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1 Tecnica delle Costruzioni – Progettazione Costruzioni ed Impianti 4E C.A.T. ITET G. MAGGIOLINI di PARABIAGO Prof. Gianluigi Ferrario Il legno – Calcolo Strutturale Il legno massello: Il legno è un materiale organico di natura fibrosa, non omogeneo, non isotropo (anisotropo) ossia muta il suo comportamento in relazione alla direzione dello sforzo rispetto le fibre. Pertanto le caratteristiche meccaniche del legno risultano differenti in base alle sollecitazioni a cui si sottopone il materiale. Anche il modulo di elasticità di Young varia sia nel verso di sollecitazione considerato, sia per le varie essenze o per i difetti che l’elemento presenta. Due tipologie di Essenze: - ESSENZE RESINOSE: come Conifere: larice, abete, pino douglas [C] + il pioppo [C] - ESSENZE FORTI E DOLCI NON REISNOSE: provengono da latifoglie: faggio, quercia, frassino, castagno [D] Tre categorie in base ai difetti che presentano (CLASSI DI QUALITA’): - I a CATEGORIA: sono legnami immuni da difetti, imperfezioni, nodi, alterazione da funghi e/o insetti, con fibre parallele fra loro e all’asse del tronco. - II a CATEGORIA: presentano lievi imperfezioni di struttura (pochi nodi, non perfetto parallelismo tra le fibre) ma immuni da alterazioni da parte di funghi e/o insetti. - III a CATEGORIA: legnami non compresi nelle precedenti categorie, ma comunque esenti da lesioni o alterazioni. Il legno lamellare: Lo sviluppo tecnologico ha consentito, con l’utilizzo di colle e resine epossidiche con forte potere adesivo, l’impiego di tecniche di assemblaggio particolari per creare un nuovo materiale: il LEGNO LAMELLARE. Il legno lamellare viene ottenuto mediante incollaggio di tavole, dette lamelle, disposte con le fibre parallele. Può essere legno lamellare omogeneo [GL h], se composto da legnami della stessa categoria, oppure legno lamellare combinato [GL c], che ovviamente presenta resistenze inferiori. Il legno lamellare viene usato per coprire grandi luci e per ottenere le caratteristiche estetiche del legno massello. Inoltre ha la stessa resistenza al fuoco e agli agenti chimici ambientali del legno massello. La normativa: NTC 2008 E circolare 617 del 2 novembre 2009 Le verifiche degli elementi strutturali in legno di nuova costruzione o esistenti devono rispettare le NTC 2008 e la circolare 617 del 2 novembre 2009 che prevedono l’uso esclusivo del metodo agli stati limite per le verifiche di resistenza. Il calcolo delle azioni interne viene effettuato nelle ipotesi di conservazione delle facce piane e con comportamento elastico-lineare del materiale: proporzionalità tra tensioni e deformazioni fino a rottura. Classi di Servizio: assegnate in base all’influenza dell’umidità sulle caratteristiche 1 T=20 °C u≤65% per poche settimane all’anno 2 T=20 °C 65%≤ u≤85% per poche settimane all’anno 3 T=20 °C u>85% per poche settimane all’anno

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Page 1: Il legno Calcolo Strutturale · Il legno – Calcolo Strutturale Il legno massello: Il legno è un materiale organico di natura fibrosa, non omogeneo, non isotropo (anisotropo) ossia

1 Tecnica delle Costruzioni – Progettazione Costruzioni ed Impianti

4E C.A.T. ITET G. MAGGIOLINI di PARABIAGO Prof. Gianluigi Ferrario

Il legno – Calcolo Strutturale

Il legno massello:

Il legno è un materiale organico di natura fibrosa, non omogeneo, non isotropo (anisotropo) ossia muta il

suo comportamento in relazione alla direzione dello sforzo rispetto le fibre.

Pertanto le caratteristiche meccaniche del legno risultano differenti in base alle sollecitazioni a cui si

sottopone il materiale.

Anche il modulo di elasticità di Young varia sia nel verso di sollecitazione considerato, sia per le varie

essenze o per i difetti che l’elemento presenta.

Due tipologie di Essenze:

- ESSENZE RESINOSE: come Conifere: larice, abete, pino douglas [C] + il pioppo [C]

- ESSENZE FORTI E DOLCI NON REISNOSE: provengono da latifoglie: faggio, quercia, frassino,

castagno [D]

Tre categorie in base ai difetti che presentano (CLASSI DI QUALITA’):

- Ia CATEGORIA: sono legnami immuni da difetti, imperfezioni, nodi, alterazione da funghi e/o insetti,

con fibre parallele fra loro e all’asse del tronco.

- IIa CATEGORIA: presentano lievi imperfezioni di struttura (pochi nodi, non perfetto parallelismo tra

le fibre) ma immuni da alterazioni da parte di funghi e/o insetti.

- IIIa CATEGORIA: legnami non compresi nelle precedenti categorie, ma comunque esenti da lesioni o

alterazioni.

Il legno lamellare:

Lo sviluppo tecnologico ha consentito, con l’utilizzo di colle e resine epossidiche con forte potere adesivo,

l’impiego di tecniche di assemblaggio particolari per creare un nuovo materiale: il LEGNO LAMELLARE.

Il legno lamellare viene ottenuto mediante incollaggio di tavole, dette lamelle, disposte con le fibre

parallele. Può essere legno lamellare omogeneo [GL h], se composto da legnami della stessa categoria,

oppure legno lamellare combinato [GL c], che ovviamente presenta resistenze inferiori.

Il legno lamellare viene usato per coprire grandi luci e per ottenere le caratteristiche estetiche del legno

massello. Inoltre ha la stessa resistenza al fuoco e agli agenti chimici ambientali del legno massello.

La normativa: NTC 2008 E circolare 617 del 2 novembre 2009

Le verifiche degli elementi strutturali in legno di nuova costruzione o esistenti devono rispettare le NTC

2008 e la circolare 617 del 2 novembre 2009 che prevedono l’uso esclusivo del metodo agli stati limite per

le verifiche di resistenza.

Il calcolo delle azioni interne viene effettuato nelle ipotesi di conservazione delle facce piane e con

comportamento elastico-lineare del materiale: proporzionalità tra tensioni e deformazioni fino a rottura.

Classi di Servizio: assegnate in base all’influenza dell’umidità sulle caratteristiche

1 T=20 °C u≤65% per poche settimane all’anno

2 T=20 °C 65%≤ u≤85% per poche settimane all’anno

3 T=20 °C u>85% per poche settimane all’anno

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2 Tecnica delle Costruzioni – Progettazione Costruzioni ed Impianti

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Classe di durata del carico:

K mod: coefficiente correttivo riduttivo che tiene conto delle condizioni ambientali e di carico a cui l’elemento è soggetto.

K mod

CLASSE DI SERVIZIO 1 e 2

CLASSE DI SERVIZIO 3

PERMANENTE > 10 anni PESO PROPRIO, PERMANENTI NON

RIMOVIBILI

0.60 0.50

LUNGA DURATA 6 mesi / 10 anni VARIABILI, DI MAGAZZINO E

DEPOSITO

0.70 0.55

MEDIA DURATA 1 settimana / 6 mesi

VARIABILI 0.80 0.65

BREVE DURATA < 1 settimana NEVE 0.90 0.70

ISTANTANEO / VENTO 1.00 0.90

Resistenza di calcolo:

Dove:

- Xk è la proprietà del materiale caratteristica (es: flessione, compressione //, compressione ⊥,

ecc…);

- coefficiente parziale di sicurezza.

S.L.U.

LEGNO MASSELLO 1.50

LAMELLARE INCOLLATO 1.45

COMPENSATO 1.40

UNIONI 1.50

S.L.E. 1.00

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3 Tecnica delle Costruzioni – Progettazione Costruzioni ed Impianti

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Le verifiche di Resistenza allo S.L.U.

Trazione // alle fibre: sforzo lungo l’asse z-z

La resistenza del legno alla trazione // alle fibre è molto elevata, con un diagramma σ-ε lineare fino alla

rottura, mentre in direzione perpendicolare è molto limitata.

La formula di verifica di resistenza è:

con

dove:

è la tensione di calcolo a trazione // alle fibre;

è lo sforzo di trazione a cui è soggetto l’elemento

è la resistenza di calcolo di progetto

è la resistenza caratteristica a trazione // alla fibratura

La formula di progetto è:

n.b.: il valore della sezione viene arrotondato di 2 cm in 2 cm.

Compressione // alle fibre: sforzo lungo l’asse z-z

La resistenza a compressione del legno è buona con un comportamento del materiale che può essere

considerato elasto-plastico fino a rottura.

La formula di verifica di resistenza è:

con

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4 Tecnica delle Costruzioni – Progettazione Costruzioni ed Impianti

4E C.A.T. ITET G. MAGGIOLINI di PARABIAGO Prof. Gianluigi Ferrario

dove:

è la tensione di calcolo a compressione // alle fibre;

è lo sforzo di compressione a cui è soggetto l’elemento

è la resistenza di calcolo di progetto

è la resistenza caratteristica a compressione // alla fibratura

La formula di progetto è:

n.b.: il valore della sezione viene arrotondato di 2 cm in 2 cm. Compressione ⊥ alle fibre: sforzo lungo l’asse x-x o y-y

La resistenza del legno alla compressione perpendicolare alle fibre è piuttosto limitata. Può verificarsi lungo

l’asse x-x o lungo l’asse y-y.

La formula di verifica di resistenza è:

con

dove:

è la tensione di calcolo a compressione ⊥ alle

fibre;

è lo sforzo di compressione a cui è soggetto

l’elemento

è la resistenza di calcolo di progetto a

compressione ⊥ alla fibratura

è la resistenza caratteristica a compressione ⊥ alla fibratura

A ⊥ è l’area della superficie sulla quale agisce lo sforzo di compressione = b*L

La formula di progetto è:

n.b.: il valore della sezione viene arrotondato di 2 cm in 2 cm.

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Compressione inclinata rispetto alle fibre

La resistenza del legno alla compressione

inclinata varia in funzione dell’angolo α,

meno è accentuato meno si verifica perdita

di resistenza si sviluppa.

Dove:

- è la compressione //

- è la compressione ⊥

Flessione semplice retta

Il legno presenta una resistenza maggiore alla trazione rispetto alla compressione stessa cosa per il Modulo

di Elasticità, nell’ambito della validità della legge d Hooke, superiore di circa il 10%.

Ciò significa che quando le fibre tese sono ancora in campo elastico, le fibre compresse sono già in campo

plastico (soggetto di deformazione permanente).

Non vale quindi l’ipotesi di Bernoulli – Navier di

conservazione delle sezioni piane. L’asse neutro si

abbassa verso le fibre tese e il diagramma delle

tensioni si presenta triangolare in zona tesa, mentre

parabolico in zona compressa.

Però possiamo ritenere che il comportamento sia

elastico-lineare fino al raggiungimento della

resistenza caratteristica a flessione fm,k.

La flessione semplice retta si ha quando sulla sezione

agisce solamente un’azione esterna che genera

MOMENTO FLETTENTE e che agisce lungo il piano

principale di inerzia.

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Fromula di NAVIER – Verifica di Resistenza

Con

dove:

- Wn è il modello di resistenza della sezione =

- Md è il momento flettente di calcolo

- σmd è la tensione massima di calcolo nel piano zy o zx per flessione

- fm,k è la resistenza caratteristica a flessione

- fm,d è la resistenza di calcolo a flessione

Le sezioni più utilizzate in legno massello hanno rapporto B/H = 0,70

Da cui deriva la formula di progetto:

ricordando che

B = 0,7 H

n.b.: il valore della sezione viene arrotondato di 2 cm in 2 cm.

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7 Tecnica delle Costruzioni – Progettazione Costruzioni ed Impianti

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Flessione semplice derivata

La flessione derivata è uno stato di sforzo cui può essere sottoposta una sezione quando l’asse del

momento flettente non coincide con un asse centrale d’inerzia. Essa provoca due flessioni rette sui due

assi.

Si può dunque utilizzare il principio di sovrapposizione degli effetti.

Mx,d = M,d * cosα

My,d = M,d * sinα

Formula di Verifica della Resistenza:

vanno verificate ambo le condizioni

{

dove:

-

-

- Km = 0,70 per le sezioni trasversali rettangolari e = a 1 per le altre sezioni.

- Km = 1 per le altre sezioni.

fm,x,d e fm,y,d sono le resistenze di calcolo a flessione tenendo conto delle dimensioni della sezione

trasversale mediante il paramento Kh coefficiente di amplificazione da applicare se o l’altezza o il lato

maggiore della sezione trasversale è:

- Minore di 15 cm per LEGNO MASSICCIO [(

)

]

- Minore di 60 cm per LEGNO LAMELLARE [(

)

]

Il progetto della sezione viene, di norma, effettuato a flessione semplice retta in funzione del MOMENTO

FLETTENTE Md di progetto e verificata a flessione deviata.

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Flessione semplice retta + sforzo normale

Sono sforzi generati dalla coazione di due sforzi principali. Vige il principio di sovrapposizione degli effetti.

La pressoflessione semplice

La formula di Verifica di Resistenza è:

(

)

Dove:

-

tensione di calcolo a compressione // fibre

- = resistenza di calcolo a compressione // alla fibratura

-

tensione di calcolo per flessione rispetto all’asse x o y

-

resistenza di calcolo per flessione

Si progetta con lo sforzo dominante e si verifica a pressoflessione.

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La tensoflessione semplice

La formula di Verifica della Resistenza è:

dove:

- è la tensione di calcolo a trazione // delle fibre

-

è la resistenza di calcolo

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Il taglio secondo Jourawsky

La resistenza al taglio del legno dipende dalla direzione dello sforzo normale rispetto alle fibre.

Quando la direzione è // alle fibre si parla di SCORRIMENTO, come ad esempio nel collegamento puntone-

catena in una copiata, mentre se è ⊥ alle fibre si parla di TAGLIO ed è quello che si verifica in

corrispondenza degli appoggi delle travi. La resistenza solitamente è piuttosto limitata, pertanto la

VERIFICA A TAGLIO spesso risulta essere la più gravosa.

Formula di Verifica di Resistenza al taglio

dove:

- è l’azione massima di TAGLIO

- è il MOMENTO STATICO DELLA SEZIONE CONSIDERATA

- è il MOMENTO DI INERZIA DELLA SEZIONE

- è la LARGHEZZA DELLA CORDA DI TAGLIO

- è la tensione tangenziale di taglio del calcolo

-

è la resistenza di calcolo a taglio

Per le sezioni in legno rettangolari o quadrate la formula di Jourawsky si semplifica così:

Da cui si ricava la formula di progetto:

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Le verifiche di Stabilità allo S.L.U.

Elementi soggetti a carico di punta

Gli elementi in legno hanno una buona resistenza o compressione assiale il che porta ad avere sezioni snelle

e quindi soggetti ad instabilità flessionale per carico di punta, ovvero se λ > 37,50

con li = lunghezza libera di inflessione che vale

Oltre

alle normali verifiche occorre effettuare la Verifica di Resistenza a Snellezza:

Dove

tensione di calcolo a compressione // alle fibre per uno sforzo normale

è il carico assiale a cui la struttura è soggetta

è la resistenza di calcolo a compressione

è il coefficiente riduttivo della resistenza di calcolo secondo il piano minore di resistenza

Se

Se

[ ( )

]

Con = coefficiente di imperfezione = 0,2 legno massello e =0,1 legno lamellare

Dove E0.05 è il modulo elastico caratteristico // alle fibre.

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Elementi inflessi soggetti a svergolamento

Nelle travi in legno sollecitate a flessione semplice con momento che agisce attorno all’asse x-x della

sezione, quando il carico viene annullato oltre al limite critico la sezione tende a ruotare per deformarsi. In

questo punto abbiamo svergolamento.

Verifica di Resistenza allo Svergolamento:

Dove

-

= tensione di calcolo a flessione

- = resistenza di calcolo a flessione

- = coefficiente di riduzione per lo svergolamento

{

Dove

= snellezza relativa euleriana

Dove

leff = 0,5 l se appoggio appoggio

leff = 0,5 l se mensola

Dove

= modulo el. caratteristico di taglio

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Verifiche di esercizio: La Deformazione S.L.E

Le deformazioni dovute a flessione hanno notevole importanza a causa del limitato valore del modulo

elastico e dell’influenza elevata del fluage, effetto limite che determina un incremento delle deformazioni

per carichi costanti applicati per un lungo periodo.

Pertanto vanno verificate anche le deformazioni elastiche:

- FRECCIA ISTANTANEA f2,in per soli carichi variabili

TRAVI l/300 SBALZI l/150

- FRECCIA FINALE ffin per soli carichi variabili

TRAVI l/200 SBALZI l/100

- FRECCIA FINALE per carichi permanenti e variabili

TRAVI l/250 SBALZI l/125

Le verifiche allo S.L.E. vengono utilizzate solo nei confronti dello stato limite di deformazione relativamente

ad elementi inflessi.

La freccia finale di elementi inflessi è data da:

Dove

- è la deformazione istantanea considerando la COMBINAZIONE RARA

- è la deformazione differita a lungo termine

Dove

- = coefficiente di fluage

- = definizione istantanea con COMBINAZIONE QUASI PERMANENTE

Classe di servizio

I II III

Legno massello 0,60 0,80 2,00

Legno lamellare 0,60 0,80 2,00