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IL RUOLO DEL GEOLOGO NEI PROCESSI DI VALUTAZIONE AMBIENTALE Viterbo, 24 maggio 2010 - Palazzo della Provincia 1 a Sessione Aspetti normativi, procedurali e metodologici Dott. Geol. Paola Ceoloni Corso di Aggiornamento Professionale

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IL RUOLO DEL GEOLOGO NEI PROCESSI

DI VALUTAZIONE AMBIENTALE

Viterbo, 24 maggio 2010 - Palazzo della Provincia

1a Sessione Aspetti normativi, procedurali e metodologici

Dott. Geol. Paola Ceoloni

Corso di Aggiornamento Professionale

Parte I - La gestione ambientale

• Ambiente e Sviluppo Sostenibile• Principi e strategie di riferimento per le

valutazioni ambientali

Ambiente• La nozione di “ambiente” non è chiaramente e univocamente

definita per cui si ricorre spesso alla giurisprudenza, anch’essa caratterizzata da una pluralità di dottrine

• Dal punto di vista letterale la nozione di ambiente deriva dal verbo “ambire” (stare intorno), dal latino “ámbitus” (quello che sta intorno): nella lingua italiana il termine designa quindi, tutto “quello che sta intorno”

• Anche nelle altre lingue europee l’etimologia è la stessa e riconduce a "ciò che sta intorno“

• Significato profondamente antropocentrico, in cui l'uomo non è parte integrante della biosfera, ma è l’entità che gestisce l’ambiente in funzione delle proprie necessità

• Si ricorre ai principi comunitari in materia di ambiente e alla nostra Costituzione che, fino al 2001 non contemplava l’ambiente, citato dopo la riforma costituzionale del 2001 (Titolo V), solo come competenza legislativa

Chi fa..che cosa…• La tutela dell’ambiente e il governo del

territorio sono attuati attraverso un insieme di strumenti normativi, programmatici, pianificatori e conoscitivi elaborati ai diversi livelli (comunitari, nazionali, regionali, locali) e che si esplicano nel quadro delle competenze istituzionali nelle diverse materie ambientali e territoriali

• Con le norme, generali e di settore, si stabiliscono obiettivi e relativi criteri, generali e specifici, per il conseguimento degli obiettivi e l’attuazione delle politiche ambientali. Dalle norme discendono i piani e i programmi che rappresentano gli strumenti operativimediante i quali sono pianificate e programmate le azioni da porre in essere per il raggiungimento degli obiettivi individuati nell’ambito delle norme

• Parallelamente si esplica, in forma strettamente correlata e funzionale all’espletamento delle azioni di governo del territorio e di tutela dell’ambiente, l’attivitàconoscitiva, effettuata anch’essa a diversi livelli in funzione delle specifiche competenze istituzionali

Norme Norme

Piani e Programmi

Piani e Programmi Dati Dati

Politiche e strategiePolitiche e strategie

Competenze e funzioni istituzionali ai diversi livelli

Comunità EuropeaStrategie, criteri, obiettivi e azioni della

politica ambientale comunitaria anche in recepimento di Convenzioni e Protocolli

internazionali

StatoRecepimento e attuazione di Convenzioni e

Protocolli internazionali e della normativa comunitaria

Criteri e indirizzi per il conseguimento degli obiettivi di tutela ambientale

Attribuzione compiti e funzioni ai diversi soggetti istituzionali

Regioni ed EE.LL. Recepimento e attuazione politiche

ambientali nazionaliPianificazione e programmazione delle

azioni di tutela ambientale

Programmi d’Azione Comunitari

Normativa Comunitaria

Normativa statale

Normativa regionale

Normativa provinciale e comunale

Le basi della politica ambientale comunitaria

• 1a Fase: assenza di una base giuridica ad hoc, si ricorre agli artt. 2, 100 e 235 del Trattato CEE (1957 – 1986)

• 2a Fase: introduzione di una base giuridica specifica per l’azione comunitaria in materia ambientale: artt. 130 R, 130 S e 130 T del Trattato CEE (1987)

• 3a Fase: il Trattato di Maastricht (1992) modifica alcune disposizioni,l’azione in materia ambientale diviene “politica” comunitaria

• 4a Fase: il Trattato di Amsterdam (1997) apporta ulteriori modifiche, il principio di integrazione diviene principio generale

Trattato CE – L’ambiente come obiettivoPrincipi:Art. 2: La Comunità ha il compito di promuovere nell’insieme della Comunità, …

uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attivitàeconomiche, … un elevato livello di protezione dell’ambiente e il miglioramento delle qualità di quest’ultimo …

Art. 3: Ai fini enunciati nell’art. 2, l’azione della Comunità comporta …l) una politica nel settore dell’ambiente

Art. 6: Le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione e nell’attuazione delle politiche e delle azioni comunitarie …..in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile.

Titolo XIX – Ambiente: art. 174 (ex art. 130 R)La politica della Comunità in materia ambientale contribuisce a perseguire i seguenti obiettivi:

• salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente• protezione della salute umana utilizzazione accorta e razionale delle

risorse naturali• promozione sul piano internazionale di misure destinate a risolvere i

problemi dell’ambiente a livello regionale o mondiale

Ambiente e Costituzione• art.117 della Costituzione (modificato dalla Legge Costituzionale

18.10.2001 n.3):– riserva allo Stato la legislazione esclusiva in materia di “tutela

dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali”

– attribuisce alle Regioni, nell’ambito della legislazione concorrente e nel rispetto dei principi fondamentali fissati nella legislazione statale, la disciplina concernente la “tutela della salute, il governo del territorio, la

valorizzazione dei beni culturali e ambientali e la promozione e

organizzazione di attività culturali”

– la potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni

– la potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia

– i Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestàregolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite

Sentenza Corte Costituzionale 378/2007• … quando si guarda all'ambiente come ad una “materia” di riparto

della competenza legislativa tra Stato e Regioni, è necessario tener presente che si tratta di un bene della vita, materiale e complesso, la cui disciplina comprende anche la tutela e la salvaguardia delle qualità e degli equilibri delle sue singole componenti….

• Oggetto di tutela, come si evince anche dalla Dichiarazione di Stoccolma del 1972, è la biosfera, che viene presa in considerazione, non solo per le sue varie componenti, ma anche per le interazioni fra queste ultime, i loro equilibri, la loro qualità, la circolazione dei loro elementi, e così via. Occorre, in altri termini, guardare all‘ ambiente come “sistema”, considerato cioè nel suo aspetto dinamico, quale realmente è, e non soltanto da un punto di vista statico ed astratto

• Ricapitolando, l’ambiente è:– un valore costituzionale unitario, primario e assoluto, – un valore costituzionale protetto– un diritto umano fondamentale – un sistema di componenti e fattori naturali e antropici interagenti

tra loro

Sviluppo capace di futuro?

EEA Signals 2010– Biodiversità – L’ “ecosistema”

che assicura la nostra sopravvivenza - La trama della vita

– Le conseguenze dei cambiamenti climatici in Europa - Le Alpi

– Suolo - La risorsa dimenticata– Ambiente marino - Biodiversità

marina sotto pressione – Artico – Perché bisogna avere

cura dell’ Artico?– Ambiente urbano – Dagli spazi

urbani agli ecosistemi urbani

Il suolo è un punto di

collegamento cruciale tra i

problemi ambientali globali, quali i

cambiamenti climatici, la

gestione delle risorse idriche e la

perdita di biodiversità.

(José Luis Rubio, Presidente della Societàeuropea per la conservazione del suolo -ESSC)

Problematiche ambientali “globali” e “locali”Segnali allarmanti: i deserti invadono l’Europa• La “desertificazione” – il processo attraverso il quale suoli sani e fertili vengono privati di

nutrimento al punto di non poter più sostenere la vita – è uno dei problemi che interessano il suolo in tutta Europa

• Nell’Europa meridionale, centrale e orientale l’8 % del territorio, circa 14 milioni di ha , mostra una sensibilità elevata alla desertificazione e oltre 40 milioni di ha sono le zone a sensibilità moderata: i paesi più colpiti sono la Spagna, il Portogallo, la Francia meridionale, la Grecia e l’Italia meridionale

• La progressiva degradazione del suolo dovuta all’ erosione, alla perdita di materia organica, alla salinizzazione o all’alterazione della sua struttura viene trasmessa agli altri elementi dell’ecosistema – risorse idriche, copertura vegetale, micro e macro fauna –con un meccanismo a spirale che finisce per creare un paesaggio sterile

• Spesso la gente ha difficoltà a comprendere o anche solo notare le conseguenze della desertificazione perché, in generale, sono poco visibili e passano inosservate. Tuttavia il loro impatto sulla produzione agricola, i maggiori costi economici dovuti ad alluvioni e frane, l’impatto sulla qualità biologica del territorio e gli effetti generali sulla stabilitàdell’ecosistema terrestre fanno sì che la desertificazione sia uno dei più gravi problemi ambientali in Europa

Obiettivo comune: proteggere il suolo europeo• Il suolo è una risorsa naturale fondamentale estremamente complessa, eppure ne

ignoriamo sempre di più l’importanza; da molti anni l’Europa elabora proposte per una politica integrata ed efficace di difesa dei suoli ma sono attualmente in fase di stallo: di conseguenza, il suolo non gode della tutela riconosciuta ad altri elementi fondamentali, come l’acqua e l’aria

Verso una strategia tematica per la protezione del suolo” – COM(2002) 179

• Il suolo assicura una serie di funzioni chiave dal punto di vista ambientale, economico, sociale e culturale indispensabili per la vita

– Produzione alimentare e di altre biomasse

La produzione alimentare e agricola, essenziali per la sopravvivenza umana, e la silvicoltura dipendono interamente dal suolo. Quasi tutta la vegetazione, tra cui i pascoli, le colture arabili e gli alberi, ha bisogno del suolo per rifornirsi di acqua e sostanze nutritive e per fissare le proprie radici

– Magazzinaggio, filtraggio e trasformazione

Il suolo immagazzina e in parte trasforma minerali, materia organica, acqua, energia e diverse sostanze chimiche. Funge inoltre da filtro naturale per l’acqua sotterranea, la fonte principale di acqua potabile, e rilascia nell’atmosfera CO2, metano e altri gas

– Habitat e pool genicoIl suolo è l’habitat di una quantità e varietà enormi di organismi che vivono sotto e sopra alla sua superficie, ognuno dei quali è caratterizzato da modelli genici unici. Per questo motivo assicura funzioni ecologiche essenziali

– Ambiente fisico e culturale dell’umanitàIl suolo è la piattaforma dell’attività umana, oltre ad essere un elemento del paesaggio e del patrimonio culturale

– Fonte di materie primeIl suolo fornisce materie prime quali argilla, sabbia, minerali e torba

Le otto principali minacce per il suolo

• Erosione• Diminuzione della materia

organica• Contaminazione locale e

diffusa• Impermeabilizzazione• Compattazione• Perdita della biodiversità• Salinizzazione• Inondazioni e smottamenti

Proposta di Direttiva che istituisce un quadro per la protezione del suolo (SoilFramework Directive) - COM(2006)232 definitivo

– istituzione di un quadro comune per la difesa del suolo– obbligo di individuare, descrivere e valutare l'impatto di

alcune politiche settoriali sui processi di degrado del suolo – obbligo per i proprietari di terreni di adottare misure di

prevenzione del degrado dei suoli – approccio al fenomeno dell‘ impermeabilizzazione del

suolo– individuazione delle aree a rischio di:

• erosione • diminuzione di materia organica • compattazione• salinizzazione• smottamenti

– istituzione di programmi nazionali di misure definizione di "sito contaminato“

– istituzione di un inventario dei siti contaminati e di un meccanismo di finanziamento per bonifica dei siti "orfani" e formulazione di una strategia nazionale di bonifica dei siti contaminati elenco di attività potenzialmente inquinanti per il suolo

– obbligo, per i venditori o i potenziali acquirenti di terreni, di fornire un rapporto sullo stato del suolo per ogni compravendita di terreni in cui siano avvenute o siano in corso attività potenzialmente inquinanti

SFD - COM(2006)232 definitivoObiettivo della Direttiva: proteggere il suolo e conservare le sue funzioni • Produzione di biomassa (agricoltura e silvicoltura)• Stoccaggio, filtrazione e trasformazione di nutrienti, sostanze ed acqua• Riserva di biodiversità (habitat, specie e geni)• Ambiente fisico e culturale per le persone e le attività umane• Fonte di materie prime• Riserva di carbonio• Archivio del patrimonio geologico e archeologicoIntegrazione: identificare e valutare gli impatti sul suolo delle politiche di settore che

possono acuire o ridurre i processi di degrado del suolo• Pianificazione territoriale urbana e regionale • Trasporti• Energia• Agricoltura, Sviluppo rurale, Silvicoltura• Estrazione di materie prime• Commercio e industria• Politica prodotti• Turismo• Cambiamenti climatici• Ambiente• Natura e Paesaggio

Le radici storiche dello Sviluppo Sostenibile• La Conferenza delle Nazioni Unite per l’ambiente e lo Sviluppo (Rio de Janeiro

1992) dopo vent’anni (Conferenza dell’ONU sull’ambiente umano tenuta, Stoccolma 1972) fa un bilancio delle politiche attuate nel ventennio e apre un nuovo percorso:

– l’orientamento strategico che tutti i paesi si impegnano a perseguire è quello dello sviluppo sostenibile, inteso come modello di sviluppo che "soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni" (1987 - World Commission on Environmental and Development (WCED), nota come Commissione Brundtland)

• Concetti chiave: – bisogni, in particolare i bisogni primari propri delle popolazioni più deboli ai

quali deve essere data assoluta priorità, – limiti imposti dalla capacità dell'ambiente di soddisfare i bisogni presenti e

futuri

• Il documento principale della Conferenza di Rio è l’Agenda 21 che definisce il programma d’azioni per lo sviluppo sostenibile del ventunesimo secolo e che invita le amministrazioni locali ad avviare processi partecipativi che portano alla costruzione di progetti di sviluppo locale sostenibili condivisi

Altri approcci allo SS

• Approccio ecologico: "miglioramento della qualità della vita, senza eccedere le capacità di carico degli ecosistemi di supporto, dai quali essa dipende“ (1991 World Conservation Union - United Nation EnvironmentProgram - World Wide Fund for Nature) – Concetti chiave: capacità di carico (carrying capacity) dell'ambiente

• Approccio economico: “la sostenibilità del sistema Società, Economia, Ecologia comporta la necessità di lasciare alle future generazioni almeno tante opportunità quante ne abbiamo avute noi“ (1996, World Bank)

• Approccio ambientale e socio-economico: che tiene conto degli interessi locali e globali: “è quello in grado di offrire servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità senza danneggiare i sistemi naturali, culturali e sociali su cui si basa tale soddisfazione e senza ridurre le potenzialità di sviluppo sostenibile delle comunità locali in altre parti del mondo“( 1997, International Council for Local EnvironmentalIniziatives)

Le tre componenti dello SS

SOCIETASOCIETA’’

AMBIENTEAMBIENTE ECONOMIAECONOMIA

EQUITAEQUITA’’VIVIBILITAVIVIBILITA’’

SOSTENIBILITASOSTENIBILITA’’

REALIZZABILITAREALIZZABILITA’’

SOCIETA’

AMBIENTE ECONOMIA

Principi della sostenibilità ambientale (Herman Daly, 1991)

• Principio di rigenerazione: il tasso di prelievo delle risorse rinnovabili deve essere pari (o inferiore) al tasso di rigenerazione: una quota-parte deve essere lasciata intatta perchépossano svolgere le altre funzioni non economiche (regolazione del clima e del ciclo idro-geologico, il mantenimento della biodiversità, le funzioni di cicli biogeochimicifondamentali)Il concetto di sostenibilità dell’enunciato include implicitamente quello di “durevolezza”delle risorse rinnovabili, concetto che molti preferiscono esplicitare con la dizione “sviluppo sostenibile e durevole”

• Principio di ricettività ambientale: il tasso di immissione nell’ambiente dei rifiuti deve essere inferiore alla capacità di assimilazione degli stessi da parte degli ecosistemi (es: l’inquinamento organico nell’acqua non è un problema drammatico se resta nei limiti -talvolta possono migliorarne le condizioni ecosistemiche – ma l’eccesso può comportare eutrofizzazione com’è avvenuto nei litorali adriatici)

• Principio di sostituzione: il tasso di utilizzo delle risorse non rinnivabili deve essere bilanciato dal ricorso a risorse rinnovabili (es. energia da fonti fossili e da fonti rinnovabili)

Il modello DPSIR: supporto decisionale per lo SS

Schema causale per definire le interazioni fra la Società, Economia e Ambiente:

Determinanti (driving forces), Pressioni, Stato, Impatti, Risposte (AEA)

La risposta europea: verso la Strategia per lo SS

• Obiettivo trasversale dell’UE enunciato nel Trattato di Maastricht (1992): “l’Unione si prefigge […] di promuovere un progresso economico e sociale equilibrato e sostenibile”

• Nel V°Piano europeo di Azione Ambientale “Per uno sviluppo durevole e sostenibile”, parallelo alla Conferenza di Rio ed al varo di Agenda 21, vennero definite le linee direttive sulla tutela ambientale e sullo sviluppo sostenibile

• Trattato di Amsterdam (1997): “le esigenze connesse alla tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione e nell’attuazione delle politiche e azioni comunitarie, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile”

• Consiglio di Göteborg (2001): ha adottato la prima SSS dell’UE, completata nel 2002 dal Consiglio europeo di Barcellona: gli effetti economici, sociali ed ambientali di tutte le politiche debbano costituire parte integrante del processo decisionale

• Consiglio Europeo di Barcellona (2002): viene affermata l’importanza del VI°Piano di Azione Ambientale europeo, strumento essenziale per lo sviluppo sostenibile

• VI°Programma di Azione “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta” (2001): definisce la politica ambientale comunitaria fino al 2010, fissando azioni prioritarie su quattro temi:

– lotta ai cambiamenti climatici– natura e biodiversità– ambiente, salute, qualità della vita– uso sostenibile delle risorse

SSS europea (26.6.2006)• OBIETTIVO GENERALE:

individuare e sviluppare le azioni che permetteranno all'UE di migliorare costantemente la qualità della vita delle generazioni attuali e future tramite la creazione di comunità sostenibili capaci di gestire e utilizzare le risorse in maniera efficace e di sfruttare il potenziale di innovazione ecologica e sociale dell'economia, assicurando prosperità, tutela dell'ambiente e coesione sociale

• OBIETTIVI CHIAVE:– Tutela dell’ambiente– Equità sociale e coesione– Prosperità economica– Assumere le nostre responsabilità a livello internazionale

SSS europea – Principi guida• PROMOZIONE E PROTEZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI

• SOLIDARIETÀ INTRAGENERAZIONALE ED INTERGENERAZIONALE

• UNA SOCIETÀ APERTA E DEMOCRATICA

• PARTECIPAZIONE DEI CITTADINIRafforzare la partecipazione dei cittadini al processo decisionale; informare e sensibilizzare l'opinione pubblica sullo SS

• PARTECIPAZIONE DELLE IMPRESE E DELLE PARTI SOCIALIRafforzare il dialogo sociale, la responsabilità sociale delle imprese ed i partenariati pubblico/privato per favorire la cooperazione e la condivisione di responsabilità riguardo all'attuazione di metodi di produzione e di consumo sostenibili

• COERENZA DELLE POLITICHE E GOVERNANCEPromuovere la coerenza tra le politiche dell'UE e le azioni condotte a livello locale, regionale, nazionale e mondiale, al fine di aumentare il loro contributo allo SS

• INTEGRAZIONE DELLE POLITICHEPromuovere l'integrazione delle considerazioni di natura economica, sociale e ambientale, affinché siano coerenti e si rafforzino reciprocamente, sfruttando appieno gli strumenti finalizzati a legiferare meglio, quali la valutazione dell'impatto e le consultazioni tra le parti interessate

• SFRUTTAMENTO DELLE MIGLIORI CONOSCENZE DISPONIBILIAdoperarsi affinché le politiche siano elaborate, valutate ed eseguite in base alle migliori conoscenze disponibili

• PRINCIPIO DI PRECAUZIONEIn caso di incertezza scientifica, effettuare le procedure di valutazione e adottare le misure preventive adatte al fine di evitare danni alla salute umana e all'ambiente

• PRINCIPIO "CHI INQUINA PAGA"Assicurarsi che i prezzi riflettano i costi reali, per la società, delle attività di produzione e di consumo e che coloro che inquinano paghino per i danni causati alla salute umana e all'ambiente

• Cambiamenti climatici e energia pulita– limitare i cambiamenti climatici, i loro costi e le ripercussioni negative per la società e l'ambiente

• Trasporti sostenibili– garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali,

minimizzandone le ripercussioni negative sull'economia, la società e l'ambiente• Consumo e Produzione sostenibili

– promuovere modelli di consumo e di produzione sostenibili• Conservazione e gestione delle risorse naturali

– migliorare la gestione ed evitare il sovrasfruttamento delle risorse naturali riconoscendo il valore dei servizi ecosistemici

• Salute pubblica– promuovere la salute pubblica per tutti e migliorare la protezione contro le minacce sanitarie

• Inclusione sociale, demografia e migrazione– creare una società socialmente inclusiva tenendo conto della solidarietà tra le generazioni e

nell'ambito delle stesse nonché garantire e migliorare la qualità della vita dei cittadini quale presupposto per un benessere duraturo delle persone

• Povertà mondiale e sfide dello sviluppo– promuovere attivamente lo sviluppo sostenibile a livello mondiale e assicurare che le politiche

interne ed esterne dell'Unione siano coerenti con lo SS a livello globale e i suoi impegni internazionali

L’UE sta riesaminando la SSS in vista di una possibile revisione

SSS europea – 7 sfide (con traguardi e azioni)

La risposta italiana: SSS nazionale• Approvata dal CIPE il 2 agosto 2002 individua per un decennio i principali obiettivi ed

azioni per quattro aree prioritarie: – clima– natura e biodiversità– qualità dell' ambiente e della vita negli ambienti urbani – uso sostenibile e gestione delle risorse naturali e dei rifiuti

• Per ognuna delle quattro aree prioritarie vengono indicati obiettivi e azioni, derivanti dagli impegni internazionali che l'Italia ha sottoscritto e gli impegni nazionali che si è data, corredati da una serie di indicatori di sviluppo sostenibile in grado di misurarne il raggiungimento

• Tra gli strumenti d'azione, la SSS prevede – l'integrazione del fattore ambientale in tutte le politiche di settore, a partire dalla valutazione

ambientale di piani e programmi (VAS)– l'integrazione del fattore ambientale nei mercati, con la riforma fiscale ecologica nell'ambito della

riforma fiscale generale– la considerazione delle esternalità ambientali e la revisione sistematica dei sussidi esistenti– il rafforzamento dei meccanismi di consapevolezza e partecipazione dei cittadini– lo sviluppo dei processi di Agenda 21 locale– l'integrazione dei meccanismi di contabilità ambientale nella contabilità nazionale

• Rispetto alle Valutazioni Ambientali: “la valutazione di impatto sulle singole opere non èsufficiente per garantire la sostenibilità complessiva. La VIA deve essere integrata a monte con Piani e Programmi che nella loro formulazione abbiano già assunto i criteri necessari alla sostenibilità ambientale”

Stato di attuazione delle SSS regionali

Bilancio sulle SSS• E’ in corso di aggiornamento la strategia europea del 2006 • Manca la SSS nazionale (c’è quella del 2002) che deve essere aggiornata così come

quelle regionali (D.Lgs. 4/2008)• Gran parte delle regioni non hanno una SSS

– Molte hanno esperienze come Agenda 21 locale (strumento operativo a disposizione degli Enti pubblici per attuare a livello locale i principi e gli obiettivi del Programma Agenda 21 dell’ONU; processo partecipato multi-settoriale in ambito locale per elaborare in modo condiviso un Piano di Azioni e progetti operativi verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio, coinvolgendo tutti i settori e attori della comunità locale)

• Alcune regioni hanno adottato SSS rispetto ad alcuni temi specifici (energia, clima, parchi, aree urbane, mobilità) o per alcune aree del territorio

CONSEGUENZE

• Manca o è fortemente carente il quadro di riferimento per le Valutazioni Ambientali alle diverse scale, e, in particolare, per la Valutazione Ambientale Strategica di Piani e Programmi che dovrebbe rappresentare a sua volta la cornice di riferimento per le opere soggette a Valutazione di Impatto Ambientale

Principi del diritto comunitario ambientale• Per comprende la VIA e più in generale le Valutazioni Ambientali è necessario ricostruire l’origine

partendo non solo della normativa comunitaria, ma, a monte, dai principi alla base del diritto comunitario ambientale, previsti dall’articolo 174 del Trattato istitutivo della Comunità Europea, che sono gerarchicamente superiori alle singole norme di settore e rappresentano la base giuridica delle politiche ambientali comunitarie e delle relative Direttive.

• L’ articolo 174 del trattato (ex art. 130 R) stabilisce che la politica della Comunità in materia ambientale mira a un elevato livello di tutela, tenendo conto della diversità delle situazioni nelle varie regioni della Comunità

• Essa è fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché sul principio “chi inquina paga”.

• Principi del diritto ambientale (gerarchicamente superiori alle singole norme di settore) resi operativi attraverso i diversi Programmi di Azione comunitaria in materia ambientale:

– Principio dello sviluppo sostenibile– Principio di integrazione– Principio di prevenzione– Principio di correzione– Principio della responsabilità per danni ambientali (chi inquina paga)– Principio di precauzione

Principi diritto comunitario ambientale• Principio dello sviluppo sostenibile: la Comunità promuove … uno sviluppo armonioso,

equilibrato e sostenibile delle attività economiche, … un elevato livello di protezione dell’ambiente e il miglioramento delle qualità di quest’ultimo

• Principio di integrazione: le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione e nell’attuazione delle politiche e delle azioni comunitarie, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile

• Principio di prevenzione: la migliore politica ecologica consiste nell’evitare fin dall’inizio inquinamenti ed altri inconvenienti anziché combatterne successivamente gli effetti

• Principio di correzione: prevede di intervenire alla fonte per il contenimento dei danni all’ambiente

• Principio chi inquina paga: prevede la necessità di addossare all’inquinatore il costo della prevenzione, della riduzione, nonché della riparazione del danno causato all’ambiente

• Principio di precauzione: introdotto per la prima volta dal Trattato di Maastricht, stabilisce il dovere di adottare misure preventive prima che inizi un processo di degrado ambientale, indipendentemente dalla prova certa ma in presenza di significativi indizi di un effetto ambientale negativo grave e/o irreversibile

Programmi comunitari in materia ambientale• Con il terzo programma d’azione (1982-1986), la CE approfondisce ulteriormente il proprio

impegno nel settore ambientale sino a delineare, accanto alla politica di controllo e di contenimento degli inquinamenti, una vera e propria politica di prevenzione dei danni all’ambiente. In attuazione di questo programma la nascita della direttiva 85/337/CEE sulla V.I.A.

• Nel 1987 viene adottato il quarto programma d’azione ambientale (1987-1992) che pone per la prima volta la necessità di integrare la politica ambientale con tutte le altre politiche comunitarie (economica e sociale, come affermato nel terzo programma)

• Quinto Programma di azione per uno sviluppo durevole e sostenibile (1993-2000)– porta all’adozione della direttiva IPPC 96/61/CE)sul controllo integrato degli inquinamenti;

vengono individuati i marchi di qualità ecologica Ecolabel e Ecoaudit per sensibilizzare i produttori e i consumatori ad un uso responsabile delle risorse naturali; è integrata l’originaria direttiva sulla V.I.A. con la nuova direttiva 97/11/CE

• Sesto Programma di Azione “Ambiente: il nostro futuro, la nostra scelta “(2001-2010)– Cinque direttrici prioritarie di azione strategica:

• migliorare l'applicazione della legislazione vigente,• integrare le tematiche ambientali nelle altre politiche,• collaborare con il mercato,• coinvolgere i singoli cittadini, modificandone il comportamento,• tener conto dell'ambiente nelle decisioni in materia di assetto e gestione territoriale

– Fissa le priorità di intervento per i prossimi 10 anni su:• cambiamenti climatici• natura e biodiversità• ambiente, salute e qualità della vita• risorse naturali e rifiuti

Sesto Programma di AzioneCambiamenti climatici

• Obiettivo: - stabilizzare le concentrazioni atmosferiche di gas di serra ad un livello che non generi variazioni innaturali del clima terrestre

– A livello scientifico è ormai appurato che il cambiamento climatico è una realtà e che l'attivitàumana causa un aumento delle concentrazioni di gas di serra all'origine del problema. La priorità assoluta per il Sesto programma sarà la ratifica e l'attuazione del protocollo di Kyoto sull'abbattimento delle emissioni di gas di serra dell'8% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2008-2012. Questo deve essere considerato un primo passo verso l'obiettivo a lungo termine di un abbattimento del 70%

Natura e biodiversità: proteggere una risorsa unica

• Obiettivo: proteggere e ripristinare il funzionamento dei sistemi naturali ed arrestare la perdita di biodiversità nell'Unione europea e nel mondo; proteggere il suolo dall'erosione e dall'inquinamento

– Sistemi naturali sani ed equilibrati sono essenziali per la vita e il funzionamento della società. Ènecessario sanare gli squilibri generati dall'inquinamento, dall'uso non sostenibile del territorio e del mare e dai potenziali rischi per la biodiversità. La completa attuazione della legislazione ambientale è la chiave di volta per risolvere la minaccia dell'inquinamento. La rete comunitaria Natura 2000 si prefigge di tutelare alcune aree importanti dal punto di vista ambientale e va realizzata nella sua interezza. Per estendere la tutela alle aree rurali in senso lato è necessario incorporare in modo più saldo ed efficace l'ambiente e la biodiversità nelle politiche agricole, territoriali, di silvicoltura e marine; ciò va fatto in abbinamento a nuove iniziative, come ad esempio lo sviluppo di una strategia di protezione del suolo in Europa. Sarà dedicata maggiore attenzione alla protezione dell'ambiente marino

Sesto Programma di AzioneAmbiente e salute

• Obiettivo: ottenere una qualità dell'ambiente in virtù della quale il livello dei contaminanti di origine antropica, compresi i diversi tipi di radiazioni, non dia adito ad impatti o a rischi significativi per la salute umana

– Vi è una crescente consapevolezza ed evidenza del fatto che la salute umana è colpita da problemi ambientali correlati all'inquinamento atmosferico ed idrico, alle sostanze chimiche pericolose e al rumore. È quindi necessario un approccio olistico ed esaustivo all'ambiente e alla salute, incentrato sulla precauzione e sulla prevenzione dei rischi e attento alle esigenze dei gruppi di popolazione particolarmente sensibili, come bambini e anziani. Nelle singole aree di intervento sarà indispensabile garantire l'applicazione della legislazione esistente e intraprendere ulteriori azioni

Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti

• Obiettivo: garantire che il consumo delle risorse rinnovabili e non rinnovabili non superi la capacità di carico dell'ambiente; ottenere lo sganciamento dell'uso delle risorse dalla crescita economica mediante un significativo miglioramento dell'efficienza delle risorse, la dematerializzazionedell'economia e la prevenzione dei rifiuti

– Le risorse del pianeta, soprattutto quelle rinnovabili come il suolo, l'acqua, l'aria e le foreste, sono soggette a forti pressioni esercitate dalla società umana. È necessaria una strategia che, mediante strumenti fiscali ed incentivi, possa garantire un uso più sostenibile delle risorse. Secondo le previsioni i volumi di rifiuti sono destinati ad aumentare se non saranno intraprese azioni di rimedio. La prevenzione costituirà un elemento fondamentale della politica integrata dei prodotti. Urgono ulteriori misure per incoraggiare il riciclaggio e il recupero dei rifiuti