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“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
Il tessile abbigliamento in Lombardia
Demografia imprenditoriale e flussi occupazionali
Progetto SOSTES “Innovazione e sostegno al capitale umano con priorità per il settore tessile‐manifatturiero”
Misura D1, D3, D4 POR 2000‐2006 Ob. 3 FSE
Giugno 2009
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
Rapporto a cura di Nicoletta Saccon (Capitolo 1) e Anna Soru (Capitoli 2‐6).
Hanno collaborato: Antonella Rosso e Susanna Serra per l’elaborazione dei dati.
Per quanto attiene l’estrazione e le elaborazioni dei dati OML hanno inoltre collaborato Laura Desiderata Cannizzaro e Livio Lo Verso della Provincia di Milano.
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SOMMARIO
1. Il tessile abbigliamento in Italia _____________________________________________ 5
1.1 Le grandi trasformazioni ________________________________________________________ 5
La competizione crescente dei paesi di nuova industrializzazione _____________________________ 6
L’aumento del numero delle collezioni e la velocizzazione della produzione e della distribuzione ____ 9
Il modificarsi dei mercati di sbocco ____________________________________________________ 12
1.2 punti di forza e le criticità attuali ________________________________________________ 13
1.3 Minacce e opportunità ________________________________________________________ 18
2. Il settore tessile‐abbigliamento in Lombardia _________________________________ 23
2.1 Premessa metodologica _______________________________________________________ 23
2.2 La demografia delle imprese del tessile abbigliamento in lombardia ___________________ 25
2.3 La dinamica delle imprese _____________________________________________________ 26
2.4 La struttura delle imprese del tessile‐abbigliamento ________________________________ 33
2.5 I movimenti occupazionali nel 2008 ______________________________________________ 36
3. I distretti ______________________________________________________________ 45
Bassa Bresciana: confezioni e abbigliamento _____________________________________________ 54
Bassa Bresciana: calzature ___________________________________________________________ 54
Bergamasca, Val Cavallina, Oglio: abbigliamento _________________________________________ 54
Castel Goffredo: calze _______________________________________________________________ 55
Como: tessile ______________________________________________________________________ 55
Gallaratese: confezioni e abbigliamento ________________________________________________ 56
Lecchese: tessile ___________________________________________________________________ 57
Val seriana: tessile __________________________________________________________________ 57
Vigevanese: calzature _______________________________________________________________ 58
3.1 Il metadistretto della moda ____________________________________________________ 59
4. Le imprese di immigrati __________________________________________________ 63
5. Le Province ____________________________________________________________ 71
5.1 Il confronto tra province _______________________________________________________ 71
La dinamica imprenditoriale per province _______________________________________________ 73
I flussi occupazionali per province _____________________________________________________ 74
5.2 Approfondimenti provinciali____________________________________________________ 77
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Bergamo _________________________________________________________________________ 77
Brescia ___________________________________________________________________________ 82
Como ___________________________________________________________________________ 87
Cremona _________________________________________________________________________ 92
Lecco ___________________________________________________________________________ 96
Lodi __________________________________________________________________________ 100
Mantova ________________________________________________________________________ 104
Milano __________________________________________________________________________ 109
Monza e Brianza __________________________________________________________________ 114
Pavia __________________________________________________________________________ 119
Sondrio _________________________________________________________________________ 123
Varese __________________________________________________________________________ 126
6. Conclusioni ___________________________________________________________ 131
7. Appendice ____________________________________________________________ 135
Elenco dei comuni dei distretti lombardi _______________________________________________ 135
Elenco dei comuni del meta distretto della moda ________________________________________ 136
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1. IL TESSILE ABBIGLIAMENTO IN ITALIA
1.1 LE GRANDI TRASFORMAZIONI
Il tessile‐abbigliamento è considerato tradizionalmente un’industria matura, tipica delle prime fasi dell’industrializzazione, poco innovativa e soggetta, nei Paesi ad economia avanzata, a progressiva terziarizzazione, come d’altra parte il manifatturiero in generale. Nel caso dell’Italia, il comparto si definisce più esaustivamente anche includendo la componente relativa ai prodotti ad alto contenuto di moda, sicché è possibile parlare di sistema tessile‐abbigliamento‐moda italiano. Esso è compreso tra gli ambiti che caratterizzano il cosiddetto “Made in Italy”, e ne ha assunto un ruolo trainante, con un saldo export costantemente e significativamente attivo1.
Gli aspetti distintivi e le ragioni di successo del sistema tessile‐abbigliamento‐moda italiano hanno compreso, almeno in passato, la capacità di implementare strategie cooperative, qualità del prodotto e capacità di proposta. Questi asset traggono origine dalle peculiarità di un struttura produttiva fortemente improntata dal ruolo dei sistemi produttivi locali (oltre che a particolari tratti dell’imprenditorialità a questo connessi): sistemi basati sulla presenza di un numero elevato di imprese di dimensione media alquanto limitata, ma fortemente specializzate e radicate in tessuti territoriali che presentano particolare rilievo economico e sociale (i distretti industriali) e dove la contiguità geografica, la condivisione di valori sociali ed economici, la circolazione rapida delle conoscenze e i rapporti proficui con le istituzioni locali hanno si sono dimostrati elementi di sviluppo.
In questi contesti, fortemente rappresentati in Lombardia, condizioni particolarmente fruttuose hanno coinciso non solo con l’adozione di “cooperative network strategies”, ma anche con l’orientamento ad una gamma di mercati frammentati, nei quali il rilievo delle economie di scala, per la singola impresa, è risultato limitato e, piuttosto, si sono dimostrate efficaci strategie di focalizzazione2. Spesso ciò ha comportato, per le imprese italiane del tessile abbigliamento, la riduzione delle produzioni standardizzate ed il ricorso alla scelta di piccole nicchie di mercato; nel contempo, ha posto le basi per la creazione di un tessuto produttivo multiforme e flessibile, con un significativo substrato di abilità semiartigianali (sia a monte sia a valle delle filiera), in grado di offrire una produzione qualificata, tanto da a costituire il supporto
1 Il saldo commerciale con l’estero dell’industria italiana della moda (tessile, vestiario, pelle, pelletteria, calzature) è stato pari, in milioni di euro, nel 2005 a 17.008, nel 2006 a 16.454, nel 2007 a 16.885, per il 2008 a 17.139 (dati di preconsuntivo), mentre per il 2009 le stime previsionali prospettano una riduzione del un saldo di 16.056 Fonte: Camera Nazionale della Moda Italiana, gennaio 2009. 2 Per effetto di questa struttura della produzione tessile e abbigliamento, le imprese di grandi dimensione, che pure sono presenti in Italia, non hanno un peso marcato come quello rilevato in altri Paesi dell’Ue. “Specificità del tessile‐abbigliamento italiano ed evoluzione dei rapporti acquirente‐fornitore” Simone Guercini, 2005.
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fondante per il concretizzarsi del sistema moda italiano3 . La compresenza della dimensione artigianale e di quella industriale è, insomma, tipica di questo settore, che ha potuto inoltre beneficiare della presenza rilevante del comparto meccanotessile, spesso con un rapporto di stretta contiguità tra produttori ed utilizzatori dei macchinari: una condizione determinante per la sperimentazione e l’innovazione di prodotto e di processo.
Da qualche tempo tale sistema si trova ad affrontare sfide importanti per la propria crescita, imposte dall’evoluzione, accelerata negli ultimi anni, del contesto produttivo e commerciale internazionale. Nella situazione attuale, la particolare complessità dei mutamenti che interessano il comparto è in larga parte riconducibile dell’agire di tre driver particolarmente significativi i cui effetti combinati, anche a causa della grave crisi attuale, non sono chiaramente prevedibili:
• la competizione crescente dei paesi di nuova industrializzazione;
• l’aumento del numero delle collezioni e la velocizzazione della produzione e della distribuzione;
• il modificarsi dei mercati di sbocco.
LA COMPETIZIONE CRESCENTE DEI PAESI DI NUOVA INDUSTRIALIZZAZIONE
Nel corso degli ultimi anni la competitività delle imprese italiane del settore del tessile abbigliamento è stata pesantemente minata dalla concorrenza soprattutto dei Paesi asiatici (particolarmente della Cina), forti di notevoli vantaggi sul piano dei costi e di una legislazione ancora poco strutturata rispetto ai temi dell’ambiente e delle garanzie sociali. L’acuirsi delle condizioni concorrenziali su scala globale è stato ulteriormente amplificato, dopo il 2005, dall’apertura dei mercati comunitari del tessile e dell'abbigliamento alla libera concorrenza dei PVS, in seguito alla scadenza dell'accordo multifibre (Multifibre Arrangement, MFA) e dell'accordo sui tessili e sull'abbigliamento (ATA) che lo ha succeduto. Le aziende del comparto (più in generale le aziende europee, ma particolarmente quelle del tessuto industriale italiano) si sono trovate compresse tra l'alto costo del lavoro domestico e la mancanza di strumenti per difendere design e know‐how esclusivo, tanto più che il precedente sussistere di condizioni protezionistiche ha presumibilmente rallentato la loro reattività all’inasprimento delle condizioni concorrenziali.
In aggiunta, il progresso tecnologico nel comparto chimico‐tessile, in particolare nel campo delle fibre, ha favorito soprattutto le grandi imprese multinazionali del settore, grazie al
3 Non va dimenticato che la stessa moda francese delocalizza l’apparato produttivo soprattutto in Italia, visto l’alto livello qualitativo richiesto dalle sue griffes. Anche grandi gruppi americani vengono in Italia a produrre le loro linee di abbigliamento, la pelletteria, le calzature, puntando su creatività e qualità. “I signori dello stile ‐ Rivoluzione e successo della moda italiana nel mondo”, Carlo Panbianco, ed. Sperling & Kupfer, 2008.
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maggiore potenziale innovativo, contribuendo all’ulteriore complessificarsi dello scenario competitivo.
Nel quinquennio 2001 – 2005, il sistema tessile e moda italiano ha fatto registrare non solo una forte riduzione della produzione nazionale, ma anche una perdita di fatturato (sceso da quasi 96 miliardi nel 2001 a poco più di 80 miliardi nel 2005) e di vendite all’estero (diminuite dell’11%). La flessione delle vendite e della produzione, particolarmente pesante per l’attività più propriamente tessile, non ha mancato di incidere in modo rilevante anche sui livelli occupazionali. Nel corso di cinque anni il settore moda ha perso poco più di 100 mila addetti, pari ad una riduzione del 12% rispetto ai livelli registrati nel 20014, come conseguenza della chiusura e/o del decentramento di molte attività produttive, soprattutto, come visto, di quelle posizionate sulle fasce più basse del mercato.
Infatti, va rilevato che a risentire della crescente competizione è stata soprattutto la tenuta dei prodotti “basici; quelli a maggiore contenuto moda confluiscono invece in un segmento rimasto ancora all’avanguardia a livello mondiale: ciò soprattutto grazie ai fattori della creatività, del design, delle technicalities, oltre che delle tecnologie.
Tali fattori costituiscono, pertanto, un patrimonio la cui salvaguardia assume una portata strategica per il posizionamento internazionale del comparto italiano. La stessa definizione del sistema moda (che sempre più spesso si sovrappone a quello di “industria della moda”) come “sistema della creatività diffusa”5, sottolinea quanto la componente creativa, anche di matrice culturale, ne rappresenti l’elemento identitario indissociabile .
Peraltro, sollecitazioni e pressioni competitive sul mercato globale determinano risposte e reazioni non univoche da parte del sistema moda nel complesso. Notamente, le maggiori imprese del settore tessile‐abbigliamento tendono a affidare in outsourcing le attività che richiedono maggiore intensità di lavoro, delocalizzando nei Paesi in cui i bassi costi della manodopera (supportati da una carente/assente legislazione sui diritti dei lavoratori) permettono di conseguire consistenti vantaggi di costo, oltre ad essere caratterizzati dalla maggiore vicinanza con i mercati di sbocco: si tratta di una scelta reputata comunque conveniente, anche se contrasta con l’esigenza di presidiare in modo centralizzato la qualità del
4 L’economia del settore tessile‐moda in Italia: i distretti nella globalizzazione – IRES‐ 2007. 5 “Tutto questo imponente lavoro di progettazione, sviluppo, realizzazione del prodotto non sarebbe possibile senza una spiccata tendenza all’innovazione e all’invenzione da parte della maggior parte degli operatori… La creatività (…..) non riguarda solo la filiera dell’immateriale... la creatività diffusa è il prodotto collettivo delle continue interazioni e negoziazioni tra i vari soggetti che occupano qualche posizione lungo l’intero arco del processo di produzione degli oggetti di moda”. “La creatività diffusa‐ Cultura e mestieri della moda oggi”, P. Volontè, ed. Franco Angeli, 2003.
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prodotto per garantire la sua aderenza all’identità/immagine che l’azienda si è scelta6.
Tuttavia, non possiamo trascurare che la peculiarità del sistema italiano consiste in una ancora significativa integrità della filiera. Per quanto i distretti del tessile‐abbigliamento italiani, in particolare quelli specializzati su prodotti a minor valore aggiunto, siano stati indubbiamente messi sotto pressione dalla competitività della rete di fornitura/subfornitura internazionale, le esigenze di controllo e coordinamento di una filiera che oggi tende sempre più a velocizzarsi (in virtù dell’integrazione tra produzione e distribuzione, di cui meglio verrà trattato al punto successivo), rendono più complesse delocalizzazioni consistenti in aree geografiche lontane dal mercato di consumo. Anche se, come visto, non mancano le strategie di delocalizzazione di alcune fasi (le meno rilevanti per la catena del valore), a differenza di altri Paesi europei il sistema tessile‐abbigliamento‐moda nazionale tende a mantenere il controllo sull’intero ciclo di produzione e per preservare la competitività le imprese più grandi spesso scelgono di integrarsi verticalmente in moda da garantire la qualità del marchio, difendersi dalla contraffazione, sostenere le consistenti spese di comunicazione, realizzare economie di scala e sostenere la ricerca e l’innovazione7.
Peraltro, a fronte del dumping sociale dei Paesi di nuova industrializzazione, alcuni recenti esempi nel sistema moda italiano, con progetti che si sono affacciati alla cosiddetta “moda etica”8, sembrano indicare la direzione per soluzioni innovative: si tratta di strategie di nicchia, ma capaci di cogliere le nuove istanze del mercato sensibili al rispetto di criteri di eticità lungo tutto il processo produttivo/distributivo e di giocare l’elemento reputazionale come fattore in grado di favorire il posizionamento competitivo.
6 Tra la fine degli anni ’90 e i primi inizi degli anni 2000 nel settore del tessile era già fenomeno consolidato la delocalizzazione produttiva di grandi gruppi quali Marzotto (tessili), Boselli (filati) e Monti (tessuti per camice). La frenata della competitività per effetto, da un lato, dell’arrivo dei nuovi competitor del fast fashion, in grado di meglio interpretare le emergenti tipologie di consumo e, dall’altro lato, delle progredite capacità lavorative dei Paesi emergenti, ha spinto ad allargare la delocalizzazione anche a prodotti di fasce più qualificate, interessando le aziende che operano nella fascia più alta del mercato, sia pur con diverso grado coinvolgimento. “I signori dello stile ‐ Rivoluzione e successo della moda italiana nel mondo”, Carlo Panbianco, ed. Sperling &Kupfer, 2008. 7 Produttori di stile ‐ Lavoro e flessibilità nelle case di moda milanesi, Aldo Marchetti e Emilio Gramigna, quaderno n.2 Osservatorio Mercato del Lavoro di Milano, 2007. 8 Non a caso a cogliere per primi questa nuova tendenza sono i leader della moda europei, Francia e Italia: a Milano per la prima volta durante le ultime sfilate è approdato l' "Ethical Fashion Show", ideato cinque anni fa a Parigi per presentare le collezioni di stilisti che lavorano a stretto contatto con produttori locali, mentre Roma ha recentemente spalancato le porte all'Ethical Fashion, un progetto nato dalla collaborazione tra AltaRoma e Itc e, nel gennaio 2009, un’area di Pitti Bimbo a Firenze è stata appositamente pensata per i marchi che vantano un approccio alla moda etico ed eco‐solidale.
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L’AUMENTO DEL NUMERO DELLE COLLEZIONI E LA VELOCIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE E DELLA DISTRIBUZIONE
Il fenomeno è connesso alla recente comparsa, sul mercato della moda, di nuovi player protagonisti della diffusione del “fast fashion”9, ma caratterizza ormai anche il prêt‐à‐porter, come dimostrano le sempre più numerose collezioni cosiddette “flash” comuni alla maggior parte delle griffe. Il continuo aumento del numero di collezioni da presentare annualmente negli showroom (addirittura fino a quattro, che si affiancano alle due previste istituzionalmente, rispettivamente per l’autunno/inverno e la primavera/estate) sta portando ad un superamento del concetto stesso di stagione su cui si sono tradizionalmente centrate le presentazioni delle case di moda.
La moda fast fashion, riuscendo ad imporsi ed a introdurre alcune novità sostanziali in un settore ormai maturo, ha costretto i brand più famosi a rivedere i modelli di business, con innovazioni che riguardano principalmente la tempistica e la struttura delle collezioni, la gestione della supply chain e quella delle reti di vendita. Una delle novità “rivoluzionarie” rispetto al passato, ed elemento di differenziazione rispetto al prêt‐à‐porter tradizionale, è l’elevata integrazione tra fase produttiva e distributiva: l’idea di fondo del fast fashion è, in effetti, proprio quella di collegare la domanda del consumatore alla produzione e la produzione alla distribuzione10. D’altra parte, la stessa modernizzazione distributiva degli ultimi 10/15 anni, con la progressiva sostituzione del dettaglio indipendente multimarca da parte di catene monomarca spesso di origine industriale, grazie alla razionalizzazione dei processi di vendita, alla miglior gestione, più standardizzata, dei flussi informativi, all’ottimizzazione della logistica e a nuove strategie comunicazionali, ha rappresentato una condizione importante per l’affermazione del fast fashion11.
9 Primi fra tutti i colossi Zara (Spagna) e H&M (Svezia). Questi nuovi “stilisti della distribuzione” hanno ben saputo cogliere le inclinazioni emergenti del consumatore al cheap and chic e sfruttare le opportunità insite nell’offerta di prodotti di moda (in alcuni casi anche piccole collezioni di noti stilisti) a prezzi estremamente competitivi, variando e proponendo con estrema velocità assortimenti sempre nuovi. La loro strategia non è stata semplicemente quella di proporre in stagione un prodotto best seller, ma quella di costruire un’offerta integrata, a basso rischio, capace di competere con le collezioni dei marchi e insegne industriali. 10 Tutti gli operatori del fast fashion tendono ad avere un time‐to‐market estremamente ridotto: una parte più o meno consistente della collezione (dal 25% al 40%) viene disegnata e consegnata nei negozi nel giro di poche settimane (mediamente da 4 a 6). Si stravolge così il modello tradizionale di business, un’operazione resa possibile grazie alle novità introdotte in aree aziendali strategiche: logistica, distribuzione, rete vendita ecc. La rivoluzione del fast fashion. Strategie e modelli organizzativi per competere nelle industrie ibride, Enrico Cietta, ed. Franco Angeli, 2008. 11 La rivoluzione del fast fashion. Strategie e modelli organizzativi per competere nelle industrie ibride, Enrico Cietta, ed. Franco Angeli, 2008.
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Nel contempo, il maggior controllo della distribuzione ha sostenuto l’affermazione di un’offerta total look, frutto di una progressiva diversificazione del prodotto, in modo da sfruttare al meglio le opportunità del punto vendita, opportunità cui le stesse griffe non hanno potuto sottrarsi.
Il nuovo modello di business che ne è derivato è stato, pertanto, contrassegnato da uno spostamento significativo del punto di creazione del valore del prodotto: sempre meno esso si focalizza nella realizzazione di elementi stilistici originali, in produzioni sofisticate e in una ricerca esasperata all’innovazione moda e sempre più, invece, nel rapporto diretto con il consumatore (crescentemente coinvolto nel processo creativo, nella misura in cui i feedback sulle sue scelte di acquisto lo rendono artefice di una parte del prodotto…), mixando elementi della filiera della produzione immateriale (comunicazione, marketing) con quelli della produzione industriale e della commercializzazione.
La ridefinizione del modello di business sulla base del mercato più che su quelle delle attività che più tradizionalmente connotano la fase produttiva del sistema tessile‐abbigliamento‐moda, ha tuttavia impattato su un comparto nazionale non del tutto impreparato: è una componente del segmento del “pronto moda” ad aver dato la risposta più reattiva all’imporsi della moda veloce, personalizzandone l’interpretazione e, nel contempo, staccandosi dai precedenti modelli per evolvere in una nuove direzione di sviluppo. La scelta di comparire con marchio proprio e l’investimento in comunicazione e marketing, ad esempio, sono tratti che tipizzano le aziende della moda veloce rispetto a quelle appartenenti al mondo tradizionale del pronto moda italiano.
Tra le particolari caratteristiche della moda veloce italiana12, oltre alla eterogeneità coincidente con una varietà molto ampia di proposte di prezzo (a partire da un’offerta medio alta sino ad arrivare a prodotti di primo prezzo che sono quelli tipici dei modelli internazionali del fast fashion), emerge la stretta localizzazione territoriale: le aziende italiane del fast fashion risultano tuttora ancorate stabilmente ai luoghi di produzione e preservano un rapporto molto stretto con il mercato locale (specie urbano), sorta di “palestra” commerciale su cui attuare le proprie verifiche in tempi stretti e contesto attraverso il quale sviluppare e affinare le competenze13. Proprio la forte connessione con il sistema di subfornitura locale (che tende perlopiù a strutturarsi in forme di partnership stabili e durevoli, per quanto non formalizzate14), parrebbe prospettare un’opportunità futura in cui la prossimità geografica possa compensare i differenziali di costo delle produzioni delocalizzate a livello globale. E’ meno scontato insomma
12 Di cui sono significativi esempi i marchi Patrizia Pepe e Liu‐jo. 13 La capacità di intercettare le tendenze moda dipende anche dalla “qualità” del processo di consumo. Il radicamento al mercato locale è leggibile anche dalla specializzazione di segmento delle aziende: l’ offerta della fascia di prezzo medio‐alta si focalizza al centro‐nord, mentre le aziende meridionali controllano la fascia bassa del mercato. La rivoluzione del fast fashion. Strategie e modelli organizzativi per competere nelle industrie ibride, Enrico Cietta, ed. Franco Angeli, 2008. 14 Infatti, va considerato che i costi di selezione del fornitore, nonché quelli del suo adattamento all’organizzazione di filiera, sono elevati.
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che si possa mantenere “la testa” dell’industria (creatività e filiera immateriale) in Italia e delocalizzare totalmente “le braccia” (le funzioni manifatturiere) all’estero, dal momento che il modello fast fashion utilizza innanzitutto i vantaggi tarati sulla risposta rapida ed efficace alle esigenze del cliente finale, oltre che fare riferimento al prezzo come leva competitiva. Quindi, se da un lato la piccola dimensione e la frammentazione, che rappresentano gli ingredienti storici della struttura manifatturiera nazionale, costituiscono elementi di svantaggio sulla scenario della competizione globale, dall’altro la flessibilità e la vasta disponibilità di fornitori (evoluti) parrebbero garantire una condizione importante per lo sviluppo della moda veloce Italiana. Questa può anche avvantaggiarsi dell’opportunità che una scelta produttiva, in realtà obbligata, offre di comunicare e sfruttare a fini di marketing il ”tutto fatto in Italia”(o addirittura in una più ristretta localizzazione geografica), diventando una sorta di modalità di accreditamento presso la tipologia di consumatore più esigente15.
Certo, la peculiarità del modello fast fashion italiano, con la vasta gamma di proposte di prezzo, rende lecito chiedersi fino a che punto quella parte di offerta che si posiziona su una fascia medio‐alta di mercato possa sostenere, senza pesanti ripercussioni, l’attuale congiuntura e la forte crisi dei consumi. E, d’altra parte, la forte identità del marchio con cui si presenta l’offerta di fascia più alta potrebbe rappresentare un asset al momento della ripresa, data la tendenza alla polarizzazione verso l’alto e verso il basso delle abitudini di acquisto del consumatore, pur con l’ampia flessibilità di un mix di prodotti. Al contrario, potrebbero risultarne maggiormente penalizzati i prodotti di gamma intermedia16. Inoltre, la moda veloce italiana si concentra sull’espansione a livello nazionale se non addirittura regionale e lo sviluppo del mercato estero si prospetta come un passaggio critico: a livello di confronto internazionale, dall’esempio dei grandi player stranieri della fast fashion si possono ricavare indicazioni circa l’importanza, per vincere le sfide e risultare competitivi, di puntare piuttosto alle grandi dimensioni, alla costruzione di un forte apparato integrato di produzione e distribuzione e alla creazione di un marchio su grande scala.
Per il mondo del fast fashion più in generale, resta da considerare l’aspetto relativo alla sua sostenibilità, ossia gli impatti ambientale e sociale procurati dalla velocizzazione radicale della produzione e della distribuzione17: si tratta di una condizione che non solo determina forti pressioni, in particolare sui fornitori, i quali hanno tempi estremamente ristretti per le consegne, pena l’imposizione di sanzioni o la risoluzione del contratto, ma anche tale da
15 Che per essere rigorosa richiederebbe una certificazione delle filiere, come in effetti chiedono molti produttori tessili. 16 Il consumatore di fascia alta ormai comincia a muoversi indifferentemente da questa a quella bassa: infatti i prodotti di fascia bassa, senza pretendere di esser altro, sono stati ottimamente valorizzati da organizzazioni capaci di farne un must, anche se di effimera durata. A soffrirne parrebbero, invece, i prodotti di fascia media, per la scarsa capacità di identificazione. “I signori dello stile ‐ Rivoluzione e successo della moda italiana nel mondo”, Carlo Panbianco, ed. Sperling & Kupfer, 2008. 17 Un articolo di The Guardian nell’agosto 2008 denuncia l’alto costo ambientale e umano del fast fashion, tema ripreso dalla stampa internazionale e italiana.
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aumentare i rischi di produzioni a forte connotazione illegale, oltre che lontane dall'etica (ne è un esempio quello del distretto cinese dell'abbigliamento di Prato).
Rispetto al fast fashion internazionale più affermato e posizionato sulla fascia più economica del mercato, le aziende italiane della moda veloce potrebbero, in prospettiva, trarre vantaggio dal puntare maggiormente su aspetti di sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale, oltre che sui più tradizionali aspetti di qualità.
IL MODIFICARSI DEI MERCATI DI SBOCCO
I cambiamenti internazionali stanno modificando il profilo tradizionale dei mercati di sbocco. Da una parte, la maggiore evidenza è data dalla diminuzione di peso del Nord America e dell’Europa Occidentale, sia a causa della crisi economica, sia perché in tali mercati è particolarmente rilevante il processo di affermazione del fast fashion. Il rallentamento dei mercati europei e Nord Americano sta attualmente procurando effetti significativi sui dati complessivi della bilancia commerciale, se si considera che verso l’Unione Europea è diretto ben il 56% dell’export italiano 2007 di prodotti del tessile abbigliamento, quota che sale al 63% se aggiungiamo anche il Nord America18. Verso queste aree diminuiscono non solo le esportazioni tessili (che cadono un po’ ovunque), ma anche quelle di abbigliamento.
Dall’altra, si profila l’aumentata domanda dei mercati emergenti dell’area del BRIC (Brasile Russia India e Cina) e soprattutto della Cina che mantiene tassi di crescita dell’economia del 6‐7% anche quest’anno, in aggiunta a quelli del Medio Oriente (dove, in alcuni casi, alle griffe viene richiesta addirittura la creazione di collezioni ad hoc per le catene distributive locali). L’evoluzione e lo sviluppo economico di questo variegato scacchiere costituiscono indubbiamente una chance importante, poiché si accompagnano ad un’aumentata capacità di spesa del consumatore e alla richiesta di prodotti di alta qualità e di lusso da parte dei più abbienti. Tuttavia, per quanto il tessile abbigliamento moda italiano stia spostando progressivamente il proprio baricentro estero19, tali mercati si attestano su valori assoluti ancora limitati (complessivamente nel 2007 hanno assorbito il 9% dell’export italiano) e quindi non riescono ad esercitare un effetto compensatorio; in aggiunta, tale effetto risulta penalizzato dal carattere di globalità dell’attuale crisi economica. I dati più recenti sull’interscambio, che si riferiscono al commercio con i paesi extra –UE, ben segnalano la contrazione della domanda: nel periodo gennaio‐aprile 2009 l’export di prodotti tessili,
18 ISTAT, Commercio estero e attività internazionali delle imprese, annuario 2007. Luglio 2008. 19 Come dimostra l’impennata verso i nuovi mercanti dell’Est registratasi nell’apertura di negozi monomarca, per quanto mediata da distributori locali che meglio conoscono la realtà del luogo.
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abbigliamento, pelli e accessori, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, evidenzia un calo del 23,5% 20 .
A prescindere da ciò, è noto come i processi di internazionalizzazione delle imprese italiane scontino alcune difficoltà, da un lato strutturali (in buona parte legate all’aspetto dimensionale e all’assetto proprietario, spesso di natura familiare), dall’altro lato dovute ad un contesto dove i servizi di supporto non sempre appaiono efficaci o sufficientemente diffusi, per quanto, relativamente al comparto della moda, si registrino anche iniziative potenzialmente incoraggianti21.
1.2 PUNTI DI FORZA E LE CRITICITÀ ATTUALI
Il mantenimento di un sistema produttivo di alta qualità e un diffuso tessuto di piccole aziende al alto contenuto creativo e qualitativo ha consentito la leadership del Made in Italy nella moda, ma il sopraggiungere di nuove condizioni (i processi di globalizzazione dei mercati, l’emergere di nuovi fattori di competitività, l’ingresso di nuovi player, l’affermarsi di nuove tipologie di consumo ed il cambio delle abitudini di acquisto) sta facendo emergere anche i limiti dei distretti. Molto è legato alla loro capacità di trasformare i propri assetti in funzione dei profondi mutamenti strutturali in atto; questo sembra incidere anche a livello di rapporti con le aziende d’élite e/ con i grandi gruppi della filiera, che spesso continuano ad utilizzare terzisti e fornitori locali o, comunque, presenti su territorio nazionale.
Alle mutate condizioni di mercato ed al loro impatto sono sopravvissuti i produttori capaci di svincolarsi da una competizione centrata solo sui costi e di spostarsi su produzioni a più alto valore aggiunto, intervenendo sui diversi livelli che contribuiscono a costruire il valore del prodotto:
• sul piano materiale, ovvero sui contenuti tecnici/tecnologici (forti di un consolidato legame con l’impresa chimica e meccanica);
• sul piano immateriale, nella sua componente creativa e della comunicazione (moda e styling tecnico);
• nella commercializzazione, creando propri canali distributivi (monomarca), spesso con il ricorso al franchising, attivi anche entro outlet e centri commerciali e in grado di servire anche i mercati esteri.
20 ISTAT, L’interscambio con i Pesi extra‐UE; aprile 2009‐ Dati diffusi a maggio 2009. 21 Nel 2007 la Regione Lombardia ha costituito un Comitato Lombardia per la Moda, che ha l’obiettivo di fornire alcuni servizi a sostegno dello sviluppo internazionale della aziende del comparto (finanziamenti per l’innovazione di prodotto e la competitività, lotta alle contraffazioni, campagne promozionali del Made in Italy all’estero, recupero di figure artigianali di particolare valore aggiunto).
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Le imprese manifatturiere che maggiormente sono riuscite in questo intento coincidono con quelle che hanno saputo dimostrare capacità di integrarsi per agire in contemporanea su tutte le fasi della filiera moda, con attività di moda e design, da un lato, e con attività di tipo commerciale dall’altro lato. Integrazione necessaria anche per fronteggiare la seconda sfida sopra segnalata: l’aumento del numero di collezioni. Tali imprese, come già accennato, hanno iniziato ad applicare le logiche fast fashion a prodotti e segmenti più alti e paragonabili a quelli della moda programmata. Sulla scia delle catene internazionali più note hanno sviluppato la capacità di offrire maggiore velocità, una moda di tendenza e prodotti di buona qualità, ma ad un prezzo generalmente contenuto.
Ad essere escluse da questi processi di razionalizzazione risultano, invece, soprattutto le imprese più piccole, che operavano in rapporti di subfornitura produttiva e che non riescono ad emanciparsi da un rapporto di semplice esecuzione dei compiti affidati per acquisire un ruolo più attivo nella risoluzione dei problemi e maggiori competenze nelle attività immateriali, oltre ad assicurare puntualità e rapidità. In un contesto in cui l’innovazione tecnologica e la completa liberalizzazione del mercati favorisce un processo di superamento dei confini nazionali anche sulle scelte di produzione, esse sono pertanto destinate ad essere crescentemente sostituite.
Ma appaiono in sofferenza anche le imprese di media gamma che, colpite dalla crisi della distribuzione multimarca, non sono riuscite a reagire alla compressione dei prezzi e ad organizzare una propria distribuzione. Alcune si sono legate a delle griffe, compensando svantaggi nei costi con vantaggi di flessibilità e qualità, ma in buona parte si tratta di imprese che si trovano senza uno sbocco, senza l’accesso al mercato.
Tra le condizioni “reattive” maggiormente richieste alle imprese emergono, in particolare, quelle attinenti, rispettivamente22:
• all’area della produzione, dove è importante considerare lo sviluppo di modelli produttivi e di servizio orientati al “fast fashion” aumentando la flessibilità e comprimendo fortemente i tempi di attraversamento (lead time). Serve, quindi un assetto industriale più flessibile ed aperto alle nuove opportunità;
• all’area commerciale, dove stanno evidenziandosi l’opportunità sia di sviluppare nuove logiche di gestione (definizione obiettivi, segmentazione agenti/clienti in cluster...), sia di “costruire” marchi al consumo ben identificabili, nonché di considerare le opzioni di un diverso modello organizzativo della rete commerciale, più orientato a percorsi di integrazione verticale per un presidio diretto del mercato (ad es, con una discesa a valle della filiera tramite punti vendita). Da questa prospettiva, i cambiamenti richiesti riguardano, pertanto,
22 “Orientarsi per competere. Considerazioni conclusive.” Studio a cura di Bain & Company per l’Unione Industriali di Bergamo, 2005.
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cultura e competenze commerciali e di marketing, insieme ad una presenza più forte e visibile sui mercati e sui clienti di sbocco (ossia una minore sostituibilità);
• all’ area dell’internazionalizzazione, poiché un ulteriore aspetto cruciale è quello relativo alla conquista di nuove quote di mercato e di nuovi mercati emergenti.
Occorre però considerare che un passaggio tout‐court dal “culto” del prodotto/processo a quello del cliente/canale, ossia lo sbilanciare il rapporto tra il make ed il buy a netto beneficio di uno dei due, potrebbe non rappresentare la soluzione necessariamente vincente.
Infatti, nonostante si debba tener conto di un ruolo sempre più forte delle reti di distribuzione, dell’estensione internazionale del loro raggio d’azione, dello spostamento a valle dei processi di generazione del “valore” e quindi del potere economico delle imprese retailer all’interno delle supply chain23, per le imprese italiane e per il sistema moda, che puntano sugli elevati profili qualitativi, i due tradizionali fattori di competitività, ossia la creatività del prodotto e la capacità produttiva, rappresentano tuttora due potenti strumenti per l’affermazione sui mercati internazionali24.
Si tratta, quindi, di coniugare l’efficienza produttiva con l’efficienza distributiva, ma di non trascurare che il prodotto deve riappropriarsi di un ruolo protagonista: poiché nel sistema del tessile‐abbigliamento‐moda il valore di un prodotto si costruisce mixando elementi della produzione industriale con quelli della filiera immateriale (creatività, distribuzione, comunicazione, marketing) molto dipende dalla capacità di dare risposta sui vari fronti, tanto più che la competizione sui soli prezzi, dove si subisce pesantemente la concorrenza dei PVS, è un’opzione perdente, come ha dimostrato la progressiva marginalizzazione e l’uscita dal mercato di quelle realtà che, mirando alla sopravvivenza nel breve periodo, l’hanno praticata sino alla sparizione dei margini di profitto.
Tuttavia, i principali fattori di criticità per molte imprese del settore25, sono individuabili proprio a livello di quelle variabili competitive che appaiono in questo momento fondamentali, ossia a livello di:
• un’ ulteriore e formalizzata capacità di investire in sviluppo e innovazione dei prodotti;
23 La grande impresa retailer specializzata e di marca non si limita a svolgere attività di distribuzione al dettaglio, ma pone in essere il progetto della collezione e quindi realizza un processo d’integrazione delle funzioni di ricerca e sviluppo per la produzione della collezione tipiche dell’industria di confezione. Il cambiamento dei rapporti con la distribuzione è strutturale e presenta implicazioni significative per le imprese che realizzano manufatti tessili e di abbigliamento. “Specificità del tessile‐abbigliamento italiano ed evoluzione dei rapporti acquirente‐fornitore”, Stefano Guercini, 2003. 24 È un’esigenza avvertita che la stessa innovazione tecnologica si orienti ad un più stretto connubio con l’innovazione di prodotto, così da consentire di differenziare le produzioni, ad es., attraverso iniezioni da campi lontani dal tessile (nanotecnologie, trattamenti al plasma…) in grado di contaminare positivamente il settore. 25 Il distretto pratese: breve sintesi della sua evoluzione. Unione industriale pratese, 2008.
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• una più forte capacità di presidio dei mercati (non solo nazionali) con reti distributive a controllo diretto, opzione difficile da praticare per le piccole imprese che pur abbiano scelto di puntare sul marchio e di investire sulla qualità;
• una maggiore capacità di insistere ancor di più sulla velocizzazione dei processi (ad es. con più forti impegni di risorse nell’area critica delle ICT);
• la capacità di internazionalizzare gli assetti produttivi laddove se ne presentino i vantaggi.
A ciò va ad aggiungersi anche una strutturazione interna (ma anche una dotazione finanziaria) delle imprese più piccole, ossia della maggioranza del tessuto imprenditoriale, inadeguata ai mutamenti in atto nei mercati, quando invece sarebbe necessaria una dimensione d’impresa più adatta alla competizione in campo aperto.
È opinione piuttosto diffusa26 che una delle vie per il superamento dei limiti dimensionali possa passare attraverso forme di aggregazione snelle e collaborative intorno ad obiettivi comuni, senza necessariamente richiedere il raggiungimento di una elevata scala dimensionale a livello singola impresa.
Dal punto di vista organizzativo, nel rapporto tra grandi imprese ed apparato di fornitura, il modello sembra premere verso la costituzione di relazioni più stabili, strutturate in forma di gruppi aziendali, di consorzi o, comunque, di forti accordi di collaborazione fornitore‐cliente (vere e proprie partnership, più che rapporti di semplice contoterzismo), che non abbiano una natura di semplici rapporti commerciali, ma un carattere più strategico (come alleanze, appunto, su obiettivi comuni) o di integrazioni di tipo funzionale (joint‐venture, partecipazioni di proprietà…)27. Entro queste partnership un elemento vincente per le PI del settore è rappresentato dalla capacità di non offrire al committente solo operazioni produttive manifatturiere, bensì una gamma più complessa e ad alto valore aggiunto di servizi e/o anche la capacità di impostare strategie di nicchia basate su competenze specializzate.
Analogamente, sono pensabili anche formule di alleanze distributive, che, funzionando da retailer territoriali con le “antenne” dirette sul mercato, privilegino l’approvvigionamento locale consentendo anche alle imprese di più ridotte dimensioni di accedere direttamente al mercato.
Tuttavia, la concretizzazione di tale modello di aggregazione richiede probabilmente una maturazione di consapevolezza e di visione imprenditoriale da parte del nostro tessuto di piccole imprese che, forse, potrebbe essere stimolata sotto la spinta delle attuali condizioni di contesto, non solo strutturali ma anche congiunturali. Ciò che invece più frequentemente si registra, come sopra accennato, è una difficoltà all’irrobustimento delle relazioni tra imprese della filiera (imprese finali/imprese di subfornitura) e dei rapporti cooperativi a lungo termine
26 Sostenuta da svariati studi economici sulle imprese manifatturiere, ma da altri meno condivisa… 27 Produttori di stile ‐ Lavoro e flessibilità nelle case di moda milanesi, Aldo Marchetti e Emilio Gramigna, quaderno n.2 Osservatorio Mercato del Lavoro di Milano, 2007.
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(magari maggiormente cementati da legami equity). Anche in presenza di consapevolezza circa l’importanza delle alleanze e delle reti per il rafforzamento competitivo delle imprese, possono sussistere resistenze e ostacoli ad investire in tale direzione , in gran parte imputabili a limiti nella cultura imprenditoriale dei titolari: la forte impronta familistica delle imprese e la loro piccola dimensione esitano spesso in un accentramento rigido delle funzioni e nel controllo totalizzante della struttura proprietaria28.
Ad ogni modo, la questione centrale sembra essere quella di garantirsi e di presidiare una combinazione di competenze diversificate, sia che ciò sia ottenuto orientandosi all’integrazione verticale per integrarle al proprio interno (soluzione praticata negli anni più recenti da vari grandi gruppi del settore, grazie a processi di acquisizione ed incorporamento)29, sia che si scelga di coordinarle entro un network di collaborazioni, magari mixando competenze interne ed esterne.
Va anche ricordato che, nel caso dei grandi gruppi, le soluzioni di integrazione praticate sono state possibili grazie alle maggiori risorse di cui gode la grande impresa rispetto alla piccola, ma non sono esenti da rischi. In particolare sono ravvisabili alcune criticità a livello di:
• singoli gruppi: i processi di concentrazione e di accentramento dei marchi potrebbe procurare un’eccessiva perdita di identità dei prodotti, ossia una loro minore focalizzazione (ulteriormente complicata dalla brand extension), così come una eccessiva omogeneizzazione anche dei punti vendita, uguali in tutto il mondo;
• sistema Made in Italy: i fenomeni di acquisizione dei marchi da parte di gruppi industriali stranieri (specie francesi, ma in prospettiva anche cinesi, dotati di ingenti capitali finanziari e con alle spalle un solido apparato produttivo nazionale) pongono non pochi interrogativi sul futuro della moda italiana e quindi del settore tessile‐abbigliamento con cui essa è connessa.
Si tratta di rischi che sembrano invece pesare molto meno nel caso di altri percorsi, più datati e costruiti con maggiore gradualità, praticati da gruppi industriali che hanno scelto di crescere esclusivamente con l’investimento sul proprio marchio, anche se di matrice industriale e non stilistica. Essi hanno puntato fortemente sull’innovazione e sull’eccellenza qualitativa, sulla
28 Competitività, prospettive e azioni di sostegno per l’artigianato tessile e dell’abbigliamento in Lombardia ‐ Rapporto Finale a cura dell’ IRS – Istituto per la Ricerca Sociale, 2002. 29 Di tale soluzione sono esemplificativi i casi di grandi gruppi come Zara, ma anche dei grandi del lusso (brand di stilisti e industrie), che hanno ritirato dal mercato le licenze e si sono dotati di una struttura produttiva propria. Ciò non solo per controllare meglio qualità e distribuzione, ma anche per aumentare fatturati e utili. Specularmente, altri grandi gruppi hanno agito attraverso l’acquisizione di molteplici marchi e la costituzione di un portafoglio di brand di proprietà, per ottenere maggiore massa critica e cautelarsi dal rischio di perdita di fatturato in seguito al del ritiro delle licenze da parte dei titolari, nel contempo presidiando la componente di filiera relativa al segmento distributivo. Queste strategie coesistono comunque anche con altre, diverse, che puntano sulla delocalizzazione della fasi del ciclo produttivo meno importanti per la creazione del valore.
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comunicazione (spesso con un personaggio “forte” attorno a cui concentrate l’immagine aziendale) e sull’apertura misurata, ma costante, di negozi diretti30 .
1.3 MINACCE E OPPORTUNITÀ
Se, da un lato, il complessificarsi dello scenario competitivo e quello dei gusti e dei comportamenti di acquisto del consumatore introducono per il settore elementi di difficoltà rispetto alla situazione preesistente, dall’altro nel panorama emergente sono individuabili spazi di opportunità per difendere, ma anche per espandere, il proprio posizionamento.
Rispetto a tali opportunità il sistema tessile‐abbigliamento‐moda italiano deve confrontarsi in un momento particolarmente critico: alla attuale caduta della componente estera della domanda, imputabile al mutato quadro congiunturale e accelerata dal rafforzamento dell’euro31, si somma la diminuzione attuale della componente interna, causata dalla caduta del clima fiduciario e dall’incertezza dei consumatori. Sul fronte delle vendite, nel periodo gennaio‐marzo 2009, rispetto al corrispondente periodo 2008, L’ISTAT ha registrato una caduta dell’indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio, pari al 3,4% per l’abbigliamento e al 2,9%, per calzature e articoli in cuoio32.
Sono prevedibili significative ripercussioni specialmente a carico della tradizionale distribuzione multimarca: la crisi attuale, infatti, introduce ulteriori elementi di difficoltà in un quadro già penalizzato dalla competizione dei monomarca, degli outlet e delle grandi catene internazionali di fast fashion, aggiuntasi a quella più vecchia della GDO.
Ad ogni modo, considerando gli aspetti analizzati nei precedenti paragrafi, in prospettiva possono ravvisarsi condizioni interessanti nel manifestarsi di fenomeni quali:
• la crescita dei nuovi mercati, grazie alla comparsa di grossi gruppi di consumatori con elevato potere d’acquisto, bassa sensibilità al prezzo e elevata propensione allo status symbol: consumatori, quindi, molto recettivi al fascino del Made in Italy33. La possibilità di “sfondare” su tali mercati potrà dipendere anche dalla capacità di interpretare il gusto e le sensibilità prevalenti in tali aree e di creare delle contaminazioni; sarà perciò necessario investire nella ricerca stilistica;
30 Max Mara, Zegna e Tod’s, tra gli altri. 31 Fashion economic trends della Casa della Moda, del maggio 2008, parla di peggioramento delle prospettive e revisioni al ribasso delle previsioni precedenti. Anche l’Osservatorio della moda segnala la negativa congiuntura del settore, che ha coinvolto anche la subfornitura. 32 ISTAT, Indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio, Marzo 2009. Dati diffusi a Maggio 2009. 33 Come osserva Vittorio Giulini di Liolà “Sarà importante la capacità di produrre abbigliamento di qualità guardando ai mercati stranieri come sbocco e non per localizzazioni produttive”, il Sole 24ore 31 12.2008, Giulia Crivelli.
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• la crescente segmentazione del mercato (con consumatori via via più esigenti e con una richiesta di prodotti sempre più specifici), che rende necessario distinguersi entro segmenti sempre più focalizzati. Ciò orienterà all’opportunità di investire nella ricerca di prodotto e a tenere conto della necessità di ideare continuamente nuove linee e nuovi prodotti. Allo stesso tempo, sempre più consumatori vorranno sfuggire alla massificazione e apprezzeranno produzioni differenziate e “su misura”, marchi dalla forte identità;
• la complessità e la notevole evoluzione delle tendenze, che lascia spazio al convivere di più formule distributive: outlet, centri commerciali, distribuzione monomarca, temporary shop. Gli stessi negozi multimarca generalisti, più tradizionali, potranno avere ancora uno spazio di crescita, ma presumibilmente a patto che sappiano puntare su una politica di brand, ossia che investano nella promozione dei marchi degli stilisti e delle industrie, diventando una sorta di “centrali distributive” o che sappiano investire in ricerca, vale a dire nella selezione di nuovi marchi, stilisti, prodotti. In generale, per inseguire i trend di consumo coniugando efficienza produttiva e distributiva, i nuovi modelli distributivi non potranno prescindere dall’elemento”velocità” e quindi garantire adeguate soluzioni logistiche, capaci di ridurre drasticamente i tempi di arrivo delle merci ai punti vendita e, conseguentemente, le rimanenze. In particolare nel caso della Lombardia e specie di Milano, l’esistenza di spazi di crescita per il turismo abbinato allo shopping e ai trasferimenti d’affari, soprattutto in vista dell’EXPO, potrebbe favorire principalmente le attività commerciali situate nei centri storici;
• la possibilità che si sviluppino comportamenti dei consumatori più attenti agli aspetti della responsabilità sociale e del rispetto dei diritti umani. L’attuale fase di crisi congiunturale se da un lato rende il consumatore ancora più sensibile al prezzo, dall’altro potrebbe favorire un ripensamento degli stili di vita e una maggiore attenzione ai temi etici e sociali, o anche semplicemente alla sostanza, più che all’immagine34;
• l’emergere, nel nuovo contesto competitivo, di “poli di impresa”, ossia di forme stabili di partnership intergrata (tra imprese sinergiche del medesimo settore, ciascuna con proprio brand), il cui aggregato viene successivamente quotato in borsa, in antitesi alle più tradizionali forme di acquisizione aziendale, che potrebbe offrire nuove e interessante potenzialità alla struttura imprenditoriale italiana;
• lo sviluppo della moda veloce italiana, che gravitando su fornitori prevalentemente territoriali (mediamente le aziende del fast fashion italiano realizzano intorno al 75% della propria produzione in Italia) e che facendo della prossimità geografica un elemento di scelta prioritaria, rilancia il ruolo dei territori specializzati e offre opportunità alle realtà produttive che li compongono;
34 È questa la filosofia di understatement alla base ad esempio di Slowear, che riunisce quattro marchi del gruppo Industrie e Confezioni Tessili, che non rincorre il fatturato, non cerca un format uguale per tutti i negozi (Sole24ore 27 dicembre 2008. Articolo di Cristina Jucker).
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• specularmente al punto precedente, la possibilità di internazionalizzare la produzione, razionalizzandola grazie alla delocalizzazione delle produzioni, degli impianti e della rete di contoterzismo a seconda del tipo e del livello qualitativo del prodotto. Peraltro, cercare un percorso di maggiore efficienza e flessibilità potrebbe comportare lo spostare una parte di produzione all’estero, ma anche il trattenerne un parte significativa in Italia, tenuto conto che il mercato chiede all’Italia un prodotto fortemente connotato sul piano qualitativo.
La tavola seguente riepiloga i fattori di vantaggio e quelli di criticità del sistema tessile‐abbigliamento‐moda italiano cui abbiamo accennato, accanto alle opportunità e minacce che lo riguardano.
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SCHEMA 1‐1 PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA; OPPORTUNITÀ E MINACCE NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Qualità delle lavorazioni Contenuto di moda, disegno, alta creatività Vasta disponibilità di fornitori Capacità delle imprese di differenziare la produzione,anche usando nuovi materiali Presenza sul territorio delle diverse fasi del ciclo (taglio,tintoria, confezione, ricamo, lavaggio, stiro, finissaggio,imbusto..) Presenza sul territorio di specializzazioni produttive diverse e complementari Flessibilità nelle consegne
Strutturazione interna e dotazione finanziaria delle imprese più piccole inadeguata ai mutamenti in atto nei mercati Scarsa propensione culturale dei piccoli imprenditori verso il venture capital e, quindi, verso la condivisione della proprietà con altri soci. Scarsa cultura aggregativa Capacità ancora ridotta delle imprese più piccole di presentarsi come partner e fornire un pacchetto integrato di servizi (progettazione, sviluppo modelli, acquisto materie prime, controllo di qualità ecc.) Livello tecnologico medio delle imprese artigiane subottimale Debole sviluppo di strumenti di pianificazione e gestione nelle imprese di minore dimensione Scarsa capacità di governo del canale distributivo da parte delle PI (per l’ orientamento fortemente produttivo e le ridotte competenze di marketing e commerciali, limitate risorse); Scarsa conoscenza dei mercati di sbocco e limitata capacità di immettersi nel mercato da parte delle piccole imprese Scarsa capacità delle imprese di minore dimensioni di esportare
OPPORTUNITÀ MINACCE
Apertura di nuovi mercati ( Sud est asiatico, Russia, America del Sud, Paesi Arabi) Presenza nel territorio di competenze tecnologiche aggiornate che possono stimolare l’innovazione di prodotto Mercato interno con committenti di qualità e di dimensione adeguata (produttori, distributori) Crescente segmentazione del mercato e possibilità di distinguersi entro segmenti sempre più focalizzati Domanda del mercato per prodotti dalla forte identità (marchio forte e visibile) Domanda del mercato per la produzione proveniente da “nicchie di qualità”, anche a impronta etica Graduale emergere di primi “poli di impresa”, ossia di forme stabili di partnership intergrata Sviluppo della moda veloce italiana, che gravita su fornitori prevalentemente territoriali Differenziazione della localizzazione delle produzioni e degli impianti nonché sviluppo rete elastica di contoterzismo delocalizzato a seconda del tipo/livello del prodotto
Delocalizzazione , specie degli impianti produttivi Competizione di Paesi produttori a bassi salari, specie del Sud est asiatico (fascia bassa del mercato) Competizione sul servizio (logistica) , sulla gestione della supply chain e sulla distribuzione , ma che sul contenuto moda, da parte di player di altri paesi avanzati ( fascia bassa del mercato) Omologazione marchi nel segmento di fascia alta del mercatoAcquisizione estere di brand del lusso italiani
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2. IL SETTORE TESSILE‐ABBIGLIAMENTO IN LOMBARDIA
2.1 PREMESSA METODOLOGICA
Questo rapporto utilizza la banca dati del Registro Imprese di Infocamere35 e, grazie alla collaborazione di tutte le Province lombarde e dei loro Osservatori del Mercato del Lavoro (OML), i dati relativi alle comunicazioni obbligatorie che i datori di lavoro sono tenuti a fornire ogni volta che avviano, cessano o trasformano un rapporto di lavoro. Un sistema di banche dati che sta acquistando elevatissima attendibilità negli ultimi anni e che consente di monitorare i flussi lavorativi con riferimento a tutte le tipologie di lavoro dipendente, alle collaborazioni e ai tirocini36.
È solo dal 2008‐2009 che la CCIAA di Milano, attraverso Formaper e le province Lombarde, ha iniziato ad esplorare le potenzialità che derivano dall’uso congiunto delle rispettive banche dati e questa è la prima sperimentazione effettuata con riferimento ad un settore economico con il coinvolgimento di tutta la Lombardia.
L’uso integrato delle due fonti permette di dettagliare l’analisi per singole produzioni e di esaminare in parallelo i dati demografici delle imprese con i flussi di lavoro. La disponibilità, grazie ad operazioni di integrazione e pulizia effettuate da Infocamere, di dati sul numero degli addetti con un buon livello di affidabilità (seppure riferiti alle imprese e quindi alla dimensione nazionale delle stesse e non alle unità locali) consente inoltre di tentare qualche confronto tra i dati di stock (che tuttavia non sono completamente attendibili) e di flusso occupazionale.
35 Essi consistono dei dati relativi al Registro Imprese e si differenziano dai dati ufficiali delle Camere di Commercio, che includono sia il Registro Imprese sia il Registro Ditte. I dati Infocamere consistono negli Archivi sulle imprese, sulle cariche, sui soci (alla data del 31.12.2008). Questi dati consentono di disporre di informazioni aggiornate sulle imprese attive, nate e cessate nei territori di riferimento e, con riferimento agli ultimi anni, anche i dati sugli addetti, seppure non completi. Su richiesta dell’area ricerca Formaper, Infocamere estrae annualmente una fotografia di tutte le imprese e gli imprenditori della Lombardia. Questi dati sono sottoposti ad alcune procedure di pulizia in modo da trasformare la fonte anagrafica in strumento statistico, il più possibile coerente con la realtà del sistema imprenditoriale che censisce, riducendo gli errori e il fenomeno della natimortalità apparente e rendendo più affidabile l’informazione sulle imprese attive economicamente. Ad esempio, sono escluse dall’analisi le cariche che non hanno una reale funzione imprenditoriale; sono escluse dal calcolo delle imprese attive le imprese cessate o fallite ma non ancora cancellate dal Registro e che nelle statistiche ufficiali sono invece conteggiate tra le attive; etc. Per approfondimenti sulla natura delle banche dati e sul trattamento cui esse sono state sottoposte negli anni, si vedano le parti metodologiche dei seguenti rapporti (disponibili su www.formaper.it): “Osservatorio Lei: Lavoro autonomo e impresa al femminile. Rapporto Infocamere Lombardia”, 2003. “L’imprenditorialità degli immigrati in Lombardia. Un’analisi sui dati Infocamere”, 2004. “La natimortalità imprenditoriale in Lombardia nel 2004. Aggiornamento”, 2005. 36Grazie da un lato all’obbligo di comunicazione esteso anche a tipologie di rapporto non dipendente, come le collaborazioni e i tirocini, e dall’altro all’adozione della segnalazione telematica, che ha ormai quasi completamente sostituito quella cartacea.
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In questa premessa è necessario sottolineare alcuni caveat, che saranno richiamati anche in seguito:
1. i dati dell’OML non forniscono una panoramica di tutta l’occupazione, perché non censiscono i movimenti di lavoro indipendente (che solo relativamente al lavoro artigiano e imprenditoriale ritroviamo tra i dati del registro imprese), né la gran parte delle collaborazioni occasionali, né gli avviamenti e cessazioni effettuati da studi professionali non iscritti al registro imprese (che, con riferimento alla filiera del tessile abbigliamento, sono rilevanti nelle attività di design e styling);
2. sono incompleti i dati delle cessazioni, strutturalmente sottostimati perché non esiste l’obbligo di informazione per i pensionamenti (e i prepensionamenti) e perché spesso le imprese che cessano non provvedono a comunicare i licenziamenti;
3. i dati sono inadeguati a cogliere appieno le fasi di crisi, per via dell’operare degli ammortizzatori sociali e di meccanismi di mantenimento dei livelli occupazionali;
4. infine, in questa analisi mancano i dati relativi al lavoro interinale, tuttavia sappiamo che si tratta di una componente del mercato del lavoro con incidenza limitata, soprattutto entro questo settore, oltre che in diminuzione nel corso del 2008.
Il collegamento con il Registro Imprese è relativo a tutte le imprese registrate, non solo alle imprese attive, perché se considerassimo solo i movimenti occupazionali delle imprese attive sottostimeremmo le cessazioni per la quota imputabile alle imprese liquidate, cessate nell’anno, fallite e sospese, e gli avviamenti per quelle non ancora attive.
L’integrazione tra gli archivi37 seleziona perciò tutte le imprese che hanno effettuato almeno un movimento occupazionale e che definiamo imprese occupazionalmente attive.
37 La chiave di collegamento tra i record dei distinti Archivi oggetto del presente lavoro è rappresentata dal codice fiscale dell’impresa, una volta reso chiave primaria. Questa chiave non è quella “naturalmente” deputata a definire in modo univoco le imprese (poiché la chiave univoca sarebbe quella costituita dal codice attribuito dalla Camera di commercio presso cui l’impresa risulta registrata), ma è l’unica chiave presente in ciascuno dei tre archivi, integrati grazie a questo lavoro. Il collegamento tra la banca dati OML e Infocamere è stato sperimentato per la prima volta, solo con riferimento alla provincia di Milano, per la realizzazione della ricerca “Controllo remoto. Imprese multinazionali e lavoro in provincia di Milano“, a cura di Paolo Zinna, Quaderno N° 4 OML Milano, Franco Angeli 2009. È stato quindi ripetuto, ma solo con riferimento alle imprese che hanno avviato neolaureati lombardi, entro il progetto Specula Lombardia 2009.
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2.2 LA DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO IN LOMBARDIA
Per stimare l’importanza economica del sistema tessile abbigliamento in Lombardia, abbiamo considerato l’intera filiera del settore del tessile abbigliamento, dalla progettazione (styling) alla produzione dei tessuti, al confezionamento, alla vendita, ed abbiamo incluso nell’analisi anche i manufatti di pelli e cuoio, spesso commercializzati insieme ai prodotti dell’abbigliamento, e la produzione di macchinari per la produzione del tessile abbigliamento.
GRAFICO 2‐1 LE IMPRESE DI TUTTO IL COMPARTO TESSILE ABBIGLIAMENTO ALLARGATO AL 31.12.2008
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Nel complesso questi settori coinvolgono 46.696 imprese (il 6% del totale delle imprese attive della Lombardia), di cui quasi la metà (22.400) nel commercio al dettaglio. Numerose anche le imprese del commercio all’ingrosso (7.700 imprese) e della manifattura: 6.000 nel tessile e 6.500 nell’abbigliamento.
Una più corretta indicazione dell’importanza dei diversi settori proviene dal dato sugli addetti38, di cui disponiamo con riferimento a quasi 40.000 imprese (85% del totale).
Gli addetti coinvolti da queste imprese sono 215.000 (il 6% del totale degli addetti delle imprese lombarde), con un peso più elevato dei comparti manifatturieri, che hanno una maggiore dimensione media. In particolare, il peso del settore tessile è il 13% in termini di
38 Sono dati riferiti alle imprese, non alle unità locali in Lombardia e quindi non completamente adeguati a stimare il peso sull’occupazione lombarda.
Tessile13,0%
Abbigliamento
14,1%
cuoio e pelle4,2%
macchine tessili1,6%
Commercio ingrosso16,5%
Commercio al dettaglio
48,2%
Design e styling 2,5%
imprese
Tessile35,7%
Abbigliamento
16,9%cuoio e pelle5,6%
macchine tessili3,4%
Commercio ingrosso9,2%
Commercio al dettaglio
27,5%
Design e styling 1,7%
addetti
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numerosità delle imprese (al quarto posto dopo commercio al dettaglio, commercio all’ingrosso e abbigliamento), ma quasi il 36% in termini di addetti (al primo posto) (Grafico 2‐1).
TAVOLA 2‐1 IMPRESE, ADDETTI E DIMENSIONE MEDIA PER COMPARTI DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
Addetti 2008 totali
Imprese Imprese con addetti noti
% imprese con addetti
n.d.
Addetti medi delle imprese con addetti
noti
Tessile 76.756 6.062 5.521 8,9 13,9Abbigliamento 36.257 6.563 5.511 16,0 6,6Cuoio e pelle 12.035 1.966 1.721 12,5 7,0Macchine tessili 7.378 728 649 10,9 11,4Commercio ingrosso 19.890 7.703 6.189 19,7 3,2Commercio al dettaglio 59.231 22.529 19.347 14,1 3,1Design e styling 3.599 1.145 733 36,0 4,9Totale filiera tessile abbigliamento 215.146 46.696 39.671 15,0 5,4Totale settori 3.517.461 780.194 632.662 18,9 5,6FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
2.3 LA DINAMICA DELLE IMPRESE
Nell’ultimo triennio il numero di imprese è significativamente diminuito. I dati sulle imprese confermano la più sostenuta crisi del tessile, dove si registra una contrazione del 10,6% delle imprese tra 2005 e 2008, ma evidenziano un significativo calo anche per l’abbigliamento (‐6,8%). In riduzione anche le imprese del cuoio e pelle e per la produzione di macchine tessili.
I dati complessivi sul commercio evidenziano anche una caduta delle attività di commercio all’ingrosso, mentre sembrerebbe essersi stabilizzato il commercio al dettaglio (dopo una crescita consistente), anche se il dato aggregato è il risultato di andamenti divergenti delle sue componenti.
Da segnalare la significativa crescita di imprese specializzate in design e styling, che confermano l’accresciuta importanza di queste attività immateriali. Si tratta per lo più di imprese che non svolgono esclusivamente attività stilistica, ma sono più spesso impegnate anche nella costruzione di prototipi, se non di vera e propria produzione39.
39 Come è emerso nell’ambito di una precedente ricerca dell’Area Ricerca Formaper “Imprenditrici della conoscenza. L’imprenditoria femminile nel terziario avanzato alle imprese”, novembre 2008.
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GRAFICO 2‐2 VARIAZIONE ASSOLUTA DEL NUMERO DI IMPRESE NEL COMPLESSO DEL TRIENNIO 2005‐2008
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Il dettaglio delle variazioni nei tre anni mostra che il periodo più critico è stato generalmente il 2007 (per il tessile, l’abbigliamento, il commercio all’ingrosso); fa eccezione il commercio al dettaglio che nel 2008, dopo due anni di crescita, sembra fermarsi. Il 2008 è meno negativo dei precedenti per cuoio e pelli e per macchine tessili ed è positivo per il commercio all’ingrosso e il design e styling.
GRAFICO 2‐3 VARIAZIONE DEL NUMERO DI IMPRESE NEI TRE ANNI 2005‐2008
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
‐800 ‐600 ‐400 ‐200 ‐ 200 400 600
Tessile
Abbigliamento
cuoio e pelle
Macchine per ind. tessili, abbigliamento e cuoio
Commercio all'ingrosso
Commercio al dettaglio
Design e styling tessili, abbigliamento, calzature ecc
‐300 ‐200 ‐100 ‐ 100 200 300 400
Tessile
Abbigliamento
cuoio e pelle
Macchine per ind. tessili, abbigliamento e cuoio
Commercio all'ingrosso
Commercio al dettaglio
Design e styling tessili, abbigliamento, calzature ecc
var ass 2007‐8 var. ass. 2006‐7 var ass. 2005‐6
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La riduzione delle imprese attive del settore tessile e abbigliamento è confermata in pressoché tutti i sotto comparti, con la sola eccezione del piccolissimo segmento del confezionamento di indumenti da lavoro.
I dati di dettaglio sulla manifattura evidenziano la marginalità e un’ulteriore caduta delle imprese attive nella produzione di filati, una contrazione delle attività di tessitura e della fabbricazione di maglieria. Migliore la tenuta dell’abbigliamento, ma non per quanto concerne pellicceria e articoli in pelle, preparazione di pellicce e fabbricazione di biancheria intima.
Parallelamente anche le attività di commercio all’ingrosso presentano un trend negativo con riferimento all’intermediazione di tessili e tessuti.
TAVOLA 2‐2 IMPRESE ATTIVE NEI SETTORI DELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO
2005 2006 2007 2008 var %2005‐8
var. ass. 2005‐8
var % 2007‐8
2008%
Tessile 6.784 6.567 6.307 6.062 ‐10,6 ‐722 ‐3,9 13 Tessile n.d. 155 141 127 117 ‐24,5 ‐38 ‐7,9 0,3 Preparazione e filatura di fibre tessili 546 516 479 461 ‐15,6 ‐85 ‐3,8 1 Tessitura 1.218 1.163 1.114 1.052 ‐13,6 ‐166 ‐5,6 2,3 Finissaggio dei tessili 711 726 703 704 ‐1 ‐7 0,1 1,5 Confezionamento di articoli tessili, escluso vestiario 1.053 1.053 1.082 1.049 ‐0,4 ‐4 ‐3 2,2 Altre industrie tessili 1.038 1.031 999 979 ‐5,7 ‐59 ‐2 2,1 Fabbricazione di tessuti a maglia 136 133 130 123 ‐9,6 ‐13 ‐5,4 0,3 Fabbricazione di articoli di maglieria 1.927 1.804 1.673 1.577 ‐18,2 ‐350 ‐5,7 3,4 Abbigliamento 7.041 6.914 6.698 6.563 ‐6,8 ‐478 ‐2 14,1 Abbigliamento n.d. 68 67 55 53 ‐22,1 ‐15 ‐3,6 0,1 Confezione di vestiario in pelle 142 134 119 111 ‐21,8 ‐31 ‐6,7 0,2 Confezione di vestiario in tessuto a accessori 2.045 2.088 2.120 2.115 3,4 70 ‐0,2 4,5 Confezione di indumenti da lavoro 76 77 79 88 15,8 12 11,4 0,2 Confezione di abbigliamento esterno 2.629 2.561 2.418 2.375 ‐9,7 ‐254 ‐1,8 5,1 Confezione di biancheria intima 555 519 489 469 ‐15,5 ‐86 ‐4,1 1 Confezione di altri articoli di abbigliamento ed accessori 1.015 971 961 920 ‐9,4 ‐95 ‐4,3 2 Preparazione e tintura di pellicce; articoli in pelliccia 511 497 457 432 ‐15,5 ‐79 ‐5,5 0,9 Cuoio e pelle 2.194 2.097 1.999 1.966 ‐10,4 ‐228 ‐1,7 4,2 Macchine per ind. Tessili, abbigliamento e cuoio 836 793 753 728 ‐12,9 ‐108 ‐3,3 1,6 Commercio all'ingrosso 7.852 7.818 7.682 7.703 ‐1,9 ‐149 0,3 16,5 Intermediari commercio prodotti tessili, abbigliamento, calzature
3.031 2.969 2.904 2.860 ‐5,6 ‐171 ‐1,5 6,1
Commercio all’ingrosso di prodotti tessili 1.256 1.249 1.215 1.205 ‐4,1 ‐51 ‐0,8 2,6 Commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature 2.989 3.049 3.016 3.092 3,4 103 2,5 6,6 Commercio all’ingrosso art. Cuoio e art. Da viaggio 166 154 163 168 1,2 2 3,1 0,4 Commercio all’ingrosso macchine tessili 188 182 187 195 3,7 7 4,3 0,4 Commercio all’ingrosso fibre tessili grezze e semilavorate 59 54 47 43 ‐27,1 ‐16 ‐8,5 0,1 Commercio all’ingrosso di pelli e cuoio 163 161 150 140 ‐14,1 ‐23 ‐6,7 0,3 Commercio al dettaglio 22.146 22.446 22.511 22.529 1,7 383 0,1 48,2 Commercio al dettaglio di prodotti tessili 2.595 2.497 2.363 2.255 ‐13,1 ‐340 ‐4,6 4,8 Commercio al dettaglio di abbigliamento 9.293 9.447 9.429 9.317 0,3 24 ‐1,2 20 Commercio al dettaglio in grandi magazzini e altri esercizi 2.096 2.053 2.041 2.020 ‐3,6 ‐76 ‐1 4,3 Dettaglio ambulante (p. Fisso) tessuti, articoli tessili casa 420 528 616 701 66,9 281 13,8 1,5 Commercio al dettaglio di calzature e art. Cuoio 4.441 4.392 4.352 4.312 ‐2,9 ‐129 ‐0,9 9,2 Dettaglio ambulante (p. Fisso di calzature e pelletterie) 599 584 562 563 ‐6 ‐36 0,2 1,2
Dettaglio ambulante itinerante di tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento
2.702 2.945 3.148 3.361 24,4 659 6,8 7,2
Design e styling tessili, abbigliamento, calzature ecc 1.002 1.048 1.076 1.145 14,3 143 6,4 2,5
Totale 47.855 47.683 47.026 46.696 ‐2,4 ‐1.159,00 ‐0,7 100
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GRAFICO 2‐4 I COMPARTI DELLA PRODUZIONE MANIFATTURIERA DI TESSILI, ABBIGLIAMENTO, PELLI CUOIO E MACCHINARI
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GRAFICO 2‐5 VARIAZIONE DEL NUMERO DI IMPRESE NEI SETTORI COMMERCIALI DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO E DEL DESIGN E STYLING
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
‐400 ‐300 ‐200 ‐100 ‐ 100
tessile n.d.
preparazione e filatura di fibre tessili
tessitura
finissaggio dei tessili
confezionamento di articoli tessili
altre industrie tessili
fabbricazione di tessuti a maglia
fabbricazione di articoli di maglieria
abbigliamento n.d.
abbigliamento pelle
abbigliameno tessuto
confezione di indumenti da lavoro
abbigliamento esterno
biancheria intima
altri articoli di abbigliamento ed accessori
preparazione pellicce
cuoio e pelle
Macchine per ind. tessili, abbigliamento e cuoio
2005‐8 2007‐8
‐400 ‐200 ‐ 200 400 600 800
intermediari commercio tessili, abbigliamento, calzature
ingrosso di prodotti tessili
ingrosso di abbigliamento e calzature
ingrosso art. cuoio e art. da viaggio
ingrosso macchine tessili
ingrosso di fibre tessili
ingrosso di pelli e cuoio
dettaglio di prodotti tessili
dettaglio di abbigliamento
dettaglio in grandi magazzini e altri esercizi
ambulante (p. fisso) tessuti e abbigliamento
dettaglio di calzature e art. cuoio
ambulante (p. fisso di calzature e pelletterie)
ambulante itinerante tessili e abbigliamento
design e styling
2005‐8 2007‐8
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La disaggregazione dei dati relativi al commercio al dettaglio rivela che il trend positivo evidenziato è interamente ascrivibile alle attività ambulanti itineranti (+659 imprese tra il 2005 e il 2008) e ambulanti con posto fisso di tessuti, articoli per la casa e abbigliamento (+281 imprese). Sono attività in cui è altissima la presenza di imprese controllate da immigrati, soprattutto le attività itineranti, che non presuppongono alcun investimento di capitale né competenze specifiche, ma possono consentire il reddito minimo (difficilmente contestabile da un’eventuale ispezione) necessario all’ottenimento/mantenimento del permesso di soggiorno.
Stabile invece il commercio al dettaglio non ambulante di abbigliamento e in calo quello di calzature e di prodotti tessili.
TAVOLA 2‐3 LA PRESENZA DI IMPRESE CONTROLLATE DA IMMIGRATI NEL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN LOMBARDIA
2008 2005 var. ass. 2005‐2008
Imprese controllate
da immigrati
totale %
Imprese controllate
da immigrati
totale %
Imprese controllate
da immigrati
Totale
Commercio al dettaglio di prodotti tessili 54 2.255 2,4 63 2.595 2,4 ‐ 9 ‐ 340 Commercio al dettaglio di abbigliamento 578 9.317 6,2 442 9.293 4,8 136 24
Commercio al dettaglio in grandi magazzini e altri esercizi
75 2.020 3,7 65 2.096 3,1 10 ‐ 76
Commercio al dettaglio ambulante (p. fisso) tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento
211 701 30,1 81 420 19,3 130 281
Commercio al dettaglio di calzature e art. cuoio 1.012 4.312 23,5 956 4.441 21,5 56 ‐ 129
Commercio al dettaglio ambulante (p. fisso di calzature e pelletterie)
87 563 15,5 95 599 15,9 ‐ 8 ‐ 36
Commercio al dettaglio ambulante itinerante di tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento
2.637 3.361 78,5 1981 2.702 73,3 656 659
Totale Commercio al dettaglio 4.654 22.529 20,7 3.683 22.146 16,6 971 383 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
I maggiori flussi di natalità interessano il commercio al dettaglio di abbigliamento, il commercio ambulante itinerante, il commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature, il confezionamento di vestiario in tessuto e accessori.
I dati di trend segnalano un deciso calo della natalità, soprattutto nel 2008, quando l’irrompere della crisi ha favorito il rinvio di decisioni di avvio di nuove attività. La contrazione è concentrata nel tessile (particolarmente tessitura e maglieria) nell’ultimo anno, nel commercio al dettaglio (specialmente dettaglio di calzature tessili e abbigliamento) se invece si considera l’intero periodo 2005‐2008. In riduzione la natalità anche nelle macchine tessili e nel commercio all’ingrosso, particolarmente di tessili e calzature.
Parallelamente la crisi non ha determinato un aumento della mortalità, che al contrario è anche essa rallentata; probabilmente il mantenimento in vita delle attività esistenti è stato favorito dalla disponibilità superiore all’ordinario di strumenti per la salvaguardia dell’occupazione (con riferimento alle attività con dipendenti) e dalla mancanza di opportunità alternative (per quanto concerne i self employed).
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TAVOLA 2‐4 IMPRESE NATE NEI SETTORI DELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO
2005 2006 2007 2008 var % 2005‐8
var. ass. 2005‐8
Var % 2007‐8
Tessile 258 251 305 225 ‐12,8 ‐33 ‐26,2 Tessile n.d. 1 ‐ Preparazione e filatura di fibre tessili 14 14 15 13 ‐7,1 ‐1 ‐13,3 Tessitura 17 20 35 19 11,8 2 ‐45,7 Finissaggio dei tessili 45 54 48 53 17,8 8 10,4
Confezionamento di articoli tessili, esclusi gli articoli di vestiario
88 72 91 51 ‐42 ‐37 ‐44
Altre industrie tessili 39 39 48 42 7,7 3 ‐12,5 Fabbricazione di tessuti a maglia 1 2 3 2 100 1 ‐33,3 Fabbricazione di articoli di maglieria 54 49 65 45 ‐16,7 ‐9 ‐30,8 Abbigliamento 578 629 665 569 ‐1,6 ‐9 ‐14,4 Abbigliamento n.d. ‐ Confezione di vestiario in pelle 3 5 4 2 ‐33,3 ‐1 ‐50 Confezione di vestiario in tessuto a accessori 270 294 291 242 ‐10,4 ‐28 ‐16,8 Confezione di indumenti da lavoro 4 4 7 10 150 6 42,9 Confezione di abbigliamento esterno 174 215 231 213 22,4 39 ‐7,8 Confezione di biancheria intima 23 14 32 18 ‐21,7 ‐5 ‐43,8 Confezione di altri articoli di abbigliamento ed accessori 93 89 87 72 ‐22,6 ‐21 ‐17,2
Preparazione e tintura di pellicce; confezione di articoli in pelliccia
11 8 13 12 9,1 1 ‐7,7
Cuoio e pelle 97 106 132 108 11,3 11 ‐18,2 Macchine per ind. Tessili, abbigliamento e cuoio 38 20 23 26 ‐31,6 ‐12 13 Commercio all'ingrosso 768 650 611 575 ‐25,1 ‐193 ‐5,9
Intermediari commercio prodotti tessili, abbigliamento, calzature
196 153 161 173 ‐11,7 ‐23 7,5
Commercio all’ingrosso di prodotti tessili 91 88 86 63 ‐30,8 ‐28 ‐26,7 Commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature 446 381 320 309 ‐30,7 ‐137 ‐3,4 Commercio all’ingrosso art. Cuoio e art. Da viaggio 10 8 22 14 40 4 ‐36,4 Commercio all’ingrosso macchine tessili 9 11 10 13 44,4 4 30
Commercio all’ingrosso di fibre tessili grezze e semilavorate
6 1
1 ‐83,3 ‐5
Commercio all’ingrosso di pelli e cuoio 10 8 12 2 ‐80 ‐8 ‐83,3 Commercio al dettaglio 2.247 2.121 1.953 1.631 ‐27,4 ‐616 ‐16,5 Commercio al dettaglio di prodotti tessili 98 94 95 62 ‐36,7 ‐36 ‐34,7 Commercio al dettaglio di abbigliamento 1.014 1.015 949 736 ‐27,4 ‐278 ‐22,4 Commercio al dettaglio in grandi magazzini e altri esercizi 143 134 157 133 ‐7 ‐10 ‐15,3
Commercio al dettaglio ambulante (p. Fisso) tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento
131 128 123 105 ‐19,8 ‐26 ‐14,6
Commercio al dettaglio di calzature e art. Cuoio 306 239 194 162 ‐47,1 ‐144 ‐16,5
Commercio al dettaglio ambulante (p. Fisso di calzature e pelletterie)
30 23 24 18 ‐40 ‐12 ‐25
Commercio al dettaglio ambulante itinerante di tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento
525 488 411 415 ‐21 ‐110 1
Design e styling tessili, abbigliamento, calzature ecc 128 148 139 142 10,9 14 2,2
Totale 4.114 3.925 3.828 3.276 ‐20,4 ‐838 ‐14,4
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TAVOLA 2‐5 IMPRESE CESSATE NEI SETTORI DELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO
2005 2006 2007 2008
var % 2005‐8
var. ass. 2005‐8
var % 2007‐8
Tessile 550 416 458 459 ‐16,5 ‐91 0,2 Tessile n.d. 14 6 7 10 ‐28,6 ‐4 42,9 Preparazione e filatura di fibre tessili 50 40 36 31 ‐38 ‐19 ‐13,9 Tessitura 75 66 77 73 ‐2,7 ‐2 ‐5,2 Finissaggio dei tessili 73 40 61 51 ‐30,1 ‐22 ‐16,4 Confezionamento di articoli tessili, esclusi gli articoli di vestiario 73 74 65 82 12,3 9 26,2 Altre industrie tessili 62 39 55 62 ‐ ‐ 12,7 Fabbricazione di tessuti a maglia 14 6 8 7 ‐50 ‐7 ‐12,5 Fabbricazione di articoli di maglieria 189 145 149 143 ‐24,3 ‐46 ‐4 Abbigliamento 735 678 749 690 ‐6,1 ‐45 ‐7,9 Abbigliamento n.d. 4 2 9 4 ‐ ‐ ‐55,6 Confezione di vestiario in pelle 13 10 17 8 ‐38,5 ‐5 ‐52,9 Confezione di vestiario in tessuto a accessori 287 257 258 247 ‐13,9 ‐40 ‐4,3 Confezione di indumenti da lavoro 1 4 7 3 200 2 ‐57,1 Confezione di abbigliamento esterno 262 228 296 253 ‐3,4 ‐9 ‐14,5 Confezione di biancheria intima 44 41 54 39 ‐11,4 ‐5 ‐27,8 Confezione di altri articoli di abbigliamento ed accessori 110 128 87 123 11,8 13 41,4 Preparazione e tintura di pellicce; confezione di articoli in pelliccia 14 8 21 13 ‐7,1 ‐1 ‐38,1Cuoio e pelle 166 182 214 129 ‐22,3 ‐37 ‐39,7 Macchine per ind. Tessili, abbigliamento e cuoio 71 48 48 45 ‐36,6 ‐26 ‐6,3 Commercio all'ingrosso 673 699 680 611 ‐9,2 ‐62 ‐10,1 Intermediari commercio prodotti tessili, abbigliamento, calzature 262 198 193 202 ‐22,9 ‐60 4,7Commercio all’ingrosso di prodotti tessili 99 95 103 83 ‐16,2 ‐16 ‐19,4 Commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature 263 360 337 296 12,5 33 ‐12,2 Commercio all’ingrosso art. Cuoio e art. Da viaggio 17 17 9 8 ‐52,9 ‐9 ‐11,1 Commercio all’ingrosso macchine tessili 17 17 7 8 ‐52,9 ‐9 14,3 Commercio all’ingrosso di fibre tessili grezze e semilavorate 5 3 6 3 ‐40 ‐2 ‐50Commercio all’ingrosso di pelli e cuoio 10 9 25 11 10 1 ‐56 Commercio al dettaglio 1.875 1.804 1.770 1.702 ‐9,2 ‐173 ‐3,8 Commercio al dettaglio di prodotti tessili 213 179 201 165 ‐22,5 ‐48 ‐17,9 Commercio al dettaglio di abbigliamento 964 853 906 917 ‐4,9 ‐47 1,2 Commercio al dettaglio in grandi magazzini e altri esercizi 183 157 155 162 ‐11,5 ‐21 4,5
Commercio al dettaglio ambulante (p. Fisso) tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento
29 36 54 48 65,5 19 ‐11,1
Commercio al dettaglio di calzature e art. Cuoio 272 285 229 203 ‐25,4 ‐69 ‐11,4
Commercio al dettaglio ambulante (p. Fisso di calzature e pelletterie)
37 39 38 20 ‐45,9 ‐17 ‐47,4
Commercio al dettaglio ambulante itinerante di tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento
177 255 187 187 5,6 10 ‐
Design e styling tessili, abbigliamento, calzature ecc 56 105 90 87 55,4 31 ‐3,3
Totale 4.140 3.942 4.030 3.744 ‐9,6 ‐396 ‐7,1
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
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2.4 LA STRUTTURA DELLE IMPRESE DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO
Le tavole successive delineano un settore estremamente frammentato.
Particolarmente polverizzata la struttura delle attività di commercio al dettaglio: nel 54% dei casi sono imprese monoaddetto (e addirittura nel 62,2% nelle attività di commercio al dettaglio ambulante itinerante), nel 27,1% hanno 2‐4 addetti (oltre al 14,1% di dato non definito). Solo il 2% delle imprese ha più di 10 addetti.
Sono in maggioranza monoaddetto anche le imprese del commercio all’ingrosso (esattamente il 54,6%, ma il 74,2% delle attività degli intermediari), dove la percentuale di imprese con più di 10 addetti quasi raddoppia rispetto al commercio al dettaglio, ma resta molto bassa (3,8%).
Le imprese con il solo imprenditore sembrano prevalere anche nelle attività di design e styling: 43,9% monoaddetto, ma 36% con numero di addetti non definiti e solo 3,2% di imprese con più di 10 addetti. In aggiunta va considerato che in questo settore operano numerosissimi freelance, la cui attività non è rilevata dal Registro Imprese, né dall’OML.
Un po’ più strutturate le imprese che operano nelle attività manifatturiere. Nel tessile oltre ¼ delle imprese ha più di 10 addetti (il 2% più di 100 addetti), tale percentuale scende al 21% nelle macchine tessili, al 15% nel cuoio e pelle, all’11% nell’abbigliamento.
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TAVOLA 2‐6 STRUTTURA PER ADDETTI DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO: ATTIVITÀ MANIFATTURIERE
Imprese 2008 per classe di addetti Totale
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
ND % N°
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 76.756
Tessile n.d. 25,6 13,7 11,1 23,1 5,1 7,7 0,9 12,8 100,0 2.983 Preparazione e filatura di fibre tessili 15,8 21,3 16,9 27,1 4,3 3,7 2,2 8,7 100,0 13.574 Tessitura 16,4 23,2 17,2 27,7 4,6 2,3 1,0 7,6 100,0 19.381 Finissaggio dei tessili 22,6 21,0 12,9 24,6 5,3 1,6 0,3 11,8 100,0 10.098 Confezionamento di articoli tessili, esclusi gli articoli di vestiario 29,7 28,8 15,6 13,2 1,0 0,3 0,4 11,0 100,0 7.252 Altre industrie tessili 25,8 25,3 17,5 19,1 1,8 1,1 0,1 9,2 100,0 8.850 Fabbricazione di tessuti a maglia 30,9 35,0 8,9 14,6 1,6 0,8 ‐ 8,1 100,0 855
Fabbricazione di articoli di maglieria 26,7 29,0 16,9 18,1 1,5 0,8 0,3 6,8 100,0 13.763
Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 36.257
Abbigliamento n.d. 24,5 28,3 5,7 17,0 ‐ ‐ ‐ 24,5 100,0 255 Confezione di vestiario in pelle 31,5 24,3 13,5 8,1 ‐ ‐ 1,8 20,7 100,0 1.002 Confezione di vestiario in tessuto a accessori 29,3 26,2 12,3 10,7 0,9 0,4 0,2 19,9 100,0 14.037 Confezione di indumenti da lavoro 33,0 27,3 11,4 12,5 ‐ 1,1 ‐ 14,8 100,0 446 Confezione di abbigliamento esterno 42,7 21,9 9,7 8,9 0,5 0,3 0,2 15,8 100,0 11.244 Confezione di biancheria intima 23,2 25,4 16,0 23,0 1,7 0,9 ‐ 9,8 100,0 4.188 Confezione di altri articoli di abbigliamento ed accessori 39,3 25,4 10,2 9,9 0,3 0,2 0,2 14,3 100,0 4.289
Preparazione e tintura di pellicce; confezione di articoli in pelliccia 57,4 29,2 5,3 1,4 ‐ ‐ ‐ 6,7 100,0 796
Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 12.035
Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0 215.146 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
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TAVOLA 2‐7 STRUTTURA PER ADDETTI DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO: ATTIVITÀ COMMERCIALI E DI DESIGN
Imprese 2008 per classe di addetti Totale
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
ND % N°
Commercio ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 19.890
Intermediari commercio prodotti tessili, abbigliamento, calzature 74,2 12,8 0,8 0,4 0,0 0,0 ‐ 11,7 100,0 3.423 Commercio all’ingrosso di prodotti tessili 40,4 22,8 8,1 7,4 0,7 ‐ 0,1 20,4 100,0 4.356 Commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature 44,2 20,0 5,0 3,8 0,3 0,2 0,1 26,4 100,0 9.636 Commercio all’ingrosso art. Cuoio e art. Da viaggio 39,3 22,0 4,8 4,2 0,6 ‐ ‐ 29,2 100,0 393 Commercio all’ingrosso macchine tessili 42,6 25,6 7,2 5,6 1,0 0,5 ‐ 17,4 100,0 881 Commercio all’ingrosso di fibre tessili grezze e semilavorate 32,6 11,6 20,9 4,7 ‐ 7,0 ‐ 23,3 100,0 659
Commercio all’ingrosso di pelli e cuoio 47,1 19,3 8,6 5,7 0,7 0,7 ‐ 17,9 100,0 542
Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 59.231
Commercio al dettaglio di prodotti tessili 61,7 28,6 2,9 1,5 0,0 ‐ ‐ 5,1 100,0 3.904 Commercio al dettaglio di abbigliamento 49,2 30,5 4,4 2,5 0,3 0,2 0,1 12,8 100,0 32.969 Commercio al dettaglio in grandi magazzini e altri esercizi 47,4 33,3 5,1 3,1 0,3 0,2 ‐ 10,6 100,0 5.315 Commercio al dettaglio ambulante (p. Fisso) tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento 43,9 27,8 3,4 3,1 0,6 0,4 0,6 20,1 100,0 8.164 Commercio al dettaglio di calzature e art. Cuoio 58,5 30,7 0,3 0,0 ‐ ‐ ‐ 10,4 100,0 5.485 Commercio al dettaglio ambulante (p. Fisso di calzature e pelletterie) 57,7 30,0 0,4 0,2 ‐ ‐ ‐ 11,7 100,0 718 Commercio al dettaglio ambulante itinerante di tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento 62,2 8,0 0,1 ‐ ‐ ‐ ‐ 29,8 100,0 2.676 Design e styling tessili, abbigliamento, calzature ecc 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 3.599
Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0 215.146 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
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2.5 I MOVIMENTI OCCUPAZIONALI NEL 2008
I dati occupazionali derivano dall’integrazione dei dati Infocamere con i dati dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro delle 12 province lombarde. Le informazioni raccolte dall’OML si riferiscono agli avviamenti e alle cessazioni dei rapporti di lavoro e sono fornite dalle imprese, in adempimento ad obblighi amministrativi.
Sono dati affidabili, ma occorre ricordare che i dati sulle cessazioni di rapporti di lavoro sono sottostimati perché:
• in genere mancano i pensionamenti (per i quali non è prevista la comunicazione alla Provincia);
• è possibile che le imprese che cessano l’attività, soprattutto le microimprese, non adempiano alla comunicazione della cessazione dei rapporti di lavoro;
• l’intervento della CIG ha consentito di tamponare situazioni di crisi, evitando i licenziamenti e mantenendo l’occupazione , solo a distanza di qualche tempo si potrà verificare se tali situazioni di crisi sono state superate oppure no. Le imprese lombarde dell’area tessile interessate dalle varie tipologie di ammortizzatori sociali (cassa integrazione ordinaria, straordinaria e mobilità) sono più che raddoppiate nel 2008 rispetto al 2007 (504 contro 249 ) e parallelamente si è ampliata la platea dei lavoratori interessati dai processi di crisi: sono 31.376 nel 2008 contro 17.859 nel 2008, mentre il numero dei lavoratori direttamente coinvolti nell’uso degli ammortizzatori sociali è aumentato da 8.790 a 18.853. I lavoratori in Cassa integrazione ordinaria sono aumentati soprattutto a Como e Varese, mentre quelli in Cassa integrazione straordinaria a Bergamo e Brescia40.
I dati si riferiscono alle imprese che abbiamo definito “occupazionalmente attive”, ovvero a tutte le imprese che hanno effettuato un movimento occupazionale nel corso del 2008, che possono essere economicamente attive o non attive (in quanto appena costituite, e quindi non ancora attive, oppure cessate, fallite o sospese e quindi non più attive41).
40 Rapporto delle situazioni di crisi relativo all’anno 2008, Federazione Energia Moda Chimica ed Affini della CISL Regionale Lombardia. 41 Le imprese registrate al Registro Imprese al 31.12.2008 e non attive comprendono tutte le imprese nuove nate, cessate, fallite o sospese, anche riferite ad eventi degli anni precedenti, ma registrati nel 2008.
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TAVOLA 2‐8 IMPRESE REGISTRATE AL REGISTRO IMPRESE, IMPRESE ECONOMICAMENTE ATTIVE E IMPRESE OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE
Imprese registrate alRegistro imprese
OML: impreseoccupazionalmente attive
% imprese occupazionalmente attive/ registrate al RI
Totale 2008
di cui economicamente
attive Totale
di cui economicamente
attive Totale
di cui economicamente
attive
Tessile 8.253 6.062 2.912 2.706 35,3 44,6 Abbigliamento 8.847 6.563 2.638 2.369 29,8 36,1 Cuoio e pelle 2.591 1.966 792 749 30,6 38,1 Macchine tessili 940 728 292 274 31,1 37,6Commercio all'ingrosso 9.751 7.703 1.372 1.263 14,1 16,4 Commercio al dettaglio 26.003 22.529 3.918 3.572 15,1 15,9 Design e styling 1.339 1.145 275 262 20,5 22,9 Totale 57.724 46.696 12.199 11.195 21,1 24,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Le imprese occupazionalmente attive, con riferimento all’insieme dei settori della filiera del tessile abbigliamento in esame, rappresentano il 21,1% delle registrate e più nel dettaglio il 24% delle imprese economicamente attive e il 9% di quelle non attive (le imprese non attive economicamente più raramente effettuano movimenti occupazionali).
Le imprese del tessile, le più grandi e strutturare, molto spesso (per il 44,6% delle attive) hanno registrato movimenti occupazionali. Al contrario la grande maggioranza delle imprese del commercio al dettaglio e del commercio all’ingrosso, molto spesso mono addetto o comunque molto piccole (come evidenziato nel paragrafo sulla struttura per addetti), non ha registrato movimenti occupazionali.
Nel 2008 le imprese della filiera del tessile‐abbigliamento hanno effettuato complessivamente 39.910 avviamenti di lavoro e 42.994 cessazioni, in entrambi i casi poco più di 1/3 dei movimenti sono a tempo indeterminato.
Il settore che più genera movimenti occupazionali è il commercio al dettaglio, seguito dal tessile (molto vicino in termini di cessazioni) e quindi dall’abbigliamento; sui tempi indeterminati il più attivo è tuttavia l’abbigliamento.
TAVOLA 2‐9 AVVIAMENTI E CESSAZIONI DI RAPPORTI DI LAVORO NEI SETTORI DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO IN LOMBARDIA (TOTALI E TEMPI INDETERMINATI)
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
Avviamenti TI
Avviamenti TOTALI
Cessazioni TI
Cessazioni TOTALI
Tessile 8.253 2.912 3.096 8.628 5.844 12.028 Abbigliamento 8.847 2.638 4.457 7.907 4.694 8.343 Cuoio e pelle 2.591 792 1.140 2.264 1.015 2.195 Macchine tessili 940 292 308 729 715 1.215 Commercio all'ingrosso 9.751 1.372 1.363 4.596 1.453 4.423 Commercio al dettaglio 26.003 3.918 3.447 13.924 3.270 13.495 Design e styling 1.339 275 422 1.862 319 1.295 Totale 57.724 12.199 14.233 39.910 17.310 42.994
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
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L’analisi delle tipologie di rapporti lavorativi evidenzia la diffusione dei contratti temporanei e atipici, particolarmente presso le imprese di design e styling e nel commercio, ma anche nella manifattura tessile. Il tempo indeterminato permane il contratto maggioritario solo per i settori dell’abbigliamento e del cuoio e pelli ed è preponderante anche nelle macchine tessili. Al contrario, nel tessile e nel commercio prevale il contratto a tempo determinato (maggioritario nel commercio al dettaglio). Da osservare che in tutti i settori manifatturieri e nel commercio è significativo anche l’uso dell’apprendistato.
TAVOLA 2‐10 AVVIAMENTI AL LAVORO PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI
Imprese occupazionalmente attive
Apprendi‐stato
Inseri‐mento
Co.co.co/‐co.co.pro
Lavoro TD Lavoro TI Lavoro intermit‐tente
Tirocinio Altri
contratti Totale
Tessile 6,5 0,5 5,4 49,2 35,9 0,0 2,1 0,4 100,0
Abbigliamento 5,0 0,6 5,7 29,8 56,4 0,0 2,1 0,4 100,0
Cuoio e pelle 6,3 0,4 5,4 35,5 50,4 ‐ 1,9 0,1 100,0
Macchine tessili 9,3 0,1 10,4 36,6 42,2 ‐ 1,1 0,1 100,0
Commercio all'ingrosso 5,9 1,3 11,9 46,4 29,7 1,3 2,9 0,5 100,0
Commercio al dettaglio 9,4 0,7 3,0 56,7 24,8 1,2 2,4 1,8 100,0
Design e styling 2,4 0,8 33,7 30,3 22,7 ‐ 10,1 0,1 100,0 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Molto diverso il comportamento del design, che si contraddistingue per un elevato ricorso a forme non dipendenti: le collaborazioni sono il contratto più frequentemente usato (oltre 1/3 dei contratti) ed è significativa anche la percentuale di tirocini (10%), mentre i tempi indeterminati rappresentano solo il 22,7% dei contratti.
TAVOLA 2‐11 SALDI TRA AVVIAMENTI E CESSAZIONI AL LAVORO PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI
Appren‐distato
Inseri‐mento
Co.co.co/ co.co.pro
Lavoro a tempo
determinato
Lavoro a tempo indeterminato
Lavoro intermittente
Tirocinio Altri
contratti Totale
Tessile ‐ 72 ‐ 100 ‐ 261 ‐ 2.748 ‐ 1 78 ‐ 496 ‐ 3.400
Abbigliamento ‐ 3 ‐ 176 ‐ 234 ‐ 237 1 84 ‐ 223 ‐ 436
Cuoio e pelle ‐ 4 ‐ 23 ‐ 62 125 ‐ 16 ‐ 29 69
Macchine tessili ‐ 4 ‐ 9 ‐ 40 ‐ 407 ‐ 4 ‐ 48 ‐ 486
Commercio all'ingrosso
11 ‐ 221 ‐41 ‐ 90 39 83 ‐ 50 173
Commercio al dettaglio
36 ‐ 78 ‐ 6 177 76 143 ‐ 75 429
Design e styling 6 ‐ 381 ‐ 39 103 ‐ 137 ‐ 21 567
Totale ‐ 30 ‐ 988 ‐ 683 ‐ 3.077 115 545 ‐ 942 ‐ 3.084 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Nel comparare i dati su avviamenti e cessazioni occorre ricordare che le cessazioni sono sottostimate, soprattutto nella componente a tempo indeterminato, e che quindi mentre un saldo negativo segnala, sottostimandola, una situazione di indubbia crisi, un saldo positivo non necessariamente riflette una situazione di crescita occupazionale.
Il confronto tra avviamenti e cessazioni evidenzia una situazione di riduzione occupazionale molto pesante nel settore tessile e significativamente negativa anche nell’abbigliamento e nel
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meccano tessile. Sono invece positivi i saldi del commercio, sia all’ingrosso, sia al dettaglio, delle pelli e cuoio e del design e styling, ma, per quanto detto sopra, questa informazione va utilizzata solo in termini relativi e segnala una situazione meno negativa rispetto agli altri settori, ma non necessariamente positiva.
La riduzione registrata, di complessivi 3.077 rapporti a tempo indeterminato nel corso del 2008 (di cui 2.748 concentrati nel tessile), è grave, soprattutto se si considera che mancano i dati sui pensionamenti e sul ricorso alla cassa integrazione guadagni.
GRAFICO 2‐6 SALDI OCCUPAZIONALI PER TIPOLOGIA DI CONTRATTO NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO IN LOMBARDIA
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Il saldo dei rapporti lavorativi escludendo il tempo indeterminato è sostanzialmente in pareggio, ma diminuiscono i rapporti di dipendenza a termine e l’apprendistato a vantaggio di collaborazioni e tirocini, ovvero delle tipologie di contratto meno costose. In diminuzione anche gli altri contratti, che includono soprattutto collaborazioni occasionali.
I saldi positivi nelle collaborazioni interessano soprattutto il design, il commercio all’ingrosso e l’abbigliamento; nei tirocini ancora il design e il commercio al dettaglio.
Sempre considerando le imprese che hanno realizzato movimenti occupazionali, la media degli avviamenti è 3,3, con punte di 6,8 per le imprese del design, effetto del maggior uso di contratti temporanei. Il settore design si conferma tuttavia uno dei più attivi occupazionalmente anche considerando solo i rapporti a tempo indeterminato, con una media di 1,5 avviamenti per impresa, dopo l’abbigliamento (1,7), contro la media di 1,2 per l’intera filiera.
‐3.000 ‐2.500 ‐2.000 ‐1.500 ‐1.000 ‐500 ‐ 500 1.000
Tessile
Abbigliamento
Cuoio e pelle
Macchine tessili
Commercio all'ingrosso
Commercio al dettaglio
Design e styling
Altri contratti Tirocinio Lavoro a tempo indeterminato
Lavoro a tempo determinato Co.co.co/co.co.pro apprendistato
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Il confronto tra avviamenti e cessazioni medi per impresa conferma le difficoltà del settore tessile, ma anche il meccano tessile segnala uno stato di sofferenza, non evidente considerando solo i dati assoluti a causa della minore dimensione occupazionale del settore.
GRAFICO 2‐7 MEDIA DI AVVIAMENTI E CESSAZIONI DI RAPPORTI DI LAVORO PER IMPRESA
TUTTE LE TIPOLOGIE DI CONTRATTI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Il grafico successivo distingue tra i movimenti (avviamenti e cessazioni) effettuati da imprese economicamente attive e non attive (in grandissima parte cessate).
GRAFICO 2‐8 SALDI OCCUPAZIONALI (TEMPI INDETERMINATI) NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO IN LOMBARDIA: IMPRESE ECONOMICAMENTE ATTIVE E NON ATTIVE
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
È interessante rilevare che nell’abbigliamento , nel cuoio e pelli e nel commercio l’occupazione diminuisce solo nelle imprese non più attive, è cioè il risultato della chiusura di aziende.
Nel tessile e nelle macchine tessili, invece, la riduzione occupazionale, che ricordiamo è più grave che negli altri settori, ha interessato soprattutto imprese che restano economicamente
0,0 2,0 4,0 6,0 8,0
TESSILE
ABBIGLIAMENTO
CUOIO E PELLE
MACCHINE TESSILI
COMMERCIO ALL'INGROSSO
COMMERCIO AL DETTAGLIO
DESIGN E STYLING
TOTALE
cessazioni totali avviamenti totali
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0
TESSILE
ABBIGLIAMENTO
CUOIO E PELLE
MACCHINE TESSILI
COMMERCIO ALL'INGROSSO
COMMERCIO AL DETTAGLIO
DESIGN E STYLING
TOTALE
cessazioni TI avviamenti TI
‐3000 ‐2500 ‐2000 ‐1500 ‐1000 ‐500 0 500 1000
Tessile
Abbigliamento
Cuoio e pelle
Macchine tessili
Commercio all'ingrosso
Commercio al dettaglio
Design e styling
TOTALE
attive non attive
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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attive, è conseguenza di tagli nel personale, che si aggiungono ai processi di cessazione aziendale.
Infine, nel design e styling il saldo positivo è concentrato nelle imprese attive economicamente, ma quelle non più attive presentano un saldo sostanzialmente in pareggio.
GRAFICO 2‐9 SALDI (TEMPI INDETERMINATI) PER IMPRESE OCCUPAZIONALMENTE ATTIVA, DISTINTI TRA IMPRESE ECONOMICAMENTE ATTIVE E INATTIVE
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
La distinzione tra attive e non per tipologia di rapporti lavorativi mostra che la chiusura di aziende si fa sentire soprattutto su tempi indeterminati e quindi su apprendistati e tempi determinati.
GRAFICO 2‐10 SALDI OCCUPAZIONALI PER TIPOLOGIA DI CONTRATTO NELL’INSIEME DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO IN LOMBARDIA: IMPRESE ECONOMICAMENTE ATTIVE E NON ATTIVE
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
A livello complessivo in Italia, sono stati i dipendenti temporanei i primi a sperimentare i costi della crisi, dato che alla scadenza dei contratti non sono stati rinnovati e non hanno svolto un
‐12,00 ‐10,00 ‐8,00 ‐6,00 ‐4,00 ‐2,00 0,00 2,00
Tessile
Abbigliamento
Cuoio e pelle
Macchine tessili
Commercio all'ingrosso
Commercio al dettaglio
Design e styling
TOTALE
non attive attive totale
‐2.000 ‐1.500 ‐1.000 ‐500 ‐ 500 1.000 1.500
apprendistato
Co.co.co/co.co.pro
Lavoro a tempo determinato
Lavoro a tempo indeterminato
Lavoro intermittente
Tirocinio
Altri contratti
inattive attive
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ruolo sostitutivo di altre forme di occupazione42. Nel settore del tessile abbigliamento in Lombardia, invece, i tagli più consistenti hanno interessato i lavoratori permanenti, perché legati alla cessazione delle imprese, situazione che non consente di proteggere neppure i dipendenti a tempo indeterminato. È invece vero anche qui (per le imprese che resistono) che i lavoratori temporanei non sono stati utilizzati in sostituzione, al contrario questa funzione è stata svolta dai collaboratori, meno costosi dei dipendenti a termine.
Nella maggioranza dei settori i saldi positivi sono concentrati nelle ditte individuali e questo è particolarmente vero per l’abbigliamento, il tessile, il commercio al dettaglio e il commercio all’ingrosso. Tuttavia questo dato potrebbe non essere affidabile perché le microimprese (come in genere sono le ditte individuali) più facilmente non dichiarano la cessazione di rapporti di lavoro in situazione di chiusura aziendale.
GRAFICO 2‐11 AVVIAMENTI CESSAZIONI E SALDI OCCUPAZIONALI (TEMPI INDETERMINATI) NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO IN LOMBARDIA: DISAGGREGAZIONE PER FORMA GIURIDICA DELLE IMPRESE
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Fa eccezione il design e styling, che cresce nelle società di capitale, segnalando una progressiva evoluzione di questo settore in tipologie di impresa più strutturate, e la produzione di manufatti in pelle e cuoio che crea occupazione sia con ditte individuali sia con società di capitale, grazie soprattutto, come meglio si vedrà in seguito, agli immigrati.
Infine nelle macchine tessili l’occupazione diminuisce nelle società di capitale e resta stabile nelle altre imprese.
42 CNEL “Rapporto sul mercato del lavoro 2008‐2009”, in via di pubblicazione.
‐3000 ‐2000 ‐1000 0 1000 2000 3000 4000 5000
avviamenti TI
cessazioni TI
saldi
avviamenti TI
cessazioni TI
saldi
avviamenti TI
cessazioni TI
saldi
SOCIETA' D
I CA
PITA
LESO
CIETA' D
I PERSONE
DITTA
INDIVIDUALE
design e styling commercio dettaglio commercio ingrosso macchine tessili
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La distinzione per forma giuridica evidenzia inoltre significative differenze nelle tipologie di contratti: il contratto a tempo indeterminato è utilizzato per i 2/3 degli avviamenti delle ditte individuali, ma tale percentuale scende alla metà nelle cooperative, al 31,5% nelle società di persone e al 27,6% nelle società di capitale, parallelamente aumenta il ricorso al tempo determinato e alle collaborazioni.
TAVOLA 2‐12 TIPOLOGIA DI CONTRATTI PER FORMA GIURIDICA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO
apprendistato cfl inserimento
cococo/ cocopro
Lavoro a tempo
determinato
Lavoro a tempo
indeterminato
Lavoro intermittente
Tirocinio Altri
contratti Totale
Società di capitale 6,0 0,8 8,4 52,5 27,6 0,5 3,4 0,7 100,0 Società di persone 11,7 0,4 4,1 49,0 31,5 1,0 1,1 1,2 100,0 Ditta individuale 8,0 0,2 2,6 20,5 66,4 0,6 0,6 1,1 100,0 Cooperativa 1,7 3,8 3,4 34,8 50,9 ‐ 5,5 ‐ 100,0 Altre forme 1,7 0,9 29,6 33,0 33,9 ‐ 0,9 ‐ 100,0 Totale 7,0 0,7 6,8 45,8 35,7 0,6 2,7 0,9 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
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“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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3. I DISTRETTI
I dati complessivi confermano la sopravvivenza di un modello di organizzazione industriale caratterizzato da dimensioni medie alquanto limitate, ma è noto che esse sono aggregate in sistemi locali corrispondenti al modello del distretto industriale.
Nel territorio lombardo la Regione ha individuato43 nove aree distrettuali specializzate nelle produzioni tessile‐abbigliamento‐calzature e meccano tessile, distribuite tra 8 delle 12 province lombarde (sono escluse Milano, Monza, Lodi e Sondrio).
SCHEMA 3‐1 I DISTRETTI LOMBARDI DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO‐CALZATURE E MECCANOTESSILE
Territorio Province Specializzazione
Bassa Bresciana Brescia e Cremona Confezioni e abbigliamento Bassa Bresciana Brescia e Cremona Cuoio calzature Bergamasca‐Valcavallina‐Oglio Bergamo e Brescia Abbigliamento Castel Goffredo Brescia Cremona e Mantova Calze Gallaratese Varese Confezioni e abbigliamento Lecchese Lecco e Como Tessile Serico comasco Como Tessile e abbigliamento (seta) Val Seriana Bergamo Tessile Vigevanese Pavia Meccanico calzaturiero
Nei 122 comuni lombardi che rientrano in tali distretti è concentrato il 23% delle imprese dei settori manifatturieri considerati e il 31% dell’occupazione in tali settori. L’incidenza maggiore è sul tessile e meccano tessile. La presenza di una produzione specializzata favorisce anche una concentrazione di attività commerciali all’ingrosso e di attività di design e styling, mentre naturalmente il commercio al dettaglio risponde a logiche diverse, di vicinanza con i consumatori, anche se nell’abbigliamento e nelle calzature sono diffusi gli spacci aziendali.
GRAFICO 3‐1 IL PESO DELL’ECONOMIA DISTRETTUALE SUI SETTORI DELLA FILIERA
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
43 L’individuazione viene effettuata verificando specifici parametri economici, che consentono una puntuale delimitazione territoriale. Questa verifica è stata effettuata con i dati del censimento del 2001.
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0
Totale "manifatturieri"
tessile
abbigliamento
cuoio e pelle
macchine tessili
commercio ingrosso
commercio dettaglio
design e styling
% distretti su N° imprese
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0
Totale "manifatturieri"
tessile
abbigliamento
cuoio e pelle
macchine tessili
commercio ingrosso
commercio dettaglio
design e styling
% distretti su occupati del settore
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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I distretti più rilevanti per numerosità di imprese (al 31.12.2008) sono nell’ordine il Gallaratese, il Comasco, Castel Goffredo e il Vigevanese; in termini occupazionali, invece, emerge al primo posto il serico comasco, seguito da Castel Goffredo, Val Seriana e, solo al quarto posto, dal Gallaratese.
GRAFICO 3‐2 IL PESO DEI DIVERSI DISTRETTI SUL TOTALE
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
La tavola successiva permette di confermare e qualificare più nel dettaglio gli ambiti di specializzazione delle diverse aree distrettuali. Alcuni distretti hanno una specializzazione marcata in una sola tipologia manifatturiera: nel tessile la Val Seriana (preparazione fibre e articoli tessili) e il Lecchese (tessitura), Castel Goffredo nelle calze (con 1/3 dell’occupazione regionale), i due distretti della Bassa Bresciana nell’abbigliamento (esterno) e nelle calzature. Sono più articolati i distretti del Gallaratese (presente sulla filiera del tessile abbigliamento), della Bergamasca Val Cavallina Oglio (attivo nel tessile, nell’abbigliamento e anche nelle macchine tessili), del Vigevanese (che accentra il 18% dell’occupazione calzaturiera della regione e il 17% dell’occupazione nell’insieme delle macchine per il tessile‐abbigliamento‐calzature, con una produzione concentrata nelle macchine per calzature). Spicca, infine, il distretto comasco della seta che, oltre ad essere caratterizzato da dimensioni medie di impresa più elevate, è presente su tutta la filiera: produzione di tessili e abbigliamento, ma anche design e styling e commercio all’ingrosso di tessili.
Bassa Bresciana (confez e abbigl.to)2,3%
Bassa Bresciana (cuoio
calzature)3,9%
Bergamasca‐
Valcavallina‐Oglio
(abbigl.to)10,8%
Castelgoffredo (calze)11,7%
Gallaratese (confez. e abbigl.to)25,8%
Lecchese (tessile)3,3%
Comasco (serico)21,7%
Valseriana (tessile)8,7%
Vigevanese (mecc.
Calzat.ro)11,8%
impreseBassa
Bresciana (confez e abbigl.to)2,6%
Bassa Bresciana (cuoio
calzature)3,3%
Bergamasca‐
Valcavallina‐Oglio
(abbigl.to)8,9%
Castelgoffredo (calze)15,2%
Gallaratese (confez. e abbigl.to)12,2%Lecchese
(tessile)4,8%
Comasco (serico)31,1%
Valseriana (tessile)12,8%
Vigevanese (mecc.
Calzat.ro)9,1%
addetti
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 3‐1 LA CONCENTRAZIONE DELL’OCCUPAZIONE NEI DISTRETTI
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Anche qui non disponiamo di dati affidabili per confrontare gli stock occupazionali, ma possiamo fornire qualche indicazione sulla dinamica del numero delle imprese, mettendo a confronto le realtà distrettuali con le altre.
Bassa Bresciana
Bassa Bresciana
Bergamasca‐Valcavallina‐
Oglio
Castel‐goffred
o
Gallaratese
Lecchese
Comasco
Val Seriana
Vigevanese
totale distretti
Aree non distret‐
to Totale
confez. calzat. abbigl. calze abbigl. tessile serico Tessile
calz. / mecc.
Tessile‐abbigl.to‐canzature macc.tessili
0,8 1,1 2,8 4,8 3,9 1,5 9,9 4,1 2,9 31,8 68 132.426
Tessile 0,1 0,5 1,9 7,3 4,7 2,5 13,7 6,8 0,5 38,1 62 76.756
Tessile 0,9 ‐ 0,7 ‐ 3,4 0,1 3,9 6,4 ‐ 15,4 85 2.983
Fibre tessili 0,1 ‐ 4,0 5,1 2,0 0,8 4,9 18,3 ‐ 35,3 65 13.574
Tessitura 0,0 0,0 1,3 0,4 3,4 8,7 34,0 2,1 0,1 50,0 50 19.381
Finissaggio tessili 0,2 0,2 4,3 1,7 3,8 0,9 24,0 7,8 0,4 43,2 57 10.098
Articoli tessili, no vestiario
0,1 ‐ 1,1 0,3 5,2 0,6 4,6 13,2 0,3 25,3 75 7.252
Altre industrie tessili
‐ 0,2 1,1 0,8 12,6 0,1 3,9 4,1 2,9 25,7 74 8.850
Tessuti a maglia ‐ 0,2 0,1 0,9 12,6 0,1 2,0 0,5 ‐ 16,5 84 855 Articoli di maglieria
0,2 2,4 0,4 33,2 4,5 ‐ 0,2 0,0 0,2 41,1 59 13.763
Abbigliamento 2,5 0,9 3,5 1,8 3,6 0,1 5,9 0,4 0,3 19,0 81 36.257
Abbigliamento ‐ ‐ 3,9 ‐ ‐ ‐ 3,1 0,4 ‐ 7,5 93 255
Vestiario in pelle ‐ ‐ 0,4 ‐ 0,6 ‐ 0,4 ‐ 1,4 2,8 97 1.002 Vestiario in tessuto e accessori
2,6 0,6 3,1 1,1 1,9 0,0 10,5 0,4 0,2 20,5 80 14.037
Indumenti da lavoro
‐ 0,7 2,0 ‐ 1,1 ‐ 0,4 ‐ 0,2 4,5 96 446
Abbigliamento esterno
4,6 2,1 1,7 2,5 4,3 0,1 0,6 0,6 0,3 16,7 83 11.244
Biancheria intima
0,6 0,2 8,8 4,4 10,8 ‐ 0,4 0,7 0,0 26,0 74 4.188
Altri articoli di abbigl.to e accessori
0,1 0,3 6,0 0,4 1,7 0,5 13,2 0,1 0,2 22,5 77 4.289
Preparazione pellicce
‐ ‐ 0,1 ‐ 0,9 ‐ 1,9 0,1 0,8 3,8 96 796
Cuoio e calzature
0,3 5,7 2,6 0,6 0,7 0,1 1,5 0,0 17,9 29,5 70 12.035
Macchine tessili 0,5 0,1 8,9 0,9 1,6 0,1 3,3 0,7 16,6 32,8 67 7.378 Commercio ingrosso
0,5 0,1 1,5 1,9 3,0 0,6 4,8 1,3 1,6 15,2 85 19.890
Intermediari 0,2 0,1 1,5 0,9 2,7 1,0 5,6 0,6 2,4 15,1 85 3.423
Ingrosso tessili ‐ ‐ 2,2 1,0 2,6 1,5 10,2 3,5 0,3 21,3 79 4.356 Ingrosso abbigliamento calzature
0,9 0,1 1,4 0,8 3,7 0,2 3,0 0,6 1,6 12,4 88 9.636
Ingrosso articoli cuoio
‐ 0,3 0,3 0,3 0,5 ‐ 2,3 ‐ ‐ 3,6 96 393
Ingrosso macchine tessili
0,3 ‐ 1,0 1,2 2,2 0,2 1,0 2,5 4,5 13,1 87 881
Ingrosso fibre ‐ ‐ 0,6 31,9 ‐ ‐ 0,3 ‐ ‐ 32,8 67 659
Ingrosso pelli 0,4 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 0,4 0,2 6,8 7,7 92 542 Commercio al dettaglio
0,2 0,3 1,3 0,5 0,9 0,1 1,7 0,4 1,0 6,4 94 59.231
Design e styling 0,1 0,1 0,4 0,1 1,3 0,3 10,5 0,1 0,6 13,5 86 3.599
Totale 0,6 0,7 2,2 3,3 2,9 1,0 7,2 2,7 2,2 23,0 77 215.146
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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Nei grafici successivi si può osservare:
• nelle aree distrettuali una maggiore tenuta del numero delle imprese nel settore tessile e meccano tessile e all’opposto una riduzione più marcata del numero di imprese di abbigliamento (soprattutto nell’abbigliamento esterno);
• un aumento delle attività di commercio al dettaglio nelle aree distrettuali, legato alle attività ambulanti;
• una forte crescita delle attività di design al di fuori delle aree distrettuali.
GRAFICO 3‐3 VARIAZIONE DEL NUMERO DELLE IMPRESE NEI SOTTO SETTORI MANIFATTURIERI: CONFRONTO TRA AREE DISTRETTUALI E NON
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
‐40 ‐20 0 20 40 60 80 100
TESSILE
tessile n.d.
preparazione e filatura di …
tessitura
finissaggio dei tessili
articoli tessili, esclusi vestiario
altre industrie tessili
tessuti a maglia
articoli di maglieria
ABBIGLIAMENTO
abbigliamento n.d.
vestiario in pelle
vestiario in tessuto a accessori
indumenti da lavoro
abbigliamento esterno
biancheria intima
altri articoli di abbigliamento …
pellicce
CUOIO E PELLE
MACCHINE TESSILI
var 05‐08 % extra distretti var 05‐08 % distretti
‐40 ‐20 0 20 40 60 80 100
COMMERCIO ALL'INGROSSO
intermediari tessili abbigliamento
ingrosso tessili
ingrosso abbigliamento
ingrosso cuoio art viaggio
ingrosso macchine tessili
ingrosso fibre
ingrosso pelli
COMMERCIO AL DETTAGLIO
dettaglio tessili
dettaglio abbigliamento
dettaglio grandi magazzini
dettaglio ambulante (p. fisso) tessili
dettaglio calzature
dettaglio ambulante (p. fisso) calzature
dettaglio ambulante itinerante tessuti
DESIGN e STYLING
var 05‐08 % extra distretti var 05‐08 % distretti
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TAVOLA 3‐2 VARIAZIONE 2005‐2008 DEL NUMERO DI IMPRESE DELLE AREE DISTRETTUALI PER SETTORE
var 2005‐2008
Bassa Bresciana (abb)
Bassa Bresciana (calzatur
e)
Bergamasca‐
Valcavallina‐Oglio
Castel‐ goffred
o
Gallara‐tese
Lecche‐se
Serico comasc
o
Valse‐
riana
Vigeva‐nese
totale distretti
extra distretti
Tot complessivo
Imprese 2008
Tessile ‐ 29,6 3,9 ‐ 10,1 ‐ 4,9 ‐ 11,0 ‐ 10,6 ‐ 8,9 ‐ 7,7 38,5 ‐ 8,2 ‐ 11,7 ‐ 10,6 6.062
Tessile n.d. ‐ ‐ ‐ 14,3 ‐ ‐ 16,7 ‐ 50,0 ‐ 23,1 ‐ 24,8 ‐ 24,5 117
fibre tessili 100,0
‐ 10,8 7,7 ‐ 50,0 ‐ 2,9 ‐ 15,4 ‐
100,0 ‐ 5,3 ‐ 20,3 ‐ 15,6 461
tessitura ‐ 50,0 100,0 ‐ 25,0 40,0 ‐ 10,1 ‐ 11,1 ‐ 14,8 ‐ 35,3 150,0 ‐ 14,5 ‐ 12,9 ‐ 13,6 1.052 finissaggio dei tessili
‐ 12,5 ‐ ‐ 3,3 38,5 ‐ ‐ 8,8 ‐ 100,0 6,2 ‐ 4,3 ‐ 1,0 704
articoli tessili, no vestiario
‐ ‐ 100,0 ‐ 9,5 200,0 ‐ 4,5 ‐ 25,0 ‐ 10,5 7,2 33,3 ‐ 0,8 ‐ 0,2 ‐ 0,4 1.049
altre industrie tessili
‐ 25,0 ‐ 5,0 25,0 ‐ 12,4 ‐ 40,0 ‐ 8,1 7,5 42,9 ‐ 5,9 ‐ 5,6 ‐ 5,7 979
tessuti a maglia ‐ ‐ 50,0 ‐ 20,0 4,3 ‐ ‐ ‐ ‐ 12,9 ‐ 9,6 123 articoli di maglieria
‐ 50,0 7,9 ‐ 14,3 ‐ 10,3 ‐ 23,9
‐ 20,0 ‐ 50,0 ‐ 25,0 ‐ 13,8 ‐ 19,6 ‐ 18,2 1.577
Tot abbigliamento ‐ 19,4 14,3 ‐ 6,6 20,7 ‐ 9,2 ‐ 23,5 ‐ 18,3 ‐ 19,5 17,5 ‐ 8,5 ‐ 6,5 ‐ 6,8 6.563
Abb.to n.d. ‐ ‐ 100,0 ‐ ‐ ‐ 33,3 ‐ 21,0 ‐ 22,1 53
vestiario in pelle ‐ 66,7 ‐ ‐ ‐ 66,7 100,0 ‐ 18,2 ‐ 22,1 ‐ 21,8 111 vestiario in tessuto e access.
31,3 50,0 13,6 46,9 19,4 ‐ 33,3 ‐ 15,8 ‐ 11,1 20,0 12,6 1,9 3,4 2.115
indumenti da lavoro
100,0
‐
‐
80,0 11,3 15,8 88
abbigliamento esterno
‐ 35,6 ‐ 42,9 ‐ 42,9 ‐ ‐ 19,2 ‐ 42,9 ‐ 2,6 ‐ 5,9 13,3 ‐ 20,8 ‐ 7,7 ‐ 9,7 2.375
biancheria intima ‐ 50,0 ‐ 18,2 20,0 ‐ 18,9 ‐ 45,5 ‐ 37,5 ‐ ‐ 15,1 ‐ 15,6 ‐ 15,5 469 altri abbigl.to ed accessori
‐ 40,0 40,0 19,1 ‐ 10,0 5,6 ‐ ‐ 20,4 ‐ 60,0 ‐ 14,3 ‐ 10,7 ‐ 8,9 ‐ 9,4 920
pellicce ‐ 66,7 ‐ ‐ 25,0 ‐ 20,0 ‐ 16,0 ‐ 15,4 ‐ 15,5 432
cuoio e pelle ‐ ‐ 16,1 11,1 ‐ 27,3 ‐ 4,5 ‐ 20,0 ‐ 25,0 ‐ 50,0 ‐ 10,9 ‐ 10,1 ‐ 10,5 ‐ 10,4 1.966 macchine tessili e calzature
‐ 42,9 ‐ ‐ 12,1 ‐ 7,7 ‐ 5,9 ‐ ‐ 10,0 ‐ 23,8 ‐ 4,6 ‐ 9,7 ‐ 14,4 ‐ 12,9 728
commercio ingrosso
15,0 ‐ 16,7 8,0 7,4 ‐ 1,9 2,6 ‐ 4,1 ‐ 1,6 ‐ 10,4 ‐ 1,3 ‐ 2,0 ‐ 1,9 7.703
intermediari ‐ ‐ 20,0 1,8 6,3 ‐ 8,7 ‐ ‐ ‐ 11,5 ‐ 13,8 ‐ 4,4 ‐ 5,9 ‐ 5,6 2.860
ingrosso tessili ‐ 50,0 ‐ 100,0 27,3 ‐ 2,4 12,5 ‐ 5,7 ‐ 10,3 9,1 ‐ ‐ 5,1 ‐ 4,1 1.205 ingrosso abb.to calzature
50,0 ‐ 5,4 11,4 9,6 50,0 ‐ 12,3 75,0 ‐ 13,7 1,9 3,6 3,4 3.092
ingrosso cuoio viaggio
‐ ‐ 100,0 ‐
‐
14,3 0,6 1,2 168
ingrosso macchine tessili
‐
12,5 20,0 ‐ ‐ 66,7 16,7 25,0 ‐ 4,1 3,6 3,7 195
ingrosso fibre ‐ 50,0 ‐ ‐ 100,0 ‐ 33,3 ‐ ‐ 27,3 ‐ 27,1 ‐ 27,1 43
ingrosso pelli ‐ ‐ 100,0 ‐ 50,0 ‐ 6,7 ‐ ‐ 16,1 ‐ 14,1 140 commercio dettaglio
7,4 11,0 8,3 10,3 12,9 8,5 3,8 8,7 ‐ 7,2 1,2 1,7 22.529
dettaglio tessili ‐ 22,2 ‐ 10,0 ‐ 5,9 ‐ 5,0 ‐ 18,2 ‐ 33,3 2,0 ‐ 19,2 ‐ 20,8 ‐ 10,5 ‐ 13,3 ‐ 13,1 2.255 dettaglio abbigliamento
8,3 6,1 8,9 12,3 16,0 11,1 3,9 14,9 ‐ 9,6 6,3 ‐ 0,2 0,3 9.317
dettaglio grandi magazzini
‐ 25,0 ‐ 11,5 ‐ 9,1 ‐ ‐ ‐ 5,6 ‐ 12,5 ‐ 14,7 ‐ 6,6 ‐ 3,4 ‐ 3,6 2.020
dettaglio ambulanti p fisso
300,0 ‐ 180,0 50,0 50,0 ‐ 66,7
216,7 102,6 63,3 66,9 701
dettaglio calzature
‐ 11,1 ‐ 1,1 ‐ 2,3 ‐ 2,5 25,0 ‐ 1,9 ‐ ‐ 1,6 ‐ 0,2 ‐ 3,2 ‐ 2,9 4.312
dettaglio ambulante p fisso calzature
‐ 33,3 100,0 33,3 50,0 20,0 ‐ 33,3 ‐ 14,3
‐ 18,5 ‐ 3,7 ‐ 6,2 ‐ 6,0 563
dettaglio itinerante
18,8 21,1 21,8 27,0 71,9 15,0 14,3 30,8 73,7 32,1 23,6 24,4 3.361
design styling ‐ 20,0 ‐ 100,0 ‐ 20,0 21,1 ‐ ‐ 10,0 50,0 ‐ ‐ 2,0 18,4 14,3 1.145
TOTALE ‐ 7,3 2,2 2,2 3,2 ‐ 3,8 ‐ 5,3 ‐ 7,2 ‐ 4,3 ‐ 4,1 ‐ 3,1 ‐ 2,3 ‐ 2,4 46.696
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Il confronto tra i distretti evidenzia situazioni differenziate.
Il tessile ha una dinamica meno negativa a Castel Goffredo e in Val Seriana.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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L’abbigliamento diminuisce soprattutto nella bassa bresciana e nel comasco, tiene in maggior misura nel gallaratese e nella bergamasca; in entrambi questi distretti si riducono le imprese che producono biancheria intima, mentre aumentano le imprese di fabbricazione di tessuti a maglia nel gallaratese e di vestiario in tessuto e accessori nella bergamasca.
Interessanti le indicazioni sul lavoro, che confermano il prevalere delle cessazioni di rapporti lavorativi sugli avviamenti anche nelle aree distrettuali, specialmente nel tessile e nelle macchine tessili. In tutti i distretti i saldi occupazionali a tempo indeterminato e complessivi sono negativi, con la sola eccezione del distretto dell’abbigliamento della Bassa Bresciana. Particolarmente negativo, in proporzione alle imprese, il saldo occupazionale della Val Seriana e del Lecchese, ma anche del Vigevanese e del Comasco.
In termini assoluti (GRAFICO 3‐5) la riduzione occupazionale, che interessa principalmente i contratti a tempo indeterminato, è molto grave nei distretti tessili di Como, Gallarate, Val Seriana e Castel Goffredo. Saldi largamente passivi anche per il tessile Lecchese e il meccano tessile del Vigevanese, che registra un saldo molto negativo anche dei rapporti a tempo determinato.
In generale le aree distrettuali non mostrano una maggiore tenuta occupazionale rispetto alle aree non distrettuali, se non per fibre tessili, tessitura e finissaggio di tessili.
TAVOLA 3‐3 AVVIAMENTI E CASSAZIONI DI RAPPORTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO NELLA FILIERA DEL TESSILE NELLE AREE DISTRETTUALI
Distretti % su totale
Cessazioni/ avviamenti
avviamenti
TI cessazioni TI saldo
avviamenti TI
cessazioni TI
Tessile 1.299 2.195 ‐896 42,0 37,6 1,7 Tessile n.d. 7 6 1 10,4 3,0 0,9 Fibre tessili 101 253 ‐152 40,7 27,7 2,5 Tessitura 460 792 ‐332 59,6 49,3 1,7 Finissaggio dei tessili 200 370 ‐170 48,5 43,7 1,9 Confezionamento articoli tessili no vestiario 123 152 ‐29 25,8 28,8 1,2 Altre industrie tessili 102 184 ‐82 30,3 30,7 1,8 Tessuti a maglia 5 11 ‐6 14,7 18,0 2,2 Articoli di maglieria 301 427 ‐126 40,1 39,1 1,4 Abbigliamento 776 860 ‐84 17,4 18,3 1,1 Abbigliamento n.d. 1 1 0 8,3 4,5 1,0 Vestiario in pelle 2 3 ‐1 4,2 5,3 1,5 Vestiario in tessuto 356 378 ‐22 14,8 16,7 1,1 Indumenti da lavoro 3 0 3 4,9 0,0 0,0 Abbigliamento esterno 183 218 ‐35 15,9 15,5 1,2 Biancheria intima 109 122 ‐13 38,1 35,8 1,1 Altri articoli abbigliamento e accessori 121 135 ‐14 25,6 25,6 1,1 Pellicce 1 3 ‐2 3,6 8,3 3,0 Cuoio e pelle 278 340 ‐62 24,4 33,5 1,2 Macchine tessili 84 261 ‐177 27,3 36,5 3,1
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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GRAFICO 3‐4 FLUSSI DI LAVORO NEL 2008: CONFRONTO TRA AREE DISTRETTUALI E TOTALE
Saldi avviamenti ‐ cessazioni Saldi normalizzati = Saldi / (avviamenti + cessazioni) x 100
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Nel complesso delle aree distrettuali i contratti più utilizzati negli avviamenti sono il tempo determinato , particolarmente a Castel Goffredo, nel Gallaratese e in Val Seriana, ma anche nel Lecchese e nel Comasco. Il tempo indeterminato resta più importante negli altri distretti. Da notare l’elevato ricorso all’apprendistato nel calzaturiero della Bassa Bresciana e ai contratti di collaborazione nel Comasco.
TAVOLA 3‐4 AVVIAMENTI NELLE PRODUZIONI SPECIALIZZATE DEI DISTRETTI PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI
Bassa Bresciana abbiglia‐mento
Bassa Brescian
a calzature
Bergamo Valcavallina abbigliament
o
Castel Goffredo maglieria
Gallaratese tessile
abbigliamento
Lecchese tessile
Serico Comasco tessile
abbigliamento
Val Seriana tessile
Vigevanese
meccano calzaturi
ero
Totale
Apprendistato 1,8 23,0 7,2 9,6 6,4 1,9 4,9 8,4 4,3 6,4
Inserimento 0,5 0,6 0,3
Cococo/ cocopro 4,6 6,1 6,4 2,7 14,2 4,5 4,3 5,7 4,7
TD 34,5 28,7 38,3 53,5 52,2 46,2 48,2 51,3 38,3 47,2
TI 63,3 43,7 46,0 29,6 35,1 37,7 38,7 33,0 50,6 39,1
Lavoro intermittente
0,1
0,0
Tirocinio 0,4 0,7 2,6 2,9 2,8 1,2 1,9
Altri contratti 2,5 0,3 0,4 0,1 0,3 0,4
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
‐3000 ‐2000 ‐1000 0 1000
Tessiletessile n.d.fibre tessilitessitura
finissaggio dei tessiliconfez. Articoli tessilialtre industrie tessili
fabbr. tessuti a magliafabbr. articoli di maglieria
Abbigliamentoabbigliamento n.d.vestiario in pelle
vestiario in tessutoindumenti da lavoro
abbigliamento esternobiancheria intima
altri art. abb.to e accessoripellicce
cuoio e pellemacchine tessili
distretti totale
‐100,0 ‐50,0 ‐ 50,0 100,0 150,0
Tessiletessile n.d.fibre tessilitessitura
finissaggio dei tessiliconfez. Articoli tessilialtre industrie tessili
fabbr. tessuti a magliafabbr. articoli di maglieria
Abbigliamentoabbigliamento n.d.vestiario in pelle
vestiario in tessutoindumenti da lavoro
abbigliamento esternobiancheria intima
altri art. abb.to e accessoripellicce
cuoio e pellemacchine tessili
distretti totale
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 3‐5 AVVIAMENTI E CESSAZIONI DI LAVORO NELLE PRODUZIONI SPECIALIZZATE DEI DISTRETTI
AVVIAMENTI CESSAZIONI SALDI
Totale imprese
Lavoro TD Lavoro
TI Lavoro TD Lavoro TI Lavoro TD
Lavoro TI
totale saldi/ imprese
BASSA BRESCIANA (abbigliamento) 44 78 143 95 121 ‐17 22 0,11vestiario in tessuto 20 31 85 38 64 ‐7 21 0,70 abbigliamento esterno 20 33 52 37 49 ‐4 3 ‐0,05 biancheria intima 1 0 3 0 4 0 ‐1 ‐1,00altri articoli abbigliamento e accessori 3 14 3 20 4 ‐6 ‐1 ‐2,33 BASSA BRESCIANA (cuoio e calzature) 27 25 38 26 55 ‐1 ‐17 ‐0,67 BERGAMASCA VALCAVALLINA 96 139 167 148 178 ‐9 ‐11 ‐0,21abbigliamento n.d. 1 0 0 3 0 ‐3 0 ‐3,00 vestiario in pelle 1 0 1 0 0 0 1 1,00 vestiario in tessuto a accessori 41 43 71 43 107 0 ‐36 ‐0,88indumenti da lavoro 1 1 0 1 0 0 0 0,00 abbigliamento esterno 15 12 13 22 16 ‐10 ‐3 ‐0,87 biancheria intima 8 66 54 59 33 7 21 3,50altri articoli abbigliamento e accessori 29 17 28 20 22 ‐3 6 0,10 CASTEL GOFFREDO (maglieria) 142 385 213 376 318 9 ‐105 ‐0,68 GALLARATESE (tessile e abbigliamento) 372 384 258 383 498 1 ‐240 ‐0,64Tessile 257 281 187 274 339 7 ‐152 ‐0,56 tessile n.d. 3 2 2 0 1 2 1 1,00 preparazione e filatura di fibre tessili 13 12 3 17 17 ‐5 ‐14 ‐1,46tessitura 48 32 48 53 76 ‐21 ‐28 ‐1,02 finissaggio dei tessili 35 64 33 55 43 9 ‐10 ‐0,03 articoli tessili, esclusi vestiario 27 41 12 40 27 1 ‐15 ‐0,52altre industrie tessili 88 54 45 51 121 3 ‐76 ‐0,83 tessuti a maglia 5 8 4 7 4 1 0 0,20 articoli di maglieria 38 68 40 51 50 17 ‐10 0,18Abbigliamento 115 103 71 109 159 ‐6 ‐88 ‐0,82 vestiario in pelle 1 0 0 0 1 0 ‐1 ‐1,00 vestiario in tessuto a accessori 33 23 26 27 29 ‐4 ‐3 ‐0,21abbigliamento esterno 52 54 28 49 68 5 ‐40 ‐0,67 biancheria intima 17 20 13 28 51 ‐8 ‐38 ‐2,71 altri articoli abbigliamento e accessori 11 6 4 5 8 1 ‐4 ‐0,27articoli in pelliccia 1 0 0 0 2 0 ‐2 ‐2,00 LECCHESE (tessile) 45 49 40 44 115 5 ‐75 ‐1,56 preparazione e filatura di fibre tessili 5 7 1 8 15 ‐1 ‐14 ‐3,00tessitura 35 31 32 24 81 7 ‐49 ‐1,20 finissaggio dei tessili 2 8 6 9 12 ‐1 ‐6 ‐3,50 articoli tessili, esclusi vestiario 2 1 0 3 7 ‐2 ‐7 ‐4,50altre industrie tessili 1 2 1 0 0 2 1 3,00 SERICO COMASCO 438 770 617 815 929 ‐45 ‐312 ‐0,82 Tessile 330 617 518 664 821 ‐47 ‐303 ‐1,06tessile n.d. 5 4 2 9 3 ‐5 ‐1 ‐1,20 preparazione e filatura di fibre tessili 23 30 20 39 45 ‐9 ‐25 ‐1,48 tessitura 182 391 327 418 520 ‐27 ‐193 ‐1,21finissaggio dei tessili 85 144 114 147 200 ‐3 ‐86 ‐1,05 articoli tessili, esclusi vestiario 14 10 34 17 24 ‐7 10 0,21 altre industrie tessili 14 36 18 29 22 7 ‐4 0,21tessuti a maglia 3 0 1 1 4 ‐1 ‐3 ‐1,33 articoli di maglieria 4 2 2 4 3 ‐2 ‐1 ‐0,75 Abbigliamento 108 153 99 151 108 2 ‐9 ‐0,06abbigliamento n.d. 1 18 1 1 1 17 0 17,00 vestiario in tessuto a accessori 31 85 30 96 54 ‐11 ‐24 ‐1,13 abbigliamento esterno 13 5 13 7 4 ‐2 9 0,54biancheria intima 3 3 3 5 0 ‐2 3 0,33 altri articoli abbigliamento e accessori 59 42 51 42 48 0 3 0,05 articoli in pelliccia 1 0 1 0 1 0 0 0,00VAL SERIANA (tessile) 129 202 130 245 337 ‐43 ‐207 ‐1,94 tessile n.d. 1 0 0 0 2 0 ‐2 ‐2,00 preparazione e filatura di fibre tessili 29 101 23 128 98 ‐27 ‐75 ‐3,52tessitura 24 22 19 41 71 ‐19 ‐52 ‐2,96 finissaggio dei tessili 5 12 7 16 72 ‐4 ‐65 ‐13,80 articoli tessili, esclusi vestiario 55 56 67 45 81 11 ‐14 ‐0,05altre industrie tessili 15 11 14 15 13 ‐4 1 ‐0,20 VIGEVANESE (meccanico calzaturiero) 176 162 214 236 310 ‐74 ‐96 ‐0,97 cuoio e pelle 126 129 185 175 209 ‐46 ‐24 ‐0,56Macchine tessili e calzature 50 33 29 61 101 ‐28 ‐72 ‐2,00 TOTALE 1469 2194 1820 2368 2861 ‐174 ‐1041 ‐0,83 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
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GRAFICO 3‐5 SALDI MOVIMENTI DI LAVORO TI E TD NEI DISTRETTI
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
‐350 ‐300 ‐250 ‐200 ‐150 ‐100 ‐50 0 50
BASSA BRESCIANA (abbigliamento)vestiario in tessuto
abbigliamento esternobiancheria intima
altri articoli abbigliamento e accessoriBASSA BRESCIANA (cuoio e calzature)
BERGAMASCA VALCAVALLINA (abbigliamento)abbigliamento n.d.vestiario in pelle
vestiario in tessuto a accessoriindumenti da lavoro
abbigliamento esternobiancheria intima
altri articoli abbigliamento e accessoriCASTELGOFFREDO (maglieria)
GALLARATESE (tessile e abbigliamento)Tessile
tessile n.d. preparazione e filatura di fibre tessili
tessiturafinissaggio dei tessili
articoli tessili, esclusi vestiarioaltre industrie tessili
tessuti a magliaarticoli di maglieria
Abbigliamentovestiario in pelle
vestiario in tessuto a accessoriabbigliamento esterno
biancheria intimaaltri articoli abbigliamento e accessori
articoli in pellicciaLECCHESE (tessile)
preparazione e filatura di fibre tessilitessitura
finissaggio dei tessiliarticoli tessili, esclusi vestiario
altre industrie tessiliSERICO COMASCO
Tessiletessile n.d.
preparazione e filatura di fibre tessilitessitura
finissaggio dei tessiliarticoli tessili, esclusi vestiario
altre industrie tessilitessuti a maglia
articoli di maglieriaAbbigliamento
abbigliamento n.d.vestiario in tessuto a accessori
abbigliamento esternobiancheria intima
altri articoli abbigliamento e accessoriarticoli in pelliccia
VALSERIANA (tessile)tessile n.d.
preparazione e filatura di fibre tessilitessitura
finissaggio dei tessiliarticoli tessili, esclusi vestiario
altre industrie tessiliVIGEVANESE (meccanico calzaturiero)
cuoio e pelleMacchine tessili e calzature
Lavoro a tempo determinato Lavoro a tempo indeterminato
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BASSA BRESCIANA: CONFEZIONI E ABBIGLIAMENTO
Nella deliberazione della Giunta Regionale del 1993, il Distretto della Bassa Bresciana era il più grande della Lombardia, con 43 comuni, successivamente suddiviso in due distretti distinti, uno del tessile e uno del cuoio. Il distretto della Bassa Bresciana copre una superficie di 210 kmq e comprende 12 comuni, di cui dieci localizzati in provincia di Brescia e due in provincia di Cremona.
L’attuale distretto risulta attualmente il più piccolo del tessile abbigliamento in Lombardia, con 89 imprese nei settori manifatturieri della filiera del tessile e poco più di 1.000 addetti.
Il distretto è specializzato nell’abbigliamento, in particolare nella fabbricazione di vestiario in tessuto (21 imprese e 358 addetti) e in abbigliamento esterno (29 imprese e 517 addetti). La dimensione media delle imprese di abbigliamento (17 addetti) è relativamente più alta rispetto alla media del settore nella regione (5 addetti) e dei distretti nel loro complesso (7 addetti). Il numero di imprese è in diminuzione nell’abbigliamento esterno (‐35.6% tra il 2005 e il 2009) ed in aumento nel vestiario in tessuto. I dati sui movimenti occupazionali del 2008 sembrano confermare una diversa dinamica dei due settori (in cui si concentra la gran parte di avviamenti e cessazioni di rapporti di lavoro). Certamente in riduzione l’occupazione nell’abbigliamento esterno, mentre il vestiario in tessuto segnala una crescita dei rapporti a tempo indeterminato, che tuttavia potrebbe derivare da una sottostima delle cessazioni e che va considerata solo un indicatore di performance relativo.
BASSA BRESCIANA: CALZATURE
Anche il secondo distretto della Bassa Bresciana, specializzato nelle calzature, é piccolo. Esso si estende sul territorio di 6 comuni della provincia di Brescia e 2 della provincia di Cremona, per una superficie totale di 188 kmq.
Vi operano 145 imprese e 1.404 addetti nei settori manifatturieri del tessile abbigliamento calzature, di cui 47 imprese e 689 addetti nel cuoio‐calzature, con una dimensione media di 15 addetti, superiore alla media dei distretti e a quella del più importante distretto lombardo delle calzature, il vigevanese (8 addetti). Una presenza in calo (‐16,1% il numero delle imprese nel 2005‐2008), come confermano anche i dati OML per il 2008.
BERGAMASCA, VAL CAVALLINA, OGLIO: ABBIGLIAMENTO
Il distretto si estende su una superficie di 229 kmq e comprende 22 comuni della provincia di Bergamo e 4 della provincia di Brescia.
Il territorio è considerato un distretto dell’abbigliamento, ma in realtà ha una presenza produttiva significativa anche nelle altre attività manifatturiere della filiera, seppure con una struttura molto frammentata, con riferimento al settore tessile e pelli e cuoio.
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La dimensione complessiva del distretto non è elevata: 395 imprese con 3.745 occupati. Nell’abbigliamento le imprese sono 170, concentrate soprattutto nel vestiario in tessuto e accessori e in altri articoli di abbigliamento e accessori, con 1.286 occupati; nel tessile le imprese sono 124 con 1.489 occupati (principalmente attive nella preparazione delle fibre, nella tessitura e finissaggio). Importante anche il settore meccano tessile, con 51 imprese e 660 addetti (5,7% dell’occupazione complessiva regionale, il secondo tra i distretti lombardi) ed il cuoio e pelle, 50 imprese, ma soli 310 occupati.
Tra il 2005 e il 2008 il numero delle imprese è diminuito sia nel tessile (‐10%), sia nell’abbigliamento (‐6,6%, ma + 13,6% nel vestiario in tessuto e accessori e +19,1 negli altri articoli di abbigliamento e accessori), sia nel meccano tessile (‐12,1%); in aumento invece nel cuoio e pelle (+11,1%).
I dati occupazionali segnalano un elevato turnover, con una predominanza di cessazioni nel vestiario in tessuto e accessori ed un sostanziale equilibrio dei flussi negli altri articoli di abbigliamento e accessori.
CASTEL GOFFREDO: CALZE
Il distretto di Castel Goffredo si estende su una superficie di 353 kmq e comprende 16 comuni, di cui 11 in provincia di Mantova, 3 in provincia di Brescia e 2 di Cremona. La specializzazione economica dell’area consiste nella produzione di articoli di calzetteria in maglia (calze e collant da donna in particolare) e coinvolge 253 imprese nella maglieria (312 nell’insieme del tessile, grazie all’indotto, soprattutto nelle fibre e nel finissaggio, mobilitato dalle produzioni di maglieria), occupando 4.568 addetti (5.601 addetti nel tessile totale), con una dimensione media di 18 addetti, ottenuta dalla compresenza di alcune imprese di dimensione elevata detentrici di importanti marchi di settore e una fitta rete di piccole imprese concentrate su alcune fasi del ciclo produttivo.
I dati demografici segnalano una riduzione di oltre il 10% delle imprese e i flussi occupazionali del 2008 confermano un trend calante (‐105 il saldo sui rapporti a tempo indeterminato), non legato solo alla attuale fase di recessione. La produzione di Castel Goffredo risente infatti della trasformazione dei consumi (è costante la diminuzione dei consumi di collant, sia in Italia sia all’estero, dove è diretta una grossa quota delle produzione di calze), oltre che delle difficoltà sul fronte distributivo, con mancanza di accesso diretto al mercato.
Alcune imprese stanno reagendo con una diversificazione nell’intimo.
COMO: TESSILE
L'ambito territoriale interessato dal distretto comprende 27 comuni della provincia di Como, incluso il capoluogo, per una superficie di 171 kmq.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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Il settore tessile, ed in particolare la produzione della seta, rappresenta il settore portante dell’economia del territorio.
Nel distretto sono insediate 748 imprese del tessile abbigliamento, con 12.659 addetti. Il maggior numero di imprese (494) e soprattutto di addetti (10.515) sono impegnati nel tessile: 265 imprese e 6.595 addetti nella tessitura; 111 imprese e 2.420 addetti nel fissaggio dei tessuti.
Importanti anche altre fasi della filiera, con 1.472 addetti nel vestiario in tessuto, 566 negli altri articoli di abbigliamento (importante la produzione di accessori), 444 nelle attività commerciali all’ingrosso di tessili e 378 addetti nelle attività di design e styling. Il distretto comasco è l’unico ad essere significativamente presente anche nelle attività di design e styling, che risultano spesso integrate con le produzioni tessili.
L’attività del distretto è specializzata nella tessitura e nel finissaggio, non nella produzione di fibre e di filati, generalmente acquistate all’estero, e quindi nella produzione di abbigliamento in seta e soprattutto in accessori. Le imprese, in gran parte piccole, sono spesso impegnate solo in una delle fasi del processo produttivo.
I dati sulle imprese segnalano una riduzione della demografia imprenditoriale, particolarmente accentuata nell’abbigliamento (‐15,8% tra 2005 e 2008 il numero delle imprese attive nella produzione di vestiario in tessuto e ‐20,4% in altri articoli di abbigliamento e accessori), ma anche nella tessitura (‐14,8%), nel design (‐10%) e nel commercio all’ingrosso di tessili (‐5,7%). In crescita solo nel finissaggio tessile (+8,8%). Il distretto ha d’altra parte attraversato una fase di strutturazione, con riduzione degli operatori e crescita delle dimensioni medie delle imprese44.
I dati occupazionali sul 2008, che risentono della crisi e soprattutto della contrazione della domanda interna, sono generalmente negativi, e particolarmente per tessitura e finissaggio.
GALLARATESE: CONFEZIONI E ABBIGLIAMENTO
Il distretto si estende su un territorio di 124 Kmq, a nord di Milano nell’asse del Sempione e a pochi chilometri dal confine con la Svizzera. I centri interessati sono 9 , i più importanti sono i comuni di Gallarate e Cassano Magnago.
Nell’area l’industrializzazione tessile risale ai primi dell’Ottocento, favorita dalla posizione sulla via di comunicazione che collegava Milano con il lago Maggiore.
La produzione è articolata un po’ su tutta la filiera: dalla filatura alla tessitura, alla nobilitazione, alla confezione dei capi di abbigliamento. Nei settori manifatturieri del tessile abbigliamento calzature meccano tessile sono attive 814 imprese, con un’occupazione di oltre 5.000 addetti.
44 Prometeia “Progetto osservatorio Centro Tessile Serico”, 4 dicembre 2008.
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La numerosità delle imprese è superiore a quella di tutti gli altri distretti lombardi del settore, ma non l’occupazione, a indicare una struttura industriale più frammentata, ed infatti la dimensione media delle imprese nel tessile e nell’abbigliamento è rispettivamente di 7 e 5 addetti, contro una media di 16 e 7 nell’insieme dei distretti considerati.
Più nel dettaglio le imprese tessili sono 486 con 3.644 addetti, le imprese di abbigliamento 275 con 1.293 addetti.
Le produzioni più importanti ricadono nella classe altre industrie tessili (156 imprese e 1.116 addetti), tessitura ( 71 imprese e 660 addetti) e tessuti a maglia (86 imprese e 108 addetti). La dinamica imprenditoriale tra il 2005 e il 2008 è negativa nelle altre industrie tessili(‐ 12,4%) e nella tessitura (‐10,1%) , a causa di processi di delocalizzazione extra nazionali, e positiva nei tessuti a maglia (+ 4,3%).
I saldi occupazionali, con riferimento ai rapporti a tempo indeterminato, sono negativi in tutti i tre settori.
LECCHESE: TESSILE
Il territorio del distretto comprende 2 comuni in provincia di Como e 7 comuni in provincia di Lecco, per una superficie complessiva di 32 kmq. Il distretto è fortemente specializzato nel tessile e particolarmente nella tessitura, con 72 imprese (101 nell’insieme delle produzioni tessili ) e 1.685 addetti (1.947 nel totale tessile e 2006 addetti nel complesso dei settori manifatturieri della filiera).
Il numero delle imprese attive nella tessitura è diminuito di oltre il 10% tra il 2005 e il 2008, anche i dati sui flussi occupazionali segnalano una riduzione dell’attività.
VAL SERIANA: TESSILE
La superficie complessiva del distretto della Val Seriana è di 118 kmq; esso comprende 10 comuni, tutti localizzati in provincia di Bergamo.
La tradizione tessile della Val Seriana è antica ed è legata alla lavorazione della seta che ha rappresentato, per secoli, la risorsa economica primaria della provincia di Bergamo.
Il distretto ha mantenuto una marcata specializzazione nel tessile con 240 imprese e un’occupazione di 5.188 addetti (il totale tessile abbigliamento calzature e meccano tessile conta 5.388 addetti, solo 200 in più), in particolare nelle fibre tessili (2.481 addetti), negli articoli tessili (958 addetti) e nel finissaggio (788 addetti). In calo le imprese attive nelle fibre (‐15,4%), in aumento quelle di produzione di articoli tessili (+7,2%).
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I dati occupazionali sono negativi per tutto il settore tessile (nel 2008 il saldo tra avviamenti e cessazioni è pari a ‐207 con riferimento ai soli tempi indeterminati), confermando un trend iniziato ormai da tempo, che il massiccio ricorso alla Cassa integrazione ha consentito di contenere. Le attività del settore, generalmente in conto terzi e a basso valore aggiunto, hanno subìto pesantemente la crescente competizione estera proveniente dai paesi asiatici. Ne sono seguiti, da un lato, processi di ridimensionamento e delocalizzazione che hanno interessato dapprima l’abbigliamento e quindi anche il tessile, dall’altro lato strategie di investimento e di innovazione di processo, nell’obiettivo di competere sui costi più che sulla novità dei prodotti e dei materiali45. Più recente il tentativo, da parte del gruppo delle imprese leader, di modificare il proprio assetto competitivo, investendo su produzioni nuove e tecnologicamente più avanzate, che stanno lavorando all’individuazione di opportunità imprenditoriali nel tessile tecnico, in vista delle quali riqualificare i lavoratori; a questo fine è stato recentemente siglato un accordo sindacale46.
VIGEVANESE: CALZATURE
Il distretto, uno dei più antichi della Lombardia, è localizzato in provincia di Pavia e comprende, oltre a Vigevano, altri 7 comuni di piccole dimensioni, estendendosi su una superficie di 269 kmq. Esso è stato definito per l'elevata e tradizionale concentrazione di imprese specializzate nella produzione di calzature e nella fabbricazione di macchine per calzature, ed infatti vi operano 269 imprese calzaturiere con 2.152 addetti ed altre 89 nel meccanico calzaturiero con 1.222 addetti. La dimensione media delle imprese è di 8 addetti nelle calzature, più piccola rispetto al distretto bresciano del settore, mentre per le imprese meccaniche è pari a 15, più alta che negli altri distretti.
Il 17,9% dell'occupazione lombarda nella produzione cuoio e pelle e il 16,6% del meccano‐tessile si concentra nel distretto del Vigevanese, percentuale che risulta ancor più significativa se si considera la specializzazione nella meccanica calzaturiera di quest'ultimo. Sia la produzione calzaturiera sia quella dei relativi macchinari si caratterizzano per elevati standard qualitativi e forti quote destinate all'esportazione.
Tra il 2005 e il 2008 il numero delle imprese attive è diminuito del 10,9% nel calzaturiero e del 4,6% nelle macchine. Negativi anche i saldi occupazionali del 2008, per entrambi i settori.
45“ L’hi‐tech non salva la Val Seriana. Pesa l’errore di aver investito troppo sugli impianti e poco sui prodotti finiti”, Paolo Bricco, Il sole24ore 12 febbraio 2009. 46 “Così Bergamo prova a battere la crisi” Claudio Del Frate, Corriere della sera 6 maggio 2009.
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3.1 IL METADISTRETTO DELLA MODA
La Regione Lombardia ha riconosciuto, accanto ai distretti industriali tradizionali basati sulla specializzazione produttiva, cinque metadistretti, uno dei quali è il metadistretto della moda. I metadistretti sono delle nuove ripartizioni territoriali finalizzate ad individuare sul territorio delle filiere produttive con un elevato potenziale tecnologico, ove operare politiche di cooperazione tra le imprese specializzate e comprese nelle filiere e i centri di ricerca47.
L’accento posto sulla filiera produttiva porta ad escludere alcuni comuni dei distretti “tradizionali”, presenti solo su attività manifatturiere, e porta ad aggiungerne molti altri, attivi nelle altri fasi della filiera. Coerentemente con la definizione di meta distretto, le imprese comprese non sono solo quelle manifatturiere ma anche commerciali e, in misura ancora maggiore, di design e styling. Nel complesso l’area interessata dal meta distretto, che ha come riferimento l’intera regione, è molto più ampia di quella costruita mettendo insieme i nove distretti ed interessa un numero maggiore di comuni, tra cui anche Milano città, che ha un ruolo preponderante nelle attività commerciali e soprattutto di design e styling. L’incidenza del metadistretto in termini di numerosità delle imprese e di occupazione è elevata: 44% in termini di imprese e 59% dell’occupazione dell’intera filiera del tessile48.
TAVOLA 3‐6 L’INCIDENZA DELLE IMPRESE E DEGLI ADDETTI DEL META DISTRETTO DELLA MODA SULL’INTERO COMPARTO DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO
Imprese 2008 metadistretto
% imprese metadistretto/ totale imprese
Addetti 2008 metadistretto
% addetti metadistretto /totale
addetti
Tessile 3.222 53,2 47.135 61,4
Abbigliamento 3.105 47,3 17.350 47,9
Cuoio e pelle 1.095 55,7 7.494 62,3
Macchine per ind. tessili, abbigliamento e cuoio 368 50,5 4.428 60,0
Commercio all'ingrosso 4.142 53,8 12.290 61,8
Commercio al dettaglio 7.916 35,1 34.895 58,9
Design e styling 710 62,0 2.981 82,8
Totale 20.558 44,0 126.573 58,8
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
47 “Una nuova generazione di distretti industriali”, Sergio Zucchetti Impresa e Stato, N° 63‐64 /2003. 48 All’insieme dei 9 distretti industriali va imputato invece il 23% delle imprese e il 31% dell’occupazione dei settori manifatturieri del tessile‐abbigliamento‐calzature‐macchine tessili, e percentuali molto più basse per le altre fasi della filiera.
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TAVOLA 3‐7 CONSISTENZA E DINAMICA DELLE IMPRESE DEL META DISTRETTO DELLA MODA
imprese 2008 metadistretto
% imprese metadistretto/ totale imprese
Var % 2005‐2008 imprese metadistretto
Var % 2005‐8totale imprese
Tessile 3.222 53,2 ‐ 10,7 ‐ 10,6Tessile n.d. 65 55,6 ‐ 29,3 ‐ 24,5Preparazione e filatura di fibre tessili 236 51,2 ‐ 13,2 ‐ 15,6Tessitura 643 61,1 ‐ 15,1 ‐ 13,6Finissaggio dei tessili 407 57,8 2,3 ‐ 1,0Confezionamento di articoli tessili, esclusi gli articoli di vestiario
462 44,0 ‐ 2,1 ‐ 0,4
Altre industrie tessili 512 52,3 ‐ 5,7 ‐ 5,7Fabbricazione di tessuti a maglia 75 61,0 ‐ 1,3 ‐ 9,6Fabbricazione di articoli di maglieria 822 52,1 ‐ 17,6 ‐ 18,2Abbigliamento 3.105 47,3 ‐ 6,7 ‐ 6,8Abbigliamento n.d. 32 60,4 ‐ 22,0 ‐ 22,1Confezione di vestiario in pelle 58 52,3 ‐ 28,4 ‐ 21,8Confezione di vestiario in tessuto e accessori 996 47,1 3,3 3,4 Confezione di indumenti da lavoro 31 35,2 19,2 15,8Confezione di abbigliamento esterno 1.121 47,2 ‐ 9,6 ‐ 9,7Confezione di biancheria intima 213 45,4 ‐ 17,4 ‐ 15,5Confezione di altri articoli di abbigliamento ed accessori
468 50,9 ‐ 6,0 ‐ 9,4
Preparazione e tintura di pellicce; confezione di articoli in pelliccia
186 43,1 ‐ 15,1 ‐ 15,5
Cuoio e pelle e calzature 1.095 55,7 ‐ 13,4 ‐ 10,4Macchine per ind. Tessili, abbigliamento e cuoio
368 50,5 ‐ 13,2 ‐ 12,9
Commercio all'ingrosso 4.142 53,8 ‐ 2,2 ‐ 1,9Intermediari commercio prodotti tessili, abbigliamento, calzature
1.371 47,9 ‐ 5,2 ‐ 5,6
Ingrosso di prodotti tessili 681 56,5 ‐ 10,4 ‐ 4,1Ingrosso di abbigliamento e calzature 1.787 57,8 5,4 3,4 Ingrosso art. Cuoio e art. Da viaggio 101 60,1 ‐ 5,6 1,2 Ingrosso macchine tessili 107 54,9 1,9 3,7 Ingrosso di fibre tessili grezze e semilavorate 23 53,5 ‐ 23,3 ‐ 27,1Ingrosso di pelli e cuoio 72 51,4 ‐ 20,9 ‐ 14,1Commercio al dettaglio 7.916 35,1 2,0 1,7 Dettaglio di prodotti tessili 674 29,9 ‐ 13,8 ‐ 13,1Dettaglio di abbigliamento 3.522 37,8 ‐ 0,7 0,3 Dettaglio in grandi magazzini e altri esercizi 788 39,0 ‐ 2,8 ‐ 3,6Dettaglio ambulante (p. Fisso) tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento
278 39,7 97,2 66,9
Dettaglio di calzature e art. Cuoio 1.302 30,2 ‐ 4,8 ‐ 2,9Dettaglio ambulante (p. Fisso di calzature e pelletterie)
166 29,5 ‐ 10,3 ‐ 6,0
Dettaglio ambulante itinerante di tessuti, articoli tessili per la case e abbigliamento
1.186 35,3 27,8 24,4
Design e styling 710 62,0 9,7 14,3Totale 20.558 44,0 ‐ 3,3 ‐ 2,4
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Nella moda, non emerge un andamento più negativo né più favorevole dell’area del metadistretto rispetto agli altri territori regionali: l’inclusione in ipotetici circuiti di relazioni e di ricerca non sembra favorire significativamente le imprese che ne fanno parte.
Sono soprattutto le province di Milano ‐ Monza (grazie principalmente al ruolo delle attività di design e styling), Varese, Como e Brescia ad essere rappresentate nel meta distretto, mentre è marginale l’inclusione di territori delle province di Cremona e Lecco. Anche territorialmente
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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non si osservano andamenti differenziati entro le singole province tra i comuni inseriti nel meta distretto e gli altri.
I dati più negativi sull’andamento del mercato del lavoro interessano i territori (sia che ci si riferisca al meta distretto, sia che si consideri l’intera provincia) di Varese, Bergamo e Como, mentre è nel complesso contenuto, con riferimento al turnover, il saldo di Milano.
GRAFICO 3‐6 AVVIAMENTI CESSAZIONI E SALDI NEL METADISTRETTO, DATI PER PROVINCE
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
TAVOLA 3‐8 L’INCIDENZA DEL METADISTRETTO DELLA MODA NELLE PROVINCE INTERESSATE E DINAMICA PER TERRITORIO
Metadistretto MD su totale Province Totale
occupazionalmente
attive avviamenti cessazioni Saldo
% imprese
% avviamenti
saldo imprese della provincia
Bergamo 536 484 885 ‐ 401 42,7 40,9 ‐719
Brescia 942 1.373 1.597 ‐224 50,0 53,2 ‐348
Como 628 674 1.039 ‐365 58,0 61,2 ‐533
Cremona 13 5 10 ‐5 4,3 2,3 ‐45
Lecco 37 30 74 ‐44 14,9 18,0 ‐84
Milano 2.548 3.951 4.183 ‐ 232 69,7 75,1 ‐429
Mantova 332 534 559 ‐25 37,5 39,6 ‐9
Pavia 264 314 430 ‐ 116 55,1 71,5 ‐153
Varese 884 630 1.126 ‐ 496 60,2 60,8 ‐719 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
‐1.000 ‐ 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000
Bergamo
Brescia
Como
Cremona
Lecco
Mantova
Milano
Pavia
Varese
saldo
cessazioni
avviamenti
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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4. LE IMPRESE DI IMMIGRATI
Non sono i distretti tradizionali, né il meta distretto della moda, la chiave che permette di individuare le componenti più dinamiche, o più “resistenti” della filiera del tessile abbigliamento in Lombardia.
È piuttosto la nazionalità degli imprenditori. Sono quasi 8.000 le imprese controllate da imprenditori immigrati, provenienti da paesi a basso reddito, nell’insieme dei settori della filiera del tessile abbigliamento in Lombardia; esse rappresentano il 17% del totale delle imprese attive. Il maggior numero di imprese si addensa nei settori del commercio al dettaglio (4.681, pari al 19,8% del totale imprese lombarde nel commercio al dettaglio), nella produzione di abbigliamento (1.630, 24,8%) e nel commercio all’ingrosso (1.001, 13%). Solo la produzione di macchine tessili e il design e styling non vedono una presenza immigrata significativa.
Le province in cui la presenza immigrata di dimostra percentualmente più rilevante sono Mantova con 727 imprese, che costituiscono il 26,7% delle imprese della provincia, Milano (3.288 imprese, 21,7%), Cremona (solo 272 imprese, 20%) e Brescia. (1.227, 19,3%). A Mantova, a Brescia e anche a Milano la presenza di imprese immigrate risulta più rilevante nella produzione di abbigliamento: a Mantova esse costituiscono il 64% del totale, a Brescia il 33,7%, a Milano il 28,7%. Da osservare che nella provincia di Milano ¼ della produzione di cuoio pelle e calzature è sempre di proprietà immigrata. Nelle altre province la presenza immigrata è più tradizionalmente diffusa nelle attività di commercio al dettaglio.
TAVOLA 4‐1 IMPRESE CONTROLLATE DA IMMIGRATI A BASSO REDDITO IN LOMBARDIA
BG BS CO CR LC LO MB MI MN PV SO VA Totale
Tessile 24 40 9 7 3 2 13 88 88 7 1 13 295 Abbigliamento 106 325 42 32 8 7 50 627 352 19 2 60 1.630 Cuoio e pelle 4 13 5 1 7 221 3 21 8 283 Macchine tessili 1 1 2 Commercio ingrosso 115 123 21 9 6 6 64 584 26 14 2 31 1.001 Commercio dettaglio 551 726 145 224 114 47 224 1.768 258 194 106 324 4.681 Design e styling 1 3 2 1 2 17 1 27 Totale 801 1.227 222 272 131 63 358 3.288 727 255 111 437 7.892
VALORE % Tessile 3,9 4,7 1,1 6,0 1,4 5,3 3,8 8,7 13,3 5,9 2,9 1,0 4,9 Abbigliamento 16,5 33,7 8,9 15,2 6,8 11,5 11,8 28,7 64,1 11,2 4,8 8,3 24,8 Cuoio e pelle 4,7 5,8 13,2 ‐ ‐ 7,7 9,3 25,5 7,5 6,0 ‐ 3,7 14,4 Macchine tessili 0,9 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 0,8 0,3 Commercio ingrosso 15,7 15,4 3,7 7,0 3,1 11,3 10,9 17,7 9,0 4,9 7,4 4,2 13,0 Commercio dettaglio 21,9 21,4 11,7 25,7 17,8 10,7 12,1 23,1 22,1 14,2 19,1 16,4 19,8 Design e styling 1,0 3,1 1,0 11,1 ‐ ‐ 2,7 3,4 ‐ ‐ ‐ 1,2 2,4 Totale 17,0 19,3 7,0 20,0 10,8 10,4 10,8 21,7 26,7 10,7 16,7 8,7 16,9 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
La crescita del numero di imprese immigrate nel 2005‐2008 è stata del 25%. Non emergono segnali di penetrazione nel settore delle macchine tessili e la crescita è più bassa della media nella produzione di cuoio pelle e calzature; al contrario, essa è stata particolarmente consistente nella produzione tessile, seppure su numeri ancora ridotti.
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TAVOLA 4‐2 LA DINAMICA DELLE IMPRESE CONTROLLATE DA IMMIGRATI
2005 2008 var%2005‐2008
Tessile 181 295 63,0Abbigliamento 1.319 1.630 23,6Cuoio e pelle 245 283 15,5Macchine tessili 5 2 ‐60,0Commercio ingrosso 873 1.001 14,7Commercio dettaglio 3.699 4.681 26,5Design e styling 16 27 68,8
Totale 6.322 7.892 24,8FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
I paesi di provenienza degli imprenditori immigrati sono principalmente la Cina (quasi la metà del totale) e il Marocco (1/4), seguiti a distanza da Senegal, Bangladesh, Pakistan, Nigeria ed Egitto.
GRAFICO 4‐1 IMMIGRATI TITOLARI O SOCI DI IMPRESE NEL TOTALE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
I cinesi risultano predominanti in tutte le attività manifatturiere, in particolare nel cuoio e pelle e nell’abbigliamento. Nel tessile, al secondo posto, ma fortemente distanziati, troviamo gli iraniani. Sempre cinesi sono gli imprenditori più numerosi nel commercio all’ingrosso, seguiti dai marocchini e quindi da pakistani, egiziani e nigeriani.
Nel commercio al dettaglio, invece, predominano i marocchini, seguiti dai cinesi e quindi dai senegalesi e dai migranti provenienti dal Bangladesh.
CINA 47,2%
MAROCCO 25,6%
SENEGAL 6,7%
BANGLADESH 2,4%
PAKISTAN 2,2%
NIGERIA 1,7%
EGITTO 1,5%
IRAN 1,1%
ROMANIA 0,9%
INDIA 0,9%
TUNISIA 0,9%
RUSSIA 0,8%
PERU 0,7% SERBIA
0,7%UCRAINA 0,7%
ALBANIA 0,6%
altri5,3%
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 4‐3 PROVENIENZA DEGLI IMPRENDITORI IMMIGRATI NEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO
Tessile Abbigliamento Cuoio e pelle
Commercio ingrosso
Commercio dettaglio
Cina 223 1.497 293 460 1.482 Marocco 3 12 3 155 1.977 Senegal 5 1 21 537 Bangladesh 3 3 18 181 Pakistan 3 4 78 97 Nigeria 4 56 78 Egitto 18 56 50 Altri 93 163 20 346 414 Totale 325 1.706 317 1.190 4.816
VALORE % Cina 68,6 87,7 92,4 38,7 30,8 Marocco 0,9 0,7 0,9 13,0 41,1 Senegal ‐ 0,3 0,3 1,8 11,2 Bangladesh 0,9 0,2 ‐ 1,5 3,8 Pakistan 0,9 0,2 ‐ 6,6 2,0 Nigeria ‐ 0,2 ‐ 4,7 1,6 Egitto ‐ 1,1 ‐ 4,7 1,0 Altri 28,6 9,6 6,3 29,1 8,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
L’importanza della penetrazione immigrata è ancora più evidente dai dati sui flussi occupazionali, dove considereremo soprattutto i contratti a tempo indeterminato, perché largamente prevalenti: costituiscono infatti l’89% degli avviamenti.
GRAFICO 4‐2 AVVIAMENTI DELLE IMPRESE A GITOLARITÀ IMMIGRATA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO PER TIPOLOGIE DI CONTRATTI
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
apprendistato3,2%
cococo/cocopro1,1%
Lavoro a tempo determinato6,1%
Lavoro a tempo indeterminato
89,0%
Lavoro intermittente0,1%
Tirocinio0,2%
Altri contratti0,2%
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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Nell’abbigliamento il 58,8% degli avviamenti 2008 al lavoro è imputabile a imprese di proprietà immigrata, con punte del 67,2% nel confezionamento di vestiario in tessuto e accessori. Il contributo delle imprese controllate da migranti ai flussi occupazionali è rilevante anche nelle pelli cuoio e calzature (32%,7) , mentre appare più limitato nel tessile (13,2%), seppure con un ruolo più significativo nel confezionamento di articoli tessili (36,8%).
GRAFICO 4‐3 IMPRESE DI IMMIGRATI: MOVIMENTI OCCUPAZIONALI E SALDI NEI SETTORI DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
Movimenti occupazionali Saldi avviamenti – cessazioni a tempo indeterminato
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Nel commercio l’attività dei migranti è concentrata nel commercio ambulante itinerante (93,9% degli avviamenti 2008) e nel commercio al dettaglio di calzature (68,2%); significativa è anche la presenza nel dettaglio ambulante con posto fisso di tessuti (36,2%) e non trascurabile il peso del commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature (17,1%).
‐ 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0
Tessile
abbigliamento
cuoio e pelle
macchine tessili
commercio all'ingrosso
commercio al dettaglio
design e styling
TOTALE
cessazioni TI avviamenti TI
‐4.000 ‐3.000 ‐2.000 ‐1.000 ‐ 1.000
Tessile
abbigliamento
cuoio e pelle
macchine tessili
commercio all'ingrosso
commercio al dettaglio
design e styling
autoctoni totali immigrati
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TAVOLA 4‐4 MOVIMENTI OCCUPAZIONALI (A TEMPO INDETERMINATO) NELLE IMPRESE A CONTROLLO DI MIGRANTI: ANNO 2008
imprese occupazionalmente
attive
avviamenti TI
cessazioni TI
% avviamenti
totali
% cessazioni totali
TESSILE 170 410 325 13,2 5,6
tessile n.d. ‐ ‐
fibre tessili 3 6 7 2,4 0,8
Tessitura 7 18 22 2,3 1,4
finissaggio dei tessili 29 48 55 11,7 6,5
confezionamento articoli tessili, no vestiario 62 175 118 36,8 22,4
altre industrie tessili 5 6 3 1,8 0,5
tessuti a maglia 1 1 3 2,9 4,9
articoli di maglieria 63 156 117 20,8 10,7
ABBIGLIAMENTO 941 2.620 2.113 58,8 45,0
Abbigliamento 1 1 0 8,3 ‐
vestiario in pelle 3 4 3 8,3 5,3
vestiario in tessuto a accessori 554 1.611 1298 67,2 57,4
indumenti da lavoro 5 20 15 32,8 32,6
abbigliamento esterno 264 680 549 59,1 39,1
biancheria intima 26 100 56 35,0 16,4
altri articoli abbigliamento e accessori 87 203 191 42,9 36,2
Pellicce 1 1 1 3,6 2,8
cuoio e pelle 137 373 235 32,7 23,2
MACCHINE TESSILI 0 ‐ ‐
COMMERCIO ALL'INGROSSO 169 192 164 14,1 11,3
Intermediary 1 10 2 8,3 1,7
ingrosso tessili 19 17 20 6,0 5,5
ingrosso abbigliamento calzature 136 146 125 17,1 14,5
ingrosso cuoio 13 19 17 46,3 47,2
ingrosso fibre 0 ‐ ‐
ingrosso pelli 0 ‐ ‐
COMMERCIO AL DETTAGLIO 587 676 479 19,6 14,6
dettaglio tessili 10 11 7 7,8 3,1
dettaglio abbigliamento 193 239 182 10,7 8,7
grandi magazzini 32 33 13 10,0 3,5
ambulante (p. fisso) tessuti 79 161 104 36,2 29,7
dettaglio calzature 145 122 103 68,2 65,6
ambulante (p. fisso) calzature 3 2 3 16,7 25,0
ambulante itinerante 125 108 67 93,9 87,0
DESIGN E STYLING 4 4 0 0,9 ‐
TOTALE 2.008 4.275 3.316 30,0 19,2
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 4‐5 SALDI OCCUPAZIONALI (TEMPI INDETERMINATI): CONFRONTO TRA IMPRESE DI MIGRANTI E ALTRE IMPRESE
Imprese a controllo immigrati
a basso reddito Altre
imprese Totale
TESSILE 85 ‐ 2.833 ‐2748
tessile n.d. ‐ ‐ 134 ‐134
fibre tessili ‐ 1 ‐ 664 ‐665
Tessitura ‐ 4 ‐ 829 ‐833
finissaggio dei tessili ‐ 7 ‐ 428 ‐435 confezionamento articoli tessili, no
ti i57 ‐ 108 ‐51
altre industrie tessili 3 ‐ 265 ‐262
tessuti a maglia ‐ 2 ‐ 25 ‐27
articoli di maglieria 39 ‐ 380 ‐341
ABBIGLIAMENTO 507 ‐ 744 ‐237
Abbigliamento 1 ‐ 11 ‐10
vestiario in pelle 1 ‐ 10 ‐9
vestiario in tessuto a accessori 313 ‐ 176 137
indumenti da lavoro 5 10 15
abbigliamento esterno 131 ‐ 383 ‐252
biancheria intima 44 ‐ 99 ‐55
altri articoli abbigliamento e accessori 12 ‐ 67 ‐55
Pellicce ‐ ‐ 8 ‐8
CUOIO E PELLE 138 ‐ 13 125
MACCHINE TESSILI ‐ ‐ 407 ‐407
COMMERCIO ALL'INGROSSO 28 ‐ 118 ‐ 90
intermediari 8 ‐ 9 ‐1
ingrosso tessili ‐ 3 ‐ 79 ‐82
ingrosso abbigliamento calzature 21 ‐ 28 ‐7
ingrosso cuoio 2 3 5
ingrosso fibre ‐ ‐ 11 ‐11
ingrosso pelli ‐ 6 6
COMMERCIO AL DETTAGLIO 197 ‐ 20 177
dettaglio tessili 4 ‐ 87 ‐83
dettaglio abbigliamento 57 87 144
grandi magazzini 20 ‐ 59 ‐39
ambulante (p. fisso) tessuti 57 38 95
dettaglio calzature 19 3 22
ambulante (p. fisso) calzature ‐ 1 1 0
ambulante itinerante 41 ‐ 3 38
DESIGN E STYLING 4 99 103
TOTALE 959 ‐ 4.036 ‐ 3.077
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Il grafico successivo evidenzia come il peso delle imprese migranti sugli avviamenti totali sia sempre superiore al peso delle imprese attive occupazionalmente sul totale delle imprese, nonostante le imprese di migranti abbiano dimensioni medie più limitate.
Gli ambiti in cui il maggiore attivismo occupazionale delle imprese di migranti appare più evidente coincidono con quello dela biancheria intima e degli articoli tessili escluso il vestiario.
Anche i dati sui saldi evidenziano una situazione decisamente più favorevole nel caso delle imprese dei migranti, per le quali l’attendibilità dei dati sulle cessazioni è elevata, dato che sono trascurabili i pensionamenti e raramente sono attivi ammortizzatori sociali.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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GRAFICO 4‐4 IL PESO DELLE IMPRESE IMMIGRATE NEL 2008 SU IMPRESE E AVVIAMENTI TI
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
‐ 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0
TESSILE
preparazione e filatura di fibre tessili
tessitura
finissaggio dei tessili
articoli tessili, escluso vestiario
altre industrie tessili
tessuti a maglia
articoli di maglieria
ABBIGLIAMENTO
abbigliamento
vestiario in pelle
vestiario in tessuto a accessori
indumenti da lavoro
abbigliamento esterno
biancheria intima
altri articoli di abbigliamento e accessori
pellicce
CUOIO E PELLE
COMMERCIO INGROSSO
intermediari commercio tessili abbigliemento
ingrosso prodotti tessili
ingrosso abbigliamento calzature
ingrosso cuoio
COMMERCIO DETTAGLIO
dettaglio tessili
dettaglio abbigliamento
dettaglio grandi magazzini
dettaglio ambulante (p. fisso) tessili
dettaglio calzature
dettaglio ambulante (p. fisso) calzature
dettaglio ambulante itinerante tessili
DESIGN E STYLING
% avviamenti % imprese
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
70
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
71
5. LE PROVINCE
5.1 IL CONFRONTO TRA PROVINCE
Il settore tessile abbigliamento lombardo in termini di numerosità delle imprese rappresenta il 6% del totale delle imprese, ma ha un peso più rilevante nelle province di Varese, Como e Mantova.
GRAFICO 5‐1 NUMERO DI IMPRESE NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO SUL TOTALE DELLE IMPRESE
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Quasi 1/3 delle imprese della filiera del tessile abbigliamento è concentrato a Milano, segue Brescia con il 13,6% e quindi Varese e Bergamo con poco più del 10% ciascuna.
GRAFICO 5‐2 DISTRIBUZIONE PROVINCIALE DELLE IMPRESE DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0
LOSOCRLCPVBGMIMBBSMNCOVA
Totale
LO SO CR LC PV BG MI MB BS MN CO VA Totale
Serie1 3,9 4,5 4,9 5,2 5,5 5,7 5,7 5,7 6,0 7,1 7,5 8,1 6,0
LO1,3%
SO1,4%
CR2,9% LC
2,6%
PV5,1%
BG10,1%
MI32,5%MB
7,1%
BS13,6%
MN5,8%
CO6,8%
VA10,8%
Imprese
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
72
A Milano si concentra il maggior numero di imprese per l’insieme delle attività dell’abbigliamento, per le attività commerciali e di design e styling. Nel tessile la provincia che più contribuisce alla numerosità delle imprese è Varese, ma Bergamo ha il primato per le fibre, Como per tessitura e finissaggio tessili, Brescia per articoli di maglieria.
TAVOLA 5‐1 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO: DISTRIBUZIONE PER PROVINCE LOMBARDE
BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA
Totale Lombardia
TESSILE 10,2 14,1 13,0 1,9 3,6 0,6 10,9 16,7 5,6 2,0 0,6 20,6 100,0 tessile n.d. 9,4 4,3 7,7 ‐ 2,6 0,9 ‐ 52,1 14,5 ‐ ‐ 8,5 100,0 fibre tessili 24,9 13,7 11,5 0,7 3,9 0,7 3,9 17,1 5,4 0,4 0,4 17,4 100,0 Tessitura 6,6 3,5 36,0 0,3 9,6 0,1 1,4 13,7 3,3 0,9 0,2 24,4 100,0 finissaggio dei tessili 9,8 14,9 22,7 1,4 2,0 0,6 8,1 13,8 5,1 1,3 0,6 19,7 100,0 confezionamento articoli tessili, no vestiario
18,5 6,9 8,8 3,7 3,2 1,1 6,6 21,4 10,2 1,8 0,9 16,9 100,0
altre industrie tessili 9,6 10,1 6,9 1,7 2,7 0,9 4,0 20,0 8,1 4,0 1,2 30,7 100,0 tessuti a maglia 2,4 7,3 6,5 2,4 2,4 0,8 13,0 18,7 1,6 0,8 0,8 43,1 100,0 articoli di maglieria 4,2 29,5 1,4 2,7 1,3 0,4 28,4 12,0 2,6 2,5 0,3 14,7 100,0 ABBIGLIAMENTO 8,5 13,9 6,0 2,8 1,7 0,9 6,9 35,8 5,8 6,1 0,5 11,0 100,0 Abbigliamento 11,3 7,5 3,8 ‐ 3,8 ‐ ‐ 58,5 11,3 ‐ 1,9 1,9 100,0 vestiario in pelle 4,5 5,4 5,4 3,6 0,9 1,8 ‐ 61,3 9,0 4,5 ‐ 3,6 100,0 vestiario in tessuto a accessori 11,2 18,4 5,3 2,9 1,1 0,5 12,2 32,2 4,7 1,5 0,3 9,6 100,0 indumenti da lavoro 11,4 9,1 5,7 2,3 6,8 1,1 10,2 30,7 8,0 4,5 ‐ 10,2 100,0 abbigliamento esterno 9,4 14,4 3,1 3,9 1,8 0,9 6,7 33,8 7,1 3,2 1,3 14,3 100,0 biancheria intima 9,2 17,7 3,8 3,0 2,3 1,5 11,5 23,2 6,2 2,3 ‐ 19,2 100,0 altri articoli abbigliamento e accessori 10,4 11,7 26,0 2,1 2,5 1,0 6,2 27,3 5,5 1,5 0,1 5,7 100,0 Pellicce 5,1 5,6 3,5 4,4 1,9 2,3 2,3 49,5 12,0 6,5 0,7 6,3 100,0 CUOIO E PELLE 4,3 11,4 1,9 1,4 1,3 0,7 2,0 44,2 3,8 17,9 0,2 10,9 100,0 MACCHINE TESSILI 14,8 18,3 8,4 0,7 2,3 0,5 2,9 16,1 5,5 12,8 0,7 17,0 100,0 COMMERCIO ALL'INGROSSO 9,5 10,3 7,3 1,7 2,5 0,7 3,7 42,9 7,6 3,7 0,4 9,6 100,0 Intermediari 9,5 9,6 9,4 2,3 3,5 0,4 4,1 34,4 7,9 4,7 0,6 13,7 100,0 ingrosso tessili 10,3 7,1 12,6 1,1 2,7 0,8 3,3 39,0 9,8 2,6 0,2 10,5 100,0 ingrosso abbigliamento calzature 9,9 12,2 3,8 1,5 1,7 0,8 3,4 51,6 6,7 2,6 0,3 5,6 100,0 ingrosso cuoio 4,2 10,1 2,4 ‐ 0,6 0,6 3,0 64,9 3,0 3,6 ‐ 7,7 100,0 Ingrosso macchine tessili 10,3 15,4 5,1 1,0 2,6 1,0 5,6 27,2 7,2 10,3 ‐ 14,4 100,0 ingrosso fibre 4,7 7,0 14,0 ‐ 4,7 ‐ 11,6 46,5 7,0 2,3 ‐ 2,3 100,0 ingrosso pelli 2,1 7,9 4,3 1,4 0,7 1,4 3,6 52,9 11,4 10,7 ‐ 3,6 100,0 COMMERCIO AL DETTAGLIO 10,7 14,6 4,6 3,8 2,7 1,9 5,1 31,8 7,9 5,9 2,5 8,4 100,0 dettaglio tessili 13,5 14,9 6,0 4,0 3,1 2,4 4,7 27,2 7,7 6,8 2,7 7,0 100,0 dettaglio abbigliamento 10,1 14,5 5,0 3,5 2,9 2,0 4,3 33,9 7,5 5,3 3,0 8,1 100,0 grandi magazzini 8,7 14,7 4,5 3,2 2,3 2,0 4,1 36,0 7,2 5,5 3,1 8,7 100,0 ambulante (p. fisso) tessuti 6,4 15,3 7,6 2,3 2,7 2,7 5,4 30,0 6,1 9,7 2,1 9,7 100,0 dettaglio calzature 11,2 13,2 4,3 3,9 1,9 1,7 5,8 30,4 11,2 6,1 0,7 9,6 100,0 ambulante (p. fisso) calzature 8,5 10,7 2,8 5,2 2,3 1,8 4,6 36,6 9,4 9,2 0,7 8,2 100,0 ambulante itinerante 12,5 17,0 2,9 5,1 3,4 1,6 7,2 27,9 5,4 5,7 3,1 8,2 100,0 DESIGN E STYLING 8,8 8,5 17,2 0,8 2,1 0,3 1,8 44,1 6,5 2,6 0,2 7,1 100,0 TOTALE 10,1 13,6 6,8 2,9 2,6 1,3 5,8 32,5 7,1 5,1 1,4 10,8 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
73
LA DINAMICA IMPRENDITORIALE PER PROVINCE
Il confronto territoriale per la produzione di tessili e abbigliamento conferma per le attività manifatturiere un calo generalizzato, con la sola eccezione di Mantova e Pavia, che registrano una crescita delle imprese di abbigliamento, trainata dalla componente immigrata.
GRAFICO 5‐3 DINAMICA DELLE IMPRESE DELLA PRODUZIONE TESSILE E ABBIGLIAMENTO
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Il commercio all’ingrosso si conferma in contrazione in tutte le province lombarde, ad esclusione di Bergamo, il commercio al dettaglio diminuisce solo nelle province di Milano, Lodi e Mantova.
GRAFICO 5‐4 DINAMICA DELLE IMPRESE DEL COMMERCIO DI TESSILE E ABBIGLIAMENTO
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
‐300 ‐250 ‐200 ‐150 ‐100 ‐50 ‐ 50 100 150
BG
BS
CO
CR
LC
LO
MB
MI
MN
PV
SO
VA
Tessile Abbigliamento
‐100 ‐50 ‐ 50 100 150 200 250
BG
BS
CO
CR
LC
LO
MB
MI
MN
PV
SO
VA
Commercio all'ingrosso Commercio al dettaglio
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
74
I FLUSSI OCCUPAZIONALI PER PROVINCE
Milano si conferma la provincia più importante anche in termini di avviamenti occupazionali (dati del 2008) per tutte le attività della filiera con la sola eccezione del tessile, dove è superata sia da Como sia da Varese. Il ruolo di Milano, con 1.625 occupati su un totale lombardo di 1.862, é assolutamente dominante nel design e styling.
TAVOLA 5‐2 AVVIAMENTI TOTALI PER PROVINCE
BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA Totali
TESSILE 894 1.158 1.705 162 225 86 1.192 1.314 334 115 21 1.422 8.628
tessile n.d. 10 6 12 ‐ ‐ 2 ‐ 113 12 ‐ ‐ 8 163
fibre tessili 253 148 68 5 8 16 125 188 39 3 4 90 947
tessitura 93 101 1.001 11 138 ‐ 20 182 61 11 1 320 1.939
finissaggio dei tessili 102 117 390 14 9 8 100 152 35 11 8 273 1.219 confezionamento articoli tessili, no vestiario
276 68 116 29 4 24 99 252 70 2 7 135 1.082
altre industrie tessili 76 80 105 29 45 36 22 247 92 72 1 202 1.007
tessuti a maglia 17 5 3 5 ‐ ‐ 3 16 1 ‐ ‐ 40 90
articoli di maglieria 67 633 10 69 21 ‐ 823 164 24 16 ‐ 354 2.181
ABBIGLIAMENTO 1.001 1.735 498 172 74 40 1.036 2.291 373 51 71 565 7.907
abbigliamento ‐ 2 19 ‐ 1 ‐ ‐ 23 1 ‐ ‐ 1 47
vestiario in pelle 7 4 2 ‐ 2 ‐ ‐ 31 110 1 ‐ ‐ 157 vestiario in tessuto e
i507 1.028 185 63 19 12 486 1.202 102 17 17 244 3.882
indumenti da lavoro 10 4 ‐ ‐ 2 ‐ 11 49 9 4 ‐ 4 93
abbigliamento esterno 182 480 27 73 27 8 354 548 86 21 54 181 2.041
biancheria intima 192 93 14 22 8 14 85 165 22 1 ‐ 82 698
altri articoli abbigliamento e accessori
102 122 250 14 7 6 99 248 38 6 ‐ 48 940
pellicce 1 2 1 ‐ 8 ‐ 1 25 5 1 ‐ 5 49
cuoio e pelle 87 217 38 12 16 2 66 1.075 95 396 4 256 2.264
MACCHINE TESSILI 101 126 55 8 11 ‐ 21 172 49 86 1 99 729
COMMERCIO ALL'INGROSSO 231 589 225 39 42 21 91 2.745 309 50 1 253 4.596
intermediari 13 115 51 5 5 ‐ 14 539 10 9 ‐ 25 786
ingrosso tessili 76 46 93 1 4 1 38 356 109 11 ‐ 37 772
ingrosso abbigliamento calzature
139 400 75 33 33 18 30 1.676 162 29 1 185 2.781
ingrosso cuoio 3 2 6 ‐ ‐ ‐ ‐ 65 8 ‐ ‐ 5 89
ingrosso fibre ‐ 2 ‐ ‐ ‐ ‐ 9 46 6 ‐ ‐ 1 64
ingrosso pelli ‐ 24 ‐ ‐ ‐ 2 ‐ 63 14 1 ‐ ‐ 104
COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.063 1.440 502 191 152 253 277 7.719 731 353 357 886 13.924
dettaglio tessili 59 65 46 9 1 6 2 118 37 10 27 44 424
dettaglio abbigliamento 812 877 253 113 114 216 197 5.079 573 191 269 692 9.386
grandi magazzini 130 113 162 21 26 21 13 796 44 119 47 72 1.564
ambulante (p. fisso) tessuti 15 240 32 20 6 6 17 1.606 59 19 9 36 2.065
dettaglio calzature 28 74 6 22 4 4 38 77 13 4 5 33 308
ambulante (p. fisso) calzature
4 7 1 ‐ ‐ ‐ ‐ 7 1 3 ‐ 3 26
ambulante itinerante 15 64 2 6 1 ‐ 10 36 4 7 ‐ 6 151
DESIGN E STYLING 25 27 77 1 22 2 ‐ 1.625 49 10 ‐ 24 1.862
TOTALE 3.402 5.292 3.100 585 542 404 2.683 16.941 1.940 1.061 455 3.505 39.910
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
L’importanza occupazionale di Como è particolarmente evidente nella tessitura e nel finissaggio; Bergamo conferma una presenza importante nelle fibre e nel confezionamento di articoli tessili, mentre nella maglieria il maggior numero di avviamenti è imputabile a Mantova (e non a Brescia che ha un numero più elevato di imprese), grazie al contributo delle imprese
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
75
cinesi. Entro l’abbigliamento, accanto a Milano si distingue Brescia, particolarmente nel vestiario in tessuto e accessori e nell’abbigliamento esterno, Como negli altri articoli di abbigliamento e accessori, Bergamo nella biancheria intima, Monza e Brianza nel vestiario in pelle (con avviamenti concentrati in 4 imprese).
Da segnalare l’elevato numero medio di avviamenti per impresa nelle attività di commercio ambulante con posto fisso di Milano, non paragonabile a quanto accade nelle altre province.
TAVOLA 5‐3 AVVIAMENTI MEDI (AVVIAMENTI TOTALI/IMPRESE OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE) PER PROVINCE AVVIAMENTI MEDI
BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA TOT
TESSILE 2,8 3,0 3,5 3,1 2,5 6,6 3,7 3,1 2,2 2,4 1,8 2,3 3,0 tessile n.d. 1,7 3,0 1,7 2,0 3,9 1,5 1,3 2,8 fibre tessili 3,6 3,4 1,9 2,5 1,3 8,0 11,4 4,7 2,8 3,0 2,0 2,4 3,6 tessitura 2,2 5,6 3,9 3,7 2,9 2,9 2,3 3,2 2,2 1,0 2,2 3,1 finissaggio dei tessili 3,0 2,6 3,5 2,8 2,3 4,0 2,9 3,0 1,9 2,2 2,7 3,3 3,1
confezionamento articoli tessili, no vestiario
2,7 2,4 3,3 2,4 0,4 6,0 2,8 2,8 1,8 1,0 1,8 1,9 2,5
altre industrie tessili 2,1 1,9 3,8 3,6 4,1 12,0 1,5 3,6 2,1 3,6 1,0 1,3 2,3 tessuti a maglia 8,5 1,0 0,8 2,5 0,6 2,0 1,0 2,7 2,1 articoli di maglieria 2,2 3,1 1,1 3,5 1,9 0,0 3,9 2,9 1,8 1,1 0,0 3,6 3,3 ABBIGLIAMENTO 3,3 3,2 2,8 2,0 2,1 2,9 3,2 3,3 3,1 1,5 5,5 2,0 3,0 abbigliamento 0,0 2,0 19,0 0,5 3,3 1,0 0,0 1,0 3,1 vestiario in pelle 2,3 2,0 1,0 2,0 1,6 27,5 0,5 0,0 4,5 vestiario in tessuto e accessori 3,6 3,5 3,8 2,0 2,4 3,0 2,8 4,3 3,1 1,5 4,3 2,8 3,5 indumenti da lavoro 3,3 1,0 1,0 2,8 2,7 2,3 2,0 1,3 2,3 abbigliamento esterno 2,2 2,9 1,4 1,7 2,5 2,0 4,2 2,5 1,9 1,9 7,7 1,6 2,5 biancheria intima 8,3 2,7 1,4 2,8 2,7 4,7 2,6 3,7 1,7 0,5 1,6 3,1
altri articoli abbigliamento e accessori
2,1 2,8 2,6 2,3 0,9 2,0 4,1 2,9 1,9 1,2 0,0 2,0 2,6
pellicce 0,5 1,0 0,5 8,0 1,0 1,1 5,0 0,5 1,0 1,3 cuoio e pelle 2,2 2,1 3,5 1,2 2,7 1,0 3,5 3,2 3,3 2,7 4,0 3,1 2,9 MACCHINE TESSILI 2,5 3,2 1,9 8,0 1,8 5,3 3,4 2,9 1,6 1,0 2,1 2,5 COMMERCIO ALL'INGROSSO 2,0 4,2 2,0 1,9 2,3 3,0 1,9 4,0 3,0 1,6 0,3 2,8 3,3 intermediari 1,1 10,5 2,6 1,0 1,7 2,3 5,6 0,9 1,3 1,8 4,2 ingrosso tessili 2,1 1,7 1,9 1,0 1,0 1,0 2,9 2,8 2,7 2,2 1,2 2,3 ingrosso abbigliamento calzature 2,1 4,3 2,0 2,4 3,0 3,6 1,3 4,1 4,3 1,7 0,3 4,7 3,7 ingrosso cuoio 3,0 0,5 3,0 2,4 4,0 1,7 2,3 ingrosso fibre 2,0 0,0 0,0 2,3 4,2 6,0 1,0 3,2 ingrosso pelli 8,0 2,0 0,0 4,8 1,6 0,5 3,6 COMMERCIO AL DETTAGLIO 2,6 2,2 2,3 1,4 1,7 4,4 1,6 5,9 3,2 2,2 2,5 2,6 3,6 dettaglio tessili 1,4 1,5 2,4 1,3 0,3 1,5 0,3 1,5 1,5 0,9 1,8 1,6 1,5 dettaglio abbigliamento 3,0 2,4 1,9 1,5 1,9 5,3 2,0 5,9 4,0 1,9 2,7 3,1 3,8 grandi magazzini 3,4 1,9 4,4 1,5 2,2 3,5 1,1 4,1 1,8 5,4 2,5 1,6 3,2 ambulante (p. fisso) tessuti 1,9 6,2 2,0 4,0 1,2 2,0 1,4 22,6 3,5 1,6 1,8 2,6 10,0 dettaglio calzature 0,8 1,0 0,7 1,1 0,8 2,0 1,1 1,1 0,9 0,7 1,3 1,7 1,1 ambulante (p. fisso) calzature 2,0 1,0 1,0 0,0 0,0 0,0 1,2 1,0 1,0 1,0 1,0 ambulante itinerante 1,3 1,1 1,0 0,8 0,3 0,0 0,8 1,0 1,0 1,4 0,0 0,5 1,0 DESIGN E STYLING 1,1 1,5 1,5 1,0 4,4 2,0 11,4 3,5 3,3 1,4 6,8 TOTALE 2,7 2,8 2,9 1,9 2,2 4,3 3,0 4,6 2,9 2,2 2,6 2,4 3,3 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Milano registra saldi più consistenti, sia in negativo nel tessile (dove sono molto negativi anche i saldi di Como, Varese e Bergamo) e nel commercio all’ingrosso, sia in positivo nel commercio al dettaglio e nel design e styling. Nelle macchine tessili il dato più negativo è invece di Bergamo.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
76
GRAFICO 5‐5 SALDI OCCUPAZIONALI (TEMPI INDETERMINATI) NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO IN LOMBARDIA: DISAGGREGAZIONE PER PROVINCE
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
‐1000 ‐800 ‐600 ‐400 ‐200 0 200 400
BG
BS
CO
CR
LC
LO
MB
MI
MN
PV
SO
VA
design e styling commercio dettaglio commercio ingrosso macchine tessilicuoio e pelle abbigliamento tessile
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
77
5.2 APPROFONDIMENTI PROVINCIALI
BERGAMO
La provincia di Bergamo è attiva un po’ su tutta la filiera del tessile abbigliamento, con l’esclusione delle attività di pelli e cuoio, grazie alla presenza di due distretti: il dell’abbigliamento della Bergamasca – Val Cavallina‐ Oglio e il distretto tessile della Val Seriana. In media é di Bergamo il 10% delle imprese lombarde del tessile abbigliamento, percentuale quasi in linea con la media di Bergamo sul totale delle imprese. Le produzioni a maggiore specializzazione sono le macchine tessili e, entro la manifattura tessile, la produzione di fibre e il confezionamento.
TAVOLA 5‐4 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A BERGAMO
2008 var 2005‐8
Bergamo
% su Lombardia
Bergamo Lombardia
TESSILE 621 10,2 ‐ 10,3 ‐ 10,6
tessile n.d. 11 9,4 ‐ 47,6 ‐ 24,5
fibre tessili 115 24,9 ‐ 17,9 ‐ 15,6
Tessitura 69 6,6 ‐ 26,6 ‐ 13,6
finissaggio dei tessili 69 9,8 4,5 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 194 18,5 3,2 ‐ 0,4
altre industrie tessili 94 9,6 ‐ 1,1 ‐ 5,7
tessuti a maglia 3 2,4 50,0 ‐ 9,6
articoli di maglieria 66 4,2 ‐ 23,3 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 643 9,8 ‐ 6,7 ‐ 6,8
Abbigliamento 6 11,3 ‐ ‐ 22,1
vestiario in pelle 5 4,5 ‐ 28,6 ‐ 21,8
vestiario in tessuto a accessori 237 11,2 9,7 3,4
indumenti da lavoro 10 11,4 42,9 15,8
abbigliamento esterno 224 9,4 ‐ 21,4 ‐ 9,7
biancheria intima 43 9,2 ‐ 10,4 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 96 10,4 ‐ 1,0 ‐ 9,4
Pellicce 22 5,1 ‐ 4,3 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 85 4,3 ‐ 4,5 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 108 14,8 ‐ 16,3 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 733 9,5 5,5 ‐ 1,9
Intermediari 271 9,5 ‐ 2,9 ‐ 5,6
ingrosso tessili 124 10,3 6,9 ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 306 9,9 13,3 3,4
ingrosso cuoio 7 4,2 16,7 1,2
Ingrosso macchine tessili 20 10,3 11,1 3,7
ingrosso fibre 2 4,7 ‐ 50,0 ‐ 27,1
ingrosso pelli 3 2,1 50,0 ‐ 14,1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 2.420 10,7 5,4 1,7
dettaglio tessili 305 13,5 ‐ 15,0 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 945 10,1 6,5 0,3
grandi magazzini 175 8,7 ‐ 5,9 ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 45 6,4 136,8 66,9
dettaglio calzature 483 11,2 0,6 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 48 8,5 6,7 ‐ 6,0
ambulante itinerante 419 12,5 30,9 24,4
DESIGN E STYLING 101 8,8 31,2 14,3
TOTALE 4.711 10,1 0,9 ‐ 2,4
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
78
La dinamica demografica degli ultimi tre anni è stata negativa e peggiore di quella media lombarda sia nelle macchine tessili sia nella produzione di fibre, mentre è risultata lievemente positiva per il confezionamento di prodotti tessili.
La presenza di imprese immigrate è in media con la regione e concentrata soprattutto nel commercio ambulante (in particolare nell’ambulante itinerante) nel commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature e nella produzione di abbigliamento, specialmente in vestiario in tessuto e abbigliamento esterno. Nelle attività commerciali la crescita del numero di imprese controllate da migranti è tale da compensare il calo delle imprese autoctone e determina una variazione positiva complessiva del numero delle imprese. Anche in altre province la crescita delle imprese di migranti rende positiva la dinamica imprenditoriale del commercio al dettaglio, ma Bergamo è l’unica provincia lombarda a registrare una crescita anche delle attività di commercio all’ingrosso nel periodo 2005‐2008.
TAVOLA 5‐5 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A BERGAMO
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Bergamo
immigrati Totale
Bergamo Immigrati
TESSILE 24 3,9 84,6 ‐ 71 11
confezionamento articoli tessili, no vestiario 19 9,8 90,0 6 9
ABBIGLIAMENTO 106 16,5 55,9 ‐ 46 38
vestiario in tessuto a accessori 52 21,9 52,9 21 18
abbigliamento esterno 39 17,4 77,3 ‐ 61 17
biancheria intima 3 7,0 ‐25,0 ‐ 5 ‐1
altri articoli abbigliamento e accessori 12 12,5 50,0 ‐ 1 4
CUOIO E PELLE 4 4,7 ‐20,0 ‐ 4 ‐1
COMMERCIO ALL'INGROSSO 115 15,7 74,2 38 49
Intermediari 4 1,5 33,3 ‐ 8 1
ingrosso tessili 14 11,3 27,3 8 3
ingrosso abbigliamento calzature 93 30,4 89,8 36 44
COMMERCIO AL DETTAGLIO 551 22,8 35,0 124 143
dettaglio tessili 10 3,3 11,1 ‐ 54 1
dettaglio abbigliamento 69 7,3 40,8 58 20
grandi magazzini 3 1,7 ‐40,0 ‐ 11 ‐2
ambulante (p. fisso) tessuti 16 35,6 166,7 26 10
dettaglio calzature 95 19,7 14,5 3 12
ambulante (p. fisso) calzature 19 39,6 11,8 3 2
ambulante itinerante 338 80,7 41,4 99 99
TOTALE 801 17,0 42,8 44 240
* I totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Coerentemente con una presenza immigrata particolarmente marcata nelle attività commerciali, gli imprenditori migranti provengono principalmente dal Marocco ed è numerosa anche la comunità senegalese. Come sempre importante anche la presenza cinese, concentrata soprattutto nell’abbigliamento.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
79
TAVOLA 5‐6 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A BERGAMO NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
N° % su totale
Marocco 347 41,5
Cina 237 28,3
Senegal 123 14,7
Nigeria 14 1,7
Pakistan 13 1,6
Bangladesh 10 1,2
Romania 10 1,2
Altri 82 9,8
Totale 836 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Le imprese attive nelle produzioni manifatturiere di tessili, abbigliamento e cuoio e pelli hanno una struttura dimensionale che rispetto alla media lombarda è un po’ più spostata nelle fasce intermedie, più raramente si tratta di imprese monoaddetto, ma anche più raramente di imprese di dimensioni grandi. Nelle macchine tessili invece la produzione è più frammentata, con una più alta presenza sia di operatori monoaddetto sia di microimprese.
TAVOLA 5‐7 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A BERGAMO, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 20,5 23,3 18,7 22,7 2,7 2,6 1,4 8,1 100,0 Abbigliamento 27,8 22,2 14,8 17,1 1,6 0,6 ‐ 15,9 100,0 Cuoio e pelle 15,3 36,5 15,3 17,6 1,2 3,5 ‐ 10,6 100,0 Macchine tessili 42,6 21,3 13,0 12,0 1,9 ‐ 0,9 8,3 100,0 Commercio all'ingrosso 55,3 17,6 5,5 3,4 0,3 ‐ ‐ 18,0 100,0 Commercio al dettaglio 53,0 29,2 3,1 1,5 0,1 0,0 ‐ 13,1 100,0 Design e styling 47,5 16,8 2,0 1,0 ‐ ‐ ‐ 32,7 100,0 Totale 44,6 25,3 7,6 7,2 0,7 0,5 0,2 13,8 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
I dati sui flussi occupazionali evidenziano una situazione di maggiore crescita nei settori in cui Bergamo ha una presenza imprenditoriale più marcata: nel tessile, particolarmente nelle fibre, e nelle macchine tessili.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
80
TAVOLA 5‐8 BERGAMO: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive /registrate
saldi/ attive
TESSILE 736 325 ‐718 44,2 ‐2,2
tessile n.d. 18 6 ‐5 33,3 ‐0,8
fibre tessili 139 71 ‐338 51,1 ‐4,8
tessitura 92 42 ‐129 45,7 ‐3,1
finissaggio dei tessili 79 34 ‐103 43,0 ‐3,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 222 102 ‐90 45,9 ‐0,9
altre industrie tessili 101 37 ‐41 36,6 ‐1,1
tessuti a maglia 5 2 ‐2 40,0 ‐1,0
articoli di maglieria 80 31 ‐10 38,8 ‐0,3
ABBIGLIAMENTO 814 303 ‐89 37,2 ‐0,3
abbigliamento 14 1 ‐1 7,1 ‐1,0
vestiario in pelle 8 3 6 37,5 2,0
vestiario in tessuto a accessori 284 139 ‐30 48,9 ‐0,2
indumenti da lavoro 10 3 4 30,0 1,3
abbigliamento esterno 292 84 ‐69 28,8 ‐0,8
biancheria intima 54 23 20 42,6 0,9
altri articoli abbigliamento e accessori 125 48 ‐19 38,4 ‐0,4
pellicce 27 2 0 7,4 0,0
CUOIO E PELLE 97 39 ‐23 40,2 ‐0,6
MACCHINE TESSILI 126 41 ‐193 32,5 ‐4,7
COMMERCIO ALL'INGROSSO 846 117 ‐17 13,8 ‐0,1
intermediari 304 12 ‐1 3,9 ‐0,1
ingrosso tessili 146 37 3 25,3 0,1
ingrosso abbigliamento calzature 361 67 ‐19 18,6 ‐0,3
ingrosso cuoio 7 1 0 14,3 0,0
ingrosso macchine tessili 22 0
ingrosso fibre 2 0
ingrosso pelli 4 0
COMMERCIO AL DETTAGLIO 2.683 408 25 15,2 0,1
dettaglio tessili 337 41 ‐55 12,2 ‐1,3
dettaglio abbigliamento 1.090 273 69 25,0 0,3
grandi magazzini 203 38 22 18,7 0,6
ambulante (p. fisso) tessuti 47 8 6 17,0 0,8
dettaglio calzature 504 34 ‐13 6,7 ‐0,4
ambulante (p. fisso) calzature 54 2 2 3,7 1,0
ambulante itinerante 448 12 ‐6 2,7 ‐0,5
DESIGN E STYLING 110 23 ‐8 20,9 ‐0,3
TOTALE 5.412 1.256 ‐1.023 23,2 ‐0,8
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Bergamo si caratterizza per un maggior ricorso all’apprendistato per tutte le tipologie di attività. Il contratto a tempo indeterminato è più utilizzato rispetto alla media lombarda nel tessile, nell’abbigliamento e nel cuoio e pelli, ma è più utilizzato nelle macchine tessili e nel commercio al dettaglio.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
81
TAVOLA 5‐9 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A BERGAMO
BG
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
TOTALE
TESSILE 9,2 0,7 4,7 50,8 32,0 0,0 2,5 0,2 894 tessile n.d. 20,0 0,0 0,0 70,0 10,0 0,0 0,0 0,0 10 fibre tessili 5,5 0,0 7,9 63,6 20,2 0,0 2,8 0,0 253 tessitura 6,5 1,1 3,2 53,8 35,5 0,0 0,0 0,0 93 finissaggio dei tessili 14,7 0,0 6,9 40,2 38,2 0,0 0,0 0,0 102 confezionamento articoli tessili, no vestiario
10,5 1,1 2,5 44,6 37,7 0,0 2,9 0,7 276
altre industrie tessili 7,9 2,6 3,9 52,6 30,3 0,0 2,6 0,0 76 tessuti a maglia 0,0 0,0 5,9 35,3 58,8 0,0 0,0 0,0 17 articoli di maglieria 14,9 0,0 1,5 38,8 37,3 0,0 7,5 0,0 67 ABBIGLIAMENTO 11,4 0,2 5,0 35,8 46,2 0,1 0,1 1,3 1.001 vestiario in pelle 71,4 0,0 0,0 14,3 14,3 0,0 0,0 0,0 7 vestiario in tessuto e accessori 9,9 0,2 7,9 32,9 46,2 0,2 0,2 2,6 507 indumenti da lavoro 10,0 0,0 0,0 10,0 80,0 0,0 0,0 0,0 10 abbigliamento esterno 16,5 0,0 2,2 30,2 51,1 0,0 0,0 0,0 182 biancheria intima 7,8 0,5 2,1 51,6 38,0 0,0 0,0 0,0 192 altri articoli abbigliamento e accessori
11,8 0,0 2,0 34,3 52,0 0,0 0,0 0,0 102
Pellicce 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1 CUOIO E PELLE 16,1 0,0 3,4 52,9 27,6 0,0 0,0 0,0 87 MACCHINE TESSILI 19,8 1,0 8,9 17,8 52,5 0,0 0,0 0,0 101
COMMERCIO ALL'INGROSSO 11,3 0,4 8,7 42,9 33,8 0,0 0,4 2,6 231
intermediari 15,4 0,0 15,4 23,1 38,5 0,0 7,7 0,0 13 ingrosso tessili 5,3 0,0 10,5 43,4 39,5 0,0 0,0 1,3 76 ingrosso abbigliamento calzature 14,4 0,7 7,2 44,6 29,5 0,0 0,0 3,6 139 ingrosso cuoio 0,0 0,0 0,0 33,3 66,7 0,0 0,0 0,0 3
COMMERCIO AL DETTAGLIO 21,8 0,7 3,1 40,9 25,4 3,4 0,4 4,3 1.063
dettaglio tessili 22,0 1,7 3,4 32,2 39,0 1,7 0,0 0,0 59 dettaglio abbigliamento 18,7 0,6 2,8 43,6 24,0 4,1 0,5 5,7 812 grandi magazzini 41,5 0,8 0,8 35,4 20,8 0,8 0,0 0,0 130 ambulante (p. fisso) tessuti 20,0 0,0 33,3 13,3 33,3 0,0 0,0 0,0 15 dettaglio calzature 14,3 0,0 0,0 25,0 57,1 3,6 0,0 0,0 28
ambulante (p. fisso) calzature 25,0 0,0 0,0 75,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4
ambulante itinerante 33,3 0,0 13,3 26,7 26,7 0,0 0,0 0,0 15 DESIGN E STYLING 24,0 0,0 28,0 4,0 44,0 0,0 0,0 0,0 25 TOTALE 14,5 0,5 4,8 41,5 34,8 1,1 0,8 2,0 3.402 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
82
BRESCIA
Brescia ha una presenza nel tessile abbigliamento superiore alla media regionale, articolata su tutta la filiera, ma più importante nelle attività manifatturiere e del commercio al dettaglio. Nel territorio della provincia sono localizzati la maggioranza dei comuni che costituiscono i due distretti della Bassa Bresciana e una parte dei comuni del distretto di Castel Goffredo e di Bergamo‐Val Cavallina ‐ Oglio.
TAVOLA 5‐10 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A BRESCIA
2008 var 2005‐2008
Brescia
% su Lombardia
Brescia Lombardia
TESSILE 856 14,1 ‐ 14,9 ‐ 10,6
tessile n.d. 5 4,3 ‐ 16,7 ‐ 24,5
fibre tessili 63 13,7 ‐ 11,3 ‐ 15,6
Tessitura 37 3,5 ‐ 15,9 ‐ 13,6
finissaggio dei tessili 105 14,9 ‐ 13,9 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 72 6,9 ‐ 2,7 ‐ 0,4
altre industrie tessili 99 10,1 ‐ 2,0 ‐ 5,7
tessuti a maglia 9 7,3 ‐ 30,8 ‐ 9,6
articoli di maglieria 466 29,5 ‐ 19,0 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 965 14,7 ‐ 2,5 ‐ 6,8
Abbigliamento 4 7,5 ‐ 20,0 ‐ 22,1
vestiario in pelle 6 5,4 ‐ 33,3 ‐ 21,8
vestiario in tessuto a accessori 390 18,4 15,0 3,4
indumenti da lavoro 8 9,1 33,3 15,8
abbigliamento esterno 342 14,4 ‐ 15,3 ‐ 9,7
biancheria intima 83 17,7 ‐ 13,5 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 108 11,7 3,8 ‐ 9,4
Pellicce 24 5,6 ‐ 11,1 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 224 11,4 ‐ 14,2 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 133 18,3 ‐ 11,3 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 797 10,3 ‐ 6,7 ‐ 1,9
Intermediari 274 9,6 ‐ 16,2 ‐ 5,6
ingrosso tessili 86 7,1 ‐ 4,4 ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 376 12,2 0,5 3,4
ingrosso cuoio 17 10,1 ‐ 1,2
Ingrosso macchine tessili 30 15,4 ‐ 3,7
ingrosso fibre 3 7,0 ‐ 40,0 ‐ 27,1
ingrosso pelli 11 7,9 ‐ ‐ 14,1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 3.291 14,6 6,5 1,7
dettaglio tessili 335 14,9 ‐ 9,9 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 1.354 14,5 5,6 0,3
grandi magazzini 297 14,7 ‐ 3,9 ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 107 15,3 52,9 66,9
dettaglio calzature 568 13,2 2,2 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 60 10,7 ‐ 7,7 ‐ 6,0
ambulante itinerante 570 17,0 31,0 24,4
DESIGN E STYLING 97 8,5 29,3 14,3
TOTALE 6.363 13,6 ‐ 1,0 ‐ 2,4
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Brescia ha una specializzazione marcata nella maglieria, nelle attività di finissaggio, nelle macchine tessili e nel loro commercio, nel vestiario in tessuto, nella biancheria intima, nell’abbigliamento esterno, oltre che nell’insieme delle attività commerciali al dettaglio. Solo nel vestiario in tessuto e nel commercio al dettaglio la dinamica imprenditoriale è positiva.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
83
Le imprese di immigrati a Brescia sono percentualmente più rilevanti che nella media lombarda e si addensano nei settori dell’abbigliamento (325 imprese pari a 1/3 del totale a Brescia, di cui 229 nel vestiario in tessuto, dove rappresentano il 58,7% del totale) e del commercio al dettaglio (726 imprese pari al 22,1% del totale), la maggioranza delle quali operano nel commercio ambulante itinerante, ma è importante e crescente anche il numero di imprese nel dettaglio abbigliamento e calzature .
TAVOLA 5‐11 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A BRESCIA
2008 var % var ass 2005‐8
Immigrati
% su totale Brescia
immigrati Brescia Immigrati
TESSILE 40 4,7 48,1 ‐ 150 13
finissaggio dei tessili 10 9,5 11,1 ‐ 17 1
confezionamento articoli tessili, no vestiario 3 4,2 0,0 ‐ 2 0
altre industrie tessili 6 6,1 ‐ 2 4
articoli di maglieria 18 3,9 ‐ 109 6
ABBIGLIAMENTO 325 33,7 24,5 ‐ 25 64
vestiario in tessuto a accessori 229 58,7 26,5 51 48
abbigliamento esterno 66 19,3 10,0 ‐ 62 6
biancheria intima 5 6,0 150,0 ‐ 13 3
altri articoli abbigliamento e accessori 24 22,2 41,2 4 7
CUOIO E PELLE 13 5,8 18,2 ‐ 37 2
COMMERCIO ALL'INGROSSO 123 15,4 7,0 ‐ 57 8
ingrosso tessili 14 16,3 0,0 ‐ 4 0
ingrosso abbigliamento calzature 102 27,1 15,9 2 14
ingrosso cuoio 6 35,3 ‐25,0 ‐ ‐2
COMMERCIO AL DETTAGLIO 726 22,1 41,2 202 212
dettaglio tessili 7 2,1 0,0 ‐ 37 0
dettaglio abbigliamento 89 6,6 64,8 72 35
grandi magazzini 3 1,0 0,0 ‐ 12 0
ambulante (p. fisso) tessuti 34 31,8 161,5 37 21
dettaglio calzature 138 24,3 21,1 12 24
ambulante itinerante 452 79,3 41,7 135 133
DESIGN E STYLING 3 3,1 22 0
TOTALE 1.227 19,3 32,1 ‐ 62 298
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
I cinesi sono oltre la metà degli imprenditori migranti della provincia . Al secondo e terzo posto si posizionano Marocco e Senegal e si afferma anche una consistente presenza di imprenditori provenienti dall’area del sub continente indiano (120 provenienti da India, Pakistan e Bangladesh).
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
84
TAVOLA 5‐12 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A BRESCIA NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
N° %
Cina 648 50,5
Marocco 228 17,8
Senegal 113 8,8
Pakistan 60 4,7
Nigeria 56 4,4
Bangladesh 37 2,9
India 23 1,8
Serbia 14 1,1
Ghana 10 0,8
Romania 10 0,8
Altri 83 6,5
Totale 1.282 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
La presenza delle microimprese è ancor più elevata della media lombarda nelle produzioni tessili e di macchine tessili, nell’abbigliamento invece Brescia si caratterizza per una dimensione media più elevata.
TAVOLA 5‐13 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A BRESCIA, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 27,7 27,8 16,0 18,7 2,0 0,6 0,1 7,1 100,0 Abbigliamento 30,6 25,0 13,7 15,0 0,5 0,4 0,1 14,7 100,0 Cuoio e pelle 22,3 23,7 16,5 26,3 2,2 1,3 ‐ 7,6 100,0 Macchine tessili 38,3 28,6 5,3 17,3 0,8 0,8 2,3 6,8 100,0 Commercio all'ingrosso 53,6 21,1 3,4 3,0 0,4 0,1 ‐ 18,4 100,0 Commercio al dettaglio 51,9 30,4 2,3 1,6 0,1 0,1 ‐ 13,6 100,0 Design e styling 49,5 12,4 ‐ 4,1 ‐ ‐ ‐ 34,0 100,0 Totale 44,3 27,5 6,6 7,4 0,6 0,3 0,1 13,4 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Gli avviamenti più cospicui sono stati effettuati nel vestiario in tessuto, maglieria, abbigliamento esterno, commercio ingrosso e dettaglio di abbigliamento; tra questi solo l’abbigliamento esterno e il commercio al dettaglio di abbigliamento hanno registrato un saldo non negativo (che a causa della non esaustività del dato sulle cessazioni possiamo considerare relativamente migliore che negli altri settori, ma non necessariamente positivo).
L’abbigliamento esterno e le fibre tessili hanno subito le maggiori contrazioni occupazionali nel corso del 2008.
TAVOLA 5‐14 BRESCIA: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
85
Imprese registrate
Imprese occupazionalmen
te attive
TOTALE saldi
occ attive / registrate
saldi/ attive
TESSILE 1.061 389 ‐207 36,7 ‐0,5
tessile n.d. 18 2 3 11,1 1,5
fibre tessili 80 43 ‐108 53,8 ‐2,5
tessitura 45 18 2 40,0 0,1
finissaggio dei tessili 122 45 ‐23 36,9 ‐0,5
confezionamento articoli tessili, no vestiario 86 28 ‐6 32,6 ‐0,2
altre industrie tessili 114 43 ‐15 37,7 ‐0,3
tessuti a maglia 13 5 ‐11 38,5 ‐2,2
articoli di maglieria 583 205 ‐49 35,2 ‐0,2
ABBIGLIAMENTO 1.240 543 ‐179 43,8 ‐0,3
abbigliamento 17 1 ‐3 5,9 ‐3,0
vestiario in pelle 7 2 ‐1 28,6 ‐0,5
vestiario in tessuto a accessori 469 292 118 62,3 0,4
indumenti da lavoro 11 4 1 36,4 0,3
abbigliamento esterno 472 164 ‐269 34,7 ‐1,6
biancheria intima 103 35 ‐15 34,0 ‐0,4
altri articoli abbigliamento e accessori 136 43 ‐10 31,6 ‐0,2
pellicce 25 2 0 8,0 0,0
CUOIO E PELLE 284 103 ‐94 36,3 ‐0,9
MACCHINE TESSILI 154 40 ‐82 26,0 ‐2,1
COMMERCIO ALL'INGROSSO 957 140 ‐30 14,6 ‐0,2
intermediari 306 11 12 3,6 1,1
ingrosso tessili 105 27 2 25,7 0,1
ingrosso abbigliamento calzature 473 94 ‐50 19,9 ‐0,5
ingrosso cuoio 20 4 ‐1 20,0 ‐0,3
ingrosso macchine tessili 36 0
ingrosso fibre 5 1 2 20,0 2,0
ingrosso pelli 12 3 5 25,0 1,7
COMMERCIO AL DETTAGLIO 3.683 651 74 17,7 0,1
dettaglio tessili 375 42 ‐12 11,2 ‐0,3
dettaglio abbigliamento 1.581 369 25 23,3 0,1
grandi magazzini 347 61 21 17,6 0,3
ambulante (p. fisso) tessuti 117 39 12 33,3 0,3
dettaglio calzature 600 74 12 12,3 0,2
ambulante (p. fisso) calzature 61 7 ‐4 11,5 ‐0,6
ambulante itinerante 602 59 20 9,8 0,3
DESIGN E STYLING 106 18 ‐3 17,0 ‐0,2
TOTALE 7.485 1.884 ‐521 25,2 ‐0,3
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Anche Brescia, come Bergamo, ricorre all’apprendistato in misura superiore alla media in tutti i settori, con l’importante eccezione del tessile, dove i ¾ dei contratti sono a tempo indeterminato. Il tempo indeterminato è molto usato anche nelle macchine tessili e nel commercio al dettaglio, mentre è meno frequente nella pelle e cuoio e nel commercio all’ingrosso.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 5‐15 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A BRESCIA
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente
Tirocinio Altri
contratti TOTALE
TESSILE 8,5 0,3 3,5 50,7 35,9 0,0 0,9 0,3 1.158 tessile n.d. 0,0 0,0 0,0 33,3 66,7 0,0 0,0 0,0 6 fibre tessili 2,0 0,0 6,1 55,4 31,8 0,0 4,7 0,0 148 tessitura 5,9 1,0 1,0 57,4 33,7 0,0 1,0 0,0 101 finissaggio dei tessili 17,9 0,0 2,6 40,2 39,3 0,0 0,0 0,0 117 confezionamento articoli tessili, no vestiario
5,9 0,0 1,5 48,5 44,1 0,0 0,0 0,0 68
altre industrie tessili 18,8 1,3 6,3 32,5 40,0 0,0 1,3 0,0 80 tessuti a maglia 20,0 0,0 0,0 80,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5 articoli di maglieria 7,6 0,2 3,3 52,9 35,2 0,0 0,3 0,5 633 ABBIGLIAMENTO 3,3 0,1 1,4 17,8 76,7 0,0 0,3 0,3 1.735 abbigliamento 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2 vestiario in pelle 0,0 0,0 0,0 25,0 75,0 0,0 0,0 0,0 4 vestiario in tessuto e accessori 2,1 0,0 1,3 9,9 86,0 0,0 0,3 0,4 1.028 indumenti da lavoro 25,0 0,0 0,0 50,0 25,0 0,0 0,0 0,0 4 abbigliamento esterno 4,6 0,2 1,9 29,0 64,0 0,0 0,2 0,2 480 biancheria intima 8,6 1,1 1,1 32,3 53,8 0,0 2,2 1,1 93 altri articoli abbigliamento e accessori
2,5 0,0 0,8 27,9 68,9 0,0 0,0 0,0 122
pellicce 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 2 CUOIO E PELLE 16,6 0,5 3,7 33,6 45,6 0,0 0,0 0,0 217 MACCHINE TESSILI 13,5 0,0 14,3 19,8 51,6 0,0 0,8 0,0 126
COMMERCIO ALL'INGROSSO 21,4 0,0 3,1 38,4 26,7 8,0 1,7 0,8 589
Intermediari 32,2 0,0 1,7 39,1 9,6 14,8 0,0 2,6 115 ingrosso tessili 6,5 0,0 2,2 30,4 60,9 0,0 0,0 0,0 46
ingrosso abbigliamento calzature 21,3 0,0 3,3 38,3 26,8 7,5 2,5 0,5 400
ingrosso cuoio 0,0 0,0 50,0 0,0 50,0 0,0 0,0 0,0 2 ingrosso macchine tessili 0 ingrosso fibre 50,0 0,0 0,0 50,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2 ingrosso pelli 0,0 0,0 4,2 54,2 41,7 0,0 0,0 0,0 24
COMMERCIO AL DETTAGLIO 20,2 0,3 2,2 38,0 34,8 1,4 0,7 2,4 1.440
dettaglio tessili 13,8 0,0 6,2 43,1 29,2 1,5 6,2 0,0 65 dettaglio abbigliamento 27,4 0,5 1,9 38,3 25,9 2,1 0,3 3,6 877 grandi magazzini 26,5 0,0 3,5 41,6 24,8 0,0 2,7 0,9 113 ambulante (p. fisso) tessuti 3,3 0,0 2,1 49,2 44,6 0,4 0,0 0,4 240 dettaglio calzature 0,0 0,0 2,7 17,6 78,4 0,0 0,0 1,4 74 ambulante (p. fisso) calzature 28,6 0,0 0,0 14,3 57,1 0,0 0,0 0,0 7 ambulante itinerante 3,1 0,0 0,0 6,3 90,6 0,0 0,0 0,0 64 DESIGN E STYLING 11,1 0,0 11,1 25,9 51,9 0,0 0,0 0,0 27 TOTALE 11,9 0,2 2,7 33,5 48,8 1,3 0,7 0,9 5.292 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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COMO
Como è la seconda provincia Lombarda per incidenza del tessile abbigliamento sul numero complessivo delle imprese. Le produzioni dominanti sono quelle del distretto tessile della seta: la tessitura (vi è localizzato il 36% delle imprese lombarde) e il finissaggio, gli altri articoli di abbigliamento e accessori, il commercio all’ingrosso di tessili e il design e styling (l’unica provincia oltre a Milano ad avere un’importante presenza in questo ambito).
TAVOLA 5‐16 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A COMO
2008 var 2005‐2008
Como
% su Lombardia
Como Lombardia
TESSILE 791 13,0 ‐ 8,7 ‐ 10,6 tessile n.d. 9 7,7 ‐ 10,0 ‐ 24,5 fibre tessili 53 11,5 ‐ 10,2 ‐ 15,6 Tessitura 379 36,0 ‐ 14,4 ‐ 13,6 finissaggio dei tessili 160 22,7 9,6 ‐ 1,0 confezionamento articoli tessili, no vestiario 92 8,8 ‐ 3,2 ‐ 0,4 altre industrie tessili 68 6,9 ‐ 8,1 ‐ 5,7 tessuti a maglia 8 6,5 ‐ 20,0 ‐ 9,6 articoli di maglieria 22 1,4 ‐ 24,1 ‐ 18,2 ABBIGLIAMENTO 472 7,2 ‐ 20,7 ‐ 6,8 Abbigliamento 2 3,8 ‐ 33,3 ‐ 22,1 vestiario in pelle 6 5,4 ‐ 25,0 ‐ 21,8 vestiario in tessuto a accessori 113 5,3 ‐ 19,9 3,4 indumenti da lavoro 5 5,7 ‐ 15,8 abbigliamento esterno 74 3,1 ‐ 22,9 ‐ 9,7 biancheria intima 18 3,8 ‐ 37,9 ‐ 15,5 altri articoli abbigliamento e accessori 239 26,0 ‐ 18,4 ‐ 9,4 Pellicce 15 3,5 ‐ 25,0 ‐ 15,5 CUOIO E PELLE 38 1,9 ‐ 19,1 ‐ 10,4 MACCHINE TESSILI 61 8,4 ‐ ‐ 12,9 COMMERCIO ALL'INGROSSO 566 7,3 ‐ 3,4 ‐ 1,9 Intermediari 270 9,4 ‐ 5,3 ‐ 5,6 ingrosso tessili 152 12,6 ‐ 3,2 ‐ 4,1 ingrosso abbigliamento calzature 118 3,8 ‐ 2,5 3,4 ingrosso cuoio 4 2,4 33,3 1,2 Ingrosso macchine tessili 10 5,1 25,0 3,7 ingrosso fibre 6 14,0 ‐ 14,3 ‐ 27,1 ingrosso pelli 6 4,3 20,0 ‐ 14,1 COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.039 4,6 1,4 1,7 dettaglio tessili 135 6,0 ‐ 11,2 ‐ 13,1 dettaglio abbigliamento 463 5,0 1,1 0,3 grandi magazzini 90 4,5 ‐ 9,1 ‐ 3,6 ambulante (p. fisso) tessuti 53 7,6 55,9 66,9 dettaglio calzature 185 4,3 ‐ 0,5 ‐ 2,9 ambulante (p. fisso) calzature 16 2,8 ‐ 5,9 ‐ 6,0 ambulante itinerante 97 2,9 22,8 24,4 DESIGN E STYLING 197 17,2 ‐ 6,6 14,3 TOTALE 3.164 6,8 ‐ 6,7 ‐ 2,4
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
La dinamica imprenditoriale è calante in misura superiore alla media lombarda e la contrazione interessa maggiormente l’abbigliamento, in particolare le attività di vestiario e abbigliamento e accessori, in cui Como possiede una marcata presenza. Meno negativo il dato sul tessile, in cui si registra una crescita delle attività di finissaggio.
In riduzione anche le attività degli intermediari, mentre il commercio al dettaglio nel suo complesso aumenta leggermente, grazie alla nascita di nuove imprese ambulanti, ad opera
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
88
soprattutto di immigrati, che concentrano in questo ambito una presenza tutto sommato circoscritta.
La presenza di imprese a controllo immigrato è infatti decisamente più bassa che nella media regionale e non interessa i settori di maggiore specializzazione.
TAVOLA 5‐17 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A COMO
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Como
immigrati Como Immigrati
TESSILE 9 1,1 28,6 ‐ 75 2
finissaggio dei tessili 4 2,5 33,3 14 1
confezionamento articoli tessili, no vestiario 3 3,3 50,0 ‐ 3 1
ABBIGLIAMENTO 42 8,9 61,5 ‐ 123 16
vestiario in tessuto a accessori 7 6,2 0,0 ‐ 28 0
abbigliamento esterno 10 13,5 150,0 ‐ 22 6
altri articoli abbigliamento e accessori 24 10,0 84,6 ‐ 54 11
CUOIO E PELLE 5 13,2 25,0 ‐ 9 1
COMMERCIO ALL'INGROSSO 21 3,7 ‐12,5 ‐ 20 ‐3
Intermediari 6 2,2 20,0 ‐ 15 1
ingrosso tessili 5 3,3 ‐28,6 ‐ 5 ‐2
ingrosso abbigliamento calzature 8 6,8 ‐11,1 ‐ 3 ‐1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 145 14,0 31,8 14 35
dettaglio abbigliamento 22 4,8 100,0 5 11
ambulante (p. fisso) tessuti 12 22,6 100,0 19 6
dettaglio calzature 36 19,5 16,1 ‐ 1 5
ambulante itinerante 69 71,1 23,2 18 13
Totale 222 7,0 29,8 ‐ 227 51
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
I ¾ delle attività immigrate sono a proprietà di cinesi, marocchini e senegalesi. Al quarto posto si osserva un nucleo significativo di imprese russe e ucraine.
TAVOLA 5‐18 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A COMO NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
N° %Cina 89 37,7 Marocco 67 28,4 Senegal 23 9,7 Russia e ucraina 13 5,5 Bangladesh 6 2,5 Nigeria 5 2,1 Pakistan 5 2,1 Albania 4 1,7 Romania 4 1,7 Altri 54 22,9 Totale 236 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Le imprese comasche hanno nel complesso una maggiore strutturazione rispetto alla media lombarda, per effetto di una maggiore presenza e una dimensione più elevata delle imprese tessili. Nell’abbigliamento, nelle pelli e cuoio e nelle macchine tessili, l’incidenza delle imprese mono addetto o con 2‐4 addetti è, invece, ancora più evidente che nella media regionale.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 5‐19 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A COMO, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 18,1 19,8 14,2 30,8 5,1 1,9 1,0 9,1 100,0
Abbigliamento 40,7 26,1 12,5 10,0 0,8 0,2 0,2 9,5 100,0
Cuoio e pelle 36,8 42,1 7,9 ‐ 5,3 2,6 ‐ 5,3 100,0
Macchine tessili 34,4 18,0 11,5 24,6 ‐ ‐ ‐ 11,5 100,0
Commercio all'ingrosso 59,0 15,9 5,1 4,1 0,4 ‐ ‐ 15,5 100,0
Commercio al dettaglio 51,9 31,1 2,8 1,9 0,2 0,2 ‐ 11,9 100,0
Design e styling 47,7 18,3 6,6 7,6 ‐ ‐ ‐ 19,8 100,0
Totale 42,3 23,9 8,0 11,5 1,6 0,6 0,3 11,9 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0
Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0
Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0
Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0
Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0
Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0
Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0
Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
I saldi occupazionali nel 2008 sono negativi e la contrazione dell’occupazione è concentrata negli ambiti che registrano maggiori movimenti occupazionali: il tessile e il finissaggio, in cui la presenza comasca è particolarmente rilevante e in cui la dinamica imprenditoriale negli ultimi anni è stata positiva.
Nel tessile il ricorso al tempo indeterminato, seppure inferiore all’uso del tempo determinato, è più consistente che nella media regionale. Al contrario nell’abbigliamento e nel cuoio e pelle a Como predomina il tempo determinato, mentre a livello regionale sono maggioritari i contratti permanenti. Molto diversa la tipologia dei contratti del design e styling rispetto ad una media regionale determinata da Milano, che, per quanto concerne la provincia di Como, riflette una realtà piuttosto diversa, più legata alla manifattura e concentrata sulla prototipazione e quindi più orientata all’uso di contratti stabili rispetto ad un’attività più propriamente immateriale come invece avviene a Milano.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
90
TAVOLA 5‐20 COMO: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive / registrate
saldi/ attive
TESSILE 1.194 484 ‐594 40,5 ‐1,2 tessile n.d. 18 7 ‐8 38,9 ‐1,1 fibre tessili 86 35 ‐53 40,7 ‐1,5 tessitura 598 256 ‐351 42,8 ‐1,4 finissaggio dei tessili 235 110 ‐169 46,8 ‐1,5 confezionamento articoli tessili, no vestiario 113 35 ‐3 31,0 ‐0,1 altre industrie tessili 89 28 ‐4 31,5 ‐0,1 tessuti a maglia 15 4 ‐3 26,7 ‐0,8 articoli di maglieria 40 9 ‐3 22,5 ‐0,3 ABBIGLIAMENTO 712 180 13 25,3 0,1 abbigliamento 20 1 17 5,0 17,0 vestiario in pelle 8 2 0 25,0 0,0 vestiario in tessuto a accessori 160 49 ‐38 30,6 ‐0,8 indumenti da lavoro 6 0 abbigliamento esterno 112 20 6 17,9 0,3 biancheria intima 23 10 ‐15 43,5 ‐1,5 altri articoli abbigliamento e accessori 358 96 44 26,8 0,5 pellicce 25 2 ‐1 8,0 ‐0,5 CUOIO E PELLE 57 11 ‐2 19,3 ‐0,2 MACCHINE TESSILI 80 29 ‐1 36,3 0,0 COMMERCIO ALL'INGROSSO 723 110 ‐9 15,2 ‐0,1 Intermediari 306 20 4 6,5 0,2 ingrosso tessili 228 50 ‐4 21,9 ‐0,1 ingrosso abbigliamento calzature 160 37 ‐7 23,1 ‐0,2 ingrosso cuoio 6 2 ‐1 33,3 ‐0,5 ingrosso macchine tessili 10 0 ingrosso fibre 7 1 ‐1 14,3 ‐1,0 ingrosso pelli 6 0 COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.251 218 ‐7 17,4 0,0 dettaglio tessili 161 19 ‐1 11,8 ‐0,1 dettaglio abbigliamento 584 134 3 22,9 0,0 grandi magazzini 115 37 ‐6 32,2 ‐0,2 ambulante (p. fisso) tessuti 60 16 ‐4 26,7 ‐0,3 dettaglio calzature 199 9 1 4,5 0,1 ambulante (p. fisso) calzature 20 1 0 5,0 0,0 ambulante itinerante 112 2 0 1,8 0,0 DESIGN E STYLING 223 51 ‐10 22,9 ‐0,2 TOTALE 4.240 1.083 ‐610 25,5 ‐0,6
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
91
TAVOLA 5‐21 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A COMO
CO
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
Totale
TESSILE 3,9 0,6 5,1 48,0 39,0 0,0 3,0 0,4 1.705 tessile n.d. 0,0 0,0 41,7 41,7 16,7 0,0 0,0 0,0 12 fibre tessili 7,4 0,0 0,0 58,8 30,9 0,0 1,5 1,5 68 tessitura 3,5 0,9 3,6 46,9 40,8 0,0 4,3 0,1 1.001 finissaggio dei tessili 5,6 0,3 5,6 50,8 36,2 0,0 0,5 1,0 390 confezionamento articoli tessili, no vestiario
2,6 0,0 13,8 33,6 48,3 0,0 1,7 0,0 116
altre industrie tessili 1,0 0,0 7,6 60,0 28,6 0,0 2,9 0,0 105 tessuti a maglia 33,3 0,0 0,0 0,0 66,7 0,0 0,0 0,0 3 articoli di maglieria 0,0 0,0 0,0 50,0 50,0 0,0 0,0 0,0 10 ABBIGLIAMENTO 8,0 0,6 4,6 49,2 35,9 0,0 1,4 0,2 498 vestiario in tessuto e accessori 7,6 0,5 3,8 61,6 24,9 0,0 1,6 0,0 185 abbigliamento esterno 11,1 0,0 0,0 25,9 59,3 0,0 3,7 0,0 27 biancheria intima 14,3 0,0 21,4 28,6 35,7 0,0 0,0 0,0 14 altri articoli abbigliamento e accessori
8,4 0,8 5,2 40,0 44,0 0,0 1,2 0,4 250
pellicce 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1 CUOIO E PELLE 2,6 0,0 2,6 57,9 26,3 0,0 10,5 0,0 38 MACCHINE TESSILI 5,5 0,0 5,5 32,7 50,9 0,0 3,6 1,8 55
COMMERCIO ALL'INGROSSO 4,4 0,0 8,0 50,2 35,1 0,9 1,3 0,0 225
intermediari 2,0 0,0 11,8 58,8 25,5 2,0 0,0 0,0 51 ingrosso tessili 5,4 0,0 12,9 39,8 39,8 0,0 2,2 0,0 93 ingrosso abbigliamento calzature 5,3 0,0 0,0 56,0 37,3 1,3 0,0 0,0 75 ingrosso cuoio 0,0 0,0 0,0 66,7 16,7 0,0 16,7 0,0 6 COMMERCIO AL DETTAGLIO 7,8 0,0 2,2 62,5 20,9 1,0 3,8 1,8 502 dettaglio tessili 2,2 0,0 4,3 52,2 30,4 0,0 0,0 10,9 46 dettaglio abbigliamento 9,1 0,0 2,0 58,5 20,9 1,2 6,7 1,6 253 grandi magazzini 7,4 0,0 1,2 76,5 13,0 1,2 0,6 0,0 162 ambulante (p. fisso) tessuti 6,3 0,0 6,3 46,9 37,5 0,0 3,1 0,0 32 dettaglio calzature 16,7 0,0 0,0 50,0 33,3 0,0 0,0 0,0 6 DESIGN E STYLING 10,4 1,3 9,1 27,3 45,5 0,0 6,5 0,0 77 TOTALE 5,4 0,5 4,8 50,1 35,5 0,2 2,9 0,5 3.100
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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CREMONA
Cremona è una delle tre province lombarde (insieme a Sondrio e Lodi) che non comprende aree distrettuali tessili e che nel complesso ha una a bassa specializzazione nel tessile abbigliamento.
La presenza imprenditoriale è più accentuata nel commercio al dettaglio e nella produzione di abbigliamento, specialmente pellicce, abbigliamento esterno e in pelle. La dinamica imprenditoriale è generalmente negativa e in linea con la media regionale, in aumento solo la produzione di pelli e cuoio, ma su numeri marginali, e il commercio al dettaglio, con riferimento alle attività ambulanti, in cui è elevata la partecipazione immigrata.
TAVOLA 5‐22 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A CREMONA
2008 var 2005‐2008
Cremona
% su Lombardia
Cremona Lombardia
TESSILE 117 1,9 ‐ 10,7 ‐ 10,6
finissaggio dei tessili 10 1,4 ‐ 23,1 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 39 3,7 5,4 ‐ 0,4
altre industrie tessili 17 1,7 ‐ 19,0 ‐ 5,7
articoli di maglieria 42 2,7 ‐ 12,5 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 211 3,2 ‐ 6,6 ‐ 6,8
vestiario in pelle 4 3,6 ‐ 20,0 ‐ 21,8
vestiario in tessuto a accessori 61 2,9 3,4 3,4
abbigliamento esterno 92 3,9 ‐ 9,8 ‐ 9,7
biancheria intima 14 3,0 ‐ 6,7 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 19 2,1 ‐ 20,8 ‐ 9,4
Pellicce 19 4,4 ‐ 5,0 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 28 1,4 7,7 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 5 0,7 ‐ 37,5 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 128 1,7 ‐ 14,7 ‐ 1,9
Intermediari 66 2,3 ‐ 7,0 ‐ 5,6
ingrosso tessili 13 1,1 ‐ ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 45 1,5 ‐ 22,4 3,4
COMMERCIO AL DETTAGLIO 862 3,8 1,2 1,7
dettaglio tessili 91 4,0 ‐ 9,0 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 324 3,5 1,9 0,3
grandi magazzini 64 3,2 ‐ 8,6 ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 16 2,3 433,3 66,9
dettaglio calzature 167 3,9 ‐ 6,2 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 29 5,2 11,5 ‐ 6,0
ambulante itinerante 171 5,1 8,9 24,4
DESIGN E STYLING 9 0,8 ‐ 14,3
TOTALE 1.360 2,9 ‐ 3,0 ‐ 2,4
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 3 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Nel complesso la presenza degli immigrati è più alta della media lombarda e interessa, oltre alle attività commerciali ambulanti, il commercio al dettaglio di calzature e alcune attività manifatturiere. Tra i migranti prevalgono nettamente i marocchini e i cinesi, seguono a distanza senegalesi e indiani.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 5‐23 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A CREMONA
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Cremona
immigrati Cremona Immigrati
TESSILE 7 6,0 40,0 ‐ 14 2 confezionamento articoli tessili, no vestiario 4 10,3 33,3 2 1 ABBIGLIAMENTO 32 15,2 77,8 ‐ 15 14 vestiario in tessuto a accessori 17 27,9 21,4 2 3 abbigliamento esterno 12 13,0 300,0 ‐ 10 9 COMMERCIO ALL'INGROSSO 9 7,0 ‐10,0 ‐ 22 ‐1 ingrosso tessili 3 23,1 200,0 ‐ 2 ingrosso abbigliamento calzature 6 13,3 ‐33,3 ‐ 13 ‐3 COMMERCIO AL DETTAGLIO 224 26,0 19,1 10 36 dettaglio abbigliamento 15 4,6 200,0 6 10 ambulante (p. fisso) tessuti 7 43,8 13 7 dettaglio calzature 58 34,7 ‐6,5 ‐ 11 ‐4 ambulante (p. fisso) calzature 8 27,6 14,3 3 1 ambulante itinerante 134 78,4 17,5 14 20 TOTALE 272 20,0 22,5 ‐ 42 50
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
TAVOLA 5‐24 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A CREMONA NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
N° %
Marocco 120 42,9Cina 91 32,5Senegal 20 7,1India 14 5,0Nigeria 7 2,5Altri 28 10,0Totale 280 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Gli avviamenti al lavoro del 2008 non sono stati molto numerosi e sono concentrati nella maglieria, nell’abbigliamento esterno , nel vestiario in tessuto e nel commercio al dettaglio di abbigliamento. I saldi occupazionali sono limitati, positivi solo per gli articoli di maglieria.
TAVOLA 5‐25 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A CREMONA, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 26,5 31,6 16,2 17,9 2,6 0,9 ‐ 4,3 100,0 Abbigliamento 32,7 25,6 11,8 19,0 0,9 ‐ ‐ 10,0 100,0 Cuoio e pelle 46,4 28,6 10,7 14,3 ‐ ‐ ‐ ‐ 100,0 Macchine tessili 40,0 20,0 ‐ 40,0 ‐ ‐ ‐ ‐ 100,0 Commercio all'ingrosso 64,1 18,0 3,1 1,6 ‐ ‐ ‐ 13,3 100,0 Commercio al dettaglio 54,4 28,8 2,3 0,6 ‐ ‐ ‐ 13,9 100,0 Design e styling 44,4 11,1 11,1 ‐ ‐ ‐ ‐ 33,3 100,0 Totale 49,3 27,4 5,3 5,4 0,4 0,1 ‐ 12,2 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
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TAVOLA 5‐26 CREMONA: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive / registrate
saldi/ attive
TESSILE 142 52 0 36,6 0,0 fibre tessili 4 2 ‐4 50,0 ‐2,0 tessitura 5 3 3 60,0 1,0 finissaggio dei tessili 12 5 ‐22 41,7 ‐4,4
confezionamento articoli tessili, no vestiario 44 12 5 27,3 0,4
altre industrie tessili 18 8 9 44,4 1,1 tessuti a maglia 3 2 ‐2 66,7 ‐1,0 articoli di maglieria 56 20 11 35,7 0,6 ABBIGLIAMENTO 276 88 ‐28 31,9 ‐0,3 abbigliamento 4 0 vestiario in pelle 4 0
vestiario in tessuto a accessori 72 31 ‐20 43,1 ‐0,6
indumenti da lavoro 2 0 abbigliamento esterno 133 43 ‐1 32,3 0,0 biancheria intima 16 8 ‐7 50,0 ‐0,9 altri articoli abbigliamento e accessori 25 6 0 24,0 0,0 pellicce 20 0 CUOIO E PELLE 32 10 5 31,3 0,5 MACCHINE TESSILI 5 1 ‐5 20,0 ‐5,0 COMMERCIO ALL'INGROSSO 167 21 2 12,6 0,1 intermediari 72 5 ‐2 6,9 ‐0,4 ingrosso tessili 18 1 0 5,6 0,0 ingrosso abbigliamento calzature 68 14 7 20,6 0,5 ingrosso cuoio 2 0 ingrosso macchine tessili 3 0 ingrosso fibre 1 1 ‐3 100,0 ‐3,0 ingrosso pelli 3 0 COMMERCIO AL DETTAGLIO 968 132 ‐3 13,6 0,0 dettaglio tessili 99 7 1 7,1 0,1 dettaglio abbigliamento 393 77 ‐12 19,6 ‐0,2 grandi magazzini 75 14 1 18,7 0,1 ambulante (p. fisso) tessuti 16 5 3 31,3 0,6 dettaglio calzature 177 20 2 11,3 0,1
ambulante (p. fisso) calzature 29 1 ‐1 3,4 ‐1,0
ambulante itinerante 179 8 3 4,5 0,4 DESIGN E STYLING 9 1 0 11,1 0,0 Totale 1.599 305 ‐29 19,1 ‐0,1
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Nella provincia di Cremona il ricorso al tempo indeterminato è più diffuso rispetto alla media regionale nelle attività commerciali, ma meno diffuso in quelle manifatturiere. Rispetto alla regione si segnala inoltre un più esteso uso dell’apprendistato, mentre sono più rare le collaborazioni.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 5‐27 AVVIAMENTI AL LAVORO E DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A CREMONA
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
TOTALE
TESSILE 15,4 0,6 0,6 56,8 26,5 0,0 0,0 0,0 162 fibre tessili 0,0 0,0 0,0 40,0 60,0 0,0 0,0 0,0 5 tessitura 9,1 0,0 0,0 18,2 72,7 0,0 0,0 0,0 11 finissaggio dei tessili 14,3 0,0 0,0 78,6 7,1 0,0 0,0 0,0 14 confezionamento articoli tessili, no vestiario
3,4 3,4 0,0 37,9 55,2 0,0 0,0 0,0 29
altre industrie tessili 17,2 0,0 0,0 58,6 24,1 0,0 0,0 0,0 29 tessuti a maglia 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5 articoli di maglieria 23,2 0,0 1,4 63,8 11,6 0,0 0,0 0,0 69 ABBIGLIAMENTO 5,2 0,0 2,9 38,4 53,5 0,0 0,0 0,0 172
vestiario in tessuto e accessori 7,9 0,0 3,2 17,5 71,4 0,0 0,0 0,0 63
abbigliamento esterno 1,4 0,0 4,1 56,2 38,4 0,0 0,0 0,0 73 biancheria intima 0,0 0,0 0,0 18,2 81,8 0,0 0,0 0,0 22 altri articoli abbigliamento e accessori
21,4 0,0 0,0 71,4 7,1 0,0 0,0 0,0 14
CUOIO E PELLE 0,0 0,0 8,3 66,7 25,0 0,0 0,0 0,0 12 MACCHINE TESSILI 0,0 0,0 0,0 62,5 12,5 0,0 25,0 0,0 8 COMMERCIO ALL'INGROSSO 5,1 0,0 2,6 48,7 43,6 0,0 0,0 0,0 39 intermediari 20,0 0,0 0,0 40,0 40,0 0,0 0,0 0,0 5 ingrosso tessili 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1 ingrosso abbigliamento calzature
3,0 0,0 3,0 48,5 45,5 0,0 0,0 0,0 33
COMMERCIO AL DETTAGLIO 14,1 0,0 2,6 41,4 34,6 2,6 1,0 3,7 191 dettaglio tessili 11,1 0,0 0,0 66,7 22,2 0,0 0,0 0,0 9 dettaglio abbigliamento 13,3 0,0 3,5 43,4 30,1 2,7 1,8 5,3 113 grandi magazzini 0,0 0,0 0,0 57,1 42,9 0,0 0,0 0,0 21 ambulante (p. fisso) tessuti 50,0 0,0 0,0 30,0 15,0 5,0 0,0 0,0 20 dettaglio calzature 4,5 0,0 4,5 27,3 54,5 4,5 0,0 4,5 22 ambulante itinerante 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 6 DESIGN E STYLING 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1 TOTALE 10,8 0,2 2,2 46,2 37,9 0,9 0,7 1,2 585
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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LECCO
La presenza di Lecco nella filiera del tessile abbigliamento, nel complesso limitata, è significativa nelle produzioni tessili e in particolare nella tessitura, area di specializzazione del distretto lecchese, ma in cui la dinamica imprenditoriale è in calo, analogamente a quanto avviene nel resto della regione. In aumento il numero delle imprese del commercio ambulante e anche quelle del design e styling, seppure, queste ultime, con numeri assoluti contenuti.
TAVOLA 5‐28 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A LECCO
2008 var 2005‐2008
Lecco
% su Lombardia
Lecco Lombardia
TESSILE 219 3,6 ‐ 10,6 ‐ 10,6
fibre tessili 18 3,9 ‐ 18,2 ‐ 15,6
tessitura 101 9,6 ‐ 12,2 ‐ 13,6
finissaggio dei tessili 14 2,0 16,7 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 34 3,2 ‐ 2,9 ‐ 0,4
altre industrie tessili 26 2,7 ‐ 10,3 ‐ 5,7
articoli di maglieria 20 1,3 ‐ 20,0 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 117 1,8 ‐ 15,8 ‐ 6,8
vestiario in tessuto a accessori 23 1,1 ‐ 17,9 3,4
indumenti da lavoro 6 6,8 50,0 15,8
abbigliamento esterno 43 1,8 ‐ 15,7 ‐ 9,7
biancheria intima 11 2,3 10,0 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 23 2,5 ‐ 23,3 ‐ 9,4
pellicce 8 1,9 ‐ 27,3 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 26 1,3 ‐ 3,7 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 17 2,3 ‐ 19,0 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 195 2,5 ‐ 2,5 ‐ 1,9
intermediari 101 3,5 ‐ 2,9 ‐ 5,6
ingrosso tessili 32 2,7 14,3 ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 53 1,7 ‐ 7,0 3,4
Ingrosso macchine tessili 5 2,6 ‐ 16,7 3,7
COMMERCIO AL DETTAGLIO 615 2,7 2,2 1,7
dettaglio tessili 69 3,1 ‐ 17,9 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 270 2,9 3,1 0,3
grandi magazzini 47 2,3 ‐ 9,6 ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 19 2,7 46,2 66,9
dettaglio calzature 84 1,9 2,4 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 13 2,3 ‐ 13,3 ‐ 6,0
ambulante itinerante 113 3,4 20,2 24,4
DESIGN E STYLING 24 2,1 50,0 14,3
TOTALE 1.213 2,6 ‐ 3,0 ‐ 2,4
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 3 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
La presenza di immigrati è contenuta (poco più del 10% contro quasi il 17% medio regionale) e concentrata nelle attività ambulanti , coerentemente gli imprenditori stranieri sono in prevalenza marocchini.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 5‐29 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A LECCO
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Lecco
Immigrati Lecco Immigrati
TESSILE 3 1,4 0,0 ‐ 26 0
ABBIGLIAMENTO 8 6,8 60,0 ‐ 22 3
vestiario in tessuto a accessori 3 13,0 0,0 ‐ 5 0
abbigliamento esterno 4 9,3 100,0 ‐ 8 2
COMMERCIO ALL'INGROSSO 6 3,1 50,0 ‐ 5 2
ingrosso abbigliamento calzature 3 5,7 0,0 ‐ 4 0
COMMERCIO AL DETTAGLIO 114 18,5 22,6 13 21
dettaglio abbigliamento 9 3,3 12,5 8 1
ambulante (p. fisso) tessuti 3 15,8 6 3
dettaglio calzature 11 13,1 37,5 2 3
ambulante itinerante 91 80,5 19,7 19 15
TOTALE 131 10,8 24,8 ‐ 37 26
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 3 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
TAVOLA 5‐30 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A LECCO NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
N° %
Marocco 82 58,6 Cina 23 16,4 Senegal 11 7,9 Altri 24 17,1 Totale 140 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Solo nel tessile le imprese del lecchese sono un po’ più strutturate della media, con qualche impresa sopra i 50 addetti.
TAVOLA 5‐31 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A LECCO, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 21,9 27,4 17,4 21,0 3,2 1,8 0,5 6,8 100,0 Abbigliamento 37,6 26,5 15,4 9,4 ‐ ‐ ‐ 11,1 100,0 Cuoio e pelle 61,5 15,4 15,4 3,8 ‐ ‐ ‐ 3,8 100,0 Macchine tessili 41,2 23,5 23,5 5,9 ‐ ‐ ‐ 5,9 100,0 Commercio all'ingrosso 57,9 17,4 4,6 3,1 ‐ ‐ ‐ 16,9 100,0 Commercio al dettaglio 54,8 27,8 2,6 0,5 0,2 ‐ ‐ 14,1 100,0 Design e styling 45,8 20,8 4,2 ‐ ‐ ‐ ‐ 29,2 100,0 Totale 47,5 25,5 7,4 5,6 0,7 0,3 0,1 12,9 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Gli avviamenti sono consistenti solo nella tessitura e nel commercio al dettaglio di tessili. La tessitura, che è il principale ambito di specializzazione della provincia si contraddistingue per un elevato uso di contratti temporanei e anche di collaborazioni e per un saldo occupazionale complessivo negativo. Anche nel commercio al dettaglio prevalgono i contratti temporanei
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
98
(analogamente a quanto accade nella media regionale), ma il saldo appare positivo (ma sempre con il limite della non esaustività del dato sulle cessazioni dei rapporti lavorativi).
TAVOLA 5‐32 LECCO: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive / registrate
Saldi / attive
TESSILE 297 89 ‐74 30,0 ‐0,8
tessile n.d. 7 0
fibre tessili 26 6 ‐13 23,1 ‐2,2
Tessitura 137 48 ‐53 35,0 ‐1,1
finissaggio dei tessili 18 4 0 22,2 0,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario
44 9 ‐19 20,5 ‐2,1
altre industrie tessili 33 11 23 33,3 2,1
tessuti a maglia 4 0
articoli di maglieria 28 11 ‐12 39,3 ‐1,1
ABBIGLIAMENTO 185 36 4 19,5 0,1
abbigliamento 14 2 0 14,3 0,0
vestiario in pelle 3 1 ‐1 33,3 ‐1,0
vestiario in tessuto a accessori 29 8 1 27,6 0,1
indumenti da lavoro 7 2 2 28,6 1,0
abbigliamento esterno 65 11 10 16,9 0,9
biancheria intima 18 3 ‐1 16,7 ‐0,3
altri articoli abbigliamento e accessori 39 8 ‐6 20,5 ‐0,8
pellicce 10 1 ‐1 10,0 ‐1,0
CUOIO E PELLE 34 6 4 17,6 0,7
MACCHINE TESSILI 28 6 0 21,4 0,0
COMMERCIO ALL'INGROSSO 242 18 10 7,4 0,6
intermediari 114 3 0 2,6 0,0
ingrosso tessili 46 4 ‐2 8,7 ‐0,5
ingrosso abbigliamento calzature 68 11 12 16,2 1,1
ingrosso cuoio 2 0
ingrosso macchine tessili 8 0
ingrosso fibre 3 0
ingrosso pelli 1 0
COMMERCIO AL DETTAGLIO 735 88 14 12,0 0,2
dettaglio tessili 83 4 ‐3 4,8 ‐0,8
dettaglio abbigliamento 342 59 9 17,3 0,2
grandi magazzini 60 12 12 20,0 1,0
ambulante (p. fisso) tessuti 22 5 ‐2 22,7 ‐0,4
dettaglio calzature 91 5 0 5,5 0,0
ambulante (p. fisso) calzature 13 0
ambulante itinerante 124 3 ‐2 2,4 ‐0,7
DESIGN E STYLING 30 5 5 16,7 1,0
TOTALE 1.551 248 ‐37 16,0 ‐0,1
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
99
TAVOLA 5‐33 LECCO: AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A LECCO
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
TOTALE
TESSILE 6,2 2,2 12,0 49,8 29,3 0,0 0,0 0,4 225 fibre tessili 0,0 0,0 0,0 75,0 25,0 0,0 0,0 0,0 8 tessitura 8,0 3,6 14,5 40,6 32,6 0,0 0,0 0,7 138 finissaggio dei tessili 0,0 0,0 11,1 66,7 22,2 0,0 0,0 0,0 9 confezionamento articoli tessili, no vestiario
0,0 0,0 0,0 75,0 25,0 0,0 0,0 0,0 4
altre industrie tessili 4,4 0,0 13,3 55,6 26,7 0,0 0,0 0,0 45 articoli di maglieria 4,8 0,0 0,0 76,2 19,0 0,0 0,0 0,0 21 ABBIGLIAMENTO 2,7 2,7 14,9 27,0 51,4 0,0 0,0 1,4 74 abbigliamento 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1 vestiario in pelle 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2
vestiario in tessuto e accessori 0,0 0,0 5,3 47,4 47,4 0,0 0,0 0,0 19
indumenti da lavoro 0,0 0,0 0,0 50,0 50,0 0,0 0,0 0,0 2 abbigliamento esterno 3,7 0,0 29,6 18,5 44,4 0,0 0,0 3,7 27 biancheria intima 0,0 0,0 12,5 0,0 87,5 0,0 0,0 0,0 8 altri articoli abbigliamento e accessori
14,3 0,0 0,0 14,3 71,4 0,0 0,0 0,0 7
pellicce 0,0 0,0 12,5 50,0 37,5 0,0 0,0 0,0 8 CUOIO E PELLE 0,0 0,0 6,3 62,5 25,0 0,0 6,3 0,0 16 MACCHINE TESSILI 27,3 0,0 9,1 18,2 45,5 0,0 0,0 0,0 11
COMMERCIO ALL'INGROSSO 14,3 2,4 7,1 50,0 19,0 7,1 0,0 0,0 42
Intermediari 40,0 20,0 0,0 20,0 20,0 0,0 0,0 0,0 5 ingrosso tessili 25,0 0,0 25,0 50,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4 ingrosso abbigliamento calzature
9,1 0,0 6,1 54,5 21,2 9,1 0,0 0,0 33
COMMERCIO AL DETTAGLIO 15,8 1,3 2,6 44,7 28,3 3,3 0,0 3,9 152 dettaglio tessili 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 1 dettaglio abbigliamento 16,7 1,8 3,5 43,0 27,2 2,6 0,0 5,3 114 grandi magazzini 15,4 0,0 0,0 50,0 30,8 3,8 0,0 0,0 26 ambulante (p. fisso) tessuti 16,7 0,0 0,0 83,3 0,0 0,0 0,0 0,0 6 dettaglio calzature 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 4 ambulante itinerante 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1 DESIGN E STYLING 0,0 0,0 77,3 4,5 13,6 0,0 0,0 4,5 22 TOTALE 9,0 1,8 11,8 43,2 30,8 1,5 0,2 1,7 542
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
100
LODI
Lodi è la provincia con la più limitata presenza nelle attività del tessile abbigliamento. Solo il commercio al dettaglio è rappresentato in misura proporzionale alla dimensione economica del territorio e nell’ambito delle attività manifatturiere emerge una specializzazione relativa nelle pellicce, ma con un numero di imprese molto modesto , oltre che declinante. Anche la presenza di imprese immigrate è contenuta (63 imprese, di cui 23 a proprietà cinese e 21 marocchina) e largamente inferiore alla media regionale, significativa solo nelle attività ambulanti.
Parallelamente sono limitati i flussi occupazionali originati, consistenti solo nel commercio dettaglio, a rimarcare l’importanza della provincia quasi esclusivamente come mercato. Il contratto dominante negli avviamenti è il tempo determinato, i contratti permanenti rappresentano solo il 17,3%, addirittura il 13% nel commercio al dettaglio, dove sono più numerosi anche i contratti di apprendistato.
TAVOLA 5‐34 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A LODI
2008 var 2005‐2008
Lodi % su Lombardia Lodi Lombardia
TESSILE 38 0,6 ‐ 2,6 ‐ 10,6
finissaggio dei tessili 4 0,6 33,3 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 12 1,1 9,1 ‐ 0,4
altre industrie tessili 9 0,9 ‐ 18,2 ‐ 5,7
articoli di maglieria 7 0,4 ‐ 12,5 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 61 0,9 ‐ 11,6 ‐ 6,8
vestiario in tessuto a accessori 11 0,5 ‐ 3,4
abbigliamento esterno 21 0,9 ‐ 12,5 ‐ 9,7
biancheria intima 7 1,5 ‐ 22,2 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 9 1,0 12,5 ‐ 9,4
Pellicce 10 2,3 ‐ 28,6 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 13 0,7 ‐ 27,8 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 4 0,5 ‐ ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 53 0,7 ‐ 3,6 ‐ 1,9
Intermediari 12 0,4 ‐ ‐ 5,6
ingrosso tessili 10 0,8 ‐ ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 26 0,8 ‐ 16,1 3,4
COMMERCIO AL DETTAGLIO 435 1,9 ‐ 2,0 1,7
dettaglio tessili 55 2,4 ‐ 8,3 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 182 2,0 ‐ 4,2 0,3
grandi magazzini 40 2,0 ‐ ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 19 2,7 18,8 66,9
dettaglio calzature 74 1,7 ‐ 8,6 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 10 1,8 11,1 ‐ 6,0
ambulante itinerante 55 1,6 14,6 24,4
DESIGN E STYLING 4 0,3 ‐ 14,3
TOTALE 608 1,3 ‐ 3,9 ‐ 2,4
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 3 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
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101
TAVOLA 5‐35 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A LODI
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati % su totale Lodi immigrati Lodi Immigrati
ABBIGLIAMENTO 7 11,5 40,0 ‐ 8 2
vestiario in tessuto a accessori 4 36,4 100,0 ‐ 2
COMMERCIO ALL'INGROSSO 6 11,3 50,0 ‐ 2 2
ingrosso abbigliamento calzature 5 19,2 25,0 ‐ 5 1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 47 10,8 67,9 ‐ 9 19
dettaglio abbigliamento 5 2,7 150,0 ‐ 8 3
ambulante (p. fisso) tessuti 5 26,3 3 5
dettaglio calzature 4 5,4 0,0 ‐ 7 0
ambulante itinerante 32 58,2 52,4 7 11
TOTALE 63 10,4 53,7 ‐ 25 22
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
TAVOLA 5‐36 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A LODI, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 18,4 31,6 13,2 13,2 ‐ 2,6 ‐ 21,1 100,0 Abbigliamento 36,1 26,2 6,6 11,5 ‐ ‐ ‐ 19,7 100,0 Cuoio e pelle 30,8 30,8 7,7 ‐ ‐ ‐ ‐ 30,8 100,0 Macchine tessili 50,0 50,0 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 100,0 Commercio all'ingrosso 54,7 11,3 7,5 5,7 ‐ ‐ ‐ 20,8 100,0 Commercio al dettaglio 53,1 31,3 3,2 0,7 0,2 0,2 ‐ 11,3 100,0 Design e styling 75,0 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 25,0 100,0 Totale 49,0 28,9 4,6 3,0 0,2 0,3 ‐ 14,0 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
102
TAVOLA 5‐37 LODI: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive / registrate
saldi/ attive
TESSILE 50 13 4 26,0 0,3
tessile n.d. 3 1 0 33,3 0,0
fibre tessili 5 2 2 40,0 1,0
tessitura 2 0
finissaggio dei tessili 4 2 ‐4 50,0 ‐2,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 12 4 8 33,3 2,0
altre industrie tessili 15 3 2 20,0 0,7
tessuti a maglia 1 0
articoli di maglieria 8 1 ‐4 12,5 ‐4,0
ABBIGLIAMENTO 84 14 ‐1 16,7 ‐0,1
vestiario in pelle 3 0
vestiario in tessuto a accessori 16 4 8 25,0 2,0
indumenti da lavoro 1 0
abbigliamento esterno 31 4 ‐1 12,9 ‐0,3
biancheria intima 10 3 ‐2 30,0 ‐0,7
altri articoli abbigliamento e accessori 12 3 ‐6 25,0 ‐2,0
Pellicce 11 0
CUOIO E PELLE 16 2 ‐2 12,5 ‐1,0
MACCHINE TESSILI 5 0
COMMERCIO ALL'INGROSSO 71 7 ‐3 9,9 ‐0,4
intermediari 15 0
ingrosso tessili 15 1 1 6,7 1,0
ingrosso abbigliamento calzature 35 5 ‐6 14,3 ‐1,2
ingrosso cuoio 1 0
ingrosso macchine tessili 2 0
ingrosso fibre 1 0
ingrosso pelli 2 1 2 50,0 2,0
COMMERCIO AL DETTAGLIO 512 58 17 11,3 0,3
dettaglio tessili 63 4 ‐2 6,3 ‐0,5
dettaglio abbigliamento 227 41 17 18,1 0,4
grandi magazzini 47 6 4 12,8 0,7
ambulante (p. fisso) tessuti 23 3 ‐2 13,0 ‐0,7
dettaglio calzature 80 2 4 2,5 2,0
ambulante (p. fisso) calzature 12 1 ‐2 8,3 ‐2,0
ambulante itinerante 60 1 ‐2 1,7 ‐2,0
DESIGN E STYLING 6 1 2 16,7 2,0
TOTALE 744 95 17 12,8 0,2
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
103
TAVOLA 5‐38 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A LODI
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
TOTALE
TESSILE 11,6 0,0 0,0 67,4 20,9 0,0 0,0 0,0 86 tessile n.d. 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2 fibre tessili 0,0 0,0 0,0 87,5 12,5 0,0 0,0 0,0 16 finissaggio dei tessili 0,0 0,0 0,0 75,0 25,0 0,0 0,0 0,0 8
confezionamento articoli tessili, no vestiario
33,3 0,0 0,0 33,3 33,3 0,0 0,0 0,0 24
altre industrie tessili 0,0 0,0 0,0 83,3 16,7 0,0 0,0 0,0 36 ABBIGLIAMENTO 5,0 0,0 0,0 50,0 45,0 0,0 0,0 0,0 40
vestiario in tessuto e accessori 0,0 0,0 0,0 16,7 83,3 0,0 0,0 0,0 12
abbigliamento esterno 25,0 0,0 0,0 25,0 50,0 0,0 0,0 0,0 8 biancheria intima 0,0 0,0 0,0 71,4 28,6 0,0 0,0 0,0 14 altri articoli abbigliamento e accessori
0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6
CUOIO E PELLE 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2
COMMERCIO ALL'INGROSSO 28,6 0,0 0,0 42,9 0,0 28,6 0,0 0,0 21
ingrosso tessili 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1 ingrosso abbigliamento calzature
33,3 0,0 0,0 33,3 0,0 33,3 0,0 0,0 18
ingrosso pelli 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2
COMMERCIO AL DETTAGLIO 15,4 5,9 5,5 51,0 13,4 4,7 1,6 2,4 253
dettaglio tessili 0,0 33,3 66,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6 dettaglio abbigliamento 13,9 5,1 4,6 54,2 13,0 5,6 1,9 1,9 216 grandi magazzini 14,3 9,5 0,0 47,6 28,6 0,0 0,0 0,0 21 ambulante (p. fisso) tessuti 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6 dettaglio calzature 0,0 0,0 0,0 50,0 0,0 0,0 0,0 50,0 4 DESIGN E STYLING 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 2 TOTALE 14,6 3,7 3,5 53,5 17,3 4,5 1,5 1,5 404
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
104
MANTOVA
Mantova si caratterizza per essere una delle province a più elevata incidenza del tessile abbigliamento (la terza dopo Varese e Como) e con un’altissima presenza di imprese immigrate: oltre ¼ delle imprese sono infatti controllate da imprenditori migranti (contro il 17% della media regionale), in netta prevalenza cinesi. Ed è proprio la dinamica molto positiva di queste ultime che permette a Mantova di contenere il calo complessivo del numero delle imprese attive in questo settore al di sotto di quanto rilevato nella media lombarda.
I settori di maggiore specializzazione sono gli articoli in maglieria (in particolare le calze del distretto di Castel Goffredo) e i tessuti a maglia nel tessile, il vestiario in tessuto e la biancheria intima nell’abbigliamento .
TAVOLA 5‐39 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A MANTOVA
2008 var 2005‐2008
Mantova
% su Lombardia
Mantova Lombardia
TESSILE 662 10,9 ‐ 12,7 ‐ 10,6
fibre tessili 18 3,9 5,9 ‐ 15,6
Tessitura 15 1,4 ‐ ‐ 13,6
finissaggio dei tessili 57 8,1 23,9 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 69 6,6 ‐ 17,9 ‐ 0,4
altre industrie tessili 39 4,0 ‐ 15,2 ‐ 5,7
tessuti a maglia 16 13,0 ‐ 27,3 ‐ 9,6
articoli di maglieria 448 28,4 ‐ 15,2 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 549 8,4 30,4 ‐ 6,8
vestiario in tessuto a accessori 259 12,2 53,3 3,4
indumenti da lavoro 9 10,2 28,6 15,8
abbigliamento esterno 160 6,7 22,1 ‐ 9,7
biancheria intima 54 11,5 3,8 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 57 6,2 21,3 ‐ 9,4
Pellicce 10 2,3 ‐ 16,7 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 40 2,0 ‐ 27,3 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 21 2,9 ‐ 16,0 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 288 3,7 ‐ 0,7 ‐ 1,9
Intermediari 116 4,1 ‐ 1,7 ‐ 5,6
ingrosso tessili 40 3,3 2,6 ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 106 3,4 ‐ 1,9 3,4
ingrosso cuoio 5 3,0 66,7 1,2
Ingrosso macchine tessili 11 5,6 22,2 3,7
ingrosso fibre 5 11,6 ‐ 16,7 ‐ 27,1
ingrosso pelli 5 3,6 ‐ 28,6 ‐ 14,1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.145 5,1 ‐ 2,9 1,7
dettaglio tessili 107 4,7 ‐ 9,3 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 397 4,3 ‐ 0,3 0,3
grandi magazzini 82 4,1 ‐ 2,4 ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 38 5,4 5,6 66,9
dettaglio calzature 252 5,8 ‐ 2,3 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 26 4,6 4,0 ‐ 6,0
ambulante itinerante 243 7,2 ‐ 6,5 24,4
DESIGN E STYLING 21 1,8 50,0 14,3
TOTALE 2.726 5,8 ‐ 0,6 ‐ 2,4
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 3 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
105
In tutto l’abbigliamento è altissima la partecipazione di immigrati, soprattutto cinesi (le 352 imprese controllate da immigrati fanno riferimento a 363 imprenditori immigrati, di cui 353 cinesi), e in particolare è quasi esclusivamente straniera (con 223 imprese su 259) la proprietà delle imprese attive nella produzione di vestiario in tessuto. Altri settori di espansione della presenza immigrata sono l’abbigliamento esterno e gli altri articoli di abbigliamento e accessori.
TAVOLA 5‐40 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A MANTOVA
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Mantova
immigrati Mantova Immigrati
TESSILE 88 13,3 49,2 ‐ 96 29 finissaggio dei tessili 22 38,6 100,0 11 11 confezionamento articoli tessili, no vestiario 9 13,0 80,0 ‐ 15 4 altre industrie tessili 6 15,4 ‐ 7 1 articoli di maglieria 49 10,9 ‐ 80 11 ABBIGLIAMENTO 352 64,1 85,3 128 162 vestiario in tessuto a accessori 223 86,1 68,9 90 91 abbigliamento esterno 90 56,3 119,5 29 49 biancheria intima 12 22,2 140,0 2 7 altri articoli abbigliamento e accessori 26 45,6 116,7 10 14 CUOIO E PELLE 3 7,5 200,0 ‐ 15 2 COMMERCIO ALL'INGROSSO 26 9,0 36,8 ‐ 2 7 Intermediari 4 3,4 0,0 ‐ 2 0 ingrosso tessili 3 7,5 200,0 1 2 ingrosso abbigliamento calzature 18 17,0 38,5 ‐ 2 5 COMMERCIO AL DETTAGLIO 258 22,5 2,0 ‐ 34 5 dettaglio tessili 3 2,8 ‐25,0 ‐ 11 ‐1 dettaglio abbigliamento 13 3,3 44,4 ‐ 1 4 ambulante (p. fisso) tessuti 10 26,3 66,7 2 4 dettaglio calzature 47 18,7 11,9 ‐ 6 5 ambulante itinerante 183 75,3 ‐3,7 ‐ 17 ‐7 TOTALE 727 26,7 39,3 ‐ 16 205
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Su un totale di 751 imprenditori immigrati (per 727 imprese) 522 sono cinesi, concentrati nelle attività manifatturiere, e 161 marocchini, prevalenti nel commercio ambulante itinerante.
TAVOLA 5‐41 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A MANTOVA NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
N° %
Cina 522 69,5 Marocco 161 21,4 Bangladesh 11 1,5 Senegal 9 1,2 India 8 1,1 Nigeria 7 0,9 Pakistan 7 0,9 Russia 6 0,8 Altri 26 3,5 Totale 751 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
In particolare le imprese di abbigliamento degli immigrati si stanno localizzando lungo la direttrice Brescia‐ Mantova, passando da Calcinato, Castiglione delle Stiviere, Castel Goffredo, Volta Mantovana, Roverbella e superando Mantova anche a Quistello, creando un nucleo consistente (un nuovo distretto?). Proprio grazie a questa crescente presenza di immigrati Mantova registra una dinamica imprenditoriale positiva nella produzione di articoli di
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
106
abbigliamento, contrariamente a quanto accade nelle altre province lombarde (con l’esclusione di Pavia, che segnala una situazione analoga a Mantova, ma su numeri molto più contenuti).
La presenza di immigrati non è trascurabile neppure nel tessile e, come in tutta la Lombardia, è dominante nelle attività commerciali ambulanti itineranti.
TAVOLA 5‐42 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A MANTOVA, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 26,1 31,0 18,0 18,1 1,8 0,9 0,5 3,6 100,0 Abbigliamento 32,4 32,2 12,2 9,7 0,5 0,2 0,5 12,2 100,0 Cuoio e pelle 25,0 22,5 15,0 20,0 5,0 ‐ ‐ 12,5 100,0 Macchine tessili 61,9 14,3 9,5 9,5 ‐ ‐ ‐ 4,8 100,0 Commercio all'ingrosso 57,6 18,1 5,9 2,8 0,3 0,3 ‐ 14,9 100,0 Commercio al dettaglio 51,0 32,7 3,0 1,4 0,1 ‐ ‐ 11,9 100,0 Design e styling 42,9 14,3 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 42,9 100,0 Totale 41,6 30,2 9,0 7,6 0,7 0,3 0,2 10,5 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
La struttura delle imprese si conferma frammentata e relativamente più concentrata nella fascia 2‐4 addetti, particolarmente nelle produzioni di tessili e abbigliamento e nel commercio al dettaglio.
Le imprese della filiera del tessile abbigliamento hanno originato nel 2008 consistenti flussi di avviamenti e cessazioni, concentrati nel tessile e soprattutto nel tessile e abbigliamento. I saldi sono modesti, più positivi nell’abbigliamento, ma relativamente più consistenti rispetto alle imprese occupazionalmente attive nella produzione di fibre (saldo/imprese superiore a 5).
TAVOLA 5‐43 FLUSSI OCCUPAZIONALI TOTALI DELLE IMPRESE DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A MANTOVA
TOTALE
avviamenti TOTALE cessazioni
TOTALE saldi
Tessile 1.192 1.269 ‐77Abbigliamento 1.036 942 94 Cuoio e pelle 66 60 6 Macchine tessili 21 31 ‐10 Commercio all'ingrosso 91 92 ‐1 Commercio al dettaglio 277 257 20 Design e styling 0 0 0 Totale 2.683 2.651 32
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 5‐44 MANTOVA: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazio‐nalmente attive
TOTALE saldi occ attive /registrate
saldi/ attive
TESSILE 823 318 ‐77 38,6 ‐0,2 tessile n.d. 6 0 fibre tessili 23 11 58 47,8 5,3 tessitura 19 7 ‐10 36,8 ‐1,4 finissaggio dei tessili 66 34 ‐13 51,5 ‐0,4 confezionamento articoli tessili, no vestiario 79 35 ‐4 44,3 ‐0,1 altre industrie tessili 43 15 ‐10 34,9 ‐0,7 tessuti a maglia 24 5 ‐7 20,8 ‐1,4 articoli di maglieria 563 211 ‐91 37,5 ‐0,4 ABBIGLIAMENTO 675 321 94 47,6 0,3 abbigliamento 4 0 vestiario in pelle 2 0 vestiario in tessuto a accessori 310 175 79 56,5 0,5 indumenti da lavoro 10 4 8 40,0 2,0 abbigliamento esterno 202 84 10 41,6 0,1 biancheria intima 66 33 ‐5 50,0 ‐0,2 altri articoli abbigliamento e accessori 69 24 2 34,8 0,1 pellicce 12 1 0 8,3 0,0 CUOIO E PELLE 54 19 6 35,2 0,3 MACCHINE TESSILI 25 4 ‐10 16,0 ‐2,5 COMMERCIO ALL'INGROSSO 354 48 ‐1 13,6 0,0 intermediari 126 6 9 4,8 1,5 ingrosso tessili 50 13 17 26,0 1,3 ingrosso abbigliamento calzature 144 24 ‐12 16,7 ‐0,5 ingrosso cuoio 7 0 ingrosso macchine tessili 12 0 ingrosso fibre 6 4 ‐9 66,7 ‐2,3 ingrosso pelli 9 1 ‐6 11,1 ‐6,0 COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.309 176 20 13,4 0,1 dettaglio tessili 119 6 ‐4 5,0 ‐0,7 dettaglio abbigliamento 480 98 12 20,4 0,1 grandi magazzini 101 12 ‐5 11,9 ‐0,4 ambulante (p. fisso) tessuti 44 12 ‐1 27,3 ‐0,1 dettaglio calzature 263 35 15 13,3 0,4 ambulante (p. fisso) calzature 27 1 ‐1 3,7 ‐1,0 ambulante itinerante 275 12 4 4,4 0,3 DESIGN E STYLING 23 0 TOTALE 3.263 886 32 27,2 0,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
La positività dei flussi occupazionali nell’abbigliamento è interamente ascrivibile alle imprese immigrate, a cui si deve anche la prevalenza del ricorso a contratti lavorativi permanenti nel tessile abbigliamento mantovano e in particolare nell’abbigliamento.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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GRAFICO 5‐6 FLUSSI OCCUPAZIONALI TOTALI A MANTOVA NEL 2008
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
TAVOLA 5‐45 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A MANTOVA
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
TOTALE
TESSILE 9,1 0,1 4,4 49,0 36,7 0,0 0,5 0,2 1.192 fibre tessili 8,8 0,8 1,6 61,6 27,2 0,0 0,0 0,0 125 tessitura 5,0 0,0 10,0 25,0 60,0 0,0 0,0 0,0 20 finissaggio dei tessili 11,0 0,0 1,0 49,0 39,0 0,0 0,0 0,0 100
confezionamento articoli tessili, no vestiario
10,1 0,0 1,0 27,3 60,6 0,0 1,0 0,0 99
altre industrie tessili 18,2 0,0 0,0 59,1 22,7 0,0 0,0 0,0 22 tessuti a maglia 0,0 0,0 0,0 66,7 33,3 0,0 0,0 0,0 3 articoli di maglieria 8,7 0,0 5,7 49,9 34,8 0,0 0,6 0,2 823 ABBIGLIAMENTO 3,9 0,4 2,2 19,2 73,3 0,0 0,9 0,2 1.036
vestiario in tessuto e accessori 3,7 0,0 2,3 7,4 86,2 0,0 0,2 0,2 486
indumenti da lavoro 0,0 0,0 0,0 18,2 81,8 0,0 0,0 0,0 11 abbigliamento esterno 3,1 1,1 2,0 27,1 65,3 0,0 1,4 0,0 354 biancheria intima 4,7 0,0 3,5 23,5 63,5 0,0 3,5 1,2 85 altri articoli abbigliamento e accessori
7,1 0,0 2,0 45,5 45,5 0,0 0,0 0,0 99
pellicce 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1 CUOIO E PELLE 9,1 0,0 1,5 54,5 34,8 0,0 0,0 0,0 66 MACCHINE TESSILI 14,3 0,0 14,3 33,3 38,1 0,0 0,0 0,0 21 COMMERCIO ALL'INGROSSO 9,9 0,0 7,7 34,1 42,9 0,0 2,2 3,3 91 Intermediari 0,0 0,0 0,0 7,1 92,9 0,0 0,0 0,0 14 ingrosso tessili 13,2 0,0 5,3 50,0 28,9 0,0 0,0 2,6 38 ingrosso abbigliamento calzature
10,0 0,0 16,7 23,3 36,7 0,0 6,7 6,7 30
ingrosso fibre 11,1 0,0 0,0 44,4 44,4 0,0 0,0 0,0 9 COMMERCIO AL DETTAGLIO 10,1 0,7 5,8 44,8 30,0 3,2 0,4 5,1 277 dettaglio tessili 0,0 0,0 0,0 50,0 50,0 0,0 0,0 0,0 2 dettaglio abbigliamento 10,7 1,0 7,1 44,2 27,9 4,1 0,5 4,6 197 grandi magazzini 0,0 0,0 0,0 53,8 15,4 7,7 0,0 23,1 13 ambulante (p. fisso) tessuti 23,5 0,0 5,9 29,4 35,3 0,0 0,0 5,9 17 dettaglio calzature 2,6 0,0 2,6 50,0 42,1 0,0 0,0 2,6 38 ambulante itinerante 20,0 0,0 0,0 50,0 30,0 0,0 0,0 0,0 10 TOTALE 7,3 0,3 3,8 36,6 50,3 0,3 0,7 0,8 2.683
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
‐200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400
totale
immigrati
totale
immigratiTESSILE
ABB
IGLIAMEN
TO
saldi
cessazioni
avviamenti
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
109
MILANO
Milano accoglie quasi 1/3 delle imprese lombarde attive nella filiera del tessile abbigliamento. La rappresentatività di Milano, capitale della moda, è come atteso particolarmente elevata nel design e styling (44% delle imprese lombarde) e nel commercio all’ingrosso (43%), ma anche nella produzione di manufatti in pelli e cuoio (44%), dove mantiene una storica presenza (Parabiago).
TAVOLA 5‐46 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A MILANO
2008 var 2005‐2008
Milano
% su Lombardia
Milano Lombardia
TESSILE 1.014 16,7 ‐ 7,3 ‐ 10,6
tessile n.d. 61 52,1 ‐ 18,7 ‐ 24,5
fibre tessili 79 17,1 ‐ 16,0 ‐ 15,6
tessitura 144 13,7 ‐ 10,0 ‐ 13,6
finissaggio dei tessili 97 13,8 ‐ 1,0 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 225 21,4 5,1 ‐ 0,4
altre industrie tessili 196 20,0 ‐ 6,2 ‐ 5,7
tessuti a maglia 23 18,7 ‐ ‐ 9,6
articoli di maglieria 189 12,0 ‐ 14,5 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 2.184 33,3 ‐ 10,0 ‐ 6,8
abbigliamento 31 58,5 ‐ 24,4 ‐ 22,1
vestiario in pelle 68 61,3 ‐ 20,9 ‐ 21,8
vestiario in tessuto a accessori 682 32,2 ‐ 9,7 3,4
indumenti da lavoro 27 30,7 3,8 15,8
abbigliamento esterno 802 33,8 ‐ 5,9 ‐ 9,7
biancheria intima 109 23,2 ‐ 19,9 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 251 27,3 ‐ 9,4 ‐ 9,4
pellicce 214 49,5 ‐ 15,4 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 868 44,2 ‐ 9,4 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 117 16,1 ‐ 16,4 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 3.304 42,9 ‐ 0,4 ‐ 1,9
intermediari 983 34,4 ‐ 3,4 ‐ 5,6
ingrosso tessili 470 39,0 ‐ 9,8 ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 1.595 51,6 6,4 3,4
ingrosso cuoio 109 64,9 ‐ 0,9 1,2
Ingrosso macchine tessili 53 27,2 ‐ 3,7
ingrosso fibre 20 46,5 ‐ 16,7 ‐ 27,1
ingrosso pelli 74 52,9 ‐ 19,6 ‐ 14,1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 7.163 31,8 ‐ 1,1 1,7
dettaglio tessili 613 27,2 ‐ 15,2 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 3.158 33,9 ‐ 3,8 0,3
grandi magazzini 728 36,0 ‐ 3,1 ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 210 30,0 89,2 66,9
dettaglio calzature 1.309 30,4 ‐ 6,6 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 206 36,6 ‐ 10,8 ‐ 6,0
ambulante itinerante 939 27,9 26,5 24,4
DESIGN E STYLING 505 44,1 16,1 14,3
TOTALE 15.155 32,5 ‐ 20,3 ‐ 2,4
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Nel design e styling il numero di imprese attive è cresciuto significativamente anche negli ultimi anni, in tutti gli altri settori la dinamica imprenditoriale è in diminuzione. Il trend negativo interessa anche il commercio al dettaglio (come anche a Mantova e Lodi, ma non nel resto della
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
110
Lombardia), nonostante l’apporto positivo della componente immigrata per il commercio ambulante.
Su 15.155 imprese della filiera del tessile abbigliamento a Milano, ben 3.288 sono a proprietà immigrata, di cui oltre la metà (1.768) nel commercio al dettaglio (ambulanti con posto fisso ma anche dettaglio di abbigliamento e calzature). La presenza imprenditoriale di migranti è elevata anche nella produzione di abbigliamento, nel cuoio e pelle e nel commercio all’ingrosso, con una dinamica generalmente crescente, ma in diminuzione nel commercio al dettaglio e ambulante di calzature, nel commercio di tessili e soprattutto nella produzione di vestiario in tessuto e accessori.
TAVOLA 5‐47 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A MILANO
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Milano
immigrati Milano Immigrati
TESSILE 88 8,7 83,3 ‐ 80 40
Tessitura 5 3,5 ‐ 16 2
finissaggio dei tessili 8 8,2 300,0 ‐ 1 6
confezionamento articoli tessili, no vestiario 36 16,0 80,0 11 16
altre industrie tessili 23 11,7 ‐ 13 7
articoli di maglieria 15 7,9 ‐ 32 9
ABBIGLIAMENTO 627 28,7 ‐1,1 ‐ 242 ‐7
Abbigliamento 5 16,1 ‐ 10 0
vestiario in pelle 4 5,9 ‐ 18 2
vestiario in tessuto a accessori 270 39,6 ‐18,4 ‐ 73 ‐61
indumenti da lavoro 4 14,8 1 4
abbigliamento esterno 271 33,8 23,7 ‐ 50 52
biancheria intima 9 8,3 28,6 ‐ 27 2
altri articoli abbigliamento e accessori 62 24,7 ‐7,5 ‐ 26 ‐5
CUOIO E PELLE 221 25,5 12,8 ‐ 90 25
COMMERCIO ALL'INGROSSO 584 17,7 8,6 ‐ 13 46
Intermediari 8 0,8 ‐11,1 ‐ 35 ‐1
ingrosso tessili 55 11,7 ‐9,8 ‐ 51 ‐6
ingrosso abbigliamento calzature 479 30,0 13,2 96 56
ingrosso cuoio 33 30,3 ‐2,9 ‐ 1 ‐1
ingrosso pelli 5 6,8 0,0 ‐ 18 0
COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.768 24,7 17,8 ‐ 79 267
dettaglio tessili 26 4,2 ‐21,2 ‐ 110 ‐7
dettaglio abbigliamento 283 9,0 12,7 ‐ 125 32
grandi magazzini 57 7,8 21,3 ‐ 23 10
ambulante (p. fisso) tessuti 90 42,9 157,1 99 55
dettaglio calzature 472 36,1 ‐3,7 ‐ 92 ‐18
ambulante (p. fisso) calzature 54 26,2 ‐12,9 ‐ 25 ‐8
ambulante itinerante 769 81,9 34,2 197 196
DESIGN E STYLING 17 3,4 70 7
TOTALE 3.288 21,7 12,7 ‐ 3.850 370
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Gli imprenditori migranti sono per oltre la metà di provenienza cinese; importanti, ma meno che nella media regionale anche i marocchini ( 17,6% del totale contro 25,6% in Lombardia) e quindi i senegalesi . Per il resto Milano conferma di essere un polo di attrazione un po’ per tutte
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
111
le etnie, con un buon radicamento anche dei migranti provenienti dal subcontinente indiano (217 tra Pakistan, India, Sri Lanka e Bangladesh) e dall’est europeo.
TAVOLA 5‐48 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A MILANO NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
MI %
Cina 1.893 52,6 Marocco 634 17,6 Senegal 207 5,7 Bangladesh 123 3,4 Egitto 100 2,8 Iran 63 1,7 Pakistan 63 1,7 Perù 54 1,5 Russia 50 1,4 Nigeria 41 1,1 Tunisia 33 0,9 Ecuador 30 0,8 Romania 28 0,8 Serbia 28 0,8 Ucraina 24 0,7 Albania 20 0,6 Somalia 20 0,6 India 16 0,4 Sri Lanka 15 0,4 Siria 10 0,3 Altri 149 4,1 Totale 3.601 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
I dati sulla struttura delle imprese fotografano una situazione non molto dissimile da quella media lombarda, con un maggior peso delle imprese monoaddetto per le imprese manifatturiere. Le imprese più grandi sono nel tessile, ma anche nel design e styling, settore fortemente dicotomico in cui accanto a una larghissima maggioranza di microimprese convive un nucleo di imprese di medio grandi dimensioni.
TAVOLA 5‐49 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A MILANO, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 28,8 21,0 12,2 15,6 3,2 3,0 0,9 15,4 100,0 Abbigliamento 42,6 21,5 7,2 5,5 0,5 0,4 0,2 22,0 100,0 Cuoio e pelle 34,0 26,6 11,8 9,3 0,7 0,6 ‐ 17,1 100,0 Macchine tessili 26,5 18,8 12,0 20,5 2,6 ‐ ‐ 19,7 100,0 Commercio all'ingrosso 50,7 17,6 3,5 3,2 0,4 0,3 0,1 24,2 100,0 Commercio al dettaglio 54,9 22,4 2,9 2,0 0,3 0,2 0,2 17,2 100,0 Design e styling 38,8 12,1 2,0 1,6 ‐ 0,4 0,8 44,4 100,0 Totale 48,5 21,0 4,8 4,2 0,6 0,5 0,2 20,2 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
112
TAVOLA 5‐50 MILANO: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive / registrate
saldi/ attive
TESSILE 1.431 419 ‐1.136 29,3 ‐2,7
tessile n.d. 118 29 ‐150 24,6 ‐5,2
fibre tessili 135 40 ‐313 29,6 ‐7,8
Tessitura 203 78 ‐320 38,4 ‐4,1
finissaggio dei tessili 134 51 ‐212 38,1 ‐4,2
confezionamento articoli tessili, no vestiario 289 89 34 30,8 0,4
altre industrie tessili 248 68 ‐146 27,4 ‐2,1
tessuti a maglia 42 8 ‐2 19,0 ‐0,3
articoli di maglieria 262 56 ‐27 21,4 ‐0,5
ABBIGLIAMENTO 2.963 702 44 23,7 0,1
Abbigliamento 69 7 ‐4 10,1 ‐0,6
vestiario in pelle 144 20 ‐20 13,9 ‐1,0
vestiario in tessuto a accessori 889 280 131 31,5 0,5
indumenti da lavoro 31 18 ‐2 58,1 ‐0,1
abbigliamento esterno 1.053 223 36 21,2 0,2
biancheria intima 181 45 ‐45 24,9 ‐1,0
altri articoli abbigliamento e accessori 342 87 ‐55 25,4 ‐0,6
Pellicce 254 22 3 8,7 0,1
CUOIO E PELLE 1.160 341 242 29,4 0,7
MACCHINE TESSILI 173 50 ‐21 28,9 ‐0,4
COMMERCIO ALL'INGROSSO 4.365 686 135 15,7 0,2
Intermediari 1.111 96 80 8,6 0,8
ingrosso tessili 706 129 37 18,3 0,3
ingrosso abbigliamento calzature 2.166 410 0 18,9 0,0
ingrosso cuoio 141 27 21 19,1 0,8
ingrosso macchine tessili 75 0
ingrosso fibre 33 11 ‐11 33,3 ‐1,0
ingrosso pelli 133 13 8 9,8 0,6
COMMERCIO AL DETTAGLIO 8.463 1.316 211 15,6 0,2
dettaglio tessili 720 78 ‐19 10,8 ‐0,2
dettaglio abbigliamento 4.023 865 37 21,5 0,0
grandi magazzini 865 193 ‐4 22,3 0,0
ambulante (p. fisso) tessuti 249 71 149 28,5 2,1
dettaglio calzature 1.401 67 23 4,8 0,3
ambulante (p. fisso) calzature 216 6 2 2,8 0,3
ambulante itinerante 989 36 23 3,6 0,6
DESIGN E STYLING 608 142 553 23,4 3,9 TOTALE 19.163 3.656 28 19,1 0,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Nel 2008 si registra a Milano un calo occupazionale consistente nel tessile (‐1.136, 1/3 del calo lombardo), distribuito un po’ su tutte le attività del comparto, ma in misura proporzionalmente maggiore nelle fibre. Saldo negativo anche nelle macchine tessili, mentre in tutti gli altri settori della filiera (nonostante, con l’esclusione del design e styling, una dinamica imprenditoriale negativa) esso risulterebbe positivo, ma l’incompletezza del dato sulle cessazioni rende questa indicazione inaffidabile.
Nel design e styling i dati sui flussi occupazionali confermano ancor più di quelli sulle imprese l’importanza di Milano: su 1.862 avviamenti, 1.625 sono milanesi con un saldo di +553 a Milano su un totale di +567 in Lombardia.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
113
TAVOLA 5‐51 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A MILANO
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
TOTALE
TESSILE 4,8 0,5 9,2 42,8 40,2 0,1 1,8 0,8 1314 tessile n.d. 5,3 0,0 10,6 38,9 45,1 0,0 0,0 0,0 113 fibre tessili 4,8 2,1 11,7 53,2 22,9 0,0 0,5 4,8 188 tessitura 8,2 0,0 7,1 48,9 34,6 0,0 1,1 0,0 182 finissaggio dei tessili 3,3 0,0 5,9 54,6 35,5 0,0 0,7 0,0 152 confezionamento articoli tessili, no vestiario
6,0 0,0 11,9 27,0 51,2 0,0 3,6 0,4 252
altre industrie tessili 3,6 0,8 11,3 42,5 40,5 0,4 0,8 0,0 247 tessuti a maglia 0,0 0,0 6,3 31,3 62,5 0,0 0,0 0,0 16 articoli di maglieria 2,4 0,0 3,7 41,5 47,6 0,0 4,9 0,0 164 ABBIGLIAMENTO 3,6 0,7 12,4 27,7 50,5 0,0 4,9 0,2 2291 abbigliamento 4,3 0,0 8,7 52,2 34,8 0,0 0,0 0,0 23 vestiario in pelle 3,2 0,0 16,1 32,3 48,4 0,0 0,0 0,0 31 vestiario in tessuto e accessori 3,7 0,7 15,9 21,9 49,9 0,0 7,7 0,2 1202 indumenti da lavoro 2,0 0,0 6,1 14,3 77,6 0,0 0,0 0,0 49 abbigliamento esterno 4,2 1,3 7,8 29,0 54,6 0,0 2,9 0,2 548 biancheria intima 1,8 0,6 3,6 66,1 27,9 0,0 0,0 0,0 165 altri articoli abbigliamento e accessori
3,2 0,0 12,9 27,4 54,0 0,0 1,6 0,8 248
pellicce 0,0 0,0 8,0 28,0 64,0 0,0 0,0 0,0 25 CUOIO E PELLE 4,0 0,7 6,4 27,4 58,7 0,0 2,7 0,1 1075 MACCHINE TESSILI 3,5 0,0 9,9 62,8 23,8 0,0 0,0 0,0 172 COMMERCIO ALL'INGROSSO 2,4 2,0 14,6 48,9 28,3 0,1 3,4 0,3 2745 Intermediari 2,4 0,2 16,1 63,3 12,2 0,7 5,0 0,0 539 ingrosso tessili 3,9 1,4 28,4 27,8 35,4 0,0 3,1 0,0 356 ingrosso abbigliamento calzature
2,3 2,9 10,6 49,9 30,7 0,0 3,2 0,4 1676
ingrosso cuoio 0,0 0,0 35,4 15,4 46,2 0,0 3,1 0,0 65 ingrosso fibre 0,0 0,0 13,0 60,9 26,1 0,0 0,0 0,0 46 ingrosso pelli 1,6 0,0 9,5 44,4 44,4 0,0 0,0 0,0 63
COMMERCIO AL DETTAGLIO 5,0 0,8 3,0 63,4 23,4 0,5 3,0 0,8 7719
dettaglio tessili 7,6 0,0 4,2 43,2 33,9 10,2 0,8 0,0 118 dettaglio abbigliamento 5,4 0,4 3,0 63,3 24,1 0,3 2,5 1,0 5079 grandi magazzini 10,7 3,1 4,3 54,8 24,7 1,1 1,0 0,3 796 ambulante (p. fisso) tessuti 0,9 0,9 2,7 73,5 16,2 0,0 5,7 0,2 1606 dettaglio calzature 5,2 0,0 2,6 16,9 72,7 0,0 1,3 1,3 77
ambulante (p. fisso) calzature 28,6 0,0 0,0 0,0 42,9 28,6 0,0 0,0 7
ambulante itinerante 2,8 0,0 2,8 2,8 86,1 0,0 0,0 5,6 36 DESIGN E STYLING 1,5 0,8 35,8 31,3 19,4 0,0 11,0 0,1 1625 TOTALE 4,0 0,9 10,1 49,3 31,0 0,3 3,9 0,5 16941
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Il rapporto a tempo indeterminato, come nel resto della regione, è maggioritario solo nella produzione di pelli e cuoio e di abbigliamento, in coincidenza con una maggiore presenza di imprese immigrate. Per il resto predomina il tempo determinato e, nel design e styling, la collaborazione. Rispetto alla media regionale, Milano si caratterizza per un maggiore uso delle collaborazioni e dei tirocini, in parte connesso ad un maggior impiego di creativi (anche entro attività manifatturiere e commerciali), e un minore uso dell’apprendistato.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
114
MONZA E BRIANZA
Nel tessile abbigliamento, la provincia di Monza e Brianza si qualifica come area commerciale più che produttiva. Le attività più rappresentate sono quelle di commercio al dettaglio di calzature e il commercio all’ingrosso di pelli cuoio e tessili.
L’analisi della demografia imprenditoriale rafforza quest’immagine: diminuisce il numero delle imprese un po’ in tutti i settori, ma non nel commercio al dettaglio, sostenuto dalle attività ambulanti degli immigrati. Positiva anche la dinamica delle imprese nel design e styling, seppure su numeri assoluti contenuti.
TAVOLA 5‐52 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A MONZA
2008 var 2005‐2008
Monza e Brianza
% su Lombardia
Monza e Brianza
Lombardia
TESSILE 342 5,6 ‐ 9,8 ‐ 10,6
tessile n.d. 17 14,5 ‐ 19,0 ‐ 24,5
fibre tessili 25 5,4 ‐ 21,9 ‐ 15,6
tessitura 35 3,3 ‐ 5,4 ‐ 13,6
finissaggio dei tessili 36 5,1 ‐ 20,0 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 107 10,2 1,9 ‐ 0,4
altre industrie tessili 79 8,1 ‐ 6,0 ‐ 5,7
tessuti a maglia 2 1,6 ‐ ‐ 9,6
articoli di maglieria 41 2,6 ‐ 22,6 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 423 6,4 ‐ 12,2 ‐ 6,8
abbigliamento 6 11,3 20,0 ‐ 22,1
vestiario in pelle 10 9,0 ‐ 28,6 ‐ 21,8
vestiario in tessuto a accessori 99 4,7 ‐ 13,9 3,4
indumenti da lavoro 7 8,0 ‐ 15,8
abbigliamento esterno 169 7,1 ‐ 2,3 ‐ 9,7
biancheria intima 29 6,2 ‐ 27,5 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 51 5,5 ‐ 20,3 ‐ 9,4
pellicce 52 12,0 ‐ 18,8 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 75 3,8 ‐ 13,8 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 40 5,5 ‐ 9,1 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 587 7,6 ‐ 1,5 ‐ 1,9
intermediari 225 7,9 ‐ 7,4 ‐ 5,6
ingrosso tessili 118 9,8 2,6 ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 206 6,7 4,6 3,4
ingrosso cuoio 5 3,0 ‐ 28,6 1,2
Ingrosso macchine tessili 14 7,2 7,7 3,7
ingrosso fibre 3 7,0 ‐ 40,0 ‐ 27,1
ingrosso pelli 16 11,4 ‐ ‐ 14,1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.778 7,9 1,3 1,7
dettaglio tessili 173 7,7 ‐ 10,4 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 700 7,5 ‐ 1,3 0,3
grandi magazzini 146 7,2 3,5 ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 43 6,1 65,4 66,9
dettaglio calzature 481 11,2 ‐ 2,4 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 53 9,4 ‐ 7,0 ‐ 6,0
ambulante itinerante 182 5,4 32,8 24,4
DESIGN E STYLING 74 6,5 51,0 14,3
TOTALE 3.319 7,1 18,7 ‐ 2,4
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
115
Il peso degli immigrati è inferiore alla media regionale ed è concentrato in poche attività: commercio ambulante, ingrosso abbigliamento e calzature, produzione di vestiario in tessuto e abbigliamento esterno, confezionamento di articoli tessili.
TAVOLA 5‐53 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A MONZA
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Monza e Brianza
immigrati Monza e Brianza
Immigrati
TESSILE 13 3,8 62,5 ‐ 37 5
confezionamento articoli tessili, no vestiario 12 11,2 100,0 2 6
ABBIGLIAMENTO 50 11,8 ‐15,3 ‐ 59 ‐9
vestiario in tessuto a accessori 22 22,2 ‐29,0 ‐ 16 ‐9
abbigliamento esterno 24 14,2 9,1 ‐ 4 2
CUOIO E PELLE 7 9,3 ‐22,2 ‐ 12 ‐2
COMMERCIO ALL'INGROSSO 64 10,9 16,4 ‐ 9 9
ingrosso tessili 4 3,4 300,0 3 3
ingrosso abbigliamento calzature 56 27,2 9,8 9 5
Ingrosso macchine tessili 3 21,4 50,0 1 1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 224 12,6 39,1 22 63
dettaglio tessili 3 1,7 50,0 ‐ 20 1
dettaglio abbigliamento 27 3,9 42,1 ‐ 9 8
ambulante (p. fisso) tessuti 9 20,9 80,0 17 4
dettaglio calzature 59 12,3 ‐4,8 ‐ 12 ‐3
ambulante (p. fisso) calzature 3 5,7 0,0 ‐ 4 0
ambulante itinerante 120 65,9 73,9 45 51
TOTALE 358 10,8 22,6 522 66
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Gli imprenditori immigrati presenti nella provincia di Monza e Brianza sono in maggioranza cinesi e marocchini, al terzo posto, ma distanziati, i pakistani.
TAVOLA 5‐54 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A MONZA E BRIANZA NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
MB %
Cina 145 39,6 Marocco 142 38,8 Pakistan 23 6,3 Senegal 7 1,9 Bangladesh 6 1,6 Ucraina 6 1,6 Egitto 5 1,4 Altri 32 8,7 Totale 366 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
L’analisi sulla struttura dimensionale evidenzia un nucleo significativo di medie imprese nei settori del tessile e delle macchine tessili e alcune grandi imprese nella produzione di pelli e cuoio; per il resto raramente le imprese superano i 50 addetti.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 5‐55 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A MONZA E BRIANZA, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 28,4 28,1 16,1 17,3 2,3 ‐ ‐ 7,9 100,0 Abbigliamento 45,2 24,3 9,2 8,0 0,2 0,2 0,9 11,8 100,0 Cuoio e pelle 28,0 36,0 8,0 12,0 2,7 ‐ ‐ 13,3 100,0 Macchine tessili 30,0 22,5 10,0 17,5 5,0 ‐ ‐ 15,0 100,0 Commercio all'ingrosso 56,0 18,4 4,9 2,9 0,3 ‐ 0,2 17,2 100,0 Commercio al dettaglio 57,7 24,9 2,8 1,5 0,3 0,1 0,1 12,8 100,0 Design e styling 41,9 17,6 ‐ ‐ 1,4 ‐ ‐ 39,2 100,0 Totale 51,4 24,1 5,5 4,6 0,6 0,1 0,2 13,6 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Nella provincia sono stati comunicati quasi 2000 avviamenti al lavoro, di cui oltre 1/3 nel commercio al dettaglio, a riprova dell’importanza di queste attività, che registra tuttavia saldi negativi.
I saldi sono complessivamente modesti un po’ per tutte le attività, da segnalare solo un saldo di + 64 nel commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature e + 17 nel design e styling (con la consueta avvertenza della non esaustività del numero delle cessazioni).
I contratti più utilizzati sono temporanei in tutte le attività, con l’esclusione delle macchine tessili in cui tuttavia il numero di avviamenti al lavoro è molto limitato. Rispetto alla media regionale è relativamente alto l’uso del contratto a tempo indeterminato nel commercio all’ingrosso.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
117
TAVOLA 5‐56 MONZA E BRIANZA: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive /registrate
saldi/attive
TESSILE 428 154 ‐36 36,0 ‐0,2 tessile n.d. 32 8 ‐7 25,0 ‐0,9 fibre tessili 38 14 ‐18 36,8 ‐1,3 Tessitura 48 19 11 39,6 0,6 finissaggio dei tessili 43 18 ‐6 41,9 ‐0,3 confezionamento articoli tessili, no vestiario
121 38 4 31,4 0,1
altre industrie tessili 91 43 ‐13 47,3 ‐0,3 tessuti a maglia 2 1 1 50,0 1,0 articoli di maglieria 53 13 ‐8 24,5 ‐0,6 ABBIGLIAMENTO 535 121 20 22,6 0,2 abbigliamento 11 1 1 9,1 1,0 vestiario in pelle 18 4 9 22,2 2,3 vestiario in tessuto a accessori
123 33 ‐15 26,8 ‐0,5
indumenti da lavoro 8 4 4 50,0 1,0 abbigliamento esterno 203 45 10 22,2 0,2 biancheria intima 44 13 ‐2 29,5 ‐0,2 altri articoli abbigliamento e accessori
71 20 12 28,2 0,6
pellicce 57 1 1 1,8 1,0 CUOIO E PELLE 95 29 18 30,5 0,6 MACCHINE TESSILI 54 17 ‐4 31,5 ‐0,2 COMMERCIO ALL'INGROSSO
703 102 93 14,5 0,9
intermediari 239 11 ‐3 4,6 ‐0,3 ingrosso tessili 154 41 26 26,6 0,6 ingrosso abbigliamento calzature
262 38 64 14,5 1,7
ingrosso cuoio 7 2 ‐1 28,6 ‐0,5 ingrosso macchine tessili 17 0 ingrosso fibre 4 1 5 25,0 5,0 ingrosso pelli 20 9 2 45,0 0,2 COMMERCIO AL DETTAGLIO
2.020 228 ‐11 11,3 0,0
dettaglio tessili 202 25 ‐3 12,4 ‐0,1 dettaglio abbigliamento 860 143 ‐28 16,6 ‐0,2 grandi magazzini 165 24 2 14,5 0,1 ambulante (p. fisso) tessuti 48 17 11 35,4 0,6 dettaglio calzature 499 14 5 2,8 0,4 ambulante (p. fisso) calzature
54 1 0 1,9 0,0
ambulante itinerante 192 4 2 2,1 0,5 DESIGN E STYLING 84 14 17 16,7 1,2 TOTALE 3.919 665 97 17,0 0,1
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
118
TAVOLA 5‐57 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A MONZA E BRIANZA
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
TOTALE
TESSILE 4,2 0,6 7,5 45,5 40,4 0,0 1,5 0,3 334 tessile n.d. 8,3 0,0 16,7 33,3 41,7 0,0 0,0 0,0 12 fibre tessili 2,6 0,0 2,6 61,5 30,8 0,0 2,6 0,0 39 Tessitura 1,6 0,0 18,0 34,4 44,3 0,0 0,0 1,6 61 finissaggio dei tessili 0,0 0,0 2,9 37,1 60,0 0,0 0,0 0,0 35
confezionamento articoli tessili, no vestiario
8,6 0,0 1,4 45,7 40,0 0,0 4,3 0,0 70
altre industrie tessili 3,3 2,2 6,5 57,6 29,3 0,0 1,1 0,0 92 tessuti a maglia 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1 articoli di maglieria 8,3 0,0 12,5 20,8 58,3 0,0 0,0 0,0 24 ABBIGLIAMENTO 3,8 2,4 5,6 45,3 40,8 0,0 1,9 0,3 373 abbigliamento 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1 vestiario in pelle 0,9 5,5 0,9 67,3 25,5 0,0 0,0 0,0 110 vestiario in tessuto e accessori 2,9 1,0 9,8 40,2 46,1 0,0 0,0 0,0 102 indumenti da lavoro 0,0 11,1 22,2 22,2 44,4 0,0 0,0 0,0 9 abbigliamento esterno 7,0 0,0 5,8 32,6 53,5 0,0 1,2 0,0 86 biancheria intima 4,5 0,0 4,5 59,1 27,3 0,0 4,5 0,0 22 altri articoli abbigliamento e accessori
7,9 0,0 2,6 28,9 47,4 0,0 13,2 0,0 38
pellicce 0,0 20,0 20,0 0,0 40,0 0,0 0,0 20,0 5 CUOIO E PELLE 11,6 1,1 10,5 41,1 33,7 0,0 2,1 0,0 95 MACCHINE TESSILI 4,1 0,0 18,4 18,4 59,2 0,0 0,0 0,0 49
COMMERCIO ALL'INGROSSO 2,9 0,0 17,5 32,7 40,5 0,0 5,5 1,0 309
Intermediari 20,0 0,0 10,0 20,0 20,0 0,0 10,0 20,0 10 ingrosso tessili 1,8 0,0 33,9 33,9 28,4 0,0 0,9 0,9 109 ingrosso abbigliamento calzature
3,1 0,0 6,2 32,1 49,4 0,0 9,3 0,0 162
ingrosso cuoio 0,0 0,0 0,0 75,0 25,0 0,0 0,0 0,0 8 ingrosso fibre 0,0 0,0 83,3 0,0 16,7 0,0 0,0 0,0 6 ingrosso pelli 0,0 0,0 7,1 28,6 64,3 0,0 0,0 0,0 14 COMMERCIO AL DETTAGLIO 8,3 0,7 4,4 52,1 25,9 1,2 5,6 1,8 731 dettaglio tessili 5,4 0,0 5,4 32,4 56,8 0,0 0,0 0,0 37 dettaglio abbigliamento 8,4 0,9 4,5 55,7 23,9 0,7 3,8 2,1 573 grandi magazzini 13,6 0,0 9,1 54,5 13,6 6,8 0,0 2,3 44 ambulante (p. fisso) tessuti 5,1 0,0 0,0 32,2 30,5 0,0 32,2 0,0 59 dettaglio calzature 0,0 0,0 0,0 53,8 30,8 15,4 0,0 0,0 13 ambulante (p. fisso) calzature 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1 ambulante itinerante 50,0 0,0 0,0 0,0 50,0 0,0 0,0 0,0 4 DESIGN E STYLING 0,0 0,0 20,4 22,4 53,1 0,0 4,1 0,0 49 TOTALE 5,7 0,9 8,3 44,4 35,5 0,5 3,8 0,9 1940
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
119
PAVIA
Provincia con media presenza di imprese del tessile abbigliamento. L’inclusione nel proprio territorio dell’area distrettuale calzaturiera e meccano calzaturiera del Vigevanese, determina una specializzazione produttiva nelle produzioni di cuoio e pelle (con anche imprese di medio‐grandi dimensioni) e di macchinari, oltre che nelle attività commerciali all’ingrosso di tali produzioni. Entro l’abbigliamento permane una specializzazione relativa nella produzione di pellicce. La dinamica imprenditoriale è negativa per pelli e cuoio , macchine tessili e anche per il tessile, seppure in misura meno grave che nella media lombarda. Nell’abbigliamento, a differenza di quanto accade per l’insieme regionale, la dinamica è lievemente positiva.
TAVOLA 5‐58 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A PAVIA
2008 var 2005‐2008
Pavia
% su Lombardia
Pavia Lombardia
TESSILE 119 2,0 ‐ 1,7 ‐ 10,6
Tessitura 9 0,9 80,0 ‐ 13,6
finissaggio dei tessili 9 1,3 ‐ 10,0 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 19 1,8 5,6 ‐ 0,4
altre industrie tessili 39 4,0 30,0 ‐ 5,7
articoli di maglieria 40 2,5 ‐ 24,5 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 170 2,6 5,6 ‐ 6,8
vestiario in pelle 5 4,5 66,7 ‐ 21,8
vestiario in tessuto a accessori 31 1,5 19,2 3,4
indumenti da lavoro 4 4,5 100,0 15,8
abbigliamento esterno 77 3,2 2,7 ‐ 9,7
biancheria intima 11 2,3 ‐ 8,3 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 14 1,5 ‐ ‐ 9,4
Pellicce 28 6,5 ‐ 3,4 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 351 17,9 ‐ 8,6 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 93 12,8 ‐ 8,8 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 288 3,7 ‐ 8,0 ‐ 1,9
Intermediari 134 4,7 ‐ 14,1 ‐ 5,6
ingrosso tessili 31 2,6 3,3 ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 81 2,6 ‐ 4,7 3,4
ingrosso cuoio 6 3,6 20,0 1,2
Ingrosso macchine tessili 20 10,3 5,3 3,7
ingrosso pelli 15 10,7 ‐ 6,3 ‐ 14,1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.336 5,9 2,0 1,7
dettaglio tessili 154 6,8 ‐ 8,9 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 495 5,3 ‐ 2,8 0,3
grandi magazzini 112 5,5 ‐ 11,1 ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 68 9,7 65,9 66,9
dettaglio calzature 262 6,1 ‐ 3,7 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 52 9,2 ‐ 11,9 ‐ 6,0
ambulante itinerante 193 5,7 44,0 24,4
DESIGN E STYLING 30 2,6 ‐ 14,3
TOTALE 2.387 5,1 ‐ 1,4 ‐ 2,4
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 3 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
La partecipazione imprenditoriale degli immigrati, in gran parte cinesi e marocchini, è crescente, ma limitata rispetto alla Lombardia nel suo complesso, significativa solo nel commercio ambulante.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
120
TAVOLA 5‐59 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A PAVIA
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Pavia
immigrati Pavia Immigrati
TESSILE 7 5,9 133,3 ‐ 2 4
altre industrie tessili 5 12,8 9 3
ABBIGLIAMENTO 19 11,2 171,4 9 12
vestiario in tessuto a accessori 9 29,0 80,0 5 4
abbigliamento esterno 5 6,5 400,0 2 4
altri articoli abbigliamento e accessori 4 28,6 300,0 ‐ 3
CUOIO E PELLE 21 6,0 75,0 ‐ 33 9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 14 4,9 27,3 ‐ 25 3
ingrosso tessili 4 12,9 33,3 1 1
ingrosso abbigliamento calzature 9 11,1 50,0 ‐ 4 3
COMMERCIO AL DETTAGLIO 194 14,5 40,6 26 56
dettaglio abbigliamento 16 3,2 33,3 ‐ 14 4
ambulante (p. fisso) tessuti 10 14,7 150,0 27 6
dettaglio calzature 18 6,9 28,6 ‐ 10 4
ambulante itinerante 148 76,7 42,3 59 44
TOTALE 255 10,7 49,1 ‐ 34 84
* I totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
TAVOLA 5‐60 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A PAVIA NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
N° %
Cina 103 39,0 Marocco 99 37,5 Senegal 15 5,7 Romania 9 3,4 Ecuador 4 1,5 Altri 34 12,9 Totale 264 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
TAVOLA 5‐61 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A PAVIA, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 39,5 22,7 14,3 16,0 1,7 1,7 ‐ 4,2 100,0 Abbigliamento 47,1 28,2 7,1 3,5 ‐ 0,6 ‐ 13,5 100,0 Cuoio e pelle 34,8 23,6 17,1 16,0 1,1 0,3 0,3 6,8 100,0 Macchine tessili 14,0 22,6 19,4 30,1 3,2 3,2 ‐ 7,5 100,0 Commercio all'ingrosso 63,2 16,7 3,8 2,8 ‐ ‐ ‐ 13,5 100,0 Commercio al dettaglio 59,2 26,6 2,0 0,7 0,1 ‐ ‐ 11,5 100,0 Design e styling 56,7 16,7 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 26,7 100,0 Totale 52,5 24,6 6,1 5,3 0,4 0,3 0,0 10,9 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
121
I flussi occupazionali generano saldi molto negativi proprio nei due settori a maggiore specializzazione delle pelli e cuoio e del meccanico calzaturiero.
TAVOLA 5‐62 PAVIA: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive / registrate
saldi/ attive
TESSILE 169 48 ‐38 28,4 ‐0,8
tessile n.d. 4 0
fibre tessili 10 1 ‐2 10,0 ‐2,0
tessitura 10 5 ‐4 50,0 ‐0,8
finissaggio dei tessili 11 5 ‐1 45,5 ‐0,2
confezionamento articoli tessili, no vestiario 25 2 1 8,0 0,5
altre industrie tessili 45 20 ‐4 44,4 ‐0,2
tessuti a maglia 1 0
articoli di maglieria 63 15 ‐28 23,8 ‐1,9
ABBIGLIAMENTO 223 35 ‐46 15,7 ‐1,3
abbigliamento 3 0
vestiario in pelle 6 2 ‐3 33,3 ‐1,5
vestiario in tessuto a accessori 40 11 ‐2 27,5 ‐0,2
indumenti da lavoro 6 2 ‐1 33,3 ‐0,5
abbigliamento esterno 102 11 ‐11 10,8 ‐1,0
biancheria intima 13 2 0 15,4 0,0
altri articoli abbigliamento e accessori 22 5 ‐28 22,7 ‐5,6
pellicce 31 2 ‐1 6,5 ‐0,5
CUOIO E PELLE 473 149 ‐106 31,5 ‐0,7
MACCHINE TESSILI 115 55 ‐110 47,8 ‐2,0
COMMERCIO ALL'INGROSSO 367 31 1 8,4 0,0
intermediari 148 7 2 4,7 0,3
ingrosso tessili 38 5 3 13,2 0,6
ingrosso abbigliamento calzature 123 17 ‐1 13,8 ‐0,1
ingrosso cuoio 8 0
ingrosso macchine tessili 32 0
ingrosso fibre 1 0
ingrosso pelli 17 2 ‐3 11,8 ‐1,5
COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.532 158 14 10,3 0,1
dettaglio tessili 176 11 1 6,3 0,1
dettaglio abbigliamento 612 99 40 16,2 0,4
grandi magazzini 135 22 ‐38 16,3 ‐1,7
ambulante (p. fisso) tessuti 72 12 5 16,7 0,4
dettaglio calzature 278 6 ‐1 2,2 ‐0,2
ambulante (p. fisso) calzature 54 3 1 5,6 0,3
ambulante itinerante 205 5 6 2,4 1,2
DESIGN E STYLING 36 3 8 8,3 2,7
TOTALE 2.915 479 ‐277 16,4 ‐0,6
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
Considerando i due settori che generano il maggior numero di avviamenti, come nella media regionale, si osserva il prevalere del contratto indeterminato nella produzione di cuoio e pelle e del contratto determinato nel commercio al dettaglio.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
122
TAVOLA 5‐63 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A PAVIA
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
TOTALE
TESSILE 0,9 0,0 7,8 52,2 32,2 0,0 7,0 0,0 115 fibre tessili 0,0 0,0 0,0 33,3 66,7 0,0 0,0 0,0 3 tessitura 0,0 0,0 0,0 27,3 45,5 0,0 27,3 0,0 11 finissaggio dei tessili 9,1 0,0 9,1 36,4 45,5 0,0 0,0 0,0 11 confezionamento articoli tessili, no vestiario
0,0 0,0 0,0 50,0 50,0 0,0 0,0 0,0 2
altre industrie tessili 0,0 0,0 11,1 54,2 27,8 0,0 6,9 0,0 72 articoli di maglieria 0,0 0,0 0,0 75,0 25,0 0,0 0,0 0,0 16 ABBIGLIAMENTO 5,9 0,0 3,9 43,1 45,1 0,0 2,0 0,0 51 vestiario in pelle 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1
vestiario in tessuto e accessori 5,9 0,0 0,0 41,2 52,9 0,0 0,0 0,0 17
indumenti da lavoro 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4 abbigliamento esterno 4,8 0,0 9,5 38,1 42,9 0,0 4,8 0,0 21 biancheria intima 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1 altri articoli abbigliamento e accessori
0,0 0,0 0,0 33,3 66,7 0,0 0,0 0,0 6
pellicce 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1 CUOIO E PELLE 3,3 0,0 4,5 37,9 53,0 0,0 1,0 0,3 396 MACCHINE TESSILI 9,3 0,0 11,6 41,9 36,0 0,0 1,2 0,0 86
COMMERCIO ALL'INGROSSO 2,0 0,0 12,0 32,0 52,0 0,0 2,0 0,0 50
intermediari 11,1 0,0 44,4 22,2 22,2 0,0 0,0 0,0 9 ingrosso tessili 0,0 0,0 0,0 45,5 54,5 0,0 0,0 0,0 11 ingrosso abbigliamento calzature
0,0 0,0 6,9 27,6 62,1 0,0 3,4 0,0 29
ingrosso pelli 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 11,9 0,8 5,4 49,9 29,5 0,0 0,3 2,3 353
dettaglio tessili 20,0 0,0 10,0 20,0 50,0 0,0 0,0 0,0 10 dettaglio abbigliamento 17,3 0,0 9,4 36,1 33,0 0,0 0,5 3,7 191 grandi magazzini 4,2 2,5 0,0 86,6 6,7 0,0 0,0 0,0 119 ambulante (p. fisso) tessuti 10,5 0,0 0,0 10,5 78,9 0,0 0,0 0,0 19 dettaglio calzature 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 4
ambulante (p. fisso) calzature 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 3
ambulante itinerante 0,0 0,0 0,0 0,0 85,7 0,0 0,0 14,3 7 DESIGN E STYLING 0,0 0,0 10,0 10,0 80,0 0,0 0,0 0,0 10 TOTALE 6,4 0,3 6,1 43,4 41,4 0,0 1,5 0,8 1.061
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
123
SONDRIO
La presenza di Sondrio nel tessile abbigliamento è estremamente frammentata (non operano nel territorio imprese con più di 50 addetti) e quasi esclusivamente circoscritta alle attività commerciali al dettaglio, in cui operano 552 imprese su 666 totali. La dinamica imprenditoriale, complessivamente in lieve diminuzione, registra una limitata crescita solo nelle attività commerciali, grazie soprattutto all’aumento delle attività ambulanti itineranti di immigrati, in prevalenza africani, che hanno una presenza ormai consistente: su 111 imprese immigrate 74 sono a titolarità marocchina, 17 senegalese e solo 13 cinese.
I flussi occupazionali sono concentrati nel commercio al dettaglio (non nell’ambulante, che coinvolge quasi esclusivamente i titolari, ed infatti solo una impresa è risultata occupazionalmente attiva), in cui risulterebbe un saldo occupazionale positivo (ma si ricorda che la sottostima delle cessazioni dei rapporti lavorativi inficia l’affidabilità di questo dato).
I contratti utilizzati negli avviamenti sono per oltre la metà a tempo determinato.
TAVOLA 5‐64 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A SONDRIO
2008 var 2005‐2008
Sondrio
% su Lombardia
Sondrio Lombardia
TESSILE 34 0,6 ‐ 10,5 ‐ 10,6
finissaggio dei tessili 4 0,6 ‐ 20,0 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 9 0,9 ‐ 18,2 ‐ 0,4
altre industrie tessili 12 1,2 9,1 ‐ 5,7
articoli di maglieria 4 0,3 ‐ 20,0 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 42 0,6 ‐ 8,7 ‐ 6,8
vestiario in tessuto a accessori 6 0,3 ‐ 14,3 3,4
abbigliamento esterno 31 1,3 6,9 ‐ 9,7
CUOIO E PELLE 4 0,2 33,3 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 5 0,7 ‐ 28,6 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 27 0,4 ‐ 30,8 ‐ 1,9
Intermediari 17 0,6 ‐ 29,2 ‐ 5,6
ingrosso abbigliamento calzature 8 0,3 ‐ 33,3 3,4
COMMERCIO AL DETTAGLIO 552 2,5 3,8 1,7
dettaglio tessili 60 2,7 ‐ 21,1 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 275 3,0 4,6 0,3
grandi magazzini 63 3,1 1,6 ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 15 2,1 50,0 66,9
dettaglio calzature 32 0,7 ‐ 5,9 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 4 0,7 33,3 ‐ 6,0
ambulante itinerante 103 3,1 22,6 24,4
TOTALE 666 1,4 ‐ 0,6 ‐ 2,4
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 3 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
124
TAVOLA 5‐65 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A SONDRIO
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Sondrio
immigrati Sondrio Immigrati
COMMERCIO AL DETTAGLIO 106 19,2 29,3 20 24
dettaglio abbigliamento 7 2,5 40,0 12 2
dettaglio calzature 8 25,0 60,0 ‐ 2 3
ambulante itinerante 88 85,4 23,9 19 17
TOTALE 111 16,7 30,6 ‐ 4 26
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
GRAFICO 5‐7 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A SONDRIO, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 32,4 26,5 20,6 11,8 ‐ ‐ ‐ 8,8 100,0 Abbigliamento 50,0 21,4 4,8 21,4 ‐ ‐ ‐ 2,4 100,0 Cuoio e pelle 25,0 50,0 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 25,0 100,0 Macchine tessili 80,0 20,0 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 100,0 Commercio all'ingrosso 70,4 14,8 7,4 ‐ ‐ ‐ ‐ 7,4 100,0 Commercio al dettaglio 50,0 36,1 1,8 0,7 ‐ ‐ ‐ 11,4 100,0 Design e styling 50,0 50,0 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 100,0 Totale 50,0 33,8 3,2 2,6 ‐ ‐ ‐ 10,5 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
125
TAVOLA 5‐66 SONDRIO: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive / registrate
saldi/ attive
TESSILE 40 12 ‐8 30,0 ‐0,7
fibre tessili 2 2 ‐7 100,0 ‐3,5
Tessitura 4 1 1 25,0 1,0
finissaggio dei tessili 6 3 ‐5 50,0 ‐1,7
confezionamento articoli tessili, no vestiario 10 4 3 40,0 0,8
altre industrie tessili 13 1 1 7,7 1,0
tessuti a maglia 1 0
articoli di maglieria 4 1 ‐1 25,0 ‐1,0
ABBIGLIAMENTO 53 13 ‐15 24,5 ‐1,2
abbigliamento 1 1 ‐1 100,0 ‐1,0
vestiario in tessuto a accessori 9 4 ‐5 44,4 ‐1,3
abbigliamento esterno 35 7 ‐4 20,0 ‐0,6
altri articoli abbigliamento e accessori 5 1 ‐5 20,0 ‐5,0
pellicce 3 0
CUOIO E PELLE 4 1 0 25,0 0,0
MACCHINE TESSILI 7 1 ‐3 14,3 ‐3,0
COMMERCIO ALL'INGROSSO 28 3 ‐2 10,7 ‐0,7
Intermediari 17 0
ingrosso tessili 2 0
ingrosso abbigliamento calzature 9 3 ‐2 33,3 ‐0,7
COMMERCIO AL DETTAGLIO 600 143 104 23,8 0,7
dettaglio tessili 69 15 6 21,7 0,4
dettaglio abbigliamento 304 99 83 32,6 0,8
grandi magazzini 66 19 14 28,8 0,7
ambulante (p. fisso) tessuti 16 5 1 31,3 0,2
dettaglio calzature 35 4 1 11,4 0,3
ambulante (p. fisso) calzature 4 0
ambulante itinerante 106 1 ‐1 0,9 ‐1,0
DESIGN E STYLING 4 0
TOTALE 736 173 76 23,5 0,4
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
TAVOLA 5‐67 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A SONDRIO
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
Totale
TESSILE 19,0 0,0 0,0 33,3 47,6 0,0 0,0 0,0 21 fibre tessili 0,0 0,0 0,0 75,0 25,0 0,0 0,0 0,0 4 Tessitura 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1 finissaggio dei tessili 25,0 0,0 0,0 12,5 62,5 0,0 0,0 0,0 8 confezionamento articoli tessili, no vestiario
28,6 0,0 0,0 42,9 28,6 0,0 0,0 0,0 7
altre industrie tessili 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1 ABBIGLIAMENTO 11,3 0,0 0,0 19,7 69,0 0,0 0,0 0,0 71 vestiario in tessuto e accessori 35,3 0,0 0,0 41,2 23,5 0,0 0,0 0,0 17 abbigliamento esterno 3,7 0,0 0,0 13,0 83,3 0,0 0,0 0,0 54 cuoio e pelle 0,0 0,0 0,0 25,0 75,0 0,0 0,0 0,0 4 MACCHINE TESSILI 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1 COMMERCIO ALL'INGROSSO 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1 ingrosso abbigliamento calzature
0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 12,9 0,0 0,0 56,6 20,7 1,7 1,1 7,0 357 dettaglio tessili 14,8 0,0 0,0 66,7 18,5 0,0 0,0 0,0 27 dettaglio abbigliamento 10,0 0,0 0,0 56,5 21,2 2,2 0,7 9,3 269 grandi magazzini 23,4 0,0 0,0 63,8 10,6 0,0 2,1 0,0 47 ambulante (p. fisso) tessuti 44,4 0,0 0,0 11,1 33,3 0,0 11,1 0,0 9 dettaglio calzature 0,0 0,0 0,0 20,0 80,0 0,0 0,0 0,0 5 TOTALE 13,0 0,0 0,0 49,5 29,9 1,3 0,9 5,5 455
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
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126
VARESE
Varese è la provincia lombarda caratterizzata da un maggior peso del numero di imprese operanti nella filiera del tessile‐abbigliamento. Varese è presente su tutta la filiera del tessile abbigliamento e sulla produzione di pelli e cuoio; gli ambiti in cui la numerosità delle imprese è percentualmente più rilevante rispetto alla media regionale sono tutte le attività tessili (in special modo tessuti a maglia, tessitura e altre industrie tessili), biancheria intima e abbigliamento esterno, macchine tessili, incluso il loro commercio all’ingrosso. Il tessile è d’altra parte l’area di specializzazione del distretto del Gallaratese.
TAVOLA 5‐68 IMPRESE NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A VARESE
2008 var 2005‐2008
Varese
% su Lombardia
Varese Lombardia
TESSILE 1.249 20,6 ‐ 11,7 ‐ 10,6
tessile n.d. 10 8,5 ‐ 41,2 ‐ 24,5
fibre tessili 80 17,4 ‐ 15,8 ‐ 15,6
Tessitura 257 24,4 ‐ 14,0 ‐ 13,6
finissaggio dei tessili 139 19,7 ‐ 4,1 ‐ 1,0
confezionamento articoli tessili, no vestiario 177 16,9 ‐ 2,2 ‐ 0,4
altre industrie tessili 301 30,7 ‐ 8,0 ‐ 5,7
tessuti a maglia 53 43,1 ‐ 3,6 ‐ 9,6
articoli di maglieria 232 14,7 ‐ 21,6 ‐ 18,2
ABBIGLIAMENTO 726 11,1 ‐ 8,9 ‐ 6,8
vestiario in pelle 4 3,6 ‐ ‐ 21,8
vestiario in tessuto a accessori 203 9,6 13,4 3,4
indumenti da lavoro 9 10,2 ‐ 10,0 15,8
abbigliamento esterno 340 14,3 ‐ 16,5 ‐ 9,7
biancheria intima 90 19,2 ‐ 16,7 ‐ 15,5
altri articoli abbigliamento e accessori 52 5,7 ‐ 1,9 ‐ 9,4
Pellicce 27 6,3 ‐ 18,2 ‐ 15,5
CUOIO E PELLE 214 10,9 ‐ 10,5 ‐ 10,4
MACCHINE TESSILI 124 17,0 ‐ 14,5 ‐ 12,9
COMMERCIO ALL'INGROSSO 737 9,6 ‐ 2,6 ‐ 1,9
Intermediari 391 13,7 ‐ 0,8 ‐ 5,6
ingrosso tessili 127 10,5 ‐ 5,2 ‐ 4,1
ingrosso abbigliamento calzature 172 5,6 ‐ 2,8 3,4
ingrosso cuoio 13 7,7 8,3 1,2
Ingrosso macchine tessili 28 14,4 ‐ 3,4 3,7
ingrosso pelli 5 3,6 ‐ 37,5 ‐ 14,1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 1.893 8,4 4,1 1,7
dettaglio tessili 158 7,0 ‐ 16,4 ‐ 13,1
dettaglio abbigliamento 754 8,1 2,7 0,3
grandi magazzini 176 8,7 ‐ ‐ 3,6
ambulante (p. fisso) tessuti 68 9,7 65,9 66,9
dettaglio calzature 415 9,6 ‐ 1,2 ‐ 2,9
ambulante (p. fisso) calzature 46 8,2 ‐ 2,1 ‐ 6,0
ambulante itinerante 276 8,2 30,2 24,4
DESIGN E STYLING 81 7,1 5,2 14,3
TOTALE 5.024 10,8 ‐ 4,3 ‐ 2,4
*i totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 3 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Contenuta, rispetto alla media regionale, la presenza di imprese di immigrati (marocchini e cinesi soprattutto), che rappresentano complessivamente l’8,7% delle imprese e che si
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
127
addensano nei settori del commercio al dettaglio, dell’ingrosso di tessili abbigliamento e cuoio e nel vestiario in tessuto.
TAVOLA 5‐69 IMPRESE A CONTROLLO DI IMMIGRATI NELLA FILIERA DEL TESSILE‐ABBIGLIAMENTO A VARESE
2008 var % var ass 2005‐2008
Immigrati
% su totale Varese
immigrati Varese Immigrati
TESSILE 13 1,0 160,0 ‐ 166 8
confezionamento articoli tessili, no vestiario 5 2,8 66,7 ‐ 4 2
altre industrie tessili 3 1,0 ‐ 26 2
articoli di maglieria 3 1,3 ‐ 64 2
ABBIGLIAMENTO 60 8,3 30,4 ‐ 71 14
vestiario in tessuto a accessori 25 12,3 25,0 24 5
abbigliamento esterno 32 9,4 33,3 ‐ 67 8
CUOIO E PELLE 8 3,7 100,0 ‐ 25 4
COMMERCIO ALL'INGROSSO 31 4,2 24,0 ‐ 20 6
Intermediari 4 1,0 0,0 ‐ 3 0
ingrosso abbigliamento calzature 20 11,6 17,6 ‐ 5 3
ingrosso cuoio 5 38,5 66,7 1 2
COMMERCIO AL DETTAGLIO 324 17,1 45,3 74 101
dettaglio tessili 3 1,9 0,0 ‐ 31 0
dettaglio abbigliamento 23 3,1 35,3 20 6
grandi magazzini 5 2,8 0,0 ‐ 0
ambulante (p. fisso) tessuti 13 19,1 116,7 27 7
dettaglio calzature 66 15,9 61,0 ‐ 5 25
ambulante itinerante 213 77,2 43,0 64 64
TOTALE 437 8,7 43,3 ‐ 225 132
* I totali non corrispondono alla somma dei settori indicati perché sono stati inseriti solo i settori con più di 2 imprese
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
TAVOLA 5‐70 NAZIONALITÀ DEGLI IMPRENDITORI PRESENTI A VARESE NEL TESSILE ABBIGLIAMENTO
N° %
Marocco 176 38,6 Cina 173 37,9 Senegal 17 3,7 Tunisia 12 2,6 Bangladesh 11 2,4 Albania 10 2,2 Serbia 8 1,8 Altri 49 10,7 Totale 456 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Nella maggior parte dei settori (manifattura di tessili, abbigliamento e pelli e cuoio e commercio), la struttura delle imprese varesine è caratterizzata da un minor peso delle imprese monoaddetto e una presenza più rilevante delle micro e piccole imprese sino ai 50 addetti.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
128
TAVOLA 5‐71 STRUTTURA DELLE IMPRESE DELLA FILIERA DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO A VARESE, CONFRONTO CON LA MEDIA REGIONALE
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 19,7 28,6 18,1 21,4 2,2 0,6 0,2 9,2 100,0 Abbigliamento 31,4 28,2 13,9 12,4 0,6 0,1 0,1 13,2 100,0 Cuoio e pelle 29,0 33,2 16,4 9,8 0,5 ‐ ‐ 11,2 100,0 Macchine tessili 37,1 18,5 12,9 16,9 0,8 0,8 ‐ 12,9 100,0 Commercio all'ingrosso 60,1 18,3 4,3 3,1 ‐ 0,1 ‐ 14,0 100,0 Commercio al dettaglio 52,9 29,6 3,4 1,7 0,2 0,1 0,1 12,0 100,0 Design e styling 50,6 9,9 4,9 2,5 ‐ ‐ ‐ 32,1 100,0 Totale 41,1 27,1 9,5 9,1 0,7 0,2 0,1 12,1 100,0
TOTALE LOMBARDIA
1
addetto 2‐4
addetti 5‐9
addetti 10‐49 addetti
50‐99 addetti
100‐249 addetti
>= 250 addetti
NULL Totale
Tessile 24,1 25,7 16,1 20,5 2,7 1,5 0,5 8,9 100,0 Abbigliamento 37,0 24,7 10,8 10,3 0,6 0,3 0,2 16,0 100,0 Cuoio e pelle 31,6 27,4 13,7 12,9 1,2 0,7 0,1 12,5 100,0 Macchine tessili 34,1 21,7 11,8 18,7 1,6 0,7 0,5 10,9 100,0 Commercio all'ingrosso 54,6 17,9 4,1 3,2 0,3 0,2 0,1 19,7 100,0 Commercio al dettaglio 54,0 27,1 2,8 1,6 0,2 0,1 0,1 14,1 100,0 Design e styling 43,9 14,1 2,7 2,6 0,1 0,2 0,3 36,0 100,0 Totale 46,3 24,7 6,5 6,3 0,7 0,4 0,2 15,0 100,0
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE
Coerentemente con una specializzazione manifatturiera marcata, gli avviamenti al lavoro hanno interessato anche nel 2008 soprattutto i settori manifatturieri e in particolare quelli tessili (concentrati nelle produzioni più importanti nell’area, ovvero articoli di maglieria, tessitura, finissaggio e altre industrie tessili), ma con saldi negativi, soprattutto nella tessitura e nelle altre industrie tessili e nel vestiario in tessuto e accessori.
Occupazionalmente importante anche il commercio al dettaglio, che registra una riduzione significativa nel dettaglio abbigliamento.
Altissimo il ricorso al contratto a tempo determinato, utilizzato complessivamente nel 55% degli avviamenti al lavoro nella filiera del tessile abbigliamento, con punte del 67% nel finissaggio, del 73% nell’ingrosso abbigliamento e calzature e quasi nell’80% nel dettaglio di calzature.
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
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TAVOLA 5‐72 VARESE: IMPRESE REGISTRATE E OCCUPAZIONALMENTE ATTIVE E SALDI OCCUPAZIONALI
Imprese registrate
Imprese occupazionalmente
attive
TOTALE saldi
occ attive / registrate
saldi/ attive
TESSILE 1.882 609 ‐516 32,4 ‐0,8 tessile n.d. 48 6 ‐8 12,5 ‐1,3 fibre tessili 130 38 ‐75 29,2 ‐2,0 tessitura 417 145 ‐141 34,8 ‐1,0 finissaggio dei tessili 195 82 ‐29 42,1 ‐0,4 confezionamento articoli tessili, no vestiario 234 72 ‐49 30,8 ‐0,7 altre industrie tessili 381 153 ‐166 40,2 ‐1,1 tessuti a maglia 92 15 ‐8 16,3 ‐0,5 articoli di maglieria 385 98 ‐40 25,5 ‐0,4 ABBIGLIAMENTO 1.087 282 ‐253 25,9 ‐0,9 abbigliamento 9 1 0 11,1 0,0 vestiario in pelle 6 1 ‐1 16,7 ‐1,0 vestiario in tessuto e accessori 258 87 ‐121 33,7 ‐1,4 indumenti da lavoro 11 3 1 27,3 0,3 abbigliamento esterno 548 110 ‐73 20,1 ‐0,7 biancheria intima 148 51 ‐72 34,5 ‐1,4 altri articoli abbigliamento e accessori 68 24 14 35,3 0,6 pellicce 39 5 ‐1 12,8 ‐0,2 CUOIO E PELLE 285 82 21 28,8 0,3 MACCHINE TESSILI 168 48 ‐57 28,6 ‐1,2 COMMERCIO ALL'INGROSSO 928 89 ‐6 9,6 ‐0,1 intermediari 424 14 12 3,3 0,9 ingrosso tessili 184 32 ‐31 17,4 ‐1,0 ingrosso abbigliamento calzature 261 39 12 14,9 0,3 ingrosso cuoio 15 3 3 20,0 1,0 ingrosso macchine tessili 35 0 ingrosso fibre 1 1 ‐2 100,0 ‐2,0 ingrosso pelli 8 0 COMMERCIO AL DETTAGLIO 2.247 342 ‐29 15,2 ‐0,1 dettaglio tessili 203 28 ‐2 13,8 ‐0,1 dettaglio abbigliamento 951 221 ‐45 23,2 ‐0,2 grandi magazzini 233 46 8 19,7 0,2 ambulante (p. fisso) tessuti 74 14 9 18,9 0,6 dettaglio calzature 439 19 1 4,3 0,1 ambulante (p. fisso) calzature 53 3 1 5,7 0,3 ambulante itinerante 294 11 ‐1 3,7 ‐0,1 DESIGN E STYLING 100 17 3 17,0 0,2 TOTALE 6.697 1.469 ‐837 21,9 ‐0,6
FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
“Il tessile abbigliamento in Lombardia” – Giugno 2009
130
TAVOLA 5‐73 AVVIAMENTI AL LAVORO: DISTRIBUZIONE PER TIPOLOGIA DI CONTRATTI A VARESE
Apprendistato
cfl inserimento
cococo/ cocopro
TD TI Lavoro
intermittente Tirocinio
Altri contratti
Totale
TESSILE 5,2 0,4 4,5 53,5 32,0 0,1 3,8 0,6 1.422 tessile n.d. 0,0 0,0 0,0 50,0 50,0 0,0 0,0 0,0 8 fibre tessili 1,1 0,0 4,4 61,1 33,3 0,0 0,0 0,0 90 Tessitura 3,8 0,0 5,0 44,1 42,5 0,0 3,4 1,3 320 finissaggio dei tessili 5,9 1,5 2,9 67,0 20,9 0,0 1,8 0,0 273
confezionamento articoli tessili, no vestiario
3,7 0,0 5,2 56,3 30,4 0,0 3,0 1,5 135
altre industrie tessili 10,9 0,5 1,5 48,0 36,6 0,0 1,5 1,0 202 tessuti a maglia 17,5 0,0 5,0 45,0 25,0 0,0 7,5 0,0 40 articoli di maglieria 3,1 0,0 6,8 52,8 29,1 0,3 7,9 0,0 354 ABBIGLIAMENTO 3,5 2,1 1,8 53,1 35,0 0,2 4,1 0,2 565 Abbigliamento 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1
vestiario in tessuto e accessori 4,1 4,1 2,0 45,5 37,3 0,0 7,0 0,0 244
indumenti da lavoro 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4 abbigliamento esterno 1,7 1,1 1,1 61,3 33,7 0,0 1,1 0,0 181 biancheria intima 3,7 0,0 3,7 59,8 28,0 0,0 3,7 1,2 82 altri articoli abbigliamento e accessori
8,3 0,0 0,0 47,9 39,6 2,1 2,1 0,0 48
pellicce 0,0 0,0 0,0 40,0 60,0 0,0 0,0 0,0 5 CUOIO E PELLE 6,3 0,4 3,9 48,0 39,5 0,0 1,6 0,4 256 MACCHINE TESSILI 5,1 0,0 6,1 39,4 47,5 0,0 2,0 0,0 99
COMMERCIO ALL'INGROSSO 3,6 0,8 8,3 61,7 22,5 0,0 2,8 0,4 253
intermediari 8,0 0,0 40,0 20,0 20,0 0,0 8,0 4,0 25 ingrosso tessili 5,4 2,7 8,1 43,2 37,8 0,0 2,7 0,0 37 ingrosso abbigliamento calzature
2,7 0,5 4,3 73,0 17,3 0,0 2,2 0,0 185
ingrosso cuoio 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 5 ingrosso fibre 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 1
COMMERCIO AL DETTAGLIO 9,9 0,5 2,5 60,7 19,1 3,0 2,4 1,9 886
dettaglio tessili 9,1 0,0 4,5 56,8 25,0 0,0 4,5 0,0 44 dettaglio abbigliamento 10,1 0,6 2,3 61,7 17,8 2,9 2,3 2,3 692 grandi magazzini 15,3 0,0 2,8 58,3 18,1 2,8 1,4 1,4 72 ambulante (p. fisso) tessuti 5,6 0,0 0,0 41,7 44,4 2,8 5,6 0,0 36 dettaglio calzature 0,0 0,0 0,0 78,8 9,1 12,1 0,0 0,0 33
ambulante (p. fisso) calzature 33,3 0,0 66,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3
ambulante itinerante 0,0 0,0 0,0 50,0 50,0 0,0 0,0 0,0 6 DESIGN E STYLING 8,3 0,0 4,2 50,0 37,5 0,0 0,0 0,0 24 TOTALE 6,1 0,7 3,8 55,0 29,6 0,8 3,2 0,8 3.505 FONTE: ELABORAZIONI AREA RICERCA FORMAPER E OML PROVINCIA DI MILANO SU BANCA DATI AREA RICERCA FORMAPER – INFOCAMERE ‐ OML PROVINCE DELLA LOMBARDIA
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6. CONCLUSIONI
Il sistema del tessile e abbigliamento si configura come una filiera produttiva con un elevato grado di complementarietà, che comprende diversi settori produttivi: da quelli composti da attività manifatturiere di base (quali il trattamento delle materie prime tessili) a quelli relativi alle attività di trasformazione industriale, fino alla distribuzione e ad altri servizi avanzati.
L’indagine ha perciò considerato non solo le attività più propriamente produttive, ma anche la commercializzazione e le attività di design e styling49.
In maniera innovativa, grazie alla collaborazione degli Osservatori sul mercato del lavoro delle province lombarde è stato possibile collegare il Registro imprese, la principale banca dati sulle imprese, con i dati provinciali sui movimenti occupazionali, per poter esaminare in parallelo i dati demografici delle imprese con i flussi di lavoro, in un momento particolarmente delicato sotto il profilo occupazionale.
Il collegamento interessa infatti i dati del 2008, caratterizzato da un mutamento sostanziale dello scenario economico nel corso dell’anno, che ha colpito in misura maggiore i settori industriali. Gli effetti di questo mutamento non sono ancora completamente evidenti perché le imprese nel corso delle prime fasi della crisi hanno cercato di mantenere i livelli dell’occupazione, preferendo ricorrere a riduzioni di orario, grazie anche al massiccio ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni e allo smaltimento degli arretrati di ferie. Nella maggior parte dei settori produttivi il 2008 è perciò ancora un anno di tenuta, ma nel tessile‐abbigliamento gli effetti della crisi sui livelli produttivi hanno già condizionato pesantemente l’andamento occupazionale.
La crisi, dagli esiti difficilmente quantificabili nella loro portata definitiva, ha colpito molte imprese in un momento già difficile, in cui non si trovavano ancora ad uno stadio avanzato né relativamente all’ adeguamento rispetto alle condizioni di competitività richieste dalla concorrenza su scala globale, né per quanto riguarda il processo di riposizionamento verso le fasce più alte del mercato e in quello di disintegrazione verticale della catena del valore con il mantenimento delle fasi più terziarizzate.
Gli effetti complessivi non dipendono perciò solo dall’andamento congiunturale, ma dall’interagire di questo con l’evoluzione strutturale.
Le ripercussioni sul settore sono evidenti e preoccupanti, in termini sia di riduzione del numero delle imprese attive, sia di aumento del ricorso alla cassa integrazione guadagni, creando
49 Sarebbe necessario tenere in considerazione anche quei settori che non sono disposti lungo il ciclo produttivo, ma che svolgono una funzione di supporto avanzato (editoria specializzata, fiere, agenzie di pubblicità e comunicazione, ecc.). Tuttavia, è arduo, tracciarne i confini in modo preciso, rintracciare dati specifici e riferirne le peculiarità in rapporto al settore in esame, poiché spesso tratta di servizi che intervengono in una pluralità di ambiti e non già specificatamente dedicati ad tessile abbigliamento.
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situazioni particolarmente difficili nelle aree distrettuali, sia di vera e propria contrazione occupazionale, che interessa in misura elevata anche i lavoratori permanenti.
La filiera del tessile abbigliamento in Lombardia comprende quasi 50.000 imprese per un totale di oltre 200.000 addetti, con un peso del 6% sul totale lombardo in termini sia di imprese sia di addetti, ma con una più marcata vocazione nelle province di Varese, Como e Mantova, per quanto Milano mantenga la leadership nel design e styling, oltre che un ruolo basilare nel commercio.
Il commercio al dettaglio è il settore più importante per numerosità di imprese (48,2%), il tessile per occupati coinvolti (35,7%).
Il numero delle imprese è in diminuzione per tutte le attività manifatturiere (tessile, abbigliamento, pelli e cuoio, macchine tessili) e per il commercio all’ingrosso, mentre aumenta nel design e styling e nel commercio al dettaglio, quest’ultimo grazie alla fortissima crescita delle attività ambulanti che coinvolgono in misura determinante gli imprenditori migranti.
La crisi in atto ha influito sui processi demografici, determinando un rallentamento della natalità imprenditoriale, ma anche una riduzione delle cessazioni. Quest’ultima indicazione appare sorprendente perché con il 2008 hanno cessato l’attività numerose storiche manifatture. Va tuttavia ricordato che i dati utilizzati si riferiscono al numero di imprese, indipendentemente dal loro peso economico e il rallentamento delle cessazioni potrebbe aver interessato soprattutto le microimprese e i self employed (parte rilevante della struttura del settore), che, in situazioni di limitati costi fissi, ma anche di mancanza di alternative, sono spinti a “tirare avanti” nell’attesa della ripresa.
I dati occupazionali, pur se non esaustivi con riferimento alle cessazioni, consentono di qualificare meglio le tendenze in atto.
Solo 1 impresa ogni 5 registrate e solo 1 ogni 4 economicamente attive (ovvero non fallite, sospese, inattive) ha effettuato movimenti occupazionali nel corso del 2008. E’ questo un dato che conferma la piccola dimensione delle imprese e la frammentarietà del settore, particolarmente marcata nel commercio al dettaglio (dove solo il 16% delle imprese ha comunicato movimenti occupazionali), mentre appare più elevata la dimensione media delle imprese tessili, che in oltre il 45% dei casi hanno registrato movimenti occupazionali.
Nel 2008 poco più di 12.000 imprese hanno realizzato quasi 40.000 avviamenti al lavoro. Le cessazioni, nonostante siano sistematicamente sottostimate, hanno superato gli avviamenti, a testimonianza della gravità della situazione occupazionale di questi settori, particolarmente evidente nel tessile e nel meccano tessile, ma anche nell’abbigliamento.
La contrazione della domanda di lavoro era stata marcata già all’inizio del decennio in corso, in risposta allo shock costituito dall’abbattimento delle barriere commerciali per questi prodotti (Rapporto CNEL sul mercato del lavoro 2008‐9); la crisi attuale avvia una nuova emorragia.
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Tre segnali restituiscono l’immagine di un mercato del lavoro sempre più difficile e instabile:
• il fortissimo ricorso a contratti temporanei, soprattutto nel tessile e nel commercio (in cui domina il contratto a tempo determinato) e nel design e styling (in cui prevale il ricorso alle collaborazioni);
• l’elevato peso delle cessazioni di imprese, che determina l’interruzione soprattutto di rapporti a tempo indeterminato e apprendistati, ovvero delle tipologie di lavoro che dovrebbero avere caratteristica di permanenza;
• la tendenza (individuabile sulla base dei saldi occupazionali) a ridurre il ricorso a contratti a tempo indeterminato (e apprendistato), ma anche i contratti a tempo determinato a vantaggio di collaborazioni e tirocini, ovvero di contratti meno costosi e meno tutelati.
Ma ciò che aggrava ulteriormente il quadro è la preoccupazione che gli occupati attualmente espulsi dal mercato del lavoro in questi settori industriali possano incontrare difficoltà nel rientrare in questi stessi settori. La distruzione di posti di lavoro rischia di determinare la perdita di competenze specifiche, accumulate nel tempo grazie a meccanismi di learning by doing e legate al territorio.
Il mutato contesto competitivo per il sopraggiungere delle nuove condizioni riportate all’inizio della presente indagine (processi di globalizzazione dei mercati, emergere di nuovi fattori di competitività, ingresso di nuovi player, affermarsi di nuove tipologie di consumo e cambio delle abitudini di acquisto) sta facendo emergere anche i limiti dei distretti, che non sembrano capaci di garantire migliori performance rispetto alle attività non distrettuali.
Nel territorio lombardo sono state individuate nove aree distrettuali specializzate nelle produzioni del tessile abbigliamento. Tali aree registrano, rispetto al resto della regione, una maggiore tenuta nel numero delle imprese e, con riferimento al 2008, dell’occupazione per quanto concerne le attività tessili, ma una riduzione più marcata con riferimento all’abbigliamento e alle pelli e cuoio. Nelle macchine tessili, invece, la riduzione delle imprese è più consistente tra le imprese non distrettuali, ma la contrazione occupazionale è più forte tra le distrettuali.
Questa insoddisfacente performance delle imprese distrettuali è riconducibile ai limiti di una competizione ancora troppo basata sui costi e alla scarsa capacità di integrarsi per agire in contemporanea su tutte le fasi della filiera del tessile abbigliamento, con attività di moda e design, da un lato, e con attività di tipo commerciale dall’altro lato. Né, d’altra parte, emerge un andamento più favorevole dell’area del meta distretto della moda rispetto agli altri territori regionali: l’inclusione in ipotetici circuiti di relazioni e di ricerca non sembra favorire significativamente le imprese che ne fanno parte, o forse la dimensione territoriale (difficilmente restringibile ad un’area regionale) non consente di cogliere questi circuiti.
L’unica variabile (tra quelle disponibili per un’analisi quantitativa aggregata come quella qui eseguita) che consente di spiegare differenti andamenti imprenditoriali e performance
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occupazionali è legata alla nazionalità degli imprenditori. L’imprenditoria immigrata (con riferimento ai migranti provenienti da paesi a basso reddito) costituisce la componente più dinamica, sia in termini di numerosità delle imprese, sia soprattutto occupazionalmente. Particolarmente nell’abbigliamento il saldo tra avviamenti e cessazioni di rapporti di lavoro per le imprese immigrate è positivo e in questo caso il dato può essere considerato attendibile, sia perché tra gli immigrati sono pochi i pensionamenti, sia perché più raramente le loro imprese accedono ad ammortizzatori sociali. Ed è interessante rilevare che nelle loro imprese, che in massima parte fanno ricorso a manodopera immigrata, il lavoro dipendente e in particolare il tempo indeterminato mantiene un peso rilevante, anche per il legame tra occupazione e permesso di soggiorno.
Si tratta di una presenza ormai consistent: sono, infatti, quasi 8.000 le imprese controllate da imprenditori immigrati nell’insieme dei settori della filiera del tessile abbigliamento in Lombardia; esse rappresentano il 17% del totale delle imprese attive. Il maggior numero di imprese di immigrati si addensa nella produzione di abbigliamento (1.630, 24,8%), con un impatto particolarmente evidente nella provincia di Mantova, dove sembra essersi costituito un vero e proprio distretto cinese, la cui crescita è tale da rendere positiva la dinamica imprenditoriale dell’intera provincia, in contrasto con la tendenza regionale.
L’imprenditorialità immigrata è molto rilevante anche nel commercio al dettaglio (4.681, pari al 19,8% del totale imprese lombarde nel commercio al dettaglio), con una forte concentrazione del commercio ambulante con posto fisso a Milano, e nel commercio all’ingrosso (1.001, 13%). Solo le macchine tessili e il design e styling non vedono una partecipazione immigrata significativa. Si tratta, comunque, di una presenza non particolarmente qualificata, concentrata nella fascia bassa del mercato, non tale da poter riequilibrare la caduta delle imprese autoctone, le cui opportunità di recupero sono invece legate al connubio di tecnologia, qualità e moda, oltre che alla capacità di individuare nuove nicchie e di sfruttare la crescita dei mercati esteri emergenti.
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7. APPENDICE
ELENCO DEI COMUNI DEI DISTRETTI LOMBARDI
BASSA BRESCIANA (cuoio calzature) CASTELGOFFREDO GALLARATESE Provincia di Brescia Provincia di Brescia Provincia di Varese Acquafredda Acquafredda Arsago Seprio Calvisano Remedello Cairate Carpenedolo Visano Cardano al campo Gambara Provincia di Cremona Casorate Sempione Gottolengo Isola Dovarese Cassano Magnago Isorella Provincia di Mantova Ferno Provincia di Cremona Asola Gallarate Ostiano Casalmoro Lonate Pozzolo Volongo Casaloldo Samarate BASSA BRESCIANA (confezioni e abbigliamento) Casalromano LECCHESE TESSILE
Provincia di Brescia Castel goffredo Provincia di como Alfianello Castiglione delle stiviere Lambrugo Barbariga Ceresara Merone Bassano bresciano Mariana mantovana Provincia di Lecco Cigole Medole Barzago Manerbio Piubega Bulciago Offlaga Solferino Costa Masnaga Pontevico SERICO COMASCO Garbagnate Monastero San Gervasio bresciano Provincia di Como Nibionno Provincia di Cremona Appiano gentile Rogeno Corte de' frati Bulgarograsso Sirone Gabbioneta Binanuova Capiago Intimiano VALSERIANA BERGAMASCA - VALCAVALLINA - OGLIO Carbonate Provincia di Bergamo Provincia di Bergamo Casnate con Bernate Albino Albano sant'Alessandro Cassina Rizzardi Casnigo Bagnatica Como Cazzano Sant'Andrea Bolgare Fino Mornasco Cene Calcinate Gironico Fiorano al serio Carobbio degli Angeli Grandate Gandino Castelli Calepio Guanzate Leffe Cavernago Limido Comasco Peia Cenate sotto Lipomo Ponte Nossa Chiuduno Luisago Vertova Costa di Mezzate Lurago Marinone VIGEVANESE Credaro Lurate Caccivio Provincia di Pavia Ghisalba Montano Lucino Borgo San Siro Gorlago Montorfano Cassolnovo Grassobio Olgiate Comasco Cilavegna Grumello del Monte Oltrona di San Mamette Gambolo' Montello Orsenigo Garlasco Mornico al Serio Pare' Gravellona Lomellina Pedrengo San Fermo della battaglia Parona San paolo d'Argon Senna Comasco Vigevano Telgate Tavernerio Trescore Balneario Veniano Urgnano Villa Guardia Provincia di Brescia Adro Capriolo Erbusco Palazzolo sull'Oglio
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ELENCO DEI COMUNI DEL META DISTRETTO DELLA MODA
Comune Provincia Comune Provincia ALBINO Bergamo TAVERNERIO Como BERGAMO Bergamo UGGIATE TREVANO Como BONATE SOPRA Bergamo VENIANO Como BRIGNANO GERA D'ADDA Bergamo VERTEMATE CON MINOPRIO Como CASNIGO Bergamo VILLA GUARDIA Como CASTELLI CALEPIO Bergamo OSTIANO Cremona CAZZANO SANT'ANDREA Bergamo SONCINO Cremona CENE Bergamo BULCIAGO Lecco CHIUDUNO Bergamo COSTA MASNAGA Lecco CLUSONE Bergamo MISSAGLIA Lecco COLOGNO AL SERIO Bergamo NIBIONNO Lecco GANDINO Bergamo ASOLA Mantova GHISALBA Bergamo CASALOLDO Mantova GRUMELLO DEL MONTE Bergamo CASTEL D'ARIO Mantova LALLIO Bergamo CASTEL GOFFREDO Mantova LEFFE Bergamo CERESARA Mantova MORNICO AL SERIO Bergamo GOITO Mantova PRESEZZO Bergamo MEDOLE Mantova URGNANO Bergamo MOGLIA Mantova VERTOVA Bergamo POGGIO RUSCO Mantova ACQUAFREDDA Brescia SERMIDE Mantova BAGNOLO MELLA Brescia SOLFERINO Mantova BASSANO BRESCIANO Brescia VIADANA Mantova BORGO SAN GIACOMO Brescia ARCONATE Milano BOTTICINO Brescia BUSCATE Milano BRESCIA Brescia BUSTO GAROLFO Milano CALVISANO Brescia CASTANO PRIMO Milano CAPRIOLO Brescia INVERUNO Milano CARPENEDOLO Brescia MAGNAGO Milano ERBUSCO Brescia MILANO Milano GAMBARA Brescia PARABIAGO Milano GHEDI Brescia ROBECCHETTO CON INDUNO Milano GOTTOLENGO Brescia SAN VITTORE OLONA Milano ISORELLA Brescia TURBIGO Milano LENO Brescia VANZAGHELLO Milano MANERBIO Brescia CASSOLNOVO Pavia MONTICHIARI Brescia CILAVEGNA Pavia ORZINUOVI Brescia GAMBOLO' Pavia PALAZZOLO SULL'OGLIO Brescia GARLASCO Pavia PONTEVICO Brescia MEDE Pavia PONTOGLIO Brescia VIGEVANO Pavia QUINZANO D'OGLIO Brescia ARCISATE Varese RUDIANO Brescia ARSAGO SEPRIO Varese TRAVAGLIATO Brescia BESNATE Varese VEROLANUOVA Brescia BUSTO ARSIZIO Varese VEROLAVECCHIA Brescia CAIRATE Varese ALBAVILLA Como CARDANO AL CAMPO Varese APPIANO GENTILE Como CARNAGO Varese BULGAROGRASSO Como CASORATE SEMPIONE Varese CADORAGO Como CASSANO MAGNAGO Varese CAPIAGO INTIMIANO Como CAVARIA CON PREMEZZO Varese CASNATE CON BERNATE Como FAGNANO OLONA Varese CASSINA RIZZARDI Como FERNO Varese COMO Como GALLARATE Varese FINO MORNASCO Como GORLA MAGGIORE Varese GUANZATE Como GORLA MINORE Varese LIPOMO Como JERAGO CON ORAGO Varese LUISAGO Como LONATE POZZOLO Varese LURATE CACCIVIO Como MORNAGO Varese MONTANO LUCINO Como OLGIATE OLONA Varese OLTRONA DI SAN MAMETTE Como SOLBIATE OLONA Varese ROVELLASCA Como SOMMA LOMBARDO Varese SAN FERMO DELLA BATTAGLIA Como SUMIRAGO Varese