il corriere della città - pomezia - ardea - aprile 2013

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orriere C ittà C orriere C C www.ilcorrieredellacitta.com VERSO LE ELEZIONI PASSANDO DALLE PRIMARIE PAG. 04 il ittà della Anno 5 Numero 04 APRILE 2013 GRATUITO ARDEA: VARATA LA TERZA GIUNTA DI FIORI PAG. 08-10 SPECIALE LITORALE: TRA PUA ED EROSIONE PAG. 11-15 COLLE ROMITO: CONSORZIO IN PROTESTA PAG. 19 libertà informazione politica cronaca cultura sport SPROFONDARE POMEZIA NON FACCIAMO Tra nuove liste e assurde coalizioni e passando da Primarie che stanno spaccando il centrosinistra è partito il conto alla rovescia verso le elezioni

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Il Corriere della Città Aprile 2013, il mensile di Cronaca, Politica, Cultura, Economia e Sport più letto a Pomezia ed Ardea.

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Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronacaorriereC ittàC

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VERSO LE ELEZIONIPASSANDO DALLEPRIMARIE

PAG.04

il

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Anno 5 Numero 04APRILE 2013

GRATUITO

ARDEA: VARATA LATERZA GIUNTA DI FIORI

PAG.08-10

SPECIALE LITORALE:TRA PUA ED EROSIONE

PAG. 11-15

COLLE ROMITO: CONSORZIO IN PROTESTA

PAG.19

libertà informazione politica cronaca cultura sport

SPROFONDARE POMEZIA

NONFACCIAMO

Tra nuove liste e assurde coalizioni e passando da Primarie che stanno spaccando il centrosinistra è partito il conto alla rovescia verso le elezioni

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03Aprile 2013

Editoriale

Mentre Pomezia affonda in una voraginenon solo metaforica – le buche checostellano quasi ogni strada ne sono il

chiaro esempio – e viene erosa dalla natura chesi vendica degli scempi fatti in passato – e anchequi basta dare un’occhiata alla spiaggia diTorvaianica per averne conferma – sono tanti,troppi i personaggi che si danno da fare per arri-vare alla sua guida. In questi giorni si è visto esentito di tutto, ma ancora di più è quello cherimane nascosto. Alleanze, liti, accordi, simula-zioni. Per poter entrare nei meandri della politicapometina e capire bene cosa sta accadendo nonbasterebbero Virgilio, Beatrice e San Bernardo incontemporanea, che pure furono molto utili aDante nel suo viaggio tra Inferno, Purgatorio eParadiso narrato nella Divina Commedia. Ancheperché qui di divino c’è ben poco: gli interessi chesi celano dietro la corsa al potere sono sicura-mente molto più materiali e vanno oltre il solito edormai ridicolo, se detto da certe persone, “benedella città”. E vanno anche al di là di ogni “credo”politico, di ogni valore sul quale sono nati, alme-no a parole, i partiti. Altrimenti non si spieghereb-bero strane mescolanze, strani incontri tra perso-naggi che apparentemente dovrebbero stare inposizioni contrapposte. Non si giustificherebberofinte alleanze e vere sponsorizzazioni. Non simotiverebbero i continui passaggi di casacca, isalti di barriera, i passaggi da destra, a sinistra eal centro e viceversa. A voler fare fantapoliticasembrerebbe che Pomezia sia una meta da con-quistare con ogni mezzo e strategia, anche la piùcontorta: si potrebbero immaginare famiglie finta-

mente spaccate, con all’interno qualcuno cheorganizza, consiglia e indirizza il centrodestra equalcun altro che invece passa (o meglio torna) alcentrosinistra, direttamente in posizione privile-giata; lo stesso identico giochetto potrebbe avve-nire al contrario, senza parenti ma con amici fida-ti. Potrebbero esserci personaggi diventati ormaiscomodi e che non ricevono più i consensi nédella gente né dei partiti che non vogliono – o nonpossono – farsi da parte, quindi trovano nomisemi-alternativi da presentare a livello figurativo,con la promessa che la regia resterà altrove,ovvero nelle loro mani. Potrebbero esserci accor-di talmente trasversali da comprendere sia il cen-trodestra che il centrosinistra, per una volta acco-munato in un fine condiviso pienamente.

Potrebbero esserci giochetti multipli, per potertenere i piedi in tante paia di scarpe, giusto peressere sicuri di trovare alla fine quelle vincenti. Inmezzo a tutto questo ci potrebbero essere anchegli idealisti, quelli che ancora credono che sipossa avere una gestione pulita e sana sia dellapolitica che, soprattutto, dell’amministrazionedella città. Potrebbero esserci gli illusi, coloro chesperano che le lezioni del passato siano statesufficientemente chiare e che tutti abbiano capitoche occorre rispondere sul serio alla richiesta dicambiamento che hanno fatto gli elettori con ilvoto di febbraio. E infine ci sono i delusi. Ma quel-li ancora non sanno di esserlo. Lo scopriranno,anzi lo scopriremo, solo alla fine dei giochi, il 27Maggio.

VERSO L’ETERNA (DISIL)ILLUSIONE

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0404 Aprile 2013

Codice di Autoregolamentazione

Tutte le informazioni per la pubblicità on line e per i video di CityWebTv sono disponibili sul sito www.ilcorrieredellacitta.com Il saldo degli spazi di propaganda elettorale deve essere effettuato contestualmente alla prenotazione. Alle tariffe va aggiunta l'IVA al 4%.Il codice di autoregolamentazione è a disposizione presso la sede del periodico in Via Odessa, 57 - Pomezia

Tariffe:1/4 pagina colori (piedone) € 120,001/2 pagina colori € 160,001 pagina colori € 250,00Seconda di copertina € 300,00

L’Associazione Culturale “La Città”, editore della testata “IlCorriere della Città” comunica che nella diffusione dei messaggipolitici relativi alle elezioni comunali fissate per maggio 2013 siapplicano tutte le disposizioni della Legge n. 28 del 22/2/2000

panni della politica. Certo il mio può essere sol-tanto un personale pensiero, le scelte dovrà farlela politica pometina. Il terzo, ripeto è un mio per-sonale pensiero, vedrei come candidato unadonna e in questo momento, anche per il buonrisultato ottenuto ma soprattutto per quello chedimostra ogni giorno, tifo per Maria Corrao, arriva-ta quarta nel sondaggio”. Nome che ha spiazzatoi lettori e lo stesso direttore del giornale. Per chia-rire meglio, Abate ha aggiunto: “Sempre parlandoa titolo personale, credo sia arrivato il momentoche i politici siano anche disposti a fare un passoindietro. Non ho accettato una candidatura chepure mi è stata proposta, perché sono convintoche la cosa migliore da fare in questo momentoper Pomezia, che esce da una situazione politicanon semplice, è dare spazio ad una persona chevenga direttamente dal popolo, che non sia fruttodi strategie fatte a tavolino, ma che nel contempoconosca bene sia la politica che i problemi ammi-nistrativi del territorio, dando così dimostrazioneai cittadini che si è compreso il messaggio e chesi è disposti a fare tutte le correzioni necessarieper un vero rilancio della città. Per questo avevolanciato un nome che secondo me poteva incar-nare questa innovazione”. Proposta ovviamentenon accettata da una larga parte del PD diPomezia, troppo ancorata a determinati schemi.Tralasciando i pensieri di Abate, mentre per il cen-trodestra ancora non è chiaro se Celori porteràavanti il suo nome o se la nascente coalizionepunterà su Raimondo Piselli, fermo restando chepotrebbero esserci incredibili sorprese dell’ultimomomento, nel centrosinistra il 14 Aprile si svolge-ranno le primarie che porteranno alla scelta delcandidato sindaco. Dopo numerosi e soffertiincontri, al momento in cui andiamo in stampaancora non c’è certezza di quella che sarà la coa-lizione e di quanti i candidati. Nell’incontro chesarebbe dovuto essere decisivo, quello del 3Aprile, ancora una volta si sono mescolate lecarte, con il PSI che ha minacciato di uscire acausa della mancanza di “un patto tra Partii seri,veri, fatti di militanti. Partiti con storie chiare e notee con referenti in grado di dare garanzie a livello

IN CAMMINO VERSO LE ELEZIONI:COSA SI TROVERA’ ALLA FINE?

L’essere a meno di due mesi dalle elezioniamministrative a Pomezia spinge a cercaredi capire cosa i cittadini vorrebbero succe-

desse nella loro città. A livello amministrativo lerichieste sono sempre le stesse: pulizia, serviziprimari, viabilità, sistemazione del manto strada-le, più vicinanza alle persone, più risposte ai pro-blemi quotidiani e soprattutto maggiore traspa-renza. A livello politico c’è invece qualche sorpre-sa: attraverso il sondaggio lanciato dal Corriereattraverso Facebook, con il quale si dava la pos-sibilità ai cittadini di votare il proprio candidatopartendo da una manciata di papabili a cui sipoteva aggiungere un nome a propria scelta sequesto non era già incluso nell’elenco, è risultatovincente di quello che potremmo etichettarecome un gioco Antonino Abate, consiglierecomunale del PD di Ardea, che ha staccato di unbuon 15% Fabio Fucci, candidato sindaco delMovimento 5 Stelle, nonostante la nota predispo-sizione dei grillini per la rete. Questi nomi, insie-me a quello di Stefano Ielmini, candidato sinda-co per una lista civica ed arrivato terzo nel son-daggio, dimostrano due cose: la prima è la man-canza di fiducia di chi ha votato nei politici diPomezia, che si trovano nelle posizioni più bassedi questa ipotetica classifica. La seconda è lavoglia di rinnovamento, che può essere trovatonel Movimento 5 Stelle o nella lista civica comeall’interno di un partito tradizionale come il PD.Perché le preferenze sono andate a quel tesse-rato che pubblicamente, in più di un’occasione,ha saputo mettersi contro il proprio partito perprendere le difese dei cittadini, che ha rotto glischemi e non solo per cercare di cambiare ilsistema, chiedendo pulizia, trasparenza e vici-nanza ai problemi reali della gente. Riportiamo ilcommento (pubblico, preso direttamente daFacebook) fatto da Abate alla chiusura del son-daggio. “Desidero ringraziare tutte le personeche hanno espresso la loro preferenza per me,ringrazio anche chi ha voluto che fosse presenteil mio nome nel sondaggio ma è giusto ricordareche si trattava di un gioco. Voglio chiarire comun-que che non è mia intenzione avanzare una miacandidatura al Comune di Pomezia per treimportanti motivi: il primo è che avrei voluto fareil sindaco della mia città, Ardea. Anche sePomezia mi ha dato i natali e coltivo diversi inte-ressi, non ci vivo. Pomezia ha bisogno di un sin-daco che la viva quotidianamente e che soprat-tutto la conosca a fondo. Il secondo credo sia ilpiù importante: in un momento di antipolitica siabbia il coraggio di aprire alla società civile conun candidato del popolo in grado di ridare quellafiducia ormai persa verso chi come me veste i

nazionale. Un patto aperto al contributo di singolio associazioni ma con una chiara connotazionepolitica” e dalla presenza di liste che, secondoloro, non rispondono a queste caratteristiche masono invece state costruite ad hoc per scegliereun determinato candidato sindaco. Fino ad unattimo prima erano 6 le persone che se la sareb-bero dovuta giocare alle primarie: Dino Spagnoli,Rosaria Del Buono e Maurizio Battistelli per il PD,Omero Schiumarini per Forza Pomezia, RobertoMambelli per il PSI e Gianni Mugnaini - che qual-che giorno fa ha lasciato l’Udc che a Pomeziavede come segretario Gaetano Penna, suocerodello stesso Mugnaini - per la neonata lista NoiOltre. Ma, dopo le dichiarazioni dei socialisti edopo la richiesta protocollata di ulteriore verificadei candidati in merito ai carichi pendenti e adeventuali avvisi di garanzia, tutto è nelle manidella Commissione che dovrà accertare l’idoneitàdelle varie candidature, e del PSI che potrebbelasciare il PD come solo vero partito di sinistra inquella coalizione. Fuori dalla coalizione del cen-trosinistra SEL, che attraverso una nota ufficialeha bocciato la strada delle Primarie in quanto“considerata, al di là delle apparenze, inadatta adun vero rinnovamento politico ed utile solo ad unaresa dei conti tra le varie fazioni interne al PD” edha ribadito che “solo di fronte ad un netto tagliocol passato e ad un totale rinnovamento internodel partito sarà possibile ricostruire un rapportoad oggi inesistente”. Idee chiare anche per gli altricandidati sindaci già ufficializzati senza doverpassare da ulteriori selezioni: Fabio Fucci rappre-senterà ancora una volta il Movimento 5 Stelle,stavolta forte di quel 40% alle politiche e di quel28% alle regionali che lo hanno reso il partito piùforte a Pomezia. Stefano Ielmini, dottore commer-cialista, è il candidato scelto dal Movimento“Costruiamo insieme il futuro di Pomezia” forma-to dalle liste “Insieme per Pomezia” e “Nuova alle-anza”. Angelo D’Avino, forte della sua esperienzafatta come consigliere comunale e all’interno delpunto d’ascolto per il cittadino “D’Avino Informa”,è invece il candidato sindaco per la lista “Pomeziain Testa”. Teorizzando, ci dovrebbero quindi esse-re almeno 6 candidati per la poltrona di PrimoCittadino: ai tre già ufficiali si dovranno aggiunge-re il nome che uscirà dalle primarie del centrosini-stra, il candidato di SEL e la scelta del centrode-stra. Ma Pomezia non è nuova a colpi di scena:può darsi che prima del 26 aprile, data ultima perla presentazione delle liste, le carte in tavola cam-bino di nuovo e che si aggiunga un ipotetico terzopolo, magari creato da nuove alleanze o da pre-annunciate spaccature.

Francesca Poddesu

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07Aprile 2013

Politica

“Pomezia in Testa” per una seconda bonifica.E’ così che si presenta Angelo D’Avino, cheil 6 Marzo ha ufficializzato la lista con la

quale si prepara, da candidato sindaco, alle pros-sime elezioni comunali di Pomezia del 26-27maggio. “Ho deciso di spogliarmi della maglia diappartenenza al partito – spiega D’Avino -, peravvicinarmi, attraverso una lista civica, in manie-ra diversa ai cittadini”. Confermando la sua posi-zione critica nei confronti di un certo modo di farepolitica - lontano dai bisogni della gente - ha scel-to di essere solo una persona che si batte pervedere riconosciuti i loro diritti. “Per circa diecianni – continua D’Avino - mi sono occupato delterritorio come amministratore ma la mia attività acontatto con la gente viene da lontano; ho inizia-to come rappresentante di classe e d’istitutoseguendo il percorso scolastico dei miei figli, econtestualmente ho presieduto il Comitato diQuartiere Campobello, dove abito da anni”. Nelmaggio 2008, ha fondato il Comitato D’AvinoInforma, “un punto d’ascolto gratuito per tutti i cit-tadini, che portano le loro istanze e problemi, chenoi del Comitato cerchiamo ogni volta di risolve-re”. E per “noi”, D’Avino intende la squadra che siè affiancata a lui nel tempo, professionisti - e non- del territorio, che offrono consulenze gratuite.“Abbiamo deciso – sostiene D’Avino - di direbasta a questo modo di fare politica, che sta por-tando alla rovina la città. C’è bisogno di gentenuova ma, nel contempo, serve qualcuno che

abbia esperienza e dimestichezza con il sistemaamministrativo, che sappia come muoversi perpoter risolvere i problemi. Io credo nella rinascitadi Pomezia, che deve ripartire da gente che nondeve apparire onesta e perbene, ma deve esse-re onesta e perbene; perché a Pomezia serveun’amministrazione che oltre a vincere sappiaanche governare”. D’Avino ha poi presentato iDieci punti di partenza su cui basare il program-ma, che toccano le esigenze fondamentali delnostro territorio, partendo dalla moralità e dallatrasparenza della vita amministrativa per arrivare

ai settori importanti quali il turismo, le infrastruttu-re, la qualità della vita, il potenziamento delleforze dell’ordine per la sicurezza dei cittadini, losviluppo compatibile per favorire l’occupazione, irisparmi della spesa pubblica, la gestione direttadei servizi comunali e l’efficienza degli stessi, l’as-sistenza sociale, la riqualificazione di Selva deiPini e lo sviluppo delle energie alternative. “I det-tagli sono ancora in fase di elaborazione – conti-nua D’Avino - perché stiamo ascoltando le esi-genze dei cittadini. Tutti possono partecipare.L’unico requisito indispensabile è un pezzo dicarta, non certo un titolo di studio di alto livello –chiarisce D’Avino - ma un certificato nullo delCasellario Giudiziale e un altro negativo deiCarichi Pendenti. E tale requisito lo richiederemosia a chi farà parte della nostra lista, sia ai candi-dati dei nostri alleati”. Sulle alleanze non c’è nes-sun pregiudizio politico. “Noi siamo aperti a discu-tere con persone, associazioni, liste civiche e par-titi – conclude D’Avino – e chi vuole unirsi allanostra idea di Pomezia è il benvenuto. I delusidall’attuale modo di fare politica - e i cittadini chevogliono portare una ventata di aria nuova - tro-veranno da noi sempre piena disponibilità al dia-logo. Noi abbiamo da tempo l’ambizione di cura-re una malattia che sembra ‘endemica’ in questacittà: la rassegnazione. Chi non si rassegna,come noi, al malgoverno e all’incapacità è nostroamico, e lo invitiamo a unire le sue forze allenostre”.

ESPERIENZA E RINNOVAMENTO

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0408 Aprile 2013

Il Corrieredella CittàCityWebTvwww.i lcorrieredel laci tta.com

Numero 04 Anno 5APRILE 2013 - Distribuzione gratuita

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

DIRETTORE RESPONSABILE:Maria Corrao ([email protected])

E-MAIL:[email protected]@citywebtv.it

IN REDAZIONE:Il Corriere della Cittò:Alessia Ambra Achille, Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli, Alfredo Corrao, Claudia Sperduti CityWebTv:Francesca Poddesu, Mattia Bassi, Giulia Presciutti, Alessandro Introcaso

EDITORE: La Città

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:MA&MC

CHIUSURA REDAZIONALE 04/04/2013

STAMPA: Arti Grafiche

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

La giunta è fatta. Il sindaco di Ardea Luca DiFiori ha voluto dare un segnale forte e chia-ro a tutti quei politici, cittadini, imprenditori e

semplici osservatori della cosa pubblica: “Laguida del Comune attraverso le elezioni ammini-strative dello scorso anno è stata assegnata alsottoscritto e quindi chi deve guidare l'esecutivosono solo io”. Potrebbe sembrare una presa diposizione al di fuori di qualsiasi logica dellademocrazia e della partitocrazia, la quale - guar-da caso - si è affacciata nuovamente sulla scenapolitica di Ardea dopo l'annuncio del primo cittadi-no di formare il nuovo esecutivo. Non è così. Dagiorni si sollecitava giustamente la formazione delnuovo esecutivo. Da giorni era importante in que-sta fase di crisi avviare un processo di cambia-mento della realtà locale. Chi tirava per la giac-chetta il primo cittadino in queste settimane perconquistarsi un posto in giunta, chi invece lo tar-tassava perché non era stata approvata nessunadelle delibere che poteva arrivare per la soluzio-ne di un problema. La politica di Ardea, in quest'ultimo periodo, hafatto passi indietro di circa 10 anni ed anche dipiù. Non è una considerazione campata in aria.Basta fare un piccolo giro a 360° per vedere quel-lo che è successo nei giorni delle festivitàpasquali. Una serie di interventi di politici di altorango del centro destra che si sono scagliati con-tro quello che poteva essere un esecutivo impor-tante e sollecitato da tutti per garantire immedia-tamente governabilità alla città. Come si dicevaall'inizio, la politica di Ardea ha fatto un passoindietro. Non si sta affermando un'assurdità, anzi

è la realtà più cristallina che si possa dimostrarein questi ultimi anni. Partiamo dalla considerazio-ne che la maggioranza di centro destra governaArdea da oltre 20 anni. L'alternanza non è maiesistita, se non per piccole e breve parentesi, chenon hanno portato quei benefici che molti auspi-cavano. Manca dunque un contraddittorio effica-ce e costruttivo. Perché le colpe di questa situa-zione non sono solo da addebitare al centrodestra ma anche al centro sinistra, che nel corsodi questi anni non ha saputo creare una classepolitica alternativa al centro destra. Nessuno puòdire di essere immune da qualsiasi peccato equindi scagliare la prima pietra. Questo non acca-drà mai perché tutta la classe politica di Ardeache si è succeduta negli anni, è responsabileognuna per le proprie competenze del degradoche è sotto gli occhi di tutti. Nessuno si può erge-re a paladino di una parte o di un settore dellacittà. Nessuno ha la ricetta magica per la soluzio-ne del problema e, soprattutto, chi oggi siedesugli scranni della Regione Lazio e delParlamento Europeo, dovrebbe prima di tuttoconoscere a fondo la realtà dalla quale ha ricevu-to consensi: se così non è, come può dare giudi-zi, dire se “quella” o “questa” giunta è migliore ose è l'espressione di quello che erano gli accordidei partiti? Domande che sicuramente resterannosenza una risposta. Tutti si stanno adoperando,affinché questa maggioranza vada a casa e siritorni alle urne. A chi giova questa soluzione?Già in questa fase di crisi qualcuno, come in pas-sato, ha avuto dei riscontri importanti da situazio-ne di tal genere. Nessuno può dichiararsi immu-

ne da tutto ciò, e nessuno può pretendere altro inconfronto a quello che già ha ricevuto.In ordine di tempo, quello che sta succedendonon è dunque diverso da quello che la classepolitica contrassegnata da una maggioranza diconsiglierei della Democrazia Cristiana facevaregistrare in varie occasioni, quando si creavanoad hoc delle crisi amministrative per dare un cam-bio a quella che era la maggioranza del momen-to. Tutto doveva cambiare e far segnare un passonuovo all'attività amministrativa. Questi cambia-menti che oggi si registrano e che in meno di unanno dalle elezioni hanno portato alla formazionedella terza giunta guidata dal sindaco Luca DiFiori, non hanno sortito i frutti che molti auspica-vano. Che cosa dobbiamo e vogliamo affermare?In quegli anni, anche se la crisi economica somi-gliava molto a quella attuale, si poteva contare suuna o più forze politiche che garantivano unacerta continuità amministrativa. Le realizzazionee le progettazioni erano all'ordine del giorno. Nontutto veniva realizzato, ma diciamo che moltedelle iniziative dell'epoca sono ancora oggi pre-senti sul territorio. Se si fa un rimpasto della giun-ta, questo deve essere da stimolo per tutto l'am-biente per avviare un processo di sviluppo e dirilancio di tutto il territorio. Se poi lo si fa solo peraccontentare qualcuno, cari politici, continuatecosì, che la popolazione capirà e diventerà matu-ra per dare finalmente una svolta seria e positivaalla vita politica ed amministrativa di Ardea.

Alfredo Corrao

ARDEA: CHE SIA LA POLITICA,QUELLA “GIUNTA” AL CAPOLINEA?

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0410 Aprile 2013

Dopo la presentazione della nuova GiuntaDi Fiori, arrivano le critiche. I primi com-menti arrivano da Alfredo Antoniozzi, euro-

parlamentare del Pdl. "Apprendo con sorpresa –ha affermato il giorno dopo l’annuncio della pre-sentazione dei nuovi assessori – a meno di unanno dalla sua elezione, la composizione dellaterza nuova giunta del comune di Ardea nomina-ta dal sindaco Di Fiori. Le modalità, i veti incrocia-ti, le intese che resero possibile e vincente la suacandidatura si sono miseramente frantumate perlotte interne e di potere. Sono stato al suo fiancodurante la campagna elettorale che lo ha poivisto vincitore e a distanza di poco tempo registrocon rammarico il venir meno di quello slancio cheha portato il centrodestra a vincere al primo turno.Mi spiace per l' occasione persa e per le inevita-bili difficoltà che non consentiranno a questaamministrazione di fare gli interessi dei cittadinidai quali era stata ampiamente votata". Anche ilconsigliere regionale del Pdl Adriano Palozzi hadimostrato immediatamente il suo disappunto."Ritengo che l'esclusione del vicesindaco Bardinella nomina della terza Giunta del Comune diArdea sia un fatto gravissimo rispetto al valoredell'accordo pre elettorale che aveva portato allavittoria di Luca Di Fiori. Se il sindaco ritiene dipotere disattendere l'accordo, snaturando così lospirito di coalizione che con serietà abbiamo

deciso di promuovere prima del voto, invoco l'in-tervento del coordinatore del Pdl Piso controscelte arroganti che minano gli equilibri interni alcentrodestra e per richiamare all'osservanzadegli accordi che in politica deve ritenersi un valo-re assoluto. Alla stessa maniera, stigmatizzo for-temente anche il comportamento del consiglieredi Città Nuove Quartuccio che, non rispettandol'accordo raggiunto ad Ardea, non può più ritene-re di rappresentare né Città Nuove né la sua lea-der Polverini. A questo punto, per quanto miriguarda, mi accingo con più di una perplessitàalle prossime elezioni amministrative nel Lazio seil peso specifico degli accordi politici può esseredisatteso o falsificato arbitrariamente dagli eletti". Non è poi mancata la voce dell’opposizione, dovea parlare è il gruppo dell’IDV, che dopo l’uscita diCristina Capraro, passata al PSI, è rimasto senzaesponenti in consiglio comunale. “Finalmente,dopo i soliti ed estenuanti giochi da equilibristaper accontentare tutti, per la terza volta in 10mesi il “nostro” sindaco ha nominato la giuntacomunale che dovrà affrontare i problemi irrisoltie incalzanti che affliggono da anni il comune diArdea e che finora sono stati accantonati per tro-vare una difficile quadratura che permettesse lasopravvivenza di una deludente e claudicanteamministrazione”, ha dichiarato il 30 marzoAlberto Delli Colli attraverso una nota ufficiale a

nome del partito. “Chi si aspettava segna-li di cambiamento sarà rimasto certamen-te deluso nello scorrere i nomi degliassessori che compongono la squadra digoverno, chi più chi meno, già noti dalleparti di via Garibaldi. Sorvolando sull’in-commentabile presenza dei parenti, nonnascondiamo la nostra perplessità sullascelta di accorpare un numero cosìsostanzioso di deleghe intorno all’ asses-sore Rubbi, che per quanto preparato ecompetente possa essere, non potràoccuparsi di tutte le materie affidategli,

TERZA GIUNTA DI FIORI, POLEMICHE E RISPOSTE

ma concentrandosi su quelle economiche saràcostretto a trascurare le altre, a meno che nonnasconda doti da superuomo nietzschiano”.L’IDV non ha perplessità solo sui nomi e sullecompetenze assegnate, ma soprattutto sul pros-simo futuro della politica rutula. “Prima di farcicerte domande, dobbiamo subordinarle ad un’al-tra ancor più importante. Questa che si insedieràsarà la giunta definitiva o il sindaco, in balia deigiochi di potere e di equilibrio della sua litigiosamaggioranza, sarà costretto, tra qualche mese,ancora una volta a fare rimpasti per contentare ilconsigliere di turno? Come dice il proverbio, chivivrà, vedrà. Intanto c’è già, tra i membri di que-sta sgangherata maggioranza, chi ha accoltopolemicamente e in disaccordo con il sindaco lenomine fatte dallo stesso, e questo esemplificamolto bene il livello di instabilità, divisione e disar-monia che regna da quelle parti e ci permette diprevedere la risposta al nostro quesito”. DelliColli conclude con un commento sfiduciatoanche per quanto riguarda le attività amministra-tive. “Il sindaco ci assicura per l’ennesima volta ilrilancio dell’azione amministrativa basato su unprogramma chiaro e condiviso (che nessuno hamai letto né capito) e l’immediata operatività dellagiunta. Parole già sentite, che suonano alle orec-chie dei cittadini disillusi come vane promesse efrasi di circostanza, e visto come disastrosamen-te si sono concluse le precedenti esperienze rite-niamo che in questa situazione fidarsi è bene,non fidarsi è meglio”.“Era necessario dare una governabilità ad Ardea– ha ribadito il Primo Cittadino, che ha volutorispondere soprattutto alle accuse provenienti dalcentrodestra - Non posso stare ad aspettare itempi della politica. Sia chiaro: la mia giunta nonha posti a sedere per far contento qualcuno mavuole e deve governare per la città. Ho aspettatofin troppo tempo la politica. Ardea aveva bisognodi un esecutivo. Ecco perché la mia squadra si èmessa subito al lavoro. Basta con le chiacchie-re”. Luca Di Fiori vuole mettere fine alle polemi-che dando la sua versione dei fatti. “Rimangosenza parole quando un consigliere regionale(Adriano Palozzi), un europarlamentare (AlfredoAntoniozzi) e l'ex sindaco della città (CarloEufemi) dicono che si sia snaturato lo spirito cheha portato al successo elettorale. Non dimenticochi ha sostenuto la coalizione ma non dimenticoneppure che ci sono cittadini, ad Ardea, chehanno bisogno di risposte immediate per la crisie per migliorare i servizi – ha proseguito –Ricordo come lo stesso Eufemi scontentò diver-se persone nelle sue giunte (tra cui anche il vice-sindaco Renzo Morini, base di un accordo politi-co), eppure ha dimostrato di saper dare una sta-bilità politica alla città. Che fa, ora, lo dimentica?Se c'è un po' di amaro in bocca questo è datogliere e subito. Bisogna rimboccarsi le manichee lavorare. Palozzi contribuisca in Regione arisolvere la questione dell'uso civico delleSalzare, Antoniozzi lavori con noi, in Parlamentoeuropeo, per portare contributi per lo sviluppodella città. Eufemi vinca a Nettuno per iniziare aragionare sul serio su una politica comune di svi-luppo del litorale. Si cerchi poi di creare un climafavorevole capace di governare bene. Ne habisogno Ardea e ne ha bisogno l'Italia. Così, conquattro polemiche, non si va avanti”.

Alfredo Corrao

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11Aprile 2013

Speciale Litorale

sottoscritto dalle varie Giunte Aureli, Zappalà eDe Fusco – all’interno del quale era previsto cheprima dell’adozione definitiva del PUA stesso edel conseguente spostamento delle barche deipescatori dal punto in cui attualmente si trovano,venisse attrezzata un’area specifica di cento 150metri lineari, contro i 100 attualmente previsti,assolutamente insufficienti ad ospitare tutte lemotobarche presenti, addirittura già individuatanel lato levante del fosso della Crocetta, con l’im-pegno da parte dell’allora assessore della GiuntaDe Fusco, che aveva assicurato di aver trovatoun finanziamento regionale per la realizzazione diun punto d’approdo ed il posizionamento di duebracci a mare che avrebbero permesso di tutela-re, durante le operazioni di alaggio, i pescatori, leattrezzature e le imbarcazioni”. Erano stati presiimpegni precisi? “L’impegno era quello di realiz-zare, presso l’ex rimessaggio “Mimì”, un punto diraccolta, conservazione e vendita di prodotti ittici”e solo dopo la sua realizzazione i pescatori sisarebbero dovuti spostare. Pensa quindi che cisiano state mancanze da parte dell’assessore?“Per come la conosco io, credo che abbia presoseriamente in carico la questione e che abbia cer-cato di affrontarla nel miglior modo, ma il proble-ma è non aver prodotto quelle opere che inveceerano state promesse a quei pescatori che hannodato prova di pazienza e comprensione, capendole difficoltà economiche dell’Amministrazione. Ilfatto grave è che si vuole fare un PUA che dicolpo sposta le imbarcazioni che adesso sono alcentro di Torvaianica, ma anche quelle dei varipunti di approdo che vanno da Campo Ascolanoalla piazza centrale confinandole tutte in solicento metri di arenile, cosa logisticamente impos-sibile perché hanno bisogno di un maggiore spa-zio di alaggio, senza un minimo di accortezzaverso quella che è la normale erosione marina,che creerebbe dei problemi, ma soprattutto senzatenere conto del fatto che il fosso della Crocettasubisce lo spostamento a levante ed a ponente acausa delle correnti, creando disastrose difficoltàai pescatori e non solo a loro”. Chi altri ne risenti-rebbe? “Tutto l’indotto: la pesca è una delle pocheattività che, su Torvaianica, ancora dà lavoro. Non

è possibile pensare di danneggiare un settorecosì importante per l’economia locale semplice-mente perché abbiamo bisogno di fare un PUAche non tiene conto delle nuove condizioni e che,oltretutto, non prevede nemmeno un approdoportuale, altro indispensabile strumento che inne-scherebbe sicuramente un nuovo e determinanteindotto economico turistico per Torvaianica ”. Maci sono altre categorie interessate a questo piano,oltre ai pescatori. “Certo, a partire dai balneari,che non possono essere tenuti in secondo piano.Andare ad inserire 18 nuovi chioschi su tutto il lito-rale, oltre 3 nuove concessioni demaniali, oltreovviamente a tutto quello che già è l’esistente,significa di fatto mortificare chi già opera con pro-fessionalità sulle nostre spiagge, mettendo indiscussione il lavoro sia di chi già c’è che di chiverrà, perché di certo il numero di utenti che usu-fruiranno del servizio non potrà di certo aumenta-re, visto il continuo calo delle presenze dovutoalla crisi economica”. Senza contare che non èdetto che chi frequenta la spiaggia di Torvaianicapossa sempre permettersi lettino ed ombrello-ne… “Questo è un altro aspetto importantissimo:rendere praticamente tutto l’arenile pieno di chio-schi e concessioni significa ridurre lo spazio dellaspiaggia libera, ovvero andare esattamente con-tro le esigenze di chi è costretto a risparmiare esempre meno può permettersi ombrellone e sdra-io a noleggio”. Qual è la soluzione? “ In terminigenerali Serve studiare la nuova situazione del-l’esistente attraverso uno studio socioeconomico, da lì ripartire con un piano che tenga contodelle vere esigenze e necessità del territorio. Solodopo questo studio si può passare all’adozione diun PUA davvero utile e funzionale per il rilanciodell’economia, fermo restando che se ilCommissario prefettizio intendesse non tenerconto di tutte le osservazioni presentate adottan-dolo così com’è il piano , allora sarò io stesso apromuovere qualsiasi forma di protesta necessa-ria volta a tutelare quanti sull’arenile hanno basa-to le loro economie e vedrebbero compromessele loro realtà senza nessun vantaggio verso lacollettività”.

Alessia Ambra Achille

IL GRIDO DI SCHIUMARINI

PER TORVAIANICA: FERMIAMO IL “PUA”

L’ex consigliere contrario alla confermadel Piano di utilizzodegli arenili di PomeziaIl PUA (Piano di Utilizzazione degli Arenili) per il

Comune di Pomezia, dopo anni di stallo, sem-bra aver preso lo sprint finale: a breve dovrà

essere rimandata alla Regione Lazio, per l’appro-vazione definitiva, la proposta di piano che rior-ganizzerà l’uso delle spiagge di Torvaianica. Icambiamenti che ne deriveranno coinvolgerannoprincipalmente i pescatori e quanti già in posses-so di concessioni demaniali, ovvero i balneari.Ma quello che in teoria è uno strumento chedovrebbe migliorare l’economia e la ricettività delterritorio potrebbe rivelarsi, in questo particolaremomento economico, un’arma a doppio taglio,se non addirittura qualcosa di dannoso. A spie-garne i motivi Omero Schiumarini. “Quando ilPUA è stato adottato, nel 2007, da parte dellaprima Giunta De Fusco, io pretesi una serie di“paletti” importantissimi, tra cui spiccava quello diun preliminare studio socio-economico del tessu-to territoriale di Torvaianica”. Studio finalizzato acapire quale impatto avrebbe potuto avere ilPUA, così come pensato, sulle attività già esi-stenti sull’arenile. “Stiamo parlando quasi 6 annifa, ma solo nel 2013 la Regione, assolutamentelatitante dal punto di vista delle risposte , ha ema-nato una circolare per l’adozione del piano a tuttii Comuni in attesa di adozione fissando le moda-lità di adozione solo dopo la convocazione di unasuccessiva conferenza dei servizi. Penso siaindispensabile evidenziare che in questi anni lasituazione socio-economica sia totalmente cam-biata: quello che potevamo pensare andassebene in tempi in cui la crisi non c’era, ora non èpiù adatto all’economia locale. Già l’enorme scar-to temporale e gli enormi cambiamenti economi-ci avvenuti in questi anni dovrebbero, secondome, “costringere” i Commissari Prefettizi a bloc-care questo piano”. Piano per il quale ci sonostati 60 giorni di tempo per presentare osserva-zioni, a partire dalla data della sua pubblicazione. “Io stesso sono stato protagonista di diverseosservazioni, che dovranno essere discusse daiCommissari che attualmente governanoPomezia. Spero vivamente che non adottinoquesto Piano, ma lascino questa sceltaall’Amministrazione che verrà”. Perché? “Perchéchi ci è nato, chi ci vive, conosce bene il territo-rio, i suoi risvolti sociali, ed ha interessi diversi”.Ma quali sono i punti negativi del PUA?“Partiamo dal fatto che questo litorale ha ragionedi esistere perché già nel 1930 uno sparuto grup-po di pescatori provenienti dal sud del Lazio e dalnord della Campania lo scelse come punto diapprodo per la loro attività lavorativa. Oggi lapesca dà lavoro a circa 40 “aziende”, ed il litora-le pometino si è trasformato passando da unaprevalente attività di pesca ad una turistico-bal-neare. Ma i pescatori sono rimasti, e sono statiripetutamente presi in giro da tutte leAmministrazioni che si sono succedute neltempo”. Ed il PUA non dovrebbe regolarizzareanche questo settore? “In occasione della pre-sentazione di questo bando, c’era stata la pro-messa di mantenere il protocollo d’intesa – già

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0412 Aprile 2013

Pescatori:Partendo dall’adozione fatta con delibera delConsiglio Comunale n.68 del 13/06/2012, dove lerelative norme tecniche di attuazione – Punti diapprodo – recitano: “Sui tratti di arenile individua-ti dal PUA, verranno mantenute le concessioni ele autorizzazioni esistenti a destinazione punti diapprodo per alaggio, varo e sosta di piccolinatanti adibiti alla pesca professionale…..”; chenell’elaborato grafico del PUA quei punti di alag-gio non sono stati indicati e che viene invece indi-cato un solo punto, attualmente non esistente,identificandolo con un tratto di arenile 100 metri asinistra del Fosso della Crocetta, i pescatoriosservano che “Gli estensori del progetto hannototalmente ignorato quanto stabilitodall’Amministrazione di Pomezia in materia diapprodo delle motobarche da pesca. Infatti,senza andare troppo indietro nel tempo, i punti dialaggio e varo furono individuati e disciplinati conl’Ordinanza Sindacale n. 80 del 08/06/2000”. “Con Ordinanza del Sindaco n.12 del 28/01/2004– prosegue il documento - fu individuato un ulte-riore punto di approdo per la pesca. Nel 2006, perriordinare la materia, su iniziativa della SezioneDemanio del Comune di Pomezia, venne pro-mosso e svolto un incontro tra l’Amministrazionele Associazioni dei pescatori professionisti ope-ranti sul territorio comunale; dalle risultanze del-l’incontro e dalle ricognizioni effettuate dall’Ufficio,scaturì l’Ordinanza del Sindaco n.15 del 29 giu-gno 2006 che individua 6 punti di approdo riser-vati all’alaggio e varo delle unità da pesca, allosbarco dei prodotti ittici ed al mantenimento delleattrezzature da pesca”. I punti di approdo eranoquelli nel tratto di arenile compreso tra ViaPortogallo e la foce del canale di Rio Torto, neltratto mt. 100 di cui 10 a sinistra e 90 a destra diVia Odessa, nel tratto a ponente del Fosso dellaCrocetta, nel tratto compreso tra i civici 335 e 337del Lungomare delle Sirene, nel tratto antistantedi Via Lipsia e nel tratto situato a levante dellaconcessione demaniale al limite del VillaggioTognazzi, dove la fruizione era estesa anche aimezzi nautici del Circolo Velico VillaggioTognazzi. A gennaio del 2012, attraverso un’ordi-nanza del Sindaco, vengono definite le modalitàdi utilizzo di quel punto di approdo, assegnando aciascuna barca un tratto del medesimo. Si vedecosì dallo schema allegato all’ordinanza, definito

“DISPOSIZIONE BARCHE DA PESCA”, come in100 metri lineari di arenile possano essere dislo-cate non più di 15 imbarcazioni. Le motobarche,già all’epoca, erano 32, mentre l’unico punto diapprodo previsto nella parte grafica del progetto,con un fronte di soli 100 – riferito a levante, delfosso della Crocetta, là dove, secondo il protocol-lo d’intesa, del 9 giugno 2003, tral’Amministrazione comunale di Pomezia, ilConsorzio di Bonifica di Pratica di Mare e laCooperativa Pia Unione Pescatori di Torvaianicaarl (dal 29/12/2004 Pia Unione Pescatori diTorvaianica – Società Cooperativa, per adegua-mento al D.lgs. 6/2003) si sarebbe dovuta realiz-zare da parte del Comune di Pomezia una seriedi strutture asservite alla pesca, dopo aver acqui-sito l’intera area dell’ex rimessaggio “Mimì”,dopodiché i pescatori avrebbero liberato dallemotobarche e relative attrezzature l’attuale puntodi approdo n. 2, mentre sarebbero rimasti in vigo-re gli altri punti dato che le barche da pesca diTorvaianica sono 32 e non possono trovare spa-zio fisico in 100 metri di fronte mare. “Allo stato –osservano i pescatori - sono ormai trascorsi circadieci anni dalla stipula di quel protocollo di intesa,mentre l’unico atto concreto da partedell’Amministrazione è stato quello di inserire unsegno grafico nel progetto del PUA”, nonostantele norme che regolano la redazione dei PUA pre-vedano che siano garantiti idonei spazi riservatial rimessaggio delle unità da pesca”. In conclu-sione, “si ritiene che il PUA adottato con la delibe-ra in oggetto non sia redatto in conformità alledisposizioni vigenti, se ne richiede pertanto la ret-tifica, inserendo nel grafico gli attuali 6 punti diapprodo, tenendo conto innanzitutto delleOrdinanze emesse dallo stesso Comune diPomezia e ripartendo dalla verifica sul campodella attuale situazione degli approdi per le bar-che da pesca, tenendo anche conto, rispettoanche alle stesse più volte citate ordinanze, chevi sono altri soggetti oltre la Pia Unione Pescatori,che è aumentato sia il numero degli operatoridella pesca, sia il numero delle motobarche, incontrotendenza con il trend occupazionale gene-rale. Si tratta quindi anche della difesa dell’occu-pazione, considerato che in un territorio a declinoindustriale come quello di Pomezia, in unmomento di crisi economica come quello attuale,le persone tendono a rivolgersi alle attività prima-rie come la pesca e l’agricoltura”.

Balneari: L’Associazione Balneari parte invece dalla previ-sione delle nuove concessioni che verranno rila-sciate grazie all’approvazione del PUA: 6 chio-schi senza arenile, 3 concessioni per servizi diristorazione, 1 nuovo stabilimento balneare, 1concessione riservata al dopolavoro dipendenticomunali e provinciali, 2 concessione attrezzatu-ra minima di servizio di tipo orientato, 1 perormeggio imbarcazioni, 1 per servizi nautici, 1 perrimessaggio nautico ed attività di diporto, 1 scalodi alaggio pubblico ed 1 corridoio di lancio perpratica kitesurf. “I dati più recenti analizzati dallostudio socio economico allegato al PUA – sosten-gono i balneari - risalgono al 2001. A questi vieneaggiunta un’integrazione sulla base del program-ma triennale delle opere pubbliche 2003/2005.Purtroppo molte delle opere previste (parcheggi,tangenziali, approdi) non vengono realizzate,vanificando le previsioni dello studio e la valuta-zione dei benefici rispetto all’analisi dei costisociali e della domanda virtuale. Lo scenario eco-nomico attuale è profondamente mutato dal2001: attualmente si è in presenza di pesantieffetti recessivi della crisi economica in corso, dicui non si intravede ancora la fine”.L’Associazione dettaglia le osservazioni con i datiforniti da Federalberghi, che giudicanoTorvaianica tra le località “meno attrattive”, men-tre le note diffuse da Assobalneari e SIB confer-mano il costante calo delle presenze, che rag-giunge picchi del 40%. Gli unici dati in controten-denza sono quelli dell’affluenza sulle spiaggelibere. “In prospettiva – si legge nella relazione –questi dati dimostrano come sul litorale diTorvaianica la previsione di nuove strutture qualistabilimenti balneari e servizi di ristorazione nonabbiano prospettive di domanda, né reale né vir-tuale”. I dati diffusi da FIPA dimostrano come l’au-mento della domanda privilegi da un lato le loca-lità balneari più vicine a Roma ma dotate di facilicomunicazioni stradali e ferroviarie, come Ostia,dall’altro località distanti ma considerate di quali-tà come Circeo, Sabaudia, Terracina. Il litorale diTorvaianica, servito da una rete viaria e ferrovia-ria inadeguata, è percepito come “popolare”, ren-dendo debole la domanda, cosa che “lascia pre-vedere che anche strutture destinate alla sommi-nistrazione, quali i chioschi-bar, incontrerebberodifficoltà ad ammortizzare gli investimenti inizialie, in definitiva, anziché stimolare la concorrenzaa vantaggio dell’utenza, potrebbero invece crea-re serie difficoltà alle strutture già esistenti”. I bal-neari sottolineano inoltre il problema di garantire iservizi essenziali di pulizia, sorveglianza e salva-taggio ed il contrasto tra quanto stabilisce il PUA- che definisce i “chioschi senza arenile in con-cessione” come “manufatti in precario di facilerimozione della dimensione massima di 100 mq,con associata area della dimensione massima simq 1000 con destinazione spiaggia libera attrez-zata” – e ciò che stabilisce il regolamento regio-nale, che affida la gestione delle spiagge libereattrezzate solo ai Comuni, direttamente o tramiteapposite convenzioni con i titolari delle conces-sioni balneari. In conclusione, l’associazione“ritiene che il PUA adottato non sia redatto in con-formità alle disposizioni vigenti, e se ne richiedela riformulazione, a partire da un nuovo studiosocio-economico che rappresenti le dinamicheeconomiche attualmente in atto correzione deglierrori”.

Alfredo Corrao

PUA: LE OSSERVAZIONI DI PESCATORI E BALNEARI

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13Aprile 2013

Mentre si parla di Pua, con una nota del Ministroper gli affari regionali, il turismo e lo sport PieroGnudi, la Presidenza del Consiglio dei Ministricomunica l’istituzione del Distretto turistico ebalneare del II Polo turistico di Roma Capitale(Decreto del 13 marzo 2013). Una notizia impor-tante per il Comune di Pomezia che, insieme aFiumicino, Valmontone, il XIII Municipio e partedei Municipi XII, XV e XVI di Roma Capitale,rientra a pieno titolo nel Distretto. L’intero territo-

rio comunale di Pomezia è quindi ufficialmenteinserito nel progetto, coordinato da RomaCapitale, volto allo sviluppo del sistema territo-riale turistico, in sinergia con i soggetti chehanno sottoscritto il Protocollo d’intesa (tra cuiZoomarine) per la promozione turistica del terri-torio. Gli “unici” problemi, adesso, sono rappre-sentati dall’impatto ambientale e dalla pratica-mente inesistente rete viaria: sarà possibilesuperarli?

Afarsi portavoce del malcontento dei bal-neari di Torvaianica è Marco Sacristano,presidente dell’Associazione

Concessionari, che comprende l’Assobalneari, ilSib e l’Associazione Chioschi. Un’unione volutaper fare fronte compatto di fronte ai problemi epresentarsi come unico interlocutore con gliamministratori. Anche per i “commercianti del-l’arenile”, come per i pescatori, l’attuale PUA rap-presenta un danno per l’economia locale. “Ma ilproblema non è di questi giorni. Già lo scorsoanno, quando fu portato in consiglio comunale, ilPiano non era più idoneo a causa delle modifica-te condizioni economiche e strutturali del territo-rio”. Ed allora perché è stato approvato, invece dirivederlo, parlandone addirittura come una duraconquista? “Di certo non si trattava di una nostraconquista. I politici ci dissero che andava appro-vato così com’era ma che ci sarebbero comun-que venuti incontro per migliorare quanto previstodallo stesso attraverso delle conferenze di servi-zi. Ovviamente tutto ciò solo a parole, con il risul-tato che ad oggi ci ritroviamo davanti ad un attoamministrativo che non ci soddisfa”. Quali sono imotivi? “Noi non siamo arrabbiati perché questoPUA riconosce 18 nuove concessioni, cosa checomunque disperde l’eventuale utenza, ma per-ché non c’è nessun miglioramento dell’esistente.Questo porta a fare la solita “guerra fra poveri”,che si vedono sottrarre quel pochissimo che èrimasto. In un periodo in cui il calo delle presen-ze è costante e spaventoso, invece di pensare aqualcosa che possa attrarre veramente il turista,si crede ancora che la soluzione possa esseremettere altri chioschi o strutture simili? Bisognapartire dal presupposto che la gente è davvero incrisi, che non ha soldi, che non può spendere eche, per la maggior parte, arriva in spiaggia giàcon panini e bibite. Occorre quindi pensare adelle alternative, non dare false speranze a nuoviconcessionari, che potrebbero pensare che laspiaggia di Torvaianica possa essere una sorta di“fonte miracolosa” ma poi si ritroverebbero a nonpoter coprire neanche le spese sostenute”. Maqual è la vostra proposta? “Sono anni che faccia-mo proposte. Abbiamo pagato architetti, profes-sionisti, per fare degli studi appositi, la cui relazio-ne è stata consegnata agli amministratori, cheprevedevano il potenziamento della rete di colle-gamento stradale, dei parcheggi e tante altre pic-cole migliorie che avrebbero reso Torvaianica piùappetibile per il turista. I due famosi “corridoi”alternativi per la mobilità viaria sono stati annulla-ti dal fatto che su alcuni lotti di terreni sono statirilasciati i permessi a costruire, quindi non è piùpossibile arrivare a questa soluzione. Non è maistata creata una piccola pineta, nonostante lagrane presenza di terreni ancora fortunatamentenon edificabili, né una vera e propria passeggia-ta. Non solo queste, ma tutte le promesse fattedalla politica, di qualsiasi colore, non sono state

mai mantenute”. Perché? “Vorremmo saperloanche noi. Purtroppo la politica è questa: il risul-tato che interessa ai politici è diverso da quelloche interessa a noi, che in fondo chiediamo dav-vero poco”. Cosa, esattamente? “Essere messi incondizione di poter lavorare. E far rispettare ilnostro territorio, il nostro ambiente, a partire dalmare e dalla spiaggia. Quindi ben venganoanche i 18 nuovi chioschi, ma che ci siano le con-dizioni ottimali e le garanzie per tutti, senza ungioco al massacro che porterebbe solo distruzio-ne”. Da quanto tempo vive a Torvaianica? “Io ho48 anni e sono arrivato qui quando avevo solo 6mesi. Amo Torvaianica e vorrei che migliorassesotto tanti aspetti, invece, nel tempo, ho assistitoal suo declino”. Da turista, ci verrebbe a passarele vacanze? “No. Lo dico con la morte nel cuore,proprio per l’amore che nutro per la mia città, maè vero. Non c’è neanche bisogno di dire perchéun turista non ha voglia di venire qui. Basta guar-darsi intorno. In tanti anni ho visto sindaci, asses-sori, consiglieri che si sono succeduti: tutti hannopromesso, nessuno ha mantenuto. Nessuno hamai cercato di risolvere in maniera definitivaneanche i problemi più banali. Al limite ci si èmessa la classica “pezza”, quasi a volerci mette-re nella posizione di essere costretti sempre a“chiedere” qualcosa. Ma non è così che deveessere”. Siamo di nuovo in periodo elettorale.Prima che siano i candidati a venire da lei a farepromesse, vuole essere lei a fare proposte? “Laprima è ovviamente quella di cambiare l’attualePUA, per il quale abbiamo depositato le nostreosservazioni. Poi che vengano risolti i problemipratici di cui si parlava prima: viabilità, parcheggi- per i quali si potrebbero utilizzare alcuni dei tantiterreni incolti ed abbandonati che ci sono in zona- maggiore pulizia delle spiagge. Noi siamo adisposizione degli amministratori non solo perdialogare, ma anche per contribuire in manierafattiva. Qualche tempo fa abbiamo proposto unbus navetta, a nostre spese, che collegasse tuttoil tratto di spiaggia di Torvaianica con dei par-cheggi di scambio. Nonostante il progetto da noipresentato, stiamo ancora aspettando una rispo-sta”. Ma avete mai pensato di unire le forzeanche con le altre categorie sociali del territorio,ovvero commercianti, artigiani, piccoli imprendito-ri, per cercare di fare qualcosa insieme o per otte-nere di più? “Certo, molto volentieri. Il problema è

la troppa interferenza della politica in questeassociazioni. Capita spesso di trovare un’asso-ciazione che lavora bene e poi il politico di turnosi prenda il merito di quanto fatto, o, peggio, suc-cede anche che l’associazione sia già troppo vici-na, in un modo o nell’altro, a qualche politico.Invece la politica dovrebbe limitarsi a fare da col-lante, a promuovere le iniziative, a favorire la cre-scita del territorio, a fare gli interessi dei cittadini.Anche nella nostra associazione si può parlare dipolitica, ma non per dare indicazioni di voto, perschierarsi da una parte o dall’altra. Se arriva l’im-pegno di qualcuno di destra, di sinistra o di cen-tro, perché amico di uno dei nostri associati, a noiva bene, ma questo non può e non deve essereun fattore condizionante: ognuno deve esserelibero di pensarla come vuole”. Quindi non vischiererete con nessuno, a queste elezioni. “Noi,come sempre, ascolteremo tutti. Ma aggiungouna cosa molto triste, purtroppo condivisa ormaida troppa gente: “chi ci battezza ci è compare”.Ormai le ideologie le dobbiamo mettere da parte,se non si risolvono i problemi: a me personalmen-te non importa se chi ho davanti è del Movimento5 Stelle, del PD, del PDL o via discorrendo. Miinteressa solo che ci tolga da questa situazionedisastrosa: l’importante è il risultato, ovvero vede-re finalmente una Torvaianica bella, dove sipossa ritornare a stare bene. Vero è che l’espe-rienza insegna, proprio per tutte le promessefatte e mai mantenute, quindi non è che adessochiunque ci venga a dire che risolverà i nostri pro-blemi noi lo scambieremo per un guru da segui-re. Delle parole non ci fidiamo più”. Quali sono lepiccole cose da cui si potrebbe ripartire a costozero? “Dal decoro urbano. Vedo tutti quei vigiliurbani in piazza: sono contento che abbiano tro-vato un lavoro, ma magari, se invece di limitarsi afare la multa al turista che poi non tornerà, più util-lizzassero il loro tempo anche per segnalare tuttequelle situazioni - come le siepi che fuoriesconodi oltre un metro dai giardini privati invadendomarciapiedi e strade, i muri di cinta o i balconi dipalazzine pericolanti, le buche nell’asfalto, oppu-re le discariche “spontanee” – che creano disa-gio, facendo così in modo che venga rispristinatala sicurezza, già sarebbe un bel passo avanti”.

Alessia Ambra Achille

BALNEARI: IL PUA? SOLO UNA GUERRA TRA POVERIIl presidente dell’Associazione spiega perché l’attuale Piano Utilizzo Arenili sarebbe un “disastro”

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0414 Aprile 2013

Che il PUA, così com’è, non vada bene peri pescatori, ne è convinto ancheAlessandro Jannelli, rappresentante della

Pia Unione Pescatori, una delle cooperative cheopera a Torvaianica. Al momento, su tutta lacosta pometina ci sono diversi punti di sbarco:uno a Rio Torto, al confine con Marina di Ardea,uno all’altezza di via Siviglia, uno al centro diTorvaianica ed altri tre più piccoli, di circa 20 metrilineari ognuno, andando in direzione VillaggioTognazzi. “Per ogni punto di sbarco – spiegaJannelli – è stato nominato un responsabile e,all’epoca della Giunta Zappalà, venne firmato unprotocollo d’intesa per quanto riguarda il centro diTorvaianica, che offriva delle garanzie ai pescato-ri, una serie di adempimenti da parte delComune, tra cui la messa in sicurezza sia a mareche a terra dell’approdo e la presa in carico daparte dell’Amministrazione del terreno alle spalledel fosso della Crocetta, dove creare un mercatodel pesce ed un luogo per il ricovero delle attrez-zature. Peccato che gli accordi siano stati rispet-tati solo dai pescatori, che hanno accettato diessere confinati nelle zone scelte dal Comune, inattesa di quanto promesso dallo stesso”. Ma iltempo passa, le Amministrazioni si succedono, la

cooperativa dei pescatori si suddivide in quattroparti seguendo il frazionamento logistico, le pro-messe vengono ogni volta rinnovate, “puntualisoprattutto ad ogni campagna elettorale”, e maimantenute. “Il PUA ci fu presentato nel 2007 eriportava studi fatti in precedenza, i quali rispec-chiavano – bene o male – la realtà dell’epoca, maera comunque vincolato al mantenimento degliimpegni presi con il protocollo d’intesa iniziale,che nel frattempo era stato rinnovato dalla GiuntaDe Fusco. Ma, passate le elezioni, tutto è tornatoa tacere. Nel frattempo l’erosione marina ha com-pletamente cambiato l’aspetto e l’impattoambientale della costa: nel punto di sbarco di cuisono il responsabile non è più possibile metterein secca le barche, perché il mare ha completa-mente mangiato la spiaggia. Parlo del tratto norddi Torvaianica, all’altezza di via Lipsia, doveormai, invece di una spiaggia, c’è una “scogliera”,uno strapiombo pericoloso anche per i bagnanti,che impedisce qualsiasi tipo di passaggio fuoridall’acqua. La Regione, per mettere in sicurezzala spiaggia, ha creato una spalliera di massi,impedendo così la naturale riformazione dellaspiaggia stessa, che ormai da anni si riduce sem-pre di più: le barche, qualora qualcuno non losapesse, non possono essere messe sopra que-sti finti scogli… Ci siamo quindi spostati alla focedel fosso di Pratica di Mare, facendo una comu-nicazione alla Capitaneria di Porto, che ancoranon ci ha risposto”. I pescatori, per evitare la com-pleta erosione delle spiagge, fecero anche richie-sta di “pennelli a mare”, per favorire il ripascimen-to dell’arenile “nonostante questo fosse limitanteper il nostro lavoro, che si basa moltissimo sullapesca di telline”. “Il vecchio protocollo – prosegueJannelli – prevedeva solo l’approdo del centro diTorvaianica e non lo spostamento di tutti gli altridislocati sull’intero litorale. A questo si aggiunge ilfatto che, nell’area che era stata promessa per lostoccaggio, la conservazione e la vendita delpescato, sono invece state rilasciate concessioniedilizie, a dimostrazione lampante che non c’èmai stata l’intenzione di mantenere le promesse

I pescatori diTorvaianica contro le mancatepromesse e lefalse speranze,per difendere illoro futuro

IL “CANTO” DEI PESCATORI

A Torvaianica sono ormai decenni che si parla diun ormeggio definitivo, di un piccolo porto chepossano utilizzare sia i pescatori che le imbarca-zioni di passaggio, ma, oltre a progetti e chiac-chiere non c'è mai stato altro. A ricordarlo èanche Massimiliano Sardone, della Agci Agrital,l'associazione di cooperative riunite operanti nelsettore ittico, che sottolinea come a Torvaianicaoltre all’erosione della spiaggia sia diminuita latranquillità degli operatori. “Questo stato di cose,che si protrae ormai da molti anni, è il risultato dipolitiche fallimentari di gestione della fasciacostiera e di organizzazione degli spazi per lapiccola pesca che, nonostante continue promes-se, non ha mai trovato una seria collocazione sianei piani di utilizzo degli arenili, sia nei piani infra-strutturali dai quali è storicamente ignorata”.

fatte. Ci troviamo quindi un PUA, fatto nel 2007,che già non corrispondeva a quanto studiato econvenuto ad inizio degli anni 2000, portato inconsiglio nel 2012, ovvero quando le condizionieconomiche del territorio erano profondamentemutate, e da approvare adesso, nel 2013, senzache trovi punti di contatto con la nostra realtà, mache dimostra invece quella che interpreto comeuna volontà di far morire la nostra categoria. Daquello che ci dice la storia, Torvaianica è nata gra-zie all’insediamento dei pescatori, è cresciutainsieme alle loro famiglie. Famiglie che hannosempre creduto alle promesse: ad ogni elezione,infatti, noi abbiamo avuto – purtroppo solo a paro-le – un porto e tanto altro. Ma, nei fatti, non solonon abbiamo quanto ci hanno promesso, maman mano ci stanno togliendo tutto. Magari c’èanche qualche singolo politico che prova ad aiu-tarci o che dice di aiutarci, ma non capisco perchébisogna elemosinare qualcosa di assolutamentelecito: quello che chiediamo è solo la possibilità dilavorare in sicurezza. Non abbiamo mai chiestonulla di più. Anzi, ci siamo fatti carico della puliziadella spiaggia non solo per quanto ci spetta, maanche per tutti i rifiuti che lasciano d’estate i ven-ditori ambulanti che trovano nelle nostre barchegli unici punti d’ombra gratuiti della spiaggia”.Jannelli è sconsolato. “Stiamo molto peggio deinostri padri o nostri nonni che, più di 60 anni fa,arrivarono qui: loro erano praticamente “padroni”di Torvaianica, noi adesso siamo trattati quasicome reietti, scansati da tutti. Non c’è nessunavolontà politica o sociale di risolvere davvero que-sto problema, che potrebbe essere trattato inmodo da accontentare la categoria e, nel frattem-po, arricchire Torvaianica con un’offerta turistico-attrattiva come succede in tante altre parti d’Italialegata proprio al mondo della pesca”. La lamen-tela arriva anche a causa del “metodo”. “Si parladi questo PUA da più di 10 anni ed ora, in pochigiorni, ci dicono che deve essere approvato. Ma,così com’è non va bene, almeno per noi. E, nonfacendo né i politici, né gli architetti o i ragionieri,ma solo i pescatori, ci siamo ritrovati con dellescadenze strettissime per presentare delle osser-vazioni che possano far capire le nostre ragioni:ci siamo sentiti strozzati da questo e, ancora unavolta, traditi dall’intero sistema amministrativo diquesta città che non ha fatto nulla prima. Ormaisiamo diventati, anche nella pesca, il fanalino dicoda dell’Italia, superati da tutti proprio a causadel disinteresse mostrato da parte di chi ci hagovernato, che non ci ha consentito di crescere inalcun modo. Io non voglio entrare nel merito dellapolitica, ma dico solo che, prima di far parlaresolo le “carte”, occorrerebbe vivere le situazioni. Ilmare, la spiaggia, vanno osservati non solo attra-verso delle cartine e la calcolatrice ”.

Matteo Acitelli

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15Aprile 2013

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LA VOCE DEL MARE: CON L’EROSIONELA NATURA SI RIBELLA

Spiagge sempre più ristrette e strade piene di sabbia:sopralluogo congiunto Comune-Fare Verde a TorvaianicaUn altro inverno è passato e, come ormai

abitudine da qualche anno a questa parte,si contano i danni fatti dal maltempo. Se

sul lato strade le buche che a più riprese costel-lano il manto stradale fanno disperare gli automo-bilisti ed i motociclisti, sul lato spiaggia la situazio-ne è forse anche peggiore. A Torvaianica lemareggiate hanno proseguito la loro opera di ero-sione, lasciando tratti ormai completamentesenza spiaggia, con “scalini” alti più di due metri:dislivelli pericolosi non solo per i bagnanti cheverranno la prossima estate, ma anche per lasolidità delle fondamenta delle strutture che si tro-vano sull’arenile. Locali che un tempo avevano difronte almeno venti metri di spiaggia adesso sitrovano praticamente dentro l’acqua, da cui sonoprotetti solo grazie a barriere artificiali che nonsempre riescono ad arginare i danni. Il vento hapoi spostato grossi cumuli di sabbia sulla strada,soprattutto nel tratto che va dal Villaggio Tognazzia via Lipsia e, verso sud, dopo lo stabilimentoRagno d’Oro, rendendo pericoloso anche il tran-sito dei veicoli. I balneari, ma anche i comuni cit-tadini, hanno richiesto l’interventodell’Amministrazione per poter togliere la sabbiadalla strada e rimetterla lato mare, offrendosianche di fare il lavoro a proprie spese, ma il primointervento non è stato possibile, in quanto i lavoripossono essere svolti solo da una ditta che abbiail proprio personale in regola e non da “volontari”.Il 29 marzo il dirigente all’Ambiente, ing. RenatoCurci, si è recato a fare un’ispezione su tutto illitorale di Torvaianica, accompagnato da alcunitecnici comunali e dall’architetto CristianoCasafina di Fare Verde. “Anche grazie al prezio-so aiuto dei concessionari – ha spiegato il dott.Curci – stiamo organizzando la pulizia della stra-da dalla sabbia che si è accumulata a causa delvento. Per quanto riguarda il tratto del VillaggioTognazzi la competenza è della Provincia, cheabbiamo già allertato formalmente e dalla qualeattendiamo un intervento nel più breve tempopossibile proprio per la pericolosità della stradainvasa dalla sabbia. Il resto della litoranea è inve-ce in carico al Comune, che, per la cronica man-canza di fondi, ha ben accolto l’offerta fatta daiconcessionari dei balneari, che collaborerà connoi mettendo a disposizione personale specializ-zato che potrà lavorare osservando tutte le rego-le imposte dalla legge”. Grande l’apporto datoanche dall’architetto Cristiano Casafina di FareVerde, che da anni studia il fenomeno dell’erosio-

ne a Torvaianica. “Adesso che il fenomeno è cosìevidente, con chilometri di spiaggia scomparsa,tutti se ne sono accorti, ma in realtà è già dal2005 che noi di Fare Verde lanciamo l’allarme”.Casafina è autore di uno studio, messo a dispo-sizione dell’Amministrazione comunale, che forni-sce lo stato reale della situazione della costa e levarie ipotesi di intervento per poter risolvere ilproblema nella maniera meno invasiva e più“naturale” possibile. “La sabbia, nel corso di que-sto inverno, è arrivata nelle strade perché non hapiù la barriera delle piante. Le dune, per lorocaratteristica, sono mobili, ma avevano un natu-rale “freno” nella macchia mediterranea, la tipicavegetazione del luogo, purtroppo devastata dallacementificazione. Fino agli anni ’70 le spiagge diTorvaianica avevano molta più sabbia: l’arenileera ampissimo su tutti i punti. Per come è ridottaadesso, per colpa della forzatura umana, 50 metridi spiaggia possono ridursi a 10 in un paio di gior-ni a causa delle mareggiate, che sono un feno-meno naturale di cui si sarebbe dovuto teneremaggiore conto. Mare e sabbia sono un tutt’unoche non rispetta le “regole” dell’uomo: caso maisarebbe dovuto avvenire il contrario. Invece glielementi fissi, ovvero le case, le strade, le costru-zioni sull’arenile, hanno alterato l’equilibrio natu-rale. Adesso dobbiamo intervenire a protezione diquanto è rimasto”. Come? “Le soluzioni sono initinere: stiamo studiando il modo migliore perfarlo. Torvaianica a livello ambientale è ormaicompromessa per circa l’80%. Come architetti,noi di Fare Verde abbiamo già presentato dei pro-getti in Comune, adesso occorrerà stabilire qualevia intraprendere. Stessa cosa per quanto riguar-da la sabbia che si trova lungo la strada, che vasì raccolta, ma poi posizionata laddove serve enon ributtata a caso”. Anche il biologo GiovanniMattias, che da tempo si interessa al caso, spie-ga che sarebbero necessari degli elementi legge-

ri, quali il legno o altri ecocompatibili, che unita-mente alla piantumazione delle vegetazione,potrebbero bloccare il riversamento della sabbiain strada. Lo stesso Mattias ha spiegato cheormai siamo oltre il valore-soglia. L’assenza divegetazione fa si che manchi la barriera naturalelasciando così il via libera ai venti e creandoun’inversione di morfologia della duna ormai pre-sente sulla strada e non più sulla spiaggia. Neigiorni immediatamente successivi alle vacanzepasquali l’Amministrazione farà rimuovere la sab-bia dalle strade, mentre per i progetti a medio elungo termine che vedono coinvolto tutto il trattodi arenile maggiormente colpito dall’erosioneoccorre stabilire un piano di concerto con laRegione. Ma si riesce a stimare il danno sia alivello di impatto ambientale che economico? “Alivello ambientale è sicuramente enorme – hadichiarato Casafina – perché ricostruire la spiag-gia non è per nulla semplice e non è detto che siriesca ad ottenere i risultati ottimali, senza conta-re che ci vorranno anni”. Ed anche economica-mente non si scherza. “Per tamponare occorreagire su più fronti: barriere frangivento per evita-re che la sabbia ritorni sulle strade, massicciateper scongiurare i crolli e opere direttamente amare, sul quale non possiamo però intervenirecome Amministrazione, in quanto la responsabili-tà è della Regione – ha spiegato l’ing. Curci – chedovrebbe progettare e finanziare delle opere chepossano garantire una maggiore stabilità. I costisono molto alti, basti pensare che l’interventofatto qualche anno all’altezza del Piccolo Porto ècostato 400 mila euro, ma per finire la sistemazio-ne ce ne vorrebbero altri 200 mila. Il rapporto è di400 mila euro per ogni 100 metri di spiaggia,quindi per risistemare tutto il litorale servirebberodiversi milioni di euro”. “Poco più di 10 anni fa –ha aggiunto l’architetto di Fare Verde - la Regionestanziò 149 miliardi delle vecchie lire proprio percreare delle barriere a mare, ma poi il progettonon andò più avanti. Comunque, poter riparare aidanni delle ultime mareggiate costerà parecchio:l’Ardis Lazio, per risistemare solo un piccolo trat-to ha speso circa un milione e trecentomila euro,per quella che io definisco una semplice soluzio-ne tampone”. Possiamo avere la misura di quan-ta sia la costa danneggiata a Torvaianica? “Unabuona metà. Noi abbiamo una mappatura del-l’erosione, dove si evidenziano i punti più arischio sin dal 2006”.

Alessandro Introcaso

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0418 Aprile 2013

“Non dimenticatevi di noi”. Questo l’appellolanciato dagli abitanti di Campo Ascolanoattraverso i rappresentanti del Comitato di

Quartiere, che attendono ancora risposte concre-te rispetto alla bonifica ed alla definitiva messa insicurezza del fosso che attraversa la zona, dopolo sversamento di cherosene provenientedall’Aeroporto Militare “Mario Bernardi” di Praticadi Mare dello scorso 3 settembre. Stanchi delsilenzio assordante da parte delle Istituzioni,delegati del CdQ hanno inoltrato alla Procura diVelletri una formale denuncia nei confrontidell’Aeroporto Militare, della ASL RM H – S.I.S.P.e del Comune di Pomezia “con riferimento all’in-cidente del Fosso di Campo Ascolano del3/09/2012, all’esposto del 04/09/2012 ed al solle-cito del 18/09/2012, e poiché a tutt’oggi non èstato revocato il divieto di utilizzo dei pozzi priva-ti e non è stata effettuata alcuna operazione dibonifica”. “Sono passati più di sei mesi dallo sver-samento di carburante nel fosso – spiega LuciaCampese, vice presidente del Comitato diQuartiere – proveniente, come da loro stessaammissione, da un serbatoio della Guardia diFinanza posto all’interno della base militare.Dopo il nostro esposto, il 14 settembre scorso l’al-lora sindaco Enrico De Fusco, su segnalazionedella ASL di competenza, ha emesso un’ordinan-za con la quale vietava l’utilizzo “di apporti idricida pozzi privati destinati al consumo umano –Residenti località Campo Ascolano” a causa deglielevatissimi valori di idrocarburi presenti nell’ac-

qua del canale”. I dati forniti per l’occasionedall’Arpa Lazio parlavano infatti di un evidentesuperamento dei limiti previsti per legge, fissati a5mg/l per le acque di superficie, registrando lapresenza di 109 g/l di idrocarburi nel campione diacqua superficiale prelevato nel fosso di CampoAscolano all’altezza del ponte di via Po (civico39); di 267 g/l nel campione prelevato da un poz-zetto all’interno della zona dell’Aeroporto diPratica di Mare e di 390.9 g/l nel campione diacqua prelevato all’uscita di un tubo provenientedal piazzale Reparto Volo dell’Aeroporto militare.Nell’ordinanza veniva riportato che “ravvisatal’esigenza, ed in via cautelativa in attesa del refer-to del monitoraggio ambientale che i competentiorgani provinciali/regionali realizzeranno sul ter-reno e i corpi idrici interessati, di disporre il divie-to di utilizzo per il consumo umano dell’acqua dapozzo fino a successivo provvedimento” si ordina“ai residenti in località Campo Ascolano, proprie-tari e/o utilizzatori di pozzi di acqua, l’immediatodivieto di utilizzo a qualsiasi titolo dell’acquaemunta da pozzo (compreso l’uso irriguo perortaggi e verdure destinate all’alimentazione non-ché per lo scarico dei servizi igienici), fino a prov-vedimento di deroga”. Contestualmente è statafirmata un’ulteriore ordinanza che vieta l’utilizzo“a qualsiasi titolo dell’acqua del fosso di CampoAscolano, fino a provvedimento di deroga”. Ma, adistanza di oltre 180 giorni, quella che sembravauna fase transitoria in attesa di una risoluzionedefinitiva del problema, è diventata invece una

realtà stabile. “In tutto questo tempo – proseguela vicepresidente – dall’Aeroporto nessuno si èpiù fatto vivo, la ASL non ci ha fatto sapere piùniente, il Comune è sparito, per cui noi abbiamoinoltrato una seconda denuncia alla Procura, sta-volta nei confronti non solo dell’Aeroporto, maanche del Comune di Pomezia e della ASL permancata bonifica”. Ma qual è la situazione attua-le? “Quando piove è ancora possibile vederemacchie di carburante che galleggiano nel fosso,e nell’aria si sente ancora un forte odore di gaso-lio, perché il terreno è ormai impregnato di questesostanze”. La denuncia, oltre che in Procura, èstata inviata all’attenzione del CommissarioPrefettizio “con il quale – spiega Lucia Capese –dovremmo avere un incontro: stiamo attendendodi sapere la data dello stesso”. “Purtroppo – con-clude la rappresentante del Comitato di Quartiere– a causa di questo ennesimo sversamento èstata completamente distrutta la piccola faunache aveva creato qui il suo habitat ideale: ormainon ci sono più nemmeno le rane, figuriamoci glialtri animali! Quello che i cittadini del quartierechiedono è solo il ripristino delle condizioni inizia-li, una bonifica che consenta di avere maggioresicurezza per la nostra salute. Volendo poi esa-gerare, ricordo che il tratto lungo il fosso è l’unicocamminamento che la zona ha per andare almare, se non si vuole arrivare alle due estremitàdel quartiere: sarebbe bellissimo valorizzarlo,curarlo e renderlo fruibile”.

Giulia Presciutti

CARBURANTE NEL FOSSO DI CAMPO ASCOLANO: CHE FINE HANNO FATTO LE BUONE INTENZIONI?A più di sei mesi dallo sversamento di cherosene, gli abitanti

del quartiere ancora attendono la bonifica del canale

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19Aprile 2013

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Doveva essere un quartiere “fiore all’occhiel-lo”, con villini e ville di pregio, bei giardini,una sorta di protezione derivante dal fare

parte di un Consorzio, il cui tocco di classe erastato riconosciuto, già al suo esordio, dalla pre-senza di tanti “vip” dello sport, dello spettacolo edella politica, che lo avevano scelto proprio per lesue peculiarità. Ma la realtà di Colle Romito è bendiversa. La zona che inizialmente vedeva la pre-senza – saltuaria o costante – di personaggicome il segretario del glorioso PartitoRepubblicano, Ugo La Malfa, del tennista AdrianoPanatta, del notabile democristiano Bubbico, dalgiudice Amato e tanti altri magistrati, calciatorifamosi, conduttori televisivi, attori e attrici, adessoha ben altro aspetto: di giorno quello che saltaall’occhio nelle strade sono i rifiuti che le invado-no, di notte le prostitute che le affollano insiemeai loro clienti. A margine, alcuni senzatetto checercano rifugio nelle case abitate solo d’estate oche vagano chiedendo denaro ai passanti. Senzavoler parlare ancora dei servizi primari, altro pro-blema del quartiere, questa volta l’attenzione delpresidente del Consorzio di Colle RomitoRomano Catini e del presidente del Comitato cir-coscrizionale locale Angelo Gerardo Telesca si èfocalizzata sull’igiene e sul decoro, sottoscriven-

do un esposto-denuncia corredato di diversefotografie inviato – tra gli altri – alla Procura diVelletri, alla Prefettura di Roma, al sindaco diArdea ed alle forze dell’ordine competenti per lazona. “La raccolta dei rifiuti rappresenta una verae propria vergogna – esordisce il documentoinviato il 16 marzo - Non solo non viene differen-ziata, ma effettuata senza alcuna programmazio-ne e in dispregio della legislazione vigente. I cas-sonetti sono fatiscenti e non vengono mai disin-fettati, i rifiuti non raccolti dai camion, conferiti daiconsorziati a fianco dei cassonetti stracolmi, ven-gono sparsi in tutto il territorio consortile e rovista-ti da topi, gatti e cani randagi”. I due rappresen-tanti cittadini fanno riferimento ai “ripetuti quantoinfruttuosi reclami presentati sia a voce che periscritto, al sindaco Luca Di Fiori, ai vari assessoriall’Ambiente ed ai preposti della ditta appaltatri-ce”. “I cassonetti sono fatiscenti e non vengonomai disinfettati, mettendo in pericolo la salute deicittadini – prosegue l’esposto – per di più, i rifiutinon raccolti dai camion della ditta, conferiti dainostri consorziati di fianco ai cassonetti in quantostracolmi perché insufficienti, vengono sparsi intutto il territorio consortile e rovistati da topi edanimali randagi”.Ma non sono solo i tanti rifiuti abbandonati nellestrade a dare un’imma-gine di degrado alquartiere: a ledere ildecoro urbano anchela presenza di numero-se prostitute che,secondo quanto silegge nella denuncia,“Tutti i giorni, dalle18:00 alle 24:00 circa,stazionano e adescanoi passanti nella stradaantistante il Consorzio,consumando le loroprestazioni ancheall’interno, creandodisagi e difficoltà alleoltre 2700 famiglie resi-denti nel nostro centroresidenziale”. Problemi

anche con i senzatetto che “spaventano le fami-glie dei residenti depositando escrementi edaltro” nelle strade del Consorzio e nelle vicinanzedel centro commerciale. La prima risposta, infor-male, è arrivata dal sindaco di Ardea Luca DiFiori. “I residenti di Colle Romito – ha dichiarato ilPrimo Cittadino – hanno diritto di lamentare lecarenze del servizio, anche se nel quartiere ilconferimento differenziato dei rifiuti non è svoltonel modo migliore. Abbiamo in piedi un tavolo tec-nico che punta all’estensione della raccolta diffe-renziata “Porta a porta” sull’intero territorio, nonsolo a Colle Romito, eliminando i cassonetti stra-dali: l’obiettivo è arrivare al 60% della raccolta dif-ferenziata. Dal 28 marzo è di nuovo in carica unassessore all’Ambiente, che tra i primi compiti haquello di portare avanti i lavori del tavolo”. Di Fiorisi è espresso anche in merito alla presenza delleprostitute. “L’ordinanza comunale antiprostituzio-ne è in vigore, ma la soluzione più efficace è quel-la di punire i clienti”. In pratica, attuando la stessastrategia utilizzata nei mesi scorsi sul Lungomaredi Tor San Lorenzo, dove anche lì gli abitanti esa-sperati avevano richiesto un duro intervento con-tro il degrado derivante dalla presenza delle pro-stitute.

Mattia Bassi

COLLE ROMITO: L’ALLARME DEI CITTADINI

Da quartiere “vip” a zona in declino: la denuncia arriva alla Procura di Velletri

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0420 Aprile 2013

8cani da salvare: non è la rivisitazione del filmdel 2006 diretto da Frank Marshall, ma la“missione possibile”, sempre facendo riferi-

menti cinematografici, riuscita agli animalisti chehanno presidiato lo stabilimento della Menariniper due giorni di seguito, rimanendo anche dinotte, tra il 7 e l’8 marzo, a seguito della notizia di8 cuccioli di beagle in arrivo dal Belgio per esse-re sottoposti a sperimentazione e cercando diimpedire l’entrata degli animali nello stabulariodella RTC, che opera all’interno del complessogestito dalla Menarini. Dopo un fruttuoso dialogotra le parti gli otto cani hanno cambiato “destina-zione”: non più oggetto di sperimentazione scien-tifica, ma dati in adozione. La comunicazione èstata ufficializzata direttamente dalla Menarini: “IlConsiglio d’Amministrazione di RTC, su richiestadi Menarini, ha deliberato di rinunciare alla speri-mentazione, pur obbligatoria, per la quale sonostati richiesti 8 beagle che renderà disponibili perl’affido a privati. La decisione è stata presa neltentativo di “stemperare il clima di tensione con leassociazioni animaliste che rischia di degenerareandando oltre le minacce e i danneggiamenti diauto dei nostri dipendenti”. Nel comunicato diffu-so dalla Menarini si spiega che il lavoro di RTC èquello di eseguire solo ed esclusivamente ricer-che tossicologiche obbligatoriamente richiestedalle norme sulla ricerca di nuovi farmaci. “AncheRTC – si legge nel documento – auspica chevengano individuati dalle autorità preposte testsostitutivi dell’obbligo di sperimentazione anima-le. RTC sarebbe la prima ad adottarli.Attualmente, purtroppo, ciò non è però consenti-to. Perciò la decisione presa dal CdA ha anche loscopo di aprire un dibattito sul destino dellaRicerca in Italia. Quello che ad oggi viene obbli-gatoriamente richiesto da tutte le Autorità

Sanitarie del mondo per poter mettere a disposi-zione dei malati un farmaco innovativo, se non sipotrà più fare in Italia, rispettando, come fa RTC,tutte le norme previste, qualcun altro lo farà inaltre parti del mondo. Pertanto, solleviamo conforza la necessità di una presa di coscienzadeterminata ed univoca che indichi quale futuroavrà la Ricerca in Italia”. Ma che fine hanno fattoquesti cuccioli? Sono andati tutti a famiglie dellazona, in modo che l’Associazione “Attivisti dirittianimali Pomezia” possa monitorarne la curaattraverso il pre ed il post affido. “Si tratta di per-sone selezionate, che non hanno preso questicani, che hanno 11 mesi, solo sull’onda dell’emo-zione mediatica – hanno spiegato i responsabilidell’associazione pometina – ma che sanno chesi tratta di un “impegno” per sempre”. I cucciolonisi sono ritrovati mercoledì 27 marzo nel “baupark” di Martin Pescatore: l’appuntamento eracon la troupe di Striscia La Notizia. EdoardoStoppa, autore dei servizi che hanno fatto accen-dere i riflettori a livello nazionale su quanto acca-deva in via Tito Speri, ha voluto constatare con isuoi occhi come stavano gli otto beagle e perdocumentare il grande lavoro fatto dai volontaridell’associazione, i quali hanno raccontato comequesti non siano gli unici animali di cui si occupa-no. “Sempre per restare in tema di sperimenta-zione – hanno spiegato gli animalisti – a novem-bre dello scorso anno siamo riusciti a farci daredalla Sigma Tau 18 beagle adulti che avevano giàsubiti esperimenti”. Tra questi uno che mostraancora un fianco completamente ustionato, sulquale il pelo non riesce più a crescere. “Comealtri, è stato bruciato, non si sa bene come e per-ché. Dopo essere riusciti a prenderli, li abbiamotenuti in una pensione riscaldata per qualchetempo, durante il quale sono stati vaccinati e con-trollati dai nostri veterinari. Abbiamo cercato lefamiglie che volessero prenderli e poi abbiamoproceduto con l’iter del pre e post affido. Gli ultimicontrolli sono stati fatti a febbraio, per vedere sesi erano inseriti bene: si tratta di cani con storieparticolari, che hanno sofferto molto, che nonavevano mai visto la luce del sole e che a voltenon sapevano neanche camminare”. 26 beagleliberati in poco più di tre mesi: una vittoria? “Unpiccolo traguardo, perché la strada è ancoralunga. Quello che vorremmo è far smettere unasofferenza inutile e far rispettare la vita. Adesso

vedere tutti questi cani che si rincorrono e gioca-no tra loro e pensarli nelle gabbie da un metroquadro dove stavano tra un esperimento e l’altroè veramente un contrasto forte”. Ed il contrastoc’è anche tra i cuccioli salvati a marzo e quellipresi precedentemente alla Sigma Tau, doveerano stati oggetti di sperimentazione. Ad oggimolti di questi ancora non camminano bene,hanno paura di tutto, dimostrano sofferenze avari livelli. “Il risultato ottenuto con la Menarini-ICTè una speranza per il futuro: è stata ottenuta lapromessa di un progetto molto più ampio, un dia-logo aperto tra gli attivisti e l’azienda farmaceuti-ca. Il nostro interesse è quello di confrontarci conle istituzioni, per cui sono iniziati i primi presidi alMinistero della Salute, al quale chiediamo diprendere una posizione decisione definitiva sullesperimentazioni in vivo. Chiediamo che le auto-rizzazioni in deroga vengano sospese per potervisionare le motivazioni che hanno autorizzatoquesti esperimenti, perché la legge prevede chenon si possano fare esperimenti su animali seesistono metodi alternativi”.

Francesca Poddessu

ADOTTATI GLI 8 BEAGLE DESTINATI ALLA SPERIMENTAZIONE

Anche “Striscia la Notizia” festeggia l’evento nel “Bau Park” di Martin Pescatore

Foxy è un cucciolotto di un anno.E’ una taglia piccola (10 kg), color miele ebianco a pelo semilungo.E’ un peloso docile, dolce, affettuoso e giocherellone… insomma il cane perfetto.Sa andare al guinzaglio e sale in macchinamolto volentieri e va d’accordo con i gatti.E’ molto educato e non fa bisogni in casa …cosa chiedere di più?????Adozione adatta a persone grandi e famigliecon bimbi. Verrà fatto adottare sterilizzato echippato con controllo preaffido e firma modulo adozione. Adozione centro-nord ItaliaPer info: Cinzia 392/4877970 mail: [email protected]

Foxy cerca casa...

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Sono sempre più capillari gli interventi delpersonale della Guardia Costiera diTorvaianica, comandata dal Maresciallo

Giuseppe Falato e i numeri parlano chiaro: 150 icontrolli per la filiera della pesca da novembre aoggi, che hanno consentito di elevare sanzioniamministrative per 20 mila euro. Sono stati confi-scati 185 chili di prodotto ittico privi di rintracciabi-lità, sottratti ai pescatori sportivi 1500 metri di retisenza autorizzazioni e individuate 2 frodi in com-mercio con rispettive denunce a piede libero neiconfronti di 2 ristoratori. La guardia costiera diTorvaianica ha una gestione che va dal litorale diPomezia fino a quello di Ardea, ma si spinge finoall’entroterra nei luoghi di somministrazione evendita di pesce per controllare la rintracciabilitàe le etichette dei prodotti. Un’operazione nonsempre semplice e immediata, specialmente pergli utenti che devono però fare attenzione. “Èimportante controllare l’etichetta - ha spiegatoFalato – nell’etichetta devono essere riportati laspecie, il nome anche quello scientifico, il metododi produzione e la provenienza del prodotto itti-co”. “Sono quattro regole che il consumatore dovreb-

be tenere sempre a mente prima di acquistare ilprodotto - ha aggiunto Falato - in questo senso ilcommerciante ha l’obbligo di esporre l’etichettacorretta sul banco”.Negli archivi degli uffici della Guardia Costieraesistono innumerevoli esempi di pubblicità ingan-nevole, di etichettature sbagliate, di reati a carat-tere amministrativo, perseguiti ogni giorno, cheperò diminuiscono grazie all’informazione che sista effettuando e all’aumento delle sanzioni; dai1000 ai 3000 mila euro per un’etichetta incomple-ta o sbagliate esposta su un prodotto ittico. Gli uomini della Guardia Costiera danno partico-lare attenzione alla frode in commercio disciplina-

ta dall’art. 515 del codice penale (esempiopotrebbe essere un prodotto allevato ma vendu-to per pescato) raramente accertabile dai consu-matori, i quali possono però rivolgersi attraversoil numero blu per le emergenze in mare 1530 allaGuardia Costiera per qualsiasi anomalia, recarsipresso gli uffici di Torvaianica o prendere informa-zioni sul sito www.guardiacostiera.it

Francesca Poddesu

L’intervista integrale con le info dettagliatesulle etichette e le slides è disponibile nella

sezione di CitywebTv all’indirizzowww.ilcorrieredellacitta.com/citywebtv

21Aprile 2013

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La Sigma Tau non è solo crisi e cassa inte-grazione, ma dimostra di essere, nella suaessenza, un patrimonio da conservare e

valorizzare. Viene infatti dai ricercatori dellasocietà farmaceutica pometina, attraverso unostudio congiunto con il CNR e l’Università diBologna, la scoperta di un farmaco che può inibi-re il ricambio dei grassi delle cellule neoplastichebloccandone la crescita. La rivelazione è statarecentemente pubblicata sulla rivista medica TheJournal of the National Cancer Institute, che hapubblicato i risultati della ricerca, la quale si basasulla ʻfameʼ di grassi delle cellule tumorali perbloccarne il metabolismo. Il gruppo di lavoro, for-matosi circa 10 anni fa su intuizione del fondato-re della Sigma-Tau Claudio Cavazza, è tutto ita-liano, ed è guidato da Gianfranco Pelusodell’Istituto di biochimica delle proteine delConsiglio nazionale delle ricerche (Ibp-Cnr) diNapoli e da Lorenzo Montanaro dell’Università diBologna. Gli studiosi hanno dimostrato che èpossibile bloccare farmacologicamente il meta-

bolismo delle cellule tumorali, colpendole seletti-vamente. Utilizzando un farmaco sperimentale,denominato ST1326, il gruppo di ricerca è riusci-to ad inibire il sistema della carnitina acil-transfe-rasi, è necessario per il trasporto degli acidi gras-si all’interno del mitocondrio, la “centrale energe-tica”, dove avviene il loro metabolismo.La ricerca è nata da un progetto multidisciplinareche ha unito competenze cellulari e molecolarinel campo oncologico e biochimico e ora apre

nuove prospettive terapeutiche nella lotta contro itumori ed ha avuto sviluppo grazie all’intuizioneche le cellule tumorali, a causa della loro velocitàdi crescita e delle specifiche alterazioni metaboli-che che le caratterizzano, siano strettamentedipendenti dal metabolismo degli acidi grassi perprodurre, tra l’altro, le membrane delle cellule“figlie”. “In questo modo, vengono compromessila produzione e il mantenimento delle riserve cel-lulari di una molecola, l’acetato, indispensabileper generare nuovi lipidi,costituenti essenzialidelle membrane cellulari” hanno spiegato i ricer-catori al The Journal of the National CancerInstitute. “Il farmaco ha dimostrato di avere uneffetto tossico selettivo, colpendo preferenzial-mente le cellule tumorali. Rispetto alle cellulesane, quelle neoplastiche risultano essere infattimolto più sensibili al farmaco, accumulano nelcitoplasma i lipidi che non vengono metabolizzatie non sono in grado di generarne di nuovi e quin-di di proliferare”.

Alfredo Corrao

PARTE DALLA SIGMA TAU LO STUDIO DELFARMACO CHE FA “DIMAGRIRE” I TUMORI

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0422 Aprile 2013

LE SEGNALAZIONI DEI CITTADINIBuongiorno,volevo segnalarvi lo statodisastroso in cui versano lestrade di Pomezia, in parti-colare Via Naro.Su Via Naro ci sono bucheprofonde 20 cm su ambi ilati della strada, obbligan-do gli automobilisti/motoci-clisti/ciclisti a pericolosemanovre per evitarle.E’ diventata una situazioneda terzo mondo che mettein pericolo le persone chesi trovano a percorrerla eche va avanti ormai damolto tempo. Con questamail vi chiedo la cortesia dimettere in risalto questasituazione che è diventataveramente insostenibile. Cordialmente, Mario C.

Caro direttore, sono un pendolare cheogni mattina si reca daTorvaianica a Roma perlavoro. Qualsiasi stradaprovi a fare, passando perla litoranea, per viaRumenia o percorrendo lavia del Mare per raggiun-gere la Pontina diretta-mente da Pomezia, la fati-ca peggiore è evitare lebuche. Con l’arrivo deiCommissari sembrava chele cose fossero migliorate,ma alle prime piogge lebuche non solo si sono ria-perte, ma sono ancheaumentate. In alcuni puntiè praticamente impossibileevitarle ed il rischio è, pernon spaccare le ruote, diprovocare degli incidentistradali. Ma non si può farenulla?Grazie per l’attenzione,Giordano Ludovici

Buongiorno direttore,da qualche tempo si trova-no rifiuti pericolosi davantialla scuola materna diMartin Pescatore. Ho foto-grafato queste lastre dieternit che “stazionano”proprio di fronte al giardinodove ci sono i bambini pic-coli. Possibile che nessunodel Comune, o degli addet-ti alla raccolta rifiuti, leabbia mai viste?Daniele Fazio

Via Naro Via Naro

Lungomare Torvaianica Lungomare Torvaianica

Martin Pescatore

Pomezia Viale Nuova Florida

Via Tanaro

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23Aprile 2013

Segnalazioni

Gentile redazione,vorrei sapere da voi se esi-ste qualcuno che controllacome vengono fatti i lavoripagati dal Comune e quindida noi cittadini. All’inizio difebbraio molte buche cheerano sulle strade diPomezia e Torvaianicasono state tappate, maappena ha iniziato a pioveresi sono riaperte. Qualchesettimana dopo, nella primametà di marzo, sono state dinuovo riparate, ma stavoltail rattoppo è durato ancorameno. Non sono forse soldisprecati? Non era megliofarle una sola volta mabene? Non ci sono stradesenza crepe, buche o crate-ri. Possibile che siamocostretti a vivere in unpaese che sembra bombar-dato? Eppure le tasse lepaghiamo!Roberta Colasanti

Caro direttore, Le invio la segnalazione dialcuni alberi trascurati,secondo me mai potati: par-liamo della zona tra la finedi via Boezio e viaCopernico (di fronte exhotel centrale). Dalle imma-gini si capisce chiaramenteche sono ad altezza uomoquindi impediscono il pas-saggio pedonale. Poi il clo-chard di via Copernico: oltrealla spazzatura accumulatafuori, all' interno c'è unmaterasso dove tranquilla-mente qualcuno dorme(aspettiamo la tragedia).Segnalo inoltre le numerosebuche stradali di viaCopernico e via SalvoD'acquisto.Gennaro Adiletta

Per Ardea segnaliamo noiqualcosa: su Facebook, ilnoto social network, è stataaperta la pagina “Adottauna buca di Ardea”.Numerosissimi i contributidei cittadini, che hannoinviato le loro foto e riferitodi danni a cose e persone.Facciamo quindi parlare leimmagini…

Castagnetta Via delle Murene

Via Laurentina Via Laurentina

Via CopernicoVia Boezio

Via Copernico Via Salvo D’acquisto

Inviaci le tue segnalazioni all’indirizzo email:[email protected]

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0424 Aprile 2013

L’EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’PARTE DALLE SCUOLE DI POMEZIA

E’ arrivato anche nelle scuole di Pomezia ilprogetto ''Educazione alla legalità economi-ca'' promosso dalla Guardia di Finanza e

dal Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' edella Ricerca per sensibilizzare gli studenti sulvalore della legalità economica, investendo nelfuturo e creare i presupposti per un formidabileeffetto moltiplicatore.Il progetto, partito a Roma lo scorso ottobre, hacome testimonial d'eccezione lo showmanRosario Fiorello e il giornalista Franco Di Mare,ed è nato “per illustrare ai ragazzi come il rispet-

to delle regole, a tutela della sicurezza economi-co-finanziaria, debba essere patrimonio di ognicittadinoresponsabile''. Due le tappe già effettuate aPomezia, il 25 ed il 27 marzo, con gli studentidell’Orazio. Prossimo appuntamento il 19 aprilein via della Tecnica con gli alunni della scuolamedia, ai quali i finanzieri di Pomezia spiegheran-no il significato della legalità economica e dellasua utilità sociale, con esempi concreti e riscon-trabili nella vita quotidiana, illustrando il delicatoruolo ed i compiti svolti dalla Guardia di Finanza

al servizio fondamentale delle libertàeconomiche nel Paese, utilizzando contributimultimediali ideati con linguaggi adeguati all'etàdei giovani studenti quale spunto per l'approfon-dimento ed il confronto, in modo da renderli con-sapevoli sin da ora “del loro ruolo di cittadini, tito-lari di diritti e doveri che investono anche il pianoeconomico”. Durante queste speciali “lezioni”vengono affrontati non solo i temi della lotta agliilleciti fiscali ed agli sprechi di denaro pubblico,del contrasto alle falsificazioni ed alla contraffa-zione, ma anche quelli dello spaccio e del consu-mo di sostanze stupefacenti, con l’intento di infor-mare i giovani della pericolosità delle droghe.

Matteo Acitelli

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0426 Aprile 2013

UNIPOMEZIA VIRTUS INARRESTABILETeam Nuova Florida penalizzato: il focus sullavicenda: “Il Giudice Sportivo ha respinto il recla-mo presentato dalla società del presidenteMaurizio Albarelli circa la mancata presentazioneal Campo “Valenti” di Roma, Domenica 3 marzo,per la disputa della gara esterna con il fanalino dicoda Borgo Massimina, valevole come ventesi-ma giornata del Campionato di Prima Categoria.La commissione giudicante, esaminata la docu-mentazione prospettata dal sodalizio ardeatino,non ha ritenuto sufficienti le cause per riconosce-re la sussistenza di una causa di forza maggioreper il raggiungimento del campo di gioco capitoli-no e, di conseguenza, ha assegnato i tre punti alBorgo Massimina […] FONTE: lagazzettapontina.it

A sette giornate dalla fine i pometini possono conta-re su un vantaggio di ben nove punti sulla prima inse-guitrice, la Promozione è ormai ad un passo. Sempre nelGirone C di Prima Categoria il TNF, penalizzata di unpunto dal Giudice Sportivo, mantiene la seconda posi-zione; precipita invece l'Indomita, ultima nel rag-gruppamento ma con la salvezza ancora a portata dimano. Eccellenza (Gir. A): il Real rallenta, ora èquarto. Negli altri campionati TSL (3a Cat. Gir. RomaE) e Torvajanica (2a Cat. Gir. G) si allontanano dalleposizioni che contano mentre il Lido dei Pini, inPromozione, non riesce a tirarsi fuori dalla zonacalda: solo un punto separa la squadra dai play out.

La squadra del mese - Impossibile non affi-darle la copertina. Impossibile sottacere lostraordinario cammino intrapreso fin qui.

Impossibile, ancora, non renderle il dovuto meri-to. L'Unipomezia Virtus 1938 si conferma nuova-mente fra i top team del territorio e, ora che i tor-nei si avviano alla loro conclusione, è arrivato ilmomento di stilare un primo bilancio della stagio-ne; la squadra, nata dalla fusione nella scorsaestate fra la Virtus Pomezia e l'Unipomezia, sinda subito ha messo le cose in chiaro, si è prefis-sata a suon di vittorie un risultato e, verosimil-mente, lo raggiungerà nelle prossime giornate.Nonostante manchino quasi due mesi alla finedella stagione infatti, la compagine può già esse-re considerata come la miglior squadra dell'annopronta, salvo clamorosi colpi di scena, per lanuova avventura chiamata “Promozione”.

I top team del mese: Prosegue la bella rimontadella Città di Pomezia (1a Cat. Gir. A), imbattutanel mese appena trascorso; nello stesso girone,bene anche l'Airone Ardea rivelatasi più fortedelle avversità, e laTNF. In Terza rialza la testal'Enea Pomezia: due successi nelle ultime duegare di campionato – Più volte abbiamo sottoli-neato la stagione a due volti della compagine gui-

data da Mister Sebastiani e, anche questa volta,non possiamo esimerci dal farlo considerando irisultati positivi conseguiti anche durante il mesedi Marzo. E questo almeno per due motivi. Primoperché la compagine è rimasta imbattuta nellesfide disputate; secondo, perché nelle sfideimportanti, con squadre più avanti in graduatoria,i pometini hanno dimostrato di poter competerealla pari senza timori reverenziali di sorta. (vedi ipareggi ottenuti con laTNF e il S.S. Severa ndr).La domanda allora sorge spontanea: senza lapartenza con il freno a mano tirato – che spingeoggi l'ambiente a recitare il classico mea culpa –dove sarebbe potuta arrivare questa squadra? Lostesso allenatore, intervistato ai nostri microfoni,la pensa così: “Rammarico per questa stagione?Direi senz'altro di sì. Purtroppo all'inizio abbiamoavuto un po' di problemi, abbiamo cambiatodiversi giocatori rispetto all'anno scorso faticandoa trovare il giusto assetto. Ora le cose sono cam-biate e , visti i risultati che stiamo ottenendo, forsepotevamo lottare per altri obiettivi. Comunquesiamo ugualmente soddisfatti del nostro cammi-no, in quanto eravamo partiti con l'obiettivo diraggiungere una salvezza tranquilla con la possi-bilità, eventualmente, di toglierci qualche soddi-sfazione nelle partite importanti; tutte cose che

abbiamo, ad oggi, già raggiunto” Anche l'AironeArdea merita una menzione fra le note positivedel mese non tanto per i risultati, sei punti in quat-tro partite, ma soprattutto per il modo in cui sonoarrivati, ovvero facendo fronte a numerose defe-zioni tra infortuni e squalificati; emblematico, a talproposito, l'ultimo incontro disputato conl'Indomita Pomezia , vinto con merito nonostantele assenze importanti. Mese a doppio volto, pro-seguendo nello stesso girone, invece per il TNF:da un lato i successi ottenuti sul campo con laconsueta brillantezza contro S.S. Severa eAranova - ai quali aggiungiamo il buon pari con-tro la Città di Pomezia - dall'altro il vero e proprio“macigno” posato dal Giudice Sportivo sullaSocietà, penalizzata non solo con la sconfitta atavolino per il match mai disputato contro il BorgoMassimina, ma anche con una ammenda esoprattutto con un punto di penalizzazione i quali,nel loro insieme, hanno definitivamente spento ilsogno di un aggancio alla testa della classifica.Chiudiamo con l'Enea Pomezia (Terza Cat.Roma Gir. E). La squadra è riuscita a risollevarsidopo un periodo difficile inanellando una bellastriscia di due successi consecutivi che valgono,al momento, la zona mediana del raggruppamen-to.

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27Aprile 2013

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CHI SCENDE: Indomita in caduta libera ma iltreno salvezza è ancora alla portata Stessodiscorso per il Lido dei Pini che però può contareancora su un punto di vantaggio dalla zona playout; TSL e Torvajanica si allontanano dalla testa,mentre in Eccellenza il Real rallenta – Addio aisogni di gloria? Il terzetto Real Pomezia –Torvajanica – TSL aveva mostrato , fino a pocotempo fa, di poter riuscire a centrare , ognuna nelcampionato di appartenenza, il massimo obietti-vo; tuttavia , se per la maggior squadra del terri-torio tutto è ancora possibile, nonostante la legge-ra flessione nel mese di Marzo (una sola vittoriain tre gare, ma con un match da recuperare) perle altre due la situazione si è compromessa quasidefinitivamente e qualsiasi discorso di promozio-ne dovrà essere rinviato alla prossima stagione. IlTSL è scivolato infatti al 5° posto, stesso piazza-mento del Torvajanica nonostante la buona vitto-ria (1-2 contro la V. Mellis) nell'ultimo turno.Passiamo alla prima categoria. Situazione deci-samente complicata per la Società del presiden-te Padula, ultima e con il successo che mancaaddirittura dallo scorso 16 Dicembre; la squadrapotrà tuttavia contare su un finale di Campionatomolto favorevole con una serie di scontri diretti dadisputare per la maggior parte in casa, doveBarbonetti e soci non potranno far altro che gio-carsi il classico “tutto per tutto” al fine di salvare lastagione. Passiamo al Lido dei Pini. La squadrasta attraversando un momento positivo – tre risul-tati utili consecutivi – ma la situazione resta deli-cata: c'è un solo punto a dividere la compaginedalla lotteria dei play out. Chiude la nostra rasse-gna il Montegiordano , un solo successo in quat-tro gare che lasciano la squadra al terzultimoposto in graduatoria. Altre in breve – Il TSL ha cambiato guida tecnica, sostituendo l'ormai ex allenatore Zito conLuciano Bottoni (Fonte:laGazzettaPontina.it)

Luca Mugnaioli

POMEZIA CALCIO A 5 (QUASI) IMBATTIBILE!

Un mese positivo. E' questo, in definitiva, ilgiudizio per quanto ottenuto dalla storicasocietà pometina nel mese di Marzo.

Ancora una volta dunque, le due compaginirosso-blu, bambini classe 2004 e 2005, nonhanno tradito le aspettative confermandosicome una delle note positive del territorio in ter-mini di calcio giovanile. La squadra dei “più pic-coli”, impegnata nel Girone 6 del torneoPrimaverile Pulcini-primo anno, ha superato apieni voti la prova Vega Ros per poi confermarsiil weekend successivo , nello scontro con unadelle squadre più attrezzate del Campionato , laPescatori Ostia terminato 3-3. Rinviata invecela sfida prevista prima di pasqua contro la Cittàdi Acilia a seguito dell'indisponibilità manifestatada quest'ultima. Capitolo 2005. Quando tuttosembrava presagire il “colpo grosso” - quattrovittorie su quattro - la macchina quasi perfettacostruita dal tandem Passabì-Formicola si èinceppata sul più bello, cadendo in trasferta con-tro un'ottima Lazio nell'ultimo turno di Marzo;ovvio, la nostra è più che altro una mera preci-sazione di cronaca poiché ad una squadra chein quattro partite ha messo a segno ben 30 retiincassandone appena 11 sarebbe decisamenteinopportuno fare qualsiasi tipo di appunto. Dopola sosta pasquale ci sarà, ad ogni modo, la pos-sibilità di riscattarsi, con la compagine che

affronterà tra le mura amiche la Roma TeamSport; per i 2004 invece, sempre in casa, ci saràuna nuova sfida contro la Pescatori Ostia, l'idea-le per riprendere il cammino interrotto laddove siera interrotto.

Pomezia Calcio a 5 in numeri – Partiamo dai2004. Nel mese di Marzo la squadra ha ottenu-to una vittoria ed un pari, alle quali dobbiamoaggiungere la sconfitta rimediata contro ilFiumicino (15-1) all'inizio del mese all'interno delproibitivo torneo per classe '03 (la Società haprovveduto poi a spostare i bambini in un rag-gruppamento di pari età ndr); tre vittorie ed unasola sconfitta invece per i 2005 che hanno supe-rato senza troppe difficoltà le prove controMontespaccato (8-4), Vigor Perconti (15-0) eLazio (6-3) per poi cadere, come detto, propriocontro i bianco-celesti nel re-match della setti-mana successiva.

Il Calendario del mese di Aprile – Per i bambi-ni del 2004, dopo la Pescatori Ostia, ci sarà unnuovo impegno casalingo con La Selcetta primadella trasferta contro l'Atletico Acilia; i 2005,invece, successivamente al match contro laRoma Team Sport, riposeranno nel turno previ-sto per il 13/14 Aprile.

Luca Mugnaioli

La partita del mese: Pomezia Calcio a 5 - P.Ostia 3-3 (16 Marzo). Spettacolo ed emozionifra due big del Campionato Un pareggio giusto. Termina con un punto atesta la sfida fra Pomezia Calcio a 5 e laPescatori Ostia (2004), due ottime squadre chehanno dato vita ad un match davvero emozio-nante ed incerto fino alla fine. Alla partenzalampo della Pescatori Ostia, subito in doppiovantaggio, il Pomezia risponde con Bidoli eVultaggio; nella ripresa lo stesso Vultaggioprova a piazzare il match-point ma , poco primadella fine del match, gli ospiti azzerano di nuovoil divario siglando la rete del definitivo 3-3.

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0428 Aprile 2013

COM’E’ CAMBIATA LA “SUA” VITASara Saietti, 14enne pometina, scrittrice esordiente egiovane promessa letterariaCathy ha tredici anni e abita nel quartiere di

Kensington a Londra. Trascorre le suegiornate nel benessere, conducendo una

vita agiata epriva di preoc-cupazioni. Maanche avendotutto ciò chedesidera sem-pre a disposizio-ne, sente lamancanza deisuoi genitori,perennementeindaffarati eincapaci didonarle le atten-zioni di cui habisogno unaragazza della

sua età. Il malessere che ne deriva, difficile dacomunicare, la fa apparire come una bambinaviziata e scontrosa, ma nel suo cuore si cela unpiù profondo sentire. Un viaggio in Africa impo-stole dai suoi genitori, presso il cottage dello zionel parco del Serengeti, diviene inizialmente l’en-nesimo motivo di scontro in famiglia. Ma quando,a poco a poco, muove i primi passi su quella terrarovente e selvaggia, in una realtà completamen-te diversa dal mondo in cui ha sempre vissuto,

scatta in lei la scintilla del cambiamento e la vita,autentica e universale, le si svela come un’inatte-sa rivelazione. Una serie di avventure nella sava-na, alcune delle quali al limite della sopravviven-za, e la nuova profonda amicizia con la cuginaKatia la renderanno, definitivamente, una nuovaragazza. Riuscirà a comprendere il significato diquesto viaggio e a ritrovare la serenità? Questa èla trama del romanzo scritto da Sara Saietti, 14anni da compiere il prossimo 29 luglio, studentes-sa di terza media a Pomezia, anno di esamiprima di passare al Liceo artistico. Giovanissima,eppure già autrice di un libro. Ma non solo: unafutura cittadina consapevole delle differenzesociali, delle difficoltà familiari dovute spesso allanecessità di entrambi i genitori di lavorare, dellasolitudine di molti giovani che manifestano il lorodisagio in modi non sempre corretti. “Ma non sitratta assolutamente di un libro autobiografico”,tiene a precisare. Ed allora perché hai dato aCathy la tua stessa età? “Solo per riuscire a“capirla” meglio. Sono molto differente dalla pro-tagonista del mio romanzo, ma conosco personeche, come lei, sono o sembrano viziate: tantioggetti, ma anche tanta solitudine, mascherata avolte da arroganza o indifferenza. La conseguen-za brutta di tutto questo è che il rapporto genitori-figli si deteriora a causa di mancanza di dialogo:si scava un solco sempre più profondo e se nes-suna delle parti prova a riavvicinarsi sarà sempre

più difficile ristabilire un contatto vero, empatico.Ma per fortuna non è il mio caso, visto che ho unottimo rapporto con i miei genitori e con miasorella: l’unica cosa che ho in comune con Cathy,che nel libro è figlia unica, è l’amore per l’Africa,visitarla è il mio più grande desiderio”. Come ti èvenuto in mente di scrivere un libro, alla tua età?“Mi è sempre piaciuto scrivere, ma spesso si trat-tava di cose brevi, senza seguito. Questa volta,invece, mi sono resa conto che la storia potevafunzionare. Gli eventi scorrevano con naturalez-za, anche se, per completare il romanzo, hoimpiegato 7 mesi di lavoro”. Soddisfatta?“Sicuramente, anche perché non credevo chesarebbe stato pubblicato e che avrebbe ricevutouna così favorevole recensione”. Favorevoleanche l’accoglienza ricevuta in classe, la III Hdell’Orazio. “Ma il libro l’hanno comprato in pochi,tutte femmine…”. Qual è il messaggio che vorre-sti trasmettere attraverso le parole del romanzo?“Che si può sempre cambiare. Atteggiamento,prospettiva, valori. Calandosi in una realtà diver-sa dalla propria, identificandosi negli altri, si capi-scono tante cose… e per farlo non si è mai nétroppo giovani, né troppo vecchi. Facciamo sem-pre ancora in tempo a migliorare”. Stai lavorandoad altri libri? “Ho in mente qualcos’altro, ma ètroppo presto per parlarne, anche per scaraman-zia. Posso solo dire che si tratta di un fantasy”. Alessia Ambra Achille

Ognuno pensa di avere sogni unici, origina-li ed esclusivi. Poi quando ci si confrontacon gli altri ci si rende conto che i sogni

più diffusi tra le persone sono quasi identici, piut-tosto prevedibili: avere più successo, stare benein salute, un lavoro per chi non l’ha ed uno miglio-re per chi già lo possiede. Negli uomini i soldivengono visti come uno strumento per godersi dipiù la vita, per le donne sono le basi per costrui-re un solido futuro. Un buon lavoro è per l’uomociò che permette di fare carriera e di avere suc-cesso, per la donna lo strumento per realizzarese stessa. Importante è capire come vengono danoi usati e costruiti questi sogni. Per alcuni riman-gono immobili nel proprio immaginario senza farenulla perché si realizzino, restano nel cassettocome una specie di isola che non c’è, che servesolo per stare a posto con la coscienza e soprat-tutto per giustificare i nostri insuccessi. Diverso è

l’atteggiamento di chi nel realizzare un sogno, undesiderio, cerca di perseguirlo programmandolonei minimi dettagli ma poi una volta raggiunto loscopo (..il sogno) automaticamente ne rimanetotalmente deluso. Perché succede? Perché nonhanno saputo creare, attorno al sogno, quell’alo-ne di mistero, di desiderio che è la fase più affa-scinante del percorso per raggiungere la metaprefissata. Per qualcuno, fortunatamente, non ècosì: vivono i sogno come un’oasi rigenerante, unmomento in cui fare qualcosa che davvero piace.E’ a loro che dovremo rivolgerci per capire davve-ro quali sogni ci fanno bene. Spesso il vero sognonel cassetto arriva come una specie di voce cheti chiama: di colpo, senza averci pensato prima, tirendi conto che la tua strada è quella. Si ricono-scono facilmente, non sono molto elaborati, noncontengono una ricetta fatta di tappe già preordi-nate, non sono una consolazione che usi nei

momenti di crisi: sono come un fuoco, piccolo ogrande, che senti dentro di te e che, ogni voltache lo assecondi, ti fa stare bene. Non sarà bellosoltanto il giorno in cui si realizza ma è bello giàadesso mentre è ancora in formazione perché tifa fare cose che ti rendono felice. Ma attenzionea non lasciarsi prendere dai cosiddetti sogni “sba-gliati”, quelli acquisiti, copiati da luoghi comuni, damode passeggere, da desideri altrui: diventare unbravo avvocato come tuo padre, avere una fami-glia felice come quelle della tv, vivere un amoreda film. Il problema di questi sogni è che nonsono tuoi: è come se uno sognasse di tornare acasa e invece che nella propria finisse in quella diun altro! Anche se lo realizzi, con molti sforzi,giunto alla meta ti senti vuoto, non provi quelloche credevi avresti provato. Ci sono sogni perfet-ti per te; sono come una fioritura, arriva senzafatica quando è primavera, perché quel semec’era già e aspettava solo il momento giusto.Questi sogni puntualmente si realizzano e tifanno stare bene, perché il loro scopo non è quel-lo di farti raggiungere una meta, ma di rendertifelice giorno dopo giorno.

Antonio GUIDOEsperto di Galateo ed Immagine Relazionale

“Un desiderio ti fa bene sepuoi anche lasciarlo lì neltempo: si realizzerà quando

sarà il suo momento”C.G. JUNG

I SOGNI NEL CASSETTO

Il loro scopo non è quello di fartiraggiungere una meta, ma di renderti felice giorno per giorno

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“CORRIERE DELLA CITTA', INFORMARE PER INFORMARSI”NOTIZIE TASCABILI di Luca Mugnaioliwww.ilcorrieredellacitta.comSeguici sul sito web per rimanere informato su tutte le ultime news Informazione

29Aprile 2013

Per non perdere ilfilo... La vicenda dei due Marò 15\2\2012 Due pescatori indiani vengono uccisida colpi d'arma da fuoco a bordo di un 'imbarca-zione civile in acque internazionali, a largo diKerala. I responsabili sarebbero due fucilieridella Marina Italiana Massimiliano Latorre eSalvatore Girone che avrebbero scambiato ilpeschereccio per un'imbarcazione di pirati.19\2\2012 I due Marò vengono fermati a Kochi, siapre il contenzioso fra Italia e India 30\05\12 Concessa la libertà su cauzione, condivieto di allontanarsi in attesa che la CorteSuprema di New Delhi stabilisca la competenzasulla giurisdizione del caso 20/12/12 I Marò in patria per il Natale. New Delhisentenzia la duplice incompetenza – italiana eindiana – sul caso 22/02/13 Concesso un secondo permesso per leElezioni ma l'11 Marzo l'Italia decide che i duemilitari non torneranno in India , perché viola ildiritto internazionale. Si aprono le trattative per unarbitrato internazionale ma l'India non ci sta.Sonia Ghandi: “Posizione italiana inaccettabile”(nostra rielaborazione dal Fatto Quotidiano del27Marzo2013)

Traffico di droga, Gdf smantella clan - Arresti esequestri di droga e armi in varie regioni - NAPO-LI, 28 MAR - Un gruppo criminale che importavaingenti quantitativi di droga in Italia e' stato sman-tellato dalla Guardia di Finanza. Nel corso delleindagini sono stati sequestrati 3,5 quintali dihashish, fucili mitragliatori Kalashnikov e unabomba a mano. (ANSA)

Battiato: ''Inaccettabili queste troie in Parlamento''- "Queste troie che si trovano in Parlamentofarebbero qualsiasi cosa. E' una cosa inaccetta-bile". Lo ha detto il musicista Franco Battiato nelsuo intervento al Parlamento Europeo in veste diassessore al Turismo della Regione Sicilia.Secondo Battiato sarebbe meglio che "aprisseroun casino". (La vicenda è costata al cantautore ilposto di Assessore ndr) (trascrizione da fileaudio Ansa)

Marò, istituito il tribunale speciale «Niente pena dimorte o ergastolo» Il sottosegretario De Misturaricevuto dal ministro degli Esteri indiano:«Incontro importante» - NEW DELHI - Il tribunalead hoc costituito oggi (25 Marzo) a New Delhi peresaminare il caso dei marò a livello del magistra-to metropolitano capo non ha nei suoi poteri lapossibilità di condannare a morte un imputato . Èquanto emerge dalla Sezione 29 del Codice diprocedura penale indiano, confermato all'Ansada fonti legali. (fonte: ilmessaggero)

Lotta alla povertà, la proposta: “Dare lavoro gesti-to a fini sociali ai cassintegrati” - Trasformare iprovvedimenti di welfare da costo a investimentoper tutta la società, uscendo dalla logica del meroassistenzialismo. Questo l’obiettivo alla basedella proposta di “welfare generativo”, avanzatadalla fondazione Emanuela Zancan nel suo rap-porto 2012 sulla lotta alla povertà. (fonte:ilFattoquotidiano)

Altre notizie: POLITICA&GIUSTIZIA: Ruby, processo sospe-so fino al 22 Aprile (fonte: laStampa) CASO IKEA: Tornano le polpette, torte al ciocco-lato già in vendita. L'azienda, rafforzata la traccia-bilità della catena alimentare (FONTE: ANSA)CRONACA: Meredith, sentenza annullataProcesso da rifare (FONTE:ANSA) SPORT: Nazionale, qualificazioni Brasile 2014:azzurri primi a 13 punti, +3 sulla seconda, laBulgaria. ECONOMIA: Il Governo: niente proroga per laTares. Tarsu e Tia al palo (ilsole24ore link direttohttp://tinyurl.com/brfg693)

Curiosità & Life Style

Ninja contro i maleducati al cinema - Gli invitisullo schermo a spegnere i cellulari e a mantene-re il silenzio durante la proiezione non sempresono efficaci. Un cinema di Londra ha quindiadottato una soluzione insolita: “arruolare” deininja che intervengono quando qualcuno distur-ba. (notizie.delmondo.info)

Ricerche inutili cercasi ! - Un gruppo dei ricerca-tori australiani ha portato a termine una ricercadai risultati non esattamente inattesi: le spiaggeinfatti sarebbero più affollate quando c’è beltempo. Chi l’avrebbe mai potuto immaginare…Questi i ricercatori: F. Zhang e XH Wang, dellaSchool of Physical, Environmental and

Mathematical Sciences di Canberra. (notizie.del-mondo.info\ oppure in VirgilioNotizie )

Bodypaiting… pubblicitario - MargaritaDominguez, dominicana, ha avuto un’idea, origi-nale ma che sembra già avere una certa diffusio-ne: dipingersi il logo di uno sponsor addosso conl'aggiunta di un tocco sexy. Infatti il disegno è fattoin bodypainting sul corpo della ragazza quasicompletamente nuda. (notizie.delmondo.info)

Resistere 200 ore al Cinema per 10,000$, possi-bile? Assolutamente sì! - Qualche mese fa è statosegnato in Bolivia un record cinematograficoinsolito, dalla durata record 200 ore. La marato-na , tenutasi al Cine Center di La Paz , prevede-va un premio di 10.000 dollari e la menzione sulGuinnes dei Primati per chi fosse riuscito a resi-stere più a lungo, a condizione di superare il pre-cedente record di 128 ore. Alla fine il record èstato letteralmente stracciato, arrivando a 200 ore20 minuti e 50 secondi, quando gli ultimi due par-tecipanti - Ronald Cuellar e Huber Felipez -hanno concordato di concludere ed essereentrambi dichiarati vincitori a pari merito sceglien-do di dividersi il premio in denaro. Entrambi sonostati citati nel Guinness World Records.(notizie.delmondo.info )

Arte in.. tappi! - Una donna che vive nella taigasiberiana russa ha decorato la sua abitazione conmosaici fatti con tappi di bottiglia. Olga Kostina,che vive ne villaggio di Kamarchaga, ha impiega-to finora 30.000 tappi di plastica. (notizie.delmon-do.info)

Facebook si evolve. Il Social Network si apprestaa diventare un vero e proprio Forum - Accanto alpulsante "Mi piace" comparirà l'opzione"Rispondi". Il social network di Mark Zuckerbergincorpora così un'altra funzionalità in grado di"ripulire" l'aspetto della pagina, come il nuovo dia-rio e rendere la partecipazione, ma anche la let-tura delle discussioni più organica(larepubblica.it/tecnologia Foto: informatico.it)

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0430 Aprile 2013

Le recensioni dal magazine di Rossella Smiraglia

Una storia d’amore per raccontare il Maestrodel brivido Alfred Hitchcock,? SashaGervasi racconta nel suo film “Hitchcock”

un inedito Alfred Hitchcock innamorato, descri-vendo i retroscena e le difficoltà produttive di unodei suoi capolavori, Psyco, rivelando quanto ilMaestro fosse sostenuto dalla moglie AlmaReville e quanto abbia influito su di lui contribuen-do al suo successo. Il Maestro universale dellasuspense, aveva un’anima nascosta, è questoche svelerà il film di Sasha Gervasi che ha inda-gato a lungo il personaggio attraverso i documen-ti disponibili. “Gervasi voleva che la vicendamatrimoniale di Alfred ed Alma - l’unione fra unregista imperioso, noto per le sue oscure osses-sioni, ed una donna incredibilmente intelligente eall’avanguardia, in un periodo in cui le donneancora non avevano un potere visibile aHollywood - fosse ricca di suspense, intratteni-

mento e verità, tanto quanto i migliori film diHitchcock”, spiegano dalla produzione. SpiegaGervasi: “Il segreto di HITCHCOCK è che esplo-ra il lato umano di questo grande regista, il suoruolo di padre di famiglia, proprio durante un

momento critico della sua carriera e della suavita, e cioè nel mezzo della lavorazione di PSY-CHO. Abbiamo creduto nella storia e nel fatto cheal pubblico sarebbe piaciuta. Ma sapevamoanche che doveva essere realizzato con intelli-genza, che avremmo dovuto scegliere il cast, ilregista e la troupe più adatti per rendere giustiziaalla storia”. Per interpretare il filmmaker più rico-noscibile di tutti i tempi, la squadra di HIT-CHCOCK ha pensato che non ci fosse attore piùadatto del premio Oscar Anthony Hopkins affian-cato da Helen Mirren, nel ruolo di Alma e ScarlettJohansson nel ruolo di Janeth Leigh, Jessica Bielin quello di Vera Miles e James D’Arcy in quellodi Anthony Perkins. Distribuito dalla TwentiethCentury Fox, Hichcock arriva il 4 aprile nelle saleitaliane.

“HITCHCOCK INNAMORATO”Dal 4 aprile nelle sale italiane

Ha i toni della commedia il nuovo film diPappi Corsicato “Il volto di un’altra” , inte-ropretato dalla coppia di belli del cinema,

Laura Chiatti e Alessandro Preziosi. Be lla ( Lau ra C h ia t t i) è la sp le n d id a ed esuberan-te conduttrice di un famoso programma televisi-vo su lla c h iru rg ia e st e t ic a . Re n é ( A l essa n d ro Pre zi o si ) è su o m a rito, un medi-co chirurgo che nello st e sso p ro g ra m m a ef f e t t u a g li in t e rv e n t i su g li o sp it i. Ilfilm in izia c o n il lic e n zia m e n t o d i Be lla. La m o t iv a zio n e è c h e g li a sc o lt i delloshow sono in calo, il pubblico è stanco ormai divedere la sua fac c ia. Bella , infuria ta , la sc ialo studio televisivo e, sulla via del ritorno acasa, ha un brutto incidente d'auto e rimane for-temente sfigurata . Per Bella, l’incidente è l’oc-

casione per cambiare il suo volto e prendersiuna rivincita e rilanciare la sua immagine facen-dosi ricostruire un volto completamente diversodal marito. La notizia crea curiosità soprattuttotra i pazienti della clinica, creando situazionidivertenti e paradossali. Il film è una riflessionesulla società, in fondo i due protagonisti sono

vittime e artefici del sistema mediatico cuiappartengono. In tono ironico e divertito “ Ilvolto di un’altra” affronta temi che ormai fannoparte del nostro quotidiano , c o m e l’ uso dellachirurgia plastica, i media, la spettacolarizza zion e d e lla c ro n a c a e c c . Tu t t o questo attra-verso il racconto delle vicende di una coppia dipersonaggi televisivi pronti a tutto pur di affer-mare la propria im m a g ine e il p ro p rio suc ce sso, spiega Corsicato. Presentato in antepri-ma al Festival di Roma, “Il volto di un’altra” arri-va nelle sale italiane l’11 aprile, prodotto daTilde Corsi e Gianni Romoli per R&CProduzioni in collaborazione con Rai Cinema,con il contributo del MiBAC, di BLS (BusinessLocation Südtirol), MEDIA per lo sviluppo alleSceneggiature e di Regione Lazio.

IL VOLTO DI UN’ALTRA

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