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“Il Ciclo di Progetto eil Piano di Progetto”g
Alessandro De NiscoUniversità del Sannio
Corso di “Tecniche di Gestione dei Progetti Complessi”Corso di “Tecniche di Gestione dei Progetti Complessi”
Il Ciclo di IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Progetto
RISORSERISORSERISORSERISORSE
TEMPOTEMPOTEMPOTEMPO
IDEAZIONEIDEAZIONE VALUTAZIONEVALUTAZIONE PIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONE REALIZZAZIONEREALIZZAZIONE MANUTENZIONEMANUTENZIONE
Corso di “Tecniche di Gestione dei Progetti Complessi”Corso di “Tecniche di Gestione dei Progetti Complessi”
FASE INIZIALEFASE INIZIALE FASE INTERMEDIAFASE INTERMEDIA FASE FINALEFASE FINALE
Il Ciclo di
DUE APPROCCI PARALLELI…DUE APPROCCI PARALLELI…Progetto
CICLOCICLO DIDI VITAVITA “TECNICO”“TECNICO” i l d l di tti itàCICLOCICLO DIDI VITAVITA “TECNICO”“TECNICO”:: include la sequenza di attivitàche vengono svolte per ottenere il risultato (ideazione,valutazione, pianificazione, esecuzione e controllo)
CICLOCICLO DIDI VITAVITA “ORGANIZZATIVO”“ORGANIZZATIVO”:: comprende l’insiemeCICLOCICLO DIDI VITAVITA ORGANIZZATIVOORGANIZZATIVO :: comprende l insiemedelle decisioni e delle attività necessarie per garantirel’esecuzione ottimale delle attività previste dal ciclo tecnico(definizione obiettivi, individuazione dello sponsor,(definizione obiettivi, individuazione dello sponsor,individuazione delle risorse, definizione dei ruoli, etc.)
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Il Ciclo di
IL CICLO DI VITA “TECNICO” DEL PROGETTO: LE FASIIL CICLO DI VITA “TECNICO” DEL PROGETTO: LE FASIProgetto
FASI DEL OGGETTO INPUT OUTPUTFASI DEL PROGETTO
OGGETTO INPUT ATTIVATORE
OUTPUT REALIZZATO
IDEAZIONE Intuizione di un nuovo Idea di una persona o Decisione di approfondire la obiettivo da raggiungere e prima definizione delle sue caratteristiche
rilevazione di un problema da risolvere
bontà dell’idea o di verificare meglio i termini del problema
VALUTAZIONE E FATTIBILITA’
Analisi approfondita delle caratteristiche dell’idea e
Decisione di approfondimento
Studio di fattibilità, indicazione su comeFATTIBILITA caratteristiche dell idea e
del problemaapprofondimento indicazione su come
procedere. Decisione di procedere o di annullare il progetto
PIANIFICAZIONE OPERATIVA E
Definizione delle modalità di esecuzione del progetto
Decisione di procedere Piano di progettoOPERATIVA E ORGANIZZAZIONE
esecuzione del progetto.Organizzazione dei lavori e delle risorse
REALIZZAZIONE E CONTROLLO
Avvio dei lavoriVerifica periodica
Specifiche del piano di progetto
Report periodici di avanzamento dei lavori
dell’andamentoValutazione di qualità del risultato
Risultato di progetto consegnato
ESERCIZIO E MANUTENZIONE
Utilizzo del risultato di progetto e messa a punto di
Risultato consegnato Report periodici di efficienza ed efficacia
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MANUTENZIONE p g peventuali ulteriori esigenze dell’utilizzo dei risultati del
progetto
Il Ciclo di IL CICLO DI VITA “ORGANIZZATIVO”: IL CICLO DI VITA “ORGANIZZATIVO”: ALCUNI QUESITI A CUI RISPONDEREALCUNI QUESITI A CUI RISPONDERE
Progetto
COSA SI DOVRA’ REALIZZARE?
QUANTO VERRA’ A COSTARE?
CHI PORTERA’ AVANTI LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO?
QUALI PRODOTTI O SERVIZI SI REALIZZERANNO A SEGUITO DELL’ATTIVITA’ DI PROGETTO?
QUALI SONO LE RISORSE DISPONIBILI?
QUANDO IL PROGETTO PUO’ DIRSI CHIUSO?QUANDO IL PROGETTO PUO DIRSI CHIUSO?
COME VALUTARE I RISULTATI?
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Il Ciclo di
I DUE APPROCCI SONO STRETTAMENTE INTEGRATI…I DUE APPROCCI SONO STRETTAMENTE INTEGRATI…Progetto
APPROCCIO TECNICO
Condivisione idea o bl
FASEINIZIALE
APPROCCIO ORGANIZZ.
Identificare gli obiettiviTrovare lo sponsor e il committente
++
--problemaStudio di fattibilitàDecisioneProgettazione in dettaglio
INIZIALE Trovare lo sponsor e il committente ufficiale
Identificare i fattori di successoIdentificare le risorseIdentificare una “cultura” di progetto
CU
RE
ZZ
AC
UR
EZ
ZA
Progettazione in dettaglioPianificazione operativa
p gVerificare se esistono sistemi di
programmazione e controllo, sistemi di premi/punizioni adeguati al progetto
ON
E E
IN
SIC
ON
E E
IN
SIC
RIS
CH
IOR
ISC
HIO
RIS
OR
SER
ISO
RSE
Sviluppo e realizzazioneRilascio, test e consegna
FASE INTERMEDIA
Definizione dei ruoliUtilizzo del team full-timeRiconoscimento del project
manager++--T
EN
SIO
TE
NSI
O
FASE
gRiconoscimento dall’organizzazione
++
Utilizzo e miglioramentoFASEFINALE Definizione di un piano di
disinvestimenti++ -- --
Il Piano di LO STRUMENTO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONELO STRUMENTO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONEDEL CICLO DI PROGETTO: IL PIANO DI PROGETTODEL CICLO DI PROGETTO: IL PIANO DI PROGETTO
Progetto
Il piano di progetto è un documento formalizzato che descrive come p p gsi possono realizzare gli obiettivi del progetto, considerando che le
risorse disponibili sono limitate nel tempo, nella quantità e nella tipologiatipologia.
Il piano è il risultato del processo di pianificazione ossia diIl piano è il risultato del processo di pianificazione ossia di definizione delle attività da svolgere, di descrizione delle modalità
con cui interagiscono e interdipendono, di definizione e allocazione d ll i ll i tti ità di t ifi i di d fi i i d idelle risorse nelle varie attività, di tempificazione e di definizione dei
costi associati al lavoro.
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Il Piano di
LE FINALITA’ DEL PIANO DI PROGETTOLE FINALITA’ DEL PIANO DI PROGETTOProgetto
DIVENTARE UNA BASE PER LO SVOLGIMENTO DELLEATTIVITA’: oltre che uno strumento di pianificazione è anchepuno strumento di gestione
DEFINIRE E RISOLVERE I PROBLEMI: la fissazione degliobiettivi e la loro classificazione permettono di analizzare iproblemi e formulare strategie alternative
AGIRE SULLA COMUNICAZIONE: il piano di progetto è unoAGIRE SULLA COMUNICAZIONE: il piano di progetto è unostrumento di comunicazione e una fonte di informazioni siaper il team che per il resto dell’organizzazione
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Il Piano di LA STRUTTURA DEL PIANO DI PROGETTO E GLILA STRUTTURA DEL PIANO DI PROGETTO E GLI
STRUMENTI TECNICI PER LA SUA REALIZZAZIONESTRUMENTI TECNICI PER LA SUA REALIZZAZIONEProgetto
1.1. OBIETTIVI DEL PROGETTO OBIETTIVI DEL PROGETTO (cosa deve essere fatto)(cosa deve essere fatto)
2.2. ATTIVITA’ DA SVOLGERE ATTIVITA’ DA SVOLGERE WBS E FORME DERIVATE(Come deve essere fatto)(Come deve essere fatto)
3.3. COMPETENZE NECESSARIE COMPETENZE NECESSARIE (Quali conoscenze, capacità)(Quali conoscenze, capacità)
DERIVATE
MATRICE DI RESPONSABILITA’
4.4. DEFINIZIONE E DEFINIZIONE E ASSEGNAZIONE (Chi lo deve ASSEGNAZIONE (Chi lo deve fare)fare)
55 SCHEDULING DEL PROGETTOSCHEDULING DEL PROGETTO
RESPONSABILITA
RETICOLO, DIAGRAMMA DI
5.5. SCHEDULING DEL PROGETTO SCHEDULING DEL PROGETTO (Quando si deve fare)(Quando si deve fare)
6.6. DEFINIZIONE E DEFINIZIONE E ASSEGNAZIONE DI RISORSE ASSEGNAZIONE DI RISORSE
GANTT
BUDGET DI PROGETTO
ECONOMICHE (Quanto costa)ECONOMICHE (Quanto costa)
7.7. SISTEMA DI CONTROLLO SISTEMA DI CONTROLLO (Come verificare)(Come verificare)
SISTEMA DI REPORTING, SISTEMA INFORMATIVO
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8.8. ATTENZIONE E MODALITA’ ATTENZIONE E MODALITA’ DI SOLUZIONE DEI DI SOLUZIONE DEI PROBLEMI (Quali rischi)PROBLEMI (Quali rischi)
Il Piano di
CAPITOLO 1. GLI OBIETTIVICAPITOLO 1. GLI OBIETTIVIProgetto
Il piano di progetto comincia con una definizione chiara deglip p g gobiettivi del progetto, in termini di risultati da conseguire (e“prodotti da consegnare”). In fase di definizione degli obiettivi èutile applicare il test SMART dove SMART sta per:pp p
SEMPLICE (Simple)MISURABILE (Measurable)RAGGIUNGIBILE (Achievable)REALISTICO (Realistic)ACCETTABILE COME TEMPI (Time scale)
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EsempioLA VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVILA VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Esempio
Nel caso della costruzione di una casa sono stati definiti iti bi tti iseguenti obiettivi:
l’edificio deve essere a prova di intemperieogni camera da letto deve poter contenere un letto doppiog p ppdeve essere previsto il posto per parcheggiare un veicoloil soggiorno deve essere confortevole e accogliented ll i i d t d l i didalla cucina si deve poter accedere al giardinola cucina deve poter essere arredata con mobili standard
Si discuta se questi obiettivi rispondono ai requisiti del testSMART e se eventualmente ve ne sono alcuni in conflitto traloro
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loro
Il Piano di
CAPITOLO 2. LE ATTIVITA’ DA SVOLGERECAPITOLO 2. LE ATTIVITA’ DA SVOLGEREProgetto
Per il raggiungimento di ciascun obiettivo devo essere svoltegg guna o più attività, ciascuna delle quali a sua volta puòscomporsi in una serie di compiti elementari. In questa fasesi tratta di censire, stilandone l’elenco, le attività e i compiti, , pnecessari al raggiungimento degli obiettivi individuati.Si tratta di un’attività delicata in quanto richiede una pienacondivisione della struttura e delle attività del progettocondivisione della struttura e delle attività del progetto.L’output di questa fase è la Work Breakdown Structure (WBS)
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EsempioLA WBS PER LA COSTRUZIONE DI UNA CASALA WBS PER LA COSTRUZIONE DI UNA CASA
Esempio
Progetto Progetto CasaCasaC sC s
FondamentaFondamenta Corpo CasaCorpo Casa CoperturaCopertura
ScavoScavo FondazioniFondazioni MuratureMuratureFiniture Finiture I tI t
Intonaci Intonaci E t iE t i
SolaioSolaioTegole Tegole
Ri ti tiRi ti tiRivestimenti Rivestimenti
E t iE t iInterneInterne EsterniEsterni RivestimentiRivestimentiEsterniEsterni
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Il Piano di
CAPITOLO 3. LE COMPETENZE NECESSARIECAPITOLO 3. LE COMPETENZE NECESSARIEProgetto
L’esecuzione delle attività di progetto richiede una serie dip gcompetenze e capacità tecniche, organizzative e relazionali. Inquesto capitolo devono essere succintamente descrittecompetenze e capacità richieste, indipendentemente dal fattop p , pdi possederle o di averle rappresentate nelle persone facentiparte del team al momento in cui si ragiona su questo aspetto.In un processo di pianificazione corretto la scelta delleIn un processo di pianificazione corretto la scelta dellepersone dipende innanzitutto dall’analisi del contesto e dalladefinizione delle capacità e conoscenze effettivamente utili, esuccessivamente verificata con la loro effettiva disponibilitàsuccessivamente verificata con la loro effettiva disponibilità
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Esempio IL TEAM DI PROGETTO PER LA COSTRUZIONEIL TEAM DI PROGETTO PER LA COSTRUZIONEDI UNA CASADI UNA CASA
Esempio
UNUN INGEGNEREINGEGNERE CHECHE SISI OCCUPIOCCUPI DELLADELLAUU G GG G CC SS OCCUOCCUPROGETTAZIONEPROGETTAZIONE DELLADELLA STRUTTURASTRUTTURAUNUN ARCHITETTOARCHITETTO CHECHE SISI OCCUPIOCCUPI DELDEL DESIGNDESIGN DEGLIDEGLIINTERNIINTERNIINTERNIINTERNIUNUN GEOMETRAGEOMETRA CHECHE SEGUASEGUA II LAVORILAVORI ININ CANTIERECANTIERE…………..………………..COSACOSA MANCA?MANCA?
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Il Piano di
CAPITOLO 4. DEFINIZIONE E ASSEGNAZIONECAPITOLO 4. DEFINIZIONE E ASSEGNAZIONEProgetto
U lt d fi it l tti ità l t i hi t èUna volta definite le attività e le competenze richieste èpossibile individuare le persone e le altre risorse (ad esempiomezzi fisico-tecnici) necessarie e, se disponibili, assegnarel i i tti i iti bilità P ti l t tilloro i rispettivi compiti e responsabilità. Particolarmente utilein questa fase è lo strumento della matrice di responsabilità,che consente di stabilire “chi fa cosa” nonché di definire imeccanismi di interazione fra le persone coinvolte.
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Esempio LA MATRICE DI RESPONSABILITA’: LA MATRICE DI RESPONSABILITA’: …..CHI FA COSA?…..CHI FA COSA?
Esempio
FASI ATTIVITA’ Ing P.M Arch Geom Operai Operai
Fondamenta
ScavoScavo
Fondazioni
Corpo Casa
Muratura
Finiture interne
Intonaci esterniIntonaci esterniRivestimenti
esterniCopertura
Solaio
Tegole
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C=coordina D= decide O=opera I= viene informato Co= viene consultato
Il Piano di
CAPITOLO 5. SCHEDULING DEL PROGETTOCAPITOLO 5. SCHEDULING DEL PROGETTOProgetto
Solo a questo punto si hanno le informazioni necessarie perq p pdeterminare esattamente i tempi di progetto: obiettivi, attività e,quello che più conta, la disponibilità temporale delle risorsecoinvolte. In questo capitolo si descrivono le attività nella loroq psequenza e nell’eventuale loro parallelismo; sulla base dellerisorse coinvolte, è possibile stimare i tempi di inizio e di fine diogni attività e dell’intero progetto.g p gDi particolare ausilio in questa fase sono le tecniche dirappresentazione reticolare (la più nota delle quali è il Pert) e ildiagramma di Ganttdiagramma di Gantt
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EsempioUN ESEMPIO DI PERTUN ESEMPIO DI PERT
Esempio
FINITURE INTERNEMURATURE
SCAVO FONDAZIONI
RIVESTIM. ESTERNI
TEGOLE. ENDSTART
INTONACIESTERNI SOLAIO
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Il Piano di CAPITOLO 6. DEFINIZIONE E ASSEGNAZIONE DI CAPITOLO 6. DEFINIZIONE E ASSEGNAZIONE DI
RISORSE ECONOMICHERISORSE ECONOMICHEProgetto
In molti progetti l’importo massimo disponibile delle risorsei h è d t i t N l di il i dieconomiche è predeterminato. Nel predisporre il piano di
progetto l’aspetto economico viene affrontato con le seguentilogiche:
si calcolano gli importi necessari alla luce della realizzazioneottimale del progetto
si verificano i costi necessari alla luce dell’importosi verificano i costi necessari alla luce dell importodisponibile per verificarne la plausibilità e avere eventualielementi di contrattazione
oltre a quantificare gli importi economici è indispensabiledeterminare le varie voci che incidono sul costo del progetto ecome esse si ripartiscono tra le diverse attività da svolgere
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Il Piano di
CAPITOLO 7. IL SISTEMA DI CONTROLLOCAPITOLO 7. IL SISTEMA DI CONTROLLOProgetto
Tra i contenuti del piano di progetto debbono essere esplicitatip p g pcriteri e modalità con cui si intende controllare l’effettivoandamento del progetto. Due temi sono particolarmente rilevantial riguardo:g
la scelta dell’oggetto del controllo: generalmente il processodi controllo riguarda la qualità del risultato conseguito, i tempi ei costii costi
la definizione degli indici di valutazione e delle caratteristichela definizione degli indici di valutazione e delle caratteristichedel sistema informativo
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Il Piano di CAPITOLO 8. INDIVIDUAZIONE E SOLUZIONECAPITOLO 8. INDIVIDUAZIONE E SOLUZIONE
DI PROBLEMIDI PROBLEMIProgetto
In questa fase devono essere individuati i fattori di rischio cheIn questa fase devono essere individuati i fattori di rischio chepossono incidere sulla buona riuscita del progetto e valutarnela probabilità di accadimento e l’impatto sulle attività dasvolgeresvolgere.E’ buona norma inserire in questo capitolo un “registro deirischi”, che contiene l’elenco di tutti i rischi individuati, conl’i di i d ll b bilità d ll’i tt i dil’indicazione della probabilità e dell’impatto e una serie diindicazioni su come comportarsi nel caso in cui si manifestino.
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EsempioIL PIANO DEI RISCHIIL PIANO DEI RISCHI
Esempio
RISCHIO LIVELLO PROBABILITA’ DATA:RISCHIO (A-M-B) (A-M-B) DATA:
Descrizione:
Conseguenze: Azioni:
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COSA FARE A CASACOSA FARE A CASAASSEGNO
LUCIDI E APPUNTI: studia i lucidi integrandoli con gliappunti presi in aula
LIBRO DI TESTO: puoi trovare molti dei concetti visti inLIBRO DI TESTO: puoi trovare molti dei concetti visti inaula sul libro di testo “Organizzare e Gestire Progetti” –Cap. 3, pagg. 36-53
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