impianti dell’industria di processo

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Corso di Laurea in Ingegneria Chimica UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO Appunti per il corso di Impianti dell’Industria di Processo II Rev del 21/03/2009 Prof. Libero Sesti Osséo Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare

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Impianti dell’Industria di Processo

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  • Corso di Laurea in Ingegneria Chimica

    UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO

    Appunti per il corso di

    Impianti dellIndustria di Processo II

    Rev del 21/03/2009

    Prof. Libero Sesti Osso Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare

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  • 3

    Indice

    Prefazione

    Cap. 1. Introduzione

    1.1 Introduzione 1.2 Lo schema a blocchi 1.3 Dallo Schema a Blocchi allo Schema di Processo 1.4 Dallo schema di Processo al progetto

    Cap. 2. Sviluppo del basic design di un Impianto

    2.1 Lidea progetto 2.2 Definizione dellidea progetto 2.3 I progetti plausibili 2.4 Dai progetti plausibili a quelli possibili 2.5 Dai progetti possibili al progetto

    Cap. 3. Dal basic design alla quantificazione economica

    3.1 Il progetto possibile: lofferta tecnico economica della Engineering Company

    3.2 Le convenzioni per lofferta tecnico-economica 3.3 Organizzazione per la realizzazione di un progetto 3.4 Organizzazione tipica di una engineering company

    4. Il progetto di un Impianto di Processo

    4.1 Le specifiche di progetto 5. Flow Sheeting

    5.1. Schema a blocchi 5.2. Process Flow Diagram (PFD) 5.3. Piping and Instrumentation diagram (P&ID) 5.4. Logica di controllo e di interblocco

    6. Documentazione di progetto

    6.1 Dai flow sheet alla progettazione 6.2 Specifiche di apparecchiature

    6.2.1 Data Sheet apparecchiature. 6.3 Classi tubazioni 6.4 Strumentazione 6.4.1Collocazione 6.4.2 Segnale 6.4.3 Rappresentazione degli elementi sensibili

    6.4.3.1Instrument Data Sheets (ID/S) 6.4.3.2 Elementi di misura della portata

    Fogli dati per strumenti di misura della portata

  • 4

    6.4.3.3 Elementi sensibili per la pressione e il livello Fogli dati per strumenti di misura della pressione Fogli dati per strumenti di misura del livello

    6.4.3.4 Elementi sensibili per lanalisi dei composti Fogli dati per strumenti di analisi di composizione

    6.4.3.5 Elementi finali per il controllo Fogli dati per valvole di controllo

    6.4.3.6 Valvole di sicurezza Fogli dati per valvole di sicurezza

    6.5 Esercizio sulla documentazione di progetto

  • 5

    Prefazione

    C unidea che ha guidato la stesura di questo testo: colmare quel vuoto - in

    parte sostanziale, in parte psicologico - che divide il mondo produttivo da

    quello della formazione universitaria.

    Troppi neo-laureati, muovendo i loro primi passi nelle Imprese, pensano che

    quanto fatto allUniversit sia poco applicabile e serva a poco, perch troppo

    teorico. La maggior parte di loro si ravvedranno, perdendo per tempo ed

    opportunit di carriera preziose.

    Su materie che hanno risvolti pratici come la Gestione di un Impianto di

    Processo, gli Enti di Formazione hanno in Italia la tendenza a demandare la

    formazione al mondo del lavoro. Il risultato che spesso si vede attuato sui

    nostri ingegneri un training on the job sicuramente interessante, ma con il

    difetto non trascurabile di essere una formazione focalizzata sul particolare.

    Risalire dal particolare al generale, in un quadro di sistema, poi un percorso di

    maturazione faticoso, demandato nella maggior parte dei casi alla buona

    volont ed alle qualit personali del professionista.

    E dunque importante fornire agli allievi unidea generale del funzionamento di

    un Impianto di Processo, nel tentativo di radicare nella loro cultura

    professionale le ragioni per quei comportamenti particolari che troveranno

    poi, nel mondo produttivo. Quando saranno in quel contesto, essi dovranno

    saper agire, esprimendo la loro professionalit e dispiegando nella pratica la

    loro formazione complessiva.

    Con queste premesse, gli obiettivi di questo corso sono pertanto:

    stimolare la sintesi delle competenze pi tipiche dell Ingegneria di

    Processo con un lavoro di richiami dei contenuti di corsi propedeutici;

    colmare parte del vuoto che divide il mondo produttivo da quello della

    formazione accademica.

    Dopo aver letto e studiato questo libro, termini come Schema di Processo (o il

    suo equivalente pi diffuso inglese Process Flow Diagram, o il suo acronimo

    PFD), Schema Meccanico (o il pi comune Piping and Instrumentation Diagram,

    P&ID), Fogli Dati (Data Sheets, D/S) saranno intesi dai lettori come il modo pi

  • 6

    ovvio e razionale per comprendere ed interpretare nel modo migliore un

    impianto di processo.

    Mi auguro che questo testo, di supporto al completamento del percorso di

    formazione degli allievi, ne faciliti lingresso senza timidezze nel mondo del

    lavoro.

  • 7

    Introduzione

    LAlchimista

    Ricordate lAlchimista?

    Si, quella figura, a met tra un mago medievale ed un chimico moderno, intriso

    di mistero, teso tra lo sforzo di una ricerca difficoltosa e le necessit pratiche,

    che lo rendevano talvolta tanto simile ad un millantatore.

    Cercava di trasformare il piombo in oro!

    Come sapete dagli esiti della Storia, non ci riusc mai.

    A prescindere dal suo percorso e dalla sua fama, lAlchimista impersonava

    unesigenza tutta umana: il desiderio del dominio della materia per ottenere

    ricchezza. A conferma del fatto che si ha a che fare con unumana esigenza, gi

    secoli prima si era favoleggiato di re Mida, che la leggenda dice trasformasse in

    oro qualunque cosa toccasse.

    La mitologia e la storia sono fuse e, verrebbe da dire, confuse nelle immagini di

    re Mida e dellAlchimista. Tuttavia, si pu trovare in questi personaggi una

    radice comune: sia Re Mida con il semplice tocco delle sue mani, sia lAlchimista

    con complesse e segrete formule potevano (o, meglio, si diceva che potessero)

    trasformare in maniera semplice e diretta la materia per ottenerne oro. Non

  • 8

    un caso che si volesse ottenere, tra tutti i metalli, proprio loro, che era ed il

    simbolo della ricchezza e dunque del potere.

    Il sogno dellAlchimista di ottenere oro dal piombo dunque una metafora del

    desiderio di sicurezza e potere di ogni uomo.

    Il moderno Alchimista

    LAlchimista avrebbe voluto trasformare il piombo in oro. Un progetto ben

    difficile, che diventato, nel tempo, una realt, pur se in forme diverse rispetto

    a quelle che egli, a quei tempi, immaginava. Se gli Alchimisti non hanno

    raggiunto il loro scopo perch costoro pensavano di trasformare direttamente

    la materia in oro, senza alcun passaggio intermedio.

    La soluzione invece sotto i nostri occhi. La storia della tecnologia ha

    dimostrato che la materia pu essere trasformata, per ottenere un prodotto

    vendibile Non era perseguibile lobiettivo di trasformare direttamente il

    piombo in oro, ma certo possibile trasformare le materie prime in prodotti

    finiti, semilavorati o energia. La materia si pu dunque trasformare, e il valore

    aggiunto del prodotto trasformato ricchezza (dunque, oro!).

    E questa lidea alla base della formazione professionale di un Ingegnere

    Chimico: un tecnico in grado di trasformare la materia per ottenere prodotti

    vendibili (e quindi generare ricchezza).

    Potrebbe dunque il lavoro dun Ingegnere Chimico essere definito come

    unalchimia?

    La risposta un no, deciso. Per ottenere la trasformazione di materie prime in

    prodotti sono necessarie conoscenze tecniche complesse, che si concretizzano

    in Impianti di Processo. E questa la sintesi della miscela di competenze, la

    formula magica costituita da conoscenze scientifiche, tecnologiche e

    organizzative, che rende possibile la doppia magia della trasformazione della

    materia e della creazione della ricchezza. Lorganizzazione corretta delle

  • 9

    conoscenze costituisce dunque un sapere (know how) specifico dellIngegnere

    Chimico.

    La materia viene trasformata tramite un Impianto di Processo. Tuttavia

    limpianto, ancor prima di essere fisicamente realizzato, schematizzato sulla

    carta, in un progetto complesso.

    Le formule per il progetto vengono scritte in un linguaggio per addetti ai

    lavori, nei documenti di progetto. Il gestore dellimpianto, cos come il

    progettista, trarr vantaggi importanti dal saper leggere le formule, cio la

    documentazione di progetto. La scrittura - ed ancor pi la lettura della

    documentazione dunque un passo essenziale, per quanto abbastanza

    articolato.

    Il metodo di lavoro, il saper dimensionare le apparecchiature, il saper

    organizzare le attivit costituisce una parte della formula magica del moderno

    alchimista.

    1. Introduzione

    La progettazione di un impianto di processo viene effettuata in un tempo

    limitato ed in maniera coordinata da una pluralit di soggetti; limpegno di

    Foto di un Impianto di Processo

  • 10

    ore/uomo e le differenti professionalit coinvolte nella progettazione di un

    impianto talmente elevato da rendere necessario un lavoro di gruppo di

    lavoro (team di progetto) ampio e ben coordinato. Ogni componente del gruppo

    di lavoro deve portare a compimento il proprio compito nel ristretto periodo di

    tempo a lui assegnato.

    Per realizzare un progetto nei tempi necessario dunque tener conto della

    necessit di distribuire informazioni al momento giusto a numerose e diverse

    figure professionali.

    Per far fronte a questa esigenza, si sono andati affermando metodi di lavoro e

    alcuni tipici documenti tecnici standardizzati, che sono gli strumenti attraverso

    i quali si veicolano le informazioni e grazie ai quali, attraverso informazioni

    dallinterpretazione univoca, si limitano sia le ambiguit (che possono

    rallentare le attivit), sia gli errori di progetto.

    La raccolta di questi documenti costituisce il progetto propriamente detto.

    E dunque essenziale che un Ingegnere di Processo si muova con sicurezza tra la

    documentazione di progetto, che viene correntemente utilizzata a supporto

    dellesercizio dellimpianto, sia per la normale gestione, sia per fronteggiare

    eventi imprevisti o ancora per la esatta individuazione degli elementi

    costituenti limpianto e dei suoi materiali. Grazie a queste conoscenze

    lIngegnere pu effettuare la migliore analisi del problema che in quel momento

    deve risolvere e quindi elaborare una corretta soluzione.

    Per raggiungere questo obiettivo si ritenuto essenziale in questo corso

    evidenziare la logica con cui si mettono insieme le informazioni e quindi

    ripercorrere con rapidit la messa a punto di un progetto e la documentazione

    da sviluppare.

  • 11

    Laltra parte del lavoro si concretizza nella capacit di effettiva trasformazione

    della materia, attraverso quello che viene in gergo detto gestione (o esercizio)

    dellimpianto.

    2.1 Il progetto di un impianto: una complessa organizzazione

    Ci pare oppotuno tuttavia dare da subito unidea globale del procedimento che

    porta alla realizzazione di un impianto.

    Con la globalizzazione cresciuta la complessit dei mercati e

    linterdipendenza di sistemi economici e politici. Anche a causa di ci lipotesi di

    realizzazione di ogni progetto richiede un esame critico della fattibilit, della

    rilevanza economica, dellimpatto ambientale.

    In generale, tutto ci realizzato con l'aiuto di uno studio di fattibilit, che

    include la progettazione preliminare. Le analisi del mercato sono effettuate per

    determinare le vendite potenziali, la dinamica prevista per la domanda, la

    disponibilit delle materie prime e la situazione competitiva. Sono specificate la

    capacit, la localizzazione dell'impianto e devessere prestata particolare

    attenzione per la protezione dell'ambiente. Gli studi sono completati dala stima

    dei capitali necessari per realizzare limpianto e del profitto previsto.

    Una volta presa la decisione di effettuare linvestimento, linvestitore, di norma,

    non lo realizza in proprio, ma lo commissiona a terzi. E necessario pertanto che

    il committente dellimpianto elabori una definizione esatta e completa delle

    caratteristiche dellimpianto, da utilizzarsi come base delle offerte richieste a

    ditte specializzate, di solito societ di ingegneria. Questo metodo viene

    utilizzato nella grande generalit dei casi, ma sicuramente non ci sono eccezioni

    in caso di grandi progetti. La fase concettuale del progetto si conclude con

    lassegnazione di un contratto per la realizzazione dun progetto ad una societ

    dingegneria.

    La realizzazione di un impianto di processo si compone delle fasi di ingegneria,

    d'acquisizione delle apparecchiature e del materiale dellimpianto, di

    costruzione e di avviamento. La societ di ingegneria che progetta limpianto

    realizza pertanto le suddette attivit, realizzandole in proprio o

    subappaltandole. In questo secondo caso, la societ sceglie, coordina e controlla

    il subfornitore. Solo in casi rari la societ dingegeria attrezzata per la

    realizzazione delle apparecchiature; la norma che tali apparecchiature

    vengano commissionate e realizzate da ditte specializzate per la costruzione.

  • 12

    A costruzione dellimpianto ed avviamento avvenuto, si effettua una prova di

    funzionalit dellimpainto (test run). Se il test run ha successo, limpianto

    cosegnato al committente, che inizier ad esercirlo secondo la sua

    pianificazione.

    La realizzazione di un impianto dunque un processo complesso.

    E tuttavia ben chiaro che allinizio di un lavoro il progetto non esiste, ma esiste

    lesigenza di un determinato prodotto. Il progettista avvia il lavoro con in mente

    lobiettivo da raggiungere (il prodotto o, pi in generale, i bisogni) e -

    sviluppando lentamente e progressivamente le sue idee - arriva a valutare

    dapprima un certo numero di progetti plausibili. Successivamente lo stesso

    progettista restringe il campo della sua analisi ai progetti possibili, definendo la

    migliore strada per raggiungere gli obiettivi (o soddisfare i bisogni). Nel seguito

    descriveremo pi dettagliatamente il percorso.

  • 13

    Capitolo I

    Introduzione

    (LIngegneria Chimica, definizione dal FOUST)

    1. Sommario

    In questo capitolo illustreremo come si possa rendere via pi concreta lidea di

    un Impianto di Processo, ragionando su schemi a blocchi e sulle Unit Operation.

    Alla fine del capitolo, sar chiaro il concetto di impianto come insieme di

    apparecchiature (o di famiglia funzionale di apparecchiature) pensate per una

    determinata trasformazione della materia.

    1.1 Lidea base della progettazione a partire dalle Unit Operation

    Se ad un allievo Ingegnere Chimico, Meccanico o Gestionale si chiedesse in

    quale ambito lavorativo si pensi collocato nel futuro, le risposte pi probabili

    sarebbero: la conduzione, la progettazione o la realizzazione in parte o in toto

    di impianti industriali.

    Impianto dunque parola chiave. Esso visto come linsieme fisico di

    apparecchiature in cui realizzare un processo, cio linsieme delle

    trasformazioni che portano la materia prima ad essere un prodotto.

    Impianto di Processo finisce per riassumere dunque i due concetti di insieme

    di apparecchiature organizzate per ottenere una certa trasformazione della

    materia e la produzione industriale.

    E naturale che lImpianto di Processo sia oggetto di particolare attenzione da

    parte dellIngegnere, sia in relazione alla fase di progetto (cio alle attivit

    inerenti la realizzazione dellimpianto), sia a quella di esercizio (cio allattivit

    di trasformazione della materia prima in prodotto).

    La fase della progettazione si realizza di norma attraverso un metodo di lavoro

    ben definito. Tale lavoro, articolato con lausilio di numerose professionalit e

    pertanto posto in essere da pi persone, veicolato attraverso alcuni specifici

    documenti (la documentazione tecnica) che costituiscono il corpo portante per

    la realizzazione di un impianto di processo.

  • 14

    La fase di gestione (o esercizio) richiede altrettanta attenzione. Durante

    lesercizio, limpianto viene effettivamente utilizzato alimentando materie

    prime ed ottenendo prodotti (e valore aggiunto). In particolare, un approccio

    razionale alla fase di esercizio non pu che partire dalla conoscenza del

    progetto, che determina caratteristiche operative e peculiarit dellimpianto

    stesso. Una buona conoscenza delle informazioni di base per la gestione di un

    impianto prende le mosse quindi da una analisi preventiva di parte della

    documentazione di progetto.

    La conoscenza che gli allievi Ingegneri hanno maturato fino a questo corso si

    andata incentrando, dopo aver acquisito competenze di base e strumenti

    tecnici, sui principi dellIngegneria Chimica, sulle apparecchiature principali

    (Unit Operations, U.O.) e sulla configurazione impiantistica di alcune delle pi

    importanti trasformazioni della industria di processo.

    La maggior parte degli impianti di processo sono utilizzati per la realizzazione

    di prodotti ben definiti e caratterizzati. Si sono andati dunque perfezionando

    nel tempo delle configurazioni di impianto con arrangiamenti di U.O. selezionati

    per la pi efficiente trasformazione della materia prima in prodotto. Sono

    questi i processi studiati solitamente nelle materie di Chimica Industriale.

    Tuttavia le U.O., se collocate opportunamente, consentono la realizzazione di

    prodotti non convenzionali o di impianti non standard.

    Le U.O. possono essere quindi viste come veri e propri tasselli che permettono

    nel loro insieme dottenere la trasformazione voluta. Lorganizzazione dei

    tasselli di un impianto segue una sua logica complessa. Per comprendere tale

    logica, visto che un impianto industriale non rientra nella diretta pratica

    esperienziale cos come altri manufatti, come ad esempio una struttura edilizia,

    utilizzeremo una analogia.

    Proviamo infatti ad immaginare come strumenti di lavoro le varie parti

    d'impianto (le U.O., ma anche le macchine operatrici ed altri dettagli

    dellimpianto) assimilandoli ai mattoncini di una scatola di costruzioni, del tipo

    Lego".

  • 15

    Limpianto pu essere visto come dunque un insieme di mattoncini.

    Pezzo di forma prefissata = Unit Operation

    Se guardiamo al processo, possiamo assimilarlo allidea della forma (funzione

    obiettivo) che il bambino ha in mente e che realizzer attraverso lassemblaggio

    dei mattoncini.

    La creazione del bambino consiste dunque nel mettere insieme i mattoncini in

    modo da riprodurre la forma delloggetto che ha in mente.

    Il bambino connette quindi i suoi mattoncini con una logica che ripercorre una

    funzione-obiettivo.

    In maniera simile l'Ingegnere Chimico attinge alle U.O. per assemblarle alla

    ricerca di un processo (cio della funzione obiettivo, che la trasformazione di

    una certa materia prima in un prodotto).

  • 16

    Appare piuttosto chiaro che il bambino, senza visionare i pezzi, cio senza

    conoscerne la forma, avrebbe difficolt nel concretizzare le forme che ha in

    mente, pur essendo facilitato nei suoi primi approcci dallaver a disposizione

    mattoncini molto schematici e in un numero ridotto.

    Allo stesso modo un processo prende la sua prima bozza di forma, utilizzando

    U.O. elementari.

    Quando il bambino avr acquisito una maggiore maturit cognitiva, arriver ad

    utilizzare un maggior numero di componenti e quindi alla realizzazione di

    forme che sono al tempo stesso pi complesse e realistiche.

    Qualcosa di simile accade quando un processo prende forma, in presenza di un

    tecnico maturo.

    1.2 Lo schema a blocchi

    Ripercorriamo dunque la stessa strada evolutiva che abbiamo usato

    nellesempio anche per la progettazione. L'infante Ingegnere Chimico avr

    problemi a manipolare fin dallinizio pezzi troppo dettagliati (le U.O.), mentre si

    trover maggiormente a proprio agio con pezzi semplici. Egli si trova quindi pi

  • 17

    a proprio agio a ragionare in termini di famiglie funzionali piuttosto che di

    specifiche U.O.

    Per questa ragione sono state qui accorpate le principali Unit Operations

    (colonna a destra, analoghe al Lego) in famiglie funzionali (colonna a sinistra,

    analoghe a Duplo):

  • 18

    Famiglie funzionali Unit Operation

    Separatori

    Splitter

    Flash

    Distillatori

    Decantatori

    .....

    Scambiatori

    Scamb. di calore

    Scamb. di materia

    Estrattori

    Assorbitori

    Scambiatori di energia meccanica

    Pompe

    Compressori

    Turbine

    Valvole

    Reattori

    Reattori Plug flow

    Reattori CSTR

    Reattori non ideali

    Miscelatori

    Miscelatori di correnti

    Quando si procede alla prima costruzione di uno schema logico per una certa

    trasformazione della materia, si utilizzano le famiglie funzionali (separatori,

    scambiatori e reattori) e si ottiene come risultato lo schema pi semplice, che

    detto schema a blocchi.

    I pezzi con cui iniziare a costruire sono dunque solo 4, e nell'ambito della stessa

    famiglia funzionale rappresentano varie Unit Operations.

    E ovvio che in questo modo la rappresentazione del processo rimane

    grossolana, cio poco definita nei dettagli.

    1.3 Dallo Schema a Blocchi allo Schema di Processo

    Abbiamo gi ricordato che nellevoluzione del percorso cognitivo del bambino,

    le forme in cui simbatte e che deve organizzare diventano sempre pi definite

    man mano che si ha la maturit per manipolare pezzi in maggior numero, di

    dimensioni e forme sempre pi differenziate.

  • 19

    Analogamente i possibili schemi dimpianto di processo diventano sempre pi

    definiti man mano che si aggiungono vere Unit Operations, le cui funzioni sono

    specificamente e tecnicamente definite. E questo il caso in cui si passa dalle

    famiglie funzionali ad apparecchiature tipiche dellingegneria chimica, note e

    caratterizzate.

    1.4 Dallo schema di Processo al progetto

    Spingiamo ancora avanti l'analogia. Cosa tiene insieme una costruzione? Gli

    incastri, cio una compatibilit fisica tra i vari mattoncini utilizzati. Similmente,

    la complementarit fisica, espressa dalle leggi di continuit e di conservazione

    tiene insieme un impianto. Queste compatibilit sono molto semplici, essendo

    ovvio che tra due U.O. poste in serie ci sia una congruenza tra i flussi di materia,

    energia e quantit di moto. E attraverso le funzioni di trasferimento (cio

    attraverso la trasformazione di un input in un output) di ogni U.O. ed attraverso

    queste congruenze che si va definendo il prodotto, cio lobiettivo di un

    processo.

    Si potrebbe spingere ancora lanalogia tra le particolarizzazioni delle U.O. e i pi

    evoluti giochi di costruzioni. Tuttavia il discorso si allargherebbe senza

    aggiungere molto di sostanziale ai concetti gi introdotti.

    Pi che le analogie, opportuno a questo punto segnalare una differenza tra

    questi due casi. All'Ingegnere Chimico richiesta qualcosa in pi rispetto

  • 20

    bambino costruttore esperto: gli richiesto non solo di scegliere i pezzi, ma

    anche di "realizzarli su misura". Il progetto delle singole U.O. in un impianto ha,

    in definitiva, questo senso E come se lIngegnere Chimico dovesse costruirsi

    da s tutti i pezzi, uno ad uno, avendo cura di prevederne gli incastri e la forma

    dellinsieme. Da questo punto di vista, il lavoro dellIngegnere Chimico

    assimilabile a quello di un progettista di modelli di aerei o navi, in cui ogni

    pezzo pensato, progettato e realizzato in funzione dellobiettivo finale

    (laereo, la nave o lImpianto di Processo).

    Anche se forse ancora la maggior parte degli allievi lettori non ne ha piena

    coscienza, le chiavi per l'accesso alla parte di fabbrica in cui si realizzano i pezzi

    "su misura" sono gi, parzialmente, in loro possesso. Tali chiavi sono contenute

    nei libri di Chimica Fisica, Principi di Ingegneria Chimica e Fenomeni di

    Trasporto, di Impianti Chimici, di Reattori Chimici, per citare solo i pi rilevanti

    tra quelli recentemente utilizzati.

    Non solo la conoscenza dei suddetti fondamenti dellingegneria chimica, ma

    anche il metodo della progettazione e la lettura ed interpretazione dei

    documenti generati per la progettazione costituiscono parte delle chiavi della

    porta daccesso. Con il pieno possesso di questi strumenti sar di certo pi

    agevole affacciarsi al mondo dellIndustria di Processo.

  • 21

    Capitolo 2

    Introduzione allo sviluppo del

    Basic Design

    di un Impianto di Processo

  • 22

    2. Introduzione allo sviluppo del Basic Design di un Impianto di processo

    In questo capitolo si percorreranno brevemente le fasi preliminari allo sviluppo

    di un progetto, a partire dalle forme pi semplici.

    Si affronter per prima cosa un sommario avvicinamento al progetto di un

    impianto di processo, attraverso un metodo di lavoro che porta ad una

    definizione degli obiettivi ed U.O. sempre maggiore.

    2.1 Lidea progetto

    Alla base della realizzazione di un impianto di trasformazione c sempre

    lesigenza di avere la disponibilit di un certo prodotto1, che pu essere

    ottenuto grazie alla realizzazione di un progetto di un impianto di processo.

    Detto progetto in definitiva una complessa attivit creativa, considerata a

    ragione una delle pi gratificanti attivit che possa essere intrapresa da un

    Ingegnere.

    Tuttavia questo concetto semplice si scontra immediatamente con una grossa

    difficolt. Per comparare i costi del prodotto sul mercato con quelli che si

    potrebbero avere realizzando il prodotto in proprio, bisogna conoscere, gi

    nella fase di analisi di fattibilit, il costo del prodotto.

    Com noto, il costo di produzione funzione dei costi dinvestimento

    dellimpianto (costi fissi) e dei suoi costi operativi (costi variabili). Il che come

    dire che bisogna sapere il costo dellimpianto ed i suoi consumi, che in

    definitiva il risultato della progettazione e dei bilanci globali di materia ed

    energia sul sistema.

    Dunque, abbiamo di fronte un grande scoglio: necessario avere finalizzato un

    progetto gi definito nei dettagli ancor prima di poter decidere se effettuare

    linvestimento.

    Vedremo nel seguito come questa difficolt possa essere aggirata con tecniche

    di progressivo raffinamento delle informazioni e delle informazioni provenienti

    da fonti esterne per arrivare a definire i costi gi in una fase pregressa, ben

    prima di decidere linvestimento.

    1 E opportuno ricordare che la realizzazione di un impianto non di norma lunico mezzo

    per ottenere il prodotto desiderato; nella maggior parte dei casi necessario valutare lopportunit di acquistare il prodotto in alternativa alla produzione in proprio, oppure considerare la possibilit di ottenerlo in maniera pi economica a partire da intermedi di lavorazione, gi reperibili sul mercato.

  • 23

    2.2 Definizione dellidea progetto

    Sia che si tratti di un prodotto finito che di un intermedio di lavorazione, uno

    dei primi problemi da risolvere la conoscenza preliminare di:

    produzione e costi

    comparazione del costo di produzione con quello di mercato e

    valutazione del ritorno dellinvestimento.

    Come gi detto, per la conoscenza del costo di produzione necessario avere il

    dettaglio di costi operativi (e quindi una affidabile stima dei consumi) e di costi

    dinvestimento dellimpianto ipotizzato (e dunque una stima affidabile del costo

    dinvestimento).

    Allo stadio iniziale di un progetto, che ancora poco pi che unidea, tali

    informazioni, non sono certo disponibili. Eppure proprio queste sono le

    informazioni su cui si deve basare un progetto dinvestimento2.

    E necessaria dunque una sorta di marcia di avvicinamento ad un possibile

    progetto, utilizzando inizialmente lo stato dellarte (progetti plausibili). Il

    numero delle soluzioni plausibili pu essere ridotto sulla base di informazioni

    disponibili (che devono essere minimali) e si procede alle scelte definendo man

    mano i dettagli caratterizzanti limpianto specifico (progetti possibili).

    Vedremo nel seguito come si possa realizzare questa marcia di avvicinamento.

    2.4 I progetti plausibili

    In via teorica, la trasformazione di materie prime in prodotti pu essere

    ipotizzata ricorrendo alla pi semplice delle schematizzazioni, in cui il processo

    suddiviso in blocchi, ognuno dei quali rappresenta una funzione logica.

    E questo un utile punto di partenza, comprensibile anche ai non tecnici, in cui

    viene schematizzato un processo di trasformazione della materia.

    2 La stima dei costi dinvestimento ed operativi di un dato impianto devessere non solo

    affidabile, quanto anche precisa. Infatti solitamente linvestimento industriale (classificato come capitale di rischio) compete con altri potenziali investimenti, per esempio di carattere immobiliare o finanziario. E chiaro che il progettato investimento industriale, per essere realizzato, dovr essere pi attraente (cio pi redditizio) e con margini di incertezza resi minimi. Ad esempio, un investimento di una somma determinata con un ritorno dinvestimento a 3 anni certamente interessante se il margine dincertezza dellordine dell1% dello stesso investimento, mentre esso pu diventare dubbio in caso di margine dincertezza del 5%.

  • 24

    Per esempio, un impianto per la produzione didrogeno a partire da

    idrocarburi, pu essere schematizzato come nella figura 2.1:

    Ovviamente uno schema di questo tipo non associabile ad un unico impianto,

    anzi a partire da questo schema sono realizzabili numerose tipologie

    dimpianto.

    Per restare nellesempio dellimpianto per la produzione di idrogeno, sono

    possibili diverse tipologie di reattori (per esempio reattore non catalitico a

    combustione parziale, reattore catalitico di steam reforming); per quanto

    riguarda la separazione dei prodotti, sono disponibili almeno due alternative:

    separazione con impianto di distillazione, separazione tramite setacci

    molecolari (Pressure Swing Adsorbtion, PSA).

    Da questo esempio evidente che il progetto si indirizza su basi tecniche fin dai

    primi passi, cio fin dalla valutazione dei processi plausibili.

    La via maestra per la selezione dei progetti plausibili una indagine a tappeto,

    in cui la ricerca, finalizzata al prodotto, va effettuata su opere bibliografiche

    Prettrattamento carica

    Unit di reazione

    Separazione di prodotti e sottoprodotti

    Idrocarburo

    Sottoprodotti

    Prodotti

    Figura 2.1 Schematizzazione di massima di un impianto per la produzione di H2

  • 25

    generaliste o su mezzi informatici. Per esempio, un approccio razionale

    partire da testi di Chimica Industriale o, meglio, da unopera particolarmente

    completa come il Kirk - Othmer3. Un'altra possibile strada - allo stato attuale

    certamente molto meno completa della precedente - quella della rete internet

    o di siti specializzati per lindustria Chimica4.

    Attraverso una ricerca che usi come parola chiave il prodotto (nel caso in

    esame: idrogeno, H2) su strumenti del tipo prima menzionati, sono ottenibili

    senza eccessivi sforzi informazioni sui processi e sulle tecnologie disponibili,

    che costituiscono la lista di progetti plausibili. I progetti plausibili sono infatti

    quelli che raggiungono lobiettivo di ottenimento del prodotto.

    Elenco delle reazioni chiave per la produzione industriale dellidrogeno,

    reelaborato dal Kirk Othmer

    Una volta individuati lo schema delle reazioni collegato ai progetti plausibili,

    possibile costituire per ognuno di questi uno schema a blocchi pi dettagliato,

    specifico per la tecnologia selezionata. Per esempio, in uno degli impianti per la

    produzione didrogeno a partire da idrocarburi, lo schema a blocchi pu essere

    specializzato come mostrato nella figura 2.2.

    3 Kirk - Othmer, Enciclopedia of Chemical Technology, J. Wiley & Sons Interscience

    4 Ad esempio, un sito ben organizzato www.chemindustry.com

  • 26

    2.5 Dai progetti plausibili a quelli possibili

    A partire dai progetti plausibili, possibile effettuare la scelta della tecnologia

    (o delle tecnologie) pi adatta alle potenzialit richieste e alle specifiche di

    prodotto necessarie. Per esempio, applicabili alla produzione didrogeno qui

    sopra schematizzata a partire da idrocarburi sono possibili diverse reazioni

    base e dunque diversi processi. Tali alternative possono tutte essere

    considerate progetti plausibili, in quanto tutte permettono di ottenere il

    prodotto richiesto.

    La scelta tra i progetti alternativi plausibili andrebbe affermata su base

    economica. Ci troveremmo quindi di fronte alla insormontabile difficolt di

    conoscere i costi di realizzazione di un impianto ancor prima di progettare. E

    questa un fase molto delicata,, che di solito richiede lausilio di personale o

    consulenti esperti che utilizzano tecniche per stime dei costi utilizzando un

    numero ridotto di paraetri.

    In maniera semplificata, possiamo immaginare che esistano tuttavia delle aree

    di migliore applicabilit per ciascuna di queste tipologie dimpianto, in funzione

    Preriscaldamento carica

    Mix carica e vapore

    Riscaldamento carica e vapore

    Reazione

    Raffreddamento prodotti e sottoprodotti

    Separazione

    Carica Idrocarburica

    H2 prodotto

    Sottoprodotti

    Figura 2.2 Schema a blocchi per impianti H2 plausibili

  • 27

    della quantit di prodotto richiesto, dei costi delle materie prime e dellenergia,

    dei costi dimpianto, dellutilizzo e della qualit dei sottoprodotti.

    Caratteristiche ed efficienze degli impianti per la produzione di idrogeno,

    adattato dal Kirk Othmer

    Come si pu vedere dala tabella, esiste sia un costo indicativo di investimento

    (che una media degli impianti realizzati) che uno operativo (che una media

    dei consumi degli impianti in funzione). Come si chiarisce nelle note, entrambi i

    costi sono espressi in milioni di $/100 m3 di idrogeno prodotto, e sono relativi a

    stime effettuate nellanno 1987 per impianti della tecnologia data e sono

    largamente approssimati, non discriminando tra importanti variabili dei singoli

    progetti. Si pensi solo che uno stesso prodotto pu essere ottenuto in un

    impianto ad alta efficienza energetica cos come in uno a bassa e che gli

    impianti considerati possono essere ad alta automazione cos come a bassa.

    Tutte queste approssimazioni fanno s che raramente tali dati possono essere

    utilizzati per una effettiva stima dei costi di produzione utilizzabile. Ci che

    utilizzabile invece la comparazione dei costi degli impianti, per effettuare la

    scrematura dei progetti plausibili i quelli possibili.

    Va ricordato tuttavia che necessario andare a rivalutare i costi riportati in

    tabella ai nostri giorni, utilizzando le tecniche approssimate, ma utilissime

    di aggiornamento degli investimenti. Una volta aggiornato lindice del costo

  • 28

    operativo (che legato al costo dellenergia e del combustibile) e quello

    dellinvestimento (legato al costo dei materiali), possibile effettuare una

    prima comparazione delle tecnologie disponibili per il caso in studio,

    scegliendo le tecnologie di migliore applicabilit, cio la tecnologia che

    consente il raggiungimento degli obiettivi a costi inferiori.

    Per esempio, la produzione didrogeno

    con tecnologia SYNGAS ha delle

    indicazioni di migliore applicabilit in

    relazione alle grandi quantit di prodotti

    ottenuti. Limpianto di steam reforming

    con distillazione preferibile in relazione

    ad una quantit di produzione minore e

    quando trovino un mercato interessante

    anche i sottoprodotti del processo,

    ottenibili abbastanza puri.

    Limpianto di steam reforming con PSA

    da preferirsi prevalentemente per

    capacit piccole o medie e quando il

    prodotto desiderato il solo idrogeno.

    Indicazioni di questo genere possono

    trovarsi su manuali, sui libri di Chimica

    Industriale o sul Kirk Othmer5.

    I progetti plausibili prima vengono

    classificati e poi vengono selezionati in

    questo modo, tenendo conto della

    quantit di prodotto necessaria e delle

    altre condizioni al contorno (per

    esempio: esiste un mercato cui si possa

    accedere per la vendita dei

    sottoprodotti?).

    Risultato di queste analisi e selezioni

    sono un numero ristretto di alternative

    tecnologiche che chiameremo progetti possibili.

    5 Kirk - Othmer, Enciclopedia of Chemical Technology, J. Wiley & Sons Interscience

    Preriscaldamento carica

    Mix carica e vapore

    Riscaldamento carica e vapore

    Reazione

    Raffreddamento prodotti e sottoprodotti

    Reazione (H.T.S.)

    Carica Idrocarburica

    Sottoprodotti Separazione (P.S.A.)

    H2 prodotto

    Raffreddamento prodotti e sottoprodotti

    Reazione (L.T.S.)

    Raffreddamento prodotti e sottoprodotti

    Figura 2.3 Schema a blocchi di progetti possibili per la realizzazione dun impianto H2

  • 29

    I progetti possibili assicurano lottenimento dei prodotti prefissati utilizzando

    una o pi famiglie di tecnologie meglio focalizzate allo specifico caso in esame.

    Il passaggio dai progetti plausibili a quelli possibili avviene attraversando una

    sorta di filtro, costituito da informazioni aggiuntive sul processo e sul contesto

    in cui il progetto andrebbe realizzato. E stata citata ad esempio la quantit dei

    prodotti e la gamma dei sottoprodotti a guida nella scelta dei progetti pi adatti

    (possibili) tra quelli plausibili.

    Per esempio, per il gi citato impianto per la produzione di idrogeno si pu

    identificare come tecnologia di migliore applicabilit quella dello steam

    reforming (sulla base della quantit da produrre) e la separazione dei prodotti

    tramite PSA, in cui i sottoprodotti vengono utilizzati come supporto termico e

    quindi bruciati (e ci favorevole in assenza di un mercato per i sottoprodotti).

    Ci significa che lo schema a blocchi logico pu essere modificato nella forma

    mostrata nella figura 2.3.

    Per incrementare la resa nel prodotto finale lo schema a blocchi precedente

    prevede due reattori catalitici a letto fisso, disposti in serie, in cui si effettua la

    reazione la water shift conversion a temperature decrescenti6.

    E ovvio che tutti gli impianti che utilizzino la tecnologia dello steam reforming

    con purificazione PSA saranno in grado di produrre idrogeno ed appartengono

    alla stessa famiglia tecnologica. In questo senso sono tutti progetti possibili.

    2.6 Dai progetti possibili al progetto

    Allimpianto pi semplice (solo il reattore di steam reforming, seguito da

    raffreddamento e separazione) corrisponde con ogni evidenza un costo

    dinvestimento minore. Al tempo stesso, ad esso corrisponderanno costi

    operativi (cio consumi) pi alti. Il contrario avviene per limpianto pi

    complesso, con tre reattori (Reforming, , High Temperature Shift, Low

    6 La reazione chimica (di equilibrio) comunemente detta water shift la seguente:

    CO + H20 = C02 + H2 + H Essendo la reazione esotermica, temperature ridotte favoriscono, dal punto di vista termodinamico, la conversione ad idrogeno ed anidride carbonica. I reattori HTS (High Temperature Shift) e LTS (Low Temperature Shift) consentono di spostare il grado di conversione ad idrogeno pi in l di quanto non possa realizzarsi con il solo reattore catalitico ad alta temperatura. Daltra parte linvestimento complessivo minore rispetto al caso in cui si utilizzasse il solo LTS, a causa delle cinetiche di conversione pi elevate nel reattore HTS.

  • 30

    Temperature Shift) che avr una conversione pi alta e dunque consumi

    operativi ridotti rispetto al caso precedente, ma costi dinvestimento pi

    elevati.

    La scelta, effettuata su base economica comparando tra le soluzioni, sar

    condizionata dal numero di reattori da utilizzare ( possibile anche la soluzione

    che prevede il solo reattore HTS), non ovvia. Inoltre, lefficienza nella

    conversione ed il costo del prodotto dipendono anche dalla scelta delle

    condizioni operative di ognuna delle principali apparecchiature.

    La scelta dellimpianto pi adatto tra quelli possibili non pu che essere, ancora

    una volta, una scelta economica.

    Per esempio, per il caso in esame se limpianto fosse sufficientemente grande, la

    configurazione con entrambi i reattori per la Water Shift Conversion finirebbe

    per affermarsi, poich i vantaggi della migliore efficienza di conversione

    compenserebbero e supererebbero se analizzati nellarco di funzionamento

    dellimpianto (convenzionalmente 10 anni) - i maggiori costi dinvestimento.

    Lo stesso ragionamento pu essere sviluppato anche per impianti di schemi

  • 31

    Bibliografia 1. H. Popper: Modern Cost Engineering Techniques, McGraw-Hill, New York 1970. 2. J. T. Thorngren: Probability Technique Improves Investment Analysis, Chem. Eng. Cost File, vol. 9, McGraw-Hill, New York 1967. 3. D. J. Massey, I. H. Black: Predicting Chemical Prices, Chem. Eng. Cost File, vol. 11, McGraw-Hill, New York 1969.

  • 32

    Capitolo 3

    Dal Basic Design alla quantificazione economica di un Impianto di Processo

  • 33

    3. Il Basic Design e la quantificazione economica

    Il capitolo che segue descrive il modo pi consueto per ottenere una affidabile

    stima dei costi di un impianto per la sua realizzazione e ne esamina alcuni passi

    logici.

    3.1 Il progetto possibile: lofferta tecnico economica della engineering company

    Lo schema a blocchi mostrato in figura 3.1 evidenzia il punto di vista di chi

    studia la fattibilit, mostrando quel percorso che abbiamo chiamato marcia

    davvicinamento al progetto.

    Le varie fasi del progetto sono descritte attraverso una sequenza temporale la

    cui fase preliminare include la ricerca di materiale bibliografico, la valutazione

    dei progetti plausibili e la individuazione dei progetti possibili.

    Fase preliminare di studio

    Specifiche tecniche

    Richiesta offerta

    Scelta dellofferta migliore

    Fase di progetto

    A B C

    Figura 3.1 Fasi per lo sviluppo di un progetto

    (definizione dei progetti possibili)

    (richiesta dofferta tecnica e economica)

    (elaborazione di societ dinge-gneria esterne)

    (selezione del progetto pi valido)

    (selezione dei progetti plausibili)

  • 34

    Sulla base della/e tecnologia/e individuata, si realizzano delle specifiche di

    progetto che descrivono linsieme degli obiettivi tecnologici da raggiungere e

    dei vincoli di progetto7. Tali informazioni servono da base ai progettisti per

    lelaborazione di unofferta tecnica e per la sua quantificazione economica che

    preveda la realizzazione dellimpianto compatibilmente con gli obiettivi

    prefissati e nel rispetto dei vincoli di progetto.

    Se il passaggio dai progetti plausibili a quelli possibili determinato da una fase

    di studio di letteratura generalista e del settore, nel tentativo di mettere a fuoco

    chiaramente i bisogni, quando si passa alla fase dei progetti possibili si rende

    necessaria una loro valutazione economica (stima). Infatti resta evidente il

    bisogno primario di finalizzare la fattibilit dellinvestimento valutando a priori

    il costo di produzione del prodotto e comparandolo con quello di mercato per

    valutare la redditivit del potenziale investimento.

    3.2 Le convenzioni per lofferta tecnico-economica

    La fase di studio tecnico-economico viene di norma realizzata con la

    collaborazione (che usualmente gratuita) di societ di ingegneria

    (engineering companies). Tali societ elaborano, su richiesta e con lausilio

    della specifiche tecniche del cliente, unofferta per la realizzazione dellimpianto

    in cui sono esplicitati sia i costi dinvestimento che i consumi (e dunque,

    implicitamente, anche i costi operativi).

    Normalmente tale richiesta viene inoltrata da chi valuta la fattibilit della

    realizzazione di un impianto ad almeno tre societ di engineering, specializzate

    nel settore8, che elaboreranno la loro offerta tecnico-economica, basata sulle

    loro compertenze (know how) applicate alle specifiche tecniche loro fornite.

    A valle di tale richiesta, chi effettua lo studio di fattibilit verr in possesso di

    un certo numero di offerte per la progettazione e la realizzazione di un

    determinato impianto e tra queste tenter di selezionare lofferta pi

    vantaggiosa, tenendo conto dellinsieme dei costi dinvestimento, dei costi di

    esercizio e della qualit tecnica presunta della fornitura. La comparazione tra i

    progetti va realizzata infatti su base tecnica ed economica, nel senso che si

    7 Il dettaglio sulle specifiche di progetto sar dato nel capitolo 5

    8 Un primo elenco delle pi importanti societ di engineering, suddiviso per tipo di prodotto

    da realizzare, pu essere reperito su riviste specializzate, come ad esempio Hydrocarbon Processing.

  • 35

    sceglier tra i progetti a disposizione quello che d la maggiore affidabilit

    tecnica9 e i costi complessivi (di investimento e operativi) pi competitivi.

    Fatta questa scelta e decisa la societ verso cui indirizzare linvestimento, con la

    stipula del contratto comincia la vera e propria fase progettazione di dettaglio

    dellimpianto.

    3.3 Organizzazione per la realizzazione di un progetto

    Dal punto di vista della engineering company, il percorso che va dalla richiesta

    dofferta alleventuale ordine schematizzato con lo schema a blocchi mostrato

    nella figura 3.2.

    La engineering company riceve la richiesta dofferta con le specifiche di

    progetto, in cui sono definite la capacit produttiva, le caratteristiche

    tecnologiche dellimpianto e il sito in cui dovr essere realizzato.

    9 Al fine di valutare laffidabilit tecnica del progetto, si richiede tra laltro una lista di

    referenze (reference list) al progettista. Questo lelenco delle societ per le quali la societ che offre la progettazione e la costruzione dellimpianto ha realizzato impianti della stessa tipologia tecnologica. Il numero delle installazioni e la tipologia della clientela (grandi e prestigiose societ piuttosto che piccole e poco conosciute) sono parametri importanti. Inoltre esiste la possibilit di una richiesta dinformazioni sulla qualit della realizzazione direttamente ai gestori degli impianti realizzati; questultimo strumento utilissimo per una valutazione dettagliata dellaffidabilit e della qualit tecnica e tecnologica della societ di progettazione.

    Specifiche di Progetto

    Studio inizialeSelezione del processo

    Diagrammi di flusso preliminari

    Bilanci di materia ed energiaDimensionamento semplificato

    di apparecchiaturePFD e P&ID per offerta

    Stima semplificata dei costi

    Approvazione del progetto

    Specifiche di Progetto

    Studio inizialeSelezione del processo

    Diagrammi di flusso preliminari

    Bilanci di materia ed energiaDimensionamento semplificato

    di apparecchiaturePFD e P&ID per offerta

    Stima semplificata dei costi

    Approvazione del progetto

    Figura 3.2 Fasi di lavoro duna engineering company per la realizzazione di unofferta

  • 36

    Si tenga conto del fatto che una societ di ingegneria specializzata nella

    progettazione e nella realizzazione dellimpianto per cui ha avuto la richiesta

    dofferta. La suddetta societ ha quindi avuto un certo numero di esperienze di

    progettazione e un corrispondente numero bilanci economici che sono il

    risultato effettivo dei costi sostenuti nella realizzazione degli impianti

    progettati e realizzati. Si pu ben capire, anche senza addentrarsi in dettagli,

    che in un tale contesto, la fase dello studio iniziale, quella della selezione del

    processo e quella della realizzazione dei diagrammi di flusso su misura per il

    cliente non siano un passo eccessivamente problematico. E altrettanto intuitivo

    pensare che possano esistere nella societ di ingegneria dei metodi di

    progettazione semplificata che permettano di effettuare un dimensionamento

    approssimato e rapido (ricordiamo che questa fase del lavoro offerta

    gratuitamente), ma anche sufficientemente accurato da essere una base

    affidabile per la stima di costi. I costi che vengono indicati nellofferta sono un

    impegno effettivo, e sono la base del patto (contratto) per la realizzazione

    dellimpianto. Linsieme della documentazione tecnica (PFD, P&ID, descrizione

    dellofferta tecnica, disegni di massima delle realizzazioni pi rilevanti) e di

    quella economica costituiscono infatti la descrizione compiuta dellimpegno che

    la engineering company prende verso il cliente: realizzare quanto descritto al

    prezzo pattuito, nei tempi concordati.