il centro aprile 2014

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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XIV - n° 143 Aprile 2014 Aprile 2014 Aprile 2014 Aprile 2014 Aprile 2014 L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Un qualunquismo scellerato segue a pag. 2 Il tiro a tre Un articolo dell’On. Ivo Butini I tre furono capi di governo di Ger- mania, Francia e Italia, rispettivamen- te Konrad Adenuauer, Robert Schu- man e Alcide De Gasperi. Li chiama il trio Alfred Grosser nella sua “Storia della Germania dopo il 1945”. Furono tre cattolici, tre demo- cratici cristiani che venivano da zone di frontiera (Renania, Lorena, Trenti- no). Conoscevano bene il giuoco delle frontiere ed erano decisi a eliminare le cause delle guerre europee. Nel giuo- co delle frontiere Schuman diventò cit- tadino francese a 33 anni, De Gasperi cittadino italiano a 38. Il 24 settembre 1952, De Gasperi ri- cevette in Aquisgrana il “Premio Carlo Magno”. Nel suo saluto il borgoma- stro di Aquisgrana affermò che l’av- venire non si costruisce col diritto della forza, ma con “la pazienza del metodo democratico”. La pazienza è uno dei dodici frutti del- lo Spirito Santo e De Gasperi la richia- mò spesso nei suoi discorsi. In Aqui- sgrana, quando rispose al borgoma- stro, De Gasperi ricordò le disperate parole che Alessandro Manzoni mette in bocca al re longobardo morente nella tragedia “Adelchi”, sul fatale andare della storia europea lungo uno scena- rio di guerre. Nella conclusione, De Gasperi fissò un confronto tra istituzioni sopranazionali, in quel caso europee, e una “mentalità europea”. De Gasperi fu chiaro e profetico: “le istituzioni sopranazionali sarebbero in- sufficienti se si trasformassero in una palestra di competizione di interessi Cresce la preoccupazione per l’andamento del sistema pae- se relativamente agli aspetti di uno stagnante andamento del- l’economia che alimenta, in- dubbiamente, motivi di cre- scente preoccupazione oltre ad estendere il clima di protesta che sta coinvolgendo un po’ tutto il paese. Un paese così in crisi dovreb- be fare leva su un alto tasso di senso di responsabilità da parte delle forze politiche, sociali ed economiche ed in- vece assistiamo, sconcertati e preoccupati ad una involuzio- ne che sta assumendo effetti sempre più irresponsabili ed ir- razionali. Abbiamo da circa due mesi un governo presieduto da Matteo Renzi, sul cui iter formativo abbiamo già espresso alcune perplessità e riserve: ma è co- munque il governo della Na- zione supportato da una mag- gioranza, non certamente or- ganica, ma che, comunque, segue a pag. 2 incontro con Lunedì 14 Aprile - h. 1 8 c/o il Circolo Culturale «Il Centro» Via Trieste 7 - Livorno Dott. Alberto Ricci Presidente Confindustria Livorno Moderatore: Enrico Dello Sbarba particolari, se non ci fosse una menta- lità europea”. E introdusse un concet- to difficile e severo qual è “l’interesse superiore” che presiede alla costruzione dell’Europa. Il trio oggi non c’è più. Residua qual- cosa nella parte tedesca, con qualche sporadico rimbalzo francese. L’Italia è nella confusione della seconda repub- blica. Inesorabili sono passati gli anni. Il 29 aprile del 2013, nell’Ambasciata di Spa- gna presso la Santa Sede in Roma, si tenne un incontro dal titolo “Europa dove?”. Erano presenti il Ministro degli Affari Esteri spagnolo José Manuel Garcia- Margallo e l’ex Presidente del Consi- glio italiano Romano Prodi, inviato spe- ciale delle Nazioni Unite per il Sahel. Tenne la relazione il cardinale Giovan- ni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi. Il cardinale Re fece tre affermazioni

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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XIV - n° 143 Aprile 2014Aprile 2014Aprile 2014Aprile 2014Aprile 2014

L’Editorialedi Enrico Dello Sbarba

Unqualunquismo

scellerato

segue a pag. 2

Il tiro a treUn articolo dell’On. Ivo Butini

I tre furono capi di governo di Ger-mania, Francia e Italia, rispettivamen-te Konrad Adenuauer, Robert Schu-man e Alcide De Gasperi.Li chiama il trio Alfred Grosser nellasua “Storia della Germania dopo il1945”. Furono tre cattolici, tre demo-cratici cristiani che venivano da zonedi frontiera (Renania, Lorena, Trenti-no). Conoscevano bene il giuoco dellefrontiere ed erano decisi a eliminare lecause delle guerre europee. Nel giuo-co delle frontiere Schuman diventò cit-tadino francese a 33 anni, De Gaspericittadino italiano a 38.Il 24 settembre 1952, De Gasperi ri-cevette in Aquisgrana il “Premio CarloMagno”. Nel suo saluto il borgoma-stro di Aquisgrana affermò che l’av-venire non si costruisce col diritto dellaforza, ma con “la pazienza del metododemocratico”.La pazienza è uno dei dodici frutti del-lo Spirito Santo e De Gasperi la richia-mò spesso nei suoi discorsi. In Aqui-sgrana, quando rispose al borgoma-stro, De Gasperi ricordò le disperateparole che Alessandro Manzoni mettein bocca al re longobardo morente nellatragedia “Adelchi”, sul fatale andaredella storia europea lungo uno scena-rio di guerre.Nella conclusione, De Gasperi fissò unconfronto tra istituzioni sopranazionali,in quel caso europee, e una “mentalitàeuropea”.De Gasperi fu chiaro e profetico: “leistituzioni sopranazionali sarebbero in-sufficienti se si trasformassero in unapalestra di competizione di interessi

Cresce la preoccupazione perl’andamento del sistema pae-se relativamente agli aspetti diuno stagnante andamento del-l’economia che alimenta, in-dubbiamente, motivi di cre-scente preoccupazione oltre adestendere il clima di protestache sta coinvolgendo un po’tutto il paese.Un paese così in crisi dovreb-be fare leva su un alto tassodi senso di responsabilità daparte delle forze politiche,sociali ed economiche ed in-vece assistiamo, sconcertati epreoccupati ad una involuzio-ne che sta assumendo effettisempre più irresponsabili ed ir-razionali.Abbiamo da circa due mesi ungoverno presieduto da MatteoRenzi, sul cui iter formativoabbiamo già espresso alcuneperplessità e riserve: ma è co-munque il governo della Na-zione supportato da una mag-gioranza, non certamente or-ganica, ma che, comunque,

segue a pag. 2

incontro con

Lunedì 14 Aprile - h. 18c/o il Circolo Culturale «Il Centro»

Via Trieste 7 - Livorno

Dott. Alberto RicciPresidente Confindustria Livorno

Moderatore:Enrico Dello Sbarba

particolari, se non ci fosse una menta-lità europea”. E introdusse un concet-to difficile e severo qual è “l’interessesuperiore” che presiede alla costruzionedell’Europa.Il trio oggi non c’è più. Residua qual-cosa nella parte tedesca, con qualchesporadico rimbalzo francese. L’Italiaè nella confusione della seconda repub-blica.Inesorabili sono passati gli anni. Il 29aprile del 2013, nell’Ambasciata di Spa-gna presso la Santa Sede in Roma, sitenne un incontro dal titolo “Europadove?”.Erano presenti il Ministro degli AffariEsteri spagnolo José Manuel Garcia-Margallo e l’ex Presidente del Consi-glio italiano Romano Prodi, inviato spe-ciale delle Nazioni Unite per il Sahel.Tenne la relazione il cardinale Giovan-ni Battista Re, prefetto emerito dellaCongregazione per i Vescovi.Il cardinale Re fece tre affermazioni

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e-mail: [email protected] Politica

Un qualunquismoscellerato

dalla prima pagina

Periodico mensiledel Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005Redazione ed Amministrazione:Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

e.mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il 7/4/20147/4/20147/4/20147/4/20147/4/2014

Hanno collaborato a questo numero:Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Cristina Battaglini, Marcello Battini,Ettore Bonalberti, Ivo Butini, LauraEttore Bonalberti, Ivo Butini, LauraEttore Bonalberti, Ivo Butini, LauraEttore Bonalberti, Ivo Butini, LauraEttore Bonalberti, Ivo Butini, LauraConforti Benvenuti, AlessandrConforti Benvenuti, AlessandrConforti Benvenuti, AlessandrConforti Benvenuti, AlessandrConforti Benvenuti, Alessandro Coro Coro Coro Coro Cor-----sinovi, Fabio Figara, Francesco Ga-sinovi, Fabio Figara, Francesco Ga-sinovi, Fabio Figara, Francesco Ga-sinovi, Fabio Figara, Francesco Ga-sinovi, Fabio Figara, Francesco Ga-gliardi, Luca Lischi, Mario Lorenzi-gliardi, Luca Lischi, Mario Lorenzi-gliardi, Luca Lischi, Mario Lorenzi-gliardi, Luca Lischi, Mario Lorenzi-gliardi, Luca Lischi, Mario Lorenzi-ni, Silvia Menicagli, Matteo Pieracci,ni, Silvia Menicagli, Matteo Pieracci,ni, Silvia Menicagli, Matteo Pieracci,ni, Silvia Menicagli, Matteo Pieracci,ni, Silvia Menicagli, Matteo Pieracci,Andrea Sargenti, Marisa Speranza,Andrea Sargenti, Marisa Speranza,Andrea Sargenti, Marisa Speranza,Andrea Sargenti, Marisa Speranza,Andrea Sargenti, Marisa Speranza,Franco Spugnesi.Franco Spugnesi.Franco Spugnesi.Franco Spugnesi.Franco Spugnesi.

COMITATO DI REDAZIONE:Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,

Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiAlberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,

Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,

Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

garantisce un sostegno che fa pernosicuramente sul Partito Democraticoe da uno spezzone (il Nuovo CentroDestra- una costola di quello che fu ilPdL di berlusconiana memoria) e dialtre componenti minori di centro, ungoverno che, attraverso il protagoni-smo coraggioso ma anche rischioso delPresidente del Consiglio , ha promes-so una serie numerosa, forse troppo,di provvedimenti tendenti a salvare ilpaese dal default.Ebbene una classe politica responsa-bile dovrebbe disporre di un sufficien-te senso di responsabilità tale da con-sentire all’esecutivo di portare avantiuna serie di provvedimenti essenzialiper cercare di riportare il paese in unequilibrio, indubbiamente instabile,ma tale da consentirgli, almeno, dicreare le condizioni minime per un ri-lancio dei consumi ed una ripresa del-l’intero sistema che non possono ulte-riormente essere ritardati.Con autentico “raccapriccio” assistia-mo, invece, ad un crescendo impres-sionante di pesanti critiche pregiudi-ziali su ogni provvedimento che il go-verno ha assunto o sta assumendo inquesti giorni. Si tratta di attacchi sen-za senso, pregiudiziali e prevenuti cheescludono, in partenza, ogni forma didialogo e di confronto.In questo sistematico linciaggio si di-stingue il Movimento 5 Stelle che, perstessa ammissione, del suo Masianel-lo - Beppe Grillo - intende portare ilpaese allo sfascio per poi, sulle fuman-ti macerie del disastro, ricostruire o ri-fondare, non abbiamo capito benecome, una nuova società “perfetta”dove il benessere economico ma an-che morale dovrà emergere in manie-ra illuminata.Anche negli scorsi giorni, Beppe Gril-lo ed il suo mentore Casaleggio, han-

no lanciato slogan solo ed esclusiva-mente distruttivi preannunciando unavittoria sicura, alle prossime elezionieuropee ed amministrative e poi la“fase successiva” con la conquistadella maggioranza assoluta alle poli-tiche che dovranno svolgersi, non im-porta con quale sistema elettorale, su-bito dopo.I ricercatori nel campo delle tipologiedi elettori affermano che la gran par-te degli elettori del Movimento5stelle,sono giovani compresi nella fascia da18 a 35 anni frustrati e giustamentepreoccupati per il loro presente e per illoro futuro. Una preoccupazione lar-gamente condivisibile ma certamentenon risolvibile con l’anarchismo, ilqualunquismo e l’esasperato populi-smo che compongono i fattori princi-pali di questo pericoloso tribuno checon le sue invettive e le sue proposte“cialtronesche” sta conducendo il pa-ese verso un sicuro ed irreversibile pre-cipizio.Ma un altro aspetto vogliamo metterein risalto e cioè quello arcaico e con-servativo che contraddistingue i suoiproclami, tutti accolti supinamente, sal-vo frequenti emorragie, dai suoi fede-lissimi parlamentari.Vogliamo riferirci alle proposte di mo-difica di alcune parti della costituzio-ne, in particolare la riforma del Sena-to e la modifica dell’art. 5 quello ri-guadante le autonomie (una bruttissi-ma pagina scritta negli anni novantadalla sinistra): ebbene, accogliendo esostenendo le tesi avverse di alcuni il-lustri antichi personaggi politici e/co-stituzionalisti (che molti definiscono“parrucconi”), Beppe Grillo ed i suoi- seguaci del rinnovamento - si stannodistinguendo come i più cocciuti e con-vinti sostenitori dello “stato quo”.Ecco perchè vorremmo che quei gio-vani che, in perfetta buona fede e nel-l’illusiva speranza di una soluzionetautumargica, riflettessero bene primadi concorrere a portare il paese versoun disastro annunciato.

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Il tiro a tre

ora anche on linewww.circoloilcentro-livorno.it

che suonano attuali: “Se l’Europa nonfa un passo in più sulla via della inte-grazione politica finirà fuori della sto-ria. L’elemento comune che ha unito idifferenti popoli d’Europa è stata lafede cristiana. La nuova casa comuneeuropea nascerà soltanto se faremonascere una nuova mentalità a respiroeuropeo” (L’Osservatore Romano).Mi permetto di ritenere che il cardina-le Re non ha dimenticato De Gasperi.Mi chiedo allora a quale valutazione del-le condizioni storiche si sia ispirato losconsolante appiattimento di post-de-mocristiani ancora attivi nella secon-da repubblica, sia pure con contratti atermine.Mi chiedo per quale “posta in giuoco”si siano strascicati per anni simboli,memorie, scissioni e diaspora per con-cludersi, magari, nel socialismo euro-peo, riducendo frattanto il partito po-polare europeo a un mezzo di traspor-to.La storia, c’è chi la fa e chi la subi-sce. C’è chi tira e chi è tirato.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 3Politica

I cattolici italiani chiamatiad un ‘progetto politico’ concreto

In una situazione di grave crisi come quel-la attuale, i cattolici italiani dovrebberocontribuire a gettare le basi per una “nuo-va politica” che affronti le questioni piùurgenti del Paese in un’ottica di equità,solidarietà e democrazia.E questo il punto intorno al quale ruota daanni la riflessione nell’area culturale delcattolicesimo politico, senza cha si sia ar-rivati a compiere i passi necessari per pas-sare all’azione.Senza citare le iniziative - generose ma in-fruttuose - tentate finora, va detto che for-se si è adottato un modello sbagliato: quel-lo cioè di partire dalla creazione di uno stru-mento di rappresentanza per andare ad oc-cupare uno spazio, presunto o reale, esi-stente nell’agone politico. Tentativi di “fu-sione fredda” che oggi mostrano tutta laloro debolezza alla luce della frammenta-zione prodotta.Per i cattolici italiani che intendono supe-rare l’attuale condizione di irrilevanza sulpiano politico, il primo passo non è tantoquello di scegliere da che parte stare o conchi stare, a seconda delle convenienze; sefare un partito o entrare a far parte di quelliesistenti, ma quello di individuare il “cosa”fare per superare questa fase critica e solodopo, in base alle possibili convergenzesu contenuti e obiettivi, decidere se, conchi e con quali strumenti realizzare un pro-getto politico di ispirazione cristiana cheabbia come punto di riferimento il bene delPaese e di ogni singola persona.Il primo passo, dunque, è elaborare un“progetto politico” concreto, un vero e

proprio documento programmatico con-diviso, che sia la proiezione dei principidella Dottrina sociale della Chiesa, per re-alizzare una società più unama. Una sortadi “aggiornamento” dei contenuti del Co-dice di Camaldoli senza avere la pretesa discrivere un nuovo Codice.Il secondo, è avviare un “percorso aggre-gativo aperto” nell’area del cattolicesimopolitico e nella società, sul territorio, sullabase dei contenuti di quel documento, fi-nalizzato ad ottenere la necessaria orga-nizzazione del consenso per sostenerequel progetto politico a livello nazionaleed europeo.Il terzo, cercare i possibili “compagni distrada” - anche di culture diverse - chepossano condividere quel progetto.Il quarto, individuare le “gambe” dei rap-presentanti sulle quali far camminare il pro-getto stesso.E’ evidente che in questo caso si discutedi metodo, non di partito o non partito.Un metodo già sperimentato a Camaldoli.Ma è altrettanto evidente che non si puòescludere a priori la possibilità di “pre-vedere” anche una qualche forma di rap-presentazione politica. Ma questo è unproblema che andrà affrontato eventual-mente in futuro.Nel merito, è altrettanto evidente che sulpiano dei contenuti occorra partire dallapolitica economica e da quella istituzio-nale.Dalla politica economica perchè, quelleadottate nel corso degli utimi vent’annihanno contribuito a creare la situazione

di Francesco Gagliardi

di crisi economica e sociale nella quale sia-mo immersi. Dalla politica istituzionaleperchè, le riforme adottate nell’ultimo ven-tennio a cominciare da quelle elettoralipassando per quelle costituzionali, han-no determinato la paralisi del sistema edun pericoloso distacco tra cittadini, clas-se politica e istituzioni.Sul piano economico servono misure ingrado di rianimare la domanda interna percreare nuova occupazione. Di compiti acasa ne abbiamo fatti anche troppi: di fles-sibilità sul lavoro sottopagata ce n’èd’avanzo, di tagli a previdenza e sanitàpure, così come di tagli lineari alla spesa.Il problema che ha generato la deflazionee che rischia di farci piombare in una fasedi lunga depressione economica è l’ecces-siva concentrazione della ricchezza (qua-si la metà è nelle mani del 10% delle fami-glie italiane) e l’occultamento e immobiliz-zazione di questa nelle rendite invece chenelle attività produttive a larga base oc-cupazionale. Se è vero che l’80% delle im-prese italiane vende sul mercato interno,che il crollo della capacità di spesa dellefamiglie a reddito fisso ha generato unpauroso calo dei consumi, che questo acaduta ha prodotto un calo di ordini e fat-turati delle imprese, che a sua volta hacontribuito a determinare un calo dell’oc-cupazione, allora bisogna ribaltare i para-digmi utilizzati finora. E prendere atto cheoccorre una robusta operazione di redi-stribuzione, della ricchezza e del lavoro,per restituire capacità di spesa alle fami

segue a pag. 4

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e-mail: [email protected] Politica

glie del ceto medio impoverite dalle politi-che economiche e fiscali adottate finora.Altra evidenza è che non si può affidarel’individuazione e la realizzazione dellemisure necessarie sul piano economico acoloro che hanno contribuito determina-re la situazione di crisi attuale. Questo ètanto più evidente sul piano politico isti-tuzionale dove riesce difficile individuareuna classe politica credibile e capace diincarnare un “progetto nuovo” sul pianoeconomico, sociale e istituzionale dopouna interminabile sequela di fallimenti. E’necessario, dunque, un tratto di disconti-nuità. A partire dai contenuti, ma non solo.Alla elaborazione dei contenuti si sta giàlavorando da tempo e prima dell’estate sispera di riuscire a presentare una bozza didocumento programmatico da discuterecon quanti condividono l’esigenza di uncambio di paradigma.E anche per quanto riguarda il processoaggregativo si riscontra sul territorio unagrande vivacità e l’attenzione di molti amicirispetto alla possibilità di avviare un per-corso costituente, di fatto già in itinerema aperto a nuovi contributi, in modo daprocedere - in parallelo alla elaborazioneculturale - anche al confronto e alla con-divisione delle scelte strategiche e delleazioni concrete da realizzare.Oggi, infatti, occorre mettere assieme pen-siero e azione in un movimento dinamico,animato cristianamente all’insegna dellalaicità, capace di rivitalizzare la politicaintesa come “la più alta forma di carità” edi “servizio” verso il prossimo e la comu-nità. Perchè se ai Pastori della Chiesa, spet-ta il compito di formare adeguatamente lecoscienze dei credenti, anche sulla mora-le sociale; ai laici cristiani, almeno a quellicon una coscienza adeguatamente forma-ta, tocca l’onere di operare per l’animazio-ne dell’ordine temporale. E per essere ef-ficace, tale animazione non può essererealizzata esclusivamente a titolo perso-nale, dispersa in mille rivoli, ma deve es-sere organizzata anche in forma colletti-va, non sulla base della comune apparte-nenza religiosa ma su quella di un pro-gramma condiviso ispirato alle comuniradici culturali.Perciò oggi occorre uno sforzo di creati-vità e generosità da parte di quanti hannoa cuore il bene dell’uomo.

Francesco GagliardiDirettore di Eptaforum

(e-mail: [email protected])

Assemblea costituenteo default dell’Italia

Non se l’aspettava nemmeno Gianluca Busato, l’ideatore del referendum perl’autonomia del Veneto, il risultato che, secondo i dati comunicati nei giorniscorsi, confermerebbe il SI all’autonomia di oltre un milione e mezzo diveneti. Da anni scriviamo dell’opportunità di superare l’assurda residua di-stinzione tra regioni a statuto ordinario e regioni a statuto speciale. Il Venetoconfinante con il Friuli V.Giulia e il Trentino AA.AA. da molto tempo condu-ce la sua battaglia, non tanto per ridurre l’autonomia dei cugini altoatesini efriulani, quanto per acquisirne altrettanta per i veneti.Da tempo sosteniamo l’idea che va rivisto l’intero assetto istituzionale del-l’Italia, che non può più permettersi 20 regioni, 20 consigli regionali e lorosocietà e agenzie derivate per puntare a realizzare l’idea di Miglio di un Paeseconfederato di quattro cinque macroregioni dotate di forti autonomie e colle-gate con un governo centrale al quale, dopo la mal riuscita sin qui costruzio-ne dell’Europa, resterebbe solo il potere militare e della politica economica efinanziaria nazionale, atteso che si è colpevolmente perduto quello della so-vranità monetaria, confinata a una Banca centrale europea che non funzionacome prestatore di ultima istanza, e lo stesso potere giudiziario è di fattoancillare rispetto a quello comunitario.Insomma un caos istituzionale al quale difficilmente può dare risposta il mo-vimentismo improvvisato renziano o la facile scorciatoia del referendum ve-neto.Al dr Busato e all’amico Zaia, oltre a ricordar loro che l’art. 5 della Costitu-zione sancisce “che l’Italia é una ed indivisibile “ e che il codice penale,all’art. 241, punisce gli atti violenti e idonei a menomare la indipendenza edunità dello Stato. Così come l’art. 283 punisce il compimento di atti violentiidonei a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, vorremmoevidenziare che risulta alquanto bizzarro e improprio il loro richiamo all’art.10, comma primo, della Costituzione in cui si dice che la Repubblica ricono-sce le norme di diritto internazionale generalmente riconosciute, fra le quali ildiritto all’autodeterminazione dei popoli previsto all’art. 1 della legge n. 881/1977 che ratifica la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici.Più seria può diventare la minaccia di rivolta fiscale che, dopo un solo man-cato versamento dell’IVA da parte dei contribuenti all’agenzia delle entrate econtestuale versamento alla tesoreria della Regione, metterebbe in crisi ine-sorabilmente la tenuta finanziaria dello Stato.Pensare, tuttavia, che nel tempo del turbo capitalismo finanziario che hamesso in ginocchio l’economia reale e resa subalterna la politica a poteriforti incontrollati e incontrollabili, si possa dare risposta con improbabili ri-bellismi localistici, mi sembra inseguire progetti di giovanilismo politico.O si procede sulla strada maestra della convocazione di una nuova assem-blea costituente, con metodo proporzionale e sbarramento al 4-5 %, con ilcompito di riscrivere compiutamente il nuovo assetto dello Stato su basefederale o assisteremo all’inesorabile default dell’Italia.

Ettore Bonalbertiwww.insiemeweb.net

www.don-chisciotte.net

da pag. 3

Con metodo proporzionale e sbarramento al 4-5 %

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 5Politica

Il processo di globalizzazione che in-veste, ormai, tutti gli aspetti della vitaindividuale e collettiva, ha evidenziatol’importanza di concepire l’economiacome un sistema complessivo, nelquale ogni aspetto è interdipendentecon gli altri. La concorrenza, sul mer-cato mondiale, non è più tra imprese,ma tra sistemi economici locali, sta-tali, internazionali, pertanto, l’analisieconomica non può disinteressarsi del-l’organizzazione territoriale del poteree dell’amministrazione dello Stato.Lo Stato italiano ha iniziato questo con-flitto economico con il fardello di cin-que livelli amministrativi che aggrava-no la spesa pubblica, allungano i tem-pi decisionali, peggiorano la qualità delprocesso amministrativo, a causa deinumerosi compromessi necessari pergiungere ad accordi condivisi e per l’im-possibilità di selezionare un’ampiaquantità di personale politico d’eleva-ta qualità.Poiché le regioni italiane sono assaipiccole (in qualche caso, troppo pic-cole), tre livelli burocratici, con funzio-ni ben distribuite (e senza sovrapposi-zione di compiti): Stato, Regioni (le no-stre città metropolitane), Comuni, po-trebbero, a mio avviso, soddisfare ade-guatamente le necessità amministra-tive del Paese (si potrebbe, al più,ammettere l’esistenza di due areemetropolitane:Roma e Milano, le uni-che, che, per dimensione ed importan-za, potrebbero meritare una normativaspecifica).Pur senza entusiasmo, la legge sullearee metropolitane, attualmente in di-scussione in Parlamento, mi induce adesprimere una valutazione (ed una spe-ranza) sulle aspettative, che essa ge-nera, in relazione alla crescita dellacapacità competitiva del sistema Pa-ese. Le esperienze internazionali in-ducono ad affermare che le aree me-tropolitane sono il motore delle econo-mie nazionali ed hanno un ruolo sem-

operativo nazionale) di utilizzo dei fondistrutturali europei per le città metropoli-tane, previsto per il periodo 2014- 2020.Il legislatore deve evitare di cadere nel-l’errore di aggiungere un ulteriore livel-lo politico amministrativo, a quelli esi-stenti, o considerarli come sostituzio-ne automatica delle Provincie (da eli-minare totalmente).L’attuazione di questo importante pro-getto d’architettura amministrativaavrebbe ampie ricadute positive, in am-bito economico: a) la riduzione dei co-sti per le imprese e dei tempi decisio-nali della PA; b) la riduzione dei costicomplessivi della PA, con conseguen-te riduzione degli oneri fiscali per citta-dini ed imprese; c) la crescita dei con-sumi privati, stimolata dall’azione con-temporanea della riduzione dei costid’impresa e delle maggiori disponibili-tà finanziarie delle famiglie; d) la ripre-sa dei consumi privati (ma anche diquelli pubblici) creerebbe condizioni piùfavorevoli per nuovi investimenti e nuo-ve opportunità di lavoro che, a sua vol-ta, promuoverebbe nuovi ulteriori con-sumi ed investimenti, sostituendo, alcircolo vizioso attuale, uno economi-camente virtuoso.Livorno, rebus sic stanti bus, resteràescluso da questi provvedimenti d’in-gegneria istituzionale, con tutte le con-seguenze negative del caso. Dispiaceassai che in tutti questi lustri, dopo tan-te discussioni, quella che era chiama-ta “Area vasta” (Livorno, Pisa e Lucca)non sia mai decollata, perché, in casocontrario, avremmo potuto agganciarcialla normativa sulle aree metropolitaneper ottenere analogo riconoscimento.Ciò, tra le altre cose, avrebbe consen-tito, all’interno del territorio regionale,di riequilibrare i rapporti di forza tra laToscana costiera e l’Area fiorentinache, nel frattempo, otterrà il riconosci-mento di città metropolitana e si porràcome polo attrattivo anche nei confrontidelle altre realtà toscane.

pre più rilevante negli scenari econo-mici, sociali e istituzionali ed anchel’Italia ne deve riconoscere l’importan-za. Nelle aree metropolitane si concen-tra gran parte della popolazione, delPIL, del gettito fiscale e degli investi-menti pubblici e privati. In Italia, occor-re costruire una geografia amministra-tiva coerente con la geografia econo-mica e sociale del territorio, fatta dipiccole e medie imprese, collegate traloro in distretti, reti, cluster, anche at-traverso numerosi e forti legami eco-nomici e culturali.Le città metropolitane possono svolge-re meglio ed in modo più efficiente al-cune funzioni fondamentali: migliorarela produzione e la regolazione di beni eservizi pubblici locali, realizzare econo-mie di scala, costruire politiche urbanepiù integrate ed una pianificazione soli-dale del territorio, aumentare gli investi-menti pubblici e ridurre le loro duplica-zioni, migliorare l’efficienza e l’efficaciain ambiti di rilievo nazionale come leinfrastrutture e i trasporti, investire nelmiglioramento delle proprie capacità at-trattive verso le imprese multinazionalie in politiche di marketing territoriale.La centralità assegnata dalla program-mazione comunitaria, alle politiche ur-bane e metropolitane impone di giun-gere all’appuntamento con strumentiistituzionali adeguati, onde evitare di nontrovare spazio nel PON (programma

Economiae Territorio

del Prof. Marcello Battini

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e-mail: [email protected] Politica

Un provvedimento legislativo confuso,contraddittorio, ingiusto, immotivato e allimite della aberrazione giuridica. Ridico-lo che restino in carica gli assessori, (tut-ta gente non eletta ma “nominata” daipresidenti di Provincia) fino al gennaio2015 e debbano invece cessare dalle fun-zioni a fine maggio 2014 solo i consiglieriprovinciali. Ma come si fa a sostenere,come dice Renzi, che con questa legge sieliminano emolumenti e stipendi per 3000“politici” nelle province quando in realtàfinora lo “stipendio” lo hanno preso i pre-sidenti e gli assessori mentre i consiglieriprovinciali, (eletti dai cittadini in libereelezioni) hanno percepito solo modestis-simi gettoni di presenza che, in media, nonarrivano al massimo a 1200 euro netti al-l’anno per ciascuno.Questa legge è una vergognosa buffona-ta anche perchè se, come sembra ormaisicuro, verrà varata la legge di modificacostituzionale con la cancellazione dellaparola “Province” dalla Carta Costituzio-nale, tutto quello che c’è scritto nelle leg-ge Del Rio diventa roba completamenteinutile. Una riforma vera sarebbe stataquella che prevedeva l’accorpamentodelle Province piccole e degli uffici peri-ferici dello Stato, con un efficace dimez-zamento e risparmi concreti.Ma Renzi e la maggior parte dei partitinon ha avuto la forza nè la voglia di op-porsi alle alte burocrazie dello Stato e alla

incredibile capacità di resistenza dei par-lamentari attualmente in carica che tutto vo-gliono “riformare” tranne ridurre effettiva-mente il loro numero e i propri stipendi.Si apre ora uno scenario istituzionale con-fuso, che non produce risparmi ma anziporta all’aumento della spesa pubblica.La legge in realtà non abolisce le Provincee non produce risparmi, come ha chiaritoanche la Corte dei Conti, ma crea una gran-dissima confusione tra chi dovrà assicu-rare ai cittadini i servizi essenziali. Nella fase transitoria sarà un disastro,perché non ci sono norme chiare per dareconcreta attuazione alle decisioni legisla-tive. Gli effetti si vedranno da subito sulpeggioramento e in alcuni casi la cancel-lazione di importanti servizi erogati dalleAmministrazionI provinciali anche perché

i servizi sono già a rischio, a causa del “furore” contro le Province che ha giusti-ficato in questi anni tagli drammatici allerisorse. Una riforma in controtendenzacon quanto accade nel resto dei Paesi Eu-ropei: questa Legge va nella direzione op-posta rispetto al modello di governo deiterritori degli altri paesi Europei.L’UPI (Unione delle Province Italiane) hapiu volte, ma inutilmente, fatto sapere adeputati e senatori italiani che in Germa-nia, le Province sono 400, 16 le regioni eoltre 12 mila comuni, in Francia le Provin-ce sono 100, e amministrano insieme a 26Regioni e 36 mila comuni; in Spagna cisono 17 Regioni, 50 Province e 8.000 Co-muni.Con questa legge cosi confusionaria sida vita anche alle cosiddette città metro-politane che in Italia diventano 10, piùalmeno altre 5 che certamente nasceran-no nelle regioni a Statuto Speciale, men-tre nel resto dell’intera Europa sono menodi 20: di cui 2 in Francia, 2 in Germania, 2in Spagna. Le Province italiane costanoallo stato e ai cittadini solo 1,27% dellaspesa pubblica. Tutto il restante 98% sonospese delle amministrazioni centrali, delparlamento, dei ministeri, delle regioni edei comuni.

Alessandro Corsinovi....democristiano non pentito,

consigliere alla Provincia di Livorno.

POLITICA E PROVINCEQuesta non è una vera riformaRipercussioni sui servizi ai cittadini anche nell’aerea metropolitana della provincia fiorentina. La legge appro-vata al Senato in realtà non abolisce le Province e non produce risparmi, come ha chiarito anche la Corte deiConti, ma crea una grandissima confusione tra chi dovrà assicurare ai cittadini i servizi essenziali.

Alessandro Corsinovi

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Attualità 7

Sono aperte le iscrizioni al Registro na-zionale delle imprese storiche, disponi-bile sul sito istituzionale dell’Unionca-mere www.unioncamere.gov.it. Il Re-gistro è stato istituito tre anni fa per in-coraggiare e premiare quelle impreseche nel tempo hanno trasmesso allegenerazioni successive un patrimonio diesperienze e valori imprenditoriali.L’iniziativa è rivolta a tutte le imprese diqualsiasi forma giuridica operanti inqualsiasi settore economico, iscritte nelRegistro delle imprese e attive, con eser-cizio ininterrotto dell’attività nell’ambi-to del medesimo settore merceologicoper un periodo non inferiore a 100 anni.Tale requisito temporale deve esserematurato al 31 dicembre 2013 (quindil’attività deve esistere almeno dal 1913).Le imprese interessate possono presen-tare domanda di iscrizione nel Registroutilizzando la modulistica disponibile sulsito web della Camera www.li.camcom.gov.it o presso l’uf-ficio Segreteria della Camera di Com-mercio, fino al 30 giugno. Dovranno

Ricerca e analisibrevettuale:

quali vantaggiper le imprese?

Il brevetto è una risorsa strategica perl’impresa, uno strumento che, se bengestito, consente non solo di tutelarela propria idea, ma anche di protegge-re o acquisire quote di mercato non-ché di attirare capitale finanziario.Vista l’importanza dell’argomento laCamera di Commercio di Livorno, in-sieme a Unioncamere Toscana e alleCamere di Lucca e Pisa, organizza unseminario formativo gratuito.Il seminario si svolgerà venerdì 11 apri-le dalle 9 alle 13.30 presso la sede dellaCamera di Commercio di Pisa, PiazzaVittorio Emanuele II, 5 - Sala Gentili, IIpiano.L’evento formativo, di carattere pre-valentemente pratico, intende offrirealle imprese l’opportunità di acquisirecompetenze di base per proteggere leinvenzioni e valutare le proprie sceltestrategiche in materia brevettuale.La ricerca di anteriorità e la mappaturatecnologica possono essere una pre-ziosa fonte diinformazioni per valutare l’opportuni-tà di investire in un brevetto, di inse-rirsi su uno specificomercato, o per conoscere, alla luce deidiritti di esclusiva acquisiti già da ter-zi, i progressi effettuati dai propri com-petitors, ed indirizzare le proprie scel-te strategiche.Per partecipare occorre registrarsi uti-lizzando il form d’iscrizione online, di-sponibile sia sul sito della Camera diCommercio di Livorno che su quellodi Pisa. Si può seguire il seminario an-che in modalità Web conference: in talcaso oltre alla registrazione online, ènecessario segnalare questa modalitàdi partecipazione a mezzo e-mail a:[email protected] maggiori informazioni rivolgersi a:nUfficio Brevetti e Regolazione delMercato Camera di Commercio di Li-vorno. Tel 0586231223 e-mail:[email protected]

SEMINARIO GRATUITOALLA CCIA DI PISA Registro Italiano: è aperto

Possono iscriversi quelle che hanno un secolo di vita

il bando per l’iscrizione

corredare la loro domanda con una re-lazione sulla vita dell’azienda e con ladocumentazione storica utile a dimostra-re la data di avvio dell’attività o dellacostituzione, qualora queste non coin-cidano con quelle risultanti dalla visuracamerale.Un apposito Gruppo di lavoro, costitu-ito presso l’Unioncamere, sovrintendealla tenuta e all’aggiornamento del Re-gistro, inserendo nel medesimo le im-prese riconosciute come storiche; conle modalità individuate dal Gruppo dilavoro saranno cancellate d’ufficio quel-le imprese che nel tempo avranno per-so i requisiti.L’istituzione del Registro delle Impresestoriche italiane è stata molto gradita dal-le imprese italiane che possono vantareuna lunghissima vita: ad oggi vi sonoiscritte oltre 2.200 ditte. Anche a Livor-no e provincia il riscontro è stato piutto-sto consistente, se si pensa che ben 40imprese sono state dichiarate storiche edhanno ricevuto l’attestato di iscrizione delquale possono a ragione vantarsi.

La SAT, la società mirabilmente diretta dalla dott.ssa Gina Giani, e che si avvale di ungruppo di collaboratori di alto livello, continua a mietere successi.Dopo quelli ottenuti, senza soluzione di continuità, in questi ultimi anni, (aumento dellerotte, incremento passeggeri, miglioramento nei servizi), la prossima stagione estiva saràcaratterizzata da nuovi collegamenti che porterà ad un pacchetto di 78 destinazioni, di cui68 internazionali e 11 nazionali.Le nuove rotte raggiungeranno le località di Lisbona, Comiso, Danzica, Salonicco (Ryanair),Helsinki (Finnair), Berlino (Airone), Istanbul (Turkish Airlines).I nuovi voli opereranno secondo le seguenti frequenze: Comiso: lunedì, mercoledì,venerdì, domenica; Danzica: lunedì, venerdì; Lisbona: martedì, sabato; Salonicco:martedì, sabato + giovedì da agosto.I voli per la capitale danese, Copenaghen, opereranno 2 volte la settimana, il giovedì e ilsabato, dal 28 giugno al 9 agosto 2014. Il tempo di volo è di 2h05.I voli per la capitale svedese, Stoccolma, opereranno anch’essi due volte la settimana,il mercoledì e il sabato, dal 21 giugno al 9 agosto 2014. Il tempo di volo è di 2h55.I voli per la capitale norvegese, Oslo, opereranno anch’essi due volte la settimana, ilmercoledì e il sabato, dal 28 giugno al 9 agosto 2014. Il tempo di volo è di 2h40.Per orari e ulteriori informazioni: www.flysas.it e www.sasgroup.net

Nuovi voli dal ‘Galilei’SAS ATTERRA IN TOSCANA

IMPRESE STORICHE LIVORNESI

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e-mail: [email protected] Cinguettare

Cinguettaredi Luca Lischi

- E’ partita la stagione delle riforme. Infretta e furia sta cambiando il sistema Sta-to. Rivoluzione del Senato con perdita dipoteri: il bicameralismo rallenta e oggi oc-corre andare veloci. Una Camera può ba-stare. Rivisitazione delle Province, chenon andranno al voto del 25 maggio. Maanche realizzazione di ben 15 città metro-politane, alcune con una popolazioneaddirittura al di sotto del mezzo milione diabitanti! Si ipotizzano minori costi. Bri-ciole rispetto alla pletora di spese di entidi secondo e terzo livello che non si sonovoluti toccare, a parte il Cnel. E che ognigiorno emergono nelle loro disfunzioni enei loro costi eccessivi per incarichi datanti zeri. Occorreva un capo espiatorioed è stato trovato nelle Province che sa-ranno dimensionate nelle loro funzioni mase si pensa di risparmiare eliminando ipolitici, la strada è ancora lunga. Lunghis-sima e forse senza meta.

- Le Regioni a Statuto Speciale hannoancora senso? Costano cifre da capogi-ro e sprecano tantissimo. Si risparmiereb-bero decine di miliardi con la loro aboli-zione e invece si temporeggia e non siaffronta una situazione che ai giorni odier-ni andrebbe superata. Nel dopoguerraaveva un senso proteggere alcune realtàper il prevalere di alcune situazioni politi-che complesse. Dopo la riunificazionedelle due Germanie, il crollo del comuni-smo in Russia e la fine della Jugoslavia diTito in Italia abbiamo ancora bisogno diRegioni autonome? Non ha più senso siasul piano politico che economico. Mat-teo Renzi avrà il coraggio di procedere suquesta strada?

- Il vino di Bolgheri al top delle vendite.Nel 2013 le bottiglie acquistate sono cre-sciute di un milione e oltre settecentomi-la hanno varcato i confini nazionali. Bol-gheri e la provincia di Livorno nel mondosono apprezzati per un vino che non sen-te crisi. Almeno qualcosa di positivo dicui vantarci e da cui prendere esempioper rilanciare i nostri bellissimi territori.

- L’Italia fatica e vede aumentare a livel-lo da primato la disoccupazione e la po-vertà. Le Caritas stanno facendo un lavo-ro silenzioso e inestimabile con i loro 2852centri di ascolto che danno risposte e aiu-tano concretamente chi ha bisogno. Fa-rebbe bene a tutti i politici trascorrere unpo’ del loro tempo, come volontari, neiluoghi della povertà e rendersi conto di

che cosa significa vivere in situazioni per-manenti di disagio e privi di lavoro, di casae di solidarietà. Forse la loro presenza tra ipoveri aiuterebbe ad innescare più velo-cemente azioni concrete per debellare unapiaga che non è degna di un paese demo-cratico e civile.

- La burocrazia il male che affligge il no-stro sistema e causa la perdita di credibi-lità. Una infinità di leggi ingarbugliate einefficaci che frenano anche il più ottimi-stico entusiasmo di operare. Il MinistroGiuliano Poletti ha finalmente richiamatoun’urgenza impellente che riguarda colo-ro che vivono di sussidi e di ammortizza-tori sociali. Abbattere la burocrazia è an-che permettere a coloro che ricevono dal-lo Stato un aiuto di rendere alla collettivi-tà qualche servizio. Dare senza riceverequalcosa indietro non può essere buro-cratizzato. I costi di miliardi di euro, checrescono in modo esponenziale, impiega-ti per tale sistema di protezione, gridanogiustizia.

- Perché non pensare di risolvere una par-te del problema disoccupazione ritornan-do a quella terra lasciata nel dopoguerra afavore dell’industria, che ha spopolatopaesi e territori e seppure con tanta faticadi uomini e donne, sfamavano tanta gen-te? Il Giappone ad esempio ha attuatopolitiche per ridare vigore all’occupazio-ne con interventi mirati per favorire la ri-presa dell’agricoltura. Prendiamo esempio.

- Europa chiamata alle Elezioni il prossi-mo 25 maggio. Anni di silenzio di tantissi-mi Parlamentari che non hanno inciso neiterritori. Sfido chi legge a fare un piccoloelenco almeno sulle dita della mano deglieletti italiani in Europa. Eletti e spariti, for-se anche loro scomparsi nella crisi di una

Europa troppo burocratizzata nei palazzi ein procedure macchinose e anche di scar-sa efficacia di fondi apparentemente di-sponibili ma profondamente ingarbugliatie utilizzati da professionisti capaci di viag-giare in procedure articolate e complesse.Anche in questo caso tanti soldi europei(e nostri) sprecati per iniziative futili e scar-samente produttive.

- Buon Compleanno Italia. Palazzo Gran-ducale il 17 marzo ha accolto le Scuoledella città, Le elementari Micali, le medieBorsi e il Liceo Artistico Colombo-Vespuc-ci e il recente indirizzo del Liceo coreuticoNiccolini-Palli hanno festeggiato alla pre-senza delle massime autorità civili militarie religiose il 153° anniversario dell’Unitàd’Italia. Canti, musiche e letture degli arti-coli della Costituzione con una coreogra-fia di danze tricolori che hanno emoziona-to tutti i presenti. Una scuola viva e capa-ce e ascoltata dai “grandi”. Un’attenzio-ne importante per le nuove generazioniche hanno sentito le Istituzioni vicine efiere di loro. Nell’occasione il PresidenteKutufà ha consegnato un riconoscimen-to al Comandante provinciale dell’Armadei Carabinieri, Colonnello MassimilianoDella Gala , per il 200° anniversario dellafondazione dei Carabinieri. Nei giornisuccessivi i festeggiamenti sono prose-guiti nelle scuole con una calorosa acco-glienza presso il Liceo musicale Niccoli-ni-Palli e a Montenero alle scuole Micali,con la presenza di Garibaldi e VittorioEmanuele in costume d’epoca che han-no accompagnato le autorità e i genitoriin un edificio tricolore riflettendo sui 12principi della Costituzione, con pregevo-li lavori multimediali, canti e musiche etoccanti e profonde poesie scritte daglialunni.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 9Spigolature

Un gesto di dignitàAbbiamo apprezzato il gesto di dignità concui Costanza Vaccaro, già contestata econtrastata capo gruppo consiliare in pro-vincia per il PdL, ha risposto all’ex mini-strone, alias il sen.Altero Matteoli (sena-tore si ma con un record di assenze dallesedute della Camera Alta, quasi dell’87%).In effetti la Vaccaro, già segreteria del-l’UDC nei primi anni 2000 poi trasmigratanel PdL, ha deciso, in questa tornata elet-torale di schierarsi con NdC (nuovo cen-tro destra) di cui sarà candidata sindaconel comune di Livorno, respinge con grin-ta le affermazioni dell’ex ministrone secon-do il quale “se fosse stata candidata a sin-daco sarebbe rimasta in Forza Italia” ac-cusandolo di alimentare un’immagine didiscredito politico sulla sua persona.Accusa poi il Senatore di seguire “unalogica padronale della politica nell’area delcentrodestra livornese, patrimonio stori-co di una stagione di “perdenti”.Condividiamo anche questa denunciaaggiungendo che, almeno stando alle scel-te scriteriate ed improprie che sta impo-nendo, il centrodestra livornese rischia dipresentarsi, ancora più diviso e frastaglia-to proprio per colpa dell’onnipotente se-natore che, evidentemente, non demorde,non vuole andare in pensione anche se,conta oltre quarantanni di militanza!!

La strana coppia(Camusso -Squinzi)La neopasionaria, ormai la Rosy Bindi,anche se non demorde, ha perso “mor-dente”, la dolce Susanna Camusso - lea-der incontrastata della CGIL -non ha per-so tempo.Dopo avere “morso un po’ il freno” di fronteal programma, in campo sociale, del neo-presidente del consiglio Matteo Renzi, siè scatenata in una sterile e acida polemicasulle proposte di riforma dei contratti dilavoro (è una strenua sostenitrice della“santità” dell’art.18) illustrate dal gover-no, minacciando, come se servisse a qual-cosa, “lo sciopero generale”: un ritualeormai arcaico ed inutile.Appassionatamente si è unito alla “dolceSusanna”, Squinzi, il presidente dellaConfindustria, sicuramente uno dei piùmediocri e con le idee molto confuse alvertice degli industriali italiani.Ebbene, il presidente del Sassuolo Cal-cio, ospite alla cena di onore, organizzata

dalla Cancelliera Merkel, ha captato in An-gel, tra un portata ed un’altra, un comporta-mento di sufficienza nei riguardi di MatteoRenzi., poi si è scatenato in una serie di cri-

tiche sul neogoverno minacciando di tra-sferire all’estero le sue aziende.Complimenti per tutte due: qualche voltaè proprio vero: Dio li fa e poi li accoppia.Entrambi, ci sembra, non stiano facendocertamente l’interesse del paese e degliitaliani.

Ultim’oraAlle prossime elezioni amministrative aLivorno sarà presente anche una lista didestra assolutamente anomala e, pensia-mo, unica in Italia, composta dalla Leganord, dai Fratelli d’Italia e - udite, udite -dai “resti scheletrici” di quello che fu l’UDCdi Livorno.Una vicenda che ha quasi dell’incredibile!

Apprendiamo che il gruppo Neri di Livorno spedirà, in autunno, la sua nave appoggio, la“Nos Aires” nell’oceano pacifico per una operazione di grande rilevanza scientifica.Dovrà recuperare, dopo l’ammaraggio, la capsula spaziale sperimentale - l’Ixv (Inter-mediate experimental vehicle realizzato a Torino da Thales Alenia) che sarà lanciatadall’Agenzia spaziale europea dalla Guyana francese.La capsula sorvolerà l’Africa e l’Oceano Indiano, fino a raggiungere i 412 km. dallaterra e poi rientrare nell’atmosfera ad una velocità di 28mila km.orari ed ammarerànell’oceanodove sarà recuperata dall’equipaggio della nave livornese di proprietà dell’impresa Neri.Questa notizia conferma, una volta di più, il livello di alta professionalità e di elevatissi-ma tecnologia che, da sempre, caratterizza il gruppo Neri: un fiore all’occhiello per ilnostro paese e per Livorno.

Spigol

ature

Il Gruppo Neri conquistaanche l’Oceano Pacifico

Dovrà recuperare, dopo l’ammaraggio, una capsula spaziale sperimentale

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e-mail: [email protected] Livorno

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Una larga partecipazione di pubbli-co ha accompagnato l’attesa con-ferenza dell’assessore regionalealle attività produttive GianfrancoSimoncini.Si è trattato di un inter-vento a tutto campo sulla comples-sa e delicata situazione economicadella nostra Regione che, questala valutazione principale dell’asses-sore, “sta andando meglio di moltealtre ed ha avviato un percorsodella ripresa resa possibile dallespecificità della Toscana”.Per favorire “la ricrescita” è statoapprovato l’accordo di “partenaria-to“ con l’Europa che prevede per iprossimi cinque anni un ambiziosoprogramma di importanti progettifunzionali allo sviluppo e che coin-volgeranno comparti essenziali qua-li l’agricoltura, il turismo e settori dialta specificità dell’industria.A tale proposito, ha aggiunto, che“stiamo lavorando per impostare ilprogramma di rapido utilizzo dei fon-di europei che consentiranno inve-stimenti funzionali allo sviluppo eco-nomico ed occupazionale con par-ticolare riferimento per i giovani”.Ci è sembrato importante, nel mez-zo di una crisi che, purtroppo, vie-ne strumentalmente esasperata unpo’ da tutti gli organi di informazio-ne, restii a metter in evidenza an-che le iniziative tendenti a superar-la, la fiducia espressa dall’assesso-re Simoncini su alcuni importantisegnali di inversione di tendenza le-gati, per il momento, al settore del-l’esportazione che vedono la Tosca-

na in testa, di 7 o 8 punti in più ri-spetto alla media nazionale, in par-ticolare nei settori della moda, del-la meccanica avanzata e dei pro-dotti agricoli.“Indubbiamente - ha aggiunto - ilcalo dei consumi interni si sta ri-percuotendo negativamente an-che sulla Toscana e particolarmen-te colpite risultano le piccole im-prese in evidente difficoltà: una si-tuazione che è naturalmente lega-ta all’andamento dell’economia

nazionale (costo del lavoro ed ele-vata pressione fiscale sono i duefattori che incidono negativamen-te sulla ripresa”.E’ indubbio come non sia ormai piùrinviabile un’ampia riforma sui costidell’energia che, insieme all’ecces-so di rigidità fiscale, soffocano losviluppo e quindi i consumi interni.E’ altresì indispensabile favorirel’accesso al credito bancario, altroelemento che ritarda la ripresa emette in crescente difficoltà il mon-do delle imprese.“Insomma - ha concluso - sintomi diripresa vi sono ma debbono esse-re sostenuti dal sistema Italia”.Un ampio dibattito ha concluso l’in-contro che l’assessore GianfrancoSimoncini, uno degli amici più anti-chi ed importanti ha voluto riserva-re agli amici del circolo Il Centro.

Dibattito con Gianfranco SimonciniLarga partecipazione di pubblico all’incontro con “Il Centro”

FRATELLI NERIS.P.A.

LIVORNO - ITALY

Gianfranco Simoncini, assessore regionale alleattività produttive

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Livorno

Un nuovo incarico di alto profilo scienti-fico per l’assessore comunale GiovannaColombini, dopo la nomina di qualchemese fa a membro della Presidenza dellaCorte dei Con-ti, la più altaIstituzione digoverno dellaMagistraturaContabile Ita-liana.Giovanna Co-lombini, chenella giunta co-munale livorne-se ha la delegaalla promozionedei saperi e del-le relazioni in-ternazionali, ed è docente di diritto ammi-nistrativo all’Università di Pisa, è statainserita da Anci nazionale e Upi in unComitato di indirizzo scientifico, compo-sto da esperti nelle varie discipline giuri-diche, economiche, sociali ed ambientaliche interessano i diversi settori delle atti-vità proprie del sistema delle autonomielocali.

C’è una targa nella Fortezza Nuova riaper-ta, dopo parecchi anni, al pubblico chemerita di essere citata.L’abbiamo scoperta per caso.

ENTE LIVORNESE SCUOLA EDILEANNO FORMATIVO 1979.80

RESTAURO EFFETTUATO DAGLI ALLIEVIDEL CORSO PER MURATORI POLIVALENTIAnno 1979/80. 34 anni fa la Scuola Edile,con sede in Coteto, emanazione delle CLIche avevano la sede in via Cecconi erauna realtà formativa per chi, dopo aver fre-quentato l’Avviamento professionale atipo industriale triennale, cercava lavoronell’edilizia.E ricordiamo di aver assistito ad alcunelezioni sul campo, come la costruzione diun muro dopo aver preso tutte le misurenecessarie.Già, l’istruzione professionale che con tuttele riforme che sono piovute addosso al-l’Istruzione, langue. Responsabile parec-chio il passaggio dallo Stato alle Regionie quindi alle Provincie con conseguenzespesso di iniziative puramente inutili maspettacolari come “corso di guida turisti-ca subacquea”.Trentaquattro anni fa il restauro delle strut-ture architettoniche della Fortezza fu de-gna opera degli allievi di un corso per mu-ratori polivalenti.Oggi forse nessuno affiderebbe ugualerestauro ad un corso “scolastico”.Che fine ha fatto, per esempio,il progettodel recupero delle scritte sui ponti dei fos-si di alcuni anni fa, da parte degli studentidel Buontalenti?Quella targa non è solo un riconoscimen-to ma è anche un monito da tenere di con-siderazione..

Questo comitato orienterà e supporterà uncorposo programma formativo e di aggior-namento destinato ai segretari comunali eprovinciali che sarà realizzato nel 2014 enel 2015, secondo una convenzione Mini-stero dell’Interno-Anci e Upi sottoscrittain attuazione di un accordo sancito inConferenza Stato Città.Il Comitato di cui è entrata a far parte laprofessoressa Colombini, opererà a sup-porto della concreta attuazione del pianodelle attività formative per i segretari, at-traverso lo studio e l’analisi delle evolu-zioni normative e istituzionali in atto, losviluppo di proposte di ricerca, la indivi-duazione di specifici settori tematici diapprofondimento.Il segretario generale dell’Anci VeronicaNicotra e il direttore generale dell’Upi Pie-ro Antonelli hanno scritto alla professo-ressa Colombini di ritenere la sua “unapresenza preziosa al fine di contribuire allosviluppo di un sistema formativo di altis-sima qualità, rispondente alle esigenze dicrescita di una classe dirigente locale al-l’altezza delle sfide che le recenti evolu-zioni normative stanno ponendo al siste-ma delle autonomie”.

Giovanna ColombiniNominata nel Comitato Anci-Upi per la formazionespecialistica dei segretari generali delle autonomie locali

altro incarico di prestigio

Giovanna Colombini:

UNA TARGA,UNA STORIA

ENTE LIVORNESE SCUOLA EDILE

di Mario Lorenzini

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e-mail: [email protected] Livorno

Come all’ippodromo Caprilli quando, die-ci minuti primo dell’inizio della corsa, icavalli entrano nel “tondino” per farsiammirare e valutare dagli scommettitori,cosi in questi giorni i candidati al ruolo diprimo cittadino di Livorno si presentanoalla pubblica opinione, un po’ alla spic-ciolata, studiandosi da lontano, anche se,come i fantini nelle corse dei cavalli, non èda escludere che qualcuno si sia messogià d’accordo.Sicuramente Marco Ruggeri parte favori-to, la tradizione è dalla sua parte. La suascuderia (il PD) vince questa corsa dapiù di 60 anni, e anche se il blasone con iltempo si è scolorito e deteriorato, costi-tuisce sempre un richiamo, non più ideo-logico, ma comunque interessante per tutticoloro che in città cercano un ruolo, unlavoro, un incarico.Infatti, aumentano di giorno in giorno isoccorritori che accorrono (italianamen-te) in aiuto del probabile vincitore; anzi lapossibilità che Marco Ruggeri, per la pri-ma volta debba ricorrere al ballottaggio,accresce il potere contrattuale anche del-le liste più piccole. Tra questi si distinguela lista di Sinistra ecologia e libertà, siglanotoriamente “di lotta” per buona partedel quinquennio che diventa, prodigiosa-mente, di governo quando si avvicinanole elezioni, naturalmente nel segno delladiscontinuità (parola magica, condivisa edevocata un po’ da tutti) rispetto alla pre-cedente amministrazione. Anche ciò cheresta della velleitaria Italia dei Valori, cheinvocava la galera per mezza Giunta soloun paio d’anni fa, ora dice che vede aprireuna “fase nuova” nel PD. Miracoli della

discontinuità o della paura di sparire? Nonmancano naturalmente i brandelli residuidel Centro Democratico di Tabacci, né lafrazione socialista di Nencini. In arrivoanche una lista civica di sostegno propo-sta dalla componente ex democristiana delPD e ancora un’improbabile “listina” pro-mossa dall’associazione culturale “ Il Pen-tagono” animata dal bravo cartolaio Mar-cello.A destra invece accade il contrario. Lacertezza di non poter vincere fa decadereogni convenienza delle varie anime delcentrodestra a sostenere un candidatocomune. La difficoltà di trovare un degnosfidante a Ruggeri è stata addirittura im-barazzante, come imbarazzante oltre cheinconcludente è stata la conduzione dellavicenda da parte del “ministrone” AlteroMatteoli.Tutti sarebbero stati disponibili ad accet-tare solo una personalità di gran valore,che avrebbe potuto raccogliere le sparseanime dell’ex PDL, ma naturalmente nes-suna vera personalità si sarebbe volonta-riamente infilata nel bailamme della destralivornese senza essere certa di una vitto-ria. Perciò i probabili candidati, anzi le can-didate, rischiano di dividersi i già magriconsensi che la destra raccoglie in città.Si tratta di tre agguerrite signore: la forzi-sta Amato ex dirigente scolastico provin-ciale, neofita dell’impegno politico soste-nuta da Forza Italia, Costanza Vaccaro,giovane dalle molte ambizione messa incampo dal Nuovo Centrodestra e l’inossi-dabile Marcella Amadio a capo di una li-sta di AN Fratelli d’Italia, Lega e(udite!udite!) Unione di Centro.Al ballottaggio rischia allora di arrivare losconosciuto pentastellato Nogarin, parto-rito dalle misteriose viscere della rete, to-

talmente immeritevole di ogni valutazioneperché sconosciuto ma che godrà, proba-bilmente, dell’ormai consolidato voto diprotesta mediatico.A dire il vero c’è stato un momento in cuiil rischio (per il PD) o l’opportunità (per lacittà) di un cambiamento poteva rendersiconcreto. Bastava che le liste civiche tro-vassero un accordo possibile sui program-mi, e, ancor più scegliessero un candida-to unico con una sorta di “primarie”daproporre ai cittadini (questo si!) comeespressione di reale discontinuità. Le pri-marie civiche si sono però infrante controle speranze esagerate dei vari capolista,ognuno dei quali convinto di andare alballottaggio da solo. Forse questa cittàha perso l’occasione di cambiare “regime”dopo sessantotto anni di amministrazionidi sinistra.Contrarissimo Cannito, titolare di una li-sta civica di lunga durata, ritenendo chel’elettorato lo avrebbe premiato per la suaopposizione populista e contando anchesul fatto che, se le divisioni interne aves-sero impedito ai “Grillini” di avere un pro-prio candidato, avrebbe lucrato buonaparte di quei voti. Favorevolissimo inve-ce alle primarie delle civiche Cristiano Ton-celli, con una lista nuova di zecca “Pro-getto per Livorno” (ma è l’unico che puòvantare un’esperienza in giunta come vi-cesindaco in quota IDV, poi cacciato pereccessiva serietà) e un vero programma,puntuale, possibile ed anche condiviso damolte realtà sociali, proprio nell’attesadella costruzione di un’alleanza al di fuoridei partiti tradizionali.Il terzo possibile partecipante alle prima-rie civiche avrebbe potuto essere il magi-strato De Carlo, cattolico graditissimo inCuria ma non inviso, nonostante la mainascosta appartenenza a Comunione eLiberazione, a molti ambienti laici ancheprogressisti, che non era invece molto in-teressato. La sua aspirazione era di esse-re il candidato di tutto il Centro-destra.Ma non ha superato l’esame Matteoli.Forse temeva che facesse un buon risul-tato. Viene da pensare che nel DNA del-l’italico bipolarismo ci sia scritto che èmeglio essere perdenti ma ben individua-bile (poi qualcosa si recupera sempre) chenon un quasi vincente in coalizione.

Attenzione! Parte la corsaLE CANDIDATURE A SINDACO DI LIVORNO

di Franco Spugnesi

Marco Ruggeri Costanza Vaccaro Marcella Amadio

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13 Livorno

Il presidente dell’Autorità Portuale di Li-vorno, Giuliano Gallanti (nella foto), inoccasione della sua partecipazione alcongresso regionale della FILT-CGIL, haparlato delle prospettive di riforma dellalegge 84/94, disegno di legge che allostato attuale è incardinato al Senato.Tra i punti positivi evidenziati da Gallan-ti di tale disegno di legge, l’accelerazio-ne dell’iter di approvazione dei piani re-golatori portuali dei porti, lo snellimentoburocratico riguardo ai dragaggi, e il raf-forzamento dei poteri del presidente del-l’Autorità Portuale.“Aspettavamo tutti - ha detto Gallanti -che la mega riforma promessa dal mini-stro Lupi diversi mesi fa durante l’as-semblea nazionale di Assoporti potessetramutarsi in un documento concreto,ma così non è stato. Serve, allora, unpo’ di equilibrio e va trovato: ecco per-ché dobbiamo puntare a ottenere nel-l’immediato un risultato concreto e so-stenere il ddl ora all’esame del Senato,magari integrandolo con le indicazio-ni strategiche recentemente elaborateda Assoporti”.Gallanti, che all’ultimo consiglio diretti-vo dell’Associazione dei Porti Italiani èstato tra coloro che hanno approvato ildocumento sulle sei direttrici per rilan-ciare la competitività degli scali italiani,ha anche insistito perché venga apertoun tavolo cui possano far sentire la lorovoce il Ministero delle Infrastrutture, ilParlamento e la stessa Assoporti. Que-sto al fine di trovare dei punti di contattotra il disegno di legge di riordino della84/94 e le sei direttrici di Assoporti.“Credo che la posizione compromisso-

La Dea bendata si è affacciata oltreoceanoed ha salutato Autorità Portuale e Porto diLivorno 2000 e le ha chiamate al Seatradedi Miami 2014, una delle fiere crocieristi-che più importanti al mondo, dove questedue istituzioni labroniche hanno trovatoconferme nel mercato crocieristico per farripartire lo scalo livornese dopo aver ab-bandonato un anno, quello del 2013, deci-samente in perdita.Le previsioni positive e l’entusiasmo del Se-gretario generale della Port Authority Mas-simo Provinciali e del Presidente della Port2000 Roberto Piccini sono in controten-denza con le anticipazioni dell’agenziaCemar che si occupa di valutazioni delmarket crocieristico fornendo dati negati-vi per il biennio 2013 -2014.Il numero uno della Porto 2000 RobertoPiccini:”contiamo di chiudere il 2014 con700 mila unità di crocieristi.”Ma la fiducia proviene da dati concreti ac-quisiti al Cruise Shipping di Miami: il le-game più forte con la Compagnia scandi-nava Norwegian Cruise con durata di 6anni e che porterà nello scalo labronico150 mila passeggeri l’anno; l’accordo sem-pre più stretto con il gruppo Carnival (Co-sta, Ibero Cruceros, P&O, Cunard e Aida) ,alcuni nomi di questo colosso, già da apri-le li vedremo nel nostro porto come capoli-nea ad esempio la Costa Neo – Riviera, epoi il ritorno della Costa Classica. Nel 2015 ci saranno sempre nuovi tocchidella Costa Neo Riviera, Costa Deliziosa eCosta Luminosa, insomma migliaia di turi-sti in arrivo.L’entusiasmo del Presidente Piccini all’ar-rivo dal Seatrade americano è alimentatoda ben altre concretezze: “a Miami abbia-mo raggiunto accordi con la Viking com-pagnia di crociere fluviali nel Mediterra-neo e la Disney Cruise che attualmente ope-ra a La Spezia, ma che presto collaboreràcon noi.”Atro elemento significativo potrebbe esse-re il ritorno della MSC, la sua ammiraglia“la Splendida” è giunta al Mediceo il 14Marzo scorso in concomitanza con l’Expodi Miami. Il colosso con sede a Ginevra sta-rebbe pensando di ripresentarsi con il suoBrand crocieristico e forse lo farà già dal2015.

Autorità Portualee Porto 2000

al Seatrade Miamidi Andrea Sargenti

Crociere, Piattaforma Europae collegamentoferroviariole tre scommesseper rilanciareil nostro porto

di Cristina Battaglini

Secondo il Presidente dell’Autorita Portuale Giuliano Gallanti

ria vada trovata - ha spiegato Gallanti -soprattutto con riferimento al tema deidistretti logistici, dell’autonomia am-ministrativa e della razionalizzazionedelle autorità portuali attualmente esi-stenti. Fondamentale che siano premiatii porti che oggi fanno parte del CoreNetwork”.Gallanti ha anche parlato di Livorno, in-dicando tre scommesse da vincere nel-l’immediato. La prima, quella delle cro-ciere: “Tra breve - ha detto - potremooffrire agli operatori portuali un unicogrande terminal all’Alto Fondale de-stinato all’accoglienza dei crocieristi,e ciò sarà possibile non appena de lo-calizzati sul Molo Italia i traffici fore-stali. Le crociere sono strategiche per ilnostro porto: nel 2014 arriveranno cir-ca 360 cruise boat, numeri importanti,soprattutto considerando che quest’an-no i porti del Mediterraneo perderan-no più o meno 2 milioni di passeggeri”.Secondo punto, il progetto della Piatta-forma Europa: “L’estensione a mare delporto consentirà a Livorno di aumenta-re e non di poco le proprie potenzialità.Il progetto infrastrutturale, oggi parteintegrante del Piano Regolatore Por-tuale, è stato notevolmente ridotto ri-spetto a quello presentato originaria-mente. Per realizzare l’infrastruttura do-vremo puntare sul Project Financing”.Terza sfida da vincere è quella del poten-ziamento dei collegamenti retro portua-li: “La Regione e RFI - ha detto Gallan-ti - ci stanno dando una mano per rea-lizzare il collegamento ferroviario trala Darsena Toscana e la rete viarianazionale. Grazie a questo progetto,Livorno può veramente aspirare a di-ventare uno dei più importanti scaliferroviari italiani”.

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e-mail: [email protected] Livorno

Con una cerimonia gioiosa e un po’ fuoridalla righe, alla quale hanno presenziatole autorità civili e militari, la Provincia hacelebrato il 153° anniversario dell’Unitàd’Italia insieme agli studenti delle scuolecittadine.L’iniziativa, organizzata in collaborazionecon l’Ufficio Scolastico Territoriale, havisto l’adesione della scuola elementareMicheli, delle scuole medie Borsi –Pazzi-ni, del liceo artistico Colombo-Vespucci edel liceo coreutico Isis Niccolini-Palli.“La Provincia – ha detto il presidenteKutufà – ha sempre celebrato questoevento con grande partecipazione, stimo-lando nel contempo la riflessione nellescuole attraverso iniziative per l’appro-fondimento della nostra storia e dei suoiprotagonisti e la conoscenza della nostraCostituzione. Attività e proposte che leistituzioni scolastiche hanno sempre ac-colto con entusiasmo, onorando ogni vol-ta questa giornata con interventi di gran-de valore e spessore educativo”. Alla ce-

Da non perdere...TAN e NAPOLEONE - Tanti eventi im-portanti in aprile e maggio nella nostraprovincia. A Livorno dal 25 aprile al 4maggio il Trofeo Accademia Navale, giun-to alla 31° edizione, offrirà un nutritocalendario di iniziative sportive, cultu-rali e di solidarietà. Una città in festa perla vela con il coinvolgimento delle scuolee delle associazioni di volontariato. E unvillaggio Tuttovela che lo scorso anno havisto la partecipazione di 180.000 visi-tatori.Il 3 maggio alle ore 17.00, nel bicentena-rio di Napoleone Imperatore all’Isolad’Elba, sarà presentato presso il Museodi Storia Naturale della Provincia di Li-vorno il libro di Massimo Nava, edito-rialista da Parigi del Corriere della Sera,“Infinito Amore”, un romanzo che narrauna straordinaria vicenda umana e senti-mentale tra Napoleone e la contessapolacca Maria Walewska.Il direttore dell’Archivio di Stato, Mas-simo Sanacore nell’occasione terrà unarelazione su “Napoleone a Livorno e al-l’Isola d’Elba”.Per il programma completo degli eventiconsultare il sito ufficiale del Tan:www.trofeoaccademianavale.eu

“A TAVOLA CON LE 5C”. - Enoga-stromia protagonista con “A tavola conle 5c”. Le Cinque C della parola Cacciuc-co. L’Associazione Italiana Sommeliersin collaborazione con la Provincia di Li-vorno, La strada del vino e dell’OlioCosta degli Etruschi e il patrocinio dellaCamera di Commercio organizza in ben14 ristoranti della provincia cene e pran-zi a base di Cacciucco e vini del territo-rio. Tra i ristoranti Lo Scolapasta, LaPineta di Luciano Zazzeri, Il Doretto,Lo Scacciapensieri, La Perla del Mare,Casale del Mare, Nonna Isola, La Per-siana, La Barcarola, L’Aragosta, La Lupa,In Vernice, La Locanda Garzelli e L’As-sociazione Cacciucco. Per informazionisul cale

Medaglia all’Arma dei Carabinieriper i 200 anni dalla fondazione

Musica e danza a Palazzo Granducale per festeggiare il “compleanno dell’Italia”

rimonia sono intervenuti il prefetto di Li-vorno, Tiziana Costantino, il vice presi-dente della Provincia, Fausto Bonsignori,insieme alla Giunta Provinciale, il dirigen-te dell’Ufficio scolastico territoriale, LuigiSebstiani.Nel corso della cerimonia, gli alunni dellescuole presenti hanno eseguito branimusicali e canti, mentre le studentesse delliceo coreutico dell’Isis Niccolini-Palli, coni loro variopinti tutù, hanno portato lagrazia della danza classica nella sala con-siliare di Palazzo Granducale.Successivamente il presidente Kutufà haconsegnato al comandante dei Carabinie-ri di Livorno, Massimiliano Della Gala, unattestato di riconoscimento e una meda-glia della Provincia per ricordare i 200 annidalla fondazione dell’Arma.“Sono lieto di consegnare questo rico-noscimento all’Arma dei Carabinieri –ha detto il presidente - come sincero omag-gio allo straordinario apporto che que-sti uomini e queste donne hanno datoalla storia del Paese, basti pensare al-l’esempio che fu di Salvo D’Acquisto,come di altri valorosi uomini. Un impe-gno quotidiano che i Carabinieri svol-gono nei nostro territori, assicurando lasicurezza e la coesione e per il qualeriscuotono la fiducia delle istituzioni edei concittadini”.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.itperiodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Livorno

L’Associazione La Martinella di Firenze ha lanciato un’iniziativa che si è recentementerealizzata in un iter che attraverserà tutta la Toscana. La Presidente di suddetta Associa-zione, Magda Menchini, non essendo una fan delle “mimose” ha pensato di premiaresei donne per ogni città toscana lungo l’anno, poiché 8 marzo, per lei, dovrebbe esserefatto di progetti riguardanti le generazioni future non dimenticando però il presente.Ottenuto il patrocinio della Regione il 27 Marzo, proprio nei locali regionali è statoconsegnato un libretto contenente i nomi ed i curriculum delle signore labroniche scelteper tale presentazione e che per l’importanza che la FIDAPA BPW Italy sez. Livorno hanella città, sono state scelte nella stessa.Le Donne in questione sono: Liafranca Balestri Pardelli (costruttrice di parole chearrivano al cuore con i suoi scritti e la sua voce); Giuseppina Bombaci (la conoscenzadella vita associativa nazionale ed internazionale); Rosella Bruni Chelini (conoscitricedel nostro passato attraverso l’antiquariato); Patrizia Fedi Bonciani (l’occhio dellamacchina fotografica sposato con l’arte); Margherita Mazzelli Minucci (vulcano diidee e progetti realizzati con capacità ed esperienza); Nicla Spinella Capua (donnacresciuta nella cultura e nell’associativismo).La personalità istituzionale che le ha premiate è stato il consigliere regionale e vicepre-sidente della Commissione Istruzione e cultura Tommaso Villa con i dirigenti della Asso-ciazione “La Martinella”.

Premiate sei donne della Fidapa

Vogliamo dedicare un nostro com-mento ad un caro amico che ricoprecon grandi capacità e passione unodegli incarichi più delicati nellla so-cietà moderna.Ci riferiamo a LuigiDel Bravo, presidente della sede li-vornese dell’A.N.M.I.C., l’associazio-ne che tutela e rappresenta, da sem-pre, gli invalidi civili.La benemerita associazione, nei suoiquasi 50 anni di attività, ha promos-so e contribuito tutte le leggi che ope-rano in favore della categoria.Del Bravo, in un servizio del quoti-diano locale, ringrazia il Presidentedella Regione Toscana - Enrico Ros-si - per la concessione dei contributieconomici assicurati nel triennio2013-2015 che ha dato a molti nu-clei familiari un aiuto per far frontealle enormi spese che debbono costan-temente affrontare.Poi, attraverso l’accordo raggiuntocon il Comune di Livorno, è stato pos-sibile accogliere circa 100 domandedi contributo per famiglie livornesicon disabile con la prospettiva, per il2014, di raggiungere un numero benmaggiore.L’Associazione, presieduta dal nostroamico Luigi, che si avvale di seri ecompetenti collaboratori, svolge unruolo di grande rilevanza sociale edassistenziale in tutti i campi in favo-re di una categoria che richiede unacontinua assistenza morale e socia-le.

Da parte dell’Associazione La Martinella di Firenze

LuigiDel Bravo,

un presidenteda applausi

E’ alla guida dell’A.N.M.I.C.

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e-mail: [email protected] Rosignano

(eds) - Resto sconcertato ma semprein trepida attesa del programma deigrillini rosignanesi che hanno assicu-rato sarà presentato a breve.Naturalmente si auspica che si trattidi un programma realistico privo delle“fumoserie e degli astrattismi rivolu-zionari” che sono divenuti l’elementoprincipe del Movimento 5Stelle.Siamo tutti “in attesa spasmodica” diconoscere i progetti concreti, insiemeai tempi certi, di realizzazione.Ci debbono dire quali saranno le loroscelte di politica industriale in presen-za di un drastico ridmensionato dellaormai “ex mamma Solvay”. Quali leproposte concrete per garantire inse-diamenti alternativi o, come speriamo,aggiuntivi.Siamo in attesa di conoscere comeriusciranno a compiere “l’autentico mi-racolo” di far cambiare testa agli ope-ratori turistici (specialmente gli alber-gatori) per consentire una più attentaqualificazione, moderna e razionale,delle loro strutture ed anche convin-cerli ad allungare “i tempi di apertura”oltre illustrare quali eventi (culturali,artistici, di intrattenimemto, pensanodi proporre ed attuare.Siamo certi che questi “neofiti rivolu-zionari” (assomigliano pericolosamen-te ai leghisti - quelli di Roma ladrona -divenuti poi componente xenofoba erazzista), disporranno di una serie di“escomatage” in grado di chiarire leconsistenti nebbie che avvolgono i lorofumosi e, per molti aspetti, artificiosiprogetti. Questa è una preoccupazio-ne non solo locale ma nazionale cheriguarda l’intero movimento.Sul piano locale ci attendiamo di co-

(edr) - Il Centro vuole dedicare qual-che riga al “cinquantenario di Gigi,il barbiere”, una figura ormai miti-ca per Rosignano Marittimo.La “barberia” di Gigi è divenuta, dasempre, un punto di incontro, for-se l’unico rimasto, per molti rosi-gnanesi soliti trascorrere, anchedelle ore, in quello che può consi-derarsi “il salotto buono del capo-luogo”.Si parla di tutto, di calcio, sopra-tutto, e della Fiorentina, in parti-colare, di cui Gigi resta una deitifosi più incalliti. Non al punto,però, di superare lo scrivente so-stenitore e tifoso “ultras” dellaJuve; gli scontri, verbali, quandoavvengono sono sempre “calienti”.Gigi poi ha svolto e svolge un ruo-lo importante nella realtà rosigna-nese sia nel campo dello sport e delsociale. Come presidente dell’AR-CI, è riuscito anche a far prenderela tessera anche a me, per frequen-tare il circolo già Stella Rossa, al-l’epoca emanazione del Partito Co-munista, nei tempi duri dello scon-tro politico.Una precisazione: la locale barbe-ria non è stata aperta da Gigi ma èstata dallo stesso rilevata nel 1964dalla gestione, che fu fin dagli anni‘30, della famiglia Maltinti, in par-ticolare da “Ciccio” per le sue di-mensioni corporee piuttosto ampiee, successivamente, dai figli Vatuse Giovanni.

noscere come intendono ristruttura-re e velocizzare la complicata mac-china burocratica del nostro comu-ne.In sostanza, siccome ambiscono agestire, in modo diverso e rivoluzio-nario, questo nostro disgraziato pa-ese, desideriamo sapere cosa inten-dono fare di diverso nel nostro comu-ne.Lo scrivente è stato per quindici anniconsigliere comunale per la D.C diRosignano: in quel tempo la politicaera una cosa seria, un’autentica mis-sione. Non avevamo gettoni di pre-senza, le riunioni del consiglio comin-ciavano alle ore 21 e terminavano,molto spesso, alle 2 di notte: la mat-tina alle 8,30 e molti anche prima,dovevano essere in ufficio o in fabbri-ca.Quelle assemblee, cari ragazzi, era-no composte da tanti lavoratori, qual-che professionista e da gente comu-ne.In quei tempi alla guida dei partiti nonvi erano miliardari nè tantomeno de-gli ex comici, diversamente rivoluzio-nari, ma gente che puntava seriamen-te agli interessi della comunità.E, per chiudere, mi sia consentita unabattuta. Sono sconcertato che, perora, l’unica voce che si è levata percontestare questo ibrido movimentopseudorivoluzionario che nascondeaspetti di pericoloso anarchismo, pro-venga da un anziano signore che havissuto la sua lunga stagione politi-ca facendo sempre prevalere lo spiri-to di servizio il rispetto e la tolleran-za nei confronti degli avversari politi-ci.

“In attesa spasmodica”dei programmi di M5S

Desideriamo sapere cosa intendono fare di diverso nel nostro comune

Il mitico Gigiha fatto 50!

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17Cultura

Da quando Matilde di Canossa donò ilCastrum Liburni e la sua curtis nel 1103all’Opera del Duomo di Pisa, Livorno se-guì il destino della Repubblica marinarafino al 1368 subendo ben 12 distruzioni.L’approdo livornese fu dotato di un si-stema difensivo di torri dalla vicina repub-blica pisana poiché vedendo il proprioporto estinguersi poco alla volta da quelnaturale e inarrestabile insabbiamento co-minciato secoli prima, puntava quindi sullosviluppo dello scalo labronico.Livorno costituiva il limite sud del siste-ma portuale pisano e le sue torri delimita-vano e segnalavano l’imboccatura meri-dionale. Porto pisano era composto dapoche case e strutture militari una torrequadrata ed una circolare poi unite da unacortina a pianta quadrata, la quadraturadei pisani o Rocca vecchia.Nel mare antistante, nel 1303 Pisa costruìun meraviglioso faro che era annotatoquale uno dei più belli della penisola. Nel1392 il Doge pisano Pietro Gambacortidecise di fortificare con mura alte l’abita-to “Terra di Livorno”.La fortificazione a mare era invece costi-tuita da Torre Rossa, Torre Magnale, Tor-re Formice già presenti dal 1156, Torre dellaMeloria nel 1163 e Torre Maltarchiata eTorre Fraschetta nel 1285. Distrutte inbuona parte dai Genovesi, furono rico-struite nel 1297, ciascuna torre era dotatadi castellani e sergenti.I fiorentini, dopo la conquista di Pisa nel1421, si appropriarono di Livorno, che

chiamavano, “occhio del capo nostro” ecostruirono su Torre Rossa, il Marzoccocon il loro vessillo sull’apice. Il porto li-vornese nei tempi della Repubblica pisa-na veniva chiamato “Porto Magnalitico”poiché dominava su tutte l’imponenzadella Torre del Magnale.Ma ad oggi cosa resta di queste vestigia?Purtroppo ben poco.La seconda guerra mondiale e l’espansio-ne dei terreni portuali hanno avuto con-seguenze fatali. Dopo l’arrivo degli ameri-cani, come è riportato dalla documenta-zione dei film Combat di ricognizione a cittàliberata, mostrano una Livorno distruttanella quasi totalità specialmente in zonaportuale; dopo i bombardamenti rimaseromiracolosamente in piedi la Torre del Mar-zocco e la Torre del Magnale seppure la-cerata in uno dei suoi otto spigoli.Cosa è accaduto in seguito alla Magnale

lo sanno in pochi. Pietro Vigo descriveva,nel suo racconto dell’inaugurazione dellaTorre del Magnale restaurata nel 1903 esulla quale fu apposta la targa a memoriadi quella data: - Questa torre della Ma-gna o Magnale - compiuta nel MCLXIII -segnò il luogo più difeso ed importantedel gran Porto Pisano – emporio dell’etàmedia rinomatissimo - che vide salpar lenavi - a viaggi di commercio e spedizioniguerresche - ed accolse pontefici, re ecapitani - Per voto del Consiglio provin-ciale di Livorno - Presidente il Cav. Uff.Avv. Vinc. Mostardi Fioretti - La Deputa-zione Provinciale - presieduta dal Comm.Avv. Amilcare Galeotti - al vetusto ed in-signe monumento - dopo il lungo abban-dono e l’incuria - restituito al decoro -questo ricordo poneva nel 1903".La Torre del Marzocco, tuttora esistente,resiste alle incurie del tempo e dei proble-mi relativi all’allargamento del canale del-la Darsena Toscana per permettere l’in-gresso alle grandi navi, seppure sia di epo-ca Granducale fiorentina e non della Re-pubblica pisana. Resiste la torre all’inter-no della quadratura dei pisani dentro laFortezza vecchia e la Torre Maltarchiata(1285) che entrando nel Varco Valessini, siincontra andando verso destra tra i ca-pannoni, di lei rimane il basamento alto inmedia 2 metri da terra circondata da jerseydi cemento.La nostra attenzione quindi va rivolta ver-so ciò che rimane delle vestigia di un por-to che ha permesso l’espansione del no-stro scalo livornese che ne ha segnato ildestino e la grandezza di un tempo. Ab-biamo perduto la magnificenza di porto piùimportante del Mediterraneo, non perdia-mone il ricordo.

Marzocco, Magnale e MaltarchiataCiò che resta delle nostre torri all'interno del porto

di Silvia Menicagli

La Torre del Magnale dopo la ricognizione aerea americana, a guerra finita è ancora in piedi.(COMBAT FILM COMMISSION)

Le torri del Marzocco, Maltarchiata e Magnale in una foto del 1900.

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e-mail: [email protected] Cultura

Tutto il mondo invidia le bellezze storichee artistiche della nostra Italia, meraviglienate dall’ingegno umano che hanno at-traversato secoli giungendo fino a noi, acui vanno aggiunti paesaggi e oasi fauni-stiche che rendono unico il nostro terri-torio. Oggi tale tutela è messa in difficoltàa causa dell’instabilità finanziaria, che por-ta ad una diminuzione dei fondi stataliverso Enti e Istituzioni, della situazionepolitica, con continui valzer di presidentie ministri, e di un’evidente difficoltà ge-stionale (sia per la quantità di beni da tu-telare sia per la qualità del servizio, spes-so carente o non idonea), che rischia diportare a disastri rilevanti: ad esempio,come nel caso di Pompei, la città fondatada genti osche della Campania, divenutacolonia romana nel I secolo a. C., e sepol-ta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C., iltragico evento che ha tuttavia “contribu-ito” a tramandarci testimonianze unichedel suo passato. A questi problemi vannoaggiunti i sempre più frequenti cataclisminaturali (come accaduto per le mura diVolterra) aggravati dalla non curanza del-l’ambiente da parte dell’Uomo stesso.Eppure, sin dal XIX secolo, la salvaguar-dia dei beni archeologici, architettonici eartistici è stata al centro di attenzione daparte degli Stati pre-unitari, che hanno

cercato di tutelare il proprio patrimonioculturale con l’istituzione di commissionie provvedimenti vòlti ad “evitare demoli-zioni, estrazioni o rimozioni di opere dipubblico godimento o ornamento” (comeriportato in alcune norme toscane otto-centesche), o istituendo il diritto di prela-zione a favore dello Stato per evitare espor-tazione di oggetti d’arte (come nel casodelle normative del regno Lombardo-Ve-neto), fino ad arrivare, oggi, alla creazionedi un Ministero dedicato, il MiBACT (Mi-nistero dei beni e delle attività culturali edel turismo), e alla formulazione del Codi-ce dei Beni culturali e del Paesaggio. No-nostante tutto, i muri delle case di Pompeicontinuano a crollare.Dopo i danni del 2010, e i primi interventidi ripristino, sono stati stanziati dall’Eu-ropa 105 milioni di euro, confluiti nel“Grande Progetto Pompei”, vòlto a ripor-tare, entro la fine del 2015, il sito archeolo-gico romano al suo antico splendore. For-se, ormai, il parco di Pompei, così comealtre meraviglie italiane, sembra un’eredi-tà pesante: oppure tutto è da attribuiresemplicemente ad una visione politica li-mitata che continua a non credere tropponella cultura come un fattore di crescitaper il Paese, limitando così investimenti erisorse, private e pubbliche, e non scor-gendo le possibilità di lavoro e di ricchez-za che potrebbe offrire.

C’eravamo lasciati con alcune riflessioni sul-le uscite cinematografiche del 2013. Se dauna parte, i primi mesi dell’anno trascorsoci avevano regalato delle buone visioni, al-l’opposto il bimestre Novembre-Dicembreaveva deluso le aspettattive degli appassio-nati, col riproporsi perpetuo delle sciatte“commediole” accompagnate dai poco ac-cattivanti thriller a stelle e strisce. Il 2014però, ci sorprende in positivo, e con “DallasBuyers Club” torna d’attualità l’Aids e l’evo-luzione storica della malattia. Magniloquentile interpretazioni dei due attori principali(Jared Leto e Matthew McConaughey), ir-riconoscibili in seguito al dimagrimento for-zato dovuto alle esigenze del cast.Si conferma Steve McQueen in versione re-gista, con il suo “12 anni schiavo”. Bravo anon cadere nella facile trappola della retori-ca, attento nei dettagli legati ai costumi del-l’epoca (metà dell’800') ed alla stesura dellasceneggiatura, quest’ultima ben sviluppatanonostante l’autobiografia da cui è tratta siaincompleta.Non mi è piaciuto, o quantomeno, dal duoScorsese-Di Caprio ci si poteva attendere dimeglio dalla pellicola “The Wolf of Wall Stre-et”. In questo caso la mitizzazione del per-sonaggio è un pò forzata, e Scorsese mi per-donerà se relego il film fra i peggiori della suacarriera.Se non l’avete visto al cinema, “Lei” di SpikeJonze, potrebbe essere una buona occasio-ne per cimentarsi con un tipo di cinema a cuinon serve un cast stratosferico e scenografiepompose, ma semplicemente la bravura del-l’attore protagonista, la cui solitudine lo por-ta ad amare una donna “virtuale”.E prossimamente cosa vedremo? Pessimi-sticamente potrei dire che la primavera 2014sarà un pò avara di buoni film, ma non ciresta che giocare tutte le nostre aspettativesu Von Trier con “Nymphomaniac”. Saràsicuramente un film scandaloso ed oltrag-gioso, non per tutti. Gioca sul sicuro invece,Percival con “Storia di una ladra di libri”.Non sarà una pellicola da Oscar, ma si sa, ilbinomio storia d’amore/guerra ha (quasi)sempre avuto successo.

Pompei, patrimonio da salvare

Un problema con radici storiche profonde, spesso ignorato dalla politica

di Fabio Figara twitter @ffigara

Didascalia immagine: tratta dal sito del Mibac, pagi-na Grande Progetto Pompei

di Matteo Pieracci

Andiamoal cinema

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Diego Magliani è un pittore livornese nato nel 1970. E’ autodi-datta e non desidera avvicinarsi a correnti pittoriche e tantomeno esserne influenzato. Viene descritto dai critici come unartista che si esprime con una tecnica sua particolare attraver-so emozioni sofferenze. Egli non è mai contento dei suoi lavoriche non vorrebbe vederli ultimati in nessuna circostanza. Lesue opere sono state ammirate alla Rotonda 2013, alla GalleriaMelograno di Livorno, a Viareggio 2012 e altrove. Di recente loabbiamo scoperto pure scrittore.Il circolo “Il Centro” presieduto da Enrico Dello Sbarba e la“FIDAPA” presieduta da Yasmine Cipriani hanno ospitato ,nei locali del “Circolo della Marina M. Mimbelli”, il pittore Die-go Magliani per la presentazione del suo libro: “Vivo da uomoe penso da donna”.La vice presidente dell’Associazione Culturale “Arte aLivorno…e oltre confine” Alessandra Rontini, pure tesorieradella FIDAPA, ha curato la prefazione del libro compiacendosidi annoverare fra le sue varie presentazioni eseguite di dipintie sculture, anche, per la prima volta, quella di un libro. La stes-sa è stata coadiuvata da Daniela Amendolia che ha letto, contrasporto, uno dei racconti più significativi del testo: “Le ali”.Mauro Barbieri, molto attivo nel mondo dell’arte, ha rivolto alpittore varie domande che hanno spaziato sugli argomentipiù svariati della sua attività artistica. Relativamente a quantorichiestogli le risposte ricevute per diffonderle e sintetizzarlepossiamo riassumerle con poche parole dette dall’artista: “…hodeciso di raggruppare alcuni miei pensieri in un libro , per-ché volevo che questi non andassero persi data la mia scarsamemoria…”. Questi pensieri e immagini sono ricordi che tor-nano alla mente dello scrittore come: “La memoria del vino”;“Vecchio”; Gentilezze”. Si leggono pure fatti, avvenimentidolorosi e drammatici come “Le ali”. Nel libro viene messo in evidenza la forza che racchiude l’ani-mo femminile

Ad una settimana precisa dalla festa ebraica del Purim(14 Adar- 16 Marzo), presso il teatrino delle Suore Ca-lasanziane di Via del Bosco, i bambini della classe VBdella scuola statale Benedetto Brin hanno rappresenta-to la Meghillà di Estèr, un’opera ebraica che per il 14 diAdar in tutte le comunità ebraiche del mondo viene let-ta e rappresentata a memoria della salvezza dallo ster-minio ottenuta grazie all’aiuto della regina di origineebraica, Ester andata in sposa al re persiano Assuero.E’ stato questo un vero evento perché almeno in Italia,è la prima volta che dei bambini che non appartengonoad una comunita’ ebraica, rappresentano la storia diPurim. I bambini, insieme alla loro insegnante di Reli-gione e coadiuvati da una professoressa della Comuni-tà Ebraica, Loretta Modigliani, hanno approfonditol’ebraismo cominciando dalla visita della Sinagoga e conle “Pietre d’Inciampo”, per poi proseguire con lo studiodell’Antico Testamento e della Shoà, che ha avuto duemomenti significativi con il Maestro di Musica CarloGolstein (ha diretto Tosca al Goldoni nello scorso no-vembre) che ha spiegato loro la musica ebraica liturgi-ca e non, e poi con la Giornata della Memoria al LiceoNiccolini Palli.Questa rappresentazione è stata dunque il compimen-to di un percorso dove i bambini hanno potuto mostrarela loro approfondita conoscenza accompagnata da unabuona padronanza della mente e del corpo, recitando,cantando e ballando testi che non fanno parte della pro-pria tradizione.Sul piano educativo questa esperienza ha contribuitoad una crescita morale e spirituale, improntata al dialo-go, all’amicizia, al rispetto e all’amore reciproco nei con-fronti dell’altro. Anche il rabbino Capo della ComunitàEbraica di Livorno, Rav Yair Didi, ha voluto esprimere ilproprio ringraziamento nei confronti di coloro che han-no reso possibile questo evento.

Vivo da uomoe penso da donna

Presentato il libro del pittore Diego Magliani

di Laura Conforti Benvenuti

Un disegno del pittore fatto esclusivamente per la Fidapa.

I bambini della VB ‘Brin’in scena con un’opera ebraica

Hanno rappresentato la Meghillà di Estèr

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Come mai la Fondazione Livorno si occupadi Napoleone? A porsi la domanda è il presi-dente della stessa, Luciano Barsotti, in oc-casione della presentazione del libro su“Napoleone, imperatore, imprenditore e di-rettore dei lavori all’isola d’Elba” di RobertaMartinelli e Velia Gini Bartoli (Gangemi edi-tore). La risposta sta nell’impegno di valo-rizzazione del patrimonio legato alla presen-za di Napoleone che si è assunto da tempola Fondazione. Suo anche il contributo perla realizzazione del volume “con cui giungead una tappa significativa il percorso cultu-rale iniziato nel 2005 che aveva come obiet-tivo la riconsiderazione della Toscana na-poleonica”. Per cui si è mossa anche la Fon-dazione bancaria di Lucca rappresentata perl’occasione dal suo presidente Arturo Lat-tanzi.Le attenzioni per il Bicentenario dell’arrivodi Napoleone all’isola d’Elba nel 1814 sononumerose e importanti (anche internaziona-li). Lo ha sottolineato Alba Macripò, nuovodirettore del Museo delle Residenze Napo-leoniche. Che, oltre alla Villa dei Mulini, re-sidenza ufficiale dell’imperatore, compren-de anche quella privata di San Martino. Diesse, già nel 2006 , incominciò ad occuparsiAndrea Marcucci, presidente della Commis-sione Beni Culturali del Senato.Egli ha ricordato il protocollo sottoscrittotra i Ministeri della Cultura italiano e france-se, pensato in funzione del Bicentenario. Illibro, risultato di dieci anni di studi, ci resti-tuisce un’ immagine inedita di Napoleone.Non un esule in disgrazia che, appena sbar-cato, si preoccupa di cercare il luogo piùadatto dove vivere, ma un sovrano conun’alta coscienza del suo ruolo, che all’El-ba visse e si comportò da imperatore (“dovec’è l’imperatore, lì è l’impero”). In nessunadelle 47 dimore sparse per l’Europa egli ri-mase così a lungo.E non a caso nei dieci mesi in cui vi soggior-nò fece del complesso urbanistico dei Mu-lini una residenza imperiale con uno stile divita segnato da un cerimoniale complesso(“secondo le regole della Maison de l’ Em-pereur”). Molti errori interpretativi hannocontribuito a diffondere un’immagine svili-ta e distorta della residenza imperiale, ed ètuttora in atto un impegnativo lavoro di re-stituzione al Museo della sua corretta iden-tità (“basta pensare al rosa confetto utiliz-zato per la tinteggiatura della facciata dei

BICENTENARIO IMPERIALE 1814-2014

Napoleone all’Isola d’Elbadi Marisa Speranza

Mulini al posto dell’originale giallo brillan-te).Fu Napoleone stesso a guidare i lavori didemolizione e di adeguamento della sua nuo-va residenza per trasformarla in Palais Impe-rial des Mu-lini. Murato-ri e carpentie-ri lo vedeva-no arrivareall’alba conl’intenzionedi occuparsidi tutto e“per i poveria r c h i t e t t inon fu certouna passeg-giata”. A la-vori ultimatisi pensò aglielementi diarredo: mobili, tappeti, argenteria, porcella-ne preziose…. Perché la vita all’Elba dell’im-peratore era regolata dal principio del “toutcomme a Paris” . Comprendeva dunque an-che gli amati cavalli che l’avevano accom-pagnato nelle più importanti battaglie. Sen-za contare i lavori di sistemazione del giardi-no : rose cinesi e indiane, essenze vegetali,aranci, limoni, peschi, albicocchi, meli olan-desi … .“Quando si parla di Napoleone ci prendeuna specie di fascinazione”, ha osservatoSergio Valzania, storico e vicedirettore diRadio RAI. Che dire del volume? “Penso siaun libro di avventure, che sono storie vere,ma raccontate in modo nuovo e affascinan-te”. Su Napoleone ci stiamo interrogandotutti. Perché va via dall’Elba? Quando lo de-cide? Chiede il permesso di partire alla ma-dre la sera prima di partire e lei gli risponde

:”Segui la tua strada”.Il libro racconta l’avventura di un restauro eil “desiderio smodato di creare lì una reg-gia”. Grazie al gruppo di lavoro italo-france-se (ne fanno parte Bernard Chevallier e Lui-gi Mascilli Migliorini) si è avviato un itine-rario di scoperte successive di cui il librorende testimonianza (vedi la scala a chioc-ciola per salire in camera). Fanno storia an-che i bicchierini e i piatti in porcellana diSèvres che facevano parte del servito per-sonale di Napoleone all’Elba (arrivaronoanche servizi di 300-400 pezzi). “Persino unafinestra con o senza persiane”, ha osserva-to Valzania, “fa pensare alla testa di chi l’hascelta e alle motivazioni che l’hanno ispira-ta”.Da dove sono venute tante informazioni?Nel “Mobilier”, inventario fatto redigere perla sua residenza dei Mulini da Napoleone,vi sono descritte, stanza per stanza, le tipo-logie dei mobili, i colori delle tappezzerie, irivestimenti delle pareti fino all’ oggettisticae ai vari giochi da tavola, compresa la pro-venienza dei singoli pezzi. Il nuovo allesti-mento si atterrà, per quanto possibile, alleindicazioni fornite dagli inventari.Lo hanno spiegato le due autrici del testo.“Napoleone è un personaggio mitico”, haosservato Roberta Martinelli, già direttricedel Museo delle Residenze Napoleoniche.Il lavoro svolto (“una marea di studi soste-nuta dalle due Fondazioni”) non è ancoragiunto al suo termine e continua a essereun sfida.Che l’architetto Velia Gini Bartoli ha definito“affascinante”. Un impegno, il loro, che in-tende “ricondurre spazi e funzioni alla lororelazione originaria”. Per capire qual era larealtà fisica in cui Napoleone aveva proget-tato di vivere: un regno in miniatura che portail suo imprimatur

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Chi vuole raggiungere il centro di Campi-glia, deve attraversare una Porta. In pochiperò, eccetto vecchi, studiosi e appassio-nati, ne conoscono la storia e le caratteri-stiche. Le porte d’accesso all’antico bor-go fanno parte del patrimonio storico delterritorio, oggetto di studi recenti e pas-sati. È possibile togliersi qualche curiosi-tà grazie al lavoro di ricerca curato da Gio-vanna Bianchi “Campiglia. Un castelloe il suo territorio”, oppure rileggendo i“Trattenimenti popolari” del Falchi.Nel XII secolo si accedeva al percorso mu-rario tramite una porta situata nel versan-te ovest del paese, le tracce di tale portasono ancora visibili da via Pietro Gori (ac-cesso opposto dell’attuale piazza della Re-pubblica). Nel XIII secolo grazie ai rap-porti con Pisa, la cinta muraria fu ampliatafino a racchiudere tutto il borgo esternoal Castello (la Rocca).

I quattro emblemi sopa la Porta di Sant’antonio o fiiorentinaL’ampliamento delle mura, avvenuto nel1246, coincise con l’edificazione del Pa-lazzo Pretorio, il bene culturale che più dialtri testimonia il passaggio tra le sfered’influenza di due grandi potenze dellaToscana di quel tempo, Pisa e Firenze.Assieme alla cintura muraria furono co-struite le porte d’accesso: Sant’Antonio,Pozzolungo, Ribellino e la Porticciola del-la quale non rimane traccia.

La porta di Sant’An-tonio o fiorentina, an-cora ben conservata,presenta quattro em-blemi che secondo ilFalchi furono appostinel 1468 per delibera-zione del Consigliocomunale e rappre-sentano: un ramodella famiglia Gherar-desca, Pisa (croce),Firenze (giglio) eCampiglia (cane ram-

pante). Pozzolungo, chiamata dal Falchiporta pisana è il frutto di una ricostruzio-ne avvenuta nel corso del XVI secolo, laporta originaria della cinta medievale fuinglobata nello stesso secolo nel bastio-ne di rinforzo delle mura e utilizzata poinel XX secolo come accesso al Cinema-tografo, oggi ingresso del Centro civicoMannelli.Porta a Ribellino, di recente restaurazio-ne si trova su un terrapieno affacciato invia Vittorio Veneto e collega tramite unascalinata alla piazza Dogali, luogo cono-sciuto dai campigliesi come “Sotto ilcoro”. Si pensa che questa porta si chia-masse originariamente di San Lorenzopoiché era quella che dava accesso allachiesa omonima, oggi sede della prepo-situra. Rappresentava l’accesso principa-le al paese per chi proveniva dalla viaconsolare Aurelia e raggiungeva la colli-na dalla via del Gelso e dall’attuale viaSanta Maria che raggiunge la ripida Por-ta a Mare.

Campigliae la Porta

di Jacopo Bertocchi

Vecchia pianta di Campiglia

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Giovedì 17 aprile, ore 21CONCERTO DI PASQUADANIEL SMITH DirettoreCLOE HANSLIP ViolinoORT Orchestra della ToscanaMusiche di L. VAN BEETHOVEN, J.ADAMS, C. IVES

Martedì 22 aprile, ore 21VIRTUOSISMOE TRASFIGURAZIONE.Un recital in ricordo di Enrico GallettaFrancesco Libetta pianofortemusiche di C. W. Gluck, C. Saint Saëns,M. Ravel. R. Strauss, F. Busoni, L. vanBeethoven.

Martedì 29 aprile, ore 21Giornata Mondiale della Danza

Mercoledì 30 aprile, ore 21UTO UGHI ViolinoALESSANDRO SPECCHI PianoforteProgramma da definire

Lunedì 5 maggio, ore 21BEATLEMANIA: FROM LIVERPOOLTO LIVORNOCaterina e Ilio Barontini duo pianisticomusiche di Beatles - Barontini

Giovedì 8 maggio ore 21Andrea Colli Trio featuring StefanoGuazzo.

Mercoledì 21 maggio, ore20,30Giovedì 22 maggio, ore.20,30Opera Lirica in tre atti di Giacomo

Puccini su libretto di Giuseppe Giacosae Luigi IllicaDirettore Matteo BeltramiRegia Renato BonaiutoORT Orchestra della ToscanaCoro Lirico della Toscana

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