plastica.

    Nel processo di formatura incrementale le modalit base di formatura della lamiera

    sono essenzialmente due:

    - flessione plastica (bending), in cui la deformazione si verifica soltanto nellazona in cui si modifica il raggio di curvatura. Lo stato di deformazione tipico

    della flessione plastica corrisponde allesistenza, nel piano della lamiera, di una

    direzione di deformazione piana coincidente con lasse di flessione.

    - espansione (stretching), in cui la lamiera viene deformata in una certa regione,mentre risulta completamente bloccata dallazione di un premilamiera nella

    zona che circonda la regione deformata.

    Il concetto di flessione plastica ci porta a riflettere su un altro importante fenomeno

    legato alla deformazione delle lamiere da parte di un punzone, e cio il fenomeno del

    ritorno elastico (springback).

    R

    N/mm2RS0. 2%

    N/mm2A

    %

    HB

    min

    AL 2024-TN 390 290 10 115

    AL 2024-O 195 80 14 45

    Tabella 4.1

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    Capitolo 4 Studio del fenomeno della deflessione

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    Lentit di tale ritorno elastico risulta essere funzione dei seguenti parametri:

    - Il raggio di curvatura sotto carico Rc, il quale alla fine della fase di caricoviene a coincidere con il raggio di curvatura del punzone: al crescere del raggiodi curvatura Rc, la piegatura impressa pi dolce e conseguentemente

    maggiore la porzione della lamiera che rimane in campo elastico;

    - Lo spessore della lamiera, s: bassi valori dello spessore svolgono un ruoloconcorde a quello che caratterizza

    elevati valori del raggio di

    piegatura; questo perch: facendo

    riferimento ad un modellosemplificato monoassiale, la

    deformazione impressa sulla

    generica fibra posta a distanza y

    dallasse neutro pari a y/R, essendo R il raggio di piegatura; la deformazione

    massima si verifica sul bordo esterno della lamiera e sar pari a s/2R. Ci vuol

    dire che pi piccolo s e minori saranno le deformazioni. E possibileracchiudere i due parametri in un unico parametro geometrico Rc /s, al cui

    crescere si riduce la drasticit della deformazione impressa e

    conseguentemente aumenta lentit del ritorno elastico alla fine della fase di

    carico.

    - Infine particolarmente rilevante linfluenza delle propriet meccaniche delmateriale, con riferimento al rapporto tra la tensione di flusso plastico del

    materiale ( carico di snervamento) s ed il modulo di Young: analizzando la

    Fig. 4.3 Fig. 4.4

    Fig. 4.5

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    curva tensioni-deformazioni, di Fig. 4.3 e 4.4, si evidenzia che lentit della

    deformazione elastica recuperata durante la fase dello scarico cresce al crescere

    della tensione di snervamento ed al diminuire del modulo di elasticit

    longitudinale.

    Ora, se osserviamo gli effetti del trattamento termico

    di ricottura, in Fig. 4.6, ci rendiamo subito conto che

    lalluminio ricotto, avendo un carico di snervamento pi

    basso, sar soggetto in maniera meno sensibile, al

    fenomeno del ritorno elastico rispetto ad uno temprato;inoltre dato che, in precedenti processi di formatura

    incrementale effettuati in laboratorio, su lamiere di

    Alluminio non ricotto, risulta assente il fenomeno di

    deflessione, oggetto del presente studio, possiamo

    affermare che la distorsione della lamiera non provocata direttamente dal fenomeno

    del ritorno elastico. possibile, per, che altri fattori, che pi in seguitoanalizzeremo, possano sommare i loro effetti a lievi fenomeni di ritorno elastico e

    quindi accentuare la deformazione.

    Essendo molto accentuata la riduzione di spessore subita dalla lamiera, i grani

    cristallini subiscono un forte schiacciamento e quindi un notevole allungamento nella

    direzione di laminazione come mostrato in Fig. 4.7.

    Il trattamento termico di ricottura delle leghe di alluminio molto particolare:

    bastano, infatti, piccole variazioni dei valori ottimali di temperatura, pressione e

    Fig. 4.6

    Fig. 4.7 Allungamento dei grani nella direzione di laminazione

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    tempo di trattamento per ottenere strutture cristalline completamente differenti da

    quelle desiderate. Durante la fase di ricristallizzazione, (Fig. 4.8) pu quindi accadere

    che i nuovi grani formati crescano in modo anomalo generando ulteriori tensioni

    residue apparentemente in equilibrio.

    Questo momentaneo equilibrio viene a mancare non appena interviene uno sforzo

    esterno, provocando, cos, una deformazione in qualche direzione preferenziale e

    generando delle variazioni di forma della lamiera inaspettate.

    Fig. 4.8 Crescita dei grani durante il trattamento di ricottura

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    4.2 Parametri e cause legate al premilamiera

    Dal punto di vista meccanico, il processo di

    deformazione, nella formatura incrementale, simileal processo di spinning. Tale processo pu essere

    diviso in tre categorie, come mostrato in Fig. 4.9.

    - Over spinning- Shear spinning- Under spinning

    Poich nella formatura incrementale tutta la periferia della lamiera bloccata dalpremilamiera lecito ipotizzare che essa sia deformata da una sollecitazione di taglio

    dominante, uguale a quella che agisce nello shear spinning.

    Analizzando lapparecchiatura di

    formatura utilizzata in laboratorio, stato

    osservato che il bloccaggio della lamiera

    realizzato tramite una serie di morsetti, comeschematizzato in Fig. 4.10. Ci significa che

    durante la formatura, lo stato tensionale, a cui

    sottoposto il metallo, non unicamente di trazione e che quindi la deformazione che

    si verifica non completamente a spese dello spessore delle pareti del componente

    deformato. Se lo stato di deformazione non unicamente di trazione, possono

    verificarsi deflessioni della superficie della lamiera e la tendenza al verificarsi di

    questi difetti viene amplificata ogni volta che nel processo esistono condizioni tali da

    permettere alla lamiera di muoversi liberamente, quindi in tutte le zone in cui la

    presenza del premilamiera viene a mancare.

    Inoltre, le zone della lamiera sottoposte allazione dei morsetti non sono tutte

    soggette allo stesso stato tensionale, dato che, i morsetti vengono serrati manualmente

    e quindi, tutti, con differenti carichi di coppia.

    Appoggio

    LamieraMorsetto

    Fig. 4.10

    Fig. 4.9

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    Capitolo 4 Studio del fenomeno della deflessione

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    Senza fare alcuna analisi numerica, la quale certamente evidenzierebbe ci che

    accade nel materiale in queste condizioni, ovvio prevedere una situazione simile a

    quella mostrata in Fig. 4.11: il punzone (in zona centrale O )

    sottopone a stretching la lamiera, e si vede, anche se inmodo troppo accentuato, il fenomeno delle diverse bande di

    flusso. Le uniche zone sottoposte unicamente a trazione

    sono quelle in corrispondenza delle quali agisce il morsetto.

    Questo potrebbe essere anche valutato sperimentalmente, ad

    esempio, imprimendo sulla superficie della lamiera una pellicola con una griglia di

    cerchietti di convenienti dimensioni, ricordando che al variare della dimensione dellagriglia varia landamento dellFLD.

    Analizzando eventuali cerchietti posti sulla superficie della

    lamiera, per una situazione completamente bilanciata, quindi per uno

    stato tensionale unicamente di trazione, il cerchietto originale

    dovrebbe deformarsi allargandosi uniformemente in tutte le direzioni

    del piano della lamiera, come mostra la Fig. 4.12.Nel caso di condizioni sbilanciate (Fig. 4.13) il cerchietto

    originale subisce una contrazione nella direzione dellasse minore.

    Questo vuol dire che sulla lamiera non sta agendo solo uno sforzo di

    trazione, ma esiste anche uno sforzo di compressione.

    Quando la lamiera bloccata lungo tutto il suo perimetro, una

    sollecitazione sufficientemente alta, dovuta allazione del punzone, tale da superareil limite di snervamento del materiale e quindi capace di portare le zone interessate

    allazione dellutensile, completamente, in campo plastico.

    Con il sistema di bloccaggio utilizzato in laboratorio, le zone sottoposte

    allazione del morsetto (zone a maggiore deformazione) riescono a superare il limite

    di snervamento del materiale, mentre quelle libere subiscono solamente una

    deformazione temporanea, cio elastica. Non appena cessa lazione del carico questa

    deformazione in buona parte viene annullata, si verifica, cio, il fenomeno del ritorno

    Fig. 4.11

    Fig. 4.12

    Fig. 4.13

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    elastico e quindi non ci troviamo pi in una

    condizione completamente bilanciata come mostra

    la Fig. 4.12. Questo pu essere verificato

    sperimentalmente applicando, come al solito, sullalamiera una griglia di deformazione, dopodich si

    effettua la formatura e si misurano le

    deformazioni realizzate. Successivamente

    considerando la curva limite di formabilit FLD

    del materiale in questione, considerando oltre al

    limite di frattura anche il limite di snervamento,come mostra la Fig. 4.14, si riportano le

    deformazioni misurate sulla griglia.

    A questo punto si riportano sul diagramma le

    deformazioni misurate sulla griglia.

    Nel caso di condizioni bilanciate lecito

    attendersi che le deformazioni misurate si trovinotutte oltre il limite di snervamento, come mostra la

    Fig. 4.15.

    Nel caso dellapparecchiatura utilizzata in

    laboratorio non tutte le zone della lamiera a

    contatto con lutensile riescono a superare il limite

    di snervamento (Fig. 4.16), quindi il ritorno

    elastico tale da causare la deflessione.

    Dalla Fig. 4.17 facile notare che la deflessione della

    lamiera si verifica in direzione ortogonale a RD (Rolling

    Direction); questo perch data lelevata concentrazione

    delle dislocazioni, in direzione RD, risulta pi

    favorita,con i bassi carichi di formatura utilizzati, lo

    scorrimento dei piani in una direzione meno ostacolata.

    Fig. 4.14

    Fig. 4.16

    Fig. 4.15

    Fi . 4.17

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    Conclusioni

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    Conclusioni

    Questa ricerca ha voluto analizzare e dimostrare il modo in cui i vari parametri

    di processo influenzano il prodotto realizzato e la lavorazione.Si visto che lattrito tra utensile e lamiera gioca un ruolo fondamentale nella

    qualit della superficie realizzata; che al diminuire della velocit di avanzamento

    dellutensile i limiti di formabilit si spostano verso lalto; che allaumentare della

    dimensione dellutensile migliora la formabilit nelle prime fasi di formatura e che

    poi causa un abbassamento dei limiti di formatura. Infine il ruolo dellanisotropia

    planare che provoca variazioni anche notevoli dei parametri di processo a secondadella direzione in cui vengono valutati (direzione RD o TD).

    Si cercato, inoltre, di capire il motivo della deflessione verificatasi su un foglio

    di alluminio AL 2024-O, e questo stato fatto analizzando sia le caratteristiche del

    materiale ( struttura cristallina, trattamento termico di ricottura, grado di anisotropia,

    ecc.) sia lapparecchiatura utilizzata. Possiamo quindi concludere dicendo che :

    Non potendoci basare su dati di sufficiente precisione, si consiglia di sottoporre

    il metallo in questione, AL2024-O, ad un esame metallografico ai raggi X: in questo

    modo si potr, innanzitutto, stabilire:

    - La forma, la geometria e lorientamento dei grani- Eventuali composti precipitati durante il trattamento di ricottura, i quali

    alterano il comportamento meccanico del metallo

    - Valutare lo stato di sforzo residuo a cui sottoposto il metallo.

    La presenza di un premilamiera che agisce su tutta la superficie della lamiera

    fortemente consigliata: in questo modo possibile evitare che alcune zone del

    materiale, quelle libere, subiscano ritorno elastico e causino instabilit superficiale

    della lamiera.

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    Bibliografia

    Bibliografia

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    3. Y.H. Kim, J.J. Park. Effect of process parameters on formability inincremental forming of sheet metal.

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