il lupo e i sette capretti: muoversi nella storia · in seguito, per rafforzare le nozioni relative...

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1 PIA- Piana Pistoiese RICERCA-AZIONE MATEMATICA A.S. 2007-2008 Direzione Didattica I Circolo Quarrata Scuola dell’infanzia “Via Cino” Sez. A, bambini di 4 anni Il lupo e i sette capretti: muoversi nella storia Docenti Fabiola Nesi Luana Benedetti

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PIA- Piana Pistoiese

RICERCA-AZIONE MATEMATICA

A.S. 2007-2008

Direzione Didattica I Circolo Quarrata

Scuola dell’infanzia “Via Cino”

Sez. A, bambini di 4 anni

Il lupo e i sette capretti:

muoversi nella storia

Docenti

Fabiola Nesi

Luana Benedetti

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Obiettivi

Orientarsi all’interno di uno spazio libero e circoscritto

Orientare posizioni e movimenti nello spazio

Usare semplici procedure logiche

Presentazione dell’esperienza

L’intento di condurre i bambini alla scoperta dello spazio, ha portato noi

insegnanti a progettare un percorso didattico veicolato attraverso il

gioco.

I bambini, divertendosi, hanno la possibilità di scoprire e organizzare lo

spazio, sviluppando la memoria visiva e la capacità di orientamento.

Il canovaccio della storia “Il lupo e i sette capretti” ha suggerito precise

indicazioni per la realizzazione dell’esperienza.

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Realizzazione dell’esperienza

Diamo la consegna: “camminate liberamente in questo spazio”. I bambini

camminano nello spazio vuoto, muovendosi liberamente nella stanza.

Poi ripetiamo la consegna, cambiando la modalità di esecuzione: “correte,

saltate, strisciate sulla schiena/sulla pancia, muovetevi con il sedere in

terra/in ginocchio”.

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In seguito vengono messi nello spazio vuoto alcuni scatoloni in modo che i

bambini possano percepire la differenza tra il prima (spazio libero) e il

dopo (spazio occupato). Ora diamo la consegna “Camminate senza toccare

gli scatoloni”, e di nuovo ripetiamo le diverse modalità.

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In cerchio chiediamo ai bambini di verbalizzare l’esperienza

I bambini sono stimolati a utilizzare un linguaggio preciso per descrivere

e spiegare le fasi del percorso. Questa è un’occasione preziosa per

ricordare e per fare riflessioni di tipo cognitivo su ciò che hanno vissuto.

Alcuni riferiscono che la stanza vuota permette una maggior libertà di

movimento, anche se esiste il rischio di scontrarsi con i compagni, mentre

nella stanza con gli scatoloni lo spazio è minore e si deve porre attenzione

a non urtare gli scatoloni stessi.

A questo punto chiediamo ai bambini: “Come si può fare per avere più

spazio nella stanza anche con gli scatoloni?” I bambini rispondono che

“dobbiamo avvicinarli tutti da una parte” in modo che la stanza “da piccola

ritorna più grande”.

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In seguito, per rafforzare le nozioni relative ai concetti topologici, diamo

la consegna: “mettetevi…

vicino alla scatola lontano dalla scatola

sotto la scatola sopra la scatola

davanti alla scatola dietro la scatola

dentro la scatola fuori dalla scatola

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Creando la giusta atmosfera narriamo ai bambini la fiaba “Il lupo e i sette

capretti”, soffermandoci in particolare nel punto in cui si racconta:

Il lupo balzò dentro la stanza digrignando i denti e sfoderando gli artigli

appuntiti.

“Argh! Adesso vi mangio in un boccone!” gridò.

“Aiuto, aiuto, si salvi chi può” urlarono i capretti terrorizzati, tentando di

nascondesi. Il primo cercò rifugio sotto il tavolo, il secondo sotto un letto,

il terzo si tuffò nella stufa e chiuse lo sportello, il quarto si nascose in

cucina dietro la madia, il quinto si chiuse nell’armadio, il sesto si

rincattucciò sotto l’acquaio e il settimo si nascose nella cassa dell’orologio

a pendolo.

Decidiamo di rappresentare questo momento della storia eseguendo il

tragitto che faranno i capretti per nascondersi. Prepariamo un percorso

in cui viene disegnata la cucina dei capretti e decidiamo con i bambini che

ogni scatolone rappresenta uno dei mobili.

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Al polso dei bambini che interpreteranno un capretto viene legato un

nastrino colorato che ha lo stesso colore della strada che il capretto

deve percorrere per andare a nascondersi. Prima di eseguire il tragitto il

bambino segue con il dito la strada giusta disegnata sulla mappa.

Il compito dei bambini è quello di collocare gli scatoloni all’interno della

stanza, rispettando le posizioni rappresentate nella mappa. Il tavolo

invece è già posizionato per fornire loro il primo punto di riferimento.

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Mamma capra va a fare la spesa e dice ai suoi caprettini: “Non aprite a

nessuno perché fuori c’è il lupo cattivo che vi vuole mangiare”.

Il lupo bussa ed entra.

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I capretti impauriti corrono per la stanza e vanno a nascondersi dietro il

mobile mostrato dalla stradina colorata.

Dopo avere fatto questo gioco con tutti i bambini della sezione, notiamo

che alcuni hanno difficoltà a individuare lo scatolone esatto. Per facilitarli

collochiamo, su un lato della scatola, delle forme geometriche di

cartoncino colorato.

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Ogni bambino deve nascondersi dietro la scatola dove è stata applicata la

forma geometrica di cartoncino con lo stesso colore della strada

disegnata sulla mappa e del nastrino che porta al polso.

Dopo alcuni giorni, tutti i bambini ad eccezione di una piccola parte, sono

in grado di riconoscere la strada giusta sia con il simbolo che senza.

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Alcuni bambini dicono “Ma questo gioco è troppo facile”, allora proviamo a

modificarlo cercando di renderlo un po’ più difficile. In questa fase i

bambini dovranno stare ben attenti poiché il colore della strada è sì

uguale al colore del nastrino, ma la forma geometrica collocata sullo

scatolone non è più di aiuto poiché ha un colore diverso.

La maggior parte dei bambini comunque, anche modificando il gioco per

renderlo più complesso, riesce ad eseguire correttamente il compito.

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In giardino realizziamo il percorso che il lupo e la capra compiono. Con

tre scatoloni, riproduciamo la casa dei capretti, del droghiere e del

fornaio. Il tunnel di legno rappresenta il ponte.

I bambini compiono i tragitti dettati dalla storia e la raccontano con le

proprie parole.

La mamma dice ai capretti “Non aprite a nessuno state attenti al lupo”.

Mentre il lupo era nascosto dietro l’albero vede tutto.

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Il lupo bussa e i capretti sono dentro la casa e non gli aprono.

Il lupo sale sopra il ponte per andare dal mugnaio per prendere la farina

per farsi la zampa bianca

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Poi torna dai capretti ma loro non aprono lo stesso per via della voce

grossa. Poi va dal droghiere dice “Mi dai le caramelle per farmi diventare

la voce dolce?”

Poi risale sopra il ponte e torna dai capretti e bussa li mangia in un

boccone anche se scappano.

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Successivamente, insieme ai bambini, decidiamo di realizzare il bosco del

lupo e i sette capretti, con le case, gli alberi, il fiume e il ponticello.

Iniziamo il lavoro: eccoci all’opera. Con dei pezzi di carta assorbente

ricopriamo il piano di cartone…

… con le buste del latte realizziamo le casine, con i rotoli di carta

assorbente e i palloncini facciamo gli alberi.

Il lavoro è finalmente terminato…

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… e ora possiamo giocare con i personaggi della storia e creare percorsi

diversi.

I bambini raccontano

Cammino nella stanza con le scatole e tutti i bambini camminano piano

Si deve correre per bene sennò si picchia nelle scatole e nei bambini e poi

ci si fa male

Ma quando la stanza è vuota ci si corre bene e velocissimi

Se si mette le scatole o indietro o diritto e tutte appiccicate, ci si sta

larghissimi e la stanza diventa grande

.

Per fare i 7 capretti ci si mette un fiocco di tutti i colori e quando arriva il

lupo ci si va a nascondere dove c’è la righina del colore del fiocchetto.

Se ci ho il fiocco giallo vo sulla strada gialla e mi vo a nascondere.

Per mettere le scatole si guarda il disegno delle scatole come sono messe.

Si deve stare attenti sennò si sbaglia e se una scatola deve andare là non si

deve mettere da quell’altra parte.

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Osservazioni

L’esperienza svolta, condotta con il metodo della ricerca-azione, ha

permesso di sviluppare in itinere i cambiamenti necessari all’evoluzione

dell’attività e al raggiungimento degli obiettivi. Ogni volta che i bambini in

maniera implicita o esplicita hanno suggerito indicazioni, il percorso è

stato modificato, poiché il nostro fine non era solo la conoscenza dei

concetti spaziali ma anche e soprattutto l’acquisizione di strategie di

pensiero.

Attraverso attività libere e guidate, i bambini sono stati in grado di:

percepire lo spazio, sviluppare la memoria visiva, maturare la capacità di

orientamento e acquisire i parametri spaziali.

I traguardi prefissati sono stati raggiunti. I bambini si sono dimostrati

motivati e contenti dell’esperienza, mostrando entusiasmo e

partecipazione.

La difficoltà maggiore si è riscontrata con alcuni bambini stranieri, che

non sono riusciti a comprendere chiaramente le istruzioni date, per cui è

stato necessario semplificare l’esperienza traducendo alcuni dei termini

usati nella loro lingua.