il paziente con hiv

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Page 1: Il Paziente Con HIV
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Malattia infettiva caratterizzata da immunodeficienza acquisita.

Responsabile della sindrome è il virus HIV, che si trasmette per via siero-ematica e mucosa, attraverso il sangue, il liquido seminale, le secrezioni vaginali,il liquido amniotico e il latte materno.

Il rischio di trasmissione dell’infezione attraverso trasfusioni di sangue è stato virtualmente eliminato tramite le autodonazioni, i test sierologici sui donatori, i metodi più efficaci di disattivazione del virus. Rimane il rischio legato al periodo finestra, cioè il periodo che intercorre tra il contagio e lo sviluppo degli anticorpi che determinano la sieropositività.

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L’HIV appartiene al gruppo dei retrovirus, e porta il suo codice genetico attraverso il RNA. Il virus colpisce i linfociti T con membrana cellulare CD4 e penetra all’interno della cellula fondendone la membrana plasmatica; l’enzima trascriptasi inversa dell’HIV copia il materiale genetico virale dall’RNA all’interno del doppio filamento di DNA delle cellule colpite, dando vita a nuove particelle virali che germogliano dalla cellula ospite, iniziando un nuovo ciclo riproduttivo. A seconda della progressione dell’infezione, la malattia viene distinta in tre diversi stadi.

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Infezione primaria. Va dal momento in cui si realizza l’infezione allo sviluppo di anticorpi; in questo periodo c’è un’intensa replicazione virale, che può essere asintomatica, o manifestarsi con una sindrome di tipo influenzale. Le cellule T CD4 vengono uccise dalla alta concentrazione di virus nel sangue. L’organismo inizia a produrre anticorpi, che tentano di debellare l’infezione; si realizza un equilibrio tra concentrazione di HIV nel sangue e risposta immunitaria (punto virale stabilito), che può durare per anni.

HIV asintomatica. Inizia uno stato cronico clinicamente asintomatico per 8-10 anni; le cellule T CD4 rimangono in una concentrazione sufficiente a mantenere le risposte difensive ad altri patogeni.

HIV sintomatica. Il numero di linfociti T CD4 iniziano a diminuire, e compare un quadro clinico che può essere caratterizzato da angiomatosi bacillare, candidosi oro-faringea, displasia cervice utierina, febbre o diarrea prolungate,leucoplachia villosa orale, herpes zoster, porpora idiopatica trombocitopenica, listeriosi, neuropatia periferica

AIDS. I linfociti T CD4 scendono sotto i 200/mm3 e il sistema immunitario è significativamente compromesso, così come il quadro clinico, con manifestazioni che vanno dalle candidosi ricorrenti, al cancro della cervice uterina, al sarcoma di Kaposi, alla Pneumonia per pneumocisti carini, alla tubercolosi, alla leucoencefalopatia multifocale progressiva, alla sindrome cachettica per HIV

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Diagnosi.Storia del paziente e individuazione di

comportamenti a rischio (rapporti sessuali occasionali non protetti, uso di droghe iniettive, pregresse trasfusioni, esposizione a liquidi corporei di persone sieropositive)

Test di screening: EIA, Western blot, carica virale, rapporto CD4/ CD8

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Trattamento.Le decisioni sul programma di cura vengono prese in relazione a tre

fattori: carica virale, conta CD4, condizione clinica del paziente.Obiettivi sono un rapido e duraturo abbassamento della carica

virale, il reintegro o la conservazione della funzione immunologica, il miglioramento della qualità della vita, la riduzione della morbilità e della mortalità.

Il trattamento si basa sulla somministrazione di farmaci antiretrovirali; esistono diversi protocolli terapeutici. Il problema principale è rappresentato dagli effetti collaterali dati dai farmaci, che incidono sull’aderenza al regime terapeutico. I piani di cura personalizzati devono tener conto anche il supporto sociale.

I risultati della terapia vengono valutati attraverso gli esami sulla carica virale, che deve essere misurata prima del trattamento e successivamente a 2 e a 8 settimane dall’inizio della cura.

Si può sviluppare resistenza ai farmaci, come risultato di una mutazione genetica spontanea del virus in risposta all’esposizione al farmaco; è più frequente in caso di monoterapia.

Sono in studio la produzione di vaccini che consentano di debellare l’infezione

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Trattamento.Oltre ai farmaci retrovirali, questi pazienti

necessitano di terapie specifiche per le patologie conseguenti ad HIV che possono manifestarsi. Possono essere necessari antibiotici o antifungini per combattere le soprainfezioni, antidiarroici, in caso di diarrea cronica, chemioterapici e alfa-interferone per il sarcoma di kaposi, chemioterapia e radioterapia in caso di linfoma, antidepressivi, terapie di supporto nutrizionale e psicologico

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AccertamentoValutare i fattori di rischio, lo stato fisico e psicologico del

paziente.Stato nutrizionale- rilevare la presenza di anorressia, nausea,

vomito, stomatite, difficoltà di deglutizione, il peso, i valori biochimici

Cute e mucose – rilevare la presenza di lesioni, ulcere, infezioniStato respiratorio – rilevare situazioni di dispnea, tosse,

ortopnea, espettorato, dolore toracicoStato neurologico – accertare il livello di coscienza,

l’orientamento spazio-temporale, la presenza di deficit motori o sensoriali e di convulsioni

Equilibrio idro-elettrolitico - verificare lo stato di idratazione della cute, la sete, la produzione di urine, la P/A e il polso, i valori degli elettroliti plasmatici, la presenza di vomito o diarrea.

Livello di conoscenza della malattia – valutare le conoscenza del paziente e della famiglia circa la malattia, le modalità di trasmissione, le reazioni psicologiche, le risorse di supporto del paziente

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Diagnosi infermieristicheCompromissione dell’integrità cutanea correlata alle

manifestazioni cutanee dell’HIVDiarrea correlata ad infezioni entericheRischio di infezione correlato a immunodeficienzaIntolleranza all’attività correlata a debilitazione, fatigue,

malnutrizioneDisturbo dei processi di pensiero correlato a confusione e

disorientamento da encefalopatia HIVInefficace liberazione delle vie aeree correlata a

polmonite HIVDolore perianale per diarrea, neuropatia periferica,

sarcoma di kaposiNutrizione inferiore al fabbisognoIsolamento socialeConoscenza insufficiente della malattia

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ObiettiviMantenimento dell’integrità cutaneaEvacuazione regolarePrevenzione delle infezioniTolleranza all’attività fisicaMiglioramento delle facoltà mentaliMiglioramento della respirazioneMiglioramento dello stato nutrizionaleRiduzione dell’isolamentoMiglioramento delle conoscenze

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InterventiPromuover l’integrità cutanea. Ispezionare cute e mucose per

evidenziare possibili lesioni iniziali. Informare che deve evitare di grattarsi, utilizzare sapone neutro per la cura igienica e asciugare bene; in caso di ridotta mobilità garantire la mobilizzazione, utilizzare materassi antidecubito, utilizzare indumenti di cotone

Garantire la regolarità intestinale. Predisporre una dieta costipante in caso di diarrea e monitorare i liquidi persi; effettuare coprocoltura per individuare i germi responsabili di enterite; somministrare antibiotici e antidiarroici dietro prescrizione medica

Prevenire le infezioni. Rilevare i sintomi di infezioni: febbre, tosse, , linfoadenopatia, placche bianche orali, diarrea, disuria, cefalea; visionare le risposte delle prove di laboratorio; far evitare il contatto con pazienti affetti da malattie contagiose

Migliorare la tolleranza all’attività. Aiutare il paziente a distribuire le sue attività nella giornata, in relazione alle potenzialità residue. Somministrare i farmaci prescritti per l’anemia

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Mantenimento dei processi mentali. Utilizzare un linguaggio facile da comprendere; valutare lo stato psicologico e neurologico; incoraggiare le attività gradite, e disincentivare attività pericolose che espongono a ferite o a contusioni; fornire feedback positivi per i comportamenti adeguati; aiutare la memoria con calendari, orologi….

Migliorare la respirazione. Valutare giornalmente lo stato respiratorio, la presenza di tosse ed espettorato; posizionare il paziente in posizione ortopnoica, favorire la tosse efficace e la ginnastica respiratoria, il riposo e l’assunzione di liquidi

Migliorare lo stato nutrizionale. Predisporre una dieta ipernutritiva e povera di fibre, in relazione alle valutazioni antropometriche e cliniche; somministrare farmaci antiemetici e antidiarroici dietro prescrizione medica; i pazienti che non sono in grado di alimentarsi, devono essere nutriti per via enterale o parenterale.

Ridurre l’isolamento. La diagnosi di AIDS espone il paziente ad affrontare gravi perdite: il rifiuto della famiglia, la perdita del partner, la compromissione della sicurezza economica, la perdita di possibilità di espressione sessuale. Deve essere compreso il cambiamento dei comportamenti indicativi di isolamento sociale; il paziente viene incoraggiato a esprimere le emozioni, fornire informazione su come proteggere se e gli altri; favorire l’inserimento in gruppi di autoaiuto

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Monitorare le complicanzeInfezioni opportunistiche: monitorare i segni e sintomi di

infezione e i valori degli esami di laboratorio; insegnare le procedure corrette di prevenzione delle infezioni

Insufficienza respiratoria. Monitorare la frequenza respiratoria, i rumori respiratori, la SaO2; se necessario somministrare ossigeno o aspirare il paziente

Cachessia. Monitorare il BI e i valori degli elettroliti, segni e sintomi di disidratazione quali crampi muscolari, secchezza della cute e delle mucose, debolezza, stato mentale compromesso

Effetti collaterali dei farmaci. Fornire spiegazioni sulle ragioni all’uso dei singoli farmaci, sugli effetti collaterali e su come prevenirli, sulle possibili interazioni; effettuare controlli ematici periodici per verificare la funzionalità epatica e renale; favorire l’adesione al regime terapeutico

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Valutazione La cute si mantiene integra La funzionalità intestinale è conservata Non ci sono infezioni L’attività fisica è tollerata I processi mentali sono conservati Le vie respiratorie sono libere La nutrizione è adeguata Il paziente non è isolato Conosce meglio la malattie Non ci sono complicanze

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Claudio ha 30 anni, è emofilico, e la sua malattia lo ha esposto a numerose trasfusioni; nel ’95 gli è stata fatta diagnosi di HIV+. Ora è in stato di AIDS conclamato. Appare defedato, presenta una candidosi orale, lesioni cutanee di origine infettiva; ha contratto la tubercolosi.

Formula almeno una diagnosi infermieristica e il relativo piano di assistenza.

Diagnosi reale dominio nutrizioneDiagnosi reale dominio sicurezza e protezioneDiagnosi reale dominio eliminazione e scambi