il giornale di casoria

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Anno III - Numero 2 - Domenica 17 febbario 2013 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita CASORIA: QUEL TRENO CHIAMATO DESIDERIO Storia della metropolitana casoriana: un sogno svanito?

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Il Giornale di Casoria

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Page 1: Il Giornale di Casoria

Anno III - Numero 2 - Domenica 17 febbario 2013

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita

CASORIA: QUEL TRENO CHIAMATO DESIDERIO

Storia della metropolitana

casoriana: un sogno svanito?

Page 2: Il Giornale di Casoria

2 il giornale di Casoria • Domenica 17 febbraio 2013

[ Editoriale ]

Quel TRENO chiamato desiderio

Il 7 maggio 2007 sul settimanale “ CASO-RIADUE” di cui allora ero direttore veniva pubblicato, a firma di chi scrive, questo ar-

ticolo di cui riportiamo alcuni stralci: “Il sogno diventa realtà. A breve, si spera almeno, la no-stra città avrà la sua metropolitana. Ovvero  un collegamento veloce con Napoli, l’unica terapia contro smog e ingorghi, contro auto e fumi ve-lenosi. Un sogno lungo più di vent’anni. Infatti Casoria tra i 92 comuni della provincia di Na-poli, è stato il primo a mettere nero su bianco l’idea, sin dal lontano 1985, con  una conven-zione con la Mn spa, la stessa società che ha realizzato la linea 1 di Napoli. L’annuncio è di qualche giorno fa. Nel corso di una conferenza stampa in Regione: presenti il Presidente Bas-solino e l’assessore ai Trasporti Cascetta. Con un accordo Fs-Regione sono stati stanziati 11 milioni di euro per progettare la Tav. Napoli –Bari , la Stazione Vesuvio e 6 nuove ferma-te metropolitane. Tra cui come ha affermato Cascetta anche le nuove Stazioni di Casoria-Arpino, Frattamaggiore-Arzano, e Cesa, sulla linea Napoli Aversa, “ un’area- ha detto Ca-scetta- densamente popolata, in cui vivono tre-centomila abitanti”. Progettista di detta opera che poteva rappresentare per la nostra città: la quarta della Campania, un eccezionale volano di sviluppo per l’economia locale e per gli inve-stimenti nei cinquecentomila metri quadrati di ex aree dismesse, l’Ing. Domenico Salierno che nel lontano 2003 così commentava l’opera in un articolo apparso sul quotidiano “ Il Mattino”

“«È tanta la voglia di collegamenti interni ed esterni attraverso metropolitane o comunque mezzi veloci ecologici - spiega l’ingegnere Do-menico Salierno, consulente del Comune per i trasporti e tra i progettisti dell’opera - Sono città che hanno subito uno sviluppo urbanistico non armonico e che ora si trovano ad affronta-re una mole di traffico rispetto al quale l’unica terapia possibile è quella dei mezzi pubblici ve-loci in grado di collegare le città all’interno e di connetterle con la più vasta rete di sistemi su ferro, come appunto la linea 1 della metropo-litana di Napoli». Sette chilometri il percorso in-dividuato. Un primo lot-to da quattro chilometri e cento metri da piazza Di Vittorio a Capodi-chino fino alla stazio-ne di Casoria in piazza Dante. Il secondo tratto da quattro chilometri e 500 metri dalla stazione di Dante di Casoria con una sola canna fino alla stazione di Afrago-la dell’Alta velocità. «Su questa tratta - spiega l’ingegnere Salierno - abbiamo calcolato una media altissima di passeggeri, tanto da giusti-ficare l’opera che andrebbe a decongestionare un pezzo di provincia e libererebbe Napoli dal flusso di auto che si riversa da Casoria, Afrago-la, Arzano, Casavatore». Ma l’idea dei progetti-sti che hanno lavorato per Casoria non era sol-tanto questa. Puntavano infatti anche a creare un ulteriore collegamento con un’area storica di riferimento della zona a nord di Napoli, quella di piazza Carlo III, uscita dai circuiti in parte dopo la eliminazione della vecchia Alifana, in parte per il caos viario sulle rotte dei bus. Era stata studiata l’ipotesi di prolungare il percor-so di poco più di tremila metri in sotterranea fino al Museo, interconessione con le stazioni di Cavour delle linee 1 e 2 della metropolitana di Napoli. Meno di due chilometri di percorso per due gallerie e stazioni in corrispondenza dell’ex ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi,

di piazza Ottocalli, dell’Albergo dei Poveri e dell’Orto Botanico. Fin qui la cronistoria di un ulteriore sogno svanito per la nostra città, dopo quello della “ città del libro” e dei vari piani di rinascita della città dopo lo smantellamento delle tante industrie presenti in loco. E’ ancora possibile ed ipotizzabile che questo sogno si trasformi in realtà? Secondo noi sì! E’ di po-chi giorni fa l’annuncio del Presidente Caldo-ro dell’avvio delle opere per collegare la Linea Uno della Metropolitana regionale con l’aero-porto di Capodichino e con il centro direziona-

le di Napoli. I finanzia-menti ci sono. L’opera, quindi è ancora in itine-re. Avere la stazione del-la Metropolitana, qui a Casoria significherebbe valorizzare un disegno di sviluppo piu’ ampio ol-

tre quello della mobilità. Ci riferiamo al titolo di cui è insignita Casoria di Città d’arte e di cultura di interesse turistico. A breve, come si spera, la nostra città dovrebbe essere interessata dalla canonizzazione di due beati, molto ama-ti qui e non solo: madre Cristina Brando e il nostro amatissimo Padre Ludovico. Una città con quattro santi, i due attuali sono san Mauro e madre Giulia Salzano, non esiste in nessuna altra parte del mondo. Per cui Casoria, potreb-be diventare un formidabile attrattore turistico religioso. Inoltre nel Piu’ Europa, è prevista la realizzazione del Parco dell’Arte e della Cul-tura. L’offerta alberghiera già c’è ed è discreta sul territorio. Ecco gli elementi fondanti di un disegno strategico per il futuro della città. Ecco un tema che i candidati locali al Parlamento, ai quali facciamo gli auguri , per la loro salita, o discesa(a seconda dei gusti) in campo, pos-sono spendersi in questa campagna elettorale che per la verità si trascina in maniera distinta e distante dai reali problemi dei cittadini caso-riani alle prese con i quotidiani ed ormai storici problemi di vivibilità. Buona domenica!

Storia della metropolitana casoriana: un sogno svanito?di Giuseppe Storti

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3il giornale di Casoria • Domenica 17 febbraio 2013

[ Il fatto ]

Il cardinale dalla parte dei più DEBOLI

Molti sono coloro che seguono con apprensione le vicende legate all’Ospizio Marino di Posillipo,

la meritoria opera di solidarietà a favore dei vecchi pescatori, che tanto furono cari al no-stro Beato Ludovico; in verità, l’adesione alle svariate iniziative poste in essere a tal fine è stata sentita e massiccia, segno che su temi fondamentali di civiltà, per fortuna e per sen-sibilità, siamo tutti d’accordo, oltrepassando eventuali barriere ideologiche e partigianerie soverchie; al coro dei numerosi dissenzienti, a giusta ragione preoccupati da un provvedi-mento definito “temporaneo” ma che, come le tante cose “provvisorie” del nostro Bel Paese rischia di trasformarsi in una realtà stabi-le e definitiva, non poteva non affiancarsi la voce di S.E., il cardinale Cresenzio Sepe, che, appresa la notizia, non ha tardato a manife-stare la sua vicinanza ai vecchietti, eventuali vittime, nel migliore dei casi, di strazianti e penosi pendolarismi da una casa di accoglien-za all’atra, allorché le porte del ricovero di Posillipo fossero sbarrate, per un tempo, allo stato attuale, indefinito… S.E., pertanto, ha invitato la Superiora Generale delle Suore

Francescane Elisabettine Bigie ad un collo-quio sereno circa gli ultimi eventi, allo scopo di meglio comprendere l’attuale situazione e pianificare la soluzione mi-gliore, nell’interesse dei ses-santa ospiti della struttura e, in modo particolare, affin-ché non si vanifichi l’azio-ne del Beato Ludovico da Casoria, un’azione di carità sfrenata che non può essere oscurata, taciuta, dimentica-ta, poiché non si può oblia-re il Bene, neppure quanto, tutt’intorno, le tenebre sembrano prevalere … da fonti certe siamo a conoscenza di un sicuro confronto tra S.E. e la Superiora delle

Elisabettine, non possiamo tuttavia precisare la collocazione temporale dell’evento, auspi-chiamo soltanto che il buon senso trionfi e

che i “vecchi pescatori” possano ancora gustare la bellezza di quel mare che tanto è vicino a Dio e, per questo, immensamente di-stante dalle povertà e dalle mise-rie umane: al Cardinale Sepe va la riconoscenza e la gratitudine di tutti i devoti del Beato e di quei casoriani nei quali è ancora viva la memoria di un frate che fece della sua esistenza un servi-

zio di carità sconfinata a quegli ultimi in cui egli vedeva l’icona di Cristo e nei quali, oggi, molti vedono meno di niente …

Ad imitazione del Beato Ludovico.di Margherita De Rosa

“Io ho un concetto etico di giornalismo. Un giornalismo fatto di verità, impedisce molte corruzioni, frena la vio-

lenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indi-spensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, sollecita la costante attuazione della giustizia, impone ai politici il buon governo. Se un giornale non è capace di questo si fa carico di vite umane. Un giornalista incapa-ce, per vigliaccheria o per calcolo, della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori che avrebbe potuto evitare, le soffe-renze, le sopraffazioni, le corruzioni, le violenze, che non è stato capace di combattere” (Giuseppe Fava, ucciso dalle

mafie, il 5 gennaio 1984). Ci riconosciamo nel giornalismo dei fatti e della verità. Per questo abbiamo citato Pippo Fava. Ovviamente in questa città è quanto mai difficile. Ma noi ci proviamo lo stesso! Non chiediamo né riceviamo contributi comunali. Non ci interessano. Ci interessa che chi si è fatto eleggere per rappresentare gli interessi degli cittadini li faccia veramente. E non sempre è così! Non ab-biamo conflitti di interesse, né “interessi interessati”. Forse è questo il problema. La politica, ed il politico delle somme urgenze, delle strade gruviera che producano contenzioso per le casse pubbliche liquidato da chi dovrebbe controllare le insidie stradali, basta scorrere l’albo pretorio, dello stadio chiuso, etc. etc. Dire questo, significa essere cattivi e fazio-si? Ed allora lo siamo. Negli ultimi giorni abbiamo letto di tutto e di piu’. Occorrerebbe più sobrietà e contegno in chi riveste cariche istituzionali. Noi, ci sforziamo di scri-vere sempre con il dovuto rispetto verso tutti. Pretendere lo stesso rispetto nei nostri confronti ci sembra il minimo!

FARMACIAFARMACIADr. Pasquale Russo

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a cuara della Redazione

La stampa CATTIVA e FAZIOSA

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4 il giornale di Casoria • Domenica 17 febbraio 2013

[ Il caso ]

Dopo i Compro oro, anche a Casoria stanno spuntando come funghi i ri-venditori di sigarette elettroniche.

Del resto sono già 2 milioni gli italiani che ne fanno uso o vorrebbero provarla, sperando che essa li dissuada una volta per tutte dall’utilizzo nocivo di quelle reali. Eppure le loro controin-dicazioni sono altrettanto pericolose. L'Istituto superiore della sanità, mediante una relazione di 20 pagine consegnata al Ministro della Salu-te Renato Balduzzi, le ha infatti bocciate; come già fatto in precedenza dall’Organizzazione mondiale per la salute, che ha rilevato le stesse criticità dell’Istituto. Molti però parlano di un attacco a questa nuova trovata per favorire le lobby del tabacco e spingere le persone a torna-re all’uso delle sigarette tradizionali. Ma quali sono le criticità rilevate dall’ Istituto superiore della sanità?Le sigarette elettroniche con nicotina - si legge - sollevano preoccupazioni per la salute

pubblica. Potrebbero rappresentare un rischio di iniziazione al fumo convenzionale a base di tabacco e di potenziale dipendenza. Rischio notevole soprattutto per i giovani conside-rando la facilità di reperimento su Internet. Il parere non lascia spazio a dubbi. Le sigarette «potrebbero riattivare l'abitudine al fumo» in chi ha già smesso. Si suggerisce infine che non esistendo «evidenza scientifica sufficiente a stabilire la sicurezza e l'efficacia come metodo per la dissuefazione, andrebbero regolamentate come dispositivi medici o prodotti farmaceu-tici e non come prodotti del tabacco». In pratica, sono me-dicine a tutti gli effetti. Esat-tamente la stessa linea seguita in altri Paesi. Austria, Belgio, Germania, Portogallo e Sve-zia hanno già cominciato. Australia, Canada, Norvegia le vietano del tutto. In Francia sono autoriz-zate solo a scopo terapeutico, il Regno Unito le sta regolamentando, negli Usa sono orientati a sottoporle alle stesse prove di valutazione dei farmaci. Le ricariche con nicotina presentano potenziali livelli di esposizione per i quali non è possibile escludere il rischio di effetti dannosi per la salute umana in particolare per i giovani. Si ritiene opportuno che gli effetti dannosi per la salute siano comunicati al consumatore con apposite avvertenze sulla confezione. E sono proprio i minorenni i più esposti. Acquistano

su Internet aggirando il divieto per gli under 16 stabilito in un'ordinanza firmata dal ministro il 28 settembre e che ha validità di sei mesi. In attesa di nuove, eventuali iniziative che po-trebbero essere dettate dal documento dell'Isti-tuto superiore di sanità. Non ultimo il rischio legato al fatto che esse spesso provengono dalla Cina, Paese notoriamente irrispettoso delle prassi a tutela della salute. Le pseudo sigarette si trovano facilmente in commercio. I negozi specializzati aprono con velocità sorprendente (come detto anche sul nostro territorio). Nel

2012 il comparto ha fattura-to circa 100 milioni e ha dato lavoro a circa 1.500 persone. I dati sono stati comunicati dai produttori quando un paio di mesi fa, in un emendamen-to alla legge di Stabilità, è stato proposto di equiparare

le elettroniche alle bionde dal punto di vista della distribuzione, detenzione e vendita. Dun-que una nuova invenzione per dissuadere dal fumare che si rivela forse fallace e perfino so-spettosamente dannosa. Comunque molti che le usano dichiarano di aver smesso di fumare e di trovarsi bene. Ed è ancora presto per avere un’evidenza scientifica che ci faccia capire se ef-fettivamente esse fanno male. In tanti abbiamo visto le sigarette elettroniche per la prima volta nei famigerati “clippini” su Facebook di Vasco Rossi. Ma lui, si sa, ama la vita spericolata.

L’ultima sigaretta... ELETTRONICA!Anche a Casoria proliferano i rivenditori delle sigarette elettroniche.di Luca Scialò

Alcuni semafori, quelli del centro città, sarebbero perfettamente funzionan-ti; altri, quelli situati in periferia

non sarebbero “mai” stati ripristinati. Stiamo parlando delle insegne luminose, due ben visibili, lungo via Circumvallazione esterna, Casoria, altezza Maxi Brummel. A quan-to pare, come sarebbe noto anche a occhio nudo, la semaforizzazione in zona non sareb-be “mai” stata aggiustata. Lo affermano tutti

i residenti, lo dichiarano con forza i passanti e si vede benissimo che i pali sono legger-mente inclinati con i semafori guasti. Stando ad alcune dichiarazioni di cittadini indignati, nonostante che a Casoria, da tempo siano stati aggiustati la stragrande maggioranza dei segnali a tre luci, in detta zona, Via Cir-cumvallazione esterna, soltanto due di questi sarebbero attivi consentendo il sicuro passag-gio pedonale... Per il resto, non si sarebbe a tutt'oggi intervenuti. I cartelli di cui stiamo parlando, quelli adiacenti al grande centro, diversamente da quanto si potrebbe credere, sarebbero molto utili alla viabilità pedonale: permetterebbero a tutti di attraversare il ter-ritorio in tutta sicurezza, consentirebbero a chi sta a piedi di varcare senza rischio, una strada molto pericolosa, buia, con veicoli che

spesso, troppo spesso, la percorrono anche a velocità elevata. Ma probabilmente la cosa sarebbe “sfuggita”alle alte autorità o proba-bilmente le vecchie insegne così come sono, vecchie e rotte, sono passate inosservate a causa della loro lontananza dal centro città... In realtà sul perchè di questa “dimenticanza” nessuno riuscirebbe a darsi una spiegazione logica. Vero è che riparati i segnali luminosi in centro città, poco ci vorrebbe per aggiusta-re gli ultimi due che ancora mancherebbero all'appello e che sicuramente renderebbero un servizio molto utile a tutte le persone che ogni giorno si recano al centro menzionato o attraversano la zona evidentemente peri-colosa... Le premesse ci sono, il problema è evidente, si aspetta solo il pronto intervento... PRIMA DEL 2014!

Pari e dispari dei SEMAFORI a CasoriaAlcuni funzionano altri no...di Daniela Devecchi

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5il giornale di Casoria • Domenica 17 febbraio 2013

[ Casoria nella storia ]

RITI e LEGGENDE casoriane

Casoria e le sue leggende. Una città agri-cola, che viveva raccolta intorno alle sue due Chiese. Abitata da agricoltori e si-

gnorotti di campagna. Ma qui avevano le case di villeggiatura anche nobili napoletani. La città con i suoi tanti prodotti della terra era il grana-io del Regno dei Borbone. Tanto che la dinastia aveva conferito alla nostra città il ruolo di pro-vincia. Una delle piu’ importanti del regno. Ben 14 comuni dipendevano dalla provincia di Ca-soria. Qui vi era la sottointendenza regia. Una antica prefettura. Casoria aveva già il titolo di città. Secondo una antica tradizione orale che si tramandava nell’ambito del ceto impiegatizio comunale, si racconta che nella stanza del sinda-co vi era un antico stemma, da cui si evinceva il titolo di città alla nostra Casoria. Poi, l’’incuria

dei casoriani, allagamenti ed altri accidenti della casa municipale pare abbiano fatto smarrire que-sto antico lignaggio. O forse è solo una leggenda. Altra leggenda o realtà comunque presente nella tradizione orale del popolo casoriano e’ quella del “ o’ munaciell”. Alto piu’ o meno da sessanta centimetri ad un metro, paffuto e gioioso, gras-sottello e birbantello, il munaciello o Manchetto casoriano, del monaco ha forse solo l’abito: per il resto sono personaggi ladri, dispettosi, dei veri bricconi si vede e non si vede, velocissimo nell’apparire e nello sparire, sicuramente inaffer-rabile, è un moto perpetuo, saltella e zompetta come una molla, ti accorgi di lui e lo vedi solo quando decide di intervenire ed irrompere nel-la tua casa. Ama divertirsi e ridere, prendendo in giro la sua vittima di turno, ancora oggi chi ha la fortuna di avere ancora una nonna o una vecchia zia, puo’ sentire questo intercalare frutto di una tradizione leggendaria che si tramanda oralmente decantando le gesta di questo perso-naggio della mitologia locale. « Addò stanne e chiave? Gesù le avevo messo qui? Sarà stato ‘o

O' munaciello.di Giuseppe Storti

munaciello?». Sì perché lui, amava far sparire le cose, nasconderle e poi ridere delle imprecazioni di chi non le ritrova. E un’anima vagante. Anzi un’anima in pena, che spesso fa rabbia, fa piange-re ma fa anche ridere chi subisce le sue improv-vise irruzioni. La leggende nata intorno a questa figura di folletto o spiritello delle case, vuole che questo piccolo essere fosse eternamente innamo-rato delle donne. Un animo romantico quindi, che quando si invaghiva di una ragazza, si sta-biliva nella sua casa, e li’ iniziava il gioco degli scherzi, delle apparizioni e degli smarrimenti e ritrovamenti improv-visi di oggetti e cose di casa. In ogni caso monaciello, mazzamauriello o scazzamauriello, questo impareggia-bile folletto, una presenza strana e misteriosa, che poteva diventare un amico o un nemico a seconda dei casi dei casoriani, ancora oggi viene ricordato ed è presente nel linguaggio dei vecchi casoriani. Una figura fascinosa che conquista la mente ed il cuore di chi è nato qui. Una figura poliedrica che raccoglie in se: ansie, paure, angosce di una comunità semplice, fatta di gente onesta e la-boriosa, profondamente religiosa ma che viveva della superstizione di una vita non sempre felice, e sicuramente mai agevole.

Dilagano i furti di auto anche nei garage.di Luca Scialò

Allarme CRIMINALITÀ

Quello dei furti delle auto, degli ste-reo in essi contenuti o delle ruote, è un fenomeno vecchio quanto le

auto stesse. Per tutelarci, se non abbiamo una casa autonoma o un condo-minio con parcheggio, prefe-riamo depositarle in garage a pagamento, per ovviare anche all’impossibilità di trovare fa-cilmente posto sotto casa gi-rando mezz’ora nella speranza che se ne liberi qualcuno. Eppure, anche nei garage a pagamento si stanno verificando molti furti. In un grande parcheggio situato

in via Pio XII, in meno di un mese hanno rubato 5 auto e il paradosso è che questo garage si trova a pochi passi dalla stazione dei carabinieri. Come bisogna leggere questo

fenomeno? Normali furti che aumentano in un periodo di crisi, amplificati dal manca-to controllo delle istituzioni preposte alla sicurezza, o una sfida proprio alle istituzioni stesse? Chissà. Intanto au-

menta la preoccupazione nei cittadini, anche in quelli ravveduti che mettono la propria auto in un parcheggio a pagamento.

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6 il giornale di Casoria • Domenica 17 febbraio 2013

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[ Attualità ]

Nel solco della più consolidata e senti-ta tradizione, si inserisce la giornata che la Chiesa cattolica dedica ai più

cari tra i suoi figli: gli ammalati. L’attenzione, da sempre riservata ai fratelli che incarnano il Cristo sofferente dalla comunità di San Be-nedetto Abate di Casoria, ha la sua origine nella sensibilità di monsignor Mauro Pisco-po, che, nel suo pluridecennale servizio sacer-dotale quale pastore della comunità in parola, ha trasmesso, in un crescendo di entusiasmo e di testimonianza vissuta, l’amore per quanti versavano nel dolore, che erano protagonisti di una storia di sofferenza fisica o spiritua-le, facendo sì che essi si sentissero accolti ed amati incondizionatamente. Il culto che don Mauro nutrì per la Beata Vergine di Lourdes, Madre Prediletta degli infermi, è stato ed è, inoltre, patrimonio condiviso e peculiare del-la bella comunità, oggi egregiamente guidata

da padre Pasquale Fioretti, degnissimo disce-polo ed erede spirituale dell’amatissimo pa-dre Piscopo. Conseguenza ovvia e suggestiva, pertanto, è la carica emotiva che accompagna la solennità dell’11 Febbraio, giorno in cui il Santuario di san Benedetto si trasforma in clone della meravigliosa e sublime terra della grotta di Massabielle: dame, barellieri, am-malati affollano il tempio con lo stesso spirito di fede e di gioia che li accompagna, lungo il viaggio della speranza, nei luoghi in cui Ber-nardette vide la “Signora”, che le indicò il percorso della sofferenza, tra i sof-ferenti, come la via stretta per giungere al Paradi-so… l’atmosfera, dunque, non è dissimile da quella straordinaria di Lourdes e quest’anno, il giorno della festa è stato preceduto da altri momenti “for-ti”, rappresentati dalle Giornate Eucaristiche, altrimenti note come “quarant’ore”, animate dai diversi gruppi di operatori pastorali. La mattinata dell’11, al suono dell’ ” Ave ”, così nota a Lourdes e così cara a chi ha per Ma-ria una speciale devozione, ha avuto inizio la lunga giornata di preghiera e di celebrazioni; particolarmente coinvolgente l’agape fraterna che ha visto riuniti, nel rito conviviale, amma-lati, dame e barellieri; nel pomeriggio è stata

poi impartita agli infermi l’Unzione Sacra, che, si ribadisce, nulla ha a che fare con quella che, erroneamente, veniva definita “estrema unzione”, poiché da tale Sacramento il soffe-rente trae sostegno e beneficio allo scopo di proseguire il suo percorso terreno, fortificato spiritualmente nell’affrontare il disagio pro-dotto dalla sua condizione di infermità fisi-ca. Alle 18.30, infine, si è svolta una solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta dal Vescovo Emerito di Campobasso, S.E. Mon-

signor Armando Dini, a conclusione della quale, nonostante l’inclemenza del tempo, la tradizionale fiaccolata, meglio cono-sciuta come flambeau, si è snodata lungo le vie della città fino al cortile dell’Ospedale di Casoria,

Maria SS, della Pietà, dove è stata impartita all’assemblea la solenne benedizione: con il cuore più sereno, ciascuno, sofferente nel cor-po o nello spirito, ha fatto ritorno alla propria dimora, certo dell’aiuto della Madre Celeste, alla quale ha affidato le sofferenze proprie, quelle di tutti gli ammalati e, in particolare, il dolore di uomo e di pastore di un ponte-fice straordinario, che ci lascia in eredità una grande lezione di profonda ed intelligente umiltà …

La giornata dell’AMMALATOLa comunità di San Benedetto Abate, compagna di vita degli infermi!di Margherita De Rosa

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7il giornale di Casoria • Domenica 17 febbraio 2013

[ Politica ]

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Anno III - Numero 2Domenica 17 febbraio 2013

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 13 febbraio 2013.

[email protected]. 081 7588818 - 335 8270557

Inserto di Napolincasa NewsAut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

[email protected]

Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Segreteria di redazione:Imma D'Angelo - Anna Baratto

[email protected]

Direzione e redazione:Via S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

Tel. 081 7588818

Progetto grafico, impaginazione:Grafis print s.a.s.

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AVVISO La collaborazione è aperta a tutti ed è a titolo gratuito. L’editore non è obbligato alla pubblicazione degli articoli pervenuti. Le lettere indirizzate al giornale non devono superare le trenta righe dattiloscritte, devono essere firmate e riportare indirizzo e numero di telefono dell’autore. Ai sensi delle vigenti leggi in materia di stampa,e delle norme di deontologia professionale non possono essere pubblicate lettere o messaggi anonimi e/o i cui autori non siano iden-tificabili, tramite indirizzo completo e recapito telefonico. Non saranno pubblicati articoli scritti a mano per i quali si richiede una digitazione interna. Il materiale pervenuto in redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito.

Giovedì 7 Febbraio, alle ore 19:00 si è svolto in sala consiliare il consi-glio comunale. All’ordine del giorno

adempimenti preliminari, elezione del vice-presidente e  proposta di regolamento per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea ov-vero Taxi - Noleggio con conducente.Il consigliere comunale Giuseppe Balsamo, nel suo intervento, ha voluto evi-denziare il fatto che sono stati pubblicati degli avvisi pubblici, da parte dell’amministrazione, per l’individuazione di un consulente per il bilancio sociale. Il Partito Democratico ave-va invece proposto tempo fa che questa carica venisse svolta dai dipendenti comunali a co-sto zero. L’emendamento fu però bocciato. Il consigliere del PD ha comunque richiesto un periodo di tempo più lungo per la presentazio-ne dei curriculum vitae. Questa la risposta del sindaco Carfora: “Sono avvisi appunto pub-blici, non c’è nessun mistero. E’ stato ritenuto

Consiglio COMUNALEsufficiente un periodo di quindici giorni per la presentazione delle domande”.Gli atti del pri-mo capo sono stati approvati con 12 voti fa-vorevoli e 6 contrari. Si è poi passati all’elezio-ne del vice-presidente. Il consigliere Emilio Polizio, durante il suo intervento ha ribadito che l’articolo 30 prevede che tale carica venga ricoperta da un consigliere dell’opposizione e ha anche proposto la candidatura di Gio-vanni Del Prete, il consigliere più votato dalla città di Casoria alle ultime elezioni. Anche i consiglieri del Partito Democratico hanno appoggiato la candidatura del consigliere Del Prete. Il consigliere comunale Andrea Capano ha poi lui stesso presentato la sua candidatura.

Con 12 voti per il consi-gliere Capano, 9 per Del Prete e una scheda bianca, il quorum non è stato rag-giunto. L’elezione del vice-presidente è stata dunque ancora una volta rimanda-

ta. Dopo questa votazione, i consiglieri co-munali dell’opposizione hanno abbandonato l’aula. L’ultimo capo all’ordine del giorno è stato poi approvato all’unanimità.

Ulteriormente rimandata l’elezione del vice presidente.di Rosa Davide

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