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Chinino IL BIMESTRALE CON EFFETTI COLLATERALI Il Chinino | Bimestrale d’informazione | numero UNO - Marzo 2011 | Copia gratuita Le fabbriche degli incubi La classe operaia non è andata in Paradiso L’INCHIESTA I luoghi di incontro dei ragazzi di Pontinia Chi sono e cosa fanno Una pontina a Il Cairo Parla Cristina Cocchieri I GGGIOVANI L’INTERVISTA il Nasce il Chinino: la cura per l’informazione pontina L’EDITORIALE

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Chinino

Il bImestrale con effettI collateralIIl chinino | bimestrale d’informazione | numero Uno - marzo 2011 | copia gratuita

Le fabbrichedegli incubi

La classe operaia nonè andata in Paradiso

L’inchiesta

I luoghi di incontro dei ragazzi di PontiniaChi sono e cosa fanno

Una pontina a Il CairoParla Cristina Cocchieri

i gggiovani L’intervista

il

Nasce il Chinino: la cura per l’informazione pontina

L’editoriaLe

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A lla fine ce l’abbiamo fatta.Anche se il momento più difficile sarà ora. Perchè ora abbiamo degli impegni, soprat-tutto verso voi lettori. L’impegno di garantir-

vi che per tutto il 2011 vi faremo compagnia.

Ogni due mesi sarà possibile trovare una copia de “Il Chinino” in tutti i luoghi pubblici di Pontinia. Dal centro a la Cotarda, da Quartaccio alla Migliara 53 cercheremo di raggiungervi nel maggior numero pos-sibile.

Ci potrete amare od odiare, ma ci dovrete leggere e conservare. Al di là di tutte le teorie sulla segmenta-zione del pubblico, la nostra scelta potrà sembrare ardita. Perchè vogliamo rappresentare tutti e trovare in tutti qualcosa che ci rappresenti. Un intervista ad una giovane ragazza di Pontinia che si trova in Egitto crediamo interessi alla signora anziana come al gio-vane, al commerciante come al contadino.

Non abbiamo scelto di dedicare questo giornale all’intellettuale o alla casalinga, ma ad un pezzo di Italia chiamata Pontinia e a chi ci vive, ci lavora o semplicemente ci capita.

Buona lettura.

Andrea Zuccaro

la cura per l’informazione pontina

il chinino bimestrale d’informazione

anno I numero 1

marzo 2011

In attesa di registrazione

presso il Tribunale di Latina

copia gratuita

Con il contributo del Comune di Pontinia.

Alla realizzazione di questo numero hanno partecipato:

http://ilchinino.blogspot.com - [email protected]

Direttore

Vicedirettori

Collaboratori

Fotografie

Progetto Grafico

stampato presso

Andrea Zuccaro

Paolo Periati, Alfonso Perugini

Federica Guzzon, Annalisa Medici, Ilenia Zuccaro Lorenza Lorenzon, Patrizia Sperlonga, Gianpaolo Danieli, Luca Ghidoni, Alessandro Cocchierimatteo lovato

Alessia Cristofoli (foto di copertina)Alessandro Cocchieri, Alektron

Keller adv

Tipografia Selene, Via Moncenisio, 804100 latina

SOMMARIO

4 L’INCHIESTALe fabbriche degli incubi

6 BBC AGRO PONTINOQuando una banca non è

solo una banca

7 CROGIUOLOCITTADINO

L’uomo: un animale sociale

8NEWS DAL COMUNELa primavera teatrale

del Fellini

9 NEWS DAL COMUNETombolillo: «Il dissesto

finanziario non c’era»

10 JUMP AROUND MUSIC Pink Puffers

BIBLIOFAGIALa ragazza della palude

11 L’INTERvISTAEgitto in rivolta: parla

Cristina Cocchieri

12 CINEDOCUFORUMPillole di cultura

in celluloide

13 GITAFUORI PORTA

Campo Soriano

Piazza Oberdan, 27 - 04016 Sabaudia (LT)Tel. 0773 513098

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anno I n° 1il cHinino

marzo 2011il cHinino

Gli anni ‘60 hanno rappresentato per Pon-tinia, come in tutta Italia, un momento di grandi novità e trasformazioni. Il boom economico si faceva strada, l’industrializ-

zazione dell’Italia e del meridione era l’obiettivo da perseguire.

Nel 1950 è stata creata la Cassa del Mezzogiorno, ente pubblico destinato ad amministrare ingenti capitali per la realizzazione di grandi opere. Inizialmente infrastrutture: acquedotti, fognature, strade, ferrovie, e opere di bonifica. Successivamente, dal 1957, i fondi sono stati spostati verso progetti industriali: costruzione ex-novo di fabbriche e ampliamento di quelle esistenti.

La provincia di Latina rientrò a pieno titolo nelle aree disagiate a cui erano destinati i fondi della cassa, e le fabbriche arrivarono anche a Pontinia. Arrivava l’industria e con essa nuovi lavori, meno faticosi e meglio retribuiti. Per cui una cittadina destinata ad accogliere solo una popola-

zione rurale, ideata come città agricola dal Fascismo, si sia ritrovata negli anni ’80 a essere la prima città della provin-cia per sviluppo industriale. A Pontinia, poi, gli stabilimenti sono stati costruiti anche nel centro cittadino. E ci sono ancora oggi.

Cosa è rimasto del fermento iniziale, degli investimenti pubblici e dei lavoratori? Proviamo a fare una passeggiata in centro. Iniziamo da piazza Roma. L’acquedotto è in ri-strutturazione, di fianco c’è l’ex Arcobaleno, poi Sagest, ora Ima (Industrie manifatturiere alimentari). Si producevano pomodori dentro quei capannoni. Pomodori biologici. Ora metà del terreno su cui sorge, ancora di proprietà pubbli-ca, è di nuovo a disposizione del comune. Non serve più alla fabbrica. Lo stabilimento ha chiuso i battenti. È fallita. Pontinia non presenta più condizioni economiche favorevoli per un imprenditore che vuole investire.Si chiamava AisCream quella che poi è diventata Pontigel e si nasconde in viale Mazzini. Faceva gelati, ghiaccioli e caf-fè decaffeinato. Un domani chissà cosa diventerà, ma ora

è ferma. Dal 2008 è in attesa di nuove consegne. Sin dai primi anni ’60 ha dato lavoro a decine di persone, perlopiù stagionali. Di certo è la meno visibile e ancora in buone condizioni, un incanto in confronto ai ruderi semi bruciati dell’ex Hilme in viale Italia.

Nel 1957 una ditta francese aveva ricevuto il contributo dalla Cassa del Mezzogiorno per costruire la Circe: prodotti elettronici, alta tecnologia. Una fabbrica di condensatori, te-levisori e circuiti stampati che percorrerà zoppa una strada sempre in salita. La struttura ha cambiato proprietà varie volte e i suoi 300 dipendenti erano costretti a fronteggiare ciclicamente dichiarazioni fallimentari e aspettare l’arri-vo del nuovo proprietario. Il comune decise di vendere il terreno per una cifra irrisoria all’epoca. Solo di recente ha partecipato all’asta fallimentare per ricomprarne una parte.

Cosa ci faremo? Molte le proposte: mercato ortofrutticolo

a Km 0, centro culturale, edilizia convenzionata. La storia dell’Hilme è rappresentativa di come abbia funzionato il sistema Cassa del Mezzogiorno nel nostro paese. Fiumi di investimenti a fondo perduto, in nome di uno sviluppo industriale che chiedeva di nascere e rafforzarsi. Fabbriche che aprono, si ampliano, danno lavoro a molte persone e dopo trent’anni chiudono, senza più un aiuto pubblico a sostenerle.Se usciamo poco fuori dal centro abitato e giungiamo a Mesa di Pontinia, il risultato dello strumento Cassa del Mezzogiorno ci si paleserà di fronte in tutta la sua velleità: l’ex Miralanza. Una cattedrale nel deserto nata nel 1966, inaugurata alla presenza di Giulio Andreotti. Un progetto grandioso che ha chiuso dopo 20 anni, lasciando in eredità una struttura fatiscente, residui di materiale tossico e un futuro da mega centro commerciale, che a quanto pare do-vrebbe essere il più grande della nostra provincia. Ancora un grandioso progetto per la bella addormentata!Per caso ci sono in cantiere altri progetti per questa eredità di capannoni industriali?

L’INCHIESTAdi ILENIA ZUCCARO di ALFONSO PERUGINI

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MAZZOCCHIO, IL SOGNO PERDUTO

L’area industriale di Mazzocchio si trova all’estremità del comune di Pontinia, in quella parte del territorio che confina con i comuni di Priverno e Sonnino a est e sud-est, con il

corso del fiume Ufente a nord e a ovest, e con l’argine destro del fiume Amaseno a sud.

A partire dal 1959, anno in cui viene inaugurata la or-mai compianta Fulgorcavi di Latina, che segna l’incipit dell’industrializzazione della nostra provincia, fino a tutti gli anni ’80 cominciano ad arrivare nell’area in-dustriale di Mazzocchio – che a differenza del nome si trova in zona Cotarda – le prime aziende che converto-no, almeno in parte, la tradizione agraria dei lavoratori, in operaia. Infatti, non è un caso che proprio in questi anni, oltre al boom economico, che coinvolge tutta la nazione, c’è ne anche uno demografico che fa schizza-re gli abitanti (ufficiali) di Pontinia, dai 5000 scarsi del 1961, ai quasi 10000 del 1971. Le tante società che arrivarono qui, furono anche straniere, tra cui la statu-nitense Alcoa, azienda produttrice di alluminio da tutti ricordata nel nostro territorio per gli enormi silos che da lontano sembravano astronavi. Ma anche aziende italiane come Europack, Oter – poi Nuova Oter –, o la Tecnogum, che nel 2002 venne devastata da un in-cendio. Il destino di quest’area industriale si spense a poco a poco fino ai primi anni duemila quando queste aziende si spostarono all’estero in cerca di manodo-pera a basso costo o, peggio ancora, dichiararono il fallimento. Tutto si riaccese però, nel 2002, quando a qualcuno venne la bell’idea di realizzare una centrale elettrica alimentata a gas naturale, Turbogas, nel mez-zo del nostro territorio. Dopodichè arrivò il progetto di una centrale elettrica a biomasse della potenza di 20 mW.

Quale sarà il futuro di questi progetti ancora non si sa, ma una cosa è certa: il comune e la popolazione non li vogliono.

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il cHininomarzo 2011 6 il cHinino

anno I n° 17

Quando una bancanon è solo una banca

si occupa dei bambini soli di Kinshasa, capitale del Congo oppure finanziando il progetto “Il Pane di Betlemme”, cura-to dai sacerdoti salesiani di Betlemme, i quali conducono un forno per sfamare la popolazione locale e allo stesso tempo portano avanti un centro di istruzione professionale per avviare i giovani al lavoro. Non mancano infine gli interventi per le comunità religiose, quella di sant’anna di Pontinia su tutte e le sponsorizzazio-ni per importanti eventi culturali.

BCC AGRO PONTINO

Essere banca del territorio significa contribuire al benessere dell’intera comunità sostenendone la crescita sociale. Per tutto il 2010, la Cassa Ru-rale ed Artigiana dell’Agro Pontino ha cercato di

essere vicina ai tanti gruppi ed associazioni che animano il territorio. E’ questo un impegno che la Cassa ha intrapreso nel tempo, senza soluzione di continuità, come possono testimoniare tutti coloro che sono ricorsi al suo aiuto o hanno usufruito delle tante iniziative promosse e realizzate in collaborazione con la Banca stessa.

Si tratta di interventi di beneficenza, sponsorizzazione e rappresentanza verso alcuni gruppi di riferimento, quali scuole, parrocchie, associazioni locali sportive, culturali e ricreative. Sempre più spesso il logo della Cassa Rurale di Pontinia campeggia nelle manifestazioni più importanti op-pure fa mostra di sé sulle maglie degli atleti. Basti pensare alla società di pallamano cittadina, di cui la Banca è il main sponsor dal 1992, o a quella di pallavolo e alla stessa società di calcio di Pontinia.

Un altro importante campo dove la banca interviene è il sociale, con interventi diretti ad associazioni come “La Rete” e la Nemesis con le quali ha consolidato da anni un sodalizio.

Meno conosciute ma non per questo meno importanti le opere dirette di sostegno che la banca fa all’estero, partecipando ad esempio al progetto “Maison Erica” che

La mia banca è differente, non è solo il fortu-nato slogan che ha accompagnato la cam-pagna pubblicitaria delle banche di Credito Cooperativo. E’ soprattutto la missione che

ogni giorno la Cassa Rurale ed Artigiana dell’Agro Pontino persegue, tanto nell’esercizio dell’attività ti-pica di ricevere e prestare denaro, quanto nel soste-gno della comunità locale. La Cassa ha cercato infine di valorizzare la propria attitudine di banca del territorio, per promuovere la sensibilizzazione ai temi della sostenibilità, del ri-spetto dell’ambiente, della cura dei bambini e degli anziani, della valorizzazione dei saperi tradizionali e della crescita culturale e morale dei soci e di quanti sono insediati nel territorio di competenza. Sono quelli messi in risalto gli elementi che testi-moniano un legame che si alimenta e consolida nel tempo in virtù del rapporto di reciproca fiducia fra la Banca ed il nostro territorio.

IL TERRITORIO, UNA PRIORITà

di Andrea Zuccaro

L’uomo è un animaLe SoCiaLe:«iL gruppo, un modo per ConfrontarSi»

La vita in società appare a noi “civilizzati” un elemento

imprescindibile, naturale, tanto che passa inosservato.

Fin dall’infanzia il bambino socializza con coloro che ritiene più vicini caratterialmente, poi

crescendo si abitua a stabilizzarsi in un gruppo.

CROGIUOLO CITTADINO

arricchimento che ci appartiene più di quanto crediamo. Secondo Andrea «nel gruppo tutti hanno la possibilità di emergere confrontan-dosi». «La difficoltà - conferma Mario - sta proprio nel comprendere l’altro». Cosa che dipende, come dicono Carlos, Rebecca e Ilaria, dal rapporto che si instaura con le altre persone, che consente di essere più trasparenti.

Dunque, la pluralità non soffoca le singole entità, ma le fa sbocciare. Solo nei gruppi più ampi c’è il pericolo dell’omologazione. In fondo, non sembrano così lontani questi ragazzi, ma la scelta del gruppo è legata a fattori diversi: età, luoghi frequentati, comodità, stagioni, morfologia cittadina. Se ci fosse un luogo ospitale, forse, i nostri ragazzi diventerebbero più uniti e compatti, anche perché tra di loro

non c’è attrito,è solo che si conoscono poco. Infatti, «sareb-be bello avere la possibilità di confrontarci e unirci, vivendo la nostra città, e non fuggendola», come ha affermato Mario.

A quanto pare, i nostri ragazzi non aspettano altro che uno stimolo, un’opportunità, per met-tersi in gioco. L’input, forse, a loro manca per pigrizia, ma una buona dose di responsabilità ce l’ha anche la nostra comunità, che non fa abbastanza.

Ecco perché il Consiglio dei Giovani dovrebbe mettere a frutto le proprie risorse per nuove e interessanti iniziative: questi ragazzi hanno solo bisogno di essere invogliati, e così da piccole macchie diventeranno un’unica e compatta figura.

La civiltà ci ha insegnato a considerare normale il rela-zionarci con gli altri creando gruppi separati. E anche a Pontinia i ragazzi hanno sentito l’impulso di condividere tra loro le proprie esperienze. Solo entrando nei loro

microcosmi si comprende che, in realtà, tra i vari gruppi ci sono più convergenze, che divergenze.

«Il gruppo è un insieme di amici, un luogo di sfogo. Come fai a stare da solo?», Gianmarco Potenziani, 17 anni, bar Alceste. «L’uomo è fatto per stare in gruppo, è dimostrato anche dagli uomini primitivi che sentirono la necessità di farsi forza l’un l’altro per superare le difficoltà», Rebecca Zamuner, 18 anni, piazza Pio VI. «la solitudine distrugge l’uomo», Andrea Babbo, 18 anni, piazza Pio VI. «far parte di un gruppo significa mettersi in gioco, devi essere te stesso. Le esperienze di gruppo hanno più valore di quelle vissute da soli», Mario Della Rocca, 20 anni, parrocchia. «L’uomo neces-sita un confronto con gli altri», Flaminia Casalati, 18 anni, scuola don Milani. «l’uomo ha bisogno di amici, protezione e conforto», Carlos Ramirez, 23 anni, bar Colonial. «Il gruppo è un’esigenza. Qui ci si confronta al di là delle differenze di sesso ed età: l’importante è stare insieme», Ilaria Toselli, 19 anni, parrocchia.

Tutti, seppure utilizzando parole diverse, ci hanno spiegato che non si può vivere da soli per una necessità imminente: crescere speri-mentando il dissimile. L’altro non è un nemico, o un estraneo, ma un

testo di FEDERICA GUZZONillustrazione di vALERIA PANNUNZIO

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il cHininomarzo 2011 8 il cHinino

anno I n° 19

PONTINIA ONORA L’UNITà D’ITALIA

Il crescente interesse della cittadinanza intorno a tutti gli eventi culturali ha indotto l’Ammini-

strazione Comunale a ripensare il tradizionale ca-lendario teatrale di primavera, integrandolo con diverse ed importanti serate musicali.

Il 150°anniversario dell’unità d’Italia, che tutti i Comuni sono stati invitati a celebrare adeguata-mente, ha fornito un’ ideale e naturale caratteriz-zazione a quest’ ultima, impegnativa stagione al Teatro Fellini. Sarà un viaggio attraverso l’Italia dopo un secolo e mezzo di storia raccontato a più voci. Vi aspettiamo!

Patrizia Sperlongaassessore alla cultura

2 Marzo 2011 Mozart e Pulcinella teatro

Ore 21:00 - Ingresso gratuito

6 Marzo 2011 “Assolo” di E. Femiani teatro

Ore 18:00 - Ingresso gratuito

12 Marzo 2011 Dianara EnsembleMusica napoletana e romana

Ore 21.00 - Ingresso gratuito

18 Marzo 2011Partire partiròcanti popolari risorgimentali

italiani

Ore 21.00 - Ingresso gratuito

20 Marzo 2011 Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, 150 anni di storie cantateConcerto per l’Unità d’Italia

Ore 18:00 - Ingresso gratuito

1 Aprile 2011 Il ponte sugli Oceani. Amori teatro

Ore 21.00 - Ingresso: € 13,00

14 Aprile 2011 “Noi le ragazze degli anni ‘60”di G. Scuccimarrateatro

Ore 21.00 - Ingresso: € 13,00

6 Maggio 2011 Maramao Social Club Swing italiano dei primi del ’900, Trio Lescano e Quartetto Cetra Concerto

Ore 21:00 - Ingresso gratuito

INFOtel. 380 722231teatrofellinipontinia.com

FIERA DI MARZODal 19 al 20 MarzoPiazza Indipendenza

Consorzio Prisma di Latina, Fiva e Confcommercio, con il patrocinio del Comune di Pontinia, daranno vita alla prima edizione della Fiera di Marzo. Una Festa del Papà indi-menticabile da trascorrere tra collezionismo, artigianato e antiquariato.

PONTINIA EXPòDal 16 al 25 AprilePiazzale ASL All’interno della manifestazione ci saranno momenti dibatti-to politico e culturale con esponenti della Giunta regionale e operatori dei vari settori economici.

Vi saranno momenti di degustazioni gratuite di prodotti tipici locali e il “1° Concorso della migliore Mozzarella di Bufala Pontina” con arbitri degustatori specializzati.

Ogni sera sarà animata da canti, danza e cabaret.Ci sarà l’angolo per i bambini e il gran finale con i fuochi d’artificio.

www.fieradipontinia.it

PONTINIA IN FIOREDal 6 al 8 MaggioParco di via Cavour Seconda edizione della Fiera Florovivaistica: dai fiori agli odori, il percorso si svolgerà all’interno del suggestivo parco di Via Cavour.

Sono attesi numerosi stand di aziende florovivaistiche pro-venienti dalla provincia di Latina e non solo, per quello che vuole diventare un appuntamento fisso per chi ama i fiori. Ernesto BilottaAssessore alle Attività Produttive

NEWS DAL COMUNE

«iL diSSeSto finanziario non C’era» parLa iL SindaCo tomboLiLLo

«Difficoltà economiche, danno d’immagine per il paese, tasse elevate ai massimi livelli. Per

un dissesto finanziario che non era vero, era insussistente: semplicemente, non c’era»

«Non è bello avere addosso l’etichetta

del fallimento»

NEWS DAL COMUNE

della delibera fossero errati. Infatti, da una situazione di conti negativi (-13 milioni di euro), ci si è trovati addirit-tura in positivo. Dunque, il debito alla base della dichia-razione di dissesto non era vero. Una brutta pagina nella storia di Pontinia, un grave danno d’immagine al paese, bollato con l’etichetta del fallimento». Sindaco, quali sono state le conseguenze di questo stato di «anomalia» fi-nanziaria, come lei stesso l’ha definita?«Il danno economico non è indifferente, amministrare

in queste condizioni porta a scelte forzate. Per cinque anni non abbiamo assunto: il personale è minimo e la mancanza di risorse umane non consente di rispondere al meglio al carico burocrati-

co. Si è dovuto viaggiare con una marcia ridotta anche perché ogni atto amministra-tivo deve passare i controlli del ministero, che rallentano le procedure».

Come hanno risentito del dissesto le tasche dei cittadini? «I cittadini hanno dovuto sopportare le tasse al massimo, dal 2004 pagano le tasse ai più alti livelli. Sia la tassa sui rifiuti (Tarsu), sia l’Ici (imposta comunale sugli immobili) viene pagata dai cittadini al 100%. Non è stato un bel regalo per la comunità».

Allora, il Comune dove ha trovato i fondi necessari per le opere pubbliche? Le entrate delle imposte comunali come sono state utilizzate?

Questo è il pare-re del sindaco di Pontinia, Eligio Tombolil-

lo, che abbiamo intervistato per fare un punto sull’attuale scenario e capire le rispo-ste dell’amministrazione comunale.

Perché ritiene che il de-bito alla base del dissesto non era vero?«Nel nostro caso siamo di fronte a un dissesto finan-ziario anomalo. E i numeri lo confermano. Le casse comu-nali sono in avanzo positivo di poco superiore ai 4 milioni e 500 mila euro, partendo da un fondo cassa disponi-bile di circa 6 milioni e 700 mila euro. Questo è il debito reale. I tecnici del ministero dell’Economia nell’analizzare i dati della delibera si sono basati solo sulla firma in cal-ce e hanno messo il loro tim-bro, così come il Consiglio di Stato. Ma la perizia effettua-ta dalla commissione tec-nica – organo straordinario di liquidazione (osl) – sulle carte contabili del Comune ha dimostrato come i numeri

«Un grande aiuto l’ha dato la Regione Lazio, soprattutto durante il governo della giun-ta di Piero Marrazzo (Pd). La stragrande maggioranza dei finanziamenti per le opere pubbliche, per la cultura e i servizi sociali, vengono dalla Regione. Le entrate delle imposte sono servite a investimenti mirati e di qua-lità, in particolare nei servizi sociali: mense scolastiche e trasporti. Abbiamo cercato di contenere i costi facendoci carico del 60% delle spese, con il contributo delle fami-glie al 40%».

Come valuta questi anni di amministrazione?«Positivi. Nonostante le dif-ficoltà economiche abbiamo dato una buona risposta ai bisogni dei cittadini. Per fare un esempio, oggi abbiamo 30 posti di asili nido con-venzionati per bambini d’età inferiore ai 3 anni mentre, fino a poco tempo fa, non esistevano che quelli per età compresa tra i 3 e i 5 anni».

di Paolo Periati

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BIBLIOFAGIA

JUMP AROUND MUSIC

marzo 2011il cHinino

«Ho viSto L’egitto in fiamme» La teStimonianza di CriStina

La popolazione egiziana ha deciso.Dopo tre settimane di scontri e manifestazioni Mubarak si dimette

Massimiliano Santini, Aurora e Psiche Editore - euro 9,90

di Paolo Periati

11 il cHininoanno I n° 1

Da Roma a Boston, pas-sando per Pontinia, i Pink Puffers raccontati da Cristian Lombardi.

Ho il piacere d’intervista-re Cristian Lombardi,

nostro concittadino e percussionista della banda.

Quando hai iniziato a suonare nei “Pink Puffers”?«Era il maggio 2008, spinto dalla voglia di sperimentare for-mule diverse rispetto alle rock band, cercavo da tempo una situazione dove potevo entrare in contatto più libera-mente con il pubblico e alla fine ho trovato i Pink Puffers». vi definite una drum’n’brass phunk band, puoi spiegarci che significa?«Il termine phunk è l’insieme di punk e funk, due generi musicali che derivano dal rock. Le drum’n’brass band sono bande di fiati (ottoni), integrate dalle percussioni. Nascono agli inizi del novecen-to a New Orleans, città dove la vita scorre tranquilla, tutt’altro ri-spetto alla frenesia di New York. In occasione dei riti funebri dietro al feretro, una brass band procedeva a ritmo lento coinvolgendo folle di persone, per poi vederli di ritorno dal cimitero con repertori più gioviali e ritmi accelerati». Dal dolore alla festa di Carnevale, siamo nel pieno del pe-riodo di Carnevale, quali sono le prossime date?

«Su invito del comune di Roma, suoneremo nella mattinata di sa-bato 5 marzo a Boccea, e il pomeriggio saremo al centro sociale occupato Spartaco, quartiere Tuscolano. Domenica mattina a Ci-vitavecchia per la sfilata dei carri allegorici e domenica 13 marzo al Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto: la famosa festa che ricorda l’autoliberazione del paese dal giogo dello stato pontificio nel 1862, una grande celebrazione dal forte valore simbolico».

Siete una street band e di strade ne avete percorse tante, anche internazionali.«Sì. Ero da poco entrato nella banda quando siamo partiti per il tour fin ora più importante della mia vita. Un tour americano che ci ha visti partecipi d’importanti rassegne: Brooklyn (New York), e Honk Festival di Boston. Suonavamo ovunque, nelle strade con le altre band, nelle università, nei teatri e nelle feste private. Un’altra grande esperienza è stato il festival Des Fanfares di Montpellier, in Francia».

Parlami dell’esperienza nelle strade del tuo paese l’estate scorsa per il Rock’n’Blues Festival. «Pontinia ha reagito benissimo allo stimolo dei Pink Puffers, sono rimasto sorpreso del calore trasmesso. Il cordone umano danzan-te che ci ha accompagnato da Piazza Indipendenza all’Anfiteatro Verga è stato stupendo».

Aspettando di vederli tornare nelle strade di Pontinia, per poter continuare a danzare a ritmo phunk, rimanete sintonizzati sulla stazione Pink Puffers sul sito www.pinkpuffers.com

di Gianpaolo Danieli

Stanchi di fare la fame nel loro paesino del Veneto, i due figli mi-

nori di bartolo masiera prendono una decisione coraggiosa che cambierà per sempre la vita delle loro famiglie: emigrare al sud, in quella campagna romana dove era iniziata la bonifica delle Paludi Pontine e dove, si diceva, affidassero dei poderi e tanta terra

da coltivare ai coloni. Così, insieme alle loro mogli e ai figli, lascia-no il fratello maggiore e il vecchio padre con la speranza di una futuro migliore.

Una volta giunti in palude, «tra sporchi e analfabeti briganti dal coltello facile, che non hanno voglia di far niente», come l’anziano capofamiglia apostrofa gli abitanti del luogo, protagonista della storia diventa la piccola Vincenzina Masiera. Lei è La ragazza della palude che, nel romanzo storico d’avventura di Massimilia-no Santini, attraverso scoperte e amicizie, accompagna il lettore alla conoscenza di una realtà nuova, divenendo lei stessa paradig-ma della convivenza sociale.

Tra lotta alla malaria e vita nei campi, tra case coloniche, pantani, lestre e nuove città, nel libro si narrano le difficoltà di adattamento dei Masiera, del rapporto con i pastori che diviene amicizia recipro-ca, e di quello con i funzionari delle istituzioni (l’Opera nazionale combattenti e il fattore) che spesso si rivela vessatorio. Ampio spazio è dato all’importanza dell’integrazione socio-culturale, al rispetto dell’altro al di là di ogni pregiudizio. Gli eventi della trama occupano la seconda parte del libro: la famiglia Masiera si ritro-verà coinvolta, suo malgrado, in un losco giro d’affari retto da un burbero fattore, che tenterà di tutto per distruggere il loro sogno.

La narrazione è dinamica e scorrevole anche se questo, a vol-te, porta a terminare il racconto degli eventi in modo troppo bru-sco. Così come i dialoghi che, se da un lato risultano molto brevi, dall’altro sono facili da comprendere e riescono a cogliere l’at-tenzione del lettore. Il libro offre diversi spunti di riflessione per conoscere chi eravamo e i luoghi della nostra terra. La storia dei pionieri della bonifica e del loro incontro con l’altro, qui diventa l’esempio migliore per ricordarci che facciamo parte di un vero e proprio meltin’ pot culturale.

di pa.per.

«Il 14% della popolazione vive con un dollaro al giorno»

non sapendo realmente cosa sono perché non le hanno mai sperimenta-te, è una delle emozioni più forti che io abbia mai provato. Sono rimasta molto colpita dalla solidarietà del popolo egiziano che durante quelle giornate si preoccupava che tutti stessero bene, anche i poliziotti, sen-za discriminazioni».

Qual è la situazione dei diritti umani? «Pessima, è uno dei motivi della ribellione al regime di Hosni Muba-rak. Dal 1981 vige lo stato d’emergenza

che da pieni poteri alla polizia. Questo vuol dire che chiunque può essere considerato sospetto, sottoposto a torture e detenzioni preventive. Come nel caso di Khaled Said, il

giovane blogger pestato a morte dalla polizia e divenuto simbolo della rivolta. Non ci sono libertà d’espressione e d’associazione, le elezioni sono false, ci sono discriminazioni di genere. Il

governo diffonde la paura per giustifica-re i soprusi, ma ora l’Egitto ha deciso di alzare la testa».

Quanto hanno inciso le difficoltà economiche? «In un paese dove il 14% della popolazione vive con un dollaro al giorno, primo importatore di grano dell’area mediterranea, un rialzo dei prezzi dei beni primari incide mol-to. Già nel 2008 c’erano state prote-ste per l’aumento del pane, ora anche la verdura ha subito un forte incremen-to e se non ci sarà presto stabilitàpolitica il problema si aggraverà».

Hanno senso i nostri timori per l’estremismo?«La preoccupazione per l’organizzazio-ne dei fratelli musulmani deriva dalla cattiva informazione. Esistono frangeestremiste così come ce ne sono nei movimenti politici occidentali. Hanno forte appoggio popolare perché arriva-no dove le istituzioni egiziane latitano: assistenza medica, scolarizzazione, distribuzione di cibo. Noi, prima di allarmarci, dovremmo orientare meglio i nostri aiuti, educare e formare le nuove generazioni con i valori della democrazia».

Hai in calendario iniziative di solidarietà? «comune di Pontinia e cantiere creati-vo sono disponibili per una raccolta di beni materiali per aiutare la popolazio-ne egiziana, ma occorre attendere, si potrà fare solo con la situazione stabi-lizzata e attraverso canali ufficiali».

Egitto, Il Cairo, piazza Tahrir, ultima settimana di gennaio del 2011. Da ogni angolo della città si odono giovani,

vecchi, donne e bambini gridare «libertà e democrazia», due parole temute da un governo dispotico che opporrà la violenza alle proteste pacifiche. Tra la folla in quella piazza c’era anche una nostra concittadina, Cristina Cocchieri, che da tre anni vive con il marito nella capitale egiziana, dove fa l’insegnante e coopera con una ong italiana (Ciss, Cooperazione internazionale sud sud). Rimpatriata, ha lasciato i propri amici con la speranza di tornare al più presto in un Egitto nuovo. L’abbiamo incon-trata durante il presidio di solidarietà con il popolo egiziano Siamo tutti Khaled Said organizzato dall’associa-zione culturale Cantiere Creativo, con il patrocinio del comune di Pontinia. È stata l’occasione per ascoltare la sua esperienza e farci raccontare cosa vuol dire vivere nella povertà, senza libertà politica e nella pressoché totale nega-zione dei diritti umani.

Che sensazioni hai provato in piazza Tahrir? «L’Egitto è un paese che cerca disperatamente la libertà ed essere testimone di un evento storico di tale portata è qualcosa di indescrivibile. Vedere un intero popolo chiedere a gran voce libertà e democrazia, forse

PONTINI ALL’ESTERO

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il cHininomarzo 2011 12 il cHinino

anno I n° 113marzo 2011il cHinino 12

CINEDOCUFORUM

Sembra proprio che l’opificio delle teste dure crea-tive stia ritessendo le fila di una, a detta loro, «in-teressante» rassegna cinematografica, che ave-va già scomodato il Teatro Fellini nel 2010. C’era

da aspettarselo da quegli irriverenti dell’Associazione Cantiere Creativo.

Il via è arrivato sotto lo sguardo attento di Michael Moore il 20 febbraio con Capi-talism: A Love Sto-ry, un documentario rivelatore, o meglio, un promemoria per chi continua a confon-dere capitalismo con democrazia.

La riflessione sociale si spinge oltre, il 27 febbraio, arrivando alla punta estrema dell’Alaska, in com-pagnia di Alexander Supertrump con il film Into The Wild, di Sean Penn.

Il 6 marzo, alle ore 20:30, ci ritrovere-mo in sala con il film Mio fratello è figlio unico, ambientato a latina negli anni ’60: i due fratelli Ac-cio e Manrico sono i protagonisti del film di Daniele Lucchetti ispirato al romanzo «Il Fasciocomunista» di Antonio Pennacchi.

Il 13 marzo alle 18 sarà la volta del film Vogliamo anche le rose, di Alina Marazzi, un lungometraggio dalla parte delle donne, che svelerà il ruolo della donna negli anni ’60 e ‘70, per offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti. Parlerà con noi l’editorialista della storica ri-vista «Noi Donne», Tiziana Bartolini.

Con il film Un amore per l’acqua. Flow, di Irena Salina, sabato 2 aprile riempiremo goccia a goccia quel vuoto informativo che dilaga con indifferenza nei confronti di ciò che ci da la vita: l’acqua. Interverranno Alberto De Monaco, referente del comitato provin-

Going to California suonavano i Led Zeppelin e vi consiglio di alzare il volume dei vostri Ipod per godervi al meglio

l’arrivo a Campo Soriano, Monumento naturale tra Sonnino e Terracina in Provincia di Latina.

Un viaggio sospeso nel tempo in un paesaggio atipico ed ori-ginale a pochi chilometri dal mare. Per un attimo vi sembrerà di attraversare la campagna californiana tra distese di vite ai piedi di una montagna carsica che è unica, nella sua morfolo-gia, nel bacino mediterraneo.

Ad accogliervi la “Cattedrale”, un monolite di natura calca-rea alto oltre 15 metri, in compagnia di altri più piccoli che sembrano creati ad arte come a voler inscenare un racconto mistico, fugace e metafisico.

Lasciata la “Cattedrale” alle spalle, addentratevi nel percorso naturalistico, anche se molto sui generis, dove tra proprietà privata e zona demaniale troverete crateri naturali, pozze d’acqua e rocce scolpite dal tempo. Sarà importante, oltre a

non inciampare dato il sentiero accidentato, non rimanere preda del tempo che vi sem-brerà non scorrere.

Il percorso, ben illustrato da appositi

pannelli, vi condurrà fino a una vecchia cava di pietra. Vi sembrerà di calpestare le rovine Maya del centroamerica:

ciale Acqua Pubblica, e Giorgio Libralato, promotore del comitato referendario di Pontinia.

Viva rimane la ferita della strage delle torri Gemelle dell’ 11 set-tembre 2001, data divenuta simbolo di un profondo cambiamen-

to mondiale, che rivivre-mo il 10 Aprile alle 18 attraverso l’insieme degli «undici cortometraggi di 11 minuti, 9 secondi e 1 decimo», nel film del pro-duttore Alain Brigand.

My name is Khan, pellicola di Karan Johar, scelta dalla comunità indiana di Pontinia, ver-rà proiettata l’8 maggio alle 18. «Il mio nome è Khan e non sono un terrorista», diventerà un monito contro i pregiudi-zi sociali che dopo l’11 settembre 2001 hanno additato indistintamente i musulmani come terro-risti. Con questo «Forrest Gump indiano», conclu-deremo il nostro viaggio all’insegna della diver-sità e dell’integrazione culturale.

Non mancheranno spazi dedicati all’animazione cinematografica. Il pri-mo sarà il sagace Per-sepolis, (27 marzo ore 18), uno spaccato auto-biografico che descrive infanzia e adolescen-za dell’autrice iraniana Marjane Satrapi.

Passeremo alla dolcezza e alla costanza di Elzéard Bouffier, il pastore che combatte la de-forestazione, nel cortometraggio: L’uomo che piantava gli al-beri di Frédéric Back, tratto dal libro di Jean Giono. Per concludere con la spirale immaginativa del nipponico Hayao Miyazaki con la streghetta Kiki, consegne a domicilio, (21 aprile ore 18), che ci farà viaggiare nel mondo della fantasia.

di Annalisa M.- Gianpaolo D.- Lorenza L.

la montagna scolpita e i frammenti rimasti giocheranno con la vostra fantasia senza controindicazioni. E per rimanere in tema, fate attenzione appena lasciata la strada asfaltata per quella sterrata, alle voragini che si trovano a lato della via che vi porta vicino la “Cattedrale”. Due grandi cavità così profonde che paiono pronte a risucchiarvi verso il centro della Terra.

testo e foto di Alessandro Cocchieri

viaggio immaginario a

Campo Soriano

• www.comune.terracina.lt.it/turismo/

camposoriano/index.html

• http://www.parks.it/mn.campo.soriano/

par.php

LINK UTILI

«Munitevi di acqua e di molta fantasia, il resto andrà da se»

Sopra, i campi di vigne che circondano il monolite.In alto, la “Cattedrale” vista da vicino.

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il cHininomarzo 2011 14 il cHinino

anno I n° 115

UTILITà

DONAZIONI AvIS

Da Pontinia per Latina FERIALI: 05:35 - 06:25SA - 06:35NS - 06:55 07:10 - 07:20 07:25 - 07:30(NS) - 07:30 07:35 - 07:40(SA) - 07:40 - 07:40 07:55 - 8:35 09:00 - 10:00 - 10:30 - 11:25 - 12:30 12:5513:00 - 13:00 - 13:25 - 13:45(SA) - 13:55(NS) 14:05 - 14:10 14:20 - 14:55(NS) - 15:10 - 15:50 16:45(NS) - 17:00(SA) - 17:55(NS) 18:25 - 20:30 FESTIvI: 08:25 - 09:35 - 15:35 - 16:45 - 16:55 - 20:25(NS) escluso il sabato (SA) si effettua il sabato

Da Latina per Pontinia FERIALI: 06:15 - 07:00 - 07:25 - 07:50 - 08:00(NS) 08:15(SA) - 08:25(NS) - 09:00 - 10:15 - 10:40 - 11:15 11:30 - 12:00 - 12:35 12:45 - 13:00 - 13:05 13:40 - 13:45 - 13:45 - 14:00 14:10 - 14:2014:40 - 15:00 - 15:35(NS) - 16:55 - 17:15 - 17:30 18:10 18:45(NS) - 19:40 - 20:15(NS) - 21:00(NS) FESTIvI: 09:30 - 10:05 - 10:35 - 17:20 - 17:30 - 20:50(NS) escluso il sabato (SA) si effettua il sabato

Da Pontinia per FS Priverno-Fossanova09:25 - 11:55 - 13:30 - 15:25 - 17:55 - 18:35

Da FS Priverno-Fossanova a Pontinia07:00 - 07:00 - 10:05 - 12:40 - 13:05 16:25(NS) - 16:40

Da Pontinia per TerracinaFERIALI: 07:50(1) - 08:15(1) - 11:05(1) - 12:25(1) 13:25(1) - 14:10(1) 14:25(2) - 14:35(1) - 16:00(NS) 17:20(1) - 19:10(NS) - 20:40(NS) 21:25(NS)

FESTIvI: 10:30(1) - 10:58 - 17:45(1) - 21:15(1)

(1) Appia Migliara 48 Bv - Appia Migliara 50 Bv - Appia Migl. 52 bv - Ca-

sale orsini (2) Borgo Vodice - Migliara 54 - Mediana Campo Di Grano

bv - La Marna - Borgo Hermada - Terracina Via Badino (NS) escluso il

sabato - (SA) si effettua il sabato

Da Terracina per PontiniaFERIALI: 05:10(1) - 05:50 (SA) (1) - 06:00(NS) (1) 06:20(2) - 07:00(1) 07:05(1) - 08:25(1) - 09:25(1)

11:55(1) - 12:20(1) - 13:10(SA) (1) - 13:20(NS) (1) 13:45 - 14:20(NS) (1) - 17:20(NS) (1) - 19:55(1)

FESTIvI: 09:00(1) - 15:00(1) - 16:10(1) - 19:50(1)

(1) Casale Orsini - Appia Migliara 52 bv - Appia Migliara 50 bv - Appia

Migliara 48 bv (2) Borgo Hermada - La Marna - Mediana Pantalone

Bv - Migliara 54 - Borgo Vodice - Appia Migliara 52 bv (NS) escluso il

sabato (SA) si effettua il sabato

Per calcolare gli orari di partenza da Sezze Romano aggiungere circa 9 minuti all’orario di partenza da Fossanova. Per i treni che partono da Latina aggiungere circa 15 minuti all’orario di partenza da Fossanova.

Le donazioni si terranno presso il presidio permanente dell’AVIS di Pontinia, in via IV Novembre.

Treni regionali da Priverno/Fossanova per Roma Termini

P a04:34 - 05:35 04:51 - 06:00 05:55 - 06:58 06:08 - 07:18 06:32 - 07:32 06:43 - 07:4706:59 - 07:59

P a07:14 - 08:24 07:59 - 08:53 08:12 - 09:13 08:18 - 09:18 09:12 - 10:1010:18 - 11:16 11:12 - 12:10

P a12:12 - 13:10 13:12 - 14:10 14:12 - 15:10 15:12 - 16:1016:12 - 17:10 17:12 - 18:10 17:23 - 18:26

P a18:12 - 19:10 19:12 - 20:10 20:17 - 21:16 21:12 - 22:10 22:15 - 23:22

MARZOsabato 5 domenica 6 sabato 19 domenica 20

APRILEvenerdì 8domenica 10sabato 30

MAGGIOsabato 7 domenica 8 sabato 21 domenica 22

GIUGNOsabato 4 domenica 5 sabato 25 domenica 26

COTRAL

FS

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