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I BAMBINI e il TEMPO di CRISTIANA BOTTO Scuola dell’ Infanzia di San Daniele del Friuli (Ud)

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I BAMBINI e il TEMPO

diCRISTIANA BOTTO

Scuola dell’ Infanzia di San Daniele del Friuli (Ud)

PERCHE’ LA SCELTA DI FREQUENTARE UN LABORATORIO SUL TEMA DEL TEMPO

Necessità di:

aumentare le proprie competenze disciplinari in ambitoscientifico

capire come introdurre i bambini al concetto di tempofisico

comprendere come le forme di apprendimento deibambini della scuola dell’infanzia possano coniugarsicon l’acquisizione del concetto di tempo fisico

sperimentare percorsi didattici innovativi diapprendimento condividendo le proprie esperienze concolleghi e esperti

CONTESTO di AZIONE

Scuola dell’Infanzia statale CON

12 bambini “grandi” di 5 anniDA

metà febbraio-metà giugno 2013IN

30 interventi per un totale di circa 30 ore

CONCETTI E SCELTE DI NODI

Tempo lineare

Tempo metereologico

Tempo ciclico

Misura dell’intervallo di tempo

Durata

Costruzione di uno strumento di misura

PERCORSOMetodi e strumenti

utilizzo della didatticalaboratoriale basata sullaproblematizzazione

circle time

lavoro in piccolo gruppoe individuale

comunicazione iconica everbale

giochi motori e non

materiale didatticostrutturato e non

sussidi informatici

PERCORSOSequenza concettuale

Indagine sulle idee spontanee dei bambiniriguardo al concetto di tempo.

Il lavoro è stato restituito ai bambini con la proposta di collocareinsieme i disegni fatti in “casette del tempo” che avrebberorappresentato le diverse rappresentazioni del tempo che ibambini avevano disegnato.

Le categorie individuate sono state analizzate e approfonditeinsieme in circle time. I commenti dei bambini sono statiraccolti e classificati. E’ stato chiesto ai bambini cos’hannoimparato sul tempo ed è stato proposto loro di “scoprire” insiemequalcosa di più sui luoghi del tempo partendo da quelli che i bambinihanno citato con più sicurezza.

Il tempo lineare

Approfittando del disegno di una bambina (“Gli alberi checrescono”) l’insegnante ha introdotto il concetto di irreversibilitàdel tempo come ente in cui le persone e le cose irreversibilmentemutano: confronto tra foto dei bambini da “piccoli” e poi da “grandi” confronto fra cannuccia integra e tagliata

Il tempo metereologico

Partendo dal calendario delle presenze che già era in uso inclasse: è stato realizzato un calendario dedicato al tempometeorologico

è stato predisposto un sistema iconico di registrazioneindividuale (tabelle di registrazione e istogrammi)

è stato introdotto il concetto di previsione

Introduzione del concetto di ciclicitàLa settimana

I bambini conoscevano già la scansione settimanale, attraverso unafilastrocca imparata in precedenza in cui i giorni della settimana eranoabbinati a colori specifici, sono stati fatti giochi motori in palestra in cui ibambini venivano invitati a indossare i cerchi colorati (già conosciuti ecorrispondenti ai giorni della settimana) ed a disporsi nella giustasequenza prima sulla linea della settimana già conosciuta e poi sul“cerchio della settimana” (quindi dalla sequenza lineare precedente sonopassati a quella circolare).

La stessa attività è stata poi realizzata graficamente su di uncerchio di cartoncino, al centro del cerchio è stata inserita unalancetta che veniva spostata giornalmente dai bambini incorrispondenza del giorno della settimana in cui ci trovavamo.L’attività è stata ripetuta individualmente.

Dopo aver individuato gli eventi caratterizzanti per ogni giornodella settimana i bambini li hanno ritagliati e sono stati invitatia collocarli nel giorno in cui effettivamente accadono prima sulcerchio della settimana comune poi individualmente.

Introduzione del concetto di ciclicitàLa giornata scolastica

E’ stato chiesto ai bambini se anche a scuola ci sono cose chefacciamo sempre ogni giorno, una volta individuate l’insegnanteha invitato i bambini a collocare le azioni della giornatascolastica su di un orologio più piccolo ancora di quella dellasettimana.

Misura dell’intervallo di tempo Maggio stava finendo e avevamo imparato che un giorno è più“piccolo” di una settimana (gli orologi avevano dimensionidiverse). Ai bambini è stato proposto allora di provare arappresentare con la carta quanto “lungo” era una giorno, unasettimana, un mese. L’unità di misura era rappresentata dalgiorno.

Concetto di durata/costruzione di uno strumento di misura del tempo

I bambini sono stati invitati a trovare un modo per scoprirecome fare a misurare (sapere) quanto tempo duravano le azioniche facevano a scuola. Dopo la discussione in gruppo è statoproposto dall’insegnante di usare una cosa che tutti potevano “leggere”:una candela. La candela è stata “esplorata”, accesa, discussa escoperto il suo funzionamento, successivamente tarata.

Al termine dell’attività sono state comparate letacche nel numero e nel colore per confrontare ledurate degli eventi.

LE RISPOSTE DEI BAMBINIAll’inizio del percorso i disegni dei bambini mostravano che lamaggioranza faceva riferimento al tempo inteso come meterologico ein qualche caso evolutivo (il crescere degli alberi).In realtà poi durante le conversazioni è emerso il legame tra iltempo e azione: “… di andare al mare”, “ … di andare fuori agiocare”, “ … di giocare con i videogiochi con papà” …

La percezione di un prima e di un dopo inizia a manifestarsi conpiù consapevolezza “Prima lavoriamo, poi andiamo a mangiare veromaestra ?”.

Il gioco con le ruote della settimana e della giornata ha consolidatouna prima percezione della ciclicità. Mentre all’inizio c’era chiaffermava “Ma il lunedì lo abbiano già fatto!”, poi la consapevolezzache i giorni si ripetono è maturata, sempre però legata allaripetizione delle azioni che si fanno in quel determinato giornosempre “Oggi non è mercoledì, hai sbagliato, non si fa ginnastica, èlunedì facciamo quaderno!”.

E’ difficile per i bambini percepire lo scorrere del tempo infatti la durataviene percepita nel legame con attività più o meno piacevolidirettamente vissute dal bambino “Quando gioco il tempo va veloce”, “Quando c’è la pioggia passa piano, quando c’è il sole passa veloce”…anche con la candela il tempo è legato alla candela “Si deve bruciaretutto quel pezzino e poi il tempo va giù” e non è indipendente.

Rispetto all’intervallo di tempo ciò che hanno percepito nel confrontoè la misura della lunghezza delle strisce che rappresentavano lasettimana e il mese rispetto al giorno e la quantità dei giorni.

Alla fine del percorso le risposte dei bambini hanno espresso piùconcezioni del tempo, più “luoghi” rispetto all’inizio in cui riferivano perlo più il tempo meteorologico e il tempo dell’azione: il tempo è “ Quellodella candela che si consuma”, “ … che prima leggi la storia e dopo vienela mamma”, “Il tempo è tanti giorni, ma anche pochi”, “Viene oggi e anchedomani … ci sono tanti tempi” … “e tanti giorni che vado a basket!”…

CONCLUSIONI Punti di forza

Formazione con esperti e ricercatori conoscitori siadella disciplina che della didattica della disciplina

Formazione/sapere dell’insegnante (sia riguardocontenuti, metodi e strumenti didattici, sia riguardoagli aspetti pedagogico-didattici) che ha una ricadutapositiva sulla formazione/apprendimento dei bambinia scuola

Riflessione/condivisione di pratiche didattiche fracolleghi in continuità verticale tra ordini diversi discuola

CONCLUSIONIPunti di debolezza

In tempi così stretti è stato difficile verificare la ricaduta delpercorso sull’apprendimento dei bambini e contemporaneamenteconsolidare le nuove conoscenze da parte dell’insegnante.

Il percorso progettato avrebbe avuto bisogno di un tempo maggioreper essere affrontato con più tranquillità per proporre ai bambini leattività in tempi più distesi avendo così la possibilità di effettuareun’osservazione più accurata in itinere, di eventualmentericalibrare e riproporre le attività anche sotto forme diverserinforzando quanto sperimentato, scoperto e appreso dai bambini.

Il percorso attualmente è stato riproposto al nuovo gruppo dibambini medi della sezione, proseguirà anche il prossimo annoscolastico naturalmente riprogettato e ricalibrato alla luce diquanto emerso durante questa prima esperienza.

OSSERVAZIONI FINALILa scoperta di come la fisica, comunemente ritenuta inadeguataa bambini della scuola dell’infanzia, possa essere “insegnata” abambini di 4/5 e 5/6 anni se agita nelle loro esperienzequotidiane e rapportata al loro modo di apprendere, fa rifletteresu quanto sarebbe auspicabile che il mondodell’università/ricerca e della scuola dialogassero e lavorasseroinsieme più spesso.

La collaborazione fra questi due mondi avrebbe una la ricadutasenz’altro positiva sia sulla formazione degli insegnanti siasull’approccio dei bambini e dei ragazzi alle discipline eavvicinerebbe la ricerca alla quotidianità scolastica.

L’ opportunità offerta dal laboratorio sul tempo è un passoimportante in questa direzione.