i cambiamenti climatici e le migrazioni - cevi.coop · la prima parte (2016-2035) e l’ultima...

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1 Convegno Migrazioni ambientali tra immaginario e realtà Trieste, 28 gennaio 2017 I cambiamenti climatici e le migrazioni Prof. Stefano Caserini D.I.C.A. Sez. Ambientale, Politecnico di Milano [email protected] @Caserinik Concentrazioni di CO 2 in atmosfera misurate a Manua Loa (Hawaii, USA) Anno Fonte: NOAA - www.esrl.noaa.gov/gmd/ccgg/trends/ Parti per milione (ppm)

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Convegno Migrazioni ambientali tra immaginario e realtà

Trieste, 28 gennaio 2017

I cambiamenti climatici e le migrazioni

Prof. Stefano CaseriniD.I.C.A. Sez. Ambientale,

Politecnico di [email protected]

@Caserinik

Concentrazioni di CO2 in atmosferamisurate a Manua Loa (Hawaii, USA)

AnnoFonte: NOAA - www.esrl.noaa.gov/gmd/ccgg/trends/

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Source: NASA Goddard Institute

Variazione delle temperature globali dal 1880 al 2016

Proiezioni dell’aumento delle temperature globali(Variazioni rispetto alla media 1986-2005)

Fonte: IPCC, 2013 AR5-WG1, fig. 12.15

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Source: IPCC – Fifth Assessment Report (AR5), 2013, WG2, Box TS.5 Figure 1

Ci stiamo rapidamente avvicinando ai livelli di temperature associati dalla comunità scientifica a impatti elevati

«…mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali, e perseguire sforzi volti a limitare l’aumento di temperatura a 1,5 °C» (Art.3, Accordo di Parigi)

Climate change is projected to increase displacement of people (medium evidence, high agreement).

Populations that lack the resources for planned migration experience higher exposure to extreme weather events, particularly in developing countries with low income.

Climate change can indirectly increase risks of violent conflicts by amplifying well-documented drivers of these conflicts such as poverty and economic shocks (medium confidence).

IPCC, Fifth Assessment Report, Synthesis report, Summary for Policymakers

www.ipcc.ch Intergovernmental Panel on Climate ChangePer ricevere gratuitamente una copia del Synthesis Report: scrivere a [email protected]

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• Le variazione delle temperature e le modifiche del regime delle precipitazioni non sono importanti solo come variazione dei valori assoluti, ma soprattutto in termini di maggiore frequenza di “eventi estremi”

• Oltre agli impatti diretti derivanti dalla modifica dell’intensità delle precipitazioni e dalla frequenze dei periodi siccitosi, la modifiche dei cicli idrologici impatta sull’assetto delle risorse idriche

Usando prevalentemente modelli globali, l’IPCC traccia il seguente quadro sugli impatti attesi per il futuro:

1.un generico e diffuso aumento delle temperature, con riscaldamenti più evidenti nelle regioni a clima freddo e durante l’inverno.

2. un rafforzamento dell’intensità del ciclo idrologico, e degli eventi ad esso connesso.

Impatti: temperature e precipitazioni

IPCC, AR5 WG1 - Tabella SPM.1 Condizioni meteorologiche estreme ed eventi climatici: valutazione su scala globale dei recenti cambiamenti

osservati, contributo umano ai cambiamenti, e ulteriori modifiche previste per la prima parte (2016-2035) e l’ultima parte (2081 -2100) del 21° secolo. Il

grassetto indica dove l’AR5 (nero) fornisce una valutazione su scala globale riveduta rispetto a SREX (blu) o AR4 (rosso).

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IPCC, AR5 WG1 - Tabella SPM.1 Condizioni meteorologiche estreme ed eventi climatici: valutazione su scala globale dei recenti cambiamenti osservati,

contributo umano ai cambiamenti, e ulteriori modifiche previste per la prima parte (2016-2035) e l’ultima parte (2081 -2100) del 21° secolo. Il grassetto indica dove l’AR5 (nero) fornisce una valutazione su scala globale riveduta

rispetto a SREX (blu) o AR4 (rosso).

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Fonte: Coumou e Rahmstorf (2012) A decade of weather extremes. Nature Climate Change

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Rappresentazione dell’effetto sugli estremi di temperatura dell’aumento delle temperature medie, assumendo una distribuzione

normale delle temperature.

La modifica della funzione di distribuzione implica non solo un cambiamento dei valori medi ma anche una maggiore probabilità di occorrenza dei valori estremi.

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Barriopedro et al., 2011 The Hot Summer of 2010: Redrawing the Temperature Record Map of Europe. Science, Vol. 332 no. 6026 pp. 220-224

© 2010 Reuters/Ho New

• Northwest Pakistan

August 2010

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Cainta, Philippines

September 27, 2009

© 2009 EPA/Francis R. Malasig/Landov

© 2005 Getty Images/AFP/Sebastian D’Souza

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Haizi Town, Luliang, Yunnan Province • March 22, 2010

2010 AP Images/Color China Photo/Li Huang

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Climate change is expected to cause mass human migration, including immigration across international borders. This study quantitatively examines the linkages among variations in climate, agricultural yields, and people’s migration responses ….

… Using state-level data from Mexico, we find a significant effect of climate-driven changes in crop yields on the rate of emigration to the United States.

“…that policy decisions made in the next few years to decades will have profound impacts on global climate, ecosystems and human societies — not just for this century, but for the next ten millennia and beyond.”

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2°C scenario

+---- +

2°C scenario

«Business As Usual» scenario in 2100

Tempareture in the«Business As Usual» scenario

in 2100

* Temperature anomalies are relative to the 1980–2004 mean

Temperature*

CO2 in the atmosphere

Anthropogenic increases in CO2 have effects that extend well beyond 2100.The long residence time of an anthropogenic CO2 perturbation in the atmosphere,combined with the inertia of the climate system, implies that past, current, and futureemissions commit the planet to long-term, irreversible climate change

Source: adapted from Clark et al., 2016

Past and future changes in global mean sea level

2°C scenario

Source: adapted from Clark et al., 2016

Long-term global mean sea-level change for the

past 20,000 years

Projections for the next 10,000 years

B.A.U. scenario

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Quanto e con che velocità proseguirà la perdita di ghiacci da Groenlandia e Antartide?

Projected submerged areas in heavily populated areas affected by sea-level rise

Source: Clark et al., 2016 Consequences of twenty-first-century policy for multi-millennial climate and sea-level change. Nature Climate Change, 6, 360-369

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Fonte: http://geology.com/sea-level-rise/

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- Negare il problema

- Rinviarlo o affrontarlo in modo superficiale

- Fingere di affrontarlo seriamente (“greenwashing”)

- Affrontarlo seriamente (cogliendo le opportunità)

Cosa possiamo fare ?

- Negare il problema

- Rinviarlo o affrontarlo in modo superficiale

- Fingere di affrontarlo seriamente (“greenwashing”)

- Affrontarlo seriamente (cogliendo le opportunità)

Cosa possiamo fare ?

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Riconoscere l’esistenza del problema dei cambiamenti climatici: smettere di negare, di rinviare

Comprendere meglio quello che sta succedendo e che succederà, i motivi diretti e profondi

Adattarsi ai cambiamenti climatici: ridurre i danni dei cambiamenti climatici in atto e inevitabili in futuro

Mitigare i cambiamenti climatici: ridurre le emissioni e potenziare gli “assorbimenti” delle foreste

Cosa possiamo fare per affrontare seriamente il problema dei cambiamenti climatici ?

«siamo consapevoli dei rischi ambientali associati a un aumento della produzione di carbone da combustione. Faremo tutto quello che in nostro potere per assicurare che l’incremento dell’uso di combustibili fossili, specialmente carbone, non danneggi l’ambiente»

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La morale comune non fornisce una guida etica per affrontare molti degli aspetti del cambiamento climatico, che è un grande problema globale, collettivo: ognuno di noi con le sue azioni, spinto dai propri desideri, contribuisce in piccola parte a un risultato che non era né voluto né desiderato.

Sono azioni innocenti, quotidiane, banali, come guidare una macchina o riscaldare la propria abitazione.

Da sole le nostre emissioni non cambiano nulla, contano solo se unite a quelle di un numero abbastanza grande di persone: nessuno di noi sta da solo cambiando il pianeta.

Dale Jamieson, Reason in a Dark Time: Why the Struggle Against Climate Change Failed -- and What It Means for Our Future. Oxford University Press, 2014.

L’Accordo di Parigi

Il risultato della COP21 di Parigi ha superato le attese, e ha prodotto un accordo che, pur se non è una rivoluzione, è un

importante passo nella governance internazionale del problema del clima.

(IISD-ENB)

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Accordo di Parigi

• Un nuovo regime “bottom-up”, basato su contributi volontari (NDC) sorretto da regole “top-down” legalmente vincolanti sulla verifica degli impegni le scadenze e la trasparenza delle comunicazioni.

• Obiettivi ambiziosi: «mantenere l’incremento della temperatura media mondiale ben al di sotto dei 2 °C» e «fare sforzi per limitare l’incremento della temperatura a 1,5 C”.

• Sono previsti cicli di cinque anni in cui gli impegni degli NDC dovranno essere rivisti al rialzo

• Ogni 5 anni, si svolgerà una «Global Stocktake» con il compito di fare il punto sulle azioni proposte dagli NDC

• L’accordo contiene decisioni ben strutturate su altri temi (riduzione deforestazione, politiche di adattamento, flussi finanziari, meccanismi di mercato, “Loss and Damage”).

• Gli impegni volontari (NDC) presentati prima dopo la COP21 sono insufficienti per l’obiettivo dei 2°C (e ancor di più per quello dei 1,5°C), ma l’asticella degli sforzi è stata alzata parecchio.

Conclusioni

• Il riscaldamento globale è inequivocabile

• È molto probabile che i cambiamenti climatici influiranno sulla migrazione degli esseri umani e delle altre specie

• È possibile agire in modo significativo con azioni di adattamento e mitigazione

• Prendere sul serio l’Accordo di Parigi comporta drastiche riduzioni delle emissioni in tempi rapidi

• La consapevolezza dei cittadini è un fattore cruciale, per l’accettazione di cambiamenti così rapidi

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www.italiaclima.orgstefano.caserini@polimi.itwww.climalteranti.it

www.caserinik.it@caserinik

grazie per l’attenzione