il primo dopoguerra da versailles alla crisi del 1929

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Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

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Page 1: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Il primo dopoguerra

Da Versailles alla crisi del 1929

Page 2: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Effetti della guerra

1) Morti e reduci, distruzioni

2) Fine di 4 imperi

3) Fine della egemonia europea

4) Nascita di nuovi modelli sociali, politici, economici (comunismo e fascismo)

Page 3: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Conseguenze economiche della guerra

1) Tramonto del liberismo

2) Fine della egemonia economica europea

3) Decentramento dell’economia internazionale

4) L’Europa da creditore a debitore

5) 1920: produz ind. Europea= -1/3 di prima della guerra

Page 4: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

6) Maggiori importazioni da Usa, Canada e Giappone

7) Partecipazione dell’Eu alla economia internazionale:

a)Produzione mondiale: dal 43% del 1913 al 34% del 1923

b)Commercio mondiale: dal 59% del 1913 al 50% del 1924

Page 5: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

8) Partecipazione Usa:

a)Dal 26 al 32%

b)Dal 14 al 18%

9) Banche Usa in Europa: da 12 filiali nel 1913 a 238 nel 1930

Page 6: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Conseguenze politiche

1) Tensioni e conflitti sociali compressi durante l’emergenza bellica

2) Le classi contadine e operaie abituate a combattere: conquiste salariali dei sindacati

3) I reduci: milioni di sbandati e di traumatizzati

4) Gli estremismi5) La frustrazione dei ceti medi

Page 7: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

La pace di Versailles

Pace democratica o pace punitiva?

La posizione degli americani

La posizione dei francesi

La Francia era stata l’unica a subire pesanti distruzioni del suo territorio e voleva vendicare la sconfitta di Sedan del 1870

Page 8: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Una pace “cartaginese”: il diktat e le pesanti riparazioni di guerra per la Germania

Keynes e “Le conseguenze economiche della pace”

La difficoltà di applicare il principio di nazionalità e di autodeterminazione in una Europa multietnica

Page 9: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Germania

La Germania ritenuta responsabile: 132 mld di marchi oro; solo 100.000 soldati con funzioni di polizia interna; perdita della Alsazia e della Lorena; smilitarizzazione della Renania; la perdita del “corridoio polacco” e di Danzica proclamata città libera; perde il 13% del territorio e il 10% della popolazione; perde le colonie e la flotta

Page 10: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Impero asburgico

Finisce l’impero, nascono due repubbliche separate: Ungheria e AustriaL’Austria è ridotta a 1/8 della sua superficie precedenteNasce la Jugoslavia (Serbia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Croazia, Slovenia) e la Cecoslovacchia (con dentro 2 mln di tedeschi)

Page 11: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Rinasce la Polonia che per avere uno sbocco al mare ingloba il “corridoio” tra la Germania e la Prussia orientale e sbocca sul Mare del Nord a Danzica, città tedescaDalla dissoluzione della Russia zarista nascono i nuovi stati baltici indipendenti: Lettonia, Estonia, Lituania e la Finlandia

Page 12: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

La Romania si ingrandisce e ingloba un territorio con minoranze ungherese (magiare)

Insomma l’autodeterminazione promessa da Wilson valeva solo per i vincitori

Page 13: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Tutti questi stati vengono utilizzati dalle potenze occidentali come “cordone sanitario” per contenere la rivoluzione bolscevica nei confini russi

La Turchia che si era schierata con gli imperi centrali perde l’Armenia, la Siria e il Libano (Francia), l’Iraq e la Palestina (Inghilterra), lo Yemen, la Giordania, l’Arabia saudita, lo stretto dei Dardanelli viene demilitarizzato

Page 14: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Italia

L’Italia ottiene il Trentino, l’Alto Adige, l’Istria, Trieste

250.000 tirolesi diventano “italiani”

Non ottiene Fiume, nonostante fosse abitata da italiani, perché non compresa nel patto di Londra

Orlando e Sonnino e la “vittoria mutilata”

Page 15: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

L’impresa di D’Annunzio: formule e rituali collettivi dei futuri regimi totalitari

Giolitti e il trattato di Rapallo (1920)> la Dalmazia alla Jugoslavia tranne Zara; Fiume italiana nel 1924

Page 16: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

La Società delle Nazioni

Organismo di garanzia per la pace e la sicurezza mondiali

La sede a Ginevra

Consiglio e Assemblea

Stati vincitori

Indebolita dal mancato ingresso di Usa, Germania, Russia

Page 17: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

La Repubblica di Weimar

L’economia tedesca distruttaLe riparazioni di guerra e l’inflazione: 1 marco (1913)>45 marchi (1922)> 4300 (inizio 1923)> 6 mld (ottobre 1923)> 520 mld (novembre 1923)> 1000 mld (dicembre 1923)Produzione industriale: dal 40% del 1913 al 29% del 1929Disoccupazione

Page 18: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Il governo di unità nazionale presieduto dal SPD EbertLa Costituzione di Weimar (1919): innovativa, democratica ma fragile (art. 48), ambigua, contraddittoriaOrdinamento federale, suffragio universale, un cancelliere nominato dal Presidente della Repubblica eletto dal popolo e in carica per 7 anniAmbigua convivenza di Presidenzialismo e parlamentarismo

Page 19: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Un paese destabilizzato da: inflazione, sentimento di sconfitta, lacerazione politica (opposti estremismi), disoccupazioneLa minaccia della estrema destra: tentativi di putsch (1919, 1923) e attentati a ministri (1921>Erzberger; 1922> Rathenau)Il mito della “pugnalata alla schiena”

Page 20: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

I soviet > BerlinoIl tentativo di colpo di Stato degli “spartachisti” (comunisti) con a capo Karl Liebknecht e Rosa Luxembourg: gennaio 1919La SPD e i militari (i corpi franchi) e la repressione sanguinosa della Lega di SpartacoImpossibile una deriva rivoluzionaria come in Russia: presenza eserciti alleati, SPD riformista e legalitaria, masse rurali estranee al comunismo, una classe dirigente di proprietari terrieri, industriali e militari più radicata e numerosa

Page 21: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

I 3 compromessi

1) Compromesso militare: alleanza tra SPD e militari

2) Compromesso sociale: il costo delle riparazioni fu sostenuto dai ceti medi e dai ceti rurali

3) Compromesso politico: coalizione allargata (SPD, Zentrum, PDT)

Page 22: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

La crisi della Ruhr

1923: occupazione del bacino industriale della Ruhr da parte della Francia e resistenza passiva degli industriali e degli operai tedeschi (finanziati dal governo tedesco)L’inflazioneIl governo di grande coalizione: Stresemann (PTP) e la fine della resistenza passiva

Page 23: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

Monaco

1923: il tentativo di colpo di Stato di Hitler

Il carcere e il Mein kampf

Page 24: Il primo dopoguerra Da Versailles alla crisi del 1929

La ricostruzione

Il rentenmark e la stabilizzazione monetariaI piani Dawes (1924) e Young (1929) e la rateizzazione delle riparazioniLa ripresa economica e la distensione: Briand e Stresemann1925: gli accordi di Locarno e il riconoscimento delle frontiere tra Germania e Francia