i cifrari di giuseppe mazzini di filippo sinagra · 2015. 2. 1. · ecco come mazzini spiegava a...

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FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected] L’adozione dei cifrari da parte di Mazzini era dovuta alle esigenze dell’azione rivoluzionaria quale garanzia di segretezza dei messaggi, in sostituzione degli inchiostri simpatici la cui composizione e i reagenti erano ben noti alle polizie. Il primo cifrario ritrovato è del 1833, ed è costituito da una serie di numeri, a ciascuno dei quali corrisponde un nome: venne impiegato largamente, variandone l’elenco ed aggiungendo ai nomi di persona tutte quelle parole usate con maggior frequenza per le comunicazioni segrete. Un simile cifrario venne impiegato per qualche anno nella corrispondenza con Nicola Fabrizi (Fabrizj). È costituito dalla serie dei primi cento numeri, a ciascuno dei quali corrisponde una lettera dell’alfabeto. Le lettere sono disposte alla rinfusa e si ripetono più volte (omofoni) 1 in modo da renderle il più possibile equiprobabili e disguidare il decrittatore. Questo cifrario fu abbandonato e sostituito (1834) da altri cifrari con numeri romani da I a ... XV , per indicare le righe (il verso) dal quale veniva presa la lettera e, in ordine progressivo, posti in alto, i numeri arabi per le singole lettere: in questo modo si potevano scrivere anche nomi abbreviati. Presentava il vantaggio di poterlo costruire all’occorrenza: era sufficiente memorizzare parte di una poesia o un sonetto o un canto della Divina Commedia, dell’Orlando furioso o brani poetici o passi di libri etc. Esempio: da Il trionfo della morte di Francesco Petrarca, MAZZINI si poteva scrivere VII . 1.10. II . 7.7.14.15.27. oppure I .10.2. II . 7.7.17. IV. 19.24. Ad esempio nel caso della Divina Commedia il canto impiegato per la chiave era indicato dalla data di compilazione della lettera: quindi la data 24 marzo indicava che la chiave andava cercata nelle prime tre terzine del canto XXIV dell’Inferno o del Purgatorio o del Paradiso. Nel testo venivano cifrate solo alcune parole, ritenute importanti, quali nomi di persone e località. Non erano presenti lettere nulle, nè la spaziatura tra le parole. Lettera a E. Brizi, da Londra, 28 ottobre 1853. CHIAVE. T. Tasso, Gerusalemme liberata, canto III, ottava prima: 1 Più simboli o segni grafici impiegati in crittografa per cifrare singoli caratteri. I CIFRARI DI GIUSEPPE MAZZINI DI FILIPPO SINAGRA

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    FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA

    Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected]

     

    L’adozione dei cifrari da parte di Mazzini era dovuta alle esigenze dell’azione rivoluzionaria quale garanzia di segretezza dei messaggi, in sostituzione degli inchiostri simpatici la cui composizione e i reagenti erano ben noti alle polizie.

    Il primo cifrario ritrovato è del 1833, ed è costituito da una serie di numeri, a ciascuno dei quali corrisponde un nome: venne impiegato largamente, variandone l’elenco ed aggiungendo ai nomi di persona tutte quelle parole usate con maggior frequenza per le comunicazioni segrete.

    Un simile cifrario venne impiegato per qualche anno nella corrispondenza con Nicola Fabrizi (Fabrizj). È costituito dalla serie dei primi cento numeri, a ciascuno dei quali corrisponde una lettera dell’alfabeto. Le lettere sono disposte alla rinfusa e si ripetono più volte (omofoni)1 in modo da renderle il più possibile equiprobabili e disguidare il decrittatore.

    Questo cifrario fu abbandonato e sostituito (1834) da altri cifrari con numeri romani da I a ... XV, per indicare le righe (il verso) dal quale veniva presa la lettera e, in ordine progressivo, posti in alto, i numeri arabi per le singole lettere: in questo modo si potevano scrivere anche nomi abbreviati.

    Presentava il vantaggio di poterlo costruire all’occorrenza: era sufficiente memorizzare parte di una poesia o un sonetto o un canto della Divina Commedia, dell’Orlando furioso o brani poetici o passi di libri etc.

    Esempio: da Il trionfo della morte di Francesco Petrarca, MAZZINI si poteva scrivere VII. 1.10. II. 7.7.14.15.27. oppure I.10.2. II. 7.7.17. IV. 19.24.

    Ad esempio nel caso della Divina Commedia il canto impiegato per la chiave era indicato dalla data di compilazione della lettera: quindi la data 24 marzo indicava che la chiave andava cercata nelle prime tre terzine del canto XXIV dell’Inferno o del Purgatorio o del Paradiso. Nel testo venivano cifrate solo alcune parole, ritenute importanti, quali nomi di persone e località. Non erano presenti lettere nulle, nè la spaziatura tra le parole.

    Lettera a E. Brizi, da Londra, 28 ottobre 1853.

    CHIAVE. T. Tasso, Gerusalemme liberata, canto III, ottava prima:

                                                                1 Più simboli o segni grafici impiegati in crittografa per cifrare singoli caratteri.

    I CIFRARI DI GIUSEPPE MAZZINI DI FILIPPO SINAGRA

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    Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28 P. Iva 02995900160 - [email protected]

    Ecco come Mazzini spiegava a Brizi l’uso del cifrario:

    “Giovatevi per nomi etc. della cifra seguente: prendete la prima ottava del canto3° della Gerusalemme: ‘Già l’aurea messaggiera erasi desta’ etc. Accennate con cifra romana il verso da dove cavate le lettere; con una cifra araba il posto delle lettere che formano la parola. Separate le lettere. Saltate di verso in verso, notando sempre il cangiamento. Non ripetete le cifre sovente. Per esempio, volendo scrivere: Frosinone avrete:

    IV. 24.27.26.5.2.13.4.23.6.

    Volendo scrivere Silvestrelli avrete:

    VI. 21.1.17.3.6.III. 12.7.16.1.2.3.5.

    Scrivete con succo di limone tra le linee. Il simpatico è noto, ma noto è pure il più complicato, e nota la lista dei reagenti. La sicurezza consiste nel mezzo e nell’indirizzo. Se una lettera è tratta dalla polizia, qualunque sia il simpatico, verrà fuori; se non è, poco importa quale esso sia.”

    Altro esempio, ancora più didascalico, è il seguente. A fornirlo è sempre Mazzini.

    Lettera a F. Venturini da Londra, gennaio 1867.

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    CHIAVE: A. Manzoni, Il conte di Carmagnola, atto III, Coro:

    Queste le istruzioni di Mazzini per l’uso:

    “È indispensabile usare per nomi e cose importanti d’una cifra. E sia questa: prendete la prima strofa del coro di Manzoni: S’ode a destra una squillo di tromba, etc., segnate con cifre romane il verso dal quale cavare le lettere: con cifre arabiche frammezzate di un punto il posto che le lettere occupano nel verso. Quando una lettera non si trova nel verso, cercatela in altro, segnando il cangiamento. Evitate di segnare la stessa cifra una lettera che sia contenuta due volte in una parola. Così volendo scrivere per esempio”: Quartiere, scriverete: I. 16.17.5.10.9.18.4.25.7.

    Castello: III. 11.12.16.17.15.7.I.20.21.

    Ne derivano i seguenti esempi di testo cifrato e di testo in chiaro:

    cifrato = III. 14.7.2.11.6.1.5. – VI. 19.9.4.VII.2.5. – I. 1.4.10.VIII.23. – VI.19.9.22.VII.6.8.29.30.9.25. – VIII. 23.1.6.15.4. – VIII. 3.14. III. 3.14.

    chiaro = Qualcuno dei vostri più segreti presenti in nome mio l’accluso scontrino a Placido Zanca serg(ente) nei zappatori Genio Comp(agnia) 19a. È nostro e rappresentante elementi coi quali importa che v’intendiate.

    Riproduco lo schema dell’ottava LXXV del canto III della Gerusalemme liberata:

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    Riproduco lo schema impiegato da Mazzini per la corrispondenza con la Nathan e con Rosalino Pilo e da questi impiegata per la corrispondenza con Francesco Crispi:

    dal Trionfo della morte di Francesco Tetrarca

    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34

    I P a l l i d a n o m a p i ù c h e n e v e b i a n c a

    II C h e s e n z a v e n t o i n u n b e l c o l l e f i o c c h i

    III P a r e a p o s a r c o m e p e r s o n a s t a n c a

    IV Q u a s i u n d o l c e d o r m i r n e s u o i b e g l i o c c h i

    V S e n d o l o s p i r t o d a l s u o f r a l d i v i s o

    VI E r a q u e l c h e m o r i r c h i a m a n g l i s c i o c h c i

    VII M o r t e b e l l a p a r e a n e l s u o b e l v i s o

    Es.: PARTO = III. 1.2.3.23.7.

    Riporto due esempi di chiave di cifratura tratti dal componimento petrarchesco: il primo – a) – usato nella corrispondenza di Mazzini con Pilo fino al 5 gennaio 1859 e da questi a Crispi fino al 28 dicembre 1859; il secondo – b) – utilizzato nella corrispondenza successiva.

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    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34

    a U n s o a v e d o r m i r n é s u o i b e g l i o c c h i

    b Q u a s i u n d o l c e d o r m i r n é s u o i b e g l i o c c h i

    Es.:a). 11.15.16.12.14.5. = Messina; a). 3.7.12.8.19.22.21.2.14.5.10.9. = sei di gennaro.

    b). 16.26.21.4.17.7.3.= Messina

    Un altro componimento viene usato nel cifrario di Mazzini per ottenre la chiave numerica della corrispondenza con G. Riccioli Romano:

    Alessandro Manzoni, dal coro del III canto dell’Adelchi

    Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti,

    Dai boschi, dall'arse fucine stridenti,

    Dai solchi bagnati di servo sudor,

    Un volgo disperso repente si desta;

    Intende l'orecchio, solleva la testa

    Percosso da novo crescente romor.

    Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,

    Qual raggio di sole da nuvoli folti,

    Traluce de' padri la fiera virtù:

    Ne' guardi, ne' volti, confuso ed incerto

    Si mesce e discorda lo spregio sofferto

    Col misero orgoglio d'un tempo che fu.

    S'aduna voglioso, si sperde tremante,

    Per torti sentieri, con passo vagante,

    Fra tema e desire, s'avanza e ristà

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    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33

    I D a g l i a t r i i m u s c o s i d a i f o r i c a d e n t i

    II D a i b o s c h i d a l l’ a r s e f u c i n e s t r i d e n t i

    III D a i s o l c h i b a g n a t i d i s e r v o s u d o r

    IV U n v o l g o d i s p e r s o r e p e n t e s i d e s t a

    V I n t e n d e l’ o r e c c h i o s o l l e v a l a t e s t a

    VI P e r c o s s o d a n o v o c r e s c e n t e r o m o r.

    VII D a i g u a r d i d u b b i o s i d a i p a v i d i v o l t i

    VIII Q u a l r a g g i o d i s o l e d a n u v o l i f o l t i

    IX T r a l u c e d’ e p a d r i l a f i e r a v i r t ù

    X N è g u a r d i n è v o l t i c o n f u s o e d i n c e r t o

    XI S i m e s c e e d i s c o d d a l o s p r e g i o s o f f e r t o

    XII C o l m i s e r o o r g o g l i o d’ u n t e m p o c h e f u.

    XIII S’ a d u n a v o g l i o s o s i s p e r d e t r e m a n t e

    XIV P e r t o r r i e s e n t i e r i c o n p a s s o v a g a n t e

    XV F r a t e m a e d e s i r e s’ a v a n z a e r i s t à

    Es.: III. 10.11.12.13.14.19.7.5. = Bagnasco2 IV. 11.29.5.12.13….= Paler(mo)

    Questo cifrario si compone di ben 15 righe, ed è stato impiegato nella lettera del 2 settembre1871.

    La frase : “bisogna che cerchiate modo di far giungere con sicurezza l’unità etc. etc.”

    III. 10.16.24.5.12.13.2.7.8.20.7.20.21.7.8.3.11.15.20. XI. 3.13.9.18.14.10.28.16.21.

                                                                2 Rosario Bagnasco patriota palermitano, partecipò attivamente alla Spedizione dei Mille.

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    Esempio di messaggio cifrato:

    Riproduzione di messaggio cifrato e di bozza di schema (chiave) in lingua inglese; anche in questo caso la numerazione delle righe in numeri romani inizia da I e termina con IX.

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    Riporto tre cifrari, per la precisione si tratta di tabelle cifranti, impiegate per la corrispondenza Mazzini-Fabrizj; Attilio Bandiera-Fabrizj ed una tabella impiegata da Emilio Bandiera.

    Come si può vedere si tratta di una sostituzione delle 21 lettere dell’alfabeto italiano con una o due cifre (bicifre) disposte in maniera disordinata.

    Ad ogni lettera corrispondono 4 (omofoni), per cui la A può essere cifrata alternativamente con 13.54.6.89

    Non si è tenuto conto della frequenza statistica, per cui sia la Z che la E hanno 4 omofoni!!

    Si hanno a disposizione 84 numerazioni (21x4) e, per rendere più spedita la decifrazione, è utile spaziarle con un punto al fine di distinguere le singole cifre dalle bicifre. Es.: ITALIA = 1.62.6.4.23.13. (vedi in appendice C: una delle cifre Mazzini- Fabrizj).

    Per gli altri cifrari sono presenti 96 e 76 gruppi cifratori.

    Da notare che nei 2 cifrari di Emilio Bandiera alle lettere F; G; H; I sono stati attribuiti solo 3 omofoni !!.

    Città e località nonché alcuni termini si possono cifrare con una sola lettera o un numero.

    Anche in questo caso si tratta di sistemi di cifratura molto deboli, validi solo per brevi messaggi e non ripetuti nel tempo.

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    Fonti bibliografiche:

    - "Bollettino della Domus Mazziniana di Pisa"

    - Giuseppe Mazzini. Epistolario inedito 1836 – 1864, Milano, Treves, 1911

    - "Archivio storico siciliano", vol. IX

    - Filippo Sinagra, Dalla scitala all’enigma, 9 volumi non editi richiedibili all'autore