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WWF Italia Sede Nazionale Via Po, 25/c 00198 Roma Tel: 06844971 Fax: 0685356442 e-mail: [email protected] sito: www.wwf.it 1 I CRAS DEL WWF ITALIA INTRODUZIONE La presente nota restituisce una prima, anche se non esaustiva (mancano ancora alcuni dati di alcune strutture censite) fotografia aggiornata della situazione dei Centri di recupero degli Animali Selvatici che il WWF Italia, direttamente o indirettamente, gestisce. Si tratta di strutture che sono state promosse sia a livello nazionale che a livello regionale e locale e che rispondono a un‟esigenza diffusa, di cui l‟associazione si è fatta carico, di recupero della fauna e di conservazione. Non si entra nel merito delle finalità dei CRAS e si rimanda ai documenti di indirizzo e strategici redatti dal WWF Italia nel tempo tra cui: 2004 Le linee Guida per una gestione organizzata e coordinata del Sistema dei CRAS” a cura di Massimiliano Rocco responsabile del Programma Specie, Traffic e centri di Recupero Fauna, Coordinamento CRAS WWF 2006, ANMVI- WWF Italia Linee guida per la gestione dei centri di recupero Animali Selvatici ed Esotici (CRAS(E) e la cura e la riabilitazione di animali selvatici rinvenuti in difficoltà. A cura di Rosario Fico, Massimiliano Rocco, Claudio Peccati, marco Aloisi 2007- Commissione WWF Italia sul Sistema CRAS-CRASE. Relazione aprile 2007, a cura di Gustavo Gandini, Isabella Pratesi, Francesco Rocca, Massimiliano Rocco 2008 - Linee guida per un trattamento responsabile degli animali nei Centri di Recupero Animali Selvatici della rete WWF-Italia Documento redatto da Gustavo Gandini, Cecilia Parlante, Mariachiara Tallacchini, Franco Pezza, Paola Fossati, Paola Brambilla, Raniero Maggini, 11.02.2008. All‟interno del presente documento sono inoltre richiamate alcune importanti regole di comportamento che è indispensabile seguire nella gestione degli animali.

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WWF Italia

Sede Nazionale

Via Po, 25/c

00198 Roma

Tel: 06844971

Fax: 0685356442

e-mail: [email protected]

sito: www.wwf.it

1

I CRAS DEL WWF ITALIA

INTRODUZIONE

La presente nota restituisce una prima, anche se non esaustiva (mancano ancora alcuni dati di alcune

strutture censite) fotografia aggiornata della situazione dei Centri di recupero degli Animali Selvatici

che il WWF Italia, direttamente o indirettamente, gestisce. Si tratta di strutture che sono state

promosse sia a livello nazionale che a livello regionale e locale e che rispondono a un‟esigenza

diffusa, di cui l‟associazione si è fatta carico, di recupero della fauna e di conservazione. Non si

entra nel merito delle finalità dei CRAS e si rimanda ai documenti di indirizzo e strategici redatti dal

WWF Italia nel tempo tra cui:

2004 – “Le linee Guida per una gestione organizzata e coordinata del Sistema dei CRAS” a

cura di Massimiliano Rocco responsabile del Programma Specie, Traffic e centri di Recupero

Fauna, Coordinamento CRAS WWF

2006, ANMVI- WWF Italia – Linee guida per la gestione dei centri di recupero Animali

Selvatici ed Esotici (CRAS(E) e la cura e la riabilitazione di animali selvatici rinvenuti in

difficoltà. A cura di Rosario Fico, Massimiliano Rocco, Claudio Peccati, marco Aloisi

2007- Commissione WWF Italia sul Sistema CRAS-CRASE. Relazione aprile 2007, a cura

di Gustavo Gandini, Isabella Pratesi, Francesco Rocca, Massimiliano Rocco

2008 - Linee guida per un trattamento responsabile degli animali nei Centri di Recupero

Animali Selvatici della rete WWF-Italia Documento redatto da Gustavo Gandini, Cecilia

Parlante, Mariachiara Tallacchini, Franco Pezza, Paola Fossati, Paola Brambilla, Raniero

Maggini, 11.02.2008.

All‟interno del presente documento sono inoltre richiamate alcune importanti regole di

comportamento che è indispensabile seguire nella gestione degli animali.

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Il WWF Italia si è, da anni, fatto promotore di attività di sensibilizzazione e confronto scientifico

promuovendo workshop e pubblicazioni a livello nazionale (“I seminario nazionale Centri Recupero

Fauna” Vanzago, 10, 11 marzo 1991; “II Seminario Nazionale sui Centri Recupero animali

selvatici” Vanzago 17/18 giugno 1995; “Il sistema dei centri di recupero animali selvatici nella

Regione Lombardia”, Vanzago, 29 maggio 2010).

Questa relazione non si addentra nella valutazione dei diversi Centri (sarà oggetto di un più

approfondito lavoro) e fornisce alcune linee di indirizzo per il governo e la valorizzazione dei CRAS

WWF.

LA SITUAZIONE ATTUALE

IL “Programma Specie, Traffic e centri di Recupero Fauna, Coordinamento CRAS” ha seguito la

rete dei CRAS/CRASE del WWF Italia fino ad almeno il 2006, definendo anche linee guida per la

loro gestione, fino a quando è stata istituita dal il Consiglio nazionale ha costituito una

“Commissione sul sistema CRAS e CRASE” con il mandato di “definire la politica e la missione dei

centri; gli standard e le politiche di conservazione, dei trattamenti clinici, di recupero e di rilascio;

le politiche di rapporto con il pubblico e di relazione con le amministrazioni pubbliche “.

Attualmente i CRAS sono seguiti da due uffici. L‟Area Rete e Oasi (“Si occupa della definizione

delle strategie dell’area e della sua organizzazione; segue con particolar riguardo il coordinamento

del Sistema delle Oasi e dei CRAS del WWF Italia e la loro funzionalità rispetto al Programma e in

questo senso si relaziona con l’Ufficio Affari Generali per la Gestione del contratto con WWF Oasi

e per la gestione dei contratti con le Oasi e i CRAS in afferenza a WWF Italia.” – come da

organigramma) e l‟Ufficio Affari Generali (“Con la supervisione del Coordinatore Oasi WWF

Italia, è responsabile della Gestione del contratto con WWF Oasi e delle Oasi in afferenza a WWF

Italia, responsabile e Funzionario Delegato WWF Italia per le Riserve Siciliane affidate al WWF,

responsabile della gestione amministrativa e formale dei CRAS del WWF Italia.” Anche qui come

da organigramma).

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I CRAS sono stati recentemente oggetto di particolare attenzione da parte della Direzione generale a

causa di una serie di problematiche emerse nel 2012 nei centri di Semproniano e in alcune altre

realtà (Assiolo, Molfetta…). Nel 2013 sono state poi realizzati diversi sopralluoghi per verificare lo

stato di alcuni centri (Assiolo, Molfetta, Pignola, Policoro…), sono state redatte diffide a Centri che

utilizzavano il nome o il logo del WWF senza alcuna autorizzazione (CRAS dell‟Elba) ed è stato

avviato un censimento su tutte le strutture del WWF o “vicine” all‟associazione per ricavare un

quadro esaustivo della situazione ed avviare una strategia di gestione della rete adeguata alla

mission.

IL CENSIMENTO DEI CRAS

Il 17 aprile è stata inviata una circolare a tutta le rete WWF (Oasi, sezioni regionali, CRAS…) per

avviare un censimento delle strutture di accoglienza e recupero della fauna. L‟attività dei CRAS è

tanto importante quanto delicata, per le sue implicazioni anche di natura amministrativa e legale.

Tutti i nostri centri che fanno riferimento, direttamente o indirettamente, al WWF devono rispondere

non solo ai requisiti richiesti dalle normative in materia, ma anche ai criteri qualitativi e linee guida

predisposte dall‟Associazione.

Obiettivo del censimento è di ottenere una prima “fotografia” aggiornata della situazione dei CRAS

del WWF Italia o vicini all‟Associazione e avviare le necessarie azioni per mettere a regime tutti i

Centri che saranno confermati nel Sistema del WWF Italia. L‟ottimizzazione del sistema dei CRAS

del WWF, anche attraverso la creazione di un sistema standardizzato e informatizzato di raccolta e

gestione dei dati, permetterà di usare meglio i risultati dell‟attività dei CRAS sia a fini scientifici che

di conservazione anche in coordinamento con le Oasi del WWF. E‟ stato chiesto a tutta la rete di

segnalare le situazioni dove vengono gestiti anche temporalmente animali. E‟ stata inviata una

scheda in formato excel con due fogli diversi da compilare. Il primo su “Struttura” con la richiesta

dei dati del centro (fig.1) e la seconda con i dati di funzionamento almeno dal 2009 ad oggi (fig.2).

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Fig.1 Scheda censimento CRAS. “La Struttura”

Fig.2. Scheda censimento CRAS: “il funzionamento”

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RISULTATI

Sono state rilevati 17 Centri che “gravitano” nella galassia del WWF Italia. Di questi 2 non sono più

WWF (Castelleone, CR; Molfetta, Ba), 2 sono chiusi (Ripa Bianca, An; Assiolo, Gr), 1 è un Centro

Rapaci Minacciati nel quale sono presenti dei Capovaccai affidati dal WWF al CERM Centro

Rapaci Minacciati. I rimanenti sono o gestiti da STL in accordo con WWF Italia, o dal WWF Italia

convenzionato o da altre Associazioni vicine al WWF senza però che il WWF compaia in alcun

modo. Vi sono almeno 4 tipologie di Centri:

I Centri di Recupero Animali Selvatici, (legge 157/92) (n.10)

I Centri di Soccorso e Cura delle tartarughe marine (CITES allegato A) – n.1

I Centri di Recupero di Animali Esotici (CITES Allegato a e B) – n.1

I Centri di Primo Soccorso – n.1

Negli 8 CRAS (comprensivi del centro di Primo soccorso di Val di Cornia), per i quali è stato

possibile raccogliere i dati, sono stati ricoverati tra il 2009 e il 2012 ben 24.347animali (tab.1) con

punte di medie annuali intorno ai 2300 animali per Vanzago (tab.2).

Sono state rilevate almeno 135 tra stabulari e voliere (con una media di 15 a CRAS considerando 10

CRAS attuali e i dati pervenuti, escludendo CRASE e centri Tartarughe), c‟è da dire che alcuni

centri come Vanzago e Valpredina hanno voliere molto grandi (a Valpredina ce ne è una di

28x6x6m) dove poter stabulare più esemplari, mentre altri centri hanno più voliere ma molto più

piccole (es a Rovigo sono presenti 30 voliere molte delle quali di dimensioni 3x3x3m).

CRAS N° animali 2009-2012

Vanzago 9185

Valpredina 5839

Rovigo 3720

Semproniano 3553

Val di Cornia I socc. 777

Pignola 431

Messina 711

Policoro 131

TOTALI 24347

Tabella 1 Animali ricoverati

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Tel: 06844971

Fax: 0685356442

e-mail: [email protected]

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NOME TIPOLOGIA ATTIVITA' Località

CRAS WWF VANZAGO (MI) CRAS Centro di recupero, soccorso e riabilitazione della fauna selvatica via delle Tre Campane 21 Vanzago (MI)

CRAS WWF VALPREDINA (BG) CRAS (Autorizzazione Regione Lombardia con D.G.R.n.5485 del 13.07.2001) CENATE SOPRA (BG) VIA PIODA,1

CASTELLEONE (CR) CRAS NON PIU' WWF

CRAS Mantova CRAS Viale Learco Guerra, 4/b – 46100 Mantova

CRAS DEL BENVENUTO (RO) CRAS POLESELLA (RO)

CRASM SEMPRONIANO (GR) CRAS - Centro Recupero Animali Selvatici della Maremma (1997)

PARCO DIDATTICO DEI RONCHI - CRAS ASSIOLO CRAS - Centro di recupero, soccorso e riabilitazione della fauna selvatica – Ora Chiuso località Ronchi in comune di Massa

RIPA BIANCA DI IESI (AN) CRAS - Chiuso

CRAS OASI WWF BOSCO FRASASSI CRAS Parco delle Gole di Frasassi

CRAS PIGNOLA (PZ) CRAS presso Riserva Regionale Oasi WWF Lago di Pignola

STRETTO DI MESSINA (ME) CRAS Forte Ferraro (Colle San Rizzo) Messina

CRASE SEMPRONIANO (GR) Centro Recupero Animali Selvatici Esotici

CRAS LAMPEDUSA (AG) Centro Soccorso e Cura Tartarughe Marine Lampedusa Lampedusa (AG)

CRAS POLICORO (MT) - Centro Tartarughe marine e CRAS PROVINCIALE POLICORO - MT

CENTRO TARTARUGHE MOLFETTA Centro recupero tartarughe marine NON PIU' WWF Centro Cozzoli, via Berliguer – Molfetta, Bari

Val di Cornia (LI) - Ricovero temporaneo Centro di prima accoglienza

Centro Rapaci Minacciati (GR) Progetto WWF Capovaccaio (Centro Rapaci Minacciati), situato in località Le Posticce in Comune di Semproniano (Gr)

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Tabella 1. Numero totale degli animali ricoverati nei CRAS tra il 2009 e il 2012

Tabella 2. Numero medio annuale di animali ricoverati nei CRAS tra il 2009 e il 2012

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ALTRE SITUAZIONI

CRAS DI SESSA CILENTO (Sa). Per il CRAS di Sessa Cilento, all‟interno del Parco Nazionale

del Cilento e Valle Diano era stata sottoscritta una Convenzione tra Dente Parco, WWF Cilento e

l‟Associazione Studi naturalistici ONLUS (16.10.2010) “per l’organizzazione del recupero, cura,

riabilitazione e rilascio di animali selvatici ritrovati feriti e/o in difficoltà nel Parco”; il primo

agosto 2011, a seguito di una determina del Parco(n.173/ 1 agosto 2011), concordata con il WWF

Italia e il WWF Campania, si è dichiarata la cessione della validità della Convenzione, a seguito di

alcune criticità emerse all‟interno delle STL convenzionate a alla fuoriuscita dal WWF delle due

veterinarie che seguivano il Centro e che sono entrate in diretta collaborazione con l‟Ente parco.

CRAS DI MOLFETTA (Ba). Il centro di recupero per le Tartarughe marine di Molfetta è stato

definitivamente lasciato dal WWF Italia e ora è seguito da un‟altra associazione locale denominata

“Panda Molfetta”.

CRAS ASSIOLO (Gr). Posto nel parco Didattico dei Ronchi è attualmente chiuso e gran parte degli

animali selvatici in esso presenti sono stati trasferiti in altri centri. L‟area sarà probabilmente

destinata a Parco pubblico/oasi urbana WWF.

“CENTRO RECUPERO ANIMALI SELVATICI PER FORESTALE E WWF” (Porto

Azzurro, Li). A giugno 2013, a seguito di una segnalazione, si è venuti a conoscenza che il nome

“WWF” è apparso citato su un articolo di stampa pubblicato sulla testata online “green report. it” in

data 26.6.2013, accompagnato dalla foto in cui appare il cartello apposto all’ingresso dell’area con

la dicitura “Centro recupero animali selvatici per Forestale e WWF” . L’ufficio legislativo del

WWF Italia ha quindi inviato una diffida alla rimozione della dicitura “WWF” in quanto utilizzata

senza alcun accordo o autorizzazione dell’associazione.

CENTRO VAL DI CORNIA (Li). Si tratta di un centro di ricovero temporaneo fauna ferita o

centro di primo soccorso; infatti entro 48 ore dal momento in cui un animale è ricevuto dal centro

viene trasferito in un CRAS (centro Lipu di Livorno o al CRASM di Semproniano).

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CRAS LOMBARDIA. Il primo luglio 2013 si è svolto un incontro tra il WWF Italia e i

rappresentanti dei CRAS WWF di Vanzago e di Valpredina con i funzionari della Regione

Lombardia (dott.sa Bonomo e dott. Pinoli) per avviare un confronto sul futuro dei Centri in

previsione della chiusura delle Province. A breve verrà inviata una nota del WWF e a settembre

s‟intende proseguire il confronto per scongiurare momenti di criticità nel passaggio di funzioni.

E‟ in corso un‟istruttoria per un nuovo CENTRO DI PRIMO SOCCORSO PER TARTARUGHE

MARINE in Sicilia, collegato con i Centri di recupero tartarughe attualmente autorizzati nel

territorio siciliano in collaborazione con “DELPHIS ADC”, in località Pozzo d’Agnello 1, 98050

Santa Marina Salina, Is. Salina .

CENTRO RAPACI MINACCIATI (GR). In questo centro, gestito dall’Associazione CERM

centro Rapaci Minacciati, sono presenti 18 Capovaccai, che fanno riferimento al progetto WWF

Capovaccaio di alcuni anni fa.

CRASE di SEMPRONIANO. In questo documento non viene affrontata la situazione di questo

CRASE in quanto è in corso un approfondito lavoro, a seguito del recente rinnovo della

Convenzione con il Ministero dell’Ambiente, (soprattutto con il trasferimento di numerosi animali

verso altri centri).

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REGOLE IMPORTANTI

Il WWF Italia in varie occasioni ha redatto documenti e linee guida relative alla conduzione di centri

di recupero della fauna selvatica che rimangono il punto di riferimento principale per la nostra

associazione (vedi introduzione). Di seguito si ribadiscono e/o sottolineano alcune regole che è

indispensabile seguire nella gestione di un centro recupero:

1. BISOGNA EVITARE DI ACCETTARE ANIMALI OGGETTO DI SEQUESTRO. Ciò,

infatti, implica oneri di custodia molto impegnativi e il costo dovrebbe essere a carico delle Procure,

a cui bisognerebbe fare richiesta delle spese di custodia e che normalmente non erogano; la

questione è comunque delicata perché i CRAS sono istituiti con delibera provinciale e se l‟animale

sequestrato è consegnato dalla Polizia Provinciale non sembra ci si possa esimere dall‟accettarlo; è

quindi opportuno verificare esattamente i contenuti delle delibere relative ai CRAS o dei contenuti

degli accordi stipulati.

2. MANTENERE I REGISTRI in base alla L.N. 157/92 per tutta la fauna selvatica

autoctona, in base alle modalità previste dalle Province di competenza. Le specie invece inserite

negli allegati (A e B) CITES, dovranno essere iscritte negli specifici Registri della CITES stessa. La

tenuta dei registri è impegnativa e deve essere fatta quotidianamente (ci sono precisi tempi per la

compilazione dei dati sugli animali entrati al centro o deceduti). Irregolarità sulla tenuta dei registri

presenta pesanti sanzioni amministrative a carico dell‟Associazione. Anche se l‟interpretazione sui

registri è controversa, in quanto alcuni Centri ne sono esentati, i Centri WWF devono avere

comunque dei registri diligentemente compilati.

3. Eventuali animali sotto sequestro deceduti devono essere custoditi, fino al nulla osta allo

smaltimento delle Procure competenti in apposite celle frigorifere. In ogni caso occorre prevedere le

procedure di smaltimento secondo le norme sanitarie e altre prescrizioni di legge.

4. Attenersi alle recenti linee guida dell‟Associazione in materia di liberazioni degli esemplari

recuperati .

5. Per la gestione attenersi alle Linee guida indicate in premessa (vedi sito remoto ad uso

interno www.wwf.it/oasiarchivio).

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A fronte di queste semplici regole ci potrebbero essere alcune altre situazioni in cui le nostre Oasi

o sedi locali possono trovarsi coinvolte, come ad esempio:

a) Si presenta qualcuno direttamente all‟ingresso di un‟Oasi che ha ritrovato un animale ferito e ha

già fatto diversi tentativi per collocarlo in altre strutture, come comportarsi?

Se non si hanno le debite autorizzazioni ad operare per la cura e assistenza della fauna in difficoltà si

può contattare il numero verde del Corpo Forestale dello Stato 1515 e/o il Centro recupero fauna

Selvatica più vicino. Per qualsiasi altro comportamento la responsabilità è soggettiva e di chi ritira

l‟animale e quindi penalmente perseguibile.

b) Se arrivano i Carabinieri, la Polizia Provinciale o il Corpo Forestale che hanno effettuato un

sequestro (ad es. cardellini) e chiedono ai responsabili oasi o del WWF di riabilitarli al volo e

liberarli nell‟Oasi, cosa si deve fare?

Se si hanno le competenze, le strutture adatte e le autorizzazioni ci si può prendere carico degli

animali, altrimenti, se sono in buono stato, la liberazione (purché si tratti di animali autoctoni) può

essere fatta immediatamente con i pubblici ufficiali a loro responsabilità. Se sono da riabilitare non

possono essere trattenuti e devono essere portati al CRAS più vicino. Qualsiasi altro comportamento

è a responsabilità soggettiva di chi rilascia o maneggia l‟animale.

c) Se si trova un animale ferito, lasciato da ignoti, davanti al cancello dell‟Oasi, cosa fare?

Se non si hanno le debite autorizzazioni ad operare per la cura e assistenza della fauna in difficoltà si

può contattare il numero verde del Corpo Forestale dello Stato 1515 e/o il Centro recupero fauna

Selvatica più vicino.

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CRAS AZIENDE E DONORS E LA PAGINA WEB

I CRAS sono certamente uno degli aspetti che più facilmente si riescono a proporre a Donatori e

aziende per contributi. Di seguito solo un paio di esempi significativi.

A Semproniano (Gr) grazie al progetto “COOP AULA DIDATTICA” (27/6/2012), attraverso la

vendita di 500.000 album di figurine “il giro del mondo in 180 figurine” realizzate da WWF e dalle

COOP del Distretto Tirrenico, sono stati avviati i lavori per una nuova “eco-aula” didattica e

inaugurata la prima ambulanza veterinaria. Ci si prepara ad aprire le porte al grande pubblico che

entro pochi mesi consentirà per la prima volta al CRASM di aprirsi ai visitatori e alle scolaresche

http://wwf.it/client/ricerca.aspx?root=31377&parent=18842&content=1)

Il recinto della lince per le visite in costruzione.

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L‟aula, di circa 60 mq, avrà un impatto visivo minimo perché parzialmente „ipogea‟, ovvero scavata

nel terreno e isolata da un tetto “verde” coperto di terra e piante locali. Sarà costruita con materiali

certificati e atossici, dotata di sistemi per l‟efficienza energetica e di un “tunnel solare” per

l‟illuminazione naturale. Sarà accessibile a tutti e permetterà di ospitare le scuole in visita al Centro,

allestire mostre, ospitare convegni legati alla conoscenza e cura delle specie minacciate, diventando

un importante spazio per la ricerca, la sensibilizzazione e l‟educazione ambientale, oltre che un

nuovo punto di riferimento per visitatori e appassionati sul territorio.

DONORS. Nel 2013, a seguito dei buoni risultati di donazioni sui CRAS di questi ultimi anni

(26000€) è stato avviato un progetto tra l‟area “Rete e Oasi” e l‟ufficio Donazioni e al team “web”

per cercare di migliorare ulteriormente la performance e, soprattutto, per garantire trasparenza e

verificabilità del progetto da parte dei donatori. Si è iniziato con l‟appoggiare un piccolo centro

(WWF Rovigo). Di seguito l‟impostazione della pagina web. Il progetto è all‟interno di wwf.it, è

http://wwf.it/cras/rovigo/

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Si è pensato di promuovere la donazione attivando tutto il panel sostenitori (quindi iscritti e

donatori) di cui si possiede l‟indirizzo e-mail, (ca 280.000 utenti), attraverso una dem (ovvero mail

dedicata al progetto) che racconta l‟urgenza di raccolta fondi a sostegno dell‟attività del CRAS,

puntando sul fatto che gli operatori e gli animali ricoverati nel centro non vanno in vacanza.

CONCLUSIONI E PROSPETTIVE

I CRAS hanno o possono avere un grande valore dal punto di vista:

scientifico, grazie ai grandi numeri di animali con cui si ha a che fare,

conservazionistico, soprattutto quando c‟è la possibilità di intervenire su specie rare (in questi

casi è importante sostenersi al Sistema delle oasi del WWF Italia),

didattico per la sensibilizzazione, ad esempio, che stimola nel pubblico il “recupero” di un

animale ,

di servizio pubblico in quanto i CRAS assolvono a funzioni previste da leggi e che spesso le

Amministrazioni Pubbliche non riescono ad assolvere.

Per raccogliere a pieno le opportunità offerte dei CRAS è necessario ora redigere un piano per il

Sistema dei CRAS che possa innanzitutto:

assicurare che tutti i centri rispondano rigorosamente alla normativa vigente;

favorire progetti di conservazione e tutela di specie rare;

promuovere l‟attività scientifica anche attraverso tesi e collaborazioni con università

(già spesso in atto);

coordinare ed elaborare annualmente tutti i dati ricavati dai centri WWF con almeno

un momento pubblico di presentazione e un utilizzo “istituzionale” di quanto emerso;

legare maggiormente l‟azione dei centri alle Oasi che in alcuni casi sono già dotate,

ad esempio, di gabbie o recinti di rilascio o acclimatamento;

definire una proposta complessiva di raccolta fondi da proporre ad aziende o donatori.

Per far tutto ciò è necessario garantire un coordinamento nazionale che possa verificare la situazione

dei Centri periodicamente e che si faccia promotore e attuatore del piano di rilancio. Infine, a questa

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attività possono senza dubbio essere coinvolti altri soggetti dell‟associazione, dall‟ufficio legislativo,

all‟area di conservazione alle guardie volontarie.

Andrea Agapito Ludovici

Hanno collaborato Daniele Meregalli, Fabrizio Bulgarini, Silvia Fischetti, Massimiliano Rocco,

Luigi Agresti.

2 agosto 2013