il fondo europeo per gli investimenti strategici: alcuni dettagli

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Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS o EFSI), che sarà istituito in stretto partenariato con la Banca europea per gli investimenti (BEI), rappresenta lo strumento principale del Piano Juncker. Nato da una proposta della Commissione dello scorso 13 gennaio, entrerà in vigore già nei prossimi mesi. Accertata una generale mancanza di investimenti negli Stati Membri in seguito alla crisi economica e finanziaria degli ultimi anni, si è deciso di creare questo nuovo fondo allo scopo di rilanciare la domanda e la fiducia degli investitori privati in Europa. Obiettivi Saranno sostenuti soprattutto: gli investimenti strategici, ad esempio nella banda larga e nelle reti energetiche. le imprese di dimensioni più piccole che contano un massimo di 3.000 dipendenti. Il Fondo, che avrà una durata di tre anni (rinnovabile), finanzierà progetti dal profilo di rischio più elevato, in modo da massimizzare l’impatto della spesa pubblica e da sbloccare gli investimenti privati (ciò a differenza dei Fondi della BEI già esistenti). Saranno finanziati, quindi, progetti infrastrutturali, progetti pilota ad alta tecnologia, sovvenzioni simili a titoli, raccolta di fondi pubblici e privati (joint- ventures), integrazione dei prestiti già forniti dalla BEI. Strategia per progetti/piattaforma di assistenza tecnica: verrà creato un nuovo organo di assistenza tecnica che indicherà i progetti migliori da finanziare, in modo da fornire la necessaria assistenza tecnica ad enti ed autorità locali. Approfondimento/completamento del mercato interno: i nuovi investimenti dovranno essere accompagnati da un spinta verso l’integrazione del mercato interno nel digitale, nell’energia, nella cooperazione inter-istituzionale. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS o EFSI)

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Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI) sarà istituito in stretto parternariato con la Banca europea per gli investimenti. Nato da una proposta della Commissione (gennaio 2015), rappresenta lo strumento principale del Piano Juncker ed entrerà in vigore nei prossimi mesi. Cerco di approfondire e meglio dettagliare le sue caratteristiche principali.

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  • Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS o EFSI), che sar istituito in stretto partenariato con la Banca europea per gli investimenti (BEI), rappresenta lo strumento principale del Piano Juncker. Nato da una proposta della Commissione dello scorso 13 gennaio, entrer in vigore gi nei prossimi mesi. Accertata una generale mancanza di investimenti negli Stati Membri in seguito alla crisi economica e finanziaria degli ultimi anni, si deciso di creare questo nuovo fondo allo scopo di rilanciare la domanda e la fiducia degli investitori privati in Europa.

    Obiettivi

    Saranno sostenuti soprattutto:

    gli investimenti strategici, ad esempio nella banda larga e nelle reti energetiche.

    le imprese di dimensioni pi piccole che contano un massimo di 3.000 dipendenti.

    Il Fondo, che avr una durata di tre anni (rinnovabile), finanzier progetti dal profilo di rischio pi elevato, in modo da massimizzare limpatto della spesa pubblica e da sbloccare gli investimenti privati (ci a differenza dei Fondi della BEI gi esistenti). Saranno finanziati, quindi, progetti infrastrutturali, progetti pilota ad alta tecnologia, sovvenzioni simili a titoli, raccolta di fondi pubblici e privati (joint-ventures), integrazione dei prestiti gi forniti dalla BEI.

    Strategia per progetti/piattaforma di assistenza tecnica: verr creato un nuovo organo di assistenza tecnica che indicher i progetti migliori da finanziare, in modo da fornire la necessaria assistenza tecnica ad enti ed autorit locali.

    Approfondimento/completamento del mercato interno: i nuovi investimenti dovranno essere accompagnati da un spinta verso lintegrazione del mercato interno nel digitale, nellenergia, nella cooperazione inter-istituzionale.

    Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS o EFSI)

  • La proposta relativa al Fondo si basa su tre pilastri:

    1. Effetto moltiplicatore: la dotazione del fondo sar di circa 21 miliardi, di cui 16 provenienti dallUnione europea e 5 dalla Banca Europea per gli Investimenti. Attraverso questo investimento iniziale la Commissione calcola di poter raggiungere un effetto moltiplicatore di 1 a 15 grazie allattivazione di investimenti privati, per un totale di 315 miliardi (di cui circa 240 impiegati in investimenti a lungo termine e 75 nel finanziamento alle PMI). Sotto il profilo delle risorse il Fondo sar basato su 16 miliardi di garanzie prese dal bilancio comunitario e da 5 miliardi della Bei, per un totale di 21 miliardi. Il denaro europeo sar preso dal Connecting Europe facility e da Horizon 2020, i due programmi destinati alle infrastrutture e alla ricerca. Ma, per venire incontro alle richieste del Parlamento europeo, sar integrato dai residui non spesi del bilancio annuale Ue. Questa quota avr un peso maggiore rispetto alle attese della vigilia.

    2. Il collegamento con leconomia reale: necessario superare il problema della disinformazione e agevolare la presentazione di progetti adeguati per la richiesta di finanziamento da parte del Fondo. A questo servir il Polo europeo di consulenza. Verr, inoltre, istituita una riserva di progetti europei trasparente, che informer gli investitori dei progetti esistenti disponibili e dei potenziali progetti futuri. La riserva sar aggiornata periodicamente in modo che gli investitori dispongano di informazioni attendibili e attuali su cui basare le decisioni dinvestimento. La task force congiunta Commissione-BEI per gli investimenti ha gi individuato circa 2.000 potenziali progetti per un valore di 1.300 miliardi di euro;

    3. Rimozione delle barriere agli investimenti: per massimizzare leffetto del Fondo necessario migliorare il sistema di regolazione, a tutti i livelli, e renderlo pi chiaro e certo. A tal fine, indispensabile avanzare nel processo di integrazione europea, con la piena realizzazione dellUnione energetica, del Mercato Unico Digitale, del Mercato dei Servizi. A questo si aggiungono le riforme strutturali da attuare negli Stati membri.

    Governance del fondo

    Il comitato direttivo decider lindirizzo generale, le linee guida dinvestimento, il profilo di rischio, le politiche strategiche e lallocazione strategica delle attivit del Fondo, nel rispetto degli orientamenti politici della Commissione. Finch la BEI e la Commissione resteranno gli unici contributori al FEIS, il numero dei membri e dei voti sar assegnato in base allentit del rispettivo contributo e tutte le decisioni saranno adottate per consenso. Una volta che al Fondo avranno aderito altri contributori, sar mantenuta la proporzionalit tra contributo versato e numero dei membri e dei voti e, qualora risulti impossibile raggiungere un consenso, le decisioni saranno adottate a maggioranza semplice. Nessuna decisione pu essere adottata con il voto contrario della Commissione o della BEI.

    Il comitato per gli investimenti, che risponder al comitato direttivo, vaglier i singoli progetti scegliendo quelli che otterranno il sostegno del FEIS, senza essere vincolato a contingenti geografici o settoriali. Il comitato sar composto da sei esperti del mercato indipendenti e dallamministratore delegato, che sar responsabile della gestione quotidiana del FEIS. Lamministratore delegato e il suo vice saranno nominati dal comitato direttivo su proposta congiunta della Commissione e della BEI.

    Bei e Commissione al centro

    LEFSI sar istituito sotto il cappello della Banca europea per gli investimenti. Per i primi tre anni supporter progetti in un ventaglio molto ampio di settori: trasporti, energia, Tlc, educazione, salute, ricerca, finanza, Pmi. Le sue garanzie saranno destinate a interventi dallimpatto positivo in termini economici e sociali, senza particolari vincoli predefiniti sulla distribuzione. Alla fine dei tre anni la Commissione sottoporr agli altri organi una valutazione indipendente dei risultati raggiunti dal fondo. A quel punto, si decider se confermare il suo funzionamento o eliminarlo.

  • Protezione dai rischi

    Il Fondo avr una grande capacit di protezione dal rischio: il suo obiettivo sar consentire ai privati di partecipare a operazioni che, altrimenti, sarebbero risultate finanziariamente insostenibili. In questo modo sar raggiunto il famigerato moltiplicatore di quindici volte, che consentir di mobilitare risorse per oltre 300 miliardi di euro.

    Modalit di contribuzione

    Gli Stati membri potranno contribuire al fondo in garanzie o in denaro liquido, mentre altri soggetti potranno investire solo denaro liquido. Qualsiasi forma di contribuzione non potr influire sulle scelte dei due comitati, che resteranno completamente indipendenti. In questo contesto, potranno intervenire anche terze parti, come le banche di investimento nazionali. Importante la decisione di escludere dal Patto di Stabilit la contabilizzazione dei contributi al piano versati dagli Stati e dalle loro banche pubbliche di sviluppo, anche nel caso questi vadano non al fondo di garanzia ma alle piattaforme di investimento settoriali e nazionali.

    Alessia MoscaCommissione ECON - Problemi economici e monetari - Parlamento Europeo

    Bruxelles, 17 giugno 2015

    www.alessiamosca.it - [email protected]