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IL RUOLO DEL GEOLOGO NEI PROCESSI DI VALUTAZIONE AMBIENTALE Viterbo, 24 maggio 2010 - Palazzo della Provincia 1 a Sessione Aspetti normativi, procedurali e metodologici Dott. Geol. Paola Ceoloni Corso di Aggiornamento Professionale

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IL RUOLO DEL GEOLOGO NEI PROCESSI

DI VALUTAZIONE AMBIENTALE

Viterbo, 24 maggio 2010 - Palazzo della Provincia

1a Sessione

Aspetti normativi, procedurali e metodologici

Dott. Geol. Paola Ceoloni

Corso di Aggiornamento Professionale

Parte III - Il processo di Valutazione di Impatto Ambientale: criteri e strumenti

Approcci metodologici per la VIA

• Affrontare il tema in termini di DATI e di STRUMENTI per le analisi e le valutazioni ambientali secondo un approccio integrato e sinergico in cui i dati alimentano gli strumenti (criteri e metodi) e gli strumenti a loro volta forniscono come output dati che vanno a implementare il patrimonio conoscitivo

– Condivisione di informazioni e dati ambientali certificati

– Condivisione di strumenti

– Integrazione delle valutazioni ambientali nelle fasi di costruzione del progetto: affrontare la VIA come processo che aiuta a progettare l’opera in maniera sostenibile e compatibile con l’ambiente e non come procedimento finalizzato esclusivamente alla realizzazione dell’opera

DATISTRUMENTI

Verso la condivisione dell’informazione ambientale• La necessità di garantire che le informazioni

ambientali siano organizzate nel modo più efficace possibile per essere utilizzate dai diversi utenti finali (dalle autorità pubbliche ai privati cittadini) ai fini dell’attuazione delle politiche ambientali ai diversi livelli, rappresenta inoltre uno degli obiettivi del sistema comune di informazioni ambientali (SharedEnvironmental Information System - SEIS) [SEC(2008) 111, SEC(2008) 112]

• Dalla consapevolezza che malgrado si disponga di una grande quantità di dati raccolti dalle autoritàpubbliche in tutta l'Unione Europea (a livello locale, regionale, nazionale ed europeo), spesso questi dati non sono utilizzati in modo efficiente o perché la loro esistenza non è sufficientemente nota oppure a causa di una serie di ostacoli di natura giuridica, finanziaria, tecnica o procedurale, scaturisce l’obiettivo strategico del SEIS: – modernizzare e semplificare la raccolta, lo

scambio e l'utilizzazione dei dati e delle informazioni necessari per l’elaborazione e l’attuazione della politica ambientale, strategia che prevede la progressiva sostituzione degli attuali sistemi di comunicazione dei dati, in gran parte centralizzati, con sistemi basati sull’accesso, sulla condivisione e sull’interoperabilità

• Per fare delle valutazioni efficaci servono dati attendibili: i criteri da utilizzare per la selezione dei dati ambientali, in armonia con quanto proposto dall’AEA (Core Set of Indicators) possono quindi essere così riassunti:

– espressione quali-quantitativa dei target associati agli obiettivi stabiliti dalle politiche ambientali europee ed internazionali;

– disponibilità e regolarità di aggiornamento;

– ampia copertura spaziale e temporale, finalizzata a disporre di dati di analisi e valutazione delle tendenze per poter effettuare confronti efficaci nello spazio (ad es.: diversi stati membri della UE, diverse realtàregionali) e nel tempo;

– copertura e rappresentatività il più possibile omogenee a livello nazionale;

– facilità di comprensione e chiarezza dell’informazione fornita;

– solidi ed omogenei standard metodologici utilizzati per la produzione dei dati, supportati da appropriati riferimenti tecnico-scientifici e/o da indirizzi e linee guida emanati ai livelli istituzionali di competenza

– Acquisiti il più possibile alla fonte ovvero dai soggetti istituzionalmente preposti alla loro produzione (AEA, UE, MATTM, MIBAC, altri Ministeri, Regioni, Province, EE.LL., ISPRA, Agenzie Regionali Protezione Ambiente, Università, Enti ed Istituti di Ricerca, …)

Dati per la VIA

Dati per la VIA• I Piani di settore (acqua, suolo, rifiuti, aria, aree protette, …) elaborati per la tutela

e per la gestione dei diversi comparti ambientali:

– rappresentano strumenti conoscitivi dello stato dell’ambiente e delle sue

possibili evoluzioni di fondamentale importanza per la VIA (per chi elabora gli

SIA e per chi li valuta) e non sono da considerare esclusivamente per gli

aspetti di coerenza programmatica dell’opera (rispetto degli SQA); i dati e le

informazioni alla base della pianificazione sono codificati da norme e quindi

omogenei

Raccordo 380

kV

LINEE DI PROGETTO

LINEE ESISTENTI

Linee

esistenti

Rischio frana

Rischio

alluvione

AREE A RISCHIO POTENZIALE

Stazioni

Tralicci

Raccordo 220

kV

Tratto da

demolire

– rappresentano i termini di riferimento per le valutazioni in quanto finalizzati al raggiungimento di determinati obiettivi di tutela e risanamento ambientale attraverso specifiche azioni con le quali l’opera deve confrontarsi

Tutto quello che le norme tecniche definiscono in termini di procedure, analisi e studi non è

sufficiente a definire un processo complesso e multidisciplinare, difficilmente “codificabile” ma

che necessiterebbe di criteri espliciti ed omogenei proprio per assicurare che in sede tecnica

sia garantita la “terzietà” e l’oggettività” del parere sulla base del quale sarà presa in sede

politica la “decisione” finale

Si possono suggerire alcune tappe fondamentali di un “percorso” :

0. Individuare, esplorare e comprendere sin dalle fasi preliminari della valutazione:

1) Cosa: le caratteristiche tecnico-funzionali dell’opera, le “azioni” di progetto nelle diverse fasi (cantiere, esercizio, dismissione), le motivazioni alla base della proposta progettuale (perché?), le possibili alternative, la capacità di soddisfare le reali esigenze funzionali:

– conoscere approfonditamente il progetto è la condizione fondamentale per avviare un’ efficace valutazione ambientale

2) Dove: il contesto territoriale e ambientale, gli ambiti maggiormente critici/vulnerabili (bersagli) in relazione alle peculiarità dell’opera in progetto; in base alle finalità della V.I.A. nonché in base ai principi dello Sviluppo Sostenibile, gli aspetti su cui porre prioritariamente l’ attenzione nelle valutazioni sono:

– la popolazione, – la biodiversità e gli ecosistemi connessi, – le risorse naturali (rinnovabili e non rinnovabili)

Approcci alla valutazione (1)

– bersaglio critico quando il suo stato qualitativo o quantitativo già nello stato ante operam risulta fortemente degradato/compromesso rispetto a specifici standard imposti dalle normative vigenti o, in assenza di tali riferimenti, risulta tale in base agli elementi conoscitivi disponibili

– bersaglio vulnerabile quando è elevata la probabilità di essere danneggiato dall’azione di progetto perché non sufficientemente capace di resistere alla causa del possibile effetto; tale incapacità deriva da due fattori essenziali: un’elevata esposizione, diretta o indiretta, alla causa, ovvero all’azione di progetto e una bassa capacità di adattamento che non consente in maniera autonoma di minimizzare i possibili effetti/impatti

3) Chi, ovvero quale ruolo e posizione hanno assunto i diversi soggetti coinvolti nel procedimento, siano essi pubblici o privati.

4) I rapporti causa –effetto (azione di progetto – interferenza/effetto/impatto ambientale), considerando che le relazioni sono molto spesso indirette o comunque non lineari, mettendo in evidenza le componenti ambientali maggiormente coinvolte dalle azioni di progetto e per le quali la qualità e la completezza delle informazioni contenute nella documentazione assumono un’importanza fondamentale ai fini della valutazione

5) La significatività degli effetti/impatti che può essere ricondotta alla valutazione della “perdita di qualità” delle diverse componenti ambientali sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo; si valuta con stime e modelli matematici (ove esistenti) riportando gli esiti ai valori limite o standard di qualità ambientale (ove esistenti) ovvero a parametri qualitativi

Approcci alla valutazione (2)

Percorso di valutazione

COSAPROGETTO E

ALTERNATIVE PROGETTUALI

AZIONI DI

PROGETTO P

DOVECONTESTO TERRITORIALE

E AMBIENTALE

AMBIENTE S D

IMPATTII

R

MITIGAZIONI

COMPENSAZIONI

SOSTENIBILITA’

AMBIENTALE(OBIETTIVO ATTESO)

SOSTENIBILITA’

AMBIENTALE(OBIETTIVO ATTESO)

COMPATIBILITA’

AMBIENTALE(OBIETTIVO MINIMO)

COMPATIBILITA’

AMBIENTALE(OBIETTIVO MINIMO)

MONITORAGGIO MONITORAGGIO

Scenari di valutazione: dinamiche di evoluzione del territorio e dell’ambiente

� Scenario di base: stato attuale del territorio e dell’ambiente

– descrizione delle situazioni in atto, tendenze rispetto al passato (Alternativa 0; T0; dati reali)

� Scenario di riferimento: come evolverebbe tendenzialmente il territorio e l’ambiente senza l’opera in progetto, in funzione di ragionevoli previsioni basate sul:

– rispetto della normativa vigente (impegni assunti per il rispetto degli standard ambientali – CLe)

– perseguimento di obiettivi strategici (ambientali e socio-economici) ai diversi livelli (internazionali, comunitari, nazionali, regionali)

– attuazione di Piani/Programmi/Progetti giàapprovati

• proiezione delle tendenze individuate nelle dinamiche in atto (T1 = orizzonte temporale del progetto; previsioni indipendenti dalle azioni di progetto; previsioni di persistenza/attenuazione delle criticità ambientali)

� Scenario di progetto: come evolverebbe tendenzialmente il territorio e l’ambiente se allo scenario di riferimento si “aggiunge” l’opera in valutazione (scenario T1 + opera; previsioni dipendenti dalle azioni di progetto)

SCENARIO DI BASE

SCENARIO DI

RIFERIMENTO

SCENARIO DI

PROGETTO

Impatti di tipo complesso• Gli impatti di tipo complesso (indiretti e cumulati) non erano contemplati nella normativa

antecedente il D.Lgs. 152/2006 come ambito di valutazione e contenuto informativo degli S.I.A• La Comunità Europea, riconoscendo che la valutazione degli impatti complessi rappresenta

parte integrante del processo di V.I.A., ha prodotto apposite Linee Guida (Guidelines for the assessment of indirect and cumulative impacts as well as impact interactions, 1999) rivolte essenzialmente agli estensori degli S.I.A. ma anche alle Autorità competenti

• Impatti indiretti: impatti ambientali che non rappresentano il diretto risultato di un progetto, che possono essere generati lontano dal sito di progetto o anche in tempi successivi alla perturbazione iniziale, come risultato di modalità complesse

• Esempi: impatti indiretti connessi alla sottrazione di praterie di Posidonia oceanica (impatto diretto) a carico di altre componenti/fattori ambientali (e socio-economici) che possono esplicarsi in ambiti spaziali e temporali molto estesi determinando impatti significativi incrementali rispetto a quelli determinati dall’impatto diretto (perdita di biodiversità e di specie e habitat protetti a livello comunitario):

– riduzione della capacità di controllo delle dinamiche di erosione costiera – alterazione dell’habitat trofico e riproduttivo (deposizione delle uova, nurseries e rifugio)

per specie ittiche anche di interesse commerciale– diffusione di specie vegetali alloctone, fortemente invasive e di grande capacità

colonizzatrice (es. Caulerpa taxifolia) che ostacolano i processi di ricolonizzazione della Posidonia ove questa risulti degradata o con bassa densità di ricoprimento

– riduzione della capacità di trasformazione e metabolizzazione dei carichi trofici e della conseguente capacità di risposta all’inquinamento delle acque marine costiere

– riduzione/perdita del valore naturalistico e scientifico dell’area con possibile riduzione del valore turistico della stessa

• Impatti cumulati: impatti causati dagli effetti incrementali del progetto quando si aggiungono ad altre azioni passate, presenti o ragionevolmente prevedibili

• Se più progetti ricadenti nella stessa “area vasta” valutati singolarmente possono generare impatti poco significativi, complessivamente possono determinare condizioni di criticità non individuabili se non considerando tutti i fattori di pressione “aggiuntivi” a quelli determinati dall’opera in progetto che concorreranno a determinare gli effettivi livelli di qualità ambientale nello scenario previsionale di quella determinata area

• Impatti cumulati “additivi” quando impatti della stessa natura (es. emissioni acustiche) sisommano e concorrono al superamento dei VL stabiliti per quella determinata area/ricettore anche se i VL vengono rispettati da ciascun progetto/intervento

• Impatti cumulati sinergici: l’impatto cumulato è di entità superiore alla somma dei singoli impatti (di eguale o diversa natura) rispetto ad uno specifico ricettore (es. rumorosità di un’infrastruttura ferroviaria + prelievi idrici per l’approvvigionamento di un impianto industriale possono concorrerea compromettere l’integrità faunistica ed ecosistemica di un’area umida)

• Impatti cumulati antagonistici: l’impatto cumulato risultante è di entità inferiore alla somma dei singoli impatti (di eguale o diversa natura) rispetto ad uno specifico ricettore, in quanto l’effetto di un progetto compensa, in tutto o in parte, gli effetti generati da un altro progetto (es. bilancio scavi-riporti tra gallerie-rilevati)

Impatti di tipo complesso

Impatti cumulati

• Interazioni tra impatti: nelle LLGG europee vengono richiamate tutte le possibili interazioni tra impatti sia di un singolo progetto che tra questi e quelli determinati da più progetti, ovvero una “sommatoria” di tutte le possibili relazioni, dirette, indirette e cumulate connesse alla realizzazione di uno o più progetti

• Importanza della dimensione spaziale e temporale delle possibili interazioni: l’ambito spaziale è strettamente connesso alla componente ambientale considerata, gli scenari temporali di valutazione prevedono “azioni passate, presenti o ragionevolmente prevedibili”

• La valutazione degli impatti cumulati nell’ambito del processo di V.I.A. è

fortemente limitato in assenza di valutazioni di livello strategico (V.A.S.) che

dovrebbero anticipatamente fornire il quadro di riferimento (sostenibilità

ambientale) in cui inserire i “singoli tasselli” (progetti) dello sviluppo

Impatti di tipo complesso

Considerazioni sulla VIA: esperienze operative (1)

• I dati e le informazioni ambientali necessarie ad affrontare correttamente il processo di V.I.A. da parte dei diversi soggetti coinvolti risultano estremamente eterogenee e disomogenee, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, ed inoltre risultano spesso non facilmente accessibili e/o fruibili

• Conseguenze :

– per il proponente, l’impossibilità o la difficoltà a reperire dati ambientali significativi e rappresentativi per predisporre lo S.I.A. e per supportare l’elaborazione delle proposte progettuali con un’adeguata conoscenza delle caratteristiche ambientali del contesto interessato

– per l’autorità competente, assenza di basi conoscitive omogenee ed esaustive necessarie ad inquadrare correttamente l’opera contesto territoriale ed ambientale in cui si colloca, a impostare in maniera piùmirata ed efficace la valutazione, a verificare la qualità dei dati contenuti negli S.I.A. e la rispondenza rispetto a quanto elaborato e prodotto dagli organismi istituzionalmente competenti

– per il pubblico interessato, l’impossibilità o la difficoltà a reperire dati ambientali significativi e rappresentativi per conseguire una piùconsapevole conoscenza della misura in cui le trasformazioni ambientali e territoriali generate da un’opera, possano ripercuotersi sulla qualitàdell’ambiente e della vita

• Snellire gli elaborati (soprattutto lo S.I.A.) dei contenuti e delle trattazioni, spesso non strettamente pertinenti alla V.I.A. o affrontati ad una “scala”troppo vasta e decisamente non adeguata agli scopi

• Aumentare il livello qualitativo dei progetti e degli S.I.A.

• Necessità di sviluppare congiuntamente Progetto e SIA affinchè già dalle fasi preliminari della progettazione si disponga di dati ed analisi ambientali approfondite che supportino le scelte progettuali più idonee in termini di prestazioni ambientali complessive

• Conseguenze:

– Perdita dell’efficienza del procedimento: allungamento dei tempi istruttori ed un aggravio di lavoro, con conseguente aumento degli oneri (tempi e costi) sia per l’Amministrazione competente che per il Proponente, connessi alla necessità di integrare le informazioni progettuali e ambientali disponibili attraverso la richiesta di integrazioni al Progetto e/o allo S.I.A.

– Perdita dell’efficacia del procedimento: nell’ambito dell’attività istruttoria si “ottimizzano” le prestazioni ambientali dell’opera ma i possibili margini di miglioramento o mitigazioniancora attuabili risultano limitati, non consentendo di raggiungere i risultati di prestazione ed inserimento ambientale che si sarebbero potuti conseguire se la fase di progettazione e di analisi ambientale fossero state effettuate congiuntamente

Considerazioni sulla VIA: esperienze operative (2)

• Diffondere e potenziare l’utilizzo della fase di “scoping” come momento in cui possono efficacemente essere verificate preventivamente situazioni di criticitàe/o incompatibilità ambientale ai fini di una corretta ed ottimale impostazione del rapporto opera-ambiente e per “tarare” i contenuti delle informazioni progettuali e ambientali necessarie a fornire una documentazione completa ed esaustiva in sede di presentazione dell’istanza

• Fornire ai soggetti coinvolti nel processo di V.I.A., anche attraverso la collaborazione tra P.A. ed i soggetti proponenti, strumenti per creare valide ed omogenee “basi conoscitive ambientali” per affrontare efficacemente le diverse fasi del processo di VIA

• Definire criteri per un utilizzo codificato ed omogeneo di strumenti a carattere previsionale per la stima degli impatti ambientali: in assenza di indirizzi e criteri si possono effettuare valutazioni disomogenee, a parità di condizioni a contorno, ovvero non attendibili, che conducono ad esiti discordanti, potenzialmente discriminatori e non oggettivi

• Assenza o inadeguatezza di Piani e Programmi settoriali, con particolare riferimento a quelli inerenti i diversi comparti antropici (energia, trasporti, infrastrutture, ecc.): mancanza di scenari di riferimento e di strategie per la valutazione dei progetti

• Assenza di valutazioni di livello strategico (V.A.S.) su Piani e Programmi che dovrebbero anticipatamente fornire gli elementi per “assicurare che l’attivitàantropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile”: fattore fortemente limitante per la VIA in quanto il singolo progetto non èinquadrabile in una logica complessiva di “sistema”

Considerazioni sulla VIA: esperienze operative (3)

Conclusioni e riflessioni

• Non sviliamo la valenza di questi importanti strumenti per la sostenibilità ambientale

• Non riduciamo le Valutazioni Ambientali a mere procedure o “autorizzazione a procedere”

• Diamo sostanza alle Valutazioni Ambientali con competenza e professionalità, ponendo obiettivi ambientali ambizioni, perché le criticità mondiali ed europee sono anche le nostre

• Divulghiamo la “cultura ambientale” (quella vera, fatta di dati tecnico-scientifici affidabili e di condivisione dell’informazione ambientale) affinchèsi possa passare, almeno per le opere realmente sostenibili, da NIMBY a PIMBY….

Meditiamo…..