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Il progetto pilota di sorveglianza della mortalità materna Serena Donati, Sabrina Senatore Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva, CNESPS - ISS

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Il progetto pilota di sorveglianza

della mortalità materna

Serena Donati, Sabrina SenatoreReparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva,

CNESPS - ISS

Morte materna: morte di una donna durante la gravidanza o entro 42 giorni

dal suo termine, indipendentemente dalla durata e dalla sede della

gravidanza, per qualsiasi causa legata o aggravata dalla gravidanza o dal

suo management, ma non per cause accidentali o incidentali.

• morte materna diretta: morte causata da complicazioni ostetriche

della gravidanza, parto e puerperio, da interventi, omissioni,

trattamenti non corretti o da una catena di eventi che possono

risultare da ognuna delle cause precedenti.

• morte materna indiretta: morte causata da malattie preesistenti o

insorte durante la gravidanza, non dovute a cause ostetriche dirette,

ma aggravate dagli effetti fisiologici della gravidanza.

Morte materna tardiva: morte di una donna per cause dirette o indirette

oltre i 42 giorni ma entro 1 anno dalla fine della gravidanza.

Morte per cause accidentali: morte che si verifica durante la gravidanza,

parto e puerperio per cause esterne e che per definizione non sono

considerate morti materne

Morte materna: definizioni ICD-10

Numero di morti materne

dirette e indirette,

durante la gravidanza o

entro 42 giorni dal suo termine,

in un dato periodo per 100.000

nati vivi nello stesso intervallo di

tempo

Indicatori di mortalità materna: definizione OMS

Rapporto di

mortalità materna

(MMR)

Numero di morti materne dirette,

durante la gravidanza o

entro 42 giorni dal suo termine,

in un dato periodo per 100.000

nati vivi nello stesso intervallo di

tempo

Rapporto di

mortalità materna

diretto (DMMR)

“Una donna che sarebbe deceduta ma che è sopravvissuta alle

complicazioni insorte durante la gravidanza, il parto o entro 42

giorni dal termine della gravidanza stessa”

Near miss o morbosità materna grave acuta:

definizione OMS

Numero di near miss entro 42

giorni dal termine della gravidanza,

in un dato periodo, per 1.000 parti

nello stesso intervallo di tempo

Indicatore di near miss: definizione Peristat

Tasso di morbosità

materna grave (SMMR)

Il progetto pilota rappresenta la continuazione di un

precedente studio condotto, tra il 2008 e il 2010,

dall’Istituto Superiore di Sanità e finanziato dal Ministero

della Salute con l’obiettivo di rispondere alla necessità

di verificare la completezza della rilevazione delle morti

materne attuata attraverso le schede di morte e per

promuovere la raccolta di dati relativi ai near miss cases

nel nostro Paese.

Perché un progetto pilota di sorveglianza della

mortalità materna?

Il limite della rilevazione del fenomeno attuata mediante le sole schede di morte è insito nella definizione di morte materna che comprende sia i decessi in gravidanza che quelli che avvengono entro 42 giorni dall’esito della stessa, con conseguente difficoltà nel risalire ad una eventuale gravidanza avvenuta nelle settimane precedenti al decesso.

Difficoltà nella documentazione di tutti i casi (sottostima)

Difficoltà nella classificazione delle cause (misclassificazione)

Problemi correlati alla rilevazione delle

morti materne

Sottostima delle morti materne rilevata attraverso

sistemi di rilevazione più affidabili

Paese MMRflussi correnti

MMRstudi ad hoc

Sottostima (%)

Danimarca 9,3 9,8 5

Finlandia 2,6 5,3 51

Francia 8,0 9,6 17

Italia (5 regioni) 4,4 11,8 63

Paesi Bassi 8,1 12,1 33

Norvegia 3,5 5,5 36

Slovenia 1,9 9,4 80

Regno Unito 6,7 11,4 41

Fonte: Bouvier-Colle et al. BJOG 2012, 880-8

MMR (ISS) 11,8

MMR (ISTAT) 4,4

Piemonte

10,2Emilia-

Romagna

7,6

Sicilia

24,1

0

5

10

15

20

25

30

MM

R s

tan

da

rdiz

za

to p

er

età

Lazio

12,2

Sottostima = 63%

MMR (entro 42 giorni) calcolato attraverso lo studio

ISS 2008-2010

Toscana

6,4

UKOSS United Kingdom Obstetric Surveillance System

AMOSS Australasian Maternity Outcomes Surveillance System

AuOSS Austrian Obstetric Survey System

BOSS Belgian Obstetric Surveillance System

EPIMOMS Épidémiologie de la Morbidité Maternelle Sévère

GerOSS German Obstetric Surveillance System

ItOSS Italian Obstetric Surveillance System

NOSS Nordic Obstetric Surveillance Study (Svezia, Islanda,

Finlandia, Norvegia, Danimarca)

NethOSS Netherlands Obstetric Surveillance System

SOSS Slovak Obstetric Survey System

INOSS: The International Network of Obstetric Survey System

Network internazionale dei sistemi di sorveglianza ostetrica

fondato su una collaborazione multinazionale di organizzazioni

che conducono studi population-based prospettici su eventi

morbosi gravi in gravidanza o al parto.

Migliorare la sicurezza e la qualità delle cure offerte alle donne con

patologie gravi e rare in gravidanza.

Promuovere la collaborazione tra i sistemi di sorveglianza ostetrica

population-based esistenti.

Sostenere lo sviluppo di nuovi sistemi di sorveglianza ostetrica.

Incoraggiare e realizzare studi collaborativi per promuovere

l’armonizzazione delle definizioni e permettere analisi aggregate di

dati per le condizioni rare in gravidanza.

Discutere argomenti di interesse comune, incluse le definizioni di

caso, la validazione dei dati, la metodologia, gli aspetti etici, la

protezione dei dati e la loro pubblicazione.

Curare la sostenibilità di INOSS.

Obiettivi dell’INOSS

INOSS - argomenti degli studi collaborativi in corso

Isterectomia peripartum

Placenta accreta

Rottura d’utero

Eclampsia

Embolia di liquido amniotico

Trasfusioni massive

Arresto cardiaco in gravidanza e TC perimortem

Finanziamento: Ministero

della Salute

Responsabilità scientifica e

coordinamento: Istituto

Superiore di Sanità

Anni: 2012 – 2015

Copertura complessiva:

65% delle donne residenti in

Italia in età 15 - 49 anni

Il progetto pilota di sorveglianza

della mortalità materna

Obiettivo generale:

Implementare un modello di sorveglianza attiva della

mortalità materna, in alcune Regioni italiane distribuite

sull’intero territorio nazionale, e validarne l’efficacia nel

produrre rilevazioni affidabili e nel raccogliere le

informazioni utili a prevenire i decessi materni evitabili,

anche attraverso il proseguimento del record-linkage tra

le schede di morte ISTAT e le SDO.

Decessi rilevati attraverso

il sistema di sorveglianza

La sorveglianza rileva tutte le donne decedute durante

la gravidanza o entro 42 giorni dall’esito di gravidanza

(parto, aborto spontaneo, IVG, gravidanza ectopica),

per cause dirette, indirette, in strutture di ricovero delle

Regioni partecipanti.

ISS – Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva,

CNESPS (responsabile scientifico: Dott.ssa Serena Donati)

Regioni:

Veneto, con il coordinamento locale del Dipartimento di

Salute della donna e del bambino dell’Università di Padova

(Responsabile scientifico: Prof.ssa Paola Facchin)

Piemonte, con il coordinamento locale del servizio sovra

zonale di epidemiologia dell’Azienda Sanitaria Locale

Torino 3 (Responsabile scientifico: Dott.ssa Luisa Mondo)

Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività della

Commissione nascita con il supporto di SaPeRiDoc

(Responsabile scientifico: Dott.ssa Camilla Lupi)

Attori coinvolti

Regioni:

Toscana, con il coordinamento locale dell’Agenzia Regionale

di Sanità (ARS) Toscana (Responsabile scientifico: Dott.

Fabio Voller)

Lazio, con il coordinamento locale dell’ Agenzia di Sanità

Pubblica (Responsabile scientifico: Dott. Domenico Di Lallo)

Campania, con il coordinamento locale dell’Osservatorio

Epidemiologico dell’Assessorato regionale alla Sanità

(Responsabile scientifico: Dott. Renato Pizzuti)

Sicilia, con il coordinamento locale dell’Osservatorio

Epidemiologico dell’Assessorato regionale della Salute

(Responsabile scientifico: Dott.ssa Gabriella Dardanoni)

Attori coinvolti

ISTATDirezione sanitaria:

notifica decesso

Referente regionale

Professionisti sanitarie referenti di struttura:

compilazione modulo M1

anonimizzazionedocumentazione

Comitato regionale:

indagine confidenziale

Istituto Superiore di Sanità:

Valutazione centrale

e produzione rapporto triennale

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO CENTRALE

Diagramma di flusso dell’acquisizione e l’uso dei

dati nel sistema di sorveglianza

Notifica del decesso

ISTATDirezione sanitaria:

notifica decesso

Referente regionale

Professionisti sanitarie referenti di struttura:

compilazione modulo M1

anonimizzazionedocumentazione

Comitato regionale:

indagine confidenziale

Istituto Superiore di Sanità:

Valutazione centrale

e produzione rapporto triennale

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO CENTRALE

La direzione sanitaria ha la responsabilità della notifica del decesso al

referente regionale del sistema di sorveglianza.

La segnalazione avviene tramite apposita scheda di notifica entro 48 ore

dal decesso.

La direzione sanitaria ha anche la responsabilità di effettuare una fotocopia

della documentazione clinica inerente la donna deceduta da consegnare al

referente regionale del sistema di sorveglianza.

Compilazione del modulo di raccolta dati M1

ISTATDirezione sanitaria:

notifica decesso

Referente regionale

Professionisti sanitarie referenti di struttura:

compilazione modulo M1

anonimizzazionedocumentazione

Comitato regionale:

indagine confidenziale

Istituto Superiore di Sanità:

Valutazione centrale

e produzione rapporto triennale

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO CENTRALE

La responsabilità della compilazione del modulo di raccolta dati M1 è

assegnata al referente di struttura in collaborazione con tutti i

professionisti sanitari coinvolti nell’assistenza alla donna deceduta e, se

disponibile, in collaborazione con il risk manager di struttura. Il modulo

M1 viene compilato durante l’audit interno multiprofessionale realizzato

in ogni caso di morte materna.

In ogni caso di morte materna è obbligatorio organizzare un

audit interno alla struttura con tutti i professionisti coinvolti

nell’assistenza alla donna deceduta.

Il modulo M1 per la raccolta dei dati individuali viene compilato

contestualmente alla riunione dell’audit facilitando la ricostruzione

e l’analisi dell’evento.

Il referente di struttura, dopo averne verificato la completezza,

consegna il modulo M1 al referente regionale del sistema di

sorveglianza insieme all’ulteriore documentazione clinica

disponibile.

Attivazione di un audit interno in

caso di morte materna

Anonimizzazione dei dati sensibili

ISTATDirezione sanitaria:

notifica decesso

Referente regionale

Professionisti sanitarie referenti di struttura:

compilazione modulo M1

anonimizzazionedocumentazione

Comitato regionale:

indagine confidenziale

Istituto Superiore di Sanità:

Valutazione centrale

e produzione rapporto triennale

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO CENTRALE

La responsabilità dell’anonimizzazione dei dati sensibili nelle cartelle e

nella documentazione clinica spetta alla direzione sanitaria e al

referente regionale.

Tutti i dati sensibili e le informazioni che possano far risalire all’identità

della donna, dei professionisti e dell’ospedale dove è avvenuto il

decesso devono essere eliminati prima che la documentazione lasci la

struttura sanitaria.

Indagine confidenziale

ISTATDirezione sanitaria:

notifica decesso

Referente regionale

Professionisti sanitarie referenti di struttura:

compilazione modulo M1

anonimizzazionedocumentazione

Comitato regionale:

indagine confidenziale

Istituto Superiore di Sanità:

Valutazione centrale

e produzione rapporto triennale

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO CENTRALE

L’indagine confidenziale viene realizzata dal comitato regionale

composto da uno o più ginecologi, ostetriche, anestesisti,

anatomopatologi e/o medici legali, un epidemiologo e un referente di

rischio clinico con possibilità di ulteriori consulenze specialistiche.

Il comitato regionale riceve la documentazione clinica anonima dal

referente regionale e, a conclusione dell’indagine, redige un rapporto

utilizzando il modulo M2 del sistema di sorveglianza.

Analisi dei dati aggregati

ISTATDirezione sanitaria:

notifica decesso

Referente regionale

Professionisti sanitarie referenti di struttura:

compilazione modulo M1

anonimizzazionedocumentazione

Comitato regionale:

indagine confidenziale

Istituto Superiore di Sanità:

Valutazione centrale

e produzione rapporto triennale

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO CENTRALE

L’ISS riceve il modulo M2 dal comitato regionale e procede ad una

ulteriore verifica. Quindi effettua l’analisi dei dati aggregati, calcola i

rapporti di mortalità grezzi e stratificati e definisce le cause associate.

Ogni tre anni l’ISS redige un rapporto e, prima della sua pubblicazione,

distrugge tutta la documentazione inerente i casi di morte materna presi

in esame.

Il coinvolgimento delle strutture e dei professionisti

sanitari, responsabili dell’assistenza alle donne

durante la gravidanza il parto e il puerperio, è

indispensabile per il buon funzionamento del

sistema di sorveglianza.

Coinvolgimento delle strutture e dei professionisti

sanitari nel sistema di sorveglianza

1. Formazione dei professionisti sanitari

2. Coinvolgimento delle società scientifiche partecipanti allo

steering committee e utilizzo dei loro canali comunicativi (siti

web, riviste, congressi ecc)

3. Sito web dedicato sul portale dell’ISS

4. Materiale informativo con link al sito ISS sui siti del Ministero

della Salute, delle società scientifiche e delle regioni e ASL

partecipanti

5. Coinvolgimento delle società scientifiche regionali e degli

ordini dei medici

6. Coinvolgimento dei collegi dei primari, delle ostetriche, dei

neonatologi, anestesisti, medici di medicina generale e

referenti di rischio clinico degli ospedali.

Strategie adottate per promuovere il progetto e

coinvolgere la comunità scientifica:

1. La formazione per i professionisti sanitari

I referenti di struttura, dopo aver partecipato alla formazione loro

dedicata, organizzano, a cascata, una formazione nelle strutture

di appartenenza per condividere le procedure del sistema di

sorveglianza con i colleghi ginecologi, anestesisti, ostetriche e

neonatologi.

La formazione a cascata viene realizzata in orario di servizio nella

struttura di appartenenza utilizzando un pacchetto di presentazioni

su CD, appositamente predisposto dall’ISS.

1. La formazione per i professionisti sanitari

Il CD contiene due pacchetti formativi.

Il primo è identico a quello utilizzato per la

formazione dei referenti di struttura; richiede circa

due ore per le sei presentazioni e circa due ore

per la discussione e l’illustrazione più dettagliata

dei contenuti del modulo M1.

Il secondo pacchetto formativo richiede circa

un’ora per questa presentazione e circa un’ora

per la discussione.

2. Componenti dello steering committee

Prof. Eugenio Aguglia (Società Italiana di Psichiatria)

Prof. Paolo Arbarello (Società Italiana di Medicina Legale)

Dr. Roberta Chersevani (FNOMCeO)

Prof. Danilo Celleno (SIAARTI)

Dr. Roberta Crialesi (ISTAT)

Prof. Claudio Cricelli (SIMG)

Prof. Romolo Di Iorio (AGUI)

Prof. Gianfranco Finzi (ANMDO)

Dr. Maria Grazia Frigo (Club Italiano Anestesisti Ostetrici)

Dr. Alessandro Ghirardini (Ministero della Salute)

Prof. Miriam Guana (FNCO)

Prof. Massimo Martelloni (COMLAS)

Dr. Paola Michelozzi (AIE)

Dr. Paola Mosconi (Esperta Bioetica, Istituto Mario Negri)

Dr. Carlo Perucci (AGENAS)

Prof. Costantino Romagnoli (SIN)

Prof. Luigi Ruco (SIAPEC/IAP)

Dr. Roberto Salvinelli (COMLAS)

Dr. Carbone (IPASVI)

Prof. Nicola Surico (SIGO)

Prof. Vito Trojano (AOGOI)

2. Funzioni dello steering committee

Promuovere e sostenere la diffusione del sistema di sorveglianza attraverso:

spazi dedicati sui siti delle società scientifiche nazionali e

regionali con link al sito dedicato dell’ISS

spazi dedicati nei convegni nazionali e/o regionali

spazi dedicati sulle riviste/news delle società scientifiche

nazionali e regionali

invio delle lettere di invito agli incontri rivolti ai

professionisti sanitari iscritti alle società scientifiche nelle

regioni partecipanti.

3. Sito web dedicato sul portale dell’ISS

Link al sito: www.iss.it/itoss/

Partecipare alla formazione a cascata nella struttura di

appartenenza per condividere le procedure del sistema di

sorveglianza.

In caso di morte materna, partecipare all’audit

multiprofessionale e alla contestuale compilazione del modulo

M1.

Avvantaggiarsi delle conoscenze acquisite tramite il sistema di

sorveglianza grazie alla pratica dell’audit e grazie al ritorno

informativo dei dati aggregati da cui scaturiranno le priorità per

la produzione di raccomandazioni per la pratica clinica.

Il ruolo dei professionisti sanitari coinvolti

nell’assistenza della donna deceduta

Morti dirette e indirette entro 42 giorni attese per

anno, per regione:

Regione Anni 2000-2007 Morti materne annue attese (media)

Piemonte 2000- 02 3,3

Veneto - -

Emilia-Romagna 2001- 07 2,9

Toscana 2001- 06 2,0

Lazio 2001- 05 6,0

Campania - -

Sicilia 2004- 07 11,0

Veneto Piemonte Emilia-

Romagna

Toscana Lazio Campania Sicilia

Anno rilevazione 2011 2011 2012 2012 2011 2012 2012

n. strutture con ostetricia 4 8 9 5 15 35 27

n. strutture con TI 7 5 11 1 0 1 1

n. strutture con UC 0 0 0 0 2 3

n. strutture con

ostetricia+TI+UC

24 38 21 19 26 30 27

n. strutture con

ostetricia+TI

10 3 0 5 3 6 4

n. strutture con

ostetricia+UC

1 0 1 1 1 2 4

n. strutture con TI+UC 1 5 5 0 2 4 5

Totale strutture con

reparti d’interesse

47 59 47 31 47 80 71

Strutture sanitarie censite per regione

Veneto Piemonte Emilia-

Romagna

Toscana Lazio Campania Sicilia

Anno rilevazione 2011 2011 2012 2012 2011 2012 2012

Totale strutture con

reparti d’interesse

47 59 47 31 47 80 71

pubbliche 53 35 29 34 43 54

private 2 12 2 13 37 16

misto pubblico-privato 4 0 0 0 0 1

Nati vivi - anno 2009 47.871 38.484 42.236 31.827 54.547 60.734 49.013

Strutture sanitarie e nati vivi per regione

Scheda di notifica della morte materna

Modulo M1 per i professionisti sanitari che hanno

assistito la donna deceduta

Modulo per la raccolta delle informazioni relative

alle caratteristiche organizzative dell’unità

operativa ostetrico-ginecologica

Modulo M2 per i comitati regionali che effettuano

l’indagine confidenziale

Moduli del sistema di sorveglianza

della mortalità materna

Scheda di notifica

con cui la direzione

sanitaria segnala la

morte materna al

referente regionale

del sistema di

sorveglianza

Modulo M1

per la raccolta delle

informazioni relative

al decesso materno

Indice

Modulo

per la raccolta delle

informazioni relative alle

caratteristiche organizzative

dell’unità operativa

ostetrico-ginecologica

“In ogni caso di morte materna diretta o indiretta avvenuta

nella struttura di appartenenza deve essere organizzato un

audit locale che preveda la partecipazione di tutti i

professionisti coinvolti nell’assistenza della donna.

Proponiamo di adottare la metodologia del

Significant Event Audit (SEA)* che consiste in una forma di

audit che si focalizza su particolari eventi considerati

significativi, con il fine di migliorare la qualità dell’assistenza.

* “L’Audit clinico”. Ministero della Salute - Dipartimento della Qualità,

Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, dei Livelli

Essenziali di Assistenza e dei Principi Etici di Sistema – Ufficio III;

Maggio 2011

L’audit interno alla struttura dove è

deceduta la donna

Il Significant Event Audit (SEA) presenta due

aspetti caratteristici:

1. Oltre a focalizzarsi su aspetti negativi (insuccessi, near miss,

eventi avversi) è indirizzato anche all’individuazione di

comportamenti virtuosi ed attività assistenziali efficaci per

evidenziare, anche in momenti di grande difficoltà, esempi di

buone pratiche.

2. Non è un metodo quantitativo, ma piuttosto un’attività di

riflessione condivisa tra pari. Pertanto, si differenzia dal

tradizionale processo di audit clinico che si caratterizza per la

raccolta su vasta scala di dati quantitativi da confrontare con

criteri e standard misurabili e predefiniti.

Finalità del SEA

1. Identificare nei singoli casi in esame le azioni utili o

dannose che si sono dimostrate rilevanti ai fini dell’esito.

2. Promuovere una cultura della trasparenza finalizzata al

miglioramento e non alla colpevolizzazione.

3. Coinvolgere i vari professionisti che operano nei diversi

settori correlati all’evento avverso.

4. Favorire la costituzione di un gruppo di pari e l’opportunità

di sostegno ai professionisti in caso di episodi di stress.

5. Individuare le buone pratiche.

6. Sostenere la crescita professionale identificando le

esigenze di aggiornamento del gruppo e dei singoli.

L’incontro deve essere programmato in giorni e orari che

facilitino la partecipazione dei professionisti coinvolti

nell’assistenza, evitando il più possibile interruzioni delle

attività di routine.

E’ necessario raccogliere tutte le informazioni disponibili

sull’evento e ricostruire la sequenza cronologica

attraverso l’analisi della documentazione clinica.

La compilazione del modulo M1, da effettuare durante

l’audit, può facilitare l’analisi dell’evento.

Metodologia del SEA

L’analisi dell’evento significativo deve essere guidata rispondendo

a quattro quesiti:

1. Cosa è accaduto?

2. Perché è accaduto?

3. Cosa è possibile imparare dall’analisi dell’evento?

4. Quali azioni è possibile intraprendere per prevenire casi analoghi?

Metodologia del SEA

Metodologia del SEA

Può essere effettuato immediatamente dopo un evento significativo,

nel nostro caso una morte materna.

E’ un’attività multiprofessionale che coinvolge un ristretto numero di

persone, nel nostro caso i professionisti che hanno assistito la donna,

il referente di struttura e quello di rischio clinico. Il gruppo è chiamato

ad esprimere commenti positivi piuttosto che critiche, focalizzando

l’attenzione sul miglioramento del sistema.

Il metodo deve essere sistematico e rigoroso. Il gruppo deve

nominare un facilitatore che ha il compito di definire e concordare le

regole di funzionamento e gestione del processo, condurre la

riunione, supportare l’analisi degli eventi e promuovere il loro

svolgimento in un clima non giudicante e di reciproco supporto.

Il ciclo dell’audit della mortalità e morbosità materna

nel Regno Unito

1. Identificazione

dei casi

2. Raccolta

delle informazioni

3. Analisi

dei risultati

4. Raccomandazioni

per l’azione

5. Valutazione e

miglioramento

Modificato da: Saving Mothers' lives: Reviewing maternal deaths to

make motherhood safer: 2006-2008. The Eighth Report of the

Confidential Enquiries into Maternal Deaths in the United Kingdom.

BJOG 2011 Mar;118 Suppl 1:1-203.

Nel Regno Unito le indagini confidenziali hanno giocato, nel corso

dei numerosi anni dalla loro attivazione e implementazione, un

ruolo chiave nella riduzione delle morti materne e nel

miglioramento dell’assistenza sanitaria ostetrica.

DMMR per causa: Regno Unito 1985-2008

2004: Linea guida

del RCOG

“Tromboprofilassi in

gravidanza, travaglio

e dopo parto vaginale”

1995: Linea guida

del RCOG

“Tromboprofilassi in

gravidanza, travaglio

e dopo TC”

Esempi di raccomandazioni per la pratica clinica

prodotte dal sistema di sorveglianza del Regno Unito

Antenatal care

Fetal monitoring

Induction of labour

Cesarean Section

Intrapartum care

Postnatal care

Mental health

Diabetes in pregnancy

Obesity in pregnancy

H1N1

Substance abuse

Gli obiettivi impliciti, ma importanti del progetto

Promuovere una cultura “no blame”

Promuovere la pratica del confronto tra pari

mediante audit interno multi-professionale in caso

di eventi sentinella

Promuovere la ricerca sui near miss ostetrici

Promuovere le raccomandazioni per la pratica clinica

Conclusioni

Ridurre la mortalità e la grave morbosità materna

evitabili sono aspetti di importanza cruciale anche nei

Paesi socialmente avanzati

Più della metà delle morti materne sono prevenibili

mediante un’analisi delle cause cliniche ed organizzative

e una loro correzione

Solo i Paesi che hanno istituito un sistema di sorveglianza

dei casi incidenti sono in grado di monitorare l’andamento

del fenomeno, ma soprattutto sono in grado di studiare le

cause associate ai decessi materni al fine di migliorare la

qualità e la sicurezza dell’assistenza ostetrica.